diff --git a/it_IT.ISO8859-15/articles/committers-guide/article.sgml b/it_IT.ISO8859-15/articles/committers-guide/article.sgml index 6d2962e5bd..16e3a476e3 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/articles/committers-guide/article.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/articles/committers-guide/article.sgml @@ -1,1763 +1,1775 @@ %man; %freebsd; %authors; %teams; %it-trademarks; %trademarks; %mailing-lists; %translators; + + +%urls; ]>
Guida del Committer The FreeBSD Italian Documentation Project $FreeBSD$ 1999 2000 2001 2002 2003 2004 The FreeBSD Italian Documentation Project &tm-attrib.freebsd; &tm-attrib.cvsup; &tm-attrib.ibm; &tm-attrib.intel; &tm-attrib.sparc; &tm-attrib.general; Questo documento fornisce informazioni per la comunità dei committer di FreeBSD. Tutti i nuovi committer dovrebbero leggere questo documento prima di iniziare, e i committer già esistenti sono fortemente incoraggiati a riguardarselo di tanto in tanto. &trans.it.alex; Dettagli Amministrativi Host con il Repository Principale ncvs.FreeBSD.org Metodi di Accesso &man.ssh.1;, solo protocollo 2 CVSROOT Principale ncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs (guarda anche la ). &a.cvs; Principali &a.peter; e &a.markm;, così come &a.joe; per i ports/ Mailing List - &a.developers;, &a.committers; - (Entrambe sono liste private; gli archivi possono essere trovati - in /home/mail/developers-archive - e /home/mail/committers-archive + &a.doc-developers;, &a.doc-committers;; + &a.ports-developers;, &a.ports-committers;; + &a.src-developers;, &a.src-committers;. (Ogni repository di + progetto ha le sue mailing list -developers e -committers. Gli + archivi per queste liste possono essere trovati nei file + /home/mail/repository-name-developers-archive + e + /home/mail/repository-name-committers-archive sul cluster di FreeBSD.org.) Report mensili del Core Team /home/core/public/monthly-report sul cluster di FreeBSD.org. Tag CVS Degni di Nota RELENG_4 (4.X-STABLE), HEAD (-CURRENT) È richiesto l'uso di &man.ssh.1; o &man.telnet.1; con Kerberos 5 per connettersi agli host del progetto. Per &man.ssh.1; è permesso solo il protocollo 2. Questi sono generalmente più sicuri che un semplice &man.telnet.1; o &man.rlogin.1; visto che la negoziazione delle credenziali avverrà sempre in modo cifrato. Tutto il traffico è cifrato di default con &man.ssh.1;. Insieme a programmi di utilità come &man.ssh-agent.1; e &man.scp.1;, anch'essi disponibili, &man.ssh.1; è di gran lunga più conveniente. Se non sai nulla di &man.ssh.1;, guarda la . Tipi di Bit di Commit Il repository CVS di FreeBSD ha un numero di componenti che, se combinati, supportano i sorgenti di base del sistema operativo, la documentazione, l'infrastruttura dei port delle applicazioni di terze parti, e vari programmi di utilità. Quando vengono assegnati i bit di commit di FreeBSD, vengono specificate le aree dell'albero dove il bit può essere usato. Solitamente, le aree associate a un bit corrispondono a quelle di chi ha autorizzato l'assegnamento del bit di commit. Ulteriori aree di autorità possono essere aggiunte in seguito: se occorrerà, il committer dovrà seguire le normali procedure di allocazione del bit di commit per quell'area dell'albero, chiedendo l'approvazione all'entità appropriata e possibilmente prendendo un mentore per quell'area per un po' di tempo. Tipo di Committer Responsabile Componenti dell'Albero src core@ src/, doc/ soggetta ad appropriata revisione doc doceng@ doc/, www/, documentazione src/ ports portmgr@ ports/ I bit di commit assegnati prima dello sviluppo della nozione di aree di autorità possono essere usati in molte parti dell'albero. Tuttavia, il buon senso dice che un committer che non ha mai lavorato precedentemente in un'area dell'albero chieda una revisione del proprio lavoro prima di effettuare il commit, chieda l'approvazione del responsabile appropriato, e/o lavori d'accordo con un mentore. Dato che le regole sulla manutenzione del codice differiscono a seconda dell'area dell'albero, questo è per il bene del committer che lavora in un'area poco familiare tanto quanto per gli altri che lavorano sull'albero. I committer sono incoraggiati a chiedere la revisione del proprio lavoro come parte del normale processo di sviluppo, indifferentemente dall'area dell'albero in cui stanno lavorando. Operazioni sul CVS Si assume che tu abbia già familiarità con le operazioni di base di CVS. I &a.cvs; sono i proprietari del repository CVS e sono responsabili delle sue modifiche dirette allo scopo di ripulire o sistemare dei gravi abusi di CVS da parte di un committer. Nel caso dovessi causare qualche problema al repository, diciamo una errata operazione di cvs import o cvs tag, invia un messaggio ai &a.cvs; (o chiama uno di loro) ed esponi il problema ad uno di loro. Gli unici che hanno il permesso di manipolare direttamente i bit del repository sono i repomeister. Per questo non ci sono shell di login disponibili sulle macchine del repository, tranne che per i repomeister. L'albero CVS è attualmente diviso in quattro repository differenti, ovvero doc, ports, projects e src. Questi vengono ricomposti sotto un unico CVSROOT quando vengono distribuiti tramite CVSup per la convenienza dei nostri utenti. Nota che il modulo www che contiene i sorgenti del sito web di FreeBSD è contenuto all'interno del repository doc. I repository CVS sono ospitati sulle macchine repository. Attualmente, ognuno dei repository elencati qui sopra risiede sulla stessa macchina fisica, ncvs.FreeBSD.org, ma per permettere la possibilità di averne ognuno su una macchina diversa in futuro, ci sono diversi nomi di host che i committer dovrebbero utilizzare. Inoltre, ogni repository risiede in una directory differente. La seguente tabella racchiude la situazione. Repository CVS, Host e Directory di &os; Repository Host Directory doc dcvs.FreeBSD.org /home/dcvs ports pcvs.FreeBSD.org /home/pcvs projects projcvs.FreeBSD.org /home/projcvs src ncvs.FreeBSD.org /home/ncvs
Le operazioni sul CVS sono fatte da remoto impostando la variabile di ambiente CVSROOT a ncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs e la variabile CVS_RSH a ssh, e quindi effettuando le appropriate operazioni di check-out/check-in. Molti committer definiscono degli alias che si espandono nella corretta invocazione di cvs per il repository appropriato. Per esempio, un utente di &man.tcsh.1; può aggiungere le seguenti righe al suo .cshrc per questo scopo: alias dcvs env CVS_RSH=ssh cvs -d user@dcvs.FreeBSD.org:/home/dcvs alias pcvs env CVS_RSH=ssh cvs -d user@pcvs.FreeBSD.org:/home/pcvs alias projcvs env CVS_RSH=ssh cvs -d user@projcvs.FreeBSD.org:/home/projcvs alias scvs env CVS_RSH=ssh cvs -d user@ncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs In questo modo è possibile fare tutte le operazioni di CVS localmente ed usare Xcvs commit per effettuare il commit sull'albero CVS ufficiale. Se desideri aggiungere qualcosa di totalmente nuovo (ad esempio dei sorgenti in contrib, ecc.), deve essere usato cvs import. Guarda come riferimento la pagina man di &man.cvs.1; per l'utilizzo. Per favore non usare cvs checkout o update con la macchina con il repository ufficiale impostata come CVS Root per tenere aggiornato il tuo albero dei sorgenti. CVS da remoto non è ottimizzato per la distribuzione via rete e richiede un grande sovraccarico di lavoro e di amministrazione sul lato server. Utilizza il nostro metodo di distribuzione avanzato cvsup per ottenere i bit del repository, ed esegui solamente l'operazione di commit sull'host con il repository. Forniamo un'estesa rete di mirror cvsup per questo scopo, così come diamo accesso al cvsup-master se hai veramente bisogno di essere aggiornato alle ultime modifiche. Il cvsup-master ha la potenza necessaria a gestire questa cosa, il repository principale no. &a.kuriyama; è a capo del cvsup-master. Se devi usare le operazioni add e delete di CVS come se fosse un'operazione &man.mv.1;, allora va effettuata una copia nel repository piuttosto che usare add e delete di CVS. In una copia nel repository, un CVS Meister copierà il/i file nei loro nuovi nomi e/o locazioni e ti avviserà ad operazione avvenuta. Lo scopo di una copia del repository è di preservare la cronologia dei cambiamenti del file, o i log. Noi del FreeBSD Project diamo molta importanza alla cronologia dei cambiamenti che CVS fornisce al progetto. Informazioni di riferimento, tutorial, e FAQ su CVS possono essere trovate su: . Anche le informazioni contenute nei capitoli di Karl Fogel da Open Source Development with CVS sono molto utili. &a.des; ha fornito inoltre il seguente mini manuale su CVS. Effettua il check out di un modulo con il comando co o checkout. &prompt.user; cvs checkout shazam Questo estrae una copia del modulo shazam. Se non c'è alcun modulo shazam nel file dei moduli, cercherà allora una directory di primo livello chiamata shazam. Opzioni utili con <command>cvs checkout</command> Non crea le directory vuote Estrae solo un livello, non le sottodirectory Estrai la versione, il ramo, o il tag ver Estrai i sorgenti com'erano in data data
Esempi pratici su FreeBSD: Estrai il modulo miscfs, che corrisponde a src/sys/miscfs: &prompt.user; cvs co miscfs Ora hai una directory chiamata miscfs con le sottodirectory CVS, deadfs, devfs, e così via. Una di queste (linprocfs) è vuota. Estrai gli stessi file, ma con il percorso completo: &prompt.user; cvs co src/sys/miscfs Ora hai una directory chiamata src, con le sottodirectory CVS e sys. La directory src/sys ha le sottodirectory CVS e miscfs, ecc. Estrai gli stessi file, ma elimina le directory vuote: &prompt.user; cvs co -P miscfs Ora hai una directory chiamata miscfs con le sottodirectory CVS, deadfs, devfs... ma nota che non c'è nessuna sottodirectory linprocfs, perché non contiene alcun file. Estrai la directory miscfs, ma nessuna delle sue sottodirectory: &prompt.user; cvs co -l miscfs Ora hai una a directory chiamata miscfs con solo una sottodirectory chiamata CVS. Estrai il modulo miscfs com'è nel ramo 4.X: &prompt.user; cvs co -rRELENG_4 miscfs Puoi modificare i sorgenti ed effettuare il commit su questo ramo. Estrai il modulo miscfs com'era nella 3.4-RELEASE. &prompt.user; cvs co -rRELENG_3_4_0_RELEASE miscfs Non potrai effettuare il commit delle modifiche, visto che RELENG_3_4_0_RELEASE corrisponde ad un preciso istante di tempo, non a un ramo. Estrai il modulo miscfs com'era il 15 gennaio 2000. &prompt.user; cvs co -D'01/15/2000' miscfs Non potrai effettuare modifiche. Estrai il modulo miscfs com'era una settimana fa. &prompt.user; cvs co -D'last week' miscfs Non potrai effettuare modifiche. Tieni presente che cvs salva i metadati in sottodirectory chiamate CVS. Gli argomenti di e sono fissi, che vuol dire che cvs se li ricorderà in seguito, ad esempio quando farai un cvs update.
Controlla lo stato dei file estratti con il comando status. &prompt.user; cvs status shazam Questo visualizza lo stato del file shazam o di ogni file nella directory shazam. Per ogni file, lo stato è uno fra: Up-to-date Il file à aggiornato e non è stato modificato. Needs Patch Il file non è stato modificato, ma c'è una nuova versione nel repository. Locally Modified Il file è aggiornato, ma è stato modificato. Needs Merge Il file è stato modificato, e c'è una nuova versione nel repository. File had conflicts on merge Ci sono stati conflitti l'ultima volta che il file è stato aggiornato, e non sono ancora stati risolti. Vedrai anche la versione e la data locale, il numero dell'ultima versione appropriata (ultima appropriata perché se hai una data, un tag o un ramo fissati, può non essere l'ultima versione), e i tag, le date o le opzioni applicate. Dopo avere estratto qualcosa, puoi aggiornarlo con il comando update. &prompt.user; cvs update shazam Questo aggiorna il file shazam o il contenuto della directory shazam all'ultima versione sul ramo che hai estratto. Se hai estratto un preciso instante di tempo, non fa nulla a meno che i tag non siano stati spostati nel repository o qualche altra strana cosa sia in corso. Opzioni utili, in aggiunta a quelle elencate sopra, con checkout: Estrae ogni directory aggiuntiva mancante. Scarica l'ultima versione del ramo principale. Altre magie (guarda sotto). Se hai estratto un modulo con o , l'esecuzione di cvs update con un argomento differente di o o con selezionerà un nuovo ramo, una nuova versione o una nuova data. L'opzione elimina tutti i tag, le date o le versioni fissate mentre e ne impostano di nuove. Teoricamente, specificando HEAD come argomento di avrai lo stesso risultato di , ma è solo in teoria. L'opzione è utile se: qualcuno ha aggiunto delle sottodirectory al modulo che hai estratto dopo averlo estratto. hai estratto con , e dopo cambi idea e vuoi estrarre anche le sottodirectory. hai cancellato delle sottodirectory e vuoi estrarle nuovamente. Osserva l'output di cvs update con cura. La lettera all'inizio di ogni file indica cosa è stato fatto su di esso: U Il file è stato aggiornato senza problemi. P Il file è stato aggiornato senza problemi (vedrai questo solo quando lavorerai su un repository remoto). M Il file è stato modificato, ed è stato fuso senza conflitti. C Il file è stato modificato, ed è stato fuso con dei conflitti. La fusione è ciò che avviene quando estrai una copia di qualche codice sorgente, lo modifichi, quindi qualcun altro effettua il commit di un'altra modifica, e tu esegui cvs update. CVS nota che tu hai fatto dei cambiamenti locali, e cerca di fondere le tue modifiche con quelle fatte tra la versione che hai originariamente estratto e quella che stai aggiornando. Se i cambiamenti sono a due parti separate del file, solitamente non ci saranno problemi (sebbene il risultato possa non essere sintatticamente o semanticamente corretto). CVS stamperà una M davanti ad ogni file modificato localmente anche se non c'è una nuova versione nel repository, quindi cvs update è adatto per avere un resoconto di quello che hai cambiato in locale. Se appare una C, allora le tue modifiche sono in conflitto con i cambiamenti presenti nel repository (le modifiche sono sulle stesse righe, o righe vicine, o hai cambiato così tanto il file locale che cvs non è in grado di applicare le modifiche al repository). Dovrai allora andare a modificare il file a mano e risolvere i conflitti; questi saranno evidenziati da righe di simboli <, = e >. Per ogni conflitto, ci sarà una linea di demarcazione formata da sette < e il nome del file, seguita da una porzione di quello che il tuo file locale conteneva, seguita da una riga di separazione con sette =, seguita dalla porzione corrispondente presente nella versione del repository, seguita da una riga di separazione con sette > e il numero di versione che stai aggiornando. L'opzione è un po' voodoo. Aggiorna il file locale alla versione specificata come se avessi usato , ma non cambia il numero di versione o il ramo registrato del file locale. Non è realmente utile tranne quando usata due volte, nel qual caso fonderà le modifiche tra le due versioni specificate nella copia su cui stai lavorando. Per esempio, supponiamo che ti abbia effettuato il commit di una modifica a shazam/shazam.c in &os.current; e che più tardi tu voglia effettuare l'MFC. Le modifiche che vuoi fondere sono nella versione 1.15: Estrai la versione &os.stable; del modulo shazam: &prompt.user; cvs co -rRELENG_4 shazam Applica le modifiche tra la ver 1.14 e la 1.15: &prompt.user; cvs update -j1.14 -j1.15 shazam/shazam.c Quasi certamente avrai un conflitto a causa delle righe $Id$ (o nel caso di FreeBSD, $FreeBSD$), quindi dovrai modificare a mano il file per risolvere il conflitto (rimuovi le righe di separazione e la seconda linea $Id$, lasciando la linea $Id$ originale intatta). Guarda le differenze tra la versione locale e quella sul repository con il comando diff. &prompt.user; cvs diff shazam mostra ogni modifica che hai fatto al file o al modulo shazam. Opzioni utili con <command>cvs diff</command> Utilizza il formato diff unificato. Utilizza il formato diff contestuale. Visualizza i file mancanti o aggiunti.
Vorrai sempre utilizzare , visto che le diff unificate sono molto più semplici da leggere rispetto a quasi tutti gli altri formati (in alcune circostanze, le diff contestuali generate con l'opzione possono essere meglio, ma sono molto più voluminose). Una diff unificata consiste di una serie di parti. Ogni parte inizia con una riga con due caratteri @ e specifica dove si trovano le differenze nel file e su quante linee si estendono. Questa è seguita da un certo numero di righe; alcune (precedute da uno spazio) fanno parte del contesto; altre (precedute da un -) sono quelle eliminate e altre ancora (precedute da un +) sono quelle aggiunte. Puoi anche effettuare una diff con una versione differente rispetto a quella che hai estratto specificando la versione con o come per il checkout o l'update, o anche visualizzare le differenze tra due versioni arbitrarie (indipendentemente da quella che hai localmente) specificando due versioni con o .
Guarda le righe di log con il comando log. &prompt.user; cvs log shazam Se shazam è un file, questo stamperà un'intestazione con le informazioni sul file, come la locazione nel repository dove il file è salvato, a quale versione è l'HEAD per questo file, in quali rami si trova il file, e qualsiasi tag valido per questo file. Quindi, per ogni versione del file, viene stampato un messaggio di log. Questo include la data e l'ora del commit, chi ha fatto il commit, quante righe sono state aggiunte e/o tolte, e alla fine il messaggio di log che il committer ha scritto quando ha inviato la modifica. Se shazam è una directory, allora le informazioni di log descritte sopra vengono stampate a turno per ogni file presente nella directory. A meno che tu abbia dato l'opzione a log, vengono stampati anche i log per tutte le sottodirectory di shazam, in maniera ricorsiva. Usa il comando log per vedere la storia di uno o più file, come è salvata nel repository CVS. Puoi anche usarlo per vedere il messaggio di log di una versione specifica, se aggiungi al comando log: &prompt.user; cvs log -r1.2 shazam Questo stamperà solamente il messaggio di log per la versione 1.2 del file shazam se è un file, oppure i messaggi di log per le versioni 1.2 di ogni file sotto shazam se è una directory. Guarda chi ha fatto cosa con il comando annotate. Questo comando visualizza ogni riga del file o dei file specificati, insieme all'utente che ha modificato più recentemente quella riga. &prompt.user; cvs annotate shazam Aggiungi nuovi file con il comando add. Crea il file, usa cvs add su di esso, quindi cvs commit. In modo analogo, puoi aggiungere nuove directory creandole e poi utilizzando cvs add su di esse. Nota che non c'è bisogno di usare il commit sulle directory. Rimuovi i file obsoleti con il comando remove. Rimuovi il file, quindi usa cvs rm su di esso, ed infine cvs commit. Effettua il commit con il comando commit o checkin. Opzioni utili con <command>cvs commit</command> Forza il commit di un file non modificato. Specifica un messaggio di commit sulla riga di comando anziché invocare un editor.
Usa l'opzione se ti accorgi che hai lasciato fuori informazioni importanti dal messaggio di commit. Buoni messaggi di commit sono importanti. Dicono agli altri perché hai fatto le modifiche che hai fatto, non solo qui ed ora, ma per mesi o anni quando qualcuno si chiederà perché dei pezzi di codice all'apparenza illogici o inefficienti sono entrati nel file sorgente. È inoltre un aiuto inestimabile per decidere su quali modifiche va effettuato l'MFC e su quali no. I messaggi di commit devono essere chiari, concisi, e fornire un ragionevole sommario per dare un'indicazione di cosa è stato cambiato e perché. I messaggi di commit devono fornire abbastanza informazioni affinché una terza parte possa decidere se la modifica è rilevante per lei e se debba leggere la modifica stessa. Evita di effettuare il commit di più modifiche scollegate in una volta sola. Questo rende difficile la fusione, e inoltre rende più complicato determinare quale modifica è colpevole se salta fuori un bug. Evita di effettuare il commit di correzioni di stile o di spaziatura insieme a correzioni di funzionalità. Questo rende difficile la fusione, e inoltre rende più complicato capire quali modifiche alle funzionalità sono state fatte. Nel caso di file di documentazione, può rendere il lavoro dei gruppi di traduzione più complicato, visto che diventa difficile per loro determinare esattamente quali modifiche al contenuto vanno tradotte. Evita di effettuare il commit di cambiamenti a più file con un unico messaggio generico o vago. Invece, effettua il commit di un file alla volta (o di piccoli gruppi di file correlati) con un messaggio di commit appropriato. Prima di effettuare il commit, devi sempre: verificare su che ramo stai effettuando il commit, tramite cvs status. revisionare i tuoi cambiamenti, con cvs diff Inoltre, devi SEMPRE specificare esplicitamente sulla riga di comando su quali file deve essere effettuato il commit, in modo da non toccare incidentalmente altri file non voluti - cvs commit senza argomenti effettuerà il commit di ogni modifica nella directory corrente ed ogni sottodirectory.
Suggerimenti e trucchi aggiuntivi: Puoi inserire le opzioni più comunemente usate nel tuo ~/.cvsrc, come in questo caso: cvs -z3 diff -Nu update -Pd checkout -P Questo esempio dice: usa sempre il livello di compressione 3 quando si parla con un server remoto. Questo è un salvavita quando si lavora su una connessione lenta. usa sempre le opzioni (visualizza i file aggiunti o rimossi) e (formato diff unificato) con &man.diff.1;. usa sempre le opzioni (elimina le directory vuote) e (estrai le nuove directory) quando si effettua l'update. usa sempre l'opzione (elimina le directory vuote) quando si estrae. Usa lo script cdiff di Eivind Eklund per visualizzare le diff unificate. È un wrapper per &man.less.1; che aggiunge i codici colore ANSI per far risaltare le intestazioni delle sezioni, le righe rimosse e quelle aggiunte; il contesto rimane invariato. Inoltre espande i tab correttamente (i tab spesso appaiono errati nelle diff a causa del carattere aggiuntivo all'inizio di ogni riga). Semplicemente usalo al posto di &man.more.1; o &man.less.1;: &prompt.user; cvs diff -Nu shazam | cdiff Alternativamente alcuni editor come &man.vim.1; (editors/vim5) hanno il supporto al colore e quando vengono usati con l'evidenziazione della sintassi attiva evidenzieranno molti tipi di file, incluse le diff, le patch, e i log CVS/RCS. &prompt.user; echo "syn on" >> ~/.vimrc &prompt.user; cvs diff -Nu shazam | vim - &prompt.user; cvs log shazam | vim - CVS è vecchio, arcano, complesso e buggato, e a volte esibisce comportamenti non deterministici che qualcuno sostiene siano la prova che CVS non sia niente di più di una manifestazione Newtoniana di una entità ultradimensionale sensibile. Non è umanamente possibile conoscere ogni dettaglio di CVS, quindi non essere dispiaciuto di chiedere aiuto all'Intelligenza Artificiale (&a.cvs;). Non lasciare il comando cvs commit nella modalità di inserimento del messaggio di commit per troppo tempo (più di 2–3 minuti). Questo blocca la directory in cui stai lavorando ed impedirà ad altri sviluppatori di effettuare commit nella stessa directory. Se devi digitare un messaggio di commit lungo, scrivilo prima di eseguire cvs commit, e inseriscilo successivamente.
Convenzioni e Tradizioni Come nuovo committer ci sono alcune cose che dovresti fare all'inizio. - Aggiungere te stesso alla sezione Developers della - Contributors List e - rimuovere te stesso dalla sezione Additional - Contributors. Una volta fatto ciò, non dimenticarti - di aggiungere la tua entity di autore in + Aggiungi la tua entity di autore in doc/en_US.ISO8859-1/share/sgml/authors.ent; - usa le altre voci come esempio. + questo dovrebbe essere fatto per prima cosa, visto che l'omissione + di questo commit farà in modo che i prossimi commit + romperanno la compilazione del ramo doc/. Questo è un compito relativamente semplice, ma rimane una buona prima prova delle tue abilità con CVS. + + Aggiungi te stesso alla sezione Developers della + Contributors List e + rimuovere te stesso dalla sezione Additional + Contributors. + + Aggiungi una voce per te stesso in www/en/news/news.xml. Guarda le altre voci che assomigliano a A new committer e segui il formato. Dovresti aggiungere la tua chiave PGP o GnuPG in doc/share/pgpkeys (e se non ce l'hai, dovresti - creartene una). + creartene una). Non dimenticare di effettuare il commit del file + doc/share/pgpkeys/pgpkeys.ent aggiornato. &a.des; ha scritto uno script di shell per rendere questa operazione molto semplice. Guarda il file README per maggiori informazioni. È importante avere una chiave PGP/GnuPG aggiornata nel Manuale, visto che potrà essere richiesta per l'identificazione del committer, ad esempio dai &a.admins; per il recupero dell'account. Alcune persone aggiungono una voce per se stessi in ports/astro/xearth/files/freebsd.committers.markers. Alcune persone aggiungono una voce per se stessi in src/usr.bin/calendar/calendars/calendar.freebsd. Presentati agli altri committer, altrimenti nessuno avrà idea di chi tu sia o di cosa ti occupi. Non devi scrivere una biografia completa, basta un paragrafo o due su chi sei e su quello di cui hai intenzione di occuparti come committer di FreeBSD. Invialo alla &a.developers; e sarai sulla strada giusta! Loggati su hub.FreeBSD.org e crea un file /var/forward/utente (dove utente è il tuo nome utente) contenente l'indirizzo e-mail dove vuoi che i messaggi indirizzati a tuonomeutente@FreeBSD.org siano inoltrati. Questo include tutti i messaggi di commit così come ogni altro messaggio inviato alla &a.committers; e alla &a.developers;. Caselle di posta veramente grandi che hanno preso residenza fissa su hub spesso vengono accidentalmente troncate senza preavviso, quindi inoltra o leggi i messaggi in modo da non perderli. A causa dell'intenso carico per la gestione dello SPAM che arriva ai server di posta centrali che processano le mailing list, i server front-end fanno alcuni controlli e non fanno passare alcuni messaggi in base a questi controlli. Al momento l'unico controllo attivo è la verifica sulla correttezza delle informazioni DNS dell'host che si connette, ma questo potrebbe cambiare. Alcune persone accusano questi controlli di respingere email valide. Se vuoi disabilitare questi controlli per la tua email puoi creare un file chiamato ~/.spam_lover nella tua directory home su freefall.FreeBSD.org. Se sei iscritto alla &a.cvsall;, probabilmente vorrai disiscriverti per evitare di ricevere copie doppie dei messaggi di commit e della loro evoluzione. Tutti i nuovi committer hanno un mentore assegnato a loro per i primi mesi. Il tuo mentore è responsabile di insegnarti le regole e le convenzioni del progetto e guidare i tuoi primi passi nella comunità dei committer. È anche personalmente responsabile delle tue azioni durante questo periodo iniziale. Fino a quando il tuo mentore non decide (e lo annuncia con un commit forzato su access) che sei diventato pratico e pronto per effettuare commit da solo, non dovresti effettuare commit senza aver prima ottenuto la revisione e l'approvazione del tuo mentore, e dovresti documentare l'approvazione con una riga Approved by: nel messaggio di commit. Tutti i commit src dovrebbero andare su &os.current; prima di essere fusi in &os.stable;. Nessuna nuova caratteristica importante o modifica ad alto rischio dovrebbe essere fatta sul ramo &os.stable;. Licenza Preferita per i Nuovi File Attualmente il &os; Project suggerisce di usare il seguente testo come schema di licenza preferito: Copyright © <Year> <Author>. All rights reserved. Redistribution and use in source and binary forms, with or without modification, are permitted provided that the following conditions are met: 1. Redistributions of source code must retain the above copyright notice, this list of conditions and the following disclaimer. 2. Redistributions in binary form must reproduce the above copyright notice, this list of conditions and the following disclaimer in the documentation and/or other materials provided with the distribution. THIS SOFTWARE IS PROVIDED BY AUTHOR AND CONTRIBUTORS ``AS IS'' AND ANY EXPRESS OR IMPLIED WARRANTIES, INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, THE IMPLIED WARRANTIES OF MERCHANTABILITY AND FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE ARE DISCLAIMED. IN NO EVENT SHALL AUTHOR OR CONTRIBUTORS BE LIABLE FOR ANY DIRECT, INDIRECT, INCIDENTAL, SPECIAL, EXEMPLARY, OR CONSEQUENTIAL DAMAGES (INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, PROCUREMENT OF SUBSTITUTE GOODS OR SERVICES; LOSS OF USE, DATA, OR PROFITS; OR BUSINESS INTERRUPTION) HOWEVER CAUSED AND ON ANY THEORY OF LIABILITY, WHETHER IN CONTRACT, STRICT LIABILITY, OR TORT (INCLUDING NEGLIGENCE OR OTHERWISE) ARISING IN ANY WAY OUT OF THE USE OF THIS SOFTWARE, EVEN IF ADVISED OF THE POSSIBILITY OF SUCH DAMAGE. Il progetto &os; scoraggia fortemente la cosiddetta clausola pubblicitaria nel nuovo codice. A causa del grande numero di contributi al progetto &os;, osservare questa clausola per molti fornitori commerciali è diventato difficile. Se hai codice nell'albero con la clausola pubblicitaria, pensa a rimuoverla. In pratica, considera di usare la licenza qui sopra per il tuo codice. Il progetto &os; scoraggia completamente nuove licenze e variazioni sulle licenze standard. Nuove licenze richiedono l'approvazione di core@FreeBSD.org per risiedere nel repository principale. Più licenze differenti vengono usate nell'albero, più problemi possono essere causati a chi desidera utilizzare questo codice, tipicamente da conseguenze non previste di una licenza strutturata male. Relazioni tra Sviluppatori Se stai lavorando direttamente sul tuo codice o su codice che è già stabilito essere di tua responsabilità, allora c'è probabilmente poca necessità di confrontarsi con altri committer prima di effettuare un commit. Se vedi un bug in un'area del sistema che è chiaramente orfana (e ce n'è qualcuna di queste aree, per nostra vergogna), agisci allo stesso modo. Se, tuttavia, stai per modificare qualcosa che è chiaramente mantenuto attivamente da qualcun'altro (ed è solo guardando la mailing list cvs-committers che puoi veramente sapere cosa è e cosa non è) allora invia le modifiche a lui, come avresti fatto prima di diventare committer. Per i port, dovresti contattare il MAINTAINER specificato nel Makefile. Per altre parti del repository, se non sei sicuro di chi possa essere il maintainer attivo, potrebbe essere utile scorrere l'output di cvs log per vedere chi ha effettuato delle modifiche in passato. &a.fenner; ha scritto un utile script di shell che può aiutare a determinare chi sia il maintainer attivo. Questo elenca ogni persona che ha effettuato commit su un file specifico con il numero di commit che ha fatto. Può essere trovato su freefall in ~fenner/bin/whodid. Se alle tue richieste non corrisponde una risposta o se il committer in altro modo dimostra uno scarso interesse nell'area oggetto della modifica, vai avanti ed effettua il commit tu stesso. Se non sei sicuro di un commit per qualunque motivo, fallo revisionare da -hackers prima di effettuare il commit. Meglio che sia criticato lì piuttosto che quando è parte del repository CVS. Se ti capita di effettuare un commit che provoca controversie, potresti voler considerare l'annullamento delle modifiche finché il problema sia chiarito. Ricorda – con CVS possiamo sempre tornare indietro. Non mettere in dubbio le intenzioni di qualcuno che non è d'accordo con te. Se vedono una soluzione differente dalla tua per un problema, o anche un problema diverso, non è perché sono stupidi, perché hanno una dubbia origine, o perché stanno cercando di distruggere il tuo duro lavoro, la tua immagine personale, o FreeBSD, ma semplicemente perché hanno una visione differente del mondo. La diversità è una buona cosa. Dissenti onestamente. Argomenta la tua posizione con i suoi meriti, sii onesto sui difetti che può avere, e sii disponibile a guardare le loro soluzioni, o anche le loro visioni del problema, con mente aperta. Accetta le correzioni. Possiamo tutti sbagliare. Se hai fatto un errore, scusati e vai avanti con la tua vita. Non picchiarti, e sicuramente non picchiare gli altri per il tuo sbaglio. Non sprecare tempo imbarazzandoti o recriminando, risolvi solo il problema e vai avanti. Chiedi aiuto. Cerca (e dai) revisioni dagli altri. Uno delle cose in cui dovrebbe eccellere il software open source è il numero di occhi che lo scrutano; questo non è vero se nessuno revisionerà il codice. GNATS Il FreeBSD Project utilizza GNATS per gestire i bug e le richieste di cambiamenti. Assicurati di usare edit-pr numero-pr su freefall quando effettui il commit di una correzione o di un suggerimento trovato in un PR GNATS per chiuderlo. È inoltre considerato gentile se trovi il tempo di chiudere ogni PR associato al tuo commit, se esistono. Puoi anche usare &man.send-pr.1; tu stesso per proporre qualsiasi cambiamento che pensi debba essere fatto, a seguito di una maggiore revisione da parte di altre persone. Puoi trovare di più su GNATS su: http://www.cs.utah.edu/csinfo/texinfo/gnats/gnats.html http://www.FreeBSD.org/support.html + url="&url.main;/support.html">http://www.FreeBSD.org/support.html &man.send-pr.1; Puoi far girare una copia locale di GNATS, e poi integrare l'albero GNATS di FreeBSD in esso tramite CVSup. In seguito puoi usare i comandi GNATS localmente, o usare altre interfacce, come tkgnats. Questo ti permette di interrogare il database dei PR senza bisogno di essere connesso a Internet. Utilizzo di un albero GNATS locale Se non stai già scaricando l'albero GNATS, aggiungi questa riga al tuo supfile, e riesegui &man.cvsup.1;. Nota che siccome GNATS non è sotto il controllo di CVS non ha tag, quindi se lo stai aggiungendo al tuo supfile esistente deve apparire prima di ogni voce tag= dato che queste rimangono attive una volta impostate. gnats release=current prefix=/usr Questo metterà l'albero GNATS di FreeBSD in /usr/gnats. Puoi usare un file refuse per controllare quali categorie ricevere. Per esempio, per ricevere solo i PR docs, metti questa riga in /usr/local/etc/cvsup/sup/refuse Il percorso preciso dipende dall'impostazione *default base nel tuo supfile. . gnats/[a-ce-z]* Il resto di questi esempi assume che tu abbia scaricato solo la categoria docs. Modificali quando è necessario, a seconda delle categorie che tieni in sincronia. Installa il port GNATS da ports/databases/gnats. Questo metterà le varie directory GNATS sotto $PREFIX/share/gnats. Crea un symlink per le directory GNATS che aggiorni tramite CVSup sotto la versione di GNATS che hai installato. &prompt.root; cd /usr/local/share/gnats/gnats-db &prompt.root; ln -s /usr/gnats/docs Ripeti tante volte quanto necessario, a seconda di quante categorie GNATS tieni in sincronia. Aggiorna il file categories di GNATS con queste categorie. Il file è $PREFIX/share/gnats/gnats-db/gnats-adm/categories. # Questa categoria è obbligatoria pending:Categoria per i PR errati:gnats-admin: # # Categorie di FreeBSD # docs:Bug di Documentazione:freebsd-doc: Esegui $PREFIX/libexec/gnats/gen-index per ricreare l'indice GNATS. L'output deve essere reindirizzato su $PREFIX/share/gnats/gnats-db/gnats-adm/index. Puoi fare questo periodicamente da &man.cron.8;, o eseguire &man.cvsup.1; da uno script di shell che fa anche questo. &prompt.root; /usr/local/libexec/gnats/gen-index \ > /usr/local/share/gnats/gnats-db/gnats-adm/index Verifica la configurazione interrogando il database dei PR. Questo comando visualizza i PR docs aperti. &prompt.root; query-pr -c docs -s open Anche altre interfacce, come quella fornita dal port databases/tkgnats, dovrebbero funzionare correttamente. Prendi un PR e chiudilo. Questa procedura funziona solo per permetterti di visualizzare ed interrogare i PR localmente. Per modificarli o chiuderli dovrai ancora loggarti su freefall e farlo da lì. Chi è Chi Oltre ai meister del repository, ci sono altri membri e team del FreeBSD Project che probabilmente arriverai a conoscere nel tuo ruolo di committer. Brevemente, e senza pretesa di elencarli tutti, questi sono: &a.jhb; John è il manager dell'SMPng Project, e ha autorità sulla progettazione architetturale e sull'implementazione del passaggio a un sistema di threading e locking del kernel a grana fine. È anche l'autore dell'SMPng Architecture Document. Se stai lavorando sullo stesso sistema, coordinati con John. Puoi imparare di più sull'SMPng Project dalla sua home page: &a.jake;, &a.tmm; Jake e Thomas sono i maintainer del port sull'architettura &sparc64;. &a.doceng; doceng è il gruppo responsabile dell'infrastruttura per la realizzazione della documentazione, approva i nuovi committer della documentazione, e assicura che il sito web di FreeBSD e la documentazione sul sito FTP siano aggiornati rispetto all'albero CVS. Non è un organo di risoluzione dei conflitti. La maggior parte delle discussioni relative alla documentazione prendono posto sulla &a.doc;. I committer interessati a contribuire alla documentazione dovrebbero familiarizzare con il Documentation Project Primer. &a.ru; Ruslan è Mister &man.mdoc.7;. Se stai scrivendo una pagina man e hai bisogno di qualche suggerimento sulla struttura, o sul linguaggio di markup, chiedi a Ruslan. &a.bde; Bruce è lo Style Police-Meister. Quando fai un commit che poteva essere fatto meglio, Bruce sarà lì a dirtelo. Ringrazia che qualcuno lo sia. Bruce conosce anche molto bene gli standard applicabili a FreeBSD. &a.gallatin; &a.mjacob; &a.dfr; &a.obrien; Questi sono gli sviluppatori e i supervisori primari della piattaforma DEC Alpha AXP. &a.dg; David è il supervisore del sistema VM. Se hai in mente una modifica al sistema VM, coordinala con David. &a.dfr; &a.marcel; &a.peter; &a.ps; Questi sono i principali sviluppatori e supervisori della piattaforma Intel IA-64, ufficialmente conosciuta come l'&itanium; Processor Family (IPF). &a.murray; &a.steve; &a.rwatson; &a.jhb; - &a.bmah; &a.scottl; &a.kensmith; &a.hrs; Questi sono i membri del &a.re;. Questo team è responsabile di decidere i tempi delle release e controllare il processo di release. Durante i periodi di congelamento del codice, gli ingegneri di release hanno l'autorità finale su tutte le modifiche al sistema per quel ramo di cui si sta preparando la release. Se c'è qualcosa che vuoi sia fuso da &os.current; a &os.stable; (qualsiasi valore queste possano avere in un dato momento), queste sono le persone con cui devi parlare. - Bruce è anche l'autore della documentazione di + Hiroki è anche l'autore della documentazione di release (src/release/doc/*). Se effettui il commit di una modifica che pensi sia degna di menzione nelle note - di release, assicurati che Bruce lo sappia. Meglio ancora, inviagli + di release, assicurati che lo sappia. Meglio ancora, inviagli una patch con il tuo commento. &a.benno; Benno è il maintainer ufficiale del port per &powerpc;. &a.brian; Maintainer ufficiale di /usr/sbin/ppp. &a.nectar; - Jacques è il FreeBSD + Jacques è il FreeBSD Security Officer e supervisiona il &a.security-officer;. &a.wollman; Se hai bisogno di consigli sulle oscure parti interne delle reti o non sei sicuro di qualche eventuale modifica al sottosistema di rete che hai in mente, Garrett è qualcuno con cui parlare. Garret è inoltre molto esperto sui vari standard applicabili a FreeBSD. &a.committers; cvs-committers è l'entità che CVS usa per inviarti tutti i messaggi di commit. Non devi mai inviare email direttamente a questa lista. Puoi solamente rispondere a questa lista quando i messaggi sono brevi e direttamente correlati a un commit. &a.developers; Tutti i committer sono iscritti a -developers. Questa lista è stata creata per essere un forum sulle questioni della comunità dei committer. Esempi sono le votazioni per il Core, annunci, ecc. Questa lista non è intesa come posto per la revisione del codice o come rimpiazzo della &a.arch; o della &a.audit;. Infatti usarla in questo modo urta il FreeBSD Project dato che dà l'impressione di una lista privata dove vengono prese le decisioni generali che influenzano tutta la comunità che usa FreeBSD senza essere rese pubbliche. Ultimo, ma non per importanza mai e poi mai invia un messaggio alla &a.developers; mettendo in CC:/BCC: un'altra lista FreeBSD. Mai e poi mai invia un messaggio su un'altra mailing list mettendo in CC:/BCC: la &a.developers;. Fare questo può diminuire enormemente i benefici di questa lista. Inoltre, non pubblicare o inoltrare mai email inviate alla &a.developers;. L'atto di inviare un messaggio alla &a.developers; anziché a una lista pubblica significa che le informazioni contenute non sono ad uso pubblico. Guida Rapida a SSH Se stai usando FreeBSD 4.0 o successivo, OpenSSH è incluso nel sistema base. Se stai usando una release precedente, aggiorna ed installa uno dei port di SSH. In generale, probabilmente vorrai prendere OpenSSH dal port security/openssh. Potresti anche voler estrarre l'ssh1 originale dal port security/ssh, ma sii certo di porre la dovuta attenzione alla sua licenza. Nota che questi port non possono essere installati contemporaneamente. Se non vuoi digitare la tua password ogni volta che usi &man.ssh.1;, e usi chiavi RSA o DSA per autenticarti, &man.ssh-agent.1; è lì per la tua comodità. Se vuoi usare &man.ssh-agent.1;, assicurati di eseguirlo prima di utilizzare altre applicazioni. Gli utenti X, per esempio, solitamente fanno questo dal loro file .xsession o .xinitrc. Guarda &man.ssh-agent.1; per i dettagli. Genera un paio di chiavi con &man.ssh-keygen.1;. Le chiavi finiranno nella tua directory $HOME/.ssh/. Invia la tua chiave pubblica ($HOME/.ssh/id_dsa.pub o $HOME/.ssh/id_rsa.pub) alla persona che ti sta configurando come committer in modo che possa inserirla nel file tualogin su freefall. Ora dovresti essere in grado di usare &man.ssh-add.1; per autenticarti una volta a sessione. Ti verrà richiesta la pass phrase della tua chiave privata, e quindi verrà salvata nel tuo agente di autenticazione (&man.ssh-agent.1;). Se non vuoi più avere la tua chiave salvata nell'agente, l'esecuzione di ssh-add -d la rimuoverà. Verifica facendo qualcosa come ssh freefall.FreeBSD.org ls /usr. Per maggiori informazioni, guarda security/openssh, &man.ssh.1;, &man.ssh-add.1;, &man.ssh-agent.1;, &man.ssh-keygen.1;, e &man.scp.1;. Il Lungo Elenco di Regole dei Committer di FreeBSD Traduzione in corso Supporto per Diverse Architetture Traduzione in corso FAQ Specifiche sui Port Traduzione in corso Benefici del Lavoro Sfortunatamente, non ci sono molti benefici derivanti dall'essere un committer. Il riconoscimento di essere un progettista di software competente è probabilmente l'unica cosa che sarà di tuo vantaggio a lungo termine. Ciononostante, ci sono comunque alcuni benefici: Accesso diretto al cvsup-master Come committer, puoi chiedere a &a.kuriyama; accesso diretto a cvsup-master.FreeBSD.org, fornendo l'output della tua chiave pubblica tramite cvpasswd yourusername@FreeBSD.org freefall.FreeBSD.org. Nota: devi specificare freefall.FreeBSD.org sulla riga di comando si cvpasswd anche se il server attuale è cvsup-master. L'accesso al cvsup-master non dovrebbe essere abusato visto che è una macchina carica di lavoro. Un abbonamento gratuito al set da 4 CD o DVD FreeBSD Mall, Inc. offre un abbonamento gratuito al set da 4 CD o DVD a tutti i committer di FreeBSD. Le informazioni su come ottenere il prodotto gratuitamente vengono spedite a developers@FreeBSD.org dopo ogni release. Domande Generali Traduzione in corso
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/articles/explaining-bsd/article.sgml b/it_IT.ISO8859-15/articles/explaining-bsd/article.sgml index 5b56f159fb..54b4c6fcb9 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/articles/explaining-bsd/article.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/articles/explaining-bsd/article.sgml @@ -1,614 +1,616 @@ %man; %freebsd; %it-trademarks; %trademarks; %translators; + +%urls; ]>
Panoramica su BSD Greg Lehey
grog@FreeBSD.org
&tm-attrib.freebsd; &tm-attrib.apple; &tm-attrib.linux; &tm-attrib.opengroup; &tm-attrib.sun; &tm-attrib.xfree86; &tm-attrib.general; Nel mondo open source, la parola Linux è quasi sinonimo di Sistema Operativo, ma non si tratta del solo sistema operativo &unix; open source. Secondo l'Internet Operating System Counter, ad Aprile del 1999 il 31.3% delle macchine connesse in rete ha in esecuzione Linux. Il 14.6% fa girare BSD &unix;. Alcuni dei più grandi operatori del web, come Yahoo!, usano BSD. Il server FTP più affollato del mondo, ftp.cdrom.com, usa BSD per trasferire 1.4 TB di dati al giorno. Chiaramente questo non è un mercato di nicchia: BSD è un segreto ben mantenuto. Dunque, qual è il segreto? Perché BSD non è conosciuto meglio? Questo documento risponde a questa e ad altre domande. In questo documento, le differenze tra BSD e Linux verranno evidenziate così. &trans.it.surrender;
Cos'è BSD? BSD sta per Berkeley Software Distribution. È il nome delle distribuzioni di codice sorgente dell'Università della California, Berkeley, che erano originariamente estensioni al sistema operativo &unix; del settore Ricerca della AT&T. Molti progetti open source di sistemi operativi sono basati su una versione di questo codice sorgente noto come 4.4BSD-Lite. Inoltre, essi comprendono un gran numero di pacchetti provenienti da altri progetti Open Source, incluso, in particolare, il progetto GNU. L'intero sistema operativo comprende: Il kernel BSD, che gestisce lo scheduling dei processi, l'utilizzo della memoria, il supporto multiprocessore (SMP), i driver dei vari dispositivi, ecc. Diversamente dal kernel Linux, ci sono differenti kernel BSD con differenti caratteristiche. La libreria C, le API di base per il sistema. La libreria C BSD è basata su codice proveniente da Berkeley, non dal progetto GNU. Utilità come shell, file manager, compilatori e linker. Alcune delle applicazioni derivano dal progetto GNU, altre no. L'X Window System, che gestisce la visualizzazione grafica. L'X Window System usato nella maggior parte delle versioni di BSD viene mantenuto come un progetto separato, il progetto &xfree86;. Questo è lo stesso codice usato da Linux. BSD in genere non specifica un desktop grafico come GNOME o KDE, anche se questi sono disponibili. Molti altri programmi ed utilità. Cosa, un vero &unix;? I sistemi operativi BSD non sono cloni, ma derivati open source del sistema operativo &unix; dell'AT&T Research, che è anche l'antenato del moderno &unix; System V. Questo potrebbe sorprendere. Come è potuto accadere questo, se la AT&T non ha mai rilasciato il suo codice come open source? È vero che lo &unix; AT&T non è open source, e nel senso del copyright BSD in definitiva non è &unix;, ma d'altro canto l'AT&T ha importato sorgenti da altri progetti, in maniera rilevante dal Computer Sciences Research Group dell'Università della California a Berkeley, CA. Iniziato nel 1976, il CSRG ha iniziato a rilasciare nastri con il loro software, chiamandolo Berkeley Software Distribution o BSD. Le versioni iniziali di BSD consistevano principalmente di programmi utente, ma questo cambiò drammaticamente quando il CSRG sottoscrisse un contratto con la Defense Advanced Projects Research Agency (DARPA) per migliorare i protocolli di comunicazione della loro rete, ARPANET. I nuovi protocolli furono conosciuti come Internet Protocols, e in seguito come TCP/IP, ai nomi dei protocolli più importanti. La prima implementazione distribuita in maniera estesa fu parte di 4.2BSD, nel 1982. Nel corso degli '80, sorsero un certo numero di compagnie che producevano workstation. Molti preferirono usare &unix; su licenza piuttosto che sviluppare da soli un nuovo sistema operativo. In particolare, la Sun Microsystems rilicenziò &unix; ed implementò una versione commerciale di 4.2BSD, che chiamò SunOS. Quando alla AT&T stessa fu permesso di vendere &unix; commercialmente, cominciarono con una implementazione ridotta all'osso nota come System III, presto seguita da System V. Il codice fondamentale di System V non comprendeva la parte di rete, dunque tutte le implementazioni includevano software addizionale tratto da BSD, incluso il software legato al TCP/IP, ma anche utilità come la shell csh e l'editor vi. Complessivamente, questi miglioramenti furono conosciuti come le Estensioni Berkeley. Il nastro BSD conteneva codice AT&T e dunque richiedeva una licenza per il sorgente &unix;. Dal 1990, il finanziamento del CSRG si stava esaurendo, e se ne stava per affrontare la chiusura. Alcuni membri del gruppo decisero di rilasciare il codice BSD, che era Open Source, senza il codice proprietario della AT&T. Ciò accadde infine con il Networking Tape 2, in genere noto come Net/2. Net/2 non era un sistema operativo completo: mancava circa il 20% del codice del kernel. Uno dei membri del CSRG, William F. Jolitz, scrisse il codice rimanente e lo rilasciò all'inizio del 1992 come 386BSD. Allo stesso tempo, un altro gruppo di ex membri del CSRG formò una compagnia chiamata Berkeley Software Design Inc. e rilasciò una versione beta di un sistema operativo chiamato BSD/386, che era basato sugli stessi sorgenti. Il nome del sistema operativo è cambiato di recente in BSD/OS. 386BSD non divenne mai un sistema operativo stabile. Invece, due altri progetti se ne distaccarono nel 1993: NetBSD e - FreeBSD. + FreeBSD. I due progetti presero inizialmente direzioni divergenti, a causa della differente pazienza nell'attendere miglioramenti a 386BSD: la gente di NetBSD cominciò all'inizio dell'anno, e la prima versione di FreeBSD non fu pronta fino alla fine dell'anno. Nel frattempo, i codici erano diventati abbastanza differenti da renderne difficile la fusione. Inoltre, i progetti avevano obiettivi differenti, come vedremo in seguito. Nel 1996, un ulteriore progetto, OpenBSD, si divise da NetBSD. Perché BSD non è più conosciuto? Per un certo numero di ragioni, BSD è relativamente sconosciuto: Gli sviluppatori BSD sono spesso più interessati a ripulire il loro codice che a fagli pubblicità. Molta della popolarità di Linux è dovuta a fattori esterni al progetto Linux, come la stampa, e le compagnie formate per fornire servizi relativi a Linux. Fino a poco tempo fa, la varie versioni di BSD open source non avevano tali spinte. Gli sviluppatori BSD tendono ad avere più esperienza di quelli di Linux, ed hanno meno interesse nel rendere il sistema facile da usare. I nuovi arrivati tendono a sentirsi più a loro agio con Linux. Nel 1992, l'AT&T citò in giudizio BSDI, il produttore di BSD/386, sostenendo che il prodotto conteneva codice sotto copyright della AT&T. Il caso fu risolto in tribunale nel 1994, ma lo spettro della causa continua a perseguitare alcune persone. Nel marzo 2000 un articolo pubblicato sul web sosteneva che il caso era stato concluso recentemente. Un dettaglio che venne chiarito dall'azione legale fu il nome: negli anni '80, BSD era stato conosciuto come BSD &unix;. Con l'eliminazione delle ultima vestigia del codice AT&T da BSD, si era perso anche il diritto di usare il nome &unix;. Per questo noterete riferimenti nei libri al sistema operativo 4.3BSD &unix; ed al sistema operativo 4.4BSD. C'è una certa percezione che il progetto BSD sia frammentato e belligerante. Il Wall Street Journal parlò di balcanizzazione dei progetti BSD. Come per l'azione legale, questa percezione si basa principalmente su vecchie storie. Paragone tra BSD e Linux Dunque qual'è l'effettiva differenza tra, diciamo, Debian Linux e FreeBSD? Per l'utente medio, la differenza è sorprendentemente piccola: entrambi sono sistemi operativi tipo &unix;. Entrambi vengono sviluppati da progetti non commerciali (questo non si applica a molte altre distribuzioni di Linux, ovviamente). Nella sezione seguente, daremo un'occhiata a BSD e lo paragoneremo a Linux. La descrizione si applica molto da vicino a FreeBSD, che conta per un 80% delle installazioni BSD, ma le differenza da NetBSD ed OpenBSD sono piccole. Chi possiede BSD? Nessuna persona o società possiede BSD. Esso è creato e distribuito da una comunità di persone con grande preparazione tecnica e voglia di fare che contribuiscono da tutto il mondo. Alcuni dei componenti di BSD sono progetti open source gestiti da diversi responsabili. Come viene sviluppato ed aggiornato BSD? I kernel BSD vengono sviluppati ed aggiornati seguendo il modello di sviluppo open source. Ogni progetto mantiene un albero dei sorgenti liberamente accessibile in un Concurrent Versions System, un sistema di gestione delle versioni concorrenti, che contiene tutti i file sorgenti del progetto, inclusa la documentazione ed altri file inerenti. Il CVS permette agli utenti di estrarre (in sostanza, estrarre una copia di) ogni versione desiderata del sistema. Un grande numero di sviluppatori da tutto il mondo contribuisce al miglioramento di BSD. Essi sono divisi in tre grandi gruppi: I contributor scrivono codice o documentazione. Non gli è permesso di effettuare il commit (aggiungere codice) direttamente all'albero dei sorgenti. Affinché il loro codice sia incluso nel sistema, esso deve essere rivisto e controllato da uno sviluppatore registrato, noto come committer. I committer sono sviluppatori con accesso in scrittura all'albero dei sorgenti. Per poter divenire un committer, un individuo deve dimostrare abilità nell'area nella quale è attivo. È a discrezione del committer la volontà di confrontarsi con qualcuno prima di effettuare cambiamenti. In generale, un committer con esperienza può effettuare cambiamenti che sono ovviamente corretti senza interrogare nessuno. Ad esempio, un committer del progetto di documentazione può correggere errori tipografici o grammaticali senza un confronto con altri. D'altro canto, dagli sviluppatori che stanno per effettuare cambiamenti profondi o complessi ci si aspetta che sottopongano i cambiamenti a revisione prima di renderli effettivi. In casi estremi, un membro del core team, con una funzione simile a un Capo Architetto, può ordinare che i cambiamenti siano rimossi dall'albero, un processo noto come marcia indietro. Tutti i committer ricevono una lettera che descrive ogni modifica individuale, dunque non è possibile effettuare un commit segretamente. Il Core Team. FreeBSD e NetBSD hanno ognuno un core team che gestisce il progetto. I core team si sono modificati nel corso del progetto, ed i loro ruoli non sempre sono ben definiti. Non è necessario essere uno sviluppatore per far parte del core team, anche se è normale che sia così. Le regole per il core team variano da un progetto ad un altro, ma in generale chi ne fa parte ha più autorità nell'indirizzamento del progetto rispetto agli altri membri. Questa organizzazione differisce da Linux in vari modi: Nessuna persona controlla il contenuto del sistema. In pratica, questa differenza è sopravvalutata, poiché il Capo Architetto può richiedere che il codice sia rimosso, ed anche nel progetto Linux viene permesso a molte persone di effettuare cambiamenti. D'altra parte, c'è un deposito centrale, un punto singolo dove è possibile trovare i sorgenti dell'intero sistema, incluse tutte le vecchie versioni. I progetti BSD mantengono l'intero Sistema Operativo, non solo il kernel. Questa distinzione è utile solo marginalmente: né BSD né Linux sono utili senza applicazioni. Le applicazioni usate su BSD sono spesso le stesse usate su Linux. Come risultato di un mantenimento formalizzato di un singolo CVS per l'albero dei sorgenti, lo sviluppo di BSD è chiaro, ed è possibile accedere ad ogni versione del sistema dal numero di release o dalla data. Il CVS permette anche aggiornamenti incrementali del sistema: ad esempio, il repository di FreeBSD viene aggiornato più o meno 100 volte al giorno. La maggior parte dei cambiamenti sono piccoli. Release di BSD Ogni progetto BSD fornisce il sistema in tre release differenti. Come per Linux, alle release vengono assegnati dei numeri come 1.4.1 o 3.5. Inoltre, il numero di versione ha un suffisso che indica il suo scopo: la versione di sviluppo del sistema è chiamata CURRENT. FreeBSD assegna un numero alla CURRENT, ad esempio FreeBSD 5.0-CURRENT. NetBSD usa uno schema di denominazione leggermente differente ed aggiunge un suffisso di una singola lettera che indica i cambiamenti nell'interfaccia interna, ad esempio NetBSD 1.4.3G. OpenBSD non assegna un numero (OpenBSD-current). Tutti gli sviluppi del sistema vanno in questo ramo. A intervalli regolari, tra le due e le quattro volte all'anno, i progetti fanno uscire una versione RELEASE del sistema, disponibile su CD-ROM e come libero download da siti FTP, ad esempio OpenBSD 2.6-RELEASE o NetBSD 1.4-RELEASE. La versione RELEASE è intesa per gli utenti finali ed è la versione normale del sistema. NetBSD fornisce anche patch release, versioni con solo piccole correzioni, con una terza cifra, ad esempio NetBSD 1.4.2. Quando vengono trovati dei bug in una versione RELEASE, vengono corretti, e le correzioni vengono aggiunte all'albero del CVS. In FreeBSD, la versione risultante viene detta STABLE, mentre in NetBSD ed OpenBSD continua a chiamarsi RELEASE. Caratteristiche minori possono essere aggiunte a questo ramo dopo un periodo di test nel ramo CURRENT. In contrasto, Linux mantiene due alberi di codice differenti: la versione stabile e la versione di sviluppo. Le versioni stabili hanno un numero di versione pari, come 2.0, 2.2 o 2.4. Le versioni di sviluppo hanno numero di versione dispari, come 2.1, 2.3 o 2.5. In ogni caso, il numero è seguito da un ulteriore numero che indica la versione esatta. Inoltre, ogni venditore aggiunge i suoi programmi utente o le sue utilità, dunque anche il nome della distribuzione è importante. Ogni venditore di distribuzione assegna anche un numero di versione alla distribuzione, dunque una descrizione completa dovrebbe essere una cosa del tipo TurboLinux 6.0 con kernel 2.2.14 Quali versioni di BSD sono disponibili? In contrasto alle numerose distribuzioni Linux, ci sono solo tre BSD open source. Ogni progetto BSD mantiene il suo albero dei sorgenti ed il suo kernel. In pratica, comunque, ci sono meno divergenze tra i codici dei programmi utente dei vari progetti di quante ce ne siano in Linux. È difficile catalogare gli obiettivi di ogni progetto: le differenze sono molto soggettive. Di base, FreeBSD punta alle alte prestazioni e alla facilità d'uso per l'utente finale, ed è molto usato dai fornitori di contenuti web. Funziona su PC e processori Alpha della Compaq. Il progetto FreeBSD ha nettamente più utenti degli altri. NetBSD punta alla massima portabilità: of course it runs NetBSD, ovviamente ci gira NetBSD. Funziona su macchine che vanno dai palmtop ai grossi server, ed è anche stato usato dalla NASA in alcune missioni spaziali. È una scelta particolarmente buona per il vecchio hardware non Intel. OpenBSD punta alla sicurezza e alla purezza del codice: usa una combinazione dei concetti open source e un rigoroso controllo del codice per creare un sistema la cui correttezza sia dimostrabile, rendendolo la scelta di organizzazioni attente alla sicurezza come banche, borse e dipartimenti del governo statunitense. Come NetBSD, funziona su un gran numero di piattaforme. Ci sono anche altri due sistemi operativi BSD che non sono open source, BSD/OS e il &macos; X della Apple: BSD/OS è il più antico dei derivati di 4.4BSD. Non è open source, anche se licenze per il codice sorgente sono disponibili ad un costo relativamente basso. Assomiglia a FreeBSD in molti sensi. &macos; X è l'ultima versione del sistema operativo per la linea &macintosh; della Apple Computer Inc.. L'anima BSD &unix; di questo sistema operativo, Darwin, è disponibile come un sistema operativo open source completamente funzionante per computer x86 e PPC. Il sistema grafico Aqua/Quartz e molti altri aspetti proprietari di &macos; X rimangono comunque closed source. Numerosi sviluppatori di Darwin sono anche committer di FreeBSD, e viceversa. Come differisce la licenza BSD dalla GNU Public? Linux è disponibile con licenza GNU General Public License (GPL), che è pensata per eliminare il software closed source. In particolare, ogni lavoro derivante da un prodotto rilasciato sotto GPL deve essere fornito anche con il codice sorgente, se richiesto. Al contrario, la licenza BSD è meno restrittiva: le distribuzioni dei soli binari sono permesse. Ciò è particolarmente attraente per le applicazioni embedded. Cos'altro dovrei sapere? Poiché sono disponibili meno applicazioni per BSD che per Linux, gli sviluppatori BSD hanno creato un pacchetto di compatibilità con Linux, che permette ai programmi per Linux di funzionare su BSD. Il pacchetto include sia modifiche al kernel, in modo da permettere l'esecuzione corretta di chiamate di sistema Linux, che file di compatibilità, come la libreria C. Non c'è una differenza notevole nella velocità di esecuzione tra una applicazione in esecuzione su una macchina Linux ed una applicazione in esecuzione su una macchina BSD con pari caratteristiche. La natura tutto da una sola fonte di BSD fa sì che gli aggiornamenti siano molto più semplici da gestire rispetto alla maggior parte dei casi in Linux. BSD gestisce gli aggiornamenti della versione di libreria fornendo moduli di compatibilità per le versioni precedenti, dunque è possibile eseguire binari di parecchi anni prima senza problemi. Cosa dovrei usare, BSD o Linux? Cosa significa tutto questo in pratica? Chi dovrebbe usare BSD, chi dovrebbe usare Linux? Questa è una domanda molto difficile a cui rispondere. Qui ci sono alcune linee guida: Se non è rotto, non aggiustarlo: se usi già un sistema operativo open source, e ne sei soddisfatto, probabilmente non c'è ragione di cambiare. I sistemi BSD, in particolare FreeBSD, possono avere prestazioni notevolmente migliori di Linux. Ma questo non avviene in tutti i campi. In molti casi, c'è una differenza minima nelle prestazioni. In alcuni casi, Linux può comportarsi meglio di FreeBSD. In generale, i sistemi BSD hanno una reputazione migliore di affidabilità, principalmente come risultato di una base di codice più maturo. La licenza BSD può essere più attraente della GPL. BSD può eseguire codice Linux, mentre Linux non può eseguire codice BSD. Come risultato, c'è più software disponibile per BSD che per Linux. Chi fornisce supporto, servizi, e training su BSD? BSD ha sempre supportato BSD/OS, e recentemente ha annunciato contratti di supporto per FreeBSD. Inoltre, ognuno dei progetti ha una lista di consulenti a pagamento: FreeBSD, + url="&url.main;/commercial/consulting_bycat.html">FreeBSD, NetBSD, e OpenBSD.
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/articles/new-users/article.sgml b/it_IT.ISO8859-15/articles/new-users/article.sgml index ff079dccb7..8ec10e35be 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/articles/new-users/article.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/articles/new-users/article.sgml @@ -1,1092 +1,1094 @@ %man; %freebsd; %it-trademarks; %trademarks; %mailing-lists; %translators; + +%urls; ]>
Per chi è alle Prime Armi sia con FreeBSD che con &unix; Annelise Anderson
andrsn@andrsn.stanford.edu
15 Agosto 1997 &tm-attrib.freebsd; &tm-attrib.ibm; &tm-attrib.microsoft; &tm-attrib.netscape; &tm-attrib.opengroup; &tm-attrib.general; Congratulazioni per aver installato FreeBSD! Questa introduzione é per chi é alle prime armi con FreeBSD e &unix;—perciò comincia dalle basi. Stai certamente usando la versione 2.0.5 o una più recente di &os; distribuita da &os;.org, il tuo sistema ha (per il momento) un solo utente (te stesso)—e sei probabilmente abbastanza bravo con DOS/&windows; o &os2;. &trans.it.max;
Entrare ed Uscire dal Sistema Entra (quando vedi login:) come l'utente che hai creato durante l'installazione oppure come root. (La tua installazione di FreeBSD dovrebbe già avere un account di root; che può andare ovunque e fare qualsiasi cosa, anche cancellare file essenziali, perciò stai attento!) I simboli &prompt.user; e &prompt.root; che incontrerai più avanti simboleggiano il prompt (i tuoi potrebbero essere differenti), dove &prompt.user; indica un utente ordinario e &prompt.root; indica root. Per uscire (e ritrovarsi con un nuovo prompt login:) scrivi &prompt.root; exit tante volte quanto serve. Sì, premi invio dopo ogni comando, e ricordati che &unix; fa distinzione tra maiuscole e minuscole—perciò exit, non EXIT. Per spegnere il computer digita &prompt.root; /sbin/shutdown -h now O per riavviarlo digita &prompt.root; /sbin/shutdown -r now oppure &prompt.root; /sbin/reboot Puoi anche riavviarlo premendo CtrlAltCanc. Lasciagli un po' di tempo per compiere il suo lavoro. Questo equivale a /sbin/reboot nelle versioni più recenti di FreeBSD ed è molto meglio che premere il bottone di reset. Non vorrai mica reinstallare tutto da capo, vero? Aggiungere un Utente con Privilegi di Root Se non hai creato un utente durante l'installazione e quindi sei entrato nel sistema come root, dovresti probabilmente crearne uno ora tramite &prompt.root; adduser La prima volta che aggiungi un utente, il sistema dovrebbe chiederti di inserire delle impostazioni di default da applicare. Potresti volere come shell &man.csh.1; invece di &man.sh.1;, se ti viene consigliato sh come default. Altrimenti premi solo invio per accettare i valori proposti. Questi dati vengono salvati in /etc/adduser.conf, un file modificabile successivamente a mano. Supponiamo che tu voglia creare l'utente jack di nome reale Jack Benimble. Assegna a jack una password per ragioni di sicurezza (anche i bambini che gironzolano per casa potrebbero mettere le mani sulla tastiera). Quando ti viene chiesto se vuoi invitare jack in un altro gruppo, digita wheel Login group is ``jack''. Invite jack into other groups: wheel Questo ti permetterà di entrare come l'utente jack e usare il comando &man.su.1; per diventare root. A quel punto non sarai più preso in giro per essere entrato direttamente come root. Puoi uscire da adduser in qualsiasi momento premendo CtrlC, e alla fine avrai l'opportunità di approvare il nuovo utente oppure premere n per non farlo. Potresti voler creare un secondo utente cosicché quando andrai a modificare i file di jack avrai un'ancora di salvezza in caso qualcosa vada male. Una volta fatto questo, usa exit per tornare al prompt di login ed entrare come jack. In generale è meglio cercare di lavorare da utente normale in modo da non avere il potere—e il rischio—di root. Se hai già creato un utente e vuoi che quell'utente sia in grado di usare su per diventare root, puoi entrare come root e modificare il file /etc/group, aggiungendo jack alla prima linea (il gruppo wheel). Ma prima devi fare pratica con &man.vi.1;, l'editor di testo—oppure usa il più semplice &man.ee.1;, installato sulle recenti versioni di FreeBSD. Per cancellare un utente, usa il comando rmuser. Diamoci un'occhiata in giro Una volta avuto accesso come utente normale, guardati in giro e prova alcuni dei comandi che ti daranno accesso alle fonti di aiuto e di informazioni su FreeBSD. Ecco qui una lista di comandi e le loro funzioni: id Ti dice chi sei! pwd Ti mostra dove sei—la directory in cui stai lavorando. ls Ti mostra una lista dei file contenuti nella directory. ls Ti mostra un elenco dei file contenuti nella directory ponendo * dopo i file eseguibili, / dopo le directory, e @ dopo i collegamenti simbolici. ls Mostra un elenco di file nel formato lungo—grandezza, data, permessi. ls Mostra una lista dei file nascosti, cioè con un punto davanti al nome, insieme agli altri. Se sei root, i file puntati vengono mostrati anche senza l'opzione . cd Cambia la directory di lavoro. cd .. torna alla directory superiore; nota lo spazio dopo cd. cd /usr/local va nella directory specificata. cd ~ va nella directory home dell'utente collegato in quel momento—per esempio, /usr/home/jack. Prova cd /cdrom, e poi ls, per scoprire se il tuo CDROM è montato e funziona. view nomefile Mostra il contenuto del file (chiamato nomefile) senza modificarlo. Prova view /etc/fstab. Digita :q per uscire. cat nomefile Mostra nomefile sullo schermo. Se è troppo lungo e ne puoi vedere solo la fine, premi BlocScorr e usa freccia-su per muoverti in alto; puoi usare BlocScorr anche con le pagine man. Premi ancora BlocScorr per uscire dallo scorrimento. Potresti provare cat con alcuni dei file nascosti presenti nella tua directory home—cat .cshrc, cat .login, cat .profile. Noterai degli alias in .cshrc per alcuni dei comandi ls (sono molto convenienti). Puoi creare degli altri alias modificando .cshrc. Puoi far sì che questi alias diventino disponibili a tutti gli utenti mettendoli nel file di configurazione generale di csh, /etc/csh.cshrc. Ottenere Aiuto e Informazioni Ecco alcune risorse utili per ottenere aiuto. Testo è qualcosa che puoi digitare a tuo piacere—normalmente si tratta di un comando o del nome di un file. apropos testo Tutto ciò che contiene la stringa testo nel database whatis. man testo Mostra la pagina man di testo, la maggior risorsa di documentazione per i sistemi Un*x. man ls ti dirà tutti i modi possibili per usare il comando ls. Premi Invio per muoverti nel testo, CtrlB per andare indietro di una pagina, CtrlF per andare avanti, q oppure CtrlC per uscire. which testo Ti dice dove si trova il comando testo nel path dell'utente. locate testo Ti dice tutte le directory nei path dell'utente in cui si trova il comando testo. whatis testo Ti dice che cosa fa il comando testo e la sua pagina man. Digitando whatis * ti verranno presentate tutte le pagine man associate agli eseguibili presenti nella directory corrente. whereis testo Trova il file testo, dandoti il suo percorso completo. Potresti voler provare ad usare whatis con alcuni comandi utili come cat, more, grep, mv, find, tar, chmod, chown, date, e script. more ti permette di leggere una pagina alla volta come in DOS, ad esempio, ls -l | more oppure more nomefile. * ha valore assoluto—per esempio, ls w* mostra tutti i file che cominciano con w. Per caso alcuni di questi comandi non funzionano correttamente? Sia &man.locate.1;, sia &man.whatis.1; dipendono da un database che viene ricostruito settimanalmente. Se la tua macchina non sarà lasciata accesa per il fine settimana (usando FreeBSD), può darsi che tu voglia usare i comandi per la manutenzione giornaliera, settimanale, e mensile ogni tanto. Falli partire come root e lascia loro il tempo di finire il lavoro prima di farne partire un altro. &prompt.root; periodic daily output tralasciato &prompt.root; periodic weekly output tralasciato &prompt.root; periodic monthly output tralasciato Se ti stufi di aspettare, premi AltF2 per avere un'altra console virtuale, e poterti loggare nuovamente. Dopotutto è un sistema multi-utente, e multi-tasking. Probabilmente questi comandi produrranno dei messaggi sullo schermo quando lavorano; puoi digitare clear per pulire lo schermo. Quando hanno finito, dovresti dare un'occhiata a /var/mail/root e /var/log/messages. Usare tali comandi fa parte dell'amministrazione di sistema—e come utente singolo di un sistema &unix;, sei tu l'amministratore del sistema. Praticamente l'unica cosa per la quale è necessario che tu sia root è l'amministrazione. Queste responsabilità non vengono trattate bene nemmeno in quei grossi libri su &unix;, che sembrano dedicare troppo spazio all'uso dei menu nei windows manager. Potresti voler leggere uno dei più interessanti libri sull'amministrazione di sistema, come UNIX System Administration Handbook di Evi Nemeth et.al. (Prentice-Hall, 1995, ISBN 0-13-15051-7)—la seconda edizione con la copertina rossa; oppure Essential System Administration di Æleen Frisch (O'Reilly & Associates, 2002, ISBN 0-596-00343-9). Io ho usato quello di Nemeth. Modificare File di Testo Per poter configurare il tuo sistema, devi modificare dei file. Molti di questi saranno in /etc; e avrai bisogno del comando su per diventare root e poter così modificarli. Puoi usare il semplice editor ee, ma alla lunga risulta più utile imparare vi. C'é un eccellente tutorial su vi in /usr/src/contrib/nvi/docs/tutorial se hai installato i sorgenti di sistema. Prima di modificare un file, dovresti farne una copia. Supponiamo tu voglia modificare /etc/rc.conf. Puoi semplicemente usare cd /etc per andare in /etc e fare: &prompt.root; cp rc.conf rc.conf.orig Questo copierà rc.conf in rc.conf.orig, e potrai successivamente copiare rc.conf.orig in rc.conf per tornare all'originale. Ma ancora meglio sarà spostare (rinominare) il file per poi ricopiarlo con il nome originale: &prompt.root; mv rc.conf rc.conf.orig &prompt.root; cp rc.conf.orig rc.conf perché il comando mv mantiene la data e il proprietario originali del file. Puoi ora modificare rc.conf. Se vuoi tornare all'originale, potresti fare mv rc.conf rc.conf.myedit (assumendo che vuoi tenere la versione modificata) e quindi fare &prompt.root; mv rc.conf.orig rc.conf per tornare allo stato iniziale. Per modificare un file, digita &prompt.root; vi nomefile Muoviti nel testo con i tasti freccia. Esc mette vi in modalità comando. Ecco qui alcuni dei comandi: x cancella la lettera su cui si trova il cursore dd cancella l'intera riga (anche se va a capo sullo schermo) i inserisci del testo nella posizione del cursore a inserisci del testo dopo il cursore Quando digiti i o a, puoi inserire del testo. Esc ti riporta in modalità comando dove puoi digitare :w per salvare le modifiche sul disco e continuare a modificare il file :wq per salvare le modifiche e uscire :q! per uscire senza salvare le modifiche /testo per spostare il cursore su testo; /Invio per trovare la prossima occorrenza di testo. G per andare alla fine del file nG per andare alla riga n del file, dove n è un numero CtrlL per ridisegnare lo schermo Ctrlb e Ctrlf vai avanti e indietro di una pagina, come succede con more e view. Fai un po' di pratica con vi nella tua directory home creando un nuovo file digitando vi nomefile e aggiungendo e cancellando del testo, salvando il file, e riaprendolo di nuovo. vi è pieno di sorprese perché è abbastanza complesso, e ti capiterà di digitare un comando che farà di sicuro qualcosa che non ti aspetti. (Alcune persone preferiscono vi—è più potente dell'EDIT del DOS—scopri il comando :r) Usa Esc una o più volte per essere sicuro di essere in modalità comando e continua da lì quando hai dei problemi, salva spesso con :w, e usa :q! per uscire e ricominciare (dal tuo ultimo :w) quando ne hai bisogno. Ora puoi usare cd per andare in /etc, su per diventare root, vi per modificare il file /etc/group, e aggiungere un utente al gruppo wheel cosicché possa avere privilegi di root. Aggiungi solo una virgola e il nome di login dell'utente alla fine della prima riga del file, premi Esc, e usa :wq per salvare il file su disco e uscire. La modifica ha effetto immediato. (Non hai lasciato uno spazio dopo la virgola, vero?) Stampa di File da DOS A questo punto la tua stampante non funzionerà ancora sotto FreeBSD, ecco quindi un sistema per creare un file da una pagina man, metterlo su un floppy, e quindi stamparlo da DOS. Supponiamo che tu voglia leggere attentamente come cambiare i permessi sui file (abbastanza importante). Puoi usare man chmod per leggere come fare. Il comando &prompt.user; man chmod | col -b > chmod.txt toglierà gli elementi di formattazione e manderà il tutto sul file chmod.txt al posto di mostrare il contenuto sullo schermo. Ora metti un dischetto formattato DOS nel lettore, digita su per diventare root, e scrivi &prompt.root; /sbin/mount -t msdos /dev/fd0 /mnt per montare il floppy su /mnt. Ora (non hai più bisogno di essere root, e puoi digitare exit per tornare ad essere l'utente jack) puoi andare nella directory in cui hai creato chmod.txt e copiare il file sul floppy digitando: &prompt.user; cp chmod.txt /mnt e usare ls /mnt per vedere il contenuto di /mnt, che dovrebbe contenere il file chmod.txt. In particolare potresti voler creare un file con l'output di /sbin/dmesg digitando &prompt.user; /sbin/dmesg > dmesg.txt e copiare dmesg.txt sul floppy. /sbin/dmesg è il file di log di avvio, ed è importante comprenderlo perché ti mostra cosa ha trovato FreeBSD all'avvio. Se poni delle domande sulla &a.questions; o su un gruppo USENET—del tipo FreeBSD non trova il mio drive per i nastri, che cosa faccio?—la gente vorrà sapere cosa mostra il tuo dmesg. Ora devi smontare il floppy (da root) per poter togliere il disco &prompt.root; /sbin/umount /mnt e riavviare per tornare in DOS. Copia questo file in una directory DOS, richiamali con l'EDIT del DOS, Notepad o Wordpad di &windows;, o un editor di testi, fai una piccola modifica in modo che il file debba essere salvato, e stampa come faresti da DOS o &windows;. Spera che funzioni! Le pagine man vengono meglio se stampate con il comando DOS print. (Copiare i file da FreeBSD su una partizione DOS montata è ancora in alcuni casi rischioso.) Far funzionare la stampante sotto FreeBSD consiste nel creare un opportuno elemento in /etc/printcap e creare una directory di spool corrispondente in /var/spool/output. Se la tua stampante è su lpt0 (ciò che DOS chiama LPT1), devi solo andare in /var/spool/output e (da root) creare la directory lpd digitando: mkdir lpd, se non è già presente. A quel punto la stampante dovrebbe rispondere quando il sistema parte, e lp o lpr dovrebbero mandare un file alla stampante. Che il file venga stampato o meno è solo questione di configurazione, che è discussa nel Manuale di FreeBSD. Altri Comandi Utili df mostra lo spazio disponibile e tutte le partizioni montate. ps aux mostra i processi in esecuzione. ps ax è una forma contratta. rm nomefile cancella nomefile. rm -R dir cancella la directory dir e tutte le sottodirectory—attenzione! ls -R mostra il contenuto della directory e delle sue sottodirectory; io usavo una variante, ls -AFR > where.txt, per avere una lista dei file in / e (separatamente) /usr prima che scoprissi dei metodi migliori per cercare i file. passwd per cambiare la password dell'utente (o di root) man hier pagina man sul file system di &unix; Usa find per trovare nomefile in /usr o nelle sue sottodirectory digitando &prompt.user; find /usr -name "nomefile" Puoi usare * come identificatore universale in "nomefile" (che dovrebbe essere tra virgolette). Se dici a find di cercare in / anziché /usr cercherà il/i file su tutti i file system montati, inclusi i CDROM e le partizioni DOS. Un libro eccellente che tratta i comandi e le utility di &unix; è Unix for the Impatient di Abrahams & Larson (2nd ed., Addison-Wesley, 1996). Ci sono anche un sacco di informazioni su &unix; su Internet. Prossimi Passi Dovresti ora avere gli strumenti necessari per girare nel sistema e modificare i file, così da poter rendere tutto funzionante. Ci sono un sacco di informazioni nel Manuale di FreeBSD (che è probabilmente sul tuo disco rigido) e sul sito web di FreeBSD. Una + URL="&url.main;/index.html">sito web di FreeBSD. Una grande scelta di package e port è presente sul CDROM così come sul sito web. Il manuale ti spiega come usarli (prendi il package se esiste, con pkg_add /cdrom/packages/All/nomepackage, dove nomepackage è il nome del file del package). Il CDROM ha una lista di package e di port con delle brevi descrizioni in cdrom/packages/index, cdrom/packages/index.txt, e cdrom/ports/index, e con descrizioni più ampie in /cdrom/ports/*/*/pkg/DESCR, dove * rappresenta rispettivamente sottodirectory di tipi di programmi e nomi di programmi. Se trovi il manuale troppo difficile su come installare i port dal CDROM (con il sistema di lndir e altro), ecco come funziona normalmente: Trova il port che vuoi, supponiamo kermit. Ci sarà una directory per lui sul CDROM. Copia la sottodirectory in /usr/local (un buon posto perché il software che aggiungi sia disponibile a tutti gli utenti) con: &prompt.root; cp -R /cdrom/ports/comm/kermit /usr/local Questo dovrebbe portarti ad avere la sottodirectory /usr/local/kermit che contiene tutti i file presenti nella sottodirectory kermit del CDROM. Ora, crea la directory /usr/ports/distfiles se non esiste ancora, usando mkdir. Poi controlla /cdrom/ports/distfiles cercando un file con il nome che indica che si tratta del port esatto. Copia quel file in /usr/ports/distfiles; nelle versioni più recenti puoi saltare questo passo, perché FreeBSD lo farà per te. Nel caso di kermit, non c'è nessun distfile. Quindi entra con cd nella sottodirectory di /usr/local/kermit che contiene il file Makefile. Digita &prompt.root; make all install Durante questo processo il port userà FTP per scaricare i file compressi che non ha trovato sul CDROM o in /usr/ports/distfiles. Se la tua connessione non funziona ancora e non c'è nessun file per il port in /cdrom/ports/distfiles, dovrai recuperare il distfile usando un'altra macchina e poi copiarlo in /usr/ports/distfiles da un dischetto o dalla partizione DOS. Leggi Makefile (usando cat o more oppure view) per scoprire dove andare (il sito principale di distribuzione) per trovare il file e conoscere il suo nome. Il nome verrà troncato quando scaricato da DOS, e dopo averlo trasferito in /usr/ports/distfiles dovrai rinominarlo (usando il comando mv) nel suo nome originale cosicché possa essere trovato. (Usa il trasferimento di file binario!) Quindi torna in /usr/local/kermit, trova la directory contenente Makefile, e digita make all install. Un'altra cosa che può succedere quando si installa un port o un package è che questi abbiano bisogno di un altro programma. Se l'installazione si ferma con un messaggio can't find unzip o simile, potresti dover installare il package o il port di unzip prima di proseguire. Una volta installato, digita rehash per far sì che FreeBSD rilegga i file contenuti nel path e sappia quali sono presenti. (Se trovi un sacco di messaggi path not found quando usi whereis o which, dovresti fare delle aggiunte all'elenco delle directory nel file .cshrc nella tua directory home. L'elenco dei path in &unix; fa la stessa cosa che fa in DOS, tranne che la directory corrente (di default) non si trova nel path per ragioni di sicurezza; se il comando che vuoi eseguire è nella directory in cui ti trovi, devi digitare ./ prima del nome del comando; niente spazio dopo la barra.) Potresti volere la versione più recente di &netscape; dal loro sito FTP. (&netscape; necessita dell'X Window System.) Ora c'é una versione per FreeBSD, quindi dà un'occhiata in giro. Usa solo gunzip nomefile e tar xvf nomefile sul file, sposta il binario in /usr/local/bin o qualche altro posto in cui vengono tenuti i binari, esegui rehash, e quindi aggiungi le seguenti linee a .cshrc in tutte le directory home degli utenti oppure (più semplicemente) in /etc/csh.cshrc, il file di configurazione globale di csh: setenv XKEYSYMDB /usr/X11R6/lib/X11/XKeysymDB setenv XNLSPATH /usr/X11R6/lib/X11/nls Questo assume che il file XKeysymDB e la directory nls siano in /usr/X11R6/lib/X11; se non lo sono, trovale e mettile lì. Se hai originariamente installato &netscape; dal CDROM (o via FTP), non sostituire /usr/local/bin/netscape con il nuovo binario di netscape; questo è solo uno script di shell che imposta le variabili di ambiente per te. Rinomina invece il nuovo binario in netscape.bin e rimpiazza il vecchio binario, che dovrebbe essere /usr/local/netscape/netscape. Il tuo Ambiente di Lavoro La shell è la parte più importante del tuo ambiente di lavoro. In DOS, la shell è solitamente command.com. La shell è ciò che interpreta i comandi che digiti sulla linea di comando, e quindi comunica con il resto del sistema operativo. Puoi anche scrivere script di shell, che sono come i file batch di DOS: una serie di comandi che devono essere eseguiti senza il tuo intervento. Due shell vengono normalmente installate con FreeBSD: csh e sh. csh è buona per lavoro da linea di comando, ma gli script dovrebbero essere scritti usando sh (o bash). Puoi scoprire che shell hai digitando echo $SHELL. csh è una buona shell, ma tcsh fa tutto ciò che csh fa e anche altro. Ti permette di richiamare i comandi usando le frecce e ti permette di modificarli. Ha l'auto-completamento dei nomi di file con tab (csh usa Esc), e ti permette di tornare alla directory in cui eri digitando cd -. È anche più semplice alterare il prompt con tcsh. Ti rende la vita più facile. Ecco tre semplici passi per installare una nuova shell: Installa la shell tramite port o package, come faresti con un qualsiasi altro port o package. Usa rehash e which tcsh (assumendo che tu stia installando tcsh) per essere sicuro di averla installata. Da root, modifica /etc/shells, aggiungendo una riga nel file per la nuova shell, in questo caso /usr/local/bin/tcsh, e salva il file. (Alcuni port lo fanno per te.) Usa il comando chsh per cambiare permanentemente la tua shell in tcsh, o digita tcsh al prompt per cambiare la shell senza dover uscire dal sistema per poi rientrare. Può essere pericoloso cambiare la shell di root in qualcosa di diverso da sh o csh su versioni più recenti di FreeBSD e di &unix;; potresti non avere una shell funzionante se il sistema entra in modalità singolo utente. La soluzione è usare su -m per diventare root, che ti dà tcsh come shell di root, poiché la shell è parte del tuo ambiente. Puoi rendere tutto ciò permanente aggiungendo al tuo .tcshrc un alias con: alias su su -m Quando tcsh parte, legge i file /etc/csh.cshrc e /etc/csh.login, come farebbe csh. Leggerà anche il file .login nella tua directory home ed anche .cshrc, a meno che tu non abbia un file .tcshrc. Puoi crearlo copiando .cshrc in .tcshrc. Ora che hai installato tcsh, puoi sistemare il tuo prompt. Puoi trovare i dettagli nella pagina man di tcsh, ma ecco qui una linea da mettere nel tuo .tcshrc che ti dirà quanti comandi hai digitato, che ore sono, e in che directory ti trovi. Produce anche un > se sei un utente normale e un # se sei root, ma tcsh lo farebbe in ogni caso: set prompt = "%h %t %~ %# " Questa dovrebbe andare nella stessa posizione della linea di prompt corrente se ce n'è una, o sotto "if($?prompt) then" in caso contrario. Commenta la vecchia riga; così potrai tornare a quella vecchia se la preferirai. Non dimenticare gli spazi e le virgolette. Puoi far rileggere .tcshrc digitando source .tcshrc. Puoi avere una lista delle variabili di sistema che sono state impostate digitando env al prompt. Il risultato ti mostrerà il tuo editor di default, il pager, e il tipo di terminale, tra le altre possibili variabili. Un comando utile se ti connetti al sistema da una postazione remota e non riesci ad eseguire un programma perché il terminale non ne è capace è setenv TERM vt100. Altro Da tcsh puoi smontare il CDROM con /sbin/umount /cdrom, toglilo dal lettore, inseriscine un altro, e montalo con /sbin/mount_cd9660 /dev/cd0a /cdrom assumendo che cd0a sia il nome di dispositivo del tuo lettore di CDROM. La versione più recente di FreeBSD ti permette di montare il CDROM solo con /sbin/mount /cdrom. Usare il live file system—il secondo cd del set di FreeBSD—è utile se hai poco spazio a disposizione. Ciò che si trova sul live file system cambia da release a release. Potresti provare ad eseguire dei giochi dal CDROM. Questo comporta l'uso di lndir, che viene installato con l'X Window System, per dire ai programmi dove trovare i file necessari, poiché questi si trovano nel file system /cdrom anziché /usr e le sue sottodirectory, che è dove dovrebbero essere. Leggi man lndir per avere più informazioni. I Commenti sono Benvenuti Se usi questa guida, sarei interessata a sapere dove non è chiara, ciò che è stato tralasciato e che vorresti venisse incluso, e sapere se tutto ciò è stato utile. I miei ringraziamenti vanno a Eugene W. Stark, professore di informatica a SUNY-Stony Brook, e John Fieber per i suoi utili commenti. Annelise Anderson, andrsn@andrsn.stanford.edu Per questioni legate alla traduzione, o se avete commenti da poter esprimere solo in italiano, non esitate a contattarmi. Come per l'autrice originale, ogni genere di commenti è ben accetto. Massimiliano Stucchi, stucchi@willystudios.com
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/Makefile b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/Makefile index 84e6905ea5..47a91a0ae0 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/Makefile +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/Makefile @@ -1,252 +1,253 @@ # # $FreeBSD$ # # Crea il Manuale di FreeBSD. # # ------------------------------------------------------------------------ # # Variabili specifiche del Manuale # # WITH_PGPKEYS La versione stampata del manuale riporta solo i # fingerprints PGP di base. Se vuoi visualizzare # le chiavi intere, allora setta questa variabile. # Questa opzione non ha effetto sui formati HTML. # # Targets specifici del Manuale # # pgpkeyring Questo target leggerà il contenuto del file # pgpkeys/chapter.sgml ad estrarrà tutte le chiavi # pgp sullo standard output. Questo output può # quindi essere rediretto su un file e distribuito # come un keyring pubblico degli sviluppatori di # FreeBSD che può essere facilmente importato in # PGP/GPG. # # ------------------------------------------------------------------------ MAINTAINER= ale@FreeBSD.org DOC?= book FORMATS?= html-split HAS_INDEX= true WITH_GLOSSARY?= INSTALL_COMPRESSED?= gz INSTALL_ONLY_COMPRESSED?= IMAGES_EN = advanced-networking/isdn-bus.eps IMAGES_EN+= advanced-networking/isdn-twisted-pair.eps IMAGES_EN+= advanced-networking/natd.eps IMAGES_EN+= advanced-networking/net-routing.pic IMAGES_EN+= install/adduser1.scr IMAGES_EN+= install/adduser2.scr IMAGES_EN+= install/adduser3.scr IMAGES_EN+= install/boot-mgr.scr IMAGES_EN+= install/console-saver1.scr IMAGES_EN+= install/console-saver2.scr IMAGES_EN+= install/console-saver3.scr IMAGES_EN+= install/console-saver4.scr IMAGES_EN+= install/desktop.scr IMAGES_EN+= install/disklabel-auto.scr IMAGES_EN+= install/disklabel-ed1.scr IMAGES_EN+= install/disklabel-ed2.scr IMAGES_EN+= install/disklabel-fs.scr IMAGES_EN+= install/disklabel-root1.scr IMAGES_EN+= install/disklabel-root2.scr IMAGES_EN+= install/disklabel-root3.scr IMAGES_EN+= install/disk-layout.eps IMAGES_EN+= install/dist-set.scr IMAGES_EN+= install/dist-set2.scr IMAGES_EN+= install/docmenu1.scr IMAGES_EN+= install/ed0-conf.scr IMAGES_EN+= install/ed0-conf2.scr IMAGES_EN+= install/edit-inetd-conf.scr IMAGES_EN+= install/example-dir1.eps IMAGES_EN+= install/example-dir2.eps IMAGES_EN+= install/example-dir3.eps IMAGES_EN+= install/example-dir4.eps IMAGES_EN+= install/example-dir5.eps IMAGES_EN+= install/fdisk-drive1.scr IMAGES_EN+= install/fdisk-drive2.scr IMAGES_EN+= install/fdisk-edit1.scr IMAGES_EN+= install/fdisk-edit2.scr IMAGES_EN+= install/ftp-anon1.scr IMAGES_EN+= install/ftp-anon2.scr IMAGES_EN+= install/hdwrconf.scr IMAGES_EN+= install/keymap.scr IMAGES_EN+= install/main1.scr IMAGES_EN+= install/mainexit.scr IMAGES_EN+= install/main-std.scr IMAGES_EN+= install/main-options.scr IMAGES_EN+= install/main-doc.scr IMAGES_EN+= install/main-keymap.scr IMAGES_EN+= install/media.scr IMAGES_EN+= install/mouse1.scr IMAGES_EN+= install/mouse2.scr IMAGES_EN+= install/mouse3.scr IMAGES_EN+= install/mouse4.scr IMAGES_EN+= install/mouse5.scr IMAGES_EN+= install/mouse6.scr IMAGES_EN+= install/mta-main.scr IMAGES_EN+= install/net-config-menu1.scr IMAGES_EN+= install/net-config-menu2.scr IMAGES_EN+= install/nfs-server-edit.scr IMAGES_EN+= install/ntp-config.scr IMAGES_EN+= install/options.scr IMAGES_EN+= install/pkg-cat.scr IMAGES_EN+= install/pkg-confirm.scr IMAGES_EN+= install/pkg-install.scr IMAGES_EN+= install/pkg-sel.scr IMAGES_EN+= install/probstart.scr IMAGES_EN+= install/routed.scr IMAGES_EN+= install/security.scr IMAGES_EN+= install/sysinstall-exit.scr IMAGES_EN+= install/timezone1.scr IMAGES_EN+= install/timezone2.scr IMAGES_EN+= install/timezone3.scr IMAGES_EN+= install/userconfig.scr IMAGES_EN+= install/userconfig2.scr IMAGES_EN+= install/xf86setup.scr IMAGES_EN+= mail/mutt1.scr IMAGES_EN+= mail/mutt2.scr IMAGES_EN+= mail/mutt3.scr IMAGES_EN+= mail/pine1.scr IMAGES_EN+= mail/pine2.scr IMAGES_EN+= mail/pine3.scr IMAGES_EN+= mail/pine4.scr IMAGES_EN+= mail/pine5.scr IMAGES_EN+= security/ipsec-crypt-pkt.pic IMAGES_EN+= security/ipsec-encap-pkt.pic IMAGES_EN+= security/ipsec-network.pic IMAGES_EN+= security/ipsec-out-pkt.pic IMAGES_EN+= vinum/vinum-concat.pic IMAGES_EN+= vinum/vinum-mirrored-vol.pic IMAGES_EN+= vinum/vinum-raid10-vol.pic IMAGES_EN+= vinum/vinum-raid5-org.pic IMAGES_EN+= vinum/vinum-simple-vol.pic IMAGES_EN+= vinum/vinum-striped-vol.pic IMAGES_EN+= vinum/vinum-striped.pic # Immagini dalla libreria per tutti i documenti IMAGES_LIB = callouts/1.png IMAGES_LIB+= callouts/2.png IMAGES_LIB+= callouts/3.png IMAGES_LIB+= callouts/4.png IMAGES_LIB+= callouts/5.png IMAGES_LIB+= callouts/6.png IMAGES_LIB+= callouts/7.png IMAGES_LIB+= callouts/8.png IMAGES_LIB+= callouts/9.png IMAGES_LIB+= callouts/10.png # # SRCS lista i singoli files SGML che compongono il documento. Modifiche # a qualunque di questi files obbligano la ricreazione # # Contenuto SGML SRCS = book.sgml SRCS+= advanced-networking/chapter.sgml SRCS+= basics/chapter.sgml SRCS+= bibliography/chapter.sgml SRCS+= config/chapter.sgml SRCS+= boot/chapter.sgml SRCS+= cutting-edge/chapter.sgml SRCS+= desktop/chapter.sgml SRCS+= disks/chapter.sgml SRCS+= eresources/chapter.sgml SRCS+= install/chapter.sgml SRCS+= introduction/chapter.sgml SRCS+= kernelconfig/chapter.sgml SRCS+= l10n/chapter.sgml SRCS+= linuxemu/chapter.sgml +SRCS+= mac/chapter.sgml SRCS+= mail/chapter.sgml SRCS+= mirrors/chapter.sgml SRCS+= multimedia/chapter.sgml SRCS+= pgpkeys/chapter.sgml SRCS+= ppp-and-slip/chapter.sgml SRCS+= printing/chapter.sgml SRCS+= security/chapter.sgml SRCS+= serialcomms/chapter.sgml SRCS+= users/chapter.sgml SRCS+= vinum/chapter.sgml SRCS+= x11/chapter.sgml SRCS+= ports/chapter.sgml SRCS+= preface/preface.sgml SRCS+= colophon.sgml # Entities SRCS+= chapters.ent SYMLINKS= ${DESTDIR} index.html handbook.html # Attiva tutti i capitoli. CHAPTERS?= ${SRCS:M*chapter.sgml} SGMLFLAGS+= ${CHAPTERS:S/\/chapter.sgml//:S/^/-i chap./} .if defined(WITH_GLOSSARY) && !empty(WITH_GLOSSARY) SGMLFLAGS+= -i chap.freebsd-glossary .endif # XXX La creazione del Manuale attualmente sfora dei limiti interni, # codificati in pdftex. Finché non dividiamo il Manuale, crea la versione # PDF usando ps2pdf invece di pdftex. PS2PDF?= ${PREFIX}/bin/ps2pdf book.tex-pdf: ${TOUCH} book.tex-pdf book.pdf: book.ps ${PS2PDF} book.ps book.pdf pgpkeyring: pgpkeys/chapter.sgml @${JADE} -V nochunks ${JADEOPTS} -d ${DSLPGP} -t sgml ${MASTERDOC} # # Variabili specifiche del Manuale # .if defined(WITH_PGPKEYS) JADEFLAGS+= -V withpgpkeys .endif DOC_PREFIX?= ${.CURDIR}/../../.. .for p in ftp cvsup SRCS+= mirrors.sgml.${p}.inc CLEANFILES+= mirrors.sgml.${p}.inc CLEANFILES+= mirrors.sgml.${p}.inc.tmp .endfor SRCS+= eresources.sgml.www.inc CLEANFILES+= eresources.sgml.www.inc CLEANFILES+= eresources.sgml.www.inc.tmp .include "${DOC_PREFIX}/share/mk/doc.project.mk" .for p in ftp cvsup mirrors.sgml.${p}.inc: ${XML_MIRRORS} ${XSL_MIRRORS} ${XSLTPROC} ${XSLTPROCOPTS} \ -o $@.tmp \ --param 'type' "'$p'" \ --param 'proto' "'$p'" \ --param 'target' "'handbook/mirrors/chapter.sgml'" \ ${XSL_MIRRORS} ${XML_MIRRORS} ${SED} -e 's,<\([^ >]*\)\([^>]*\)/>,<\1\2>,;s,,,' \ < $@.tmp > $@ || (${RM} -f $@ && false) ${RM} -f $@.tmp .endfor eresources.sgml.www.inc: ${XML_MIRRORS} ${XSL_MIRRORS} ${XSLTPROC} ${XSLTPROCOPTS} \ -o $@.tmp \ --param 'type' "'www'" \ --param 'proto' "'http'" \ --param 'target' "'handbook/eresources/chapter.sgml'" \ ${XSL_MIRRORS} ${XML_MIRRORS} ${SED} -e 's,<\([^ >]*\)\([^>]*\)/>,<\1\2>,;s,,,' \ < $@.tmp > $@ || (${RM} -f $@ && false) ${RM} -f $@.tmp diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/bibliography/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/bibliography/chapter.sgml index b9a3cc3e67..927ecd82d2 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/bibliography/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/bibliography/chapter.sgml @@ -1,608 +1,608 @@ Bibliografia Sebbene le pagine man forniscano la documentazione di riferimento definitiva per le singole parti del sistema operativo FreeBSD, sono famose per non illustrare come mettere insieme i pezzi per far andare uniformemente l'intero sistema operativo. Per questo, non esiste sostituto a un buon libro sull'amministrazione di un sistema &unix; e a un buon manuale per gli utenti. Libri & Riviste Specifiche su FreeBSD Libri & Riviste internazionali: Using FreeBSD (in cinese). FreeBSD for PC 98'ers (in giapponese), pubblicato da SHUWA System Co, LTD. ISBN 4-87966-468-5 C3055 P2900E. FreeBSD (in giapponese), pubblicato da CUTT. ISBN 4-906391-22-2 C3055 P2400E. Complete Introduction to FreeBSD (in giapponese), pubblicato da Shoeisha Co., Ltd. ISBN 4-88135-473-6 P3600E. Personal UNIX Starter Kit FreeBSD (in giapponese), pubblicato da ASCII. ISBN 4-7561-1733-3 P3000E. FreeBSD Handbook (traduzione giapponese), pubblicato da ASCII. ISBN 4-7561-1580-2 P3800E. FreeBSD mit Methode (in tedesco), pubblicato da Computer und Literatur Verlag/Vertrieb Hanser, 1998. ISBN 3-932311-31-0. FreeBSD 4 - Installieren, Konfigurieren, Administrieren (in tedesco), pubblicato da Computer und Literatur Verlag, 2001. ISBN 3-932311-88-4. FreeBSD 5 - Installieren, Konfigurieren, Administrieren (in tedesco), pubblicato da Computer und Literatur Verlag, 2003. ISBN 3-936546-06-1. FreeBSD de Luxe (in tedesco), pubblicato da Verlag Modere Industrie, 2003. ISBN 3-8266-1343-0. FreeBSD Install and Utilization Manual (in giapponese), pubblicato da Mainichi Communications Inc.. Onno W Purbo, Dodi Maryanto, Syahrial Hubbany, Widjil Widodo Building Internet Server with FreeBSD (in indonesiano), pubblicato da Elex Media Komputindo. Libri & Riviste in lingua inglese: Absolute BSD: The Ultimate Guide to FreeBSD, pubblicato da No Starch Press, 2002. ISBN 1886411743. The Complete FreeBSD, pubblicato da O'Reilly, 2003. ISBN 0596005164. The FreeBSD Corporate Networker's Guide, pubblicato da Addison-Wesley, 2000. ISBN 0201704811. FreeBSD: An Open-Source Operating System for Your Personal Computer, pubblicato da The Bit Tree Press, 2001. ISBN 0971204500. Teach Yourself FreeBSD in 24 Hours, pubblicato da Sams, 2002. ISBN 0672324245. FreeBSD unleashed, pubblicato da Sams, 2002. ISBN 0672324563. FreeBSD: The Complete Reference, pubblicato da McGrawHill, 2003. ISBN 0072224096. Guide per gli Utenti Computer Systems Research Group, UC Berkeley. 4.4BSD User's Reference Manual. O'Reilly & Associates, Inc., 1994. ISBN 1-56592-075-9 Computer Systems Research Group, UC Berkeley. 4.4BSD User's Supplementary Documents. O'Reilly & Associates, Inc., 1994. ISBN 1-56592-076-7 UNIX in a Nutshell. O'Reilly & Associates, Inc., 1990. ISBN 093717520X Mui, Linda. What You Need To Know When You Can't Find Your UNIX System Administrator. O'Reilly & Associates, Inc., 1995. ISBN 1-56592-104-6 Ohio State University ha scritto un Corso Introduttivo a UNIX che è disponibile online in formato HTML e PostScript. Una traduzione in italiano di questo documento è disponibile come parte del FreeBSD Italian Documentation Project. Jpman Project, Japan FreeBSD Users Group. FreeBSD User's Reference Manual (traduzione giapponese). Mainichi Communications Inc., 1998. ISBN 4-8399-0088-4 P3800E. Edinburgh University ha scritto una Guida Online per i nuovi arrivati nell'ambiente UNIX. Guide per gli Amministratori Albitz, Paul e Liu, Cricket. DNS and BIND, 4a Ed. O'Reilly & Associates, Inc., 2001. ISBN 1-59600-158-4 Computer Systems Research Group, UC Berkeley. 4.4BSD System Manager's Manual. O'Reilly & Associates, Inc., 1994. ISBN 1-56592-080-5 Costales, Brian, et al. Sendmail, 2a Ed. O'Reilly & Associates, Inc., 1997. ISBN 1-56592-222-0 Frisch, Æleen. Essential System Administration, 2a Ed. O'Reilly & Associates, Inc., 1995. ISBN 1-56592-127-5 Hunt, Craig. TCP/IP Network Administration, 2a Ed. O'Reilly & Associates, Inc., 1997. ISBN 1-56592-322-7 Nemeth, Evi. UNIX System Administration Handbook. 3a Ed. Prentice Hall, 2000. ISBN 0-13-020601-6 Stern, Hal Managing NFS and NIS O'Reilly & Associates, Inc., 1991. ISBN 0-937175-75-7 Jpman Project, Japan FreeBSD Users Group. FreeBSD System Administrator's Manual (traduzione giapponese). Mainichi Communications Inc., 1998. ISBN 4-8399-0109-0 P3300E. Dreyfus, Emmanuel. Cahiers de l'Admin: BSD (in francese), Eyrolles, 2003. ISBN 2-212-11244-0 Guide per i Programmatori Asente, Paul, Converse, Diana, e Swick, Ralph. X Window System Toolkit. Digital Press, 1998. ISBN 1-55558-178-1 Computer Systems Research Group, UC Berkeley. 4.4BSD Programmer's Reference Manual. O'Reilly & Associates, Inc., 1994. ISBN 1-56592-078-3 Computer Systems Research Group, UC Berkeley. 4.4BSD Programmer's Supplementary Documents. O'Reilly & Associates, Inc., 1994. ISBN 1-56592-079-1 Harbison, Samuel P. e Steele, Guy L. Jr. C: A Reference Manual. 4a ed. Prentice Hall, 1995. ISBN 0-13-326224-3 Kernighan, Brian e Dennis M. Ritchie. The C Programming Language.. PTR Prentice Hall, 1988. ISBN 0-13-110362-9 Lehey, Greg. Porting UNIX Software. O'Reilly & Associates, Inc., 1995. ISBN 1-56592-126-7 Plauger, P. J. The Standard C Library. Prentice Hall, 1992. ISBN 0-13-131509-9 Spinellis, Diomidis. Code Reading: The Open Source Perspective. Addison-Wesley, 2003. ISBN 0-201-79940-5 Stevens, W. Richard. Advanced Programming in the UNIX Environment. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1992. ISBN 0-201-56317-7 Stevens, W. Richard. UNIX Network Programming. 2a Ed, PTR Prentice Hall, 1998. ISBN 0-13-490012-X Wells, Bill. Writing Serial Drivers for UNIX. Dr. Dobb's Journal. 19(15), Dicembre 1994. pp68-71, 97-99. Architettura del Sistema Operativo Andleigh, Prabhat K. UNIX System Architecture. Prentice-Hall, Inc., 1990. ISBN 0-13-949843-5 Jolitz, William. Porting UNIX to the 386. Dr. Dobb's Journal. Gennaio 1991-Luglio 1992. Leffler, Samuel J., Marshall Kirk McKusick, Michael J Karels e John Quarterman The Design and Implementation of the 4.3BSD UNIX Operating System. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1989. ISBN 0-201-06196-1 Leffler, Samuel J., Marshall Kirk McKusick, The Design and Implementation of the 4.3BSD UNIX Operating System: Answer Book. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1991. ISBN 0-201-54629-9 McKusick, Marshall Kirk, Keith Bostic, Michael J Karels, e John Quarterman. The Design and Implementation of the 4.4BSD Operating System. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1996. ISBN 0-201-54979-4 (Il capitolo 2 di questo libro è disponibile online come parte del FreeBSD Documentation Project, mentre il capitolo 9 è consultabile qui.) Stevens, W. Richard. TCP/IP Illustrated, Volume 1: The Protocols. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1996. ISBN 0-201-63346-9 Schimmel, Curt. Unix Systems for Modern Architectures. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1994. ISBN 0-201-63338-8 Stevens, W. Richard. TCP/IP Illustrated, Volume 3: TCP for Transactions, HTTP, NNTP and the UNIX Domain Protocols. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1996. ISBN 0-201-63495-3 Vahalia, Uresh. UNIX Internals -- The New Frontiers. Prentice Hall, 1996. ISBN 0-13-101908-2 Wright, Gary R. and W. Richard Stevens. TCP/IP Illustrated, Volume 2: The Implementation. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1995. ISBN 0-201-63354-X Riferimenti sulla Sicurezza Cheswick, William R. e Steven M. Bellovin. Firewalls and Internet Security: Repelling the Wily Hacker. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1995. ISBN 0-201-63357-4 Garfinkel, Simson e Gene Spafford. Practical UNIX & Internet Security. 2a Ed. O'Reilly & Associates, Inc., 1996. ISBN 1-56592-148-8 Garfinkel, Simson. PGP Pretty Good Privacy O'Reilly & Associates, Inc., 1995. ISBN 1-56592-098-8 Riferimenti sull'Hardware Anderson, Don e Tom Shanley. Pentium Processor System Architecture. 2a Ed. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1995. ISBN 0-201-40992-5 Ferraro, Richard F. Programmer's Guide to the EGA, VGA, and Super VGA Cards. 3a ed. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1995. ISBN 0-201-62490-7 Intel Corporation pubblica la documentazione sulle sue CPU, chipsets e standards sul suo sito web per gli sviluppatori, solitamente come files PDF. Shanley, Tom. 80486 System Architecture. 3a ed. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1995. ISBN 0-201-40994-1 Shanley, Tom. ISA System Architecture. 3a ed. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1995. ISBN 0-201-40996-8 Shanley, Tom. PCI System Architecture. 4a ed. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1999. ISBN 0-201-30974-2 Van Gilluwe, Frank. The Undocumented PC, 2a Ed. Reading, Mass: Addison-Wesley Pub. Co., 1996. ISBN 0-201-47950-8 Messmer, Hans-Peter. The Indispensable PC Hardware Book, 4a Ed. Reading, Mass: Addison-Wesley Pub. Co., 2002. ISBN 0-201-59616-4 Storia di &unix; Lion, John Lion's Commentary on UNIX, 6th Ed. With Source Code. ITP Media Group, 1996. ISBN 1573980137 Raymond, Eric S. The New Hacker's Dictionary, 3rd edition. MIT Press, 1996. ISBN 0-262-68092-0. Conosciuto anche come il Jargon + url="http://www.catb.org/~esr/jargon/html/index.html">Jargon File Salus, Peter H. A quarter century of UNIX. Addison-Wesley Publishing Company, Inc., 1994. ISBN 0-201-54777-5 Simon Garfinkel, Daniel Weise, Steven Strassmann. The UNIX-HATERS Handbook. IDG Books Worldwide, Inc., 1994. ISBN 1-56884-203-1 Don Libes, Sandy Ressler Life with UNIX — edizione speciale. Prentice-Hall, Inc., 1989. ISBN 0-13-536657-7 The BSD family tree. o /usr/share/misc/bsd-family-tree su una macchina FreeBSD recente. The BSD Release Announcements collection. 1997. Networked Computer Science Technical Reports Library. Old BSD releases from the Computer Systems Research group (CSRG). : Il set di 4 CD comprende tutte le versioni di BSD dalla 1BSD alla 4.4BSD e 4.4BSD-Lite2 (ma non la 2.11BSD, sfortunatamente). Inoltre, l'ultimo disco contiene i sorgenti finali più i file SCCS. Riviste e Giornali The C/C++ Users Journal. R&D Publications Inc. ISSN 1075-2838 Sys Admin — The Journal for UNIX System Administrators Miller Freeman, Inc., ISSN 1061-2688 freeX — Das Magazin für Linux - BSD - UNIX (in tedesco) Computer- und Literaturverlag GmbH, ISSN 1436-7033 diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/book.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/book.sgml index 0e210de9e5..1506b3c6e4 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/book.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/book.sgml @@ -1,279 +1,284 @@ %man; %bookinfo; %freebsd; %authors; %teams; %mailing-lists; %newsgroups; %it-trademarks; %trademarks; %txtfiles; + +%urls; + %translators; %chapters; + %pgpkeys; ]> Manuale di FreeBSD The FreeBSD Italian Documentation Project Febbraio 1999 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 The FreeBSD Italian Documentation Project &bookinfo.legalnotice; &tm-attrib.freebsd; &tm-attrib.3com; &tm-attrib.3ware; &tm-attrib.arm; &tm-attrib.adaptec; &tm-attrib.adobe; &tm-attrib.apple; &tm-attrib.corel; &tm-attrib.creative; &tm-attrib.cvsup; &tm-attrib.heidelberger; &tm-attrib.ibm; &tm-attrib.ieee; &tm-attrib.intel; &tm-attrib.intuit; &tm-attrib.linux; &tm-attrib.lsilogic; &tm-attrib.m-systems; &tm-attrib.macromedia; &tm-attrib.microsoft; &tm-attrib.netscape; &tm-attrib.nexthop; &tm-attrib.opengroup; &tm-attrib.oracle; &tm-attrib.powerquest; &tm-attrib.realnetworks; &tm-attrib.redhat; &tm-attrib.sap; &tm-attrib.sun; &tm-attrib.symantec; &tm-attrib.themathworks; &tm-attrib.thomson; &tm-attrib.usrobotics; &tm-attrib.vmware; &tm-attrib.waterloomaple; &tm-attrib.wolframresearch; &tm-attrib.xfree86; &tm-attrib.xiph; &tm-attrib.general; Benvenuto in FreeBSD! Questo manuale copre l'installazione e l'uso giorno per giorno di FreeBSD &rel2.current;-RELEASE e FreeBSD &rel.current;-RELEASE. Questo manuale è un progetto in evoluzione ed è il frutto del lavoro di molti singoli. Molte sezioni non esistono ancora e alcune di quelle che esistono devono essere aggiornate. Se sei interessato ad aiutare questo progetto, invia un'email alla &a.doc;. L'ultima versione di questo documento è sempre disponibile sul sito web di FreeBSD. Inoltre può essere scaricata in una varietà di formati e tipi di compressione dal server FTP di FreeBSD o da uno dei numerosi siti mirror. Se preferisci avere una copia rilegata del manuale, puoi comprarne una su FreeBSD Mall. Puoi anche voler cercare nel manuale. + url="&url.main;/search/index.html">cercare nel manuale. &chap.preface; Per Cominciare Questa parte del Manuale di FreeBSD è per gli utenti e gli amministratori che si affacciano a FreeBSD. Questi capitoli: Ti introdurranno a FreeBSD. Ti guideranno attraverso il processo di installazione. Ti insegneranno le basi e i fondamenti di &unix;. Ti mostreranno come installare la varietà delle applicazioni di terze parti disponibili per FreeBSD. Ti introdurranno a X, il sistema a finestre di &unix;, e ti spiegheranno come configurare un ambiente desktop che ti renda più produttivo. Abbiamo cercato di mantenere il numero di riferimenti in avanti nel testo al minimo così che tu possa leggere questa sezione del Manuale dall'inizio alla fine con il minimo scorrimento di pagine possibile. Amministrazione del Sistema I rimanenti capitoli del Manuale di FreeBSD coprono tutti gli aspetti dell'amministrazione di un sistema FreeBSD. Ogni capitolo inizia descrivendo quello che imparerai dopo aver letto il capitolo, e specifica anche quello che dovresti sapere prima di affrontare il materiale. Questi capitoli sono studiati per essere letti quando si ha bisogno di un'informazione. Non devi leggerli in un ordine particolare, né devi leggerli tutti prima di poter usare FreeBSD. + Appendici &chap.colophon; diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/chapters.ent b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/chapters.ent index f30e73d97b..919dd217b4 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/chapters.ent +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/chapters.ent @@ -1,52 +1,53 @@ + diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/eresources/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/eresources/chapter.sgml index c9c5e806ba..55a02d0fd0 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/eresources/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/eresources/chapter.sgml @@ -1,1747 +1,1747 @@ Risorse su Internet Il rapido sviluppo di FreeBSD rende la carta stampata un mezzo non pratico per poterne seguire l'evoluzione. Le risorse in rete sono il migliore, se non l'unico, modo per tenersi informati sulle novità di questo sistema. Dal momento che FreeBSD è il prodotto del lavoro di volontari, la comunità degli utenti generalmente si presta anche ad una funzione di supporto tecnico di varia natura, con l'email e le news USENET come il mezzo più efficace per entrare in contatto con queste comunità. I più frequentati punti di ritrovo della comunità FreeBSD sono esposti di seguito. Se aveste conoscenza di altre risorse non menzionate in questa sede, vi preghiamo di darne informazione a &a.doc; cosicchè possano essere incluse. Mailing Lists Anche se molti sviluppatori di FreeBSD leggono USENET, non può esservi garanzia di ottenere risposta alle proprie domande in tempi brevi (e in generale non può esservi garanzia di ottenere alcuna risposta) semplicemente scrivendo ad uno dei mail-group di comp.unix.bsd.freebsd.*. Indirizzando i propri messaggi alla mailing list appropriata si raggiungerà una audience più concentrata ed informata, permettendo risposte più precise (o quanto meno più sollecite). Gli argomenti delle varie liste sono elencati all'inizio del documento. Si prega di leggere gli argomenti prima di unirsi o scrivere ad una lista. La maggior parte dei sottoscrittori di liste ricevono ogni giorno svariate centinaia di messaggi, e mantenendo argomenti e regole di comportamento cerchiamo di tenere alto il rapporto segnale/rumore della lista. Venir meno a queste regole vorrebbe dire il fallimento della mailing list come mezzo efficace di comunicazione per il progetto. Vengono tenuti archivi per tutte le mailing list, e questi possono essere esplorati usando il FreeBSD World Wide Web + url="&url.main;/search/index.html">FreeBSD World Wide Web server. L'archivio esplorabile per parole chiave costituisce un mezzo eccellente per trovare risposte a domande poste di frequente e dovrebbe essere consultato prima di spedire una domanda. Sommario delle liste Liste generiche: Le seguenti sono liste generiche a cui tutti sono invitati (e incoraggiati) a partecipare: Lista Argomento &a.cvsall.name; Cambiamenti apportati all'albero dei sorgenti di FreeBSD &a.advocacy.name; Evangelismo FreeBSD &a.announce.name; Eventi importanti e annunci di progetti &a.arch.name; Discussioni sull'architettura ed il design &a.bugbusters.name; Discussioni incentrate sul mantenimento del database dei report dei problemi di FreeBSD e progetti correlati &a.bugs.name; Report sui bug &a.chat.name; Argomenti non-tecnici di interesse della comunità FreeBSD &a.config.name; Sviluppo del processo di installazione e configurazione di FreeBSD &a.current.name; Discussioni sull'utilizzo di &os.current; &a.isp.name; Argomenti di interesse degli Internet Service Providers che usano FreeBSD &a.jobs.name; Opportunità di lavoro e consulenza relative a FreeBSD &a.newbies.name; Discussioni ed attività dei nuovi utenti FreeBSD &a.policy.name; Le decisioni sulla politica da adottare del core degli sviluppatori FreeBSD. Toni pacati e sola lettura &a.questions.name; Domande degli utenti e assistenza tecnica &a.security-notifications.name; Notifiche sulla sicurezza &a.stable.name; Discussioni sull'uso di &os.stable; &a.test.name; Dove spedire i tuoi messaggi di test, lasciando in pace le altre liste Liste tecniche: le seguenti liste sono a carattere tecnico. Dovreste leggere attentamente gli argomenti elencati di seguito prima di unirvi o spedirvi mail, poichè ci sono strette linee di condotta per il loro uso ed il loro contenuto. Lista Argomento &a.acpi.name; Sviluppo di ACPI e della gestione dell'energia &a.afs.name; Il porting di AFS su FreeBSD &a.aic7xxx.name; Sviluppare drivers per &adaptec; AIC 7xxx &a.alpha.name; Il porting di FreeBSD su Alpha &a.amd64.name; Il porting di FreeBSD sui sistemi AMD64 &a.arm.name; Il porting di FreeBSD su processori &arm; &a.atm.name; Usare reti ATM con FreeBSD &a.audit.name; Il progetto di audit del codice sorgente &a.binup.name; Il design e lo sviluppo del sistema di aggiornamento dei binari &a.cluster.name; Usare FreeBSD in cluster &a.cvsweb.name; Il mantenimento di CVSweb &a.database.name; Discussioni sull'uso e lo sviluppo di database sotto FreeBSD &a.doc.name; Creare documenti su FreeBSD &a.emulation.name; L'emulazione di altri sistemi operativi come Linux/DOS/&windows; &a.firewire.name; Discussioni tecniche sui FreeBSD &firewire; (iLink, IEEE 1394) &a.fs.name; I file system &a.geom.name; Discussioni e implementazioni riguardanti GEOM &a.gnome.name; Il porting di GNOME e delle applicazioni GNOME &a.hackers.name; Discussioni tecniche generiche &a.hardware.name; Discussioni tecniche generiche sull'hardware e FreeBSD &a.i18n.name; L'internazionalizzazione di FreeBSD &a.ia32.name; FreeBSD sulla piattaforma IA-32 (&intel; x86) &a.ia64.name; Il porting di FreeBSD ai futuri sistemi Intel IA64 &a.ipfw.name; Discussioni tecniche sul redesign del codice del firewall &a.isdn.name; Sviluppatori ISDN &a.java.name; Sviluppatori &java; e persone coinvolte nel port delle &jdk; sotto FreeBSD &a.kde.name; Il porting di KDE e delle applicazioni KDE &a.lfs.name; Il porting di LFS sotto FreeBSD &a.libh.name; Il sistema di installazione e di gestione dei pacchetti di seconda generazione &a.mips.name; Il porting di FreeBSD su &mips; &a.mobile.name; Discussioni sui portatili &a.mozilla.name; Il porting di Mozilla sotto FreeBSD &a.multimedia.name; Applicazioni multimediali &a.newbus.name; Discussioni tecniche sull'architettura bus &a.net.name; Discussione sul networking e codice sorgente TCP/IP &a.openoffice.name; Il porting di OpenOffice.org e &staroffice; su FreeBSD &a.performance.name; Questioni relative alla calibrazione delle prestazioni per installazioni a ad alta performance o carico elevato &a.perl.name; Mantenimento di un numero di port relativi a perl &a.platforms.name; Riguardo al porting di FreeBSD su architetture non Intel &a.ports.name; Discussione sulla collezione dei port &a.ports-bugs.name; Discussione sui bug/PR relativi ai port &a.ppc.name; Il porting di FreeBSD su &powerpc; &a.qa.name; Discussione su certificati di qualità, solitamente sotto una release &a.realtime.name; Sviluppo di estensioni realtime su FreeBSD &a.scsi.name; Il sottosistema SCSI &a.security.name; Questioni relative alla sicurezza di FreeBSD &a.small.name; L'uso di FreeBSD in applicazioni embedded &a.smp.name; Discussioni di design per sistemi a multiprocessore [a]simmetrico &a.sparc.name; Il porting di FreeBSD su architetture &sparc; &a.standards.name; La coerenza di FreeBSD agli standards C99 e &posix; &a.testing.name; Test di stabilità e performance di FreeBSD &a.threads.name; Threading in FreeBSD &a.tokenring.name; Supporto per il token-ring in FreeBSD &a.x11.name; Mantenimento e supporto di X11 su FreeBSD Liste limitate: Le seguenti liste sono adatte ad un audience più specializzata (ed esigente) e probabilmente non sono di interesse del pubblico generico. È inoltre buona norma frequentare le liste tecniche prima di unirsi ad una di queste liste così da comprendere l'etichetta di comunicazione richiesta. Lista Argomento &a.hubs.name; Per coloro che gestiscono mirrors (supporto infrastrutturale) &a.usergroups.name; Coordinamento dei gruppi utenti &a.vendors.name; Coordinamento dei venditori pre-release &a.www.name; Coloro che mantengono il sito www.FreeBSD.org + url="&url.main;/it/index.html">www.FreeBSD.org Liste digest: Tutte le liste sopracitate sono anche consultabili come digest. Una volta iscritto a una lista, puoi cambiare le tue opzioni digest nella sezione delle opzioni del tuo account. Liste CVS: Le liste seguenti sono per le persone interessate a vedere i messaggi di log delle modifiche alle varie aree dell'albero dei sorgenti. Sono liste a Sola Lettura e non si dovrebbero inviare messaggi ad esse. Lista Area dei sorgenti Descrizione dell'area &a.cvsall.name; /usr/(CVSROOT|doc|ports|projects|src) Tutte le modifiche in ogni parte dell'albero (unione di tutte le altre liste di commit cvs) &a.cvs-doc.name; /usr/(doc|www) Tutte le modifiche all'albero doc e www &a.cvs-ports.name; /usr/ports Tutte le modifiche all'albero ports &a.cvs-projects.name; /usr/projects Tutte le modifiche all'albero projects &a.cvs-src.name; /usr/src Tutte le modifiche all'albero src Come iscriversi Per iscriverti ad una lista, clicca sul nome della lista qui sopra o vai su &a.mailman.lists.link; e clicca sulla lista a cui sei interessato. La pagina delle liste dovrebbe contenere tutte le informazioni necessarie all'iscrizione. Per mandare un messaggio ad una lista basta inviare una mail a <listname@FreeBSD.org>. Sarà poi redisribuita a tutti i membri della lista. Per disiscriverti da una lista, clicca sull'URL che trovi in fondo a ogni email ricevuta dalla lista. È anche possibile inviare un'email a <freebsd-listname-unsubscribe@FreeBSD.org> per disiscriverti. A costo di ripeterci, vorremmo che i membri della lista tecnica tenessero la discussione su un tono tecnico. Se sei solo interessato ad annunci importanti, allora è preferibile che ti iscrivi alla &a.announce;, creata apposta per traffico non frequente. Argomenti delle liste Tutte le mailing list FreeBSD hanno alcune regole base che tutti gli utenti devono seguire. La mancata aderenza a queste regole comporterà due (2) avvisi scritti dal PostMaster FreeBSD postmaster@FreeBSD.org, dopo dei quali, ad una terza trasgressione, il membro sarà espulso da tutte le mailing list di FreeBSD e gli sarà impedita qualsiasi futura iscrizione. Siamo mortificati del fatto che queste regole e misure siano necessarie, ma al giorno d'oggi Internet è diventato, a quanto pare, un'ambiente alquanto disordinato, e molti paiono scordarsi di quanto siano fragili alcuni suoi meccanismi. Regole della strada: L'argomento di ogni messaaggio dovrebbe aderire all'argomento della lista a cui è inviato, ad esempio se la lista è a carattere tecnico, i vostri messaggi dovrebbero contenere discussioni tecniche. Chiacchiericci continui ed irrilevanti vanno a discapito del valore della lista per tutti i suoi membri e non saranno tollerati. Per discussioni libere senza restrizioni sull'argomento, la &a.chat; è liberamente fruibile e dovrebbe essere usata per questo. Non bisognerebbe scrivere a più di due mailing list, ed anche a due solo e soltanto se un motivo reale e concreto esiste. Per molte liste, esiste già un grande traffico di messaggi che si sovrappongono ed eccetto per i mix più esoterici (ad esempio -stable & -scsi), non c'è alcun motivo di scrivere a più di una lista alla volta. Se un messaggio è inviato in modo tale che molte mailing list appaiono nella linea Cc, allora la linea Cc dovrebbe essere suddivisa prima di inviare nuovi messaggi. Voi siete del tutto responsabili per i vostri messaggi inviati in modo errato, non importa di chi sia la causa. Attacchi personali ed insulti (nel contesto di una discussione) non sono permessi, e questa regola comprende membri e sviluppatori. Gravi violazioni della netiquette, come citare o inviare messaggi altrui quando il permesso a farlo non c'era e non sarebbe giunto sono altamente disapprovate ma non sanzionate direttamente. Comunque, ci sono pochissimi casi in cui questi messaggi sarebbero pertinenti all'argomento della lista, quindi tali comportamenti probabilmente otterrebbero un avviso (o un espulsione) del Postmaster, solo per quel motivo. Pubblicità di prodotti non-FreeBSD è altamente proibita e comportertà un'espulsione immediata se è chiaro che il trasgressore sta inviando pubblicità spam. Argomenti delle singole liste: &a.acpi.name; Sviluppo di ACPI e della gestione dell'energia &a.afs.name; Andrew File System Questa è la lista per le discussioni sul porting e l'uso dell' AFS da CMU/Transarc. &a.announce.name; Eventi importanti/pietre miliari Questa è la mailing list per le persone interessate soltanto in annunci occasionali di eventi significativi riguardanti FreeBSD. Contiene annunci riguardo snapshots e altre release. Contiene annunci su nuove potenzialità di FreeBSD. Può contenere richieste di volontari etc. È una mailing list dal poco traffico, strettamente regolata. &a.arch.name; Discussione sull'architettura e la progettazione Questa lista è per la discussione dell'architettura FreeBSD. I messaggi saranno mantenuti strettamente tecnici di natura. Esempi di possibili argomenti: Come modificare il processo di build per avere molti build personalizzati in funzione allo stesso tempo. Cosa deve essere modificato nel VFS per far funzionare i layers Heimann. Come modificare l'interfaccia dei device driver per poter usare gli stessi driver senza problemi su molti buses e architetture. Come scrivere un driver di rete. &a.audit.name; Progetto di audit del sorgente Questa è la mailing list per il progetto di audit del codice FreeBSD. Anche se in origine era intesa per cambiamenti relativi alla sicurezza, le sue caratteristiche sono state estese per includere ogni cambiamento al codice. Questa lista è piena di discussioni di patch, e probabilmente di non grandissimo interesse per l'utente medio FreeBSD. Discussioni sulla sicurezza non relative ad una particolare modifica del codice si tengono in FreeBSD-security. Nel frattempo tutti gli svilupatori sono incoraggiati a spedire le proprie patch a questa lista per correzioni, specialmente se toccano parte del sistema dove un bug può influenzare negativamente l'integrità del sistema. &a.binup.name; Aggiornamento dei binari FreeBSD Questa lista esiste per fornire un terreno di discussione per il sistema di aggiornamento dei binari, o binup. Sono consentite questioni di design, dettagli di implementazione, patch, report di bug, report di status, richieste di feature, log delle modifiche, e tutto ciò che riguardi binup. &a.bugbusters.name; Coordinamento dello sforzo di gestione dei Problem Report Lo scopo di questa lista è di servire come forum di coordinamento e discussione per il Bugmeister, i suoi Bugbuster, e ogni altra parte che abbia un genuino interesse nel database PR. Questa lista non è per la discussione di bug specifici, patch, o PR. &a.bugs.name; Report di bug Questa è la lista per i report dei bug di FreeBSD. Quando possibile, i bug dovrebbero essere indicati usando il comando &man.send-pr.1; o tramite la sua interfaccia WEB. + url="&url.main;/send-pr.html">interfaccia WEB. &a.chat.name; Argomenti non tecnici relativi alla comunità FreeBSD Questa lista contiene ciò che resta dalle altre liste riguardo ad informazioni non tecniche, sociali. Include discussioni sul fatto che Jordan sembri o meno un toon ferret, se scrivere o meno in maiuscolo, chi sta bevendo troppo caffè, dove spillano la migliore birra, chi spilla birra in cantina, e così via. Annunci occasionali di eventi importanti (party a venire, celebrazioni di matrimoni, nascite, nuovi lavori etc.) possono essere fatti alle liste non tecniche, ma i suddetti argomenti dovrebbero essere diretti a questa lista. &a.core.name; Il core team di FreeBSD Questa è una lista interna ad uso dei membri core. Messaggi possono esservi spediti quando una seria questione relativa a FreeBSD richiede un arbitrato da un alto scrutinio. &a.current.name; Discussioni sull'uso di &os.current; Questa è la mailing list di discussione di &os.current;. Contiene avvertimenti su nuove features in arrivo in -CURRENT che toccheranno gli utenti, ed istruzioni su passi che devono restare -CURRENT. Chiunque usi CURRENT deve sottoscrivere questa lista. È una mailing list tecnica per la quale ci si attende materiale strettamente tecnico. &a.cvsweb.name; Progetto CVSweb di FreeBSD Discussioni tecniche sull'uso, sviluppo e mantenimento di FreeBSD-CVSweb &a.doc.name; Progetto di documentazione Questa mailing list è per la discussione di argomenti e progetti riguardanti la creazione della documentazione FreeBSD. I membri di questa mailing list sono noti in genere come The FreeBSD Documentation Project. È una lista aperta, sentitevi liberi di unirla e contribuirvi. &a.firewire.name; &firewire; (iLink, IEEE 1394) Questa è la mailing list per la discussione del design e l'implementazione di un sottosistema &firewire; (anche noto come IEEE 1394 o iLink) per FreeBSD. Argomenti rilevanti includono nello specifico gli standards, i bus devices, i loro protocolli, insiemi di adapter boards/cards/chips, e l'architettura e implementazione del codice per il loro pieno supporto. &a.fs.name; File system Discussioni riguardanti i file system FreeBSD. Questa è una lista dalle caratteristiche tecniche per la quale ci si attende contenuto strettamente tecnico. &a.geom.name; GEOM Discussioni riguardanti GEOM e relative implementazioni. Questa è una mailing list tecnica per la quale ci si attente contenuto strettamente tecnico. &a.gnome.name; GNOME Discussioni riguardanti The Gnome Desktop Environment per sistemi FreeBSD. Questa è una mailing list tecnica per la quale ci si attende materiale strettamente tecnico. &a.ipfw.name; Firewall IP Questo è il forum di discussione riguardante il redesign del codice IP firewall di FreeBSD. Questa è una mailing list tecnica per la quale ci si attende materiale strettamente tecnico. &a.ia64.name; Il porting di FreeBSD su IA64 Questa è una mailing list tecnica per individui impegnati attivamente nel porting di FreeBSD alla piattaforma IA-64 dall'Intel, nel sollevare problemi e nel proporre soluzioni. Individui interessati nel seguire le discussioni tecniche sono comunque benvenuti. &a.isdn.name; Sistema di comunicazione ISDN Questa è la mailing list per le persone che discutono lo sviluppo del supporto ISDN per FreeBSD. &a.java.name; Sviluppo &java; Questa è la mailing list per le persone impegnate nello sviluppo di applicazioni &java; significative per FreeBSD ed il porting ed il mantenimento delle &jdk;. &a.jobs.name; Cercasi e offresi opportunità di lavoro Questo è un forum dove inviare avvisi di impiego e - curriculum vitae relativi specificatamente a &os;, ad esempio - se stai cercando un impiego relativo a &os; o hai un posto di - lavoro da pubblicizzare che coinvolge &os; allora questo è - il posto giusto. Questa NON è una mailing list sui - problemi di occupazione in generale visto che forum appropriati - esistono già da altre parti. + curriculum vitae relativi specificatamente a &os;, ad esempio se + stai cercando un impiego relativo a &os; o hai un posto di lavoro + da pubblicizzare che coinvolge &os; allora questo è il + posto giusto. Questa non è una + mailing list sui problemi di occupazione in generale visto che + forum appropriati esistono già da altre parti. Nota che questa lista, come le altre mailing list di FreeBSD.org, è distribuita in tutto il mondo. Di conseguenza, devi essere chiaro sul luogo e sulle possibiltà di telelavoro o assistenza nel cambiare abitazione, se disponibili. Le email dovrebbero usare solo formati aperti — preferibilmente testo semplice, ma molti lettori accettano anche Portable Document Format (PDF), HTML, e alcuni altri. Formati chiusi come µsoft; Word (.doc) saranno respinti dal server delle mailing list. &a.kde.name; KDE Discussioni concernenti KDE su sistemi FreeBSD. È una mailing list a carattere tecnico per la quale ci si attende materiale strettamente tecnico. &a.hackers.name; Discussioni tecniche Questo è un forum per discussioni tecniche relative a FreeBSD. Questa è la mailing list tecnica principale. È per individui che lavorano attivamente a FreeBSD per sollevare problemi o discutere soluzioni alternative. Individui interessati nel seguire le discussioni tecniche sono comunque benvenuti. È una mailing list tecnica per la quale ci si attende contenuto strettamente tecnico. &a.hardware.name; Discussione generale sull'hardware e FreeBSD Discussione generica sui vari tipi di hardware che FreeBSD supporta, vari problemi e suggerimenti riguardo a cosa convenga acquistare e cosa evitare. &a.hubs.name; Siti mirror Annunci e discussioni per persone che mantengono siti mirror FreeBSD. &a.isp.name; Questioni riguardanti gli Internet Service Provider Questa mailing list è per la discussione di argomenti riguardanti gli Internet Service Provider (ISP) che usano FreeBSD. È una mailing list tecnica per a quale ci si attende materiale strettamente tecnico. &a.newbies.name; Discussioni sulle attività dei nuovi adepti Copriamo ogni attività riguardante i nuovi utenti che non sia coperta altrove, inclusi: tecniche di apprendimento e soluzione dei problemi indipendenti, la ricerca e l'uso di risorse in rete e la richiesta di aiuto ad altri utenti, come usare mailing list e quali liste usare, chat generiche, gli errori, i pregi, la condivisione di idee, storie, supporto morale (ma non tecnico), e prendere parte attiva nella comunità FreeBSD. Prendiamo i nostri problemi e le richieste di supporto a freebsd-questions, e usiamo freebsd-newbies per incontrare altra gente che sia impegnata nelle stesse attività in quanto nuovo utente. &a.openoffice.name; OpenOffice.org Questione concernenti il porting ed il mantenimento di OpenOffice.org e &staroffice;. &a.performance.name; Discussioni riguardo la calibrazione o la velocizzazione di FreeBSD Questa mailing list esiste per procurare ad hackers, amministratori di sistema, e/o parti interessate un luogo dove discutere argomenti legati alla performance di FreeBSD. Argomenti accettabili includono installazioni di FreeBSD ad alto carico, con problemi di performance o che stanno spingendo ai limiti delle sue possibilità FreeBSD. Le parti interessate che sono disposte a lavorare per un miglioramento delle prestazioni di FreeBSD sono altamente incoraggiate a sottoscrivere questa lista. Questa è una lista estremamente tecnica, idealmente adatta per utenti FreeBSD esperti, hackers o amministratori intenzionati a mantenere FreeBSD veloce, robusto e scalabile. Questa lista non è una lista domanda-e-risposta che sostituisce l'uso della documentazione, quanto piuttosto un luogo dove apportare i propri contributi o porre domande che non hanno avuto risposta altrove riguardo a tematiche di prestazione. &a.platforms.name; Il porting sulle piattaforme non Intel Questione concernenti FreeBSD fra le varie piattaforme, discussioni generiche e proposte per ports ad architetture non Intel. È una maliling list tecnica per la quale ci si attende materiale strettamente tecnico. &a.policy.name; Le decisioni della politica del Core Team Questa è una mailing list a scarso traffico, di sola lettura, per le decisioni politiche del Core Team. &a.ports.name; Discussioni sui port Discussioni riguardanti la collezione dei port di FreeBSD (/usr/ports), l'infrastruttura dei port, e sforzi generali per la coordinazione dei port. È una mailing list a carattere tecnico per la quale ci si attende materiale strettamente tecnico. &a.ports-bugs.name; Discussione dei bug dei port Discussioni concernenti report di problemi sulla collezione dei port di FreeBSD (/usr/ports), proposte di nuovi port, o modifiche ai port. È una mailing list a carattere tecnico per la quale ci si attende materiale strettamente tecnico. &a.questions.name; Domande degli utenti Questa è una mailing list per domande riguardanti FreeBSD. Non dovreste porre domande del tipo how to alle liste tecniche a meno che stiate considerando le questioni come molto tecniche. &a.scsi.name; Sottosistema SCSI Questa è la mailing list per le persone impegnate nel sottosistema SCSI di FreeBSD. È una mailing list tecnica per la quale ci si attende materiale strettamente tecnico. &a.security.name; Questioni di sicurezza Argomenti relativi alla sicurezza dei sistemi FreeBSD (DES, Kerberos, buchi di sicurezza noti e fixes, etc.). Questa è una mailing list tecnica per la quale ci si attende materiale strettamente tecnico. Notate che questa non è una lista domanda e risposta, ma che i contributi (SIA domande SIA risposte) alle FAQ sono benvenute. &a.security-notifications.name; Notifiche riguardanti la sicurezza Notifiche riguardanti problemi di sicurezza di FreeBSD e fix. Non è una lista di discussione. La relativa lista di discussione è FreeBSD-security. &a.small.name; Utilizzo di FreeBSD in applicazioni embedded Questa lista discute argomenti relativi ad installazioni di FreeBSD su macchine dalle risorse estremamente limitate e sistemi embedded. &a.stable.name; Discussioni riguardo l'uso di &os.stable; Questa è la mailing list degli utenti di &os.stable;. Include avvertimenti su nuove caratteristiche in arrivo nella -STABLE che toccheranno gli utenti, e istruzioni sui passi da compiere per tenere aggiornata la -STABLE. Chiunque usi la STABLE dovrebbe sottoscrivere questa lista. È una lista di carattere tecnico per la quale ci si attende materiale strettamente tecnico. &a.standards.name; Rispetto degli standards C99 & POSIX Questo è un forum di discussioni tecniche relative al rispetto degli standards C99 e POSIX da parte di FreeBSD. &a.usergroups.name; Lista di coordinamento dei gruppi utenti Questa è la mailing list per i coordinatori di ogni Gruppo Utenti locale, in cui discutere questioni fra di loro e un membro designato del Core Team. Questa mailing list dovrebbe essere limitata a discussioni su meeting e coordinamento di progetti che riguardano molti Gruppi Utenti. &a.vendors.name; I venditori Discussioni di coordinamento fra il FreeBSD Project e venditori di software e hardware per FreeBSD. Filtraggio sulle Mailing List Le mailing list di &os; sono filtrate in molti modi per evitare la distribuzione di spam, virus, e altre email non volute. Le azioni di filtraggio descritte in questa sezione non includono tutte quelle usate per proteggere le mailing list. Solo certi tipi di allegati sono ammessi sulle mailing list. Tutti gli allegati con un tipo di contenuto MIME non presente nella lista seguente saranno eliminati prima che l'email sia distribuita sulla mailing list. application/octet-stream application/pdf application/pgp-signature application/x-pkcs7-signature message/rfc822 multipart/alternative multipart/related multipart/signed text/html text/plain text/x-diff text/x-patch Alcune mailing list potrebbero ammettere allegati di altri tipi di contenuto MIME, ma la lista qui sopra dovrebbe essere corretta per la maggior parte delle mailing list. Se un'email contiene sia una versione HTML che una versione testo, quella HTML verrà rimossa. Se un'email contiene solo una versione HTML, sarà convertita in semplice testo. Newsgroup Usenet Oltre ai due newsgroup specificamente designati per FreeBSD, ve ne sono molti altri in cui FreeBSD è discusso o che sono comunque rilevanti per gli utenti FreeBSD. Sono disponibili degli archivi interrogabili attraverso parole chiave su questi newsgroup per gentile concessione di Warren Toomey wkt@cs.adfa.edu.au. Newsgroup specifici BSD comp.unix.bsd.freebsd.announce comp.unix.bsd.freebsd.misc de.comp.os.unix.bsd (Tedesco) fr.comp.os.bsd (Francese) it.comp.os.freebsd (Italiano) Altri newsgroup &unix; di interesse comp.unix comp.unix.questions comp.unix.admin comp.unix.programmer comp.unix.shell comp.unix.user-friendly comp.security.unix comp.sources.unix comp.unix.advocacy comp.unix.misc comp.bugs.4bsd comp.bugs.4bsd.ucb-fixes comp.unix.bsd X Windows System comp.windows.x.i386unix comp.windows.x comp.windows.x.apps comp.windows.x.announce comp.windows.x.intrinsics comp.windows.x.motif comp.windows.x.pex comp.emulators.ms-windows.wine Server World Wide Web &chap.eresources.www.inc; Indirizzi Email I seguenti Gruppi Utenti forniscono indirizzi email per i propri membri. Gli amministratori di lista si riservano il diritto di revocare l'indirizzo assegnato se in alcun modo se ne fa cattivo uso. Dominio Offerta Gruppo utente Amministratore ukug.uk.FreeBSD.org Solo forwarding freebsd-users@uk.FreeBSD.org Lee Johnston lee@uk.FreeBSD.org Shell Accounts I seguenti Gruppi utenti forniscono account di shell a persone che supportano attivamente il progetto FreeBSD. Gli amministratori elencati si riservano il diritto di cancellare l'account se viene in alcun modo usato male. Host Accesso Offerta Amministratore storm.uk.FreeBSD.org Solo SSH CVS a sola lettura, spazio web personale, email &a.brian; dogma.freebsd-uk.eu.org Telnet/FTP/SSH Email, spazio Web, FTP anonimo Lee Johnston lee@uk.FreeBSD.org diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/introduction/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/introduction/chapter.sgml index 7d57fa501b..3ef67b4739 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/introduction/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/introduction/chapter.sgml @@ -1,1014 +1,1014 @@ Jim Mock Ristrutturato, riorganizzato, e in parte riscritto da Introduzione Sinossi Grazie per il tuo interesse per FreeBSD! Il seguente capitolo tratta vari aspetti del FreeBSD Project, come la sua storia, gli obiettivi, il modello di sviluppo e così via. Dopo aver letto questo capitolo, saprai: Come si relazione FreeBSD rispetto agli altri sistemi operativi per computer. La storia del FreeBSD Project. Gli obiettivi del FreeBSD Project. Le basi del modello di sviluppo open source di FreeBSD. E naturalmente: da dove deriva il nome FreeBSD. Benvenuto in FreeBSD! 4.4BSD-Lite FreeBSD è un sistema operativo basato su 4.4BSD-Lite per computer Intel (x86 e &itanium;), DEC Alpha, e Sun &ultrasparc;. Port verso altre architetture sono stati avviati. Puoi anche leggere la storia di FreeBSD, o la release corrente. Se sei interessato a contribuire in qualche modo al progetto (codice, hardware, banconote non segnate), leggi l'articolo Contributing to FreeBSD. Cosa può fare FreeBSD? FreeBSD ha molte caratteristiche degne di nota. Alcune di queste sono: multitasking preemptive Multitasking preemptive con adattamento dinamico della priorità per assicurare una condivisione regolare ed equa del computer ad applicazioni e utenti, persino sotto i carichi più pesanti. facilities multiutente Facilities multiutente che permettono a molte persone di usare un sistema FreeBSD contemporaneamente per cose diverse. Questo significa, per esempio, che le periferiche di sistema come stampanti e unità a nastro sono correttamente condivise tra tutti gli utenti sul sistema o sulla rete e che possono essere posti limiti individuali ad utenti o gruppi di utenti sulla risorsa, proteggendo le risorse di sistema critiche dall'uso eccessivo. networking TCP/IP Un solido sistema di rete TCP/IP con supporto a standard industriali quali SLIP, PPP, NFS, DHCP e NIS. Questo significa che la tua macchina FreeBSD può interoperare facilmente con altri sistemi ed anche agire come server aziendale, fornendo funzioni vitali come NFS (accesso remoto ai file) e servizi e-mail oppure mettere la tua organizzazione su Internet con servizi WWW, FTP, routing e firewall (sicurezza). protezione della memoria La protezione della memoria assicura che le applicazioni (o gli utenti) non possano interferire l'una con l'altra. Una applicazione che andrà in crash non influirà sulle altre in alcun modo. FreeBSD è un sistema operativo a 32 bit (64 bit su Alpha &itanium;, AMD64, e &ultrasparc;) ed è stato progettato come tale sin dall'inizio. X Window System XFree86 Lo standard industriale X Window System (X11R6) fornisce una interfaccia grafica utente (GUI) al costo di una comune scheda VGA ed un monitor e viene fornito con i sorgenti. compatibilità binaria Linux compatibilità binaria SCO compatibilità binaria SVR4 compatibilità binaria BSD/OS compatibilità binaria NetBSD Compatibilità binaria con molti programmi sviluppati per Linux, SCO, SVR4, BSDI e NetBSD. Nella collezione di port e package per FreeBSD sono disponibili migliaia di applicazioni pronte a partire. Perché cercare sulla rete quando puoi trovare qui tutto quello che ti serve? Su Internet sono disponibili migliaia di applicazioni aggiuntive e facili da portare. FreeBSD è compatibile a livello di codice sorgente con la maggior parte dei sistemi &unix; commerciali e così la maggior parte delle applicazioni richiedono poche modifiche per essere compilate, se non nessuna. memoria virtuale La memoria virtuale paginata su richiesta e il progetto con VM/buffer cache integrati soddisfa efficientemente le applicazioni con grandi appetiti di memoria mantenendo ancora la risposta interattiva per altri utenti. Symmetric Multi-Processing (SMP) Il supporto SMP per macchine con CPU multiple. compilatori C compilatori C++ compilatori FORTRAN una dotazione completa di strumenti di sviluppo per C, C++, Fortran, e Perl. Sono inoltre disponibili molti linguaggi aggiuntivi per ricerca avanzata e sviluppo nella collezione di port e package. codice sorgente Avere il codice sorgente dell'intero sistema significa avere un alto grado di controllo sull'ambiente. Perché essere vincolati ad una soluzione proprietaria alla mercé del tuo fornitore quando puoi avere un sistema veramente aperto? Estesa documentazione online. E molto altro! 4.4BSD-Lite Computer Systems Research Group (CSRG) U.C. Berkeley FreeBSD è basato sulla release 4.4BSD-Lite del Computer Systems Research Group (CSRG) dell'Università della California di Berkeley, e porta avanti l'inconfondibile tradizione di sviluppo dei sistemi BSD. In aggiunta all'ottimo lavoro fornito dal CSRG, il FreeBSD Project ha speso molte centinaia di ore nella fine regolazione del sistema per le massime prestazioni e affidabilità nelle situazioni di carico che si possono trovare nella vita reale. Mentre molti giganti commerciali hanno difficoltà nel campo dei sistemi operativi per PC con queste caratteristiche, prestazioni e affidabilità, FreeBSD le può offrire ora! Le applicazioni nelle quali FreeBSD può essere impiegato sono veramente limitate solo dalla tua immaginazione. Dallo sviluppo software all'automazione in fabbrica, dal controllo dell'inventario alla correzione dell'azimut delle antenne remote dei satelliti; se può essere fatto con un prodotto &unix; commerciale allora è più che probabile che puoi farlo anche con FreeBSD! FreeBSD beneficia significativamente anche da letteralmente migliaia di applicazioni di alta qualità sviluppate da centri di ricerca e università di tutto il mondo, spesso disponibili a poco prezzo o gratuite. Sono anche disponibili applicazioni commerciali e compaiono in numero maggiore ogni giorno. Poiché il codice sorgente dello stesso FreeBSD è normalmente disponibile, il sistema può anche essere personalizzato ad un livello inimmaginabile per applicazioni o progetti particolari, e in modi non generalmente possibili con i sistemi operativi della maggior parte dei produttori commerciali. Ecco solo alcuni esempi di alcune delle applicazioni nelle quali attualmente la gente sta usando FreeBSD: Servizi Internet: Il robusto sistema di rete TCP/IP di FreeBSD lo rende una piattaforma ideale per una varietà di servizi Internet quali: server FTP server FTP server web server World Wide Web (standard o sicuri [SSL]) firewall mascheramento dell'IP Firewall e gateway NAT (mascheramento dell'IP). posta elettronica server di Posta Elettronica USENET USENET News o Bulletin Board Systems E altro... Con FreeBSD, puoi facilmente partire in piccolo con un PC a buon mercato della classe 386 e aggiornare poi ad un quadriprocessore Xeon con dischi RAID se la tua azienda cresce. Insegnamento: Sei uno studente di informatica o legato al campo dell'ingegneria? Non c'è miglior modo di imparare i sistemi operativi, l'architettura dei computer e il networking che l'esperienza pratica e in profondità che FreeBSD può fornire. Il numero di pacchetti di CAD, di progettazione grafica e matematica disponibili gratuitamente lo rendono anche estremamente utile per coloro il cui interesse principale nei computer è vedere altro lavoro svolto! Ricerca: Con il codice sorgente disponibile per l'intero sistema, FreeBSD è una eccellente piattaforma per la ricerca nei sistemi operativi come pure per altre branche dell'informatica. La natura di libera circolazione di FreeBSD rende anche possibile a gruppi distanti di collaborare sulle idee o condividere lo sviluppo senza aver da preoccuparsi di accordi di licenza speciali o limitazioni su quello che può essere discusso in un forum pubblico. router server DNS Networking: Ti serve un nuovo router? Un server dei nomi (DNS)? Un firewall per tenere la gente fuori dalla tua rete interna? FreeBSD può facilmente tramutare quel 386 inutilizzato o quel PC 486 che giace nell'angolo in un router avanzato con sofisticate capacità di filtraggio dei pacchetti. Sistema X Window XFree86 Sistema X Window Accelerated-X Stazione di lavoro con X Window: FreeBSD è un'ottima scelta come soluzione per un terminale X economico, sia usando il server &xfree86; liberamente disponibile o uno degli eccellenti server commerciali forniti da Xi Graphics. Diversamente da un terminale X, FreeBSD permette a molte applicazioni di girare localmente se desiderato, sollevando così il carico da un server centrale. FreeBSD può anche partire senza disco, rendendo le stazioni individuali persino più economiche e facili da amministrare. GNU Compiler Collection Sviluppo Software: Di base FreeBSD arriva con un pieno complemento di strumenti di sviluppo incluso il rinnovato compilatore GNU C/C++ e il debugger. FreeBSD è disponibile sia in forma sorgente che binaria su CDROM, DVD e via FTP anonimo. Guarda l' per maggiori informazioni su come ottenere FreeBSD. Chi Usa FreeBSD? utenti Grandi siti dove gira FreeBSD FreeBSD è usato per far funzionare alcuni dei più grossi siti su Internet, inclusi: Yahoo! Yahoo! Apache Apache Blue Mountain Arts Blue Mountain Arts Pair Networks Pair Networks Sony Japan Sony Japan Netcraft Netcraft Weathernews Weathernews Supervalu Supervalu TELEHOUSE America TELEHOUSE America Sophos Anti-Virus Sophos Anti-Virus JMA Wired JMA Wired e molti altri. Informazioni sul FreeBSD Project La sezione seguente fornisce alcune informazioni relative al progetto, includendo una breve storia, gli obiettivi, e il modello di sviluppo. Jordan Hubbard Contributo di Breve storia di FreeBSD 386BSD Patchkit Hubbard, Jordan Williams, Nate Grimes, Rod FreeBSD Project storia Il FreeBSD Project ebbe la sua genesi nella prima parte del 1993, come una sorta di crescita oltremisura del Patchkit Non Ufficiale di 386BSD dagli ultimi tre coordinatori del patchkit: Nate Williams, Rod Grimes e me stesso. 386BSD Il nostro obiettivo originario era di produrre uno snapshot intermedio di 386BSD allo scopo di risolvere una serie di problemi che il meccanismo del patchkit non era semplicemente in grado di risolvere. Alcuni di voi potranno ricordare che il primo titolo funzionante per il progetto fu 386BSD 0.5 o 386BSD Interim in riferimento a quel fatto. Jolitz, Bill 386BSD era il sistema operativo di Bill Jolitz, che era arrivato a questo punto soffrendo piuttosto pesantemente di quasi un anno di disinteresse. Visto che il patchkit si gonfiava sempre più scomodamente con il passare dei giorni, fummo d'accordo all'unanimità che doveva essere fatto qualcosa e decidemmo di provare ad assistere Bill fornendo questo snapshot ad interim ripulito. Questi piani ebbero un brusco arresto quando Bill Jolitz improvvisamente decise di ritirare la sua approvazione al progetto senza nessuna chiara indicazione di cosa invece doveva essere fatto. Greenman, David Walnut Creek CDROM Non ci volle molto per decidere che l'obiettivo rimaneva utile, persino senza il supporto di Bill, e così adottammo il nome FreeBSD, coniato da David Greenman. I nostri obiettivi iniziali furono decisi dopo esserci consultati con gli utenti dell'epoca del sistema e, una volta che divenne chiaro che il progetto era sulla strada giusta e forse stava persino diventando una realtà, contattai la Walnut Creek CDROM con un occhio verso il miglioramento dei canali distributivi di FreeBSD per quei molti sfortunati che non avevano facile accesso a Internet. La Walnut Creek CDROM non solo supportò l'idea di distribuire FreeBSD su CD ma andò anche più lontano fornendo al progetto una macchina per lavorarci su e una connessione ad Internet veloce. Senza il grado di fiducia quasi senza precedenti della Walnut Creek CDROM in quello che era, a quel tempo, un progetto completamente sconosciuto, è abbastanza improbabile che FreeBSD sarebbe andato così lontano, così velocemente, come è oggi. 4.3BSD-Lite Net/2 U.C. Berkeley 386BSD Free Software Foundation La prima distribuzione su CDROM (e largamente disponibile sulla rete) fu FreeBSD 1.0, rilasciata nel dicembre del 1993. Questa era basata su un nastro della 4.3BSD-Lite (Net/2) della U.C. Berkeley, con molti componenti forniti anche da 386BSD e dalla Free Software Foundation. Fu un successo abbastanza ragionevole per una prima offerta, e lo seguimmo dal grande successo di FreeBSD release 1.1 nel maggio del 1994. Novell U.C. Berkeley Net/2 AT&T Circa in questo periodo si formarono all'orizzonte alcune nuvole temporalesche piuttosto inaspettate allorché Novell e U.C. Berkeley risolsero la loro lunga causa civile sullo stato legale del nastro di Berkeley Net/2. Una condizione di quell'accordo era la concessione di U.C. Berkeley che vaste parti di Net/2 erano codice ingombrante e di proprietà di Novell, che lo aveva infine acquistato da AT&T qualche tempo addietro. Quello che Berkeley ottenne in cambio fu la benedizione di Novell che la release 4.4BSD-Lite, quando fu finalmente rilasciata, fosse dichiarata non ingombrante e che tutti gli utenti Net/2 esistenti fossero fortemente incoraggiati a cambiare. Questo incluse FreeBSD, e al progetto fu dato tempo fino alla fine di luglio 1994 per fermare la spedizione del proprio prodotto basato su Net/2. Sotto i termini di quell'accordo, fu permesso al progetto un ultimo rilascio prima della scadenza, e quella release fu FreeBSD 1.1.5.1 FreeBSD allora si accinse nell'arduo compito di letteralmente reinventare se stesso da un insieme di bit di 4.4BSD-Lite completamente nuovo e piuttosto incompleto. Le release Lite erano light (leggere) in parte perché il CSRG di Berkeley aveva rimosso grandi sezioni di codice richiesto per costruire effettivamente un sistema funzionante in grado di partire (dovuto a varie richieste legali) e in parte al fatto che il port per Intel della 4.4 era altamente incompleto. Al progetto ci volle fino al novembre del 1994 per fare questa transizione; a quel punto rilasciò FreeBSD 2.0 sulla rete e su CDROM (nel tardo dicembre). A dispetto del fatto di essere ancora più che un po' ruvida ai bordi, la release fu un successo significativo e fu seguita dalla release FreeBSD 2.0.5 più robusta e semplice da installare nel giugno del 1995. Rilasciammo FreeBSD 2.1.5 nell'agosto del 1996, e parve essere abbastanza popolare tra gli ISP e le comunità commerciali tanto che si meritò un'altra release nel corso del ramo 2.1-STABLE. Questa era FreeBSD 2.1.7.1, rilasciata nel febbraio 1997 e apoteosi dello sviluppo principale sulla 2.1-STABLE. Attualmente in modalità di manutenzione, su questo ramo (RELENG_2_1_0) verranno sviluppati solo miglioramenti della sicurezza e correzioni degli errori. FreeBSD 2.2 fu derivato dallo sviluppo della linea principale (-CURRENT) nel novembre 1996 come ramo RELENG_2_2, e la prima release completa (2.2.1) fu rilasciata nell'aprile 1997. Furono rilasciate ulteriori release del ramo 2.2 nell'estate e nell'autunno del '97, l'ultima delle quali (2.2.8) apparve nel novembre 1998. La prima release 3.0 ufficiale apparve nell'ottobre 1998 e segnò l'inizio della fine per il ramo 2.2. L'albero si ramificò ancora il 20 gennaio 1999, dividendosi nei rami 4.0-CURRENT e 3.X-STABLE. Dalla 3.X-STABLE, la 3.1 fu rilasciata il 15 febbraio 1999, la 3.2 il 15 maggio 1999, la 3.3 il 16 settembre 1999, la 3.4 il 20 dicembre 1999 e la 3.5 il 24 giugno 2000, seguita pochi giorni dopo da un aggiornamento di punto inferiore alla release 3.5.1 per incorporare alcune correzioni dell'ultimo minuto a Kerberos sulla sicurezza. Questa sarà l'ultima release del ramo 3.X. Ci fu un'altra ramificazione il 13 marzo 2000, che vide l'apparizione del ramo 4.X-STABLE, ora considerato essere il ramo -STABLE corrente. Ci sono state numerose release da allora: la 4.0-RELEASE fu introdotta nel marzo 2000, e la più recente &rel2.current;-RELEASE venne fuori nel &rel2.current.date;. Ci saranno release aggiuntive lungo il ramo 4.X-STABLE (RELENG_4) per tutto il 2003. La tanto attesa 5.0-RELEASE è stata annunciata il 19 gennaio 2003. Il culmine di quasi tre anni di lavoro, questa release ha iniziato FreeBSD nel percorso del supporto avanzato al multiprocessore e ai thread nelle applicazioni e ha introdotto il supporto per le piattaforme &ultrasparc; e ia64. Questa release è stata seguita dalla 5.1 nel giugno del 2003. A parte un certo numero di nuove funzionalità, le release 5.X contengono anche parecchi sviluppi maggiori sull'architettura di sistema sottostante. Insieme a questi vantaggi, tuttavia, arriva un sistema che incorpora una quantità impressionante di codice nuovo e non completamente testato. Per questa ragione, le release 5.X sono considerate release con Nuove Tecnologie, mentre quelle della serie 4.X come release di Produzione. Col tempo, la 5.X sarà dichiarata stabile e comincerà il lavoro sul prossimo ramo di sviluppo, 6.0-CURRENT. Per ora, lo sviluppo dei progetti a lungo termine continua ad aver luogo nell'albero 5.X-CURRENT, e release SNAPshot della 5.X su CDROM (e, naturalmente, sulla rete) sono continuamente rese disponibili sul server snapshot mentre il lavoro procede. Jordan Hubbard Contributo di Obiettivi del FreeBSD Project FreeBSD Project obiettivi Gli obiettivi del FreeBSD Project sono di fornire software che può essere usato per qualunque scopo senza vincoli. Molti di noi hanno fatto un investimento significativo nel codice (e nel progetto) e certamente non dovrebbero essere interessati ad un piccolo compenso finanziario qua e là, ma non siamo sicuramente preparati ad insistere su questo. Noi crediamo che la nostra prima e prioritaria missione sia di fornire codice a tutti i partecipanti, presenti e futuri, e per qualunque scopo, così che il codice abbia un uso il più possibile ampio e fornisca i più ampi benefici. Questo è, io credo, uno degli obiettivi fondamentali del Software Libero (Free Software) e che noi supportiamo entusiasticamente. GNU General Public Licence (GPL) GNU Lesser General Public License (LGPL) Copyright BSD Quel codice nel nostro albero dei sorgenti che cade sotto la GNU General Public Licence (GPL) o la GNU Lesser General Public License (LGPL) ha un po' più di vincoli, sebbene almeno dal lato di rafforzare l'accesso piuttosto che l'opposto. Date le complessità aggiuntive che possono risultare dall'uso commerciale di software GPL noi preferiamo, tuttavia, software rilasciato sotto il più rilassato copyright BSD quando è una scelta ragionevole farlo. Satoshi Asami Contributo di Il Modello di Sviluppo di FreeBSD FreeBSD Project modello di sviluppo Lo sviluppo di FreeBSD è un processo molto aperto e flessibile, essendo costruito dal contributo di centinaia di persone di tutto il mondo, come puoi vedere dalla nostra lista dei collaboratori. L'infrastruttura di sviluppo di FreeBSD permette a queste centinaia di sviluppatori di collaborare su Internet. Siamo costantemente alla ricerca di nuovi sviluppatori e idee, e quelli interessati a essere coinvolti maggiormente nel progetto devono semplicemente contattarci sulla &a.hackers;. La &a.announce; è anche disponibile a quelli che vogliono informare altri utenti FreeBSD delle principali aree di lavoro. Cose utili da sapere sul FreeBSD Project e il suo processo di sviluppo, sia lavorando in modo indipendente che in stretta cooperazione: Il repository CVS CVS repository Concurrent Versions System CVS L'albero centrale dei sorgenti FreeBSD è mantenuto tramite CVS (Concurrent Versions System, ovvero Sistema di Versioni Concorrenti), uno strumento di controllo dei codici sorgenti liberamente disponibile che viene distribuito con FreeBSD. Il principale repository CVS risiede su una macchina a Santa Clara CA, USA da dove è replicato su numerose macchine speculari in tutto il mondo. L'albero CVS, che contiene gli alberi -CURRENT e -STABLE, possono essere facilmente replicati anche sulla tua macchina. Fai riferimento alla sezione Sincronizzazione dei Tuoi Sorgenti per maggiori informazioni su come fare. La lista dei committer committers I committer sono persone che hanno permesso di scrivere nell'albero CVS, e sono autorizzate ad apportare modifiche ai sorgenti di FreeBSD (il termine committer viene dal comando commit di &man.cvs.1;, che è usato per portare i nuovi cambiamenti al repository CVS). Il modo migliore di sottoporre modifiche alla revisione da parte della lista dei committer è usare il comando &man.send-pr.1;. Se qualcosa appare inceppato nel sistema, allora puoi anche raggiungerli mandando un messaggio alla &a.committers;. Il core team di FreeBSD core team Il core team di FreeBSD dovrebbe essere equivalente al consiglio dirigente se il FreeBSD Project fosse una azienda. Il compito principale del core team è assicurarsi che il progetto, nella sua interezza, sia in buona salute e sia diretto nella giusta direzione. Una delle funzioni del core team è invitare sviluppatori responsabili e dedicati a unirsi al nostro gruppo di committer come altri ne escono. L'attuale core team è stato eletto da un insieme di candidati committer nel giugno 2002. Le elezioni vengono tenute ogni 2 anni. Alcuni membri del core team hanno anche aree specifiche di responsabilità, significando che sono impegnati ad assicurare che grandi porzioni del sistema funzionino come annunciato. Per una lista completa degli sviluppatori di FreeBSD e le loro aree di responsabilità, guarda la Contributors List Molti membri del core team sono volontari per quanto riguarda lo sviluppo di FreeBSD e non beneficiano finanziariamente dal progetto, così pure l'impegno non dovrebbe essere frainteso come supporto garantito. Allo stesso modo; l'analogia con il consiglio direttivo non è molto calzante, e può essere più corretto dire che queste sono persone che hanno rinunciato alle loro vite in favore di FreeBSD, contro il loro senso del giudizio! Collaboratori esterni collaboratori Non da ultimo, il più grande gruppo di sviluppatori sono gli stessi utenti che ci forniscono feedback e correzioni di bug quasi costantemente. Il modo principale di tenersi in contatto con lo sviluppo non centralizzato di FreeBSD è iscriversi alla &a.hackers; dove queste cose vengono discusse. Guarda il per maggiori informazioni sulle varie mailing list di FreeBSD. La Lista dei Collaboratori di FreeBSD è lunga e cresce continuamente, quindi perché non entri a far parte di essa contribuendo e dando tu qualcosa a FreeBSD? Fornire codice non è il solo modo di contribuire al progetto, per una lista completa di cose che serve fare, fai - riferimento al sito web del + riferimento al sito web del FreeBSD Project. In conclusione, il nostro modello di sviluppo è organizzato come un insieme sciolto di cerchi concentrici. Il modello centralizzato è progettato per agevolare gli utenti di FreeBSD, ai quali viene fornito un modo semplice per tenere traccia di una base di codice centrale, non per tenere fuori potenziali collaboratori! È nostro desiderio presentare un sistema operativo stabile con un ampio insieme di programmi applicativi coerenti che gli utenti possono facilmente installare ed usare — questo modello funziona molto bene per realizzare ciò. Tutto quello che chiediamo a quelli che vogliono unirsi a noi come sviluppatori di FreeBSD è un po' della stessa dedizione che hanno le attuali persone al suo continuo successo! La Release Corrente di FreeBSD NetBSD OpenBSD 386BSD Free Software Foundation U.C. Berkeley Computer Systems Research Group (CSRG) FreeBSD è liberamente disponibile, è basato tutto su sorgenti 4.4BSD-Lite, è rilasciato per computer Intel &i386;, &i486;, &pentium;, &pentium; Pro, &celeron;, &pentium; II, &pentium; III, &pentium; 4 (o compatibili), &xeon;, DEC Alpha e Sun &ultrasparc;. È basato principalmente su software del gruppo CSRG della U.C. Berkeley, con alcuni miglioramenti presi da NetBSD, OpenBSD, 386BSD, e dalla Free Software Foundation. Dalla nostra release di FreeBSD 2.0 nel lontano '94, le prestazioni, l'insieme di caratteristiche, e la stabilità di FreeBSD sono migliorate notevolmente. Il più grande cambiamento è stato la riscrittura del sistema di memoria virtuale con una VM/file buffer cache integrata che non solo incrementa le prestazioni, ma anche riduce la richiesta di memoria di FreeBSD, rendendo una configurazione con 5 MB un minimo accettabile. Altri miglioramenti includono il completo supporto a client e server NIS, il supporto delle transazioni TCP, la chiamata-su-richiesta di PPP, il supporto integrato del DHCP, un sottosistema SCSI migliorato, il supporto ISDN, il supporto per ATM, FDDI, per gli adattatori Fast e Gigabit Ethernet (1000 Mbit), un supporto migliorato degli ultimi controller Adaptec, e molte migliaia di correzioni di bug. In aggiunta alla distribuzione di base, FreeBSD offre una collezione di software portato con migliaia di programmi comunemente cercati. Alla data di stampa, ci sono oltre &os.numports; port! La lista dei port comprende server http (WWW), giochi, linguaggi, editor e quasi tutto quello che sta in mezzo. L'intera collezione dei port richiede approssimativamente &ports.size; di spazio, essendo tutti i port espressi come delta dei loro sorgenti originari. Questo rende più facile per noi aggiornare i port, e riduce di molto la domanda di spazio su disco dalla vecchia collezione 1.0 dei port. Per compilare un port, vai semplicemente nella directory che vuoi installare, digita make install e lascia che il sistema faccia il resto. La distribuzione originale completa per ogni port che compili viene presa dinamicamente dal CDROM o da un sito FTP locale, così hai bisogno solo lo spazio su disco sufficiente per compilare il port che vuoi. Quasi ogni port viene fornito di un package precompilato che può essere installato con un semplice comando (pkg_add) da coloro che non vogliono compilare i propri port dai sorgenti. Maggiori informazioni sui package e sui port possono essere trovate nel . Un numero di documenti aggiuntivi che puoi trovare molto utili nel processo di installazione e di utilizzo di FreeBSD ora può essere trovato anche nella directory /usr/share/doc su ogni recente macchina FreeBSD. Puoi vedere i manuali installati localmente con qualsiasi browser HTML usando i seguenti URL: Il Manuale di FreeBSD /usr/share/doc/handbook/index.html Domande Comuni su FreeBSD /usr/share/doc/faq/index.html Puoi vedere anche le copie originali (e aggiornate più frequentemente) su http://www.FreeBSD.org/. + url="&url.main;/it/index.html">http://www.FreeBSD.org/. diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/l10n/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/l10n/chapter.sgml index 4afb3b3c67..d7e83764d8 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/l10n/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/l10n/chapter.sgml @@ -1,1101 +1,1101 @@ Andrey A. Chernov Contributo di Michael C. Wu Revisione di Localizzazione - Uso e Impostazione dell'I18N/L10N Sinossi FreeBSD è un progetto di larga diffusione con utenti e collaboratori in ogni parte del mondo. Questo capitolo affronta quegli aspetti tipici di FreeBSD relativi all'internazionalizzazione e localizzazione del sistema che permettono agli utenti non di lingua inglese di operare in maniera più confortevole. Ci sono molti aspetti da considerare dell'implementazione I18N sia a livello utente che di sistema, perciò, ove necessario, si rinvierà il lettore a fonti di informazione più specifiche. Dopo aver letto questo capitolo, saprai: Come i vari linguaggi e nazioni sono codificati nei moderni sistemi operativi. Come impostare la localizzazione per la tua shell di login. Come configurare la tua console per una lingua che non sia l'inglese. Come usare concretamente X Window System con differenti lingue. Dove reperire ulteriori informazioni su come scrivere applicazioni I18N compatibili. Prima di leggere questo capitolo, dovresti: Sapere come installare applicazioni aggiuntive di terze parti (). Principi di Base Cosa significano le sigle I18N/L10N? internazionalizzazione localizzazione Gli sviluppatori hanno abbreviato la parola internationalization in I18N, contando il numero di lettere che costituiscono la parola internationalization, escludendo la prima e l'ultima. Lo stesso è stato fatto per l'acronimo L10N, che deriva appunto da localization. Combinando insieme i metodi, i protocolli e le applicazioni che rispettano gli standard I18N/L10N si permette agli utenti di utilizzare una qualsiasi lingua di propria scelta. Le applicazioni I18N sono realizzate mediante appositi kit, disponibili tramite specifiche librerie. Questo permette agli sviluppatori di scrivere in un normale file di testo i menù e i messaggi da visualizzare nel programma e di tradurlo poi nelle varie lingue. Si raccomandano vivamente i programmatori di seguire questa convenzione. Perché Dovrei Usare I18N/L10N? I18N/L10N è usato ogni qualvolta desideri visualizzare, immettere o processare dati in lingue diverse da quella inglese. Quali Lingue sono Disponibili nel Lavoro I18N? I18N e L10N non sono caratteristiche specifiche di FreeBSD. Al momento, è possibile scegliere fra la maggior parte delle lingue più diffuse nel mondo, tra le quali: cinese, tedesco, giapponese, francese, russo, italiano e altre ancora. Come Utilizzare la Localizzazione Vista la sua importanza, I18N non è specifico del sistema FreeBSD ed è una convenzione. Siete invitati ad aiutare il progetto FreeBSD per sostenere questa convenzione. locale Le impostazioni per la localizzazione o nazionalizzazione sono basate su tre termini principali: Codice Lingua, Codice Nazione e Codifica. I nomi che contraddistinguono una localizzazione sono formati utilizzando questi termini nel modo seguente: CodiceLingua_CodiceNazione.Codifica I Codici per la Lingua e la Nazione codici lingua codici nazione Al fine di localizzare un sistema FreeBSD (o qualsiasi altro sistema &unix; che gestisca I18N) in una specifica lingua, l'utente deve innanzitutto conoscere i codici della nazione e della lingua desiderati (i codici delle nazioni segnalano alle applicazioni quali convenzioni adottare all'interno di un dato linguaggio). Inoltre, i browser web, i server SMTP/POP, i server web, ecc. possono operare in base ad essi. I seguenti sono esempi di codici lingua/nazione: Codice Lingua/Nazione Descrizione en_US inglese - Stati Uniti d'America ru_RU russo - Russia zh_TW cinese tradizionale - Taiwan Codifiche codifiche ASCII Alcune lingue utilizzano codifiche non ASCII, cioè caratteri a 8 bit, estesi o multibyte, vedere &man.multibyte.3; per maggiori dettagli. Le applicazioni più vecchie, non riconoscendoli, li interpretano come caratteri di controllo. Quelle più recenti invece riconoscono di solito i caratteri a 8 bit. A seconda dell'implementazione, è possibile che gli utenti debbano ricompilare un'applicazione con il supporto ai caratteri estesi o multibyte, o debbano configurare l'applicazione in modo corretto. Per essere in grado di immettere e di elaborare caratteri estesi o - multibyte, la FreeBSD Ports + multibyte, la FreeBSD Ports Collection fornisce vari programmi in differenti linguaggi. Si faccia riferimento alla relativa documentazione I18N del port di FreeBSD. Precisamente, l'utente deve consultare la documentazione propria dell'applicazione per conoscere come configurarla correttamente o come passare i giusti valori al configuratore/Makefile/compilatore. Alcune cose da tener presente sono: Gli insiemi di caratteri rappresentabili dal tipo char del linguaggio C, specifici della lingua (vedere &man.multibyte.3;), cioè ISO-8859-1, ISO-8859-15, KOI8-R, CP437. Codifiche estese o multibyte, cioè EUC, Big5. Puoi consultare l'elenco corrente degli insiemi di caratteri nel Registro IANA. Con le versioni 4.5 o successive di FreeBSD si utilizzino le codifiche per la localizzazione compatibili con X11. Applicazioni I18N Nel sistema dei port e dei pacchetti precompilati di FreeBSD, le applicazioni I18N sono facilmente riconoscibili, perché il loro nome include la sigla I18N. Tuttavia, non sempre queste potrebbero supportare la lingua desiderata. Impostazione del Locale Di solito è sufficiente esportare il valore del nome del locale posto nella variabile LANG all'interno della shell di login. Questo può essere fatto utilizzando il file dell'utente ~/.login_conf oppure il file di configurazione della shell di login dell'utente (~/.profile, ~/.bashrc, ~/.cshrc). Non c'è bisogno di impostare le altre variabili del locale, come LC_CTYPE, LC_CTIME. Per maggiori informazioni si faccia riferimento alla documentazione di FreeBSD specifica per la data lingua. Puoi settare le due variabili d'ambiente seguenti nei tuoi file di configurazione: POSIX LANG per le funzioni appartenenti alla famiglia &posix;, &man.setlocale.3; MIME MM_CHARSET per l'insieme dei caratteri che dovranno usare le applicazioni che supportano lo standard MIME Ciò va fatto per la configurazione della shell dell'utente, di un'applicazione specifica e per quella di X11. Metodi di Localizzazione locale classe di login Ci sono due metodi per impostare il locale, entrambi descritti qui di seguito. Il primo (raccomandato) consiste nell'impostare le variabili d'ambiente in una classe di login, mentre il secondo consiste nell'aggiungere i valori delle variabili d'ambiente al file d'avvio della shell di sistema. Metodo delle Classi di Login Questo metodo fa sì che le variabili d'ambiente necessarie per il nome del locale e per gli insiemi dei caratteri MIME vengano inizializzate una volta sola per ogni possibile shell di sistema invece di aggiungere specifici assegnamenti per ogni file d'avvio di shell. Il Setup a Livello Utente può essere fatto dall'utente stesso e il Setup a Livello Amministratore richiede i privilegi del superuser. Setup a Livello Utente Ecco un breve esempio di un file .login_conf posto nella directory home di un utente che ha entrambe le variabili impostate alla codifica Latin-1: me:\ :charset=ISO-8859-1:\ :lang=de_DE.ISO8859-1: cinese tradizionale codifica BIG-5 Ecco invece un esempio di un file .login_conf che imposta le variabili per il cinese tradizionale con codifica BIG-5. Si noti che sono state impostate molte variabili perchè alcuni programmi non rispettano come dovrebbero le variabili di localizzazione per il cinese, giapponese e il coreano. #Gli utenti che non vogliono usare l'unità monetaria o i formati temporali #di Taiwan possono modificare manualmente ogni variabile me:\ :lang=zh_TW.Big5:\ :lc_all=zh_TW.Big:\ :lc_collate=zh_TW.Big5:\ :lc_ctype=zh_TW.Big5:\ :lc_messages=zh_TW.Big5:\ :lc_monetary=zh_TW.Big5:\ :lc_numeric=zh_TW.Big5:\ :lc_time=zh_TW.Big5:\ :charset=big5:\ :xmodifiers="@im=xcin": #Setta il XIM Input Server Vedere il paragrafo Setup a Livello Amministratore e &man.login.conf.5; per maggiori dettagli. Setup a Livello Amministratore Controlla che la classe di login dell'utente in /etc/login.conf selezioni la lingua corretta. Assicurati che queste impostazioni appaiano in /etc/login.conf: nome_lingua:titolo_account:\ :charset=MIME_charset:\ :lang=nome_locale:\ :tc=default: Ritornando quindi all'esempio di prima che utilizzava Latin-1, si dovrebbe avere una cosa simile a questa: tedesco:Account Utenti Tedeschi:\ :charset=ISO-8859-1:\ :lang=de_DE.ISO8859-1:\ :tc=default: Modifica delle Classi di Login con &man.vipw.8; vipw Usa vipw per aggiungere nuovi utenti, e crea qualcosa di simile a quanto segue: utente:password:1111:11:lingua:0:0:Nome Utente:/home/user:/bin/sh Modifica delle Classi di Login con &man.adduser.8; adduser classe di login Usa adduser per aggiungere nuovi utenti, in questo modo: Imposta defaultclass = lingua in /etc/adduser.conf. Tieni presente che in questo modo dovrai inserire una classe default per tutti gli utenti di altre lingue. In alternativa si può specificare la lingua desiderata ogni volta che appare il prompt Enter login class: default []: durante l'esecuzione di &man.adduser.8; Un'altra alternativa è utilizzare il comando nel modo seguente per ogni utente di una diversa lingua che si desidera aggiungere: &prompt.root; adduser -class lingua Cambiare le Classi di Login con &man.pw.8; pw Se utilizzi il comando &man.pw.8; per aggiungere nuovi utenti, invocalo in questo modo: &prompt.root; pw useradd nome_utente -L lingua Metodo del File di Avvio della Shell Questo metodo è sconsigliato perché richiede una inizializzazione diversa per ogni possibile shell. Usa invece il Metodo delle Classi di Login. MIME locale Per aggiungere il nome del locale e l'insieme dei caratteri per lo standard MIME, bisogna semplicemente settare le due variabili d'ambiente mostrate di seguito nei file d'avvio della shell /etc/profile e/o /etc/csh.login. Nell'esempio che segue viene utilizzata la lingua tedesca: In /etc/profile: LANG=de_DE.ISO8859-1; export LANG MM_CHARSET=ISO8859-1; export MM_CHARSET Oppure in /etc/csh.login: setenv LANG de_DE.ISO8859-1 setenv MM_CHARSET ISO8859-1 Lo stesso risultato si ottiene aggiungendo i precedenti comandi al file /usr/share/skel/dot.profile (per i comandi usati in /etc/profile), oppure al file /usr/share/skel/dot.login (per quelli in /etc/csh.login). Per l'ambiente X11: Nel file $HOME/.xinitrc: LANG=de_DE.ISO8859-1; export LANG Oppure: setenv LANG de_DE.ISO8859-1 a seconda della shell utilizzata (vedi sopra). Settaggio della Console Per tutti gli insiemi di caratteri che sono rappresentabili con il tipo char in C, imposta i font della console adatti alla lingua prescelta in /etc/rc.conf: font8x16=nome_font font8x14=nome_font font8x8=nome_font nome_font è il nome di uno dei file di font presenti nella directory /usr/share/syscons/fonts, privato del suffisso .fnt. sysinstall keymap screenmap Assicurati anche di impostare la giusta mappatura della tastiera e del video per il proprio set di caratteri usando /stand/sysinstall. Una volta all'interno di sysinstall, seleziona Configure, quindi Console. In alternativa, aggiungi le seguenti righe in /etc/rc.conf: scrnmap=nome_screenmap keymap=nome_keymap keychange="numero_tasto_funzione sequenza" nome_screenmap viene preso dalla directory /usr/share/syscons/scrnmaps, privato del suffisso .scm. Una screenmap assieme ad una corrispondente mappa dei font è solitamente necessaria nel caso la scheda grafica non gestisca i font via software, ma li abbia codificati internamente; la screenmap serve appunto a rimappare tali font interni nel font prescelto. Se hai abilitato il demone moused inserendo la seguente riga in /etc/rc.conf: moused_enable="YES" allora leggi quanto riportato nel prossimo paragrafo sul cursore del mouse. moused Di default il cursore del mouse del driver &man.syscons.4; occupa l'intervallo da 0xd0 a 0xd3 nel set di caratteri in uso. Se la tua lingua utilizza tali caratteri, devi spostare l'intervallo occupato dal cursore. Per far questo con le versioni anteriori alla 5.0 di FreeBSD, inserisci la seguente riga nel tuo file di configurazione del kernel: options SC_MOUSE_CHAR=0x03 Per le versioni 4.4 e successive aggiungi la seguente riga al file /etc/rc.conf: mousechar_start=3 nome_keymap deve invece corrispondere a uno dei file presenti nella directory /usr/share/syscons/keymaps, privato del suffisso .kbd. Se sei indeciso su quale keymap scegliere, puoi usare il comando &man.kbdmap.1; per testare le varie mappature senza dover riavviare il sistema. La variabile keychange è di solito richiesta per programmare i tasti funzione in relazione al tipo di terminale in uso, poiché le sequenze generate da un tasto funzione non possono essere definite in una mappa di tasti. Assicurati inoltre di impostare il corretto tipo di terminale in /etc/ttys per tutte le voci del tipo ttyv*. Attualmente, le corrispondenze predefinite sono: Insieme di Caratteri Tipo di Terminale ISO-8859-1 o ISO-8859-15 cons25l1 ISO-8859-2 cons25l2 ISO-8859-7 cons25l7 KOI8-R cons25r KOI8-U cons25u CP437 (di default per VGA) cons25 US-ASCII cons25w Per i linguaggi che usano caratteri estesi o multibyte, è bene servirsi del corretto port di FreeBSD nella directory /usr/ports/linguaggio. Poichè alcuni port che si presentano come console sono riconosciuti dal sistema come terminali seriali virtuali (vtty), devi riservare abbastanza vtty sia per X11 che per la console pseudo-seriale. Ecco una lista parziale di applicazioni con cui si possono utilizzare altri linguaggi in console: Linguaggio Ubicazione cinese tradizionale (BIG-5) /usr/ports/chinese/big5con giapponese /usr/ports/japanese/ja-kon2-* oppure /usr/ports/japanese/Mule_Wnn coreano /usr/ports/korean/ko-han Impostazione di X11 Sebbene X11 non faccia parte del progetto FreeBSD, vengono qui fornite alcune informazioni per gli utenti di FreeBSD. Per maggiori dettagli, si faccia riferimento al sito web &xfree86; o a quello del Server X11 utilizzato. Nel file ~/.Xresources, puoi mettere a punto le impostazioni per I18N specifiche di un'applicazione (ad esempio, i font, i menu, ecc.). Visualizzazione dei Font server font True Type per X11 Installa il server &truetype; Common di X11 (x11-servers/XttXF86srv-common) e i corrispondenti font &truetype; propri della lingua prescelta. L'impostazione del corretto locale dovrebbe permetterti di visualizzare tale lingua nei vari menu, ecc. Immissione di Caratteri Non Inglesi X11 Input Method (XIM) Il protocollo X11 Input Method (XIM) è un nuovo standard per tutti i client X11. Tutte le applicazioni X11 dovrebbero essere scritte come client XIM che ricevono l'input dai server XIM. Vi sono parecchi server XIM disponibili per le differenti lingue. Configurazione della Stampante Alcuni set di caratteri del tipo char del C sono solitamente codificati a livello hardware all'interno delle stampanti stesse. Gli insiemi di caratteri estesi o multibyte richiedono invece una speciale configurazione e si raccomanda l'utilizzo di apsfilter. Puoi anche convertire documenti nei formati &postscript; o PDF utilizzando convertitori specifici per una data lingua. Il Kernel e i File System Il file system di FreeBSD FFS (Fast File System) è completamente a 8-bit, perciò può essere utilizzato con qualsiasi insieme di caratteri del tipo char del C (vedere &man.multibyte.3;), ma non vi è un nome particolare di un insieme di caratteri memorizzato nel file system; cioè, il file system è a 8 bit senza alcuna codifica interna e ignora un'eventuale codifica. Ufficialmente, FFS non supporta ancora alcuna forma degli insiemi di caratteri estesi o multibyte. Tuttavia, esistono per alcuni di questi delle patch indipendenti per il FFS che abilitano tale supporto. Sono solo soluzioni temporanee, non portabili ed si è deciso di non includerle nell'albero dei sorgenti. Si faccia riferimento ai rispettivi siti web della lingua desiderata per ulteriori informazioni e per i file di patch. DOS Unicode Il supporto per il file system di &ms-dos; in FreeBSD offre la possibilità di configurare la modalità di conversione tra gli insiemi di caratteri &ms-dos;, Unicode e quelli scelti per il file system di FreeBSD. Consultare &man.mount.msdos.8; per i dettagli. Compilazione dei Programmi con Supporto I18N Molti dei port di FreeBSD includono il supporto I18N. Alcuni di essi sono contrassegnati dal suffisso -I18N nel loro nome. Questi e molti altri programmi hanno il supporto per I18N già incluso e non necessitano perciò di speciali considerazioni. MySQL Tuttavia, alcune applicazioni come ad esempio MySQL richiedono che venga specificato nel Makefile l'insieme dei caratteri che si utilizzeranno. Questa operazione viene fatta o modificando direttamente il suddetto file oppure passando un opportuno valore al programma configure nella directory dei sorgenti. Localizzazione di FreeBSD con Lingue Particolari Andrey A. Chernov Contributo originale di Lingua Russa (Codifica KOI8-R) localizzazione russo Per maggiori informazioni sulla codifica KOI8-R, si veda la fonte di riferimento per il KOI8-R (Russian Net Character Set). Impostazione del Locale Metti le seguenti righe nel tuo file ~/.login_conf: me:My Account:\ :charset=KOI8-R:\ :lang=ru_RU.KOI8-R: Si veda quanto esposto precedentemente in questo capitolo per degli esempi di impostazione del locale. Configurazione della Console Per le versioni di FreeBSD precedenti la 5.0 aggiungi la seguente opzione nel tuo file di configurazione del kernel: options SC_MOUSE_CHAR=0x03 Per le versioni 4.4 e seguenti inserisci la seguente riga nel file /etc/rc.conf: mousechar_start=3 Utilizza le seguenti impostazioni nel file /etc/rc.conf: keymap="ru.koi8-r" scrnmap="koi8-r2cp866" font8x16="cp866b-8x16" font8x14="cp866-8x14" font8x8="cp866-8x8" Per ogni voce ttyv* nel file /etc/ttys, usa cons25r come tipo di terminale. Si veda quanto esposto in precedenza in questo capitolo per degli esempi su come impostare la console. Configurazione della Stampante stampanti Dal momento che la maggior parte delle stampanti con caratteri russi hanno a livello hardware la codifica codepage CP866, è necessario utilizzare uno speciale filtro di conversione da KOI8-R a CP866. Tale filtro viene installato di default come /usr/libexec/lpr/ru/koi2alt. La voce per una stampante russa dovrebbe apparire perciò così in /etc/printcap: lp|Russian local line printer:\ :sh:of=/usr/libexec/lpr/ru/koi2alt:\ :lp=/dev/lpt0:sd=/var/spool/output/lpd:lf=/var/log/lpd-errs: Si veda &man.printcap.5; per una spiegazione dettagliata del significato dei vari campi. Nomi di File Russo e File System &ms-dos; La seguente voce d'esempio di &man.fstab.5; abilita il supporto per i nomi di file in russo su file system &ms-dos;: /dev/ad0s2 /dos/c msdos rw,-W=koi2dos,-L=ru_RU.KOI8-R 0 0 L'opzione seleziona il nome locale usato, e imposta la tabella di coversione dei caratteri. Per usare l'opzione , assicurati di montare /usr prima della partizione &ms-dos; perché le tabelle di conversione sono posizionate in /usr/libdata/msdosfs. Per maggiori informazioni, guarda la pagina man di &man.mount.msdos.8;. Configurazione di X11 Segui innanzitutto la configurazione del locale in console come descritto in precedenza. Il locale russo KOI8-R potrebbe non funzionare con le vecchie versioni di &xfree86; (precedenti alla 3.3). &xfree86; 4.X è ora la versione di default del sistema X Window in FreeBSD. Perciò non dovrebbe costituire più un problema a meno che non stai usando una versione piuttosto vecchia di FreeBSD. Vai nella directory /usr/ports/russian/X.language e dai il seguente comando: &prompt.root; make install Questo port installa l'ultima versione disponibile dei font KOI8-R. &xfree86; 3.3 possiede già alcuni font KOI8-R, ma questi sono meglio dimensionati. Controlla la sezione "Files" nel tuo file /etc/XF86Config. Le seguenti righe devono essere aggiunte prima di qualsiasi altra voce FontPath: FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/cyrillic/misc" FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/cyrillic/75dpi" FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/cyrillic/100dpi" Se utilizzi una modalità video ad alta risoluzione, scambia le righe 75 dpi e 100 dpi. Per attivare la tastiera russa, aggiungi alla sezione "Keyboard" del tuo file XF86Config queste cose. Per &xfree86; v3.X: XkbLayout "ru" XkbOptions "grp:caps_toggle" Per &xfree86; v4.X: Option "XkbLayout" "ru" Option "XkbOptions" "grp:caps_toggle" Verifica inoltre che la riga XkbDisable sia commentata. Il tasto per passare dalla codifica russa (RUS) a quella dei caratteri latini (LAT) è CapsLock. La normale funzione del tasto CapsLock è ancora disponibile mediante la combinazione di tasti Shift CapsLock (solamente in modalità LAT). Se hai i tasti &windows; sulla tua tastiera, e noti che alcuni tasti non alfabetici sono mappati non correttamente in modalità RUS, aggiungi in XF86Config la seguente riga. Per &xfree86; v3.X: XkbVariant "winkeys" Per &xfree86; v4.X: Option "XkbVariant" "winkeys" La tastiera russa XKB potrebbe non funzionare con le vecchie versioni di &xfree86;; vedere la nota precedente per ulteriori informazioni a riguardo. La tastiera russa XKB potrebbe anche presentare delle anomalie anche con applicazioni che non abbiamo il supporto per la localizzazione. Queste applicazioni dovrebbero come minimo effettuare all'avvio una chiamata alla funzione XtSetLanguageProc (NULL, NULL, NULL);. Vedere KOI8-R per X Window per più informazioni su come localizzare un'applicazione. Localizzazione del Cinese Tradizionale per Taiwan localizzazione cinese tradizionale Il FreeBSD-Taiwan Project fornisce un tutorial riguardo a I18N/L10N per FreeBSD all'indirizzo per l'utilizzo di gran parte delle applicazioni in cinese. L'autore del tutorial zh-l10n-tut è Clive Lin Clive@CirX.org. Puoi anche prelevare, utilizzando CVS, all'indirizzo freebsd.sinica.edu.tw le seguenti raccolte: Collezione Descrizione outta-port tag=. Collezione dei port beta per il cinese zh-l10n-tut tag=. Tutorial sulla localizzazione di FreeBSD in cinese tradizionale, codifica BIG-5 zh-doc tag=. Traduzione della documentazione di FreeBSD in cinese tradizionale BIG-5 Chuan-Hsing Shen s874070@mail.yzu.edu.tw ha creato la Chinese FreeBSD Collection (CFC) utilizzando zh-l10n-tut del FreeBSD-Taiwan Project. I pacchetti e i file di script sono disponibili all'url . Localizzazione della Lingua Tedesca (per Tutte le Lingue ISO 8859-1) localizzazione tedesco Slaven Rezic eserte@cs.tu-berlin.de ha scritto un tutorial su come utilizzare le lettere con l'umlaut su una macchina FreeBSD. Il tutorial è scritto in tedesco e disponibile all'indirizzo . Localizzazione della Lingua Giapponese e Coreana localizzazione giapponese localizzazione coreano Per il giapponese, vedere l'url , per il coreano, l'url . Documentazione Non Inglese per FreeBSD Alcuni volontari hanno tradotto parte della documentazione di FreeBSD in altre lingue. Questo materiale è raggiungibile seguendo i link segnalati sul sito ufficiale di FreeBSD + url="&url.main;/it/index.html">sito ufficiale di FreeBSD oppure sotto la directory /usr/share/doc. diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mac/Makefile b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mac/Makefile new file mode 100644 index 0000000000..6f89f60b36 --- /dev/null +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mac/Makefile @@ -0,0 +1,15 @@ +# +# Crea il Manuale con il contenuto di solo questo capitolo. +# +# $FreeBSD$ +# + +CHAPTERS= mac/chapter.sgml + +VPATH= .. + +MASTERDOC= ${.CURDIR}/../${DOC}.${DOCBOOKSUFFIX} + +DOC_PREFIX?= ${.CURDIR}/../../../.. + +.include "../Makefile" diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mac/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mac/chapter.sgml new file mode 100644 index 0000000000..1859b6848f --- /dev/null +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mac/chapter.sgml @@ -0,0 +1,122 @@ + + + + Mandatory Access Control + + + Sinossi + + Traduzione in corso + + + + Key Terms in this Chapter + + Traduzione in corso + + + + Explanation of MAC + + Traduzione in corso + + + + Understanding MAC Labels + + Traduzione in corso + + + + Module Configuration + + Traduzione in corso + + + + The MAC bsdextended Module + + Traduzione in corso + + + + The MAC ifoff Module + + Traduzione in corso + + + + The MAC portacl Module + + Traduzione in corso + + + + MAC Policies with Labeling Features + + Traduzione in corso + + + + The MAC partition Module + + Traduzione in corso + + + + The MAC Multi-Level Security Module + + Traduzione in corso + + + + The MAC Biba Module + + Traduzione in corso + + + + The MAC LOMAC Module + + Traduzione in corso + + + + Implementing a Secure Environment with MAC + + Traduzione in corso + + + + Another Example: Using MAC to Constrain A Web Server + + Traduzione in corso + + + + An Example of a MAC Sandbox + + Traduzione in corso + + + + Troubleshooting the MAC Framework + + Traduzione in corso + + + + diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mail/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mail/chapter.sgml index f77f26489c..133107d69c 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mail/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mail/chapter.sgml @@ -1,2370 +1,2370 @@ Bill Lloyd Lavoro originale di Jim Mock Rielaborato da Posta Elettronica Sinossi email posta elettronica La Posta Elettronica, meglio conosciuta come email, è una delle forme di comunicazione maggiormente utilizzate tutt'oggi. Questo capitolo fornisce un'introduzione di base per eseguire un server di posta su &os;, come pure un'introduzione per inviare e ricevere la posta elettronica usando &os;; comunque, questo non è un riferimento completo e infatti molte considerazioni importanti sono omesse. Per coprire questo argomento in modo più completo, si rimanda il lettore alla moltitudine di eccellenti libri elencati nell'. Dopo aver letto questo capitolo, saprai: Quali componenti software vengono coinvolti nell'invio e nella ricezione della posta elettronica. Dove sono collocati in FreeBSD i file di configurazione fondamentali di sendmail. Le differenze tra casella di posta remota e locale. Come impedire agli spammer di usare illegalmente il tuo server di posta come un relay. Come installare e configurare un mail transfer agent alternativo sul tuo sistema, sostituendo sendmail. Come risolvere i problemi più frequenti legati al server di posta. Come usare SMTP con UCCP. Come configurare il sistema solo per inviare la posta. Come usare la posta con una connessione dialup. Come configurare l'Autenticazione SMTP per aumentare la sicurezza. Come installare e usare un Mail User Agent (MUA), come mutt per inviare e ricevere la posta. Come scaricare la tua posta da un server remoto POP o IMAP. Come applicare in modo automatico filtri e regole sulla posta in entrata. Prima di leggere questo capitolo, dovresti: Aver configurato correttamente la tua connessione di rete (). Aver configurato correttamente le informazioni DNS relative alla tua macchina server di posta (). Sapere come installare software aggiuntivo di terze parti (). Utilizzo della Posta Elettronica POP IMAP DNS Ci sono cinque parti principali impegnate in uno scambio di email. Queste sono: il programma client, quello server, il DNS, una casella di posta remota o locale, e naturalmente la macchina server di posta. Il Programma Client Questo include programmi a riga di comando quali mutt, pine, elm, e mail, e programmi con un'interfaccia grafica (GUI) quali balsa, xfmail per citarne alcuni, e qualcosa di più raffinato simile a un browser WWW. Questi programmi semplicemente fanno passare le transazioni email alla macchina server di posta locale, chiamando uno dei programmi server disponibili o inoltrando queste transazioni via TCP. Il Programma Server server di posta sendmail server di posta postfix server di posta qmail server di posta exim &os; incorpora di default sendmail, ma supporta anche altri programmi server di posta elettronica, alcuni dei quali sono: exim; postfix; qmail. Di solito il programma server svolge due funzioni—si occupa di ricevere la posta in arrivo e di consegnare quella in partenza. Questo programma non permette di prelevare la posta usando protocolli come POP o IMAP, ne tanto meno di collegarsi alle caselle di posta locali mbox o di tipo Maildir. Per far questo hai bisogno di un altro demone. Vecchie versioni di sendmail contengono alcuni seri problemi di sicurezza che possono dare la possibilità ad un attaccante di guadagnarsi un accesso locale e/o remote sulla tua macchina. Assicurati di eseguire una versione aggiornata per evitare questi problemi. In alternativa, installa un altro MTA dalla &os; Ports Collection. Email e DNS Il DNS (Domain Name System) e il suo demone named giocano un ruolo fondamentale nella consegna della posta. Per consegnare la posta dal tuo host a un altro, il programma server cercherà l'host remoto nel DNS per determinare la macchina server che riceverà la posta per il destinatario. Lo stesso processo avviene quando un host remoto invia dei messaggi di posta alla tua macchina server di posta. record MX Il DNS è responsabile della corrispondenza tra nomi host ed indirizzi IP, e memorizza anche informazioni specifiche per la consegna della posta, informazioni conosciute come record MX. Il record MX (Mail eXchanger) specifica quale/i host dovranno ricevere la posta per un particolare dominio. Se non hai un record MX per il tuo nome host o per il tuo dominio, la posta sarà consegnata direttamente al tuo host a condizione di avere un record A che mappa il tuo nome host al tuo indirizzo IP. Puoi vedere i record MX per un dominio usando il comando &man.host.1;, come mostrato nel seguente esempio: &prompt.user; host -t mx FreeBSD.org FreeBSD.org mail is handled (pri=10) by mx1.FreeBSD.org Ricezione della Posta email ricezione La ricezione della posta per il tuo dominio viene gestita dalla macchina server di posta. Questa raccoglierà la posta indirizzata al tuo dominio e la salverà nel formato mbox (metodo per la memorizzazione della posta di default) o Maildir, a seconda delle tua configurazione. Una volta memorizzata, la posta può essere sia letta in modo locale usando applicazioni come &man.mail.1; o mutt, sia prelevata in modo remoto usando protocolli come POP e IMAP. Ciò significa che se vuoi solo leggere la posta localmente, non hai bisogno di installare un server POP o IMAP. Accedere a caselle di posta remote usando <acronym>POP</acronym> o <acronym>IMAP</acronym> POP IMAP Per accedere a caselle di posta in modo remoto, devi avere l'accesso a un server POP o IMAP. Questi protocolli permettono agli utenti di collegarsi con facilità alle loro caselle di posta da locazioni remote. Benchè sia POP che IMAP permettono agli utenti di accedere alle caselle di posta in modo remoto, IMAP offre alcuni vantaggi, alcuni dei quali sono: IMAP può memorizzare e prelevare i messaggi di posta su un server remoto. IMAP supporta aggiornamenti simultanei. IMAP può essere estremamente utile con connessioni lente poichè permette agli utenti di prelevare la struttura dei messaggi senza scaricarli completamente; può inoltre realizzare compiti come la ricerca su un server al fine di minimizzare il trasferimento dei dati tra client e server. Per installare un server POP o IMAP, devi seguire i seguenti passi: Scegli un server IMAP o POP che meglio soddisfa le tue necessità. I seguenti server POP e IMAP sono ben noti e si prestano come degli ottimi esempi: qpopper; teapop; imap-uw; courier-imap; Installa il demone POP o IMAP di tua scelta dalla collezione dei port. Se necessario, modifica il file /etc/inetd.conf per avviare il server POP o IMAP. Nota che sia POP che IMAP trasmettono informazioni, inclusi il nome utente e la password in chiaro. Ciò significa che se vuoi mettere al sicuro la trasmissione di informazioni su questi protocolli, potresti considerare di effettuare tunnel di sessioni con &man.ssh.1;. La creazione di tunnel di sessioni è descritta nella . Accesso alle caselle di posta locali Si può accedere localmente alla casella di posta utilizzando un MUA sul server nel quale risiede la casella di posta. Questo può essere fatto usando applicazioni come mutt o &man.mail.1;. La Macchina Server di Posta macchina server di posta La macchina server di posta è il nome del server che è responsabile della consegna e del ricevimento della posta per il tuo host, ed eventualmente per la tua rete. Christopher Shumway Contributo di Configurazione di <application>sendmail</application> sendmail &man.sendmail.8; è il Mail Transfer Agent (MTA) di default su FreeBSD. Il compito di sendmail è di accettare posta dai Mail User Agent (MUA), e consegnarla al server di posta appropriato come definito nel suo file di configurazione. Inoltre sendmail può accettare connessioni via rete e consegnare i messaggi a caselle di posta locali o ad un altro programma. sendmail utilizza i seguenti file di configurazione: /etc/mail/access /etc/mail/aliases /etc/mail/local-host-names /etc/mail/mailer.conf /etc/mail/mailertable /etc/mail/sendmail.cf /etc/mail/virtusertable File Funzione /etc/mail/access File database di accesso di sendmail /etc/mail/aliases Alias delle caselle di posta /etc/mail/local-host-names Lista di host per i quali sendmail accetta posta /etc/mail/mailer.conf File di configurazione del programma di posta /etc/mail/mailertable Tabella di consegna del programma di posta /etc/mail/sendmail.cf File di configurazione principale di sendmail /etc/mail/virtusertable Tabelle degli utenti e dei domini virtuali <filename>/etc/mail/access</filename> Il database di accesso definisce quali host o indirizzi IP hanno accesso al server di posta locale e quale tipo di accesso hanno. Gli host possono essere catalogati come , , o possono semplicemente essere passati alla procedura di gestione degli errori di sendmail con un preciso errore. Gli host che sono definiti , che è il valore di default, possono spedire posta a questo host sempre che la destinazione finale della posta sia la macchina locale. Gli host che sono definiti vengono rifiutati per qualsiasi connessione di posta. Gli host che hanno l'opzione per i loro nomi host possono utilizzare questo server per spedire posta verso qualsiasi destinazione. Configurazione del Database di Accesso di <application>sendmail</application> cyberspammer.com 550 Non accettiamo posta dagli spammer FREE.STEALTH.MAILER@ 550 Non accettiamo posta dagli spammer altra.sorgente.di.spam REJECT okay.cyberspammer.com OK 128.32 RELAY In questo esempio abbiamo cinque elementi. Gli host mittenti che corrispondono a quelli posti sul lato sinistro della tabella sono condizionati dall'azione posta sul lato destro della tabella. I primi due esempi passano un codice di errore alla procedura di sendmail che gestisce gli errori. Il messaggio viene restituito all'host remoto quando viene trovata una corrispondenza sul lato sinistro della tabella. Il terzo esempio rifiuta la posta da un host specifico su Internet, altra.sorgente.di.spam. Il quarto esempio accetta connessioni di posta da un host, okay.cyberspammer.com, che è più preciso rispetto a cyberspammer.com della prima linea. Le corrispondenze più precise sovrascrivono quelle meno precise. L'ultimo esempio permette il relay della posta elettronica agli host che hanno un indirizzo IP che inizia con 128.32. Questi host possono spedire messaggi destinati ad altri server di posta attraverso questo server. Quando modifichi questo file, devi eseguire make in /etc/mail/ per aggiornare il database. <filename>/etc/mail/aliases</filename> Il database degli alias contiene una lista di caselle di posta virtuali che sono espanse in altri utenti, file, programmi o in altri alias. Seguono alcuni esempi che possono essere usati in /etc/mail/aliases: Alias di Posta root: utentelocale ftp-bugs: joe,eric,paul bit.bucket: /dev/null procmail: "|/usr/local/bin/procmail" Il formato del file è semplice: il nome della casella di posta che si trova a sinistra dei due punti viene espanso negli elementi posti a destra dei due punti. Il primo esempio semplicemente espande la casella di posta root nella casella di posta utentelocale, che è di nuovo ricercata nel database degli alias. Se non viene trovata, allora il messaggio viene consegnato all'utente locale utentelocale. L'esempio successivo mostra una mailing list. La posta indirizzata alla casella di posta ftp-bugs viene espansa nelle tre caselle di posta locali joe, eric, e paul. Nota che una casella di posta remota può essere specificata come user@example.com. Il terzo esempio mostra come scrivere la posta su un file, in questo caso /dev/null. L'ultimo esempio mostra come mandare la posta a un programma, in questo caso il messaggio di posta diventa lo standard input di /usr/local/bin/procmail tramite una pipe &unix;. Quando modifichi questo file, devi eseguire make in /etc/mail/ per aggiornare il database. <filename>/etc/mail/local-host-names</filename> Questo file è una lista di nomi host che &man.sendmail.8; accetta come se fossero l'host locale. Metti i domini o gli host per i quali sendmail deve ricevere posta. Per esempio, se questo server di posta dovesse essere in grado di accettare posta per il dominio example.com e per l'host mail.example.com, il suo local-host-names potrebbe assomigliare a questo: example.com mail.example.com Quando modifichi questo file, devi riavviare &man.sendmail.8; per attivare i cambiamenti. <filename>/etc/mail/sendmail.cf</filename> Il file di configurazione principale di sendmail, sendmail.cf controlla l'intero comportamento di sendmail, inclusa ogni cosa, dalla rielaborazione degli indirizzi e-mail alla stampa del messaggio di rifiuto per i server di posta remoti. Naturalmente, avendo svariati compiti, questo file di configurazione è alquanto complesso e i suoi dettagli vanno oltre lo scopo di questa sezione. Fortunatamente, questo file necessita raramente di essere modificato per server di posta standard. Il file di configurazione principale di sendmail può essere costruito a partire da macro &man.m4.1; che definiscono le caratteristiche e il comportamento di sendmail. Guarda /usr/src/contrib/sendmail/cf/README per ulteriori dettagli. Quando modifichi questo file, devi riavviare &man.sendmail.8; per attivare i cambiamenti. <filename>/etc/mail/virtusertable</filename> Il file virtusertable mappa indirizzi di posta relativi a domini e caselle di posta virtuali in caselle di posta reali. Queste caselle di posta possono essere locali, remote, alias definiti in /etc/mail/aliases o file. Esempio di Mappatura per la Posta di un Dominio Virtuale root@example.com root postmaster@example.com postmaster@noc.example.net @example.com joe Nell'esempio precedente, abbiamo una mappatura per il dominio example.com. Questo file viene processato dall'alto verso il basso fermandosi alla prima corrispondenza trovata. Il primo elemento mappa root@example.com nella casella di posta locale root. Il secondo elemento mappa postmaster@example.com nella casella di posta postmaster sull'host noc.example.net. Infine, se non sono state trovate corrispondenze per example.com fino a questo punto, verrà verificata l'ultima mappatura, che corrisponde a tutti gli altri messaggi di posta indirizzati a qualche utente di example.com. Questo verrà mappato nella casella di posta locale joe. Andrew Boothman Scritto da Gregory Neil Shapiro Informazioni prese da e-mail scritte da Sostituzione del proprio Mail Transfer Agent email cambiare mta Come già menzionato, l'MTA (Mail Transfer Agent, agente di trasferimento della posta elettronica) installato di default su FreeBSD è sendmail. Di conseguenza sendmail è responsabile della tua posta in partenza e di quella in arrivo. Comunque, per vari motivi, alcuni amministratori necessitano di cambiare l'MTA dei loro sistemi. Questi motivi spaziano dal voler semplicemente provare un altro MTA all'aver bisogno di una caratteristica o di un pacchetto specifico ritrovabile in un altro MTA. Fortunatamente, per qualsiasi motivo, FreeBSD semplifica il processo di sostituzione. Installazione di un nuovo MTA Hai un'ampia scelta di MTA utilizzabili. Un buon punto di partenza è la FreeBSD Ports Collection dove puoi trovarne molti. Naturalmente sei libero di usare qualunque MTA proveniente da qualche sito, a condizione che tu riesca ad eseguirlo sotto FreeBSD. Inizia installando il tuo nuovo MTA. Una volta installato devi valutare se realmente soddisfa le tue necessità, inoltre devi avere la possibilità di configurare il tuo nuovo programma prima che subentri a sendmail. Valutato questo, devi essere sicuro che durante l'installazione del nuovo programma non ci siano stati tentativi di sovrascrivere binari di sistema come /usr/bin/sendmail. Altrimenti, il tuo nuovo programma di posta è stato essenzialmente messo in attività prima che tu l'abbia configurato. Per cortesia fai riferimento alla documentazione dell'MTA che hai scelto per informazioni su come configurarlo. Disabilitazione di <application>sendmail</application> La procedura usata per avviare sendmail cambia significativamente tra la 4.5-RELEASE e la 4.6-RELEASE. Di conseguenza, la procedura usata per disabilitarlo è leggermente differente a seconda della versione di FreeBSD utilizzata. FreeBSD 4.5-STABLE prima del 4/4/2002 e precedenti (inclusa 4.5-RELEASE e precedenti) Metti: sendmail_enable="NO" in /etc/rc.conf. In questo modo si disabiliterà il servizio di ricezione della posta di sendmail, ma se /etc/mail/mailer.conf (vedi sotto) non viene modificato, sendmail verrà ancora usato per spedire e-mail. FreeBSD 4.5-STABLE dopo il 4/4/2002 (inclusa 4.6-RELEASE e successive) Per disabilitare completamente sendmail devi mettere sendmail_enable="NONE" in /etc/rc.conf. Se disabiliti il servizio di consegna della posta di sendmail in questo modo, è importante che questo venga rimpiazzato con un altro sistema di consegna della posta perfettamente funzionante. Se non lo farai, le funzioni di sistema come &man.periodic.8; saranno incapaci di inviare i loro risultati tramite e-mail come normalmente prevedono di fare. Molte parti del tuo sistema potrebbero presupporre di avere un sistema funzionante compatibile con sendmail. Se le applicazioni continuano a usare i binari di sendmail per tentare di spedire e-mail dopo che tu l'hai disabilitato, la posta potrebbe finire in una coda inattiva di sendmail, senza che venga mai consegnata. Se vuoi solamente disabilitare il servizio di ricezione della posta di sendmail, devi mettere sendmail_enable="NO" in /etc/rc.conf. Molte informazioni sulle opzioni di avvio di sendmail sono disponibili nella pagina man di &man.rc.sendmail.8;. Esecuzione del nuovo MTA all'avvio Hai due possibili metodi per eseguire il tuo nuovo MTA all'avvio, a seconda della versione di FreeBSD utilizzata. FreeBSD 4.5-STABLE prima del 11/4/2002 (inclusa 4.5-RELEASE e precedenti) Posiziona uno script in /usr/local/etc/rc.d/ con estensione .sh ed eseguibile da root. Lo script deve accettare i parametri start e stop. Nella fase di avvio di FreeBSD gli script di sistema eseguiranno il comando /usr/local/etc/rc.d/supermailer.sh start che puoi anche usare per avviare manualmente il server. Nella fase di chiusura di FreeBSD, gli script di sistema useranno l'opzione stop, eseguendo il comando /usr/local/etc/rc.d/supermailer.sh stop che puoi anche usare per arrestare manualmente il server mentre il sistema è in funzione. FreeBSD 4.5-STABLE dopo il 11/4/2002 (inclusa 4.6-RELEASE e successive) Con le versioni recenti di FreeBSD, puoi usare il metodo precedente oppure puoi mettere mta_start_script="nomefile" in /etc/rc.conf, dove nomefile è il nome dello script che vuoi eseguire all'avvio per avviare il tuo MTA. Sostituzione di <application>sendmail</application> come programma di posta di default del sistema sendmail è così onnipresente come programma standard su sistemi &unix; che alcuni programmi lo suppongono già installato e configurato. Per questa ragione, molti degli altri MTA forniscono la loro compatibile implementazione dell'interfaccia a riga di comando di sendmail; questo agevola il loro utilizzo come sostituti drop-in di sendmail. Quindi, se usi un altro programma di posta, dovrai assicurarti che i programmi che tentano di eseguire i binari standard di sendmail come /usr/bin/sendmail in realtà eseguano il programma di posta da te scelto. Fortunatamente, FreeBSD fornisce un meccanismo chiamato &man.mailwrapper.8; che fa questo lavoro per te. Quando sendmail è operativo, dovresti vedere in /etc/mail/mailer.conf qualcosa di simile a questo: sendmail /usr/libexec/sendmail/sendmail send-mail /usr/libexec/sendmail/sendmail mailq /usr/libexec/sendmail/sendmail newaliases /usr/libexec/sendmail/sendmail hoststat /usr/libexec/sendmail/sendmail purgestat /usr/libexec/sendmail/sendmail Questo significa che quando uno di questi comandi (come sendmail stesso) viene eseguito, in realtà il sistema invoca una copia di mailwrapper di nome sendmail, la quale esamina mailer.conf ed esegue /usr/libexec/sendmail/sendmail. Questo meccanismo facilita la sostituzione dei binari che sono realmente eseguiti quando vengono invocate queste funzioni di default di sendmail. Quindi se vuoi che /usr/local/supermailer/bin/sendmail-compat sia eseguito al posto di sendmail, devi modificare /etc/mail/mailer.conf in questo modo: sendmail /usr/local/supermailer/bin/sendmail-compat send-mail /usr/local/supermailer/bin/sendmail-compat mailq /usr/local/supermailer/bin/mailq-compat newaliases /usr/local/supermailer/bin/newaliases-compat hoststat /usr/local/supermailer/bin/hoststat-compat purgestat /usr/local/supermailer/bin/purgestat-compat Conclusione Una volta che hai configurato ogni cosa a tuo piacimento, devi terminare i processi di sendmail di cui non hai più bisogno e avviare i processi appartenenti al tuo nuovo programma, oppure puoi semplicemente riavviare il sistema. Riavviando il sistema avrai la possibilità di verificare se il sistema sia stato configurato correttamente per eseguire il tuo nuovo MTA in modo automatico all'avvio. Risoluzione dei Problemi email risoluzione dei problemi Perché devo usare nomi di dominio completi (FQDN) per gli host del mio dominio? Probabilmente ti accorgerai che l'host è effettivamente in un dominio differente; per esempio, se sei in foo.bar.edu e desideri raggiungere un host chiamato mumble appartenente al dominio bar.edu, dovrai riferirti a questo tramite un nome di dominio completo, mumble.bar.edu, invece del solo mumble. BIND Tradizionalmente, questo era permesso dai resolver BIND di BSD. Tuttavia la versione corrente di BIND equipaggiata con FreeBSD non prevede più l'abbreviazione di default per nomi di dominio non completi all'infuori del dominio in cui sei. Quindi l'host mumble sarà giudicato come mumble.foo.bar.edu, oppure sarà ricercato per il dominio radice. Questo differisce dal comportamento precedente, dove la ricerca continuava attraverso mumble.bar.edu, e mumble.edu. Dai un'occhiata all'RFC 1535 per i motivi per cui questa sia considerata una cattiva pratica, o persino un buco di sicurezza. Come buona soluzione al problema, puoi mettere la linea: search foo.bar.edu bar.edu al posto della precedente: domain foo.bar.edu nel tuo /etc/resolv.conf. Comunque, assicurati che l'ordine di ricerca non oltrepassi il confine tra amministrazione locale e pubblica, come definito nell'RFC 1535. record MX sendmail riporta l'errore mail loops back to myself La risposta è contenuta nelle FAQ di sendmail come segue: Ottengo messaggi di errore, come questo: 553 MX list for domain.net points back to relay.domain.net 554 <user@domain.net>... Local configuration error Come posso risolvere questo problema? Hai chiesto che la posta per il dominio (es., domain.net) sia inoltrata a un host specifico (in questo caso, relay.domain.net) attraverso l'uso di un record MX, ma la macchina di inoltro non si riconosce appartenente a domain.net. Aggiungi domain.net in /etc/mail/local-host-names [chiamato /etc/sendmail.cw nelle versioni precedenti alla 8.10] (se stai usando FEATURE(use_cw_file)) oppure aggiungi Cw domain.net in /etc/mail/sendmail.cf. Le FAQ di sendmail possono essere trovate su ed è raccomandato leggerle se vuoi perfezionare la tua configurazione di posta. PPP Come posso eseguire un server di posta su un host connesso in dial-up tramite PPP? Vuoi collegare ad Internet una macchina FreeBSD posta sulla tua LAN. La macchina FreeBSD sarà un gateway di posta per la LAN. La connessione PPP non è molto indicata per questo scopo. UUCP record MX Esistono almeno due modi per far questo. Un modo è usare UUCP. L'altro è trovare un server Internet a tempo pieno che fornisca un servizio MX secondario per il tuo dominio. Per esempio, se il dominio della tua società è example.com e il tuo fornitore di servizi Internet ha attivato example.net per fornire il servizio MX secondario al tuo dominio, allora: example.com. MX 10 example.com. MX 20 example.net. Solo un host deve essere specificato come ultimo ricevente (aggiungi Cw example.com in /etc/mail/sendmail.cf su example.com). Quando sendmail tenterà di consegnare la posta proverà a connettersi alla tua connessione modem (example.com). Molto probabilmente finirà in time out poiché non sei online. In modo automatico sendmail consegnerà la posta al server MX secondario, ad esempio il tuo provider Internet (example.net). Il server MX secondario tenterà periodicamente di collegarsi al tuo host per consegnare la posta all'host MX primario (example.com). Come script di login potresti usare qualcosa di simile a questo: #!/bin/sh # Mettimi in /usr/local/bin/pppmyisp ( sleep 60 ; /usr/sbin/sendmail -q ) & /usr/sbin/ppp -direct pppmyisp Se hai intenzione di creare uno script di login separato per un utente potresti usare sendmail -qRexample.com nello script precedente. Questo forzerà a processare immediatamente tutta la posta per example.com situata nella tua coda. Segue un'ulteriore sottigliezza della situazione: Messaggio rubato dalla &a.isp;. > forniamo l'MX secondario per un cliente. Il cliente si connette > automaticamente ai nostri servizi molte volte al giorno per ottenere la > posta per il suo MX primario (non chiamiamo il suo server quando arriva > posta per il suo dominio). Il nostro sendmail processa la posta in coda > ogni 30 minuti. Attualmente il cliente sta 30 minuti online per assicurarsi > che tutta la posta vada all'MX primario. > > Esiste un comando che permetta di configurare sendmail in modo tale da > spedire tutta la posta in quel momento? Naturalmente l'utente non ha > privilegi di root sulla nostra macchina. Nella sezione privacy flags di sendmail.cf, c'è una definizione Opgoaway,restrictqrun Rimuovi restrictqrun per permettere a utenti non root di avviare l'elaborazione della coda. Inoltre potresti risistemare gli MX. Noi siamo l'MX primario per i nostri clienti come questo, e abbiamo definito: # Se siamo il miglior MX per un host, prova direttamente invece di generare # errori di configurazione locale. OwTrue In questo modo un server remoto consegnerà direttamente a te, senza tentare di connettersi al cliente. Dopodiché tu spedisci al tuo cliente. Funziona solamente con gli host, quindi hai bisogno che il tuo cliente chiami la sua macchina di posta customer.com così come nomehost.customer.com nel DNS. Basta mettere un record A nel DNS per customer.com. Perché continuo a ottenere l'errore Relaying Denied quando spedisco posta da altri host? Con l'installazione di default di FreeBSD, sendmail viene configurato in modo tale da permettere di spedire posta solamente dall'host sul quale è in esecuzione. Per esempio, se c'è installato un server POP, allora gli utenti saranno in grado di controllare la posta da scuola, dal lavoro, o da altre postazioni remote ma tuttavia non potranno inviare messaggi di posta all'esterno da postazioni esterne. Tipicamente, pochi istanti dopo il tentativo, verrà spedita una email da MAILER-DAEMON con il messaggio di errore 5.7 Relaying Denied. Esistono diversi modi per aggirare questo problema. La soluzione più semplice è mettere il proprio indirizzo assegnato dall'ISP nel file che contiene i domini a cui viene permesso di effettuare il relay, /etc/mail/relay-domains. Un modo veloce per far questo può essere: &prompt.root; echo "your.isp.example.com" > /etc/mail/relay-domains Dopo aver creato o modificato questo file devi riavviare sendmail. Questa soluzione è ideale se sei un amministratore del server e non desideri spedire posta localmente, o se vorresti usare un client/sistema punta e clicca su un'altra macchina o perfino su un altro ISP. Inoltre è molto utile se hai solo uno o due account di posta configurati. Se ci sono molti indirizzi da aggiungere, puoi semplicemente aprire questo file con il tuo editor di testo preferito e aggiungere i domini, uno per riga: your.isp.example.com other.isp.example.net users-isp.example.org www.example.org Ora l'invio della posta tramite il tuo sistema, da parte di qualche host in lista (a condizione che l'utente abbia un account sul tuo sistema), avrà successo. Questo è un buon metodo per permettere agli utenti di spedire posta dal tuo sistema in modo remoto senza dare la possibilità a qualcuno di spedire SPAM tramite il tuo sistema. Argomenti Avanzati La seguente sezione tratta argomenti più complicati come l'organizzazione e la configurazione della posta per tutto il tuo dominio. Configurazione di Base email configurazione Dalla macchina FreeBSD, dovresti essere in grado di spedire posta a host esterni a condizione di aver sistemato /etc/resolv.conf o di avere in esecuzione un proprio server dei nomi. Se vuoi che la posta per il tuo host sia consegnata all'MTA (es., sendmail) in esecuzione sul tuo host FreeBSD, esistono due metodi per farlo: Eseguire un proprio server dei nomi e avere un proprio dominio. Per esempio, FreeBSD.org Ricevere la posta direttamente sul tuo host. Questo viene fatto consegnando la posta direttamente al nome DNS corrente della tua macchina. Per esempio, example.FreeBSD.org. SMTP Indipendentemente dal metodo scelto, affinché la posta possa essere consegnata direttamente al tuo host, devi avere un indirizzo IP statico permanente (non un indirizzo dinamico, come avviene nella maggior parte delle configurazioni dial-up di PPP). Se sei dietro a un firewall, devi abilitare il traffico SMTP in entrata. Se vuoi ricevere la posta direttamente sul tuo host, devi verificare una di queste due cose: record MX Assicurati che il record MX (con il numero più basso) relativo al tuo host nel tuo DNS punti all'indirizzo IP del tuo host. Assicurati che non ci siano record MX nel tuo DNS per il tuo host. Entrambi questi due metodi ti permettono di ricevere posta direttamente sul tuo host. Prova questi comandi: &prompt.root; hostname example.FreeBSD.org &prompt.root; host example.FreeBSD.org example.FreeBSD.org has address 204.216.27.XX Se ottieni un risultato simile, l'invio diretto a yourlogin@example.FreeBSD.org dovrebbe funzionare senza problemi (assumendo che sendmail sia correttamente in esecuzione su example.FreeBSD.org). Se invece vedi qualcosa di simile a questo: &prompt.root; host example.FreeBSD.org example.FreeBSD.org has address 204.216.27.XX example.FreeBSD.org mail is handled (pri=10) by hub.FreeBSD.org Tutta la posta spedita al tuo host (example.FreeBSD.org) finirà per essere raccolta su hub sotto lo stesso nome utente invece di essere spedita direttamente al tuo host. L'informazione precedente viene gestita dal tuo server DNS. Il record DNS che riporta l'informazione di instradamento della posta è l'elemento Mail eXchange. Se non esistono record MX, la posta sarà consegnata direttamente all'host attraverso il suo indirizzo IP. L'elemento MX per freefall.FreeBSD.org in passato assomigliava a questo: freefall MX 30 mail.crl.net freefall MX 40 agora.rdrop.com freefall MX 10 freefall.FreeBSD.org freefall MX 20 who.cdrom.com Come puoi vedere, freefall aveva molti elementi MX. Il numero MX più basso è l'host che, se disponibile, riceve direttamente la posta; se per qualche ragione questo non è accessibile, gli altri (qualche volta chiamati MX di backup) accettano i messaggi temporaneamente, e li passano all'host attivo con numero inferiore, fino all'host con il numero più basso. I server MX alternativi dovrebbero avere connessioni Internet indipendenti dalla propria al fine di risultare più utili. Il tuo ISP o un tuo amico non dovrebbero avere problemi a darti questo servizio. Posta per il Tuo Dominio Per organizzare un server di posta hai bisogno che la posta inviata alle stazioni di lavoro sia ricevuta direttamente sul server di posta. Sostanzialmente, hai bisogno di richiedere che la posta per i nomi host del tuo dominio (in questo caso *.FreeBSD.org) sia deviata al server di posta in modo tale che i tuoi utenti possono raccogliere la loro posta sul server di posta principale. DNS Per rendere la vita più facile, dovrebbe esistere su entrambe le macchine un account utente con lo stesso nome utente. Usa &man.adduser.8; per farlo. La macchina server di posta che utilizzerai deve essere designata come la macchina che scambia la posta per tutte le postazioni sulla rete. Questo viene realizzato attraverso la configurazione del DNS in modo simile a quanto segue: example.FreeBSD.org A 204.216.27.XX ; Stazione di lavoro MX 10 hub.FreeBSD.org ; Server di posta In questo modo la posta per la stazione di lavoro sarà reindirizzata al server di posta senza preoccuparsi dove punti il record A. La posta viene inviata all'host MX. Non puoi effettuare queste modifiche da solo a meno che non hai in esecuzione un tuo server DNS. Se non puoi eseguire un server DNS, consulta il tuo ISP o chiunque ti fornisca il servizio DNS. Se stai facendo dell'hosting di posta elettronica virtuale, le seguenti informazioni ti torneranno utili. In questo esempio, assumiamo che hai un cliente con un proprio dominio, in questo caso customer1.org, e vuoi che tutta la posta per customer1.org sia spedita alla tua macchina server di posta mail.myhost.com. L'elemento nel tuo DNS dovrebbe assomigliare a questo: customer1.org MX 10 mail.myhost.com Non hai bisogno di un record A per customer1.org se vuoi solamente gestire la posta per tale dominio Sii consapevole che un ping su customer1.org non funzionerà se non esiste un record A per tale dominio. L'ultima cosa che devi fare è indicare a sendmail, posto sulla tua macchina server, per quali domini e/o host deve accettare posta. Esistono differenti modi per farlo. I seguenti due funzionano entrambi: Se usi FEATURE(use_cw_file) aggiungi gli host al tuo file /etc/mail/local-host-names. Se usi una versione di sendmail precedente alla 8.10, il file da usare è /etc/sendmail.cw. Se usi la versione di sendmail 8.10 o superiore aggiungi la riga Cwyour.host.com al tuo /etc/sendmail.cf o /etc/mail/sendmail.cf. SMTP con UUCP La configurazione di sendmail di default su FreeBSD è designata per siti che si collegano direttamente a Internet. I siti che vogliono scambiarsi lo loro posta tramite UUCP devono installare un altro file di configurazione di sendmail. Editare a mano il file /etc/mail/sendmail.cf è materia da esperti. La versione 8 di sendmail genera file di configurazione tramite la preelaborazione di &man.m4.1;, dove l'attuale configurazione avviene su un livello di astrazione più alto. I file di configurazione di &man.m4.1; possono essere trovati sotto /usr/src/usr.sbin/sendmail/cf. Se non hai installato un completo albero dei sorgenti sul tuo sistema, non importa, il materiale di configurazione di sendmail è stato diviso in un separato tarball di sorgenti. Assumendo che tu abbia il tuo CDROM dei sorgenti di FreeBSD montato, esegui: &prompt.root; cd /cdrom/src &prompt.root; cat scontrib.?? | tar xzf - -C /usr/src/contrib/sendmail Questo estrae solo alcune centinaia di kilobytes. Il file README nella directory cf può servire come introduzione di base alla configurazione di &man.m4.1;. Il miglior modo per supportare la consegna UUCP è usare la caratteristica mailertable. Questa crea un database che sendmail può usare per prendere le decisioni di instradamento. Prima di tutto, devi creare il tuo file .mc. La directory /usr/src/usr.sbin/sendmail/cf/cf contiene alcuni esempi. Assumendo che tu abbia chiamato il tuo file foo.mc, tutto quello che devi fare per convertirlo in un valido sendmail.cf è: &prompt.root; cd /usr/src/usr.sbin/sendmail/cf/cf &prompt.root; make foo.cf &prompt.root; cp foo.cf /etc/mail/sendmail.cf Un tipico file .mc potrebbe assomigliare a questo: VERSIONID(`Il tuo numero di versione') OSTYPE(bsd4.4) FEATURE(accept_unresolvable_domains) FEATURE(nocanonify) FEATURE(mailertable, `hash -o /etc/mail/mailertable') define(`UUCP_RELAY', il.tuo.relay.uucp) define(`UUCP_MAX_SIZE', 200000) define(`confDONT_PROBE_INTERFACES') MAILER(local) MAILER(smtp) MAILER(uucp) Cw il.tuo.nome.host.alias Cw iltuonodouucp.UUCP Le righe contenenti le caratteristiche accept_unresolvable_domains, nocanonify, and confDONT_PROBE_INTERFACES impediscono l'uso del DNS durante la consegna della posta. La clausola UUCP_RELAY è necessaria per supportare la consegna UUCP. Metti semplicemente un nome host di Internet che è in grado di gestire indirizzi di pseudo-domini .UUCP; molto probabilmente, metterai il relay del tuo ISP. Una volta fatto questo, hai bisogno del file /etc/mail/mailertable. Se hai solo un collegamento per l'esterno che viene usato per tutta la tua posta, la seguente riga sarà sufficiente: # # makemap hash /etc/mail/mailertable.db < /etc/mail/mailertable . uucp-dom:il.tuo.relay.uucp Un esempio più complesso potrebbe essere simile a questo: # # makemap hash /etc/mail/mailertable.db < /etc/mail/mailertable # horus.interface-business.de uucp-dom:horus .interface-business.de uucp-dom:if-bus interface-business.de uucp-dom:if-bus .heep.sax.de smtp8:%1 horus.UUCP uucp-dom:horus if-bus.UUCP uucp-dom:if-bus . uucp-dom: Le prime tre righe gestiscono dei casi speciali dove la posta indirizzata a quel dominio non dovrebbe essere spedita tramite l'instradamento di default, ma piuttosto tramite alcuni UUCP di confine al fine di accorciare il percorso di consegna. La quarta riga gestisce la posta per il dominio Ethernet locale la quale può essere consegnata usando SMTP. Infine, gli UUCP di confine sono menzionati con la notazione a pseudo-dominio .UUCP, per permettere a un uucp-diconfine !destinatario di sovrascrivere le regole di default. L'ultima riga è sempre un singolo punto, a cui corrisponde ogni altra cosa e che rappresenta la consegna UUCP tramite l'UUCP di confine che viene usato come il tuo gateway di posta universale verso il mondo. Tutti i nomi dei nodi dietro alla parola uucp-dom: devono essere validi UUCP di confine, come puoi verificare usando il comando uuname. Si ricorda che questo file deve essere convertito in un file database DBM prima di essere usato. La riga di comando che realizza ciò è messa come un commento in cima al file mailertable. Devi sempre eseguire quel comando ogni volta che modifichi il file mailertable. Ultimo suggerimento: se non sei sicuro che alcuni instradamenti di posta potrebbero funzionare, ricordati l'opzione di sendmail. Questa avvia sendmail in modalità test indirizzo; digita semplicemente 3,0, seguito dall'indirizzo su cui vuoi verificare l'instradamento della posta. L'ultima riga ti informa quale agente di posta interno è stato utilizzato, quale host di destinazione questo agente contatterà, e l'indirizzo (molto probabilmente tradotto). Lascia questa modalità digitando Ctrl D . &prompt.user; sendmail -bt ADDRESS TEST MODE (ruleset 3 NOT automatically invoked) Enter <ruleset> <address> > 3,0 foo@example.com canonify input: foo @ example . com ... parse returns: $# uucp-dom $@ your.uucp.relay $: foo < @ example . com . > > ^D Bill Moran Contributo di Configurazione del sistema di posta solo per l'invio Esistono molti casi in cui vorresti avere la possibilità di inviare la posta attraverso un relay. Alcuni esempi sono: Il tuo computer è una macchina desktop, tuttavia vorresti essere in grado di usare programmi come &man.send-pr.1;. Per fare ciò, dovresti usare il relay di posta del tuo ISP. Il computer è un server che non gestisce localmente la posta, ma demanda la gestione di tutta la posta ad un relay inoltrandola in modo opportuno. La maggior parte degli MTA sono in grado di soddisfare questa particolare richiesta. Sfortunatamente, configurare in modo opportuno un MTA standard affinchè permetta solo l'inoltro della posta può essere un compito molto oneroso. Usare applicazioni come sendmail e postfix per questo fine risulta spesso troppo eccessivo. Inoltre, alcuni servizi di accesso a Internet prevedono nel contratto l'impossibilità da parte del cliente di usare un server di posta. Il modo più facile per colmare questa necessità è installare il port mail/ssmtp. Esegui i seguenti comandi come root: &prompt.root; cd /usr/ports/mail/ssmtp &prompt.root; make install replace clean Una volta installato, il port mail/ssmtp può essere configurato con quattro righe nel file /usr/local/etc/ssmtp/ssmtp.conf: root=il_tuo_indirizzo_di_posta_reale mailhub=mail.esempio.com rewriteDomain=esempio.com hostname=_HOSTNAME_ Assicurati di usare il tuo indirizzo di posta per la variabile root. Inserisci il server di posta di inoltro del tuo ISP al posto di mail.esempio.com (alcuni ISP lo chiamano come il server di posta in uscita o il server SMTP). Assicurati di disabilitare sendmail settando sendmail_enable="NONE" in /etc/rc.conf. Il port mail/ssmtp ha altre opzioni disponibili. Guarda il file di configurazione di esempio /usr/local/etc/ssmtp e la pagina man di ssmtp per alcuni esempi e maggiori informazioni. Configurando ssmtp in questo modo permetterai ai programmi sul tuo computer che necessitano di spedire posta di funzionare correttamente, senza violare le politiche del tuo ISP e senza permettere che il tuo computer sia utilizzato per l'inoltro di spam. Uso della Posta con una Connessione Dialup Se hai un indirizzo IP statico, non hai bisogno di adattare nulla alla configurazione di default. Imposta come nome host il nome Internet che ti è stato assegnato e sendmail farà il resto. Se hai un indirizzo IP assegnato in modo dinamico e usi una connessione PPP dialup per Internet, allora probabilmente avrai una casella di posta sul server di posta del tuo ISP. Assumiamo che il dominio del tuo ISP sia example.net, che il tuo nome utente sia user, che hai chiamato la tua macchina bsd.home, e che il tuo ISP ti ha detto che puoi usare relay.example.net come relay per la posta. Per ricevere la posta dalla tua casella, devi installare un agente di ricupero. L'utility fetchmail è una buona scelta poichè supporta diversi tipi di protocolli. Questo programma è disponibile come package o dalla collezione dei port (mail/fetchmail). Di solito, il tuo ISP fornirà POP. Se stai usando PPP a livello utente, puoi prelevare automaticamente la tua posta quando viene stabilita una connessione a Internet mettendo la seguente riga in /etc/ppp/ppp.linkup: MYADDR: !bg su user -c fetchmail Se stai usando sendmail (come mostrato sotto) per consegnare posta ad account non locali, probabilmente vorrai che sendmail processi la tua coda di posta non appena viene stabilita una connessione ad Internet. Per far questo, metti il seguente comando dopo il comando fetchmail in /etc/ppp/ppp.linkup. !bg su user -c "sendmail -q" Assumiamo che tu abbia un account per user su bsd.home. Nella directory home di user su bsd.home, crea il file .fetchmailrc così composto: poll example.net protocol pop3 fetchall pass MySecret Questo file non dovrebbe essere leggibile da nessuno ad eccezione di user poichè contiene la password MySecret. Per spedire la posta con il corretto header from:, devi indicare a sendmail di usare user@example.net piuttosto che user@bsd.home. Inoltre vorrai indicare a sendmail di spedire tutta la posta tramite relay.example.net, permettendo una veloce trasmissione della posta. Il seguente file .mc dovrebbe essere sufficiente: VERSIONID(`bsd.home.mc version 1.0') OSTYPE(bsd4.4)dnl FEATURE(nouucp)dnl MAILER(local)dnl MAILER(smtp)dnl Cwlocalhost Cwbsd.home MASQUERADE_AS(`example.net')dnl FEATURE(allmasquerade)dnl FEATURE(masquerade_envelope)dnl FEATURE(nocanonify)dnl FEATURE(nodns)dnl define(`SMART_HOST', `relay.example.net') Dmbsd.home define(`confDOMAIN_NAME',`bsd.home')dnl define(`confDELIVERY_MODE',`deferred')dnl Fai riferimento alla precedente sezione per i dettagli su come trasformare questo file .mc nel file sendmail.cf. Inoltre, non dimenticarti di riavviare sendmail dopo aver aggiornato il file sendmail.cf. James Gorham Scritto da Autenticazione SMTP Avere un'Autenticazione SMTP operativa sul tuo server di posta porta numerosi benefici. L'Autenticazione SMTP aggiunge un ulteriore strato di sicurezza a sendmail, e ha il vantaggio di dare agli utenti mobili che cambiano host la possibilità di usare lo stesso server di posta senza avere la necessità di riconfigurare ogni volta i settaggi dei loro programmi client di posta. Installa dai port security/cyrus-sasl. Puoi trovare questo port in security/cyrus-sasl. In fase di compilazione security/cyrus-sasl permette di scegliere molte opzioni e, per il nostro scopo, assicurati di selezionare l'opzione . Dopo aver installato security/cyrus-sasl, edita /usr/local/lib/sasl/Sendmail.conf (o crealo se non esiste) e aggiungi la seguente riga: pwcheck_method: passwd In questo modo si permetterà a sendmail di autenticare gli utenti tramite il proprio database passwd di FreeBSD. Questo procedimento evita di creare un nuovo set di nomi utenti e password per ogni utente che necessita di usare l'autenticazione SMTP, mantenendo la password di login uguale alla password di posta. Ora aggiungi le seguenti righe in /etc/make.conf: SENDMAIL_CFLAGS=-I/usr/local/include/sasl1 -DSASL SENDMAIL_LDFLAGS=-L/usr/local/lib SENDMAIL_LDADD=-lsasl Queste righe daranno, in fase di compilazione di sendmail, le giuste opzioni di configurazione per linkare a cyrus-sasl. Assicurati che cyrus-sasl sia installato prima di ricompilare sendmail. Ricompila sendmail eseguendo i seguenti comandi: &prompt.root; cd /usr/src/usr.sbin/sendmail &prompt.root; make cleandir &prompt.root; make obj &prompt.root; make &prompt.root; make install Se /usr/src non ha subito enormi cambiamenti e se le librerie condivise di cui si ha bisogno sono disponibili, la compilazione di sendmail non dovrebbe avere problemi. Dopo aver compilato e reinstallato sendmail, edita il tuo file /etc/mail/freebsd.mc (o qualunque altro file che usi come file .mc. Molti amministratori preferiscono usare, per unicità, l'output di &man.hostname.1; come nome del file .mc). Aggiungi le seguenti righe: dnl set SASL options TRUST_AUTH_MECH(`GSSAPI DIGEST-MD5 CRAM-MD5 LOGIN')dnl define(`confAUTH_MECHANISMS', `GSSAPI DIGEST-MD5 CRAM-MD5 LOGIN')dnl define(`confDEF_AUTH_INFO', `/etc/mail/auth-info')dnl Queste opzioni configurano i vari metodi che sendmail ha a disposizione per autenticare gli utenti. Se vuoi usare un metodo diverso da pwcheck, guarda la documentazione inclusa nel package. Per finire, esegui &man.make.1; in /etc/mail. Questo eseguirà il tuo nuovo file .mc e creerà un file .cf di nome freebsd.cf (o con il nome che hai usato per il file .mc). Quindi esegui il comando make install restart, che copierà il file in sendmail.cf, e riavvierà correttamente sendmail. Per maggiori informazioni su questa procedura, dovresti prendere come riferimento /etc/mail/Makefile. Se tutto è andato per il verso giusto, dovresti essere in grado di inviare un messaggio di prova dopo aver inserito le informazioni di login nel programma client di posta. Per ulteriori indagini, setta il di sendmail a 13 e guarda il file /var/log/maillog per eventuali errori. Potresti voler aggiungere le seguenti righe in /etc/rc.conf in modo che questo servizio sia attivo dopo ogni avvio del sistema: sasl_pwcheck_enable="YES" sasl_pwcheck_program="/usr/local/sbin/pwcheck" Questo assicurerà l'inizializzazione dell'SMTP_AUTH all'avvio del sistema. Per ulteriori informazioni, guarda la pagina riguardante l'autenticazione SMTP di sendmail. Marc Silver Contributo di Mail User Agent Mail User Agent Un Mail User Agent (MUA) è un'applicazione che viene usata per inviare e ricevere la posta elettronica. Man mano che la posta evolve e diventa più complessa, gli MUA diventano sempre più potenti nel modo in cui essi interagiscono con la posta elettronica; ciò fornisce agli utenti maggiori funzionalità e flessibilità. &os; supporta svariati mail user agent, che possono essere facilmente installati usando la FreeBSD Ports Collection. Gli utenti possono scegliere tra client di posta con un'interfaccia grafica come evolution o balsa, client basati sulla console come mutt, pine e mail, oppure interfacce web utilizzate da alcune grandi organizzazioni. mail &man.mail.1; è il Mail User Agent (MUA) di default su &os;. Si tratta di un MUA basato sulla console che offre tutte le funzionalità di base richieste per inviare e ricevere messaggi di posta testuali, anche se è limitato nelle capacità di gestione degli allegati, e può solo supportare caselle di posta locali. Sebbene mail non supporta in modo nativo interazioni con server POP o IMAP, queste caselle di posta possono essere scaricate nel file mbox locale usando un'applicazione come fetchmail, che verrà discussa più tardi in questo capitolo (). Al fine di inviare o ricevere la posta, invoca semplicemente il comando mail come nel seguente esempio: &prompt.user; mail I contenuti delle caselle di posta degli utenti in /var/mail sono letti automaticamente dall'utility mail. Se la casella di posta è vuota, l'utility esce con un messaggio che indica che non è stato trovato nessun messaggio di posta. Una volta che la casella di posta è stata letta, viene avviata l'interfaccia dell'applicazione, e vengono visualizzati una lista di messaggi. I messaggi sono numerati in modo automatico, come nel seguente esempio: Mail version 8.1 6/6/93. Type ? for help. "/var/mail/marcs": 3 messages 3 new >N 1 root@localhost Mon Mar 8 14:05 14/510 "test" N 2 root@localhost Mon Mar 8 14:05 14/509 "user account" N 3 root@localhost Mon Mar 8 14:05 14/509 "sample" I messaggi possono ora essere letti usando il comando t di mail, seguito dal numero del messaggio che si vuole visualizzare. In questo esempio, leggeremo il primo messaggio di posta: & t 1 Message 1: From root@localhost Mon Mar 8 14:05:52 2004 X-Original-To: marcs@localhost Delivered-To: marcs@localhost To: marcs@localhost Subject: test Date: Mon, 8 Mar 2004 14:05:52 +0200 (SAST) From: root@localhost (Charlie Root) Questo è un messaggio di prova, per favore rispondi se lo ricevi. Come puoi vedere nell'esempio precedente, il tasto t visualizza il messaggio completo di tutte le sue intestazioni (header). Per visualizzare ancora la lista dei messaggi, puoi usare il tasto h. Se il messaggio di posta richiede una replica, puoi usare mail per rispondere, usando il tasto R o r di mail. Il tasto R dice a mail di rispondere solamente al mittente del messaggio, mentre r replica non solo al mittente, ma anche agli altri eventuali destinatari del messaggio originario. Puoi anche impartire quei comandi con un suffisso relativo al numero di messaggio per il quale intendi rispondere. Fatto ciò, inserisci la tua risposta, segnalando la fine del messaggio con un singolo punto (.) su una nuova linea. Ecco un esempio: & R 1 To: root@localhost Subject: Re: test Thank you, I did get your email. . EOT Per inviare un nuovo messaggio, puoi usare il tasto m, seguito dall'indirizzo di posta elettronica del destinatario. Puoi specificare più destinatari separando ogni indirizzo da una virgola (,). Quindi si inserisce il soggetto del messaggio (il subject), seguito dal contenuto del messaggio stesso. La fine del messaggio deve essere specificata da un singolo punto (.) su una nuova linea. & mail root@localhost Subject: Ho imparato ad usare mail Ora posso inviare e ricevere posta usando mail ... :) . EOT Anche se in mail, il comando ? può essere usato per invocare l'help in linea, la pagina man &man.mail.1; dovrebbe essere consultata per ottenere maggiori informazioni. Come menzionato in precedenza, il comando &man.mail.1; non è stato originariamente progettato per gestire gli allegati, e quindi il supporto per essi è proprio misero. Nuovi MUA come mutt gestiscono gli allegati in un modo più intelligente. Tuttavia se desideri comunque usare il comando mail, dovresti considerare l'uso del port converters/mpack. mutt mutt è un Mail User Agent leggero ma molto potente, con caratteristiche eccellenti, alcune delle quali sono: Abilità nella gestione di thread di messaggi; Supporto PGP per la firma digitale e per criptare i messaggi di posta; Supporto al MIME; Supporto del formato Maildir; Altamente personalizzabile. Tutte queste caratteristiche fanno di mutt uno dei maggiori user agent avanzati oggi disponibili. Guarda per maggiori informazioni su mutt. La versione stabile di mutt può essere installata usando il port mail/mutt, mentre la versione corrente di sviluppo può essere installata tramite il port mail/mutt-devel. Una volta che il port è stato installato, mutt può essere avviato usando il seguente comando: &prompt.user; mutt mutt in modo automatico legge il contenuto della casella di posta dell'utente in /var/mail/ e ne visualizza il contenuto. Se non ci sono messaggi nella casella di posta dell'utente, allora mutt si mette in attesa di comandi da parte dell'utente. L'esempio qui sotto mostra mutt che visualizza una lista di messaggi: Per leggere un messaggio, selezionalo usando i tasti cursore, e premi il tasto Invio. Segue un esempio di come mutt visualizza un messaggio: Come con il comando &man.mail.1;, mutt permette agli utenti di rispondere al solo mittente del messaggio come pure a tutti i suoi destinatari. Per rispondere solo al mittente del messaggio, usa il tasto r. Per inviare una risposta di gruppo, che invierà la risposta sia al mittente originario sia a tutti i destinatari del messaggio, usa il tasto g. mutt si serve del comando &man.vi.1; come editor per la creazione o risposta dei messaggi di posta elettronica. Il tipo di editor può essere personalizzato dall'utente creando o editando il proprio file di configurazione .muttrc nella propria directory home e settando in modo opportuno la variabile editor. Per comporre un nuovo messaggio, premi il tasto m. Dopo aver digitato un valido soggetto, mutt avvierà &man.vi.1; con il quale comporre il corpo del messaggio. Fatto ciò, salvando e uscendo da vi, mutt visualizzarà una schermata riassuntiva del messaggio che sta per essere consegnato. Per inviare il messaggio, premi il tasto y. Segue un esempio di una schermata riassuntiva di un messaggio: mutt contiene un ottimo help in linea, che può essere accessibile nella maggior parte dei menù digitando il tasto ?. Inoltre, in alcuni casi, nella parte superiore delle finestra vengono elencati i tasti funzioni principali. pine pine è rivolto agli utenti novizi, tuttavia include alcune caratteristiche avanzate. Il software pine ha avuto svariate vulnerabilità remote scoperte in passato, che permettevano ad attaccanti remoti di eseguire del codice arbitrario come se fossero degli utenti locali del sistema, tramite l'invio di un messaggio di posta preparato ad doc. Tutti questi noti problemi sono stati rattoppati, ma il codice di pine è stato scritto in un modo insicuro e il Servizio di Sicurezza di &os; crede che probabilmente esistono altre vulnerabilità non ancora scoperte o divulgate. Installa pine a tuo rischio e pericolo. L'attuale versione di pine può essere installata usando il port mail/pine4. Una volta che il port è stato installato, pine può essere avviato con il comando seguente: &prompt.user; pine La prima volta che pine viene avviato viene visualizza una pagina di presentazione con una breve introduzione, e un sollecito del team di sviluppo di pine ad inviare un messaggio anonimo che permette di constatare quanti sono gli utenti che usano la loro applicazione. Per inviare questo messaggio anonimo, premi Invio, oppure premi il tasto E per uscire dalla presentazione senza inviare il messaggio anonimo. Ecco un esempio della pagina di presentazione: All'utente viene quindi presentato il menù principale, che può essere facilmente esplorato con i tasti cursore. Questo menù principale fornisce le scorciatoie per comporre nuovi messaggi di posta, per esplorare le directory di posta e perfino per amministrare l'agenda degli indirizzi. Sotto al menù principale, sono mostrati i tasti funzione utili per realizzare azioni specifiche, attinenti all'attuale contesto d'uso. La directory di default aperta da pine è inbox. Per visualizzare l'indice dei messaggi, premi il tasto I, o seleziona l'opzione MESSAGE INDEX come da esempio: L'indice dei messaggi mostra i messaggi nella directory corrente, e può essere esplorato con i tasti cursore. I messaggi selezionati possono essere letti premendo il tasto Invio. Nello screenshot seguente, viene visualizzato un semplice messaggio in pine. I tasti funzione sono visualizzati come riferimento nella parte superiore della finestra. Un esempio di uno di questi tasti funzioni è il tasto r, che dice al MUA di rispondere al messaggio attualmente visualizzato. In pine la risposta ad un messaggio viene realizzata con l'editor pico, che è installato di default con pine. L'utility pico permette una semplice esplorazione del messaggio ed è più permissivo con i nuovi utenti rispetto a &man.vi.1; o &man.mail.1;. Una volta completata la risposta, il messaggio può essere inviato con CtrlX. L'applicazione pine chiederà una conferma. pine può essere personalizzato usando l'opzione SETUP del menù principale. Consulta per maggiori informazioni. Marc Silver Contributo di Usare fetchmail usare fetchmail fetchmail è un client IMAP e POP super attrezzato che da la possibilità agli utenti di scaricare automaticamente la posta da server remoti IMAP e POP e di salvarla nelle proprie caselle di posta locali; in questo modo la posta è più accessibile. fetchmail può essere installato usando il port mail/fetchmail, e offre diverse caratteristiche, alcune delle quali sono: Supporto dei protocolli POP3, APOP, KPOP, IMAP, ETRN e ODMR. Capacità di inoltrare la posta usando SMTP, permettendo di filtrare, inoltrare, e usare la funzionalità alias come di consueto. Può essere eseguito in modalità demone per verificare in modo periodico la presenza di nuovi messaggi. Può recuperare più caselle di posta e inoltrare i relativi messaggi a diversi utenti locali, a seconda della sua configurazione. Benchè la spiegazione di tutte le caratteristiche di fetchmail vada oltre lo scopo di questo documento, verranno presentate alcune funzionalità di base. fetchmail richiede un file di configurazione .fetchmailrc, al fine di poter essere avviato in modo corretto. Questo file include informazioni sui server come pure le credenziali per il login. Data la natura sensibile del contenuto di questo file, è consigliabile renderlo accessibile in sola lettura dal proprietario, usando il seguente comando: &prompt.user; chmod 600 .fetchmailrc La seguente configurazione di .fetchmailrc serve come esempio per scaricare una singola casella di posta usando POP. Essa indica a fetchmail di connettersi a example.com usando come nome utente joesoap e come password XXX. Questo esempio assume che l'utente joesoap è anche un utente del sistema locale. poll example.com protocol pop3 username "joesoap" password "XXX" Il prossimo esempio si connette a più server POP e IMAP e redirige i vari messaggi a diversi nomi utenti locali quando necessario: poll example.com proto pop3: user "joesoap", with password "XXX", is "jsoap" here; user "andrea", with password "XXXX"; poll example2.net proto imap: user "john", with password "XXXXX", is "myth" here; L'utility fetchmail può essere eseguita in modalità demone con l'opzione , seguita da un intervallo (in secondi) in base al quale fetchmail sonderà i server elencati nel file .fetchmailrc. Il seguente esempio indica a fetchmail di sondare i server ogni 60 secondi: &prompt.user; fetchmail -d 60 Maggiori informazioni su fetchmail possono essere trovate all'indirizzo . Marc Silver Contributo di Usare procmail usare procmail L'utility procmail è un'applicazione molto potente usata per filtrare la posta in ingresso. Permette agli utenti di definire delle regole che sono confrontate con la posta in ingresso per realizzare funzioni specifiche o per inoltrare la posta ad una casella di posta alternativa e/o ad altri indirizzi di posta. procmail può essere installato usando il port mail/procmail. Una volta installato, può essere integrato direttamente nella maggior parte degli MTA; consulta la documentazione del tuo MTA per maggiori informazioni. Altrimenti, procmail può essere integrato aggiungendo la seguente linea nel file .forward nella home directory dell'utente, potendo così utilizzare le funzionalità di procmail: "|exec /usr/local/bin/procmail || exit 75" La seguente sezione mostra alcune regole base di procmail, così come una breve descrizione di ciò che fanno. Queste ed eventualmente altre regole, devono essere inserite nel file .procmailrc, posto nella home directory dell'utente. La maggior parte di queste regole possono essere trovate anche nella pagina man di &man.procmailex.5;. Per inoltrare la posta inviata da user@example.com all'indirizzo di posta goodmail@example2.com: :0 * ^From.*user@example.com ! goodmail@example2.com Per inoltrare tutti i messaggi di posta con dimensioni inferiori a 1000 bytes verso l'indirizzo di posta esterno goodmail@example2.com: :0 * < 1000 ! goodmail@example2.com Per inoltrare tutta la posta inviata a alternate@example.com in una casella di posta chiamata alternate: :0 * ^TOalternate@example.com alternate Per inviare tutti messaggi di posta con soggetto Spam in /dev/null: :0 ^Subject:.*Spam /dev/null Ecco una ricetta utile che analizza i messaggi di posta in ingresso delle liste di &os;.org e li posiziona in base alla lista in una opportuna casella di posta: :0 * ^Sender:.owner-freebsd-\/[^@]+@FreeBSD.ORG { LISTNAME=${MATCH} :0 * LISTNAME??^\/[^@]+ FreeBSD-${MATCH} } diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mirrors/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mirrors/chapter.sgml index cf6bf50d9d..ea71515915 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mirrors/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mirrors/chapter.sgml @@ -1,2745 +1,2768 @@ Ottenere FreeBSD Editori di CDROM e DVD Prodotti al Dettaglio Confezionati FreeBSD è disponibile in confezioni (i CD di FreeBSD, del software aggiuntivo, e la documentazione cartacea) presso svariati rivenditori:
CompUSA WWW:
Frys Electronics WWW:
Set di CD e DVD I set di CD e DVD di FreeBSD sono disponibili presso molti rivenditori on-line:
Daemon News Mall 560 South State Street, Suite A2 Orem, UT 84058 Stati Uniti d'America Telefono: +1 800 407-5170 Fax: +1 1 801 765-0877 Email: sales@bsdmall.com WWW:
FreeBSD Mall, Inc. 3623 Sanford Street Concord, CA 94520-1405 Stati Uniti d'America Telefono: +1 925 674-0783 Fax: +1 925 674-0821 Email: info@freebsdmall.com WWW:
FreeBSD Services Ltd 11 Lapwing Close Bicester OX26 6XR Regno Unito WWW:
Hinner EDV St. Augustinus-Str. 10 D-81825 München Germania Telefono: (089) 428 419 WWW:
Ikarios 22-24 rue Voltaire 92000 Nanterre Francia WWW:
Ingram Micro 1600 E. St. Andrew Place Santa Ana, CA 92705-4926 Stati Uniti d'America Telefono: 1 (800) 456-8000 WWW:
JMC Software Irlanda Telefono: 353 1 6291282 WWW:
The Linux Emporium Hilliard House, Lester Way Wallingford OX10 9TA Regno Unito Telefono: +44 1491 837010 Fax: +44 1491 837016 WWW:
Linux System Labs Australia 21 Ray Drive Balwyn North VIC - 3104 Australia Telefono: +61 3 9857 5918 Fax: +61 3 9857 8974 WWW:
UNIXDVD.COM LTD 57 Primrose Avenue Sheffield S5 6FS Regno Unito WWW:
Distributori Se sei un rivenditore e vuoi vendere i CDROM di FreeBSD, contatta uno dei distributori seguenti:
Cylogistics 2672 Bayshore Parkway, Suite 610 Mountain View, CA 94043 Stati Uniti d'America Telefono: +1 650 694-4949 Fax: +1 650 694-4953 Email: sales@cylogistics.com WWW:
FreeBSD Services Ltd 11 Lapwing Close Bicester OX26 6XR Regno Unito WWW:
Kudzu, LLC 7375 Washington Ave. S. Edina, MN 55439 Stati Uniti d'America Telefono: +1 952 947-0822 Fax: +1 952 947-0876 Email: sales@kudzuenterprises.com
Navarre Corp 7400 49th Ave South New Hope, MN 55428 Stati Uniti d'America Telefono: +1 763 535-8333 Fax: +1 763 535-0341 WWW:
Siti FTP I sorgenti ufficiali di FreeBSD sono disponibili via FTP anonimo da una serie di siti mirror sparsi in tutto il mondo. Il sito è ben gestito e permette un gran numero di connessioni, ma ti conviene probabilmente trovare un sito mirror a te più vicino (soprattutto se decidi di configurare una sorta di sito mirror). Il database dei siti mirror di FreeBSD è più preciso della lista contenuta in questo manuale, poichè ottiene le informazioni direttamente dal DNS anziché affidarsi a una lista statica di host. Inoltre, FreeBSD è disponibile via FTP anonimo dai seguenti siti mirror. Se decidi di procurarti FreeBSD via FTP anonimo, usa per favore un sito a te vicino. I siti mirror elencati come Siti Mirror Primari hanno tipicamente l'intero archivio di FreeBSD (tutte le versioni oggi disponibili per ognuna delle architetture) ma probabilmente scaricherai più veloce da un sito che è nel tuo stato. I siti di ogni stato contengono le versioni più recenti per le architetture più popolari ma potrebbero non contenere l'intero archivio di FreeBSD. Tutti i siti permettono l'accesso tramite FTP anonimo e alcuni permettono l'accesso anche con altri metodi. I metodi di accesso disponibili per ogni sito sono elencati per i siti di ogni stato. &chap.mirrors.ftp.inc; CVS Anonimo <anchor id="anoncvs-intro">Introduzione Il CVS Anonimo (anche conosciuto come anoncvs) è una caratteristica del programma di utilità CVS contenuto in FreeBSD che serve per sincronizzarsi con un deposito CVS remoto (in gergo repository CVS). Tra le altre cose, permette agli utenti di FreeBSD di realizzare, senza avere particolari permessi, operazioni CVS in sola lettura su uno dei server anoncvs ufficiali del progetto FreeBSD. Per utilizzarlo è sufficiente impostare la variabile di ambiente CVSROOT facendola puntare al server anoncvs appropriato, immettere la password anoncvs con il comando cvs login, e poi usare il comando &man.cvs.1 per accederci come se fosse un deposito locale. Il comando cvs login memorizza le password utilizzate per l'autenticazione con il server CVS in un file chiamato .cvspass nella tua directory HOME. Se questo file non esiste, potresti ricevere un errore alla prima esecuzione di cvs login. Crea un file .cvspass vuoto e riprova il login. Benché si possa dire che i servizi CVSup e anoncvs realizzino sostanzialmente le stesse funzioni, ci sono vari particolari che possono influenzare la scelta di un metodo di sincronizzazione piuttosto dell'altro. Per dirla in breve, CVSup è più efficiente nell'uso delle risorse di rete ed è il più avanzato tecnicamente tra i due, ma tutto questo ha un prezzo. Per usare CVSup, bisogna installare e configurare un client speciale prima di poter scaricare qualcosa, e si può scaricare solo blocchi piuttosto grossi che CVSup chiama collezioni. Anoncvs, al contrario, può essere usato per esaminare qualunque cosa a partire da un singolo file fino a uno specifico programma (come ls o grep) specificando il nome del modulo CVS. Ovviamente, anoncvs è adatto solo per operazioni di sola lettura sul deposito CVS, quindi se hai intenzione di supportare lo sviluppo locale in uno dei depositi condivisi del progetto FreeBSD allora CVSup è in realtà l'unica opzione. <anchor id="anoncvs-usage">Uso del CVS Anonimo La configurazione di &man.cvs.1; per usare un deposito CVS Anonimo è semplicemente una questione di impostare la variable di ambiente CVSROOT affinché punti a uno dei server anoncvs del progetto FreeBSD. Al momento della stesura di questo testo sono disponibili i seguenti server: - Stati Uniti d'America: - :pserver:anoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs - (Usa cvs login ed inserisci la password - anoncvs quando richiesta.) + Austria: + :pserver:anoncvs@anoncvs.at.FreeBSD.org:/home/ncvs + (Usa cvs login ed inserisci qualunque password + quando richiesta.) + + + + Francia: + :pserver:anoncvs@anoncvs.fr.FreeBSD.org:/home/ncvs + (pserver (password anoncvs), ssh (nessuna + password)) Germania: :pserver:anoncvs@anoncvs.de.FreeBSD.org:/home/ncvs (Usa cvs login ed inserisci la password anoncvs quando richiesta.) Germania: :pserver:anoncvs@anoncvs2.de.FreeBSD.org:/home/ncvs (rsh, pserver, ssh, ssh/2022) Giappone: :pserver:anoncvs@anoncvs.jp.FreeBSD.org:/home/ncvs (Usa cvs login ed inserisci la password anoncvs quando richiesta.) - Austria: - :pserver:anoncvs@anoncvs.at.FreeBSD.org:/home/ncvs - (Usa cvs login ed inserisci una password - qualunque quando richiesta.) + Svezia: + freebsdanoncvs@anoncvs.se.FreeBSD.org:/home/ncvs + (solo ssh - nessuna password) - Francia: - :pserver:anoncvs@anoncvs.fr.FreeBSD.org:/home/ncvs - (pserver (password anoncvs), ssh (nessuna - password)) + USA: + freebsdanoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs + (solo ssh - nessuna password) Dato che CVS permette di estrarre (nel suo gergo: check out) qualsiasi versione dei sorgenti di FreeBSD che sia mai esistita (o, in alcuni casi, che esisterà), è bene familiarizzare con il parametro revisione () di &man.cvs.1; e sapere quali valori può assumere nel deposito del progetto FreeBSD. Ci sono due tipi di tag, i tag di revisione e i tag di ramo. Un tag di revisione fa riferimento ad una revisione specifica. Il suo significato rimane lo stesso di giorno in giorno. Un tag di ramo, d'altro canto, si riferisce sempre all'ultima revisione relativa a una specifica linea di sviluppo. Dato che un tag di ramo non si riferisce ad una revisione specifica, esso potrebbe avere un significato diverso da un giorno con l'altro. La contiene i tag di revisione che possono essere interessanti per gli utenti. Tuttavia, nessuno di questi tag è valido per la collezione dei port poichè questa non ha revisioni multiple. Quando specifichi un tag di ramo, normalmente ricevi l'ultima versione dei file relativa a quella linea di sviluppo. Se vuoi ricevere una versione precedente, puoi farlo specificando la data con il parametro . Si rimanda alla pagina man di &man.cvs.1; per ulteriori dettagli. Esempi Benché sia consigliata un'attenta lettura della pagina man di &man.cvs.1; prima di fare qualsiasi cosa, seguono alcuni veloci esempi che spiegano in modo essenziale l'uso del CVS Anonimo: Estrazione di Qualcosa dalla -CURRENT (&man.ls.1;) e poi Cancellazione della Stessa: &prompt.user; setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs &prompt.user; cvs login Alla richiesta, inserire la password anoncvs. &prompt.user; cvs co ls &prompt.user; cvs release -d ls &prompt.user; cvs logout Estrazione della Versione di &man.ls.1; dal Ramo 3.X-STABLE: &prompt.user; setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs &prompt.user; cvs login Alla richiesta, inserire la password anoncvs. &prompt.user; cvs co -rRELENG_3 ls &prompt.user; cvs release -d ls &prompt.user; cvs logout Creazione di una Lista di Cambiamenti (come Diff Unificate) di &man.ls.1; &prompt.user; setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs &prompt.user; cvs login Alla richiesta, inserire la password anoncvs. &prompt.user; cvs rdiff -u -rRELENG_3_0_0_RELEASE -rRELENG_3_4_0_RELEASE ls &prompt.user; cvs logout Scoperta di Quali Altri Nomi di Moduli Possono Essere Usati: &prompt.user; setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs &prompt.user; cvs login Alla richiesta, inserire la password anoncvs. &prompt.user; cvs co modules &prompt.user; more modules/modules &prompt.user; cvs release -d modules &prompt.user; cvs logout Altre Risorse Le seguenti risorse addizionali possono essere utili nell'apprendimento del CVS: CVS Tutorial dal Cal Poly. CVS Home, la comunità di sviluppo e supporto del CVS. CVSWeb è l'interfaccia web di CVS relativa al progetto FreeBSD. Uso di CTM CTM è un metodo per mantenere sincronizzati un albero di directory remoto e uno centralizzato. È stato sviluppato per l'albero dei sorgenti di FreeBSD, anche se con il passare del tempo, altre persone lo hanno trovano utile per altri scopi. A tutt'oggi esiste pochissima documentazione sul processo della creazione delle delta, quindi contattate la mailing list &a.ctm-users.name; per avere più informazioni e nel caso voleste usare CTM per altri scopi. Perché Dovrei Usare <application>CTM</application>? CTM fornisce una copia locale dell'albero dei sorgenti di FreeBSD. Ci sono molte varietà di alberi disponibili. Che tu voglia seguire l'intero albero CVS o solo uno dei rami, CTM può fornirti i dati che ti servono. Se sei uno sviluppatore attivo di FreeBSD, ma hai una connettività TCP/IP di bassa qualità o non esistente, o semplicemente desideri ricevere le modifiche in modo automatico, CTM fa al caso tuo. Riceverai fino a tre delta giornaliere per i rami più attivi. Tuttavia, puoi considerare che li puoi avere attraverso l'invio automatico di email. Le dimensioni degli aggiornamenti sono sempre più piccole possibile. Questi sono in genere meno di 5K, con occasionali (uno su dieci) aggiornamenti da 10-50K e qualcuno più grande (100K o più) di tanto in tanto. Devi anche essere cosciente delle varie insidie relativi all'uso di sorgenti in via di sviluppo e non provenienti da release pronte. Questo è vero in particolare per i sorgenti current (correnti). È raccomandata la lettura di Restare in current con FreeBSD. Cosa Serve per l'Uso di <application>CTM</application>? Ti servono due cose: il programma CTM, e le delta iniziali da dargli in pasto (per arrivare ai livelli della current). Il programma CTM fa parte di FreeBSD fin dalla release della versione 2.0 e, se hai una copia dei sorgenti disponibile, risiede in /usr/src/usr.sbin/ctm. Se stai usando una versione di FreeBSD precedente alla release 2.0, puoi recuperare i sorgenti attuali di CTM direttamente da: Le delta da dare in pasto a CTM si possono avere in due modi: tramite FTP o email. Se puoi utilizzare FTP via Internet allora i seguenti siti supportano l'accesso a CTM: vedi anche la sezione mirror. Entra via FTP nella directory giusta e, da lì, inizia col trasferire il file README. Se invece desideri ricevere le delta per email: Iscriviti ad una delle liste di distribuzione di CTM. &a.ctm-cvs-cur.name; supporta l'interno albero CVS. &a.ctm-src-cur.name; supporta il ramo di sviluppo current. &a.ctm-src-4.name; supporta il ramo della release 4.X, ecc. (Se non sai come iscriverti a una lista, clicca sul nome della lista o raggiungi la pagina &a.mailman.lists.link; e clicca sulla lista a cui ti vuoi iscrivere. La pagina della lista dovrebbe contenere tutte le informazioni necessarie per l'iscrizione.) Quando inizierai a ricevere gli aggiornamenti CTM via email, puoi usare il programma ctm_rmail per scompattarli e per applicarli. In realtà, se vuoi avere un processo completamente automizzato, puoi usare il programma ctm_rmail direttamente in un elemento di /etc/aliases. Esamina la pagina man di ctm_rmail per maggiori dettagli. Indipendentemente dal metodo che utilizzi per ricevere le delta di CTM, dovresti iscriverti alla mailing list &a.ctm-announce.name;. In futuro, questo sarà l'unico posto dove saranno postati gli annunci riguardanti il funzionamento del sistema CTM. Clicca sul nome della lista e segui le istruzioni per iscriverti. Uso di <application>CTM</application> per la Prima Volta Prima che tu possa servirti delle delta di CTM, hai bisogno di un punto di partenza dal quale successivamente costruire le delta. Innanzitutto dovresti determinare ciò che hai. Si può iniziare da un directory vuota. Devi usare una delta iniziale Empty per iniziare il tuo albero CTM. Qualche volta può succedere che una di queste delta iniziali sia distribuita su un CD per tua convenienza, ma comunque, questo generalmente non avviene. Poichè gli alberi sono molte decine di megabyte, puoi iniziare da qualcosa che hai a portata di mano. Se hai un CD di una release, puoi copiare o estrarre i sorgenti da lì. Questo salverà un significativo trasferimento di dati. Puoi riconoscere queste delta iniziali dalla lettera X preceduta da un numero (per esempio src-cur.3210XEmpty.gz). Il nome che segue la lettera X corrisponde all'origine del tuo seme iniziale. Empty è una directory vuota. Di solito una transizione base a partire da Empty è prodotta ogni 100 delta. Strada facendo, queste avranno grandi dimensioni! Le dimensioni comuni per le delta XEmpty vanno dai 70 a 80 Megabyte di dati compressi con gzip. Una volta che ti sei procurato una delta base come punto di partenza, avrai bisogno anche di tutte le delta successive aventi un numero maggiore. Uso di <application>CTM</application> nella Tua Vita Quotidiana Per applicare le delta, fai come segue: &prompt.root; cd /where/ever/you/want/the/stuff &prompt.root; ctm -v -v /where/you/store/your/deltas/src-xxx.* CTM decifra le delta compresse tramite il comando gzip, quindi non hai bisogno di decomprimerle con gunzip, e ciò salva spazio su disco. Tranne in alcune circostanze, CTM non toccherà il tuo albero. Per verificare una delta puoi usare l'opzione e di fatto CTM non toccherà il tuo albero; verificherà soltanto l'integrità della delta e se questa può essere applicata in modo pulito al tuo albero attuale. Ci sono altre opzioni di CTM, guarda la pagina man o ispeziona i sorgenti per maggiori dettagli. Questo è davvero tutto ciò che devi sapere. Ogni volta che ottieni una delta, esegui CTM per aggiornare i tuoi sorgenti. È meglio non rimuovere le delta che richiedono grandi tempi di scaricamento. Nel caso succeda qualche disgrazia non dovrai riscaricarle. Anche se hai solo dischetti floppy, considera l'uso di fdwrite per crearne una copia. Mantenimento delle Tue Modifiche Locali Allo stesso modo di uno sviluppatore potresti voler sperimentare delle modifiche nell'albero dei sorgenti. CTM supporta le modifiche locali in modo limitato: prima di verificare la presenza di un file foo, esso cerca foo.ctm. Se questo file esiste, CTM opererà su di esso piuttosto che su foo. Questo comportamento offre un semplice modo per mantenere le modifiche locali: copia semplicemente il file che desideri modificare in un file con lo stesso nome e suffisso .ctm. Quindi puoi liberamente hackerare il codice, e CTM manterrà aggiornato il file .ctm. Altre Opzioni Interessanti di <application>CTM</application> Scoprire con Precisione Ciò che Dovrebbe Essere Aggiornato Puoi determinare la lista delle modifiche che CTM apporterà ai tuoi sorgenti usando l'opzione di CTM. Questo è utile se vuoi mantenere dei log delle modifiche, prima o dopo aver modificato in qualche modo i file, o solo perchè ti senti un pò paranoico. Creare dei Backup Prima di Aggiornare Qualche volta potresti voler creare dei backup di tutti i file che saranno modificati da un aggiornamento di CTM. Specificando l'opzione , CTM effettuerà il backup di tutti i file che saranno modificati da una certa delta CTM nel file backup-file. Limitare i File che Devono Essere Aggiornati Qualche volta potresti volere restringere la portata di un certo aggiornamento CTM, o potresti essere interessato ad estrarre solo pochi file da una serie di delta. Puoi controllare la lista dei file sui quali CTM opererà specificando un'espressione regolare usando le opzioni e . Per esempio, per estrarre una copia aggiornata del file lib/libc/Makefile dalla tua collezione di delta CTM, esegui i comandi seguenti: &prompt.root; cd /dove/vuoi/estrarre/ &prompt.root; ctm -e '^lib/libc/Makefile' ~ctm/src-xxx.* Per ogni file specificato in una delta CTM, le opzioni e sono applicate nello stesso ordine in cui compaiono sulla riga di comando. Il file è processato da CTM solo se risulta idoneo a tutte le opzioni e ad esso applicate. Piani Futuri per <application>CTM</application> I più importanti: Usare qualche tipo di autenticazione nel sistema CTM, in modo tale da permette l'identificazione di aggiornamenti CTM contraffatti. Ripulire le opzioni di CTM, che confondono e sono tutt'altro che intuitive. Materiale Vario Esiste una serie di delta per la collezione dei ports, ma è ancora di poco interesse. Mirror CTM CTM/FreeBSD è disponibile via FTP anonimo dai siti mirror seguenti. Se decidi di procurarti CTM via FTP anonimo, per favore usa un sito a te vicino. In caso di problemi, contatta la mailing list &a.ctm-users.name;. California, Bay Area, sorgenti ufficiali Sudafrica, server di backup per vecchie delta Taiwan/R.O.C. Se non trovi un mirror a te vicino o se il mirror è incompleto, prova ad usare qualche motore di ricerca come alltheweb. Uso di CVSup Introduzione CVSup è un pacchetto di software per distribuire ed aggiornare alberi di sorgenti da un deposito centrale CVS posto su un server remoto. I sorgenti di FreeBSD sono mantenuti in un deposito CVS su una macchina centrale di sviluppo situata in California. Con CVSup, gli utenti di FreeBSD possono facilmente mantenere aggiornati i loro alberi di sorgenti. CVSup usa il cosiddetto modello ad estrazione per aggiornare. In questo modello, è compito del client chiedere al server gli aggiornamenti. Il server attente passivamente le richieste di aggiornamento dai suoi client. In questo modo tutti gli aggiornamenti sono incitati dal client. Il server non invia mai degli aggiornamenti che non sono stati richiesti. Gli utenti devono eseguire il client CVSup manualmente per ottenere un aggiornamento, oppure possono usare cron per eseguire automaticamente queste operazioni secondo stabilite regole. Il termine CVSup, scritto in quel modo, si riferisce all'intero pacchetto di software. I suoi componenti principali sono il client cvsup che viene eseguito su ogni macchina degli utenti, e il server cvsupd che viene eseguito su ogni sito mirror di FreeBSD. Leggendo la documentazione di FreeBSD e le mailling list, potresti notare dei riferimenti a sup. Sup è il predecessore di CVSup, e serviva per un simile scopo. CVSup sostanzialmente è usato allo stesso modo di sup e, di fatto, i suoi file di configurazione sono compatibili con sup. Sup non viene più utilizzato nel progetto FreeBSD, poichè CVSup è più veloce e più flessibile. Installazione Il modo più semplice per installare CVSup è usare il package precompilato net/cvsup della collezione dei package di FreeBSD. Se preferisci costruire CVSup partendo dal sorgente, allora puoi usare il port net/cvsup. Ma sei avvisato: il port net/cvsup dipende dal sistema Modula-3, che richiede una consistente quantità di tempo e di spazio su disco per scaricarlo e costruirlo. Se hai intenzione di usare CVSup su una macchina sulla quale non sarà installato &xfree86;, come su un server, assicurati di usare il port che non include la GUI di CVSup, ossia net/cvsup-without-gui. Configurazione di CVSup Il funzionamento di CVSup è controllato da un file di configurazione chiamato supfile. Esistono alcuni esempi di supfile nella directory /usr/share/examples/cvsup/. Le informazioni contenute in un supfile rispondono alle seguenti questioni relative a CVSup: Quali file vuoi ricevere? Quali versioni dei file vuoi? Da dove li vuoi prelevare? Dove li vuoi mettere sulla tua macchina? Dove vuoi memorizzare gli stati dei file? Nelle seguenti sezioni, costruiremo un tipico supfile per rispondere a turno ad ognuna di queste questioni. Incominciamo però col descrivere la struttura globale di un supfile. Un supfile è un file di testo. I commenti iniziano con un # e si estendono fino alle fine della riga. Le righe bianche e le righe che contengono solo commenti sono ignorate. Ogni altra riga descrive un insieme di file che l'utente vuole ricevere. Una riga inizia con il nome di una collezione, un nome di un gruppo logico di file definiti dal server. Il nome della collezione indica al server i file che vuoi ricevere. Dopo il nome della collezione seguono zero o più campi, separati da spazi bianchi. Questi campi rispondono alle questioni citate in precedenza. Ci sono due tipi di campi: campo opzione e campo valore. Un campo opzione consiste di una parola chiave a se stante, es. delete o compress. Anche un campo valore inizia con una parola chiave, ma questa è seguita dal simbolo =, senza spazi bianchi intermedi, e da un seconda parola. Ad esempio, release=cvs è un campo valore. Un supfile tipicamente specifica più di un'unica collezione da ricevere. Un modo di strutturare un supfile è specificare esplicitamente tutti i campi rilevanti per ogni collezione. Tuttavia, ciò tende a creare supfile troppo lunghi, e ciò è scomodo poichè in un supfile la maggior parte dei campi sono gli stessi per tutte le collezioni. CVSup fornisce un meccanismo per aggirare questi problemi. Le linee che iniziano con il nome speciale di pseudo-collezione *default possono essere usate per inizializzare opzioni e valori che saranno utilizzati come default per le successive collezioni definite nel supfile. Un valore di default può essere sovrascritto da una singola collezione, specificando un valore diverso per la collezione stessa. Inoltre i valori di default possono essere modificati in mezzo al supfile tramite linee *default aggiuntive. Con queste conoscenze, possiamo ora procedere alla costruzione di un supfile per ricevere ed aggiornare l'albero dei sorgenti della FreeBSD-CURRENT. Quali file vuoi ricevere? I file disponibili via CVSup sono organizzati in gruppi chiamati collezioni. Le collezioni che sono disponibili sono descritte nella prossima sezione. In questo esempio, desideriamo ricevere per intero l'albero corrente dei sorgenti del sistema FreeBSD. C'è un'unica e vasta collezione src-all che ci permette di ricevere tutto ciò. Come prima fase nella costruzione del nostro supfile, dobbiamo semplicemente elencare le collezioni, una per riga (in questo caso, c'è un'unica riga): src-all Quali versioni dei file vuoi? Con CVSup, hai la possibilità di ricevere qualsiasi versione dei sorgenti che sia mai esistita. Questo è possibile poichè il server cvsupd lavora direttamente sul deposito CVS, che contiene tutte le versioni. Puoi specificare la versione che vuoi usando i campi valori tag= e . Stai molto attento a specificare i campi tag= in modo corretto. Alcuni tag sono validi solo per certe collezioni di file. Se specifichi un tag non corretto, CVSup cancellerà file che tu non vorresti eliminare. In particolare, usa solamente tag=. per le collezioni ports-*. Il campo tag= richiama un tag simbolico nel deposito. Ci sono due tipi di tag, i tag di revisione e i tag di ramo. Un tag di revisione fa riferimento ad una revisione specifica. Il suo significato rimane lo stesso di giorno in giorno. Un tag di ramo, d'altro canto, si riferisce sempre all'ultima revisione relativa ad una specifica linea di sviluppo. Dato che un tag di ramo non si riferisce ad una revisione specifica, esso potrebbe avere un significato diverso da un giorno con l'altro. La contiene tag di ramo che potrebbero interessare gli utenti. Quando si specifica un tag in un file di configurazione di CVSup, esso dovrebbe essere preceduto da tag= (RELENG_4 diviene tag=RELENG_4). Tieni presente che per la collezione dei port è rilevante solo tag=.. Sii molto attento a digitare il nome del tag nel modo esatto. CVSup non è in grado di riconoscere tag errati. Se digiti in modo sbagliato un tag, CVSup si comporterà come se tu avessi specificato un tag valido che non riguarda nessun file. In questo caso i tuoi sorgenti saranno eliminati. Quando specifichi un tag di ramo, normalmente ricevi le ultime versioni dei file di quella linea di sviluppo. Se vuoi ricevere versioni precedenti, puoi specificare una data con il campo valore . La pagina man di &man.cvsup.1; spiega come farlo. Nel nostro esempio, desideriamo ricevere FreeBSD-CURRENT. Aggiungiamo questa riga all'inizio del nostro supfile: *default tag=. C'è un importante caso speciale che entra in gioco se non specifichi ne un campo tag= ne un campo date=. In questo caso, ricevi i file RCS attuali direttamente dal deposito CVS del server, invece di ricevere una versione particolare. Gli sviluppatori in genere preferiscono questa modalità di funzionamento. Mantenendo una copia del deposito stesso sui loro sistemi, essi sono in grado di navigare attraverso la storia delle revisioni e di esaminare le versioni precedenti dei file. Comunque questo vantaggio è realizzabile al costo di un ingente quantità di spazio su disco. Da dove li vuoi prelevare? Il campo host= indica a cvsup da dove prelevare i suoi aggiornamenti. Va bene uno qualunque dei siti mirror di CVSup, anche se dovresti provare a selezionarne uno che sia a te vicino nel ciberspazio. In questo esempio useremo un sito di distribuzione di FreeBSD fittizio, cvsup666.FreeBSD.org: *default host=cvsup666.FreeBSD.org Devi cambiare l'host in uno che esiste realmente prima di eseguire CVSup. Il settaggio dell'host può essere sovrascritto su riga di comando eseguendo cvsup con l'opzione . Dove li vuoi mettere sulla tua macchina? Il campo prefix= indica a cvsup dove mettere i file che riceve. In questo esempio, metteremo i file sorgenti direttamente nel nostro albero dei sorgenti, /usr/src. La directory src è già implicita nelle collezioni che vogliamo ricevere, quindi la corretta specifica è questa: *default prefix=/usr Dove cvsup dovrebbe mantenere i suoi file di stato? Il client di CVSup mantiene certi file di stato in ciò che è chiamata directory base. Questi file aiutano CVSup a lavorare in modo più efficace, mantenendo traccia di quali aggiornamenti sono stati già ricevuti. Useremo la directory base standard, /usr/local/etc/cvsup: *default base=/usr/local/etc/cvsup Questo settaggio è utilizzato di default se non viene specificato nel supfile, e quindi in realtà non abbiamo bisogno di inserire la riga precedente. Se la tua directory base non esiste, potrebbe essere una buona idea crearla subito. Il client cvsup interrompe l'esecuzione se la tua directory base non esiste. Settaggi vari di supfile: C'è un altro settaggio che normalmente deve essere presente in un supfile: *default release=cvs delete use-rel-suffix compress release=cvs indica che il server dovrebbe prendere le sue informazioni dal deposito CVS principale di FreeBSD. In genere questa è la normalità, ma esistono altre possibilità che vanno oltre lo scopo di questa sezione. delete dà a CVSup il permesso di cancellare file. Dovresti sempre specificare questa opzione, in modo che CVSup possa mantenere il tuo albero dei sorgenti del tutto aggiornato. CVSup è attento nel cancellare solamente quei file dei quali è responsabile. Altri file extra verranno lasciati intatti. use-rel-suffix è ... arcano. Se vuoi realmente saperne di più, guarda la pagina man di &man.cvsup.1;. Altrimenti, specificala senza preoccupartene troppo. compress abilita l'uso di una compressione stile gzip sul canale di comunicazione. Se hai una connessione T1 o più veloce, non dovresti usare la compressione. Diversamente, può essere veramente d'aiuto. Ricapitolazione di tutti settaggi: Il supfile completo per il nostro esempio è il seguente: *default tag=. *default host=cvsup666.FreeBSD.org *default prefix=/usr *default base=/usr/local/etc/cvsup *default release=cvs delete use-rel-suffix compress src-all Il File <filename>refuse</filename> Come menzionato in precedenza, CVSup usa un modello ad estrazione. Sostanzialmente, questo significa che ti connetti al server CVSup, lui dice, Ecco ciò che puoi scaricare ..., ed il tuo client risponde OK, prenderò questo, questo, questo e questo. Nella configurazione di default, il client CVSup prenderà ogni file associato alla collezione e al tag che hai specificato nel file di configurazione. Tuttavia, questo non è sempre ciò che vuoi, specialmente se stai sincronizzando gli alberi doc, ports, o www — molte persone non sono in grado di leggere quattro o cinque lingue, e quindi esse non hanno bisogno di scaricare i file di certe lingue. Se stai sincronizzando con CVSup la collezione dei port, puoi specificare collezioni individuali (es., ports-astrology, ports-biology, ecc. invece di specificare semplicemente ports-all). Tuttavia, poichè gli alberi doc e www non hanno collezioni per specifiche lingue, devi usare una delle molte abili caratteristiche di CVSup: il file refuse. Il file refuse sostanzialmente indica a CVSup che non dovrebbe prendere ogni singolo file da una collezione; in altre parole, esso dice al client di rifiutare certi file dal server. Il file refuse può essere trovato (o, se non ne hai ancora uno, dovrebbe essere messo) in base/sup/. base è definita nel tuo supfile; di default, base è /usr/local/etc/cvsup, e quindi di default il file refuse è /usr/local/etc/cvsup/sup/refuse. Il file refuse ha veramente un formato molto semplice; esso contiene semplicemente i nomi dei file o delle directory che non desideri scaricare. Per esempio, se non parli altre lingue oltre all'inglese e al tedesco, e non hai la necessità di usare le applicazioni in lingua tedesca (e le applicazioni in altre lingue, eccetto quella inglese), puoi mettere le seguenti righe nel tuo file refuse: ports/chinese ports/french ports/german ports/hebrew ports/hungarian ports/japanese ports/korean ports/polish ports/portuguese ports/russian ports/ukrainian ports/vietnamese doc/da_* doc/de_* doc/el_* doc/es_* doc/fr_* doc/it_* doc/ja_* doc/nl_* doc/no_* doc/pl_* doc/pt_* doc/ru_* doc/sr_* doc/zh_* e così via per altre lingue (puoi ottenere la lista completa esplorando il deposito CVS di FreeBSD). Con questa utile funzionalità, quegli utenti che hanno una connessione lenta o pagano ogni minuto di connessione Internet potranno risparmiare tempo prezioso poichè non dovranno più scaricare file che non usano mai. Per maggiori dettagli sul file refuse e su altre utili caratteristiche di CVSup, guarda la sua pagina man. Eseguire <application>CVSup</application> Sei ora pronto per provare un aggiornamento. La riga di comando per farlo è molto semplice: &prompt.root; cvsup supfile dove supfile è naturalmente il nome del supfile che hai creato. Assumendo che stai lavorando sotto X11, cvsup visualizzarà una GUI con alcuni bottoni adibiti ad operazioni usuali. Premi il bottone go, e stai a guardare l'esecuzione. Poichè in questo esempio stai aggiornando il tuo albero dei sorgenti /usr/src, avrai bisogno di eseguire il programma come root affinchè cvsup abbia i permessi necessari per aggiornare i tuoi file. Avendo appena creato il tuo file di configurazione, e non avendo mai usato questo programma prima ad ora, tutto ciò potrebbe renderti un pò nervoso. Esiste un semplice modo per provare la sincronizzazione senza toccare i tuoi preziosi file. Crea una directory vuota in qualche posto, e richiamala come argomento sulla riga di comando: &prompt.root; mkdir /var/tmp/dest &prompt.root; cvsup supfile /var/tmp/dest La directory che hai specificato sarà usata come directory di destinazione per tutti gli aggiornamenti dei file. CVSup esaminerà i tuoi file usuali in /usr/src, ma non modificherà o cencellerà alcuno di essi. Gli aggiornamenti dei file finiranno invece in /var/tmp/dest/usr/src. Inoltre CVSup lascerà intatta la sua directory base contenente gli stati dei file quando viene eseguito in questo modo. Le nuove versioni di questi file saranno scritte nella directory specificata. A condizione che tu abbia l'accesso di lettura in /usr/src, non hai bisogno di essere root per realizzare questo tipo di giro di prova. Se non stai utilizzando X11 o se non ti piacciono le GUI, dovresti aggiungere un paio di opzioni alla riga di comando quando esegui cvsup: &prompt.root; cvsup -g -L 2 supfile L'opzione indica a CVSup di non usare la sua GUI. Ciò è automatico se non stai utilizzando X11, ma se lo stai facendo allora la devi specificare. L'opzione indica a CVSup di visualizzare i dettagli di tutti gli aggiornamenti dei file che avvengono. Esistono tre livelli di verbosità, da a . Il default è 0, che significa silenzio totale eccetto per i messaggi di errore. Ci sono molte altre opzione disponibili. Per una breve lista di esse, digita cvsup -H. Per una descrizione più dettagliata, guarda la relativa pagina man. Una volta che sei soddisfatto di come avvengono gli aggiornamenti, puoi organizzare esecuzioni regolari di CVSup usando &man.cron.8;. Ovviamente, non dovresti lasciare che CVSup usi la sua GUI quando lo esegui tramite &man.cron.8;. Collezioni di File di <application>CVSup</application> Le collezioni di file disponibili via CVSup sono organizzate gerarchicamente. Ci sono poche collezioni grandi, le quali sono divise in piccole sotto-collezioni. Ricevere una grande collezione è equivalente a ricevere ogni sua sotto-collezione. Le relazioni gerarchiche tra le collezioni riflettono l'uso dell'identazione nella lista qui sotto. Le collezioni maggiormente usate sono src-all, e ports-all. Le altre collezioni sono usate solo da piccoli gruppi di persone per scopi speciali, e alcuni siti mirror potrebbero non contenerle tutte. cvs-all release=cvs Il deposito CVS maestro di FreeBSD, incluso il codice di crittografia. distrib release=cvs File relativi alla distribuzione e al mirroring di FreeBSD. doc-all release=cvs Sorgenti del Manuale di FreeBSD e altra documentazione. Questa collezione non include i file per il sito web di FreeBSD. ports-all release=cvs La FreeBSD Ports Collection. Se non vuoi aggiornare per intero ports-all (l'interno albero dei port), ma usare una delle sotto-collezioni listate qui sotto, assicurati di aggiornare sempre la sotto-collezione ports-base! Ogni volta che qualcosa cambia nell'infrastruttura della costruzione dei port rappresentata da ports-base, è praticamente certo che quei cambiamenti saranno usati dai port reali in un brevissimo arco di tempo. Quindi, se aggiorni solo i port reali e questi usano alcune delle nuove caratteristiche, c'è un'alta probabilità che la loro costruzione fallirà con alcuni misteriosi messaggi di errore. La primissima cosa da fare in questi casi è assicurarsi che la propria sotto-collezione ports-base sia aggiornata. ports-archivers release=cvs Applicazioni per l'archiviazione. ports-astro release=cvs Applicazioni riguardanti l'astronomia. ports-audio release=cvs Applicazioni di supporto all'audio. ports-base release=cvs L'infrastruttura della costruzione della collezione dei port - vari file posti nelle sottodirectory Mk/ e Tools/ della directory /usr/ports. Per favore vedi l'importante avvertimento qui sopra: dovresti sempre aggiornare questa sotto-collezione ogni volta che aggiorni qualche pezzo della FreeBSD Ports Collection! ports-benchmarks release=cvs Benchmark (applicazioni per valutare le prestazioni del computer). ports-biology release=cvs Biologia. ports-cad release=cvs Applicazioni per la grafica computerizzata. ports-chinese release=cvs Supporto alla lingua cinese. ports-comms release=cvs Software per la comunicazione. ports-converters release=cvs Convertitori di codici di caratteri. ports-databases release=cvs Database. ports-deskutils release=cvs Cose che erano utilizzate sulla scrivania prima che i computer furono inventati. ports-devel release=cvs Utility per il development. ports-dns release=cvs Software relativo al DNS. ports-editors release=cvs Editor. ports-emulators release=cvs Emulatori per altri sistemi operativi. ports-finance release=cvs Applicazioni finanziarie, di gestione delle spese e simili. ports-ftp release=cvs Server e client FTP. ports-games release=cvs Giochi. ports-german release=cvs Supporto alla lingua tedesca. ports-graphics release=cvs Utilità per la grafica. ports-hungarian release=cvs Supporto alla lingua ungherese. ports-irc release=cvs Utilità IRC (Internet Relay Chat). ports-japanese release=cvs Supporto alla lingua giapponese. ports-java release=cvs Utility &java;. ports-korean release=cvs Supporto alla lingua coreana. ports-lang release=cvs Linguaggi di programmazione. ports-mail release=cvs Software di posta. ports-math release=cvs Software per la computazione numerica. ports-mbone release=cvs Applicazioni MBone. ports-misc release=cvs Utility varie. ports-multimedia release=cvs Software multimediale. ports-net release=cvs Software di rete. ports-news release=cvs Software per USENET. ports-palm release=cvs Software di supporto per i vari Palm. ports-polish release=cvs Supporto alla lingua polacca. ports-portuguese release=cvs Supporto alla lingua portoghese. ports-print release=cvs Software per la stampa. ports-russian release=cvs Supporto alla lingua russa. ports-security release=cvs Utility per la sicurezza. ports-shells release=cvs Shell a riga di comando. ports-sysutils release=cvs Utility di sistema. ports-textproc release=cvs Utility per la manipolazione del testo (non include utility per la pubblicazione computerizzata). ports-vietnamese release=cvs Supporto alla lingua vietnamite. ports-www release=cvs Software relativo al World Wide Web. ports-x11 release=cvs Port per il supporto al sistema a finestre X. ports-x11-clocks release=cvs Orologi per X11. ports-x11-fm release=cvs Gestori di file per X11. ports-x11-fonts release=cvs Font per X11 e relative utility. ports-x11-toolkits release=cvs Cassette degli attrezzi per X11. ports-x11-servers Server X11. ports-x11-wm Gestori di finestre per X11. src-all release=cvs I sorgenti correnti di FreeBSD, incluso il codice di crittografia. src-base release=cvs Vari file posti in /usr/src. src-bin release=cvs Utility per l'utente in ambiente mono-utente (/usr/src/bin). src-contrib release=cvs Utility e librerie al di fuori del progetto FreeBSD, sostanzialmente utilizzati senza modifiche (/usr/src/contrib). src-crypto release=cvs Utility e librerie per la crittografia al di fuori del progetto FreeBSD, sostanzialmente utilizzati senza modifiche (/usr/src/crypto). src-eBones release=cvs Kerberos e DES (/usr/src/eBones). Non usati nell'attuale release di FreeBSD. src-etc release=cvs File di configurazione del sistema (/usr/src/etc). src-games release=cvs Giochi (/usr/src/games). src-gnu release=cvs Utility protette dalla licenza pubblica di GNU (/usr/src/gnu). src-include release=cvs File header (/usr/src/include). src-kerberos5 release=cvs Pacchetto di sicurezza Kerberos5 (/usr/src/kerberos5). src-kerberosIV release=cvs Pacchetto di sicurezza KerberosIV (/usr/src/kerberosIV). src-lib release=cvs Librerie (/usr/src/lib). src-libexec release=cvs Programmi di sistema normalmente eseguiti da altri programmi (/usr/src/libexec). src-release release=cvs File richiesti per produrre una release di FreeBSD (/usr/src/release). src-sbin release=cvs Utility di sistema per la modalità mono-utente (/usr/src/sbin). src-secure release=cvs Librerie e comandi per la crittografia (/usr/src/secure). src-share release=cvs File che possono essere condivisi tra sistemi multipli (/usr/src/share). src-sys release=cvs Il kernel (/usr/src/sys). src-sys-crypto release=cvs Codice di crittografia del kernel (/usr/src/sys/crypto). src-tools release=cvs Vari strumenti per il mantenimento di FreeBSD (/usr/src/tools). src-usrbin release=cvs Utility per l'utente (/usr/src/usr.bin). src-usrsbin release=cvs Utility di sistema (/usr/src/usr.sbin). www release=cvs I sorgenti per il sito web di FreeBSD. distrib release=self I file di configurazione del server CVSup. Usati dai siti mirror CVSup. gnats release=current Il database GNATS per tener traccia dei bug. mail-archive release=current Archivio delle mailing list di FreeBSD. www release=current I file pre-processati del sito web di FreeBSD (non i file sorgenti). Usati dai siti mirror WWW. Per Maggiori Informazioni Per le FAQ ed altre informazioni di CVSup vedere la pagina home di CVSup. La maggior parte delle discussioni su CVSup inerenti a FreeBSD si svolgono sulla &a.hackers;. In questa mailling list inoltre sono anche annunciate nuove versioni del software, come pure sulla &a.announce;. Questioni e resoconti di bug dovrebbero essere indirizzati all'autore del programma cvsup-bugs@polstra.com. Siti CVSup I server CVSup per FreeBSD si trovano ai seguenti siti: &chap.mirrors.cvsup.inc; Tag CVS Quando ricevi o aggiorni dei sorgenti usando cvs o CVSup devi specificare un tag di revisione (un riferimento a una data). Un tag di revisione si riferisce sia ad una particolare linea di sviluppo di FreeBSD, sia ad un specifico periodo di tempo. I primi tipi sono chiamati tag di ramo, i secondi tag di release. Tag di Ramo Tutti, con l'eccezione di HEAD (che è sempre un valido tag), sono relativi all'albero src/. Gli alberi ports/, doc/, e www/ non sono ramificati. HEAD Nome simbolico per la linea di sviluppo corrente, FreeBSD-CURRENT. È anche il tag di default se nessun tag di revisione è specificato. In CVSup, questo tag è rappresentato dal simbolo .. In CVS, questo è il settaggio di default se nessun tag di revisione è stato specificato. In genere non è una buona idea aggiornare i sorgenti a CURRENT su una macchina STABLE, a meno che sai cosa stai facendo. RELENG_5_2 Il ramo di release per FreeBSD-5.2 e FreeBSD-5.2.1, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_5_1 Il ramo di release per FreeBSD-5.1, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_5_0 Il ramo di release per FreeBSD-5.0, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_4 La linea di sviluppo per FreeBSD-4.X, anche conosciuta come FreeBSD-STABLE. + + RELENG_4_10 + + + Il ramo di release per FreeBSD-4.10, usato solo per + aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix + cruciali. + + + RELENG_4_9 Il ramo di release per FreeBSD-4.9, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_4_8 Il ramo di release per FreeBSD-4.8, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_4_7 Il ramo di release per FreeBSD-4.7, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_4_6 Il ramo di release per FreeBSD-4.6 e FreeBSD-4.6.2, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_4_5 Il ramo di release per FreeBSD-4.5, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_4_4 Il ramo di release per FreeBSD-4.4, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_4_3 Il ramo di release per FreeBSD-4.3, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_3 La line di sviluppo per FreeBSD-3.X, anche conosciuta come 3.X-STABLE. RELENG_2_2 La linea di sviluppo per FreeBSD-2.2.X, anche conosciuta come 2.2-STABLE. Questo ramo è per la maggior parte obsoleto. Tag di Release Questi tag sono relativi all'albero di FreeBSD src/ (e agli alberi ports/, doc/, e www/) in un determinato periodo, quando è stata rilasciata una certa versione di FreeBSD. + + RELENG_4_10_0_RELEASE + + + FreeBSD 4.10 + + + RELENG_5_2_1_RELEASE FreeBSD 5.2.1 RELENG_5_2_0_RELEASE FreeBSD 5.2 RELENG_4_9_0_RELEASE FreeBSD 4.9 RELENG_5_1_0_RELEASE FreeBSD 5.1 RELENG_4_8_0_RELEASE FreeBSD 4.8 RELENG_5_0_0_RELEASE FreeBSD 5.0 RELENG_4_7_0_RELEASE FreeBSD 4.7 RELENG_4_6_2_RELEASE FreeBSD 4.6.2 RELENG_4_6_1_RELEASE FreeBSD 4.6.1 RELENG_4_6_0_RELEASE FreeBSD 4.6 RELENG_4_5_0_RELEASE FreeBSD 4.5 RELENG_4_4_0_RELEASE FreeBSD 4.4 RELENG_4_3_0_RELEASE FreeBSD 4.3 RELENG_4_2_0_RELEASE FreeBSD 4.2 RELENG_4_1_1_RELEASE FreeBSD 4.1.1 RELENG_4_1_0_RELEASE FreeBSD 4.1 RELENG_4_0_0_RELEASE FreeBSD 4.0 RELENG_3_5_0_RELEASE FreeBSD-3.5 RELENG_3_4_0_RELEASE FreeBSD-3.4 RELENG_3_3_0_RELEASE FreeBSD-3.3 RELENG_3_2_0_RELEASE FreeBSD-3.2 RELENG_3_1_0_RELEASE FreeBSD-3.1 RELENG_3_0_0_RELEASE FreeBSD-3.0 RELENG_2_2_8_RELEASE FreeBSD-2.2.8 RELENG_2_2_7_RELEASE FreeBSD-2.2.7 RELENG_2_2_6_RELEASE FreeBSD-2.2.6 RELENG_2_2_5_RELEASE FreeBSD-2.2.5 RELENG_2_2_2_RELEASE FreeBSD-2.2.2 RELENG_2_2_1_RELEASE FreeBSD-2.2.1 RELENG_2_2_0_RELEASE FreeBSD-2.2.0 Siti AFS I server AFS per FreeBSD sono in esecuzione nei seguenti siti: Svezia Il percorso dei file è: /afs/stacken.kth.se/ftp/pub/FreeBSD/ stacken.kth.se # Stacken Computer Club, KTH, Svezia 130.237.234.43 #hot.stacken.kth.se 130.237.237.230 #fishburger.stacken.kth.se 130.237.234.3 #milko.stacken.kth.se Il maintainer ftp@stacken.kth.se Siti rsync I seguenti siti rendono disponibile FreeBSD tramite il protocollo rsync. L'utility rsync lavora nello stesso modo del comando &man.rcp.1;, ma ha più opzioni e usa il protocollo rsync per aggiornamenti remoti il quale trasferisce solo le differenze tra i due set di file, e di conseguenza accelera fortemente la sincronizzazione su rete. Questo è molto utile se hai un sito mirror del server FTP di FreeBSD, o del deposito CVS. La suite rsync è disponibile per molti sistemi operativi e, su FreeBSD, puoi usare il port net/rsync o il rispettivo package. Repubblica Ceca rsync://ftp.cz.FreeBSD.org/ Collezioni disponibili: ftp: Un mirror parziale del server FTP di FreeBSD. FreeBSD: Un mirror completo del server FTP di FreeBSD. Germania rsync://grappa.unix-ag.uni-kl.de/ Collezioni disponibili: freebsd-cvs: Il completo deposito CVS di FreeBSD. Questa macchina fa da mirror anche per il deposito CVS dei progetti NetBSD e OpenBSD, tra gli altri. Olanda rsync://ftp.nl.FreeBSD.org/ Collezioni disponibili: vol/3/freebsd-core: Un completo mirror del server FTP di FreeBSD. Regno Unito rsync://rsync.mirror.ac.uk/ Collezioni disponibili: ftp.FreeBSD.org: Un completo mirror del server FTP di FreeBSD. Stati Uniti d'America rsync://ftp-master.FreeBSD.org/ Questo server può essere usato solo dai siti mirror primari di FreeBSD. Collezioni disponibili: FreeBSD: L'archivio master del server FTP di FreeBSD. acl: La lista master delle ACL di FreeBSD. rsync://ftp13.FreeBSD.org/ Collezioni disponibili: FreeBSD: Un completo mirror del server FTP di FreeBSD.
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/multimedia/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/multimedia/chapter.sgml index bbfdea6216..76ad21922a 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/multimedia/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/multimedia/chapter.sgml @@ -1,1708 +1,1746 @@ Ross Lippert Scritto da Multimedia Sinossi FreeBSD supporta una grande varietà di schede audio, permettendoti di apprezzare un output di alta fedeltà dal tuo computer. Questo include l'abilità di registrare e riprodurre suoni nei formati MPEG Audio Layer 3 (MP3), WAV, ed Ogg Vorbis così come in molti altri formati. La FreeBSD Ports Collection contiene inoltre applicazioni che ti permettono di modificare l'audio registrato, aggiungere effetti sonori, e controllare i dispositivi MIDI collegati. Con un po' di buona volontà nello sperimentare, FreeBSD può supportare la riproduzione di file video e DVD. Il numero di applicazioni per codificare, convertire, e riprodurre i vari formati video è più limitato del numero delle applicazioni audio. Per esempio nel momento in cui sto scrivendo, non esiste nella FreeBSD Ports Collection una buona applicazione per ricodificare, che potrebbe essere usata per la conversione tra diversi formati, come c'è con audio/sox. Tuttavia, il panorama software in quest'area sta rapidamente cambiando. Questo capitolo descriverà i passi necessari per configurare la tua scheda audio. La configurazione e l'installazione di &xfree86; () si sono già prese cura dei problemi hardware della tua scheda video, sebbene ci possano essere delle ottimizzazioni da applicare per una migliore riproduzione. Dopo aver letto questo capitolo, saprai: Come configurare il sistema in modo che la scheda audio venga riconosciuta. Metodi per verificare che la tua scheda funzioni, usando applicazioni di esempio. Come risolvere i problemi di configurazione audio. Come riprodurre e codificare file MP3. Come sono supportate le applicazioni video da &xfree86;. Alcuni port per riprodurre/codificare filmati che danno buoni risultati. Come riprodurre i DVD e i file .mpg e .avi. Come estrarre le informazioni da CD e DVD su file. Come configurare una scheda TV. Prima di leggere questo capitolo, dovresti: Sapere come configurare e installare un nuovo kernel (). Per le sezioni sul video, si assume che &xfree86; 4.X (x11/XFree86-4) sia stato installato. &xfree86; 3.X può funzionare, ma non è stato testato con quello che è descritto in questo capitolo. Se scopri che qualcosa descritto qui non funziona con &xfree86; 3.X faccelo sapere. Provare a montare CD audio con il comando &man.mount.8; produrrà un errore, come minimo, o un kernel panic, alla peggio. Questi formati hanno codifiche particolari che differiscono dal comune file system ISO. Moses Moore Contributo di Configurazione della Scheda Audio Riconoscimento del Proprio Dispositivo PCI ISA schede audio Prima di iniziare, dovresti conoscere il modello della scheda che possiedi, il chip che utilizza, e se è una scheda PCI o ISA. FreeBSD supporta una grande varietà di schede sia PCI che ISA. Se non vedi la tua scheda nella lista seguente, controlla la pagina man di &man.pcm.4;. Questa non è una lista completa; tuttavia, comprende le schede più comuni. Crystal 4237, 4236, 4232, 4231 Yamaha OPL-SAx OPTi931 Ensoniq AudioPCI 1370/1371 ESS Solo-1/1E NeoMagic 256AV/ZX &soundblaster; Pro, 16, 32, AWE64, AWE128, Live Creative ViBRA16 Advance Asound 100, 110, e Logic ALS120 ES 1868, 1869, 1879, 1888 Gravis UltraSound Aureal Vortex 1 o 2 kernel configurazione Per usare il tuo dispositivo audio, dovrai caricare i driver - corretti. Questo può essere fatto in due modi. Il metodo - più semplice consiste semplicemente nel caricare un modulo nel - kernel per la tua scheda audio con &man.kldload.8; che può - essere fatto sia da linea di comando: + corretti. Il caricamento del driver del dispositivo può essere + fatto in due modi. Il metodo più semplice consiste semplicemente + nel caricare un modulo nel kernel per la tua scheda audio con + &man.kldload.8; che può essere fatto sia da linea di + comando: &prompt.root; kldload snd_emu10k1.ko sia aggiungendo la riga appropriata al file /boot/defaults/loader.conf come questa: snd_emu10k1_load="YES" Questi esempi sono per la scheda audio Creative &soundblaster; Live!. Altri moduli sonori disponibili sono elencati in - /boot/loader.conf. + /boot/loader.conf. Se hai dei dubbi su quale + driver usare, potresti provare a caricare + snd_driver, un metadriver che carica i driver + più comuni in una sola volta, velocizzando la ricerca per il + driver corretto. Alternativamente, puoi compilare staticamente il supporto per la tua scheda audio nel kernel. Le sezioni seguenti forniscono le informazioni di cui hai bisogno per aggiungere il supporto al tuo hardware con questo metodo. Per informazioni aggiuntive su come ricompilare il kernel, guarda il . Schede Audio Creative, Advance, e ESS Se hai una delle suddette schede, dovrai aggiungere: device pcm al file di configurazione del kernel. Se hai una scheda ISA PnP, dovrai aggiungere inoltre: device sbc Per una scheda ISA non PnP, aggiungi: device pcm device sbc0 at isa? port 0x220 irq 5 drq 1 flags 0x15 al file di configurazione del kernel. Le impostazioni appena viste sono quelle di default. Potresti aver bisogno di cambiare IRQ o altre impostazioni per identificare la tua scheda. Guarda la pagina man di &man.sbc.4; per ulteriori informazioni. La Sound Blaster Live non è supportata sotto FreeBSD 4.0 senza l'uso di una patch, di cui questa sezione non si occuperà. È consigliato l'aggiornamento all'ultima -STABLE prima di provare ad usare questa scheda. Schede Gravis UltraSound Per una scheda ISA PnP, dovrai aggiungere: device pcm device gusc al file di configurazione del kernel. Se hai una scheda ISA non PnP, dovrai aggiungere: device pcm device gus0 at isa? port 0x220 irq 5 drq 1 flags 0x13 al file di configurazione del kernel. Potresti aver bisogno di cambiare IRQ o altre impostazioni per identificare la tua scheda. Guarda la pagina man di &man.gusc.4; per ulteriori informazioni. Schede Crystal Sound Per le schede Crystal, dovrai aggiungere: device pcm device csa al file di configurazione del kernel. Supporto Generico Per schede ISA o PCI PnP, dovrai aggiungere: device pcm al file di configurazione del kernel. Se hai una scheda audio ISA non PnP che non ha un driver bridge, dovrai aggiungere: device pcm0 at isa? irq 10 drq 1 flags 0x0 al file di configurazione del kernel. Potresti aver bisogno di cambiare IRQ o altre impostazioni per identificare la tua scheda. Sonoro Integrato Qualche sistema con dispositivi audio integrati nella scheda madre può richiedere l'opzione seguente nella configurazione del kernel: options PNPBIOS Se stai usando &os; 5.0 o successivi l'opzione PNPBIOS non è necessaria. L'opzione è stata rimossa e la funzionalità è ora sempre abilitata. Creazione e Test dei Dispositivi dispositivi Dopo aver riavviato, loggati e cerca il dispositivo nel file /var/run/dmesg.boot, come mostrato qui sotto: &prompt.root; grep pcm /var/run/dmesg.boot pcm0: <SB16 DSP 4.11> on sbc0 L'output del tuo sistema può essere differente. Se non appare nessun dispositivo pcm, qualcosa è andato storto in precedenza. Se questo accade, riguarda il file di configurazione del kernel e assicurati di aver scelto il dispositivo corretto. I problemi più comuni sono elencati nella . Se stai usando FreeBSD 5.0 o seguenti, puoi tranquillamente saltare il resto di questa sezione. Queste versioni usano &man.devfs.5; per creare automaticamente i dispositivi. Se il precedente comando ha restituito pcm0, dovrai eseguire il seguente come root: &prompt.root; cd /dev &prompt.root; sh MAKEDEV snd0 Se il comando ha restituito pcm1, segui gli stessi passi mostrati qui sopra, sostituendo snd0 con snd1. I suddetti comandi non creeranno un dispositivo /dev/snd! MAKEDEV creerà un gruppo di dispositivi, comprendente: Dispositivo Descrizione /dev/audio Dispositivo audio compatibile &sparc; /dev/dsp Dispositivo per la voce digitalizzata /dev/dspW Come /dev/dsp, ma con 16 bit per canale /dev/midi Dispositivo per l'accesso midi in modalità diretta /dev/mixer Dispositivo per il controllo del mixer /dev/music Interfaccia di secondo livello al sequenziatore /dev/sequencer Sequenziatore /dev/pss Interfaccia di dispositivo programmabile Se tutto va bene, ora dovresti avere una scheda audio funzionante. Se il tuo drive CD-ROM o DVD-ROM è collegato correttamente alla scheda audio, puoi inserire un CD nel drive e riprodurlo con &man.cdcontrol.1;: &prompt.user; cdcontrol -f /dev/acd0c play 1 Varie applicazioni, come audio/workman offrono una migliore interfaccia. Potresti voler installare una applicazione come audio/mpg123 per ascoltare i file audio MP3. Problemi Comuni dispositivi I/O port IRQ DSP Errore Soluzione unsupported subdevice XX Non è stato creato correttamente qualche dispositivo. Ripeti i precedenti passi. sb_dspwr(XX) timed out Non è stata impostata correttamente la porta di I/O. bad irq XX È stato configurato erroneamente l'IRQ. Assicurati che l'IRQ impostato e quello della scheda siano gli stessi. xxx: gus pcm not attached, out of memory Non c'è abbastanza memoria disponibile per usare il dispositivo. xxx: can't open /dev/dsp! Controlla con fstat | grep dsp se un'altra applicazione sta usando il dispositivo. Esound e il supporto audio di KDE sono famosi per creare problemi. Munish Chopra Contributo di Utilizzo di Sorgenti Audio Multiple È spesso desiderabile avere più sorgenti di audio che siano in grado di suonare contemporaneamente, per esempio quando esound o artsd non supportano la condivisione del dispositivo audio con una certa applicazione. FreeBSD ti permette di fare questo attraverso i Virtual Sound Channels, che possono essere impostati con &man.sysctl.8;. I canali virtuali permettono di multiplexare i canali di riproduzione della tua scheda audio mixando l'audio nel kernel. Per impostare il numero dei canali virtuali, ci sono due variabili sysctl che, se sei l'utente root, possono essere impostate così: &prompt.root; sysctl hw.snd.pcm0.vchans=4 &prompt.root; sysctl hw.snd.maxautovchans=4 L'esempio qui sopra alloca quattro canali viruali, che è un numero adatto all'uso di ogni giorno. hw.snd.pcm0.vchans è il numero dei canali virtuali che ha pcm0, ed è configurabile una volta che il dispositivo è collegato. hw.snd.maxautovchans è il numero dei canali virtuali che vengono dati a un nuovo dispositivo audio quando viene collegato tramite &man.kldload.8;. Visto che il modulo pcm può essere caricato indipendentemente dai driver dell'hardware, hw.snd.maxautovchans può contenere tanti canali virtuali quanti ne verranno allocati successivamente ad ogni dispositivo collegato. Se non stai usando &man.devfs.5;, dovrai indirizzare la tua applicazione su /dev/dsp0.x, dove x va da 0 a 3 se hw.snd.pcm.0.vchans è impostato a 4 come nel precedente esempio. Su un sistema che usa &man.devfs.5;, questo verrà fatto automaticamente in modo trasparente per l'utente. + + + + + + Josef + + El-Rayes + + Contributo di + + + + + Settare i Valori di Default per i Canali del Mixer + + I valori di default per i diversi canali del mixer sono rigidamente + codificati nel codice sorgente del driver &man.pcm.4;. Ci sono svariate + applicazioni e demoni che permettono in automatico di settare il mixer + a valori prestabili, ma questa non è una soluzione pulita, noi + vogliamo avere dei valori di default a livello del driver. Questo + è realizzabile definendo i valori desiderati nel file + /boot/device.hints. Ad esempio: + + hint.pcm.0.vol="100" + + Questo imposterà il canale volume a un valore di default + di 100, non appena il modulo &man.pcm.4; sarà caricato. + + + Supportato solo da &os; 5.3 e superiori. + + Chern Lee Contributo di Audio MP3 Il formato MP3 (Audio MPEG Livello 3) raggiunge una qualità audio vicina a quella dei CD, non lasciandoti motivi per non utilizzarlo sulla tua workstation FreeBSD. Lettori MP3 Da tempo, il più famoso lettore MP3 per &xfree86; MP3 è XMMS (X Multimedia System). Le skin per Winamp possono essere usate con XMMS visto che la GUI è praticamente identica a quella di Winamp della Nullsoft. XMMS ha inoltre supporto nativo ai plug-in. XMMS può essere installato dal port o dal package multimedia/xmms. L'interfaccia di XMMS è intuitiva, comprende una lista di brani da eseguire, un equalizzatore grafico, ed altro. Coloro che sono familiari con Winamp troveranno XMMS semplice da usare. Il port audio/mpg123 è un lettore MP3 alternativo, da riga di comando. mpg123 può essere eseguito specificando il dispositivo audio e il nome del file MP3 sulla riga di comando, come mostrato qui sotto: &prompt.root; mpg123 -a /dev/dsp1.0 Foobar-GreatestHits.mp3 High Performance MPEG 1.0/2.0/2.5 Audio Player for Layer 1, 2 and 3. Version 0.59r (1999/Jun/15). Written and copyrights by Michael Hipp. Uses code from various people. See 'README' for more! THIS SOFTWARE COMES WITH ABSOLUTELY NO WARRANTY! USE AT YOUR OWN RISK! Playing MPEG stream from Foobar-GreatestHits.mp3 ... MPEG 1.0 layer III, 128 kbit/s, 44100 Hz joint-stereo /dev/dsp1.0 deve essere sostituito con il dispositivo dsp presente sul tuo sistema. Estrazione delle Tracce Audio dei CD Prima di codificare un CD o una traccia di CD in MP3, i dati audio sul CD devono essere estratti sul disco fisso. Questo avviene copiando direttamente i dati CDDA (CD Digital Audio) in file WAV. Il tool cdda2wav, che fa parte della suite sysutils/cdrtools, viene usato per estrarre le informazioni audio dai CD e i dati associati. Mentre il CD audio è nel lettore, può essere eseguito il seguente comando (come root) per estrarre un intero CD in singoli (per traccia) file WAV: &prompt.root; cdda2wav -D 0,1,0 -B cdda2wav supporta anche i lettori CDROM ATAPI (IDE). Per estrarre da un lettore IDE, specifica il nome del dispositivo al posto nel numero dell'unità SCSI. Ad esempio, per estrarre la traccia 7 dal lettore IDE: &prompt.root; cdda2wav -D /dev/acd0a -t 7 Il indica il dispositivo SCSI 0,1,0, che corrisponde all'output di cdrecord -scanbus. Per estrarre tracce singole, usa l'opzione come mostrato: &prompt.root; cdda2wav -D 0,1,0 -t 7 Questo esempio estrae la settima traccia del CD audio. Per estrarre una serie di tracce, per esempio dalla traccia uno alla sette, specifica un intervallo: &prompt.root; cdda2wav -D 0,1,0 -t 1+7 L'utility &man.dd.1; può anche essere usata per estrarre le tracce audio dai drive ATAPI, leggi per maggiori informazioni su questa possibilità. Codifica in MP3 Al giorno d'oggi, il programma di codifica in mp3 da scegliere è lame. Lame può essere trovato in audio/lame nell'albero dei port. Usando i file WAV estratti, il seguente comando convertirà audio01.wav in audio01.mp3: &prompt.root; lame -h -b 128 \ --tt "Titolo" \ --ta "Artista" \ --tl "Album" \ --ty "2002" \ --tc "Estratto e codificato da Blah" \ --tg "Genere" \ audio01.wav audio01.mp3 128 kbits sembra essere il bitrate standard in uso per gli MP3. Molti preferiscono la qualità maggiore dei 160, o 192. Più alto è il bitrate, più spazio consumerà l'MP3 risultante--ma la qualità sarà maggiore. L'opzione attiva il modo qualità migliore ma un po' più lento". Le opzioni che iniziano con indicano i tag ID3, che solitamente contengono le informazioni sulla canzone, da inserire all'interno del file MP3. Ulteriori opzioni di codifica possono essere trovate consultando la pagina man di lame. Decodifica da MP3 Per masterizzare un CD audio partendo dagli MP3, questi ultimi devono essere convertiti in un formato WAV non compresso. Sia XMMS che mpg123 supportano l'output di un MP3 in un formato non compresso. Scrittura su Disco con XMMS: Avvia XMMS. Clicca con il tasto destro sulla finestra per far comparire il menu di XMMS. Seleziona Preference sotto Options. Cambia l'Output Plugin in Disk Writer Plugin. Premi Configure. Inserisci (o scegli browse) la directory in cui salvare i file decompressi. Carica il file MP3 in XMMS come al solito, con il volume al 100% e le impostazioni dell'equalizzatore disattivate. Premi PlayXMMS apparirà come se stesse riproducendo l'MP3, ma non si sentirà nessuna musica. Sta riproducendo la musica su un file. Assicurati di reimpostare l'Output Plugin di default come prima per ascoltare nuovamente gli MP3. Scrittura su stdout con mpg123: Esegui mpg123 -s audio01.mp3 > audio01.pcm XMMS scrive un file nel formato WAV, mentre mpg123 converte l'MP3 direttamente in dati audio PCM. Entrambi questi formati possono essere usati con cdrecord per creare CD audio. Devi utilizzare PCM con &man.burncd.8;. Se usi file WAV, noterai un breve ticchettio all'inizio di ogni traccia, questo suono è l'intestazione del file WAV. Puoi semplicemente rimuovere l'intestazione del file WAV con l'utility SoX (può essere installata dal port o dal package audio/sox): &prompt.user; sox -t wav -r 44100 -s -w -c 2 track.wav track.raw Leggi per ulteriori informazioni su come usare un masterizzatore con FreeBSD. Ross Lippert Contributo di Riproduzione Video La riproduzione video è un'area applicativa molto recente e in rapido sviluppo. Sii paziente. Non tutto funzionerà così facilmente come è stato per l'audio. Prima di iniziare, dovresti conoscere il modello della scheda video che possiedi e il chip che usa. Sebbene &xfree86; supporti una vasta varietà di schede video, poche offrono buone prestazioni in riproduzione. Per ottenere una lista di estensioni supportate dall'X server con la tua scheda usa il comando &man.xdpyinfo.1; mentre X11 sta girando. È una buona idea avere un piccolo file MPEG che possa essere trattato come un file di test per la valutazione di vari riproduttori e opzioni. Visto che alcuni riproduttori di DVD cercheranno di default i DVD in /dev/dvd, o hanno questo nome di dispositivo codificato permanentemente al loro interno, potresti trovare utile creare dei link simbolici al dispositivo corretto: &prompt.root; ln -sf /dev/acd0 /dev/dvd &prompt.root; ln -sf /dev/acd0 /dev/rdvd Nota che, data la natura del &man.devfs.5;, i collegamenti creati a mano come questi non rimarranno se riavvii il sistema. Per creare i collegamenti simbolici automaticamente quando avvii il sistema, aggiungi le seguenti righe in /etc/devfs.conf: link acd0 dvd link acd0 rdvd Su FreeBSD 5.X, che usa &man.devfs.5; c'è un insieme di link raccomandati leggermente diverso: &prompt.root; ln -sf /dev/acd0c /dev/dvd &prompt.root; ln -sf /dev/acd0c /dev/rdvd In aggiunta, la decrittazione dei DVD, che richiede l'invocazione di speciali funzioni dei DVD-ROM, richiede il permesso in scrittura sui dispositivi DVD. opzioni del kernel options CPU_ENABLE_SSE opzioni del kernel options USER_LDT Alcuni dei port discussi si basano sulle seguenti opzioni del kernel per compilarsi correttamente. Prima di provare a compilarli, aggiungi queste opzioni al file di configurazione del kernel, compila un nuovo kernel, e riavvia: option CPU_ENABLE_SSE option USER_LDT option USER_LDT non esiste su &os; 5.X. Per migliorare l'interfaccia della memoria condivisa di X11, è consigliabile incrementare i valori di alcune variabili &man.sysctl.8;: kern.ipc.shmmax=67108864 kern.ipc.shmall=32768 Determinazione delle Capacità Video XVideo SDL DGA Ci sono molti modi possibili per visualizzare immagini e filmati con X11. Quello che funzionerà meglio in pratica dipende in gran parte dal tuo hardware. Ogni metodo descritto qui sotto avrà una qualità variabile su hardware differente. In secondo luogo, il rendering video in X11 è un argomento che sta ricevendo un sacco di attenzione ultimamente, e con ogni nuova versione di &xfree86; ci possono essere notevoli miglioramenti. Una lista di interfacce video comuni: X11: normale output di X11 che usa la memoria condivisa. XVideo: un'estensione all'interfaccia X11 che supporta grafica e filmati in ogni oggetto X11 disegnabile. SDL: Simple Directmedia Layer. DGA: Direct Graphics Access. SVGAlib: interfaccia di basso livello per la grafica da console. XVideo &xfree86; 4.X ha un'estensione chiamata XVideo (aka Xvideo, aka Xv, aka xv) che permette di visualizzare grafica e filmati direttamente negli oggetti disegnabili attraverso una speciale accelerazione. Questa estensione fornisce una riproduzione di ottima qualità anche su macchine poco potenti (per esempio sul mio portatile PIII 400 Mhz). Sfortunatamente, la lista di schede che supportano questa caratteristica out of the box è attualmente: 3DFX Voodoo 3 &intel; i810 e i815 alcuni chip S3 (come il Savage/IX e il Savage/MX) Se la tua scheda non è fra queste, non disperarti ancora. &xfree86; 4.X aggiunge il supporto a nuove schede con ogni release Una nota famiglia di schede video con ottime prestazioni in &xfree86;, nVidia, deve ancora rilasciare le proprie specifiche sul supporto XVideo al team &xfree86;. Potrà passare un po' di tempo prima che &xfree86; supporterà completamente XVideo per queste schede. . Per controllare se l'estensione sta girando, usa xvinfo: &prompt.user; xvinfo XVideo è supportato dalla tua scheda se il risultato è simile a: X-Video Extension version 2.2 screen #0 Adaptor #0: "Savage Streams Engine" number of ports: 1 port base: 43 operations supported: PutImage supported visuals: depth 16, visualID 0x22 depth 16, visualID 0x23 number of attributes: 5 "XV_COLORKEY" (range 0 to 16777215) client settable attribute client gettable attribute (current value is 2110) "XV_BRIGHTNESS" (range -128 to 127) client settable attribute client gettable attribute (current value is 0) "XV_CONTRAST" (range 0 to 255) client settable attribute client gettable attribute (current value is 128) "XV_SATURATION" (range 0 to 255) client settable attribute client gettable attribute (current value is 128) "XV_HUE" (range -180 to 180) client settable attribute client gettable attribute (current value is 0) maximum XvImage size: 1024 x 1024 Number of image formats: 7 id: 0x32595559 (YUY2) guid: 59555932-0000-0010-8000-00aa00389b71 bits per pixel: 16 number of planes: 1 type: YUV (packed) id: 0x32315659 (YV12) guid: 59563132-0000-0010-8000-00aa00389b71 bits per pixel: 12 number of planes: 3 type: YUV (planar) id: 0x30323449 (I420) guid: 49343230-0000-0010-8000-00aa00389b71 bits per pixel: 12 number of planes: 3 type: YUV (planar) id: 0x36315652 (RV16) guid: 52563135-0000-0000-0000-000000000000 bits per pixel: 16 number of planes: 1 type: RGB (packed) depth: 0 red, green, blue masks: 0x1f, 0x3e0, 0x7c00 id: 0x35315652 (RV15) guid: 52563136-0000-0000-0000-000000000000 bits per pixel: 16 number of planes: 1 type: RGB (packed) depth: 0 red, green, blue masks: 0x1f, 0x7e0, 0xf800 id: 0x31313259 (Y211) guid: 59323131-0000-0010-8000-00aa00389b71 bits per pixel: 6 number of planes: 3 type: YUV (packed) id: 0x0 guid: 00000000-0000-0000-0000-000000000000 bits per pixel: 0 number of planes: 0 type: RGB (packed) depth: 1 red, green, blue masks: 0x0, 0x0, 0x0 Inoltre tieni presente che i formati elencati (YUV2, YUV12, ecc) non sono presenti in tutte le implementazioni di XVideo e la loro assenza può ostacolare alcuni programmi. Se il risultato è: X-Video Extension version 2.2 screen #0 no adaptors present Allora XVideo probabilmente non è supportato per la tua scheda. Se XVideo non è supportato per la tua scheda, questo vuol dire solamente che sarà più difficile soddisfare le richieste computazionali per il rendering video. A seconda della tua scheda video e del tuo processore, comunque, potresti essere ancora in grado di avere un'esperienza soddisfacente. Dovrai probabilmente dare un occhio ai modi per migliorare le prestazioni nella lettura avanzata . Simple Directmedia Layer Il Simple Directmedia Layer, SDL, vuole essere un'interfaccia di portabilità tra µsoft; Windows, BeOS, e &unix;, che possa permettere di sviluppare applicazioni multi-piattaforma che facciano buon uso di suoni e grafica. L'interfaccia SDL fornisce una astrazione di basso livello all'hardware che può a volte essere più efficiente dell'interfaccia X11. L'SDL può essere trovata in devel/sdl12. Direct Graphics Access Direct Graphics Access è un'estensione &xfree86; che permette a un programma di evitare il server X ed alterare direttamente il buffer video. Siccome si basa su una mappatura di memoria a basso livello per effettuare questa condivisione, i programmi che la usano devono essere avviati da root. L'estensione DGA può essere testata con &man.dga.1;. Quando dga è in esecuzione, cambia i colori del display ogni volta che viene premuto un tasto. Per uscire, premi q. Port e Package che Riguardano il Video port video package video In questa sezione si discuterà del software disponibile nella FreeBSD Port Collection che possono essere usati per la riproduzione video. La sezione software sulla riproduzione video è in continuo sviluppo, per cui le caratteristiche delle varie applicazioni sono destinate a differire dalla descrizione che segue. In primo luogo, è importante sapere che molte delle applicazioni video che girano su FreeBSD sono stati sviluppate come applicazioni Linux. Molte di queste applicazioni sono ancora in fase beta. Alcuni dei problemi che puoi incontrare con i package video su FreeBSD comprendono: Un'applicazione non riesce a riprodurre un file generato da un'altra applicazione. Un'applicazione non riesce a riprodurre un file che lei stessa ha prodotto. Lo stesso applicativo posto su due computer diversi, ricompilato su ognuno dei due computer, riproduce lo stesso file in modo diverso. Da un filtro apparentemente banale quale il ridimensionamento di un'immagine si ottenga un pessimo risultato derivato da una routine di ridimensionamento bacata. Un'applicazione che genera frequentemente file core. La documentazione non viene installata con il port e può essere trovata sul web o nella directory work del port. Molte di queste applicazioni possono anche esibire Linuxismi. Ovvero, ci possono essere problemi risultanti dal modo in cui le librerie standard sono state implementate nelle distribuzioni Linux, o alcune modifiche al kernel di Linux che sono state apportate dagli autori delle applicazioni. Questi problemi possono non essere stati notati e aggirati dal mantainer del port, e possono portare comunque a problemi come questi: L'uso di /proc/cpuinfo per riconoscere le caratteristiche del processore. Un uso errato dei thread che può portare un programma a bloccare la propria esecuzione piuttosto che terminare correttamente. Software non ancora presente nella collezione dei port di FreeBSD che è comunemente usato unitamente all'applicazione. A questo punto, gli sviluppatori di queste applicazioni sono stati collaborativi con i maintainer dei port al fine di minimizzare la ricerca di soluzioni necessarie al processo di porting. MPlayer MPlayer è stata sviluppata di recente ed è un player in rapida evoluzione. Gli obbiettivi degli sviluppatori di MPlayer sono la velocità e la flessibilità su Linux e le altre famiglie di &unix;. Il progetto è partito non appena il fondatore del gruppo si stancò delle prestazioni degli altri riproduttori. C'è chi dice che l'interfaccia grafica sia stata sacrificata per un design essenziale. Tuttavia, una volta che si sono imparate perfettamente le opzioni da riga di comando e le scorciatoie, funziona decisamente bene. Compilazione di MPlayer MPlayer compilazione MPlayer è reperibile sotto multimedia/mplayer. MPlayer effettua una serie di controlli sull'hardware durante il processo di compilazione, che ha come risultato un binario che non potrà essere considerato portabile da una piattaforma ad un'altra. Questo è il motivo per cui risulta importante compilarlo usando il port piuttosto che il pacchetto contenente il binario. Inoltre, ulteriori opzioni possono essere specificate nella riga di comando di make, come descritto all'inizio della compilazione. &prompt.root; cd /usr/ports/multimedia/mplayer &prompt.root; make You can enable additional compilation optimizations by defining WITH_OPTIMIZED_CFLAGS You can enable GTK GUI by defining WITH_GUI. You can enable DVD support by defining WITH_DVD. You can enable SVGALIB support by defining WITH_SVGALIB. You can enable VORBIS sound support by defining WITH_VORBIS. You can enable XAnim DLL support by defining WITH_XANIM. Se hai installato x11-toolkits/gtk12, a questo punto si potrà abilitare la compilazione della GUI. Altrimenti, non vale la pena la fatica. Se si ha intenzione di vedere DVD (possibilmente codificati in CSS) con MPlayer si sarà costretti ad abilitare l'opzione per il supporto DVD qui La riproduzione non autorizzata di DVD è un grave atto criminale in alcuni paesi. Controlla le leggi locali prima di abilitare questa opzione. . Alcune opzioni utili sono: &prompt.root; make WITH_DVD=yes WITH_SVGALIB=yes Al momento, il port MPlayer creerà la sua documentazione in HTML e l'eseguibile mplayer. Sarà anche possibile compilare un codificatore, mencoder, uno strumento utile per ricodificare i video. Una modifica al Makefile lo rende disponibile. È possibile che venga abilitato di default nelle versioni successive del port. La documentazione HTML di MPlayer è molto istruttiva. Qualora il lettore trovasse le informazioni sull'hardware e le interfacce video in questo capitolo scarne, la documentazione di MPlayer risulta essere un ottimo supplemento. Se si stanno cercando informazioni riguardo il supporto video sotto &unix;, sarebbe utile trovare il tempo di leggere in modo preciso la documentazione di MPlayer. Utilizzo di MPlayer MPlayer utilizzo Ogni utente che voglia usare MPlayer deve creare la directory .mplayer sotto la propria home. Per creare questa directory necessaria, puoi digitare il seguente comando: &prompt.user; cd /usr/ports/multimedia/mplayer &prompt.user; make install-user Le opzioni del comando mplayer sono elencate nella pagina del manuale. Per qualunque altro dettaglio consulta la documentazione HTML. In questa sezione, descriveremo solamente alcuni degli usi più comuni. Per riprodurre un file, ad esempio testfile.avi, usando una delle varie interfacce video usa l'opzione : &prompt.user; mplayer -vo xv testfile.avi &prompt.user; mplayer -vo sdl testfile.avi &prompt.user; mplayer -vo x11 testfile.avi &prompt.root; mplayer -vo dga testfile.avi &prompt.root; mplayer -vo 'sdl:dga' testfile.avi È utile provare tutte queste opzioni, considerando che le prestazioni dipendono da svariati fattori e variano in modo considerevole a seconda dell'hardware. Per riprodurre un DVD, sostituisci testfile.avi con l'opzione dove N corrisponde al numero del titolo da riprodurre e DISPOSITIVO al dispositivo che identifica il DVD-ROM. Per esempio, per riprodurre il terzo titolo da /dev/dvd: &prompt.root; mplayer -vo dga -dvd 3 /dev/dvd Per interrompere, mettere in pausa, andare avanti e così via, leggi l'elenco delle associazioni dei tasti, che vengono elencati eseguendo mplayer -h o consulta la pagina man. Ulteriori opzioni utili per la riproduzione sono: che abilita la modalità schermo intero e che aiuta le prestazioni. Perchè la riga di comando di mplayer non diventi eccessivamente lunga, l'utente può creare il file .mplayer/config ed impostare lì i valori predefiniti: vo=xv fs=yes zoom=yes In ultimo, è possibile usare mplayer per estrarre una traccia DVD in un file .vob. Per estrarre la seconda traccia dal DVD, digita questo: &prompt.root; mplayer -dumpstream -dumpfile out.vob -dvd 2 /dev/dvd Il file ottenuto, out.vob, sarà in formato MPEG e potrà manipolato da un'altro programma descritto in questa sezione. mencoder mencoder Se hai scelto di installare mencoder quando hai compilato MPlayer, sei avvisato che è ancora un componente sperimentale. Prima di usare mencoder è una buona idea familiarizzare con le opzioni contenute nella documentazione HTML. Esiste anche una pagina man, ma non è utile senza la documentazione HTML. Esiste un numero considerevole di modi per migliorare la qualità, un bitrate più basso, cambiare codifica ed alcuni di questi trucchi può fare la differenza tra prestazioni più o meno accettabili. Di seguito un paio di esempi per cominciare. Prima di tutto, una semplice copia: &prompt.user; mencoder input.avi -oac copy -ovc copy -o output.avi Combinazioni errate di opzioni da riga di comando possono portare a file di output irriproducibili perfino con mplayer. Di conseguenza, se si vuole semplicemente estrarre una traccia, usare l'opzione eseguendo in mplayer. Per convertire il file input.avi in formato MPEG4 con l'audio codificato in MPEG3 (è necessario audio/lame): &prompt.user; mencoder input.avi -oac mp3lame -lameopts br=192 \ -ovc lavc -lavcopts vcodec=mpeg4:vhq -o output.avi Questo comando ha creato un file riproducibile con mplayer e xine. Il parametro input.avi può essere sostituito con ed eseguire il comando come root per ricodificare il capitolo DVD direttamente. Poichè si sarà certamente poco soddisfatti del risultato la prima volta, è consigliato eseguire il dump del capitolo e lavorare direttamente sul file. Il Riproduttore Video xine Il riproduttore video xine è un progetto dagli ampi obiettivi e non solo l'essere una soluzione unica per la riproduzione, ma anche una libreria di base riutilizzabile ed un eseguibile modulare che possa essere esteso con i plugin. È disponibile sia come pacchetto che come port, sotto multimedia/xine. xine è ancora un pò rozzo, ma è chiaramente un buon inizio. In pratica, xine necessita sia di una CPU veloce che di una scheda video veloce o il supporto per l'estensione XVideo. L'interfaccia grafica è utilizzabile, ma ancora mal disegnata. Allo stato attuale, non ci sono moduli distribuiti con xine che possano riprodurre DVD codificati in CSS. Esistono distribuzioni di terze parti che hanno moduli di questo genere già compilati, ma nessuno di questi esiste nella FreeBSD Ports Collection. Comparato con MPlayer, xine offre maggiori caratteristiche all'utente ma, allo stesso tempo, non rende disponibile all'utente un controllo più accurato. Il riproduttore video xine funziona molto meglio sulle interfacce XVideo. Di default, xine si avvierà con un'interfaccia grafica. Si possono quindi usare i menu per aprire per aprire un file specifico: &prompt.user; xine Alternativamente, può essere invocato per aprire direttamente un file senza l'interfaccia grafica, con il comando: &prompt.user; xine -g -p mymovie.avi Le Utility transcode Il software transcode non è un riproduttore, piuttosto un insieme di strumenti per ricodificare file .avi e .mpg. Con transcode, si ha la possibilità di unire file video, riparare file corrotti ed utilizzare strumenti da riga di comando con interfaccie che utilizzano i flussi stdin/stdout. Così come MPlayer, anche transcode è un software in fase sperimentale che deve essere compilato usando il port multimedia/transcode. Sono disponibili parecchie opzioni da passare a make. Io consiglio: &prompt.root; make WITH_LIBMPEG2=yes Se hai intenzione di installare multimedia/avifile, allora aggiungi l'opzione WITH_AVIFILE alla riga di comando di make, così come di seguito: &prompt.root; make WITH_AVIFILE=yes WITH_LIBMPEG2=yes Ecco due esempi di come usare transcode per la conversione video che produce un output ridimensionato. Il primo, codifica il risultato come un file openDIVX AVI, mentre il secondo codifica nel formato MPEG, più portabile. &prompt.user; transcode -i input.vob -x vob -V -Z 320x240 \ -y opendivx -N 0x55 -o output.avi &prompt.user; transcode -i input.vob -x vob -V -Z 320x240 \ -y mpeg -N 0x55 -o output.tmp &prompt.user; tcmplex -o output.mpg -i output.tmp.m1v -p output.tmp.mpa -m 1 Esiste una pagina man per transcode, ma c'è poca documentazione sulle utility tc* (come per esempio tcmplex) che vengono installate. Tuttavia, l'opzione a riga di comando può sempre essere usata per avere delle brevi istruzioni d'uso del comando. In confronto, transcode gira molto più lentamente rispetto a mencoder, ma risulta essere un'ottima alternativa per produrre file in formati più vari. Si sa che gli MPEG creati con transcode funzionano con &windows.media; Player ed Apple &quicktime;, ad esempio. Ulteriori Letture I vari package di applicazioni video per FreeBSD si stanno evolvendo rapidamente. È abbastanza possibile che in un futuro vicino molti dei problemi discussi qui saranno risolti. Nel frattempo, chiunque voglia ottenere il massimo dalle capacità A/V di FreeBSD, dovrà unire alla meglio la conoscenza che deriva dalle svariate FAQ e guide con l'uso di queste poche applicazioni. Questa sezione esiste per fornire al lettore indicazioni a queste informazioni aggiuntive. La Documentazione di MPlayer è molto istruttiva sul piano tecnico. Questa documentazione, probabilmente, dovrà essere consultata da chiunque voglia ottenere un alto grado di conoscenza del video sotto &unix;. La mailing list di MPlayer risulta abbastanza ostile a chiunque non si sia preoccupato di leggere la documentazione, se si ha intenzione di segnalar loro un bug, RTFM. L'HOWTO di xine contiene un capitolo su come aumentare le prestazioni che è comune a tutti i riproduttori. In ultimo, ci sono alcuni applicativi promettenti che il lettore può provare: Avifile che è anche un port multimedia/avifile. Ogle che è anche un port multimedia/ogle. Xtheater multimedia/dvdauthor, un package open source per la creazione di DVD. Josef El-Rayes Contributo originale di Marc Fonvieille Ampliato e adattato da Configurazione delle Schede TV schede TV Introduzione Le schede TV permettono di visualizzare la TV via onde radio o via cavo sul tuo computer. La maggior parte di queste accettano in input video composito tramite connettori RCA o S-video e alcune di queste schede hanno un sintonizzatore radio FM. &os; fornisce supporto per le schede TV su bus PCI che usano un chip di acquisizione video Brooktree Bt848/849/878/879 o Conexant CN-878/Fusion 878a tramite il driver &man.bktr.4;. Devi anche assicurarti che la scheda abbia un sintonizzatore supportato, consulta la pagina man di &man.bktr.4; per una lista dei sintonizzatori supportati. Aggiunta del Driver Per usare la scheda, devi caricare il driver &man.bktr.4;, e questo può essere fatto aggiungendo la seguente riga al file /boot/loader.conf in questo modo: bktr_load="YES" Alternativamente, puoi compilare staticamente il supporto per la scheda TV nel tuo kernel, in questo caso aggiungi le seguenti righe alla configurazione del tuo kernel: - + device bktr device iicbus device iicbb device smbus Questi driver aggiuntivi sono necessari poiché le componenti della scheda sono interconnesse tramite un bus I2C. Quindi compila ed installa un nuovo kernel. Una volta che hai aggiunto il supporto al tuo sistema, devi riavviare la macchina. Durante il processo di avvio, la tua scheda TV dovrebbe apparire, come in questo esempio: bktr0: <BrookTree 848A> mem 0xd7000000-0xd7000fff irq 10 at device 10.0 on pci0 iicbb0: <I2C bit-banging driver> on bti2c0 iicbus0: <Philips I2C bus> on iicbb0 master-only iicbus1: <Philips I2C bus> on iicbb0 master-only smbus0: <System Management Bus> on bti2c0 bktr0: Pinnacle/Miro TV, Philips SECAM tuner. Ovviamente questi messaggi possono differire a seconda dell'hardware. Tuttavia dovresti controllare se il sintonizzatore viene rilevato correttamente; è sempre possibile modificare alcuni dei parametri rilevati tramite le MIB di &man.sysctl.8; e le opzioni nel file di configurazione del kernel. Ad esempio, se vuoi imporre che il sintonizzatore sia un Philips SECAM, dovresti aggiungere la riga seguente al file di configurazione del kernel: options OVERRIDE_TUNER=6 o puoi usare direttamente &man.sysctl.8;: &prompt.root; sysctl hw.bt848.tuner=6 Guarda la pagina man di &man.bktr.4; e il file /usr/src/sys/conf/NOTES per maggiori dettagli sulle opzioni disponibili. (Se sei sotto &os; 4.X, sostituisci /usr/src/sys/conf/NOTES con /usr/src/sys/i386/conf/LINT.) Applicazioni Utili Per usare la tua scheda TV devi installare una delle seguenti applicazioni: multimedia/fxtv fornisce capacità di TV-in-una-finestra e acquisizione di immagini/audio/video. multimedia/xawtv è anch'esso un'applicazione TV, con le stesse caratteristiche di fxtv. misc/alevt decodifica e visualizza Videotext/Teletext. audio/xmradio, un'applicazione per usare il sintonizzatore radio FM che hanno alcune schede TV. audio/wmtune, un'applicazione desktop maneggevole per i sintonizzatori radio. Altre applicazioni sono disponibili nella &os; Ports Collection. Risoluzione dei Problemi Se incontri qualche problema con la tua scheda TV, dovresti verificare dapprima se il chip di acquisizione video e il sintonizzatore sono realmente supportati dal driver &man.bktr.4; e se hai usato le corrette opzioni di configurazione. Per maggiore supporto e varie domande sulla tua scheda video potresti voler leggere ed usare gli archivi della mailing list &a.multimedia.name;. diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/pgpkeys/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/pgpkeys/chapter.sgml index f1e299c6e3..5e4b494f94 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/pgpkeys/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/pgpkeys/chapter.sgml @@ -1,791 +1,806 @@ Chiavi PGP chiavi pgp Nel caso tu debba verificare una firma o inviare un messaggio cifrato a una delle cariche ufficiali o a uno degli sviluppatori, qui puoi trovare per tua comodità una serie di chiavi. Un keyring completo degli utenti FreeBSD.org è disponibile per il download da http://www.FreeBSD.org/doc/pgpkeyring.txt. + url="&url.main;/doc/pgpkeyring.txt">http://www.FreeBSD.org/doc/pgpkeyring.txt. Cariche Ufficiali &a.security-officer; &pgpkey.security-officer; &a.core-secretary; &pgpkey.core-secretary; Membri del Core Team &a.imp; &pgpkey.imp; &a.jhb; &pgpkey.jhb; &a.kuriyama; &pgpkey.kuriyama; &a.murray; &pgpkey.murray; &a.peter; &pgpkey.peter; &a.wes; &pgpkey.wes; Sviluppatori &a.will; &pgpkey.will; &a.mat; &pgpkey.mat; &a.asami; &pgpkey.asami; &a.dougb; &pgpkey.dougb; &a.tobez; &pgpkey.tobez; &a.mbr; &pgpkey.mbr; &a.harti; &pgpkey.harti; &a.obraun; &pgpkey.obraun; &a.jmb; &pgpkey.jmb; &a.brueffer; &pgpkey.brueffer; &a.markus; &pgpkey.markus; &a.wilko; &pgpkey.wilko; &a.jon; &pgpkey.jon; &a.luoqi; &pgpkey.luoqi; &a.ache; &pgpkey.ache; &a.seanc; &pgpkey.seanc; &a.cjh; &pgpkey.cjh; &a.cjc; &pgpkey.cjc; &a.marcus; &pgpkey.marcus; &a.nik; &pgpkey.nik; &a.ceri; &pgpkey.ceri; &a.brooks; &pgpkey.brooks; &a.pjd; &pgpkey.pjd; &a.bsd; &pgpkey.bsd; &a.dd; &pgpkey.dd; &a.ale; &pgpkey.ale; &a.peadar; &pgpkey.peadar; &a.josef; &pgpkey.josef; &a.ue; &pgpkey.ue; &a.ru; &pgpkey.ru; &a.le; &pgpkey.le; + + &a.stefanf; + &pgpkey.stefanf; + + &a.jedgar; &pgpkey.jedgar; &a.green; &pgpkey.green; &a.lioux; &pgpkey.lioux; &a.fanf; &pgpkey.fanf; &a.blackend; &pgpkey.blackend; &a.petef; &pgpkey.petef; &a.billf; &pgpkey.billf; &a.patrick; &pgpkey.patrick; &a.gioria; &pgpkey.gioria; &a.jmg; &pgpkey.jmg; &a.dannyboy; &pgpkey.dannyboy; &a.dhartmei; &pgpkey.dhartmei; &a.jhay; &pgpkey.jhay; &a.sheldonh; &pgpkey.sheldonh; &a.mikeh; &pgpkey.mikeh; &a.ghelmer; &pgpkey.ghelmer; &a.mux; &pgpkey.mux; &a.mich; &pgpkey.mich; &a.foxfair; &pgpkey.foxfair; &a.jkh; &pgpkey.jkh; &a.trevor; &pgpkey.trevor; &a.phk; &pgpkey.phk; &a.joe; &pgpkey.joe; &a.vkashyap; &pgpkey.vkashyap; &a.kris; &pgpkey.kris; &a.keramida; &pgpkey.keramida; &a.fjoe; &pgpkey.fjoe; &a.andreas; &pgpkey.andreas; &a.sergei; &pgpkey.sergei; &a.maxim; &pgpkey.maxim; &a.jkoshy; &pgpkey.jkoshy; &a.rik; &pgpkey.rik; &a.rushani; &pgpkey.rushani; &a.clement; &pgpkey.clement; &a.mlaier; &pgpkey.mlaier; &a.alex; &pgpkey.alex; &a.erwin; &pgpkey.erwin; &a.leeym; &pgpkey.leeym; &a.netchild; &pgpkey.netchild; &a.ijliao; &pgpkey.ijliao; &a.clive; &pgpkey.clive; &a.arved; &pgpkey.arved; &a.scottl; &pgpkey.scottl; &a.pav; &pgpkey.pav; &a.bmah; &pgpkey.bmah; &a.mtm; &pgpkey.mtm; &a.dwmalone; &pgpkey.dwmalone; &a.matusita; &pgpkey.matusita; &a.ken; &pgpkey.ken; &a.dinoex; &pgpkey.dinoex; &a.sanpei; &pgpkey.sanpei; &a.jim; &pgpkey.jim; &a.marcel; &pgpkey.marcel; &a.tmm; &pgpkey.tmm; &a.rich; &pgpkey.rich; &a.knu; &pgpkey.knu; &a.max; &pgpkey.max; &a.yoichi; &pgpkey.yoichi; &a.bland; &pgpkey.bland; &a.simon; &pgpkey.simon; &a.anders; &pgpkey.anders; &a.obrien; &pgpkey.obrien; &a.philip; &pgpkey.philip; &a.hmp; &pgpkey.hmp; &a.mp; &pgpkey.mp; &a.roam; &pgpkey.roam; &a.den; &pgpkey.den; &a.pirzyk; &pgpkey.pirzyk; &a.jdp; &pgpkey.jdp; &a.krion; &pgpkey.krion; &a.markp; &pgpkey.markp; &a.thomas; &pgpkey.thomas; &a.dfr; &pgpkey.dfr; &a.trhodes; &pgpkey.trhodes; &a.benno; &pgpkey.benno; &a.paul; &pgpkey.paul; &a.roberto; &pgpkey.roberto; &a.guido; &pgpkey.guido; &a.niklas; &pgpkey.niklas; &a.marks; &pgpkey.marks; &a.hrs; &pgpkey.hrs; &a.wosch; &pgpkey.wosch; &a.das; &pgpkey.das; &a.schweikh; &pgpkey.schweikh; &a.gshapiro; &pgpkey.gshapiro; &a.arun; &pgpkey.arun; &a.vanilla; &pgpkey.vanilla; &a.cshumway; &pgpkey.cshumway; &a.demon; &pgpkey.demon; &a.jesper; &pgpkey.jesper; &a.scop; &pgpkey.scop; &a.kensmith; &pgpkey.kensmith; &a.ben; &pgpkey.ben; &a.des; &pgpkey.des; &a.sobomax; &pgpkey.sobomax; &a.dcs; &pgpkey.dcs; &a.brian; &pgpkey.brian; &a.nsouch; &pgpkey.nsouch; &a.vs; &pgpkey.vs; &a.gsutter; &pgpkey.gsutter; + + &a.metal; + &pgpkey.metal; + + &a.nyan; &pgpkey.nyan; &a.mi; &pgpkey.mi; &a.gordon; &pgpkey.gordon; + + &a.lth; + &pgpkey.lth; + + &a.thierry; &pgpkey.thierry; &a.viny; &pgpkey.viny; &a.nectar; &pgpkey.nectar; &a.adamw; &pgpkey.adamw; &a.nate; &pgpkey.nate; &a.wollman; &pgpkey.wollman; &a.joerg; &pgpkey.joerg; &a.phantom; &pgpkey.phantom; diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/ports/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/ports/chapter.sgml index 08fcddb19a..ea8f69797e 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/ports/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/ports/chapter.sgml @@ -1,1310 +1,1310 @@ Installazione delle Applicazioni: Port e Package Sinossi port package FreeBSD è distribuito con una ricca collezione di strumenti di sistema come parte base del sistema. Comunque, c'è molto che si può fare prima che sia necessario installare un'applicazione aggiuntiva di terze parti. FreeBSD fornisce due tecnologie complementari per installare software di terze parti sul tuo sistema: la FreeBSD Port Collection, ed i packages contenenti i binari del software. Puoi usare entrambi questi sistemi per installare l'ultima versione della tua applicazione preferita dai dispositivi locali o direttamente dalla rete. Dopo aver letto questo capitolo, saprai: Come installare i package contenenti i binari delle applicazioni di terze parti. Come compilare le applicazioni di terze parti dalla collezione dei port. Come rimuovere i package o i port installati in precedenza. Come modificare i valori di default utilizzati dalla collezione dei port. Come aggiornare i tuoi port. Uno Sguardo all'Installazione del Software Se hai già usato un sistema &unix; prima d'ora saprai che la procedura tipica per installare software di terze parti è simile a questa: Scaricare il software, che potrebbe essere distribuito sotto forma di codice sorgente, o come binario. Scompattare il software dal suo formato di distribuzione (tipicamente un tarball compresso con &man.compress.1;, &man.gzip.1;, o con &man.bzip2.1;). Individuare la documentazione (probabilmente un file INSTALL o un file README, o qualche file nella sottodirectory doc/) e leggere come installare il software. Se il software è stato distribuito sotto forma di sorgente, compilarlo. Questa fase può coinvolgere la modifica di un Makefile, oppure l'esecuzione di uno script configure, e qualche altro lavoro. Installare e testare il software. E questo se tutto va bene. Se stai installando del software di cui non è stato deliberatamente effettuato il porting in FreeBSD potresti perfino dover modificare il codice per farlo funzionare correttamente. Se vuoi, puoi continuare ad installare il software su FreeBSD nel modo tradizionale. Comunque, FreeBSD fornisce due tecnologie che possono farti risparmiare molti sforzi: i package e i port. Nel momento in cui scrivo, sono disponibili più di &os.numports; applicazioni di terze parti tramite questi due metodi. Per ogni applicazione, il package di FreeBSD per quella applicazione consiste in un singolo file che devi scaricare. Il package contiene una copia pre-compilata di tutti i comandi dell'applicazione, così come i file di configurazione e di documentazione. Una volta scaricato il package, questo può essere manipolato con i comandi di gestione dei package di FreeBSD, come &man.pkg.add.1;, &man.pkg.delete.1;, &man.pkg.info.1;, e così via. L'installazione di una nuova applicazione può essere fatta con un singolo comando. In FreeBSD un port di un'applicazione è un insieme di file predisposti per automatizzare il processo di compilazione dell'applicazione partendo dal codice sorgente. Ricorda che ci sono molte fasi che normalmente devi eseguire se vuoi compilare un programma autonomamente (scaricare, scompattare, correggere, compilare, installare). I file che costituiscono un port contengono tutte le informazioni necessarie per permettere al sistema di fare questo lavoro al posto tuo. Tu esegui una manciata di semplici comandi e il codice sorgente dell'applicazione viene automaticamente scaricato, estratto, corretto, compilato, ed installato. Di fatto, il sistema dei port può anche essere usato per generare package che possono essere successivamente manipolati con pkg_add ed altri comandi di gestione dei package che saranno presentati tra poco. Sia i package che i port comprendono il meccanismo delle dipendenze. Supponiamo che tu voglia installare un'applicazione che dipende da un specifica libreria. Sia l'applicazione che la libreria sono disponibili in FreeBSD come port o come package. Se usi il comando pkg_add o il sistema dei port per installare l'applicazione, entrambi noteranno che la libreria non è installata, e automaticamente la installeranno per prima. Dato che le due tecnologie sono abbastanza simili, probabilmente vorrai sapere perché FreeBSD le usa entrambe. I package e i port hanno i loro punti forte, e l'utilizzo dell'uno o dell'altro dipende dalle proprie preferenze personali. Benefici dei Package Il tarball compresso di un package è tipicamente più piccolo del tarball compresso contenente il codice sorgente della stessa applicazione. I package non richiedono alcuna compilazione aggiuntiva. Per grandi applicazioni, come Mozilla, KDE, oppure GNOME questo può essere importante, sopra tutto se usi un sistema lento. I package non richiedono la conoscenza del processo di compilazione del software su FreeBSD. Benefici dei Port I package sono normalmente compilati con opzioni conservative, poiché devono poter funzionare su un parco macchine il più ampio possibile. Con l'installazione dai port, puoi aggiustare le opzioni di compilazione per produrre (per esempio) del codice che sia specifico per un Pentium IV o un processore Athlon. Alcune applicazioni hanno delle opzioni attivabili al tempo di compilazione che permettono di modificare il comportamento delle applicazioni stesse. Per esempio, Apache può essere configurato con un'ampia varietà di differenti opzioni built-in. Effettuando la compilazione dal port non sei costretto ad accettare le opzioni di default, e puoi settarle tu stesso. In alcuni casi, ci possono essere più package per la stessa applicazione a seconda dei settaggi ivi contenuti. Per esempio, Ghostscript è disponibile come package ghostscript e come package ghostscript-nox11, a seconda che tu abbia o meno installato un server X11. Questa sorta di adattamento è possibile con i package, ma diviene impossibile nel caso in cui un'applicazione ha più di una o due diverse opzioni che si possono dare al tempo di compilazione. Le condizioni di licenza di alcune distribuzioni di software proibiscono la distribuzione dei binari. Tali software devono essere distribuiti come codice sorgente. Alcune persone non si fidano della distribuzione dei binari. Con il codice sorgente, puoi (in teoria) controllare il codice e cercare i suoi potenziali problemi. Se hai delle patch, hai bisogno del sorgente per applicarle. Ad alcune persone piace avere il codice sorgente, in modo tale da poterlo leggerlo se sono annoiati, hackerarlo, prenderne in prestito delle parti (licenza permettendo, naturalmente), e così via. Per tenersi al corrente sugli aggiornamenti dei port, iscriviti alla &a.ports; e alla &a.ports-bugs;. Prima di installare qualche applicazione, dovresti verificare per eventuali problemi di sicurezza relativi alla tua applicazione. Inoltre puoi installare il port security/portaudit che verificherà in modo automatico tutte le applicazioni installate a caccia di vulnerabilità note, e verrà fatta una verifica anche prima della compilazione dei port. Puoi usare il comando portaudit -F -a dopo che hai installato qualche package. Il resto del capitolo spiegherà come usare i package ed i port per installare e gestire il software di terze parti su FreeBSD. Ricerca della Propria Applicazione Prima di poter installare delle applicazioni devi sapere quale applicazione ti serve, e come viene chiamata. La lista delle applicazioni disponibili su FreeBSD cresce continuamente. Fortunatamente, ci sono diversi sistemi per trovare quello che ti serve: Il sito web di FreeBSD mantiene all'indirizzo http://www.FreeBSD.org/ports/ + url="&url.main;/ports/index.html">http://www.FreeBSD.org/ports/ una lista aggiornata in cui puoi cercare tutte le applicazioni correntemente disponibili. I port sono divisi in categorie, e puoi sia cercare un'applicazione in base al nome (se lo conosci), sia visionare tutte le applicazioni disponibili in una data categoria. FreshPort Dan Langille mantiene FreshPort, all'indirizzo . FreshPort segue in tempo reale i cambiamenti delle applicazioni nell'albero dei port, permettendoti di controllare uno o più port, e dandoti la possibilità di essere avvisato tramite email quando questi vengono aggiornati. FreshMeat Se non conosci il nome dell'applicazione che desideri, prova ad usare un sito come FreshMeat () per trovare l'applicazione, quindi controlla sul sito di FreeBSD per vedere se è già stato effettuato il porting. Chern Lee Contributo di Utilizzo del Sistema dei Package Installazione di un Package package installazione pkg_add Puoi usare l'utility &man.pkg.add.1; per installare un package di FreeBSD da un file locale o da un server sulla rete. Scaricare un Package Manualmente e Installarlo da Locale &prompt.root; ftp -a ftp2.FreeBSD.org Connected to ftp2.FreeBSD.org. 220 ftp2.FreeBSD.org FTP server (Version 6.00LS) ready. 331 Guest login ok, send your email address as password. 230- 230- This machine is in Vienna, VA, USA, hosted by Verio. 230- Questions? E-mail freebsd@vienna.verio.net. 230- 230- 230 Guest login ok, access restrictions apply. Remote system type is UNIX. Using binary mode to transfer files. ftp> cd /pub/FreeBSD/ports/packages/sysutils/ 250 CWD command successful. ftp> get lsof-4.56.4.tgz local: lsof-4.56.4.tgz remote: lsof-4.56.4.tgz 200 PORT command successful. 150 Opening BINARY mode data connection for 'lsof-4.56.4.tgz' (92375 bytes). 100% |**************************************************| 92375 00:00 ETA 226 Transfer complete. 92375 bytes received in 5.60 seconds (16.11 KB/s) ftp> exit &prompt.root; pkg_add lsof-4.56.4.tgz Se non hai una raccolta di package locale (per esempio il set dei CDROM di FreeBSD) allora probabilmente ti risulterà più facile usare &man.pkg.add.1; con l'opzione . In questo modo &man.pkg.add.1; determina automaticamente la corretta release e il giusto formato dell'oggetto, quindi scarica il package da un sito FTP e lo installa. pkg_add &prompt.root; pkg_add -r lsof L'esempio qui sopra scarica il giusto package e lo installa senza nessun ulteriore intervento. Se vuoi specificare un sito mirror dei package di &os; alternativo, invece del sito di distibuzione principale, devi settare la variabile PACKAGESITE come desiderato, in modo tale da sovrascrivere i settaggi di default. &man.pkg.add.1; usa &man.fetch.3; per scaricare i file, il quale rispetta varie variabili d'ambiente, incluse FTP_PASSIVE_MODE, FTP_PROXY, e FTP_PASSWORD. Puoi aver bisogno di settarne qualcuna se la tua macchina è dietro un firewall, o se utilizzi un proxy FTP/HTTP. Leggi &man.fetch.3; per la lista completa. Nell'esempio precedente si può anche notare che viene usato lsof al posto di lsof-4.56.4. Quando viene usata la modalità di prelevamento da remoto, il numero di versione del package non deve essere specificato. &man.pkg.add.1; prenderà automaticamente l'ultima versione dell'applicazione. I file dei package sono distribuiti nel formato .tgz. Puoi trovarli in , oppure sui CDROM della distribuzione di FreeBSD. Ogni CD contenuto nel set dei quattro CD (e nel PowerPak, ecc.) contiene i package nella directory /packages. La disposizione dei package è simile a quella dell'albero /usr/ports. Ogni categoria ha la propria directory, ed ogni package può essere trovato dentro la directory All. La struttura delle directory del sistema dei package eguaglia quella dei port; questi due sistemi lavorano l'uno con l'altro per formare l'intero sistema dei package/port. Gestione dei Package package gestione L'utility &man.pkg.info.1; elenca e descrive i vari package installati. pkg_info &prompt.root; pkg_info cvsup-16.1 Un comune sistema di distribuzione dei file in rete ottimizzato per CVS docbook-1.2 Meta-port delle varie versioni del DTD DocBook ... L'utility &man.pkg.version.1; riassume le versioni di tutti i package installati. Paragona le versioni dei package con le versioni correnti trovate nell'albero dei port. pkg_version &prompt.root; pkg_version cvsup = docbook = ... I simboli nella seconda colonna indicano il risultato del confronto tra la versione installata e quella disponibile in locale nell'albero dei port. Simbolo Significato = Le versioni del package installato e di quello disponibile in locale nell'albero dei port sono uguali. < La versione installata è precedente a quella disponibile nell'albero dei port. > La versione installata è più aggiornata di quella trovata in locale nell'albero dei port. (L'albero dei port locale è probabilmente da aggiornare) ? Il package installato non può essere trovato nell'indice dei port. (Questo può succedere, per esempio, se un port installato viene rimosso dalla collezione dei port oppure viene rinominato.) * Ci sono più versioni del package. Cancellazione di un Package pkg_delete package cancellare Per rimuovere un package installato in precedenza, usa l'utility &man.pkg.delete.1;. &prompt.root; pkg_delete xchat-1.7.1 Miscellanea Tutte le informazioni sui package sono memorizzate nella directory /var/db/pkg. La lista dei file installati e le descrizioni di ogni package possono essere trovate all'interno dei file di questa directory. Utilizzo della Collezione dei Port Le sezioni seguenti forniscono le istruzioni basilari sull'uso della collezione dei port per installare e rimuovere programmi dal tuo sistema. Ottenimento della Collezione dei Port Prima che tu possa installare i port, devi procurarti la collezione dei port—che essenzialmente è un set di Makefiles, patch, e file di descrizione collocati in /usr/ports. Durante l'installazione del tuo sistema FreeBSD, sysinstall ti ha chiesto se volevi installare la collezione dei port. Se hai rifiutato, puoi seguire queste istruzioni per ottenerla: Il Metodo Sysinstall Questo metodo richiede ancora l'uso di sysinstall per installare manualmente la collezione dei port. Esegui da root /stand/sysinstall come mostrato qui sotto: &prompt.root; /stand/sysinstall Scorri verso il basso e seleziona Configure, premi Invio. Scorri verso il basso e seleziona Distributions, premi Invio. Scorri verso il basso fino a ports, premi Spazio. Scorri verso l'alto fino a Exit, premi Invio. Seleziona il modo di installazione desiderato, come CDROM, FTP, e così via. Scorri verso l'alto fino a Exit e premi Invio. Premi X per uscire da sysinstall. Un altro metodo per ottenere la tua collezione dei port e per mantenerla aggiornata consiste nell'utilizzo di CVSup. Dai un'occhiata al file di CVSup riguardante i port, /usr/share/examples/cvsup/ports-supfile. Guarda Usare CVSup () per maggiori informazioni sull'uso di CVSup e del file menzionato. Il Metodo CVSup Questo è un rapido metodo che utilizza CVSup per ottenere la collezione dei port. Se vuoi mantenere il tuo albero dei port aggiornato, o imparare di più su CVSup, leggi la sezione menzionata in precedenza. Installa il port net/cvsup. Guarda Installazione di CVSup () per maggiori dettagli. Da root, copia il file /usr/share/examples/cvsup/ports-supfile in un nuovo posto, come in /root o nella tua directory home. Edita ports-supfile. Cambia CHANGE_THIS.FreeBSD.org in un server CVSup vicino a te. Guarda Mirror CVSup () per una lista completa dei siti mirror. Esegui cvsup: &prompt.root; cvsup -g -L 2 /root/ports-supfile Poco dopo aver eseguito questo comando verranno scaricate e applicate alla tua collezione dei port tutte le modifiche recenti, anche se di fatto i port già compilati sul tuo sistema non verranno aggiornati. Installazione dei Port port installazione La prima cosa che dovrebbe essere chiara quando si ha a che fare con la collezione dei port è l'effettivo significato di scheletro di un port. Brevemente, lo scheletro di un port è un insieme minimo di file che dice al tuo sistema FreeBSD come compilare ed installare un programma in modo pulito. Ogni scheletro di un port include: Un Makefile. Il Makefile contiene varie espressioni che specificano come l'applicazione deve essere compilata e dove deve essere installata sul tuo sistema. Un file distinfo. Questo file contiene informazioni sui file che devono essere scaricati per la compilazione del port e sui loro checksum (somme di controllo), utilizzati per verificare che quei file non siano stati corrotti durante il download. Una directory files. Questa directory contiene le patch utilizzate per la compilazione e per l'installazione del programma sul tuo sistema FreeBSD. Le patch sono sostanzialmente piccoli file che specificano come modificare alcuni file. Sono in puro formato di testo, e in modo grossolano dicono Rimuovi la riga 10 o Cambia la riga 26 in .... Le patch sono anche conosciute con il termine diff poichè sono generate dal programma &man.diff.1;. Questa directory può anche contenere altri file utilizzati per la costruzione del port. Un file pkg-descr. Questo file contiene una descrizione del programma più dettagliata, spesso su più righe di testo. Un file pkg-plist. Questo file contiene l'elenco di tutti i file che saranno installati dal port. Dice anche al sistema dei port quale file rimuovere durante la disinstallazione. Alcuni port hanno altri file, come pkg-message. Il sistema dei port li usa per affrontare speciali situazioni. Se vuoi maggiori dettagli su questi file, e sui port in generale, leggi attentamente il Manuale del Porter di FreeBSD. Ora che hai acquisito abbastanza informazioni sull'utilizzo della collezione dei port, sei pronto per installare il tuo primo port. Ci sono due modi per installare un port, entrambi spiegati qui sotto. Comunque, prima di addentrarci in questi due metodi, devi decidere quale port installare. Ci sono vari modi per farlo, e quello più semplice è consultare la lista dei port sul sito web di + url="&url.main;/ports/index.html">la lista dei port sul sito web di FreeBSD. Puoi sia navigare tra i port ivi elencati sia usare la funzione di ricerca del sito. Ogni port include anche una breve descrizione che puoi leggere prima di decidere se installarlo o meno. Un altro metodo è quello di usare il comando &man.whereis.1;. Semplicemente digita whereis file, dove file è il programma che vuoi installare. Se viene trovato sul tuo sistema, ti verrà indicato dove si trova, in modo simile a quanto segue: &prompt.root; whereis lsof lsof: /usr/ports/sysutils/lsof Questo ci dice che lsof (un'utility di sistema) si trova nella directory /usr/ports/sysutils/lsof. Un altro modo per trovare un determinato port è quello di usare il meccanismo di ricerca contenuto nella collezione dei port. Per usare questo servizio di ricerca, devi posizionarti nella directory /usr/ports. Una volta in quella directory, lancia make search name=nome-programma dove nome-programma è il nome del programma che vuoi cercare. Per esempio, se vuoi cercare lsof: &prompt.root; cd /usr/ports &prompt.root; make search name=lsof Port: lsof-4.56.4 Path: /usr/ports/sysutils/lsof Info: Elenca informazioni sui file aperti (simile a fstat(1)) Maint: obrien@FreeBSD.org Index: sysutils B-deps: R-deps: La parte di output sulla quale devi porre particolare attenzione è la riga Path:, che ti dice dove puoi trovare il port. Le altre informazioni riportate non sono necessarie per installare il port, e quindi non saranno trattate in questa sede. Inoltre per una ricerca più complessa puoi usare make search key=stringa dove stringa fa parte del testo da cercare. Questo ricerca nei nomi dei port, nei commenti, nelle descrizioni e nelle dipendenze e può essere usato per cercare port che si riferiscono ad un argomento particolare anche se non conosci il nome del programma che stai cercando. In entrambi i casi, la stringa di ricerca è case-insensitive. La ricerca per LSOF produrrà gli stessi risultati della ricerca per lsof. Devi essere root per installare i port. Ora che hai trovato un port da installare, sei pronto per l'installazione vera e propria. Il port include istruzioni su come compilare il codice sorgente, ma non include il codice sorgente stesso. Devi prendere il codice sorgente da un CDROM o da Internet. L'autore del codice sorgente può distribuirlo come desidera. Quasi sempre è un file di archivio tar compresso con gzip, ma potrebbe essere stato compresso con un altro tool o perfino potrebbe essere non compresso. Il codice sorgente del programma, in qualsiasi forma sia, è chiamato con il termine distfile. Puoi ottenere questo distfile da un CDROM o da Internet. Prima di installare qualche port, dovresti assicurarti di avere l'albero della collezione dei port aggiornato e dovresti verificare per eventuali problemi di sicurezza relativi alla tua applicazione. Una verifica delle vulnerabilità di sicurezza può essere fatta in modo automatico con portaudit prima dell'installazione di nuove aplicazioni. Questo strumento può essere trovato nella collezione dei port (security/portaudit). Esegui portaudit -F prima di installare un nuovo port, per aggiornare la base di dati delle vulnerabilità. Durante la verifica giornaliera del sistema verrà fatto un controllo di integrità e un aggiornamento della base di dati delle vulnerabilità. Per maggiori informazioni leggi le pagine man &man.portaudit.1; e &man.periodic.8;. Installazione dei Port dal CDROM port installazione da CDROM Le immagini ufficiali su CDROM del progetto FreeBSD non includono più i distfile. Occupano molto spazio che è meglio utilizzato per i package precompilati. I prodotti su CDROM come il FreeBSD PowerPak includono i distfile, e puoi ordinare questi set da un venditore come FreeBSD Mall. Questa sezione presuppone che tu abbia un simile set di CDROM di FreeBSD. Metti il tuo CDROM di FreeBSD nell'apposito lettore. Montalo su /cdrom. (Se usi un punto di mount differente, l'installazione non funzionerà.) Per prima cosa, vai nella directory del port che vuoi installare: &prompt.root; cd /usr/ports/sysutils/lsof Una volta dentro la directory lsof, vedrai lo scheletro del port. Il prossimo passo riguarda la compilazione, o costruzione, del port. Questo viene fatto semplicemente digitando make al prompt. Una volta che hai fatto questo, dovresti vedere qualcosa simile a quanto segue: &prompt.root; make >> lsof_4.57D.freebsd.tar.gz doesn't seem to exist in /usr/ports/distfiles/. >> Attempting to fetch from file:/cdrom/ports/distfiles/. ===> Extracting for lsof-4.57 ... [l'output dell'estrazione è stato tagliato] ... >> Checksum OK for lsof_4.57D.freebsd.tar.gz. ===> Patching for lsof-4.57 ===> Applying FreeBSD patches for lsof-4.57 ===> Configuring for lsof-4.57 ... [l'output della configurazione è stato tagliato] ... ===> Building for lsof-4.57 ... [l'output della compilazione è stato tagliato] ... &prompt.root; Nota che una volta terminata la compilazione ritornerai al tuo prompt. Il prossimo passo riguarda l'installazione del port. Per installarlo, devi semplicemente affiancare una parola al comando make, e questa parola è install: &prompt.root; make install ===> Installing for lsof-4.57 ... [l'output dell'installazione è stato tagliato] ... ===> Generating temporary packing list ===> Compressing manual pages for lsof-4.57 ===> Registering installation for lsof-4.57 ===> SECURITY NOTE: I binari di questo port richiedono l'esecuzione con alti privilegi. &prompt.root; Quando ritornerai al tuo prompt, dovresti essere in grado di eseguire l'applicazione che hai appena installato. Siccome lsof è un programma che lavora con alti privilegi, viene mostrato un avvertimento di sicurezza. Durante la compilazione e l'installazione dei port, dovresti fare attenzione ad ogni avvertimento che appare. Potresti anche evitare un passaggio lanciando solamente make install invece dei due passi separati make e make install. Alcune shell mantengono una cache dei comandi che sono disponibili nelle directory elencate nella variabile d'ambiente PATH, per velocizzare le operazioni di ricerca dei file eseguibili di questi comandi. Se stai usando una di queste shell, potresti dover usare il comando rehash dopo l'installazione di un port, prima di poter usare il nuovo comando. Questo succede sia per le shell che fanno parte del sistema base (come tcsh) sia per le shell che sono disponibili dai port (per esempio, shells/zsh). Per cortesia sii consapevole che le licenze di alcuni port non permettono l'inclusione degli stessi sul CDROM. Questa limitazione potrebbe essere dovuta dalla necessità di compilare un form di registrazione prima di scaricare il software, o perché la ridistribuzione non è permessa, o per altre ragioni. Se desideri installare un port non incluso nel CDROM, dovrai essere collegato ad Internet per farlo (vedi la prossima sezione). Installazione dei Port da Internet Questa sezione presuppone che tu abbia una connessione ad Internet funzionante. Se non ce l'hai, dovrai utilizzare l'installazione da CDROM, oppure dovrai copiare manualmente il distfile in /usr/ports/distfiles. L'installazione di un port da Internet viene fatta nello stesso modo con cui viene fatta l'installazione da CDROM. L'unica differenza tra i due modi è che il distfile del port viene preso da Internet invece che dal CDROM. I passi richiesti sono gli stessi: &prompt.root; make install >> lsof_4.57D.freebsd.tar.gz doesn't seem to exist in /usr/ports/distfiles/. >> Attempting to fetch from ftp://ftp.FreeBSD.org/pub/FreeBSD/ports/distfiles/. Receiving lsof_4.57D.freebsd.tar.gz (439860 bytes): 100% 439860 bytes transferred in 18.0 seconds (23.90 kBps) ===> Extracting for lsof-4.57 ... [l'output dell'estrazione è stato tagliato] ... >> Checksum OK for lsof_4.57D.freebsd.tar.gz. ===> Patching for lsof-4.57 ===> Applying FreeBSD patches for lsof-4.57 ===> Configuring for lsof-4.57 ... [l'output della configurazione è stato tagliato] ... ===> Building for lsof-4.57 ... [l'output della compilazione è stato tagliato] ... ===> Installing for lsof-4.57 ... [l'output dell'installazione è stato tagliato] ... ===> Generating temporary packing list ===> Compressing manual pages for lsof-4.57 ===> Registering installation for lsof-4.57 ===> SECURITY NOTE: I binari di questo port richiedono l'esecuzione con alti privilegi. &prompt.root; Come puoi vedere, la sola differenza sta nella riga che dice da dove il sistema sta ottenendo il distfile del port. Il sistema dei port usa &man.fetch.1; per scaricare i file, il quale rispetta varie variabili d'ambiente, incluse FTP_PASSIVE_MODE, FTP_PROXY, e FTP_PASSWORD. Puoi aver bisogno di settarne qualcuna se sei dietro a un firewall, o se usi un proxy FTP/HTTP. Guarda &man.fetch.3; per la lista completa. Gli utenti che non possono essere sempre connessi ad Internet possono usare l'opzione make fetch. Esegui tale comando in cima alla directory (/usr/ports) e i file richiesti saranno scaricati. Questo comando funziona anche nelle categorie di livello inferiore, per esempio: /usr/ports/net. Nota che se un port dipende da una libreria o da altri port, quel comando non preleverà anche i distfile di questi port. Sostituisci fetch con fetch-recursive se vuoi prelevare anche tutte le dipendenze di un port. Puoi compilare tutti i port di una categoria o perfino tutti i port eseguendo make in cima alla directory, in modo simile a quanto fatto per il suddetto metodo make fetch. Comunque, questo è rischioso poichè alcuni port non possono coesistere. Inoltre, alcuni port potrebbero richiedere di installare due diversi file con lo stesso nome. In alcuni casi rari, gli utenti potrebbero voler acquisire i tarball da un sito diverso dal MASTER_SITES (la locazione di default dove i file sono scaricati). Puoi sovrascrivere l'opzione MASTER_SITES con il comando seguente: &prompt.root; cd /usr/ports/directory &prompt.root; make MASTER_SITE_OVERRIDE= \ ftp://ftp.FreeBSD.org/pub/FreeBSD/ports/distfiles/ fetch In questo esempio abbiamo settato MASTER_SITES a ftp.FreeBSD.org/pub/FreeBSD/ports/distfiles/. Alcuni port permettono (o perfino richiedono) l'impostazione di alcune opzioni di compilazione che abilitano/disabilitano parti dell'applicazione opzionali, settaggi di sicurezza, e altre personalizzazioni. Alcune applicazioni che mi vengono in mente sono www/mozilla, security/gpgme, e mail/sylpheed-claws. Quando sono disponibili simili opzioni viene visualizzato un messaggio. Cambiare le Directory dei Port di Default Qualche volta è utile (o necessario) utilizzare directory per i distfile e i port diverse da quelle di default. Le variabili PORTSDIR e PREFIX possono sovrascrivere le directory di default. Per esempio: &prompt.root; make PORTSDIR=/usr/home/example/ports install compilerà il port in /usr/home/example/ports e installerà ogni cosa sotto /usr/local. &prompt.root; make PREFIX=/usr/home/example/local install compilerà in /usr/ports ed installerà in /usr/home/example/local. E naturalmente, &prompt.root; make PORTSDIR=../ports PREFIX=../local install è una combinazione dei due (è troppo lungo da scrivere per intero su questa pagina, ma dovrebbe darti lo stesso un'idea generale). Alternativamente, queste variabili potrebbero essere settate nel tuo ambiente. Leggi la pagina man della tua shell per sapere come fare. Avere a che Fare con <command>imake</command> Alcuni port che usano imake (una parte dell'X Window System) non funzionano bene con PREFIX, e si ostinano ad installarsi sotto /usr/X11R6. In modo analogo, alcuni port di Perl ignorano PREFIX e si installano nell'albero del Perl. Far rispettare a questi port PREFIX è spesso un lavoro difficile o persino impossibile. Rimozione dei Port Installati port rimozione Ora che sai come installare i port, probabilmente ti chiederai come rimuoverli, caso mai ne installassi uno e successivamente ti accorgessi che hai installato il port sbagliato. Rimuoveremo il port utilizzato nel nostro esempio precedente (che era lsof se non sei stato attento). Come con l'installazione dei port, la prima cosa che devi fare è andare nella directory del port, /usr/ports/sysutils/lsof. Dopo aver cambiato directory, sei pronto per disinstallare lsof. Questo viene fatto con il comando make deinstall: &prompt.root; cd /usr/ports/sysutils/lsof &prompt.root; make deinstall ===> Deinstalling for lsof-4.57 È stato abbastanza facile. In questo modo hai rimosso lsof dal tuo sistema. Se volessi reinstallarlo, puoi farlo lanciando make reinstall dalla directory /usr/ports/sysutils/lsof. Le sequenze make deinstall e make reinstall non funzionano più una volta che hai dato un make clean. Se vuoi disinstallare un port dopo un make clean, usa &man.pkg.delete.1; come discusso nella sezione del Manuale riguardante i Package. Port e Spazio su Disco port spazio su disco Usando la collezione dei port puoi facilmente esaurire lo spazio del tuo disco. Per questa ragione dovresti sempre ricordarti di ripulire le directory di lavoro dei port usando l'opzione make clean. Questo rimuoverà la directory work usata per la compilazione ed l'installazione del port. Inoltre puoi rimuovere i file tar dalla directory distfiles, e rimuovere i port installati che non sono più utilizzati. Alcuni utenti limitano le categorie dei port mettendo un elemento nel file refuse. In questo modo, quando viene eseguita l'applicazione CVSup, questa non scaricherà i file delle categorie specificate nel file refuse. Aggiornamento dei Port portupgrade port aggiornamento Dopo che hai aggiornato la tua collezione dei port, prima di tentare di aggiornare un port, dovresti verificare il file /usr/ports/UPDATING. Questo file riporta alcuni problemi che gli utenti potrebbero incontrare durante l'aggiornamento di un port con le relative soluzioni. Mantenere i tuoi port aggiornati può essere un lavoro noioso. Per esempio, per aggiornare dovresti andare nella directory del port, compilare il port, disinstallare il vecchio port, installare quello nuovo, e quindi ripulire la directory di lavoro. Immagina di fare tutto ciò per cinque port, noioso vero? Questo era uno dei maggiori problemi per gli amministratori di sistema, e ora abbiamo strumenti che fanno questo lavoro per noi. Per esempio l'utility sysutils/portupgrade fa tutto questo! Installalo come qualsiasi altro port, usando il comando make install clean. Ora crea un database con il comando pkgdb -F. Verrà letta la lista dei port installati e verrà creato un file database nella directory /var/db/pkg. D'ora in avanti, quando esegui portupgrade -a, questo leggerà il database e il file dei port INDEX. Infine, portupgrade incomincerà a scaricare, compilare, effettuare backup, installare, e ripulire i port che devono essere aggiornati. portupgrade è fornito di molte opzioni a seconda dei casi di utilizzo, tra i quali uno è particolarmente importante. Se vuoi aggiornare solo una determinata applicazione, e non il database completo, usa portupgrade pkgname, con l'opzione se portupgrade dovrebbe agire anche su tutti i package che dipendono dal dato package, o con l'opzione per agire su tutti i package richiesti dal dato package. Se vuoi usare i package invece dei port per l'installazione, usa l'opzione e se vuoi scaricare solo i distfile senza compilare o installare nulla, allora usa l'opzione . Per maggiori informazioni guarda la pagina man di &man.portupgrade.1;. È importante aggiornare in modo regolare il database dei package usando il comando pkgdb -F per rattoppare eventuali incoerenze, specialmente quando portupgrade te lo chiede. Non interrompere portupgrade mentre sta aggiornando il database dei package, poichè ciò comporterà un database inconsistente. Esistono altre utility che fanno simili lavori, controlla la directory ports/sysutils e guarda se ti viene qualche idea. Attività del Dopo Installazione Di solito dopo aver installato una nuova applicazione dovresti leggere la documentazione che potrebbe essere stata inclusa, modificare qualche file di configurazione, assicurarti che l'applicazione parta nella fase di avvio (se è un demone), e così via;. I passi precisi che devi seguire per configurare un'applicazione sono ovviamente diversi da applicazione a applicazione. Comunque, se hai appena installato una nuova applicazione e ti stai chiedendo Cosa faccio ora? questi consigli potrebbero aiutarti: Usa &man.pkg.info.1; per scoprire quali file sono stati installati, e dove sono stati installati. Per esempio, se hai appena installato la versione 1.0.0 di FooPackage, allora questo comando &prompt.root; pkg_info -L foopackage-1.0.0 | less mostrerà tutti i file installati dal package. Fai molta attenzione ai file nelle directory man/, che sono le pagine man, a quelli nella directory etc/, che sono i file di configurazione, e a quelli in doc/, che forniscono una documentazione più esauriente. Se non sei sicuro della versione dell'applicazione che hai appena installato, questo comando &prompt.root; pkg_info | grep foopackage troverà tutti i package installati che contengono nel nome foopackage. Rimpiazza foopackage nella tua riga di comando a seconda delle tue necessità. Una volta che hai scoperto dove sono state posizionate le pagine man dell'applicazione, esaminale usando &man.man.1;. Analogamente, esamina i file di configurazione d'esempio, ed ogni ulteriore documentazione che può essere stata fornita. Se l'applicazione ha un sito web, cerca della documentazione aggiuntiva, le domande più frequenti (FAQ), ed altro ancora. Se non sei sicuro dell'indirizzo del sito web questo potrebbe essere presente nell'output di &prompt.root; pkg_info foopackage-1.0.0 Una riga contenete WWW:, se presente, dovrebbe fornire l'URL del sito dell'applicazione. I port che dovrebbero avviarsi in fase di avvio (come i server Internet) di solito installano uno script di esempio in /usr/local/etc/rc.d. Dovresti verificare questo script ed eventualmente modificarlo o rinominarlo. Vedi la sezione Avvio dei Servizi per maggiori informazioni. Avere a che Fare con Port non Funzionanti Se ti dovessi imbattere in un port che per te non funziona, ci sono alcune cose che puoi fare, tra le quali: Aggiustarlo! Il Manuale del Porter contiene informazioni dettagliate sull'infrastruttura dei Ports affinchè tu possa aggiustare quel port che occasionalmente non funziona o perfino proporne uno tutto tuo! Brontolare—solo attraverso email! Prima manda una email a colui che mantiene il port. Digita make maintainer o leggi il Makefile per trovare il suo indirizzo email. Ricorda di includere nel messaggio il nome e la versione del port (manda la riga $FreeBSD: del Makefile) e l'output che descrive l'errore. Se non ottieni risposta dal maintainer, puoi usare &man.send-pr.1; per inoltrare il report del bug. Prendi il package da un sito FTP vicino a te. La principale collezione dei package è su ftp.FreeBSD.org nella directory dei package, ma prima assicurati di controllare il tuo mirror locale! È più probabile che funzionino i package rispetto alla compilazione dal sorgente e sono anche molto più sbrigativi. Usa il programma &man.pkg.add.1; per installare i package sul tuo sistema. diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/security/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/security/chapter.sgml index fe564e90d7..df5776bbd9 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/security/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/security/chapter.sgml @@ -1,323 +1,323 @@ Sicurezza Sinossi Questo capitolo dà una introduzione di base sui concetti dei sistemi di sicurezza, alcune buone regole di comportamento e alcuni argomenti avanzati per &os;. Molti degli argomenti qua tratati possono essere applicati anche ai sistemi e alla sicurezza su Internet in generale. Internet non è più il luogo amichevole dove ognuno vuole essere il tuo amichevole vicino. Mettere in sicurezza il tuo ssitema è un imperativo per la protezione dei tuoi dati, della tua proprietà intelletuale, il tuo tempo e molto altro dalla mano di hackere simili. &os; dà un insieme di utility e di meccanismi per assicurare l'integrità e la sicurezza del tuo sistema e della tua rete. Dopo la lettura di questo capitolo, conoscerai: Concetti di base dei sistemi di sicurezza, rispetto a &os;. Vari meccanismi di crittografia disponibili in &os;, come DES e MD5. Come configurare l'autenticazione OTP (password a singolo uso). Come configurare KerberosIV su release &os; precedenti alla 5.0. Come configurare Kerberos5 su &os; 5.0 o successive. Come creare firewall usando IPFW. Come configurare IPsec e creare una VPN tra macchine &os;/&windows;. Come configurare e usare OpenSSH, l'implementaizone SSH usata da &os;. Come configurare e caricare i moduli aggiuntivi per il controllo degli accessi usando il Framework MAC di TrustedBSD. Cosa sono le ACL del file system e come usarle. Come utilizzare le pubblicazioni sugli avvisi di sicurezza di &os;. Prima di leggere questo capitolo dovresti: Capire concetti base di &os; e Internet. Introduzione La sicurezza è una funzione che inizia e finisce con l'amministratore di sistema. Nonostante ogni sistema multi-utente &unix; BSD abbia della sicurezza insita, il lavoro di costruire e mantenere meccanismi di sicurezza aggiuntivi in modo da mantenere onesti gli utenti è probabilmente uno dei maggiori lavori di un amministratore di sistema. La macchine sono sicure solo quanto le si rende e le richieste di sicurezza si scontrano sempre con l'umana necessità per la comodità. I sistemi &unix;, in generale, sono capaci di eseguire un gran numero di processi contemporanei - e ognuno di questi processi opera come server – nel senso che + e ognuno di questi processi opera come server — nel senso che entità esterne possono connettersi e parlarci. Mentre i mini e i mainframe di ieri diventano i desktop di oggi, mentre i computer diventano interconnessi e internet-connessim, la sicurezza diventa un problema sempre maggiore. Il modo migliore per implementare la sicurezza è con un approccio a cipolla. In pratica, quello che vuoi fare è creare tanti livelli di sicurezza quanto è conveniente e poi tenere sotto controllo il sistema per vedere eventuali intrusioni. Non vuoi esagerare nella sicurezza o interferirai con l'individuazione e quest'ultima è una delle parti più importanti di ogni meccanismo di sicurezza. Per esempio, ha poco senso imopstare il flag schg (vedi &man.chflags.1;) su ogni binario di sistema dato che questo potrà sì proteggere temporaneamente i binari, ma evita che l'attaccante faccia una modifica facilmente individuabile e potrebbe far in modo che il tuo meccanismo di sicurezza non individui l'attaccante del tutto. La sicurezza di un sistema riguarda anche il gestire varie forme di attacco, compresi attacchi che tentano di bloccare, o comunque rendere inusabile, il sistema, anche se non necessariamente cercano di compromettere l'account di root root (rompere root). I problemi di sicurezza possono essere suddivisi in svariate categorie: Attacchi che limitano la disponibilità dei servizi (Denial of service o, in breve, DoS). Compromissione degli account utente. Compromissione di root tramite server accessibili. Compromissione di root tramite gli account utente. Crazione di backdoor (letteralmente porte sul retro, ovvero accessi secondari personalizzati). attacchi DoS Denial of Service (DoS) sicurezza attacchi DoS Denial of Service (DoS) Denial of Service (DoS) Un attacco DoS è un'azione che priva la macchina di risorse. Tipicamente un attacco DoS è un meccanismo a forza-bruta che tenta di bloccare e comunque rendere inusabile una macchina travolgendo di richieste i server che rende disponibili o direttamente lo stack di rete. Alcuni attacchi DoS tentano di trarre vantaggio da bug nello stack di rete per bloccare la macchina con un singolo pacchetto. Questo genere di attacchi può evitato solo mettendo a posto il bug direttamente nel kernel. Gli attacchi sui server possono spesso essere evitati specificando con attenzione dei limiti sul carico che i server stessi devono accettare in caso che il sistema lavori in condizioni avverse. Gli attacchi a forza-bruta generati da un'intera rete di attaccanti sono più difficili da gestire. Ad esempio un attacco con pacchetti in spoof (ovvero con il campo mittente falsato) è praticamente impossibile da fermare, a meno di staccare del tutto il sistema da Internet. Potrà anche non fermare la tua macchina, ma sicuramente può saturare la tua connessione Internet. sicurezza compromissione degli account La compromissione di un account utente è ancora più comune di un attacco DoS. Molti sysadmin usano ancora i server standard telnetd, rlogind, rshd e ftpd sulle loro macchine. Questi programmi, normalmente, non usano connessioni crittate. Il risultato è che quando hai una base utenti di medie dimensioni, uno o più degli utenti connessi al tuo sistema da remoto (il modo più comune e conveniente per collegarsi a un sisetma) avrà una password compromessa da un'operaizone di sniffing. Gli amministratori di sistema attenti controllano i registri degli accessi remoto cercando indirizzi sospetti anche tra gli accessi permessi. Bisogna sempre dare per scontato che una volta che un attaccante ha accesso ad un account utente, può rompere anche root. In realtà, comunque, in un sistema ben configurato e mantenuto, questo non è necessariamente vero. La distinzione è importante perché senza accesso a root l'attaccante ni genere non può nascondere le proprie tracce e può, alla peggio, rovinare i files dell'utente o mandaer la macchina in crash. La compromissione degli account utente è molto comune dato che gli utenti tendono a non prendere precauzioni tanto quanto i sysadmin. sicurezza backdoor Gli amministratori di sistema devono ricordare che su una macchina ci sono potenzialmente molti modi per rompere root. L'attaccante potrebbe conoscere la password di root, potrebbe trovare un bug in un programma server in esecuzione con diritti di root e sfruttarlo per entrare da remoto, oppure una volta ottenuto un account utente potrebbe fare lo stesso con un bug in un programma con suid root. If an attacker has found a way to break root on a machine, the attacker may not have a need to install a backdoor. Many of the root holes found and closed to date involve a considerable amount of work by the attacker to cleanup after himself, so most attackers install backdoors. A backdoor provides the attacker with a way to easily regain root access to the system, but it also gives the smart system administrator a convenient way to detect the intrusion. Making it impossible for an attacker to install a backdoor may actually be detrimental to your security, because it will not close off the hole the attacker found to break in the first place. Security remedies should always be implemented with a multi-layered onion peel approach and can be categorized as follows: Securing root and staff accounts. - Securing root – root-run servers + Securing root — root-run servers and suid/sgid binaries. Securing user accounts. Securing the password file. Securing the kernel core, raw devices, and filesystems. Quick detection of inappropriate changes made to the system. Paranoia. The next section of this chapter will cover the above bullet items in greater depth. Securing &os; Traduzione in corso DES, MD5, and Crypt Traduzione in corso S/Key Traduzione in corso Kerberos Traduzione in corso Firewalls Traduzione in corso OpenSSL Traduzione in corso IPsec Traduzione in corso OpenSSH SSH Tunneling Traduzione in corso diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/serialcomms/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/serialcomms/chapter.sgml index 91a33e6d9e..6363b34d7e 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/serialcomms/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/serialcomms/chapter.sgml @@ -1,2871 +1,2908 @@ Comunicazioni Seriali Sinossi comunicazioni seriali &unix; ha sempre avuto un supporto per le comunicazioni seriali. In effetti, le prime vere macchine &unix; si appoggiavano a linee seriali per l'input e l'output da e verso l'utente. Le cose sono cambiate molto dai giorni in cui un terminale consisteva in una stampante da 10 caratteri al secondo o in una tastiera. Questo capitolo coprirà alcuni dei modi nei quali FreeBSD usa le comunicazioni seriali. Dopo aver letto questo capitolo, saprai: Come connettere terminali al tuo sistema FreeBSD. Come usare un modem per collegarti telefonicamente ad una macchina remota. Come permettere a utenti remoti di effettuare login sul tuo sistema via modem. Come avviare il tuo sistema da una console seriale. Prima di leggere questo capitolo, dovresti: Sapere come configurare ed installare un nuovo kernel (). Comprendere i permessi ed i processi &unix; (). Avere accesso al manuale tecnico per l'hardware seriale (modem o scheda multiporta) che vuoi usare con FreeBSD. Introduzione Terminologia bps bit per secondo Bits per Second (Bit per Secondo) — la frequenza alla quale vengono trasmessi i dati DTE DTE Data Terminal Equipment (Attrezzatura per il Terminale Dati) — ad esempio, il tuo computer DCE DCE Data Communications Equipment (Attrezzatura per le Comunicazioni Dati) — il tuo modem RS-232 cavi RS-232C Standard EIA per le comunicazioni tra hardware seriale Nel parlare della velocità di comunicazione, questa sezione non usa il termine baud. Il baud si riferisce al numero di transizioni degli stati elettrici che possono essere effettuati in un periodo di tempo, mentre i bps (bit per secondo) sono il termine corretto da usare (o almeno non sembra irritare troppo i perfezionisti). Cavi e Porte Per collegare un modem o un terminale alla tua macchina FreeBSD, avrai bisogno di una porta seriale sul tuo computer e del cavo appropriato per il tuo dispositivo seriale. Se sei già pratico con l'hardware ed i cavi necessari, puoi saltare tranquillamente questa sezione. Cavi Ci sono parecchi tipi diversi di cavi seriali. I due tipi più comuni per i nostri scopi sono i cavi null-modem ed i cavi standard (dritti) RS-232. La documentazione per il tuo hardware dovrebbe descrivere il tipo di cavi necessari. Cavi null-modem cavo null-modem Un cavo null-modem lascia passare alcuni segnali, come signal ground, direttamente, ma inverte altri segnali. Ad esempio, il pin send data in un estremo va sul pin receive data nell'altro. Se ti piace fare i cavi da solo, puoi costruire un cavo null-modem da usare con i terminali. Questa tabella mostra i nomi dei segnali RS-232C ed i numeri dei pin su un connettore DB-25. Segnale Pin # Pin # Segnale SG 7 si connette a 7 SG TxD 2 si connette a 3 RxD RxD 3 si connette a 2 TxD RTS 4 si connette a 5 CTS CTS 5 si connette a 4 RTS DTR 20 si connette a 6 DSR DCD 8 6 DSR DSR 6 si connette a 20 DTR Collega internamente al cappuccio del connettore Data Set Ready (DSR) e Data Carrier Detect (DCD), e quindi a Data Terminal Ready (DTR) in quello remoto. Cavi Standard RS-232C cavi RS-232C Un cavo seriale standard passa tutti i segnali RS-232C diretti. Cioè, il pin send data su un estremo del cavo va nel pin send data sull'altro estremo. Questo è il tipo di cavo da usare per collegare un modem al tuo sistema FreeBSD, ed è anche appropriato per alcuni terminali. Porte Le porte seriali sono i dispositivi attraverso i quali vengono trasferiti i dati tra il computer FreeBSD ed il terminale. Questa sezione descrive il tipo di porte che esistono e come vengono indicate in FreeBSD. Tipi di Porte Esistono parecchi tipi di porte seriali. Prima di comprare o costruire un cavo, avrai bisogno di assicurarti che sia adatto alle porte sul terminale e sul sistema FreeBSD. La maggior parte dei terminali avrà porte DB25. I personal computer, compresi i PC con FreeBSD, avranno porte DB25 o DB9. Se hai una scheda seriale multiporta nel tuo PC, potresti avere porte RJ-12 o RJ-45. Guarda la documentazione fornita con l'hardware per le specifiche del tipo di porta usata. Spesso basta anche un'ispezione visiva della porta. Nomi delle Porte In FreeBSD, si accede ad ogni porta seriale attraverso una voce nella directory /dev. Ci sono due differenti tipi di voci: Le porte di ingresso vengono dette /dev/ttydN dove N è il numero di porta, cominciando da zero. Generalmente, puoi usare la porta di ingresso per i terminali. Le porte di ingresso richiedono che la linea fornisca un segnale detto data carrier detect (DCD) per funzionare correttamente. Le porte di uscita vengono dette /dev/cuaaN. In genere non si usano porte di uscita per i terminali, ma solo per i modem. Puoi usare la porta di uscita se il cavo seriale o il terminale non supportano il segnale di carrier detect. Se hai connesso un terminale sulla prima porta seriale (COM1 in &ms-dos;), allora userai /dev/ttyd0 per riferirti al terminale. Se il terminale è sulla seconda porta seriale (anche nota come COM2), usa /dev/ttyd1, e così via. Configurazione del Kernel FreeBSD supporta quattro porte seriali di default. Nel mondo &ms-dos;, queste sono note come COM1, COM2, COM3, e COM4. FreeBSD attualmente supporta schede d'interfaccia seriale multiporta stupide, come le BocaBoard 1008 e 2016, così come le schede multiporta intelligenti come quelle fatte dalla Digiboard e dalla Stallion Technologies. Ad ogni modo, il kernel di default usa solo le porte COM standard. Per vedere se il tuo kernel riconosce una delle tue porte seriali, guarda i messaggi mentre il kernel viene avviato, o usa il comando /sbin/dmesg per far scorrere di nuovo i messaggi di avvio del kernel. In particolare, cerca dei messaggi che inizino con i caratteri sio. Per vedere solo i messaggi che hanno la parola sio, usa il comando: &prompt.root; /sbin/dmesg | grep 'sio' Ad esempio, su un sistema con quattro porte seriali, questi sono i messaggi dati dall'avvio del kernel specifici delle porte seriali: sio0 at 0x3f8-0x3ff irq 4 on isa sio0: type 16550A sio1 at 0x2f8-0x2ff irq 3 on isa sio1: type 16550A sio2 at 0x3e8-0x3ef irq 5 on isa sio2: type 16550A sio3 at 0x2e8-0x2ef irq 9 on isa sio3: type 16550A Se il tuo kernel non riconosce tutte le tue porte seriali, probabilmente avrai bisogno di configurare un kernel FreeBSD adattato al tuo sistema. Per informazioni dettagliate sulla configurazione del kernel, vedi più avanti . Le linee rilevanti per i dispositivi nella tua configurazione del kernel dovrebbero apparire così, con FreeBSD 4.X: device sio0 at isa? port IO_COM1 irq 4 device sio1 at isa? port IO_COM2 irq 3 device sio2 at isa? port IO_COM3 irq 5 device sio3 at isa? port IO_COM4 irq 9 e così, con FreeBSD 5.X: device sio Puoi commentare o rimuovere completamente le linee per i dispositivi che non hai nel caso di FreeBSD 4.X; per FreeBSD 5.X devi modificare il file /boot/device.hints per configurare le porte seriali. Guarda la pagina man di &man.sio.4; per informazioni aggiuntive sulla configurazione delle porte seriali e delle schede multiporta. Stai attento se stai usando un file di configurazione già usato per una versione differente di FreeBSD, poiché i flag dei dispositivi e la sintassi sono cambiati tra una versione e l'altra. port IO_COM1 è una sostituzione per port 0x3f8, IO_COM2 è 0x2f8, IO_COM3 è 0x3e8, e IO_COM4 è 0x2e8, che sono indirizzi comuni per le rispettive porte seriali; gli interrupt 4, 3, 5, e 9 sono linee di richiesta di interrupt piuttosto comuni. Da notare anche che le normali porte seriali non possono condividere degli interrupt sui bus ISA dei PC (le schede multiporta hanno dell'elettronica integrata che permette a tutte le 16550A sulla scheda di condividere uno o due linee di richiesta dell'interrupt). File Speciali di Dispositivo Alla maggior parte dei dispositivi nel kernel si accede attraverso file speciali di dispositivo, che si trovano nella directory /dev. Ai dispositivi sio si accede attraverso i /dev/ttydN (ingresso) e /dev/cuaaN (uscita). FreeBSD fornisce anche dei dispositivi di inizializzazione (/dev/ttyidN e /dev/cuaiaN) e dei dispositivi di blocco (/dev/ttyldN e /dev/cualaN). I dispositivi di inizializzazione vengono usati per inizializzare i parametri delle porte di comunicazione ogni volta che una porta viene aperta, come crtscts per i modem che usano le segnalazioni RTS/CTS per il controllo di flusso. I dispositivi di blocco vengono usati per fissare i flag sulle porte ed evitare che altri utenti o programmi cambino certi parametri; guarda le pagine man di &man.termios.4;, &man.sio.4;, e &man.stty.1; per maggiori informazioni sulle impostazioni dei terminali, sui dispositivi di blocco ed inizializzazione, e sull'impostazione delle opzioni del terminale, rispettivamente. Creazione dei File Speciali di Dispositivo FreeBSD 5.0 include il file system &man.devfs.5; che crea automaticamente nodi per i dispositivi necessari. Se stai usando una versione di FreeBSD con il devfs abilitato puoi saltare tranquillamente questa sezione. Uno script di shell di nome MAKEDEV nella directory /dev gestisce i file di dispositivo. Per usare MAKEDEV nella creazione del file di dispositivo per COM1 (porta 0), fai cd su /dev e dai il comando MAKEDEV ttyd0. Allo stesso modo, per creare il file di dispositivo per COM2 (porta 1), usa MAKEDEV ttyd1. MAKEDEV non crea solo i file speciali /dev/ttydN, ma anche i nodi /dev/cuaaN, /dev/cuaiaN, /dev/cualaN, /dev/ttyldN, e /dev/ttyidN. Dopo aver creato i nuovi file di dispositivo, fa attenzione nel controllare i permessi sui file (specialmente sui file /dev/cua*) per assicurarti che solo gli utenti che dovrebbero effettivamente avere accesso a questi dispositivi possano leggerli e scriverli — magari non vorrai permettere al tuo utente medio di usare il tuo modem per chiamare verso l'esterno. I permessi predefiniti su /dev/cua* dovrebbero essere adatti: crw-rw---- 1 uucp dialer 28, 129 Feb 15 14:38 /dev/cuaa1 crw-rw---- 1 uucp dialer 28, 161 Feb 15 14:38 /dev/cuaia1 crw-rw---- 1 uucp dialer 28, 193 Feb 15 14:38 /dev/cuala1 Questi permessi permettono all'utente uucp e agli utenti nel gruppo dialer di usare i dispositivi di uscita. Configurazione della Porta Seriale ttyd cuaa Il dispositivo ttydN (o cuaaN) è il normale dispositivo che si apre per le proprie applicazioni. Quando un processo apre il dispositivo, avrà un insieme di impostazioni di I/O predefinite per il terminale. Puoi visualizzare queste impostazioni con il comando: &prompt.root; stty -a -f /dev/ttyd1 Quando cambi le impostazioni per questo dispositivo, queste rimangono efficaci finché il dispositivo non viene chiuso. Quando viene riaperto, ritorna all'insieme di default. Per effettuare dei cambiamenti all'insieme predefinito, modifica le impostazioni per il dispositivo di stato iniziale. Ad esempio, per attivare di default modalità , comunicazione a 8 bit, e controllo di flusso per ttyd5, scrivi: &prompt.root; stty -f /dev/ttyid5 clocal cs8 ixon ixoff file rc rc.serial Le inizializzazioni di sistema per i dispositivi seriali sono controllate in /etc/rc.serial. Questo file influisce sui valori predefiniti dei dispositivi seriali. Per evitare cambiamenti da parte di qualche applicazione, modifica il dispositivo di blocco dello stato. Ad esempio, per bloccare la velocità di ttyd5 a 57600 bps, scrivi: &prompt.root; stty -f /dev/ttyld5 57600 Ora, un applicazione che apra ttyd5 e cerchi di cambiare la velocità della porta resterà bloccata a 57600 bps. MAKEDEV Naturalmente, dovresti rendere i dispositivi di stato iniziale e stato di blocco scrivibili solo da root. Sean Kelly Contributo di Terminali terminali I terminali forniscono un sistema di accesso conveniente ed a basso costo al tuo sistema FreeBSD quando non sei davanti alla console del computer o connesso ad una rete. Questa sezione descrive l'uso dei terminali con FreeBSD. Uso e Tipi di Terminali I sistemi &unix; originali non avevano console. Invece, la gente effettuava il login ed avviava programmi attraverso terminali connessi alle porte seriali del computer. Ciò era abbastanza simile all'uso di modem e programmi terminale per collegarsi telefonicamente ad un sistema remoto e lavorare da riga di comando. I PC di oggi hanno console capaci di grafica di alta qualità, ma l'abilità di stabilire una sessione di login su una porta seriale esiste ancora in quasi ogni sistema operativo in stile &unix; di oggi; FreeBSD non fa eccezione. Usando un terminale attaccato ad una porta seriale inutilizzata, puoi effettuare il login ed eseguire qualsiasi programma testuale che potresti lanciare normalmente dalla console o da una finestra xterm in X Window. Un utente aziendale può connettere molti terminali ad un sistema FreeBSD e porli sulle scrivanie dei propri impiegati. Un utente casalingo può usare qualcosa come un vecchio PC IBM o un &macintosh; come terminale connesso a un computer più potente che faccia girare FreeBSD. Puoi anche trasformare quello che sarebbe un computer singolo utente in un potente sistema per utenti multipli. Per FreeBSD, esistono tre tipi di terminali: terminali stupidi PC che interpretano terminali terminali X Le sottosezioni rimanenti descrivono ognuno di questi tipi. Terminali <quote>Stupidi</quote> Questi terminali sono oggetti hardware specializzati che permettono di connettere dei computer tramite linee seriali. Essi vengono detti stupidi poiché hanno solo la potenza di calcolo necessaria per mostrare, inviare, e ricevere testo. Non potete eseguire nessun programma su di essi. È il computer al quale vi collegate che ha la potenza per eseguire editor di testo, compilatori, email, giochi, e così via. Ci sono centinaia di tipi di terminali di questo tipo, venduti da molti produttori, incluso il VT-100 della Digital Equipment Corporation e il WY-75 della Wyse. Quasi tutti funzioneranno con FreeBSD. Alcuni terminali di alto livello possono anche mostrare della grafica, ma solo alcuni pacchetti software possono avvalersi di queste caratteristiche. I terminali stupidi sono popolari negli ambienti di lavoro nei quali i lavoratori non hanno bisogno di accedere ad applicazioni grafiche come quelle fornite dal sistema X Window. PC che Emulano Terminali Se un terminale stupido ha appena le capacità per mostrare, inviare, e ricevere testo, allora di certo un qualunque personal computer può funzionare come un terminale stupido. Tutto ciò di cui hai bisogno è il cavo appropriato ed un qualche programma per l'emulazione di terminale sul tuo computer. Una simile configurazione è comune in molte case. Ad esempio, se il tuo coniuge sta lavorando alla console del sistema FreeBSD, tu puoi fare del lavoro testuale allo stesso momento da un PC meno potente connesso come terminale al sistema FreeBSD. Terminali X I terminali X sono i terminali più sofisticati tra quelli disponibili. Invece di collegarsi alla porta seriale, in genere ci si collega ad essi tramite un rete come Ethernet. Invece di essere relegati alle applicazioni testuali, essi possono mostrare applicazioni X. Introduciamo i terminali X solo per una questione di completezza. Ad ogni modo, questo capitolo non affronta in modo completo l'installazione, la configurazione, o l'uso dei terminali X. Configurazione Questa sezione descrive quello che hai bisogno di configurare sul tuo sistema FreeBSD per abilitare una sessione di login via terminale. Si assume che tu abbia già configurato il kernel con il supporto per la porta seriale alla quale è connesso il terminale — e che questo sia già connesso. Dovresti ricordare dal che il processo init è responsabile del controllo di tutti i processi e dell'inizializzazione del sistema all'avvio. Uno dei compiti svolti da init è la lettura del file /etc/ttys e l'avvio di un processo getty sui terminali disponibili. Il processo getty è responsabile della lettura di un nome di login e dell'avvio del programma login. Dunque, per configurare i terminali per il tuo sistema FreeBSD devono essere effettuati come root i seguenti passi: Aggiungi una linea a /etc/ttys relativa al file in /dev per la porta seriale, se non è già presente. Specifica che /usr/libexec/getty deve essere eseguito sulla porta, e specifica il tipo appropriato di getty dal file /etc/gettytab. Specifica il tipo di terminale predefinito. Imposta la porta su on. Specifica se la porta deve essere sicura. Forza init alla rilettura del file /etc/ttys. Come passo opzionale, potresti desiderare di creare un tipo di getty personale da usare nel secondo passo aggiungendo una linea in /etc/gettytab. Questo capitolo non spiega come fare ciò; sei incoraggiato a leggere le pagine man di &man.gettytab.5; e &man.getty.8; per maggiori informazioni. Aggiunta di un Elemento in <filename>/etc/ttys</filename> Il file /etc/ttys elenca tutte le porte del tuo sistema FreeBSD dalle quali vuoi permettere un login. Ad esempio, la prima console virtuale ttyv0 è elencata in questo file. Si può accedere al sistema dalla console grazie a questa voce. Questo file contiene anche delle voci per altre console virtuali, porte seriali, e pseudo-tty. Per un terminale connesso fisicamente, basta copiare l'elenco delle porte seriali in /dev senza la parte /dev (ad esempio, /dev/ttyv0 verrà scritta come ttyv0). Un'installazione predefinita di FreeBSD include un file /etc/ttys con supporto per le prime quattro porte seriali: da ttyd0 a ttyd3. Se vuoi collegare un terminale a una di queste porte, non hai bisogno di aggiungere un'altra voce. Aggiunta di Voci per Altri Terminali a <filename>/etc/ttys</filename> Supponiamo che si vogliano collegare due terminali ad un sistema: un Wyse-50 ed un vecchio PC IBM 286 con Procomm come programma di emulazione di terminale VT-100. Colleghiamo il Wyse alla seconda porta seriale ed il 286 alla sesta (una porta su scheda seriale multiporta). Le voci corrispondenti nel file /etc/ttys apparirebbero così: ttyd1 "/usr/libexec/getty std.38400" wy50 on insecure ttyd5 "/usr/libexec/getty std.19200" vt100 on insecure Il primo campo in genere specifica il nome del file speciale per il terminale, come si trova in /dev. Il secondo campo è il comando da eseguire per questa linea, generalmente &man.getty.8;. getty inizializza ed apre la linea, imposta la velocità, richiede all'utente un nome di login e poi esegue il programma &man.login.1;. Il programma getty accetta un parametro (opzionale) da riga di comando, il tipo di getty. Un tipo di getty configura le caratteristiche della linea del terminale, come la frequenza di bit per secondo e la parità. Il programma getty legge questa caratteristiche dal file /etc/gettytab. Il file /etc/gettytab contiene molte voci per le linee di terminale sia vecchie che nuove. In quasi tutti i casi, le voci che cominciano per std funzioneranno con i terminali connessi fisicamente. Queste voci ignorano la parità. C'è una voce std per ogni frequenza di bps da 110 a 115200. Naturalmente, puoi aggiungere le tue voci a questo file. La pagina man di &man.gettytab.5; fornisce maggiori informazioni. Nell'impostare il tipo di getty nel file /etc/ttys, assicurati che le impostazioni di comunicazione sul terminale corrispondano. Nel nostro esempio, il Wyse-50 non usa parità e si connette a 38400 bps. Il PC 286 non usa parità e si connette a 19200 bps. Il terzo campo è il tipo di terminale generalmente collegato alla linea tty. Per le porte dial-up, viene usato tipicamente unknown o dialup poiché gli utenti possono collegarsi con praticamente qualunque tipo di terminale o programma. Per i terminali connessi direttamente, il tipo di terminale non cambia, quindi puoi mettere un vero tipo di terminale preso dal file database di &man.termcap.5; in questo campo. Per il nostro esempio, il Wyse-50 usa il tipo per il vero terminale mentre il PC 286 con Procomm in esecuzione verrà impostato per emulare un VT-100. Il quarto campo specifica se la porta deve essere abilitata. Scrivere on qui farà sì che il processo init avvii il programma nel secondo campo, getty. Se metti off in questo campo, non ci sarà nessun getty, e dunque nessun login sulla porta. Il campo finale è usato per specificare se la porta è sicura. Segnare una porta come sicura significa confidare nel fatto che non ci sia rischio nel permettere all'account di root (o ad un altro con user ID uguale a 0) di effettuare il login da quella porta. Porte insicure non permettono il login a root. Su una porta insicura, gli utenti devono effettuare un login con accesso non privilegiato, e poi usare &man.su.1; o un meccanismo simile per ottenere privilegi superiori. È fortemente consigliato l'uso di insecure anche per i terminali che si trovano dietro porte chiuse a chiave. È abbastanza semplice effettuare il login e usare su se si ha bisogno di privilegi da superutente. Come Forzare <command>init</command> a Rileggere <filename>/etc/ttys</filename> Dopo aver effettuato i cambiamenti necessari al file /etc/ttys si deve mandare un segnale SIGHUP (hangup) al processo init affinché sia costretto a rileggere il suo file di configurazione. Ad esempio: &prompt.root; kill -HUP 1 init è sempre il primo processo eseguito su un sistema dunque avrà sempre PID 1. Se tutto è stato impostato correttamente, tutti i cavi sono collegati, ed i terminali sono accesi, allora un processo getty dovrebbe essere in esecuzione su ogni terminale e a questo punto dovresti vedere dei prompt per il login sui tuoi terminali. Risoluzione dei Problemi di Connessione Anche con la più meticolosa attenzione ai dettagli, qualcosa potrebbe comunque andare storto nell'impostazione di un terminale. Questa è una lista dei sintomi e di alcuni suggerimenti per risolverli. Non Appare Nessun Prompt per il Login Assicurati che il terminale sia connesso e acceso. Se è un personal computer che funziona da terminale, assicurati che il programma di emulazione di terminale sia attivo sulla porta seriale giusta. Assicurati che il cavo sia ben connesso sia al terminale che al computer FreeBSD. Assicurati che sia il giusto tipo di cavo. Assicurati che il terminale e FreeBSD siano concordi sul valore di bps e sulle impostazioni di parità. Se hai un terminale con un display video, assicurati che il contrasto e la luminosità siano giusti. Se è un terminale di stampa, assicurati che ci siano carta e inchiostro sufficienti. Assicurati che il processo getty sia attivo per quel terminale. Ad esempio, per avere una lista dei processi getty con ps, scrivi: &prompt.root; ps -axww | grep getty dovresti vedere una voce per il terminale. Ad esempio, la schermata seguente mostra che getty è in esecuzione sulla seconda porta seriale ttyd1 e sta usando la voce std.38400 in /etc/gettytab: 22189 d1 Is+ 0:00.03 /usr/libexec/getty std.38400 ttyd1 Se non c'è nessun processo getty in esecuzione, assicurati di aver abilitato la porta in /etc/ttys. Ricordati anche di eseguire kill -HUP 1 dopo aver modificato il file ttys. Se il processo getty è attivo ma il terminale non mostra ancora un prompt di login, o se mostra un prompt ma non ti permette di digitare nulla, il tuo terminale o il tuo cavo potrebbero non supportare la transazione hardware. Prova a cambiare il valore in /etc/ttys da std.38400 a 3wire.38400 (e ricordati di dare un kill -HUP 1 dopo aver modificato /etc/ttys). La voce 3wire è simile a std, ma ignora l'handshake hardware. Potresti aver bisogno di ridurre i baud o di abilitare un controllo di flusso software usando 3wire per evitare dei buffer overflow. Compaiono Caratteri Strani Invece di un Prompt di Login Assicurati che il terminale e FreeBSD siano concordi sui bps e sulle impostazioni di parità. Verifica i processi getty per assicurarti che sia in funzione il tipo corretto di getty. Se non è così, modifica /etc/ttys ed esegui kill -HUP 1. I Caratteri Appaiono Duplicati; la Password Viene Visualizzata Quando la Scrivo Cambia l'impostazione del terminale (o del programma di emulazione) da half duplex o local echo a full duplex. Guy Helmer Contributo di Sean Kelly Aggiunte di Servizio di Ricezione Chiamate servizio di ricezione chiamate La configurazione del sistema FreeBSD per il servizio di ricezione chiamate è molto simile alla connessione di terminali tranne per il fatto che si ha a che fare con dei modem invece che con dei terminali. Modem Esterni contro Modem Interni I modem esterni sembrerebbero migliori per chiamare, poiché i modem esterni spesso possono essere configurati in maniera semipermanente tramite dei parametri immagazzinati in RAM non volatile e generalmente forniscono degli indicatori luminosi che mostrano lo stato degli importanti segnali RS-232. Le lucine lampeggianti impressionano gli ospiti, ma sono anche molto utili per vedere se un modem sta funzionando in maniera appropriata. I modem interni in genere mancano della RAM non-volatile, quindi la loro configurazione può essere limitata solo impostando i DIP switch. Se il tuo modem interno ha delle luci indicatrici di segnale, probabilmente è difficile vederle quando il case del sistema è al suo posto. Modem e Cavi modem Se stai usando un modem esterno, allora avrai bisogno del cavo appropriato. Un cavo seriale standard RS-232C dovrebbe essere sufficiente, posto che tutti i normali segnali siano connessi: Sent Data (SD) Received Data (RD) Request to Send (RTS) Clear to Send (CTS) Data Set Ready (DSR) Data Terminal Ready (DTR) Carrier Detect (CD) Signal Ground (SG) FreeBSD necessita dei segnali RTS e CTS per il controllo di flusso a velocità superiori a 2400 bps, del segnale CD per identificare quando c'è stata una risposta alla chiamata o quando una linea è stata scollegata, e del segnale DTR per dare il reset al modem dopo che una sessione è terminata. Alcuni cavi sono connessi senza alcuni dei segnali necessari, dunque se hai dei problemi, come una sessione di login che non scompare quando la linea è sconnessa, potresti avere un problema col cavo. Come altri sistemi operativi &unix;, FreeBSD usa i segnali hardware per scoprire quando una chiamata è stata accettata o quando una linea è stata scollegata e per scollegare e resettare il modem dopo una chiamata. FreeBSD evita di mandare comandi al modem o di leggere i valori riportati dal modem. Se hai familiarità con la connessione dei modem a BBS di PC, questo potrebbe sembrarti scomodo. Considerazioni sull'Interfaccia Seriale FreeBSD supporta interfacce di comunicazione EIA RS-232C (CCITT V.24) basate su NS8250, NS16450, NS16550, e NS16550A. I dispositivi 8250 e 16450 hanno buffer di un singolo carattere. Il dispositivo 16550 fornisce un buffer di 16 caratteri, che permette prestazioni del sistema migliori. (Dei bug nel normale 16550 impediscono l'uso del buffer di 16 caratteri, quindi usate 16550A se possibile). A causa del buffer a singolo carattere questi dispositivi richiedono un lavoro maggiore da parte del sistema operativo rispetto ai dispositivi a 16 caratteri di buffer, le schede d'interfaccia seriale basate su 16550A sono preferibili. Se il sistema ha molte porte seriali attive o dovrà sopportare un grosso carico, le schede basate su 16550A sono migliori per comunicazioni a basso tasso d'errore. Breve Panoramica getty Come con i terminali, init lancia un processo getty per ogni porta seriale configurata per connessioni in ingresso. Ad esempio, se un modem è connesso a /dev/ttyd0, il comando ps ax mostrerà questo: 4850 ?? I 0:00.09 /usr/libexec/getty V19200 ttyd0 Quando un utente chiama la linea del modem e questo si collega, il modem riporterà la linea CD (Carrier Detect). Il kernel nota che la portante è stata rilevata e completa l'apertura della porta con getty. getty invia un prompt login: alla velocità iniziale di linea specificata. getty aspetta per verificare che vengano ricevuti caratteri legittimi, e, in una tipica configurazione, se trova dei caratteri strani (probabilmente perché la velocità del modem è differente da quella di getty), getty cerca di calibrare la velocità di linea fino a ricevere dei caratteri ragionevoli. /usr/bin/login Dopo che l'utente ha inserito il suo nome di login, getty esegue /usr/bin/login, che completa il login richiedendo la password per l'utente ed avviandone la shell. File di Configurazione Ci sono tre file di configurazione di sistema nella directory /etc che avrai probabilmente bisogno di modificare per permettere chiamate in ingresso sul tuo sistema FreeBSD. Il primo, /etc/gettytab, contiene le informazioni di configurazione per il demone /usr/libexec/getty. Il secondo, /etc/ttys contiene le informazioni che dicono a /sbin/init quali dispositivi tty devono avere processi getty in esecuzione. Infine, si possono mettere comandi di inizializzazione nello script /etc/rc.serial. Ci sono due scuole di pensiero riguardo i modem su &unix;. Un gruppo preferisce configurare i propri modem in maniera che qualunque sia la velocità con la quale un utente remoto si collega, l'interfaccia locale RS-232 computer-modem funzioni ad una velocità fissa. Il beneficio di questa configurazione è che l'utente remoto vede sempre un prompt di login immediato. Il lato negativo è che il sistema non sa quale sia la vera velocità di trasmissione dati di un utente, quindi programmi a tutto schermo come Emacs non modificheranno i loro metodi di rappresentazione dello schermo per ottimizzare la risposta su connessioni lente. L'altra scuola di pensiero configura le proprie interfacce RS-232 verso il modem per variare la propria velocità rispetto a quella di connessione dell'utente remoto. Ad esempio, le connessioni V.32bis (14.4 Kbps) faranno sì che il modem faccia funzionare la propria interfaccia RS-232 a 19.2 Kbps, mentre le connessioni a 2400 bps faranno sì che funzioni a 2400 bps. Poiché getty non comprende nessun valore restituito dal modem riguardo la velocità di connessione, getty darà un messaggio login: ad una velocità iniziale fissata e aspetterà i caratteri in risposta. Se l'utente vede caratteri strani, si assume che sappia che dovrà premere Invio finché non vedrà un prompt riconoscibile. Se le frequenze di trasmissione non concordano, getty vedrà tutto ciò che l'utente preme come spazzatura, cercherà di passare alla velocità seguente e invierà il prompt login: di nuovo. Questa procedura potrebbe continuare ad nauseam, ma normalmente ci vogliono solo una o due pressioni sui tasti prima che l'utente veda un buon prompt. Ovviamente, questa sequenza di login non è pulita come la precedente a velocità fissata, ma un utente su una connessione a bassa velocità dovrebbe ricevere una risposta interattiva migliore da programmi a tutto schermo. Questa sezione cercherà di fornire informazioni di configurazione bilanciate, ma è indirizzata verso l'approccio di avere la frequenza di trasmissione del modem che segue la velocità della connessione. <filename>/etc/gettytab</filename> /etc/gettytab /etc/gettytab è un file di configurazione sul modello di &man.termcap.5; per &man.getty.8;. Si prega di vedere la pagina man di &man.gettytab.5; per le informazioni complete sul formato del file e la lista delle sue possibilità. Configurazione a Velocità Fissa Se stai fissando la frequenza di comunicazione del modem ad una velocità particolare, probabilmente non avrai bisogno di effettuare nessun cambiamento a /etc/gettytab. Configurazione a Velocità Concordata C'è bisogno di impostare una voce in /etc/gettytab per dare a getty le informazioni sulla velocità che si vuole usare per il modem. Se si possiede un modem a 2400 bps, probabilmente è possibile usare la voce D2400 già esistente. # # Terminali chiamanti veloci, a rotazione 2400/1200/300 # (può impostarsi in tutti i modi) # D2400|d2400|Fast-Dial-2400:\ :nx=D1200:tc=2400-baud: 3|D1200|Fast-Dial-1200:\ :nx=D300:tc=1200-baud: 5|D300|Fast-Dial-300:\ :nx=D2400:tc=300-baud: Se si possiede un modem con velocità maggiore, probabilmente sarà necessario aggiungere una voce in /etc/gettytab; qui c'è un esempio per modem a 14.4 Kbps modem con una velocità massima d'interfaccia di 19.2 Kbps: # # Aggiunte per un modem V.32bis # um|V300|High Speed Modem at 300,8-bit:\ :nx=V19200:tc=std.300: un|V1200|High Speed Modem at 1200,8-bit:\ :nx=V300:tc=std.1200: uo|V2400|High Speed Modem at 2400,8-bit:\ :nx=V1200:tc=std.2400: up|V9600|High Speed Modem at 9600,8-bit:\ :nx=V2400:tc=std.9600: uq|V19200|High Speed Modem at 19200,8-bit:\ :nx=V9600:tc=std.19200: Questo risulterà in una connessione a 8-bit, senza parità. L'esempio precedente avvia la comunicazione a 19.2 Kbps (per una connessione V.32bis), poi cicla tra 9600 bps (per V.32), 2400 bps, 1200 bps, 300 bps, e poi ancora a 19.2 Kbps. Il ciclo sulle frequenze di comunicazione è implementato con nx= (next table). Ogni linea usa una voce tc= (table continuation) per continuare a leggere le impostazioni standard per una frequenza particolare. Se hai un modem a 28.8 Kbps e/o vuoi avvantaggiarti della compressione su un modem a 14.4 Kbps, hai bisogno di usare una frequenza di comunicazione più alta di 19.2 Kbps. Qui c'è un esempio di voce per gettytab che imposta la velocità a 57.6 Kbps: # # Aggiunte per modem V.32bis o V.34 Modem # Impostazione a 57.6 Kbps # vm|VH300|Very High Speed Modem at 300,8-bit:\ :nx=VH57600:tc=std.300: vn|VH1200|Very High Speed Modem at 1200,8-bit:\ :nx=VH300:tc=std.1200: vo|VH2400|Very High Speed Modem at 2400,8-bit:\ :nx=VH1200:tc=std.2400: vp|VH9600|Very High Speed Modem at 9600,8-bit:\ :nx=VH2400:tc=std.9600: vq|VH57600|Very High Speed Modem at 57600,8-bit:\ :nx=VH9600:tc=std.57600: Se hai una CPU lenta o un carico di sistema pesante e non hai porte seriale 16550A, potresti ricevere errori sio silo a 57.6 Kbps. <filename>/etc/ttys</filename> /etc/ttys La configurazione del file /etc/ttys è stata affrontata nella . La configurazione dei modem è simile ma dobbiamo passare un argomento differente a getty e specificare un tipo di terminale differente. Il formato generale per la configurazione sia a velocità fissata che per quella concordata è: ttyd0 "/usr/libexec/getty xxx" dialup on Il primo elemento nella linea precedente è il file di dispositivo per questa voce — ttyd0 significa che /dev/ttyd0 è il file che verrà tenuto d'occhio da getty. Il secondo elemento, "/usr/libexec/getty xxx" (xxx verrà rimpiazzato dalla capacità iniziale di gettytab) è il processo che init eseguirà sul dispositivo. Il terzo elemento, dialup, è il tipo predefinito di terminale. Il quarto parametro, on, indica a init che quella linea è operativa. Potrebbe esserci un quinto parametro, secure, ma dovrebbe essere usato solo per i terminali che siano fisicamente sicuri (come la console di sistema). Il tipo di terminale predefinito (dialup nell'esempio precedente) potrebbe dipendere dalle preferenze locali. dialup è il terminale tradizionale predefinito sulle linee di ingresso in maniera che gli utenti possano personalizzare i loro script di login per notare quando il terminale è dialup e modificare automaticamente il loro tipo di terminale. Ad ogni modo, l'autore ritiene più semplice specificare vt102 come tipo di terminale predefinito, poiché l'utente può usare semplicemente un'emulazione VT102 sul suo sistema remoto. Dopo aver effettuato i cambiamenti a /etc/ttys, puoi inviare un segnale HUP a init per fargli rileggere il file. Puoi usare il comando &prompt.root; kill -HUP 1 per inviare il segnale. Se questa è la prima volta che cambi le impostazioni del sistema, puoi aspettare finché il modem non sia configurato in maniera appropriata e connesso, prima di inviare il segnale a init. Configurazione a Velocità Fissa Per una configurazione a velocità fissa, la voce in ttys ha bisogno di una voce che gestisca la velocità fissa anche per getty. Per un modem la cui velocità sulla porta sia bloccata a 19.2 Kbps, la voce in ttys potrebbe essere così: ttyd0 "/usr/libexec/getty std.19200" dialup on Se il tuo modem è bloccato su una frequenza di trasmissione differente, sostituisci il valore appropriato per std.velocità al posto di std.19200. Assicurati di usare un tipo valido elencato in /etc/gettytab. Configurazione a Velocità Concordata In una configurazione a velocità concordata, la voce in ttys deve fare riferimento alla voce iniziale auto-baud (sic) in /etc/gettytab. Ad esempio, se hai aggiunto la riga suggerita precedentemente per un modem con velocità variabile che inizi a 19.2 Kbps (la riga in gettytab contenente il punto d'avvio V19200), la riga in ttys potrebbe essere questa: ttyd0 "/usr/libexec/getty V19200" dialup on <filename>/etc/rc.serial</filename> file rc rc.serial I modem ad alta velocità, come i V.32, i V.32bis, e i V.34, necessitano di un controllo di flusso hardware (RTS/CTS). Puoi aggiungere dei comandi stty al file /etc/rc.serial per impostare i flag di controllo di flusso nel kernel FreeBSD per le porte del modem. Ad esempio per impostare il flag termios crtscts sui dispositivi di inizializzazione di ingresso e uscita della porta seriale numero 1 (COM2), si possono aggiungere le seguenti linee a /etc/rc.serial: # Configurazione iniziale della porta seriale stty -f /dev/ttyid1 crtscts stty -f /dev/cuaia1 crtscts Impostazioni del Modem Se hai uno di quei modem i cui parametri possono essere impostati in maniera permanente in RAM non volatile, avrai bisogno di usare un programma terminale (come Telix su &ms-dos; o tip sotto FreeBSD) per impostare i parametri. Collegati al modem usando le stesse velocità iniziali e di comunicazione che userebbe getty e configura la RAM non volatile secondo queste necessità: CD attivo per la connessione DTR attivo per l'operazione; l'assenza del DTR porta allo scollegamento della linea e al reset del modem CTS controllo di flusso dei dati trasmessi Disabilita il controllo di flusso XON/XOFF RTS controllo di flusso dei dati ricevuti Modalità silenziosa (nessun codice di risposta) Nessun echo dei comandi Leggi la documentazione del tuo modem per capire quali comandi e/o impostazioni per i DIP switch sia necessario fornirgli. Ad esempio, per impostare i parametri precedenti su un &usrobotics; &sportster; 14.400 esterno, si potrebbero dare questi comandi al modem: ATZ AT&C1&D2&H1&I0&R2&W Potresti anche sfruttare questa opportunità per raffinare le impostazioni del modem, ad esempio per decidere se dovrà usare V.42bis e/o la compressione MNP5. Il modem esterno &usrobotics; &sportster; 14.400 ha anche dei DIP switch che devono essere impostati; per altri modem, forse potrai usare queste impostazioni come esempio: Switch 1: SU — DTR Normale Switch 2: N/D (Codici di Risposta Verbali/Codici di Risposta Numerici Switch 3: SU — Sopprime i Codici di Risposta Switch 4: GIÙ — Nessun echo, comandi offline Switch 5: SU — Auto risposta Switch 6: SU — Carrier Detect Normale Switch 7: SU — Carica i valori predefiniti dall'NVRAM Switch 8: N/D (Modalità intelligente/modalità stupida) I codici di risposta dovrebbero essere disabilitati/soppressi per i modem chiamanti per evitare i problemi che possono capitare se getty dà incidentalmente un prompt login: ad un modem che si trova in modalità di comando ed il modem restituisce l'eco del comando o un codice di risposta. Questa sequenza può portare ad una lunga, stupida conversazione tra getty ed il modem. Configurazione a Velocità Fissa Per una configurazione a velocità fissa, avrai bisogno di configurare il modem affinché mantenga una frequenza dati da modem a computer indipendente dalla frequenza di comunicazione. Su un modem esterno &usrobotics; &sportster; 14.400 questi comandi bloccheranno la velocità dati tra modem e computer alla velocità con la quale i comandi sono stati inviati: ATZ AT&B1&W Configurazione a Velocità Concordata Per una configurazione a velocità concordata, sarà necessario configurare il modem affinché modifichi la frequenza dei dati della porta seriale relativamente alla velocità di arrivo. Su un modem esterno &usrobotics; &sportster; 14.400, questi comandi causeranno il blocco della frequenza di trasmissione dati con correzione d'errore del modem sulla velocità con il quale è stato inviato il comando, ma permetteranno variazioni della velocità della porta seriale per le connessioni senza correzione d'errore: ATZ AT&B2&W Verifica della Configurazione del Modem La maggior parte dei modem ad alta velocità fornisce comandi per verificare i parametri funzionali usati dal modem in maniera più o meno comprensibile. Sui modem esterni &usrobotics; &sportster; 14.400, il comando ATI5 mostra le impostazioni che sono immagazzinate nella RAM non volatile. Per vedere i veri parametri operativi del modem (così come vengono influenzati dai DIP switch del modem), usa i comandi ATZ e ATI4. Se hai modem di marche differenti, verifica il manuale del tuo modem per vedere come sia possibile un ulteriore controllo sui parametri di configurazione del modem. Risoluzione dei Problemi Questi sono un po' di passi che è possibile seguire per verificare il funzionamento del modem sul tuo sistema. Verifica del Sistema FreeBSD Collega il modem al sistema FreeBSD, avvia il sistema, e, se il tuo modem ha luci di indicazione dello stato, guarda se la luce DTR del modem si accende quando appare il prompt login: sulla console del sistema — se si accende, dovrebbe significare che FreeBSD ha avviato un processo getty sulla porta di comunicazione appropriata e sta aspettando una chiamata dal modem. Se l'indicatore DTR non lampeggia, effettua il login sul sistema FreeBSD dalla console e dai il comando ps ax per verificare se FreeBSD sta cercando di eseguire un processo getty sulla porta corretta. Dovresti vedere linee come queste tra i processi mostrati: 114 ?? I 0:00.10 /usr/libexec/getty V19200 ttyd0 115 ?? I 0:00.10 /usr/libexec/getty V19200 ttyd1 Se vedi qualcosa di diverso, come questo: 114 d0 I 0:00.10 /usr/libexec/getty V19200 ttyd0 ed il modem non ha ancora accettato chiamate, ciò significa che getty ha completato l'apertura della porta di comunicazione. Questo potrebbe indicare un problema nei cavi o un modem mal configurato, poiché getty non dovrebbe completare l'apertura della porta fino al rilevamento del segnale CD (carrier detect). Se non vedi nessun processo getty in attesa sulla porta ttydN scelta, ricontrolla le voci in /etc/ttys per vedere se ci sono errori lì. Inoltre, controlla il file di log /var/log/messages per vedere se ci sono messaggi di init o getty riguardo i loro problemi. Se ci sono messaggi, ri-ricontrolla i file di configurazione /etc/ttys e /etc/gettytab, ed anche i file speciali di dispositivo /dev/ttydN, cercando ogni errore, voce mancante, o file di dispositivo mancante. Tentativo di Connessione in Ingresso Cerca di collegarti dall'esterno al sistema; assicurati di usare 8 bit, nessuna parità, e 1 bit di stop sul sistema remoto. Se non ottieni un prompt, o vengono visualizzati caratteri strani, prova a premere Invio circa una volta per secondo. Se dopo un po' ancora non vedi un prompt login:, prova inviare un'INTERRUZIONE. Se stai usando un modem ad alta velocità per effettuare la chiamata, prova a richiamare dopo aver bloccato la velocità dell'interfaccia del modem (tramite AT&B1 su un &usrobotics; &sportster;, ad esempio). Se ancora non ottieni alcun prompt login:, verifica /etc/gettytab ancora e ricontrolla che: La capacità iniziale specificata in /etc/ttys per quella linea corrisponda a quella in /etc/gettytab Ogni campo nx= corrisponda ad un valore in gettytab Ogni campo tc= corrisponda a un altro nome di capacità in gettytab Se chiami ma il modem su FreeBSD non risponde, assicurati che il modem sia configurato per rispondere alla chiamata quando viene fornito un segnale DTR. Se il modem sembra essere configurato correttamente, verifica che la linea DTR sia attiva controllando gli indicatori luminosi del modem (se ne ha). Se hai già controllato tutto quanto più volte ed ancora non funziona, fai una pausa e riprova in seguito. Se ancora non funziona puoi provare a inviare un messaggio di posta elettronica alla &a.questions; descrivendo il tuo modem ed il tuo problema, e i bravi ragazzi della lista cercheranno di darti una mano. Servizio di Effettuazione Chiamate servizio di effettuazione chiamate I seguenti sono consigli per far sì che la tua macchina sia in grado di connettersi tramite modem ad un altro computer. Questo è appropriato per stabilire una sessione terminale con un host remoto. Questo è utile per collegarsi ad una BBS. Questo tipo di connessione può essere estremamente utile per ottenere un file da Internet se hai problemi con il PPP. Se hai bisogno di usare l'FTP ed il PPP non funziona, usa la sessione terminale per eseguire l'FTP. Poi usa zmodem per trasferire il file sulla tua macchina. Il Mio Modem Hayes Stock Non È Supportato, Cosa Posso Fare? Effettivamente, la pagina man di tip è un po' datata. C'è un compositore Hayes generico già integrato. Usa semplicemente at=hayes nel tuo /etc/remote file. Il driver Hayes non è abbastanza intelligente da riconoscere alcune delle caratteristiche avanzate dei nuovi modem—messaggi come BUSY, NO DIALTONE, o CONNECT 115200 lo confonderanno e basta. Dovrai disattivare questi messaggi quando usate tip (usando ATX0&W). Inoltre, il timeout di composizione per tip è di 60 secondi. Il tuo modem dovrebbe usare qualcosa di meno, altrimenti tip penserà che ci sia un problema di comunicazione. Prova ATS7=45&W. Come viene fornito, tip non supporta ancora i modem Hayes completamente. La soluzione è modificare il file tipconf.h nella directory /usr/src/usr.bin/tip/tip. Ovviamente avrai bisogno della distribuzione con i sorgenti per fare ciò. Modifica la linea #define HAYES 0 a #define HAYES 1. Poi dai i comandi make e make install. Tutto funziona bene dopo aver fatto questo. Come Dovrei Inserire Questi Comandi AT? /etc/remote Inserisci quella che viene definita una voce diretta nel file /etc/remote. Ad esempio, se il tuo modem è collegato alla prima porta seriale, /dev/cuaa0, allora inserisci la riga seguente: cuaa0:dv=/dev/cuaa0:br#19200:pa=none Usa la frequenza di bps più alta supportata dal tuo modem per il valore di br. Poi, digita tip cuaa0 e verrai connesso al tuo modem. Se non c'è nessuna /dev/cuaa0 sul tuo sistema, fai questo: &prompt.root; cd /dev &prompt.root; sh MAKEDEV cuaa0 O usa cu come root con il seguente comando: &prompt.root; cu -llinea -s velocità linea è la porta seriale (es. /dev/cuaa0) e velocità è la velocità (es. 57600). Quando hai finito di inserire i comandi AT premi ~. per uscire. Il Simbolo <literal>@</literal> per il Valore pn Non Funziona! Il simbolo @ come valore del numero telefonico dice a tip di andare a cercare un numero telefonico in /etc/phones. Ma il segno @ è anche un carattere speciale nei file come /etc/remote. Devi farne l'escape con un backslash: pn=\@ Come Posso Chiamare Un Numero Telefonico Da Riga di Comando? Metti una cosiddetta voce generica in /etc/remote. Ad Esempio: tip115200|Chiama un qualunque numero a 115200 bps:\ :dv=/dev/cuaa0:br#115200:at=hayes:pa=none:du: tip57600|Chiama un qualunque numero a 57600 bps:\ :dv=/dev/cuaa0:br#57600:at=hayes:pa=none:du: Poi puoi fare una cosa simile: &prompt.root; tip -115200 5551234 Se preferisci cu a tip, usa una voce generica per cu: cu115200|Usa cu per chiamare un numero qualsiasi a 115200bps:\ :dv=/dev/cuaa1:br#57600:at=hayes:pa=none:du: e digita: &prompt.root; cu 5551234 -s 115200 Devo Digitare La Frequenza di bps Ogni Volta Che lo Faccio? Metti una voce per tip1200 o cu1200, ma vai avanti e inserisci una qualunque frequenza di bps appropriata per il valore di br. tip pensa che un buon valore predefinito sia 1200 bps, motivo per cui cerca una voce per tip1200. Non sei obbligato a usare 1200 bps, comunque. Accedo ad un Grande Numero di Host attraverso un Server di Terminali Invece di aspettare fino ad essere connesso e poi digitare CONNECT <host> ogni volta, usa la funzionalità cm di tip. Ad esempio, queste voci in /etc/remote: pain|pain.deep13.com|La macchina di Forrester:\ :cm=CONNECT pain\n:tc=deep13: muffin|muffin.deep13.com|La macchina di Frank:\ :cm=CONNECT muffin\n:tc=deep13: deep13:Server di terminali del Gizmonics Institute:\ :dv=/dev/cuaa2:br#38400:at=hayes:du:pa=none:pn=5551234: ti permetteranno di digitare tip pain o tip muffin per collegarti agli host pain o muffin, e tip deep13 per il server di terminali. Tip Può Provare Più di una Linea per ogni Sito? Questo è spesso un problema quando una università ha molte linee di modem e molte migliaia di studenti cercano di usarle. Inserisci una voce per la tua università in /etc/remote e usa @ per il campo pn: big-university:\ :pn=\@:tc=dialout dialout:\ :dv=/dev/cuaa3:br#9600:at=courier:du:pa=none: Poi, elenca i numeri di telefono dell'università in /etc/phones: big-university 5551111 big-university 5551112 big-university 5551113 big-university 5551114 tip proverà ognuno di questi secondo l'ordine, poi smetterà. Se vuoi continuare a riprovare, esegui tip in un ciclo while. Perché Devo Premere <keycombo action="simul"> <keycap>Ctrl</keycap> <keycap>P</keycap> </keycombo> Due Volte per Inviare Un Solo <keycombo action="simul"> <keycap>Ctrl</keycap> <keycap>P</keycap> </keycombo>? Ctrl P è il carattere predefinito per forzare, usato per dire a tip che il prossimo carattere è un dato letterale. Puoi impostare il carattere per forzare a qualsiasi altro carattere con il comando di escape ~s, che significa imposta una variabile. Digita ~sforce=singolo-carattere seguito da un ritorno a capo. singolo-carattere è un qualsiasi carattere singolo. Se non date nessun singolo-carattere, allora il carattere per forzare sarà il carattere nullo, che è possibile ottenere premendo Ctrl 2 o Ctrl Spazio . Un valore abbastanza buono per il singolo-carattere è Shift Ctrl 6 , che è usato solo da alcuni server di terminali. Potete far sì che il carattere per forzare sia un qualsiasi carattere vogliate specificando la riga seguente nel file $HOME/.tiprc: force=<singolo-carattere> Improvvisamente Tutto Quello che Digito È in Maiuscolo?? Devi aver premuto Ctrl A , il raise character, di tip progettato specificamente per le persone con il tasto caps-lock rotto. Usa ~s come mostrato prima per impostare la variabile raisechar a qualcosa di ragionevole. In pratica, puoi impostarla allo stesso valore del carattere per forzare, se pensi di non usare mai queste due caratteristiche. Qui c'è un file .tiprc di esempio per gli utenti Emacs che hanno bisogno di premere Ctrl 2 e Ctrl A molto spesso: force=^^ raisechar=^^ Il carattere ^^ è Shift Ctrl 6 . Come Posso Trasferire File con <command>tip</command>? Se stai parlando ad altri sistemi &unix;, puoi mandare e ricevere file con ~p (put) e ~t (take). Questi comandi eseguono cat ed echo sul sistema remoto per accettare e inviare file. La sintassi è: ~p file-locale file-remoto ~t file-remoto file-locale non c'è controllo d'errore, quindi probabilmente dovresti usare un altro protocollo, come zmodem. Come Posso Eseguire zmodem con <command>tip</command>? Per ricevere file, avvia il programma di invio sul lato remoto. Poi, digita ~C rz per iniziare a ricevere in locale. Per inviare file, avvia il programma di ricezione sul lato remoto. Poi, digita ~C sz files per inviarli sul sistema remoto. Kazutaka YOKOTA Contributo di Bill Paul Basato su un documento di Impostazione della Console Seriale console seriale Introduzione FreeBSD ha la capacità di avviare un sistema con soltanto un terminale stupido su porta seriale come console. Una configurazione simile dovrebbe essere utile per due tipi di persone: amministratori di sistema che desiderano installare FreeBSD su macchine che non hanno tastiera o monitor connesso, e sviluppatori che vogliono effettuare il debug del kernel o dei driver. Come descritto nel , FreeBSD implementa un avviamento composto da tre stadi. I primi due stadi sono nel blocco di avvio che viene immagazzinato all'inizio della slice di FreeBSD sul disco d'avvio. Il blocco di avvio poi carica ed avvia il loader (/boot/loader) come terzo stadio. Per poter impostare la console seriale devi configurare il codice del blocco di avvio, il codice del loader ed il kernel. + + Configurazione della Console Seriale, Versione Essenziale + + Questa sezione presuppone che stai usando una configurazione + di default, conosci come connettere le porte seriali e vuoi solamente + una veloce panoramica su come abilitare una console seriale. Se + incontri difficoltà in questa procedura, consulta una spiegazione + più esaustiva di tutte le opzioni e delle configurazioni avanzate + nella sezione . + + + + Connetti la porta seriale. La console seriale sarà sulla + COM1. + + + + Esegui echo -h > /boot.config per + abilitare la console seriale per il kernel e per il boot + loader. + + + + Modifica il file /etc/ttys e cambia + off in on per l'entry + ttyd0. Questo abilita il prompt di login + sulla console seriale, che rispecchia la tipica configurazione delle + console video. + + + + shutdown -r now riavvierà il sistema + con la console seriale abilitata. + + + + Configurazione della Console Seriale Preparazione di un cavo seriale. cavo null-modem Avrai bisogno di un cavo null-modem o di un cavo seriale standard ed un adattatore null-modem. Guarda per una discussione sui cavi seriali. Scollegamento della tastiera. La maggior parte dei sistemi PC verifica la presenza di una tastiera durante il Power-On Self-Test (POST) e dà un errore se la tastiera non viene rilevata. Alcune macchine si lamentano parecchio per la mancanza della tastiera e non proseguono l'avvio finché non viene collegata. Se il tuo computer si lamenta per questo errore, ma si avvia lo stesso, allora non devi fare nulla di speciale. (Alcune macchine con BIOS Phoenix semplicemente dicono Keyboard failed e continuano ad avviarsi normalmente). Se il tuo computer rifiuta di avviarsi senza la tastiera allora dovrai configurare il BIOS affinché ignori questo errore (se possibile). Consulta il manuale della tua scheda madre per maggiori dettagli su come fare ciò. Impostare la tastiera su Non installata nel setup del BIOS non significa che non potrai usare la tastiera. Tutto quel che fa è dire al BIOS di non verificare la presenza di una tastiera all'accensione, in modo che non segnali che la tastiera non è collegata. Puoi lasciare la tastiera collegata anche con questa opzione impostata a Non installata e la tastiera funzionerà lo stesso. Se il tuo sistema ha un mouse &ps2;, le possibilità di dover scollegare il mouse allo stesso modo della tastiera sono alte. Questo perché i mouse &ps2; condividono dell'hardware con la tastiera e lasciando il mouse collegato potresti ingannare la verifica della tastiera facendogli credere che sia ancora presente. Si dice che il sistema Gateway 2000 Pentium 90 MHz con BIOS AMI funzioni così. In generale, questo non è un problema perché il mouse non è comunque particolarmente utile senza la tastiera. Collegamento di un terminale stupido alla COM1 (sio0). Se non possiedi un terminale stupido, puoi usare un vecchio PC/XT con un programma per modem, o la porta seriale di un altra macchina &unix;. Se non hai una COM1 (sio0), trovane una. Attualmente, non c'è altro modo di scegliere una porta diversa dalla COM1 per i blocco di avvio senza doverlo ricompilare. Se stai già usando la COM1 per un altro dispositivo, dovrai rimuoverlo temporaneamente ed installare un nuovo blocco di avvio ed un nuovo kernel una volta che FreeBSD sia funzionante. (Si assume che la COM1 sia sempre disponibile su un server di file/calcolo/terminali; se davvero hai bisogno della COM1 per qualcos'altro (e non puoi passare quel qualcosa alla COM2 (sio1)), allora probabilmente non dovresti nemmeno avere a che fare con tutto questo in primo luogo). Assicurati che il file di configurazione del tuo kernel abbia i parametri appropriati impostati per la COM1 (sio0). I parametri rilevanti sono: 0x10 Abilita il supporto alla console per questa unità. Gli altri parametri di console sono ignorati se non è fissato questo. Attualmente, al massimo un'unità può avere il supporto alla console; verrà preferita la prima (secondo l'ordine nel file di configurazione) con questo parametro. Questa opzione non renderà la porta seriale la console. Imposta il parametro seguente o usa l'opzione descritta più in basso, insieme a questa impostazione. 0x20 Forza questa unità ad essere la console (a meno che sia presente un'altra console con priorità più alta), trascurando l'opzione discussa precedentemente. Questo parametro rimpiazza l'opzione COMCONSOLE in FreeBSD versione 2.X. Il parametro 0x20 deve essere usato insieme al . 0x40 Riserva questa unità (insieme a 0x10) e rende l'unità indisponibile per l'accesso normale. Non dovresti impostare questo parametro sull'unità della porta seriale che desideri usare come console seriale. L'unico uso di questo parametro è per designare l'unità per il debug remoto del kernel. Guarda il Developer's Handbook per maggiori informazioni sul debugging remoto. In FreeBSD 4.0 o successivo, la semantica del parametro 0x40 è leggermente differente e c'è un altro parametro per specificare una porta seriale per il debug remoto. Esempio: device sio0 at isa? port IO_COM1 flags 0x10 irq 4 Guarda la pagina man &man.sio.4; per maggiori dettagli. Se i parametri non sono stati impostati, sarà necessario eseguire UserConfig (su una console differente) o ricompilare il kernel. Creazione di boot.config nella directory radice della partizione a nel disco di avvio. Questo file istruirà il codice del blocco di avvio su come vuoi avviare il sistema. Per poter attivare la console seriale, avrai bisogno di una o più delle seguenti opzioni—se vuoi opzioni multiple, includile tutte sulla stessa linea: Passa dalla console interna a quella seriale. Puoi usarla per cambiare i dispositivi console. Ad esempio, se avvii dalla console interna (video), puoi usare per dirigere il loader ed il kernel in modo che usino la porta seriale come dispositivo per la console. Alternativamente, se avvii da porta seriale, puoi usare l'opzione per dire al loader ed al kernel di usare lo schermo come console. Passa da una configurazione singola a una duplice. Nella configurazione singola la console sarà o quella interna (il display video) o la porta seriale, a seconda dello stato dell'opzione già descritta. Nella configurazione duplice, sia il display video che la porta seriale diventeranno la console allo stesso momento, senza curarsi dello stato dell'opzione . Ad ogni modo, nota che questa configurazione duplice ha effetto solo durante l'esecuzione del blocco di avvio. Una volta che il loader ha assunto il controllo, la console specificata da diventa l'unica. Fa sì che il blocco di avvio verifichi la presenza della tastiera. Se non ne viene rilevata nessuna, le opzioni e vengono impostate automaticamente. A causa delle costrizioni relative allo spazio nelle versioni attuali del blocco di avvio, l'opzione è in grado di riconoscere solo le tastiere estese. Le tastiere con meno di 101 tasti (e senza i tasti F11 e F12) potrebbero non essere rilevate. Le tastiere su alcuni computer portatili potrebbero non essere rilevate a causa di questa limitazione. Se questo è il caso del tuo sistema, devi abbandonare l'opzione . Sfortunatamente non c'è nessun metodo per aggirare questo problema. Usa l'opzione per selezionare la console automaticamente, o l'opzione per attivare la console seriale. Puoi includere altre opzioni come descritte in &man.boot.8;. Le opzioni, eccetto , verranno passate al loader (/boot/loader). Il loader determinerà quale tra il video interno o la console seriale debba diventare la console esaminando lo stato dell'opzione . Ciò significa che se specifichi l'opzione ma non la in /boot.config, puoi usare la porta seriale come console soltanto durante l'esecuzione del blocco di avvio; il loader userà il video interno come console. Avviamento della macchina. Quando avvii la tua macchina FreeBSD, il blocco di avvio scriverà il contenuto di /boot.config sulla console. Ad esempio: /boot.config: -P Keyboard: no La seconda linea appare solo se metti l'opzione in /boot.config ed indichi la presenza/assenza della tastiera. Questo messaggio va alla console seriale o a quella interna, o a entrambe, a seconda dell'opzione in /boot.config. Opzioni I messaggi vanno a nessuna console interna console seriale console seriale ed interna console seriale ed interna , tastiera presente console interna , tastiera assente console seriale Dopo i messaggi precedenti, ci sarà una piccola pausa prima che il blocco di avvio continui nel caricamento del loader e prima che ulteriori messaggi vengano scritti sulla console. In circostanze normali, non hai necessità di interrompere il blocco di avvio, ma potresti volerlo fare per verificare che tutto sia impostato correttamente. Premi un tasto qualsiasi, differente da Invio, alla console per interrompere il processo di avvio. Il blocco di avvio aspetterà ulteriori azioni. Dovresti vedere qualcosa del genere: >> FreeBSD/i386 BOOT Default: 0:ad(0,a)/boot/loader boot: Verifica se il messaggio precedente appare sulla console seriale o su quella interna o su entrambe, secondo le opzioni poste in /boot.config. Se il messaggio appare nella console corretta, premi Invio per continuare il processo di avvio. Se vuoi la console seriale ma non riesci a vedere il prompt sul terminale seriale, qualcosa è sbagliato nelle tue impostazioni. Nel frattempo, scrivi e premi Invio (se possibile) per dire al blocco di avvio (e al loader e al kernel) di scegliere la porta seriale per la console. Una volta che il sistema è attivo, torna indietro e verifica cosa è andato storto. Dopo che il loader è stato caricato e ti trovi nel terzo stadio del processo di avvio puoi ancora passare dalla console interna alla console seriale impostando le variabili d'ambiente appropriate nel loader. Guarda la . Sommario Qui c'è il sommario delle varie impostazioni discusse in questa sezione e la console eventualmente selezionata. Caso 1: Imposti il Flag 0x10 per <devicename>sio0</devicename> device sio0 at isa? port IO_COM1 flags 0x10 irq 4 Opzioni in /boot.config Console durante i blocco di avvio Console durante il loader Console nel kernel niente interna interna interna seriale seriale seriale seriale ed interna interna interna seriale ed interna seriale seriale , tastiera presente interna interna interna , tastiera assente seriale ed interna seriale seriale Caso 2: Imposti il Flag 0x30 per sio0 device sio0 at isa? port IO_COM1 flags 0x30 irq 4 Opzioni in /boot.config Console durante i blocco di avvio Console durante il loader Console nel kernel niente interna interna seriale seriale seriale seriale seriale ed interna interna seriale seriale ed interna seriale seriale , tastiera presente interna interna seriale , tastiera assente seriale ed interna seriale seriale Consigli per una Console Seriale Impostazione di una Velocità Maggiore della Porta Seriale Di default, le impostazioni della porta seriale sono: 9600 baud, 8 bit, nessuna parità, ed 1 bit di stop. Se desideri cambiare la velocità, avrai bisogno di ricompilare almeno il blocco di avvio. Aggiungi la linea seguente a /etc/make.conf e compila il nuovo blocco di avvio: BOOT_COMCONSOLE_SPEED=19200 Se la console seriale è configurata in qualche altra maniera invece di essere selezionata all'avvio con , o se la console seriale usata dal kernel è differente da quella usata dal blocco di avvio, allora dovrai aggiungere anche le opzioni seguenti al file di configurazione del kernel e compilare un nuovo kernel: options CONSPEED=19200 Utilizzo di una Porta Seriale Differente da <devicename>sio0</devicename> per la Console Usare una porta seriale differente da sio0 come console richiede un po' di ricompilazione. Se vuoi usare un'altra porta seriale per qualche motivo, ricompila il blocco di avvio, il loader ed il kernel come segue. Ottieni i sorgenti del kernel. (Guarda il ) Modifica /etc/make.conf e imposta BOOT_COMCONSOLE_PORT all'indirizzo della porta che vuoi usare (0x3F8, 0x2F8, 0x3E8 o 0x2E8). Solo i dispositivi da sio0 a sio3 (COM1 a COM4) possono essere usati; le schede seriali multiporta non funzioneranno. Non sono necessarie impostazioni per gli interrupt. Crea un file di configurazione del kernel personalizzato e aggiungi i flag appropriati per la porta seriale che intendi usare. Ad esempio, se vuoi fare di sio1 (COM2) la console: device sio1 at isa? port IO_COM2 flags 0x10 irq 3 o device sio1 at isa? port IO_COM2 flags 0x30 irq 3 I flag di console per le altre porte seriali non dovrebbero essere impostati. Ricompila ed installa il blocco di avvio ed il loader: &prompt.root; cd /sys/boot &prompt.root; make &prompt.root; make install Ricompila ed installa il kernel. Scrivi il blocco di avvio sul disco di avvio con &man.disklabel.8; ed avvia con il nuovo kernel. - + Accesso al Debugger DDB dalla Linea Seriale Se desideri entrare nel debugger del kernel dalla console seriale (utile per diagnostiche remote, ma anche molto pericoloso se generi un BREAK spurio sulla porta seriale!) allora dovrai compilare il tuo kernel con le opzioni seguenti: options BREAK_TO_DEBUGGER options DDB Come Ottenere un Prompt di Login sulla Console Seriale Anche se questo non è necessario, potresti desiderare un prompt di login sulla linea seriale, ora che puoi vedere i messaggi di avvio e puoi accedere a sessioni di debug del kernel attraverso la console seriale. Qui è spiegato come fare. Apri il file /etc/ttys con un editor e trova queste linee: ttyd0 "/usr/libexec/getty std.9600" unknown off secure ttyd1 "/usr/libexec/getty std.9600" unknown off secure ttyd2 "/usr/libexec/getty std.9600" unknown off secure ttyd3 "/usr/libexec/getty std.9600" unknown off secure I dispositivi da ttyd0 a ttyd3 corrispondono a COM1 fino a COM4. Cambia off a on per la porta desiderata. Se hai cambiato la velocità della porta seriale, dovrai cambiare std.9600 affinché corrisponda all'impostazione corrente, ad es. std.19200. Potresti anche desiderare cambiare il tipo di terminale da unknown al tipo effettivo del tuo terminale seriale. Dopo avere modificato il file, devi dare un kill -HUP 1 affinché i cambiamenti abbiano effetto. Cambiamento della Console dal Loader Le sezioni precedenti hanno descritto come impostare la console seriale lavorando sul blocco di avvio. Questa sezione mostra come specificare a console inserendo alcuni comandi ed alcune variabili di ambiente nel loader. Quando il loader verrà invocato al terzo stadio del processo di avvio, dopo il blocco di avvio, le impostazioni nel loader prenderanno il posto di quelle nel blocco di avvio. Impostazione della Console Seriale Puoi facilmente specificare al loader ed al kernel di usare la console seriale scrivendo una sola riga in /boot/loader.rc: set console=comconsole Ciò sarà efficace in ogni caso, qualunque siano le impostazioni nel blocco di avvio discusse nella sezione precedente. Sarebbe meglio mettere la linea precedente come prima linea di /boot/loader.rc in modo da vedere i messaggi sulla console seriale il prima possibile. Altrimenti, puoi specificare la console interna come: set console=vidconsole Se non imposti la variabile di ambiente console del loader, quest'ultimo, e conseguentemente anche il kernel, useranno una console qualunque indicata dall'opzione nel blocco di avvio. Nelle versioni 3.2 o successive, è possibile specificare la console in /boot/loader.conf.local o /boot/loader.conf, piuttosto che in /boot/loader.rc. Con questo metodo il tuo /boot/loader.rc dovrebbe apparire così: include /boot/loader.4th start Poi, crea /boot/loader.conf.local ed aggiungi lì la linea seguente. console=comconsole o console=vidconsole Guarda &man.loader.conf.5; per maggiori informazioni. Al momento il loader non ha un'opzione equivalente alla del blocco di avvio, e non c'è possibilità di scegliere automaticamente la console interna e la console seriale basandosi sulla presenza di una tastiera. Utilizzo di una Porta Seriale Diversa da <devicename>sio0</devicename> per la Console Sarà necessario ricompilare il loader per usare una porta seriale differente da sio0 per la console seriale. Segui la procedura descritta nella . Avvertimento L'idea di tutto questo è di permettere alla gente di mettere su server dedicati che non abbiano bisogno di hardware grafico o di tastiere. Sfortunatamente, mentre la maggior parte dei sistemi ti permetteranno di avviare senza tastiera, ce ne sono alcuni che non ti permetteranno di partire senza un adattatore grafico. Le macchine con BIOS AMI possono essere configurate per partire senza adattatori grafici cambiando semplicemente il valore di graphics adapter nella configurazione CMOS a Not installed. Ad ogni modo, molte macchine non supportano questa opzione e si rifiuteranno di avviarsi se non si ha hardware grafico nel sistema. Con queste macchine, avrai bisogno di lasciare un qualche tipo di scheda grafica attaccata, (anche una scheda monocromatica di recupero) sebbene non avrai necessità di collegare un monitor. Potresti anche tentare di installare un BIOS AMI. diff --git a/it_IT.ISO8859-15/flyer/flyer.tex b/it_IT.ISO8859-15/flyer/flyer.tex index 79aa50b3fd..6ba9b3455d 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/flyer/flyer.tex +++ b/it_IT.ISO8859-15/flyer/flyer.tex @@ -1,179 +1,180 @@ % Copyright (c) 2004 Marc Fonvieille % All rights reserved. % % Redistribution and use in source and binary forms, with or without % modification, are permitted provided that the following conditions % are met: % 1. Redistributions of source code must retain the above copyright % notice, this list of conditions and the following disclaimer. % 2. Redistributions in binary form must reproduce the above copyright % notice, this list of conditions and the following disclaimer in the % documentation and/or other materials provided with the distribution. % % THIS SOFTWARE IS PROVIDED BY THE AUTHOR AND CONTRIBUTORS ``AS IS'' AND % ANY EXPRESS OR IMPLIED WARRANTIES, INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, THE % IMPLIED WARRANTIES OF MERCHANTABILITY AND FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE % ARE DISCLAIMED. IN NO EVENT SHALL THE AUTHOR OR CONTRIBUTORS BE LIABLE % FOR ANY DIRECT, INDIRECT, INCIDENTAL, SPECIAL, EXEMPLARY, OR CONSEQUENTIAL % DAMAGES (INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, PROCUREMENT OF SUBSTITUTE GOODS % OR SERVICES; LOSS OF USE, DATA, OR PROFITS; OR BUSINESS INTERRUPTION) % HOWEVER CAUSED AND ON ANY THEORY OF LIABILITY, WHETHER IN CONTRACT, STRICT % LIABILITY, OR TORT (INCLUDING NEGLIGENCE OR OTHERWISE) ARISING IN ANY WAY % OUT OF THE USE OF THIS SOFTWARE, EVEN IF ADVISED OF THE POSSIBILITY OF % SUCH DAMAGE. % % $FreeBSD$ +% Original revision: 1.5 % % Volantino di FreeBSD % Usa make FORMAT (con FORMAT: pdf, ps o dvi) per creare il volantino. % \documentclass[11pt]{article} \usepackage[T1]{fontenc} \usepackage[latin1]{inputenc} % Use the right language \usepackage[italian]{babel} \usepackage{pslatex} \usepackage{graphicx} \usepackage{fancybox} \usepackage{url} % Use the right papersize, do not forget to change also the Makefile \usepackage[verbose,a4paper,noheadfoot,margin=1cm]{geometry} % Colors settings \usepackage{color} \definecolor{bkgrdtitle}{rgb}{1,.84,.22} %\definecolor{bkgrdtitle}{rgb}{1,.81,.3} %\definecolor{bkgrdtitle}{rgb}{1,.87,.32} %\definecolor{redtitle}{rgb}{.82,0,0} %\definecolor{redtitle}{rgb}{.7,.7,.9} %\definecolor{redtitle}{rgb}{.6,0,0} %\definecolor{redtitle}{rgb}{.4,0,0} \definecolor{redtitle}{rgb}{.65,.16,.22} \definecolor{ovalboxcolor}{rgb}{.65,.16,.22} % Some macros \newcommand{\titledframe}[3]{% \boxput*(0,1){\colorbox{bkgrdtitle}{\color{black} \large{\textbf{\textsf{#1}}}}} {\setlength {\fboxsep}{12pt} \color{ovalboxcolor}\Ovalbox {\color{black}\begin{minipage}{#3}#2\end{minipage}}} } \newcommand{\reg}{$^{\mbox{\tiny \textregistered}}$} \newcommand{\tm}{$^{\mbox{\tiny TM}}$} \newenvironment{itemizeflyer}% { \begin{list}% {\textendash}% { \setlength{\leftmargin}{5pt}% \setlength{\itemsep}{0pt}% \setlength{\parskip}{0pt}% \setlength{\parsep}{0pt}}} { \end{list}} \pagestyle{empty} \begin{document} \begin{center} \fontsize{40}{36}\selectfont {\color{redtitle} \textrm{\textbf{FreeBSD}}} \end{center} %\vspace{2mm} % Main part \begin{center} \titledframe{Cos'è FreeBSD?}{ FreeBSD è un sistema operativo avanzato per architetture compatibili x86 -(Intel\reg\ e AMD\tm), AMD64 (AMD Opteron\tm\ e Athlon\tm\ 64), DEC Alpha, IA-64 +(Intel\reg\ e AMD\tm), AMD64 (AMD Opteron\tm\ e Athlon\tm\ 64), Alpha, IA-64 (Intel\reg\ Itanium\reg\ Processor Family), PC-98 e UltraSPARC\reg. Attualmente sta per essere portato su architetture PowerPC\reg\ e MIPS. FreeBSD è derivato da BSD, la versione di UNIX\reg\ sviluppata all'Università della California, Berkeley. }{12.7cm} \begin{minipage}{4cm} \includegraphics[scale=0.3]{../../share/images/flyer/beastie.eps} \end{minipage} \vspace{1mm} \titledframe{Funzionalità avanzate}{ FreeBSD offre funzionalità di networking avanzato, prestazioni, sicurezza e compatibilità che ad oggi mancano ancora in altri sistemi operativi, anche in alcuni di quelli commerciali. }{4.8cm} \titledframe{\textsf{\textbf{Soluzioni Internet potenti}}}{ FreeBSD include quella che molti considerano l'implementazione di riferimento per il software TCP/IP, lo stack 4.4BSD del protocollo TCP/IP, rendendolo così ideale per applicazioni di rete e Internet. FreeBSD è ideale per un server Internet o Intranet. Fornisce servizi di rete robusti sotto i carichi più pesanti e usa la memoria in maniera efficiente per mantenere buoni tempi di risposta per migliaia di processi utente simultanei. }{11.2cm} \vspace{5mm} \titledframe{Esegue un numero enorme di applicazioni}{ FreeBSD è dotato di oltre 10000 pacchetti software di terze parti pronti per -essere installati, tra cui: Apache, Samba, MySQL\reg, OpenOffice.Org, KDE, +essere installati, tra cui: Apache, Samba, MySQL\reg, OpenOffice.org, KDE, GNOME, MPlayer, ecc.\\ FreeBSD fornisce il sistema dei port che scarica i sorgenti da Internet o da un CD-ROM e li compila in forma binaria, inclusa l'installazione di ogni dipendenza. Tutte queste operazioni sono fatte in modo trasparente per l'utente.\\ La maggior parte dei binari per GNU/Linux funzionano sotto FreeBSD senza alcuna perdita visibile di velocità, ad esempio: Acrobat Reader\reg, Oracle\reg, SAP/R3\reg, Mathematica\reg, Quake3, ecc. }{17.3cm} \vspace{5mm} \titledframe{FreeBSD è facile da installare}{ FreeBSD può essere installato da una varietà di supporti, inclusi CD-ROM, DVD-ROM, floppy disk, nastri magnetici, partizioni MS-DOS\reg, o, se hai una connessione di rete, puoi installarlo direttamente tramite FTP anonimo o NFS. }{17.3cm} \vspace{5mm} \titledframe{FreeBSD è libero}{ FreeBSD è disponibile gratuitamente e viene fornito con il codice sorgente completo. La maggior parte del codice sorgente del sistema FreeBSD è disponibile sotto la licenza standard BSD. A differenza della licenza GPL usata dal kernel di Linux, la licenza BSD permette la distribuzione di software derivato senza accompagnamento del codice sorgente. Questo permette alle società di usare il codice di FreeBSD come base di un prodotto proprietario, portando spesso come ritorno alla comunità il rilascio di alcune parti di quello che fanno. }{17.3cm} \vspace{5mm} \titledframe{Può eseguire quasi ogni operazione}{ FreeBSD è adatto per un gran numero di applicazioni desktop, server, embedded o appliance. Oggi, FreeBSD non è più solo un sistema operativo server ma punta anche agli utenti finali, specialmente agli utenti che arrivano da Windows\reg\ e GNU/Linux. }{17.3cm} \vspace{5mm} \titledframe{Contatti}{ \begin{itemizeflyer} \item Sito Web: \url{http://www.FreeBSD.org/it/} \item Manuale di FreeBSD: \url{http://www.freebsd.org/doc/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/} \end{itemizeflyer} }{17.3cm} \end{center} % % Copyrights \begin{center} \tiny \copyright 2004 The FreeBSD Project\\ FreeBSD è un marchio registrato di Wind River Systems, Inc. È previsto che cambi a breve.\\ Tutti gli altri nomi di società e prodotti possono essere marchi delle loro rispettive società.\\ BSD Daemon, \copyright 1988 by Marshall Kirk McKusick. Tutti i diritti riservati. \end{center} \end{document} diff --git a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/glossary/freebsd-glossary.sgml b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/glossary/freebsd-glossary.sgml index 442ea04d67..9381b18ce1 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/glossary/freebsd-glossary.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/glossary/freebsd-glossary.sgml @@ -1,140 +1,262 @@ Glossario di &os; Questo glossario contiene i termini e gli acronimi specifici per &os;. B Berkeley Software Distribution BSD Questo è il nome che il Computer Systems Research Group - a Berkeley diede ai loro miglioramenti e alle loro modifiche al - sistema &unix; AT&T's 32V. + (CSRG) all'Università + della California a Berkeley diede ai loro miglioramenti e + alle loro modifiche al sistema &unix; AT&T's 32V. + &os; è un discendente del lavoro del CSRG. Bikeshed Building Il fenomeno per cui molte persone danno la loro opinione su un argomento non complicato, mentre un argomento più complesso riceve poca o nessuna considerazione. Guarda le FAQ per l'origine del termine. BSD + + G/title> + + <glossentry id="giant"> + <glossterm>Giant</glossterm> + + <glossdef> + <para>Il nome di un meccanismo di mutua esclusione (uno <literal>sleep + mutex</literal>) che protegge un grosso insieme di risorse del + kernel. Sebbene un semplice meccanismo di locking era adeguato nei + giorni in cui una macchina poteva avere solo qualche dozzina di + processi, una scheda di rete, e certamente un solo processore, nei + tempi attuali è un inaccettabile collo di bottiglia per le + prestazioni. Gli sviluppatori di &os; stanno lavorando attivamente + per sostituirlo con dei lock che proteggono le singole risorse, in + modo tale da permettere un grado molto piu' alto di parallelismo sia + per macchine a singolo processore che per quelle multi + processore.</para> + </glossdef> + </glossentry> + </glossdiv> + <glossdiv> <title>K Kernel Scheduler Entities KSE Un sistema di threading supportato dal kernel. Guarda l'home page del progetto per ulteriori dettagli. KSE + + L + + + Lock Order Reversal + + LOR + + + Il kernel di &os; usa un certo numero di lock sulle risorse per + arbitrare la contesa di queste risorse. Un sistema di diagnostica + dei lock a run-time è presente nei kernel di &os.current; + (ma viene rimosso per le release), chiamato &man.witness.4;, e + rileva la possibilità di deadlock dovuti ad errori di locking. + (&man.witness.4; è in verità leggermente conservativo, + quindi è possibili ottenere falsi positivi.) Un report + veramente positivo indica che se tu fossi stato sfortunato, un + deadlock si sarebbe verificato qui. + + LOR veramente positivi tendono ad essere corretti velocemente, + quindi controlla &a.current.url; e la pagina sui LOR + Scoperti prima di inviare un messaggio sulle mailing + list. + + + + + LOR + + + + + M Merge From Current MFC Fondere una funzionalità o una patch dal ramo -CURRENT a un altro, quasi sempre -STABLE. Merge From Stable MFS Nel corso normale dello sviluppo di FreeBSD, una modifica sarà inserita nel ramo -CURRENT per i test prima di essere fusa nel ramo -STABLE. In rare occasioni, una modifica andrà prima del ramo -STABLE e poi incorporata nel -CURRENT. Questo termine è anche usato quando una patch viene portata dal ramo -STABLE a un ramo di sicurezza. MFC MFS + + N + + + NDISulator + + + + + + + O + + + Overtaken By Events + + OBE + + + Indica una modifica consigliata (come un Report di Bug o una + richiesta di miglioramento) che non è più rilevante o + applicabile a causa di altre modifiche successive a &os;, modifiche + agli standard di rete, obsolescenza dell'hardware affetto, e + così via. + + + + + OBE + + + + + P + + Pointy Hat + + + Un mitico esemplare di copricapo, molto simile alle + orecchie d'asino, assegnato a ogni committer di + &os; che rompe la compilazione, fa andare indietro i numeri di + versione, o crea qualsiasi altro tipo di strage nel codice sorgente. + Ogni committer degno del suo senno ne accumulerà presto una + grande collezione. L'utilizzo è (quasi sempre?) + umoristico. + + + Principle Of Least Astonishment POLA Sebbene &os; si evolva, le modifiche visibili all'utente dovrebbero essere il meno sorprendenti possibile. Per esempio, un'arbitraria riorganizzazione delle variabili di avvio del sistema in /etc/defaults/rc.conf viola il POLA. Gli sviluppatori considerano il POLA quando si interessano di cambiamenti al sistema visibili all'utente. POLA + + + Project Evil + + + Il nome di sviluppo per il NDISulator, scritto + da Bill Paul, che l'ha chiamato così riferendosi a quanto sia + terribile (da un punto di vista filosofico) avere bisogno di qualcosa + di questo tipo. Il NDISulator è uno + speciale modulo di compatibilità che permette di usare i + driver di rete NDIS miniport di Microsoft Windows™ con + &os;/x86. Questo è solitamente l'unico modo di usare schede + il cui driver e' closed source. Guarda + src/sys/compat/ndis/subr_ndis.c. + + diff --git a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/mailing-lists.ent b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/mailing-lists.ent index 3efcbdc8ed..3198005aed 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/mailing-lists.ent +++ b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/mailing-lists.ent @@ -1,376 +1,385 @@ server delle liste di FreeBSD"> &a.mailman.listinfo;"> mailing list su ACPI in FreeBSD"> freebsd-acpi"> mailing list sull'avvocatura di FreeBSD"> freebsd-advocacy"> mailing list sul porting di AFS su FreeBSD"> freebsd-afs"> mailing list di discussione sugli Adaptec AIC7xxx in FreeBSD"> freebsd-aic7xxx"> mailing list sul porting di FreeBSD sui sistemi Alpha"> freebsd-alpha"> mailing list sul porting di FreeBSD sui sistemi AMD64"> freebsd-amd64"> mailing list di annunci su FreeBSD"> freebsd-announce"> mailing list sull'architettura e la progettazione di FreeBSD"> freebsd-arch"> mailing list sul porting di FreeBSD sui processori ARM"> freebsd-arm"> mailing list sulle reti ATM con 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release di FreeBSD"> freebsd-vendors"> mailing list del Webmaster di FreeBSD"> freebsd-www"> mailing list di X11 per FreeBSD"> freebsd-x11"> majordomo@FreeBSD.org"> diff --git a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.ent b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.ent index 0cc69c86b2..2252d1e188 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.ent +++ b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.ent @@ -1,208 +1,208 @@ 3Com e HomeConnect sono marchi registrati della 3Com Corporation."> 3ware e Escalade sono marchi registrati della 3ware Inc."> Adaptec è un marchio registrato della Adaptec, Inc."> Adobe, Acrobat, Acrobat Reader, e PostScript sono marchi o marchi registrati della Adobe Systems Incorporated negli Stati Uniti e/o in altri paesi."> AMD, Am486, Am5X86, AMD Athlon, AMD Duron, AMD Opteron, AMD-K6, Élan, e PCnet sono marchi della Advanced Micro Devices, Inc."> Apple, FireWire, Mac, Macintosh, Mac OS, Quicktime, e TrueType sono marchi della Apple Computer, Inc., registrati negli Stati Uniti e in altri paesi."> ARM è un marchio registrato della ARM Limited."> Il marchio Bluetooth è di proprietà della Bluetooth SIG, Inc."> Broadcom è un marchio registrato della Broadcom Corporation e/o delle sue sussidiarie."> Check Point, Firewall-1, e VPN-1 sono marchi della Check Point Software Technologies Ltd.."> Cisco, Catalyst, e IOS sono marchi registrati della Cisco Systems, Inc. e/o delle sue affiliate negli Stati Uniti e in certi altri paesi."> Corel and WordPerfect sono marchi o marchi registrati della Corel Corporation e/o delle sue sussidiarie in Canada, negli Stati Uniti e/o in altri paesi."> Sound Blaster è un marchio della Creative Technology Ltd. negli Stati Uniti e/o in altri paesi."> CVSup è un marchio registrato di John D. Polstra."> Dell, Dell Precision, Latitude, Optiplex, PowerEdge sono marchi o marchi registrati della Dell Computer Corporation"> FreeBSD è un marchio registrato della Wind River Systems, Inc. È previsto che cambi a breve."> Heidelberg, Helvetica, Palatino, e Times Roman sono marchi o marchi registrati della Heidelberger Druckmaschinen AG negli Stati Uniti e in altri paesi."> IBM, AIX, EtherJet, Netfinity, OS/2, PowerPC, PS/2, S/390, e ThinkPad sono marchi della International Business Machines Corporation negli Stati Uniti, in altri paesi, o in entrambi."> IEEE, POSIX, e 802 sono marchi registrati dell'Institute of Electrical and Electronics Engineers, Inc. negli Stati Uniti."> Intel, Celeron, EtherExpress, i386, i486, Itanium, Pentium, e Xeon sono marchi o marchi registrati della Intel Corporation o delle sue sussidiarie negli Stati Uniti e in altri paesi."> Intuit e Quicken sono marchi registrati e/o marchi di servizi registrati della Intuit Inc., o una delle sue sussidiarie, negli Stati Uniti e in altri paesi."> Iomega, Zip, e Jaz sono marchi o marchi registrati della Iomega Corporation negli Stati Uniti e/o in altri paesi."> Lantronix e EasyIO sono marchi della Lantronix Corporation."> Linux è un marchio registrato di - Linus Torvalds negli Stati Uniti."> + Linus Torvalds."> LSI Logic, AcceleRAID, eXtremeRAID, MegaRAID e Mylex sono marchi o marchi registrati della LSI Logic Corp."> Macromedia, Flash, e Shockwave sono marchi o marchi registrati della Macromedia, Inc. negli Stati Uniti e/o in altri paesi."> -Microsoft, FrontPage, MS-DOS, - Outlook, Windows, Windows Media, and Windows NT are either +Microsoft, FrontPage, IntelliMouse, + MS-DOS, Outlook, Windows, Windows Media, and Windows NT are either registered trademarks or trademarks of Microsoft Corporation in the United States and/or other countries."> MIPS and R4000 are registered trademarks of MIPS Technologies, Inc. in the United States and other countries."> MySQL is a registered trademark of MySQL AB in the United States, the European Union and other countries."> M-Systems and DiskOnChip are trademarks or registered trademarks of M-Systems Flash Disk Pioneers, Ltd."> Netscape e Netscape Navigator sono marchi registrati della Netscape Communications Corporation negli Stati Uniti e in altri paesi."> GateD e NextHop sono marchi registrati e non registrati della NextHop negli Stati Uniti e in altri paesi."> NetWare, NetWare Loadable Module, e NLM sono marchi o marchi registrati della Novell, Inc. negli Stati Uniti e in altri paesi."> Motif, OSF/1, e UNIX sono marchi registrati e IT DialTone e The Open Group sono marchi del The Open Group negli Stati Uniti e in altri paesi."> Oracle è un marchio registrato della Oracle Corporation."> PowerQuest e PartitionMagic sono marchi registrati della PowerQuest Corporation negli Stati Uniti e/o in altri paesi."> QUALCOMM e Eudora sono marchi registrati della QUALCOMM Incorporated."> RealNetworks, RealPlayer, e RealAudio sono marchi registrati della RealNetworks, Inc."> Red Hat e RPM sono marchi o marchi registrati della Red Hat, Inc. negli Stati Uniti e in altri paesi."> SAP, R/3, e mySAP sono marchi o marchi registrati della SAP AG in Germania e in molti altri paesi in tutto il mondo."> Silicon Graphics, SGI, e OpenGL sono marchi registrati della Silicon Graphics, Inc., negli Stati Uniti e/o in altri paesi in tutto il mondo."> Sparc, Sparc64, SPARCEngine, e UltraSPARC sono marchi SPARC International, Inc negli Stati Uniti e in altri paesi. I prodotti che portano il marchio SPARC sono basati su architettura sviluppata dalla Sun Microsystems, Inc."> Sun, Sun Microsystems, Java, Java Virtual Machine, JavaServer Pages, JDK, JSP, JVM, Netra, Solaris, StarOffice, Sun Blade, Sun Enterprise, Sun Fire, SunOS, e Ultra sono marchi o marchi registrati della Sun Microsystems, Inc. negli Stati Uniti e in altri paesi."> Symantec e Ghost sono marchi registrati della Symantec Corporation negli Stati Uniti e in altri paesi."> MATLAB è un marchio registrato della The MathWorks, Inc."> SpeedTouch è un marchio di Thomson"> Transmeta e Crusoe sono marchi o marchi registrati della Transmeta Corporation negli Stati Uniti e/o in altri paesi."> U.S. Robotics e Sportster sono marchi registrati della U.S. Robotics Corporation."> Waterloo Maple e Maple sono marchi o marchi registrati della Waterloo Maple Inc."> Mathematica è un marchio registrato della Wolfram Research, Inc."> VMware è un marchio della VMware, Inc."> XFree86 è un marchio della The XFree86 Project, Inc."> Ogg Vorbis e Xiph.Org sono marchi di Xiph.Org."> Molti dei nomi identificativi usati dai produttori e dai venditori per distinguere i loro prodotti sono anche dei marchi. Quando questi nomi appaiono nel libro, e il FreeBSD Project è al corrente del marchio, vengono fatti seguire dal simbolo - o ®."> \ No newline at end of file + o ®.">