diff --git a/it_IT.ISO8859-15/articles/committers-guide/article.sgml b/it_IT.ISO8859-15/articles/committers-guide/article.sgml
index 6d2962e5bd..16e3a476e3 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/articles/committers-guide/article.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/articles/committers-guide/article.sgml
@@ -1,1763 +1,1775 @@
%man;
%freebsd;
%authors;
%teams;
%it-trademarks;
%trademarks;
%mailing-lists;
%translators;
+
+
+%urls;
]>
Guida del Committer
The FreeBSD Italian Documentation Project
$FreeBSD$
1999
2000
2001
2002
2003
2004
The FreeBSD Italian Documentation Project
&tm-attrib.freebsd;
&tm-attrib.cvsup;
&tm-attrib.ibm;
&tm-attrib.intel;
&tm-attrib.sparc;
&tm-attrib.general;
Questo documento fornisce informazioni per la comunità dei
committer di FreeBSD. Tutti i nuovi committer dovrebbero leggere
questo documento prima di iniziare, e i committer già esistenti
sono fortemente incoraggiati a riguardarselo di tanto in tanto.
&trans.it.alex;
Dettagli Amministrativi
Host con il Repository
Principale
ncvs.FreeBSD.org
Metodi di Accesso
&man.ssh.1;, solo protocollo 2
CVSROOT Principale
ncvs.FreeBSD.org : /home/ncvs
(guarda anche la ).
&a.cvs; Principali
&a.peter; e &a.markm;, così come &a.joe; per i
ports/
Mailing List
- &a.developers;, &a.committers;
- (Entrambe sono liste private; gli archivi possono essere trovati
- in /home/mail/developers-archive
- e /home/mail/committers-archive
+ &a.doc-developers;, &a.doc-committers;;
+ &a.ports-developers;, &a.ports-committers;;
+ &a.src-developers;, &a.src-committers;. (Ogni repository di
+ progetto ha le sue mailing list -developers e -committers. Gli
+ archivi per queste liste possono essere trovati nei file
+ /home/mail/repository-name -developers-archive
+ e
+ /home/mail/repository-name -committers-archive
sul cluster di FreeBSD.org .)
Report mensili del Core Team
/home/core/public/monthly-report
sul cluster di FreeBSD.org .
Tag CVS Degni di Nota
RELENG_4 (4.X-STABLE),
HEAD (-CURRENT)
È richiesto l'uso di &man.ssh.1; o &man.telnet.1; con
Kerberos 5 per connettersi agli host del progetto. Per &man.ssh.1;
è permesso solo il protocollo 2.
Questi sono generalmente più sicuri che un semplice &man.telnet.1;
o &man.rlogin.1; visto che la negoziazione delle credenziali
avverrà sempre in modo cifrato.
Tutto il traffico è cifrato di default
con &man.ssh.1;. Insieme a programmi di utilità come
&man.ssh-agent.1; e &man.scp.1;, anch'essi disponibili, &man.ssh.1;
è di gran lunga più conveniente. Se non sai nulla di
&man.ssh.1;, guarda la .
Tipi di Bit di Commit
Il repository CVS di FreeBSD ha un numero di componenti che, se
combinati, supportano i sorgenti di base del sistema operativo, la
documentazione, l'infrastruttura dei port delle applicazioni di terze
parti, e vari programmi di utilità. Quando vengono assegnati i bit
di commit di FreeBSD, vengono specificate le aree dell'albero dove il bit
può essere usato. Solitamente, le aree associate a un bit
corrispondono a quelle di chi ha autorizzato l'assegnamento del bit di
commit. Ulteriori aree di autorità possono essere aggiunte in
seguito: se occorrerà, il committer dovrà seguire le
normali procedure di allocazione del bit di commit per quell'area
dell'albero, chiedendo l'approvazione all'entità appropriata e
possibilmente prendendo un mentore per quell'area per un po' di
tempo.
Tipo di Committer
Responsabile
Componenti dell'Albero
src
core@
src/, doc/ soggetta ad appropriata revisione
doc
doceng@
doc/, www/, documentazione src/
ports
portmgr@
ports/
I bit di commit assegnati prima dello sviluppo della nozione di aree
di autorità possono essere usati in molte parti dell'albero.
Tuttavia, il buon senso dice che un committer che non ha mai lavorato
precedentemente in un'area dell'albero chieda una revisione del proprio
lavoro prima di effettuare il commit, chieda l'approvazione del
responsabile appropriato, e/o lavori d'accordo con un mentore. Dato che
le regole sulla manutenzione del codice differiscono a seconda dell'area
dell'albero, questo è per il bene del committer che lavora in
un'area poco familiare tanto quanto per gli altri che lavorano
sull'albero.
I committer sono incoraggiati a chiedere la revisione del proprio
lavoro come parte del normale processo di sviluppo, indifferentemente
dall'area dell'albero in cui stanno lavorando.
Operazioni sul CVS
Si assume che tu abbia già familiarità con le operazioni
di base di CVS.
I &a.cvs; sono i proprietari
del repository CVS e sono
responsabili delle sue modifiche dirette allo scopo di ripulire o
sistemare dei gravi abusi di CVS da parte di un committer.
Nel caso dovessi causare qualche problema al repository,
diciamo una errata operazione di cvs import o
cvs tag , invia un messaggio ai &a.cvs; (o chiama uno di
loro) ed esponi il problema ad uno di loro. Gli unici che hanno il
permesso di manipolare direttamente i bit del repository sono i
repomeister
. Per questo non ci sono shell di login
disponibili sulle macchine del repository, tranne che per i
repomeister.
L'albero CVS è attualmente diviso in quattro repository
differenti, ovvero doc , ports ,
projects e src . Questi vengono
ricomposti sotto un unico CVSROOT quando vengono
distribuiti tramite CVSup per la convenienza
dei nostri utenti.
Nota che il modulo www che contiene i sorgenti
del sito web di FreeBSD
è contenuto all'interno del repository
doc .
I repository CVS sono ospitati sulle macchine repository.
Attualmente, ognuno dei repository elencati qui sopra risiede sulla stessa
macchina fisica, ncvs.FreeBSD.org , ma
per permettere la possibilità di averne ognuno su una macchina
diversa in futuro, ci sono diversi nomi di host che i committer
dovrebbero utilizzare. Inoltre, ogni repository risiede in una
directory differente. La seguente tabella racchiude la situazione.
Repository CVS, Host e Directory di &os;
Repository
Host
Directory
doc
dcvs.FreeBSD.org
/home/dcvs
ports
pcvs.FreeBSD.org
/home/pcvs
projects
projcvs.FreeBSD.org
/home/projcvs
src
ncvs.FreeBSD.org
/home/ncvs
Le operazioni sul CVS sono fatte da remoto impostando la variabile di
ambiente CVSROOT a ncvs.FreeBSD.org : /home/ncvs
e la variabile CVS_RSH a ssh , e
quindi effettuando le appropriate operazioni di check-out/check-in.
Molti committer definiscono degli alias che si espandono nella corretta
invocazione di cvs per il repository
appropriato. Per esempio, un utente di &man.tcsh.1; può aggiungere
le seguenti righe al suo .cshrc per questo
scopo:
alias dcvs env CVS_RSH=ssh cvs -d user @dcvs.FreeBSD.org:/home/dcvs
alias pcvs env CVS_RSH=ssh cvs -d user @pcvs.FreeBSD.org:/home/pcvs
alias projcvs env CVS_RSH=ssh cvs -d user @projcvs.FreeBSD.org:/home/projcvs
alias scvs env CVS_RSH=ssh cvs -d user @ncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs
In questo modo è possibile fare tutte le operazioni di
CVS localmente ed usare X cvs
commit per effettuare il commit sull'albero CVS ufficiale.
Se desideri aggiungere qualcosa di totalmente nuovo (ad esempio dei
sorgenti in contrib, ecc.), deve essere usato cvs
import . Guarda come riferimento la pagina man di &man.cvs.1;
per l'utilizzo.
Per favore non usare cvs
checkout o update con la macchina con il
repository ufficiale impostata come CVS Root per tenere aggiornato il
tuo albero dei sorgenti. CVS da remoto non è ottimizzato per la
distribuzione via rete e richiede un grande sovraccarico di lavoro e di
amministrazione sul lato server. Utilizza il nostro metodo di
distribuzione avanzato cvsup per ottenere i bit del
repository, ed esegui solamente l'operazione di
commit sull'host con il repository.
Forniamo un'estesa rete di mirror cvsup per questo scopo, così
come diamo accesso al cvsup-master se hai veramente
bisogno di essere aggiornato alle ultime modifiche.
Il cvsup-master ha la potenza necessaria a gestire
questa cosa, il repository principale no. &a.kuriyama; è a capo
del cvsup-master .
Se devi usare le operazioni add e
delete di CVS come se fosse un'operazione &man.mv.1;,
allora va effettuata una copia nel repository piuttosto che usare
add e delete di CVS. In una
copia nel repository, un CVS Meister
copierà il/i file nei loro nuovi nomi e/o locazioni e ti
avviserà ad operazione avvenuta. Lo scopo di una copia del
repository è di preservare la cronologia dei cambiamenti del file,
o i log. Noi del FreeBSD Project diamo molta importanza alla cronologia
dei cambiamenti che CVS fornisce al progetto.
Informazioni di riferimento, tutorial, e FAQ su CVS possono
essere trovate su: .
Anche le informazioni contenute nei capitoli di Karl Fogel
da Open Source Development with CVS
sono molto
utili.
&a.des; ha fornito inoltre il seguente mini manuale
su
CVS.
Effettua il check out di un modulo con il comando
co o checkout .
&prompt.user; cvs checkout shazam
Questo estrae una copia del modulo shazam . Se
non c'è alcun modulo shazam nel file dei
moduli, cercherà allora una directory di primo livello chiamata
shazam .
Opzioni utili con cvs checkout
-P
Non crea le directory vuote
-l
Estrae solo un livello, non le sottodirectory
-rver
Estrai la versione, il ramo, o il tag
ver
-Ddata
Estrai i sorgenti com'erano in data
data
Esempi pratici su FreeBSD:
Estrai il modulo miscfs , che
corrisponde a src/sys/miscfs :
&prompt.user; cvs co miscfs
Ora hai una directory chiamata miscfs
con le sottodirectory CVS ,
deadfs , devfs , e
così via. Una di queste (linprocfs )
è vuota.
Estrai gli stessi file, ma con il percorso completo:
&prompt.user; cvs co src/sys/miscfs
Ora hai una directory chiamata src ,
con le sottodirectory CVS e
sys . La directory
src/sys ha le
sottodirectory CVS e
miscfs , ecc.
Estrai gli stessi file, ma elimina le directory vuote:
&prompt.user; cvs co -P miscfs
Ora hai una directory chiamata miscfs
con le sottodirectory CVS ,
deadfs , devfs ... ma nota
che non c'è nessuna sottodirectory
linprocfs , perché non contiene alcun
file.
Estrai la directory miscfs , ma nessuna
delle sue sottodirectory:
&prompt.user; cvs co -l miscfs
Ora hai una a directory chiamata miscfs
con solo una sottodirectory chiamata
CVS .
Estrai il modulo miscfs com'è nel
ramo 4.X:
&prompt.user; cvs co -rRELENG_4 miscfs
Puoi modificare i sorgenti ed effettuare il commit su questo
ramo.
Estrai il modulo miscfs com'era nella
3.4-RELEASE.
&prompt.user; cvs co -rRELENG_3_4_0_RELEASE miscfs
Non potrai effettuare il commit delle modifiche, visto che
RELENG_3_4_0_RELEASE corrisponde ad un
preciso istante di tempo, non a un ramo.
Estrai il modulo miscfs com'era il 15
gennaio 2000.
&prompt.user; cvs co -D'01/15/2000' miscfs
Non potrai effettuare modifiche.
Estrai il modulo miscfs com'era una
settimana fa.
&prompt.user; cvs co -D'last week' miscfs
Non potrai effettuare modifiche.
Tieni presente che cvs salva i metadati in sottodirectory chiamate
CVS .
Gli argomenti di -D e -r
sono fissi, che vuol dire che cvs se li ricorderà in seguito,
ad esempio quando farai un cvs update .
Controlla lo stato dei file estratti con il comando
status .
&prompt.user; cvs status shazam
Questo visualizza lo stato del file shazam o
di ogni file nella directory shazam . Per ogni
file, lo stato è uno fra:
Up-to-date
Il file à aggiornato e non è stato
modificato.
Needs Patch
Il file non è stato modificato, ma c'è una
nuova versione nel repository.
Locally Modified
Il file è aggiornato, ma è stato
modificato.
Needs Merge
Il file è stato modificato, e c'è una nuova
versione nel repository.
File had conflicts on merge
Ci sono stati conflitti l'ultima volta che il file
è stato aggiornato, e non sono ancora stati
risolti.
Vedrai anche la versione e la data locale, il numero dell'ultima
versione appropriata (ultima appropriata
perché
se hai una data, un tag o un ramo fissati, può non essere
l'ultima versione), e i tag, le date o le opzioni applicate.
Dopo avere estratto qualcosa, puoi aggiornarlo con il comando
update .
&prompt.user; cvs update shazam
Questo aggiorna il file shazam o il contenuto
della directory shazam all'ultima versione sul
ramo che hai estratto. Se hai estratto un preciso instante di
tempo
, non fa nulla a meno che i tag non siano stati
spostati nel repository o qualche altra strana cosa sia in
corso.
Opzioni utili, in aggiunta a quelle elencate sopra, con
checkout :
-d
Estrae ogni directory aggiuntiva mancante.
-A
Scarica l'ultima versione del ramo principale.
-jver
Altre magie (guarda sotto).
Se hai estratto un modulo con -r o
-D , l'esecuzione di cvs update
con un argomento differente di -r o
-D o con -A selezionerà un
nuovo ramo, una nuova versione o una nuova data.
L'opzione -A elimina tutti i tag, le date o le
versioni fissate mentre -r e -D ne
impostano di nuove.
Teoricamente, specificando HEAD come argomento
di -r avrai lo stesso risultato di
-A , ma è solo in teoria.
L'opzione -d è utile se:
qualcuno ha aggiunto delle sottodirectory al modulo che hai
estratto dopo averlo estratto.
hai estratto con -l , e dopo cambi idea e
vuoi estrarre anche le sottodirectory.
hai cancellato delle sottodirectory e vuoi estrarle
nuovamente.
Osserva l'output di cvs update con
cura . La lettera all'inizio di ogni file indica cosa
è stato fatto su di esso:
U
Il file è stato aggiornato senza problemi.
P
Il file è stato aggiornato senza problemi (vedrai
questo solo quando lavorerai su un repository remoto).
M
Il file è stato modificato, ed è stato
fuso senza conflitti.
C
Il file è stato modificato, ed è stato
fuso con dei conflitti.
La fusione è ciò che avviene quando estrai una copia
di qualche codice sorgente, lo modifichi, quindi qualcun altro
effettua il commit di un'altra modifica, e tu esegui cvs
update . CVS nota che tu hai fatto dei cambiamenti locali, e
cerca di fondere le tue modifiche con quelle fatte tra la versione che
hai originariamente estratto e quella che stai aggiornando. Se i
cambiamenti sono a due parti separate del file, solitamente non ci
saranno problemi (sebbene il risultato possa non essere
sintatticamente o semanticamente corretto).
CVS stamperà una M davanti ad ogni file
modificato localmente anche se non c'è una nuova versione nel
repository, quindi cvs update è adatto
per avere un resoconto di quello che hai cambiato in locale.
Se appare una C , allora le tue modifiche sono
in conflitto con i cambiamenti presenti nel repository (le modifiche
sono sulle stesse righe, o righe vicine, o hai cambiato così
tanto il file locale che cvs non è in grado
di applicare le modifiche al repository). Dovrai allora andare a
modificare il file a mano e risolvere i conflitti; questi saranno
evidenziati da righe di simboli < ,
= e > . Per ogni conflitto,
ci sarà una linea di demarcazione formata da sette
< e il nome del file, seguita da una porzione di
quello che il tuo file locale conteneva, seguita da una riga di
separazione con sette = , seguita dalla porzione
corrispondente presente nella versione del repository, seguita da una
riga di separazione con sette > e il numero di
versione che stai aggiornando.
L'opzione -j è un po' voodoo. Aggiorna
il file locale alla versione specificata come se avessi usato
-r , ma non cambia il numero di versione o il ramo
registrato del file locale. Non è realmente utile tranne
quando usata due volte, nel qual caso fonderà le modifiche
tra le due versioni specificate nella copia su cui stai
lavorando.
Per esempio, supponiamo che ti abbia effettuato il commit di una
modifica a shazam/shazam.c in &os.current; e che
più tardi tu voglia effettuare l'MFC. Le modifiche che vuoi
fondere sono nella versione 1.15:
Estrai la versione &os.stable; del modulo
shazam :
&prompt.user; cvs co -rRELENG_4 shazam
Applica le modifiche tra la ver 1.14 e la 1.15:
&prompt.user; cvs update -j1.14 -j1.15 shazam/shazam.c
Quasi certamente avrai un conflitto a causa delle righe
$Id$ (o nel caso di FreeBSD, $FreeBSD$ ),
quindi dovrai modificare a mano il file per risolvere il conflitto
(rimuovi le righe di separazione e la seconda linea
$Id$ , lasciando la linea $Id$
originale intatta).
Guarda le differenze tra la versione locale e quella sul
repository con il comando diff .
&prompt.user; cvs diff shazam
mostra ogni modifica che hai fatto al file o al modulo
shazam .
Opzioni utili con cvs diff
-u
Utilizza il formato diff unificato.
-c
Utilizza il formato diff contestuale.
-N
Visualizza i file mancanti o aggiunti.
Vorrai sempre utilizzare -u , visto che le diff
unificate sono molto più semplici da leggere rispetto a quasi
tutti gli altri formati (in alcune circostanze, le diff contestuali
generate con l'opzione -c possono essere meglio, ma
sono molto più voluminose). Una diff unificata consiste di una
serie di parti. Ogni parte inizia con una riga con due caratteri
@ e specifica dove si trovano le differenze nel
file e su quante linee si estendono. Questa è seguita da un
certo numero di righe; alcune (precedute da uno spazio) fanno parte
del contesto; altre (precedute da un - ) sono quelle
eliminate e altre ancora (precedute da un + ) sono
quelle aggiunte.
Puoi anche effettuare una diff con una versione differente
rispetto a quella che hai estratto specificando la versione con
-r o -D come per il
checkout o l'update ,
o anche visualizzare le differenze tra due versioni arbitrarie
(indipendentemente da quella che hai localmente) specificando
due versioni con -r o
-D .
Guarda le righe di log con il comando
log .
&prompt.user; cvs log shazam
Se shazam è un file, questo
stamperà un'intestazione con le
informazioni sul file, come la locazione nel repository dove il file
è salvato, a quale versione è l'HEAD
per questo file, in quali rami si trova il file, e qualsiasi tag
valido per questo file. Quindi, per ogni versione del file, viene
stampato un messaggio di log. Questo include la data e l'ora del
commit, chi ha fatto il commit, quante righe sono state aggiunte e/o
tolte, e alla fine il messaggio di log che il committer ha scritto
quando ha inviato la modifica.
Se shazam è una directory, allora le
informazioni di log descritte sopra vengono stampate a turno per ogni
file presente nella directory. A meno che tu abbia dato l'opzione
-l a log , vengono stampati anche
i log per tutte le sottodirectory di shazam , in
maniera ricorsiva.
Usa il comando log per vedere la storia di uno
o più file, come è salvata nel repository CVS. Puoi
anche usarlo per vedere il messaggio di log di una versione specifica,
se aggiungi -rver al
comando log :
&prompt.user; cvs log -r1.2 shazam
Questo stamperà solamente il messaggio di log per la
versione 1.2 del file shazam
se è un file, oppure i messaggi di log per le versioni 1.2 di
ogni file sotto shazam se è una
directory.
Guarda chi ha fatto cosa con il comando
annotate . Questo comando visualizza ogni riga del
file o dei file specificati, insieme all'utente che ha modificato
più recentemente quella riga.
&prompt.user; cvs annotate shazam
Aggiungi nuovi file con il comando add .
Crea il file, usa cvs add su di esso, quindi
cvs commit .
In modo analogo, puoi aggiungere nuove directory creandole e poi
utilizzando cvs add su di esse. Nota che non
c'è bisogno di usare il commit sulle directory.
Rimuovi i file obsoleti con il comando
remove .
Rimuovi il file, quindi usa cvs rm su di esso,
ed infine cvs commit .
Effettua il commit con il comando commit o
checkin .
Opzioni utili con cvs commit
-f
Forza il commit di un file non modificato.
-mmsg
Specifica un messaggio di commit sulla riga di comando
anziché invocare un editor.
Usa l'opzione -f se ti accorgi che hai lasciato
fuori informazioni importanti dal messaggio di commit.
Buoni messaggi di commit sono importanti. Dicono agli altri
perché hai fatto le modifiche che hai fatto, non solo qui ed
ora, ma per mesi o anni quando qualcuno si chiederà
perché dei pezzi di codice all'apparenza illogici o
inefficienti sono entrati nel file sorgente. È inoltre un
aiuto inestimabile per decidere su quali modifiche va effettuato
l'MFC e su quali no.
I messaggi di commit devono essere chiari, concisi, e fornire
un ragionevole sommario per dare un'indicazione di cosa è stato
cambiato e perché.
I messaggi di commit devono fornire abbastanza informazioni
affinché una terza parte possa decidere se la modifica è
rilevante per lei e se debba leggere la modifica stessa.
Evita di effettuare il commit di più modifiche scollegate
in una volta sola. Questo rende difficile la fusione, e inoltre rende
più complicato determinare quale modifica è colpevole
se salta fuori un bug.
Evita di effettuare il commit di correzioni di stile o di
spaziatura insieme a correzioni di funzionalità. Questo rende
difficile la fusione, e inoltre rende più complicato capire
quali modifiche alle funzionalità sono state fatte. Nel caso
di file di documentazione, può rendere il lavoro dei gruppi
di traduzione più complicato, visto che diventa difficile per
loro determinare esattamente quali modifiche al contenuto vanno
tradotte.
Evita di effettuare il commit di cambiamenti a più file
con un unico messaggio generico o vago. Invece, effettua il commit
di un file alla volta (o di piccoli gruppi di file correlati) con un
messaggio di commit appropriato.
Prima di effettuare il commit, devi
sempre :
verificare su che ramo stai effettuando il commit, tramite
cvs status .
revisionare i tuoi cambiamenti, con
cvs diff
Inoltre, devi SEMPRE specificare esplicitamente sulla riga di
comando su quali file deve essere effettuato il commit, in modo da non
toccare incidentalmente altri file non voluti - cvs
commit senza argomenti effettuerà il commit di ogni
modifica nella directory corrente ed ogni sottodirectory.
Suggerimenti e trucchi aggiuntivi:
Puoi inserire le opzioni più comunemente usate nel tuo
~/.cvsrc , come in questo caso:
cvs -z3
diff -Nu
update -Pd
checkout -P
Questo esempio dice:
usa sempre il livello di compressione 3 quando si parla con un
server remoto. Questo è un salvavita quando si lavora su
una connessione lenta.
usa sempre le opzioni -N (visualizza i file
aggiunti o rimossi) e -u (formato diff unificato)
con &man.diff.1;.
usa sempre le opzioni -P (elimina le
directory vuote) e -d (estrai le nuove directory)
quando si effettua l'update.
usa sempre l'opzione -P (elimina le
directory vuote) quando si estrae.
Usa lo script cdiff di Eivind Eklund per
visualizzare le diff unificate. È un wrapper per &man.less.1;
che aggiunge i codici colore ANSI per far risaltare le intestazioni
delle sezioni, le righe rimosse e quelle aggiunte; il contesto rimane
invariato. Inoltre espande i tab correttamente (i tab spesso appaiono
errati nelle diff a causa del carattere aggiuntivo all'inizio di ogni
riga).
Semplicemente usalo al posto di &man.more.1; o
&man.less.1;:
&prompt.user; cvs diff -Nu shazam | cdiff
Alternativamente alcuni editor come &man.vim.1;
(editors/vim5 ) hanno il supporto
al colore e quando vengono usati con l'evidenziazione della sintassi
attiva evidenzieranno molti tipi di file, incluse le diff, le patch,
e i log CVS/RCS.
&prompt.user; echo "syn on" >> ~/.vimrc
&prompt.user; cvs diff -Nu shazam | vim -
&prompt.user; cvs log shazam | vim -
CVS è vecchio, arcano, complesso e buggato, e a volte
esibisce comportamenti non deterministici che qualcuno sostiene siano
la prova che CVS non sia niente di più di una manifestazione
Newtoniana di una entità ultradimensionale sensibile.
Non è umanamente possibile conoscere ogni dettaglio di CVS,
quindi non essere dispiaciuto di chiedere aiuto all'Intelligenza
Artificiale (&a.cvs;).
Non lasciare il comando cvs commit nella
modalità di inserimento del messaggio di commit per troppo
tempo (più di 2–3 minuti). Questo blocca la directory in
cui stai lavorando ed impedirà ad altri sviluppatori di
effettuare commit nella stessa directory. Se devi digitare un
messaggio di commit lungo, scrivilo prima di eseguire
cvs commit , e inseriscilo successivamente.
Convenzioni e Tradizioni
Come nuovo committer ci sono alcune cose che dovresti fare
all'inizio.
- Aggiungere te stesso alla sezione Developers
della
- Contributors List e
- rimuovere te stesso dalla sezione Additional
- Contributors
. Una volta fatto ciò, non dimenticarti
- di aggiungere la tua entity di autore in
+ Aggiungi la tua entity di autore in
doc/en_US.ISO8859-1/share/sgml/authors.ent ;
- usa le altre voci come esempio.
+ questo dovrebbe essere fatto per prima cosa, visto che l'omissione
+ di questo commit farà in modo che i prossimi commit
+ romperanno la compilazione del ramo doc/.
Questo è un compito relativamente semplice, ma rimane una
buona prima prova delle tue abilità con CVS.
+
+ Aggiungi te stesso alla sezione Developers
della
+ Contributors List e
+ rimuovere te stesso dalla sezione Additional
+ Contributors
.
+
+
Aggiungi una voce per te stesso in
www/en/news/news.xml . Guarda le altre voci che
assomigliano a A new committer
e segui il
formato.
Dovresti aggiungere la tua chiave PGP o GnuPG in
doc/share/pgpkeys (e se non ce l'hai, dovresti
- creartene una).
+ creartene una). Non dimenticare di effettuare il commit del file
+ doc/share/pgpkeys/pgpkeys.ent aggiornato.
&a.des; ha scritto uno script di shell per rendere questa
operazione molto semplice. Guarda il file README
per maggiori informazioni.
È importante avere una chiave PGP/GnuPG aggiornata nel
Manuale, visto che potrà essere richiesta per
l'identificazione del committer, ad esempio dai &a.admins; per
il recupero dell'account.
Alcune persone aggiungono una voce per se stessi in
ports/astro/xearth/files/freebsd.committers.markers .
Alcune persone aggiungono una voce per se stessi in
src/usr.bin/calendar/calendars/calendar.freebsd .
Presentati agli altri committer, altrimenti nessuno avrà
idea di chi tu sia o di cosa ti occupi. Non devi scrivere una
biografia completa, basta un paragrafo o due su chi sei e su quello
di cui hai intenzione di occuparti come committer di FreeBSD.
Invialo alla &a.developers; e sarai sulla strada giusta!
Loggati su hub.FreeBSD.org e crea un file
/var/forward/utente
(dove utente è il tuo nome utente)
contenente l'indirizzo e-mail dove vuoi che i messaggi indirizzati a
tuonomeutente @FreeBSD.org siano inoltrati.
Questo include tutti i messaggi di commit così come ogni altro
messaggio inviato alla &a.committers; e alla &a.developers;. Caselle
di posta veramente grandi che hanno preso residenza fissa su
hub spesso vengono accidentalmente
troncate senza preavviso, quindi inoltra o leggi i messaggi in modo da
non perderli.
A causa dell'intenso carico per la gestione dello SPAM che
arriva ai server di posta centrali che processano le mailing list, i
server front-end fanno alcuni controlli e non fanno passare alcuni
messaggi in base a questi controlli. Al momento l'unico controllo
attivo è la verifica sulla correttezza delle informazioni DNS
dell'host che si connette, ma questo potrebbe cambiare. Alcune
persone accusano questi controlli di respingere email valide. Se
vuoi disabilitare questi controlli per la tua email puoi creare
un file chiamato ~/.spam_lover nella tua
directory home su freefall.FreeBSD.org .
Se sei iscritto alla &a.cvsall;, probabilmente vorrai
disiscriverti per evitare di ricevere copie doppie dei messaggi di
commit e della loro evoluzione.
Tutti i nuovi committer hanno un mentore assegnato a loro per i primi
mesi. Il tuo mentore è responsabile di insegnarti le regole e le
convenzioni del progetto e guidare i tuoi primi passi nella
comunità dei committer. È anche personalmente responsabile
delle tue azioni durante questo periodo iniziale. Fino a quando il tuo
mentore non decide (e lo annuncia con un commit forzato su
access ) che sei diventato pratico e pronto per
effettuare commit da solo, non dovresti effettuare commit senza aver
prima ottenuto la revisione e l'approvazione del tuo mentore, e dovresti
documentare l'approvazione con una riga Approved by:
nel messaggio di commit.
Tutti i commit src dovrebbero andare
su &os.current; prima di essere
fusi in &os.stable;. Nessuna nuova caratteristica importante o modifica
ad alto rischio dovrebbe essere fatta sul ramo &os.stable;.
Licenza Preferita per i Nuovi File
Attualmente il &os; Project suggerisce di usare il seguente testo
come schema di licenza preferito:
Copyright © <Year> <Author>. All rights reserved.
Redistribution and use in source and binary forms, with or without
modification, are permitted provided that the following conditions
are met:
1. Redistributions of source code must retain the above copyright
notice, this list of conditions and the following disclaimer.
2. Redistributions in binary form must reproduce the above copyright
notice, this list of conditions and the following disclaimer in the
documentation and/or other materials provided with the distribution.
THIS SOFTWARE IS PROVIDED BY AUTHOR AND CONTRIBUTORS ``AS IS'' AND
ANY EXPRESS OR IMPLIED WARRANTIES, INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, THE
IMPLIED WARRANTIES OF MERCHANTABILITY AND FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE
ARE DISCLAIMED. IN NO EVENT SHALL AUTHOR OR CONTRIBUTORS BE LIABLE
FOR ANY DIRECT, INDIRECT, INCIDENTAL, SPECIAL, EXEMPLARY, OR CONSEQUENTIAL
DAMAGES (INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, PROCUREMENT OF SUBSTITUTE GOODS
OR SERVICES; LOSS OF USE, DATA, OR PROFITS; OR BUSINESS INTERRUPTION)
HOWEVER CAUSED AND ON ANY THEORY OF LIABILITY, WHETHER IN CONTRACT, STRICT
LIABILITY, OR TORT (INCLUDING NEGLIGENCE OR OTHERWISE) ARISING IN ANY WAY
OUT OF THE USE OF THIS SOFTWARE, EVEN IF ADVISED OF THE POSSIBILITY OF
SUCH DAMAGE.
Il progetto &os; scoraggia fortemente la cosiddetta clausola
pubblicitaria nel nuovo codice. A causa del grande numero di
contributi al progetto &os;, osservare questa clausola per molti
fornitori commerciali è diventato difficile. Se hai codice
nell'albero con la clausola pubblicitaria, pensa a rimuoverla.
In pratica, considera di usare la licenza qui sopra per il tuo
codice.
Il progetto &os; scoraggia completamente nuove licenze e variazioni
sulle licenze standard. Nuove licenze richiedono l'approvazione di
core@FreeBSD.org per risiedere nel repository principale.
Più licenze differenti vengono usate nell'albero, più
problemi possono essere causati a chi desidera utilizzare questo codice,
tipicamente da conseguenze non previste di una licenza strutturata
male.
Relazioni tra Sviluppatori
Se stai lavorando direttamente sul tuo codice o su codice che è
già stabilito essere di tua responsabilità, allora
c'è probabilmente poca necessità di confrontarsi con altri
committer prima di effettuare un commit. Se vedi un bug in un'area del
sistema che è chiaramente orfana (e ce n'è qualcuna di
queste aree, per nostra vergogna), agisci allo stesso modo. Se, tuttavia,
stai per modificare qualcosa che è chiaramente mantenuto
attivamente da qualcun'altro (ed è solo guardando la mailing list
cvs-committers che puoi veramente sapere cosa è
e cosa non è) allora invia le modifiche a lui, come avresti
fatto prima di diventare committer. Per i port, dovresti contattare il
MAINTAINER specificato nel
Makefile . Per altre parti del repository, se non sei
sicuro di chi possa essere il maintainer attivo, potrebbe essere utile
scorrere l'output di cvs log per vedere chi ha
effettuato delle modifiche in passato. &a.fenner; ha scritto un utile
script di shell che può aiutare a determinare chi sia il
maintainer attivo. Questo elenca ogni persona che ha effettuato commit
su un file specifico con il numero di commit che ha fatto. Può
essere trovato su freefall in
~fenner/bin/whodid . Se alle tue richieste non
corrisponde una risposta o se il committer in altro modo dimostra uno
scarso interesse nell'area oggetto della modifica, vai avanti ed effettua
il commit tu stesso.
Se non sei sicuro di un commit per qualunque motivo, fallo revisionare
da -hackers prima di effettuare il commit. Meglio
che sia criticato lì piuttosto che quando è parte del
repository CVS. Se ti capita di effettuare un commit che provoca
controversie, potresti voler considerare l'annullamento delle modifiche
finché il problema sia chiarito. Ricorda – con CVS possiamo
sempre tornare indietro.
Non mettere in dubbio le intenzioni di qualcuno che non è
d'accordo con te. Se vedono una soluzione differente dalla tua per un
problema, o anche un problema diverso, non è perché sono
stupidi, perché hanno una dubbia origine, o perché stanno
cercando di distruggere il tuo duro lavoro, la tua immagine personale, o
FreeBSD, ma semplicemente perché hanno una visione differente del
mondo. La diversità è una buona cosa.
Dissenti onestamente. Argomenta la tua posizione con i suoi meriti,
sii onesto sui difetti che può avere, e sii disponibile a guardare
le loro soluzioni, o anche le loro visioni del problema, con mente
aperta.
Accetta le correzioni. Possiamo tutti sbagliare. Se hai fatto un
errore, scusati e vai avanti con la tua vita. Non picchiarti, e
sicuramente non picchiare gli altri per il tuo sbaglio. Non sprecare
tempo imbarazzandoti o recriminando, risolvi solo il problema e vai
avanti.
Chiedi aiuto. Cerca (e dai) revisioni dagli altri. Uno delle cose
in cui dovrebbe eccellere il software open source è il numero di
occhi che lo scrutano; questo non è vero se nessuno
revisionerà il codice.
GNATS
Il FreeBSD Project utilizza GNATS per
gestire i bug e le richieste di cambiamenti. Assicurati di usare
edit-pr numero-pr su
freefall quando effettui il commit di una correzione o di
un suggerimento trovato in un PR GNATS per
chiuderlo. È inoltre considerato gentile se trovi il tempo di
chiudere ogni PR associato al tuo commit, se esistono. Puoi anche usare
&man.send-pr.1; tu stesso per proporre qualsiasi cambiamento che pensi
debba essere fatto, a seguito di una maggiore revisione da parte di altre
persone.
Puoi trovare di più su GNATS
su:
http://www.cs.utah.edu/csinfo/texinfo/gnats/gnats.html
http://www.FreeBSD.org/support.html
+ url="&url.main;/support.html">http://www.FreeBSD.org/support.html
&man.send-pr.1;
Puoi far girare una copia locale di GNATS, e poi integrare l'albero
GNATS di FreeBSD in esso tramite CVSup. In seguito puoi usare i comandi
GNATS localmente, o usare altre interfacce, come
tkgnats . Questo ti permette di interrogare il database
dei PR senza bisogno di essere connesso a Internet.
Utilizzo di un albero GNATS locale
Se non stai già scaricando l'albero GNATS, aggiungi questa
riga al tuo supfile , e riesegui &man.cvsup.1;.
Nota che siccome GNATS non è sotto
il controllo di CVS non ha tag, quindi se lo stai aggiungendo al tuo
supfile esistente deve apparire prima di ogni
voce tag=
dato che queste rimangono attive una volta
impostate.
gnats release=current prefix=/usr
Questo metterà l'albero GNATS di FreeBSD in
/usr/gnats . Puoi usare un file
refuse per controllare quali categorie ricevere.
Per esempio, per ricevere solo i PR docs , metti
questa riga in /usr/local/etc/cvsup/sup/refuse
Il percorso preciso dipende dall'impostazione
*default base nel tuo
supfile .
.
gnats/[a-ce-z]*
Il resto di questi esempi assume che tu abbia scaricato solo la
categoria docs . Modificali quando è
necessario, a seconda delle categorie che tieni in sincronia.
Installa il port GNATS da
ports/databases/gnats . Questo metterà le
varie directory GNATS sotto
$PREFIX/share/gnats .
Crea un symlink per le directory GNATS che aggiorni tramite CVSup
sotto la versione di GNATS che hai installato.
&prompt.root; cd /usr/local/share/gnats/gnats-db
&prompt.root; ln -s /usr/gnats/docs
Ripeti tante volte quanto necessario, a seconda di quante
categorie GNATS tieni in sincronia.
Aggiorna il file categories di GNATS con
queste categorie. Il file è
$PREFIX/share/gnats/gnats-db/gnats-adm/categories .
# Questa categoria è obbligatoria
pending:Categoria per i PR errati:gnats-admin:
#
# Categorie di FreeBSD
#
docs:Bug di Documentazione:freebsd-doc:
Esegui $PREFIX/libexec/gnats/gen-index per
ricreare l'indice GNATS. L'output deve essere reindirizzato su
$PREFIX/share/gnats/gnats-db/gnats-adm/index .
Puoi fare questo periodicamente da &man.cron.8;, o eseguire
&man.cvsup.1; da uno script di shell che fa anche questo.
&prompt.root; /usr/local/libexec/gnats/gen-index \
> /usr/local/share/gnats/gnats-db/gnats-adm/index
Verifica la configurazione interrogando il database dei PR.
Questo comando visualizza i PR docs aperti.
&prompt.root; query-pr -c docs -s open
Anche altre interfacce, come quella fornita dal port databases/tkgnats , dovrebbero funzionare
correttamente.
Prendi un PR e chiudilo.
Questa procedura funziona solo per permetterti di visualizzare ed
interrogare i PR localmente. Per modificarli o chiuderli dovrai ancora
loggarti su freefall e farlo da lì.
Chi è Chi
Oltre ai meister del repository, ci sono altri membri e team del
FreeBSD Project che probabilmente arriverai a conoscere nel tuo ruolo di
committer. Brevemente, e senza pretesa di elencarli tutti, questi
sono:
&a.jhb;
John è il manager dell'SMPng Project, e ha
autorità sulla progettazione architetturale e
sull'implementazione del passaggio a un sistema di threading e
locking del kernel a grana fine. È anche l'autore
dell'SMPng Architecture Document. Se stai lavorando sullo stesso
sistema, coordinati con John. Puoi imparare di più
sull'SMPng Project dalla sua home page:
&a.jake;, &a.tmm;
Jake e Thomas sono i maintainer del port sull'architettura
&sparc64;.
&a.doceng;
doceng è il gruppo responsabile dell'infrastruttura
per la realizzazione della documentazione, approva i nuovi committer
della documentazione, e assicura che il sito web di FreeBSD e la
documentazione sul sito FTP siano aggiornati rispetto all'albero
CVS. Non è un organo di risoluzione dei conflitti.
La maggior parte delle discussioni relative alla documentazione
prendono posto sulla &a.doc;. I committer interessati a contribuire
alla documentazione dovrebbero familiarizzare con il Documentation
Project Primer .
&a.ru;
Ruslan è Mister &man.mdoc.7;. Se stai scrivendo una
pagina man e hai bisogno di qualche suggerimento sulla struttura,
o sul linguaggio di markup, chiedi a Ruslan.
&a.bde;
Bruce è lo Style Police-Meister. Quando fai un commit
che poteva essere fatto meglio, Bruce sarà lì a
dirtelo. Ringrazia che qualcuno lo sia. Bruce conosce anche molto
bene gli standard applicabili a FreeBSD.
&a.gallatin;
&a.mjacob;
&a.dfr;
&a.obrien;
Questi sono gli sviluppatori e i supervisori primari della
piattaforma DEC Alpha AXP.
&a.dg;
David è il supervisore del sistema VM. Se hai in mente
una modifica al sistema VM, coordinala con David.
&a.dfr;
&a.marcel;
&a.peter;
&a.ps;
Questi sono i principali sviluppatori e supervisori della
piattaforma Intel IA-64, ufficialmente conosciuta come l'&itanium;
Processor Family (IPF).
&a.murray;
&a.steve;
&a.rwatson;
&a.jhb;
- &a.bmah;
&a.scottl;
&a.kensmith;
&a.hrs;
Questi sono i membri del &a.re;. Questo team è
responsabile di decidere i tempi delle release e controllare il
processo di release. Durante i periodi di congelamento del
codice, gli ingegneri di release hanno l'autorità finale su
tutte le modifiche al sistema per quel ramo di cui si sta preparando
la release. Se c'è qualcosa che vuoi sia fuso da
&os.current; a &os.stable; (qualsiasi valore queste possano avere
in un dato momento), queste sono le persone con cui devi
parlare.
- Bruce è anche l'autore della documentazione di
+ Hiroki è anche l'autore della documentazione di
release (src/release/doc/* ). Se effettui il
commit di una modifica che pensi sia degna di menzione nelle note
- di release, assicurati che Bruce lo sappia. Meglio ancora, inviagli
+ di release, assicurati che lo sappia. Meglio ancora, inviagli
una patch con il tuo commento.
&a.benno;
Benno è il maintainer ufficiale del port per
&powerpc;.
&a.brian;
Maintainer ufficiale di
/usr/sbin/ppp .
&a.nectar;
- Jacques è il FreeBSD
+ Jacques è il FreeBSD
Security Officer e supervisiona il
&a.security-officer;.
&a.wollman;
Se hai bisogno di consigli sulle oscure parti interne delle reti
o non sei sicuro di qualche eventuale modifica al sottosistema di
rete che hai in mente, Garrett è qualcuno con cui parlare.
Garret è inoltre molto esperto sui vari standard applicabili
a FreeBSD.
&a.committers;
cvs-committers è l'entità che CVS usa per inviarti
tutti i messaggi di commit. Non devi mai
inviare email direttamente a questa lista. Puoi solamente
rispondere a questa lista quando i messaggi sono brevi e
direttamente correlati a un commit.
&a.developers;
Tutti i committer sono iscritti a -developers. Questa lista
è stata creata per essere un forum sulle questioni della
comunità
dei committer. Esempi sono le
votazioni per il Core, annunci, ecc. Questa lista
non è intesa come posto per la revisione
del codice o come rimpiazzo della &a.arch; o della &a.audit;.
Infatti usarla in questo modo urta il FreeBSD Project dato che
dà l'impressione di una lista privata dove vengono prese le
decisioni generali che influenzano tutta la comunità che usa
FreeBSD senza essere rese pubbliche
.
Ultimo, ma non per importanza mai e poi mai invia un
messaggio alla &a.developers; mettendo in CC:/BCC: un'altra lista
FreeBSD .
Mai e poi mai invia un messaggio su un'altra mailing list mettendo
in CC:/BCC: la &a.developers;. Fare questo può diminuire
enormemente i benefici di questa lista. Inoltre, non pubblicare o
inoltrare mai email inviate alla &a.developers;. L'atto di inviare
un messaggio alla &a.developers; anziché a una lista
pubblica significa che le informazioni contenute non sono ad uso
pubblico.
Guida Rapida a SSH
Se stai usando FreeBSD 4.0 o successivo, OpenSSH è incluso
nel sistema base. Se stai usando una release precedente, aggiorna
ed installa uno dei port di SSH. In generale, probabilmente vorrai
prendere OpenSSH dal port security/openssh . Potresti anche voler
estrarre l'ssh1 originale dal port security/ssh , ma sii certo di porre la
dovuta attenzione alla sua licenza. Nota che questi port non possono
essere installati contemporaneamente.
Se non vuoi digitare la tua password ogni volta che usi
&man.ssh.1;, e usi chiavi RSA o DSA per autenticarti,
&man.ssh-agent.1; è lì per la tua comodità.
Se vuoi usare &man.ssh-agent.1;, assicurati di eseguirlo prima di
utilizzare altre applicazioni. Gli utenti X, per esempio, solitamente
fanno questo dal loro file .xsession o
.xinitrc . Guarda &man.ssh-agent.1; per i
dettagli.
Genera un paio di chiavi con &man.ssh-keygen.1;. Le chiavi
finiranno nella tua directory
$HOME /.ssh/ .
Invia la tua chiave pubblica
($HOME /.ssh/id_dsa.pub o
$HOME /.ssh/id_rsa.pub )
alla persona che ti sta configurando come committer in modo che possa
inserirla nel file
tualogin su
freefall .
Ora dovresti essere in grado di usare &man.ssh-add.1; per autenticarti
una volta a sessione. Ti verrà richiesta la pass phrase della tua
chiave privata, e quindi verrà salvata nel tuo agente di
autenticazione (&man.ssh-agent.1;). Se non vuoi più avere la tua
chiave salvata nell'agente, l'esecuzione di ssh-add -d
la rimuoverà.
Verifica facendo qualcosa come ssh freefall.FreeBSD.org ls
/usr .
Per maggiori informazioni, guarda security/openssh , &man.ssh.1;,
&man.ssh-add.1;, &man.ssh-agent.1;, &man.ssh-keygen.1;, e
&man.scp.1;.
Il Lungo Elenco di Regole dei Committer di FreeBSD
Traduzione in corso
Supporto per Diverse Architetture
Traduzione in corso
FAQ Specifiche sui Port
Traduzione in corso
Benefici del Lavoro
Sfortunatamente, non ci sono molti benefici derivanti dall'essere un
committer. Il riconoscimento di essere un progettista di software
competente è probabilmente l'unica cosa che sarà di tuo
vantaggio a lungo termine. Ciononostante, ci sono comunque alcuni
benefici:
Accesso diretto al cvsup-master
Come committer, puoi chiedere a &a.kuriyama; accesso diretto
a cvsup-master.FreeBSD.org ,
fornendo l'output della tua chiave pubblica tramite
cvpasswd
yourusername @FreeBSD.org
freefall.FreeBSD.org . Nota: devi specificare
freefall.FreeBSD.org sulla riga di comando si
cvpasswd anche se il server attuale è
cvsup-master . L'accesso al
cvsup-master non dovrebbe essere abusato visto che
è una macchina carica di lavoro.
Un abbonamento gratuito al set da 4 CD o DVD
FreeBSD Mall,
Inc. offre un abbonamento gratuito al set da 4 CD o DVD a
tutti i committer di FreeBSD. Le informazioni su come ottenere il
prodotto gratuitamente vengono spedite a
developers@FreeBSD.org dopo ogni release.
Domande Generali
Traduzione in corso
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/articles/explaining-bsd/article.sgml b/it_IT.ISO8859-15/articles/explaining-bsd/article.sgml
index 5b56f159fb..54b4c6fcb9 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/articles/explaining-bsd/article.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/articles/explaining-bsd/article.sgml
@@ -1,614 +1,616 @@
%man;
%freebsd;
%it-trademarks;
%trademarks;
%translators;
+
+%urls;
]>
Panoramica su BSD
Greg
Lehey
grog@FreeBSD.org
&tm-attrib.freebsd;
&tm-attrib.apple;
&tm-attrib.linux;
&tm-attrib.opengroup;
&tm-attrib.sun;
&tm-attrib.xfree86;
&tm-attrib.general;
Nel mondo open source, la parola Linux
è quasi
sinonimo di Sistema Operativo
, ma non si tratta del solo
sistema operativo &unix; open source. Secondo
l'Internet
Operating System Counter , ad Aprile del 1999 il 31.3% delle
macchine connesse in rete ha in esecuzione Linux.
Il 14.6% fa girare BSD &unix;.
Alcuni dei più grandi operatori del web, come Yahoo! , usano BSD. Il server
FTP più affollato del mondo, ftp.cdrom.com , usa BSD per
trasferire 1.4 TB di dati al giorno. Chiaramente questo non è
un mercato di nicchia: BSD è un segreto ben mantenuto.
Dunque, qual è il segreto? Perché BSD non è
conosciuto meglio? Questo documento risponde a questa e ad altre
domande.
In questo documento, le differenze tra BSD e Linux verranno
evidenziate così .
&trans.it.surrender;
Cos'è BSD?
BSD sta per Berkeley Software Distribution
. È
il nome delle distribuzioni di codice sorgente dell'Università
della California, Berkeley, che erano originariamente estensioni al
sistema operativo &unix; del settore Ricerca della AT&T.
Molti progetti open source di sistemi operativi sono basati
su una versione di questo codice sorgente noto come
4.4BSD-Lite. Inoltre, essi comprendono un gran numero di
pacchetti provenienti da altri progetti Open Source, incluso, in
particolare, il progetto GNU. L'intero sistema operativo
comprende:
Il kernel BSD, che gestisce lo scheduling dei processi, l'utilizzo
della memoria, il supporto multiprocessore (SMP), i driver dei
vari dispositivi, ecc.
Diversamente dal kernel Linux, ci sono differenti
kernel BSD con differenti caratteristiche.
La libreria C, le API di base per il sistema.
La libreria C BSD è basata su codice proveniente
da Berkeley, non dal progetto GNU.
Utilità come shell, file manager, compilatori e
linker.
Alcune delle applicazioni derivano dal
progetto GNU, altre no.
L'X Window System, che gestisce la visualizzazione grafica.
L'X Window System usato nella maggior parte delle versioni di
BSD viene mantenuto come un progetto separato, il
progetto &xfree86; .
Questo è lo stesso codice usato da Linux. BSD in genere non
specifica un desktop grafico
come GNOME o KDE,
anche se questi sono disponibili.
Molti altri programmi ed utilità.
Cosa, un vero &unix;?
I sistemi operativi BSD non sono cloni, ma derivati open source
del sistema operativo &unix; dell'AT&T Research, che è anche
l'antenato del moderno &unix; System V. Questo potrebbe sorprendere.
Come è potuto accadere questo, se la AT&T non ha mai rilasciato
il suo codice come open source?
È vero che lo &unix; AT&T non è open source, e nel
senso del copyright BSD in definitiva non è
&unix;, ma d'altro canto l'AT&T ha importato sorgenti da altri
progetti, in maniera rilevante dal Computer Sciences Research Group
dell'Università della California a Berkeley, CA. Iniziato nel
1976, il CSRG ha iniziato a rilasciare nastri con il loro software,
chiamandolo Berkeley Software Distribution o
BSD .
Le versioni iniziali di BSD consistevano principalmente di programmi
utente, ma questo cambiò drammaticamente quando il CSRG
sottoscrisse un contratto con la
Defense Advanced Projects Research Agency (DARPA) per migliorare
i protocolli di comunicazione della loro rete, ARPANET. I nuovi
protocolli furono conosciuti come Internet Protocols ,
e in seguito come TCP/IP , ai nomi dei protocolli
più importanti. La prima implementazione distribuita in maniera
estesa fu parte di 4.2BSD, nel 1982.
Nel corso degli '80, sorsero un certo numero di compagnie
che producevano workstation. Molti preferirono usare &unix; su licenza
piuttosto che sviluppare da soli un nuovo sistema operativo.
In particolare, la Sun Microsystems rilicenziò &unix; ed
implementò una versione commerciale di 4.2BSD, che chiamò
SunOS. Quando alla AT&T stessa fu permesso di vendere &unix;
commercialmente, cominciarono con una implementazione ridotta all'osso
nota come System III, presto seguita da System V.
Il codice fondamentale di System V non comprendeva la parte di rete,
dunque tutte le implementazioni includevano software addizionale tratto
da BSD, incluso il software legato al TCP/IP, ma anche utilità come
la shell csh e l'editor vi .
Complessivamente, questi miglioramenti furono conosciuti
come le Estensioni Berkeley .
Il nastro BSD conteneva codice AT&T e dunque richiedeva
una licenza per il sorgente &unix;. Dal 1990, il finanziamento del CSRG
si stava esaurendo, e se ne stava per affrontare la chiusura.
Alcuni membri del gruppo decisero di rilasciare il codice BSD,
che era Open Source, senza il codice proprietario della AT&T.
Ciò accadde infine con il Networking Tape 2 ,
in genere noto come Net/2 . Net/2 non era un sistema
operativo completo: mancava circa il 20% del codice del kernel. Uno dei
membri del CSRG, William F. Jolitz, scrisse il codice rimanente e lo
rilasciò all'inizio del 1992 come 386BSD .
Allo stesso tempo, un altro gruppo di ex membri del CSRG formò una
compagnia chiamata Berkeley Software
Design Inc. e rilasciò una versione beta di un sistema
operativo chiamato BSD/386 ,
che era basato sugli stessi sorgenti. Il nome del sistema operativo
è cambiato di recente in BSD/OS.
386BSD non divenne mai un sistema operativo stabile. Invece, due
altri progetti se ne distaccarono nel 1993:
NetBSD e
- FreeBSD .
+ FreeBSD .
I due progetti presero inizialmente direzioni divergenti, a causa della
differente pazienza nell'attendere miglioramenti a
386BSD: la gente di NetBSD cominciò all'inizio dell'anno,
e la prima versione di FreeBSD non fu pronta fino alla fine
dell'anno. Nel frattempo, i codici erano diventati abbastanza differenti
da renderne difficile la fusione. Inoltre, i progetti avevano obiettivi
differenti, come vedremo in seguito. Nel 1996, un ulteriore progetto,
OpenBSD , si divise da
NetBSD.
Perché BSD non è più conosciuto?
Per un certo numero di ragioni, BSD è relativamente
sconosciuto:
Gli sviluppatori BSD sono spesso più interessati
a ripulire il loro codice che a fagli pubblicità.
Molta della popolarità di Linux è dovuta a fattori
esterni al progetto Linux, come la stampa, e le compagnie formate per
fornire servizi relativi a Linux. Fino a poco tempo fa,
la varie versioni di BSD open source non avevano tali spinte.
Gli sviluppatori BSD tendono ad avere più esperienza
di quelli di Linux, ed hanno meno interesse nel rendere il sistema
facile da usare.
I nuovi arrivati tendono a sentirsi più a loro agio con
Linux.
Nel 1992, l'AT&T citò in giudizio
BSDI ,
il produttore di BSD/386, sostenendo che il prodotto conteneva
codice sotto copyright della AT&T. Il caso fu risolto in
tribunale nel 1994, ma lo spettro della causa continua a perseguitare
alcune persone. Nel marzo 2000 un articolo pubblicato sul web
sosteneva che il caso era stato concluso
recentemente
.
Un dettaglio che venne chiarito dall'azione legale fu il nome:
negli anni '80, BSD era stato conosciuto come BSD
&unix;
.
Con l'eliminazione delle ultima vestigia del codice AT&T da BSD,
si era perso anche il diritto di usare il nome &unix;. Per questo
noterete riferimenti nei libri al sistema operativo 4.3BSD
&unix;
ed al sistema operativo 4.4BSD
.
C'è una certa percezione che il progetto BSD sia
frammentato e belligerante. Il Wall
Street Journal parlò di
balcanizzazione
dei progetti BSD. Come per l'azione
legale, questa percezione si basa principalmente su vecchie
storie.
Paragone tra BSD e Linux
Dunque qual'è l'effettiva differenza tra, diciamo, Debian
Linux e FreeBSD? Per l'utente medio, la differenza è
sorprendentemente piccola: entrambi sono sistemi operativi tipo &unix;.
Entrambi vengono sviluppati da progetti non commerciali (questo non si
applica a molte altre distribuzioni di Linux, ovviamente). Nella sezione
seguente, daremo un'occhiata a BSD e lo paragoneremo a Linux.
La descrizione si applica molto da vicino a FreeBSD, che conta per un 80%
delle installazioni BSD, ma le differenza da NetBSD ed OpenBSD sono
piccole.
Chi possiede BSD?
Nessuna persona o società possiede BSD. Esso è creato
e distribuito da una comunità di persone con grande preparazione
tecnica e voglia di fare che contribuiscono da tutto il mondo.
Alcuni dei componenti di BSD sono progetti open source gestiti da
diversi responsabili.
Come viene sviluppato ed aggiornato BSD?
I kernel BSD vengono sviluppati ed aggiornati
seguendo il modello di sviluppo open source. Ogni progetto mantiene
un albero dei sorgenti liberamente accessibile in
un Concurrent Versions
System , un sistema di gestione delle versioni concorrenti,
che contiene tutti i file sorgenti del progetto,
inclusa la documentazione ed altri file inerenti. Il CVS
permette agli utenti di estrarre
(in sostanza,
estrarre una copia di) ogni versione desiderata del sistema.
Un grande numero di sviluppatori da tutto il mondo contribuisce al
miglioramento di BSD. Essi sono divisi in tre grandi gruppi:
I contributor scrivono codice o
documentazione. Non gli è permesso di effettuare il commit
(aggiungere codice) direttamente all'albero dei sorgenti.
Affinché il loro codice sia incluso nel sistema, esso
deve essere rivisto e controllato da uno sviluppatore registrato,
noto come committer .
I committer sono sviluppatori
con accesso in scrittura all'albero dei sorgenti.
Per poter divenire un committer, un individuo deve dimostrare
abilità nell'area nella quale è attivo.
È a discrezione del committer la volontà di
confrontarsi con qualcuno prima di effettuare cambiamenti. In
generale, un committer con esperienza può effettuare
cambiamenti che sono ovviamente corretti senza interrogare nessuno.
Ad esempio, un committer del progetto di documentazione può
correggere errori tipografici o grammaticali senza un confronto con
altri. D'altro canto, dagli sviluppatori che stanno per effettuare
cambiamenti profondi o complessi ci si aspetta che sottopongano i
cambiamenti a revisione prima di renderli effettivi. In casi
estremi, un membro del core team, con una funzione simile a un Capo
Architetto, può ordinare che i cambiamenti siano rimossi
dall'albero, un processo noto come marcia
indietro .
Tutti i committer ricevono una lettera che descrive ogni
modifica individuale, dunque non è possibile effettuare un
commit segretamente.
Il Core Team . FreeBSD e NetBSD
hanno ognuno un core team che gestisce il progetto. I
core team si sono modificati nel corso del progetto, ed i loro
ruoli non sempre sono ben definiti. Non è necessario essere
uno sviluppatore per far parte del core team, anche se è
normale che sia così. Le regole
per il core team variano da un progetto ad un altro, ma in
generale chi ne fa parte ha più autorità
nell'indirizzamento del progetto rispetto agli altri membri.
Questa organizzazione differisce da Linux in vari modi:
Nessuna persona controlla il contenuto del sistema. In
pratica, questa differenza è sopravvalutata, poiché
il Capo Architetto può richiedere che il codice sia
rimosso, ed anche nel progetto Linux viene permesso a
molte persone di effettuare cambiamenti.
D'altra parte, c'è un deposito
centrale, un punto singolo dove è possibile trovare i
sorgenti dell'intero sistema, incluse tutte le vecchie
versioni.
I progetti BSD mantengono l'intero Sistema
Operativo
, non solo il kernel. Questa distinzione
è utile solo marginalmente: né BSD né Linux
sono utili senza applicazioni. Le applicazioni usate su BSD sono
spesso le stesse usate su Linux.
Come risultato di un mantenimento formalizzato
di un singolo CVS per l'albero dei sorgenti, lo sviluppo di BSD
è chiaro, ed è possibile accedere ad ogni versione del
sistema dal numero di release o dalla data.
Il CVS permette anche aggiornamenti incrementali del sistema: ad
esempio, il repository di FreeBSD viene aggiornato più o meno
100 volte al giorno. La maggior parte dei cambiamenti sono
piccoli.
Release di BSD
Ogni progetto BSD fornisce il sistema in tre
release
differenti. Come per Linux, alle release
vengono assegnati dei numeri come 1.4.1 o 3.5. Inoltre, il numero di
versione ha un suffisso che indica il suo scopo:
la versione di sviluppo del sistema è chiamata
CURRENT . FreeBSD assegna un numero
alla CURRENT, ad esempio FreeBSD 5.0-CURRENT. NetBSD usa uno
schema di denominazione leggermente differente
ed aggiunge un suffisso di una singola lettera che indica
i cambiamenti nell'interfaccia interna, ad esempio NetBSD
1.4.3G. OpenBSD non assegna un numero
(OpenBSD-current
).
Tutti gli sviluppi del sistema vanno in questo ramo.
A intervalli regolari, tra le due e le quattro volte all'anno, i
progetti fanno uscire una versione RELEASE
del sistema, disponibile su CD-ROM e come libero download da siti
FTP, ad esempio OpenBSD 2.6-RELEASE o NetBSD 1.4-RELEASE.
La versione RELEASE è intesa per gli utenti finali ed
è la versione normale del sistema. NetBSD fornisce anche
patch release , versioni con solo piccole
correzioni, con una terza cifra, ad esempio NetBSD 1.4.2.
Quando vengono trovati dei bug in una versione RELEASE,
vengono corretti, e le correzioni vengono aggiunte all'albero del
CVS. In FreeBSD, la versione risultante viene detta
STABLE , mentre in NetBSD ed OpenBSD continua
a chiamarsi RELEASE. Caratteristiche minori possono essere aggiunte
a questo ramo dopo un periodo di test nel ramo CURRENT.
In contrasto, Linux mantiene due alberi di codice
differenti: la versione stabile e la versione di sviluppo.
Le versioni stabili hanno un numero di versione pari, come 2.0, 2.2 o
2.4. Le versioni di sviluppo hanno numero di versione dispari, come
2.1, 2.3 o 2.5. In ogni caso, il numero è seguito da un
ulteriore numero che indica la versione esatta. Inoltre, ogni
venditore aggiunge i suoi programmi utente o le sue utilità,
dunque anche il nome della distribuzione è importante. Ogni
venditore di distribuzione assegna anche un numero di versione alla
distribuzione, dunque una descrizione completa dovrebbe essere una
cosa del tipo TurboLinux 6.0 con kernel
2.2.14
Quali versioni di BSD sono disponibili?
In contrasto alle numerose distribuzioni Linux, ci sono solo
tre BSD open source. Ogni progetto BSD mantiene il suo albero dei
sorgenti ed il suo kernel. In pratica, comunque, ci sono meno
divergenze tra i codici dei programmi utente dei vari progetti di quante
ce ne siano in Linux.
È difficile catalogare gli obiettivi di ogni progetto:
le differenze sono molto soggettive. Di base,
FreeBSD punta alle alte prestazioni e alla facilità d'uso
per l'utente finale, ed è molto usato dai fornitori di
contenuti web. Funziona su PC e processori Alpha della Compaq.
Il progetto FreeBSD ha nettamente più utenti degli
altri.
NetBSD punta alla massima portabilità: of course
it runs NetBSD
, ovviamente ci gira NetBSD.
Funziona su macchine che vanno dai palmtop ai grossi
server, ed è anche stato usato dalla NASA in alcune missioni
spaziali. È una scelta particolarmente buona per il vecchio
hardware non Intel.
OpenBSD punta alla sicurezza e alla purezza del codice: usa una
combinazione dei concetti open source e un rigoroso controllo
del codice per creare un sistema la cui correttezza sia
dimostrabile, rendendolo la scelta di organizzazioni attente alla
sicurezza come banche, borse e dipartimenti del governo
statunitense.
Come NetBSD, funziona su un gran numero di piattaforme.
Ci sono anche altri due sistemi operativi BSD che non sono open
source, BSD/OS e il &macos; X della Apple:
BSD/OS è il più antico dei derivati di 4.4BSD.
Non è open source, anche se licenze per il codice sorgente
sono disponibili ad un costo relativamente basso. Assomiglia a
FreeBSD in molti sensi.
&macos;
X è l'ultima versione del sistema operativo per
la linea &macintosh; della Apple
Computer Inc. . L'anima BSD &unix; di questo sistema
operativo, Darwin , è
disponibile come un sistema operativo open source completamente
funzionante per computer x86 e PPC. Il sistema grafico Aqua/Quartz
e molti altri aspetti proprietari di &macos; X rimangono comunque
closed source. Numerosi sviluppatori di Darwin sono anche
committer di FreeBSD, e viceversa.
Come differisce la licenza BSD dalla GNU Public?
Linux è disponibile con licenza GNU General Public
License (GPL), che è pensata per eliminare il software
closed source. In particolare, ogni lavoro derivante da un prodotto
rilasciato sotto GPL deve essere fornito anche con il codice sorgente,
se richiesto. Al contrario, la licenza
BSD è meno restrittiva: le distribuzioni dei soli
binari sono permesse. Ciò è particolarmente attraente per
le applicazioni embedded.
Cos'altro dovrei sapere?
Poiché sono disponibili meno applicazioni per BSD che per
Linux, gli sviluppatori BSD hanno creato un pacchetto di
compatibilità con Linux, che permette ai programmi per Linux di
funzionare su BSD. Il pacchetto include sia modifiche al kernel, in
modo da permettere l'esecuzione corretta di chiamate di sistema
Linux, che file di compatibilità, come la libreria C. Non
c'è una differenza notevole nella velocità di esecuzione
tra una applicazione in esecuzione su una macchina Linux ed una
applicazione in esecuzione su una macchina BSD con pari
caratteristiche.
La natura tutto da una sola fonte
di BSD fa sì
che gli aggiornamenti siano molto più semplici da gestire
rispetto alla maggior parte dei casi in Linux. BSD gestisce gli
aggiornamenti della versione di libreria fornendo moduli di
compatibilità per le versioni precedenti, dunque è
possibile eseguire binari di parecchi anni prima senza problemi.
Cosa dovrei usare, BSD o Linux?
Cosa significa tutto questo in pratica? Chi dovrebbe usare BSD, chi
dovrebbe usare Linux?
Questa è una domanda molto difficile a cui rispondere. Qui
ci sono alcune linee guida:
Se non è rotto, non aggiustarlo
: se usi
già un sistema operativo open source, e ne sei soddisfatto,
probabilmente non c'è ragione di cambiare.
I sistemi BSD, in particolare FreeBSD, possono avere prestazioni
notevolmente migliori di Linux. Ma questo non avviene in tutti i
campi. In molti casi, c'è una differenza minima nelle
prestazioni. In alcuni casi, Linux può comportarsi meglio di
FreeBSD.
In generale, i sistemi BSD hanno una reputazione migliore di
affidabilità, principalmente come risultato di una base di
codice più maturo.
La licenza BSD può essere più attraente della
GPL.
BSD può eseguire codice Linux, mentre Linux non
può eseguire codice BSD. Come risultato, c'è
più software disponibile per BSD che per Linux.
Chi fornisce supporto, servizi, e training su BSD?
BSD ha sempre supportato BSD/OS, e recentemente ha
annunciato contratti di supporto per FreeBSD.
Inoltre, ognuno dei progetti ha una lista di consulenti a pagamento:
FreeBSD ,
+ url="&url.main;/commercial/consulting_bycat.html">FreeBSD,
NetBSD ,
e OpenBSD .
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/articles/new-users/article.sgml b/it_IT.ISO8859-15/articles/new-users/article.sgml
index ff079dccb7..8ec10e35be 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/articles/new-users/article.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/articles/new-users/article.sgml
@@ -1,1092 +1,1094 @@
%man;
%freebsd;
%it-trademarks;
%trademarks;
%mailing-lists;
%translators;
+
+%urls;
]>
Per chi è alle Prime Armi sia con FreeBSD che con
&unix;
Annelise
Anderson
andrsn@andrsn.stanford.edu
15 Agosto 1997
&tm-attrib.freebsd;
&tm-attrib.ibm;
&tm-attrib.microsoft;
&tm-attrib.netscape;
&tm-attrib.opengroup;
&tm-attrib.general;
Congratulazioni per aver installato FreeBSD! Questa introduzione
é per chi é alle prime armi con FreeBSD
e &unix;—perciò comincia dalle basi.
Stai certamente usando la versione 2.0.5 o una più recente di
&os; distribuita da &os;.org, il tuo sistema ha (per il momento) un
solo utente (te stesso)—e sei probabilmente abbastanza bravo
con DOS/&windows; o &os2;.
&trans.it.max;
Entrare ed Uscire dal Sistema
Entra (quando vedi login: ) come l'utente che
hai creato durante l'installazione oppure come
root . (La tua installazione di FreeBSD dovrebbe
già avere un account di root ; che può
andare ovunque e fare qualsiasi cosa, anche cancellare file essenziali,
perciò stai attento!) I simboli &prompt.user; e &prompt.root;
che incontrerai più avanti simboleggiano il prompt (i tuoi
potrebbero essere differenti), dove &prompt.user; indica un utente
ordinario e &prompt.root; indica root .
Per uscire (e ritrovarsi con un nuovo prompt login: )
scrivi
&prompt.root; exit
tante volte quanto serve. Sì, premi
invio dopo ogni comando, e ricordati che &unix; fa
distinzione tra maiuscole e minuscole—perciò
exit , non EXIT .
Per spegnere il computer digita
&prompt.root; /sbin/shutdown -h now
O per riavviarlo digita
&prompt.root; /sbin/shutdown -r now
oppure
&prompt.root; /sbin/reboot
Puoi anche riavviarlo premendo
Ctrl Alt Canc .
Lasciagli un po' di tempo per compiere il suo lavoro. Questo equivale a
/sbin/reboot nelle versioni più recenti di
FreeBSD ed è molto meglio che premere il bottone di reset.
Non vorrai mica reinstallare tutto da capo, vero?
Aggiungere un Utente con Privilegi di Root
Se non hai creato un utente durante l'installazione e quindi
sei entrato nel sistema come root , dovresti
probabilmente crearne uno ora tramite
&prompt.root; adduser
La prima volta che aggiungi un utente, il sistema dovrebbe chiederti
di inserire delle impostazioni di default da applicare. Potresti volere
come shell &man.csh.1; invece di &man.sh.1;, se ti viene consigliato
sh come default. Altrimenti premi solo invio
per accettare i valori proposti. Questi dati vengono salvati in
/etc/adduser.conf , un file modificabile
successivamente a mano.
Supponiamo che tu voglia creare l'utente jack di
nome reale Jack Benimble . Assegna a
jack una password per ragioni di sicurezza (anche i
bambini che gironzolano per casa potrebbero mettere le mani sulla
tastiera). Quando ti viene chiesto se vuoi invitare
jack in un altro gruppo, digita
wheel
Login group is ``jack''. Invite jack into other groups: wheel
Questo ti permetterà di entrare come l'utente
jack e usare il comando &man.su.1;
per diventare root . A quel punto non sarai
più preso in giro per essere entrato direttamente come
root .
Puoi uscire da adduser in qualsiasi momento
premendo Ctrl C ,
e alla fine avrai l'opportunità di approvare il nuovo utente oppure
premere n per non farlo. Potresti voler creare un
secondo utente cosicché quando andrai a modificare i file
di jack avrai un'ancora di salvezza in caso qualcosa
vada male.
Una volta fatto questo, usa exit per tornare al
prompt di login ed entrare come jack .
In generale è meglio cercare di lavorare da utente normale
in modo da non avere il potere—e il rischio—di
root .
Se hai già creato un utente e vuoi che quell'utente sia in
grado di usare su per diventare
root , puoi entrare come root e
modificare il file /etc/group , aggiungendo
jack alla prima linea (il gruppo
wheel ). Ma prima devi fare pratica con
&man.vi.1;, l'editor di testo—oppure usa il più semplice
&man.ee.1;, installato sulle recenti versioni di FreeBSD.
Per cancellare un utente, usa il comando
rmuser .
Diamoci un'occhiata in giro
Una volta avuto accesso come utente normale, guardati in giro e prova
alcuni dei comandi che ti daranno accesso alle fonti di aiuto e di
informazioni su FreeBSD.
Ecco qui una lista di comandi e le loro funzioni:
id
Ti dice chi sei!
pwd
Ti mostra dove sei—la directory in cui stai
lavorando.
ls
Ti mostra una lista dei file contenuti nella directory.
ls -F
Ti mostra un elenco dei file contenuti nella directory ponendo
* dopo i file eseguibili,
/ dopo le directory, e
@ dopo i collegamenti simbolici.
ls -l
Mostra un elenco di file nel formato lungo—grandezza,
data, permessi.
ls -a
Mostra una lista dei file nascosti, cioè con un
punto
davanti al nome, insieme agli altri.
Se sei root , i file puntati
vengono mostrati anche senza l'opzione -a .
cd
Cambia la directory di lavoro. cd
.. torna alla directory
superiore; nota lo spazio dopo cd . cd
/usr/local va nella directory
specificata. cd ~ va
nella directory home dell'utente collegato in quel
momento—per esempio, /usr/home/jack .
Prova cd /cdrom , e poi
ls , per scoprire se il tuo CDROM è
montato e funziona.
view
nomefile
Mostra il contenuto del file (chiamato
nomefile ) senza modificarlo.
Prova view
/etc/fstab .
Digita :q per uscire.
cat nomefile
Mostra nomefile sullo schermo.
Se è troppo lungo e ne puoi vedere solo la fine,
premi BlocScorr e usa
freccia-su per muoverti in alto; puoi usare
BlocScorr anche con le pagine man. Premi ancora
BlocScorr per uscire dallo scorrimento. Potresti
provare cat con alcuni dei file
nascosti presenti nella tua directory home—cat
.cshrc , cat
.login , cat
.profile .
Noterai degli alias in .cshrc per
alcuni dei comandi ls (sono molto
convenienti). Puoi creare degli altri alias modificando
.cshrc . Puoi far sì che questi alias
diventino disponibili a tutti gli utenti mettendoli nel file
di configurazione generale di csh ,
/etc/csh.cshrc .
Ottenere Aiuto e Informazioni
Ecco alcune risorse utili per ottenere aiuto.
Testo è qualcosa che puoi
digitare a tuo piacere—normalmente si tratta di un comando
o del nome di un file.
apropos
testo
Tutto ciò che contiene la stringa
testo nel database
whatis .
man
testo
Mostra la pagina man di testo ,
la maggior risorsa di documentazione per i sistemi Un*x.
man ls ti dirà
tutti i modi possibili per usare il comando ls .
Premi Invio per muoverti nel testo,
Ctrl B
per andare indietro di una pagina,
Ctrl F
per andare avanti, q oppure
Ctrl C
per uscire.
which
testo
Ti dice dove si trova il comando
testo nel path dell'utente.
locate
testo
Ti dice tutte le directory nei path dell'utente in cui si trova
il comando testo .
whatis
testo
Ti dice che cosa fa il comando
testo e la sua pagina man.
Digitando whatis * ti verranno presentate tutte
le pagine man associate agli eseguibili presenti nella directory
corrente.
whereis
testo
Trova il file testo , dandoti il suo
percorso completo.
Potresti voler provare ad usare whatis con
alcuni comandi utili come cat ,
more , grep ,
mv , find ,
tar , chmod ,
chown , date , e
script . more ti permette
di leggere una pagina alla volta come in DOS, ad esempio, ls -l |
more oppure more
nomefile .
* ha valore assoluto—per esempio, ls
w* mostra tutti i file che cominciano con
w .
Per caso alcuni di questi comandi non funzionano correttamente? Sia
&man.locate.1;, sia &man.whatis.1; dipendono da
un database che viene ricostruito settimanalmente. Se la tua macchina
non sarà lasciata accesa per il fine settimana (usando FreeBSD),
può darsi che tu voglia usare i comandi per la manutenzione
giornaliera, settimanale, e mensile ogni tanto. Falli partire come
root e lascia loro il tempo di finire il lavoro
prima di farne partire un altro.
&prompt.root; periodic daily
output tralasciato
&prompt.root; periodic weekly
output tralasciato
&prompt.root; periodic monthly
output tralasciato
Se ti stufi di aspettare, premi
Alt F2 per
avere un'altra console virtuale , e poterti loggare
nuovamente. Dopotutto è un sistema multi-utente, e multi-tasking.
Probabilmente questi comandi produrranno dei messaggi sullo
schermo quando lavorano; puoi digitare
clear per pulire lo schermo.
Quando hanno finito, dovresti dare un'occhiata a
/var/mail/root e
/var/log/messages .
Usare tali comandi fa parte dell'amministrazione di
sistema—e come utente singolo di un sistema &unix;,
sei tu l'amministratore del sistema. Praticamente l'unica cosa
per la quale è necessario che tu sia root
è l'amministrazione. Queste responsabilità non vengono
trattate bene nemmeno in quei grossi libri su &unix;, che sembrano
dedicare troppo spazio all'uso dei menu nei windows manager. Potresti
voler leggere uno dei più interessanti libri sull'amministrazione
di sistema, come UNIX System Administration
Handbook di Evi Nemeth et.al. (Prentice-Hall, 1995,
ISBN 0-13-15051-7)—la seconda edizione con la copertina rossa;
oppure Essential System Administration di
Æleen Frisch (O'Reilly & Associates, 2002, ISBN 0-596-00343-9).
Io ho usato quello di Nemeth.
Modificare File di Testo
Per poter configurare il tuo sistema, devi modificare dei file. Molti
di questi saranno in /etc ; e avrai bisogno
del comando su per diventare root
e poter così modificarli. Puoi usare il semplice editor
ee , ma alla lunga risulta più utile imparare
vi . C'é un eccellente tutorial su
vi in
/usr/src/contrib/nvi/docs/tutorial se hai installato
i sorgenti di sistema.
Prima di modificare un file, dovresti farne una copia.
Supponiamo tu voglia modificare /etc/rc.conf . Puoi
semplicemente usare cd /etc per andare in
/etc e fare:
&prompt.root; cp rc.conf rc.conf.orig
Questo copierà rc.conf in
rc.conf.orig , e potrai successivamente copiare
rc.conf.orig in
rc.conf per tornare all'originale. Ma ancora meglio
sarà spostare (rinominare) il file per poi ricopiarlo con il nome
originale:
&prompt.root; mv rc.conf rc.conf.orig
&prompt.root; cp rc.conf.orig rc.conf
perché il comando mv mantiene
la data e il proprietario originali del file. Puoi ora modificare
rc.conf . Se vuoi tornare all'originale,
potresti fare mv rc.conf rc.conf.myedit
(assumendo che vuoi tenere la versione modificata) e
quindi fare
&prompt.root; mv rc.conf.orig rc.conf
per tornare allo stato iniziale.
Per modificare un file, digita
&prompt.root; vi nomefile
Muoviti nel testo con i tasti freccia.
Esc mette vi
in modalità comando. Ecco qui alcuni dei comandi:
x
cancella la lettera su cui si trova il cursore
dd
cancella l'intera riga (anche se va a capo sullo schermo)
i
inserisci del testo nella posizione del cursore
a
inserisci del testo dopo il cursore
Quando digiti i o a ,
puoi inserire del testo. Esc ti riporta in
modalità comando dove puoi digitare
:w
per salvare le modifiche sul disco e continuare a
modificare il file
:wq
per salvare le modifiche e uscire
:q!
per uscire senza salvare le modifiche
/testo
per spostare il cursore su testo ;
/Invio
per trovare la prossima occorrenza di
testo .
G
per andare alla fine del file
n G
per andare alla riga n del
file, dove n è un numero
Ctrl L
per ridisegnare lo schermo
Ctrl b e
Ctrl f
vai avanti e indietro di una pagina, come succede con
more e view .
Fai un po' di pratica con vi nella tua directory
home creando un nuovo file digitando vi
nomefile e aggiungendo
e cancellando del testo, salvando il file, e riaprendolo di nuovo.
vi è pieno di sorprese perché è
abbastanza complesso, e ti capiterà di digitare un comando che
farà di sicuro qualcosa che non ti aspetti. (Alcune persone
preferiscono vi —è più potente
dell'EDIT del DOS—scopri il comando :r )
Usa Esc una o più volte per essere sicuro di
essere in modalità comando e continua da lì quando hai dei
problemi, salva spesso con :w , e usa
:q! per uscire e ricominciare (dal tuo ultimo
:w ) quando ne hai bisogno.
Ora puoi usare cd per andare in
/etc , su per diventare
root , vi per modificare il file
/etc/group , e aggiungere un utente al gruppo
wheel cosicché possa avere privilegi di
root . Aggiungi solo una virgola e il nome di login
dell'utente alla fine della prima riga del file, premi
Esc , e usa :wq per salvare
il file su disco e uscire. La modifica ha effetto immediato. (Non hai
lasciato uno spazio dopo la virgola, vero?)
Stampa di File da DOS
A questo punto la tua stampante non funzionerà ancora sotto
FreeBSD, ecco quindi un sistema per creare un file da una pagina man,
metterlo su un floppy, e quindi stamparlo da DOS. Supponiamo che tu
voglia leggere attentamente come cambiare i permessi sui file (abbastanza
importante). Puoi usare man chmod per leggere come
fare. Il comando
&prompt.user; man chmod | col -b > chmod.txt
toglierà gli elementi di formattazione e manderà il
tutto sul file chmod.txt al posto di mostrare il
contenuto sullo schermo. Ora metti un dischetto formattato DOS nel
lettore, digita su per diventare
root , e scrivi
&prompt.root; /sbin/mount -t msdos /dev/fd0 /mnt
per montare il floppy su /mnt .
Ora (non hai più bisogno di essere root ,
e puoi digitare exit per tornare ad essere l'utente
jack ) puoi andare nella directory in cui hai creato
chmod.txt e copiare il file sul floppy
digitando:
&prompt.user; cp chmod.txt /mnt
e usare ls /mnt per vedere il
contenuto di /mnt , che dovrebbe contenere il file
chmod.txt .
In particolare potresti voler creare un file con l'output di
/sbin/dmesg digitando
&prompt.user; /sbin/dmesg > dmesg.txt
e copiare dmesg.txt sul floppy.
/sbin/dmesg è il file di log di avvio, ed
è importante comprenderlo perché ti mostra cosa ha trovato
FreeBSD all'avvio. Se poni delle domande sulla &a.questions;
o su un gruppo USENET—del tipo FreeBSD non trova il mio drive
per i nastri, che cosa faccio?
—la gente vorrà
sapere cosa mostra il tuo dmesg .
Ora devi smontare il floppy (da root ) per poter
togliere il disco
&prompt.root; /sbin/umount /mnt
e riavviare per tornare in DOS. Copia questo file in una
directory DOS, richiamali con l'EDIT del DOS, Notepad o Wordpad di
&windows;, o un editor di testi, fai una piccola modifica in modo che
il file debba essere salvato, e stampa come faresti da DOS o
&windows;. Spera che funzioni! Le pagine man vengono meglio se
stampate con il comando DOS print . (Copiare i file
da FreeBSD su una partizione DOS montata è ancora in alcuni casi
rischioso.)
Far funzionare la stampante sotto FreeBSD consiste nel creare
un opportuno elemento in /etc/printcap e
creare una directory di spool corrispondente in
/var/spool/output . Se la tua stampante è su
lpt0 (ciò che DOS chiama
LPT1 ), devi solo andare in
/var/spool/output e (da root )
creare la directory lpd digitando: mkdir
lpd , se non è già presente. A quel punto la
stampante dovrebbe rispondere quando il sistema parte, e
lp o lpr dovrebbero mandare un
file alla stampante. Che il file venga stampato o meno è solo
questione di configurazione, che è discussa nel Manuale di FreeBSD .
Altri Comandi Utili
df
mostra lo spazio disponibile e tutte le partizioni
montate.
ps aux
mostra i processi in esecuzione. ps ax
è una forma contratta.
rm nomefile
cancella nomefile .
rm -R dir
cancella la directory dir e tutte le
sottodirectory—attenzione!
ls -R
mostra il contenuto della directory e delle sue
sottodirectory; io usavo una variante, ls -AFR >
where.txt , per avere una lista dei file in
/ e (separatamente)
/usr prima che scoprissi dei metodi migliori
per cercare i file.
passwd
per cambiare la password dell'utente (o di
root )
man hier
pagina man sul file system di &unix;
Usa find per trovare nomefile
in /usr o nelle sue sottodirectory digitando
&prompt.user; find /usr -name "nomefile "
Puoi usare * come identificatore universale in
"nomefile "
(che dovrebbe essere tra virgolette). Se dici a
find di cercare in /
anziché /usr cercherà il/i file su
tutti i file system montati, inclusi i CDROM e le partizioni DOS.
Un libro eccellente che tratta i comandi e le utility di &unix;
è Unix for the Impatient di Abrahams &
Larson (2nd ed., Addison-Wesley, 1996).
Ci sono anche un sacco di informazioni su &unix; su Internet.
Prossimi Passi
Dovresti ora avere gli strumenti necessari per girare nel sistema e
modificare i file, così da poter rendere tutto funzionante. Ci
sono un sacco di informazioni nel Manuale di FreeBSD (che è
probabilmente sul tuo disco rigido) e sul sito web di FreeBSD . Una
+ URL="&url.main;/index.html">sito web di FreeBSD. Una
grande scelta di package e port è presente sul CDROM così
come sul sito web. Il manuale ti spiega come usarli
(prendi il package se esiste, con pkg_add
/cdrom/packages/All/nomepackage ,
dove nomepackage è il nome del file del
package). Il CDROM ha una lista di package e di port
con delle brevi descrizioni in cdrom/packages/index ,
cdrom/packages/index.txt , e
cdrom/ports/index , e con descrizioni più ampie
in /cdrom/ports/*/*/pkg/DESCR , dove
* rappresenta rispettivamente sottodirectory di tipi di
programmi e nomi di programmi.
Se trovi il manuale troppo difficile su come installare i port dal
CDROM (con il sistema di lndir e altro), ecco come
funziona normalmente:
Trova il port che vuoi, supponiamo kermit .
Ci sarà una directory per lui sul CDROM. Copia la
sottodirectory in /usr/local (un buon posto
perché il software che aggiungi sia disponibile a tutti gli utenti)
con:
&prompt.root; cp -R /cdrom/ports/comm/kermit /usr/local
Questo dovrebbe portarti ad avere la sottodirectory
/usr/local/kermit che contiene tutti i file
presenti nella sottodirectory kermit del CDROM.
Ora, crea la directory
/usr/ports/distfiles se non esiste ancora,
usando mkdir . Poi controlla
/cdrom/ports/distfiles cercando un file
con il nome che indica che si tratta del port esatto. Copia quel file in
/usr/ports/distfiles ; nelle versioni più
recenti puoi saltare questo passo, perché FreeBSD lo farà
per te. Nel caso di kermit , non c'è nessun
distfile.
Quindi entra con cd nella sottodirectory di
/usr/local/kermit che contiene il file
Makefile . Digita
&prompt.root; make all install
Durante questo processo il port userà FTP per scaricare
i file compressi che non ha trovato sul CDROM o in
/usr/ports/distfiles . Se la tua connessione
non funziona ancora e non c'è nessun file per il port in
/cdrom/ports/distfiles , dovrai
recuperare il distfile usando un'altra macchina e poi copiarlo in
/usr/ports/distfiles da un dischetto o dalla
partizione DOS. Leggi Makefile (usando
cat o more oppure
view ) per scoprire dove andare (il sito principale
di distribuzione) per trovare il file e conoscere il suo nome. Il nome
verrà troncato quando scaricato da DOS, e dopo averlo trasferito
in /usr/ports/distfiles dovrai
rinominarlo (usando il comando mv ) nel suo
nome originale cosicché possa essere trovato. (Usa il
trasferimento di file binario!)
Quindi torna in /usr/local/kermit , trova la
directory contenente Makefile , e digita
make all install .
Un'altra cosa che può succedere quando si installa un port o un
package è che questi abbiano bisogno di un altro programma. Se
l'installazione si ferma con un messaggio can't find
unzip o simile, potresti dover installare il
package o il port di unzip prima di proseguire.
Una volta installato, digita rehash per far
sì che FreeBSD rilegga i file contenuti nel path e sappia quali
sono presenti.
(Se trovi un sacco di messaggi path not found
quando usi whereis o which, dovresti
fare delle aggiunte all'elenco delle directory nel
file .cshrc nella tua directory home.
L'elenco dei path in &unix; fa la stessa
cosa che fa in DOS, tranne che la directory corrente (di
default) non si trova nel path per ragioni di sicurezza; se il comando
che vuoi eseguire è nella directory in cui ti trovi, devi digitare
./ prima del nome del comando; niente
spazio dopo la barra.)
Potresti volere la versione più recente di &netscape;
dal loro sito FTP .
(&netscape; necessita dell'X Window System.) Ora c'é una versione
per FreeBSD, quindi dà un'occhiata in giro. Usa solo
gunzip nomefile e
tar xvf nomefile sul file,
sposta il binario in /usr/local/bin o qualche altro
posto in cui vengono tenuti i binari, esegui rehash , e
quindi aggiungi le seguenti linee a .cshrc in tutte
le directory home degli utenti oppure (più semplicemente) in
/etc/csh.cshrc , il file di configurazione globale di
csh :
setenv XKEYSYMDB /usr/X11R6/lib/X11/XKeysymDB
setenv XNLSPATH /usr/X11R6/lib/X11/nls
Questo assume che il file XKeysymDB
e la directory nls siano in
/usr/X11R6/lib/X11 ; se non lo sono, trovale
e mettile lì.
Se hai originariamente installato &netscape; dal CDROM (o via
FTP), non sostituire /usr/local/bin/netscape
con il nuovo binario di netscape; questo è solo uno script di shell
che imposta le variabili di ambiente per te. Rinomina invece
il nuovo binario in netscape.bin e rimpiazza il
vecchio binario, che dovrebbe essere
/usr/local/netscape/netscape .
Il tuo Ambiente di Lavoro
La shell è la parte più importante del tuo ambiente
di lavoro. In DOS, la shell è solitamente command.com. La shell
è ciò che interpreta i comandi che digiti sulla linea di
comando, e quindi comunica con il resto del sistema operativo.
Puoi anche scrivere script di shell, che sono come i file batch di
DOS: una serie di comandi che devono essere eseguiti senza il tuo
intervento.
Due shell vengono normalmente installate con FreeBSD:
csh e sh .
csh è buona per lavoro da linea di comando, ma
gli script dovrebbero essere scritti usando sh (o
bash ). Puoi scoprire che shell hai
digitando echo $SHELL .
csh è una buona shell, ma
tcsh fa tutto ciò che csh
fa e anche altro. Ti permette di richiamare i comandi usando
le frecce e ti permette di modificarli. Ha l'auto-completamento dei nomi
di file con tab (csh usa Esc ), e
ti permette di tornare alla directory in cui eri digitando
cd - . È anche più semplice alterare il
prompt con tcsh . Ti rende la vita più
facile.
Ecco tre semplici passi per installare una nuova shell:
Installa la shell tramite port o package, come faresti
con un qualsiasi altro port o package. Usa
rehash e which tcsh
(assumendo che tu stia installando tcsh ) per
essere sicuro di averla installata.
Da root , modifica
/etc/shells , aggiungendo una riga nel file per
la nuova shell, in questo caso
/usr/local/bin/tcsh , e salva il file.
(Alcuni port lo fanno per te.)
Usa il comando chsh per cambiare
permanentemente la tua shell in tcsh , o digita
tcsh al prompt per cambiare la shell senza
dover uscire dal sistema per poi rientrare.
Può essere pericoloso cambiare la shell di
root in qualcosa di diverso da
sh o csh su versioni più
recenti di FreeBSD e di &unix;; potresti non avere una shell
funzionante se il sistema entra in modalità singolo utente.
La soluzione è usare su -m per diventare
root , che ti dà tcsh come
shell di root , poiché la shell è
parte del tuo ambiente. Puoi rendere tutto ciò permanente
aggiungendo al tuo .tcshrc un alias con:
alias su su -m
Quando tcsh parte, legge i file
/etc/csh.cshrc e
/etc/csh.login , come farebbe
csh . Leggerà anche il file
.login nella tua directory home ed anche
.cshrc , a meno che tu non abbia un file
.tcshrc . Puoi crearlo copiando
.cshrc in .tcshrc .
Ora che hai installato tcsh , puoi sistemare
il tuo prompt. Puoi trovare i dettagli nella pagina man di
tcsh , ma ecco qui una linea da mettere nel tuo
.tcshrc che ti dirà quanti comandi hai
digitato, che ore sono, e in che directory
ti trovi. Produce anche un > se sei un
utente normale e un # se sei root ,
ma tcsh lo farebbe in ogni caso:
set prompt = "%h %t %~ %# "
Questa dovrebbe andare nella stessa posizione della linea di
prompt corrente se ce n'è una, o sotto "if($?prompt) then" in caso
contrario. Commenta la vecchia riga; così potrai tornare a quella
vecchia se la preferirai. Non dimenticare gli spazi e le virgolette.
Puoi far rileggere .tcshrc digitando
source .tcshrc .
Puoi avere una lista delle variabili di sistema che sono state
impostate digitando env al prompt.
Il risultato ti mostrerà il tuo editor di default, il pager, e il
tipo di terminale, tra le altre possibili variabili. Un comando
utile se ti connetti al sistema da una postazione remota e non riesci ad
eseguire un programma perché il terminale non ne è capace
è setenv TERM vt100 .
Altro
Da tcsh puoi smontare il CDROM con
/sbin/umount /cdrom , toglilo dal lettore,
inseriscine un altro, e montalo con
/sbin/mount_cd9660 /dev/cd0a /cdrom assumendo che
cd0a sia il nome di dispositivo del tuo lettore di
CDROM. La versione più recente di FreeBSD ti permette di montare
il CDROM solo con /sbin/mount /cdrom .
Usare il live file system
—il secondo cd del set
di FreeBSD—è
utile se hai poco spazio a disposizione. Ciò che si trova
sul live file system cambia da release a release. Potresti
provare ad eseguire dei giochi dal CDROM. Questo comporta l'uso di
lndir , che viene installato con l'X Window
System, per dire ai programmi dove trovare i file necessari, poiché
questi si trovano nel file system /cdrom
anziché /usr e le sue
sottodirectory, che è dove dovrebbero essere. Leggi
man lndir per avere più informazioni.
I Commenti sono Benvenuti
Se usi questa guida, sarei interessata a sapere dove non è
chiara, ciò che è stato tralasciato e che vorresti venisse
incluso, e sapere se tutto ciò è stato utile. I miei
ringraziamenti vanno a Eugene W. Stark, professore di informatica a
SUNY-Stony Brook, e John Fieber per i suoi utili commenti.
Annelise Anderson, andrsn@andrsn.stanford.edu
Per questioni legate alla traduzione, o se avete commenti da poter
esprimere solo in italiano, non esitate a contattarmi. Come per l'autrice
originale, ogni genere di commenti è ben accetto.
Massimiliano Stucchi, stucchi@willystudios.com
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/Makefile b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/Makefile
index 84e6905ea5..47a91a0ae0 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/Makefile
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/Makefile
@@ -1,252 +1,253 @@
#
# $FreeBSD$
#
# Crea il Manuale di FreeBSD.
#
# ------------------------------------------------------------------------
#
# Variabili specifiche del Manuale
#
# WITH_PGPKEYS La versione stampata del manuale riporta solo i
# fingerprints PGP di base. Se vuoi visualizzare
# le chiavi intere, allora setta questa variabile.
# Questa opzione non ha effetto sui formati HTML.
#
# Targets specifici del Manuale
#
# pgpkeyring Questo target leggerà il contenuto del file
# pgpkeys/chapter.sgml ad estrarrà tutte le chiavi
# pgp sullo standard output. Questo output può
# quindi essere rediretto su un file e distribuito
# come un keyring pubblico degli sviluppatori di
# FreeBSD che può essere facilmente importato in
# PGP/GPG.
#
# ------------------------------------------------------------------------
MAINTAINER= ale@FreeBSD.org
DOC?= book
FORMATS?= html-split
HAS_INDEX= true
WITH_GLOSSARY?=
INSTALL_COMPRESSED?= gz
INSTALL_ONLY_COMPRESSED?=
IMAGES_EN = advanced-networking/isdn-bus.eps
IMAGES_EN+= advanced-networking/isdn-twisted-pair.eps
IMAGES_EN+= advanced-networking/natd.eps
IMAGES_EN+= advanced-networking/net-routing.pic
IMAGES_EN+= install/adduser1.scr
IMAGES_EN+= install/adduser2.scr
IMAGES_EN+= install/adduser3.scr
IMAGES_EN+= install/boot-mgr.scr
IMAGES_EN+= install/console-saver1.scr
IMAGES_EN+= install/console-saver2.scr
IMAGES_EN+= install/console-saver3.scr
IMAGES_EN+= install/console-saver4.scr
IMAGES_EN+= install/desktop.scr
IMAGES_EN+= install/disklabel-auto.scr
IMAGES_EN+= install/disklabel-ed1.scr
IMAGES_EN+= install/disklabel-ed2.scr
IMAGES_EN+= install/disklabel-fs.scr
IMAGES_EN+= install/disklabel-root1.scr
IMAGES_EN+= install/disklabel-root2.scr
IMAGES_EN+= install/disklabel-root3.scr
IMAGES_EN+= install/disk-layout.eps
IMAGES_EN+= install/dist-set.scr
IMAGES_EN+= install/dist-set2.scr
IMAGES_EN+= install/docmenu1.scr
IMAGES_EN+= install/ed0-conf.scr
IMAGES_EN+= install/ed0-conf2.scr
IMAGES_EN+= install/edit-inetd-conf.scr
IMAGES_EN+= install/example-dir1.eps
IMAGES_EN+= install/example-dir2.eps
IMAGES_EN+= install/example-dir3.eps
IMAGES_EN+= install/example-dir4.eps
IMAGES_EN+= install/example-dir5.eps
IMAGES_EN+= install/fdisk-drive1.scr
IMAGES_EN+= install/fdisk-drive2.scr
IMAGES_EN+= install/fdisk-edit1.scr
IMAGES_EN+= install/fdisk-edit2.scr
IMAGES_EN+= install/ftp-anon1.scr
IMAGES_EN+= install/ftp-anon2.scr
IMAGES_EN+= install/hdwrconf.scr
IMAGES_EN+= install/keymap.scr
IMAGES_EN+= install/main1.scr
IMAGES_EN+= install/mainexit.scr
IMAGES_EN+= install/main-std.scr
IMAGES_EN+= install/main-options.scr
IMAGES_EN+= install/main-doc.scr
IMAGES_EN+= install/main-keymap.scr
IMAGES_EN+= install/media.scr
IMAGES_EN+= install/mouse1.scr
IMAGES_EN+= install/mouse2.scr
IMAGES_EN+= install/mouse3.scr
IMAGES_EN+= install/mouse4.scr
IMAGES_EN+= install/mouse5.scr
IMAGES_EN+= install/mouse6.scr
IMAGES_EN+= install/mta-main.scr
IMAGES_EN+= install/net-config-menu1.scr
IMAGES_EN+= install/net-config-menu2.scr
IMAGES_EN+= install/nfs-server-edit.scr
IMAGES_EN+= install/ntp-config.scr
IMAGES_EN+= install/options.scr
IMAGES_EN+= install/pkg-cat.scr
IMAGES_EN+= install/pkg-confirm.scr
IMAGES_EN+= install/pkg-install.scr
IMAGES_EN+= install/pkg-sel.scr
IMAGES_EN+= install/probstart.scr
IMAGES_EN+= install/routed.scr
IMAGES_EN+= install/security.scr
IMAGES_EN+= install/sysinstall-exit.scr
IMAGES_EN+= install/timezone1.scr
IMAGES_EN+= install/timezone2.scr
IMAGES_EN+= install/timezone3.scr
IMAGES_EN+= install/userconfig.scr
IMAGES_EN+= install/userconfig2.scr
IMAGES_EN+= install/xf86setup.scr
IMAGES_EN+= mail/mutt1.scr
IMAGES_EN+= mail/mutt2.scr
IMAGES_EN+= mail/mutt3.scr
IMAGES_EN+= mail/pine1.scr
IMAGES_EN+= mail/pine2.scr
IMAGES_EN+= mail/pine3.scr
IMAGES_EN+= mail/pine4.scr
IMAGES_EN+= mail/pine5.scr
IMAGES_EN+= security/ipsec-crypt-pkt.pic
IMAGES_EN+= security/ipsec-encap-pkt.pic
IMAGES_EN+= security/ipsec-network.pic
IMAGES_EN+= security/ipsec-out-pkt.pic
IMAGES_EN+= vinum/vinum-concat.pic
IMAGES_EN+= vinum/vinum-mirrored-vol.pic
IMAGES_EN+= vinum/vinum-raid10-vol.pic
IMAGES_EN+= vinum/vinum-raid5-org.pic
IMAGES_EN+= vinum/vinum-simple-vol.pic
IMAGES_EN+= vinum/vinum-striped-vol.pic
IMAGES_EN+= vinum/vinum-striped.pic
# Immagini dalla libreria per tutti i documenti
IMAGES_LIB = callouts/1.png
IMAGES_LIB+= callouts/2.png
IMAGES_LIB+= callouts/3.png
IMAGES_LIB+= callouts/4.png
IMAGES_LIB+= callouts/5.png
IMAGES_LIB+= callouts/6.png
IMAGES_LIB+= callouts/7.png
IMAGES_LIB+= callouts/8.png
IMAGES_LIB+= callouts/9.png
IMAGES_LIB+= callouts/10.png
#
# SRCS lista i singoli files SGML che compongono il documento. Modifiche
# a qualunque di questi files obbligano la ricreazione
#
# Contenuto SGML
SRCS = book.sgml
SRCS+= advanced-networking/chapter.sgml
SRCS+= basics/chapter.sgml
SRCS+= bibliography/chapter.sgml
SRCS+= config/chapter.sgml
SRCS+= boot/chapter.sgml
SRCS+= cutting-edge/chapter.sgml
SRCS+= desktop/chapter.sgml
SRCS+= disks/chapter.sgml
SRCS+= eresources/chapter.sgml
SRCS+= install/chapter.sgml
SRCS+= introduction/chapter.sgml
SRCS+= kernelconfig/chapter.sgml
SRCS+= l10n/chapter.sgml
SRCS+= linuxemu/chapter.sgml
+SRCS+= mac/chapter.sgml
SRCS+= mail/chapter.sgml
SRCS+= mirrors/chapter.sgml
SRCS+= multimedia/chapter.sgml
SRCS+= pgpkeys/chapter.sgml
SRCS+= ppp-and-slip/chapter.sgml
SRCS+= printing/chapter.sgml
SRCS+= security/chapter.sgml
SRCS+= serialcomms/chapter.sgml
SRCS+= users/chapter.sgml
SRCS+= vinum/chapter.sgml
SRCS+= x11/chapter.sgml
SRCS+= ports/chapter.sgml
SRCS+= preface/preface.sgml
SRCS+= colophon.sgml
# Entities
SRCS+= chapters.ent
SYMLINKS= ${DESTDIR} index.html handbook.html
# Attiva tutti i capitoli.
CHAPTERS?= ${SRCS:M*chapter.sgml}
SGMLFLAGS+= ${CHAPTERS:S/\/chapter.sgml//:S/^/-i chap./}
.if defined(WITH_GLOSSARY) && !empty(WITH_GLOSSARY)
SGMLFLAGS+= -i chap.freebsd-glossary
.endif
# XXX La creazione del Manuale attualmente sfora dei limiti interni,
# codificati in pdftex. Finché non dividiamo il Manuale, crea la versione
# PDF usando ps2pdf invece di pdftex.
PS2PDF?= ${PREFIX}/bin/ps2pdf
book.tex-pdf:
${TOUCH} book.tex-pdf
book.pdf: book.ps
${PS2PDF} book.ps book.pdf
pgpkeyring: pgpkeys/chapter.sgml
@${JADE} -V nochunks ${JADEOPTS} -d ${DSLPGP} -t sgml ${MASTERDOC}
#
# Variabili specifiche del Manuale
#
.if defined(WITH_PGPKEYS)
JADEFLAGS+= -V withpgpkeys
.endif
DOC_PREFIX?= ${.CURDIR}/../../..
.for p in ftp cvsup
SRCS+= mirrors.sgml.${p}.inc
CLEANFILES+= mirrors.sgml.${p}.inc
CLEANFILES+= mirrors.sgml.${p}.inc.tmp
.endfor
SRCS+= eresources.sgml.www.inc
CLEANFILES+= eresources.sgml.www.inc
CLEANFILES+= eresources.sgml.www.inc.tmp
.include "${DOC_PREFIX}/share/mk/doc.project.mk"
.for p in ftp cvsup
mirrors.sgml.${p}.inc: ${XML_MIRRORS} ${XSL_MIRRORS}
${XSLTPROC} ${XSLTPROCOPTS} \
-o $@.tmp \
--param 'type' "'$p'" \
--param 'proto' "'$p'" \
--param 'target' "'handbook/mirrors/chapter.sgml'" \
${XSL_MIRRORS} ${XML_MIRRORS}
${SED} -e 's,<\([^ >]*\)\([^>]*\)/>,<\1\2>\1>,;s,,,' \
< $@.tmp > $@ || (${RM} -f $@ && false)
${RM} -f $@.tmp
.endfor
eresources.sgml.www.inc: ${XML_MIRRORS} ${XSL_MIRRORS}
${XSLTPROC} ${XSLTPROCOPTS} \
-o $@.tmp \
--param 'type' "'www'" \
--param 'proto' "'http'" \
--param 'target' "'handbook/eresources/chapter.sgml'" \
${XSL_MIRRORS} ${XML_MIRRORS}
${SED} -e 's,<\([^ >]*\)\([^>]*\)/>,<\1\2>\1>,;s,,,' \
< $@.tmp > $@ || (${RM} -f $@ && false)
${RM} -f $@.tmp
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/bibliography/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/bibliography/chapter.sgml
index b9a3cc3e67..927ecd82d2 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/bibliography/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/bibliography/chapter.sgml
@@ -1,608 +1,608 @@
Bibliografia
Sebbene le pagine man forniscano la documentazione di riferimento
definitiva per le singole parti del sistema operativo FreeBSD, sono famose
per non illustrare come mettere insieme i pezzi per far andare uniformemente
l'intero sistema operativo. Per questo, non esiste sostituto a un buon
libro sull'amministrazione di un sistema &unix; e a un buon manuale per gli
utenti.
Libri & Riviste Specifiche su FreeBSD
Libri & Riviste internazionali:
Using
FreeBSD (in cinese).
FreeBSD for PC 98'ers (in giapponese), pubblicato da SHUWA System
Co, LTD. ISBN 4-87966-468-5 C3055 P2900E.
FreeBSD (in giapponese), pubblicato da CUTT. ISBN 4-906391-22-2
C3055 P2400E.
Complete
Introduction to FreeBSD (in giapponese), pubblicato da
Shoeisha Co., Ltd .
ISBN 4-88135-473-6 P3600E.
Personal
UNIX Starter Kit FreeBSD (in giapponese), pubblicato da
ASCII . ISBN
4-7561-1733-3 P3000E.
FreeBSD Handbook (traduzione giapponese), pubblicato da ASCII . ISBN 4-7561-1580-2
P3800E.
FreeBSD mit Methode (in tedesco), pubblicato da Computer und Literatur
Verlag /Vertrieb Hanser, 1998. ISBN 3-932311-31-0.
FreeBSD 4 -
Installieren, Konfigurieren, Administrieren (in tedesco),
pubblicato da Computer und Literatur
Verlag , 2001. ISBN 3-932311-88-4.
FreeBSD 5 -
Installieren, Konfigurieren, Administrieren (in tedesco),
pubblicato da Computer und Literatur
Verlag , 2003. ISBN 3-936546-06-1.
FreeBSD de
Luxe (in tedesco), pubblicato da Verlag Modere Industrie , 2003.
ISBN 3-8266-1343-0.
FreeBSD
Install and Utilization Manual (in giapponese), pubblicato
da Mainichi Communications
Inc. .
Onno W Purbo, Dodi Maryanto, Syahrial Hubbany, Widjil Widodo
Building Internet
Server with FreeBSD (in indonesiano), pubblicato
da Elex Media
Komputindo .
Libri & Riviste in lingua inglese:
Absolute BSD: The
Ultimate Guide to FreeBSD , pubblicato da No Starch Press , 2002.
ISBN 1886411743.
The Complete FreeBSD , pubblicato da O'Reilly , 2003. ISBN
0596005164.
The
FreeBSD Corporate Networker's Guide , pubblicato da
Addison-Wesley , 2000.
ISBN 0201704811.
FreeBSD: An
Open-Source Operating System for Your Personal Computer ,
pubblicato da The Bit Tree Press, 2001. ISBN 0971204500.
Teach Yourself FreeBSD in 24 Hours, pubblicato da Sams , 2002. ISBN
0672324245.
FreeBSD unleashed, pubblicato da Sams , 2002. ISBN
0672324563.
FreeBSD: The Complete Reference, pubblicato da McGrawHill , 2003.
ISBN 0072224096.
Guide per gli Utenti
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User's Reference Manual . O'Reilly & Associates,
Inc., 1994. ISBN 1-56592-075-9
Computer Systems Research Group, UC Berkeley. 4.4BSD
User's Supplementary Documents . O'Reilly &
Associates, Inc., 1994. ISBN 1-56592-076-7
UNIX in a Nutshell . O'Reilly &
Associates, Inc., 1990. ISBN 093717520X
Mui, Linda. What You Need To Know When You Can't Find
Your UNIX System Administrator . O'Reilly &
Associates, Inc., 1995. ISBN 1-56592-104-6
Ohio State
University ha scritto un Corso
Introduttivo a UNIX che è disponibile online in
formato HTML e PostScript.
Una traduzione in italiano
di questo documento è disponibile come parte del FreeBSD
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(Il capitolo 2 di questo libro è disponibile online
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1-56592-098-8
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Ed. Reading, Mass: Addison-Wesley Pub. Co., 1996. ISBN
0-201-47950-8
Messmer, Hans-Peter. The Indispensable PC Hardware
Book , 4a Ed. Reading, Mass: Addison-Wesley Pub. Co.,
2002. ISBN 0-201-59616-4
Storia di &unix;
Lion, John Lion's Commentary on UNIX, 6th Ed. With
Source Code . ITP Media Group, 1996. ISBN
1573980137
Raymond, Eric S. The New Hacker's Dictionary, 3rd
edition . MIT Press, 1996. ISBN
0-262-68092-0. Conosciuto anche come il Jargon
+ url="http://www.catb.org/~esr/jargon/html/index.html">Jargon
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Salus, Peter H. A quarter century of UNIX .
Addison-Wesley Publishing Company, Inc., 1994. ISBN
0-201-54777-5
Simon Garfinkel, Daniel Weise, Steven Strassmann. The
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1994. ISBN 1-56884-203-1
Don Libes, Sandy Ressler Life with UNIX
— edizione speciale. Prentice-Hall, Inc., 1989. ISBN
0-13-536657-7
The BSD family tree .
o /usr/share/misc/bsd-family-tree
su una macchina FreeBSD recente.
The BSD Release Announcements collection .
1997.
Networked Computer Science Technical Reports
Library .
Old BSD releases from the Computer Systems Research
group (CSRG) .
: Il set di 4 CD
comprende tutte le versioni di BSD dalla 1BSD alla 4.4BSD e
4.4BSD-Lite2 (ma non la 2.11BSD, sfortunatamente). Inoltre, l'ultimo
disco contiene i sorgenti finali più i file SCCS.
Riviste e Giornali
The C/C++ Users Journal . R&D
Publications Inc. ISSN 1075-2838
Sys Admin — The Journal for UNIX System
Administrators Miller Freeman, Inc., ISSN
1061-2688
freeX — Das Magazin für Linux - BSD -
UNIX (in tedesco) Computer- und Literaturverlag GmbH,
ISSN 1436-7033
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/book.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/book.sgml
index 0e210de9e5..1506b3c6e4 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/book.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/book.sgml
@@ -1,279 +1,284 @@
%man;
%bookinfo;
%freebsd;
%authors;
%teams;
%mailing-lists;
%newsgroups;
%it-trademarks;
%trademarks;
%txtfiles;
+
+%urls;
+
%translators;
%chapters;
+
%pgpkeys;
]>
Manuale di FreeBSD
The FreeBSD Italian Documentation Project
Febbraio 1999
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
The FreeBSD Italian Documentation Project
&bookinfo.legalnotice;
&tm-attrib.freebsd;
&tm-attrib.3com;
&tm-attrib.3ware;
&tm-attrib.arm;
&tm-attrib.adaptec;
&tm-attrib.adobe;
&tm-attrib.apple;
&tm-attrib.corel;
&tm-attrib.creative;
&tm-attrib.cvsup;
&tm-attrib.heidelberger;
&tm-attrib.ibm;
&tm-attrib.ieee;
&tm-attrib.intel;
&tm-attrib.intuit;
&tm-attrib.linux;
&tm-attrib.lsilogic;
&tm-attrib.m-systems;
&tm-attrib.macromedia;
&tm-attrib.microsoft;
&tm-attrib.netscape;
&tm-attrib.nexthop;
&tm-attrib.opengroup;
&tm-attrib.oracle;
&tm-attrib.powerquest;
&tm-attrib.realnetworks;
&tm-attrib.redhat;
&tm-attrib.sap;
&tm-attrib.sun;
&tm-attrib.symantec;
&tm-attrib.themathworks;
&tm-attrib.thomson;
&tm-attrib.usrobotics;
&tm-attrib.vmware;
&tm-attrib.waterloomaple;
&tm-attrib.wolframresearch;
&tm-attrib.xfree86;
&tm-attrib.xiph;
&tm-attrib.general;
Benvenuto in FreeBSD! Questo manuale copre l'installazione e l'uso
giorno per giorno di FreeBSD
&rel2.current;-RELEASE e FreeBSD
&rel.current;-RELEASE .
Questo manuale è un progetto in evoluzione
ed è il frutto del lavoro di molti singoli. Molte sezioni non
esistono ancora e alcune di quelle che esistono devono essere
aggiornate. Se sei interessato ad aiutare questo progetto, invia
un'email alla &a.doc;. L'ultima versione di questo documento è
sempre disponibile sul sito web di
FreeBSD . Inoltre può essere scaricata in una
varietà di formati e tipi di compressione dal server FTP di
FreeBSD o da uno dei numerosi siti
mirror. Se preferisci avere una copia rilegata del manuale,
puoi comprarne una su FreeBSD
Mall . Puoi anche voler cercare nel manuale .
+ url="&url.main;/search/index.html">cercare nel manuale.
&chap.preface;
Per Cominciare
Questa parte del Manuale di FreeBSD è per gli utenti e gli
amministratori che si affacciano a FreeBSD. Questi capitoli:
Ti introdurranno a FreeBSD.
Ti guideranno attraverso il processo di installazione.
Ti insegneranno le basi e i fondamenti di &unix;.
Ti mostreranno come installare la varietà delle
applicazioni di terze parti disponibili per FreeBSD.
Ti introdurranno a X, il sistema a finestre di &unix;, e ti
spiegheranno come configurare un ambiente desktop che ti renda
più produttivo.
Abbiamo cercato di mantenere il numero di riferimenti in avanti nel
testo al minimo così che tu possa leggere questa sezione del
Manuale dall'inizio alla fine con il minimo scorrimento di pagine
possibile.
Amministrazione del Sistema
I rimanenti capitoli del Manuale di FreeBSD coprono tutti gli
aspetti dell'amministrazione di un sistema FreeBSD. Ogni capitolo
inizia descrivendo quello che imparerai dopo aver letto il capitolo, e
specifica anche quello che dovresti sapere prima di affrontare il
materiale.
Questi capitoli sono studiati per essere letti quando si ha
bisogno di un'informazione. Non devi leggerli in un ordine
particolare, né devi leggerli tutti prima di poter usare
FreeBSD.
+
Appendici
&chap.colophon;
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/chapters.ent b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/chapters.ent
index f30e73d97b..919dd217b4 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/chapters.ent
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/chapters.ent
@@ -1,52 +1,53 @@
+
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/eresources/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/eresources/chapter.sgml
index c9c5e806ba..55a02d0fd0 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/eresources/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/eresources/chapter.sgml
@@ -1,1747 +1,1747 @@
Risorse su Internet
Il rapido sviluppo di FreeBSD rende la carta stampata un mezzo non
pratico per poterne seguire l'evoluzione. Le risorse in rete sono il
migliore, se non l'unico, modo per tenersi informati sulle novità di
questo sistema.
Dal momento che FreeBSD è il prodotto del lavoro di volontari, la
comunità degli utenti generalmente si presta anche ad una funzione di
supporto tecnico
di varia natura, con l'email e le news
USENET come il mezzo più efficace per entrare in contatto con
queste comunità.
I più frequentati punti di ritrovo della comunità
FreeBSD sono esposti di seguito. Se aveste conoscenza di altre risorse
non menzionate in questa sede, vi preghiamo di darne informazione a
&a.doc; cosicchè possano essere incluse.
Mailing Lists
Anche se molti sviluppatori di FreeBSD leggono USENET, non può
esservi garanzia di ottenere risposta alle proprie domande in tempi brevi
(e in generale non può esservi garanzia di ottenere alcuna
risposta) semplicemente scrivendo ad uno dei mail-group di
comp.unix.bsd.freebsd.* .
Indirizzando i propri messaggi alla mailing list appropriata si
raggiungerà una audience più concentrata ed informata,
permettendo risposte più precise (o quanto meno più
sollecite).
Gli argomenti delle varie liste sono elencati all'inizio del
documento. Si prega di leggere gli argomenti
prima di unirsi o scrivere ad una lista. La maggior parte dei
sottoscrittori di liste ricevono ogni giorno svariate centinaia di
messaggi, e mantenendo argomenti e regole di comportamento
cerchiamo di tenere alto il rapporto segnale/rumore della lista. Venir
meno a queste regole vorrebbe dire il fallimento della mailing list
come mezzo efficace di comunicazione per il progetto.
Vengono tenuti archivi per tutte le mailing list, e questi possono
essere esplorati usando il FreeBSD World Wide Web
+ url="&url.main;/search/index.html">FreeBSD World Wide Web
server . L'archivio esplorabile per parole chiave
costituisce un mezzo eccellente per trovare risposte a domande poste di
frequente e dovrebbe essere consultato prima di spedire una
domanda.
Sommario delle liste
Liste generiche: Le seguenti sono liste
generiche a cui tutti sono invitati (e incoraggiati) a
partecipare:
Lista
Argomento
&a.cvsall.name;
Cambiamenti apportati all'albero dei sorgenti di
FreeBSD
&a.advocacy.name;
Evangelismo FreeBSD
&a.announce.name;
Eventi importanti e annunci di progetti
&a.arch.name;
Discussioni sull'architettura ed il design
&a.bugbusters.name;
Discussioni incentrate sul mantenimento del database
dei report dei problemi di FreeBSD e progetti correlati
&a.bugs.name;
Report sui bug
&a.chat.name;
Argomenti non-tecnici di interesse della comunità
FreeBSD
&a.config.name;
Sviluppo del processo di installazione e configurazione di
FreeBSD
&a.current.name;
Discussioni sull'utilizzo di &os.current;
&a.isp.name;
Argomenti di interesse degli Internet Service Providers che
usano FreeBSD
&a.jobs.name;
Opportunità di lavoro e consulenza
relative a FreeBSD
&a.newbies.name;
Discussioni ed attività dei nuovi utenti
FreeBSD
&a.policy.name;
Le decisioni sulla politica da adottare del core degli
sviluppatori FreeBSD. Toni pacati e sola lettura
&a.questions.name;
Domande degli utenti e assistenza tecnica
&a.security-notifications.name;
Notifiche sulla sicurezza
&a.stable.name;
Discussioni sull'uso di &os.stable;
&a.test.name;
Dove spedire i tuoi messaggi di test, lasciando in pace
le altre liste
Liste tecniche: le seguenti liste sono a
carattere tecnico. Dovreste leggere attentamente gli argomenti elencati
di seguito prima di unirvi o spedirvi mail, poichè ci sono
strette linee di condotta per il loro uso ed il loro contenuto.
Lista
Argomento
&a.acpi.name;
Sviluppo di ACPI e della gestione dell'energia
&a.afs.name;
Il porting di AFS su FreeBSD
&a.aic7xxx.name;
Sviluppare drivers per &adaptec; AIC 7xxx
&a.alpha.name;
Il porting di FreeBSD su Alpha
&a.amd64.name;
Il porting di FreeBSD sui sistemi AMD64
&a.arm.name;
Il porting di FreeBSD su processori &arm;
&a.atm.name;
Usare reti ATM con FreeBSD
&a.audit.name;
Il progetto di audit del codice sorgente
&a.binup.name;
Il design e lo sviluppo del sistema di aggiornamento dei
binari
&a.cluster.name;
Usare FreeBSD in cluster
&a.cvsweb.name;
Il mantenimento di CVSweb
&a.database.name;
Discussioni sull'uso e lo sviluppo di database sotto
FreeBSD
&a.doc.name;
Creare documenti su FreeBSD
&a.emulation.name;
L'emulazione di altri sistemi operativi come
Linux/DOS/&windows;
&a.firewire.name;
Discussioni tecniche sui FreeBSD &firewire;
(iLink, IEEE 1394)
&a.fs.name;
I file system
&a.geom.name;
Discussioni e implementazioni riguardanti GEOM
&a.gnome.name;
Il porting di GNOME
e delle applicazioni GNOME
&a.hackers.name;
Discussioni tecniche generiche
&a.hardware.name;
Discussioni tecniche generiche sull'hardware e
FreeBSD
&a.i18n.name;
L'internazionalizzazione di FreeBSD
&a.ia32.name;
FreeBSD sulla piattaforma IA-32 (&intel; x86)
&a.ia64.name;
Il porting di FreeBSD ai futuri sistemi Intel IA64
&a.ipfw.name;
Discussioni tecniche sul redesign del codice del
firewall
&a.isdn.name;
Sviluppatori ISDN
&a.java.name;
Sviluppatori &java; e persone coinvolte nel port
delle &jdk; sotto FreeBSD
&a.kde.name;
Il porting di KDE e delle
applicazioni KDE
&a.lfs.name;
Il porting di LFS sotto FreeBSD
&a.libh.name;
Il sistema di installazione e di gestione dei pacchetti
di seconda generazione
&a.mips.name;
Il porting di FreeBSD su &mips;
&a.mobile.name;
Discussioni sui portatili
&a.mozilla.name;
Il porting di Mozilla sotto
FreeBSD
&a.multimedia.name;
Applicazioni multimediali
&a.newbus.name;
Discussioni tecniche sull'architettura bus
&a.net.name;
Discussione sul networking e codice sorgente TCP/IP
&a.openoffice.name;
Il porting di OpenOffice.org e
&staroffice; su FreeBSD
&a.performance.name;
Questioni relative alla calibrazione delle
prestazioni per installazioni a ad alta performance
o carico elevato
&a.perl.name;
Mantenimento di un numero di port relativi a
perl
&a.platforms.name;
Riguardo al porting di FreeBSD su architetture
non Intel
&a.ports.name;
Discussione sulla collezione dei port
&a.ports-bugs.name;
Discussione sui bug/PR relativi ai port
&a.ppc.name;
Il porting di FreeBSD su &powerpc;
&a.qa.name;
Discussione su certificati di qualità, solitamente
sotto una release
&a.realtime.name;
Sviluppo di estensioni realtime su FreeBSD
&a.scsi.name;
Il sottosistema SCSI
&a.security.name;
Questioni relative alla sicurezza di FreeBSD
&a.small.name;
L'uso di FreeBSD in applicazioni embedded
&a.smp.name;
Discussioni di design per sistemi a multiprocessore
[a]simmetrico
&a.sparc.name;
Il porting di FreeBSD su architetture &sparc;
&a.standards.name;
La coerenza di FreeBSD agli standards C99 e &posix;
&a.testing.name;
Test di stabilità e performance di FreeBSD
&a.threads.name;
Threading in FreeBSD
&a.tokenring.name;
Supporto per il token-ring in FreeBSD
&a.x11.name;
Mantenimento e supporto di X11 su FreeBSD
Liste limitate: Le seguenti liste sono adatte
ad un audience più specializzata (ed esigente) e probabilmente
non sono di interesse del pubblico generico. È inoltre buona
norma frequentare le liste tecniche prima di unirsi ad una di queste
liste così da comprendere l'etichetta di comunicazione
richiesta.
Lista
Argomento
&a.hubs.name;
Per coloro che gestiscono mirrors (supporto
infrastrutturale)
&a.usergroups.name;
Coordinamento dei gruppi utenti
&a.vendors.name;
Coordinamento dei venditori pre-release
&a.www.name;
Coloro che mantengono il sito www.FreeBSD.org
+ url="&url.main;/it/index.html">www.FreeBSD.org
Liste digest: Tutte le liste sopracitate
sono anche consultabili come digest. Una volta iscritto a una lista,
puoi cambiare le tue opzioni digest nella sezione delle opzioni del tuo
account.
Liste CVS: Le liste seguenti sono per le
persone interessate a vedere i messaggi di log delle modifiche alle
varie aree dell'albero dei sorgenti. Sono liste a Sola
Lettura e non si dovrebbero inviare messaggi ad
esse.
Lista
Area dei sorgenti
Descrizione dell'area
&a.cvsall.name;
/usr/(CVSROOT|doc|ports|projects|src)
Tutte le modifiche in ogni parte dell'albero (unione di
tutte le altre liste di commit cvs)
&a.cvs-doc.name;
/usr/(doc|www)
Tutte le modifiche all'albero doc e www
&a.cvs-ports.name;
/usr/ports
Tutte le modifiche all'albero ports
&a.cvs-projects.name;
/usr/projects
Tutte le modifiche all'albero projects
&a.cvs-src.name;
/usr/src
Tutte le modifiche all'albero src
Come iscriversi
Per iscriverti ad una lista, clicca sul nome della lista qui sopra
o vai su &a.mailman.lists.link; e clicca sulla lista a cui sei
interessato. La pagina delle liste dovrebbe contenere tutte le
informazioni necessarie all'iscrizione.
Per mandare un messaggio ad una lista basta inviare
una mail a <listname @FreeBSD.org>.
Sarà poi redisribuita a tutti i membri della lista.
Per disiscriverti da una lista, clicca sull'URL che trovi in fondo
a ogni email ricevuta dalla lista. È anche possibile inviare
un'email a
<freebsd-listname -unsubscribe@FreeBSD.org>
per disiscriverti.
A costo di ripeterci, vorremmo che i membri della lista
tecnica tenessero la discussione su un tono tecnico. Se sei solo
interessato ad annunci importanti, allora è preferibile che
ti iscrivi alla &a.announce;, creata apposta per traffico non
frequente.
Argomenti delle liste
Tutte le mailing list FreeBSD hanno alcune
regole base che tutti gli utenti devono seguire. La mancata aderenza
a queste regole comporterà due (2) avvisi scritti dal PostMaster
FreeBSD postmaster@FreeBSD.org , dopo dei quali,
ad una terza trasgressione, il membro sarà espulso da tutte
le mailing list di FreeBSD e gli sarà impedita qualsiasi futura
iscrizione. Siamo mortificati del fatto che queste
regole e misure siano necessarie, ma al giorno d'oggi Internet
è diventato, a quanto pare, un'ambiente alquanto disordinato, e
molti paiono scordarsi di quanto siano fragili alcuni suoi
meccanismi.
Regole della strada:
L'argomento di ogni messaaggio dovrebbe aderire all'argomento
della lista a cui è inviato, ad esempio se la lista è
a carattere tecnico, i vostri messaggi dovrebbero contenere
discussioni tecniche.
Chiacchiericci continui ed irrilevanti vanno a discapito del valore
della lista per tutti i suoi membri e non saranno tollerati.
Per discussioni libere senza restrizioni sull'argomento, la &a.chat;
è liberamente fruibile e dovrebbe essere usata per
questo.
Non bisognerebbe scrivere a più di due mailing list,
ed anche a due solo e soltanto se un motivo reale e concreto esiste.
Per molte liste, esiste già un grande traffico di messaggi
che si sovrappongono ed eccetto per i mix più esoterici (ad
esempio -stable & -scsi
), non c'è alcun
motivo di scrivere a più di una lista alla volta.
Se un messaggio è inviato in modo tale che molte mailing list
appaiono nella linea Cc , allora la linea
Cc dovrebbe essere suddivisa prima di inviare
nuovi messaggi. Voi siete del tutto responsabili per
i vostri messaggi inviati in modo errato, non importa di chi sia
la causa.
Attacchi personali ed insulti (nel contesto di una discussione)
non sono permessi, e questa regola comprende membri e
sviluppatori.
Gravi violazioni della netiquette, come citare o inviare messaggi
altrui quando il permesso a farlo non c'era e non sarebbe giunto
sono altamente disapprovate ma non sanzionate direttamente.
Comunque , ci sono pochissimi casi in cui
questi messaggi sarebbero pertinenti all'argomento della lista,
quindi tali comportamenti probabilmente otterrebbero un avviso (o
un espulsione) del Postmaster, solo per quel motivo.
Pubblicità di prodotti non-FreeBSD è altamente
proibita e comportertà un'espulsione immediata
se è chiaro che il trasgressore sta inviando
pubblicità spam.
Argomenti delle singole liste:
&a.acpi.name;
Sviluppo di ACPI e della gestione
dell'energia
&a.afs.name;
Andrew File System
Questa è la lista per le discussioni sul porting e
l'uso dell' AFS da CMU/Transarc.
&a.announce.name;
Eventi importanti/pietre miliari
Questa è la mailing list per le persone interessate
soltanto in annunci occasionali di eventi significativi
riguardanti FreeBSD.
Contiene annunci riguardo snapshots e altre release. Contiene
annunci su nuove potenzialità di FreeBSD. Può
contenere richieste di volontari etc. È una mailing list
dal poco traffico, strettamente regolata.
&a.arch.name;
Discussione sull'architettura e la
progettazione
Questa lista è per la discussione dell'architettura
FreeBSD.
I messaggi saranno mantenuti strettamente tecnici di natura.
Esempi di possibili argomenti:
Come modificare il processo di build per avere
molti build personalizzati in funzione allo stesso
tempo.
Cosa deve essere modificato nel VFS per far funzionare i
layers Heimann.
Come modificare l'interfaccia dei device driver
per poter usare gli stessi driver senza problemi su molti
buses e architetture.
Come scrivere un driver di rete.
&a.audit.name;
Progetto di audit del sorgente
Questa è la mailing list per il progetto di audit del
codice FreeBSD. Anche se in origine era intesa per cambiamenti
relativi alla sicurezza, le sue caratteristiche sono state
estese per includere ogni cambiamento al codice.
Questa lista è piena di discussioni di patch, e
probabilmente di non grandissimo interesse per l'utente medio
FreeBSD. Discussioni sulla sicurezza non relative ad una
particolare modifica del codice si tengono in FreeBSD-security.
Nel frattempo tutti gli svilupatori sono incoraggiati a spedire
le proprie patch a questa lista per correzioni, specialmente se
toccano parte del sistema dove un bug può influenzare
negativamente l'integrità del sistema.
&a.binup.name;
Aggiornamento dei binari FreeBSD
Questa lista esiste per fornire un terreno di discussione
per il sistema di aggiornamento dei binari, o
binup .
Sono consentite questioni di design, dettagli di implementazione,
patch, report di bug, report di status, richieste di feature,
log delle modifiche, e tutto ciò che riguardi
binup .
&a.bugbusters.name;
Coordinamento dello sforzo di gestione dei Problem
Report
Lo scopo di questa lista è di servire come forum di
coordinamento e discussione per il Bugmeister, i suoi Bugbuster,
e ogni altra parte che abbia un genuino interesse nel database PR.
Questa lista non è per la discussione di bug specifici,
patch, o PR.
&a.bugs.name;
Report di bug
Questa è la lista per i report dei bug di FreeBSD.
Quando possibile, i bug dovrebbero essere indicati usando il
comando &man.send-pr.1; o tramite la sua interfaccia WEB .
+ url="&url.main;/send-pr.html">interfaccia WEB.
&a.chat.name;
Argomenti non tecnici relativi alla comunità
FreeBSD
Questa lista contiene ciò che resta dalle altre liste
riguardo ad informazioni non tecniche, sociali. Include
discussioni sul fatto che Jordan sembri o meno un toon ferret,
se scrivere o meno in maiuscolo, chi sta bevendo troppo
caffè, dove spillano la migliore birra, chi spilla birra
in cantina, e così via.
Annunci occasionali di eventi importanti (party a venire,
celebrazioni di matrimoni, nascite, nuovi lavori etc.) possono
essere fatti alle liste non tecniche, ma i suddetti argomenti
dovrebbero essere diretti a questa lista.
&a.core.name;
Il core team di FreeBSD
Questa è una lista interna ad uso dei membri core.
Messaggi possono esservi spediti quando una seria questione
relativa a FreeBSD richiede un arbitrato da un alto
scrutinio.
&a.current.name;
Discussioni sull'uso di
&os.current;
Questa è la mailing list di discussione di
&os.current;. Contiene avvertimenti su nuove features in
arrivo in -CURRENT che toccheranno gli utenti, ed istruzioni su
passi che devono restare -CURRENT. Chiunque usi
CURRENT
deve sottoscrivere questa lista.
È una mailing list tecnica per la quale ci si attende
materiale strettamente tecnico.
&a.cvsweb.name;
Progetto CVSweb di FreeBSD
Discussioni tecniche sull'uso, sviluppo e mantenimento di
FreeBSD-CVSweb
&a.doc.name;
Progetto di documentazione
Questa mailing list è per la discussione di argomenti
e progetti riguardanti la creazione della documentazione
FreeBSD. I membri di questa mailing list sono noti in genere come
The FreeBSD Documentation Project
. È una
lista aperta, sentitevi liberi di unirla e contribuirvi.
&a.firewire.name;
&firewire; (iLink, IEEE 1394)
Questa è la mailing list per la discussione del
design e l'implementazione di un sottosistema &firewire;
(anche noto come IEEE 1394 o iLink) per FreeBSD.
Argomenti rilevanti includono nello specifico gli standards, i
bus devices, i loro protocolli, insiemi di adapter
boards/cards/chips, e l'architettura e implementazione del
codice per il loro pieno supporto.
&a.fs.name;
File system
Discussioni riguardanti i file system FreeBSD. Questa
è una lista dalle caratteristiche tecniche per la quale
ci si attende contenuto strettamente tecnico.
&a.geom.name;
GEOM
Discussioni riguardanti GEOM e relative implementazioni.
Questa è una mailing list tecnica per la quale ci si
attente contenuto strettamente tecnico.
&a.gnome.name;
GNOME
Discussioni riguardanti The Gnome
Desktop Environment per sistemi FreeBSD. Questa è una
mailing list tecnica per la quale ci si attende materiale
strettamente tecnico.
&a.ipfw.name;
Firewall IP
Questo è il forum di discussione riguardante il
redesign del codice IP firewall di FreeBSD. Questa è una
mailing list tecnica per la quale ci si attende materiale
strettamente tecnico.
&a.ia64.name;
Il porting di FreeBSD su IA64
Questa è una mailing list tecnica per individui
impegnati attivamente nel porting di FreeBSD alla piattaforma
IA-64 dall'Intel, nel sollevare problemi e nel proporre
soluzioni. Individui interessati nel seguire le discussioni
tecniche sono comunque benvenuti.
&a.isdn.name;
Sistema di comunicazione ISDN
Questa è la mailing list per le persone che discutono
lo sviluppo del supporto ISDN per FreeBSD.
&a.java.name;
Sviluppo &java;
Questa è la mailing list per le persone impegnate
nello sviluppo di applicazioni &java; significative per FreeBSD
ed il porting ed il mantenimento delle &jdk;.
&a.jobs.name;
Cercasi e offresi opportunità di
lavoro
Questo è un forum dove inviare avvisi di impiego e
- curriculum vitae relativi specificatamente a &os;, ad esempio
- se stai cercando un impiego relativo a &os; o hai un posto di
- lavoro da pubblicizzare che coinvolge &os; allora questo è
- il posto giusto. Questa NON è una mailing list sui
- problemi di occupazione in generale visto che forum appropriati
- esistono già da altre parti.
+ curriculum vitae relativi specificatamente a &os;, ad esempio se
+ stai cercando un impiego relativo a &os; o hai un posto di lavoro
+ da pubblicizzare che coinvolge &os; allora questo è il
+ posto giusto. Questa non è una
+ mailing list sui problemi di occupazione in generale visto che
+ forum appropriati esistono già da altre parti.
Nota che questa lista, come le altre mailing list di
FreeBSD.org, è distribuita in tutto il mondo. Di
conseguenza, devi essere chiaro sul luogo e sulle
possibiltà di telelavoro o assistenza nel cambiare
abitazione, se disponibili.
Le email dovrebbero usare solo formati aperti —
preferibilmente testo semplice, ma molti lettori accettano anche
Portable Document Format (PDF ), HTML, e alcuni
altri. Formati chiusi come µsoft; Word
(.doc ) saranno respinti dal server delle
mailing list.
&a.kde.name;
KDE
Discussioni concernenti KDE su
sistemi FreeBSD.
È una mailing list a carattere tecnico per la quale ci si
attende materiale strettamente tecnico.
&a.hackers.name;
Discussioni tecniche
Questo è un forum per discussioni tecniche relative a
FreeBSD. Questa è la mailing list tecnica principale.
È per individui che lavorano attivamente a FreeBSD per
sollevare problemi o discutere soluzioni alternative. Individui
interessati nel seguire le discussioni tecniche sono comunque
benvenuti. È una mailing list tecnica per la quale ci si
attende contenuto strettamente tecnico.
&a.hardware.name;
Discussione generale sull'hardware e
FreeBSD
Discussione generica sui vari tipi di hardware che FreeBSD
supporta, vari problemi e suggerimenti riguardo a cosa convenga
acquistare e cosa evitare.
&a.hubs.name;
Siti mirror
Annunci e discussioni per persone che mantengono siti mirror
FreeBSD.
&a.isp.name;
Questioni riguardanti gli Internet Service
Provider
Questa mailing list è per la discussione di argomenti
riguardanti gli Internet Service Provider (ISP) che usano
FreeBSD. È una mailing list tecnica per a quale ci si
attende materiale strettamente tecnico.
&a.newbies.name;
Discussioni sulle attività dei nuovi
adepti
Copriamo ogni attività riguardante i nuovi utenti che
non sia coperta altrove, inclusi: tecniche di apprendimento e
soluzione dei problemi indipendenti, la ricerca e l'uso di risorse
in rete e la richiesta di aiuto ad altri utenti, come usare
mailing list e quali liste usare, chat generiche, gli errori, i
pregi, la condivisione di idee, storie, supporto morale (ma non
tecnico), e prendere parte attiva nella comunità FreeBSD.
Prendiamo i nostri problemi e le richieste di supporto a
freebsd-questions, e usiamo freebsd-newbies per incontrare altra
gente che sia impegnata nelle stesse attività in quanto
nuovo utente.
&a.openoffice.name;
OpenOffice.org
Questione concernenti il porting ed il mantenimento di
OpenOffice.org e
&staroffice; .
&a.performance.name;
Discussioni riguardo la calibrazione o la
velocizzazione di FreeBSD
Questa mailing list esiste per procurare ad hackers,
amministratori di sistema, e/o parti interessate un luogo
dove discutere argomenti legati alla performance di FreeBSD.
Argomenti accettabili includono installazioni di FreeBSD ad
alto carico, con problemi di performance o che stanno spingendo
ai limiti delle sue possibilità FreeBSD. Le parti
interessate che sono disposte a lavorare per un miglioramento
delle prestazioni di FreeBSD sono altamente incoraggiate
a sottoscrivere questa lista. Questa è una lista
estremamente tecnica, idealmente adatta per utenti FreeBSD
esperti, hackers o amministratori intenzionati a mantenere
FreeBSD veloce, robusto e scalabile. Questa lista non è
una lista domanda-e-risposta che sostituisce l'uso della
documentazione, quanto piuttosto un luogo dove apportare i propri
contributi o porre domande che non hanno avuto risposta altrove
riguardo a tematiche di prestazione.
&a.platforms.name;
Il porting sulle piattaforme non
Intel
Questione concernenti FreeBSD fra le varie piattaforme,
discussioni generiche e proposte per ports ad architetture non
Intel.
È una maliling list tecnica per la quale ci si attende
materiale strettamente tecnico.
&a.policy.name;
Le decisioni della politica del Core
Team
Questa è una mailing list a scarso traffico, di sola
lettura, per le decisioni politiche del Core Team.
&a.ports.name;
Discussioni sui
port
Discussioni riguardanti la collezione dei port
di FreeBSD (/usr/ports ), l'infrastruttura dei
port, e sforzi generali per la coordinazione dei port.
È una mailing list a carattere tecnico per la quale ci si
attende materiale strettamente tecnico.
&a.ports-bugs.name;
Discussione dei bug dei
port
Discussioni concernenti report di problemi sulla
collezione dei port
di FreeBSD
(/usr/ports ), proposte di nuovi port, o
modifiche ai port.
È una mailing list a carattere tecnico per la quale ci si
attende materiale strettamente tecnico.
&a.questions.name;
Domande degli utenti
Questa è una mailing list per domande riguardanti
FreeBSD. Non dovreste porre domande del tipo
how to
alle liste tecniche a meno che stiate
considerando le questioni come molto tecniche.
&a.scsi.name;
Sottosistema SCSI
Questa è la mailing list per le persone impegnate nel
sottosistema SCSI di FreeBSD. È una mailing list tecnica
per la quale ci si attende materiale strettamente
tecnico.
&a.security.name;
Questioni di sicurezza
Argomenti relativi alla sicurezza dei sistemi FreeBSD (DES,
Kerberos, buchi di sicurezza noti e fixes, etc.). Questa
è una mailing list tecnica per la quale ci si attende
materiale strettamente tecnico. Notate che questa non è
una lista domanda e risposta, ma che i contributi (SIA domande
SIA risposte) alle FAQ sono benvenute.
&a.security-notifications.name;
Notifiche riguardanti la sicurezza
Notifiche riguardanti problemi di sicurezza di FreeBSD e fix.
Non è una lista di discussione. La relativa lista di
discussione è FreeBSD-security.
&a.small.name;
Utilizzo di FreeBSD in applicazioni
embedded
Questa lista discute argomenti relativi ad installazioni di
FreeBSD su macchine dalle risorse estremamente limitate e sistemi
embedded.
&a.stable.name;
Discussioni riguardo l'uso di
&os.stable;
Questa è la mailing list degli utenti di
&os.stable;. Include avvertimenti su nuove caratteristiche
in arrivo nella -STABLE che toccheranno gli utenti, e istruzioni
sui passi da compiere per tenere aggiornata la -STABLE. Chiunque
usi la STABLE
dovrebbe sottoscrivere questa lista.
È una lista di carattere tecnico per la quale ci si
attende materiale strettamente tecnico.
&a.standards.name;
Rispetto degli standards C99 &
POSIX
Questo è un forum di discussioni tecniche relative al
rispetto degli standards C99 e POSIX da parte di FreeBSD.
&a.usergroups.name;
Lista di coordinamento dei gruppi
utenti
Questa è la mailing list per i coordinatori di ogni
Gruppo Utenti locale, in cui discutere questioni fra di loro e
un membro designato del Core Team. Questa mailing list dovrebbe
essere limitata a discussioni su meeting e coordinamento
di progetti che riguardano molti Gruppi Utenti.
&a.vendors.name;
I venditori
Discussioni di coordinamento fra il FreeBSD Project e
venditori di software e hardware per FreeBSD.
Filtraggio sulle Mailing List
Le mailing list di &os; sono filtrate in molti modi per evitare la
distribuzione di spam, virus, e altre email non volute. Le azioni di
filtraggio descritte in questa sezione non includono tutte quelle usate
per proteggere le mailing list.
Solo certi tipi di allegati sono ammessi sulle mailing list. Tutti
gli allegati con un tipo di contenuto MIME non presente nella lista
seguente saranno eliminati prima che l'email sia distribuita sulla
mailing list.
application/octet-stream
application/pdf
application/pgp-signature
application/x-pkcs7-signature
message/rfc822
multipart/alternative
multipart/related
multipart/signed
text/html
text/plain
text/x-diff
text/x-patch
Alcune mailing list potrebbero ammettere allegati di altri tipi
di contenuto MIME, ma la lista qui sopra dovrebbe essere corretta per
la maggior parte delle mailing list.
Se un'email contiene sia una versione HTML che una versione testo,
quella HTML verrà rimossa. Se un'email contiene solo una
versione HTML, sarà convertita in semplice testo.
Newsgroup Usenet
Oltre ai due newsgroup specificamente designati per FreeBSD, ve ne
sono molti altri in cui FreeBSD è discusso o che sono comunque
rilevanti per gli utenti FreeBSD. Sono disponibili degli archivi
interrogabili attraverso parole chiave su questi newsgroup per
gentile concessione di Warren Toomey
wkt@cs.adfa.edu.au .
Newsgroup specifici BSD
comp.unix.bsd.freebsd.announce
comp.unix.bsd.freebsd.misc
de.comp.os.unix.bsd
(Tedesco)
fr.comp.os.bsd (Francese)
it.comp.os.freebsd
(Italiano)
Altri newsgroup &unix; di interesse
comp.unix
comp.unix.questions
comp.unix.admin
comp.unix.programmer
comp.unix.shell
comp.unix.user-friendly
comp.security.unix
comp.sources.unix
comp.unix.advocacy
comp.unix.misc
comp.bugs.4bsd
comp.bugs.4bsd.ucb-fixes
comp.unix.bsd
X Windows System
comp.windows.x.i386unix
comp.windows.x
comp.windows.x.apps
comp.windows.x.announce
comp.windows.x.intrinsics
comp.windows.x.motif
comp.windows.x.pex
comp.emulators.ms-windows.wine
Server World Wide Web
&chap.eresources.www.inc;
Indirizzi Email
I seguenti Gruppi Utenti forniscono indirizzi email per i propri
membri. Gli amministratori di lista si riservano il diritto di revocare
l'indirizzo assegnato se in alcun modo se ne fa cattivo uso.
Dominio
Offerta
Gruppo utente
Amministratore
ukug.uk.FreeBSD.org
Solo forwarding
freebsd-users@uk.FreeBSD.org
Lee Johnston
lee@uk.FreeBSD.org
Shell Accounts
I seguenti Gruppi utenti forniscono account di shell a persone che
supportano attivamente il progetto FreeBSD. Gli amministratori elencati
si riservano il diritto di cancellare l'account se viene in alcun modo
usato male.
Host
Accesso
Offerta
Amministratore
storm.uk.FreeBSD.org
Solo SSH
CVS a sola lettura, spazio web personale, email
&a.brian;
dogma.freebsd-uk.eu.org
Telnet/FTP/SSH
Email, spazio Web, FTP anonimo
Lee Johnston lee@uk.FreeBSD.org
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/introduction/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/introduction/chapter.sgml
index 7d57fa501b..3ef67b4739 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/introduction/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/introduction/chapter.sgml
@@ -1,1014 +1,1014 @@
Jim
Mock
Ristrutturato, riorganizzato, e in parte riscritto
da
Introduzione
Sinossi
Grazie per il tuo interesse per FreeBSD! Il seguente capitolo
tratta vari aspetti del FreeBSD Project, come la sua storia,
gli obiettivi, il modello di sviluppo e così via.
Dopo aver letto questo capitolo, saprai:
Come si relazione FreeBSD rispetto agli altri sistemi operativi
per computer.
La storia del FreeBSD Project.
Gli obiettivi del FreeBSD Project.
Le basi del modello di sviluppo open source di FreeBSD.
E naturalmente: da dove deriva il nome
FreeBSD
.
Benvenuto in FreeBSD!
4.4BSD-Lite
FreeBSD è un sistema operativo basato su 4.4BSD-Lite per
computer Intel (x86 e &itanium;), DEC Alpha , e Sun
&ultrasparc;. Port verso altre architetture sono stati avviati.
Puoi anche leggere la storia di FreeBSD,
o la release corrente. Se sei
interessato a contribuire in qualche modo al progetto (codice,
hardware, banconote non segnate), leggi l'articolo Contributing
to FreeBSD .
Cosa può fare FreeBSD?
FreeBSD ha molte caratteristiche degne di nota. Alcune di queste
sono:
multitasking preemptive
Multitasking preemptive con
adattamento dinamico della priorità per assicurare una
condivisione regolare ed equa del computer ad applicazioni
e utenti, persino sotto i carichi più pesanti.
facilities multiutente
Facilities multiutente che permettono a
molte persone di usare un sistema FreeBSD contemporaneamente per
cose diverse. Questo significa, per esempio, che le periferiche di
sistema come stampanti e unità a nastro sono correttamente
condivise tra tutti gli utenti sul sistema o sulla rete e che
possono essere posti limiti individuali ad utenti o gruppi di utenti
sulla risorsa, proteggendo le risorse di sistema critiche dall'uso
eccessivo.
networking TCP/IP
Un solido sistema di rete TCP/IP con
supporto a standard industriali quali SLIP, PPP, NFS, DHCP
e NIS. Questo significa che la tua macchina FreeBSD può
interoperare facilmente con altri sistemi ed anche agire come
server aziendale, fornendo funzioni vitali come NFS (accesso remoto
ai file) e servizi e-mail oppure mettere la tua organizzazione
su Internet con servizi WWW, FTP, routing e firewall
(sicurezza).
protezione della memoria
La protezione della memoria assicura che
le applicazioni (o gli utenti) non possano interferire l'una con
l'altra.
Una applicazione che andrà in crash non influirà
sulle altre in alcun modo.
FreeBSD è un sistema operativo a 32
bit (64 bit su Alpha &itanium;,
AMD64, e &ultrasparc;) ed è stato progettato come tale sin
dall'inizio.
X Window System
XFree86
Lo standard industriale X Window System
(X11R6) fornisce una interfaccia grafica utente (GUI) al costo
di una comune scheda VGA ed un monitor e viene fornito con i
sorgenti.
compatibilità binaria
Linux
compatibilità binaria
SCO
compatibilità binaria
SVR4
compatibilità binaria
BSD/OS
compatibilità binaria
NetBSD
Compatibilità binaria con molti
programmi sviluppati per Linux, SCO, SVR4, BSDI e NetBSD.
Nella collezione di port e
package per FreeBSD sono disponibili
migliaia di applicazioni pronte a partire .
Perché cercare sulla rete quando puoi trovare qui tutto
quello che ti serve?
Su Internet sono disponibili migliaia di applicazioni
aggiuntive e facili da portare .
FreeBSD è compatibile a livello di codice sorgente con
la maggior parte dei sistemi &unix; commerciali e così la
maggior parte delle applicazioni richiedono poche modifiche per
essere compilate, se non nessuna.
memoria virtuale
La memoria virtuale paginata
su richiesta e il progetto con VM/buffer cache
integrati soddisfa efficientemente le applicazioni con grandi
appetiti di memoria mantenendo ancora la risposta interattiva per
altri utenti.
Symmetric Multi-Processing (SMP)
Il supporto SMP per macchine con
CPU multiple.
compilatori
C
compilatori
C++
compilatori
FORTRAN
una dotazione completa di strumenti di sviluppo per
C , C++ ,
Fortran , e Perl .
Sono inoltre disponibili molti linguaggi aggiuntivi per
ricerca avanzata e sviluppo nella collezione di port e
package.
codice sorgente
Avere il codice sorgente dell'intero
sistema significa avere un alto grado di controllo sull'ambiente.
Perché essere vincolati ad una soluzione proprietaria alla
mercé del tuo fornitore quando puoi avere un sistema
veramente aperto?
Estesa documentazione online .
E molto altro!
4.4BSD-Lite
Computer Systems Research Group (CSRG)
U.C. Berkeley
FreeBSD è basato sulla release 4.4BSD-Lite del Computer
Systems Research Group (CSRG) dell'Università della California di
Berkeley, e porta avanti l'inconfondibile tradizione di sviluppo
dei sistemi BSD. In aggiunta all'ottimo lavoro fornito dal CSRG, il
FreeBSD Project ha speso molte centinaia di ore nella fine regolazione
del sistema per le massime prestazioni e affidabilità nelle
situazioni di carico che si possono trovare nella vita reale.
Mentre molti giganti commerciali hanno difficoltà nel campo
dei sistemi operativi per PC con queste caratteristiche, prestazioni e
affidabilità, FreeBSD le può offrire
ora !
Le applicazioni nelle quali FreeBSD può essere impiegato
sono veramente limitate solo dalla tua immaginazione. Dallo sviluppo
software all'automazione in fabbrica, dal controllo dell'inventario alla
correzione dell'azimut delle antenne remote dei satelliti; se può
essere fatto con un prodotto &unix; commerciale allora è
più che probabile che puoi farlo anche con FreeBSD!
FreeBSD beneficia significativamente anche da letteralmente migliaia di
applicazioni di alta qualità sviluppate da centri di ricerca e
università di tutto il mondo, spesso disponibili a poco prezzo o
gratuite.
Sono anche disponibili applicazioni commerciali e compaiono
in numero maggiore ogni giorno.
Poiché il codice sorgente dello stesso FreeBSD è
normalmente disponibile, il sistema può anche essere
personalizzato ad un livello inimmaginabile per applicazioni o progetti
particolari, e in modi non generalmente possibili con i sistemi
operativi della maggior parte dei produttori commerciali. Ecco solo
alcuni esempi di alcune delle applicazioni nelle quali attualmente la
gente sta usando FreeBSD:
Servizi Internet: Il robusto sistema di
rete TCP/IP di FreeBSD lo rende una piattaforma ideale per una
varietà di servizi Internet quali:
server FTP
server FTP
server web
server World Wide Web (standard o sicuri [SSL])
firewall
mascheramento dell'IP
Firewall e gateway NAT (mascheramento
dell'IP
).
posta elettronica
server di Posta Elettronica
USENET
USENET News o Bulletin Board Systems
E altro...
Con FreeBSD, puoi facilmente partire in piccolo con
un PC a buon mercato della classe 386 e aggiornare poi
ad un quadriprocessore Xeon con dischi RAID se la tua
azienda cresce.
Insegnamento: Sei uno studente di
informatica o legato al campo dell'ingegneria? Non c'è
miglior modo di imparare i sistemi operativi, l'architettura
dei computer e il networking che l'esperienza pratica e in
profondità che FreeBSD può fornire.
Il numero di pacchetti di CAD, di progettazione grafica e matematica
disponibili gratuitamente lo rendono anche estremamente
utile per coloro il cui interesse principale nei computer
è vedere altro lavoro svolto!
Ricerca: Con il codice sorgente
disponibile per l'intero sistema, FreeBSD è una
eccellente piattaforma per la ricerca nei sistemi operativi
come pure per altre branche dell'informatica. La natura di
libera circolazione di FreeBSD rende anche possibile a
gruppi distanti di collaborare sulle idee o condividere lo
sviluppo senza aver da preoccuparsi di accordi di licenza
speciali o limitazioni su quello che può essere
discusso in un forum pubblico.
router
server DNS
Networking: Ti serve un nuovo router?
Un server dei nomi (DNS)? Un firewall per tenere la gente fuori
dalla tua rete interna? FreeBSD può facilmente tramutare
quel 386 inutilizzato o quel PC 486 che giace nell'angolo in un
router avanzato con sofisticate capacità di filtraggio dei
pacchetti.
Sistema X Window
XFree86
Sistema X Window
Accelerated-X
Stazione di lavoro con X Window: FreeBSD
è un'ottima scelta come soluzione per un terminale X
economico, sia usando il server &xfree86; liberamente disponibile o
uno degli eccellenti server commerciali forniti da Xi Graphics .
Diversamente da un terminale X, FreeBSD permette a molte
applicazioni di girare localmente se desiderato, sollevando
così il carico da un server centrale. FreeBSD può
anche partire senza disco
, rendendo le stazioni
individuali persino più economiche e facili da
amministrare.
GNU Compiler Collection
Sviluppo Software: Di base FreeBSD arriva
con un pieno complemento di strumenti di sviluppo incluso il
rinnovato compilatore GNU C/C++ e il debugger.
FreeBSD è disponibile sia in forma sorgente che binaria
su CDROM, DVD e via FTP anonimo. Guarda l' per
maggiori informazioni su come ottenere FreeBSD.
Chi Usa FreeBSD?
utenti
Grandi siti dove gira FreeBSD
FreeBSD è usato per far funzionare alcuni dei più
grossi siti su Internet, inclusi:
Yahoo!
Yahoo!
Apache
Apache
Blue Mountain Arts
Blue Mountain
Arts
Pair Networks
Pair
Networks
Sony Japan
Sony
Japan
Netcraft
Netcraft
Weathernews
Weathernews
Supervalu
Supervalu
TELEHOUSE America
TELEHOUSE
America
Sophos Anti-Virus
Sophos
Anti-Virus
JMA Wired
JMA Wired
e molti altri.
Informazioni sul FreeBSD Project
La sezione seguente fornisce alcune informazioni relative al
progetto, includendo una breve storia, gli obiettivi, e
il modello di sviluppo.
Jordan
Hubbard
Contributo di
Breve storia di FreeBSD
386BSD Patchkit
Hubbard, Jordan
Williams, Nate
Grimes, Rod
FreeBSD Project
storia
Il FreeBSD Project ebbe la sua genesi nella prima parte del 1993,
come una sorta di crescita oltremisura del Patchkit Non Ufficiale
di 386BSD
dagli ultimi tre coordinatori del patchkit: Nate
Williams, Rod Grimes e me stesso.
386BSD
Il nostro obiettivo originario era di produrre uno snapshot
intermedio di 386BSD allo scopo di risolvere una serie di problemi
che il meccanismo del patchkit non era semplicemente in grado di
risolvere.
Alcuni di voi potranno ricordare che il primo titolo funzionante per il
progetto fu 386BSD 0.5
o 386BSD Interim
in
riferimento a quel fatto.
Jolitz, Bill
386BSD era il sistema operativo di Bill Jolitz, che era arrivato a
questo punto soffrendo piuttosto pesantemente di quasi un anno
di disinteresse. Visto che il patchkit si gonfiava sempre più
scomodamente con il passare dei giorni, fummo d'accordo
all'unanimità che doveva essere fatto qualcosa e
decidemmo di provare ad assistere Bill fornendo questo snapshot
ad interim ripulito
. Questi piani
ebbero un brusco arresto quando Bill Jolitz improvvisamente decise
di ritirare la sua approvazione al progetto senza nessuna chiara
indicazione di cosa invece doveva essere fatto.
Greenman, David
Walnut Creek CDROM
Non ci volle molto per decidere che l'obiettivo rimaneva
utile, persino senza il supporto di Bill, e così
adottammo il nome FreeBSD
, coniato da David Greenman.
I nostri obiettivi iniziali furono decisi dopo esserci consultati
con gli utenti dell'epoca del sistema e, una volta che divenne chiaro
che il progetto era sulla strada giusta e forse stava persino diventando
una realtà, contattai la Walnut Creek CDROM con un occhio verso
il miglioramento dei canali distributivi di FreeBSD per quei molti
sfortunati che non avevano facile accesso a Internet.
La Walnut Creek CDROM non solo supportò l'idea di distribuire
FreeBSD su CD ma andò anche più lontano fornendo al
progetto una macchina per lavorarci su e una connessione ad Internet
veloce. Senza il grado di fiducia quasi senza precedenti della Walnut
Creek CDROM in quello che era, a quel tempo, un progetto completamente
sconosciuto, è abbastanza improbabile che FreeBSD sarebbe andato
così lontano, così velocemente, come è oggi.
4.3BSD-Lite
Net/2
U.C. Berkeley
386BSD
Free Software Foundation
La prima distribuzione su CDROM (e largamente disponibile sulla
rete) fu FreeBSD 1.0, rilasciata nel dicembre del 1993. Questa era
basata su un nastro della 4.3BSD-Lite (Net/2
) della
U.C. Berkeley, con molti componenti forniti anche da 386BSD e dalla Free
Software Foundation. Fu un successo abbastanza ragionevole per una
prima offerta, e lo seguimmo dal grande successo di FreeBSD release
1.1 nel maggio del 1994.
Novell
U.C. Berkeley
Net/2
AT&T
Circa in questo periodo si formarono all'orizzonte alcune nuvole
temporalesche piuttosto inaspettate allorché Novell e
U.C. Berkeley risolsero la loro lunga causa civile sullo stato legale
del nastro di Berkeley Net/2. Una condizione di quell'accordo era la
concessione di U.C. Berkeley che vaste parti di Net/2 erano codice
ingombrante
e di proprietà di Novell, che lo aveva
infine acquistato da AT&T qualche tempo addietro.
Quello che Berkeley ottenne in cambio fu la
benedizione
di Novell che la release 4.4BSD-Lite, quando
fu finalmente rilasciata, fosse dichiarata non ingombrante e che tutti
gli utenti Net/2 esistenti fossero fortemente incoraggiati a cambiare.
Questo incluse FreeBSD, e al progetto fu dato tempo fino alla fine di
luglio 1994 per fermare la spedizione del proprio prodotto basato su
Net/2. Sotto i termini di quell'accordo, fu permesso al progetto
un ultimo rilascio prima della scadenza, e quella release fu
FreeBSD 1.1.5.1
FreeBSD allora si accinse nell'arduo compito di letteralmente
reinventare se stesso da un insieme di bit di 4.4BSD-Lite
completamente nuovo e piuttosto incompleto. Le release
Lite
erano light (leggere) in parte perché
il CSRG di Berkeley aveva rimosso grandi sezioni di codice richiesto
per costruire effettivamente un sistema funzionante in grado di partire
(dovuto a varie richieste legali) e in parte al fatto che il port per
Intel della 4.4 era altamente incompleto. Al progetto ci volle fino al
novembre del 1994 per fare questa transizione; a quel punto
rilasciò FreeBSD 2.0 sulla rete e su CDROM (nel tardo
dicembre). A dispetto del fatto di essere ancora più che un po'
ruvida ai bordi, la release fu un successo significativo e fu
seguita dalla release FreeBSD 2.0.5 più robusta e
semplice da installare nel giugno del 1995.
Rilasciammo FreeBSD 2.1.5 nell'agosto del 1996, e parve essere
abbastanza popolare tra gli ISP e le comunità commerciali tanto
che si meritò un'altra release nel corso del ramo 2.1-STABLE.
Questa era FreeBSD 2.1.7.1, rilasciata nel febbraio 1997 e apoteosi
dello sviluppo principale sulla 2.1-STABLE. Attualmente in
modalità di manutenzione, su questo ramo (RELENG_2_1_0) verranno
sviluppati solo miglioramenti della sicurezza e correzioni degli
errori.
FreeBSD 2.2 fu derivato dallo sviluppo della linea principale
(-CURRENT
) nel novembre 1996 come ramo RELENG_2_2,
e la prima release completa (2.2.1) fu rilasciata nell'aprile 1997.
Furono rilasciate ulteriori release del ramo 2.2 nell'estate e
nell'autunno del '97, l'ultima delle quali (2.2.8) apparve nel
novembre 1998. La prima release 3.0 ufficiale apparve
nell'ottobre 1998 e segnò l'inizio della fine per il ramo
2.2.
L'albero si ramificò ancora il 20 gennaio 1999, dividendosi
nei rami 4.0-CURRENT e 3.X-STABLE. Dalla 3.X-STABLE, la 3.1 fu
rilasciata il 15 febbraio 1999, la 3.2 il 15 maggio 1999, la 3.3 il 16
settembre 1999, la 3.4 il 20 dicembre 1999 e la 3.5 il 24 giugno 2000,
seguita pochi giorni dopo da un aggiornamento di punto inferiore alla
release 3.5.1 per incorporare alcune correzioni dell'ultimo minuto
a Kerberos sulla sicurezza.
Questa sarà l'ultima release del ramo 3.X.
Ci fu un'altra ramificazione il 13 marzo 2000, che vide
l'apparizione del ramo 4.X-STABLE, ora considerato essere il
ramo -STABLE corrente
. Ci sono state numerose release da
allora: la 4.0-RELEASE fu introdotta nel marzo 2000, e la più
recente &rel2.current;-RELEASE venne fuori nel &rel2.current.date;.
Ci saranno release aggiuntive lungo il ramo 4.X-STABLE (RELENG_4) per
tutto il 2003.
La tanto attesa 5.0-RELEASE è stata annunciata il 19 gennaio
2003. Il culmine di quasi tre anni di lavoro, questa release ha
iniziato FreeBSD nel percorso del supporto avanzato al multiprocessore e
ai thread nelle applicazioni e ha introdotto il supporto per le
piattaforme &ultrasparc; e ia64 .
Questa release è stata seguita
dalla 5.1 nel giugno del 2003. A parte un certo numero di nuove
funzionalità, le release 5.X contengono anche parecchi sviluppi
maggiori sull'architettura di sistema sottostante. Insieme a questi
vantaggi, tuttavia, arriva un sistema che incorpora una quantità
impressionante di codice nuovo e non completamente testato. Per questa
ragione, le release 5.X sono considerate release con Nuove
Tecnologie
, mentre quelle della serie 4.X come release di
Produzione
. Col tempo, la 5.X sarà dichiarata
stabile e comincerà il lavoro sul prossimo ramo di sviluppo,
6.0-CURRENT.
Per ora, lo sviluppo dei progetti a lungo termine continua ad aver
luogo nell'albero 5.X-CURRENT, e release SNAPshot della 5.X su CDROM
(e, naturalmente, sulla rete) sono continuamente rese disponibili
sul
server snapshot mentre il lavoro procede.
Jordan
Hubbard
Contributo di
Obiettivi del FreeBSD Project
FreeBSD Project
obiettivi
Gli obiettivi del FreeBSD Project sono di fornire software
che può essere usato per qualunque scopo senza vincoli.
Molti di noi hanno fatto un investimento significativo nel codice (e nel
progetto) e certamente non dovrebbero essere interessati ad un piccolo
compenso finanziario qua e là, ma non siamo sicuramente preparati
ad insistere su questo. Noi crediamo che la nostra prima e prioritaria
missione
sia di fornire codice a tutti i partecipanti,
presenti e futuri, e per qualunque scopo, così che il codice
abbia un uso il più possibile ampio e fornisca i più
ampi benefici. Questo è, io credo, uno degli obiettivi
fondamentali del Software Libero (Free Software) e che noi supportiamo
entusiasticamente.
GNU General Public Licence (GPL)
GNU Lesser General Public License (LGPL)
Copyright BSD
Quel codice nel nostro albero dei sorgenti che cade sotto
la GNU General Public Licence (GPL) o la GNU Lesser General Public
License (LGPL) ha un po' più di vincoli, sebbene
almeno dal lato di rafforzare l'accesso piuttosto che l'opposto.
Date le complessità aggiuntive che possono
risultare dall'uso commerciale di software GPL noi preferiamo,
tuttavia, software rilasciato sotto il più rilassato copyright
BSD quando è una scelta ragionevole farlo.
Satoshi
Asami
Contributo di
Il Modello di Sviluppo di FreeBSD
FreeBSD Project
modello di sviluppo
Lo sviluppo di FreeBSD è un processo molto aperto
e flessibile, essendo costruito dal contributo di centinaia
di persone di tutto il mondo, come puoi vedere dalla nostra
lista dei
collaboratori . L'infrastruttura di sviluppo di FreeBSD
permette a queste centinaia di sviluppatori di collaborare su Internet.
Siamo costantemente alla ricerca di nuovi
sviluppatori e idee, e quelli interessati a essere coinvolti
maggiormente nel progetto devono semplicemente contattarci sulla
&a.hackers;. La &a.announce; è anche disponibile a quelli
che vogliono informare altri utenti FreeBSD delle principali aree
di lavoro.
Cose utili da sapere sul FreeBSD Project e il suo processo di
sviluppo, sia lavorando in modo indipendente che in stretta
cooperazione:
Il repository CVS
CVS
repository
Concurrent Versions System
CVS
L'albero centrale dei sorgenti FreeBSD è mantenuto
tramite CVS
(Concurrent Versions System, ovvero Sistema di Versioni
Concorrenti), uno strumento di controllo dei codici sorgenti
liberamente disponibile che viene distribuito con FreeBSD.
Il principale repository
CVS risiede su una macchina a Santa Clara CA, USA
da dove è replicato su numerose macchine speculari in
tutto il mondo. L'albero CVS, che contiene gli alberi -CURRENT e -STABLE,
possono essere facilmente replicati anche sulla tua macchina.
Fai riferimento alla sezione Sincronizzazione dei Tuoi Sorgenti per
maggiori informazioni su come fare.
La lista dei committer
committers
I committer sono persone che hanno
permesso di scrivere nell'albero CVS, e sono
autorizzate ad apportare modifiche ai sorgenti di
FreeBSD (il termine committer
viene dal comando
commit di &man.cvs.1;, che è usato per
portare i nuovi cambiamenti al repository CVS). Il modo migliore
di sottoporre modifiche alla revisione da parte della lista dei
committer è usare il comando &man.send-pr.1;.
Se qualcosa appare inceppato nel sistema, allora puoi anche
raggiungerli mandando un messaggio alla &a.committers;.
Il core team di FreeBSD
core team
Il core team di FreeBSD
dovrebbe essere equivalente al consiglio dirigente se
il FreeBSD Project fosse una azienda. Il compito principale
del core team è assicurarsi che il progetto, nella sua
interezza, sia in buona salute e sia diretto nella
giusta direzione. Una delle funzioni del core team è
invitare sviluppatori responsabili e dedicati a unirsi al nostro
gruppo di committer come altri ne escono. L'attuale core team
è stato eletto da un insieme di candidati committer nel
giugno 2002.
Le elezioni vengono tenute ogni 2 anni.
Alcuni membri del core team hanno anche aree specifiche di
responsabilità, significando che sono impegnati ad
assicurare che grandi porzioni del sistema funzionino come
annunciato. Per una lista completa degli sviluppatori di FreeBSD
e le loro aree di responsabilità, guarda la Contributors
List
Molti membri del core team sono volontari per quanto
riguarda lo sviluppo di FreeBSD e non beneficiano
finanziariamente dal progetto, così pure
l'impegno
non dovrebbe essere frainteso come
supporto garantito
. Allo stesso modo; l'analogia
con il consiglio direttivo
non è
molto calzante, e può essere più corretto dire che
queste sono persone che hanno rinunciato alle loro vite in
favore di FreeBSD, contro il loro senso del giudizio!
Collaboratori esterni
collaboratori
Non da ultimo, il più grande gruppo di sviluppatori
sono gli stessi utenti che ci forniscono feedback e correzioni di
bug quasi costantemente. Il modo principale di tenersi in
contatto con lo sviluppo non centralizzato di FreeBSD è
iscriversi alla &a.hackers; dove queste cose vengono discusse.
Guarda il per maggiori informazioni
sulle varie mailing list di FreeBSD.
La
Lista dei Collaboratori di FreeBSD
è lunga e cresce continuamente, quindi perché non
entri a far parte di essa contribuendo e dando tu qualcosa a
FreeBSD?
Fornire codice non è il solo modo di contribuire al
progetto, per una lista completa di cose che serve fare, fai
- riferimento al sito web del
+ riferimento al sito web del
FreeBSD Project .
In conclusione, il nostro modello di sviluppo è organizzato
come un insieme sciolto di cerchi concentrici. Il modello centralizzato
è progettato per agevolare gli utenti di
FreeBSD, ai quali viene fornito un modo semplice per tenere traccia di
una base di codice centrale, non per tenere fuori potenziali
collaboratori! È nostro desiderio presentare un sistema operativo
stabile con un ampio insieme di programmi
applicativi coerenti che gli utenti possono facilmente
installare ed usare — questo modello funziona molto bene per
realizzare ciò.
Tutto quello che chiediamo a quelli che vogliono unirsi a noi come
sviluppatori di FreeBSD è un po' della stessa dedizione che
hanno le attuali persone al suo continuo successo!
La Release Corrente di FreeBSD
NetBSD
OpenBSD
386BSD
Free Software Foundation
U.C. Berkeley
Computer Systems Research Group (CSRG)
FreeBSD è liberamente disponibile, è basato tutto su
sorgenti 4.4BSD-Lite, è rilasciato per computer Intel &i386;,
&i486;, &pentium;, &pentium; Pro, &celeron;, &pentium; II,
&pentium; III, &pentium; 4 (o compatibili), &xeon;, DEC
Alpha e Sun &ultrasparc;.
È basato principalmente su software del gruppo CSRG della
U.C. Berkeley, con alcuni miglioramenti presi da NetBSD, OpenBSD,
386BSD, e dalla Free Software Foundation.
Dalla nostra release di FreeBSD 2.0 nel lontano '94, le
prestazioni, l'insieme di caratteristiche, e la stabilità di
FreeBSD sono migliorate notevolmente.
Il più grande cambiamento è
stato la riscrittura del sistema di memoria virtuale con una VM/file
buffer cache integrata che non solo incrementa le prestazioni, ma anche
riduce la richiesta di memoria di FreeBSD, rendendo una configurazione
con 5 MB un minimo accettabile. Altri miglioramenti includono il
completo supporto a client e server NIS, il supporto delle transazioni
TCP, la chiamata-su-richiesta di PPP, il supporto integrato del DHCP, un
sottosistema SCSI migliorato, il supporto ISDN, il supporto per ATM,
FDDI, per gli adattatori Fast e Gigabit Ethernet (1000 Mbit), un
supporto migliorato degli ultimi controller Adaptec, e molte migliaia
di correzioni di bug.
In aggiunta alla distribuzione di base, FreeBSD offre una
collezione di software portato con migliaia di programmi
comunemente cercati. Alla data di stampa, ci sono oltre
&os.numports; port! La lista dei port comprende server http (WWW),
giochi, linguaggi, editor e quasi tutto quello che sta in mezzo.
L'intera collezione dei port richiede approssimativamente &ports.size;
di spazio, essendo tutti i port espressi come delta
dei loro sorgenti originari. Questo rende più facile per
noi aggiornare i port, e riduce di molto la domanda di spazio su
disco dalla vecchia collezione 1.0 dei port. Per compilare un port,
vai semplicemente nella directory che vuoi installare, digita
make install e lascia che il sistema faccia il
resto. La distribuzione originale completa per ogni port che compili
viene presa dinamicamente dal CDROM o da un sito FTP locale, così
hai bisogno solo lo spazio su disco sufficiente per compilare il
port che vuoi. Quasi ogni port viene fornito di un
package
precompilato che può
essere installato con un semplice comando (pkg_add )
da coloro che non vogliono compilare i propri port dai sorgenti.
Maggiori informazioni sui package e sui port possono essere trovate
nel .
Un numero di documenti aggiuntivi che puoi trovare molto utili nel
processo di installazione e di utilizzo di FreeBSD ora può essere
trovato anche nella directory /usr/share/doc su
ogni recente macchina FreeBSD. Puoi vedere i
manuali installati localmente con qualsiasi browser HTML usando i
seguenti URL:
Il Manuale di FreeBSD
/usr/share/doc/handbook/index.html
Domande Comuni su FreeBSD
/usr/share/doc/faq/index.html
Puoi vedere anche le copie originali (e aggiornate più
frequentemente) su http://www.FreeBSD.org/ .
+ url="&url.main;/it/index.html">http://www.FreeBSD.org/.
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/l10n/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/l10n/chapter.sgml
index 4afb3b3c67..d7e83764d8 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/l10n/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/l10n/chapter.sgml
@@ -1,1101 +1,1101 @@
Andrey A.
Chernov
Contributo di
Michael C.
Wu
Revisione di
Localizzazione - Uso e Impostazione dell'I18N/L10N
Sinossi
FreeBSD è un progetto di larga diffusione con utenti e
collaboratori in ogni parte del mondo. Questo capitolo affronta quegli
aspetti tipici di FreeBSD relativi all'internazionalizzazione e
localizzazione del sistema che permettono agli utenti non di lingua
inglese di operare in maniera più confortevole. Ci sono molti
aspetti da considerare dell'implementazione I18N sia a livello utente che
di sistema, perciò, ove necessario, si rinvierà il lettore
a fonti di informazione più specifiche.
Dopo aver letto questo capitolo, saprai:
Come i vari linguaggi e nazioni sono codificati nei moderni
sistemi operativi.
Come impostare la localizzazione per la tua shell di login.
Come configurare la tua console per una lingua che non sia
l'inglese.
Come usare concretamente X Window System con differenti
lingue.
Dove reperire ulteriori informazioni su come scrivere applicazioni
I18N compatibili.
Prima di leggere questo capitolo, dovresti:
Sapere come installare applicazioni aggiuntive di terze parti
().
Principi di Base
Cosa significano le sigle I18N/L10N?
internazionalizzazione
localizzazione
Gli sviluppatori hanno abbreviato la parola
internationalization
in I18N, contando il numero di
lettere che costituiscono la parola internationalization
,
escludendo la prima e l'ultima. Lo stesso è stato fatto per
l'acronimo L10N, che deriva appunto da localization
.
Combinando insieme i metodi, i protocolli e le applicazioni che
rispettano gli standard I18N/L10N si permette agli utenti di utilizzare
una qualsiasi lingua di propria scelta.
Le applicazioni I18N sono realizzate mediante appositi kit,
disponibili tramite specifiche librerie. Questo permette agli
sviluppatori di scrivere in un normale file di testo i menù e i
messaggi da visualizzare nel programma e di tradurlo poi nelle varie
lingue. Si raccomandano vivamente i programmatori di seguire questa
convenzione.
Perché Dovrei Usare I18N/L10N?
I18N/L10N è usato ogni qualvolta desideri visualizzare,
immettere o processare dati in lingue diverse da quella inglese.
Quali Lingue sono Disponibili nel Lavoro I18N?
I18N e L10N non sono caratteristiche specifiche di FreeBSD. Al
momento, è possibile scegliere fra la maggior parte delle lingue
più diffuse nel mondo, tra le quali: cinese, tedesco, giapponese,
francese, russo, italiano e altre ancora.
Come Utilizzare la Localizzazione
Vista la sua importanza, I18N non è specifico del sistema
FreeBSD ed è una convenzione. Siete invitati ad aiutare
il progetto FreeBSD per sostenere questa convenzione.
locale
Le impostazioni per la localizzazione o nazionalizzazione sono basate
su tre termini principali: Codice Lingua, Codice Nazione e Codifica. I
nomi che contraddistinguono una localizzazione sono formati utilizzando
questi termini nel modo seguente:
CodiceLingua _CodiceNazione .Codifica
I Codici per la Lingua e la Nazione
codici lingua
codici nazione
Al fine di localizzare un sistema FreeBSD (o qualsiasi altro sistema
&unix; che gestisca I18N) in una specifica lingua, l'utente deve
innanzitutto conoscere i codici della nazione e della lingua desiderati
(i codici delle nazioni segnalano alle applicazioni quali convenzioni
adottare all'interno di un dato linguaggio). Inoltre, i browser web, i
server SMTP/POP, i server web, ecc. possono operare in base ad essi.
I seguenti sono esempi di codici lingua/nazione:
Codice Lingua/Nazione
Descrizione
en_US
inglese - Stati Uniti d'America
ru_RU
russo - Russia
zh_TW
cinese tradizionale - Taiwan
Codifiche
codifiche
ASCII
Alcune lingue utilizzano codifiche non ASCII, cioè caratteri
a 8 bit, estesi o multibyte, vedere &man.multibyte.3; per maggiori
dettagli. Le applicazioni più vecchie, non riconoscendoli, li
interpretano come caratteri di controllo. Quelle più recenti
invece riconoscono di solito i caratteri a 8 bit. A seconda
dell'implementazione, è possibile che gli utenti debbano
ricompilare un'applicazione con il supporto ai caratteri estesi o
multibyte, o debbano configurare l'applicazione in modo corretto. Per
essere in grado di immettere e di elaborare caratteri estesi o
- multibyte, la FreeBSD Ports
+ multibyte, la FreeBSD Ports
Collection fornisce vari programmi in differenti linguaggi.
Si faccia riferimento alla relativa documentazione I18N del port
di FreeBSD.
Precisamente, l'utente deve consultare la documentazione propria
dell'applicazione per conoscere come configurarla correttamente o come
passare i giusti valori al configuratore/Makefile/compilatore.
Alcune cose da tener presente sono:
Gli insiemi di caratteri rappresentabili dal tipo char del
linguaggio C, specifici della lingua (vedere &man.multibyte.3;),
cioè ISO-8859-1, ISO-8859-15, KOI8-R, CP437.
Codifiche estese o multibyte, cioè EUC, Big5.
Puoi consultare l'elenco corrente degli insiemi di caratteri nel
Registro
IANA .
Con le versioni 4.5 o successive di FreeBSD si utilizzino le
codifiche per la localizzazione compatibili con X11.
Applicazioni I18N
Nel sistema dei port e dei pacchetti precompilati di FreeBSD, le
applicazioni I18N sono facilmente riconoscibili, perché il loro
nome include la sigla I18N . Tuttavia, non sempre
queste potrebbero supportare la lingua desiderata.
Impostazione del Locale
Di solito è sufficiente esportare il valore del nome del
locale posto nella variabile LANG all'interno della shell
di login. Questo può essere fatto utilizzando il file
dell'utente ~/.login_conf oppure il file di
configurazione della shell di login dell'utente
(~/.profile , ~/.bashrc ,
~/.cshrc ). Non c'è bisogno di impostare le
altre variabili del locale, come LC_CTYPE ,
LC_CTIME . Per maggiori informazioni si faccia
riferimento alla documentazione di FreeBSD specifica per la data
lingua.
Puoi settare le due variabili d'ambiente seguenti nei tuoi file di
configurazione:
POSIX
LANG per le funzioni appartenenti alla
famiglia &posix;, &man.setlocale.3;
MIME
MM_CHARSET per l'insieme dei caratteri che
dovranno usare le applicazioni che supportano lo standard
MIME
Ciò va fatto per la configurazione della shell dell'utente,
di un'applicazione specifica e per quella di X11.
Metodi di Localizzazione
locale
classe di login
Ci sono due metodi per impostare il locale, entrambi descritti qui
di seguito. Il primo (raccomandato) consiste nell'impostare le
variabili d'ambiente in una classe di
login, mentre il secondo consiste nell'aggiungere i valori
delle variabili d'ambiente al file
d'avvio della shell di sistema.
Metodo delle Classi di Login
Questo metodo fa sì che le variabili d'ambiente
necessarie per il nome del locale e per gli insiemi dei caratteri
MIME vengano inizializzate una volta sola per ogni possibile shell
di sistema invece di aggiungere specifici assegnamenti per ogni file
d'avvio di shell. Il Setup a Livello
Utente può essere fatto dall'utente stesso e il
Setup a Livello Amministratore
richiede i privilegi del superuser.
Setup a Livello Utente
Ecco un breve esempio di un file
.login_conf posto nella directory home di un
utente che ha entrambe le variabili impostate alla codifica
Latin-1:
me:\
:charset=ISO-8859-1:\
:lang=de_DE.ISO8859-1:
cinese tradizionale
codifica BIG-5
Ecco invece un esempio di un file
.login_conf che imposta le variabili per il
cinese tradizionale con codifica BIG-5. Si noti che sono state
impostate molte variabili perchè alcuni programmi non
rispettano come dovrebbero le variabili di localizzazione per il
cinese, giapponese e il coreano.
#Gli utenti che non vogliono usare l'unità monetaria o i formati temporali
#di Taiwan possono modificare manualmente ogni variabile
me:\
:lang=zh_TW.Big5:\
:lc_all=zh_TW.Big:\
:lc_collate=zh_TW.Big5:\
:lc_ctype=zh_TW.Big5:\
:lc_messages=zh_TW.Big5:\
:lc_monetary=zh_TW.Big5:\
:lc_numeric=zh_TW.Big5:\
:lc_time=zh_TW.Big5:\
:charset=big5:\
:xmodifiers="@im=xcin": #Setta il XIM Input Server
Vedere il paragrafo Setup a Livello
Amministratore e &man.login.conf.5; per maggiori
dettagli.
Setup a Livello Amministratore
Controlla che la classe di login dell'utente in
/etc/login.conf selezioni la lingua corretta.
Assicurati che queste impostazioni appaiano in
/etc/login.conf :
nome_lingua :titolo_account :\
:charset=MIME_charset :\
:lang=nome_locale :\
:tc=default:
Ritornando quindi all'esempio di prima che utilizzava Latin-1,
si dovrebbe avere una cosa simile a questa:
tedesco:Account Utenti Tedeschi:\
:charset=ISO-8859-1:\
:lang=de_DE.ISO8859-1:\
:tc=default:
Modifica delle Classi di Login con
&man.vipw.8;
vipw
Usa vipw per aggiungere nuovi utenti, e
crea qualcosa di simile a quanto segue:
utente:password:1111:11:lingua :0:0:Nome Utente:/home/user:/bin/sh
Modifica delle Classi di Login con
&man.adduser.8;
adduser
classe di login
Usa adduser per aggiungere nuovi utenti, in
questo modo:
Imposta defaultclass =
lingua in
/etc/adduser.conf . Tieni presente che
in questo modo dovrai inserire una classe
default per tutti gli utenti di altre
lingue.
In alternativa si può specificare la lingua
desiderata ogni volta che appare il prompt
Enter login class: default []:
durante l'esecuzione di &man.adduser.8;
Un'altra alternativa è utilizzare il comando nel
modo seguente per ogni utente di una diversa lingua che si
desidera aggiungere:
&prompt.root; adduser -class lingua
Cambiare le Classi di Login con &man.pw.8;
pw
Se utilizzi il comando &man.pw.8; per aggiungere nuovi utenti,
invocalo in questo modo:
&prompt.root; pw useradd nome_utente -L lingua
Metodo del File di Avvio della Shell
Questo metodo è sconsigliato perché richiede una
inizializzazione diversa per ogni possibile shell. Usa invece il
Metodo delle Classi di
Login.
MIME
locale
Per aggiungere il nome del locale e l'insieme dei caratteri per
lo standard MIME, bisogna semplicemente settare le due variabili
d'ambiente mostrate di seguito nei file d'avvio della shell
/etc/profile e/o
/etc/csh.login . Nell'esempio che segue viene
utilizzata la lingua tedesca:
In /etc/profile :
LANG=de_DE.ISO8859-1; export LANG
MM_CHARSET=ISO8859-1; export MM_CHARSET
Oppure in /etc/csh.login :
setenv LANG de_DE.ISO8859-1
setenv MM_CHARSET ISO8859-1
Lo stesso risultato si ottiene aggiungendo i precedenti comandi
al file /usr/share/skel/dot.profile (per i
comandi usati in /etc/profile ), oppure al file
/usr/share/skel/dot.login (per quelli in
/etc/csh.login ).
Per l'ambiente X11:
Nel file $HOME/.xinitrc :
LANG=de_DE.ISO8859-1; export LANG
Oppure:
setenv LANG de_DE.ISO8859-1
a seconda della shell utilizzata (vedi sopra).
Settaggio della Console
Per tutti gli insiemi di caratteri che sono rappresentabili con il
tipo char in C, imposta i font della console adatti alla lingua
prescelta in /etc/rc.conf :
font8x16=nome_font
font8x14=nome_font
font8x8=nome_font
nome_font è il nome di uno dei
file di font presenti nella directory
/usr/share/syscons/fonts , privato del suffisso
.fnt .
sysinstall
keymap
screenmap
Assicurati anche di impostare la giusta mappatura della tastiera
e del video per il proprio set di caratteri usando
/stand/sysinstall . Una volta all'interno di
sysinstall , seleziona
Configure , quindi
Console . In alternativa, aggiungi le
seguenti righe in /etc/rc.conf :
scrnmap=nome_screenmap
keymap=nome_keymap
keychange="numero_tasto_funzione sequenza "
nome_screenmap viene preso dalla
directory /usr/share/syscons/scrnmaps , privato del
suffisso .scm . Una screenmap
assieme ad una corrispondente mappa dei font è solitamente
necessaria nel caso la scheda grafica non gestisca i font via software,
ma li abbia codificati internamente; la screenmap serve appunto a
rimappare tali font interni nel font prescelto.
Se hai abilitato il demone moused
inserendo la seguente riga in /etc/rc.conf :
moused_enable="YES"
allora leggi quanto riportato nel prossimo paragrafo sul cursore
del mouse.
moused
Di default il cursore del mouse del driver &man.syscons.4; occupa
l'intervallo da 0xd0 a 0xd3 nel set di caratteri in uso. Se la tua
lingua utilizza tali caratteri, devi spostare l'intervallo occupato dal
cursore. Per far questo con le versioni anteriori alla 5.0 di FreeBSD,
inserisci la seguente riga nel tuo file di configurazione del
kernel:
options SC_MOUSE_CHAR=0x03
Per le versioni 4.4 e successive aggiungi la seguente riga al file
/etc/rc.conf :
mousechar_start=3
nome_keymap deve invece corrispondere a
uno dei file presenti nella directory
/usr/share/syscons/keymaps , privato del suffisso
.kbd . Se sei indeciso su quale
keymap scegliere, puoi usare il comando
&man.kbdmap.1; per testare le varie mappature senza dover riavviare il
sistema.
La variabile keychange è di solito
richiesta per programmare i tasti funzione in relazione al tipo di
terminale in uso, poiché le sequenze generate da un tasto
funzione non possono essere definite in una mappa di tasti.
Assicurati inoltre di impostare il corretto tipo di terminale in
/etc/ttys per tutte le voci del tipo
ttyv* . Attualmente, le corrispondenze predefinite
sono:
Insieme di Caratteri
Tipo di Terminale
ISO-8859-1 o ISO-8859-15
cons25l1
ISO-8859-2
cons25l2
ISO-8859-7
cons25l7
KOI8-R
cons25r
KOI8-U
cons25u
CP437 (di default per VGA)
cons25
US-ASCII
cons25w
Per i linguaggi che usano caratteri estesi o multibyte, è
bene servirsi del corretto port di FreeBSD nella directory
/usr/ports/linguaggio .
Poichè alcuni port che si presentano come console sono
riconosciuti dal sistema come terminali seriali virtuali (vtty), devi
riservare abbastanza vtty sia per X11 che per la console pseudo-seriale.
Ecco una lista parziale di applicazioni con cui si possono utilizzare
altri linguaggi in console:
Linguaggio
Ubicazione
cinese tradizionale (BIG-5)
/usr/ports/chinese/big5con
giapponese
/usr/ports/japanese/ja-kon2-* oppure
/usr/ports/japanese/Mule_Wnn
coreano
/usr/ports/korean/ko-han
Impostazione di X11
Sebbene X11 non faccia parte del progetto FreeBSD, vengono qui
fornite alcune informazioni per gli utenti di FreeBSD. Per maggiori
dettagli, si faccia riferimento al sito web &xfree86; o a quello del Server
X11 utilizzato.
Nel file ~/.Xresources , puoi mettere a punto le
impostazioni per I18N specifiche di un'applicazione (ad esempio, i font,
i menu, ecc.).
Visualizzazione dei Font
server font True Type per X11
Installa il server &truetype; Common di X11 (x11-servers/XttXF86srv-common ) e i
corrispondenti font &truetype; propri della lingua prescelta.
L'impostazione del corretto locale dovrebbe permetterti di
visualizzare tale lingua nei vari menu, ecc.
Immissione di Caratteri Non Inglesi
X11 Input Method (XIM)
Il protocollo X11 Input Method (XIM) è un nuovo standard
per tutti i client X11. Tutte le applicazioni X11 dovrebbero essere
scritte come client XIM che ricevono l'input dai server XIM. Vi sono
parecchi server XIM disponibili per le differenti lingue.
Configurazione della Stampante
Alcuni set di caratteri del tipo char del C sono solitamente
codificati a livello hardware all'interno delle stampanti stesse.
Gli insiemi di caratteri estesi o multibyte richiedono invece una
speciale configurazione e si raccomanda l'utilizzo di
apsfilter . Puoi anche convertire documenti
nei formati &postscript; o PDF utilizzando convertitori specifici per
una data lingua.
Il Kernel e i File System
Il file system di FreeBSD FFS (Fast File System) è
completamente a 8-bit, perciò può essere utilizzato con
qualsiasi insieme di caratteri del tipo char del C (vedere
&man.multibyte.3;), ma non vi è un nome particolare di un insieme
di caratteri memorizzato nel file system; cioè, il file system
è a 8 bit senza alcuna codifica interna e ignora un'eventuale
codifica. Ufficialmente, FFS non supporta ancora alcuna forma degli
insiemi di caratteri estesi o multibyte. Tuttavia, esistono per alcuni
di questi delle patch indipendenti per il FFS che abilitano tale
supporto. Sono solo soluzioni temporanee, non portabili ed si è
deciso di non includerle nell'albero dei sorgenti. Si faccia
riferimento ai rispettivi siti web della lingua desiderata per
ulteriori informazioni e per i file di patch.
DOS
Unicode
Il supporto per il file system di &ms-dos; in FreeBSD offre la
possibilità di configurare la modalità di conversione tra
gli insiemi di caratteri &ms-dos;, Unicode e quelli scelti per il
file system di FreeBSD. Consultare &man.mount.msdos.8; per i
dettagli.
Compilazione dei Programmi con Supporto I18N
Molti dei port di FreeBSD includono il supporto I18N. Alcuni di essi
sono contrassegnati dal suffisso -I18N nel loro nome. Questi e molti
altri programmi hanno il supporto per I18N già incluso e non
necessitano perciò di speciali considerazioni.
MySQL
Tuttavia, alcune applicazioni come ad esempio
MySQL richiedono che venga specificato nel
Makefile l'insieme dei caratteri che si
utilizzeranno. Questa operazione viene fatta o modificando direttamente
il suddetto file oppure passando un opportuno valore al programma
configure nella directory dei sorgenti.
Localizzazione di FreeBSD con Lingue Particolari
Andrey A.
Chernov
Contributo originale di
Lingua Russa (Codifica KOI8-R)
localizzazione
russo
Per maggiori informazioni sulla codifica KOI8-R, si veda
la fonte di riferimento per
il KOI8-R (Russian Net Character Set) .
Impostazione del Locale
Metti le seguenti righe nel tuo file
~/.login_conf :
me:My Account:\
:charset=KOI8-R:\
:lang=ru_RU.KOI8-R:
Si veda quanto esposto precedentemente in questo capitolo per
degli esempi di impostazione del locale.
Configurazione della Console
Per le versioni di FreeBSD precedenti la 5.0 aggiungi la
seguente opzione nel tuo file di configurazione del kernel:
options SC_MOUSE_CHAR=0x03
Per le versioni 4.4 e seguenti inserisci la seguente riga
nel file /etc/rc.conf :
mousechar_start=3
Utilizza le seguenti impostazioni nel file
/etc/rc.conf :
keymap="ru.koi8-r"
scrnmap="koi8-r2cp866"
font8x16="cp866b-8x16"
font8x14="cp866-8x14"
font8x8="cp866-8x8"
Per ogni voce ttyv* nel file
/etc/ttys , usa cons25r
come tipo di terminale.
Si veda quanto esposto in precedenza in questo capitolo per degli
esempi su come impostare la console.
Configurazione della Stampante
stampanti
Dal momento che la maggior parte delle stampanti con caratteri
russi hanno a livello hardware la codifica codepage CP866, è
necessario utilizzare uno speciale filtro di conversione da KOI8-R a
CP866. Tale filtro viene installato di default come
/usr/libexec/lpr/ru/koi2alt . La voce per una
stampante russa dovrebbe apparire perciò così in
/etc/printcap :
lp|Russian local line printer:\
:sh:of=/usr/libexec/lpr/ru/koi2alt:\
:lp=/dev/lpt0:sd=/var/spool/output/lpd:lf=/var/log/lpd-errs:
Si veda &man.printcap.5; per una spiegazione dettagliata
del significato dei vari campi.
Nomi di File Russo e File System &ms-dos;
La seguente voce d'esempio di &man.fstab.5; abilita il supporto
per i nomi di file in russo su file system &ms-dos;:
/dev/ad0s2 /dos/c msdos rw,-W=koi2dos,-L=ru_RU.KOI8-R 0 0
L'opzione -L seleziona il nome locale usato, e
-W imposta la tabella di coversione dei caratteri.
Per usare l'opzione -W , assicurati di montare
/usr prima della partizione &ms-dos;
perché le tabelle di conversione sono posizionate in
/usr/libdata/msdosfs . Per maggiori informazioni,
guarda la pagina man di &man.mount.msdos.8;.
Configurazione di X11
Segui innanzitutto la configurazione del locale in console come descritto
in precedenza.
Il locale russo KOI8-R potrebbe
non funzionare con le vecchie versioni di
&xfree86; (precedenti alla 3.3).
&xfree86; 4.X è ora la
versione di default del sistema X Window in FreeBSD.
Perciò non dovrebbe costituire più un
problema a meno che non stai usando una versione piuttosto
vecchia di FreeBSD.
Vai nella directory /usr/ports/russian/X.language e dai il
seguente comando:
&prompt.root; make install
Questo port installa l'ultima versione disponibile dei font
KOI8-R. &xfree86; 3.3 possiede
già alcuni font KOI8-R, ma questi sono meglio
dimensionati.
Controlla la sezione "Files" nel tuo file
/etc/XF86Config . Le seguenti righe devono
essere aggiunte prima di qualsiasi altra voce
FontPath :
FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/cyrillic/misc"
FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/cyrillic/75dpi"
FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/cyrillic/100dpi"
Se utilizzi una modalità video ad alta risoluzione,
scambia le righe 75 dpi e 100 dpi.
Per attivare la tastiera russa, aggiungi alla sezione
"Keyboard" del tuo file
XF86Config queste cose.
Per &xfree86; v3.X:
XkbLayout "ru"
XkbOptions "grp:caps_toggle"
Per &xfree86; v4.X:
Option "XkbLayout" "ru"
Option "XkbOptions" "grp:caps_toggle"
Verifica inoltre che la riga XkbDisable
sia commentata.
Il tasto per passare dalla codifica russa (RUS) a quella dei
caratteri latini (LAT) è CapsLock . La
normale funzione del tasto CapsLock è
ancora disponibile mediante la combinazione di tasti
Shift
CapsLock
(solamente in modalità LAT).
Se hai i tasti &windows;
sulla tua tastiera, e
noti che alcuni tasti non alfabetici sono mappati non
correttamente in modalità RUS, aggiungi in
XF86Config la seguente riga.
Per &xfree86; v3.X:
XkbVariant "winkeys"
Per &xfree86; v4.X:
Option "XkbVariant" "winkeys"
La tastiera russa XKB potrebbe non funzionare con le vecchie
versioni di &xfree86; ; vedere la
nota precedente per
ulteriori informazioni a riguardo. La tastiera russa XKB
potrebbe anche presentare delle anomalie anche con applicazioni
che non abbiamo il supporto per la localizzazione. Queste
applicazioni dovrebbero come minimo effettuare all'avvio una
chiamata alla funzione XtSetLanguageProc (NULL, NULL,
NULL); . Vedere KOI8-R per X Window
per più informazioni su come localizzare
un'applicazione.
Localizzazione del Cinese Tradizionale per Taiwan
localizzazione
cinese tradizionale
Il FreeBSD-Taiwan Project fornisce un tutorial riguardo a
I18N/L10N per FreeBSD all'indirizzo
per l'utilizzo di gran parte delle applicazioni in cinese. L'autore del
tutorial zh-l10n-tut è Clive Lin
Clive@CirX.org . Puoi anche prelevare, utilizzando CVS,
all'indirizzo freebsd.sinica.edu.tw le
seguenti raccolte:
Collezione
Descrizione
outta-port tag=.
Collezione dei port beta per il cinese
zh-l10n-tut tag=.
Tutorial sulla localizzazione di FreeBSD in cinese
tradizionale, codifica BIG-5
zh-doc tag=.
Traduzione della documentazione di FreeBSD in
cinese tradizionale BIG-5
Chuan-Hsing Shen s874070@mail.yzu.edu.tw ha creato la
Chinese FreeBSD Collection
(CFC) utilizzando zh-l10n-tut del
FreeBSD-Taiwan Project. I pacchetti e i file di script sono disponibili
all'url .
Localizzazione della Lingua Tedesca (per Tutte le Lingue ISO
8859-1)
localizzazione
tedesco
Slaven Rezic eserte@cs.tu-berlin.de ha scritto un
tutorial su come utilizzare le lettere con l'umlaut
su una macchina FreeBSD. Il tutorial è scritto in tedesco e
disponibile all'indirizzo .
Localizzazione della Lingua Giapponese e Coreana
localizzazione
giapponese
localizzazione
coreano
Per il giapponese, vedere l'url , per il coreano, l'url
.
Documentazione Non Inglese per FreeBSD
Alcuni volontari hanno tradotto parte della documentazione di
FreeBSD in altre lingue. Questo materiale è raggiungibile
seguendo i link segnalati sul sito ufficiale di FreeBSD
+ url="&url.main;/it/index.html">sito ufficiale di FreeBSD
oppure sotto la directory /usr/share/doc .
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mac/Makefile b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mac/Makefile
new file mode 100644
index 0000000000..6f89f60b36
--- /dev/null
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mac/Makefile
@@ -0,0 +1,15 @@
+#
+# Crea il Manuale con il contenuto di solo questo capitolo.
+#
+# $FreeBSD$
+#
+
+CHAPTERS= mac/chapter.sgml
+
+VPATH= ..
+
+MASTERDOC= ${.CURDIR}/../${DOC}.${DOCBOOKSUFFIX}
+
+DOC_PREFIX?= ${.CURDIR}/../../../..
+
+.include "../Makefile"
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mac/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mac/chapter.sgml
new file mode 100644
index 0000000000..1859b6848f
--- /dev/null
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mac/chapter.sgml
@@ -0,0 +1,122 @@
+
+
+
+ Mandatory Access Control
+
+
+ Sinossi
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ Key Terms in this Chapter
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ Explanation of MAC
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ Understanding MAC Labels
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ Module Configuration
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ The MAC bsdextended Module
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ The MAC ifoff Module
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ The MAC portacl Module
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ MAC Policies with Labeling Features
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ The MAC partition Module
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ The MAC Multi-Level Security Module
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ The MAC Biba Module
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ The MAC LOMAC Module
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ Implementing a Secure Environment with MAC
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ Another Example: Using MAC to Constrain A Web Server
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ An Example of a MAC Sandbox
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ Troubleshooting the MAC Framework
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mail/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mail/chapter.sgml
index f77f26489c..133107d69c 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mail/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mail/chapter.sgml
@@ -1,2370 +1,2370 @@
Bill
Lloyd
Lavoro originale di
Jim
Mock
Rielaborato da
Posta Elettronica
Sinossi
email
posta elettronica
La Posta Elettronica
, meglio conosciuta come email,
è una delle forme di comunicazione maggiormente utilizzate
tutt'oggi. Questo capitolo fornisce un'introduzione di base per
eseguire un server di posta su &os;, come pure un'introduzione per inviare
e ricevere la posta elettronica usando &os;; comunque, questo non è
un riferimento completo e infatti molte considerazioni importanti sono
omesse. Per coprire questo argomento in modo più completo, si
rimanda il lettore alla moltitudine di eccellenti libri elencati
nell'.
Dopo aver letto questo capitolo, saprai:
Quali componenti software vengono coinvolti nell'invio e
nella ricezione della posta elettronica.
Dove sono collocati in FreeBSD i file di configurazione
fondamentali di sendmail .
Le differenze tra casella di posta remota e locale.
Come impedire agli spammer di usare illegalmente il tuo server di
posta come un relay.
Come installare e configurare un mail transfer agent alternativo
sul tuo sistema, sostituendo
sendmail .
Come risolvere i problemi più frequenti legati al
server di posta.
Come usare SMTP con UCCP.
Come configurare il sistema solo per inviare la posta.
Come usare la posta con una connessione dialup.
Come configurare l'Autenticazione SMTP per aumentare la
sicurezza.
Come installare e usare un Mail User Agent (MUA), come
mutt per inviare e ricevere la
posta.
Come scaricare la tua posta da un server remoto
POP o IMAP .
Come applicare in modo automatico filtri e regole sulla posta
in entrata.
Prima di leggere questo capitolo, dovresti:
Aver configurato correttamente la tua connessione di rete
().
Aver configurato correttamente le informazioni DNS
relative alla tua macchina server di posta
().
Sapere come installare software aggiuntivo di terze parti
().
Utilizzo della Posta Elettronica
POP
IMAP
DNS
Ci sono cinque parti principali impegnate in uno scambio di email.
Queste sono: il programma client, quello server, il DNS, una
casella di posta remota o locale, e naturalmente la macchina server di posta.
Il Programma Client
Questo include programmi a riga di comando quali
mutt , pine ,
elm , e mail ,
e programmi con un'interfaccia grafica (GUI ) quali
balsa , xfmail
per citarne alcuni, e qualcosa di più raffinato
simile a un browser WWW. Questi programmi semplicemente fanno passare
le transazioni email alla macchina
server di posta
locale, chiamando uno dei
programmi server disponibili o
inoltrando queste transazioni via TCP.
Il Programma Server
server di posta
sendmail
server di posta
postfix
server di posta
qmail
server di posta
exim
&os; incorpora di default sendmail ,
ma supporta anche altri programmi server di posta elettronica, alcuni
dei quali sono:
exim ;
postfix ;
qmail .
Di solito il programma server svolge due funzioni—si occupa
di ricevere la posta in arrivo e di consegnare quella in partenza.
Questo programma non permette di prelevare la posta
usando protocolli come POP o IMAP ,
ne tanto meno di collegarsi
alle caselle di posta locali
mbox o di tipo Maildir. Per far questo hai
bisogno di un altro demone.
Vecchie versioni di sendmail contengono
alcuni seri problemi di sicurezza che possono dare la
possibilità ad un attaccante di guadagnarsi un accesso locale
e/o remote sulla tua macchina. Assicurati di eseguire una versione
aggiornata per evitare questi problemi. In alternativa, installa
un altro MTA dalla &os;
Ports Collection.
Email e DNS
Il DNS (Domain Name System) e il suo demone
named giocano un ruolo fondamentale nella consegna
della posta. Per consegnare la posta dal tuo host a un altro, il
programma server cercherà l'host remoto nel DNS per determinare
la macchina server che riceverà la posta per il destinatario.
Lo stesso processo avviene quando un host remoto invia dei messaggi di
posta alla tua macchina server di posta.
record MX
Il DNS è responsabile della corrispondenza
tra nomi host ed indirizzi IP, e memorizza anche informazioni specifiche
per la consegna della posta, informazioni conosciute come record MX.
Il record MX (Mail eXchanger) specifica quale/i host dovranno ricevere
la posta per un particolare dominio. Se non hai un record MX per il tuo
nome host o per il tuo dominio, la posta sarà consegnata
direttamente al tuo host a condizione di avere un record A che mappa
il tuo nome host al tuo indirizzo IP.
Puoi vedere i record MX per un dominio usando il comando
&man.host.1;, come mostrato nel seguente esempio:
&prompt.user; host -t mx FreeBSD.org
FreeBSD.org mail is handled (pri=10) by mx1.FreeBSD.org
Ricezione della Posta
email
ricezione
La ricezione della posta per il tuo dominio viene gestita dalla
macchina server di posta. Questa raccoglierà la posta
indirizzata al tuo dominio e la salverà nel formato
mbox (metodo per la memorizzazione della posta di
default) o Maildir, a seconda delle tua configurazione. Una volta
memorizzata, la posta può essere sia letta in modo locale usando
applicazioni come &man.mail.1; o mutt , sia
prelevata in modo remoto usando protocolli come POP
e IMAP . Ciò significa che se vuoi solo
leggere la posta localmente, non hai bisogno di installare un server
POP o IMAP .
Accedere a caselle di posta remote usando POP
o IMAP
POP
IMAP
Per accedere a caselle di posta in modo remoto, devi avere
l'accesso a un server POP o
IMAP . Questi protocolli permettono agli utenti
di collegarsi con facilità alle loro caselle di posta da
locazioni remote. Benchè sia POP che
IMAP permettono agli utenti di accedere alle
caselle di posta in modo remoto, IMAP offre
alcuni vantaggi, alcuni dei quali sono:
IMAP può memorizzare e prelevare
i messaggi di posta su un server remoto.
IMAP supporta aggiornamenti
simultanei.
IMAP può essere estremamente utile
con connessioni lente poichè permette agli utenti di
prelevare la struttura dei messaggi senza scaricarli
completamente; può inoltre realizzare compiti come la
ricerca su un server al fine di minimizzare il trasferimento dei
dati tra client e server.
Per installare un server POP o
IMAP , devi seguire i seguenti passi:
Scegli un server IMAP o
POP che meglio soddisfa le tue
necessità. I seguenti server POP e
IMAP sono ben noti e si prestano come degli
ottimi esempi:
qpopper ;
teapop ;
imap-uw ;
courier-imap ;
Installa il demone POP o
IMAP di tua scelta dalla collezione dei
port.
Se necessario, modifica il file
/etc/inetd.conf per avviare il server
POP o IMAP .
Nota che sia POP che IMAP
trasmettono informazioni, inclusi il nome utente e la password in
chiaro. Ciò significa che se vuoi mettere al sicuro la
trasmissione di informazioni su questi protocolli, potresti
considerare di effettuare tunnel di sessioni con &man.ssh.1;.
La creazione di tunnel di sessioni è descritta nella
.
Accesso alle caselle di posta locali
Si può accedere localmente alla casella di posta
utilizzando un MUA sul server nel quale risiede la
casella di posta. Questo può essere fatto usando applicazioni
come mutt o &man.mail.1;.
La Macchina Server di Posta
macchina server di posta
La macchina server di posta è il nome del server
che è responsabile della consegna e del ricevimento della posta
per il tuo host, ed eventualmente per la tua rete.
Christopher
Shumway
Contributo di
Configurazione di sendmail
sendmail
&man.sendmail.8; è il Mail Transfer Agent (MTA) di default su
FreeBSD. Il compito di sendmail è di
accettare posta dai Mail User Agent (MUA ), e
consegnarla al server di posta appropriato come definito nel suo file di
configurazione. Inoltre sendmail può
accettare connessioni via rete e consegnare i messaggi a caselle di posta
locali o ad un altro programma.
sendmail utilizza i seguenti file di
configurazione:
/etc/mail/access
/etc/mail/aliases
/etc/mail/local-host-names
/etc/mail/mailer.conf
/etc/mail/mailertable
/etc/mail/sendmail.cf
/etc/mail/virtusertable
File
Funzione
/etc/mail/access
File database di accesso di
sendmail
/etc/mail/aliases
Alias delle caselle di posta
/etc/mail/local-host-names
Lista di host per i quali
sendmail accetta posta
/etc/mail/mailer.conf
File di configurazione del programma di posta
/etc/mail/mailertable
Tabella di consegna del programma di posta
/etc/mail/sendmail.cf
File di configurazione principale di
sendmail
/etc/mail/virtusertable
Tabelle degli utenti e dei domini virtuali
/etc/mail/access
Il database di accesso definisce quali host o indirizzi
IP hanno accesso al server di posta locale e quale tipo di accesso
hanno. Gli host possono essere catalogati come OK ,
REJECT , RELAY o possono semplicemente
essere passati alla procedura di gestione degli errori di
sendmail con un preciso errore. Gli host
che sono definiti OK , che è il valore di
default, possono spedire posta a questo host sempre che la destinazione
finale della posta sia la macchina locale. Gli host che sono definiti
REJECT vengono rifiutati per qualsiasi connessione di
posta. Gli host che hanno l'opzione RELAY per i loro
nomi host possono utilizzare questo server per spedire posta verso
qualsiasi destinazione.
Configurazione del Database di Accesso di
sendmail
cyberspammer.com 550 Non accettiamo posta dagli spammer
FREE.STEALTH.MAILER@ 550 Non accettiamo posta dagli spammer
altra.sorgente.di.spam REJECT
okay.cyberspammer.com OK
128.32 RELAY
In questo esempio abbiamo cinque elementi. Gli host mittenti
che corrispondono a quelli posti sul lato sinistro della tabella sono
condizionati dall'azione posta sul lato destro della tabella.
I primi due esempi passano un codice di errore alla procedura di
sendmail che gestisce gli errori. Il
messaggio viene restituito all'host remoto quando viene trovata una
corrispondenza sul lato sinistro della tabella. Il terzo esempio
rifiuta la posta da un host specifico su Internet,
altra.sorgente.di.spam . Il quarto esempio accetta
connessioni di posta da un host, okay.cyberspammer.com , che è più
preciso rispetto a cyberspammer.com
della prima linea. Le corrispondenze più precise sovrascrivono
quelle meno precise. L'ultimo esempio permette il relay della posta
elettronica agli host che hanno un indirizzo IP che inizia con
128.32 . Questi host possono spedire messaggi destinati
ad altri server di posta attraverso questo server.
Quando modifichi questo file, devi eseguire make
in /etc/mail/ per aggiornare il database.
/etc/mail/aliases
Il database degli alias contiene una lista di caselle di posta
virtuali che sono espanse in altri utenti, file, programmi o in altri
alias. Seguono alcuni esempi che possono essere usati in
/etc/mail/aliases :
Alias di Posta
root: utentelocale
ftp-bugs: joe,eric,paul
bit.bucket: /dev/null
procmail: "|/usr/local/bin/procmail"
Il formato del file è semplice: il nome della casella di
posta che si trova a sinistra dei due punti viene espanso negli elementi
posti a destra dei due punti. Il primo esempio semplicemente espande la
casella di posta root nella casella di posta
utentelocale , che è di nuovo ricercata
nel database degli alias. Se non viene trovata, allora il messaggio
viene consegnato all'utente locale utentelocale .
L'esempio successivo mostra una mailing list. La posta indirizzata
alla casella di posta ftp-bugs viene espansa nelle
tre caselle di posta locali joe ,
eric , e paul . Nota che una
casella di posta remota può essere specificata come
user@example.com . Il terzo esempio mostra come
scrivere la posta su un file, in questo caso
/dev/null . L'ultimo esempio mostra come mandare
la posta a un programma, in questo caso il messaggio di posta diventa
lo standard input di /usr/local/bin/procmail
tramite una pipe &unix;.
Quando modifichi questo file, devi eseguire make
in /etc/mail/ per aggiornare il database.
/etc/mail/local-host-names
Questo file è una lista di nomi host che &man.sendmail.8;
accetta come se fossero l'host locale. Metti i domini o gli host
per i quali sendmail deve ricevere posta.
Per esempio, se questo server di posta dovesse essere in grado di
accettare posta per il dominio
example.com e per l'host
mail.example.com , il suo
local-host-names potrebbe assomigliare a
questo:
example.com
mail.example.com
Quando modifichi questo file, devi riavviare &man.sendmail.8; per
attivare i cambiamenti.
/etc/mail/sendmail.cf
Il file di configurazione principale di
sendmail , sendmail.cf
controlla l'intero comportamento di sendmail ,
inclusa ogni cosa, dalla rielaborazione degli indirizzi e-mail alla
stampa del messaggio di rifiuto per i server di posta remoti.
Naturalmente, avendo svariati compiti, questo file di configurazione
è alquanto complesso e i suoi dettagli vanno oltre lo scopo di
questa sezione. Fortunatamente, questo file necessita raramente di
essere modificato per server di posta standard.
Il file di configurazione principale di
sendmail può essere costruito
a partire da macro &man.m4.1; che definiscono le caratteristiche e il
comportamento di sendmail . Guarda
/usr/src/contrib/sendmail/cf/README per ulteriori
dettagli.
Quando modifichi questo file, devi riavviare &man.sendmail.8; per
attivare i cambiamenti.
/etc/mail/virtusertable
Il file virtusertable mappa indirizzi di posta
relativi a domini e caselle di posta virtuali in caselle di posta reali.
Queste caselle di posta possono essere locali, remote, alias definiti in
/etc/mail/aliases o file.
Esempio di Mappatura per la Posta di un Dominio Virtuale
root@example.com root
postmaster@example.com postmaster@noc.example.net
@example.com joe
Nell'esempio precedente, abbiamo una mappatura per il dominio
example.com . Questo file viene
processato dall'alto verso il basso fermandosi alla prima corrispondenza
trovata. Il primo elemento mappa root@example.com
nella casella di posta locale root . Il secondo
elemento mappa postmaster@example.com nella casella
di posta postmaster sull'host noc.example.net . Infine, se non sono state
trovate corrispondenze per example.com
fino a questo punto, verrà verificata l'ultima mappatura, che
corrisponde a tutti gli altri messaggi di posta indirizzati a qualche
utente di example.com .
Questo verrà mappato nella casella di posta locale
joe .
Andrew
Boothman
Scritto da
Gregory
Neil Shapiro
Informazioni prese da e-mail scritte da
Sostituzione del proprio Mail Transfer Agent
email
cambiare mta
Come già menzionato, l'MTA (Mail Transfer Agent, agente di
trasferimento della posta elettronica) installato di default su FreeBSD
è sendmail . Di conseguenza
sendmail è responsabile della tua posta
in partenza e di quella in arrivo.
Comunque, per vari motivi, alcuni amministratori necessitano di
cambiare l'MTA dei loro sistemi. Questi motivi spaziano dal voler
semplicemente provare un altro MTA all'aver bisogno di una caratteristica
o di un pacchetto specifico ritrovabile in un altro MTA. Fortunatamente,
per qualsiasi motivo, FreeBSD semplifica il processo di
sostituzione.
Installazione di un nuovo MTA
Hai un'ampia scelta di MTA utilizzabili. Un buon punto di partenza
è la FreeBSD Ports Collection dove
puoi trovarne molti. Naturalmente sei libero di usare qualunque
MTA proveniente da qualche sito, a condizione che tu riesca ad eseguirlo
sotto FreeBSD.
Inizia installando il tuo nuovo MTA. Una volta installato devi
valutare se realmente soddisfa le tue necessità, inoltre devi
avere la possibilità di configurare il tuo nuovo programma prima
che subentri a sendmail . Valutato questo,
devi essere sicuro che durante l'installazione del nuovo programma non
ci siano stati tentativi di sovrascrivere binari di sistema come
/usr/bin/sendmail . Altrimenti, il tuo nuovo
programma di posta è stato essenzialmente messo in
attività prima che tu l'abbia configurato.
Per cortesia fai riferimento alla documentazione dell'MTA che hai
scelto per informazioni su come configurarlo.
Disabilitazione di sendmail
La procedura usata per avviare sendmail
cambia significativamente tra la 4.5-RELEASE e la 4.6-RELEASE.
Di conseguenza, la procedura usata per disabilitarlo è
leggermente differente a seconda della versione di FreeBSD
utilizzata.
FreeBSD 4.5-STABLE prima del 4/4/2002 e precedenti (inclusa
4.5-RELEASE e precedenti)
Metti:
sendmail_enable="NO"
in /etc/rc.conf . In questo modo si
disabiliterà il servizio di ricezione della posta
di sendmail , ma se
/etc/mail/mailer.conf (vedi sotto) non viene
modificato, sendmail verrà ancora
usato per spedire e-mail.
FreeBSD 4.5-STABLE dopo il 4/4/2002 (inclusa 4.6-RELEASE e
successive)
Per disabilitare completamente sendmail
devi mettere
sendmail_enable="NONE"
in /etc/rc.conf.
Se disabiliti il servizio di consegna della posta di
sendmail in questo modo, è
importante che questo venga rimpiazzato con un altro sistema
di consegna della posta perfettamente funzionante. Se non lo farai,
le funzioni di sistema come &man.periodic.8; saranno incapaci di
inviare i loro risultati tramite e-mail come normalmente prevedono
di fare. Molte parti del tuo sistema potrebbero presupporre di
avere un sistema funzionante compatibile con
sendmail . Se le applicazioni continuano
a usare i binari di sendmail per tentare
di spedire e-mail dopo che tu l'hai disabilitato, la posta potrebbe
finire in una coda inattiva di sendmail ,
senza che venga mai consegnata.
Se vuoi solamente disabilitare il servizio di ricezione della
posta di sendmail , devi mettere
sendmail_enable="NO"
in /etc/rc.conf . Molte informazioni sulle
opzioni di avvio di sendmail sono
disponibili nella pagina man di &man.rc.sendmail.8;.
Esecuzione del nuovo MTA all'avvio
Hai due possibili metodi per eseguire il tuo nuovo MTA all'avvio,
a seconda della versione di FreeBSD utilizzata.
FreeBSD 4.5-STABLE prima del 11/4/2002 (inclusa 4.5-RELEASE e
precedenti)
Posiziona uno script in
/usr/local/etc/rc.d/ con estensione
.sh ed eseguibile da root .
Lo script deve accettare i parametri start e
stop . Nella fase di avvio di FreeBSD gli script
di sistema eseguiranno il comando
/usr/local/etc/rc.d/supermailer.sh start
che puoi anche usare per avviare manualmente il
server. Nella fase di chiusura di FreeBSD, gli script di sistema
useranno l'opzione stop , eseguendo il
comando
/usr/local/etc/rc.d/supermailer.sh stop
che puoi anche usare per arrestare manualmente il
server mentre il sistema è in funzione.
FreeBSD 4.5-STABLE dopo il 11/4/2002 (inclusa 4.6-RELEASE e
successive)
Con le versioni recenti di FreeBSD, puoi usare il metodo
precedente oppure puoi mettere
mta_start_script="nomefile"
in /etc/rc.conf , dove
nomefile è il nome dello script
che vuoi eseguire all'avvio per avviare il tuo MTA.
Sostituzione di sendmail come programma
di posta di default del sistema
sendmail è così
onnipresente come programma standard su sistemi &unix; che alcuni
programmi lo suppongono già installato e configurato. Per questa
ragione, molti degli altri MTA forniscono la loro compatibile
implementazione dell'interfaccia a riga di comando di
sendmail ; questo agevola il loro utilizzo
come sostituti drop-in
di
sendmail .
Quindi, se usi un altro programma di posta, dovrai assicurarti
che i programmi che tentano di eseguire i binari standard di
sendmail come
/usr/bin/sendmail in realtà eseguano
il programma di posta da te scelto. Fortunatamente, FreeBSD fornisce
un meccanismo chiamato &man.mailwrapper.8; che fa questo lavoro per
te.
Quando sendmail è operativo,
dovresti vedere in /etc/mail/mailer.conf qualcosa
di simile a questo:
sendmail /usr/libexec/sendmail/sendmail
send-mail /usr/libexec/sendmail/sendmail
mailq /usr/libexec/sendmail/sendmail
newaliases /usr/libexec/sendmail/sendmail
hoststat /usr/libexec/sendmail/sendmail
purgestat /usr/libexec/sendmail/sendmail
Questo significa che quando uno di questi comandi
(come sendmail stesso) viene eseguito, in
realtà il sistema invoca una copia di mailwrapper di nome
sendmail , la quale esamina
mailer.conf ed esegue
/usr/libexec/sendmail/sendmail . Questo meccanismo
facilita la sostituzione dei binari che sono realmente eseguiti quando
vengono invocate queste funzioni di default di
sendmail .
Quindi se vuoi che
/usr/local/supermailer/bin/sendmail-compat sia
eseguito al posto di sendmail , devi
modificare /etc/mail/mailer.conf in questo
modo:
sendmail /usr/local/supermailer/bin/sendmail-compat
send-mail /usr/local/supermailer/bin/sendmail-compat
mailq /usr/local/supermailer/bin/mailq-compat
newaliases /usr/local/supermailer/bin/newaliases-compat
hoststat /usr/local/supermailer/bin/hoststat-compat
purgestat /usr/local/supermailer/bin/purgestat-compat
Conclusione
Una volta che hai configurato ogni cosa a tuo piacimento, devi
terminare i processi di sendmail di cui non
hai più bisogno e avviare i processi appartenenti al tuo nuovo
programma, oppure puoi semplicemente riavviare il sistema. Riavviando
il sistema avrai la possibilità di verificare se il sistema sia
stato configurato correttamente per eseguire il tuo nuovo MTA in modo
automatico all'avvio.
Risoluzione dei Problemi
email
risoluzione dei problemi
Perché devo usare nomi di dominio completi (FQDN) per gli
host del mio dominio?
Probabilmente ti accorgerai che l'host è effettivamente
in un dominio differente; per esempio, se sei in foo.bar.edu e desideri raggiungere un host
chiamato mumble appartenente al dominio bar.edu , dovrai riferirti a questo
tramite un nome di dominio completo, mumble.bar.edu , invece del solo
mumble .
BIND
Tradizionalmente, questo era permesso dai resolver BIND di
BSD. Tuttavia la versione corrente di
BIND equipaggiata con FreeBSD non
prevede più l'abbreviazione di default per nomi di dominio
non completi all'infuori del dominio in cui sei. Quindi l'host
mumble sarà giudicato come mumble.foo.bar.edu , oppure sarà
ricercato per il dominio radice.
Questo differisce dal comportamento precedente, dove la ricerca
continuava attraverso mumble.bar.edu , e mumble.edu . Dai un'occhiata all'RFC
1535 per i motivi per cui questa sia considerata una cattiva
pratica, o persino un buco di sicurezza.
Come buona soluzione al problema, puoi mettere la linea:
search foo.bar.edu bar.edu
al posto della precedente:
domain foo.bar.edu
nel tuo /etc/resolv.conf . Comunque, assicurati
che l'ordine di ricerca non oltrepassi il
confine tra amministrazione locale e pubblica
, come
definito nell'RFC 1535.
record MX
sendmail riporta l'errore
mail loops back to myself
La risposta è contenuta nelle FAQ di
sendmail come segue:
Ottengo messaggi di errore, come questo:
553 MX list for domain.net points back to relay.domain.net
554 <user@domain.net>... Local configuration error
Come posso risolvere questo problema?
Hai chiesto che la posta per il dominio (es., domain.net) sia inoltrata
a un host specifico (in questo caso, relay.domain.net) attraverso l'uso di
un record MX, ma la macchina di inoltro non si riconosce appartenente a
domain.net. Aggiungi domain.net in /etc/mail/local-host-names
[chiamato /etc/sendmail.cw nelle versioni precedenti alla 8.10]
(se stai usando FEATURE(use_cw_file)) oppure aggiungi Cw domain.net
in /etc/mail/sendmail.cf.
Le FAQ di sendmail possono essere
trovate su ed
è raccomandato leggerle se vuoi perfezionare
la tua configurazione di posta.
PPP
Come posso eseguire un server di posta su un host connesso in
dial-up tramite PPP?
Vuoi collegare ad Internet una macchina FreeBSD posta sulla tua
LAN. La macchina FreeBSD sarà un gateway di posta per la
LAN. La connessione PPP non è molto indicata per questo
scopo.
UUCP
record MX
Esistono almeno due modi per far questo. Un modo è
usare UUCP.
L'altro è trovare un server Internet a tempo pieno
che fornisca un servizio MX secondario per il tuo dominio.
Per esempio, se il dominio della tua società è
example.com e il tuo fornitore
di servizi Internet ha attivato example.net per fornire il servizio
MX secondario al tuo dominio, allora:
example.com. MX 10 example.com.
MX 20 example.net.
Solo un host deve essere specificato come ultimo
ricevente (aggiungi Cw example.com in
/etc/mail/sendmail.cf su example.com ).
Quando sendmail tenterà di consegnare
la posta proverà a connettersi alla tua connessione modem
(example.com ). Molto
probabilmente finirà in time out poiché non sei
online. In modo automatico sendmail
consegnerà la posta al server MX secondario, ad esempio il
tuo provider Internet (example.net ). Il server MX secondario
tenterà periodicamente di collegarsi al tuo host per
consegnare la posta all'host MX primario (example.com ).
Come script di login potresti usare qualcosa di simile a
questo:
#!/bin/sh
# Mettimi in /usr/local/bin/pppmyisp
( sleep 60 ; /usr/sbin/sendmail -q ) &
/usr/sbin/ppp -direct pppmyisp
Se hai intenzione di creare uno script di login separato per
un utente potresti usare sendmail -qRexample.com
nello script precedente. Questo forzerà a processare
immediatamente tutta la posta per example.com situata nella tua
coda.
Segue un'ulteriore sottigliezza della situazione:
Messaggio rubato dalla &a.isp;.
> forniamo l'MX secondario per un cliente. Il cliente si connette
> automaticamente ai nostri servizi molte volte al giorno per ottenere la
> posta per il suo MX primario (non chiamiamo il suo server quando arriva
> posta per il suo dominio). Il nostro sendmail processa la posta in coda
> ogni 30 minuti. Attualmente il cliente sta 30 minuti online per assicurarsi
> che tutta la posta vada all'MX primario.
>
> Esiste un comando che permetta di configurare sendmail in modo tale da
> spedire tutta la posta in quel momento? Naturalmente l'utente non ha
> privilegi di root sulla nostra macchina.
Nella sezione privacy flags
di sendmail.cf, c'è una
definizione Opgoaway,restrictqrun
Rimuovi restrictqrun per permettere a utenti non root di avviare l'elaborazione
della coda. Inoltre potresti risistemare gli MX. Noi siamo l'MX primario per i
nostri clienti come questo, e abbiamo definito:
# Se siamo il miglior MX per un host, prova direttamente invece di generare
# errori di configurazione locale.
OwTrue
In questo modo un server remoto consegnerà direttamente a te, senza
tentare di connettersi al cliente. Dopodiché tu spedisci al tuo cliente.
Funziona solamente con gli host
, quindi hai bisogno che il tuo
cliente chiami la sua macchina di posta customer.com
così come
nomehost.customer.com
nel DNS.
Basta mettere un record A nel DNS per customer.com
.
Perché continuo a ottenere l'errore Relaying
Denied quando spedisco posta da altri host?
Con l'installazione di default di FreeBSD,
sendmail viene configurato in modo tale
da permettere di spedire posta solamente dall'host sul quale
è in esecuzione. Per esempio, se c'è installato un
server POP , allora gli utenti saranno in grado di
controllare la posta da scuola, dal lavoro, o da altre postazioni
remote ma tuttavia non potranno inviare messaggi di posta
all'esterno da postazioni esterne. Tipicamente, pochi istanti dopo
il tentativo, verrà spedita una email da
MAILER-DAEMON con il messaggio di errore
5.7 Relaying Denied .
Esistono diversi modi per aggirare questo problema. La
soluzione più semplice è mettere il proprio
indirizzo assegnato dall'ISP nel file che contiene i domini
a cui viene permesso di effettuare il relay,
/etc/mail/relay-domains . Un modo veloce
per far questo può essere:
&prompt.root; echo "your.isp.example.com" > /etc/mail/relay-domains
Dopo aver creato o modificato questo file devi riavviare
sendmail . Questa soluzione è
ideale se sei un amministratore del server e non desideri
spedire posta localmente, o se vorresti usare un client/sistema
punta e clicca su un'altra macchina o perfino su un altro ISP.
Inoltre è molto utile se hai solo uno o due account
di posta configurati. Se ci sono molti indirizzi da aggiungere,
puoi semplicemente aprire questo file con il tuo editor di testo
preferito e aggiungere i domini, uno per riga:
your.isp.example.com
other.isp.example.net
users-isp.example.org
www.example.org
Ora l'invio della posta tramite il tuo sistema, da parte di
qualche host in lista (a condizione che l'utente abbia un account
sul tuo sistema), avrà successo. Questo è un buon
metodo per permettere agli utenti di spedire posta dal tuo sistema
in modo remoto senza dare la possibilità a qualcuno di
spedire SPAM tramite il tuo sistema.
Argomenti Avanzati
La seguente sezione tratta argomenti più complicati come
l'organizzazione e la configurazione della posta per tutto il tuo
dominio.
Configurazione di Base
email
configurazione
Dalla macchina FreeBSD, dovresti essere in grado di spedire posta a
host esterni a condizione di aver sistemato
/etc/resolv.conf o di avere in esecuzione un
proprio server dei nomi. Se vuoi che la posta per il tuo host sia
consegnata all'MTA (es., sendmail ) in
esecuzione sul tuo host FreeBSD, esistono due metodi per farlo:
Eseguire un proprio server dei nomi e avere un proprio dominio.
Per esempio, FreeBSD.org
Ricevere la posta direttamente sul tuo host. Questo viene fatto
consegnando la posta direttamente al nome DNS corrente della tua
macchina. Per esempio, example.FreeBSD.org .
SMTP
Indipendentemente dal metodo scelto, affinché la posta
possa essere consegnata direttamente al tuo host, devi avere un
indirizzo IP statico permanente (non un indirizzo dinamico, come avviene
nella maggior parte delle configurazioni dial-up di PPP). Se sei
dietro a un firewall, devi abilitare il traffico SMTP in entrata. Se
vuoi ricevere la posta direttamente sul tuo host, devi verificare una di
queste due cose:
record MX
Assicurati che il record MX (con il numero più basso)
relativo al tuo host nel tuo DNS punti all'indirizzo IP del tuo
host.
Assicurati che non ci siano record MX nel tuo DNS per il tuo
host.
Entrambi questi due metodi ti permettono di ricevere posta
direttamente sul tuo host.
Prova questi comandi:
&prompt.root; hostname
example.FreeBSD.org
&prompt.root; host example.FreeBSD.org
example.FreeBSD.org has address 204.216.27.XX
Se ottieni un risultato simile, l'invio diretto a
yourlogin@example.FreeBSD.org dovrebbe funzionare senza
problemi (assumendo che sendmail sia
correttamente in esecuzione su example.FreeBSD.org ).
Se invece vedi qualcosa di simile a questo:
&prompt.root; host example.FreeBSD.org
example.FreeBSD.org has address 204.216.27.XX
example.FreeBSD.org mail is handled (pri=10) by hub.FreeBSD.org
Tutta la posta spedita al tuo host (example.FreeBSD.org ) finirà per essere
raccolta su hub sotto lo stesso nome utente invece
di essere spedita direttamente al tuo host.
L'informazione precedente viene gestita dal tuo server DNS. Il
record DNS che riporta l'informazione di instradamento della posta
è l'elemento M ail
eX change. Se non esistono record MX, la posta
sarà consegnata direttamente all'host attraverso il suo
indirizzo IP.
L'elemento MX per freefall.FreeBSD.org
in passato assomigliava a questo:
freefall MX 30 mail.crl.net
freefall MX 40 agora.rdrop.com
freefall MX 10 freefall.FreeBSD.org
freefall MX 20 who.cdrom.com
Come puoi vedere, freefall aveva molti elementi MX.
Il numero MX più basso è l'host che, se disponibile,
riceve direttamente la posta; se per qualche ragione questo non è
accessibile, gli altri (qualche volta chiamati
MX di backup
) accettano i messaggi temporaneamente,
e li passano all'host attivo con numero inferiore, fino all'host
con il numero più basso.
I server MX alternativi dovrebbero avere connessioni Internet
indipendenti dalla propria al fine di risultare più utili.
Il tuo ISP o un tuo amico non dovrebbero avere problemi
a darti questo servizio.
Posta per il Tuo Dominio
Per organizzare un server di posta hai bisogno che la posta inviata
alle stazioni di lavoro sia ricevuta direttamente sul server di posta.
Sostanzialmente, hai bisogno di richiedere
che la posta
per i nomi host del tuo dominio (in questo caso *.FreeBSD.org ) sia deviata al server di posta in
modo tale che i tuoi utenti possono raccogliere la loro posta sul
server di posta principale.
DNS
Per rendere la vita più facile, dovrebbe esistere su
entrambe le macchine un account utente con lo stesso nome
utente . Usa &man.adduser.8; per farlo.
La macchina server di posta che utilizzerai deve essere
designata come la macchina che scambia la posta per tutte le postazioni
sulla rete. Questo viene realizzato attraverso la configurazione del
DNS in modo simile a quanto segue:
example.FreeBSD.org A 204.216.27.XX ; Stazione di lavoro
MX 10 hub.FreeBSD.org ; Server di posta
In questo modo la posta per la stazione di lavoro sarà
reindirizzata al server di posta senza preoccuparsi dove punti il
record A. La posta viene inviata all'host MX.
Non puoi effettuare queste modifiche da solo a meno che non hai in
esecuzione un tuo server DNS. Se non puoi eseguire un server DNS,
consulta il tuo ISP o chiunque ti fornisca il servizio DNS.
Se stai facendo dell'hosting di posta elettronica virtuale, le
seguenti informazioni ti torneranno utili. In questo esempio, assumiamo
che hai un cliente con un proprio dominio, in questo caso customer1.org , e vuoi che tutta la posta
per customer1.org sia spedita alla
tua macchina server di posta mail.myhost.com .
L'elemento nel tuo DNS dovrebbe assomigliare a questo:
customer1.org MX 10 mail.myhost.com
Non hai bisogno di un record A per customer1.org se vuoi solamente gestire
la posta per tale dominio
Sii consapevole che un ping su customer1.org non funzionerà se
non esiste un record A per tale dominio.
L'ultima cosa che devi fare è indicare a
sendmail , posto sulla tua macchina server,
per quali domini e/o host deve accettare posta. Esistono
differenti modi per farlo. I seguenti due funzionano entrambi:
Se usi FEATURE(use_cw_file) aggiungi gli host
al tuo file /etc/mail/local-host-names . Se usi
una versione di sendmail precedente
alla 8.10, il file da usare è
/etc/sendmail.cw .
Se usi la versione di sendmail 8.10
o superiore aggiungi la riga Cwyour.host.com al
tuo /etc/sendmail.cf o
/etc/mail/sendmail.cf .
SMTP con UUCP
La configurazione di sendmail di default
su FreeBSD è designata per siti che si collegano direttamente a
Internet. I siti che vogliono scambiarsi lo loro posta tramite
UUCP devono installare un altro file di configurazione di
sendmail .
Editare a mano il file /etc/mail/sendmail.cf
è materia da esperti. La versione 8 di
sendmail genera file di configurazione tramite
la preelaborazione di &man.m4.1;, dove l'attuale configurazione avviene
su un livello di astrazione più alto. I file di configurazione
di &man.m4.1; possono essere trovati sotto
/usr/src/usr.sbin/sendmail/cf .
Se non hai installato un completo albero dei sorgenti sul tuo sistema,
non importa, il materiale di configurazione di
sendmail è stato diviso in un separato
tarball di sorgenti. Assumendo che tu abbia il tuo CDROM dei sorgenti di
FreeBSD montato, esegui:
&prompt.root; cd /cdrom/src
&prompt.root; cat scontrib.?? | tar xzf - -C /usr/src/contrib/sendmail
Questo estrae solo alcune centinaia di kilobytes. Il file
README nella directory cf
può servire come introduzione di base alla configurazione
di &man.m4.1;.
Il miglior modo per supportare la consegna UUCP è usare la
caratteristica mailertable . Questa crea un database
che sendmail può usare per prendere le
decisioni di instradamento.
Prima di tutto, devi creare il tuo file .mc .
La directory /usr/src/usr.sbin/sendmail/cf/cf
contiene alcuni esempi. Assumendo che tu abbia chiamato il tuo file
foo.mc , tutto quello che devi fare per convertirlo
in un valido sendmail.cf è:
&prompt.root; cd /usr/src/usr.sbin/sendmail/cf/cf
&prompt.root; make foo.cf
&prompt.root; cp foo.cf /etc/mail/sendmail.cf
Un tipico file .mc potrebbe assomigliare a
questo:
VERSIONID(`Il tuo numero di versione ') OSTYPE(bsd4.4)
FEATURE(accept_unresolvable_domains)
FEATURE(nocanonify)
FEATURE(mailertable, `hash -o /etc/mail/mailertable')
define(`UUCP_RELAY', il.tuo.relay.uucp )
define(`UUCP_MAX_SIZE', 200000)
define(`confDONT_PROBE_INTERFACES')
MAILER(local)
MAILER(smtp)
MAILER(uucp)
Cw il.tuo.nome.host.alias
Cw iltuonodouucp.UUCP
Le righe contenenti le caratteristiche
accept_unresolvable_domains ,
nocanonify , and
confDONT_PROBE_INTERFACES impediscono l'uso del DNS
durante la consegna della posta. La clausola
UUCP_RELAY è necessaria per supportare la
consegna UUCP. Metti semplicemente un nome host di Internet che è
in grado di gestire indirizzi di pseudo-domini .UUCP; molto
probabilmente, metterai il relay del tuo ISP.
Una volta fatto questo, hai bisogno del file
/etc/mail/mailertable . Se hai solo un collegamento
per l'esterno che viene usato per tutta la tua posta, la seguente riga
sarà sufficiente:
#
# makemap hash /etc/mail/mailertable.db < /etc/mail/mailertable
. uucp-dom:il.tuo.relay.uucp
Un esempio più complesso potrebbe essere simile a
questo:
#
# makemap hash /etc/mail/mailertable.db < /etc/mail/mailertable
#
horus.interface-business.de uucp-dom:horus
.interface-business.de uucp-dom:if-bus
interface-business.de uucp-dom:if-bus
.heep.sax.de smtp8:%1
horus.UUCP uucp-dom:horus
if-bus.UUCP uucp-dom:if-bus
. uucp-dom:
Le prime tre righe gestiscono dei casi speciali dove la posta
indirizzata a quel dominio non dovrebbe essere spedita tramite
l'instradamento di default, ma piuttosto tramite alcuni UUCP di confine
al fine di accorciare
il percorso di consegna. La quarta
riga gestisce la posta per il dominio Ethernet locale la quale può
essere consegnata usando SMTP. Infine, gli UUCP di confine sono
menzionati con la notazione a pseudo-dominio .UUCP, per permettere a un
uucp-diconfine
!destinatario
di sovrascrivere le regole di default. L'ultima riga è sempre un
singolo punto, a cui corrisponde ogni altra cosa e che rappresenta la
consegna UUCP tramite l'UUCP di confine che viene usato come il tuo
gateway di posta universale verso il mondo. Tutti i nomi dei nodi dietro
alla parola uucp-dom: devono essere validi UUCP di
confine, come puoi verificare usando il comando
uuname .
Si ricorda che questo file deve essere convertito in un file database
DBM prima di essere usato. La riga di comando che realizza ciò
è messa come un commento in cima al file
mailertable .
Devi sempre eseguire quel comando ogni volta che modifichi il file
mailertable .
Ultimo suggerimento: se non sei sicuro che alcuni instradamenti di
posta potrebbero funzionare, ricordati l'opzione -bt
di sendmail . Questa avvia
sendmail in modalità test
indirizzo ; digita semplicemente 3,0 ,
seguito dall'indirizzo su cui vuoi verificare l'instradamento della posta.
L'ultima riga ti informa quale agente di posta interno è stato
utilizzato, quale host di destinazione questo agente contatterà, e
l'indirizzo (molto probabilmente tradotto). Lascia questa modalità
digitando
Ctrl
D
.
&prompt.user; sendmail -bt
ADDRESS TEST MODE (ruleset 3 NOT automatically invoked)
Enter <ruleset> <address>
> 3,0 foo@example.com
canonify input: foo @ example . com
...
parse returns: $# uucp-dom $@ your.uucp.relay $: foo < @ example . com . >
> ^D
Bill
Moran
Contributo di
Configurazione del sistema di posta solo per l'invio
Esistono molti casi in cui vorresti avere la possibilità di
inviare la posta attraverso un relay. Alcuni esempi sono:
Il tuo computer è una macchina desktop, tuttavia vorresti
essere in grado di usare programmi come &man.send-pr.1;. Per fare
ciò, dovresti usare il relay di posta del tuo ISP.
Il computer è un server che non gestisce localmente la
posta, ma demanda la gestione di tutta la posta ad un relay
inoltrandola in modo opportuno.
La maggior parte degli MTA sono in grado di
soddisfare questa particolare richiesta. Sfortunatamente, configurare
in modo opportuno un MTA standard affinchè
permetta solo l'inoltro della posta può essere un compito molto
oneroso. Usare applicazioni come sendmail e
postfix per questo fine risulta spesso troppo
eccessivo.
Inoltre, alcuni servizi di accesso a Internet prevedono nel contratto
l'impossibilità da parte del cliente di usare un server di
posta
.
Il modo più facile per colmare questa necessità è
installare il port mail/ssmtp .
Esegui i seguenti comandi come root :
&prompt.root; cd /usr/ports/mail/ssmtp
&prompt.root; make install replace clean
Una volta installato, il port mail/ssmtp può essere configurato con
quattro righe nel file
/usr/local/etc/ssmtp/ssmtp.conf :
root=il_tuo_indirizzo_di_posta_reale
mailhub=mail.esempio.com
rewriteDomain=esempio.com
hostname=_HOSTNAME_
Assicurati di usare il tuo indirizzo di posta per la variabile
root . Inserisci il server di posta di inoltro del
tuo ISP al posto di mail.esempio.com (alcuni
ISP lo chiamano come il server di posta in uscita
o il
server SMTP
).
Assicurati di disabilitare sendmail
settando sendmail_enable="NONE" in
/etc/rc.conf .
Il port mail/ssmtp ha altre
opzioni disponibili. Guarda il file di configurazione di esempio
/usr/local/etc/ssmtp e la pagina man di
ssmtp per alcuni esempi e maggiori
informazioni.
Configurando ssmtp in questo modo
permetterai ai programmi sul tuo computer che necessitano di spedire posta
di funzionare correttamente, senza violare le politiche del tuo ISP e
senza permettere che il tuo computer sia utilizzato per l'inoltro di
spam.
Uso della Posta con una Connessione Dialup
Se hai un indirizzo IP statico, non hai bisogno di adattare nulla alla
configurazione di default. Imposta come nome host il nome Internet che
ti è stato assegnato e sendmail
farà il resto.
Se hai un indirizzo IP assegnato in modo dinamico e usi una
connessione PPP dialup per Internet, allora probabilmente avrai una
casella di posta sul server di posta del tuo ISP. Assumiamo che il
dominio del tuo ISP sia example.net ,
che il tuo nome utente sia user , che hai chiamato
la tua macchina bsd.home , e che il tuo ISP
ti ha detto che puoi usare relay.example.net come relay per la posta.
Per ricevere la posta dalla tua casella, devi installare un agente
di ricupero. L'utility fetchmail è
una buona scelta poichè supporta diversi tipi di protocolli.
Questo programma è disponibile come package o dalla collezione dei
port (mail/fetchmail ).
Di solito, il tuo ISP fornirà
POP . Se stai usando PPP a livello
utente, puoi prelevare automaticamente la tua posta quando viene stabilita
una connessione a Internet mettendo la seguente riga in
/etc/ppp/ppp.linkup :
MYADDR:
!bg su user -c fetchmail
Se stai usando sendmail (come mostrato
sotto) per consegnare posta ad account non locali, probabilmente vorrai
che sendmail processi la tua coda di posta
non appena viene stabilita una connessione ad Internet. Per far questo,
metti il seguente comando dopo il comando fetchmail in
/etc/ppp/ppp.linkup .
!bg su user -c "sendmail -q"
Assumiamo che tu abbia un account per user su
bsd.home . Nella directory home di
user su bsd.home , crea
il file .fetchmailrc così composto:
poll example.net protocol pop3 fetchall pass MySecret
Questo file non dovrebbe essere leggibile da nessuno ad eccezione di
user poichè contiene la password
MySecret .
Per spedire la posta con il corretto header from: ,
devi indicare a sendmail di usare
user@example.net piuttosto che
user@bsd.home . Inoltre vorrai indicare a
sendmail di spedire tutta la posta tramite
relay.example.net , permettendo una veloce
trasmissione della posta.
Il seguente file .mc dovrebbe essere
sufficiente:
VERSIONID(`bsd.home.mc version 1.0')
OSTYPE(bsd4.4)dnl
FEATURE(nouucp)dnl
MAILER(local)dnl
MAILER(smtp)dnl
Cwlocalhost
Cwbsd.home
MASQUERADE_AS(`example.net')dnl
FEATURE(allmasquerade)dnl
FEATURE(masquerade_envelope)dnl
FEATURE(nocanonify)dnl
FEATURE(nodns)dnl
define(`SMART_HOST', `relay.example.net')
Dmbsd.home
define(`confDOMAIN_NAME',`bsd.home')dnl
define(`confDELIVERY_MODE',`deferred')dnl
Fai riferimento alla precedente sezione per i dettagli su come
trasformare questo file .mc nel file
sendmail.cf . Inoltre, non dimenticarti di riavviare
sendmail dopo aver aggiornato il file
sendmail.cf .
James
Gorham
Scritto da
Autenticazione SMTP
Avere un'Autenticazione SMTP operativa sul tuo
server di posta porta numerosi benefici. L'Autenticazione
SMTP aggiunge un ulteriore strato di sicurezza a
sendmail , e ha il vantaggio di dare agli
utenti mobili che cambiano host la possibilità di usare lo stesso
server di posta senza avere la necessità di riconfigurare ogni
volta i settaggi dei loro programmi client di posta.
Installa dai port security/cyrus-sasl . Puoi trovare questo
port in security/cyrus-sasl .
In fase di compilazione security/cyrus-sasl permette di scegliere
molte opzioni e, per il nostro scopo, assicurati di selezionare
l'opzione pwcheck .
Dopo aver installato security/cyrus-sasl , edita
/usr/local/lib/sasl/Sendmail.conf
(o crealo se non esiste) e aggiungi la seguente riga:
pwcheck_method: passwd
In questo modo si permetterà a
sendmail di autenticare gli utenti tramite
il proprio database passwd di FreeBSD. Questo
procedimento evita di creare un nuovo set di nomi utenti e password
per ogni utente che necessita di usare l'autenticazione
SMTP , mantenendo la password di login uguale alla
password di posta.
Ora aggiungi le seguenti righe in
/etc/make.conf :
SENDMAIL_CFLAGS=-I/usr/local/include/sasl1 -DSASL
SENDMAIL_LDFLAGS=-L/usr/local/lib
SENDMAIL_LDADD=-lsasl
Queste righe daranno, in fase di compilazione di
sendmail , le giuste opzioni di
configurazione per linkare a cyrus-sasl . Assicurati che cyrus-sasl sia installato prima di
ricompilare sendmail .
Ricompila sendmail eseguendo i
seguenti comandi:
&prompt.root; cd /usr/src/usr.sbin/sendmail
&prompt.root; make cleandir
&prompt.root; make obj
&prompt.root; make
&prompt.root; make install
Se /usr/src non ha subito enormi cambiamenti
e se le librerie condivise di cui si ha bisogno sono disponibili, la
compilazione di sendmail non dovrebbe
avere problemi.
Dopo aver compilato e reinstallato
sendmail , edita il tuo file
/etc/mail/freebsd.mc (o qualunque altro file che
usi come file .mc . Molti amministratori
preferiscono usare, per unicità, l'output di &man.hostname.1;
come nome del file .mc ). Aggiungi le seguenti
righe:
dnl set SASL options
TRUST_AUTH_MECH(`GSSAPI DIGEST-MD5 CRAM-MD5 LOGIN')dnl
define(`confAUTH_MECHANISMS', `GSSAPI DIGEST-MD5 CRAM-MD5 LOGIN')dnl
define(`confDEF_AUTH_INFO', `/etc/mail/auth-info')dnl
Queste opzioni configurano i vari metodi che
sendmail ha a disposizione per autenticare
gli utenti. Se vuoi usare un metodo diverso da
pwcheck , guarda la documentazione inclusa
nel package.
Per finire, esegui &man.make.1; in /etc/mail .
Questo eseguirà il tuo nuovo file .mc e
creerà un file .cf di nome
freebsd.cf (o con il nome che hai usato per il
file .mc ). Quindi esegui il comando
make install restart , che copierà il file in
sendmail.cf , e riavvierà correttamente
sendmail . Per maggiori informazioni su
questa procedura, dovresti prendere come riferimento
/etc/mail/Makefile .
Se tutto è andato per il verso giusto, dovresti essere in grado
di inviare un messaggio di prova dopo aver inserito le informazioni di
login nel programma client di posta. Per ulteriori indagini, setta il
LogLevel di sendmail a 13 e
guarda il file /var/log/maillog per eventuali
errori.
Potresti voler aggiungere le seguenti righe in
/etc/rc.conf in modo che questo servizio sia
attivo dopo ogni avvio del sistema:
sasl_pwcheck_enable="YES"
sasl_pwcheck_program="/usr/local/sbin/pwcheck"
Questo assicurerà l'inizializzazione
dell'SMTP_AUTH all'avvio del sistema.
Per ulteriori informazioni, guarda la pagina riguardante l'autenticazione
SMTP di
sendmail .
Marc
Silver
Contributo di
Mail User Agent
Mail User Agent
Un Mail User Agent (MUA ) è un'applicazione
che viene usata per inviare e ricevere la posta elettronica. Man mano
che la posta evolve
e diventa più complessa,
gli MUA diventano sempre più potenti nel modo
in cui essi interagiscono con la posta elettronica; ciò fornisce
agli utenti maggiori funzionalità e flessibilità.
&os; supporta svariati mail user agent, che possono essere facilmente
installati usando la FreeBSD Ports
Collection. Gli utenti possono scegliere tra client di posta
con un'interfaccia grafica come evolution o
balsa , client basati sulla console come
mutt , pine
e mail , oppure interfacce web utilizzate da alcune
grandi organizzazioni.
mail
&man.mail.1; è il Mail User Agent (MUA )
di default su &os;. Si tratta di un MUA basato sulla
console che offre tutte le funzionalità di base richieste per
inviare e ricevere messaggi di posta testuali, anche se è
limitato nelle capacità di gestione degli allegati, e può
solo supportare caselle di posta locali.
Sebbene mail non supporta in modo nativo
interazioni con server POP o IMAP ,
queste caselle di posta possono essere scaricate nel file
mbox locale usando un'applicazione come
fetchmail , che verrà discussa
più tardi in questo capitolo ().
Al fine di inviare o ricevere la posta, invoca semplicemente il
comando mail come nel seguente esempio:
&prompt.user; mail
I contenuti delle caselle di posta degli utenti in
/var/mail sono letti
automaticamente dall'utility mail . Se la casella
di posta è vuota, l'utility esce con un messaggio che indica che
non è stato trovato nessun messaggio di posta. Una volta che
la casella di posta è stata letta, viene avviata l'interfaccia
dell'applicazione, e vengono visualizzati una lista di messaggi.
I messaggi sono numerati in modo automatico, come nel seguente
esempio:
Mail version 8.1 6/6/93. Type ? for help.
"/var/mail/marcs": 3 messages 3 new
>N 1 root@localhost Mon Mar 8 14:05 14/510 "test"
N 2 root@localhost Mon Mar 8 14:05 14/509 "user account"
N 3 root@localhost Mon Mar 8 14:05 14/509 "sample"
I messaggi possono ora essere letti usando il comando
t di mail , seguito dal numero
del messaggio che si vuole visualizzare. In questo esempio, leggeremo
il primo messaggio di posta:
& t 1
Message 1:
From root@localhost Mon Mar 8 14:05:52 2004
X-Original-To: marcs@localhost
Delivered-To: marcs@localhost
To: marcs@localhost
Subject: test
Date: Mon, 8 Mar 2004 14:05:52 +0200 (SAST)
From: root@localhost (Charlie Root)
Questo è un messaggio di prova, per favore rispondi se lo ricevi.
Come puoi vedere nell'esempio precedente, il tasto
t visualizza il messaggio completo di tutte le sue
intestazioni (header). Per visualizzare ancora la lista dei messaggi,
puoi usare il tasto h .
Se il messaggio di posta richiede una replica, puoi usare
mail per rispondere, usando il tasto
R o r di mail .
Il tasto R dice a mail di rispondere
solamente al mittente del messaggio, mentre r replica
non solo al mittente, ma anche agli altri eventuali destinatari del
messaggio originario. Puoi anche impartire quei comandi con un
suffisso relativo al numero di messaggio per il quale intendi
rispondere. Fatto ciò, inserisci la tua risposta, segnalando la
fine del messaggio con un singolo punto (. ) su una
nuova linea. Ecco un esempio:
& R 1
To: root@localhost
Subject: Re: test
Thank you, I did get your email.
.
EOT
Per inviare un nuovo messaggio, puoi usare il tasto
m , seguito dall'indirizzo di posta elettronica del
destinatario. Puoi specificare più destinatari separando ogni
indirizzo da una virgola (, ). Quindi si inserisce
il soggetto del messaggio (il subject), seguito dal contenuto del
messaggio stesso. La fine del messaggio deve essere specificata da un
singolo punto (. ) su una nuova linea.
& mail root@localhost
Subject: Ho imparato ad usare mail
Ora posso inviare e ricevere posta usando mail ... :)
.
EOT
Anche se in mail , il comando ?
può essere usato per invocare l'help in linea, la pagina man
&man.mail.1; dovrebbe essere consultata per ottenere maggiori
informazioni.
Come menzionato in precedenza, il comando &man.mail.1; non
è stato originariamente progettato per gestire gli allegati, e
quindi il supporto per essi è proprio misero. Nuovi
MUA come mutt gestiscono
gli allegati in un modo più intelligente. Tuttavia se desideri
comunque usare il comando mail , dovresti
considerare l'uso del port converters/mpack .
mutt
mutt è un Mail User Agent leggero
ma molto potente, con caratteristiche eccellenti, alcune delle
quali sono:
Abilità nella gestione di thread di messaggi;
Supporto PGP per la firma digitale e per criptare i messaggi di
posta;
Supporto al MIME;
Supporto del formato Maildir;
Altamente personalizzabile.
Tutte queste caratteristiche fanno di
mutt uno dei maggiori user agent avanzati
oggi disponibili. Guarda per
maggiori informazioni su mutt .
La versione stabile di mutt può
essere installata usando il port mail/mutt , mentre la versione corrente
di sviluppo può essere installata tramite il port mail/mutt-devel . Una volta che il port
è stato installato, mutt può
essere avviato usando il seguente comando:
&prompt.user; mutt
mutt in modo automatico legge il
contenuto della casella di posta dell'utente in /var/mail/ e ne visualizza il contenuto.
Se non ci sono messaggi nella casella di posta dell'utente, allora
mutt si mette in attesa di comandi da parte
dell'utente. L'esempio qui sotto mostra mutt
che visualizza una lista di messaggi:
Per leggere un messaggio, selezionalo usando i tasti cursore, e
premi il tasto Invio . Segue un esempio di come
mutt visualizza un messaggio:
Come con il comando &man.mail.1;, mutt
permette agli utenti di rispondere al solo mittente del messaggio come
pure a tutti i suoi destinatari. Per rispondere solo al mittente
del messaggio, usa il tasto r . Per inviare una
risposta di gruppo, che invierà la risposta sia al mittente
originario sia a tutti i destinatari del messaggio, usa il tasto
g .
mutt si serve del comando &man.vi.1;
come editor per la creazione o risposta dei messaggi di posta
elettronica. Il tipo di editor può essere personalizzato
dall'utente creando o editando il proprio file di configurazione
.muttrc nella propria directory home e settando
in modo opportuno la variabile editor .
Per comporre un nuovo messaggio, premi il tasto m .
Dopo aver digitato un valido soggetto, mutt
avvierà &man.vi.1; con il quale comporre il corpo del messaggio.
Fatto ciò, salvando e uscendo da vi ,
mutt visualizzarà una schermata
riassuntiva del messaggio che sta per essere consegnato. Per inviare il
messaggio, premi il tasto y . Segue un esempio di una
schermata riassuntiva di un messaggio:
mutt contiene un ottimo help in linea,
che può essere accessibile nella maggior parte dei menù
digitando il tasto ? . Inoltre, in alcuni casi, nella
parte superiore delle finestra vengono elencati i tasti funzioni
principali.
pine
pine è rivolto agli utenti novizi,
tuttavia include alcune caratteristiche avanzate.
Il software pine ha avuto svariate
vulnerabilità remote scoperte in passato, che permettevano ad
attaccanti remoti di eseguire del codice arbitrario come se fossero
degli utenti locali del sistema, tramite l'invio di un messaggio di
posta preparato ad doc. Tutti questi noti
problemi sono stati rattoppati, ma il codice di
pine è stato scritto in un modo
insicuro e il Servizio di Sicurezza di &os; crede che probabilmente
esistono altre vulnerabilità non ancora scoperte o divulgate.
Installa pine a tuo rischio e
pericolo.
L'attuale versione di pine può
essere installata usando il port mail/pine4 . Una volta che il port è
stato installato, pine può essere
avviato con il comando seguente:
&prompt.user; pine
La prima volta che pine viene avviato
viene visualizza una pagina di presentazione con una breve introduzione,
e un sollecito del team di sviluppo di pine
ad inviare un messaggio anonimo che permette di constatare quanti sono
gli utenti che usano la loro applicazione. Per inviare questo messaggio
anonimo, premi Invio , oppure premi il tasto
E per uscire dalla presentazione senza inviare il
messaggio anonimo. Ecco un esempio della pagina di
presentazione:
All'utente viene quindi presentato il menù principale, che
può essere facilmente esplorato con i tasti cursore. Questo
menù principale fornisce le scorciatoie per comporre nuovi
messaggi di posta, per esplorare le directory di posta e perfino per
amministrare l'agenda degli indirizzi. Sotto al menù
principale, sono mostrati i tasti funzione utili per realizzare azioni
specifiche, attinenti all'attuale contesto d'uso.
La directory di default aperta da pine
è inbox . Per visualizzare
l'indice dei messaggi, premi il tasto I , o seleziona
l'opzione MESSAGE INDEX come da
esempio:
L'indice dei messaggi mostra i messaggi nella directory corrente,
e può essere esplorato con i tasti cursore. I messaggi
selezionati possono essere letti premendo il tasto
Invio .
Nello screenshot seguente, viene visualizzato un semplice messaggio
in pine . I tasti funzione sono visualizzati
come riferimento nella parte superiore della finestra. Un esempio di
uno di questi tasti funzioni è il tasto r ,
che dice al MUA di rispondere al messaggio
attualmente visualizzato.
In pine la risposta ad un messaggio viene
realizzata con l'editor pico , che è
installato di default con pine . L'utility
pico permette una semplice esplorazione del
messaggio ed è più permissivo con i nuovi utenti rispetto
a &man.vi.1; o &man.mail.1;. Una volta completata la risposta, il
messaggio può essere inviato con Ctrl X .
L'applicazione pine chiederà una
conferma.
pine può essere personalizzato
usando l'opzione SETUP del menù
principale. Consulta per maggiori
informazioni.
Marc
Silver
Contributo di
Usare fetchmail
usare fetchmail
fetchmail è un client
IMAP e POP super attrezzato che
da la possibilità agli utenti di scaricare automaticamente la posta
da server remoti IMAP e POP e di
salvarla nelle proprie caselle di posta locali; in questo modo la posta
è più accessibile. fetchmail
può essere installato usando il port mail/fetchmail , e offre diverse
caratteristiche, alcune delle quali sono:
Supporto dei protocolli POP3 ,
APOP , KPOP ,
IMAP , ETRN e
ODMR .
Capacità di inoltrare la posta usando
SMTP , permettendo di filtrare, inoltrare, e usare
la funzionalità alias come di consueto.
Può essere eseguito in modalità demone per
verificare in modo periodico la presenza di nuovi messaggi.
Può recuperare più caselle di posta e inoltrare
i relativi messaggi a diversi utenti locali, a seconda della sua
configurazione.
Benchè la spiegazione di tutte le caratteristiche di
fetchmail vada oltre lo scopo di questo
documento, verranno presentate alcune funzionalità di base.
fetchmail richiede un file di configurazione
.fetchmailrc , al fine di poter essere avviato in modo
corretto. Questo file include informazioni sui server come pure le
credenziali per il login. Data la natura sensibile del contenuto di
questo file, è consigliabile renderlo accessibile in sola lettura
dal proprietario, usando il seguente comando:
&prompt.user; chmod 600 .fetchmailrc
La seguente configurazione di .fetchmailrc serve
come esempio per scaricare una singola casella di posta usando
POP . Essa indica a
fetchmail di connettersi a example.com usando come nome utente
joesoap e come password XXX .
Questo esempio assume che l'utente joesoap è
anche un utente del sistema locale.
poll example.com protocol pop3 username "joesoap" password "XXX"
Il prossimo esempio si connette a più server
POP e IMAP e redirige i vari
messaggi a diversi nomi utenti locali quando necessario:
poll example.com proto pop3:
user "joesoap", with password "XXX", is "jsoap" here;
user "andrea", with password "XXXX";
poll example2.net proto imap:
user "john", with password "XXXXX", is "myth" here;
L'utility fetchmail può essere
eseguita in modalità demone con l'opzione -d ,
seguita da un intervallo (in secondi) in base al quale
fetchmail sonderà i server elencati nel
file .fetchmailrc . Il seguente esempio indica a
fetchmail di sondare i server ogni 60
secondi:
&prompt.user; fetchmail -d 60
Maggiori informazioni su fetchmail possono
essere trovate all'indirizzo .
Marc
Silver
Contributo di
Usare procmail
usare procmail
L'utility procmail è un'applicazione
molto potente usata per filtrare la posta in ingresso. Permette agli
utenti di definire delle regole
che sono confrontate con la
posta in ingresso per realizzare funzioni specifiche o per inoltrare la
posta ad una casella di posta alternativa e/o ad altri indirizzi di posta.
procmail può essere installato usando
il port mail/procmail . Una volta
installato, può essere integrato direttamente nella maggior parte
degli MTA ; consulta la documentazione del tuo
MTA per maggiori informazioni. Altrimenti,
procmail può essere integrato
aggiungendo la seguente linea nel file .forward nella
home directory dell'utente, potendo così utilizzare le
funzionalità di procmail :
"|exec /usr/local/bin/procmail || exit 75"
La seguente sezione mostra alcune regole base di
procmail , così come una breve
descrizione di ciò che fanno. Queste ed eventualmente altre
regole, devono essere inserite nel file .procmailrc ,
posto nella home directory dell'utente.
La maggior parte di queste regole possono essere trovate anche nella
pagina man di &man.procmailex.5;.
Per inoltrare la posta inviata da user@example.com
all'indirizzo di posta goodmail@example2.com :
:0
* ^From.*user@example.com
! goodmail@example2.com
Per inoltrare tutti i messaggi di posta con dimensioni inferiori a
1000 bytes verso l'indirizzo di posta esterno
goodmail@example2.com :
:0
* < 1000
! goodmail@example2.com
Per inoltrare tutta la posta inviata a
alternate@example.com in una casella di posta chiamata
alternate :
:0
* ^TOalternate@example.com
alternate
Per inviare tutti messaggi di posta con soggetto Spam
in /dev/null :
:0
^Subject:.*Spam
/dev/null
Ecco una ricetta utile che analizza i messaggi di posta in ingresso
delle liste di &os;.org e li posiziona
in base alla lista in una opportuna casella di posta:
:0
* ^Sender:.owner-freebsd-\/[^@]+@FreeBSD.ORG
{
LISTNAME=${MATCH}
:0
* LISTNAME??^\/[^@]+
FreeBSD-${MATCH}
}
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mirrors/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mirrors/chapter.sgml
index cf6bf50d9d..ea71515915 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mirrors/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mirrors/chapter.sgml
@@ -1,2745 +1,2768 @@
Ottenere FreeBSD
Editori di CDROM e DVD
Prodotti al Dettaglio Confezionati
FreeBSD è disponibile in confezioni (i CD di FreeBSD, del
software aggiuntivo, e la documentazione cartacea) presso svariati
rivenditori:
CompUSA
WWW:
Frys Electronics
WWW:
Set di CD e DVD
I set di CD e DVD di FreeBSD sono disponibili presso molti
rivenditori on-line:
Daemon News Mall
560 South State Street, Suite A2
Orem , UT 84058
Stati Uniti d'America
Telefono: +1 800 407-5170
Fax: +1 1 801 765-0877
Email: sales@bsdmall.com
WWW:
FreeBSD Mall, Inc.
3623 Sanford Street
Concord , CA 94520-1405
Stati Uniti d'America
Telefono: +1 925 674-0783
Fax: +1 925 674-0821
Email: info@freebsdmall.com
WWW:
FreeBSD Services Ltd
11 Lapwing Close
Bicester
OX26 6XR
Regno Unito
WWW:
Hinner EDV
St. Augustinus-Str. 10
D-81825 München
Germania
Telefono: (089) 428 419
WWW:
Ikarios
22-24 rue Voltaire
92000 Nanterre
Francia
WWW:
Ingram Micro
1600 E. St. Andrew Place
Santa Ana , CA 92705-4926
Stati Uniti d'America
Telefono: 1 (800) 456-8000
WWW:
JMC Software
Irlanda
Telefono: 353 1 6291282
WWW:
The Linux Emporium
Hilliard House, Lester Way
Wallingford
OX10 9TA
Regno Unito
Telefono: +44 1491 837010
Fax: +44 1491 837016
WWW:
Linux System Labs Australia
21 Ray Drive
Balwyn North
VIC - 3104
Australia
Telefono: +61 3 9857 5918
Fax: +61 3 9857 8974
WWW:
UNIXDVD.COM LTD
57 Primrose Avenue
Sheffield
S5 6FS
Regno Unito
WWW:
Distributori
Se sei un rivenditore e vuoi vendere i CDROM di FreeBSD, contatta
uno dei distributori seguenti:
Cylogistics
2672 Bayshore Parkway, Suite 610
Mountain View , CA 94043
Stati Uniti d'America
Telefono: +1 650 694-4949
Fax: +1 650 694-4953
Email: sales@cylogistics.com
WWW:
FreeBSD Services Ltd
11 Lapwing Close
Bicester
OX26 6XR
Regno Unito
WWW:
Kudzu, LLC
7375 Washington Ave. S.
Edina , MN 55439
Stati Uniti d'America
Telefono: +1 952 947-0822
Fax: +1 952 947-0876
Email: sales@kudzuenterprises.com
Navarre Corp
7400 49th Ave South
New Hope , MN 55428
Stati Uniti d'America
Telefono: +1 763 535-8333
Fax: +1 763 535-0341
WWW:
Siti FTP
I sorgenti ufficiali di FreeBSD sono disponibili via FTP anonimo da
una serie di siti mirror sparsi in tutto il mondo. Il sito è ben gestito
e permette un gran numero di connessioni, ma ti conviene probabilmente
trovare un sito mirror a te più vicino
(soprattutto
se decidi di configurare una sorta di sito mirror).
Il database dei siti
mirror di FreeBSD è più preciso della lista
contenuta in questo manuale, poichè ottiene le informazioni
direttamente dal DNS anziché affidarsi a una lista statica di
host.
Inoltre, FreeBSD è disponibile via FTP anonimo dai seguenti
siti mirror. Se decidi di procurarti FreeBSD via FTP anonimo, usa per
favore un sito a te vicino. I siti mirror elencati come Siti
Mirror Primari
hanno tipicamente l'intero archivio di
FreeBSD (tutte le versioni oggi disponibili per ognuna delle architetture)
ma probabilmente scaricherai più veloce da un sito che è nel
tuo stato. I siti di ogni stato contengono le versioni più recenti
per le architetture più popolari ma potrebbero non contenere
l'intero archivio di FreeBSD. Tutti i siti permettono l'accesso tramite
FTP anonimo e alcuni permettono l'accesso anche con altri metodi.
I metodi di accesso disponibili per ogni sito sono elencati per i siti di
ogni stato.
&chap.mirrors.ftp.inc;
CVS Anonimo
Introduzione
Il CVS Anonimo (anche conosciuto come anoncvs )
è una caratteristica del programma di utilità CVS
contenuto in FreeBSD che serve per sincronizzarsi con un deposito CVS
remoto (in gergo repository CVS). Tra le altre cose, permette agli
utenti di FreeBSD di realizzare, senza avere particolari permessi,
operazioni CVS in sola lettura su uno dei server anoncvs ufficiali del
progetto FreeBSD. Per utilizzarlo è sufficiente impostare la
variabile di ambiente CVSROOT facendola puntare al server
anoncvs appropriato, immettere la password anoncvs
con il
comando cvs login , e poi usare il comando &man.cvs.1
per accederci come se fosse un deposito locale.
Il comando cvs login memorizza le password
utilizzate per l'autenticazione con il server CVS in un file
chiamato .cvspass nella tua directory
HOME . Se questo file non esiste, potresti ricevere
un errore alla prima esecuzione di cvs login .
Crea un file .cvspass vuoto e riprova il
login.
Benché si possa dire che i servizi CVSup e anoncvs realizzino
sostanzialmente le stesse funzioni, ci sono vari particolari che possono
influenzare la scelta di un metodo di sincronizzazione piuttosto
dell'altro. Per dirla in breve, CVSup
è più efficiente nell'uso delle risorse di rete ed
è il più avanzato tecnicamente tra i due, ma tutto questo
ha un prezzo. Per usare CVSup , bisogna
installare e configurare un client speciale prima di poter scaricare
qualcosa, e si può scaricare solo blocchi piuttosto grossi che
CVSup chiama
collezioni .
Anoncvs , al contrario, può essere
usato per esaminare qualunque cosa a partire da un singolo file fino a
uno specifico programma (come ls o
grep ) specificando il nome del modulo CVS.
Ovviamente, anoncvs è adatto solo per
operazioni di sola lettura sul deposito CVS, quindi se hai intenzione
di supportare lo sviluppo locale in uno dei depositi condivisi del
progetto FreeBSD allora CVSup è in
realtà l'unica opzione.
Uso del CVS Anonimo
La configurazione di &man.cvs.1; per usare un deposito CVS Anonimo
è semplicemente una questione di impostare la variable di
ambiente CVSROOT affinché punti a uno dei server
anoncvs del progetto FreeBSD. Al momento della
stesura di questo testo sono disponibili i seguenti server:
- Stati Uniti d'America :
- :pserver:anoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs
- (Usa cvs login ed inserisci la password
- anoncvs
quando richiesta.)
+ Austria :
+ :pserver:anoncvs@anoncvs.at.FreeBSD.org:/home/ncvs
+ (Usa cvs login ed inserisci qualunque password
+ quando richiesta.)
+
+
+
+ Francia :
+ :pserver:anoncvs@anoncvs.fr.FreeBSD.org:/home/ncvs
+ (pserver (password anoncvs
), ssh (nessuna
+ password))
Germania :
:pserver:anoncvs@anoncvs.de.FreeBSD.org:/home/ncvs
(Usa cvs login ed inserisci la password
anoncvs
quando richiesta.)
Germania :
:pserver:anoncvs@anoncvs2.de.FreeBSD.org:/home/ncvs
(rsh, pserver, ssh, ssh/2022)
Giappone :
:pserver:anoncvs@anoncvs.jp.FreeBSD.org:/home/ncvs
(Usa cvs login ed inserisci la password
anoncvs
quando richiesta.)
- Austria :
- :pserver:anoncvs@anoncvs.at.FreeBSD.org:/home/ncvs
- (Usa cvs login ed inserisci una password
- qualunque quando richiesta.)
+ Svezia :
+ freebsdanoncvs@anoncvs.se.FreeBSD.org:/home/ncvs
+ (solo ssh - nessuna password)
- Francia :
- :pserver:anoncvs@anoncvs.fr.FreeBSD.org:/home/ncvs
- (pserver (password anoncvs
), ssh (nessuna
- password))
+ USA :
+ freebsdanoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs
+ (solo ssh - nessuna password)
Dato che CVS permette di estrarre (nel suo gergo: check
out
) qualsiasi versione dei sorgenti di FreeBSD che sia mai
esistita (o, in alcuni casi, che esisterà), è bene
familiarizzare con il parametro revisione (-r ) di
&man.cvs.1; e sapere quali valori può assumere nel deposito
del progetto FreeBSD.
Ci sono due tipi di tag, i tag di revisione e i tag di ramo. Un tag
di revisione fa riferimento ad una revisione specifica. Il suo
significato rimane lo stesso di giorno in giorno. Un tag di ramo,
d'altro canto, si riferisce sempre all'ultima revisione relativa a una
specifica linea di sviluppo. Dato che un tag di ramo non si riferisce
ad una revisione specifica, esso potrebbe avere un significato diverso
da un giorno con l'altro.
La contiene i tag di revisione che possono
essere interessanti per gli utenti. Tuttavia, nessuno di questi tag
è valido per la collezione dei port poichè questa non ha
revisioni multiple.
Quando specifichi un tag di ramo, normalmente ricevi l'ultima
versione dei file relativa a quella linea di sviluppo. Se vuoi ricevere
una versione precedente, puoi farlo specificando la data con il
parametro -D date . Si rimanda alla pagina man di
&man.cvs.1; per ulteriori dettagli.
Esempi
Benché sia consigliata un'attenta lettura della pagina man di
&man.cvs.1; prima di fare qualsiasi cosa, seguono alcuni veloci esempi
che spiegano in modo essenziale l'uso del CVS Anonimo:
Estrazione di Qualcosa dalla -CURRENT (&man.ls.1;) e poi
Cancellazione della Stessa:
&prompt.user; setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs
&prompt.user; cvs login
Alla richiesta, inserire la password anoncvs
.
&prompt.user; cvs co ls
&prompt.user; cvs release -d ls
&prompt.user; cvs logout
Estrazione della Versione di &man.ls.1; dal Ramo
3.X-STABLE:
&prompt.user; setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs
&prompt.user; cvs login
Alla richiesta, inserire la password anoncvs
.
&prompt.user; cvs co -rRELENG_3 ls
&prompt.user; cvs release -d ls
&prompt.user; cvs logout
Creazione di una Lista di Cambiamenti (come Diff Unificate) di
&man.ls.1;
&prompt.user; setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs
&prompt.user; cvs login
Alla richiesta, inserire la password anoncvs
.
&prompt.user; cvs rdiff -u -rRELENG_3_0_0_RELEASE -rRELENG_3_4_0_RELEASE ls
&prompt.user; cvs logout
Scoperta di Quali Altri Nomi di Moduli Possono Essere Usati:
&prompt.user; setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs
&prompt.user; cvs login
Alla richiesta, inserire la password anoncvs
.
&prompt.user; cvs co modules
&prompt.user; more modules/modules
&prompt.user; cvs release -d modules
&prompt.user; cvs logout
Altre Risorse
Le seguenti risorse addizionali possono essere utili
nell'apprendimento del CVS:
CVS
Tutorial dal Cal Poly.
CVS Home ,
la comunità di sviluppo e supporto del CVS.
CVSWeb
è l'interfaccia web di CVS relativa al progetto
FreeBSD.
Uso di CTM
CTM è un metodo per mantenere
sincronizzati un albero di directory remoto e uno centralizzato. È
stato sviluppato per l'albero dei sorgenti di FreeBSD, anche se con il
passare del tempo, altre persone lo hanno trovano utile per altri scopi.
A tutt'oggi esiste pochissima documentazione sul processo della creazione
delle delta, quindi contattate la mailing list &a.ctm-users.name; per
avere più informazioni e nel caso voleste usare
CTM per altri scopi.
Perché Dovrei Usare CTM ?
CTM fornisce una copia locale dell'albero
dei sorgenti di FreeBSD. Ci sono molte varietà
di
alberi disponibili. Che tu voglia seguire l'intero albero CVS o solo
uno dei rami, CTM può fornirti i dati
che ti servono. Se sei uno sviluppatore attivo di FreeBSD, ma hai una
connettività TCP/IP di bassa qualità o non esistente, o
semplicemente desideri ricevere le modifiche in modo automatico,
CTM fa al caso tuo. Riceverai fino a tre
delta giornaliere per i rami più attivi. Tuttavia, puoi
considerare che li puoi avere attraverso l'invio automatico di email.
Le dimensioni degli aggiornamenti sono sempre più piccole
possibile. Questi sono in genere meno di 5K, con occasionali (uno su
dieci) aggiornamenti da 10-50K e qualcuno più grande (100K o
più) di tanto in tanto.
Devi anche essere cosciente delle varie insidie relativi all'uso di
sorgenti in via di sviluppo e non provenienti da release pronte. Questo
è vero in particolare per i sorgenti current
(correnti). È raccomandata la lettura di Restare in current
con
FreeBSD.
Cosa Serve per l'Uso di CTM ?
Ti servono due cose: il programma CTM , e
le delta iniziali da dargli in pasto (per arrivare ai livelli della
current
).
Il programma CTM fa parte di FreeBSD fin
dalla release della versione 2.0 e, se hai una copia dei sorgenti
disponibile, risiede in
/usr/src/usr.sbin/ctm .
Se stai usando una versione di FreeBSD precedente alla release 2.0,
puoi recuperare i sorgenti attuali di CTM
direttamente da:
Le delta
da dare in pasto a
CTM si possono avere in due modi: tramite FTP
o email. Se puoi utilizzare FTP via Internet allora i seguenti siti
supportano l'accesso a CTM :
vedi anche la sezione mirror.
Entra via FTP nella directory giusta e, da lì, inizia col
trasferire il file README .
Se invece desideri ricevere le delta per email:
Iscriviti ad una delle liste di distribuzione di
CTM . &a.ctm-cvs-cur.name; supporta l'interno
albero CVS. &a.ctm-src-cur.name; supporta il ramo di sviluppo current.
&a.ctm-src-4.name; supporta il ramo della release 4.X, ecc. (Se non sai
come iscriverti a una lista, clicca sul nome della lista o raggiungi la
pagina &a.mailman.lists.link; e clicca sulla lista a cui ti vuoi
iscrivere. La pagina della lista dovrebbe contenere tutte le
informazioni necessarie per l'iscrizione.)
Quando inizierai a ricevere gli aggiornamenti
CTM via email, puoi usare il programma
ctm_rmail per scompattarli e per applicarli. In
realtà, se vuoi avere un processo completamente automizzato,
puoi usare il programma ctm_rmail direttamente in un
elemento di /etc/aliases . Esamina la pagina man di
ctm_rmail per maggiori dettagli.
Indipendentemente dal metodo che utilizzi per ricevere le delta di
CTM , dovresti iscriverti alla mailing list
&a.ctm-announce.name;. In futuro, questo sarà l'unico posto
dove saranno postati gli annunci riguardanti il funzionamento del
sistema CTM . Clicca sul nome della lista
e segui le istruzioni per iscriverti.
Uso di CTM per la Prima Volta
Prima che tu possa servirti delle delta di
CTM , hai bisogno di un punto di partenza dal
quale successivamente costruire le delta.
Innanzitutto dovresti determinare ciò che hai. Si può
iniziare da un directory vuota
. Devi usare una delta
iniziale Empty
per iniziare il tuo albero
CTM . Qualche volta può succedere che
una di queste delta iniziali
sia distribuita su un CD
per tua convenienza, ma comunque, questo generalmente non
avviene.
Poichè gli alberi sono molte decine di megabyte, puoi
iniziare da qualcosa che hai a portata di mano. Se hai un CD
di una release, puoi copiare o estrarre i sorgenti da lì. Questo
salverà un significativo trasferimento di dati.
Puoi riconoscere queste delta iniziali
dalla lettera
X preceduta da un numero (per esempio
src-cur.3210XEmpty.gz ). Il nome che segue la
lettera X corrisponde all'origine del tuo
seme
iniziale. Empty è una
directory vuota. Di solito una transizione base a partire da
Empty è prodotta ogni 100 delta. Strada
facendo, queste avranno grandi dimensioni! Le dimensioni comuni per le
delta XEmpty vanno dai 70 a 80 Megabyte di dati
compressi con gzip .
Una volta che ti sei procurato una delta base come punto di
partenza, avrai bisogno anche di tutte le delta successive aventi un
numero maggiore.
Uso di CTM nella Tua Vita
Quotidiana
Per applicare le delta, fai come segue:
&prompt.root; cd /where/ever/you/want/the/stuff
&prompt.root; ctm -v -v /where/you/store/your/deltas/src-xxx.*
CTM decifra le delta compresse tramite
il comando gzip , quindi non hai bisogno di
decomprimerle con gunzip , e ciò salva spazio
su disco.
Tranne in alcune circostanze, CTM non
toccherà il tuo albero. Per verificare una delta puoi usare
l'opzione -c e di fatto CTM
non toccherà il tuo albero; verificherà soltanto
l'integrità della delta e se questa può essere applicata
in modo pulito al tuo albero attuale.
Ci sono altre opzioni di CTM , guarda
la pagina man o ispeziona i sorgenti per maggiori dettagli.
Questo è davvero tutto ciò che devi sapere. Ogni
volta che ottieni una delta, esegui CTM per
aggiornare i tuoi sorgenti.
È meglio non rimuovere le delta che richiedono grandi tempi
di scaricamento. Nel caso succeda qualche disgrazia non dovrai
riscaricarle. Anche se hai solo dischetti floppy, considera l'uso di
fdwrite per crearne una copia.
Mantenimento delle Tue Modifiche Locali
Allo stesso modo di uno sviluppatore potresti voler sperimentare
delle modifiche nell'albero dei sorgenti.
CTM supporta le modifiche locali in modo
limitato: prima di verificare la presenza di un file
foo , esso cerca foo.ctm . Se
questo file esiste, CTM opererà su di
esso piuttosto che su foo .
Questo comportamento offre un semplice modo per mantenere le
modifiche locali: copia semplicemente il file che desideri modificare in
un file con lo stesso nome e suffisso .ctm .
Quindi puoi liberamente hackerare il codice, e
CTM manterrà aggiornato il file
.ctm .
Altre Opzioni Interessanti di
CTM
Scoprire con Precisione Ciò che Dovrebbe Essere
Aggiornato
Puoi determinare la lista delle modifiche che
CTM apporterà ai tuoi sorgenti
usando l'opzione -l di
CTM .
Questo è utile se vuoi mantenere dei log delle modifiche,
prima o dopo aver modificato in qualche modo i file, o solo
perchè ti senti un pò paranoico.
Creare dei Backup Prima di Aggiornare
Qualche volta potresti voler creare dei backup di tutti i file
che saranno modificati da un aggiornamento di
CTM .
Specificando l'opzione -B backup-file ,
CTM effettuerà il backup di tutti i
file che saranno modificati da una certa delta
CTM nel file
backup-file .
Limitare i File che Devono Essere Aggiornati
Qualche volta potresti volere restringere la portata di un certo
aggiornamento CTM , o potresti essere
interessato ad estrarre solo pochi file da una serie di delta.
Puoi controllare la lista dei file sui quali
CTM opererà specificando
un'espressione regolare usando le opzioni -e e
-x .
Per esempio, per estrarre una copia aggiornata del file
lib/libc/Makefile dalla tua collezione di delta
CTM , esegui i comandi seguenti:
&prompt.root; cd /dove/vuoi/estrarre/
&prompt.root; ctm -e '^lib/libc/Makefile' ~ctm/src-xxx.*
Per ogni file specificato in una delta
CTM , le opzioni -e e
-x sono applicate nello stesso ordine in cui
compaiono sulla riga di comando. Il file è processato da
CTM solo se risulta idoneo a tutte le
opzioni -e e -x ad esso
applicate.
Piani Futuri per CTM
I più importanti:
Usare qualche tipo di autenticazione nel sistema
CTM , in modo tale da permette
l'identificazione di aggiornamenti CTM
contraffatti.
Ripulire le opzioni di CTM , che
confondono e sono tutt'altro che intuitive.
Materiale Vario
Esiste una serie di delta per la collezione dei
ports , ma è ancora di poco interesse.
Mirror CTM
CTM/FreeBSD è disponibile via FTP
anonimo dai siti mirror seguenti. Se decidi di procurarti
CTM via FTP anonimo, per favore usa un sito
a te vicino.
In caso di problemi, contatta la mailing list
&a.ctm-users.name;.
California, Bay Area, sorgenti ufficiali
Sudafrica, server di backup per vecchie delta
Taiwan/R.O.C.
Se non trovi un mirror a te vicino o se il mirror è
incompleto, prova ad usare qualche motore di ricerca come alltheweb .
Uso di CVSup
Introduzione
CVSup è un pacchetto di software
per distribuire ed aggiornare alberi di sorgenti da un deposito centrale
CVS posto su un server remoto. I sorgenti di FreeBSD sono mantenuti in
un deposito CVS su una macchina centrale di sviluppo situata in
California. Con CVSup , gli utenti di FreeBSD
possono facilmente mantenere aggiornati i loro alberi di
sorgenti.
CVSup usa il cosiddetto modello ad
estrazione per aggiornare. In questo modello,
è compito del client chiedere al server gli aggiornamenti.
Il server attente passivamente le richieste di aggiornamento dai suoi
client. In questo modo tutti gli aggiornamenti sono incitati dal
client. Il server non invia mai degli aggiornamenti che non sono stati
richiesti. Gli utenti devono eseguire il client
CVSup manualmente per ottenere un
aggiornamento, oppure possono usare cron per eseguire
automaticamente queste operazioni secondo stabilite regole.
Il termine CVSup , scritto in quel modo,
si riferisce all'intero pacchetto di software. I suoi componenti
principali sono il client cvsup che viene eseguito
su ogni macchina degli utenti, e il server cvsupd che
viene eseguito su ogni sito mirror di FreeBSD.
Leggendo la documentazione di FreeBSD e le mailling list, potresti
notare dei riferimenti a sup .
Sup è il predecessore di
CVSup , e serviva per un simile scopo.
CVSup sostanzialmente è usato allo
stesso modo di sup e, di fatto, i suoi file
di configurazione sono compatibili con sup .
Sup non viene più utilizzato nel
progetto FreeBSD, poichè CVSup
è più veloce e più flessibile.
Installazione
Il modo più semplice per installare
CVSup è usare il package precompilato
net/cvsup della collezione dei package di FreeBSD.
Se preferisci costruire CVSup partendo dal
sorgente, allora puoi usare il port net/cvsup . Ma sei avvisato: il port
net/cvsup dipende dal sistema
Modula-3, che richiede una consistente quantità di tempo e di
spazio su disco per scaricarlo e costruirlo.
Se hai intenzione di usare CVSup su una
macchina sulla quale non sarà installato
&xfree86; , come su un server, assicurati di
usare il port che non include la GUI di
CVSup , ossia net/cvsup-without-gui .
Configurazione di CVSup
Il funzionamento di CVSup è
controllato da un file di configurazione chiamato
supfile . Esistono alcuni esempi di
supfile nella directory /usr/share/examples/cvsup/ .
Le informazioni contenute in un supfile
rispondono alle seguenti questioni relative a
CVSup :
Quali file vuoi
ricevere?
Quali versioni dei file
vuoi?
Da dove li vuoi
prelevare?
Dove li vuoi mettere sulla tua
macchina?
Dove vuoi memorizzare
gli stati dei file?
Nelle seguenti sezioni, costruiremo un tipico
supfile per rispondere a turno ad ognuna di queste
questioni. Incominciamo però col descrivere la struttura
globale di un supfile .
Un supfile è un file di testo. I
commenti iniziano con un # e si estendono fino alle
fine della riga. Le righe bianche e le righe che contengono solo
commenti sono ignorate.
Ogni altra riga descrive un insieme di file che l'utente vuole
ricevere. Una riga inizia con il nome di una collezione
,
un nome di un gruppo logico di file definiti dal server. Il nome della
collezione indica al server i file che vuoi ricevere. Dopo il nome
della collezione seguono zero o più campi, separati da spazi
bianchi. Questi campi rispondono alle questioni citate in precedenza.
Ci sono due tipi di campi: campo opzione e campo valore. Un campo
opzione consiste di una parola chiave a se stante, es.
delete o compress . Anche un campo
valore inizia con una parola chiave, ma questa è seguita dal
simbolo = , senza spazi bianchi intermedi, e da un
seconda parola. Ad esempio, release=cvs è un
campo valore.
Un supfile tipicamente specifica più di
un'unica collezione da ricevere. Un modo di strutturare un
supfile è specificare esplicitamente tutti i
campi rilevanti per ogni collezione. Tuttavia, ciò tende a
creare supfile troppo lunghi, e ciò è
scomodo poichè in un supfile la maggior
parte dei campi sono gli stessi per tutte le collezioni.
CVSup fornisce un meccanismo per aggirare
questi problemi. Le linee che iniziano con il nome speciale di
pseudo-collezione *default possono essere usate per
inizializzare opzioni e valori che saranno utilizzati come default per
le successive collezioni definite nel supfile .
Un valore di default può essere sovrascritto da una singola
collezione, specificando un valore diverso per la collezione stessa.
Inoltre i valori di default possono essere modificati in mezzo al
supfile tramite linee *default aggiuntive.
Con queste conoscenze, possiamo ora procedere alla costruzione
di un supfile per ricevere ed aggiornare l'albero
dei sorgenti della FreeBSD-CURRENT.
Quali file vuoi ricevere?
I file disponibili via CVSup sono
organizzati in gruppi chiamati collezioni
.
Le collezioni che sono disponibili sono descritte nella
prossima sezione. In questo
esempio, desideriamo ricevere per intero l'albero corrente dei
sorgenti del sistema FreeBSD. C'è un'unica e vasta
collezione src-all che ci permette di ricevere
tutto ciò. Come prima fase nella costruzione del nostro
supfile , dobbiamo semplicemente elencare le
collezioni, una per riga (in questo caso, c'è un'unica
riga):
src-all
Quali versioni dei file
vuoi?
Con CVSup , hai la possibilità
di ricevere qualsiasi versione dei sorgenti che sia mai esistita.
Questo è possibile poichè il server
cvsupd lavora direttamente sul deposito
CVS, che contiene tutte le versioni. Puoi specificare la versione
che vuoi usando i campi valori tag= e
date= .
Stai molto attento a specificare i campi
tag= in modo corretto. Alcuni tag sono validi
solo per certe collezioni di file. Se specifichi un tag non
corretto, CVSup cancellerà file
che tu non vorresti eliminare. In particolare, usa
solamente tag=. per le
collezioni ports-* .
Il campo tag= richiama un tag simbolico nel
deposito. Ci sono due tipi di tag, i tag di revisione e i tag di
ramo. Un tag di revisione fa riferimento ad una revisione
specifica. Il suo significato rimane lo stesso di giorno in giorno.
Un tag di ramo, d'altro canto, si riferisce sempre all'ultima
revisione relativa ad una specifica linea di sviluppo. Dato che un
tag di ramo non si riferisce ad una revisione specifica, esso
potrebbe avere un significato diverso da un giorno con
l'altro.
La contiene tag di ramo che potrebbero
interessare gli utenti. Quando si specifica un tag in un file di
configurazione di CVSup , esso dovrebbe
essere preceduto da tag=
(RELENG_4 diviene
tag=RELENG_4 ). Tieni presente che per la
collezione dei port è rilevante solo
tag=. .
Sii molto attento a digitare il nome del tag nel modo esatto.
CVSup non è in grado di
riconoscere tag errati. Se digiti in modo sbagliato un tag,
CVSup si comporterà come se tu
avessi specificato un tag valido che non riguarda nessun file.
In questo caso i tuoi sorgenti saranno eliminati.
Quando specifichi un tag di ramo, normalmente ricevi le ultime
versioni dei file di quella linea di sviluppo. Se vuoi ricevere
versioni precedenti, puoi specificare una data con il campo valore
date= . La pagina man di &man.cvsup.1; spiega come
farlo.
Nel nostro esempio, desideriamo ricevere FreeBSD-CURRENT.
Aggiungiamo questa riga all'inizio del nostro
supfile :
*default tag=.
C'è un importante caso speciale che entra in gioco se
non specifichi ne un campo tag= ne un campo
date= . In questo caso, ricevi i file RCS attuali
direttamente dal deposito CVS del server, invece di ricevere una
versione particolare. Gli sviluppatori in genere preferiscono
questa modalità di funzionamento. Mantenendo una copia del
deposito stesso sui loro sistemi, essi sono in grado di navigare
attraverso la storia delle revisioni e di esaminare le versioni
precedenti dei file. Comunque questo vantaggio è
realizzabile al costo di un ingente quantità di spazio su
disco.
Da dove li vuoi
prelevare?
Il campo host= indica a
cvsup da dove prelevare i suoi aggiornamenti.
Va bene uno qualunque dei siti mirror
di CVSup, anche se dovresti provare a selezionarne uno che
sia a te vicino nel ciberspazio. In questo esempio useremo un sito
di distribuzione di FreeBSD fittizio, cvsup666.FreeBSD.org :
*default host=cvsup666.FreeBSD.org
Devi cambiare l'host in uno che esiste realmente prima di
eseguire CVSup . Il settaggio dell'host
può essere sovrascritto su riga di comando eseguendo
cvsup con l'opzione -h
hostname .
Dove li vuoi mettere sulla tua
macchina?
Il campo prefix= indica a
cvsup dove mettere i file che riceve. In questo
esempio, metteremo i file sorgenti direttamente nel nostro albero
dei sorgenti, /usr/src . La directory
src è già implicita nelle
collezioni che vogliamo ricevere, quindi la corretta specifica
è questa:
*default prefix=/usr
Dove cvsup
dovrebbe mantenere i suoi file di stato?
Il client di CVSup mantiene certi
file di stato in ciò che è chiamata directory
base
. Questi file aiutano
CVSup a lavorare in modo più
efficace, mantenendo traccia di quali aggiornamenti sono stati
già ricevuti. Useremo la directory base standard,
/usr/local/etc/cvsup :
*default base=/usr/local/etc/cvsup
Questo settaggio è utilizzato di default se non viene
specificato nel supfile , e quindi in
realtà non abbiamo bisogno di inserire la riga
precedente.
Se la tua directory base non esiste, potrebbe essere una buona
idea crearla subito. Il client cvsup interrompe
l'esecuzione se la tua directory base non esiste.
Settaggi vari di supfile :
C'è un altro settaggio che normalmente deve essere
presente in un supfile :
*default release=cvs delete use-rel-suffix compress
release=cvs indica che il server dovrebbe
prendere le sue informazioni dal deposito CVS principale di FreeBSD.
In genere questa è la normalità, ma esistono altre
possibilità che vanno oltre lo scopo di questa
sezione.
delete dà a
CVSup il permesso di cancellare file.
Dovresti sempre specificare questa opzione, in modo che
CVSup possa mantenere il tuo albero dei
sorgenti del tutto aggiornato. CVSup
è attento nel cancellare solamente quei file dei quali
è responsabile. Altri file extra verranno lasciati
intatti.
use-rel-suffix è ... arcano. Se vuoi
realmente saperne di più, guarda la pagina man di
&man.cvsup.1;. Altrimenti, specificala senza preoccupartene
troppo.
compress abilita l'uso di una compressione
stile gzip sul canale di comunicazione. Se hai una connessione T1 o
più veloce, non dovresti usare la compressione.
Diversamente, può essere veramente d'aiuto.
Ricapitolazione di tutti settaggi:
Il supfile completo per il nostro esempio
è il seguente:
*default tag=.
*default host=cvsup666.FreeBSD.org
*default prefix=/usr
*default base=/usr/local/etc/cvsup
*default release=cvs delete use-rel-suffix compress
src-all
Il File refuse
Come menzionato in precedenza, CVSup
usa un modello ad estrazione . Sostanzialmente,
questo significa che ti connetti al server
CVSup , lui dice, Ecco ciò che
puoi scaricare ...
, ed il tuo client risponde OK,
prenderò questo, questo, questo e questo.
Nella
configurazione di default, il client CVSup
prenderà ogni file associato alla collezione e al tag che
hai specificato nel file di configurazione. Tuttavia, questo non
è sempre ciò che vuoi, specialmente se stai
sincronizzando gli alberi doc ,
ports , o www — molte
persone non sono in grado di leggere quattro o cinque lingue, e quindi
esse non hanno bisogno di scaricare i file di certe lingue. Se
stai sincronizzando con CVSup la collezione
dei port, puoi specificare collezioni individuali (es.,
ports-astrology ,
ports-biology , ecc. invece di specificare
semplicemente ports-all ). Tuttavia,
poichè gli alberi doc e
www non hanno collezioni per specifiche lingue,
devi usare una delle molte abili caratteristiche di
CVSup : il file
refuse .
Il file refuse sostanzialmente indica a
CVSup che non dovrebbe prendere ogni
singolo file da una collezione; in altre parole, esso dice al client
di rifiutare certi file dal server. Il file
refuse può essere trovato (o, se non ne
hai ancora uno, dovrebbe essere messo) in
base /sup/ .
base è definita nel tuo
supfile ; di default,
base è
/usr/local/etc/cvsup , e quindi di default il file
refuse è
/usr/local/etc/cvsup/sup/refuse .
Il file refuse ha veramente un formato molto
semplice; esso contiene semplicemente i nomi dei file o delle
directory che non desideri scaricare. Per esempio, se non parli altre
lingue oltre all'inglese e al tedesco, e non hai la necessità
di usare le applicazioni in lingua tedesca (e le applicazioni in altre
lingue, eccetto quella inglese), puoi mettere le seguenti righe nel
tuo file refuse :
ports/chinese
ports/french
ports/german
ports/hebrew
ports/hungarian
ports/japanese
ports/korean
ports/polish
ports/portuguese
ports/russian
ports/ukrainian
ports/vietnamese
doc/da_*
doc/de_*
doc/el_*
doc/es_*
doc/fr_*
doc/it_*
doc/ja_*
doc/nl_*
doc/no_*
doc/pl_*
doc/pt_*
doc/ru_*
doc/sr_*
doc/zh_*
e così via per altre lingue (puoi ottenere la lista
completa esplorando il deposito CVS di
FreeBSD ).
Con questa utile funzionalità, quegli utenti che hanno
una connessione lenta o pagano ogni minuto di connessione Internet
potranno risparmiare tempo prezioso poichè non dovranno
più scaricare file che non usano mai. Per maggiori dettagli
sul file refuse e su altre utili caratteristiche
di CVSup , guarda la sua pagina man.
Eseguire CVSup
Sei ora pronto per provare un aggiornamento. La riga di comando
per farlo è molto semplice:
&prompt.root; cvsup supfile
dove supfile
è naturalmente il nome del supfile che hai
creato. Assumendo che stai lavorando sotto X11,
cvsup visualizzarà una GUI con alcuni bottoni
adibiti ad operazioni usuali. Premi il bottone
go , e stai a guardare l'esecuzione.
Poichè in questo esempio stai aggiornando il tuo albero dei
sorgenti /usr/src , avrai bisogno di eseguire il
programma come root affinchè
cvsup abbia i permessi necessari per aggiornare i
tuoi file. Avendo appena creato il tuo file di configurazione, e non
avendo mai usato questo programma prima ad ora, tutto ciò
potrebbe renderti un pò nervoso. Esiste un semplice modo per
provare la sincronizzazione senza toccare i tuoi preziosi file. Crea
una directory vuota in qualche posto, e richiamala come argomento sulla
riga di comando:
&prompt.root; mkdir /var/tmp/dest
&prompt.root; cvsup supfile /var/tmp/dest
La directory che hai specificato sarà usata come directory
di destinazione per tutti gli aggiornamenti dei file.
CVSup esaminerà i tuoi file usuali in
/usr/src , ma non modificherà o
cencellerà alcuno di essi. Gli aggiornamenti dei file finiranno
invece in /var/tmp/dest/usr/src .
Inoltre CVSup lascerà intatta la sua
directory base contenente gli stati dei file quando viene eseguito in
questo modo. Le nuove versioni di questi file saranno scritte nella
directory specificata. A condizione che tu abbia l'accesso di lettura
in /usr/src , non hai bisogno di essere
root per realizzare questo tipo di giro di
prova.
Se non stai utilizzando X11 o se non ti piacciono le GUI,
dovresti aggiungere un paio di opzioni alla riga di comando quando
esegui cvsup :
&prompt.root; cvsup -g -L 2 supfile
L'opzione -g indica a
CVSup di non usare la sua GUI. Ciò
è automatico se non stai utilizzando X11, ma se lo stai facendo
allora la devi specificare.
L'opzione -L 2 indica a
CVSup di visualizzare i dettagli di tutti
gli aggiornamenti dei file che avvengono. Esistono tre livelli
di verbosità, da -L 0 a -L 2 .
Il default è 0, che significa silenzio totale eccetto per
i messaggi di errore.
Ci sono molte altre opzione disponibili. Per una breve lista di
esse, digita cvsup -H . Per una descrizione
più dettagliata, guarda la relativa pagina man.
Una volta che sei soddisfatto di come avvengono gli aggiornamenti,
puoi organizzare esecuzioni regolari di CVSup
usando &man.cron.8;. Ovviamente, non dovresti lasciare che
CVSup usi la sua GUI quando lo esegui tramite
&man.cron.8;.
Collezioni di File di CVSup
Le collezioni di file disponibili via
CVSup sono organizzate gerarchicamente.
Ci sono poche collezioni grandi, le quali sono divise in piccole
sotto-collezioni. Ricevere una grande collezione è equivalente
a ricevere ogni sua sotto-collezione. Le relazioni gerarchiche tra le
collezioni riflettono l'uso dell'identazione nella lista qui
sotto.
Le collezioni maggiormente usate sono src-all , e
ports-all . Le altre collezioni sono usate solo
da piccoli gruppi di persone per scopi speciali, e alcuni siti mirror
potrebbero non contenerle tutte.
cvs-all release=cvs
Il deposito CVS maestro di FreeBSD, incluso il codice di
crittografia.
distrib release=cvs
File relativi alla distribuzione e al mirroring di
FreeBSD.
doc-all release=cvs
Sorgenti del Manuale di FreeBSD e altra documentazione.
Questa collezione non include i file per il sito web di
FreeBSD.
ports-all release=cvs
La FreeBSD Ports Collection.
Se non vuoi aggiornare per intero
ports-all (l'interno albero dei port),
ma usare una delle sotto-collezioni listate qui sotto,
assicurati di aggiornare sempre la
sotto-collezione ports-base !
Ogni volta che qualcosa cambia nell'infrastruttura della
costruzione dei port rappresentata da
ports-base , è praticamente certo
che quei cambiamenti saranno usati dai port
reali
in un brevissimo arco di tempo.
Quindi, se aggiorni solo i port reali
e
questi usano alcune delle nuove caratteristiche,
c'è un'alta probabilità che la loro
costruzione fallirà con alcuni misteriosi messaggi
di errore. La primissima cosa da
fare in questi casi è assicurarsi che la propria
sotto-collezione ports-base sia
aggiornata.
ports-archivers
release=cvs
Applicazioni per l'archiviazione.
ports-astro release=cvs
Applicazioni riguardanti l'astronomia.
ports-audio release=cvs
Applicazioni di supporto all'audio.
ports-base release=cvs
L'infrastruttura della costruzione della
collezione dei port - vari file posti nelle
sottodirectory Mk/ e
Tools/ della directory
/usr/ports .
Per favore vedi l' importante
avvertimento qui sopra: dovresti
sempre aggiornare questa
sotto-collezione ogni volta che aggiorni qualche
pezzo della FreeBSD Ports Collection!
ports-benchmarks
release=cvs
Benchmark (applicazioni per valutare le
prestazioni del computer).
ports-biology release=cvs
Biologia.
ports-cad release=cvs
Applicazioni per la grafica computerizzata.
ports-chinese release=cvs
Supporto alla lingua cinese.
ports-comms release=cvs
Software per la comunicazione.
ports-converters
release=cvs
Convertitori di codici di caratteri.
ports-databases
release=cvs
Database.
ports-deskutils
release=cvs
Cose che erano utilizzate sulla scrivania prima
che i computer furono inventati.
ports-devel release=cvs
Utility per il development.
ports-dns release=cvs
Software relativo al DNS.
ports-editors release=cvs
Editor.
ports-emulators
release=cvs
Emulatori per altri sistemi operativi.
ports-finance release=cvs
Applicazioni finanziarie, di gestione delle spese
e simili.
ports-ftp release=cvs
Server e client FTP.
ports-games release=cvs
Giochi.
ports-german release=cvs
Supporto alla lingua tedesca.
ports-graphics release=cvs
Utilità per la grafica.
ports-hungarian
release=cvs
Supporto alla lingua ungherese.
ports-irc release=cvs
Utilità IRC (Internet Relay Chat).
ports-japanese release=cvs
Supporto alla lingua giapponese.
ports-java release=cvs
Utility &java;.
ports-korean release=cvs
Supporto alla lingua coreana.
ports-lang release=cvs
Linguaggi di programmazione.
ports-mail release=cvs
Software di posta.
ports-math release=cvs
Software per la computazione numerica.
ports-mbone release=cvs
Applicazioni MBone.
ports-misc release=cvs
Utility varie.
ports-multimedia
release=cvs
Software multimediale.
ports-net release=cvs
Software di rete.
ports-news release=cvs
Software per USENET.
ports-palm release=cvs
Software di supporto per i vari
Palm .
ports-polish release=cvs
Supporto alla lingua polacca.
ports-portuguese
release=cvs
Supporto alla lingua portoghese.
ports-print release=cvs
Software per la stampa.
ports-russian release=cvs
Supporto alla lingua russa.
ports-security release=cvs
Utility per la sicurezza.
ports-shells release=cvs
Shell a riga di comando.
ports-sysutils release=cvs
Utility di sistema.
ports-textproc release=cvs
Utility per la manipolazione del testo (non
include utility per la pubblicazione
computerizzata).
ports-vietnamese
release=cvs
Supporto alla lingua vietnamite.
ports-www release=cvs
Software relativo al World Wide Web.
ports-x11 release=cvs
Port per il supporto al sistema a finestre
X.
ports-x11-clocks
release=cvs
Orologi per X11.
ports-x11-fm release=cvs
Gestori di file per X11.
ports-x11-fonts
release=cvs
Font per X11 e relative utility.
ports-x11-toolkits
release=cvs
Cassette degli attrezzi per X11.
ports-x11-servers
Server X11.
ports-x11-wm
Gestori di finestre per X11.
src-all release=cvs
I sorgenti correnti di FreeBSD, incluso il codice di
crittografia.
src-base release=cvs
Vari file posti in
/usr/src .
src-bin release=cvs
Utility per l'utente in ambiente mono-utente
(/usr/src/bin ).
src-contrib release=cvs
Utility e librerie al di fuori del progetto
FreeBSD, sostanzialmente utilizzati senza modifiche
(/usr/src/contrib ).
src-crypto release=cvs
Utility e librerie per la crittografia al di fuori
del progetto FreeBSD, sostanzialmente utilizzati senza
modifiche
(/usr/src/crypto ).
src-eBones release=cvs
Kerberos e DES
(/usr/src/eBones ).
Non usati nell'attuale release di FreeBSD.
src-etc release=cvs
File di configurazione del sistema
(/usr/src/etc ).
src-games release=cvs
Giochi
(/usr/src/games ).
src-gnu release=cvs
Utility protette dalla licenza pubblica di GNU
(/usr/src/gnu ).
src-include release=cvs
File header
(/usr/src/include ).
src-kerberos5 release=cvs
Pacchetto di sicurezza Kerberos5
(/usr/src/kerberos5 ).
src-kerberosIV release=cvs
Pacchetto di sicurezza KerberosIV
(/usr/src/kerberosIV ).
src-lib release=cvs
Librerie
(/usr/src/lib ).
src-libexec release=cvs
Programmi di sistema normalmente eseguiti da altri
programmi
(/usr/src/libexec ).
src-release release=cvs
File richiesti per produrre una release di FreeBSD
(/usr/src/release ).
src-sbin release=cvs
Utility di sistema per la modalità
mono-utente
(/usr/src/sbin ).
src-secure release=cvs
Librerie e comandi per la crittografia
(/usr/src/secure ).
src-share release=cvs
File che possono essere condivisi tra sistemi
multipli (/usr/src/share ).
src-sys release=cvs
Il kernel
(/usr/src/sys ).
src-sys-crypto release=cvs
Codice di crittografia del kernel
(/usr/src/sys/crypto ).
src-tools release=cvs
Vari strumenti per il mantenimento di FreeBSD
(/usr/src/tools ).
src-usrbin release=cvs
Utility per l'utente
(/usr/src/usr.bin ).
src-usrsbin release=cvs
Utility di sistema
(/usr/src/usr.sbin ).
www release=cvs
I sorgenti per il sito web di FreeBSD.
distrib release=self
I file di configurazione del server
CVSup . Usati dai siti mirror
CVSup .
gnats release=current
Il database GNATS per tener traccia dei bug.
mail-archive release=current
Archivio delle mailing list di FreeBSD.
www release=current
I file pre-processati del sito web di FreeBSD (non i file
sorgenti). Usati dai siti mirror WWW.
Per Maggiori Informazioni
Per le FAQ ed altre informazioni di CVSup
vedere la pagina home
di CVSup .
La maggior parte delle discussioni su
CVSup inerenti a FreeBSD si svolgono sulla
&a.hackers;. In questa mailling list inoltre sono anche annunciate
nuove versioni del software, come pure sulla &a.announce;.
Questioni e resoconti di bug dovrebbero essere indirizzati
all'autore del programma cvsup-bugs@polstra.com .
Siti CVSup
I server CVSup per FreeBSD si trovano
ai seguenti siti:
&chap.mirrors.cvsup.inc;
Tag CVS
Quando ricevi o aggiorni dei sorgenti usando
cvs o CVSup devi
specificare un tag di revisione (un riferimento a una data).
Un tag di revisione si riferisce sia ad una particolare linea di
sviluppo di FreeBSD, sia ad un specifico periodo di tempo. I primi tipi
sono chiamati tag di ramo
, i secondi tag di
release
.
Tag di Ramo
Tutti, con l'eccezione di HEAD (che è
sempre un valido tag), sono relativi all'albero
src/ . Gli alberi ports/ ,
doc/ , e www/ non sono
ramificati.
HEAD
Nome simbolico per la linea di sviluppo corrente,
FreeBSD-CURRENT. È anche il tag di default se nessun tag
di revisione è specificato.
In CVSup , questo tag è
rappresentato dal simbolo . .
In CVS, questo è il settaggio di default se nessun
tag di revisione è stato specificato. In genere
non è una buona idea aggiornare i
sorgenti a CURRENT su una macchina STABLE, a meno che sai cosa
stai facendo.
RELENG_5_2
Il ramo di release per FreeBSD-5.2 e FreeBSD-5.2.1, usato solo
per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.
RELENG_5_1
Il ramo di release per FreeBSD-5.1, usato solo per
aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.
RELENG_5_0
Il ramo di release per FreeBSD-5.0, usato solo per
aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.
RELENG_4
La linea di sviluppo per FreeBSD-4.X, anche conosciuta come
FreeBSD-STABLE.
+
+ RELENG_4_10
+
+
+ Il ramo di release per FreeBSD-4.10, usato solo per
+ aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
+ cruciali.
+
+
+
RELENG_4_9
Il ramo di release per FreeBSD-4.9, usato solo per
aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.
RELENG_4_8
Il ramo di release per FreeBSD-4.8, usato solo per
aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.
RELENG_4_7
Il ramo di release per FreeBSD-4.7, usato solo per
aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.
RELENG_4_6
Il ramo di release per FreeBSD-4.6 e FreeBSD-4.6.2, usato solo
per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.
RELENG_4_5
Il ramo di release per FreeBSD-4.5, usato solo per
aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.
RELENG_4_4
Il ramo di release per FreeBSD-4.4, usato solo per
aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.
RELENG_4_3
Il ramo di release per FreeBSD-4.3, usato solo per
aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.
RELENG_3
La line di sviluppo per FreeBSD-3.X, anche conosciuta come
3.X-STABLE.
RELENG_2_2
La linea di sviluppo per FreeBSD-2.2.X, anche conosciuta come
2.2-STABLE. Questo ramo è per la maggior parte
obsoleto.
Tag di Release
Questi tag sono relativi all'albero di FreeBSD
src/ (e agli alberi ports/ ,
doc/ , e www/ ) in un
determinato periodo, quando è stata rilasciata una certa
versione di FreeBSD.
+
+ RELENG_4_10_0_RELEASE
+
+
+ FreeBSD 4.10
+
+
+
RELENG_5_2_1_RELEASE
FreeBSD 5.2.1
RELENG_5_2_0_RELEASE
FreeBSD 5.2
RELENG_4_9_0_RELEASE
FreeBSD 4.9
RELENG_5_1_0_RELEASE
FreeBSD 5.1
RELENG_4_8_0_RELEASE
FreeBSD 4.8
RELENG_5_0_0_RELEASE
FreeBSD 5.0
RELENG_4_7_0_RELEASE
FreeBSD 4.7
RELENG_4_6_2_RELEASE
FreeBSD 4.6.2
RELENG_4_6_1_RELEASE
FreeBSD 4.6.1
RELENG_4_6_0_RELEASE
FreeBSD 4.6
RELENG_4_5_0_RELEASE
FreeBSD 4.5
RELENG_4_4_0_RELEASE
FreeBSD 4.4
RELENG_4_3_0_RELEASE
FreeBSD 4.3
RELENG_4_2_0_RELEASE
FreeBSD 4.2
RELENG_4_1_1_RELEASE
FreeBSD 4.1.1
RELENG_4_1_0_RELEASE
FreeBSD 4.1
RELENG_4_0_0_RELEASE
FreeBSD 4.0
RELENG_3_5_0_RELEASE
FreeBSD-3.5
RELENG_3_4_0_RELEASE
FreeBSD-3.4
RELENG_3_3_0_RELEASE
FreeBSD-3.3
RELENG_3_2_0_RELEASE
FreeBSD-3.2
RELENG_3_1_0_RELEASE
FreeBSD-3.1
RELENG_3_0_0_RELEASE
FreeBSD-3.0
RELENG_2_2_8_RELEASE
FreeBSD-2.2.8
RELENG_2_2_7_RELEASE
FreeBSD-2.2.7
RELENG_2_2_6_RELEASE
FreeBSD-2.2.6
RELENG_2_2_5_RELEASE
FreeBSD-2.2.5
RELENG_2_2_2_RELEASE
FreeBSD-2.2.2
RELENG_2_2_1_RELEASE
FreeBSD-2.2.1
RELENG_2_2_0_RELEASE
FreeBSD-2.2.0
Siti AFS
I server AFS per FreeBSD sono in esecuzione nei seguenti siti:
Svezia
Il percorso dei file è:
/afs/stacken.kth.se/ftp/pub/FreeBSD/
stacken.kth.se # Stacken Computer Club, KTH, Svezia
130.237.234.43 #hot.stacken.kth.se
130.237.237.230 #fishburger.stacken.kth.se
130.237.234.3 #milko.stacken.kth.se
Il maintainer ftp@stacken.kth.se
Siti rsync
I seguenti siti rendono disponibile FreeBSD tramite il protocollo
rsync. L'utility rsync lavora nello stesso
modo del comando &man.rcp.1;, ma ha più opzioni e usa il protocollo
rsync per aggiornamenti remoti il quale trasferisce solo le differenze tra
i due set di file, e di conseguenza accelera fortemente la
sincronizzazione su rete. Questo è molto utile se hai un sito
mirror del server FTP di FreeBSD, o del deposito CVS. La suite
rsync è disponibile per molti sistemi
operativi e, su FreeBSD, puoi usare il port net/rsync o il rispettivo package.
Repubblica Ceca
rsync://ftp.cz.FreeBSD.org/
Collezioni disponibili:
ftp: Un mirror parziale del server FTP di FreeBSD.
FreeBSD: Un mirror completo del server FTP di
FreeBSD.
Germania
rsync://grappa.unix-ag.uni-kl.de/
Collezioni disponibili:
freebsd-cvs: Il completo deposito CVS di FreeBSD.
Questa macchina fa da mirror anche per il deposito CVS dei
progetti NetBSD e OpenBSD, tra gli altri.
Olanda
rsync://ftp.nl.FreeBSD.org/
Collezioni disponibili:
vol/3/freebsd-core: Un completo mirror del server FTP di
FreeBSD.
Regno Unito
rsync://rsync.mirror.ac.uk/
Collezioni disponibili:
ftp.FreeBSD.org: Un completo mirror del server FTP di
FreeBSD.
Stati Uniti d'America
rsync://ftp-master.FreeBSD.org/
Questo server può essere usato solo dai siti mirror
primari di FreeBSD.
Collezioni disponibili:
FreeBSD: L'archivio master del server FTP di FreeBSD.
acl: La lista master delle ACL di FreeBSD.
rsync://ftp13.FreeBSD.org/
Collezioni disponibili:
FreeBSD: Un completo mirror del server FTP di
FreeBSD.
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/multimedia/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/multimedia/chapter.sgml
index bbfdea6216..76ad21922a 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/multimedia/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/multimedia/chapter.sgml
@@ -1,1708 +1,1746 @@
Ross
Lippert
Scritto da
Multimedia
Sinossi
FreeBSD supporta una grande varietà di schede audio,
permettendoti di apprezzare un output di alta fedeltà dal tuo
computer. Questo include l'abilità di registrare e riprodurre
suoni nei formati MPEG Audio Layer 3 (MP3), WAV, ed Ogg Vorbis così
come in molti altri formati. La FreeBSD Ports Collection contiene inoltre
applicazioni che ti permettono di modificare l'audio registrato,
aggiungere effetti sonori, e controllare i dispositivi MIDI
collegati.
Con un po' di buona volontà nello sperimentare, FreeBSD
può supportare la riproduzione di file video e DVD. Il numero di
applicazioni per codificare, convertire, e riprodurre i vari formati
video è più limitato del numero delle applicazioni audio.
Per esempio nel momento in cui sto scrivendo, non esiste nella FreeBSD
Ports Collection una buona applicazione per ricodificare, che
potrebbe essere usata per la conversione tra diversi formati, come
c'è con audio/sox . Tuttavia,
il panorama software in quest'area sta rapidamente cambiando.
Questo capitolo descriverà i passi necessari per configurare la
tua scheda audio. La configurazione e l'installazione di
&xfree86; () si sono
già prese cura dei problemi hardware della tua scheda video,
sebbene ci possano essere delle ottimizzazioni da applicare per una
migliore riproduzione.
Dopo aver letto questo capitolo, saprai:
Come configurare il sistema in modo che la scheda audio venga
riconosciuta.
Metodi per verificare che la tua scheda funzioni, usando
applicazioni di esempio.
Come risolvere i problemi di configurazione audio.
Come riprodurre e codificare file MP3.
Come sono supportate le applicazioni video da
&xfree86; .
Alcuni port per riprodurre/codificare filmati che danno buoni
risultati.
Come riprodurre i DVD e i file .mpg e
.avi .
Come estrarre le informazioni da CD e DVD su file.
Come configurare una scheda TV.
Prima di leggere questo capitolo, dovresti:
Sapere come configurare e installare un nuovo
kernel ().
Per le sezioni sul video, si assume che &xfree86;
4.X (x11/XFree86-4 ) sia
stato installato. &xfree86; 3.X può
funzionare, ma non è stato testato con quello che è
descritto in questo capitolo. Se scopri che qualcosa descritto qui non
funziona con &xfree86; 3.X faccelo
sapere.
Provare a montare CD audio con il comando
&man.mount.8; produrrà un errore, come minimo, o un
kernel panic , alla peggio. Questi formati hanno
codifiche particolari che differiscono dal comune file system
ISO.
Moses
Moore
Contributo di
Configurazione della Scheda Audio
Riconoscimento del Proprio Dispositivo
PCI
ISA
schede audio
Prima di iniziare, dovresti conoscere il modello della scheda che
possiedi, il chip che utilizza, e se è una scheda PCI o ISA.
FreeBSD supporta una grande varietà di schede sia PCI che ISA.
Se non vedi la tua scheda nella lista seguente, controlla la pagina man
di &man.pcm.4;. Questa non è una lista completa; tuttavia,
comprende le schede più comuni.
Crystal 4237, 4236, 4232, 4231
Yamaha OPL-SAx
OPTi931
Ensoniq AudioPCI 1370/1371
ESS Solo-1/1E
NeoMagic 256AV/ZX
&soundblaster; Pro, 16, 32, AWE64, AWE128, Live
Creative ViBRA16
Advance Asound 100, 110, e Logic ALS120
ES 1868, 1869, 1879, 1888
Gravis UltraSound
Aureal Vortex 1 o 2
kernel
configurazione
Per usare il tuo dispositivo audio, dovrai caricare i driver
- corretti. Questo può essere fatto in due modi. Il metodo
- più semplice consiste semplicemente nel caricare un modulo nel
- kernel per la tua scheda audio con &man.kldload.8; che può
- essere fatto sia da linea di comando:
+ corretti. Il caricamento del driver del dispositivo può essere
+ fatto in due modi. Il metodo più semplice consiste semplicemente
+ nel caricare un modulo nel kernel per la tua scheda audio con
+ &man.kldload.8; che può essere fatto sia da linea di
+ comando:
&prompt.root; kldload snd_emu10k1.ko
sia aggiungendo la riga appropriata al file
/boot/defaults/loader.conf come questa:
snd_emu10k1_load="YES"
Questi esempi sono per la scheda audio Creative &soundblaster;
Live!. Altri moduli sonori disponibili sono elencati in
- /boot/loader.conf .
+ /boot/loader.conf . Se hai dei dubbi su quale
+ driver usare, potresti provare a caricare
+ snd_driver , un metadriver che carica i driver
+ più comuni in una sola volta, velocizzando la ricerca per il
+ driver corretto.
Alternativamente,
puoi compilare staticamente il supporto per la tua scheda audio nel
kernel. Le sezioni seguenti forniscono le informazioni di cui hai
bisogno per aggiungere il supporto al tuo hardware con questo metodo.
Per informazioni aggiuntive su come ricompilare il kernel, guarda il
.
Schede Audio Creative, Advance, e ESS
Se hai una delle suddette schede, dovrai aggiungere:
device pcm
al file di configurazione del kernel. Se hai una scheda ISA
PnP, dovrai aggiungere inoltre:
device sbc
Per una scheda ISA non PnP, aggiungi:
device pcm
device sbc0 at isa? port 0x220 irq 5 drq 1 flags 0x15
al file di configurazione del kernel. Le impostazioni appena
viste sono quelle di default. Potresti aver bisogno di cambiare IRQ
o altre impostazioni per identificare la tua scheda. Guarda la pagina
man di &man.sbc.4; per ulteriori informazioni.
La Sound Blaster Live non è supportata sotto
FreeBSD 4.0 senza l'uso di una patch, di cui questa sezione non
si occuperà. È consigliato l'aggiornamento all'ultima
-STABLE prima di provare ad usare questa scheda.
Schede Gravis UltraSound
Per una scheda ISA PnP, dovrai aggiungere:
device pcm
device gusc
al file di configurazione del kernel. Se hai una scheda ISA
non PnP, dovrai aggiungere:
device pcm
device gus0 at isa? port 0x220 irq 5 drq 1 flags 0x13
al file di configurazione del kernel. Potresti aver bisogno di
cambiare IRQ o altre impostazioni per identificare la tua scheda.
Guarda la pagina man di &man.gusc.4; per ulteriori
informazioni.
Schede Crystal Sound
Per le schede Crystal, dovrai aggiungere:
device pcm
device csa
al file di configurazione del kernel.
Supporto Generico
Per schede ISA o PCI PnP, dovrai aggiungere:
device pcm
al file di configurazione del kernel. Se hai una scheda audio
ISA non PnP che non ha un driver bridge, dovrai aggiungere:
device pcm0 at isa? irq 10 drq 1 flags 0x0
al file di configurazione del kernel. Potresti aver bisogno di
cambiare IRQ o altre impostazioni per identificare la tua
scheda.
Sonoro Integrato
Qualche sistema con dispositivi audio integrati nella scheda madre
può richiedere l'opzione seguente nella configurazione del
kernel:
options PNPBIOS
Se stai usando &os; 5.0 o successivi l'opzione
PNPBIOS non è necessaria. L'opzione
è stata rimossa e la funzionalità è ora sempre
abilitata.
Creazione e Test dei Dispositivi
dispositivi
Dopo aver riavviato, loggati e cerca il dispositivo nel file
/var/run/dmesg.boot , come mostrato qui
sotto:
&prompt.root; grep pcm /var/run/dmesg.boot
pcm0: <SB16 DSP 4.11> on sbc0
L'output del tuo sistema può essere differente. Se non
appare nessun dispositivo pcm , qualcosa
è andato storto in precedenza. Se questo accade, riguarda il
file di configurazione del kernel e assicurati di aver scelto il
dispositivo corretto. I problemi più comuni sono elencati nella
.
Se stai usando FreeBSD 5.0 o seguenti, puoi tranquillamente
saltare il resto di questa sezione. Queste versioni usano
&man.devfs.5; per creare automaticamente i dispositivi.
Se il precedente comando ha restituito
pcm0 , dovrai eseguire il seguente come
root :
&prompt.root; cd /dev
&prompt.root; sh MAKEDEV snd0
Se il comando ha restituito pcm1 , segui gli
stessi passi mostrati qui sopra, sostituendo
snd0 con snd1 .
I suddetti comandi non creeranno un
dispositivo /dev/snd !
MAKEDEV creerà un gruppo di dispositivi,
comprendente:
Dispositivo
Descrizione
/dev/audio
Dispositivo audio compatibile &sparc;
/dev/dsp
Dispositivo per la voce digitalizzata
/dev/dspW
Come /dev/dsp , ma con 16 bit per
canale
/dev/midi
Dispositivo per l'accesso midi in modalità
diretta
/dev/mixer
Dispositivo per il controllo del mixer
/dev/music
Interfaccia di secondo livello al sequenziatore
/dev/sequencer
Sequenziatore
/dev/pss
Interfaccia di dispositivo programmabile
Se tutto va bene, ora dovresti avere una scheda audio funzionante.
Se il tuo drive CD-ROM o DVD-ROM è collegato correttamente alla
scheda audio, puoi inserire un CD nel drive e riprodurlo con
&man.cdcontrol.1;:
&prompt.user; cdcontrol -f /dev/acd0c play 1
Varie applicazioni, come audio/workman offrono una migliore
interfaccia. Potresti voler installare una applicazione come
audio/mpg123 per ascoltare i file
audio MP3.
Problemi Comuni
dispositivi
I/O port
IRQ
DSP
Errore
Soluzione
unsupported subdevice XX
Non è stato creato correttamente qualche
dispositivo. Ripeti i precedenti passi.
sb_dspwr(XX) timed out
Non è stata impostata correttamente la porta
di I/O.
bad irq XX
È stato configurato erroneamente l'IRQ.
Assicurati che l'IRQ impostato e quello della scheda siano
gli stessi.
xxx: gus pcm not attached, out of
memory
Non c'è abbastanza memoria disponibile per
usare il dispositivo.
xxx: can't open /dev/dsp!
Controlla con fstat | grep dsp
se un'altra applicazione sta usando il dispositivo.
Esound e il supporto audio di
KDE sono famosi per creare
problemi.
Munish
Chopra
Contributo di
Utilizzo di Sorgenti Audio Multiple
È spesso desiderabile avere più sorgenti di audio che
siano in grado di suonare contemporaneamente, per esempio quando
esound o artsd non
supportano la condivisione del dispositivo audio con una certa
applicazione.
FreeBSD ti permette di fare questo attraverso i Virtual
Sound Channels , che possono essere impostati con
&man.sysctl.8;. I canali virtuali permettono di multiplexare i canali
di riproduzione della tua scheda audio mixando l'audio nel
kernel.
Per impostare il numero dei canali virtuali, ci sono due variabili
sysctl che, se sei l'utente root , possono essere
impostate così:
&prompt.root; sysctl hw.snd.pcm0.vchans=4
&prompt.root; sysctl hw.snd.maxautovchans=4
L'esempio qui sopra alloca quattro canali viruali, che è un
numero adatto all'uso di ogni giorno.
hw.snd.pcm0.vchans è il numero dei canali
virtuali che ha pcm0 , ed è configurabile
una volta che il dispositivo è collegato.
hw.snd.maxautovchans è il numero dei canali
virtuali che vengono dati a un nuovo dispositivo audio quando viene
collegato tramite &man.kldload.8;. Visto che il modulo
pcm può essere caricato
indipendentemente dai driver dell'hardware,
hw.snd.maxautovchans può contenere tanti
canali virtuali quanti ne verranno allocati successivamente ad ogni
dispositivo collegato.
Se non stai usando &man.devfs.5;, dovrai indirizzare la tua
applicazione su
/dev/dsp0 .x , dove
x va da 0 a 3 se
hw.snd.pcm.0.vchans è impostato a 4 come nel
precedente esempio. Su un sistema che usa &man.devfs.5;, questo
verrà fatto automaticamente in modo trasparente per
l'utente.
+
+
+
+
+
+ Josef
+
+ El-Rayes
+
+ Contributo di
+
+
+
+
+ Settare i Valori di Default per i Canali del Mixer
+
+ I valori di default per i diversi canali del mixer sono rigidamente
+ codificati nel codice sorgente del driver &man.pcm.4;. Ci sono svariate
+ applicazioni e demoni che permettono in automatico di settare il mixer
+ a valori prestabili, ma questa non è una soluzione pulita, noi
+ vogliamo avere dei valori di default a livello del driver. Questo
+ è realizzabile definendo i valori desiderati nel file
+ /boot/device.hints . Ad esempio:
+
+ hint.pcm.0.vol="100"
+
+ Questo imposterà il canale volume a un valore di default
+ di 100, non appena il modulo &man.pcm.4; sarà caricato.
+
+
+ Supportato solo da &os; 5.3 e superiori.
+
+
Chern
Lee
Contributo di
Audio MP3
Il formato MP3 (Audio MPEG Livello 3) raggiunge una qualità
audio vicina a quella dei CD, non lasciandoti motivi per non utilizzarlo
sulla tua workstation FreeBSD.
Lettori MP3
Da tempo, il più famoso lettore MP3 per
&xfree86; MP3 è
XMMS (X Multimedia System). Le skin per
Winamp possono essere usate con
XMMS visto che la GUI è praticamente
identica a quella di Winamp della Nullsoft.
XMMS ha inoltre supporto nativo ai
plug-in.
XMMS può essere installato dal
port o dal package multimedia/xmms .
L'interfaccia di XMMS è intuitiva,
comprende una lista di brani da eseguire, un equalizzatore grafico, ed
altro. Coloro che sono familiari con Winamp
troveranno XMMS semplice da usare.
Il port audio/mpg123 è
un lettore MP3 alternativo, da riga di comando.
mpg123 può essere eseguito
specificando il dispositivo audio e il nome del file MP3 sulla riga di
comando, come mostrato qui sotto:
&prompt.root; mpg123 -a /dev/dsp1.0 Foobar-GreatestHits.mp3
High Performance MPEG 1.0/2.0/2.5 Audio Player for Layer 1, 2 and 3.
Version 0.59r (1999/Jun/15). Written and copyrights by Michael Hipp.
Uses code from various people. See 'README' for more!
THIS SOFTWARE COMES WITH ABSOLUTELY NO WARRANTY! USE AT YOUR OWN RISK!
Playing MPEG stream from Foobar-GreatestHits.mp3 ...
MPEG 1.0 layer III, 128 kbit/s, 44100 Hz joint-stereo
/dev/dsp1.0 deve essere sostituito con il
dispositivo dsp presente sul tuo
sistema.
Estrazione delle Tracce Audio dei CD
Prima di codificare un CD o una traccia di CD in MP3, i dati audio
sul CD devono essere estratti sul disco fisso. Questo avviene copiando
direttamente i dati CDDA (CD Digital Audio) in file WAV.
Il tool cdda2wav , che fa parte della suite
sysutils/cdrtools , viene usato per
estrarre le informazioni audio dai CD e i dati associati.
Mentre il CD audio è nel lettore, può essere eseguito
il seguente comando (come root ) per estrarre un
intero CD in singoli (per traccia) file WAV:
&prompt.root; cdda2wav -D 0,1,0 -B
cdda2wav supporta anche i lettori CDROM
ATAPI (IDE). Per estrarre da un lettore IDE, specifica il nome del
dispositivo al posto nel numero dell'unità SCSI. Ad esempio, per
estrarre la traccia 7 dal lettore IDE:
&prompt.root; cdda2wav -D /dev/acd0a -t 7
Il -D 0,1,0
indica il dispositivo SCSI 0,1,0 , che
corrisponde all'output di cdrecord -scanbus .
Per estrarre tracce singole, usa l'opzione -t come
mostrato:
&prompt.root; cdda2wav -D 0,1,0 -t 7
Questo esempio estrae la settima traccia del CD audio. Per estrarre
una serie di tracce, per esempio dalla traccia uno alla sette, specifica
un intervallo:
&prompt.root; cdda2wav -D 0,1,0 -t 1+7
L'utility &man.dd.1; può anche essere usata per estrarre le
tracce audio dai drive ATAPI, leggi per maggiori informazioni su questa
possibilità.
Codifica in MP3
Al giorno d'oggi, il programma di codifica in mp3 da scegliere
è lame .
Lame può essere trovato in audio/lame nell'albero dei port.
Usando i file WAV estratti, il seguente comando convertirà
audio01.wav in
audio01.mp3 :
&prompt.root; lame -h -b 128 \
--tt "Titolo " \
--ta "Artista " \
--tl "Album " \
--ty "2002 " \
--tc "Estratto e codificato da Blah " \
--tg "Genere " \
audio01.wav audio01.mp3
128 kbits sembra essere il bitrate standard in uso per gli MP3.
Molti preferiscono la qualità maggiore dei 160, o 192.
Più alto è il bitrate, più spazio consumerà
l'MP3 risultante--ma la qualità sarà maggiore. L'opzione
-h attiva il modo qualità migliore ma un
po' più lento"
. Le opzioni che iniziano con
--t indicano i tag ID3, che solitamente contengono le
informazioni sulla canzone, da inserire all'interno del file MP3.
Ulteriori opzioni di codifica possono essere trovate consultando la
pagina man di lame.
Decodifica da MP3
Per masterizzare un CD audio partendo dagli MP3, questi ultimi
devono essere convertiti in un formato WAV non compresso. Sia
XMMS che mpg123
supportano l'output di un MP3 in un formato non compresso.
Scrittura su Disco con XMMS :
Avvia XMMS .
Clicca con il tasto destro sulla finestra per far comparire il
menu di XMMS .
Seleziona Preference sotto
Options .
Cambia l'Output Plugin in Disk Writer
Plugin
.
Premi Configure .
Inserisci (o scegli browse) la directory in cui salvare i file
decompressi.
Carica il file MP3 in XMMS come al
solito, con il volume al 100% e le impostazioni dell'equalizzatore
disattivate.
Premi Play —
XMMS apparirà come se stesse
riproducendo l'MP3, ma non si sentirà nessuna musica. Sta
riproducendo la musica su un file.
Assicurati di reimpostare l'Output Plugin di default come prima
per ascoltare nuovamente gli MP3.
Scrittura su stdout con mpg123 :
Esegui mpg123 -s audio01.mp3
> audio01.pcm
XMMS scrive un file nel formato WAV,
mentre mpg123 converte l'MP3 direttamente in
dati audio PCM. Entrambi questi formati possono essere usati con
cdrecord per creare CD audio.
Devi utilizzare PCM con &man.burncd.8;. Se usi file WAV, noterai un
breve ticchettio all'inizio di ogni traccia, questo suono è
l'intestazione del file WAV. Puoi semplicemente rimuovere
l'intestazione del file WAV con l'utility SoX
(può essere installata dal port o dal package audio/sox ):
&prompt.user; sox -t wav -r 44100 -s -w -c 2 track.wav track.raw
Leggi per ulteriori informazioni su
come usare un masterizzatore con FreeBSD.
Ross
Lippert
Contributo di
Riproduzione Video
La riproduzione video è un'area applicativa molto recente e
in rapido sviluppo. Sii paziente. Non tutto funzionerà
così facilmente come è stato per l'audio.
Prima di iniziare, dovresti conoscere il modello della scheda video
che possiedi e il chip che usa. Sebbene
&xfree86; supporti una vasta varietà di
schede video, poche offrono buone prestazioni in riproduzione.
Per ottenere una lista di estensioni supportate dall'X server con la tua
scheda usa il comando &man.xdpyinfo.1; mentre X11 sta girando.
È una buona idea avere un piccolo file MPEG che possa essere
trattato come un file di test per la valutazione di vari riproduttori e
opzioni. Visto che alcuni riproduttori di DVD cercheranno di default i
DVD in /dev/dvd , o hanno questo nome di dispositivo
codificato permanentemente al loro interno, potresti trovare utile creare
dei link simbolici al dispositivo corretto:
&prompt.root; ln -sf /dev/acd0 /dev/dvd
&prompt.root; ln -sf /dev/acd0 /dev/rdvd
Nota che, data la natura del &man.devfs.5;, i collegamenti creati a
mano come questi non rimarranno se riavvii il sistema. Per creare i
collegamenti simbolici automaticamente quando avvii il sistema, aggiungi
le seguenti righe in /etc/devfs.conf :
link acd0 dvd
link acd0 rdvd
Su FreeBSD 5.X, che usa &man.devfs.5; c'è un insieme di
link raccomandati leggermente diverso:
&prompt.root; ln -sf /dev/acd0c /dev/dvd
&prompt.root; ln -sf /dev/acd0c /dev/rdvd
In aggiunta, la decrittazione dei DVD, che richiede l'invocazione
di speciali funzioni dei DVD-ROM, richiede il permesso in scrittura sui
dispositivi DVD.
opzioni del kernel
options CPU_ENABLE_SSE
opzioni del kernel
options USER_LDT
Alcuni dei port discussi si basano sulle seguenti opzioni del kernel
per compilarsi correttamente. Prima di provare a compilarli, aggiungi
queste opzioni al file di configurazione del kernel, compila un nuovo
kernel, e riavvia:
option CPU_ENABLE_SSE
option USER_LDT
option USER_LDT non esiste su
&os; 5.X.
Per migliorare l'interfaccia della memoria condivisa di X11, è
consigliabile incrementare i valori di alcune variabili
&man.sysctl.8;:
kern.ipc.shmmax=67108864
kern.ipc.shmall=32768
Determinazione delle Capacità Video
XVideo
SDL
DGA
Ci sono molti modi possibili per visualizzare immagini e filmati con
X11. Quello che funzionerà meglio in pratica dipende in gran
parte dal tuo hardware. Ogni metodo descritto qui sotto avrà una
qualità variabile su hardware differente. In secondo luogo, il
rendering video in X11 è un argomento che sta ricevendo un sacco
di attenzione ultimamente, e con ogni nuova versione di
&xfree86; ci possono essere notevoli
miglioramenti.
Una lista di interfacce video comuni:
X11: normale output di X11 che usa la memoria condivisa.
XVideo: un'estensione all'interfaccia X11 che supporta grafica
e filmati in ogni oggetto X11 disegnabile.
SDL: Simple Directmedia Layer.
DGA: Direct Graphics Access.
SVGAlib: interfaccia di basso livello per la grafica da
console.
XVideo
&xfree86; 4.X ha un'estensione chiamata
XVideo (aka Xvideo, aka Xv, aka xv) che permette
di visualizzare grafica e filmati direttamente negli oggetti
disegnabili attraverso una speciale accelerazione.
Questa estensione fornisce una riproduzione di ottima qualità
anche su macchine poco potenti (per esempio sul mio portatile
PIII 400 Mhz).
Sfortunatamente, la lista di schede che supportano questa
caratteristica out of the box
è
attualmente:
3DFX Voodoo 3
&intel; i810 e i815
alcuni chip S3 (come il Savage/IX e il Savage/MX)
Se la tua scheda non è fra queste, non disperarti ancora.
&xfree86; 4.X aggiunge il supporto a nuove
schede con ogni release
Una nota famiglia di schede video con ottime prestazioni in
&xfree86; , nVidia, deve ancora
rilasciare le proprie specifiche sul supporto XVideo al team
&xfree86; . Potrà passare un po'
di tempo prima che &xfree86;
supporterà completamente XVideo per queste schede.
. Per controllare se l'estensione sta girando, usa
xvinfo :
&prompt.user; xvinfo
XVideo è supportato dalla tua scheda se il risultato
è simile a:
X-Video Extension version 2.2
screen #0
Adaptor #0: "Savage Streams Engine"
number of ports: 1
port base: 43
operations supported: PutImage
supported visuals:
depth 16, visualID 0x22
depth 16, visualID 0x23
number of attributes: 5
"XV_COLORKEY" (range 0 to 16777215)
client settable attribute
client gettable attribute (current value is 2110)
"XV_BRIGHTNESS" (range -128 to 127)
client settable attribute
client gettable attribute (current value is 0)
"XV_CONTRAST" (range 0 to 255)
client settable attribute
client gettable attribute (current value is 128)
"XV_SATURATION" (range 0 to 255)
client settable attribute
client gettable attribute (current value is 128)
"XV_HUE" (range -180 to 180)
client settable attribute
client gettable attribute (current value is 0)
maximum XvImage size: 1024 x 1024
Number of image formats: 7
id: 0x32595559 (YUY2)
guid: 59555932-0000-0010-8000-00aa00389b71
bits per pixel: 16
number of planes: 1
type: YUV (packed)
id: 0x32315659 (YV12)
guid: 59563132-0000-0010-8000-00aa00389b71
bits per pixel: 12
number of planes: 3
type: YUV (planar)
id: 0x30323449 (I420)
guid: 49343230-0000-0010-8000-00aa00389b71
bits per pixel: 12
number of planes: 3
type: YUV (planar)
id: 0x36315652 (RV16)
guid: 52563135-0000-0000-0000-000000000000
bits per pixel: 16
number of planes: 1
type: RGB (packed)
depth: 0
red, green, blue masks: 0x1f, 0x3e0, 0x7c00
id: 0x35315652 (RV15)
guid: 52563136-0000-0000-0000-000000000000
bits per pixel: 16
number of planes: 1
type: RGB (packed)
depth: 0
red, green, blue masks: 0x1f, 0x7e0, 0xf800
id: 0x31313259 (Y211)
guid: 59323131-0000-0010-8000-00aa00389b71
bits per pixel: 6
number of planes: 3
type: YUV (packed)
id: 0x0
guid: 00000000-0000-0000-0000-000000000000
bits per pixel: 0
number of planes: 0
type: RGB (packed)
depth: 1
red, green, blue masks: 0x0, 0x0, 0x0
Inoltre tieni presente che i formati elencati (YUV2, YUV12, ecc)
non sono presenti in tutte le implementazioni di XVideo e la loro
assenza può ostacolare alcuni programmi.
Se il risultato è:
X-Video Extension version 2.2
screen #0
no adaptors present
Allora XVideo probabilmente non è supportato per la tua
scheda.
Se XVideo non è supportato per la tua scheda, questo vuol
dire solamente che sarà più difficile soddisfare le
richieste computazionali per il rendering video. A seconda della tua
scheda video e del tuo processore, comunque, potresti essere ancora in
grado di avere un'esperienza soddisfacente. Dovrai probabilmente
dare un occhio ai modi per migliorare le prestazioni nella lettura
avanzata .
Simple Directmedia Layer
Il Simple Directmedia Layer, SDL, vuole essere un'interfaccia di
portabilità tra µsoft; Windows, BeOS, e &unix;, che possa
permettere di sviluppare applicazioni multi-piattaforma che facciano
buon uso di suoni e grafica. L'interfaccia SDL fornisce una
astrazione di basso livello all'hardware che può a volte
essere più efficiente dell'interfaccia X11.
L'SDL può essere trovata in devel/sdl12 .
Direct Graphics Access
Direct Graphics Access è un'estensione
&xfree86; che permette a un programma di
evitare il server X ed alterare direttamente il buffer video.
Siccome si basa su una mappatura di memoria a basso livello per
effettuare questa condivisione, i programmi che la usano devono
essere avviati da root .
L'estensione DGA può essere testata con &man.dga.1;.
Quando dga è in esecuzione, cambia i colori
del display ogni volta che viene premuto un tasto. Per uscire, premi
q .
Port e Package che Riguardano il Video
port video
package video
In questa sezione si discuterà del software disponibile
nella FreeBSD Port Collection che possono essere usati per
la riproduzione video. La sezione software sulla riproduzione video
è in continuo sviluppo, per cui le caratteristiche delle varie
applicazioni sono destinate a differire dalla descrizione che
segue.
In primo luogo, è importante sapere che molte delle
applicazioni video che girano su FreeBSD sono stati sviluppate come
applicazioni Linux. Molte di queste applicazioni sono ancora in fase
beta. Alcuni dei problemi che puoi incontrare con i package video su
FreeBSD comprendono:
Un'applicazione non riesce a riprodurre un file generato
da un'altra applicazione.
Un'applicazione non riesce a riprodurre un file che lei
stessa ha prodotto.
Lo stesso applicativo posto su due computer diversi,
ricompilato su ognuno dei due computer, riproduce lo stesso
file in modo diverso.
Da un filtro apparentemente banale quale il ridimensionamento
di un'immagine si ottenga un pessimo risultato derivato da una
routine di ridimensionamento bacata.
Un'applicazione che genera frequentemente file
core
.
La documentazione non viene installata con il port e può
essere trovata sul web o nella directory work del port.
Molte di queste applicazioni possono anche esibire
Linuxismi
. Ovvero, ci possono essere problemi risultanti
dal modo in cui le librerie standard sono state implementate nelle
distribuzioni Linux, o alcune modifiche al
kernel di Linux che sono state apportate dagli autori delle
applicazioni. Questi problemi possono non essere stati
notati e aggirati dal mantainer del port, e possono
portare comunque a problemi come questi:
L'uso di /proc/cpuinfo per riconoscere
le caratteristiche del processore.
Un uso errato dei thread che può portare un programma
a bloccare la propria esecuzione piuttosto che terminare
correttamente.
Software non ancora presente nella collezione dei port di
FreeBSD che è comunemente usato unitamente
all'applicazione.
A questo punto, gli sviluppatori di queste applicazioni sono stati
collaborativi con i maintainer dei port al fine di minimizzare la
ricerca di soluzioni necessarie al processo di porting.
MPlayer
MPlayer è stata sviluppata di
recente ed è un player in rapida evoluzione. Gli obbiettivi
degli sviluppatori di MPlayer sono la
velocità e la flessibilità su Linux e le altre famiglie
di &unix;. Il progetto è partito non appena il fondatore del
gruppo si stancò delle prestazioni degli altri riproduttori.
C'è chi dice che l'interfaccia grafica sia stata sacrificata
per un design essenziale. Tuttavia, una volta che si sono imparate
perfettamente le opzioni da riga di comando e le scorciatoie,
funziona decisamente bene.
Compilazione di MPlayer
MPlayer
compilazione
MPlayer è reperibile
sotto multimedia/mplayer .
MPlayer
effettua una serie di controlli sull'hardware durante il
processo di compilazione, che ha come risultato un binario
che non potrà essere considerato portabile da una
piattaforma ad un'altra. Questo è il motivo per cui
risulta importante compilarlo usando il port piuttosto che
il pacchetto contenente il binario.
Inoltre, ulteriori opzioni possono essere specificate nella riga di
comando di make , come descritto all'inizio della
compilazione.
&prompt.root; cd /usr/ports/multimedia/mplayer
&prompt.root; make
You can enable additional compilation optimizations
by defining WITH_OPTIMIZED_CFLAGS
You can enable GTK GUI by defining WITH_GUI.
You can enable DVD support by defining WITH_DVD.
You can enable SVGALIB support by defining WITH_SVGALIB.
You can enable VORBIS sound support by defining WITH_VORBIS.
You can enable XAnim DLL support by defining WITH_XANIM.
Se hai installato x11-toolkits/gtk12 , a questo punto si
potrà abilitare la compilazione della GUI. Altrimenti, non
vale la pena la fatica. Se si ha intenzione di vedere DVD
(possibilmente codificati in CSS) con
MPlayer si sarà
costretti ad abilitare l'opzione per il supporto DVD qui
La riproduzione non autorizzata di DVD è un grave
atto criminale in alcuni paesi. Controlla le leggi locali
prima di abilitare questa opzione.
. Alcune opzioni utili sono:
&prompt.root; make WITH_DVD=yes WITH_SVGALIB=yes
Al momento, il port MPlayer
creerà la sua documentazione in HTML e l'eseguibile
mplayer .
Sarà anche possibile compilare un codificatore,
mencoder , uno strumento utile per ricodificare i
video. Una modifica al Makefile lo rende
disponibile. È possibile che venga abilitato di default
nelle versioni successive del port.
La documentazione HTML di MPlayer
è molto istruttiva.
Qualora il lettore trovasse le informazioni sull'hardware e le
interfacce video in questo capitolo scarne, la documentazione di
MPlayer risulta essere un ottimo
supplemento.
Se si stanno cercando informazioni riguardo il supporto video sotto
&unix;, sarebbe utile trovare il tempo di leggere in modo preciso
la documentazione di MPlayer .
Utilizzo di MPlayer
MPlayer
utilizzo
Ogni utente che voglia usare MPlayer
deve creare la directory .mplayer sotto
la propria home. Per creare questa directory necessaria, puoi
digitare il seguente comando:
&prompt.user; cd /usr/ports/multimedia/mplayer
&prompt.user; make install-user
Le opzioni del comando mplayer sono elencate
nella pagina del manuale. Per qualunque altro dettaglio consulta
la documentazione HTML. In questa sezione, descriveremo solamente
alcuni degli usi più comuni.
Per riprodurre un file, ad esempio
testfile.avi , usando
una delle varie interfacce video usa l'opzione
-vo :
&prompt.user; mplayer -vo xv testfile.avi
&prompt.user; mplayer -vo sdl testfile.avi
&prompt.user; mplayer -vo x11 testfile.avi
&prompt.root; mplayer -vo dga testfile.avi
&prompt.root; mplayer -vo 'sdl:dga' testfile.avi
È utile provare tutte queste opzioni, considerando che le
prestazioni dipendono da svariati fattori e variano in modo
considerevole a seconda dell'hardware.
Per riprodurre un DVD, sostituisci
testfile.avi con l'opzione -dvd
N
DISPOSITIVO dove
N corrisponde al numero del titolo da
riprodurre
e DISPOSITIVO al
dispositivo che identifica il DVD-ROM. Per esempio, per riprodurre
il terzo titolo da /dev/dvd :
&prompt.root; mplayer -vo dga -dvd 3 /dev/dvd
Per interrompere, mettere in pausa, andare avanti e così
via, leggi l'elenco delle associazioni dei tasti, che
vengono elencati eseguendo mplayer -h o
consulta la pagina man.
Ulteriori opzioni utili per la riproduzione sono:
-fs -zoom che abilita la modalità schermo
intero e -framedrop che aiuta le
prestazioni.
Perchè la riga di comando di mplayer non diventi
eccessivamente lunga, l'utente può creare il file
.mplayer/config ed impostare lì i
valori predefiniti:
vo=xv
fs=yes
zoom=yes
In ultimo, è possibile usare mplayer
per estrarre una traccia DVD in un file .vob .
Per estrarre la seconda traccia dal DVD, digita questo:
&prompt.root; mplayer -dumpstream -dumpfile out.vob -dvd 2 /dev/dvd
Il file ottenuto, out.vob , sarà
in formato MPEG e potrà manipolato da un'altro programma
descritto in questa sezione.
mencoder
mencoder
Se hai scelto di installare mencoder quando
hai compilato MPlayer , sei avvisato che
è ancora un componente sperimentale. Prima di usare
mencoder è una buona
idea familiarizzare con le opzioni contenute nella
documentazione HTML. Esiste anche una pagina man, ma non
è utile senza la documentazione HTML. Esiste un numero
considerevole di modi per migliorare la qualità, un
bitrate più basso, cambiare codifica ed alcuni di
questi trucchi può fare la differenza tra prestazioni
più o meno accettabili. Di seguito un paio di esempi per
cominciare. Prima di tutto, una semplice copia:
&prompt.user; mencoder input.avi -oac copy -ovc copy -o output.avi
Combinazioni errate di opzioni da riga di comando possono
portare a file di output irriproducibili perfino con
mplayer .
Di conseguenza, se si vuole semplicemente estrarre una traccia,
usare l'opzione -dumpfile eseguendo
in mplayer .
Per convertire il file input.avi
in formato MPEG4 con l'audio codificato in MPEG3 (è
necessario audio/lame ):
&prompt.user; mencoder input.avi -oac mp3lame -lameopts br=192 \
-ovc lavc -lavcopts vcodec=mpeg4:vhq -o output.avi
Questo comando ha creato un file riproducibile con
mplayer e xine .
Il parametro input.avi può
essere sostituito con -dvd 1 /dev/dvd ed
eseguire il comando come root per
ricodificare il capitolo DVD direttamente. Poichè
si sarà certamente poco soddisfatti del risultato la prima
volta, è consigliato eseguire il dump del capitolo
e lavorare direttamente sul file.
Il Riproduttore Video xine
Il riproduttore video xine è un
progetto dagli ampi obiettivi e non solo l'essere una soluzione
unica per la riproduzione, ma anche una libreria di base
riutilizzabile ed un eseguibile modulare che possa essere
esteso con i plugin. È disponibile sia come pacchetto che
come port, sotto multimedia/xine .
xine
è ancora un pò rozzo, ma è chiaramente un buon
inizio.
In pratica, xine necessita sia di una
CPU veloce che di una scheda video veloce o il supporto per
l'estensione XVideo. L'interfaccia grafica è utilizzabile,
ma ancora mal disegnata.
Allo stato attuale, non ci sono moduli distribuiti con
xine che possano riprodurre DVD
codificati in CSS. Esistono distribuzioni di terze parti che
hanno moduli di questo genere già compilati, ma nessuno
di questi esiste nella FreeBSD Ports Collection.
Comparato con MPlayer ,
xine offre maggiori caratteristiche
all'utente ma, allo stesso tempo, non rende disponibile
all'utente un controllo più accurato. Il riproduttore video
xine funziona molto meglio sulle interfacce
XVideo.
Di default, xine si avvierà con
un'interfaccia grafica. Si possono quindi usare i menu per aprire
per aprire un file specifico:
&prompt.user; xine
Alternativamente, può essere invocato per aprire
direttamente un file senza l'interfaccia grafica, con il
comando:
&prompt.user; xine -g -p mymovie.avi
Le Utility transcode
Il software transcode non è un
riproduttore, piuttosto un insieme di strumenti per ricodificare file
.avi e .mpg . Con
transcode , si ha la possibilità di
unire file video, riparare file corrotti ed utilizzare strumenti
da riga di comando con interfaccie che utilizzano i flussi
stdin/stdout .
Così come MPlayer , anche
transcode è un software in
fase sperimentale che deve essere compilato usando il port
multimedia/transcode . Sono
disponibili parecchie opzioni da passare a make .
Io consiglio:
&prompt.root; make WITH_LIBMPEG2=yes
Se hai intenzione di installare multimedia/avifile , allora aggiungi
l'opzione WITH_AVIFILE alla riga di comando di
make , così come di seguito:
&prompt.root; make WITH_AVIFILE=yes WITH_LIBMPEG2=yes
Ecco due esempi di come usare transcode
per la conversione video che produce un output ridimensionato.
Il primo, codifica il risultato come un file openDIVX AVI,
mentre il secondo codifica nel formato MPEG, più
portabile.
&prompt.user; transcode -i input.vob -x vob -V -Z 320x240 \
-y opendivx -N 0x55 -o output.avi
&prompt.user; transcode -i input.vob -x vob -V -Z 320x240 \
-y mpeg -N 0x55 -o output.tmp
&prompt.user; tcmplex -o output.mpg -i output.tmp.m1v -p output.tmp.mpa -m 1
Esiste una pagina man per transcode ,
ma c'è poca documentazione sulle utility tc*
(come per esempio tcmplex ) che vengono installate.
Tuttavia, l'opzione a riga di comando -h può
sempre essere usata per avere delle brevi istruzioni d'uso del
comando.
In confronto, transcode gira molto
più lentamente rispetto a mencoder , ma
risulta essere un'ottima alternativa per produrre file in
formati più vari.
Si sa che gli MPEG creati con transcode funzionano
con &windows.media; Player ed Apple
&quicktime; , ad esempio.
Ulteriori Letture
I vari package di applicazioni video per FreeBSD si stanno
evolvendo rapidamente. È abbastanza possibile che in un futuro
vicino molti dei problemi discussi qui saranno risolti. Nel frattempo,
chiunque voglia ottenere il massimo dalle
capacità A/V di FreeBSD, dovrà unire alla meglio la
conoscenza che deriva dalle svariate FAQ e guide con l'uso di queste
poche applicazioni. Questa sezione esiste per fornire al lettore
indicazioni a queste informazioni aggiuntive.
La Documentazione
di MPlayer è molto istruttiva sul piano tecnico.
Questa documentazione, probabilmente, dovrà essere consultata
da chiunque voglia ottenere un alto grado di conoscenza del video
sotto &unix;. La mailing list di MPlayer
risulta abbastanza ostile a chiunque non si sia preoccupato di
leggere la documentazione, se si ha intenzione di segnalar loro un
bug, RTFM.
L'HOWTO
di xine contiene un capitolo su come aumentare le prestazioni
che è comune a tutti i riproduttori.
In ultimo, ci sono alcuni applicativi promettenti che il
lettore può provare:
Avifile che
è anche un port multimedia/avifile .
Ogle
che è anche un port multimedia/ogle .
Xtheater
multimedia/dvdauthor , un package open
source per la creazione di DVD.
Josef
El-Rayes
Contributo originale di
Marc
Fonvieille
Ampliato e adattato da
Configurazione delle Schede TV
schede TV
Introduzione
Le schede TV permettono di visualizzare la TV via onde radio o via
cavo sul tuo computer. La maggior parte di queste accettano in input
video composito tramite connettori RCA o S-video e alcune di queste
schede hanno un sintonizzatore radio FM.
&os; fornisce supporto per le schede TV su bus PCI che usano un
chip di acquisizione video Brooktree Bt848/849/878/879 o Conexant
CN-878/Fusion 878a tramite il driver &man.bktr.4;. Devi anche
assicurarti che la scheda abbia un sintonizzatore supportato, consulta
la pagina man di &man.bktr.4; per una lista dei sintonizzatori
supportati.
Aggiunta del Driver
Per usare la scheda, devi caricare il driver &man.bktr.4;, e questo
può essere fatto aggiungendo la seguente riga al file
/boot/loader.conf in questo modo:
bktr_load="YES"
Alternativamente, puoi compilare staticamente il supporto per la
scheda TV nel tuo kernel, in questo caso aggiungi le seguenti righe
alla configurazione del tuo kernel:
-
+
device bktr
device iicbus
device iicbb
device smbus
Questi driver aggiuntivi sono necessari poiché le
componenti della scheda sono interconnesse tramite un bus I2C.
Quindi compila ed installa un nuovo kernel.
Una volta che hai aggiunto il supporto al tuo sistema, devi
riavviare la macchina. Durante il processo di avvio, la tua scheda TV
dovrebbe apparire, come in questo esempio:
bktr0: <BrookTree 848A> mem 0xd7000000-0xd7000fff irq 10 at device 10.0 on pci0
iicbb0: <I2C bit-banging driver> on bti2c0
iicbus0: <Philips I2C bus> on iicbb0 master-only
iicbus1: <Philips I2C bus> on iicbb0 master-only
smbus0: <System Management Bus> on bti2c0
bktr0: Pinnacle/Miro TV, Philips SECAM tuner.
Ovviamente questi messaggi possono differire a seconda
dell'hardware. Tuttavia dovresti controllare se il sintonizzatore
viene rilevato correttamente; è sempre possibile modificare
alcuni dei parametri rilevati tramite le MIB di &man.sysctl.8; e le
opzioni nel file di configurazione del kernel. Ad esempio, se vuoi
imporre che il sintonizzatore sia un Philips SECAM, dovresti aggiungere
la riga seguente al file di configurazione del kernel:
options OVERRIDE_TUNER=6
o puoi usare direttamente &man.sysctl.8;:
&prompt.root; sysctl hw.bt848.tuner=6
Guarda la pagina man di &man.bktr.4; e il file
/usr/src/sys/conf/NOTES per maggiori dettagli
sulle opzioni disponibili. (Se sei sotto &os; 4.X, sostituisci
/usr/src/sys/conf/NOTES con
/usr/src/sys/i386/conf/LINT .)
Applicazioni Utili
Per usare la tua scheda TV devi installare una delle seguenti
applicazioni:
multimedia/fxtv
fornisce capacità di TV-in-una-finestra e acquisizione di
immagini/audio/video.
multimedia/xawtv
è anch'esso un'applicazione TV, con le stesse caratteristiche
di fxtv .
misc/alevt decodifica e
visualizza Videotext/Teletext.
audio/xmradio ,
un'applicazione per usare il sintonizzatore radio FM che hanno
alcune schede TV.
audio/wmtune ,
un'applicazione desktop maneggevole per i sintonizzatori
radio.
Altre applicazioni sono disponibili nella &os; Ports
Collection.
Risoluzione dei Problemi
Se incontri qualche problema con la tua scheda TV, dovresti
verificare dapprima se il chip di acquisizione video e il
sintonizzatore sono realmente supportati dal driver &man.bktr.4; e se
hai usato le corrette opzioni di configurazione. Per maggiore supporto
e varie domande sulla tua scheda video potresti voler leggere ed
usare gli archivi della mailing list &a.multimedia.name;.
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/pgpkeys/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/pgpkeys/chapter.sgml
index f1e299c6e3..5e4b494f94 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/pgpkeys/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/pgpkeys/chapter.sgml
@@ -1,791 +1,806 @@
Chiavi PGP
chiavi pgp
Nel caso tu debba verificare una firma o inviare un messaggio cifrato
a una delle cariche ufficiali o a uno degli sviluppatori, qui puoi trovare
per tua comodità una serie di chiavi. Un keyring completo degli
utenti FreeBSD.org è disponibile per il download da http://www.FreeBSD.org/doc/pgpkeyring.txt .
+ url="&url.main;/doc/pgpkeyring.txt">http://www.FreeBSD.org/doc/pgpkeyring.txt.
Cariche Ufficiali
&a.security-officer;
&pgpkey.security-officer;
&a.core-secretary;
&pgpkey.core-secretary;
Membri del Core Team
&a.imp;
&pgpkey.imp;
&a.jhb;
&pgpkey.jhb;
&a.kuriyama;
&pgpkey.kuriyama;
&a.murray;
&pgpkey.murray;
&a.peter;
&pgpkey.peter;
&a.wes;
&pgpkey.wes;
Sviluppatori
&a.will;
&pgpkey.will;
&a.mat;
&pgpkey.mat;
&a.asami;
&pgpkey.asami;
&a.dougb;
&pgpkey.dougb;
&a.tobez;
&pgpkey.tobez;
&a.mbr;
&pgpkey.mbr;
&a.harti;
&pgpkey.harti;
&a.obraun;
&pgpkey.obraun;
&a.jmb;
&pgpkey.jmb;
&a.brueffer;
&pgpkey.brueffer;
&a.markus;
&pgpkey.markus;
&a.wilko;
&pgpkey.wilko;
&a.jon;
&pgpkey.jon;
&a.luoqi;
&pgpkey.luoqi;
&a.ache;
&pgpkey.ache;
&a.seanc;
&pgpkey.seanc;
&a.cjh;
&pgpkey.cjh;
&a.cjc;
&pgpkey.cjc;
&a.marcus;
&pgpkey.marcus;
&a.nik;
&pgpkey.nik;
&a.ceri;
&pgpkey.ceri;
&a.brooks;
&pgpkey.brooks;
&a.pjd;
&pgpkey.pjd;
&a.bsd;
&pgpkey.bsd;
&a.dd;
&pgpkey.dd;
&a.ale;
&pgpkey.ale;
&a.peadar;
&pgpkey.peadar;
&a.josef;
&pgpkey.josef;
&a.ue;
&pgpkey.ue;
&a.ru;
&pgpkey.ru;
&a.le;
&pgpkey.le;
+
+ &a.stefanf;
+ &pgpkey.stefanf;
+
+
&a.jedgar;
&pgpkey.jedgar;
&a.green;
&pgpkey.green;
&a.lioux;
&pgpkey.lioux;
&a.fanf;
&pgpkey.fanf;
&a.blackend;
&pgpkey.blackend;
&a.petef;
&pgpkey.petef;
&a.billf;
&pgpkey.billf;
&a.patrick;
&pgpkey.patrick;
&a.gioria;
&pgpkey.gioria;
&a.jmg;
&pgpkey.jmg;
&a.dannyboy;
&pgpkey.dannyboy;
&a.dhartmei;
&pgpkey.dhartmei;
&a.jhay;
&pgpkey.jhay;
&a.sheldonh;
&pgpkey.sheldonh;
&a.mikeh;
&pgpkey.mikeh;
&a.ghelmer;
&pgpkey.ghelmer;
&a.mux;
&pgpkey.mux;
&a.mich;
&pgpkey.mich;
&a.foxfair;
&pgpkey.foxfair;
&a.jkh;
&pgpkey.jkh;
&a.trevor;
&pgpkey.trevor;
&a.phk;
&pgpkey.phk;
&a.joe;
&pgpkey.joe;
&a.vkashyap;
&pgpkey.vkashyap;
&a.kris;
&pgpkey.kris;
&a.keramida;
&pgpkey.keramida;
&a.fjoe;
&pgpkey.fjoe;
&a.andreas;
&pgpkey.andreas;
&a.sergei;
&pgpkey.sergei;
&a.maxim;
&pgpkey.maxim;
&a.jkoshy;
&pgpkey.jkoshy;
&a.rik;
&pgpkey.rik;
&a.rushani;
&pgpkey.rushani;
&a.clement;
&pgpkey.clement;
&a.mlaier;
&pgpkey.mlaier;
&a.alex;
&pgpkey.alex;
&a.erwin;
&pgpkey.erwin;
&a.leeym;
&pgpkey.leeym;
&a.netchild;
&pgpkey.netchild;
&a.ijliao;
&pgpkey.ijliao;
&a.clive;
&pgpkey.clive;
&a.arved;
&pgpkey.arved;
&a.scottl;
&pgpkey.scottl;
&a.pav;
&pgpkey.pav;
&a.bmah;
&pgpkey.bmah;
&a.mtm;
&pgpkey.mtm;
&a.dwmalone;
&pgpkey.dwmalone;
&a.matusita;
&pgpkey.matusita;
&a.ken;
&pgpkey.ken;
&a.dinoex;
&pgpkey.dinoex;
&a.sanpei;
&pgpkey.sanpei;
&a.jim;
&pgpkey.jim;
&a.marcel;
&pgpkey.marcel;
&a.tmm;
&pgpkey.tmm;
&a.rich;
&pgpkey.rich;
&a.knu;
&pgpkey.knu;
&a.max;
&pgpkey.max;
&a.yoichi;
&pgpkey.yoichi;
&a.bland;
&pgpkey.bland;
&a.simon;
&pgpkey.simon;
&a.anders;
&pgpkey.anders;
&a.obrien;
&pgpkey.obrien;
&a.philip;
&pgpkey.philip;
&a.hmp;
&pgpkey.hmp;
&a.mp;
&pgpkey.mp;
&a.roam;
&pgpkey.roam;
&a.den;
&pgpkey.den;
&a.pirzyk;
&pgpkey.pirzyk;
&a.jdp;
&pgpkey.jdp;
&a.krion;
&pgpkey.krion;
&a.markp;
&pgpkey.markp;
&a.thomas;
&pgpkey.thomas;
&a.dfr;
&pgpkey.dfr;
&a.trhodes;
&pgpkey.trhodes;
&a.benno;
&pgpkey.benno;
&a.paul;
&pgpkey.paul;
&a.roberto;
&pgpkey.roberto;
&a.guido;
&pgpkey.guido;
&a.niklas;
&pgpkey.niklas;
&a.marks;
&pgpkey.marks;
&a.hrs;
&pgpkey.hrs;
&a.wosch;
&pgpkey.wosch;
&a.das;
&pgpkey.das;
&a.schweikh;
&pgpkey.schweikh;
&a.gshapiro;
&pgpkey.gshapiro;
&a.arun;
&pgpkey.arun;
&a.vanilla;
&pgpkey.vanilla;
&a.cshumway;
&pgpkey.cshumway;
&a.demon;
&pgpkey.demon;
&a.jesper;
&pgpkey.jesper;
&a.scop;
&pgpkey.scop;
&a.kensmith;
&pgpkey.kensmith;
&a.ben;
&pgpkey.ben;
&a.des;
&pgpkey.des;
&a.sobomax;
&pgpkey.sobomax;
&a.dcs;
&pgpkey.dcs;
&a.brian;
&pgpkey.brian;
&a.nsouch;
&pgpkey.nsouch;
&a.vs;
&pgpkey.vs;
&a.gsutter;
&pgpkey.gsutter;
+
+ &a.metal;
+ &pgpkey.metal;
+
+
&a.nyan;
&pgpkey.nyan;
&a.mi;
&pgpkey.mi;
&a.gordon;
&pgpkey.gordon;
+
+ &a.lth;
+ &pgpkey.lth;
+
+
&a.thierry;
&pgpkey.thierry;
&a.viny;
&pgpkey.viny;
&a.nectar;
&pgpkey.nectar;
&a.adamw;
&pgpkey.adamw;
&a.nate;
&pgpkey.nate;
&a.wollman;
&pgpkey.wollman;
&a.joerg;
&pgpkey.joerg;
&a.phantom;
&pgpkey.phantom;
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/ports/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/ports/chapter.sgml
index 08fcddb19a..ea8f69797e 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/ports/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/ports/chapter.sgml
@@ -1,1310 +1,1310 @@
Installazione delle Applicazioni: Port e Package
Sinossi
port
package
FreeBSD è distribuito con una ricca collezione di strumenti di
sistema come parte base del sistema. Comunque, c'è molto che si
può fare prima che sia necessario installare un'applicazione
aggiuntiva di terze parti. FreeBSD fornisce due tecnologie complementari
per installare software di terze parti sul tuo sistema: la FreeBSD Port
Collection, ed i packages contenenti i binari del software. Puoi usare
entrambi questi sistemi per installare l'ultima versione della tua
applicazione preferita dai dispositivi locali o direttamente dalla
rete.
Dopo aver letto questo capitolo, saprai:
Come installare i package contenenti i binari delle applicazioni
di terze parti.
Come compilare le applicazioni di terze parti dalla collezione dei
port.
Come rimuovere i package o i port installati in precedenza.
Come modificare i valori di default utilizzati dalla collezione
dei port.
Come aggiornare i tuoi port.
Uno Sguardo all'Installazione del Software
Se hai già usato un sistema &unix; prima d'ora saprai che la
procedura tipica per installare software di terze parti è simile a
questa:
Scaricare il software, che potrebbe essere distribuito sotto forma
di codice sorgente, o come binario.
Scompattare il software dal suo formato di distribuzione
(tipicamente un tarball compresso con &man.compress.1;, &man.gzip.1;,
o con &man.bzip2.1;).
Individuare la documentazione (probabilmente un file
INSTALL o un file README ,
o qualche file nella sottodirectory doc/ ) e
leggere come installare il software.
Se il software è stato distribuito sotto forma di sorgente,
compilarlo. Questa fase può coinvolgere la modifica di un
Makefile , oppure l'esecuzione di uno script
configure , e qualche altro lavoro.
Installare e testare il software.
E questo se tutto va bene. Se stai installando del software di cui
non è stato deliberatamente effettuato il porting in FreeBSD
potresti perfino dover modificare il codice per farlo funzionare
correttamente.
Se vuoi, puoi continuare ad installare il software su FreeBSD nel modo
tradizionale
. Comunque, FreeBSD fornisce due tecnologie
che possono farti risparmiare molti sforzi: i package e i port. Nel
momento in cui scrivo, sono disponibili più di &os.numports;
applicazioni di terze parti tramite questi due metodi.
Per ogni applicazione, il package di FreeBSD per quella applicazione
consiste in un singolo file che devi scaricare. Il package contiene una
copia pre-compilata di tutti i comandi dell'applicazione, così
come i file di configurazione e di documentazione. Una volta scaricato il
package, questo può essere manipolato con i comandi di gestione
dei package di FreeBSD, come &man.pkg.add.1;, &man.pkg.delete.1;,
&man.pkg.info.1;, e così via. L'installazione di una nuova
applicazione può essere fatta con un singolo comando.
In FreeBSD un port di un'applicazione è un insieme di file
predisposti per automatizzare il processo di compilazione
dell'applicazione partendo dal codice sorgente.
Ricorda che ci sono molte fasi che normalmente devi eseguire se vuoi
compilare un programma autonomamente (scaricare, scompattare, correggere,
compilare, installare). I file che costituiscono un port contengono tutte
le informazioni necessarie per permettere al sistema di fare questo lavoro
al posto tuo. Tu esegui una manciata di semplici comandi e il codice
sorgente dell'applicazione viene automaticamente scaricato, estratto,
corretto, compilato, ed installato.
Di fatto, il sistema dei port può anche essere usato per
generare package che possono essere successivamente manipolati
con pkg_add ed altri comandi di gestione dei package
che saranno presentati tra poco.
Sia i package che i port comprendono il meccanismo delle
dipendenze . Supponiamo che tu voglia installare
un'applicazione che dipende da un specifica libreria. Sia l'applicazione
che la libreria sono disponibili in FreeBSD come port o come package. Se
usi il comando pkg_add o il sistema dei port per
installare l'applicazione, entrambi noteranno che la libreria non è
installata, e automaticamente la installeranno per prima.
Dato che le due tecnologie sono abbastanza simili, probabilmente
vorrai sapere perché FreeBSD le usa entrambe. I package e i port
hanno i loro punti forte, e l'utilizzo dell'uno o dell'altro dipende dalle
proprie preferenze personali.
Benefici dei Package
Il tarball compresso di un package è tipicamente più
piccolo del tarball compresso contenente il codice sorgente
della stessa applicazione.
I package non richiedono alcuna compilazione aggiuntiva. Per
grandi applicazioni, come Mozilla ,
KDE , oppure
GNOME questo può essere importante,
sopra tutto se usi un sistema lento.
I package non richiedono la conoscenza del processo di
compilazione del software su FreeBSD.
Benefici dei Port
I package sono normalmente compilati con opzioni conservative,
poiché devono poter funzionare su un parco macchine il
più ampio possibile. Con l'installazione dai port, puoi
aggiustare le opzioni di compilazione per produrre (per esempio) del
codice che sia specifico per un Pentium IV o un processore
Athlon.
Alcune applicazioni hanno delle opzioni attivabili al tempo di
compilazione che permettono di modificare il comportamento delle
applicazioni stesse. Per esempio, Apache
può essere configurato con un'ampia varietà di
differenti opzioni built-in. Effettuando la compilazione dal port non
sei costretto ad accettare le opzioni di default, e puoi settarle tu
stesso.
In alcuni casi, ci possono essere più package per la stessa
applicazione a seconda dei settaggi ivi contenuti. Per esempio,
Ghostscript è disponibile come
package ghostscript e come package
ghostscript-nox11 , a seconda che tu abbia o meno
installato un server X11. Questa sorta di adattamento è
possibile con i package, ma diviene impossibile nel caso in cui
un'applicazione ha più di una o due diverse opzioni che si
possono dare al tempo di compilazione.
Le condizioni di licenza di alcune distribuzioni di software
proibiscono la distribuzione dei binari. Tali software devono essere
distribuiti come codice sorgente.
Alcune persone non si fidano della distribuzione dei binari.
Con il codice sorgente, puoi (in teoria) controllare il codice e
cercare i suoi potenziali problemi.
Se hai delle patch, hai bisogno del sorgente per
applicarle.
Ad alcune persone piace avere il codice sorgente, in modo tale da
poterlo leggerlo se sono annoiati, hackerarlo, prenderne in prestito
delle parti (licenza permettendo, naturalmente), e così
via.
Per tenersi al corrente sugli aggiornamenti dei port, iscriviti alla
&a.ports; e alla &a.ports-bugs;.
Prima di installare qualche applicazione, dovresti verificare per eventuali problemi di
sicurezza relativi alla tua applicazione.
Inoltre puoi installare il port security/portaudit che verificherà
in modo automatico tutte le applicazioni installate a caccia di
vulnerabilità note, e verrà fatta una verifica anche
prima della compilazione dei port. Puoi usare il comando
portaudit -F -a dopo che hai installato qualche
package.
Il resto del capitolo spiegherà come usare i package ed i
port per installare e gestire il software di terze parti su
FreeBSD.
Ricerca della Propria Applicazione
Prima di poter installare delle applicazioni devi sapere
quale applicazione ti serve, e come viene chiamata.
La lista delle applicazioni disponibili su FreeBSD cresce
continuamente. Fortunatamente, ci sono diversi sistemi per trovare
quello che ti serve:
Il sito web di FreeBSD mantiene all'indirizzo http://www.FreeBSD.org/ports/
+ url="&url.main;/ports/index.html">http://www.FreeBSD.org/ports/
una lista aggiornata in cui puoi cercare tutte le applicazioni
correntemente disponibili. I port sono divisi in categorie, e puoi
sia cercare un'applicazione in base al nome (se lo conosci), sia
visionare tutte le applicazioni disponibili in una data
categoria.
FreshPort
Dan Langille mantiene FreshPort, all'indirizzo .
FreshPort segue in tempo reale i cambiamenti delle applicazioni
nell'albero dei port, permettendoti di controllare
uno o più port, e dandoti la possibilità di essere
avvisato tramite email quando questi vengono aggiornati.
FreshMeat
Se non conosci il nome dell'applicazione che desideri, prova ad
usare un sito come FreshMeat ( )
per trovare l'applicazione, quindi controlla sul sito di FreeBSD
per vedere se è già stato effettuato il porting.
Chern
Lee
Contributo di
Utilizzo del Sistema dei Package
Installazione di un Package
package
installazione
pkg_add
Puoi usare l'utility &man.pkg.add.1; per installare un package di
FreeBSD da un file locale o da un server sulla rete.
Scaricare un Package Manualmente e Installarlo da Locale
&prompt.root; ftp -a ftp2.FreeBSD.org
Connected to ftp2.FreeBSD.org.
220 ftp2.FreeBSD.org FTP server (Version 6.00LS) ready.
331 Guest login ok, send your email address as password.
230-
230- This machine is in Vienna, VA, USA, hosted by Verio.
230- Questions? E-mail freebsd@vienna.verio.net.
230-
230-
230 Guest login ok, access restrictions apply.
Remote system type is UNIX.
Using binary mode to transfer files.
ftp> cd /pub/FreeBSD/ports/packages/sysutils/
250 CWD command successful.
ftp> get lsof-4.56.4.tgz
local: lsof-4.56.4.tgz remote: lsof-4.56.4.tgz
200 PORT command successful.
150 Opening BINARY mode data connection for 'lsof-4.56.4.tgz' (92375 bytes).
100% |**************************************************| 92375 00:00 ETA
226 Transfer complete.
92375 bytes received in 5.60 seconds (16.11 KB/s)
ftp> exit
&prompt.root; pkg_add lsof-4.56.4.tgz
Se non hai una raccolta di package locale (per esempio il
set dei CDROM di FreeBSD) allora probabilmente ti risulterà
più facile usare &man.pkg.add.1; con l'opzione
-r . In questo modo &man.pkg.add.1; determina
automaticamente la corretta release e il giusto formato dell'oggetto,
quindi scarica il package da un sito FTP e lo installa.
pkg_add
&prompt.root; pkg_add -r lsof
L'esempio qui sopra scarica il giusto package e lo installa senza
nessun ulteriore intervento. Se vuoi specificare un sito mirror dei
package di &os; alternativo, invece del sito di distibuzione principale,
devi settare la variabile PACKAGESITE come desiderato,
in modo tale da sovrascrivere i settaggi di default. &man.pkg.add.1;
usa &man.fetch.3; per scaricare i file, il quale rispetta varie
variabili d'ambiente, incluse FTP_PASSIVE_MODE ,
FTP_PROXY , e FTP_PASSWORD . Puoi aver
bisogno di settarne qualcuna se la tua macchina è dietro un
firewall, o se utilizzi un proxy FTP/HTTP. Leggi &man.fetch.3; per la
lista completa. Nell'esempio precedente si può anche notare che
viene usato lsof al posto di
lsof-4.56.4 . Quando viene usata la modalità
di prelevamento da remoto, il numero di versione del package non deve
essere specificato. &man.pkg.add.1; prenderà automaticamente
l'ultima versione dell'applicazione.
I file dei package sono distribuiti nel formato
.tgz . Puoi trovarli in ,
oppure sui CDROM della distribuzione di FreeBSD. Ogni CD contenuto
nel set dei quattro CD (e nel PowerPak, ecc.) contiene i package nella
directory /packages . La disposizione dei package
è simile a quella dell'albero /usr/ports .
Ogni categoria ha la propria directory, ed ogni package può
essere trovato dentro la directory All .
La struttura delle directory del sistema dei package eguaglia
quella dei port; questi due sistemi lavorano l'uno con l'altro per
formare l'intero sistema dei package/port.
Gestione dei Package
package
gestione
L'utility &man.pkg.info.1; elenca e descrive i vari package
installati.
pkg_info
&prompt.root; pkg_info
cvsup-16.1 Un comune sistema di distribuzione dei file in rete ottimizzato per CVS
docbook-1.2 Meta-port delle varie versioni del DTD DocBook
...
L'utility &man.pkg.version.1; riassume le versioni di tutti i
package installati. Paragona le versioni dei package con le versioni
correnti trovate nell'albero dei port.
pkg_version
&prompt.root; pkg_version
cvsup =
docbook =
...
I simboli nella seconda colonna indicano il risultato del confronto
tra la versione installata e quella disponibile in locale nell'albero
dei port.
Simbolo
Significato
=
Le versioni del package installato e di quello disponibile
in locale nell'albero dei port sono uguali.
<
La versione installata è precedente a quella
disponibile nell'albero dei port.
>
La versione installata è più aggiornata di
quella trovata in locale nell'albero dei port. (L'albero
dei port locale è probabilmente da aggiornare)
?
Il package installato non può essere trovato
nell'indice dei port. (Questo può succedere, per esempio,
se un port installato viene rimosso dalla collezione dei port
oppure viene rinominato.)
*
Ci sono più versioni del package.
Cancellazione di un Package
pkg_delete
package
cancellare
Per rimuovere un package installato in precedenza, usa l'utility
&man.pkg.delete.1;.
&prompt.root; pkg_delete xchat-1.7.1
Miscellanea
Tutte le informazioni sui package sono memorizzate nella
directory /var/db/pkg . La lista dei file
installati e le descrizioni di ogni package possono essere trovate
all'interno dei file di questa directory.
Utilizzo della Collezione dei Port
Le sezioni seguenti forniscono le istruzioni basilari sull'uso della
collezione dei port per installare e rimuovere programmi dal tuo
sistema.
Ottenimento della Collezione dei Port
Prima che tu possa installare i port, devi procurarti la collezione
dei port—che essenzialmente è un set di
Makefiles , patch, e file di descrizione collocati
in /usr/ports .
Durante l'installazione del tuo sistema FreeBSD,
sysinstall ti ha chiesto se volevi installare
la collezione dei port. Se hai rifiutato, puoi seguire queste
istruzioni per ottenerla:
Il Metodo Sysinstall
Questo metodo richiede ancora l'uso di
sysinstall per installare
manualmente la collezione dei port.
Esegui da root
/stand/sysinstall come mostrato qui sotto:
&prompt.root; /stand/sysinstall
Scorri verso il basso e seleziona
Configure , premi
Invio .
Scorri verso il basso e seleziona
Distributions , premi
Invio .
Scorri verso il basso fino a ports ,
premi Spazio .
Scorri verso l'alto fino a Exit ,
premi Invio .
Seleziona il modo di installazione desiderato, come CDROM,
FTP, e così via.
Scorri verso l'alto fino a Exit e
premi Invio .
Premi X per uscire da
sysinstall .
Un altro metodo per ottenere la tua collezione dei port e per
mantenerla aggiornata consiste nell'utilizzo di
CVSup . Dai un'occhiata al file di
CVSup riguardante i port,
/usr/share/examples/cvsup/ports-supfile .
Guarda Usare CVSup () per maggiori informazioni sull'uso di
CVSup e del file menzionato.
Il Metodo CVSup
Questo è un rapido metodo che utilizza
CVSup per ottenere la collezione dei
port. Se vuoi mantenere il tuo albero dei port aggiornato, o imparare
di più su CVSup , leggi la sezione
menzionata in precedenza.
Installa il port net/cvsup .
Guarda Installazione di CVSup
() per maggiori dettagli.
Da root , copia il file
/usr/share/examples/cvsup/ports-supfile
in un nuovo posto, come in /root o nella tua
directory home.
Edita ports-supfile .
Cambia CHANGE_THIS.FreeBSD.org in un
server CVSup vicino a te. Guarda Mirror CVSup () per una lista completa dei siti
mirror.
Esegui cvsup :
&prompt.root; cvsup -g -L 2 /root/ports-supfile
Poco dopo aver eseguito questo comando verranno scaricate
e applicate alla tua collezione dei port tutte le modifiche
recenti, anche se di fatto i port già compilati sul tuo
sistema non verranno aggiornati.
Installazione dei Port
port
installazione
La prima cosa che dovrebbe essere chiara quando si ha a che fare con
la collezione dei port è l'effettivo significato di
scheletro
di un port. Brevemente, lo scheletro di un
port è un insieme minimo di file che dice al tuo sistema FreeBSD
come compilare ed installare un programma in modo pulito. Ogni
scheletro di un port include:
Un Makefile . Il
Makefile contiene varie espressioni che
specificano come l'applicazione deve essere compilata e dove
deve essere installata sul tuo sistema.
Un file distinfo . Questo file contiene
informazioni sui file che devono essere scaricati per la
compilazione del port e sui loro checksum (somme di controllo),
utilizzati per verificare che quei file non siano stati corrotti
durante il download.
Una directory files . Questa directory
contiene le patch utilizzate per la compilazione e per
l'installazione del programma sul tuo sistema FreeBSD. Le patch
sono sostanzialmente piccoli file che specificano come modificare
alcuni file. Sono in puro formato di testo, e in modo grossolano
dicono Rimuovi la riga 10
o
Cambia la riga 26 in ...
. Le patch sono anche
conosciute con il termine diff
poichè sono
generate dal programma &man.diff.1;.
Questa directory può anche contenere altri file
utilizzati per la costruzione del port.
Un file pkg-descr . Questo file contiene
una descrizione del programma più dettagliata, spesso su
più righe di testo.
Un file pkg-plist . Questo file contiene
l'elenco di tutti i file che saranno installati dal port.
Dice anche al sistema dei port quale file rimuovere durante la
disinstallazione.
Alcuni port hanno altri file, come
pkg-message . Il sistema dei port li usa
per affrontare speciali situazioni. Se vuoi maggiori dettagli
su questi file, e sui port in generale, leggi attentamente il
Manuale del Porter di
FreeBSD .
Ora che hai acquisito abbastanza informazioni sull'utilizzo
della collezione dei port, sei pronto per installare il tuo primo
port. Ci sono due modi per installare un port, entrambi spiegati qui
sotto.
Comunque, prima di addentrarci in questi due metodi, devi decidere
quale port installare. Ci sono vari modi per farlo, e quello più
semplice è consultare la lista dei port sul sito web di
+ url="&url.main;/ports/index.html">la lista dei port sul sito web di
FreeBSD . Puoi sia navigare tra i port ivi elencati sia usare
la funzione di ricerca del sito. Ogni port include anche una breve
descrizione che puoi leggere prima di decidere se installarlo o
meno.
Un altro metodo è quello di usare il comando &man.whereis.1;.
Semplicemente digita whereis
file , dove
file è il programma che vuoi
installare. Se viene trovato sul tuo sistema, ti verrà indicato
dove si trova, in modo simile a quanto segue:
&prompt.root; whereis lsof
lsof: /usr/ports/sysutils/lsof
Questo ci dice che lsof (un'utility di sistema)
si trova nella directory
/usr/ports/sysutils/lsof .
Un altro modo per trovare un determinato port è quello
di usare il meccanismo di ricerca contenuto nella collezione dei port.
Per usare questo servizio di ricerca, devi posizionarti nella directory
/usr/ports . Una volta in quella directory, lancia
make search
name=nome-programma dove
nome-programma è il nome del programma
che vuoi cercare. Per esempio, se vuoi cercare
lsof :
&prompt.root; cd /usr/ports
&prompt.root; make search name=lsof
Port: lsof-4.56.4
Path: /usr/ports/sysutils/lsof
Info: Elenca informazioni sui file aperti (simile a fstat(1))
Maint: obrien@FreeBSD.org
Index: sysutils
B-deps:
R-deps:
La parte di output sulla quale devi porre particolare attenzione
è la riga Path:
, che ti dice dove puoi trovare
il port. Le altre informazioni riportate non sono necessarie per
installare il port, e quindi non saranno trattate in questa sede.
Inoltre per una ricerca più complessa puoi usare
make search key=stringa
dove stringa fa parte del testo da cercare.
Questo ricerca nei nomi dei port, nei commenti, nelle descrizioni e
nelle dipendenze e può essere usato per cercare port che si
riferiscono ad un argomento particolare anche se non conosci il nome del
programma che stai cercando.
In entrambi i casi, la stringa di ricerca è case-insensitive.
La ricerca per LSOF
produrrà gli stessi risultati
della ricerca per lsof
.
Devi essere root per installare i
port.
Ora che hai trovato un port da installare, sei pronto per
l'installazione vera e propria. Il port include istruzioni su come
compilare il codice sorgente, ma non include il codice sorgente stesso.
Devi prendere il codice sorgente da un CDROM o da Internet. L'autore
del codice sorgente può distribuirlo come desidera. Quasi sempre
è un file di archivio tar compresso con gzip, ma potrebbe essere
stato compresso con un altro tool o perfino potrebbe essere non
compresso. Il codice sorgente del programma, in qualsiasi forma sia,
è chiamato con il termine distfile
. Puoi ottenere
questo distfile da un CDROM o da Internet.
Prima di installare qualche port, dovresti assicurarti di avere
l'albero della collezione dei port aggiornato e dovresti verificare
per eventuali problemi di
sicurezza relativi alla tua applicazione.
Una verifica delle vulnerabilità di sicurezza può
essere fatta in modo automatico con
portaudit prima dell'installazione di nuove
aplicazioni. Questo strumento può essere trovato nella
collezione dei port (security/portaudit ). Esegui
portaudit -F prima di installare un nuovo port,
per aggiornare la base di dati delle vulnerabilità. Durante
la verifica giornaliera del sistema verrà fatto un controllo
di integrità e un aggiornamento della base di dati delle
vulnerabilità. Per maggiori informazioni leggi le pagine man
&man.portaudit.1; e &man.periodic.8;.
Installazione dei Port dal CDROM
port
installazione da CDROM
Le immagini ufficiali su CDROM del progetto FreeBSD non
includono più i distfile. Occupano molto spazio che è
meglio utilizzato per i package precompilati. I prodotti su CDROM
come il FreeBSD PowerPak includono i distfile, e puoi ordinare questi
set da un venditore come FreeBSD Mall .
Questa sezione presuppone che tu abbia un simile set di CDROM di
FreeBSD.
Metti il tuo CDROM di FreeBSD nell'apposito lettore. Montalo
su /cdrom . (Se usi un punto di mount differente,
l'installazione non funzionerà.) Per prima cosa, vai nella
directory del port che vuoi installare:
&prompt.root; cd /usr/ports/sysutils/lsof
Una volta dentro la directory lsof ,
vedrai lo scheletro del port. Il prossimo passo riguarda la
compilazione, o costruzione
, del port. Questo viene
fatto semplicemente digitando make al prompt. Una
volta che hai fatto questo, dovresti vedere qualcosa simile a quanto
segue:
&prompt.root; make
>> lsof_4.57D.freebsd.tar.gz doesn't seem to exist in /usr/ports/distfiles/.
>> Attempting to fetch from file:/cdrom/ports/distfiles/.
===> Extracting for lsof-4.57
...
[l'output dell'estrazione è stato tagliato]
...
>> Checksum OK for lsof_4.57D.freebsd.tar.gz.
===> Patching for lsof-4.57
===> Applying FreeBSD patches for lsof-4.57
===> Configuring for lsof-4.57
...
[l'output della configurazione è stato tagliato]
...
===> Building for lsof-4.57
...
[l'output della compilazione è stato tagliato]
...
&prompt.root;
Nota che una volta terminata la compilazione ritornerai al tuo
prompt. Il prossimo passo riguarda l'installazione del
port. Per installarlo, devi semplicemente affiancare una parola al
comando make , e questa parola è
install :
&prompt.root; make install
===> Installing for lsof-4.57
...
[l'output dell'installazione è stato tagliato]
...
===> Generating temporary packing list
===> Compressing manual pages for lsof-4.57
===> Registering installation for lsof-4.57
===> SECURITY NOTE:
I binari di questo port richiedono l'esecuzione con alti privilegi.
&prompt.root;
Quando ritornerai al tuo prompt, dovresti essere in grado di
eseguire l'applicazione che hai appena installato. Siccome
lsof è un programma che lavora con alti
privilegi, viene mostrato un avvertimento di sicurezza. Durante la
compilazione e l'installazione dei port, dovresti fare attenzione ad
ogni avvertimento che appare.
Potresti anche evitare un passaggio lanciando solamente
make install invece dei due passi separati
make e make install .
Alcune shell mantengono una cache dei comandi che sono
disponibili nelle directory elencate nella variabile d'ambiente
PATH , per velocizzare le operazioni di ricerca dei
file eseguibili di questi comandi. Se stai usando una di queste
shell, potresti dover usare il comando rehash
dopo l'installazione di un port, prima di poter usare il nuovo
comando. Questo succede sia per le shell che fanno parte del
sistema base (come tcsh ) sia per le shell
che sono disponibili dai port (per esempio,
shells/zsh ).
Per cortesia sii consapevole che le licenze di alcuni port non
permettono l'inclusione degli stessi sul CDROM. Questa limitazione
potrebbe essere dovuta dalla necessità di compilare un form
di registrazione prima di scaricare il software, o perché la
ridistribuzione non è permessa, o per altre ragioni. Se
desideri installare un port non incluso nel CDROM, dovrai essere
collegato ad Internet per farlo (vedi la prossima sezione).
Installazione dei Port da Internet
Questa sezione presuppone che tu abbia una connessione ad Internet
funzionante. Se non ce l'hai, dovrai utilizzare l'installazione da CDROM, oppure dovrai
copiare manualmente il distfile in
/usr/ports/distfiles .
L'installazione di un port da Internet viene fatta nello stesso
modo con cui viene fatta l'installazione da CDROM. L'unica differenza
tra i due modi è che il distfile del port viene preso da
Internet invece che dal CDROM.
I passi richiesti sono gli stessi:
&prompt.root; make install
>> lsof_4.57D.freebsd.tar.gz doesn't seem to exist in /usr/ports/distfiles/.
>> Attempting to fetch from ftp://ftp.FreeBSD.org/pub/FreeBSD/ports/distfiles/.
Receiving lsof_4.57D.freebsd.tar.gz (439860 bytes): 100%
439860 bytes transferred in 18.0 seconds (23.90 kBps)
===> Extracting for lsof-4.57
...
[l'output dell'estrazione è stato tagliato]
...
>> Checksum OK for lsof_4.57D.freebsd.tar.gz.
===> Patching for lsof-4.57
===> Applying FreeBSD patches for lsof-4.57
===> Configuring for lsof-4.57
...
[l'output della configurazione è stato tagliato]
...
===> Building for lsof-4.57
...
[l'output della compilazione è stato tagliato]
...
===> Installing for lsof-4.57
...
[l'output dell'installazione è stato tagliato]
...
===> Generating temporary packing list
===> Compressing manual pages for lsof-4.57
===> Registering installation for lsof-4.57
===> SECURITY NOTE:
I binari di questo port richiedono l'esecuzione con alti privilegi.
&prompt.root;
Come puoi vedere, la sola differenza sta nella riga che dice
da dove il sistema sta ottenendo il distfile del port.
Il sistema dei port usa &man.fetch.1; per scaricare i file,
il quale rispetta varie variabili d'ambiente, incluse
FTP_PASSIVE_MODE , FTP_PROXY ,
e FTP_PASSWORD . Puoi aver bisogno di settarne
qualcuna se sei dietro a un firewall, o se usi un proxy FTP/HTTP.
Guarda &man.fetch.3; per la lista completa.
Gli utenti che non possono essere sempre connessi ad Internet
possono usare l'opzione make
fetch . Esegui tale comando in
cima alla directory (/usr/ports ) e i file
richiesti saranno scaricati. Questo comando funziona anche nelle
categorie di livello inferiore, per esempio:
/usr/ports/net . Nota che se un port dipende
da una libreria o da altri port, quel comando non
preleverà anche i distfile di questi port. Sostituisci
fetch con
fetch-recursive se vuoi prelevare anche
tutte le dipendenze di un port.
Puoi compilare tutti i port di una categoria o perfino tutti
i port eseguendo make in cima alla directory,
in modo simile a quanto fatto per il suddetto metodo make
fetch . Comunque, questo è
rischioso poichè alcuni port non possono coesistere. Inoltre,
alcuni port potrebbero richiedere di installare due diversi file con
lo stesso nome.
In alcuni casi rari, gli utenti potrebbero voler acquisire i
tarball da un sito diverso dal MASTER_SITES
(la locazione di default dove i file sono scaricati). Puoi
sovrascrivere l'opzione MASTER_SITES con il comando
seguente:
&prompt.root; cd /usr/ports/directory
&prompt.root; make MASTER_SITE_OVERRIDE= \
ftp://ftp.FreeBSD.org/pub/FreeBSD/ports/distfiles/ fetch
In questo esempio abbiamo settato MASTER_SITES
a ftp.FreeBSD.org/pub/FreeBSD/ports/distfiles/ .
Alcuni port permettono (o perfino richiedono) l'impostazione
di alcune opzioni di compilazione che abilitano/disabilitano parti
dell'applicazione opzionali, settaggi di sicurezza, e altre
personalizzazioni. Alcune applicazioni che mi vengono in mente sono
www/mozilla , security/gpgme , e mail/sylpheed-claws . Quando sono
disponibili simili opzioni viene visualizzato un
messaggio.
Cambiare le Directory dei Port di Default
Qualche volta è utile (o necessario) utilizzare
directory per i distfile e i port diverse da quelle di default. Le
variabili PORTSDIR e PREFIX
possono sovrascrivere le directory di default. Per esempio:
&prompt.root; make PORTSDIR=/usr/home/example/ports install
compilerà il port in
/usr/home/example/ports e installerà ogni
cosa sotto /usr/local .
&prompt.root; make PREFIX=/usr/home/example/local install
compilerà in /usr/ports ed
installerà in
/usr/home/example/local .
E naturalmente,
&prompt.root; make PORTSDIR=../ports PREFIX=../local install
è una combinazione dei due (è troppo lungo da
scrivere per intero su questa pagina, ma dovrebbe darti lo stesso
un'idea generale).
Alternativamente, queste variabili potrebbero essere settate nel
tuo ambiente. Leggi la pagina man della tua shell per sapere come
fare.
Avere a che Fare con imake
Alcuni port che usano imake (una parte dell'X
Window System) non funzionano bene con
PREFIX , e si ostinano ad installarsi sotto
/usr/X11R6 . In modo analogo, alcuni port di Perl
ignorano PREFIX e si installano nell'albero del
Perl. Far rispettare a questi port PREFIX è
spesso un lavoro difficile o persino impossibile.
Rimozione dei Port Installati
port
rimozione
Ora che sai come installare i port, probabilmente ti chiederai come
rimuoverli, caso mai ne installassi uno e successivamente ti accorgessi
che hai installato il port sbagliato. Rimuoveremo il port utilizzato
nel nostro esempio precedente (che era lsof se non
sei stato attento). Come con l'installazione dei port, la prima cosa
che devi fare è andare nella directory del port,
/usr/ports/sysutils/lsof . Dopo aver cambiato
directory, sei pronto per disinstallare lsof .
Questo viene fatto con il comando
make deinstall :
&prompt.root; cd /usr/ports/sysutils/lsof
&prompt.root; make deinstall
===> Deinstalling for lsof-4.57
È stato abbastanza facile. In questo modo hai rimosso
lsof dal tuo sistema. Se volessi reinstallarlo, puoi
farlo lanciando make reinstall dalla directory
/usr/ports/sysutils/lsof .
Le sequenze make deinstall e make
reinstall non funzionano più una volta che hai dato
un make clean . Se vuoi disinstallare un port dopo un
make clean , usa &man.pkg.delete.1; come
discusso nella sezione del Manuale
riguardante i Package.
Port e Spazio su Disco
port
spazio su disco
Usando la collezione dei port puoi facilmente esaurire lo spazio del
tuo disco. Per questa ragione dovresti sempre ricordarti di ripulire
le directory di lavoro dei port usando l'opzione make
clean . Questo rimuoverà la
directory work usata per la compilazione ed
l'installazione del port. Inoltre puoi rimuovere i file tar dalla
directory distfiles , e rimuovere i port installati
che non sono più utilizzati.
Alcuni utenti limitano le categorie dei port mettendo un elemento
nel file refuse . In questo modo, quando viene
eseguita l'applicazione CVSup , questa non
scaricherà i file delle categorie specificate nel file
refuse .
Aggiornamento dei Port
portupgrade
port
aggiornamento
Dopo che hai aggiornato la tua collezione dei port, prima di
tentare di aggiornare un port, dovresti verificare il file
/usr/ports/UPDATING . Questo file riporta alcuni
problemi che gli utenti potrebbero incontrare durante l'aggiornamento
di un port con le relative soluzioni.
Mantenere i tuoi port aggiornati può essere un lavoro noioso.
Per esempio, per aggiornare dovresti andare nella directory del port,
compilare il port, disinstallare il vecchio port, installare quello
nuovo, e quindi ripulire la directory di lavoro. Immagina di fare
tutto ciò per cinque port, noioso vero? Questo era uno dei
maggiori problemi per gli amministratori di sistema, e ora abbiamo
strumenti che fanno questo lavoro per noi. Per esempio l'utility
sysutils/portupgrade fa tutto
questo! Installalo come qualsiasi altro port, usando il comando
make install clean .
Ora crea un database con il comando pkgdb -F .
Verrà letta la lista dei port installati e verrà creato
un file database nella directory /var/db/pkg .
D'ora in avanti, quando esegui portupgrade -a , questo
leggerà il database e il file dei port
INDEX . Infine,
portupgrade incomincerà a scaricare,
compilare, effettuare backup, installare, e ripulire i port che devono
essere aggiornati. portupgrade è
fornito di molte opzioni a seconda dei casi di utilizzo, tra i quali
uno è particolarmente importante.
Se vuoi aggiornare solo una determinata applicazione, e non il
database completo, usa portupgrade
pkgname , con l'opzione
-r se portupgrade dovrebbe
agire anche su tutti i package che dipendono dal dato package, o con
l'opzione -R per agire su tutti i package richiesti
dal dato package. Se vuoi usare i package invece dei port per
l'installazione, usa l'opzione -P e se vuoi scaricare
solo i distfile senza compilare o installare nulla, allora usa l'opzione
-F . Per maggiori informazioni guarda la pagina man di
&man.portupgrade.1;.
È importante aggiornare in modo regolare il database dei
package usando il comando pkgdb -F per rattoppare
eventuali incoerenze, specialmente quando
portupgrade te lo chiede. Non interrompere
portupgrade mentre sta aggiornando il
database dei package, poichè ciò comporterà
un database inconsistente.
Esistono altre utility che fanno simili lavori, controlla la
directory ports/sysutils e guarda se ti viene
qualche idea.
Attività del Dopo Installazione
Di solito dopo aver installato una nuova applicazione dovresti
leggere la documentazione che potrebbe essere stata inclusa, modificare
qualche file di configurazione, assicurarti che l'applicazione parta nella
fase di avvio (se è un demone), e così via;.
I passi precisi che devi seguire per configurare un'applicazione
sono ovviamente diversi da applicazione a applicazione. Comunque, se hai
appena installato una nuova applicazione e ti stai chiedendo
Cosa faccio ora?
questi consigli potrebbero
aiutarti:
Usa &man.pkg.info.1; per scoprire quali file sono stati
installati, e dove sono stati installati. Per esempio, se hai appena
installato la versione 1.0.0 di FooPackage, allora questo
comando
&prompt.root; pkg_info -L foopackage-1.0.0 | less
mostrerà tutti i file installati dal package. Fai molta
attenzione ai file nelle directory man/ , che
sono le pagine man, a quelli nella directory
etc/ , che sono i file di configurazione, e a
quelli in doc/ , che forniscono una documentazione
più esauriente.
Se non sei sicuro della versione dell'applicazione che hai appena
installato, questo comando
&prompt.root; pkg_info | grep foopackage
troverà tutti i package installati che contengono nel nome
foopackage . Rimpiazza
foopackage nella tua riga di comando a
seconda delle tue necessità.
Una volta che hai scoperto dove sono state posizionate le pagine
man dell'applicazione, esaminale usando &man.man.1;. Analogamente,
esamina i file di configurazione d'esempio, ed ogni ulteriore
documentazione che può essere stata fornita.
Se l'applicazione ha un sito web, cerca della documentazione
aggiuntiva, le domande più frequenti (FAQ), ed altro ancora.
Se non sei sicuro dell'indirizzo del sito web questo potrebbe essere
presente nell'output di
&prompt.root; pkg_info foopackage-1.0.0
Una riga contenete WWW: , se presente, dovrebbe
fornire l'URL del sito dell'applicazione.
I port che dovrebbero avviarsi in fase di avvio (come i server
Internet) di solito installano uno script di esempio in
/usr/local/etc/rc.d . Dovresti verificare questo
script ed eventualmente modificarlo o rinominarlo. Vedi la sezione
Avvio dei
Servizi per maggiori informazioni.
Avere a che Fare con Port non Funzionanti
Se ti dovessi imbattere in un port che per te non funziona, ci
sono alcune cose che puoi fare, tra le quali:
Aggiustarlo! Il Manuale del Porter
contiene informazioni dettagliate sull'infrastruttura dei
Ports
affinchè tu possa aggiustare quel port che
occasionalmente non funziona o perfino proporne uno tutto tuo!
Brontolare—solo attraverso email !
Prima manda una email a colui che mantiene il port.
Digita make maintainer o leggi il
Makefile per trovare il suo indirizzo email.
Ricorda di includere nel messaggio il nome e la versione del port
(manda la riga $FreeBSD: del
Makefile ) e l'output che descrive
l'errore. Se non ottieni risposta dal maintainer, puoi usare
&man.send-pr.1; per inoltrare il report del bug.
Prendi il package da un sito FTP vicino a te. La
principale
collezione dei package è su ftp.FreeBSD.org nella directory
dei package , ma prima assicurati di
controllare il tuo mirror locale! È più probabile
che funzionino i package rispetto alla compilazione dal sorgente e
sono anche molto più sbrigativi. Usa il programma
&man.pkg.add.1; per installare i package sul tuo sistema.
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/security/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/security/chapter.sgml
index fe564e90d7..df5776bbd9 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/security/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/security/chapter.sgml
@@ -1,323 +1,323 @@
Sicurezza
Sinossi
Questo capitolo dà una introduzione di base sui concetti dei
sistemi di sicurezza, alcune buone regole di comportamento e alcuni
argomenti avanzati per &os;. Molti degli argomenti qua tratati possono
essere applicati anche ai sistemi e alla sicurezza su Internet in
generale. Internet non è più il luogo
amichevole
dove ognuno vuole essere il tuo amichevole
vicino. Mettere in sicurezza il tuo ssitema è un imperativo per la
protezione dei tuoi dati, della tua proprietà intelletuale, il tuo
tempo e molto altro dalla mano di hackere simili.
&os; dà un insieme di utility e di meccanismi per assicurare
l'integrità e la sicurezza del tuo sistema e della tua rete.
Dopo la lettura di questo capitolo, conoscerai:
Concetti di base dei sistemi di sicurezza, rispetto a &os;.
Vari meccanismi di crittografia disponibili in &os;,
come DES e MD5 .
Come configurare l'autenticazione OTP (password a singolo
uso).
Come configurare KerberosIV su release
&os; precedenti alla 5.0.
Come configurare Kerberos5 su &os; 5.0
o successive.
Come creare firewall usando IPFW .
Come configurare IPsec e creare una VPN tra
macchine &os;/&windows;.
Come configurare e usare OpenSSH ,
l'implementaizone SSH usata da &os;.
Come configurare e caricare i moduli aggiuntivi per il controllo
degli accessi usando il Framework MAC di
TrustedBSD.
Cosa sono le ACL del file system e come
usarle.
Come utilizzare le pubblicazioni sugli avvisi di sicurezza di
&os;.
Prima di leggere questo capitolo dovresti:
Capire concetti base di &os; e Internet.
Introduzione
La sicurezza è una funzione che inizia e finisce con
l'amministratore di sistema. Nonostante ogni sistema multi-utente &unix;
BSD abbia della sicurezza insita, il lavoro di costruire e mantenere
meccanismi di sicurezza aggiuntivi in modo da mantenere
onesti
gli utenti è probabilmente uno dei maggiori
lavori di un amministratore di sistema. La macchine sono sicure solo
quanto le si rende e le richieste di sicurezza si scontrano sempre con
l'umana necessità per la comodità. I sistemi &unix;, in
generale, sono capaci di eseguire un gran numero di processi contemporanei
- e ognuno di questi processi opera come server – nel senso che
+ e ognuno di questi processi opera come server — nel senso che
entità esterne possono connettersi e parlarci. Mentre i mini e i
mainframe di ieri diventano i desktop di oggi, mentre i computer diventano
interconnessi e internet-connessim, la sicurezza diventa un problema
sempre maggiore.
Il modo migliore per implementare la sicurezza è con un
approccio a cipolla
. In pratica, quello che vuoi fare
è creare tanti livelli di sicurezza quanto è conveniente e
poi tenere sotto controllo il sistema per vedere eventuali intrusioni.
Non vuoi esagerare nella sicurezza o interferirai con l'individuazione e
quest'ultima è una delle parti più importanti di ogni
meccanismo di sicurezza. Per esempio, ha poco senso imopstare il flag
schg (vedi &man.chflags.1;) su ogni binario di sistema
dato che questo potrà sì proteggere temporaneamente i
binari, ma evita che l'attaccante faccia una modifica facilmente
individuabile e potrebbe far in modo che il tuo meccanismo di sicurezza
non individui l'attaccante del tutto.
La sicurezza di un sistema riguarda anche il gestire varie forme di
attacco, compresi attacchi che tentano di bloccare, o comunque rendere
inusabile, il sistema, anche se non necessariamente cercano di
compromettere l'account di root root (rompere
root
). I problemi di sicurezza possono essere suddivisi in
svariate categorie:
Attacchi che limitano la disponibilità dei servizi
(Denial of service
o, in breve, DoS).
Compromissione degli account utente.
Compromissione di root tramite server accessibili.
Compromissione di root tramite gli account utente.
Crazione di backdoor (letteralmente porte sul
retro
, ovvero accessi secondari personalizzati).
attacchi DoS
Denial of Service (DoS)
sicurezza
attacchi DoS
Denial of Service (DoS)
Denial of Service (DoS)
Un attacco DoS è un'azione che priva la macchina di risorse.
Tipicamente un attacco DoS è un meccanismo a forza-bruta che tenta
di bloccare e comunque rendere inusabile una macchina travolgendo di
richieste i server che rende disponibili o direttamente lo stack di rete.
Alcuni attacchi DoS tentano di trarre vantaggio da bug nello stack di rete
per bloccare la macchina con un singolo pacchetto. Questo genere di
attacchi può evitato solo mettendo a posto il bug direttamente nel
kernel. Gli attacchi sui server possono spesso essere evitati
specificando con attenzione dei limiti sul carico che i server stessi
devono accettare in caso che il sistema lavori in condizioni avverse.
Gli attacchi a forza-bruta generati da un'intera rete di attaccanti sono
più difficili da gestire. Ad esempio un attacco con pacchetti
in spoof (ovvero con il campo mittente falsato) è praticamente
impossibile da fermare, a meno di staccare del tutto il sistema da
Internet. Potrà anche non fermare la tua macchina, ma sicuramente
può saturare la tua connessione Internet.
sicurezza
compromissione degli account
La compromissione di un account utente è ancora più comune di un
attacco DoS. Molti sysadmin usano ancora i server standard telnetd , rlogind ,
rshd e ftpd sulle loro macchine. Questi programmi, normalmente, non usano connessioni crittate. Il risultato è che quando hai una base utenti di medie dimensioni, uno o più degli utenti connessi al tuo sistema da remoto (il modo più comune e conveniente per collegarsi a un sisetma) avrà una password compromessa da un'operaizone di sniffing. Gli amministratori di sistema attenti controllano i registri degli accessi remoto cercando indirizzi sospetti anche tra gli accessi permessi.
Bisogna sempre dare per scontato che una volta che un attaccante ha
accesso ad un account utente, può rompere anche root .
In realtà, comunque, in un sistema ben configurato e mantenuto, questo non è necessariamente vero. La distinzione è importante perché senza accesso a root l'attaccante ni genere non può nascondere le proprie tracce e può, alla peggio, rovinare i files dell'utente o mandaer la macchina in crash. La compromissione degli account utente è molto comune dato che gli utenti tendono a non prendere precauzioni tanto quanto i sysadmin.
sicurezza
backdoor
Gli amministratori di sistema devono ricordare che su una macchina ci
sono potenzialmente molti modi per rompere root .
L'attaccante potrebbe conoscere la password di root , potrebbe trovare un bug in un programma server in esecuzione con diritti di root e sfruttarlo per entrare da remoto, oppure una volta ottenuto un account utente potrebbe fare lo stesso con un bug in un programma con suid root .
If an attacker has found a way to break root
on a machine, the attacker may not have a need
to install a backdoor. Many of the root holes
found and closed to date involve a considerable amount of work
by the attacker to cleanup after himself, so most attackers install
backdoors. A backdoor provides the attacker with a way to easily
regain root access to the system, but it
also gives the smart system administrator a convenient way
to detect the intrusion.
Making it impossible for an attacker to install a backdoor may
actually be detrimental to your security, because it will not
close off the hole the attacker found to break in the first
place.
Security remedies should always be implemented with a
multi-layered onion peel
approach and can be
categorized as follows:
Securing root and staff accounts.
- Securing root – root-run servers
+ Securing root — root-run servers
and suid/sgid binaries.
Securing user accounts.
Securing the password file.
Securing the kernel core, raw devices, and
filesystems.
Quick detection of inappropriate changes made to the
system.
Paranoia.
The next section of this chapter will cover the above bullet
items in greater depth.
Securing &os;
Traduzione in corso
DES, MD5, and Crypt
Traduzione in corso
S/Key
Traduzione in corso
Kerberos
Traduzione in corso
Firewalls
Traduzione in corso
OpenSSL
Traduzione in corso
IPsec
Traduzione in corso
OpenSSH
SSH Tunneling
Traduzione in corso
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/serialcomms/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/serialcomms/chapter.sgml
index 91a33e6d9e..6363b34d7e 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/serialcomms/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/serialcomms/chapter.sgml
@@ -1,2871 +1,2908 @@
Comunicazioni Seriali
Sinossi
comunicazioni seriali
&unix; ha sempre avuto un supporto per le comunicazioni seriali.
In effetti, le prime vere macchine &unix; si appoggiavano a linee seriali
per l'input e l'output da e verso l'utente. Le cose sono cambiate molto
dai giorni in cui un terminale
consisteva in una stampante
da 10 caratteri al secondo o in una tastiera.
Questo capitolo coprirà alcuni dei modi nei quali
FreeBSD usa le comunicazioni seriali.
Dopo aver letto questo capitolo, saprai:
Come connettere terminali al tuo sistema FreeBSD.
Come usare un modem per collegarti telefonicamente
ad una macchina remota.
Come permettere a utenti remoti di effettuare
login sul tuo sistema via modem.
Come avviare il tuo sistema da una console seriale.
Prima di leggere questo capitolo, dovresti:
Sapere come configurare ed installare un nuovo kernel
().
Comprendere i permessi ed i processi &unix;
().
Avere accesso al manuale tecnico per l'hardware seriale
(modem o scheda multiporta) che vuoi usare con FreeBSD.
Introduzione
Terminologia
bps
bit per secondo
Bits per Second (Bit per Secondo) — la frequenza alla
quale vengono trasmessi i dati
DTE
DTE
Data Terminal Equipment (Attrezzatura per il Terminale Dati)
— ad esempio, il tuo computer
DCE
DCE
Data Communications Equipment (Attrezzatura per le
Comunicazioni Dati) — il tuo modem
RS-232
cavi RS-232C
Standard EIA per le comunicazioni tra hardware seriale
Nel parlare della velocità di comunicazione, questa
sezione non usa il termine baud
. Il baud si riferisce
al numero di transizioni degli stati elettrici che possono essere
effettuati in un periodo di tempo, mentre i bps
(bit per secondo) sono il termine corretto da usare
(o almeno non sembra irritare troppo i perfezionisti).
Cavi e Porte
Per collegare un modem o un terminale alla tua macchina FreeBSD,
avrai bisogno di una porta seriale sul tuo computer e del cavo
appropriato per il tuo dispositivo seriale. Se sei già pratico
con l'hardware ed i cavi necessari, puoi saltare tranquillamente questa
sezione.
Cavi
Ci sono parecchi tipi diversi di cavi seriali. I due
tipi più comuni per i nostri scopi sono i cavi null-modem
ed i cavi standard (dritti
) RS-232.
La documentazione per il tuo hardware dovrebbe descrivere il tipo
di cavi necessari.
Cavi null-modem
cavo null-modem
Un cavo null-modem lascia passare alcuni segnali, come
signal ground
, direttamente, ma inverte altri
segnali. Ad esempio, il pin send data
in un estremo
va sul pin receive data
nell'altro.
Se ti piace fare i cavi da solo, puoi costruire un cavo
null-modem da usare con i terminali. Questa tabella mostra i nomi
dei segnali RS-232C ed i numeri dei pin su un connettore
DB-25.
Segnale
Pin #
Pin #
Segnale
SG
7
si connette a
7
SG
TxD
2
si connette a
3
RxD
RxD
3
si connette a
2
TxD
RTS
4
si connette a
5
CTS
CTS
5
si connette a
4
RTS
DTR
20
si connette a
6
DSR
DCD
8
6
DSR
DSR
6
si connette a
20
DTR
Collega internamente al cappuccio del connettore Data
Set Ready
(DSR) e Data Carrier Detect
(DCD), e quindi a Data Terminal Ready
(DTR) in
quello remoto.
Cavi Standard RS-232C
cavi RS-232C
Un cavo seriale standard passa tutti i segnali RS-232C diretti.
Cioè, il pin send data
su un estremo del cavo
va nel pin send data
sull'altro estremo. Questo
è il tipo di cavo da usare per collegare un modem al tuo
sistema FreeBSD, ed è anche appropriato per alcuni
terminali.
Porte
Le porte seriali sono i dispositivi attraverso i quali vengono
trasferiti i dati tra il computer FreeBSD ed il terminale. Questa
sezione descrive il tipo di porte che esistono e come vengono indicate
in FreeBSD.
Tipi di Porte
Esistono parecchi tipi di porte seriali. Prima di comprare o
costruire un cavo, avrai bisogno di assicurarti che sia adatto alle
porte sul terminale e sul sistema FreeBSD.
La maggior parte dei terminali avrà porte DB25.
I personal computer, compresi i PC con FreeBSD, avranno porte DB25 o
DB9. Se hai una scheda seriale multiporta nel tuo PC, potresti
avere porte RJ-12 o RJ-45.
Guarda la documentazione fornita con l'hardware per
le specifiche del tipo di porta usata. Spesso basta anche
un'ispezione visiva della porta.
Nomi delle Porte
In FreeBSD, si accede ad ogni porta seriale attraverso una voce
nella directory /dev . Ci sono due differenti
tipi di voci:
Le porte di ingresso vengono dette
/dev/ttydN
dove N è il numero di porta,
cominciando da zero. Generalmente, puoi usare la porta di
ingresso per i terminali. Le porte di ingresso richiedono che
la linea fornisca un segnale detto data carrier detect (DCD) per
funzionare correttamente.
Le porte di uscita vengono dette
/dev/cuaaN .
In genere non si usano porte di uscita per i terminali, ma solo
per i modem. Puoi usare la porta di uscita se il cavo seriale
o il terminale non supportano il segnale di carrier
detect.
Se hai connesso un terminale sulla prima porta seriale
(COM1 in &ms-dos;), allora userai
/dev/ttyd0 per riferirti al terminale. Se il
terminale è sulla seconda porta seriale (anche nota come
COM2 ), usa
/dev/ttyd1 , e così via.
Configurazione del Kernel
FreeBSD supporta quattro porte seriali di default. Nel mondo
&ms-dos;, queste sono note come COM1 ,
COM2 , COM3 , e
COM4 . FreeBSD attualmente supporta
schede d'interfaccia seriale multiporta stupide
,
come le BocaBoard 1008 e 2016, così come le schede multiporta
intelligenti come quelle fatte dalla Digiboard
e dalla Stallion Technologies. Ad ogni modo, il kernel di default
usa solo le porte COM standard.
Per vedere se il tuo kernel riconosce una delle tue porte seriali,
guarda i messaggi mentre il kernel viene avviato, o usa il comando
/sbin/dmesg per far scorrere di nuovo i
messaggi di avvio del kernel. In particolare, cerca dei messaggi
che inizino con i caratteri sio .
Per vedere solo i messaggi che hanno la parola
sio , usa il comando:
&prompt.root; /sbin/dmesg | grep 'sio'
Ad esempio, su un sistema con quattro porte seriali, questi sono
i messaggi dati dall'avvio del kernel specifici delle porte
seriali:
sio0 at 0x3f8-0x3ff irq 4 on isa
sio0: type 16550A
sio1 at 0x2f8-0x2ff irq 3 on isa
sio1: type 16550A
sio2 at 0x3e8-0x3ef irq 5 on isa
sio2: type 16550A
sio3 at 0x2e8-0x2ef irq 9 on isa
sio3: type 16550A
Se il tuo kernel non riconosce tutte le tue porte seriali,
probabilmente avrai bisogno di configurare un kernel FreeBSD
adattato al tuo sistema. Per informazioni dettagliate sulla
configurazione del kernel, vedi più avanti .
Le linee rilevanti per i dispositivi nella tua configurazione
del kernel dovrebbero apparire così, con FreeBSD 4.X:
device sio0 at isa? port IO_COM1 irq 4
device sio1 at isa? port IO_COM2 irq 3
device sio2 at isa? port IO_COM3 irq 5
device sio3 at isa? port IO_COM4 irq 9
e così, con FreeBSD 5.X:
device sio
Puoi commentare o rimuovere completamente le linee per i
dispositivi che non hai nel caso di FreeBSD 4.X; per
FreeBSD 5.X devi modificare il file
/boot/device.hints per configurare le porte
seriali. Guarda la pagina man di &man.sio.4;
per informazioni aggiuntive sulla configurazione delle porte seriali e
delle schede multiporta.
Stai attento se stai usando un file di configurazione
già usato per una versione differente di FreeBSD, poiché
i flag dei dispositivi e la sintassi sono cambiati tra una versione e
l'altra.
port IO_COM1 è una sostituzione per
port 0x3f8 , IO_COM2 è
0x2f8 , IO_COM3 è
0x3e8 , e IO_COM4 è
0x2e8 , che sono indirizzi comuni per le rispettive
porte seriali; gli interrupt 4, 3, 5, e 9 sono linee di richiesta di
interrupt piuttosto comuni. Da notare anche che le normali porte
seriali non possono condividere degli interrupt
sui bus ISA dei PC (le schede multiporta hanno dell'elettronica
integrata che permette a tutte le 16550A sulla scheda di condividere
uno o due linee di richiesta dell'interrupt).
File Speciali di Dispositivo
Alla maggior parte dei dispositivi nel kernel si accede attraverso
file speciali di dispositivo
, che si trovano
nella directory /dev . Ai dispositivi
sio si accede attraverso i
/dev/ttydN
(ingresso) e /dev/cuaaN
(uscita). FreeBSD fornisce anche dei dispositivi di inizializzazione
(/dev/ttyidN e
/dev/cuaiaN ) e dei
dispositivi di blocco
(/dev/ttyldN e
/dev/cualaN ). I
dispositivi di inizializzazione vengono usati per inizializzare
i parametri delle porte di comunicazione ogni volta che una porta
viene aperta, come crtscts per i modem che usano
le segnalazioni RTS/CTS per il controllo di flusso.
I dispositivi di blocco vengono usati per fissare i flag sulle porte
ed evitare che altri utenti o programmi cambino certi parametri;
guarda le pagine man di &man.termios.4;, &man.sio.4;, e &man.stty.1;
per maggiori informazioni sulle impostazioni dei terminali, sui
dispositivi di blocco ed inizializzazione, e sull'impostazione delle
opzioni del terminale, rispettivamente.
Creazione dei File Speciali di Dispositivo
FreeBSD 5.0 include il file system &man.devfs.5;
che crea automaticamente nodi per i dispositivi necessari.
Se stai usando una versione di FreeBSD con il
devfs abilitato puoi saltare tranquillamente
questa sezione.
Uno script di shell di nome MAKEDEV nella
directory /dev gestisce i file di dispositivo.
Per usare MAKEDEV nella creazione del
file di dispositivo per COM1 (porta 0),
fai cd su /dev e dai il
comando MAKEDEV ttyd0 . Allo stesso modo, per
creare il file di dispositivo per COM2
(porta 1), usa MAKEDEV ttyd1 .
MAKEDEV non crea solo i file speciali
/dev/ttydN ,
ma anche i nodi
/dev/cuaaN ,
/dev/cuaiaN ,
/dev/cualaN ,
/dev/ttyldN , e
/dev/ttyidN .
Dopo aver creato i nuovi file di dispositivo, fa attenzione nel
controllare i permessi sui file (specialmente sui file
/dev/cua* ) per assicurarti che solo gli
utenti che dovrebbero effettivamente avere accesso a questi
dispositivi possano leggerli e
scriverli — magari non vorrai permettere al tuo utente medio
di usare il tuo modem per chiamare verso l'esterno. I permessi
predefiniti su
/dev/cua* dovrebbero essere adatti:
crw-rw---- 1 uucp dialer 28, 129 Feb 15 14:38 /dev/cuaa1
crw-rw---- 1 uucp dialer 28, 161 Feb 15 14:38 /dev/cuaia1
crw-rw---- 1 uucp dialer 28, 193 Feb 15 14:38 /dev/cuala1
Questi permessi permettono all'utente uucp e
agli utenti nel gruppo dialer di usare i
dispositivi di uscita.
Configurazione della Porta Seriale
ttyd
cuaa
Il dispositivo
ttydN (o
cuaaN ) è il
normale dispositivo che si apre per le proprie applicazioni.
Quando un processo apre il dispositivo, avrà un insieme di
impostazioni di I/O predefinite per il terminale.
Puoi visualizzare queste impostazioni con il comando:
&prompt.root; stty -a -f /dev/ttyd1
Quando cambi le impostazioni per questo dispositivo, queste rimangono
efficaci finché il dispositivo non viene chiuso. Quando viene
riaperto, ritorna all'insieme di default. Per effettuare dei cambiamenti
all'insieme predefinito, modifica le impostazioni per il dispositivo di
stato iniziale
. Ad esempio,
per attivare di default modalità CLOCAL ,
comunicazione a 8 bit, e controllo di flusso XON/XOFF per
ttyd5 , scrivi:
&prompt.root; stty -f /dev/ttyid5 clocal cs8 ixon ixoff
file rc
rc.serial
Le inizializzazioni di sistema per i dispositivi seriali sono
controllate in /etc/rc.serial . Questo file
influisce sui valori predefiniti dei dispositivi seriali.
Per evitare cambiamenti da parte di qualche applicazione,
modifica il dispositivo di blocco dello stato
.
Ad esempio, per bloccare la velocità di
ttyd5 a 57600 bps, scrivi:
&prompt.root; stty -f /dev/ttyld5 57600
Ora, un applicazione che apra ttyd5 e cerchi
di cambiare la velocità della porta resterà bloccata a
57600 bps.
MAKEDEV
Naturalmente, dovresti rendere i dispositivi di stato iniziale e stato
di blocco scrivibili solo da root .
Sean
Kelly
Contributo di
Terminali
terminali
I terminali forniscono un sistema di accesso conveniente ed a basso
costo al tuo sistema FreeBSD quando non sei davanti alla console del
computer o connesso ad una rete. Questa sezione descrive l'uso dei
terminali con FreeBSD.
Uso e Tipi di Terminali
I sistemi &unix; originali non avevano console. Invece, la gente
effettuava il login ed avviava programmi attraverso terminali connessi
alle porte seriali del computer. Ciò era abbastanza simile
all'uso di modem e programmi terminale per collegarsi telefonicamente
ad un sistema remoto e lavorare da riga di comando.
I PC di oggi hanno console capaci di grafica di alta qualità,
ma l'abilità di stabilire una sessione di login su una porta
seriale esiste ancora in quasi ogni sistema operativo in stile &unix; di
oggi; FreeBSD non fa eccezione.
Usando un terminale attaccato ad una porta seriale inutilizzata, puoi
effettuare il login ed eseguire qualsiasi programma testuale che
potresti lanciare normalmente dalla console o da una finestra
xterm in X Window.
Un utente aziendale può connettere molti terminali ad un
sistema FreeBSD e porli sulle scrivanie dei propri impiegati. Un utente
casalingo può usare qualcosa come un vecchio PC IBM o un
&macintosh; come terminale connesso a un computer più potente che
faccia girare FreeBSD.
Puoi anche trasformare quello che sarebbe un computer singolo utente in
un potente sistema per utenti multipli.
Per FreeBSD, esistono tre tipi di terminali:
terminali stupidi
PC che interpretano
terminali
terminali X
Le sottosezioni rimanenti descrivono ognuno di questi tipi.
Terminali Stupidi
Questi terminali sono oggetti hardware specializzati che
permettono di connettere dei computer tramite linee seriali.
Essi vengono detti stupidi
poiché hanno solo la
potenza di calcolo necessaria per mostrare, inviare, e ricevere testo.
Non potete eseguire nessun programma su di essi.
È il computer al quale vi collegate che ha la potenza
per eseguire editor di testo, compilatori, email, giochi, e
così via.
Ci sono centinaia di tipi di terminali di questo tipo, venduti
da molti produttori, incluso il VT-100 della Digital Equipment
Corporation e il WY-75 della Wyse. Quasi tutti funzioneranno con
FreeBSD. Alcuni terminali di alto livello possono anche mostrare
della grafica, ma solo alcuni
pacchetti software possono avvalersi di queste caratteristiche.
I terminali stupidi sono popolari negli ambienti di lavoro nei
quali i lavoratori non hanno bisogno di accedere ad applicazioni
grafiche come quelle fornite dal sistema X Window.
PC che Emulano Terminali
Se un terminale stupido ha appena
le capacità per mostrare, inviare, e ricevere testo, allora di
certo un qualunque personal computer può funzionare come un
terminale stupido.
Tutto ciò di cui hai bisogno è il cavo appropriato ed un
qualche programma per l'emulazione di terminale
sul tuo computer.
Una simile configurazione è comune in molte case. Ad
esempio, se il tuo
coniuge sta lavorando alla console del sistema FreeBSD, tu puoi fare
del lavoro testuale allo stesso momento da un PC meno potente
connesso come terminale al sistema FreeBSD.
Terminali X
I terminali X sono i terminali più sofisticati tra quelli
disponibili. Invece di collegarsi alla porta seriale, in genere
ci si collega ad essi tramite un rete come Ethernet. Invece di essere
relegati alle applicazioni testuali, essi possono mostrare
applicazioni X.
Introduciamo i terminali X solo per una questione di completezza.
Ad ogni modo, questo capitolo non affronta in
modo completo l'installazione, la configurazione, o l'uso dei
terminali X.
Configurazione
Questa sezione descrive quello che hai bisogno di configurare sul
tuo sistema FreeBSD per abilitare una sessione di login via terminale.
Si assume che tu abbia già configurato il kernel con il supporto
per la porta seriale alla quale è connesso il terminale —
e che questo sia già connesso.
Dovresti ricordare dal che il processo
init è responsabile del controllo di tutti i
processi e dell'inizializzazione del sistema all'avvio. Uno dei compiti
svolti da init è la lettura del file
/etc/ttys e l'avvio di un processo
getty sui terminali disponibili.
Il processo getty è responsabile della lettura
di un nome di login e dell'avvio del programma
login .
Dunque, per configurare i terminali per il tuo sistema FreeBSD
devono essere effettuati come root i seguenti
passi:
Aggiungi una linea a /etc/ttys relativa al
file in /dev per la porta seriale, se non
è già presente.
Specifica che /usr/libexec/getty deve essere
eseguito sulla porta, e specifica il tipo appropriato di
getty dal file
/etc/gettytab .
Specifica il tipo di terminale predefinito.
Imposta la porta su on
.
Specifica se la porta deve essere
sicura
.
Forza init alla rilettura del file
/etc/ttys .
Come passo opzionale, potresti desiderare di creare un tipo di
getty personale da usare nel secondo passo
aggiungendo una linea in /etc/gettytab . Questo
capitolo non spiega come fare ciò; sei incoraggiato a leggere le
pagine man di &man.gettytab.5; e &man.getty.8; per maggiori
informazioni.
Aggiunta di un Elemento in /etc/ttys
Il file /etc/ttys elenca tutte le porte
del tuo sistema FreeBSD dalle quali vuoi permettere un login.
Ad esempio, la prima console virtuale ttyv0
è elencata in questo file. Si può accedere al sistema
dalla console grazie a questa voce. Questo file contiene anche delle
voci per altre console virtuali, porte seriali, e pseudo-tty. Per un
terminale connesso fisicamente, basta copiare l'elenco delle porte
seriali in /dev
senza la parte /dev (ad esempio,
/dev/ttyv0 verrà scritta come
ttyv0 ).
Un'installazione predefinita di FreeBSD include un file
/etc/ttys con supporto per le prime
quattro porte seriali: da ttyd0 a
ttyd3 . Se vuoi collegare un terminale
a una di queste porte, non hai bisogno di aggiungere un'altra
voce.
Aggiunta di Voci per Altri Terminali a
/etc/ttys
Supponiamo che si vogliano collegare due terminali ad un
sistema: un Wyse-50 ed un vecchio PC IBM 286 con
Procomm come programma di emulazione di
terminale VT-100. Colleghiamo il Wyse alla seconda porta seriale
ed il 286 alla sesta (una porta su scheda seriale multiporta).
Le voci corrispondenti nel file /etc/ttys
apparirebbero così:
ttyd1 "/usr/libexec/getty std.38400" wy50 on insecure
ttyd5 "/usr/libexec/getty std.19200" vt100 on insecure
Il primo campo in genere specifica il nome del file
speciale per il terminale, come si trova in
/dev .
Il secondo campo è il comando da eseguire per questa
linea, generalmente &man.getty.8;.
getty inizializza ed apre la linea,
imposta la velocità, richiede all'utente un nome di login
e poi esegue il programma &man.login.1;.
Il programma getty accetta un parametro
(opzionale) da riga di comando, il tipo di
getty . Un tipo di
getty configura le caratteristiche
della linea del terminale, come la frequenza di bit per secondo
e la parità. Il programma getty legge
questa caratteristiche dal file
/etc/gettytab .
Il file /etc/gettytab
contiene molte voci per le linee di terminale sia vecchie che
nuove. In quasi tutti i casi, le voci che cominciano per
std funzioneranno con i terminali connessi
fisicamente. Queste voci ignorano la parità.
C'è una voce std per ogni frequenza di
bps da 110 a 115200. Naturalmente, puoi aggiungere le tue
voci a questo file. La pagina man di &man.gettytab.5;
fornisce maggiori informazioni.
Nell'impostare il tipo di getty
nel file /etc/ttys , assicurati
che le impostazioni di comunicazione sul terminale
corrispondano.
Nel nostro esempio, il Wyse-50 non usa parità e si
connette a 38400 bps. Il PC 286 non usa parità
e si connette a 19200 bps.
Il terzo campo è il tipo di terminale generalmente
collegato alla linea tty. Per le porte dial-up, viene usato
tipicamente unknown o
dialup poiché gli utenti possono
collegarsi con praticamente qualunque tipo di terminale o
programma.
Per i terminali connessi direttamente, il tipo di terminale
non cambia, quindi puoi mettere un vero tipo di terminale
preso dal file database di &man.termcap.5; in questo
campo.
Per il nostro esempio, il Wyse-50 usa il tipo
per il vero terminale mentre il PC 286 con
Procomm in esecuzione
verrà impostato per emulare un VT-100.
Il quarto campo specifica se la porta deve essere abilitata.
Scrivere on qui farà sì che il
processo init avvii il programma nel secondo
campo, getty . Se metti
off in questo campo, non ci sarà
nessun getty , e dunque nessun login sulla
porta.
Il campo finale è usato per specificare se la porta
è sicura.
Segnare una porta come sicura significa
confidare nel fatto che non ci sia rischio nel permettere
all'account di root (o ad un altro con
user ID uguale a 0) di effettuare il login da quella porta.
Porte insicure non permettono il login a
root .
Su una porta insicura, gli utenti devono effettuare
un login con accesso non privilegiato, e poi usare &man.su.1; o
un meccanismo simile per ottenere privilegi superiori.
È fortemente consigliato l'uso di
insecure
anche per i terminali che si trovano
dietro porte chiuse a chiave.
È abbastanza semplice effettuare il login e usare
su se si ha bisogno di privilegi da
superutente.
Come Forzare init a Rileggere
/etc/ttys
Dopo aver effettuato i cambiamenti necessari al file
/etc/ttys si deve mandare un segnale SIGHUP
(hangup) al processo init affinché sia
costretto a rileggere il suo file di configurazione.
Ad esempio:
&prompt.root; kill -HUP 1
init è sempre il primo processo
eseguito su un sistema dunque avrà sempre PID 1.
Se tutto è stato impostato correttamente, tutti i cavi sono
collegati, ed i terminali sono accesi, allora un processo
getty dovrebbe essere in esecuzione su ogni
terminale e a questo punto dovresti vedere dei prompt per il login sui
tuoi terminali.
Risoluzione dei Problemi di Connessione
Anche con la più meticolosa attenzione ai dettagli, qualcosa
potrebbe comunque andare storto nell'impostazione di un terminale.
Questa è una lista dei sintomi e di alcuni suggerimenti per
risolverli.
Non Appare Nessun Prompt per il Login
Assicurati che il terminale sia connesso e acceso.
Se è un personal computer che funziona da terminale,
assicurati che il programma di emulazione di terminale sia attivo
sulla porta seriale giusta.
Assicurati che il cavo sia ben connesso sia al terminale che
al computer FreeBSD. Assicurati che sia il giusto tipo di
cavo.
Assicurati che il terminale e FreeBSD siano concordi sul
valore di bps e sulle impostazioni di parità. Se hai un
terminale con un display video, assicurati
che il contrasto e la luminosità siano giusti. Se è
un terminale di stampa, assicurati che ci siano carta e inchiostro
sufficienti.
Assicurati che il processo getty sia attivo
per quel terminale. Ad esempio, per avere una lista dei processi
getty con ps , scrivi:
&prompt.root; ps -axww | grep getty
dovresti vedere una voce per il terminale. Ad esempio,
la schermata seguente mostra che
getty è in esecuzione sulla seconda
porta seriale ttyd1 e sta usando la voce
std.38400 in
/etc/gettytab :
22189 d1 Is+ 0:00.03 /usr/libexec/getty std.38400 ttyd1
Se non c'è nessun processo getty in
esecuzione, assicurati di aver abilitato la porta in
/etc/ttys .
Ricordati anche di eseguire kill -HUP 1
dopo aver modificato il file ttys .
Se il processo getty è attivo ma
il terminale non mostra ancora un prompt di login,
o se mostra un prompt ma non ti permette di digitare nulla,
il tuo terminale o il tuo cavo potrebbero non supportare la
transazione hardware. Prova a cambiare il valore in
/etc/ttys da std.38400 a
3wire.38400 (e ricordati di dare un
kill -HUP 1 dopo aver modificato
/etc/ttys ).
La voce 3wire è simile a
std , ma ignora l'handshake hardware.
Potresti aver bisogno di ridurre i baud o
di abilitare un controllo di flusso software usando
3wire per evitare dei buffer
overflow.
Compaiono Caratteri Strani Invece di un Prompt di Login
Assicurati che il terminale e FreeBSD siano concordi sui bps
e sulle impostazioni di parità. Verifica i processi
getty per assicurarti che sia in funzione il
tipo corretto di getty .
Se non è così,
modifica /etc/ttys ed esegui kill
-HUP 1 .
I Caratteri Appaiono Duplicati; la Password Viene Visualizzata
Quando la Scrivo
Cambia l'impostazione del terminale (o del programma di
emulazione) da half duplex
o
local echo
a full duplex
.
Guy
Helmer
Contributo di
Sean
Kelly
Aggiunte di
Servizio di Ricezione Chiamate
servizio di ricezione chiamate
La configurazione del sistema FreeBSD per il servizio di ricezione
chiamate è molto simile alla connessione di terminali tranne per il
fatto che si ha a che fare con dei modem invece che con dei
terminali.
Modem Esterni contro Modem Interni
I modem esterni sembrerebbero migliori per chiamare,
poiché i modem esterni spesso possono essere configurati in
maniera semipermanente tramite dei parametri immagazzinati in RAM non
volatile e generalmente forniscono degli indicatori luminosi che
mostrano lo stato degli importanti segnali RS-232. Le lucine
lampeggianti impressionano gli ospiti, ma sono anche molto
utili per vedere se un modem sta funzionando in maniera
appropriata.
I modem interni in genere mancano della RAM non-volatile, quindi
la loro configurazione può essere limitata solo impostando i DIP
switch. Se il tuo modem interno ha delle luci indicatrici di
segnale, probabilmente è difficile vederle quando il case del
sistema è al suo posto.
Modem e Cavi
modem
Se stai usando un modem esterno, allora avrai bisogno
del cavo appropriato. Un cavo seriale standard RS-232C
dovrebbe essere sufficiente, posto che tutti i normali segnali siano
connessi:
Sent Data (SD )
Received Data (RD )
Request to Send (RTS )
Clear to Send (CTS )
Data Set Ready (DSR )
Data Terminal Ready (DTR )
Carrier Detect (CD )
Signal Ground (SG )
FreeBSD necessita dei segnali RTS e
CTS per il controllo di flusso a velocità
superiori a 2400 bps, del segnale CD per
identificare quando c'è stata una risposta alla chiamata o
quando una linea è stata scollegata, e del
segnale DTR per dare il reset al modem dopo che una
sessione è terminata. Alcuni cavi sono connessi senza alcuni
dei segnali necessari, dunque se hai dei problemi, come una sessione
di login che non scompare quando la linea è sconnessa, potresti
avere un problema col cavo.
Come altri sistemi operativi &unix;, FreeBSD usa i segnali
hardware per scoprire quando una chiamata è stata accettata
o quando una linea è stata scollegata e per scollegare e
resettare il modem dopo una chiamata.
FreeBSD evita di mandare comandi al modem
o di leggere i valori riportati dal modem. Se hai familiarità
con la connessione dei modem a BBS di PC, questo potrebbe sembrarti
scomodo.
Considerazioni sull'Interfaccia Seriale
FreeBSD supporta interfacce di comunicazione EIA RS-232C
(CCITT V.24) basate su NS8250, NS16450, NS16550, e NS16550A.
I dispositivi 8250 e 16450 hanno buffer di un singolo carattere.
Il dispositivo 16550 fornisce un buffer di 16 caratteri, che permette
prestazioni del sistema migliori. (Dei bug nel normale 16550
impediscono l'uso del buffer di 16 caratteri, quindi usate 16550A se
possibile).
A causa del buffer a singolo carattere questi dispositivi richiedono
un lavoro maggiore da parte del sistema operativo rispetto ai
dispositivi a 16 caratteri di buffer, le schede d'interfaccia seriale
basate su 16550A sono preferibili. Se il sistema ha molte porte
seriali attive o dovrà sopportare un grosso carico, le schede
basate su 16550A sono migliori per comunicazioni a basso tasso
d'errore.
Breve Panoramica
getty
Come con i terminali, init lancia un processo
getty per ogni porta seriale configurata
per connessioni in ingresso. Ad esempio, se un modem è connesso
a /dev/ttyd0 , il comando
ps ax mostrerà questo:
4850 ?? I 0:00.09 /usr/libexec/getty V19200 ttyd0
Quando un utente chiama la linea del modem e questo si collega, il
modem riporterà la linea CD (Carrier Detect).
Il kernel nota che la portante è stata rilevata e completa
l'apertura della porta con getty .
getty invia un prompt login: alla
velocità iniziale di linea specificata.
getty aspetta per verificare che vengano ricevuti
caratteri legittimi, e, in una tipica configurazione, se trova dei
caratteri strani (probabilmente perché la velocità del
modem è differente da quella di
getty ), getty cerca
di calibrare la velocità di linea fino a ricevere dei caratteri
ragionevoli.
/usr/bin/login
Dopo che l'utente ha inserito il suo nome di login,
getty esegue
/usr/bin/login , che completa il login
richiedendo la password per l'utente ed avviandone la shell.
File di Configurazione
Ci sono tre file di configurazione di sistema nella directory
/etc che avrai probabilmente bisogno di modificare
per permettere chiamate in ingresso sul tuo sistema FreeBSD. Il primo,
/etc/gettytab , contiene le informazioni di
configurazione per il demone /usr/libexec/getty .
Il secondo, /etc/ttys contiene le informazioni che
dicono a /sbin/init quali dispositivi
tty devono avere processi getty
in esecuzione.
Infine, si possono mettere comandi di inizializzazione nello script
/etc/rc.serial .
Ci sono due scuole di pensiero riguardo i modem su &unix;.
Un gruppo preferisce configurare i propri modem in maniera che
qualunque sia la velocità con la quale un utente remoto si
collega, l'interfaccia locale RS-232 computer-modem funzioni ad una
velocità fissa.
Il beneficio di questa configurazione è che l'utente
remoto vede sempre un prompt di login immediato.
Il lato negativo è che il sistema non sa quale sia la vera
velocità di trasmissione
dati di un utente, quindi programmi a tutto schermo come Emacs
non modificheranno i loro metodi di rappresentazione dello schermo per
ottimizzare la risposta su connessioni lente.
L'altra scuola di pensiero configura le proprie interfacce RS-232
verso il modem per variare la propria velocità rispetto a quella
di connessione dell'utente remoto.
Ad esempio, le connessioni V.32bis (14.4 Kbps) faranno sì
che il modem faccia funzionare la propria interfaccia RS-232 a
19.2 Kbps, mentre le connessioni a 2400 bps faranno sì
che funzioni a 2400 bps.
Poiché getty non comprende nessun valore
restituito dal modem riguardo la velocità di connessione,
getty darà un messaggio
login: ad una velocità iniziale fissata e
aspetterà i caratteri in risposta. Se l'utente vede caratteri
strani, si assume che sappia che dovrà premere
Invio finché non vedrà un prompt
riconoscibile. Se le frequenze di trasmissione non concordano,
getty vedrà tutto ciò che l'utente
preme come spazzatura
, cercherà di passare alla
velocità seguente e invierà
il prompt login: di nuovo. Questa procedura
potrebbe continuare ad nauseam, ma normalmente ci vogliono solo una o
due pressioni sui tasti prima che l'utente veda un buon prompt.
Ovviamente, questa
sequenza di login non è pulita come la precedente a
velocità fissata
, ma un utente su una
connessione a bassa velocità dovrebbe ricevere una risposta
interattiva migliore da programmi a tutto schermo.
Questa sezione cercherà di fornire informazioni di
configurazione bilanciate, ma è indirizzata verso l'approccio di
avere la frequenza di trasmissione del modem
che segue la velocità della connessione.
/etc/gettytab
/etc/gettytab
/etc/gettytab è un file di
configurazione sul modello di &man.termcap.5; per &man.getty.8;.
Si prega di vedere la pagina man di &man.gettytab.5; per le
informazioni complete sul formato del file
e la lista delle sue possibilità.
Configurazione a Velocità Fissa
Se stai fissando la frequenza di comunicazione del modem ad
una velocità particolare, probabilmente non avrai bisogno di
effettuare nessun cambiamento a
/etc/gettytab .
Configurazione a Velocità Concordata
C'è bisogno di impostare una voce in
/etc/gettytab per dare a
getty le informazioni sulla velocità che
si vuole usare per il modem. Se si possiede un modem a
2400 bps, probabilmente è possibile usare
la voce D2400 già esistente.
#
# Terminali chiamanti veloci, a rotazione 2400/1200/300
# (può impostarsi in tutti i modi)
#
D2400|d2400|Fast-Dial-2400:\
:nx=D1200:tc=2400-baud:
3|D1200|Fast-Dial-1200:\
:nx=D300:tc=1200-baud:
5|D300|Fast-Dial-300:\
:nx=D2400:tc=300-baud:
Se si possiede un modem con velocità maggiore,
probabilmente sarà necessario
aggiungere una voce in /etc/gettytab ; qui
c'è un esempio per modem a 14.4 Kbps modem con una
velocità massima d'interfaccia di 19.2 Kbps:
#
# Aggiunte per un modem V.32bis
#
um|V300|High Speed Modem at 300,8-bit:\
:nx=V19200:tc=std.300:
un|V1200|High Speed Modem at 1200,8-bit:\
:nx=V300:tc=std.1200:
uo|V2400|High Speed Modem at 2400,8-bit:\
:nx=V1200:tc=std.2400:
up|V9600|High Speed Modem at 9600,8-bit:\
:nx=V2400:tc=std.9600:
uq|V19200|High Speed Modem at 19200,8-bit:\
:nx=V9600:tc=std.19200:
Questo risulterà in una connessione a 8-bit, senza
parità.
L'esempio precedente avvia la comunicazione a 19.2 Kbps
(per una connessione V.32bis), poi cicla tra 9600 bps (per
V.32), 2400 bps, 1200 bps, 300 bps, e poi ancora a
19.2 Kbps.
Il ciclo sulle frequenze di comunicazione è implementato con
nx= (next table
).
Ogni linea usa una voce tc= (table
continuation
) per continuare a leggere le impostazioni
standard
per una frequenza particolare.
Se hai un modem a 28.8 Kbps e/o vuoi avvantaggiarti della
compressione su un modem a 14.4 Kbps, hai bisogno di usare una
frequenza di comunicazione più alta di 19.2 Kbps. Qui
c'è un esempio di voce per gettytab che
imposta la velocità a 57.6 Kbps:
#
# Aggiunte per modem V.32bis o V.34 Modem
# Impostazione a 57.6 Kbps
#
vm|VH300|Very High Speed Modem at 300,8-bit:\
:nx=VH57600:tc=std.300:
vn|VH1200|Very High Speed Modem at 1200,8-bit:\
:nx=VH300:tc=std.1200:
vo|VH2400|Very High Speed Modem at 2400,8-bit:\
:nx=VH1200:tc=std.2400:
vp|VH9600|Very High Speed Modem at 9600,8-bit:\
:nx=VH2400:tc=std.9600:
vq|VH57600|Very High Speed Modem at 57600,8-bit:\
:nx=VH9600:tc=std.57600:
Se hai una CPU lenta o un carico di sistema pesante e non hai
porte seriale 16550A, potresti ricevere errori
sio silo
a
57.6 Kbps.
/etc/ttys
/etc/ttys
La configurazione del file /etc/ttys
è stata affrontata nella .
La configurazione dei modem è simile ma dobbiamo passare
un argomento differente a getty e specificare un
tipo di terminale differente. Il formato generale per la
configurazione sia a velocità fissata che per quella
concordata è:
ttyd0 "/usr/libexec/getty xxx " dialup on
Il primo elemento nella linea precedente è il file di
dispositivo per questa voce — ttyd0 significa
che /dev/ttyd0 è il file che verrà
tenuto d'occhio da getty . Il secondo elemento,
"/usr/libexec/getty xxx "
(xxx verrà rimpiazzato dalla
capacità iniziale di gettytab ) è
il processo che init eseguirà sul
dispositivo. Il terzo elemento, dialup , è
il tipo predefinito di terminale. Il quarto parametro,
on , indica a init che quella
linea è operativa. Potrebbe esserci un quinto parametro,
secure , ma dovrebbe essere usato solo per i
terminali che siano fisicamente sicuri (come la console di
sistema).
Il tipo di terminale predefinito (dialup
nell'esempio precedente) potrebbe dipendere dalle preferenze locali.
dialup è il terminale tradizionale
predefinito sulle linee di ingresso in maniera che gli utenti possano
personalizzare i loro script di login per notare quando il terminale
è dialup e modificare
automaticamente il loro tipo di terminale. Ad ogni modo, l'autore
ritiene più semplice specificare vt102 come
tipo di terminale predefinito, poiché l'utente può usare
semplicemente un'emulazione VT102 sul suo sistema remoto.
Dopo aver effettuato i cambiamenti a
/etc/ttys , puoi inviare un segnale
HUP a init per fargli
rileggere il file. Puoi usare il comando
&prompt.root; kill -HUP 1
per inviare il segnale. Se questa è la prima volta che cambi
le impostazioni del sistema, puoi aspettare finché il modem non
sia configurato in maniera appropriata e connesso, prima di inviare il
segnale a init .
Configurazione a Velocità Fissa
Per una configurazione a velocità fissa, la voce
in ttys ha bisogno di una voce che gestisca la
velocità fissa anche per getty .
Per un modem la cui velocità sulla porta
sia bloccata a 19.2 Kbps, la voce in ttys
potrebbe essere così:
ttyd0 "/usr/libexec/getty std.19200" dialup on
Se il tuo modem è bloccato su una frequenza di
trasmissione differente, sostituisci il valore appropriato per
std.velocità
al posto di std.19200 . Assicurati di usare
un tipo valido elencato in
/etc/gettytab .
Configurazione a Velocità Concordata
In una configurazione a velocità concordata, la voce in
ttys deve fare riferimento alla voce
iniziale auto-baud
(sic) in
/etc/gettytab . Ad esempio, se hai aggiunto la
riga suggerita precedentemente per un modem con velocità
variabile che inizi a 19.2 Kbps (la riga in
gettytab contenente
il punto d'avvio V19200 ), la riga in
ttys potrebbe essere questa:
ttyd0 "/usr/libexec/getty V19200" dialup on
/etc/rc.serial
file rc
rc.serial
I modem ad alta velocità, come i V.32, i V.32bis, e i V.34,
necessitano di un controllo di flusso hardware
(RTS/CTS ).
Puoi aggiungere dei comandi stty al file
/etc/rc.serial per impostare i
flag di controllo di flusso nel kernel FreeBSD per le porte del
modem.
Ad esempio per impostare il flag termios
crtscts sui dispositivi di inizializzazione
di ingresso e uscita della porta seriale numero 1
(COM2 ), si possono aggiungere le
seguenti linee a /etc/rc.serial :
# Configurazione iniziale della porta seriale
stty -f /dev/ttyid1 crtscts
stty -f /dev/cuaia1 crtscts
Impostazioni del Modem
Se hai uno di quei modem i cui parametri possono essere impostati in
maniera permanente in RAM non volatile, avrai bisogno di usare un
programma terminale (come Telix su &ms-dos; o tip
sotto FreeBSD) per impostare i parametri. Collegati al modem usando le
stesse velocità iniziali e di comunicazione
che userebbe getty e configura la RAM non volatile
secondo queste necessità:
CD attivo per la connessione
DTR attivo per l'operazione; l'assenza del
DTR porta allo scollegamento della linea e al reset del modem
CTS controllo di flusso dei dati
trasmessi
Disabilita il controllo di flusso
XON/XOFF
RTS controllo di flusso dei dati
ricevuti
Modalità silenziosa (nessun codice di risposta)
Nessun echo dei comandi
Leggi la documentazione del tuo modem per capire quali
comandi e/o impostazioni per i DIP switch sia necessario
fornirgli.
Ad esempio, per impostare i parametri precedenti su un &usrobotics;
&sportster; 14.400 esterno, si potrebbero dare questi comandi
al modem:
ATZ
AT&C1&D2&H1&I0&R2&W
Potresti anche sfruttare questa opportunità per raffinare
le impostazioni del modem, ad esempio per decidere se dovrà usare
V.42bis e/o la compressione MNP5.
Il modem esterno &usrobotics; &sportster; 14.400 ha anche dei DIP
switch che devono essere impostati; per altri modem, forse potrai usare
queste impostazioni come esempio:
Switch 1: SU — DTR Normale
Switch 2: N/D (Codici di Risposta Verbali/Codici di Risposta
Numerici
Switch 3: SU — Sopprime i Codici di Risposta
Switch 4: GIÙ — Nessun echo, comandi offline
Switch 5: SU — Auto risposta
Switch 6: SU — Carrier Detect Normale
Switch 7: SU — Carica i valori predefiniti
dall'NVRAM
Switch 8: N/D (Modalità intelligente/modalità
stupida)
I codici di risposta dovrebbero essere disabilitati/soppressi per i
modem chiamanti per evitare i problemi che possono capitare
se getty dà incidentalmente un prompt
login: ad un modem che si trova in modalità
di comando ed il modem restituisce l'eco del comando o un codice di
risposta. Questa sequenza può portare ad una lunga, stupida
conversazione tra getty ed il modem.
Configurazione a Velocità Fissa
Per una configurazione a velocità fissa, avrai bisogno di
configurare il modem affinché mantenga una frequenza dati
da modem a computer indipendente dalla frequenza di comunicazione.
Su un modem esterno &usrobotics; &sportster; 14.400
questi comandi bloccheranno la velocità dati tra modem e
computer alla velocità con la quale i comandi sono stati
inviati:
ATZ
AT&B1&W
Configurazione a Velocità Concordata
Per una configurazione a velocità concordata, sarà
necessario configurare il modem affinché modifichi la frequenza
dei dati della porta seriale relativamente alla velocità di
arrivo. Su un modem esterno &usrobotics; &sportster; 14.400, questi
comandi causeranno il blocco della frequenza di trasmissione dati con
correzione d'errore del modem sulla velocità con il quale
è stato inviato il comando, ma permetteranno variazioni della
velocità della porta seriale per le connessioni senza
correzione d'errore:
ATZ
AT&B2&W
Verifica della Configurazione del Modem
La maggior parte dei modem ad alta velocità fornisce
comandi per verificare i parametri funzionali usati dal modem in
maniera più o meno comprensibile.
Sui modem esterni &usrobotics; &sportster; 14.400, il comando
ATI5 mostra le impostazioni che sono immagazzinate
nella RAM non volatile. Per vedere i veri parametri operativi del
modem (così come vengono influenzati dai DIP switch del modem),
usa i comandi ATZ e ATI4 .
Se hai modem di marche differenti, verifica il manuale del tuo
modem per vedere come sia possibile un ulteriore controllo sui
parametri di configurazione del modem.
Risoluzione dei Problemi
Questi sono un po' di passi che è possibile seguire per
verificare il funzionamento del modem sul tuo sistema.
Verifica del Sistema FreeBSD
Collega il modem al sistema FreeBSD, avvia il sistema, e,
se il tuo modem ha luci di indicazione dello stato, guarda se la luce
DTR del modem si accende quando appare il prompt
login: sulla console del sistema
— se si accende, dovrebbe significare che FreeBSD ha avviato
un processo getty sulla porta di comunicazione
appropriata e sta aspettando una chiamata dal modem.
Se l'indicatore DTR non lampeggia, effettua il
login sul sistema FreeBSD dalla console e dai il comando ps
ax per verificare se FreeBSD sta cercando di eseguire un
processo getty sulla porta corretta. Dovresti
vedere linee come queste tra i processi mostrati:
114 ?? I 0:00.10 /usr/libexec/getty V19200 ttyd0
115 ?? I 0:00.10 /usr/libexec/getty V19200 ttyd1
Se vedi qualcosa di diverso, come questo:
114 d0 I 0:00.10 /usr/libexec/getty V19200 ttyd0
ed il modem non ha ancora accettato chiamate, ciò
significa che getty ha completato l'apertura della
porta di comunicazione.
Questo potrebbe indicare un problema nei cavi o un modem
mal configurato, poiché getty non dovrebbe
completare l'apertura della porta fino al rilevamento del segnale
CD (carrier detect).
Se non vedi nessun processo getty in attesa
sulla porta ttydN
scelta, ricontrolla le voci in /etc/ttys per
vedere se ci sono errori lì. Inoltre, controlla il file di log
/var/log/messages per vedere se ci sono messaggi
di init o getty
riguardo i loro problemi. Se ci sono messaggi, ri-ricontrolla i file
di configurazione /etc/ttys e
/etc/gettytab , ed anche i file speciali di
dispositivo /dev/ttydN , cercando ogni errore,
voce mancante, o file di dispositivo mancante.
Tentativo di Connessione in Ingresso
Cerca di collegarti dall'esterno al sistema; assicurati di usare 8
bit, nessuna parità, e 1 bit di stop sul sistema remoto. Se
non ottieni un prompt, o vengono visualizzati caratteri strani, prova
a premere Invio circa una volta per secondo.
Se dopo un po' ancora non vedi un prompt login: ,
prova inviare un'INTERRUZIONE . Se stai usando un
modem ad alta velocità per effettuare la chiamata, prova a
richiamare dopo aver bloccato la velocità dell'interfaccia del
modem (tramite AT&B1 su un &usrobotics;
&sportster;, ad esempio).
Se ancora non ottieni alcun prompt login: ,
verifica /etc/gettytab ancora e ricontrolla
che:
La capacità iniziale specificata in
/etc/ttys per quella linea corrisponda a
quella in /etc/gettytab
Ogni campo nx= corrisponda ad un
valore in gettytab
Ogni campo tc= corrisponda a un altro nome
di capacità in gettytab
Se chiami ma il modem su FreeBSD non risponde,
assicurati che il modem sia configurato per rispondere alla chiamata
quando viene fornito un segnale DTR . Se il modem
sembra essere configurato correttamente, verifica che la linea
DTR sia attiva controllando
gli indicatori luminosi del modem (se ne ha).
Se hai già controllato tutto quanto più volte ed
ancora non funziona, fai una pausa e riprova in seguito. Se ancora
non funziona puoi provare a inviare un messaggio di posta elettronica
alla &a.questions; descrivendo il tuo modem ed il tuo problema, e i
bravi ragazzi della lista cercheranno di darti una mano.
Servizio di Effettuazione Chiamate
servizio di effettuazione chiamate
I seguenti sono consigli per far sì che la tua macchina sia in
grado di connettersi tramite modem ad un altro computer. Questo è
appropriato per stabilire una sessione terminale con un host
remoto.
Questo è utile per collegarsi ad una BBS.
Questo tipo di connessione può essere estremamente utile per
ottenere un file da Internet se hai problemi con il PPP. Se hai
bisogno di usare l'FTP ed il PPP non funziona, usa la sessione terminale
per eseguire l'FTP.
Poi usa zmodem per trasferire il file sulla tua macchina.
Il Mio Modem Hayes Stock Non È Supportato, Cosa Posso
Fare?
Effettivamente, la pagina man di tip
è un po' datata.
C'è un compositore Hayes generico già integrato. Usa
semplicemente at=hayes nel tuo
/etc/remote file.
Il driver Hayes non è abbastanza intelligente da riconoscere
alcune delle caratteristiche avanzate dei nuovi modem—messaggi
come BUSY , NO DIALTONE , o
CONNECT 115200 lo confonderanno e basta. Dovrai
disattivare questi messaggi quando usate tip (usando
ATX0&W ).
Inoltre, il timeout di composizione per tip
è di 60 secondi.
Il tuo modem dovrebbe usare qualcosa di meno, altrimenti tip
penserà che ci sia un problema di comunicazione. Prova
ATS7=45&W .
Come viene fornito, tip non supporta ancora
i modem Hayes completamente. La soluzione è modificare il file
tipconf.h nella directory
/usr/src/usr.bin/tip/tip . Ovviamente avrai
bisogno della distribuzione con i sorgenti per fare ciò.
Modifica la linea #define HAYES 0 a
#define HAYES 1 . Poi dai i comandi
make e make install .
Tutto funziona bene dopo aver fatto questo.
Come Dovrei Inserire Questi Comandi AT?
/etc/remote
Inserisci quella che viene definita una voce diretta
nel file /etc/remote . Ad esempio, se il tuo modem
è collegato alla prima porta seriale,
/dev/cuaa0 , allora inserisci la riga
seguente:
cuaa0:dv=/dev/cuaa0:br#19200:pa=none
Usa la frequenza di bps più alta supportata dal tuo modem per
il valore di br. Poi, digita tip cuaa0 e verrai
connesso al tuo modem.
Se non c'è nessuna /dev/cuaa0 sul tuo
sistema, fai questo:
&prompt.root; cd /dev &prompt.root; sh MAKEDEV cuaa0
O usa cu come root con il
seguente comando:
&prompt.root; cu -llinea -s velocità
linea è la porta seriale
(es. /dev/cuaa0 ) e
velocità è la velocità
(es. 57600 ). Quando hai finito di inserire i comandi
AT premi ~. per uscire.
Il Simbolo @ per il Valore pn Non
Funziona!
Il simbolo @ come valore del numero telefonico
dice a tip di andare a cercare un numero telefonico in
/etc/phones .
Ma il segno @ è anche un carattere speciale
nei file come /etc/remote . Devi farne l'escape con
un backslash:
pn=\@
Come Posso Chiamare Un Numero Telefonico Da Riga di
Comando?
Metti una cosiddetta voce generica
in
/etc/remote . Ad Esempio:
tip115200|Chiama un qualunque numero a 115200 bps:\
:dv=/dev/cuaa0:br#115200:at=hayes:pa=none:du:
tip57600|Chiama un qualunque numero a 57600 bps:\
:dv=/dev/cuaa0:br#57600:at=hayes:pa=none:du:
Poi puoi fare una cosa simile:
&prompt.root; tip -115200 5551234
Se preferisci cu a tip ,
usa una voce generica per cu :
cu115200|Usa cu per chiamare un numero qualsiasi a 115200bps:\
:dv=/dev/cuaa1:br#57600:at=hayes:pa=none:du:
e digita:
&prompt.root; cu 5551234 -s 115200
Devo Digitare La Frequenza di bps Ogni Volta Che lo Faccio?
Metti una voce per tip1200 o
cu1200 , ma vai avanti e inserisci una qualunque
frequenza di bps appropriata per il valore di br.
tip pensa che un buon valore predefinito sia
1200 bps, motivo per cui cerca una voce per
tip1200 .
Non sei obbligato a usare 1200 bps, comunque.
Accedo ad un Grande Numero di Host attraverso un Server di
Terminali
Invece di aspettare fino ad essere connesso e poi digitare
CONNECT <host> ogni volta, usa la
funzionalità cm di tip. Ad esempio, queste
voci in /etc/remote :
pain|pain.deep13.com|La macchina di Forrester:\
:cm=CONNECT pain\n:tc=deep13:
muffin|muffin.deep13.com|La macchina di Frank:\
:cm=CONNECT muffin\n:tc=deep13:
deep13:Server di terminali del Gizmonics Institute:\
:dv=/dev/cuaa2:br#38400:at=hayes:du:pa=none:pn=5551234:
ti permetteranno di digitare tip pain o
tip muffin per collegarti agli host pain o muffin, e
tip deep13 per il server di terminali.
Tip Può Provare Più di una Linea per ogni
Sito?
Questo è spesso un problema quando una università ha
molte linee di modem e molte migliaia di studenti cercano di
usarle.
Inserisci una voce per la tua università in
/etc/remote e usa @ per il
campo pn :
big-university:\
:pn=\@:tc=dialout
dialout:\
:dv=/dev/cuaa3:br#9600:at=courier:du:pa=none:
Poi, elenca i numeri di telefono dell'università in
/etc/phones :
big-university 5551111
big-university 5551112
big-university 5551113
big-university 5551114
tip proverà ognuno di questi secondo
l'ordine, poi smetterà. Se vuoi continuare a riprovare, esegui
tip in un ciclo while.
Perché Devo Premere
Ctrl
P
Due Volte per Inviare Un Solo
Ctrl
P
?
Ctrl
P
è il carattere predefinito per
forzare
, usato per dire a tip che il
prossimo carattere è un dato letterale. Puoi impostare il
carattere per forzare a qualsiasi altro carattere con il comando di
escape ~s , che significa imposta una
variabile
.
Digita
~sforce=singolo-carattere
seguito da un ritorno a capo.
singolo-carattere è un
qualsiasi carattere singolo. Se non date nessun
singolo-carattere , allora il carattere per
forzare sarà il carattere nullo, che è possibile ottenere
premendo
Ctrl
2
o
Ctrl
Spazio
.
Un valore abbastanza buono per il
singolo-carattere è
Shift
Ctrl
6
, che è usato solo da alcuni server di
terminali.
Potete far sì che il carattere per forzare sia un qualsiasi
carattere vogliate specificando la riga seguente nel file
$HOME/.tiprc :
force=<singolo-carattere>
Improvvisamente Tutto Quello che Digito È in
Maiuscolo??
Devi aver premuto
Ctrl
A
, il raise character
, di
tip progettato specificamente per le persone con il
tasto caps-lock rotto. Usa ~s come mostrato prima
per impostare la variabile raisechar a qualcosa di
ragionevole. In pratica, puoi impostarla allo stesso valore del
carattere per forzare, se pensi di non usare mai queste due
caratteristiche.
Qui c'è un file .tiprc di esempio per gli utenti
Emacs che hanno bisogno di premere
Ctrl
2
e
Ctrl
A
molto spesso:
force=^^
raisechar=^^
Il carattere ^^ è
Shift
Ctrl
6
.
Come Posso Trasferire File con tip ?
Se stai parlando ad altri sistemi &unix;, puoi mandare e ricevere
file con ~p (put) e
~t (take). Questi comandi eseguono
cat ed echo sul sistema remoto
per accettare e inviare file. La sintassi è:
~p
file-locale
file-remoto
~t
file-remoto
file-locale
non c'è controllo d'errore, quindi probabilmente dovresti
usare un altro protocollo, come zmodem.
Come Posso Eseguire zmodem con tip ?
Per ricevere file, avvia il programma di invio sul lato remoto.
Poi, digita ~C rz per iniziare a ricevere in
locale.
Per inviare file, avvia il programma di ricezione sul lato remoto.
Poi, digita ~C sz files
per inviarli sul sistema remoto.
Kazutaka
YOKOTA
Contributo di
Bill
Paul
Basato su un documento di
Impostazione della Console Seriale
console seriale
Introduzione
FreeBSD ha la capacità di avviare un sistema con soltanto un
terminale stupido su porta seriale come console. Una configurazione
simile dovrebbe essere utile per due tipi di persone: amministratori di
sistema che desiderano installare FreeBSD su macchine che non hanno
tastiera o monitor connesso, e sviluppatori che vogliono effettuare il
debug del kernel o dei driver.
Come descritto nel , FreeBSD implementa un
avviamento composto da tre stadi. I primi due stadi sono
nel blocco di avvio che viene immagazzinato all'inizio
della slice di FreeBSD sul disco d'avvio. Il blocco di avvio
poi carica ed avvia il loader (/boot/loader )
come terzo stadio.
Per poter impostare la console seriale devi configurare il codice
del blocco di avvio, il codice del loader ed il kernel.
+
+ Configurazione della Console Seriale, Versione Essenziale
+
+ Questa sezione presuppone che stai usando una configurazione
+ di default, conosci come connettere le porte seriali e vuoi solamente
+ una veloce panoramica su come abilitare una console seriale. Se
+ incontri difficoltà in questa procedura, consulta una spiegazione
+ più esaustiva di tutte le opzioni e delle configurazioni avanzate
+ nella sezione .
+
+
+
+ Connetti la porta seriale. La console seriale sarà sulla
+ COM1.
+
+
+
+ Esegui echo -h > /boot.config per
+ abilitare la console seriale per il kernel e per il boot
+ loader.
+
+
+
+ Modifica il file /etc/ttys e cambia
+ off in on per l'entry
+ ttyd0 . Questo abilita il prompt di login
+ sulla console seriale, che rispecchia la tipica configurazione delle
+ console video.
+
+
+
+ shutdown -r now riavvierà il sistema
+ con la console seriale abilitata.
+
+
+
+
Configurazione della Console Seriale
Preparazione di un cavo seriale.
cavo null-modem
Avrai bisogno di un cavo null-modem o di un cavo seriale
standard ed un adattatore null-modem. Guarda
per una discussione
sui cavi seriali.
Scollegamento della tastiera.
La maggior parte dei sistemi PC verifica la presenza di una
tastiera durante il Power-On Self-Test (POST) e dà un errore
se la tastiera non viene rilevata. Alcune macchine si lamentano
parecchio per la mancanza della tastiera e non proseguono l'avvio
finché non viene collegata.
Se il tuo computer si lamenta per questo errore,
ma si avvia lo stesso, allora non devi fare nulla di speciale.
(Alcune macchine con BIOS Phoenix semplicemente dicono
Keyboard failed e continuano ad avviarsi
normalmente).
Se il tuo computer rifiuta di avviarsi senza la tastiera
allora dovrai configurare il BIOS affinché ignori questo
errore (se possibile). Consulta il manuale della tua scheda madre
per maggiori dettagli su come fare ciò.
Impostare la tastiera su Non installata
nel
setup del BIOS non significa che non
potrai usare la tastiera. Tutto quel che fa è dire al BIOS
di non verificare la presenza di una tastiera all'accensione, in
modo che non segnali che la tastiera non è collegata.
Puoi lasciare la tastiera collegata anche con questa opzione
impostata a Non installata
e la tastiera
funzionerà lo stesso.
Se il tuo sistema ha un mouse &ps2;, le possibilità di
dover scollegare il mouse allo stesso modo della tastiera
sono alte.
Questo perché i mouse &ps2; condividono dell'hardware
con la tastiera e lasciando il mouse collegato potresti
ingannare la verifica della tastiera facendogli credere
che sia ancora presente. Si dice che il sistema
Gateway 2000 Pentium 90 MHz con BIOS AMI funzioni
così.
In generale, questo non è un problema perché il
mouse non è comunque particolarmente utile senza la
tastiera.
Collegamento di un terminale stupido alla
COM1
(sio0 ).
Se non possiedi un terminale stupido, puoi usare un
vecchio PC/XT con un programma per modem, o la porta seriale di un
altra macchina &unix;. Se non hai una COM1
(sio0 ), trovane una.
Attualmente, non c'è altro modo di scegliere
una porta diversa dalla COM1
per i blocco di avvio senza doverlo ricompilare. Se stai
già usando la COM1 per un altro
dispositivo, dovrai rimuoverlo temporaneamente ed
installare un nuovo blocco di avvio ed un nuovo kernel
una volta che FreeBSD sia funzionante. (Si assume che la
COM1 sia sempre disponibile
su un server di file/calcolo/terminali; se davvero hai bisogno
della COM1 per qualcos'altro
(e non puoi passare quel qualcosa alla
COM2 (sio1 )),
allora probabilmente non dovresti nemmeno avere a che fare con
tutto questo in primo luogo).
Assicurati che il file di configurazione del tuo kernel abbia
i parametri appropriati impostati per la
COM1
(sio0 ).
I parametri rilevanti sono:
0x10
Abilita il supporto alla console per questa unità.
Gli altri parametri di console sono ignorati se non è
fissato questo.
Attualmente, al massimo un'unità può avere il
supporto alla console; verrà preferita la prima
(secondo l'ordine nel file di configurazione) con questo
parametro.
Questa opzione non renderà la porta seriale la
console.
Imposta il parametro seguente o usa l'opzione
-h descritta più in basso, insieme a
questa impostazione.
0x20
Forza questa unità ad essere la console (a meno che
sia presente un'altra console con priorità più
alta), trascurando l'opzione -h discussa
precedentemente. Questo parametro
rimpiazza l'opzione COMCONSOLE in FreeBSD
versione 2.X . Il parametro
0x20 deve essere usato insieme al
0x10 .
0x40
Riserva questa unità (insieme a
0x10 ) e rende l'unità indisponibile
per l'accesso normale. Non dovresti impostare questo
parametro sull'unità della porta seriale che desideri
usare come console seriale. L'unico uso di questo parametro
è per designare l'unità per il debug remoto
del kernel. Guarda il Developer's
Handbook per maggiori informazioni sul
debugging remoto.
In FreeBSD 4.0 o successivo, la semantica del
parametro 0x40 è leggermente
differente e c'è un altro parametro per specificare
una porta seriale per il debug remoto.
Esempio:
device sio0 at isa? port IO_COM1 flags 0x10 irq 4
Guarda la pagina man &man.sio.4; per maggiori dettagli.
Se i parametri non sono stati impostati, sarà necessario
eseguire UserConfig (su una console differente) o ricompilare il
kernel.
Creazione di boot.config nella directory
radice della partizione a nel disco di
avvio.
Questo file istruirà il codice del blocco di avvio su
come vuoi avviare il sistema. Per poter attivare la console
seriale, avrai bisogno di una o più delle seguenti
opzioni—se vuoi opzioni multiple, includile tutte sulla
stessa linea:
-h
Passa dalla console interna a quella seriale. Puoi usarla
per cambiare i dispositivi console. Ad esempio, se avvii
dalla console interna (video), puoi usare
-h per dirigere il loader ed il kernel
in modo che usino la porta seriale come dispositivo per la
console. Alternativamente, se avvii da porta seriale, puoi
usare l'opzione -h per dire al loader ed al
kernel di usare lo schermo come console.
-D
Passa da una configurazione singola a una duplice. Nella
configurazione singola la console sarà o quella interna
(il display video) o la porta seriale, a seconda dello
stato dell'opzione -h già descritta.
Nella configurazione duplice, sia il display video che la
porta seriale diventeranno la console allo stesso momento,
senza curarsi dello stato dell'opzione -h .
Ad ogni modo, nota che questa configurazione duplice ha
effetto solo durante l'esecuzione del blocco di avvio.
Una volta che il loader ha assunto il controllo, la console
specificata da -h diventa l'unica.
-P
Fa sì che il blocco di avvio verifichi la presenza
della tastiera. Se non ne viene rilevata nessuna, le opzioni
-D e -h
vengono impostate automaticamente.
A causa delle costrizioni relative allo spazio
nelle versioni attuali del blocco di avvio, l'opzione
-P è in grado di riconoscere solo le
tastiere estese. Le tastiere con meno di 101 tasti (e senza
i tasti F11 e F12) potrebbero non essere rilevate.
Le tastiere su alcuni computer portatili potrebbero
non essere rilevate a causa di questa limitazione.
Se questo è il caso del tuo sistema,
devi abbandonare l'opzione -P .
Sfortunatamente non c'è nessun metodo per aggirare
questo problema.
Usa l'opzione -P per selezionare
la console automaticamente, o l'opzione -h per
attivare la console seriale.
Puoi includere altre opzioni come descritte in
&man.boot.8;.
Le opzioni, eccetto -P , verranno passate al
loader (/boot/loader ). Il loader
determinerà quale tra il video interno o la console seriale
debba diventare la console esaminando lo stato dell'opzione
-h . Ciò significa che se specifichi
l'opzione -D ma non la -h
in /boot.config , puoi usare la porta seriale
come console soltanto durante l'esecuzione del blocco di avvio; il
loader userà il video interno come console.
Avviamento della macchina.
Quando avvii la tua macchina FreeBSD, il blocco di avvio
scriverà il contenuto di /boot.config
sulla console. Ad esempio:
/boot.config: -P
Keyboard: no
La seconda linea appare solo se metti l'opzione
-P in /boot.config ed indichi
la presenza/assenza della tastiera. Questo messaggio va alla
console seriale o a quella interna, o a entrambe, a seconda
dell'opzione in /boot.config .
Opzioni
I messaggi vanno a
nessuna
console interna
-h
console seriale
-D
console seriale ed interna
-Dh
console seriale ed interna
-P , tastiera presente
console interna
-P , tastiera assente
console seriale
Dopo i messaggi precedenti, ci sarà una piccola pausa
prima che il blocco di avvio continui nel caricamento del loader e
prima che ulteriori messaggi vengano scritti sulla console.
In circostanze normali, non hai necessità di interrompere il
blocco di avvio, ma potresti volerlo fare per verificare che tutto
sia impostato correttamente.
Premi un tasto qualsiasi, differente da
Invio , alla console per interrompere il processo
di avvio. Il blocco di avvio aspetterà ulteriori azioni.
Dovresti vedere qualcosa del genere:
>> FreeBSD/i386 BOOT
Default: 0:ad(0,a)/boot/loader
boot:
Verifica se il messaggio precedente appare sulla console seriale
o su quella interna o su entrambe, secondo le opzioni poste in
/boot.config . Se il messaggio appare nella
console corretta, premi Invio per continuare il
processo di avvio.
Se vuoi la console seriale ma non riesci a vedere il prompt sul
terminale seriale, qualcosa è sbagliato nelle tue
impostazioni. Nel frattempo, scrivi -h e premi
Invio (se possibile) per dire al blocco di avvio (e al loader e al
kernel) di scegliere la porta seriale per la console. Una volta
che il sistema è attivo, torna indietro e verifica cosa
è andato storto.
Dopo che il loader è stato caricato e ti trovi nel terzo
stadio del processo di avvio puoi ancora passare dalla console interna
alla console seriale impostando le variabili d'ambiente appropriate nel
loader. Guarda la .
Sommario
Qui c'è il sommario delle varie impostazioni discusse in
questa sezione e la console eventualmente selezionata.
Caso 1: Imposti il Flag 0x10 per
sio0
device sio0 at isa? port IO_COM1 flags 0x10 irq 4
Opzioni in /boot.config
Console durante i blocco di avvio
Console durante il loader
Console nel kernel
niente
interna
interna
interna
-h
seriale
seriale
seriale
-D
seriale ed interna
interna
interna
-Dh
seriale ed interna
seriale
seriale
-P , tastiera presente
interna
interna
interna
-P , tastiera assente
seriale ed interna
seriale
seriale
Caso 2: Imposti il Flag 0x30 per sio0
device sio0 at isa? port IO_COM1 flags 0x30 irq 4
Opzioni in /boot.config
Console durante i blocco di avvio
Console durante il loader
Console nel kernel
niente
interna
interna
seriale
-h
seriale
seriale
seriale
-D
seriale ed interna
interna
seriale
-Dh
seriale ed interna
seriale
seriale
-P , tastiera presente
interna
interna
seriale
-P , tastiera assente
seriale ed interna
seriale
seriale
Consigli per una Console Seriale
Impostazione di una Velocità Maggiore della Porta
Seriale
Di default, le impostazioni della porta seriale sono: 9600 baud, 8
bit, nessuna parità, ed 1 bit di stop. Se desideri cambiare
la velocità, avrai bisogno di ricompilare almeno il blocco di
avvio. Aggiungi la linea seguente a
/etc/make.conf e compila il nuovo blocco di
avvio:
BOOT_COMCONSOLE_SPEED=19200
Se la console seriale è configurata in qualche altra
maniera invece di essere selezionata all'avvio con
-h , o se la console seriale usata dal kernel
è differente da quella usata dal blocco di avvio, allora
dovrai aggiungere anche le opzioni seguenti al file di
configurazione del kernel e compilare un nuovo kernel:
options CONSPEED=19200
Utilizzo di una Porta Seriale Differente da
sio0 per la Console
Usare una porta seriale differente da
sio0 come
console richiede un po' di ricompilazione. Se vuoi usare un'altra
porta seriale per qualche motivo, ricompila il blocco di avvio, il
loader ed il kernel come segue.
Ottieni i sorgenti del kernel. (Guarda il )
Modifica /etc/make.conf e imposta
BOOT_COMCONSOLE_PORT all'indirizzo della
porta che vuoi usare (0x3F8, 0x2F8, 0x3E8 o 0x2E8). Solo
i dispositivi da sio0 a
sio3 (COM1
a COM4 ) possono essere usati; le schede
seriali multiporta non funzioneranno. Non sono necessarie
impostazioni per gli interrupt.
Crea un file di configurazione del kernel personalizzato e
aggiungi i flag appropriati per la porta seriale che intendi
usare.
Ad esempio, se vuoi fare di sio1
(COM2 ) la console:
device sio1 at isa? port IO_COM2 flags 0x10 irq 3
o
device sio1 at isa? port IO_COM2 flags 0x30 irq 3
I flag di console per le altre porte seriali non dovrebbero
essere impostati.
Ricompila ed installa il blocco di avvio ed il loader:
&prompt.root; cd /sys/boot
&prompt.root; make
&prompt.root; make install
Ricompila ed installa il kernel.
Scrivi il blocco di avvio sul disco di avvio con
&man.disklabel.8; ed avvia con il nuovo kernel.
-
+
Accesso al Debugger DDB dalla Linea Seriale
Se desideri entrare nel debugger del kernel dalla console seriale
(utile per diagnostiche remote, ma anche molto pericoloso se generi
un BREAK spurio sulla porta seriale!) allora dovrai compilare
il tuo kernel con le opzioni seguenti:
options BREAK_TO_DEBUGGER
options DDB
Come Ottenere un Prompt di Login sulla Console Seriale
Anche se questo non è necessario, potresti desiderare un
prompt di login sulla linea seriale, ora
che puoi vedere i messaggi di avvio e puoi accedere a sessioni di
debug del kernel attraverso la console seriale.
Qui è spiegato come fare.
Apri il file /etc/ttys con un editor
e trova queste linee:
ttyd0 "/usr/libexec/getty std.9600" unknown off secure
ttyd1 "/usr/libexec/getty std.9600" unknown off secure
ttyd2 "/usr/libexec/getty std.9600" unknown off secure
ttyd3 "/usr/libexec/getty std.9600" unknown off secure
I dispositivi da ttyd0 a
ttyd3
corrispondono a COM1 fino a
COM4 . Cambia off a
on per la porta desiderata. Se hai cambiato la
velocità della porta seriale, dovrai cambiare
std.9600 affinché corrisponda
all'impostazione corrente, ad es. std.19200 .
Potresti anche desiderare cambiare il tipo di terminale da
unknown al tipo effettivo del tuo terminale
seriale.
Dopo avere modificato il file, devi dare un kill -HUP
1 affinché i cambiamenti abbiano effetto.
Cambiamento della Console dal Loader
Le sezioni precedenti hanno descritto come impostare la console
seriale lavorando sul blocco di avvio. Questa sezione mostra come
specificare a console inserendo alcuni comandi ed alcune variabili
di ambiente nel loader. Quando il loader verrà invocato al terzo
stadio del processo di avvio, dopo il blocco di avvio, le impostazioni
nel loader prenderanno il posto di quelle nel blocco di avvio.
Impostazione della Console Seriale
Puoi facilmente specificare al loader ed al kernel di usare
la console seriale scrivendo una sola riga in
/boot/loader.rc :
set console=comconsole
Ciò sarà efficace in ogni caso, qualunque siano le
impostazioni nel blocco di avvio discusse nella sezione
precedente.
Sarebbe meglio mettere la linea precedente come prima linea
di /boot/loader.rc in modo da vedere
i messaggi sulla console seriale il prima possibile.
Altrimenti, puoi specificare la console interna come:
set console=vidconsole
Se non imposti la variabile di ambiente
console del loader, quest'ultimo, e
conseguentemente anche il kernel, useranno
una console qualunque indicata dall'opzione
-h nel blocco di avvio.
Nelle versioni 3.2 o successive, è possibile specificare
la console in
/boot/loader.conf.local o
/boot/loader.conf , piuttosto che in
/boot/loader.rc . Con questo metodo il tuo
/boot/loader.rc dovrebbe apparire
così:
include /boot/loader.4th
start
Poi, crea /boot/loader.conf.local ed
aggiungi lì la linea seguente.
console=comconsole
o
console=vidconsole
Guarda &man.loader.conf.5; per maggiori informazioni.
Al momento il loader non ha un'opzione equivalente alla
-P del blocco di avvio, e non c'è
possibilità di scegliere automaticamente la console interna e
la console seriale basandosi sulla presenza di una tastiera.
Utilizzo di una Porta Seriale Diversa da
sio0 per la Console
Sarà necessario ricompilare il loader per usare una
porta seriale differente da sio0 per la
console seriale. Segui la procedura descritta nella .
Avvertimento
L'idea di tutto questo è di permettere alla gente di mettere
su server dedicati che non abbiano bisogno di hardware grafico o di
tastiere. Sfortunatamente, mentre la maggior parte dei sistemi
ti permetteranno di avviare senza tastiera, ce ne sono alcuni che
non ti permetteranno di partire senza un adattatore grafico.
Le macchine con BIOS AMI possono essere configurate per partire senza
adattatori grafici cambiando semplicemente il valore di graphics
adapter
nella configurazione CMOS a Not
installed
.
Ad ogni modo, molte macchine non supportano questa opzione e si
rifiuteranno di avviarsi se non si ha hardware grafico nel sistema.
Con queste macchine, avrai bisogno di lasciare un qualche tipo di scheda
grafica attaccata, (anche una scheda monocromatica di recupero) sebbene
non avrai necessità di collegare un monitor.
Potresti anche tentare di installare un BIOS AMI.
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/flyer/flyer.tex b/it_IT.ISO8859-15/flyer/flyer.tex
index 79aa50b3fd..6ba9b3455d 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/flyer/flyer.tex
+++ b/it_IT.ISO8859-15/flyer/flyer.tex
@@ -1,179 +1,180 @@
% Copyright (c) 2004 Marc Fonvieille
% All rights reserved.
%
% Redistribution and use in source and binary forms, with or without
% modification, are permitted provided that the following conditions
% are met:
% 1. Redistributions of source code must retain the above copyright
% notice, this list of conditions and the following disclaimer.
% 2. Redistributions in binary form must reproduce the above copyright
% notice, this list of conditions and the following disclaimer in the
% documentation and/or other materials provided with the distribution.
%
% THIS SOFTWARE IS PROVIDED BY THE AUTHOR AND CONTRIBUTORS ``AS IS'' AND
% ANY EXPRESS OR IMPLIED WARRANTIES, INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, THE
% IMPLIED WARRANTIES OF MERCHANTABILITY AND FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE
% ARE DISCLAIMED. IN NO EVENT SHALL THE AUTHOR OR CONTRIBUTORS BE LIABLE
% FOR ANY DIRECT, INDIRECT, INCIDENTAL, SPECIAL, EXEMPLARY, OR CONSEQUENTIAL
% DAMAGES (INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, PROCUREMENT OF SUBSTITUTE GOODS
% OR SERVICES; LOSS OF USE, DATA, OR PROFITS; OR BUSINESS INTERRUPTION)
% HOWEVER CAUSED AND ON ANY THEORY OF LIABILITY, WHETHER IN CONTRACT, STRICT
% LIABILITY, OR TORT (INCLUDING NEGLIGENCE OR OTHERWISE) ARISING IN ANY WAY
% OUT OF THE USE OF THIS SOFTWARE, EVEN IF ADVISED OF THE POSSIBILITY OF
% SUCH DAMAGE.
%
% $FreeBSD$
+% Original revision: 1.5
%
% Volantino di FreeBSD
% Usa make FORMAT (con FORMAT: pdf, ps o dvi) per creare il volantino.
%
\documentclass[11pt]{article}
\usepackage[T1]{fontenc}
\usepackage[latin1]{inputenc}
% Use the right language
\usepackage[italian]{babel}
\usepackage{pslatex}
\usepackage{graphicx}
\usepackage{fancybox}
\usepackage{url}
% Use the right papersize, do not forget to change also the Makefile
\usepackage[verbose,a4paper,noheadfoot,margin=1cm]{geometry}
% Colors settings
\usepackage{color}
\definecolor{bkgrdtitle}{rgb}{1,.84,.22}
%\definecolor{bkgrdtitle}{rgb}{1,.81,.3}
%\definecolor{bkgrdtitle}{rgb}{1,.87,.32}
%\definecolor{redtitle}{rgb}{.82,0,0}
%\definecolor{redtitle}{rgb}{.7,.7,.9}
%\definecolor{redtitle}{rgb}{.6,0,0}
%\definecolor{redtitle}{rgb}{.4,0,0}
\definecolor{redtitle}{rgb}{.65,.16,.22}
\definecolor{ovalboxcolor}{rgb}{.65,.16,.22}
% Some macros
\newcommand{\titledframe}[3]{%
\boxput*(0,1){\colorbox{bkgrdtitle}{\color{black} \large{\textbf{\textsf{#1}}}}} {\setlength {\fboxsep}{12pt} \color{ovalboxcolor}\Ovalbox {\color{black}\begin{minipage}{#3}#2\end{minipage}}}
}
\newcommand{\reg}{$^{\mbox{\tiny \textregistered}}$}
\newcommand{\tm}{$^{\mbox{\tiny TM}}$}
\newenvironment{itemizeflyer}%
{ \begin{list}%
{\textendash}%
{ \setlength{\leftmargin}{5pt}%
\setlength{\itemsep}{0pt}%
\setlength{\parskip}{0pt}%
\setlength{\parsep}{0pt}}}
{ \end{list}}
\pagestyle{empty}
\begin{document}
\begin{center}
\fontsize{40}{36}\selectfont
{\color{redtitle} \textrm{\textbf{FreeBSD}}}
\end{center}
%\vspace{2mm}
% Main part
\begin{center}
\titledframe{Cos'è FreeBSD?}{
FreeBSD è un sistema operativo avanzato per architetture compatibili x86
-(Intel\reg\ e AMD\tm), AMD64 (AMD Opteron\tm\ e Athlon\tm\ 64), DEC Alpha, IA-64
+(Intel\reg\ e AMD\tm), AMD64 (AMD Opteron\tm\ e Athlon\tm\ 64), Alpha, IA-64
(Intel\reg\ Itanium\reg\ Processor Family), PC-98 e UltraSPARC\reg.
Attualmente sta per essere portato su architetture PowerPC\reg\ e MIPS.
FreeBSD è derivato da BSD, la versione di UNIX\reg\ sviluppata all'Università
della California, Berkeley.
}{12.7cm}
\begin{minipage}{4cm}
\includegraphics[scale=0.3]{../../share/images/flyer/beastie.eps}
\end{minipage}
\vspace{1mm}
\titledframe{Funzionalità avanzate}{
FreeBSD offre funzionalità di networking avanzato, prestazioni, sicurezza e
compatibilità che ad oggi mancano ancora in altri sistemi operativi, anche in
alcuni di quelli commerciali.
}{4.8cm}
\titledframe{\textsf{\textbf{Soluzioni Internet potenti}}}{
FreeBSD include quella che molti considerano l'implementazione di
riferimento per il software TCP/IP, lo stack 4.4BSD del protocollo TCP/IP,
rendendolo così ideale per applicazioni di rete e Internet.
FreeBSD è ideale per un server Internet o Intranet. Fornisce servizi di rete
robusti sotto i carichi più pesanti e usa la memoria in maniera efficiente per
mantenere buoni tempi di risposta per migliaia di processi utente simultanei.
}{11.2cm}
\vspace{5mm}
\titledframe{Esegue un numero enorme di applicazioni}{
FreeBSD è dotato di oltre 10000 pacchetti software di terze parti pronti per
-essere installati, tra cui: Apache, Samba, MySQL\reg, OpenOffice.Org, KDE,
+essere installati, tra cui: Apache, Samba, MySQL\reg, OpenOffice.org, KDE,
GNOME, MPlayer, ecc.\\
FreeBSD fornisce il sistema dei port che scarica i sorgenti da Internet o da un
CD-ROM e li compila in forma binaria, inclusa l'installazione di ogni
dipendenza. Tutte queste operazioni sono fatte in modo trasparente per
l'utente.\\
La maggior parte dei binari per GNU/Linux funzionano sotto FreeBSD senza alcuna
perdita visibile di velocità, ad esempio: Acrobat Reader\reg, Oracle\reg,
SAP/R3\reg, Mathematica\reg, Quake3, ecc.
}{17.3cm}
\vspace{5mm}
\titledframe{FreeBSD è facile da installare}{
FreeBSD può essere installato da una varietà di supporti, inclusi CD-ROM,
DVD-ROM, floppy disk, nastri magnetici, partizioni MS-DOS\reg, o, se hai una
connessione di rete, puoi installarlo direttamente tramite FTP anonimo o NFS.
}{17.3cm}
\vspace{5mm}
\titledframe{FreeBSD è libero}{
FreeBSD è disponibile gratuitamente e viene fornito con il codice sorgente
completo. La maggior parte del codice sorgente del sistema FreeBSD è
disponibile sotto la licenza standard BSD. A differenza della licenza GPL
usata dal kernel di Linux, la licenza BSD permette la distribuzione di
software derivato senza accompagnamento del codice sorgente. Questo permette
alle società di usare il codice di FreeBSD come base di un prodotto
proprietario, portando spesso come ritorno alla comunità il rilascio di alcune
parti di quello che fanno.
}{17.3cm}
\vspace{5mm}
\titledframe{Può eseguire quasi ogni operazione}{
FreeBSD è adatto per un gran numero di applicazioni desktop, server, embedded
o appliance. Oggi, FreeBSD non è più solo un sistema operativo server ma punta
anche agli utenti finali, specialmente agli utenti che arrivano da
Windows\reg\ e GNU/Linux.
}{17.3cm}
\vspace{5mm}
\titledframe{Contatti}{
\begin{itemizeflyer}
\item Sito Web: \url{http://www.FreeBSD.org/it/}
\item Manuale di FreeBSD: \url{http://www.freebsd.org/doc/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/}
\end{itemizeflyer}
}{17.3cm}
\end{center}
%
% Copyrights
\begin{center}
\tiny \copyright 2004 The FreeBSD Project\\
FreeBSD è un marchio registrato di Wind River Systems, Inc.
È previsto che cambi a breve.\\
Tutti gli altri nomi di società e prodotti possono essere marchi delle loro
rispettive società.\\
BSD Daemon, \copyright 1988 by Marshall Kirk McKusick.
Tutti i diritti riservati.
\end{center}
\end{document}
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/glossary/freebsd-glossary.sgml b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/glossary/freebsd-glossary.sgml
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--- a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/glossary/freebsd-glossary.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/glossary/freebsd-glossary.sgml
@@ -1,140 +1,262 @@
Glossario di &os;
Questo glossario contiene i termini e gli acronimi specifici per
&os;.
B
Berkeley Software Distribution
BSD
Questo è il nome che il Computer Systems Research Group
- a Berkeley diede ai loro miglioramenti e alle loro modifiche al
- sistema &unix; AT&T's 32V.
+ (CSRG) all'Università
+ della California a Berkeley diede ai loro miglioramenti e
+ alle loro modifiche al sistema &unix; AT&T's 32V.
+ &os; è un discendente del lavoro del CSRG.
Bikeshed Building
Il fenomeno per cui molte persone danno la loro opinione su un
argomento non complicato, mentre un argomento più complesso
riceve poca o nessuna considerazione. Guarda le FAQ
per l'origine del termine.
BSD
+
+ G/title>
+
+
+ Giant
+
+
+ Il nome di un meccanismo di mutua esclusione (uno sleep
+ mutex ) che protegge un grosso insieme di risorse del
+ kernel. Sebbene un semplice meccanismo di locking era adeguato nei
+ giorni in cui una macchina poteva avere solo qualche dozzina di
+ processi, una scheda di rete, e certamente un solo processore, nei
+ tempi attuali è un inaccettabile collo di bottiglia per le
+ prestazioni. Gli sviluppatori di &os; stanno lavorando attivamente
+ per sostituirlo con dei lock che proteggono le singole risorse, in
+ modo tale da permettere un grado molto piu' alto di parallelismo sia
+ per macchine a singolo processore che per quelle multi
+ processore.
+
+
+
+
K
Kernel Scheduler Entities
KSE
Un sistema di threading supportato dal kernel. Guarda l'home page del progetto per
ulteriori dettagli.
KSE
+
+ L
+
+
+ Lock Order Reversal
+
+ LOR
+
+
+ Il kernel di &os; usa un certo numero di lock sulle risorse per
+ arbitrare la contesa di queste risorse. Un sistema di diagnostica
+ dei lock a run-time è presente nei kernel di &os.current;
+ (ma viene rimosso per le release), chiamato &man.witness.4;, e
+ rileva la possibilità di deadlock dovuti ad errori di locking.
+ (&man.witness.4; è in verità leggermente conservativo,
+ quindi è possibili ottenere falsi positivi.) Un report
+ veramente positivo indica che se tu fossi stato sfortunato, un
+ deadlock si sarebbe verificato qui
.
+
+ LOR veramente positivi tendono ad essere corretti velocemente,
+ quindi controlla &a.current.url; e la pagina sui LOR
+ Scoperti prima di inviare un messaggio sulle mailing
+ list.
+
+
+
+
+ LOR
+
+
+
+
+
M
Merge From Current
MFC
Fondere una funzionalità o una patch dal ramo -CURRENT
a un altro, quasi sempre -STABLE.
Merge From Stable
MFS
Nel corso normale dello sviluppo di FreeBSD, una modifica
sarà inserita nel ramo -CURRENT per i test prima di essere
fusa nel ramo -STABLE. In rare occasioni, una modifica andrà
prima del ramo -STABLE e poi incorporata nel -CURRENT.
Questo termine è anche usato quando una patch viene
portata dal ramo -STABLE a un ramo di sicurezza.
MFC
MFS
+
+ N
+
+
+ NDISulator
+
+
+
+
+
+
+ O
+
+
+ Overtaken By Events
+
+ OBE
+
+
+ Indica una modifica consigliata (come un Report di Bug o una
+ richiesta di miglioramento) che non è più rilevante o
+ applicabile a causa di altre modifiche successive a &os;, modifiche
+ agli standard di rete, obsolescenza dell'hardware affetto, e
+ così via.
+
+
+
+
+ OBE
+
+
+
+
+
P
+
+ Pointy Hat
+
+
+ Un mitico esemplare di copricapo, molto simile alle
+ orecchie d'asino , assegnato a ogni committer di
+ &os; che rompe la compilazione, fa andare indietro i numeri di
+ versione, o crea qualsiasi altro tipo di strage nel codice sorgente.
+ Ogni committer degno del suo senno ne accumulerà presto una
+ grande collezione. L'utilizzo è (quasi sempre?)
+ umoristico.
+
+
+
Principle Of Least Astonishment
POLA
Sebbene &os; si evolva, le modifiche visibili all'utente
dovrebbero essere il meno sorprendenti possibile. Per esempio,
un'arbitraria riorganizzazione delle variabili di avvio del sistema in
/etc/defaults/rc.conf viola il
POLA . Gli sviluppatori considerano il
POLA quando si interessano di cambiamenti al
sistema visibili all'utente.
POLA
+
+
+ Project Evil
+
+
+ Il nome di sviluppo per il NDISulator , scritto
+ da Bill Paul, che l'ha chiamato così riferendosi a quanto sia
+ terribile (da un punto di vista filosofico) avere bisogno di qualcosa
+ di questo tipo. Il NDISulator è uno
+ speciale modulo di compatibilità che permette di usare i
+ driver di rete NDIS miniport di Microsoft Windows™ con
+ &os;/x86. Questo è solitamente l'unico modo di usare schede
+ il cui driver e' closed source. Guarda
+ src/sys/compat/ndis/subr_ndis.c .
+
+
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/mailing-lists.ent b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/mailing-lists.ent
index 3efcbdc8ed..3198005aed 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/mailing-lists.ent
+++ b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/mailing-lists.ent
@@ -1,376 +1,385 @@
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mailing list sulle questioni specifiche all'architettura i386 di FreeBSD">
freebsd-i386">
mailing list sul porting di FreeBSD su IA32">
freebsd-ia32">
mailing list sul porting di FreeBSD su IA64">
freebsd-ia64">
mailing list sul codice IPFW di FreeBSD">
freebsd-ipfw">
mailing list sulle reti ISDN con FreeBSD">
freebsd-isdn">
mailing list degli Internet Service Provider che usano FreeBSD">
freebsd-isp">
mailing list sul linguaggio Java in FreeBSD">
freebsd-java">
mailing list sugli impieghi relativi a FreeBSD">
freebsd-jobs">
mailing list su KDE/Qt e le applicazioni KDE di FreeBSD">
freebsd-kde">
mailing list sul porting di LFS su FreeBSD">
freebsd-lfs">
mailing list sul sistema libh di FreeBSD di installazione e creazione dei package">
freebsd-libh">
mailing list sul porting di FreeBSD su MIPS">
freebsd-mips">
mailing list degli amministratori di un sito mirror di FreeBSD">
mirror-announce">
mailing list sui computer portatili con FreeBSD">
freebsd-mobile">
mailing list sul port per FreeBSD del browser Mozilla">
freebsd-mozilla">
mailing list sulle applicazioni multimediali con FreeBSD">
freebsd-multimedia">
mailing list sulle reti in FreeBSD">
freebsd-net">
mailing list per i nuovi utenti di FreeBSD">
freebsd-newbies">
mailing list sulla nuova architettura del bus di FreeBSD">
freebsd-new-bus">
mailing list su OpenOffice sotto FreeBSD">
freebsd-openoffice">
mailing list sulle prestazioni di FreeBSD">
freebsd-performance">
FreeBSD perl mailing list su perl sotto FreeBSD">
freebsd-perl">
mailing list sul porting di FreeBSD su piattaforme non Intel">
freebsd-platforms">
mailing list sulle decisioni del core team sulle politiche di FreeBSD">
freebsd-policy">
mailing list sui port di FreeBSD">
freebsd-ports">
mailing list sui bug dei port di FreeBSD">
freebsd-ports-bugs">
+
+
+
mailing list sul porting di FreeBSD su PowerPC">
freebsd-ppc">
mailing list sulla Garanzia di Qualità di FreeBSD">
freebsd-qa">
mailing list per le domande generiche su FreeBSD">
freebsd-questions">
mailing list sulle estensioni realtime di FreeBSD">
freebsd-realtime">
mailing list sul sottosistema SCSI di FreeBSD">
freebsd-scsi">
mailing list sulla sicurezza in FreeBSD">
freebsd-security">
mailing list sugli avvisi di sicurezza su FreeBSD">
freebsd-security-notifications">
mailing list su FreeBSD-small">
freebsd-small">
mailing list sul supporto multiprocessore di FreeBSD">
freebsd-smp">
mailing list sul porting di FreeBSD su SPARC">
freebsd-sparc64">
+
+
+
mailing list su &os.stable;">
freebsd-stable">
mailing list sulla conformità C99 e POSIX di FreeBSD">
freebsd-standards">
mailing list di prova di FreeBSD">
freebsd-test">
mailing list sui test di prestazioni e stabilità di FreeBSD">
freebsd-testing">
mailing list sui thread in FreeBSD">
freebsd-threads">
mailing list sulle reti tokenring in FreeBSD">
freebsd-tokenring">
mailing list di coordinamento dei gruppi utente di FreeBSD">
freebsd-user-groups">
mailing list di coordinamento dei distributori delle release di FreeBSD">
freebsd-vendors">
mailing list del Webmaster di FreeBSD">
freebsd-www">
mailing list di X11 per FreeBSD">
freebsd-x11">
majordomo@FreeBSD.org">
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.ent b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.ent
index 0cc69c86b2..2252d1e188 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.ent
+++ b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.ent
@@ -1,208 +1,208 @@
3Com e HomeConnect sono marchi registrati
della 3Com Corporation.">
3ware e Escalade sono marchi registrati della
3ware Inc.">
Adaptec è un marchio registrato della
Adaptec, Inc.">
Adobe, Acrobat, Acrobat Reader, e
PostScript sono marchi o marchi registrati della Adobe
Systems Incorporated negli Stati Uniti e/o in altri paesi.">
AMD, Am486, Am5X86, AMD Athlon, AMD
Duron, AMD Opteron, AMD-K6, Élan, e PCnet sono marchi
della Advanced Micro Devices, Inc.">
Apple, FireWire, Mac, Macintosh, Mac OS,
Quicktime, e TrueType sono marchi della Apple Computer, Inc.,
registrati negli Stati Uniti e in altri paesi.">
ARM è un marchio registrato della ARM
Limited.">
Il marchio Bluetooth è di
proprietà della Bluetooth SIG, Inc.">
Broadcom è un marchio registrato della
Broadcom Corporation e/o delle sue sussidiarie.">
Check Point, Firewall-1, e
VPN-1 sono marchi della Check Point Software Technologies Ltd..">
Cisco, Catalyst, e IOS sono marchi registrati
della Cisco Systems, Inc. e/o delle sue affiliate negli Stati Uniti e in
certi altri paesi.">
Corel and WordPerfect sono marchi o marchi
registrati della Corel Corporation e/o delle sue sussidiarie
in Canada, negli Stati Uniti e/o in altri paesi.">
Sound Blaster è un marchio della
Creative Technology Ltd. negli Stati Uniti e/o in altri paesi.">
CVSup è un marchio registrato di
John D. Polstra.">
Dell, Dell Precision, Latitude,
Optiplex, PowerEdge sono marchi o marchi registrati della Dell
Computer Corporation">
FreeBSD è un marchio registrato della
Wind River Systems, Inc. È previsto che cambi a breve.">
Heidelberg, Helvetica,
Palatino, e Times Roman sono marchi o marchi registrati della
Heidelberger Druckmaschinen AG negli Stati Uniti e in altri paesi.">
IBM, AIX, EtherJet, Netfinity, OS/2, PowerPC,
PS/2, S/390, e ThinkPad sono marchi della International Business Machines
Corporation negli Stati Uniti, in altri paesi, o in entrambi.">
IEEE, POSIX, e 802 sono marchi registrati
dell'Institute of Electrical and Electronics Engineers,
Inc. negli Stati Uniti.">
Intel, Celeron, EtherExpress, i386,
i486, Itanium, Pentium, e Xeon sono marchi o marchi registrati della
Intel Corporation o delle sue sussidiarie negli Stati Uniti e in altri
paesi.">
Intuit e Quicken sono marchi registrati
e/o marchi di servizi registrati della Intuit Inc., o una delle sue
sussidiarie, negli Stati Uniti e in altri paesi.">
Iomega, Zip, e Jaz sono marchi o marchi
registrati della Iomega Corporation negli Stati Uniti e/o in altri
paesi.">
Lantronix e EasyIO sono marchi della
Lantronix Corporation.">
Linux è un marchio registrato di
- Linus Torvalds negli Stati Uniti.">
+ Linus Torvalds.">
LSI Logic, AcceleRAID, eXtremeRAID,
MegaRAID e Mylex sono marchi o marchi registrati della LSI
Logic Corp.">
Macromedia, Flash, e Shockwave sono
marchi o marchi registrati della Macromedia, Inc. negli Stati Uniti e/o
in altri paesi.">
-Microsoft, FrontPage, MS-DOS,
- Outlook, Windows, Windows Media, and Windows NT are either
+Microsoft, FrontPage, IntelliMouse,
+ MS-DOS, Outlook, Windows, Windows Media, and Windows NT are either
registered trademarks or trademarks of Microsoft Corporation in the
United States and/or other countries.">
MIPS and R4000 are registered
trademarks of MIPS Technologies, Inc. in the United States and other
countries.">
MySQL is a registered trademark of
MySQL AB in the United States, the European Union and other
countries.">
M-Systems and DiskOnChip are
trademarks or registered trademarks of M-Systems Flash Disk
Pioneers, Ltd.">
Netscape e Netscape Navigator
sono marchi registrati della Netscape Communications Corporation negli
Stati Uniti e in altri paesi.">
GateD e NextHop sono marchi registrati e non
registrati della NextHop negli Stati Uniti e in altri paesi.">
NetWare, NetWare Loadable Module, e
NLM sono marchi o marchi registrati della Novell,
Inc. negli Stati Uniti e in altri paesi.">
Motif, OSF/1, e UNIX sono marchi
registrati e IT DialTone e The Open Group sono marchi del The Open Group
negli Stati Uniti e in altri paesi.">
Oracle è un marchio registrato della
Oracle Corporation.">
PowerQuest e PartitionMagic sono marchi
registrati della PowerQuest Corporation negli Stati Uniti e/o in altri
paesi.">
QUALCOMM e Eudora sono marchi registrati
della QUALCOMM Incorporated.">
RealNetworks, RealPlayer, e
RealAudio sono marchi registrati della RealNetworks, Inc.">
Red Hat e RPM sono marchi o marchi registrati
della Red Hat, Inc. negli Stati Uniti e in altri paesi.">
SAP, R/3, e mySAP sono marchi o marchi
registrati della SAP AG in Germania e in molti altri paesi in tutto il
mondo.">
Silicon Graphics, SGI, e OpenGL sono marchi
registrati della Silicon Graphics, Inc., negli Stati Uniti e/o in altri
paesi in tutto il mondo.">
Sparc, Sparc64, SPARCEngine, e
UltraSPARC sono marchi SPARC International, Inc negli Stati Uniti e in
altri paesi. I prodotti che portano il marchio SPARC sono basati su
architettura sviluppata dalla Sun Microsystems, Inc.">
Sun, Sun Microsystems, Java, Java Virtual Machine,
JavaServer Pages, JDK, JSP, JVM, Netra, Solaris, StarOffice,
Sun Blade, Sun Enterprise, Sun Fire, SunOS, e Ultra sono marchi o marchi
registrati della Sun Microsystems, Inc. negli Stati Uniti e in altri
paesi.">
Symantec e Ghost sono marchi registrati
della Symantec Corporation negli Stati Uniti e in altri paesi.">
MATLAB è un marchio registrato
della The MathWorks, Inc.">
SpeedTouch è un marchio di
Thomson">
Transmeta e Crusoe sono marchi o marchi
registrati della Transmeta Corporation negli Stati Uniti e/o in altri
paesi.">
U.S. Robotics e Sportster sono marchi
registrati della U.S. Robotics Corporation.">
Waterloo Maple e Maple sono marchi
o marchi registrati della Waterloo Maple Inc.">
Mathematica è un marchio
registrato della Wolfram Research, Inc.">
VMware è un marchio della VMware,
Inc.">
XFree86 è un marchio della The
XFree86 Project, Inc.">
Ogg Vorbis e Xiph.Org sono marchi di
Xiph.Org.">
Molti dei nomi identificativi usati dai
produttori e dai venditori per distinguere i loro prodotti sono anche dei
marchi. Quando questi nomi appaiono nel libro, e il FreeBSD Project
è al corrente del marchio, vengono fatti seguire dal simbolo
- ™
o ®
.">
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+ ™
o ®
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