diff --git a/it_IT.ISO8859-15/articles/committers-guide/article.sgml b/it_IT.ISO8859-15/articles/committers-guide/article.sgml index 51ec8b6f3e..104f5f897d 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/articles/committers-guide/article.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/articles/committers-guide/article.sgml @@ -1,1797 +1,1847 @@ %articles.ent; ]>
Guida del Committer The FreeBSD Italian Documentation Project $FreeBSD$ 1999 2000 2001 2002 2003 2004 The FreeBSD Italian Documentation Project &tm-attrib.freebsd; &tm-attrib.cvsup; &tm-attrib.ibm; &tm-attrib.intel; &tm-attrib.sparc; &tm-attrib.general; Questo documento fornisce informazioni per la comunità dei committer di FreeBSD. Tutti i nuovi committer dovrebbero leggere questo documento prima di iniziare, e i committer già esistenti sono fortemente incoraggiati a riguardarselo di tanto in tanto. &trans.it.alex; Dettagli Amministrativi - + Host con il Repository Principale ncvs.FreeBSD.org Metodi di Accesso &man.ssh.1;, solo protocollo 2 CVSROOT Principale ncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs (guarda anche la ). &a.cvsadm; Principali &a.peter; e &a.markm;, così come &a.joe; e &a.marcus; per i ports/ Mailing List &a.doc-developers;, &a.doc-committers;; &a.ports-developers;, &a.ports-committers;; &a.src-developers;, &a.src-committers;. (Ogni repository di progetto ha le sue mailing list -developers e -committers. Gli archivi per queste liste possono essere trovati nei file /home/mail/repository-name-developers-archive e /home/mail/repository-name-committers-archive sul cluster di FreeBSD.org.) Report mensili del Core Team /home/core/public/monthly-report sul cluster di FreeBSD.org. Tag CVS Degni di Nota RELENG_4 (4.X-STABLE), + RELENG_5 (5.X-STABLE), HEAD (-CURRENT) È richiesto l'uso di &man.ssh.1; o &man.telnet.1; con Kerberos 5 per connettersi agli host del progetto. Per &man.ssh.1; è permesso solo il protocollo 2. Questi sono generalmente più sicuri che un semplice &man.telnet.1; o &man.rlogin.1; visto che la negoziazione delle credenziali avverrà sempre in modo cifrato. Tutto il traffico è cifrato di default con &man.ssh.1;. Insieme a programmi di utilità come &man.ssh-agent.1; e &man.scp.1;, anch'essi disponibili, &man.ssh.1; è di gran lunga più conveniente. Se non sai nulla di &man.ssh.1;, guarda la . Tipi di Bit di Commit Il repository CVS di FreeBSD ha un numero di componenti che, se combinati, supportano i sorgenti di base del sistema operativo, la documentazione, l'infrastruttura dei port delle applicazioni di terze parti, e vari programmi di utilità. Quando vengono assegnati i bit di commit di FreeBSD, vengono specificate le aree dell'albero dove il bit può essere usato. Solitamente, le aree associate a un bit corrispondono a quelle di chi ha autorizzato l'assegnamento del bit di commit. Ulteriori aree di autorità possono essere aggiunte in seguito: se occorrerà, il committer dovrà seguire le normali procedure di allocazione del bit di commit per quell'area dell'albero, chiedendo l'approvazione all'entità appropriata e possibilmente prendendo un mentore per quell'area per un po' di tempo. - + Tipo di Committer Responsabile Componenti dell'Albero src core@ src/, doc/ soggetta ad appropriata revisione doc doceng@ doc/, www/, documentazione src/ ports portmgr@ ports/ I bit di commit assegnati prima dello sviluppo della nozione di aree di autorità possono essere usati in molte parti dell'albero. Tuttavia, il buon senso dice che un committer che non ha mai lavorato precedentemente in un'area dell'albero chieda una revisione del proprio lavoro prima di effettuare il commit, chieda l'approvazione del responsabile appropriato, e/o lavori d'accordo con un mentore. Dato che le regole sulla manutenzione del codice differiscono a seconda dell'area dell'albero, questo è per il bene del committer che lavora in un'area poco familiare tanto quanto per gli altri che lavorano sull'albero. I committer sono incoraggiati a chiedere la revisione del proprio lavoro come parte del normale processo di sviluppo, indifferentemente dall'area dell'albero in cui stanno lavorando. Regolamento dell'attività del <filename>doc/</filename> committer in <filename>src/</filename> I doc committer possono effettuare commit riguardanti modifiche alla documentazione sui file src, come pagine man, README, database dei fortune, file dei calendari, e correzioni sui commenti senza l'approvazione di un src committer, prestando la solita attenzione e cura ai commit. I doc committer possono effettuare commit riguardanti piccole modifiche e correzioni ai sorgenti, come correzioni per la compilazione, piccole funzionalità, ecc., con un Approved by di un src committer. I doc committer possono cercare di ottenere il commit bit sui src acquisendo un mentore, che proporrà il doc committer al core. Una volta approvato, verrà aggiunto al file access ed inizierà il normale periodo sotto la guida del mentore, che implica l'aggiunta di Approved by per un certo periodo. Approved by può essere usato solamente se l'approvazione è di un src committer senza mentore — i committer ancora sotto la guida di un mentore possono fornire al più un Reviewed by ma non un Approved by. Operazioni sul CVS Si assume che tu abbia già familiarità con le operazioni di base di CVS. - I &a.cvsadm; sono i proprietari del repository CVS e sono - responsabili delle sue modifiche dirette allo scopo di ripulire o + I &a.cvsadm; sono i proprietari del repository CVS e + sono responsabili delle sue modifiche dirette allo scopo di ripulire o sistemare dei gravi abusi di CVS da parte di un committer. Nel caso dovessi causare qualche problema al repository, diciamo una errata operazione di cvs import o - cvs tag, invia un messaggio ai &a.cvsadm; (o chiama uno di - loro) ed esponi il problema ad uno di loro. Gli unici che hanno il + cvs tag, invia un messaggio al membro responsabile + fra i &a.cvsadm;, come stabilito nella tabella qui sotto, (o chiama uno + di loro) ed esponi il problema. Per questioni molto importanti che + interessano l'intero albero CVS—non solo un'area + specifica—puoi contattare i &a.cvsadm;. Non + contattare i &a.cvsadm; per copie di repository o altre cose che possono + gestire i team più specifici. + + Gli unici che hanno il permesso di manipolare direttamente i bit del repository sono i repomeister. Per questo non ci sono shell di login disponibili sulle macchine del repository, tranne che per i repomeister. + + A seconda dell'area interessata del repository CVS, dovresti + mandare la tua richiesta a uno dei seguenti indirizzi email: + + + + ncvs@ - a proposito di /home/ncvs, il repository dei + src + + + + pcvs@ - a proposito di /home/pcvs, il repository dei + port + + + + dcvs@ - a proposito di /home/dcvs, il repository dei + doc + + + + projcvs@ - a proposito di /home/projcvs, il repository dei + progetti di terze parti + + + + L'albero CVS è attualmente diviso in quattro repository differenti, ovvero doc, ports, projects e src. Questi vengono ricomposti sotto un unico CVSROOT quando vengono distribuiti tramite CVSup per la convenienza dei nostri utenti. Nota che il modulo www che contiene i sorgenti del sito web di FreeBSD è contenuto all'interno del repository doc. I repository CVS sono ospitati sulle macchine repository. Attualmente, ognuno dei repository elencati qui sopra risiede sulla stessa macchina fisica, ncvs.FreeBSD.org, ma per permettere la possibilità di averne ognuno su una macchina diversa in futuro, ci sono diversi nomi di host che i committer dovrebbero utilizzare. Inoltre, ogni repository risiede in una directory differente. La seguente tabella racchiude la situazione. Repository CVS, Host e Directory di &os; Repository Host Directory doc dcvs.FreeBSD.org /home/dcvs ports pcvs.FreeBSD.org /home/pcvs projects projcvs.FreeBSD.org /home/projcvs src ncvs.FreeBSD.org /home/ncvs
Le operazioni sul CVS sono fatte da remoto impostando la variabile di ambiente CVSROOT a ncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs e la variabile CVS_RSH a ssh, e quindi effettuando le appropriate operazioni di check-out/check-in. Molti committer definiscono degli alias che si espandono nella corretta invocazione di cvs per il repository appropriato. Per esempio, un utente di &man.tcsh.1; può aggiungere le seguenti righe al suo .cshrc per questo scopo: alias dcvs env CVS_RSH=ssh cvs -d user@dcvs.FreeBSD.org:/home/dcvs alias pcvs env CVS_RSH=ssh cvs -d user@pcvs.FreeBSD.org:/home/pcvs alias projcvs env CVS_RSH=ssh cvs -d user@projcvs.FreeBSD.org:/home/projcvs alias scvs env CVS_RSH=ssh cvs -d user@ncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs In questo modo è possibile fare tutte le operazioni di CVS localmente ed usare Xcvs commit per effettuare il commit sull'albero CVS ufficiale. Se desideri aggiungere qualcosa di totalmente nuovo (ad esempio dei sorgenti in contrib, ecc.), deve essere usato cvs import. Guarda come riferimento la pagina man di &man.cvs.1; per l'utilizzo. Per favore non usare cvs checkout o update con la macchina con il repository ufficiale impostata come CVS Root per tenere aggiornato il tuo albero dei sorgenti. CVS da remoto non è ottimizzato per la distribuzione via rete e richiede un grande sovraccarico di lavoro e di amministrazione sul lato server. Utilizza il nostro metodo di distribuzione avanzato cvsup per ottenere i bit del repository, ed esegui solamente l'operazione di commit sull'host con il repository. Forniamo un'estesa rete di mirror cvsup per questo scopo, così come diamo accesso al cvsup-master se hai veramente bisogno di essere aggiornato alle ultime modifiche. Il cvsup-master ha la potenza necessaria a gestire questa cosa, il repository principale no. &a.kuriyama; è a capo del cvsup-master. Se devi usare le operazioni add e delete di CVS come se fosse un'operazione &man.mv.1;, allora va effettuata una copia nel repository piuttosto che usare add e delete di CVS. In una copia nel repository, un CVS Meister copierà il/i file nei loro nuovi nomi e/o locazioni e ti avviserà ad operazione avvenuta. Lo scopo di una copia del repository è di preservare la cronologia dei cambiamenti del file, o i log. Noi del FreeBSD Project diamo molta importanza alla cronologia dei cambiamenti che CVS fornisce al progetto. Informazioni di riferimento, tutorial, e FAQ su CVS possono essere trovate su: . Anche le informazioni contenute nei capitoli di Karl Fogel da Open Source Development with CVS sono molto utili. &a.des; ha fornito inoltre il seguente mini manuale su CVS. Effettua il check out di un modulo con il comando co o checkout. &prompt.user; cvs checkout shazam Questo estrae una copia del modulo shazam. Se non c'è alcun modulo shazam nel file dei moduli, cercherà allora una directory di primo livello chiamata shazam. Opzioni utili con <command>cvs checkout</command> Non crea le directory vuote Estrae solo un livello, non le sottodirectory Estrai la versione, il ramo, o il tag ver Estrai i sorgenti com'erano in data data
Esempi pratici su FreeBSD: Estrai il modulo miscfs, che corrisponde a src/sys/miscfs: &prompt.user; cvs co miscfs Ora hai una directory chiamata miscfs con le sottodirectory CVS, deadfs, devfs, e così via. Una di queste (linprocfs) è vuota. Estrai gli stessi file, ma con il percorso completo: &prompt.user; cvs co src/sys/miscfs Ora hai una directory chiamata src, con le sottodirectory CVS e sys. La directory src/sys ha le sottodirectory CVS e miscfs, ecc. Estrai gli stessi file, ma elimina le directory vuote: &prompt.user; cvs co -P miscfs Ora hai una directory chiamata miscfs con le sottodirectory CVS, deadfs, devfs... ma nota che non c'è nessuna sottodirectory linprocfs, perché non contiene alcun file. Estrai la directory miscfs, ma nessuna delle sue sottodirectory: &prompt.user; cvs co -l miscfs Ora hai una a directory chiamata miscfs con solo una sottodirectory chiamata CVS. Estrai il modulo miscfs com'è nel ramo 4.X: &prompt.user; cvs co -rRELENG_4 miscfs Puoi modificare i sorgenti ed effettuare il commit su questo ramo. Estrai il modulo miscfs com'era nella 3.4-RELEASE. &prompt.user; cvs co -rRELENG_3_4_0_RELEASE miscfs Non potrai effettuare il commit delle modifiche, visto che RELENG_3_4_0_RELEASE corrisponde ad un preciso istante di tempo, non a un ramo. Estrai il modulo miscfs com'era il 15 gennaio 2000. &prompt.user; cvs co -D'01/15/2000' miscfs Non potrai effettuare modifiche. Estrai il modulo miscfs com'era una settimana fa. &prompt.user; cvs co -D'last week' miscfs Non potrai effettuare modifiche. Tieni presente che cvs salva i metadati in sottodirectory chiamate CVS. Gli argomenti di e sono fissi, che vuol dire che cvs se li ricorderà in seguito, ad esempio quando farai un cvs update.
Controlla lo stato dei file estratti con il comando status. &prompt.user; cvs status shazam Questo visualizza lo stato del file shazam o di ogni file nella directory shazam. Per ogni file, lo stato è uno fra: - + Up-to-date Il file à aggiornato e non è stato modificato. Needs Patch Il file non è stato modificato, ma c'è una nuova versione nel repository. Locally Modified Il file è aggiornato, ma è stato modificato. Needs Merge Il file è stato modificato, e c'è una nuova versione nel repository. File had conflicts on merge Ci sono stati conflitti l'ultima volta che il file è stato aggiornato, e non sono ancora stati risolti. Vedrai anche la versione e la data locale, il numero dell'ultima versione appropriata (ultima appropriata perché se hai una data, un tag o un ramo fissati, può non essere l'ultima versione), e i tag, le date o le opzioni applicate. Dopo avere estratto qualcosa, puoi aggiornarlo con il comando update. &prompt.user; cvs update shazam Questo aggiorna il file shazam o il contenuto della directory shazam all'ultima versione sul ramo che hai estratto. Se hai estratto un preciso instante di tempo, non fa nulla a meno che i tag non siano stati spostati nel repository o qualche altra strana cosa sia in corso. Opzioni utili, in aggiunta a quelle elencate sopra, con checkout: - + Estrae ogni directory aggiuntiva mancante. Scarica l'ultima versione del ramo principale. Altre magie (guarda sotto). Se hai estratto un modulo con o , l'esecuzione di cvs update con un argomento differente di o o con selezionerà un nuovo ramo, una nuova versione o una nuova data. L'opzione elimina tutti i tag, le date o le versioni fissate mentre e ne impostano di nuove. Teoricamente, specificando HEAD come argomento di avrai lo stesso risultato di , ma è solo in teoria. L'opzione è utile se: qualcuno ha aggiunto delle sottodirectory al modulo che hai estratto dopo averlo estratto. hai estratto con , e dopo cambi idea e vuoi estrarre anche le sottodirectory. hai cancellato delle sottodirectory e vuoi estrarle nuovamente. Osserva l'output di cvs update con cura. La lettera all'inizio di ogni file indica cosa è stato fatto su di esso: - + U Il file è stato aggiornato senza problemi. P Il file è stato aggiornato senza problemi (vedrai questo solo quando lavorerai su un repository remoto). M Il file è stato modificato, ed è stato fuso senza conflitti. C Il file è stato modificato, ed è stato fuso con dei conflitti. La fusione è ciò che avviene quando estrai una copia di qualche codice sorgente, lo modifichi, quindi qualcun altro effettua il commit di un'altra modifica, e tu esegui cvs update. CVS nota che tu hai fatto dei cambiamenti locali, e cerca di fondere le tue modifiche con quelle fatte tra la versione che hai originariamente estratto e quella che stai aggiornando. Se i cambiamenti sono a due parti separate del file, solitamente non ci saranno problemi (sebbene il risultato possa non essere sintatticamente o semanticamente corretto). CVS stamperà una M davanti ad ogni file modificato localmente anche se non c'è una nuova versione nel repository, quindi cvs update è adatto per avere un resoconto di quello che hai cambiato in locale. Se appare una C, allora le tue modifiche sono in conflitto con i cambiamenti presenti nel repository (le modifiche sono sulle stesse righe, o righe vicine, o hai cambiato così tanto il file locale che cvs non è in grado di applicare le modifiche al repository). Dovrai allora andare a modificare il file a mano e risolvere i conflitti; questi saranno evidenziati da righe di simboli <, = e >. Per ogni conflitto, ci sarà una linea di demarcazione formata da sette < e il nome del file, seguita da una porzione di quello che il tuo file locale conteneva, seguita da una riga di separazione con sette =, seguita dalla porzione corrispondente presente nella versione del repository, seguita da una riga di separazione con sette > e il numero di versione che stai aggiornando. L'opzione è un po' voodoo. Aggiorna il file locale alla versione specificata come se avessi usato , ma non cambia il numero di versione o il ramo registrato del file locale. Non è realmente utile tranne quando usata due volte, nel qual caso fonderà le modifiche tra le due versioni specificate nella copia su cui stai lavorando. Per esempio, supponiamo che ti abbia effettuato il commit di una modifica a shazam/shazam.c in &os.current; e che più tardi tu voglia effettuare l'MFC. Le modifiche che vuoi fondere sono nella versione 1.15: Estrai la versione &os.stable; del modulo shazam: - &prompt.user; cvs co -rRELENG_4 shazam + &prompt.user; cvs co -rRELENG_5 shazam Applica le modifiche tra la ver 1.14 e la 1.15: &prompt.user; cvs update -j1.14 -j1.15 shazam/shazam.c Quasi certamente avrai un conflitto a causa delle righe $Id$ (o nel caso di FreeBSD, $FreeBSD$), quindi dovrai modificare a mano il file per risolvere il conflitto (rimuovi le righe di separazione e la seconda linea $Id$, lasciando la linea $Id$ originale intatta). Guarda le differenze tra la versione locale e quella sul repository con il comando diff. &prompt.user; cvs diff shazam mostra ogni modifica che hai fatto al file o al modulo shazam. Opzioni utili con <command>cvs diff</command> Utilizza il formato diff unificato. Utilizza il formato diff contestuale. Visualizza i file mancanti o aggiunti.
Vorrai sempre utilizzare , visto che le diff unificate sono molto più semplici da leggere rispetto a quasi tutti gli altri formati (in alcune circostanze, le diff contestuali generate con l'opzione possono essere meglio, ma sono molto più voluminose). Una diff unificata consiste di una serie di parti. Ogni parte inizia con una riga con due caratteri @ e specifica dove si trovano le differenze nel file e su quante linee si estendono. Questa è seguita da un certo numero di righe; alcune (precedute da uno spazio) fanno parte del contesto; altre (precedute da un -) sono quelle eliminate e altre ancora (precedute da un +) sono quelle aggiunte. Puoi anche effettuare una diff con una versione differente rispetto a quella che hai estratto specificando la versione con o come per il checkout o l'update, o anche visualizzare le differenze tra due versioni arbitrarie (indipendentemente da quella che hai localmente) specificando due versioni con o .
Guarda le righe di log con il comando log. &prompt.user; cvs log shazam Se shazam è un file, questo stamperà un'intestazione con le informazioni sul file, come la locazione nel repository dove il file è salvato, a quale versione è l'HEAD per questo file, in quali rami si trova il file, e qualsiasi tag valido per questo file. Quindi, per ogni versione del file, viene stampato un messaggio di log. Questo include la data e l'ora del commit, chi ha fatto il commit, quante righe sono state aggiunte e/o tolte, e alla fine il messaggio di log che il committer ha scritto quando ha inviato la modifica. Se shazam è una directory, allora le informazioni di log descritte sopra vengono stampate a turno per ogni file presente nella directory. A meno che tu abbia dato l'opzione a log, vengono stampati anche i log per tutte le sottodirectory di shazam, in maniera ricorsiva. Usa il comando log per vedere la storia di uno o più file, come è salvata nel repository CVS. Puoi anche usarlo per vedere il messaggio di log di una versione specifica, se aggiungi al comando log: &prompt.user; cvs log -r1.2 shazam Questo stamperà solamente il messaggio di log per la versione 1.2 del file shazam se è un file, oppure i messaggi di log per le versioni 1.2 di ogni file sotto shazam se è una directory. Guarda chi ha fatto cosa con il comando annotate. Questo comando visualizza ogni riga del file o dei file specificati, insieme all'utente che ha modificato più recentemente quella riga. &prompt.user; cvs annotate shazam Aggiungi nuovi file con il comando add. Crea il file, usa cvs add su di esso, quindi cvs commit. In modo analogo, puoi aggiungere nuove directory creandole e poi utilizzando cvs add su di esse. Nota che non c'è bisogno di usare il commit sulle directory. Rimuovi i file obsoleti con il comando remove. Rimuovi il file, quindi usa cvs rm su di esso, ed infine cvs commit. Effettua il commit con il comando commit o checkin. Opzioni utili con <command>cvs commit</command> Forza il commit di un file non modificato. Specifica un messaggio di commit sulla riga di comando anziché invocare un editor.
Usa l'opzione se ti accorgi che hai lasciato fuori informazioni importanti dal messaggio di commit. Buoni messaggi di commit sono importanti. Dicono agli altri perché hai fatto le modifiche che hai fatto, non solo qui ed ora, ma per mesi o anni quando qualcuno si chiederà perché dei pezzi di codice all'apparenza illogici o inefficienti sono entrati nel file sorgente. È inoltre un aiuto inestimabile per decidere su quali modifiche va effettuato l'MFC e su quali no. I messaggi di commit devono essere chiari, concisi, e fornire un ragionevole sommario per dare un'indicazione di cosa è stato cambiato e perché. I messaggi di commit devono fornire abbastanza informazioni affinché una terza parte possa decidere se la modifica è rilevante per lei e se debba leggere la modifica stessa. Evita di effettuare il commit di più modifiche scollegate in una volta sola. Questo rende difficile la fusione, e inoltre rende più complicato determinare quale modifica è colpevole se salta fuori un bug. Evita di effettuare il commit di correzioni di stile o di spaziatura insieme a correzioni di funzionalità. Questo rende difficile la fusione, e inoltre rende più complicato capire quali modifiche alle funzionalità sono state fatte. Nel caso di file di documentazione, può rendere il lavoro dei gruppi di traduzione più complicato, visto che diventa difficile per loro determinare esattamente quali modifiche al contenuto vanno tradotte. Evita di effettuare il commit di cambiamenti a più file con un unico messaggio generico o vago. Invece, effettua il commit di un file alla volta (o di piccoli gruppi di file correlati) con un messaggio di commit appropriato. Prima di effettuare il commit, devi sempre: verificare su che ramo stai effettuando il commit, tramite cvs status. revisionare i tuoi cambiamenti, con cvs diff Inoltre, devi SEMPRE specificare esplicitamente sulla riga di comando su quali file deve essere effettuato il commit, in modo da non toccare incidentalmente altri file non voluti - cvs commit senza argomenti effettuerà il commit di ogni modifica nella directory corrente ed ogni sottodirectory.
Suggerimenti e trucchi aggiuntivi: Puoi inserire le opzioni più comunemente usate nel tuo ~/.cvsrc, come in questo caso: cvs -z3 diff -Nu update -Pd checkout -P Questo esempio dice: usa sempre il livello di compressione 3 quando si parla con un server remoto. Questo è un salvavita quando si lavora su una connessione lenta. usa sempre le opzioni (visualizza i file aggiunti o rimossi) e (formato diff unificato) con &man.diff.1;. usa sempre le opzioni (elimina le directory vuote) e (estrai le nuove directory) quando si effettua l'update. usa sempre l'opzione (elimina le directory vuote) quando si estrae. Usa lo script cdiff di Eivind Eklund per visualizzare le diff unificate. È un wrapper per &man.less.1; che aggiunge i codici colore ANSI per far risaltare le intestazioni delle sezioni, le righe rimosse e quelle aggiunte; il contesto rimane invariato. Inoltre espande i tab correttamente (i tab spesso appaiono errati nelle diff a causa del carattere aggiuntivo all'inizio di ogni riga). - + textproc/cdiff Semplicemente usalo al posto di &man.more.1; o &man.less.1;: &prompt.user; cvs diff -Nu shazam | cdiff Alternativamente alcuni editor come &man.vim.1; (editors/vim5) hanno il supporto al colore e quando vengono usati con l'evidenziazione della sintassi attiva evidenzieranno molti tipi di file, incluse le diff, le patch, e i log CVS/RCS. &prompt.user; echo "syn on" >> ~/.vimrc &prompt.user; cvs diff -Nu shazam | vim - &prompt.user; cvs log shazam | vim - CVS è vecchio, arcano, complesso e buggato, e a volte esibisce comportamenti non deterministici che qualcuno sostiene siano la prova che CVS non sia niente di più di una manifestazione Newtoniana di una entità ultradimensionale sensibile. Non è umanamente possibile conoscere ogni dettaglio di CVS, quindi non essere dispiaciuto di chiedere aiuto all'Intelligenza Artificiale (&a.cvsadm;). Non lasciare il comando cvs commit nella modalità di inserimento del messaggio di commit per troppo tempo (più di 2–3 minuti). Questo blocca la directory in cui stai lavorando ed impedirà ad altri sviluppatori di effettuare commit nella stessa directory. Se devi digitare un messaggio di commit lungo, scrivilo prima di eseguire - cvs commit, e inseriscilo successivamente. + cvs commit e inseriscilo successivamente oppure + salvalo in un file prima di effettuare il commit ed usa l'opzione + di CVS per leggere il messaggio di commit da + quel file, cioè:
+ + &prompt.user; vi logmsg +&prompt.user; cvs ci -F logmsg shazam + + Questo è il metodo più veloce per passare un + messaggio di commit a CVS ma devi stare attento quando modifichi + il file logmsg prima del commit, perché + CVS non ti darà la possibilità di modificare il + messaggio quando effettuerai realmente il commit.
Convenzioni e Tradizioni Come nuovo committer ci sono alcune cose che dovresti fare all'inizio. Aggiungi la tua entity di autore in doc/en_US.ISO8859-1/share/sgml/authors.ent; questo dovrebbe essere fatto per prima cosa, visto che l'omissione di questo commit farà in modo che i prossimi commit romperanno la compilazione del ramo doc/. Questo è un compito relativamente semplice, ma rimane una buona prima prova delle tue abilità con CVS. Aggiungi te stesso alla sezione Developers della Contributors List e rimuovere te stesso dalla sezione Additional Contributors. Aggiungi una voce per te stesso in www/en/news/news.xml. Guarda le altre voci che assomigliano a A new committer e segui il formato. Dovresti aggiungere la tua chiave PGP o GnuPG in doc/share/pgpkeys (e se non ce l'hai, dovresti creartene una). Non dimenticare di effettuare il commit del file doc/share/pgpkeys/pgpkeys.ent aggiornato. &a.des; ha scritto uno script di shell per rendere questa operazione molto semplice. Guarda il file README per maggiori informazioni. È importante avere una chiave PGP/GnuPG aggiornata nel Manuale, visto che potrà essere richiesta per l'identificazione del committer, ad esempio dai &a.admins; per il recupero dell'account. Un portachiavi completo degli utenti FreeBSD.org è disponibile su http://www.FreeBSD.org/doc/pgpkeyring.txt. Alcune persone aggiungono una voce per se stessi in ports/astro/xearth/files/freebsd.committers.markers. Alcune persone aggiungono una voce per se stessi in src/usr.bin/calendar/calendars/calendar.freebsd. Presentati agli altri committer, altrimenti nessuno avrà idea di chi tu sia o di cosa ti occupi. Non devi scrivere una biografia completa, basta un paragrafo o due su chi sei e su quello di cui hai intenzione di occuparti come committer di FreeBSD. Invialo alla &a.developers; e sarai sulla strada giusta! Loggati su hub.FreeBSD.org e crea un file /var/forward/utente (dove utente è il tuo nome utente) contenente l'indirizzo e-mail dove vuoi che i messaggi indirizzati a tuonomeutente@FreeBSD.org siano inoltrati. Questo include tutti i messaggi di commit così come ogni altro messaggio inviato alla &a.committers; e alla &a.developers;. Caselle di posta veramente grandi che hanno preso residenza fissa su hub spesso vengono accidentalmente troncate senza preavviso, quindi inoltra o leggi i messaggi in modo da non perderli. A causa dell'intenso carico per la gestione dello SPAM che arriva ai server di posta centrali che processano le mailing list, i server front-end fanno alcuni controlli e non fanno passare alcuni messaggi in base a questi controlli. Al momento l'unico controllo attivo è la verifica sulla correttezza delle informazioni DNS dell'host che si connette, ma questo potrebbe cambiare. Alcune persone accusano questi controlli di respingere email valide. Se vuoi disabilitare questi controlli per la tua email puoi creare un file chiamato ~/.spam_lover nella tua directory home su freefall.FreeBSD.org. Se sei iscritto alla &a.cvsall;, probabilmente vorrai disiscriverti per evitare di ricevere copie doppie dei messaggi di commit e della loro evoluzione. Tutti i nuovi committer hanno un mentore assegnato a loro per i primi mesi. Il tuo mentore è responsabile di insegnarti le regole e le convenzioni del progetto e guidare i tuoi primi passi nella comunità dei committer. È anche personalmente responsabile delle tue azioni durante questo periodo iniziale. Fino a quando il tuo mentore non decide (e lo annuncia con un commit forzato su access) che sei diventato pratico e pronto per effettuare commit da solo, non dovresti effettuare commit senza aver prima ottenuto la revisione e l'approvazione del tuo mentore, e dovresti documentare l'approvazione con una riga Approved by: nel messaggio di commit. Tutti i commit src dovrebbero andare su &os.current; prima di essere fusi in &os.stable;. Nessuna nuova caratteristica importante o modifica ad alto rischio dovrebbe essere fatta sul ramo &os.stable;. Licenza Preferita per i Nuovi File Attualmente il &os; Project suggerisce di usare il seguente testo come schema di licenza preferito: Copyright © <Year> <Author>. All rights reserved. Redistribution and use in source and binary forms, with or without modification, are permitted provided that the following conditions are met: 1. Redistributions of source code must retain the above copyright notice, this list of conditions and the following disclaimer. 2. Redistributions in binary form must reproduce the above copyright notice, this list of conditions and the following disclaimer in the documentation and/or other materials provided with the distribution. THIS SOFTWARE IS PROVIDED BY AUTHOR AND CONTRIBUTORS ``AS IS'' AND ANY EXPRESS OR IMPLIED WARRANTIES, INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, THE IMPLIED WARRANTIES OF MERCHANTABILITY AND FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE ARE DISCLAIMED. IN NO EVENT SHALL AUTHOR OR CONTRIBUTORS BE LIABLE FOR ANY DIRECT, INDIRECT, INCIDENTAL, SPECIAL, EXEMPLARY, OR CONSEQUENTIAL DAMAGES (INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, PROCUREMENT OF SUBSTITUTE GOODS OR SERVICES; LOSS OF USE, DATA, OR PROFITS; OR BUSINESS INTERRUPTION) HOWEVER CAUSED AND ON ANY THEORY OF LIABILITY, WHETHER IN CONTRACT, STRICT LIABILITY, OR TORT (INCLUDING NEGLIGENCE OR OTHERWISE) ARISING IN ANY WAY OUT OF THE USE OF THIS SOFTWARE, EVEN IF ADVISED OF THE POSSIBILITY OF SUCH DAMAGE. Il progetto &os; scoraggia fortemente la cosiddetta clausola pubblicitaria nel nuovo codice. A causa del grande numero di contributi al progetto &os;, osservare questa clausola per molti fornitori commerciali è diventato difficile. Se hai codice nell'albero con la clausola pubblicitaria, pensa a rimuoverla. In pratica, considera di usare la licenza qui sopra per il tuo codice. Il progetto &os; scoraggia completamente nuove licenze e variazioni sulle licenze standard. Nuove licenze richiedono l'approvazione di core@FreeBSD.org per risiedere nel repository principale. Più licenze differenti vengono usate nell'albero, più problemi possono essere causati a chi desidera utilizzare questo codice, tipicamente da conseguenze non previste di una licenza strutturata male. Relazioni tra Sviluppatori Se stai lavorando direttamente sul tuo codice o su codice che è già stabilito essere di tua responsabilità, allora c'è probabilmente poca necessità di confrontarsi con altri committer prima di effettuare un commit. Se vedi un bug in un'area del sistema che è chiaramente orfana (e ce n'è qualcuna di queste aree, per nostra vergogna), agisci allo stesso modo. Se, tuttavia, stai per modificare qualcosa che è chiaramente mantenuto attivamente da qualcun'altro (ed è solo guardando la mailing list cvs-committers che puoi veramente sapere cosa è e cosa non è) allora invia le modifiche a lui, come avresti fatto prima di diventare committer. Per i port, dovresti contattare il MAINTAINER specificato nel Makefile. Per altre parti del repository, se non sei sicuro di chi possa essere il maintainer attivo, potrebbe essere utile scorrere l'output di cvs log per vedere chi ha effettuato delle modifiche in passato. &a.fenner; ha scritto un utile script di shell che può aiutare a determinare chi sia il maintainer attivo. Questo elenca ogni persona che ha effettuato commit su un file specifico con il numero di commit che ha fatto. Può essere trovato su freefall in ~fenner/bin/whodid. Se alle tue richieste non corrisponde una risposta o se il committer in altro modo dimostra uno scarso interesse nell'area oggetto della modifica, vai avanti ed effettua il commit tu stesso. Se non sei sicuro di un commit per qualunque motivo, fallo revisionare da -hackers prima di effettuare il commit. Meglio che sia criticato lì piuttosto che quando è parte del repository CVS. Se ti capita di effettuare un commit che provoca controversie, potresti voler considerare l'annullamento delle modifiche finché il problema sia chiarito. Ricorda – con CVS possiamo sempre tornare indietro. Non mettere in dubbio le intenzioni di qualcuno che non è d'accordo con te. Se vedono una soluzione differente dalla tua per un problema, o anche un problema diverso, non è perché sono stupidi, perché hanno una dubbia origine, o perché stanno cercando di distruggere il tuo duro lavoro, la tua immagine personale, o FreeBSD, ma semplicemente perché hanno una visione differente del mondo. La diversità è una buona cosa. Dissenti onestamente. Argomenta la tua posizione con i suoi meriti, sii onesto sui difetti che può avere, e sii disponibile a guardare le loro soluzioni, o anche le loro visioni del problema, con mente aperta. Accetta le correzioni. Possiamo tutti sbagliare. Se hai fatto un errore, scusati e vai avanti con la tua vita. Non picchiarti, e sicuramente non picchiare gli altri per il tuo sbaglio. Non sprecare tempo imbarazzandoti o recriminando, risolvi solo il problema e vai avanti. Chiedi aiuto. Cerca (e dai) revisioni dagli altri. Uno delle cose in cui dovrebbe eccellere il software open source è il numero di occhi che lo scrutano; questo non è vero se nessuno revisionerà il codice. GNATS Il FreeBSD Project utilizza GNATS per gestire i bug e le richieste di cambiamenti. Assicurati di usare edit-pr numero-pr su freefall quando effettui il commit di una correzione o di un suggerimento trovato in un PR GNATS per chiuderlo. È inoltre considerato gentile se trovi il tempo di chiudere ogni PR associato al tuo commit, se esistono. Puoi anche usare &man.send-pr.1; tu stesso per proporre qualsiasi cambiamento che pensi debba essere fatto, a seguito di una maggiore revisione da parte di altre persone. Puoi trovare di più su GNATS su: http://www.cs.utah.edu/csinfo/texinfo/gnats/gnats.html http://www.FreeBSD.org/support.html &man.send-pr.1; Puoi far girare una copia locale di GNATS, e poi integrare l'albero GNATS di FreeBSD in esso tramite CVSup. In seguito puoi usare i comandi GNATS localmente, o usare altre interfacce, come tkgnats. Questo ti permette di interrogare il database dei PR senza bisogno di essere connesso a Internet. Utilizzo di un albero GNATS locale Se non stai già scaricando l'albero GNATS, aggiungi questa riga al tuo supfile, e riesegui &man.cvsup.1;. Nota che siccome GNATS non è sotto il controllo di CVS non ha tag, quindi se lo stai aggiungendo al tuo supfile esistente deve apparire prima di ogni voce tag= dato che queste rimangono attive una volta impostate. gnats release=current prefix=/usr Questo metterà l'albero GNATS di FreeBSD in /usr/gnats. Puoi usare un file refuse per controllare quali categorie ricevere. Per esempio, per ricevere solo i PR docs, metti questa riga in /usr/local/etc/cvsup/sup/refuse Il percorso preciso dipende dall'impostazione *default base nel tuo supfile. . gnats/[a-ce-z]* Il resto di questi esempi assume che tu abbia scaricato solo la categoria docs. Modificali quando è necessario, a seconda delle categorie che tieni in sincronia. Installa il port GNATS da ports/databases/gnats. Questo metterà le varie directory GNATS sotto $PREFIX/share/gnats. Crea un symlink per le directory GNATS che aggiorni tramite CVSup sotto la versione di GNATS che hai installato. &prompt.root; cd /usr/local/share/gnats/gnats-db &prompt.root; ln -s /usr/gnats/docs Ripeti tante volte quanto necessario, a seconda di quante categorie GNATS tieni in sincronia. Aggiorna il file categories di GNATS con queste categorie. Il file è $PREFIX/share/gnats/gnats-db/gnats-adm/categories. # Questa categoria è obbligatoria pending:Categoria per i PR errati:gnats-admin: # # Categorie di FreeBSD # docs:Bug di Documentazione:freebsd-doc: Esegui $PREFIX/libexec/gnats/gen-index per ricreare l'indice GNATS. L'output deve essere reindirizzato su $PREFIX/share/gnats/gnats-db/gnats-adm/index. Puoi fare questo periodicamente da &man.cron.8;, o eseguire &man.cvsup.1; da uno script di shell che fa anche questo. &prompt.root; /usr/local/libexec/gnats/gen-index \ > /usr/local/share/gnats/gnats-db/gnats-adm/index Verifica la configurazione interrogando il database dei PR. Questo comando visualizza i PR docs aperti. &prompt.root; query-pr -c docs -s open Anche altre interfacce, come quella fornita dal port databases/tkgnats, dovrebbero funzionare correttamente. Prendi un PR e chiudilo. Questa procedura funziona solo per permetterti di visualizzare ed interrogare i PR localmente. Per modificarli o chiuderli dovrai ancora loggarti su freefall e farlo da lì. Chi è Chi Oltre ai meister del repository, ci sono altri membri e team del FreeBSD Project che probabilmente arriverai a conoscere nel tuo ruolo di committer. Brevemente, e senza pretesa di elencarli tutti, questi sono: &a.jhb; John è il manager dell'SMPng Project, e ha autorità sulla progettazione architetturale e sull'implementazione del passaggio a un sistema di threading e locking del kernel a grana fine. È anche l'autore dell'SMPng Architecture Document. Se stai lavorando sullo stesso sistema, coordinati con John. Puoi imparare di più sull'SMPng Project dalla sua home page: &a.jake;, &a.tmm; Jake e Thomas sono i maintainer del port sull'architettura &sparc64;. &a.doceng; doceng è il gruppo responsabile dell'infrastruttura per la realizzazione della documentazione, approva i nuovi committer della documentazione, e assicura che il sito web di FreeBSD e la documentazione sul sito FTP siano aggiornati rispetto all'albero CVS. Non è un organo di risoluzione dei conflitti. La maggior parte delle discussioni relative alla documentazione prendono posto sulla &a.doc;. Maggiori dettagli riguardanti il team doceng possono essere trovati nel suo statuto. I committer interessati a contribuire alla documentazione dovrebbero familiarizzare con il Documentation Project Primer. &a.ru; Ruslan è Mister &man.mdoc.7;. Se stai scrivendo una pagina man e hai bisogno di qualche suggerimento sulla struttura, o sul linguaggio di markup, chiedi a Ruslan. &a.bde; Bruce è lo Style Police-Meister. Quando fai un commit che poteva essere fatto meglio, Bruce sarà lì a dirtelo. Ringrazia che qualcuno lo sia. Bruce conosce anche molto bene gli standard applicabili a FreeBSD. &a.gallatin; &a.mjacob; &a.dfr; &a.obrien; Questi sono gli sviluppatori e i supervisori primari della piattaforma DEC Alpha AXP. &a.dg; David è il supervisore del sistema VM. Se hai in mente una modifica al sistema VM, coordinala con David. &a.dfr; &a.marcel; &a.peter; &a.ps; Questi sono i principali sviluppatori e supervisori della piattaforma Intel IA-64, ufficialmente conosciuta come l'&itanium; Processor Family (IPF). &a.murray; &a.steve; &a.rwatson; &a.jhb; &a.scottl; &a.kensmith; &a.hrs; Questi sono i membri del &a.re;. Questo team è responsabile di decidere i tempi delle release e controllare il processo di release. Durante i periodi di congelamento del codice, gli ingegneri di release hanno l'autorità finale su tutte le modifiche al sistema per quel ramo di cui si sta preparando la release. Se c'è qualcosa che vuoi sia fuso da &os.current; a &os.stable; (qualsiasi valore queste possano avere in un dato momento), queste sono le persone con cui devi parlare. Hiroki è anche l'autore della documentazione di release (src/release/doc/*). Se effettui il commit di una modifica che pensi sia degna di menzione nelle note di release, assicurati che lo sappia. Meglio ancora, inviagli una patch con il tuo commento. &a.benno; Benno è il maintainer ufficiale del port per &powerpc;. &a.brian; Maintainer ufficiale di /usr/sbin/ppp. &a.nectar; Jacques è il FreeBSD Security Officer e supervisiona il &a.security-officer;. &a.wollman; Se hai bisogno di consigli sulle oscure parti interne delle reti o non sei sicuro di qualche eventuale modifica al sottosistema di rete che hai in mente, Garrett è qualcuno con cui parlare. Garret è inoltre molto esperto sui vari standard applicabili a FreeBSD. &a.committers; cvs-committers è l'entità che CVS usa per inviarti tutti i messaggi di commit. Non devi mai inviare email direttamente a questa lista. Puoi solamente rispondere a questa lista quando i messaggi sono brevi e direttamente correlati a un commit. &a.developers; Tutti i committer sono iscritti a -developers. Questa lista è stata creata per essere un forum sulle questioni della comunità dei committer. Esempi sono le votazioni per il Core, annunci, ecc. Questa lista non è intesa come posto per la revisione del codice o come rimpiazzo della &a.arch; o della &a.audit;. Infatti usarla in questo modo urta il FreeBSD Project dato che dà l'impressione di una lista privata dove vengono prese le decisioni generali che influenzano tutta la comunità che usa FreeBSD senza essere rese pubbliche. Ultimo, ma non per importanza mai e poi mai invia un messaggio alla &a.developers; mettendo in CC:/BCC: un'altra lista FreeBSD. Mai e poi mai invia un messaggio su un'altra mailing list mettendo in CC:/BCC: la &a.developers;. Fare questo può diminuire enormemente i benefici di questa lista. Inoltre, non pubblicare o inoltrare mai email inviate alla &a.developers;. L'atto di inviare un messaggio alla &a.developers; anziché a una lista pubblica significa che le informazioni contenute non sono ad uso pubblico. Guida Rapida a SSH Se stai usando FreeBSD 4.0 o successivo, OpenSSH è incluso nel sistema base. Se stai usando una release precedente, aggiorna ed installa uno dei port di SSH. In generale, probabilmente vorrai prendere OpenSSH dal port security/openssh. Potresti anche voler estrarre l'ssh1 originale dal port security/ssh, ma sii certo di porre la dovuta attenzione alla sua licenza. Nota che questi port non possono essere installati contemporaneamente. Se non vuoi digitare la tua password ogni volta che usi &man.ssh.1;, e usi chiavi RSA o DSA per autenticarti, &man.ssh-agent.1; è lì per la tua comodità. Se vuoi usare &man.ssh-agent.1;, assicurati di eseguirlo prima di utilizzare altre applicazioni. Gli utenti X, per esempio, solitamente fanno questo dal loro file .xsession o .xinitrc. Guarda &man.ssh-agent.1; per i dettagli. Genera un paio di chiavi con &man.ssh-keygen.1;. Le chiavi finiranno nella tua directory $HOME/.ssh/. Invia la tua chiave pubblica ($HOME/.ssh/id_dsa.pub o $HOME/.ssh/id_rsa.pub) alla persona che ti sta configurando come committer in modo che possa inserirla nel file tualogin su freefall. Ora dovresti essere in grado di usare &man.ssh-add.1; per autenticarti una volta a sessione. Ti verrà richiesta la pass phrase della tua chiave privata, e quindi verrà salvata nel tuo agente di autenticazione (&man.ssh-agent.1;). Se non vuoi più avere la tua chiave salvata nell'agente, l'esecuzione di ssh-add -d la rimuoverà. Verifica facendo qualcosa come ssh freefall.FreeBSD.org ls /usr. Per maggiori informazioni, guarda security/openssh, &man.ssh.1;, &man.ssh-add.1;, &man.ssh-agent.1;, &man.ssh-keygen.1;, e &man.scp.1;. Il Lungo Elenco di Regole dei Committer di FreeBSD Traduzione in corso Supporto per Diverse Architetture Traduzione in corso FAQ Specifiche sui Port Traduzione in corso Benefici del Lavoro Sfortunatamente, non ci sono molti benefici derivanti dall'essere un committer. Il riconoscimento di essere un progettista di software competente è probabilmente l'unica cosa che sarà di tuo vantaggio a lungo termine. Ciononostante, ci sono comunque alcuni benefici: Accesso diretto al cvsup-master Come committer, puoi chiedere a &a.kuriyama; accesso diretto a cvsup-master.FreeBSD.org, fornendo l'output della tua chiave pubblica tramite cvpasswd yourusername@FreeBSD.org freefall.FreeBSD.org. Nota: devi specificare freefall.FreeBSD.org sulla riga di comando si cvpasswd anche se il server attuale è cvsup-master. L'accesso al cvsup-master non dovrebbe essere abusato visto che è una macchina carica di lavoro. Un abbonamento gratuito al set da 4 CD o DVD FreeBSD Mall, Inc. offre un abbonamento gratuito al set da 4 CD o DVD a tutti i committer di FreeBSD. Le informazioni su come ottenere il prodotto gratuitamente vengono spedite a developers@FreeBSD.org dopo ogni release. Domande Generali Traduzione in corso
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/articles/euro/article.sgml b/it_IT.ISO8859-15/articles/euro/article.sgml index 2d2f3b4ea3..8d486c761e 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/articles/euro/article.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/articles/euro/article.sgml @@ -1,393 +1,394 @@ %articles.ent; ]>
Il simbolo dell'Euro su <systemitem class="osname">FreeBSD</systemitem> Aaron Kaplan
aaron@lo-res.org
2002 2003 The FreeBSD Italian Documentation Project $FreeBSD$ &tm-attrib.freebsd; &tm-attrib.general; Questo documento cercherà di aiutarvi ad usare il nuovo simbolo dell'Euro presente sulla vostra nuova tastiera comprata all'inizio del 2002 per l'avvento della nuova valuta comune. Inizieremo dalle parti più importanti come essere in grado di visualizzare correttamente il simbolo in console. Le sezioni successive tratteranno la configurazione di specifici programmi come X11. Molti utili suggerimenti sono stati forniti da Oliver Fromm, Tom Rhodes e innumerevoli altri. Grazie! Senza di voi non sarebbe stato possibile realizzare questo articolo! &trans.it.dema;
L'Euro in 5 minuti Se avete già familiarità con la localization come descritta nel Manuale di FreeBSD potreste essere interessanti solamente alle seguenti informazioni che vi consentiranno di iniziare velocemente ad usare l'Euro: ISO8859-15 Questa è una versione leggermente modificata della più comune mappa caratteri ISO8859-1. Include il simbolo dell'Euro. Usata per le variabili d'ambiente LANG e LC_CTYPE. iso15-8x16.fnt Il font per la console da usare con &man.vidcontrol.1; /usr/share/syscons/keymaps/*.iso.kbd Mappe di tastiera per le diverse lingue. Impostate la vostra variabile keymap in rc.conf ad una di queste mappe. LC_CTYPE Usata per impostare il corretto tipo di caratteri nelle vostre impostazioni locali. XkbLayout "lingua(euro)" Opzione di configurazione di XFree86. /usr/X11R6/lib/X11/fonts/*/fonts.alias Assicuratevi di modificare i nomi dei vostri file dei font di X11 a -*-..-*-iso8859-15 - + Nota generale Nelle sezioni seguenti ci riferiremo spesso a ISO8859-15. Questa è la notazione standard a partire da FreeBSD 4.5. Nelle versioni più vecchie la notazione standard era invece ISO_8859-15 oppure DIS_8859-15. Se state usando una versione di FreeBSD più vecchia, assicuratevi di guardare in /usr/share/locale/ per scoprire quale notazione è in uso nel vostro sistema. - + La console Configurare il font della console In base alla risoluzione e dimensione della vostra console dovrete mettere una delle seguenti linee in rc.conf: font8x16="iso15-8x16.fnt" # da /usr/share/syscons/fonts/* font8x14="iso15-8x14.fnt" font8x8="iso15-8x8.fnt" Questo imposterà effettivamente il font ISO8859-15 conosciuto anche come Latin-9. ISO8859-15 è una variazione di ISO8859-1. Potete notare la differenza tra i due esaminando il simbolo dell'Euro: il suo valore decimale è 164. Nell'ISO8859-1 noterete un cerchietto con quattro piccoli segnetti agli angoli. Questo è spesso chiamato simbolo universale di valuta. Nell'ISO8859-15, invece del cerchietto, avrete il simbolo dell'Euro. Per il resto i font sono più o meno identici. Al momento della stesura di questo articolo l'unico font utilizzabile sembra essere l'iso15-8x16.fnt. Gli altri sembrano avere l'aspetto dello ISO8859-1 sebbene il nome suggerisca altrimenti. Impostando questo font alcune applicazioni da console avranno un aspetto rovinato. Questo è dovuto al fatto che esse si aspettano di trovare un diverso set di font/caratteri come per esempio l'ANSI 850. Un tipico esempio è sysinstall. Comunque questo non dovrebbe essere un problema nella maggior parte dei casi. Il vostro prossimo passo dovrebbe essere o riavviare il vostro sistema affinché i cambiamenti abbiano effetto oppure (manualmente) effettuare le modifiche nello stesso modo in cui avverrebbero all'avvio: &prompt.user; vidcontrol -f iso15-8x16.fnt Per controllare se il font è stato impostato eseguite il seguente piccolo script awk: #!/usr/bin/awk -f BEGIN { for(i=160;i<180;i++) printf"%3d %c\n",i,i } Il risultato dovrebbe mostrare il simbolo dell'Euro nella posizione 164. Configurare la vostra tastiera per l'Euro La maggior parte delle mappe di tastiera dovrebbe essere già correttamente impostata. Per esempio, se avete una tastiera italiana e vi funzionano le lettere accentate, potete tranquillamente saltare questa sezione visto che la tastiera mappa correttamente la combinazioni di caratteri, qualunque essa sia, (ad esempio: Alt Gr e ) al valore decimale 164. Se avete problemi la cosa migliore è controllare i file in /usr/share/syscons/keymaps/*.kbd. Il formato dei file delle mappe di tastiera è descritto in &man.keyboard.4;. &man.kbdcontrol.1; può essere usato per caricare una mappa personalizzata. Una volta che è stata trovata la corretta mappa di tastiera, dovete aggiungerla a /etc/rc.conf con la linea: keymap="it.iso" # o un'altra mappa Come spiegato in precedenza, questo passo probabilmente lo avete già fatto al momento dell'installazione (con sysinstall). In caso contrario, riavviate oppure caricate la nuova mappa con &man.kbdcontrol.1;. Per verificare la nuova mappatura della tastiera, passate ad una nuova console e al prompt di login, invece di loggarvi, provate a premere il tasto Euro. Se non funziona assicuratevi di aver correttamente impostato la giusta mappa di tastiera oppure inviate una segnalazione di bug con &man.send-pr.1;. Al momento il tasto Euro non funziona ancora con bash o tcsh. Correggere le variabili d'ambiente Le shell (bash, tcsh) si basano sulla libreria &man.readline.3;, la quale a sua volta utilizza la variabile d'ambiente LC_CTYPE. LC_CTYPE deve essere impostata prima che la shell sia completamente operativa. Fortunatamente è sufficiente aggiungere la linea: export LC_CTYPE=it_IT.ISO8859-15 al vostro file .bash_profile (bash), oppure: setenv LC_CTYPE it_IT.ISO8859-15 al vostro file .login (tcsh). Naturalmente, it_IT deve essere sostituito con la vostra lingua. Poi, sloggatevi e riloggatevi nuovamente, e verificate che il tasto Euro funzioni. Già così la maggior parte delle applicazioni console dovrebbe funzionare correttamente col tasto Euro. Ulteriori configurazioni per programmi speciali come pine potrebbero essere comunque necessarie. Un'alternativa alla modifica di .login e .bash_profile è quella di impostare le variabili d'ambiente tramite &man.login.conf.5;. Questo approccio ha il vantaggio di assegnare classi di login a determinati utenti (esempio, utenti Francesi, utenti Tedeschi, ecc.) in un solo posto. - + Modificare X11 - Modificate /etc/XF86Config secondo le - seguenti istruzioni: + Modificate /etc/XF86Config + (/etc/X11/XF86Config se stai usando &xfree86;) + nel seguente modo: Option "XkbLayout" "it(euro)" Come sempre, rimpiazzate it con la vostra lingua. Così facendo la tastiera dovrebbe essere configurata correttamente. Come in console, deve essere scelto il font adatto. Per le applicazioni KDE andate in KDE control center -> Personalization -> Country & Language -> Charset e cambiatelo in ISO8859-15. Simili modifiche si devono effettuare per kmail e altre applicazioni. Un'altra buona idea è modificare i vostri file fonts.alias. In particolar modo il font fixed dovrebbe essere modificato per usare la giusta mappa caratteri. Il file /usr/X11R6/lib/X11/fonts/misc/fonts.alias dell'autore è mostrato come esempio: ! $Xorg: fonts.alias,v 1.3 2000/08/21 16:42:31 coskrey Exp $ fixed -misc-fixed-medium-r-semicondensed--13-120-75-75-c-60-iso8859-15 variable -*-helvetica-bold-r-normal-*-*-120-*-*-*-*-iso8859-15 (...) Come in console, applicazioni speciali hanno ancora i font ISO8859-1 configurati nei loro rispettivi database &man.xrdb.1;. Un esempio importante è xterm. Come regola generale è sufficiente cambiare il corrispondente file di configurazione in /usr/X11R6/lib/X11/app-defaults e aggiungere il font corretto. Ecco come fare per xterm. &prompt.root; cd /usr/X11R6/lib/X11/app-defaults/ &prompt.root; vi XTerm Aggiungete la seguente linea all'inizio del file: *font: -misc-fixed-medium-r-normal-*-*-120-*-*-c-*-iso8859-15 Infine, fate ripartire X e assicuratevi che i font siano visualizzati correttamente eseguendo il precedente script awk. Tutte le principali applicazioni dovrebbero rispettare la mappatura di tastiera e l'impostazione del font. - + Problemi non ancora risolti Naturalmente, l'autore gradirebbe ricevere i vostri commenti. Inoltre, fatemi almeno sapere se avete soluzioni per questi problemi irrisolti. Descrivere metodi alternativi per configurare XFree86: x11/xkeycaps Impostazioni in GNOME Impostazioni in XFCE Impostazioni per (X)Emacs Descrivere l'UTF-8 Descrivere libiconv come un buon sistema per convertire applicazioni da ISO8859-15 a UTF-{8,16}
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/articles/explaining-bsd/article.sgml b/it_IT.ISO8859-15/articles/explaining-bsd/article.sgml index 717ae9e64f..ba36f86b53 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/articles/explaining-bsd/article.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/articles/explaining-bsd/article.sgml @@ -1,609 +1,630 @@ %articles.ent; ]>
Panoramica su BSD Greg Lehey
grog@FreeBSD.org
&tm-attrib.freebsd; + &tm-attrib.amd; &tm-attrib.apple; &tm-attrib.linux; &tm-attrib.opengroup; &tm-attrib.sun; &tm-attrib.xfree86; &tm-attrib.general; Nel mondo open source, la parola Linux è quasi sinonimo di Sistema Operativo, ma non si tratta del solo sistema operativo &unix; open source. Secondo l'Internet Operating System Counter, ad Aprile del 1999 il 31.3% delle macchine connesse in rete ha in esecuzione Linux. Il 14.6% fa girare BSD &unix;. Alcuni dei più grandi operatori del web, come Yahoo!, usano BSD. Il server - FTP più affollato del mondo, ftp.cdrom.com, usa BSD per trasferire 1.4 TB di dati al giorno. Chiaramente questo non è un mercato di nicchia: BSD è un segreto ben mantenuto. Dunque, qual è il segreto? Perché BSD non è conosciuto meglio? Questo documento risponde a questa e ad altre domande. In questo documento, le differenze tra BSD e Linux verranno evidenziate così. &trans.it.surrender;
- + Cos'è BSD? BSD sta per Berkeley Software Distribution. È il nome delle distribuzioni di codice sorgente dell'Università della California, Berkeley, che erano originariamente estensioni al sistema operativo &unix; del settore Ricerca della AT&T. Molti progetti open source di sistemi operativi sono basati su una versione di questo codice sorgente noto come 4.4BSD-Lite. Inoltre, essi comprendono un gran numero di pacchetti provenienti da altri progetti Open Source, incluso, in particolare, il progetto GNU. L'intero sistema operativo comprende: Il kernel BSD, che gestisce lo scheduling dei processi, l'utilizzo della memoria, il supporto multiprocessore (SMP), i driver dei vari dispositivi, ecc. Diversamente dal kernel Linux, ci sono differenti kernel BSD con differenti caratteristiche. La libreria C, le API di base per il sistema. La libreria C BSD è basata su codice proveniente da Berkeley, non dal progetto GNU. Utilità come shell, file manager, compilatori e linker. Alcune delle applicazioni derivano dal progetto GNU, altre no. L'X Window System, che gestisce la visualizzazione grafica. L'X Window System usato nella maggior parte delle versioni di - BSD viene mantenuto come un progetto separato, il - progetto &xfree86;. + BSD viene mantenuto da uno dei due progetti separati, il + progetto &xfree86; e il + progetto X.Org. Questo è lo stesso codice usato da Linux. BSD in genere non specifica un desktop grafico come GNOME o KDE, anche se questi sono disponibili. Molti altri programmi ed utilità. - + Cosa, un vero &unix;? I sistemi operativi BSD non sono cloni, ma derivati open source del sistema operativo &unix; dell'AT&T Research, che è anche l'antenato del moderno &unix; System V. Questo potrebbe sorprendere. Come è potuto accadere questo, se la AT&T non ha mai rilasciato il suo codice come open source? È vero che lo &unix; AT&T non è open source, e nel senso del copyright BSD in definitiva non è &unix;, ma d'altro canto l'AT&T ha importato sorgenti da altri progetti, in maniera rilevante dal Computer Sciences Research Group dell'Università della California a Berkeley, CA. Iniziato nel 1976, il CSRG ha iniziato a rilasciare nastri con il loro software, chiamandolo Berkeley Software Distribution o BSD. Le versioni iniziali di BSD consistevano principalmente di programmi utente, ma questo cambiò drammaticamente quando il CSRG sottoscrisse un contratto con la Defense Advanced Projects Research Agency (DARPA) per migliorare i protocolli di comunicazione della loro rete, ARPANET. I nuovi protocolli furono conosciuti come Internet Protocols, e in seguito come TCP/IP, ai nomi dei protocolli più importanti. La prima implementazione distribuita in maniera estesa fu parte di 4.2BSD, nel 1982. Nel corso degli '80, sorsero un certo numero di compagnie che producevano workstation. Molti preferirono usare &unix; su licenza piuttosto che sviluppare da soli un nuovo sistema operativo. In particolare, la Sun Microsystems rilicenziò &unix; ed implementò una versione commerciale di 4.2BSD, che chiamò SunOS. Quando alla AT&T stessa fu permesso di vendere &unix; commercialmente, cominciarono con una implementazione ridotta all'osso nota come System III, presto seguita da System V. Il codice fondamentale di System V non comprendeva la parte di rete, dunque tutte le implementazioni includevano software addizionale tratto da BSD, incluso il software legato al TCP/IP, ma anche utilità come la shell csh e l'editor vi. Complessivamente, questi miglioramenti furono conosciuti come le Estensioni Berkeley. Il nastro BSD conteneva codice AT&T e dunque richiedeva una licenza per il sorgente &unix;. Dal 1990, il finanziamento del CSRG si stava esaurendo, e se ne stava per affrontare la chiusura. Alcuni membri del gruppo decisero di rilasciare il codice BSD, che era Open Source, senza il codice proprietario della AT&T. Ciò accadde infine con il Networking Tape 2, in genere noto come Net/2. Net/2 non era un sistema operativo completo: mancava circa il 20% del codice del kernel. Uno dei membri del CSRG, William F. Jolitz, scrisse il codice rimanente e lo rilasciò all'inizio del 1992 come 386BSD. Allo stesso tempo, un altro gruppo di ex membri del CSRG formò una compagnia chiamata Berkeley Software Design Inc. e rilasciò una versione beta di un sistema operativo chiamato BSD/386, che era basato sugli stessi sorgenti. Il nome del sistema operativo è cambiato di recente in BSD/OS. 386BSD non divenne mai un sistema operativo stabile. Invece, due altri progetti se ne distaccarono nel 1993: NetBSD e FreeBSD. I due progetti presero inizialmente direzioni divergenti, a causa della differente pazienza nell'attendere miglioramenti a 386BSD: la gente di NetBSD cominciò all'inizio dell'anno, e la prima versione di FreeBSD non fu pronta fino alla fine dell'anno. Nel frattempo, i codici erano diventati abbastanza differenti da renderne difficile la fusione. Inoltre, i progetti avevano obiettivi - differenti, come vedremo in seguito. Nel 1996, un ulteriore progetto, - OpenBSD, si divise da - NetBSD. + differenti, come vedremo in seguito. Nel 1996, + OpenBSD si ramificò + da NetBSD, e nel 2003, + DragonFlyBSD si + ramificò da FreeBSD. - + Perché BSD non è più conosciuto? Per un certo numero di ragioni, BSD è relativamente sconosciuto: Gli sviluppatori BSD sono spesso più interessati a ripulire il loro codice che a fagli pubblicità. Molta della popolarità di Linux è dovuta a fattori esterni al progetto Linux, come la stampa, e le compagnie formate per fornire servizi relativi a Linux. Fino a poco tempo fa, la varie versioni di BSD open source non avevano tali spinte. Gli sviluppatori BSD tendono ad avere più esperienza di quelli di Linux, ed hanno meno interesse nel rendere il sistema facile da usare. I nuovi arrivati tendono a sentirsi più a loro agio con Linux. Nel 1992, l'AT&T citò in giudizio BSDI, il produttore di BSD/386, sostenendo che il prodotto conteneva codice sotto copyright della AT&T. Il caso fu risolto in tribunale nel 1994, ma lo spettro della causa continua a perseguitare alcune persone. Nel marzo 2000 un articolo pubblicato sul web sosteneva che il caso era stato concluso recentemente. Un dettaglio che venne chiarito dall'azione legale fu il nome: negli anni '80, BSD era stato conosciuto come BSD &unix;. Con l'eliminazione delle ultima vestigia del codice AT&T da BSD, si era perso anche il diritto di usare il nome &unix;. Per questo noterete riferimenti nei libri al sistema operativo 4.3BSD &unix; ed al sistema operativo 4.4BSD. C'è una certa percezione che il progetto BSD sia frammentato e belligerante. Il Wall Street Journal parlò di balcanizzazione dei progetti BSD. Come per l'azione legale, questa percezione si basa principalmente su vecchie storie. - + Paragone tra BSD e Linux Dunque qual'è l'effettiva differenza tra, diciamo, Debian Linux e FreeBSD? Per l'utente medio, la differenza è sorprendentemente piccola: entrambi sono sistemi operativi tipo &unix;. Entrambi vengono sviluppati da progetti non commerciali (questo non si applica a molte altre distribuzioni di Linux, ovviamente). Nella sezione seguente, daremo un'occhiata a BSD e lo paragoneremo a Linux. La descrizione si applica molto da vicino a FreeBSD, che conta per un 80% - delle installazioni BSD, ma le differenza da NetBSD ed OpenBSD sono - piccole. + delle installazioni BSD, ma le differenza da NetBSD, OpenBSD e DragonFlyBSD + sono piccole. Chi possiede BSD? Nessuna persona o società possiede BSD. Esso è creato e distribuito da una comunità di persone con grande preparazione tecnica e voglia di fare che contribuiscono da tutto il mondo. - Alcuni dei componenti di BSD sono progetti open source gestiti da - diversi responsabili. + Alcuni dei componenti di BSD sono progetti open source a se stanti gestiti + da diversi responsabili. Come viene sviluppato ed aggiornato BSD? I kernel BSD vengono sviluppati ed aggiornati seguendo il modello di sviluppo open source. Ogni progetto mantiene un albero dei sorgenti liberamente accessibile in - un Concurrent Versions + un Concurrent Versions System, un sistema di gestione delle versioni concorrenti, che contiene tutti i file sorgenti del progetto, inclusa la documentazione ed altri file inerenti. Il CVS permette agli utenti di estrarre (in sostanza, estrarre una copia di) ogni versione desiderata del sistema. Un grande numero di sviluppatori da tutto il mondo contribuisce al miglioramento di BSD. Essi sono divisi in tre grandi gruppi: I contributor scrivono codice o documentazione. Non gli è permesso di effettuare il commit (aggiungere codice) direttamente all'albero dei sorgenti. Affinché il loro codice sia incluso nel sistema, esso deve essere rivisto e controllato da uno sviluppatore registrato, noto come committer. I committer sono sviluppatori con accesso in scrittura all'albero dei sorgenti. Per poter divenire un committer, un individuo deve dimostrare abilità nell'area nella quale è attivo. È a discrezione del committer la volontà di confrontarsi con qualcuno prima di effettuare cambiamenti. In generale, un committer con esperienza può effettuare cambiamenti che sono ovviamente corretti senza interrogare nessuno. Ad esempio, un committer del progetto di documentazione può correggere errori tipografici o grammaticali senza un confronto con altri. D'altro canto, dagli sviluppatori che stanno per effettuare cambiamenti profondi o complessi ci si aspetta che sottopongano i cambiamenti a revisione prima di renderli effettivi. In casi estremi, un membro del core team, con una funzione simile a un Capo Architetto, può ordinare che i cambiamenti siano rimossi dall'albero, un processo noto come marcia indietro. Tutti i committer ricevono una lettera che descrive ogni modifica individuale, dunque non è possibile effettuare un commit segretamente. Il Core Team. FreeBSD e NetBSD hanno ognuno un core team che gestisce il progetto. I core team si sono modificati nel corso del progetto, ed i loro ruoli non sempre sono ben definiti. Non è necessario essere uno sviluppatore per far parte del core team, anche se è normale che sia così. Le regole per il core team variano da un progetto ad un altro, ma in generale chi ne fa parte ha più autorità nell'indirizzamento del progetto rispetto agli altri membri. Questa organizzazione differisce da Linux in vari modi: Nessuna persona controlla il contenuto del sistema. In pratica, questa differenza è sopravvalutata, poiché il Capo Architetto può richiedere che il codice sia rimosso, ed anche nel progetto Linux viene permesso a molte persone di effettuare cambiamenti. D'altra parte, c'è un deposito centrale, un punto singolo dove è possibile trovare i sorgenti dell'intero sistema, incluse tutte le vecchie versioni. I progetti BSD mantengono l'intero Sistema Operativo, non solo il kernel. Questa distinzione è utile solo marginalmente: né BSD né Linux sono utili senza applicazioni. Le applicazioni usate su BSD sono spesso le stesse usate su Linux. Come risultato di un mantenimento formalizzato di un singolo CVS per l'albero dei sorgenti, lo sviluppo di BSD è chiaro, ed è possibile accedere ad ogni versione del sistema dal numero di release o dalla data. Il CVS permette anche aggiornamenti incrementali del sistema: ad esempio, il repository di FreeBSD viene aggiornato più o meno 100 volte al giorno. La maggior parte dei cambiamenti sono piccoli. Release di BSD - Ogni progetto BSD fornisce il sistema in tre + FreeBSD, NetBSD and OpenBSD forniscono il sistema in tre release differenti. Come per Linux, alle release vengono assegnati dei numeri come 1.4.1 o 3.5. Inoltre, il numero di versione ha un suffisso che indica il suo scopo: la versione di sviluppo del sistema è chiamata CURRENT. FreeBSD assegna un numero alla CURRENT, ad esempio FreeBSD 5.0-CURRENT. NetBSD usa uno schema di denominazione leggermente differente ed aggiunge un suffisso di una singola lettera che indica i cambiamenti nell'interfaccia interna, ad esempio NetBSD 1.4.3G. OpenBSD non assegna un numero (OpenBSD-current). Tutti gli sviluppi del sistema vanno in questo ramo. A intervalli regolari, tra le due e le quattro volte all'anno, i progetti fanno uscire una versione RELEASE del sistema, disponibile su CD-ROM e come libero download da siti FTP, ad esempio OpenBSD 2.6-RELEASE o NetBSD 1.4-RELEASE. La versione RELEASE è intesa per gli utenti finali ed è la versione normale del sistema. NetBSD fornisce anche patch release, versioni con solo piccole correzioni, con una terza cifra, ad esempio NetBSD 1.4.2. Quando vengono trovati dei bug in una versione RELEASE, vengono corretti, e le correzioni vengono aggiunte all'albero del CVS. In FreeBSD, la versione risultante viene detta STABLE, mentre in NetBSD ed OpenBSD continua a chiamarsi RELEASE. Caratteristiche minori possono essere aggiunte a questo ramo dopo un periodo di test nel ramo CURRENT. In contrasto, Linux mantiene due alberi di codice differenti: la versione stabile e la versione di sviluppo. Le versioni stabili hanno un numero di versione pari, come 2.0, 2.2 o 2.4. Le versioni di sviluppo hanno numero di versione dispari, come 2.1, 2.3 o 2.5. In ogni caso, il numero è seguito da un ulteriore numero che indica la versione esatta. Inoltre, ogni venditore aggiunge i suoi programmi utente o le sue utilità, dunque anche il nome della distribuzione è importante. Ogni venditore di distribuzione assegna anche un numero di versione alla distribuzione, dunque una descrizione completa dovrebbe essere una cosa del tipo TurboLinux 6.0 con kernel 2.2.14 Quali versioni di BSD sono disponibili? In contrasto alle numerose distribuzioni Linux, ci sono solo - tre BSD open source. Ogni progetto BSD mantiene il suo albero dei + quattro BSD open source. Ogni progetto BSD mantiene il suo albero dei sorgenti ed il suo kernel. In pratica, comunque, ci sono meno divergenze tra i codici dei programmi utente dei vari progetti di quante ce ne siano in Linux. È difficile catalogare gli obiettivi di ogni progetto: le differenze sono molto soggettive. Di base, FreeBSD punta alle alte prestazioni e alla facilità d'uso per l'utente finale, ed è molto usato dai fornitori di - contenuti web. Funziona su PC e processori Alpha della Compaq. - Il progetto FreeBSD ha nettamente più utenti degli + contenuti web. Funziona su diverse piattaforme, inclusi i sistemi + basati su i386 (PC), i sistemi basati sui processori + AMD a 64-bit, i sistemi basati su &ultrasparc;, i sistemi basati su + processori Alpha della Compaq e i sistemi basati sulle specifiche + NEC PC-98. Il progetto FreeBSD ha nettamente più utenti degli altri. NetBSD punta alla massima portabilità: of course it runs NetBSD, ovviamente ci gira NetBSD. Funziona su macchine che vanno dai palmtop ai grossi server, ed è anche stato usato dalla NASA in alcune missioni spaziali. È una scelta particolarmente buona per il vecchio hardware non Intel. OpenBSD punta alla sicurezza e alla purezza del codice: usa una combinazione dei concetti open source e un rigoroso controllo del codice per creare un sistema la cui correttezza sia dimostrabile, rendendolo la scelta di organizzazioni attente alla sicurezza come banche, borse e dipartimenti del governo statunitense. Come NetBSD, funziona su un gran numero di piattaforme. + + + DragonFlyBSD punta ad alte prestazioni e scalabilità sotto + qualsiasi sistema dal singolo sistema mono-processore al sistema + massicciamente clasterizzato. DragonFlyBSD ha diversi obbiettivi a + lungo termine, anche se è concentrato nel fornire un'infrastruttura + SMP facile da capire, mantenere e sviluppare. + Ci sono anche altri due sistemi operativi BSD che non sono open source, BSD/OS e il &macos; X della Apple: - BSD/OS è il più antico dei derivati di 4.4BSD. - Non è open source, anche se licenze per il codice sorgente - sono disponibili ad un costo relativamente basso. Assomiglia a - FreeBSD in molti sensi. + BSD/OS fu il pù antico dei derivati di 4.4BSD. + Non fu open source, anche se le licenze per il codice sorgente + erano disponibili ad un costo relativamente basso. + Per molti aspetti assomiglia a FreeBSD. Due anni dopo + l'acquisizione di BSDi da parte di Wind River Systems, + BSD/OS non riuscii a sopravvivere come prodotto indipendete. + Supporto e codice sorgente sono ancora disponibili da Wind River, + anche se tutto il nuovo sviluppo è concentrato sul + sistema operativo embedded VxWorks. &macos; X è l'ultima versione del sistema operativo per la linea &macintosh; della Apple Computer Inc.. L'anima BSD &unix; di questo sistema operativo, Darwin, è disponibile come un sistema operativo open source completamente funzionante per computer x86 e PPC. Il sistema grafico Aqua/Quartz e molti altri aspetti proprietari di &macos; X rimangono comunque closed source. Numerosi sviluppatori di Darwin sono anche committer di FreeBSD, e viceversa. Come differisce la licenza BSD dalla GNU Public? Linux è disponibile con licenza GNU General Public License (GPL), che è pensata per eliminare il software closed source. In particolare, ogni lavoro derivante da un prodotto rilasciato sotto GPL deve essere fornito anche con il codice sorgente, se richiesto. Al contrario, la licenza BSD è meno restrittiva: le distribuzioni dei soli binari sono permesse. Ciò è particolarmente attraente per le applicazioni embedded. Cos'altro dovrei sapere? Poiché sono disponibili meno applicazioni per BSD che per Linux, gli sviluppatori BSD hanno creato un pacchetto di compatibilità con Linux, che permette ai programmi per Linux di funzionare su BSD. Il pacchetto include sia modifiche al kernel, in modo da permettere l'esecuzione corretta di chiamate di sistema Linux, che file di compatibilità, come la libreria C. Non c'è una differenza notevole nella velocità di esecuzione tra una applicazione in esecuzione su una macchina Linux ed una applicazione in esecuzione su una macchina BSD con pari caratteristiche. La natura tutto da una sola fonte di BSD fa sì che gli aggiornamenti siano molto più semplici da gestire rispetto alla maggior parte dei casi in Linux. BSD gestisce gli aggiornamenti della versione di libreria fornendo moduli di compatibilità per le versioni precedenti, dunque è possibile eseguire binari di parecchi anni prima senza problemi. Cosa dovrei usare, BSD o Linux? Cosa significa tutto questo in pratica? Chi dovrebbe usare BSD, chi dovrebbe usare Linux? Questa è una domanda molto difficile a cui rispondere. Qui ci sono alcune linee guida: Se non è rotto, non aggiustarlo: se usi già un sistema operativo open source, e ne sei soddisfatto, probabilmente non c'è ragione di cambiare. I sistemi BSD, in particolare FreeBSD, possono avere prestazioni notevolmente migliori di Linux. Ma questo non avviene in tutti i campi. In molti casi, c'è una differenza minima nelle prestazioni. In alcuni casi, Linux può comportarsi meglio di FreeBSD. In generale, i sistemi BSD hanno una reputazione migliore di affidabilità, principalmente come risultato di una base di codice più maturo. La licenza BSD può essere più attraente della GPL. BSD può eseguire la maggior parte dei binari Linux, mentre Linux non può eseguire i binari BSD. Molte implementazioni di BSD possono anche eseguire i binari di altri sistemi di tipo &unix;. Come risultato, BSD può rappresentare un percorso di migrazione più semplice da altri sistemi rispetto a Linux. Chi fornisce supporto, servizi, e training su BSD? - BSD ha sempre supportato BSD/OS, e recentemente ha - annunciato contratti di supporto per FreeBSD. + BSDi / FreeBSD + Mall, Inc. forniscono contratti di supporto per + FreeBSD da quasi un decennio. Inoltre, ognuno dei progetti ha una lista di consulenti a pagamento: FreeBSD, + url="&url.base;/commercial/consult_bycat.html">FreeBSD, NetBSD, e OpenBSD.
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/Makefile b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/Makefile index c95923b78e..27e2712365 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/Makefile +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/Makefile @@ -1,257 +1,261 @@ # # $FreeBSD$ -# Original revision: 1.90 +# Original revision: 1.95 # # Crea il Manuale di FreeBSD. # # ------------------------------------------------------------------------ # # Variabili specifiche del Manuale # # WITH_PGPKEYS La versione stampata del manuale riporta solo i # fingerprints PGP di base. Se vuoi visualizzare # le chiavi intere, allora setta questa variabile. # Questa opzione non ha effetto sui formati HTML. # # Targets specifici del Manuale # # pgpkeyring Questo target leggerà il contenuto del file # pgpkeys/chapter.sgml ad estrarrà tutte le chiavi # pgp sullo standard output. Questo output può # quindi essere rediretto su un file e distribuito # come un keyring pubblico degli sviluppatori di # FreeBSD che può essere facilmente importato in # PGP/GPG. # # ------------------------------------------------------------------------ .PATH: ${.CURDIR}/../../share/sgml/glossary MAINTAINER= ale@FreeBSD.org DOC?= book FORMATS?= html-split HAS_INDEX= true INSTALL_COMPRESSED?= gz INSTALL_ONLY_COMPRESSED?= IMAGES_EN = advanced-networking/isdn-bus.eps IMAGES_EN+= advanced-networking/isdn-twisted-pair.eps IMAGES_EN+= advanced-networking/natd.eps IMAGES_EN+= advanced-networking/net-routing.pic IMAGES_EN+= advanced-networking/static-routes.pic +IMAGES_EN+= geom/striping.pic IMAGES_EN+= install/adduser1.scr IMAGES_EN+= install/adduser2.scr IMAGES_EN+= install/adduser3.scr IMAGES_EN+= install/boot-mgr.scr IMAGES_EN+= install/console-saver1.scr IMAGES_EN+= install/console-saver2.scr IMAGES_EN+= install/console-saver3.scr IMAGES_EN+= install/console-saver4.scr IMAGES_EN+= install/desktop.scr IMAGES_EN+= install/disklabel-auto.scr IMAGES_EN+= install/disklabel-ed1.scr IMAGES_EN+= install/disklabel-ed2.scr IMAGES_EN+= install/disklabel-fs.scr IMAGES_EN+= install/disklabel-root1.scr IMAGES_EN+= install/disklabel-root2.scr IMAGES_EN+= install/disklabel-root3.scr IMAGES_EN+= install/disk-layout.eps IMAGES_EN+= install/dist-set.scr IMAGES_EN+= install/dist-set2.scr IMAGES_EN+= install/docmenu1.scr IMAGES_EN+= install/ed0-conf.scr IMAGES_EN+= install/ed0-conf2.scr IMAGES_EN+= install/edit-inetd-conf.scr IMAGES_EN+= install/example-dir1.eps IMAGES_EN+= install/example-dir2.eps IMAGES_EN+= install/example-dir3.eps IMAGES_EN+= install/example-dir4.eps IMAGES_EN+= install/example-dir5.eps IMAGES_EN+= install/fdisk-drive1.scr IMAGES_EN+= install/fdisk-drive2.scr IMAGES_EN+= install/fdisk-edit1.scr IMAGES_EN+= install/fdisk-edit2.scr IMAGES_EN+= install/ftp-anon1.scr IMAGES_EN+= install/ftp-anon2.scr IMAGES_EN+= install/hdwrconf.scr IMAGES_EN+= install/keymap.scr IMAGES_EN+= install/main1.scr IMAGES_EN+= install/mainexit.scr IMAGES_EN+= install/main-std.scr IMAGES_EN+= install/main-options.scr IMAGES_EN+= install/main-doc.scr IMAGES_EN+= install/main-keymap.scr IMAGES_EN+= install/media.scr IMAGES_EN+= install/mouse1.scr IMAGES_EN+= install/mouse2.scr IMAGES_EN+= install/mouse3.scr IMAGES_EN+= install/mouse4.scr IMAGES_EN+= install/mouse5.scr IMAGES_EN+= install/mouse6.scr IMAGES_EN+= install/mta-main.scr IMAGES_EN+= install/net-config-menu1.scr IMAGES_EN+= install/net-config-menu2.scr IMAGES_EN+= install/nfs-server-edit.scr IMAGES_EN+= install/ntp-config.scr IMAGES_EN+= install/options.scr IMAGES_EN+= install/pkg-cat.scr IMAGES_EN+= install/pkg-confirm.scr IMAGES_EN+= install/pkg-install.scr IMAGES_EN+= install/pkg-sel.scr IMAGES_EN+= install/probstart.scr IMAGES_EN+= install/routed.scr IMAGES_EN+= install/security.scr IMAGES_EN+= install/sysinstall-exit.scr IMAGES_EN+= install/timezone1.scr IMAGES_EN+= install/timezone2.scr IMAGES_EN+= install/timezone3.scr IMAGES_EN+= install/userconfig.scr IMAGES_EN+= install/userconfig2.scr IMAGES_EN+= install/xf86setup.scr IMAGES_EN+= mail/mutt1.scr IMAGES_EN+= mail/mutt2.scr IMAGES_EN+= mail/mutt3.scr IMAGES_EN+= mail/pine1.scr IMAGES_EN+= mail/pine2.scr IMAGES_EN+= mail/pine3.scr IMAGES_EN+= mail/pine4.scr IMAGES_EN+= mail/pine5.scr IMAGES_EN+= security/ipsec-crypt-pkt.pic IMAGES_EN+= security/ipsec-encap-pkt.pic IMAGES_EN+= security/ipsec-network.pic IMAGES_EN+= security/ipsec-out-pkt.pic IMAGES_EN+= vinum/vinum-concat.pic IMAGES_EN+= vinum/vinum-mirrored-vol.pic IMAGES_EN+= vinum/vinum-raid10-vol.pic IMAGES_EN+= vinum/vinum-raid5-org.pic IMAGES_EN+= vinum/vinum-simple-vol.pic IMAGES_EN+= vinum/vinum-striped-vol.pic IMAGES_EN+= vinum/vinum-striped.pic # Immagini dalla libreria per tutti i documenti IMAGES_LIB = callouts/1.png IMAGES_LIB+= callouts/2.png IMAGES_LIB+= callouts/3.png IMAGES_LIB+= callouts/4.png IMAGES_LIB+= callouts/5.png IMAGES_LIB+= callouts/6.png IMAGES_LIB+= callouts/7.png IMAGES_LIB+= callouts/8.png IMAGES_LIB+= callouts/9.png IMAGES_LIB+= callouts/10.png # # SRCS lista i singoli files SGML che compongono il documento. Modifiche # a qualunque di questi files obbligano la ricreazione # # Contenuto SGML SRCS = book.sgml SRCS+= colophon.sgml SRCS+= freebsd-glossary.sgml SRCS+= advanced-networking/chapter.sgml +SRCS+= audit/chapter.sgml SRCS+= basics/chapter.sgml SRCS+= bibliography/chapter.sgml SRCS+= boot/chapter.sgml SRCS+= config/chapter.sgml SRCS+= cutting-edge/chapter.sgml SRCS+= desktop/chapter.sgml SRCS+= disks/chapter.sgml SRCS+= eresources/chapter.sgml +SRCS+= firewalls/chapter.sgml +SRCS+= geom/chapter.sgml SRCS+= install/chapter.sgml SRCS+= introduction/chapter.sgml SRCS+= kernelconfig/chapter.sgml SRCS+= l10n/chapter.sgml SRCS+= linuxemu/chapter.sgml SRCS+= mac/chapter.sgml SRCS+= mail/chapter.sgml SRCS+= mirrors/chapter.sgml SRCS+= multimedia/chapter.sgml SRCS+= network-servers/chapter.sgml SRCS+= pgpkeys/chapter.sgml SRCS+= ports/chapter.sgml SRCS+= ppp-and-slip/chapter.sgml SRCS+= preface/preface.sgml SRCS+= printing/chapter.sgml SRCS+= security/chapter.sgml SRCS+= serialcomms/chapter.sgml SRCS+= users/chapter.sgml SRCS+= vinum/chapter.sgml SRCS+= x11/chapter.sgml # Entities SRCS+= chapters.ent SYMLINKS= ${DESTDIR} index.html handbook.html # Attiva tutti i capitoli. CHAPTERS?= ${SRCS:M*chapter.sgml} SGMLFLAGS+= ${CHAPTERS:S/\/chapter.sgml//:S/^/-i chap./} SGMLFLAGS+= -i chap.freebsd-glossary # XXX La creazione del Manuale attualmente sfora dei limiti interni, # codificati in pdftex. Finché non dividiamo il Manuale, crea la versione # PDF usando ps2pdf invece di pdftex. PS2PDF?= ${PREFIX}/bin/ps2pdf book.tex-pdf: ${TOUCH} book.tex-pdf book.pdf: book.ps ${PS2PDF} book.ps book.pdf pgpkeyring: pgpkeys/chapter.sgml @${JADE} -V nochunks ${OTHERFLAGS} ${JADEOPTS} -d ${DSLPGP} -t sgml ${MASTERDOC} # # Variabili specifiche del Manuale # .if defined(WITH_PGPKEYS) JADEFLAGS+= -V withpgpkeys .endif .for p in ftp cvsup SRCS+= mirrors.sgml.${p}.inc CLEANFILES+= mirrors.sgml.${p}.inc CLEANFILES+= mirrors.sgml.${p}.inc.tmp .endfor SRCS+= eresources.sgml.www.inc CLEANFILES+= eresources.sgml.www.inc CLEANFILES+= eresources.sgml.www.inc.tmp URL_RELPREFIX?= ../../../.. DOC_PREFIX?= ${.CURDIR}/../../.. .include "${DOC_PREFIX}/share/mk/doc.project.mk" .for p in ftp cvsup mirrors.sgml.${p}.inc: ${XML_MIRRORS} ${XSL_MIRRORS} ${XSLTPROC} ${XSLTPROCOPTS} \ -o $@.tmp \ --param 'type' "'$p'" \ --param 'proto' "'$p'" \ --param 'target' "'handbook/mirrors/chapter.sgml'" \ ${XSL_MIRRORS} ${XML_MIRRORS} ${SED} -e 's,<\([^ >]*\)\([^>]*\)/>,<\1\2>,;s,,,' \ < $@.tmp > $@ || (${RM} -f $@ && false) ${RM} -f $@.tmp .endfor eresources.sgml.www.inc: ${XML_MIRRORS} ${XSL_MIRRORS} ${XSLTPROC} ${XSLTPROCOPTS} \ -o $@.tmp \ --param 'type' "'www'" \ --param 'proto' "'http'" \ --param 'target' "'handbook/eresources/chapter.sgml'" \ ${XSL_MIRRORS} ${XML_MIRRORS} ${SED} -e 's,<\([^ >]*\)\([^>]*\)/>,<\1\2>,;s,,,' \ < $@.tmp > $@ || (${RM} -f $@ && false) ${RM} -f $@.tmp diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/audit/Makefile b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/audit/Makefile new file mode 100644 index 0000000000..62198d2b0e --- /dev/null +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/audit/Makefile @@ -0,0 +1,15 @@ +# +# Crea il Manuale con il contenuto di solo questo capitolo. +# +# $FreeBSD$ +# + +CHAPTERS= audit/chapter.sgml + +VPATH= .. + +MASTERDOC= ${.CURDIR}/../${DOC}.${DOCBOOKSUFFIX} + +DOC_PREFIX?= ${.CURDIR}/../../../.. + +.include "../Makefile" diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/audit/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/audit/chapter.sgml new file mode 100644 index 0000000000..f8a083bcd8 --- /dev/null +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/audit/chapter.sgml @@ -0,0 +1,63 @@ + + + + + + + Tom + + Rhodes + + Scritto da + + + + + Auditing degli Eventi del Kernel + + + Sinossi + + Traduzione in corso + + + + Termini chiave - Parole da conoscere + + Traduzione in corso + + + + Installare il Supporto Audit + + Traduzione in corso + + + + Configurazione dell'Audit + + Traduzione in corso + + + + Amministrazione degli Eventi Audit + + Traduzione in corso + + + + diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/basics/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/basics/chapter.sgml index 326b9368e3..f02254ea2f 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/basics/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/basics/chapter.sgml @@ -1,2735 +1,2815 @@ Chris Shumway Riscritto da Basi di Unix Sinossi - basi - - Il seguente capitolo tratta i comandi e le funzionalità di - base del sistema operativo FreeBSD. Molto di questo materiale è - valido anche per altri sistemi operativi &unix;-like. Sentiti libero di - leggere velocemente questo capitolo se hai familiarità con questo - materiale. Se sei un utente alle prime armi di FreeBSD, allora dovrai di + Il seguente capitolo tratta i comandi e le + funzionalità di base del sistema operativo + FreeBSD. Molto di questo materiale è + valido anche per altri sistemi operativi &unix;-like. + Sentiti libero di leggere velocemente questo capitolo se hai + familiarità con questo materiale. Se sei un utente + alle prime armi di FreeBSD, allora dovrai di sicuro leggere questo capitolo attentamente. Dopo aver letto questo capitolo, saprai: Come usare le console virtuali di FreeBSD. - Come funzionano i permessi dei file &unix;. + Come funzionano i permessi dei file &unix; oltre ad una + spiegazione dei flag sotto &os;. La struttura di default del file system di &os;. L'organizzazione del disco di &os;. Come montare e smontare i file system. Cosa sono i processi, i demoni e i segnali. Cos'è una shell, e come cambiare il proprio ambiente di login di default. I principi di base sull'uso degli editor testuali. Cosa sono i dispositivi e i nodi dei dispositivi. Quali formati dei binari sono usati in &os;. Come leggere le pagine man per ottenere maggiori informazioni. Console Virtuali e Terminali console virtuali terminali - FreeBSD può essere usato in vari modi. Uno di questi è - quello di digitare i comandi tramite un terminale testuale. Quando si - utilizza FreeBSD in questo modo si ha velocemente nelle proprie mani molta - della flessibilità e della potenza di un sistema operativo &unix;. + FreeBSD può essere usato in vari modi. Uno di questi + è quello di digitare i comandi tramite un terminale + testuale. Quando si utilizza FreeBSD in questo modo si ha + velocemente nelle proprie mani molta della flessibilità + e della potenza di un sistema operativo &unix;. Questa sezione descrive cosa sono i terminali e le console, e come si possono utilizzare in FreeBSD. La console console - Se non hai configurato FreeBSD in modo tale da avviare in modo - automatico l'ambiente grafico durante l'avvio, il sistema ti - fornirà un prompt di login dopo la fase di avvio, esattamente - dopo che gli script di avvio sono stati eseguiti. Dovresti vedere - qualcosa simile a questo: + Se non hai configurato FreeBSD in modo tale da avviare in + modo automatico l'ambiente grafico durante l'avvio, il + sistema ti fornirà un prompt di login dopo la fase di + avvio, esattamente dopo che gli script di avvio sono stati + eseguiti. Dovresti vedere qualcosa simile a questo: Additional ABI support:. Local package initialization:. Additional TCP options:. Fri Sep 20 13:01:06 EEST 2002 FreeBSD/i386 (pc3.example.org) (ttyv0) login: - I messaggi potrebbero essere leggermente diversi sul tuo sistema, - tuttavia dovresti vedere qualcosa di analogo. In questo momento ci - interessano le ultime due righe. Analizziamo la penultima riga: + I messaggi potrebbero essere leggermente diversi sul tuo + sistema, tuttavia dovresti vedere qualcosa di analogo. In + questo momento ci interessano le ultime due righe. Analizziamo + la penultima riga: FreeBSD/i386 (pc3.example.org) (ttyv0) - Questa riga contiene alcune informazioni sul sistema che hai appena - avviato. Sei di fronte a una console FreeBSD, che sta - girando su un processore Intel o su un processore compatibile con - l'architettura x86 + Questa riga contiene alcune informazioni sul sistema che hai + appena avviato. Sei di fronte a una console + FreeBSD, che sta girando su un processore Intel + o su un processore compatibile con l'architettura x86 Questo è il significato di i386. Nota che anche se non stai eseguendo FreeBSD su una CPU della serie 386 di Intel, questo messaggio resta i386. Non si riferisce al tipo del tuo processore, ma bensì all'architettura del processore.. Il nome di questa macchina (tutte le macchine &unix; hanno un nome) è pc3.example.org, e in questo momento sei di fronte alla sua console di sistema—il terminale ttyv0. Infine, l'ultima riga è sempre: login: - Qui devi digitare il tuo username per loggarti in - FreeBSD. La prossima sezione descrive come fare ad effettuare il login - su FreeBSD. + Qui devi digitare il tuo username per + loggarti in FreeBSD. La prossima sezione descrive come + fare ad effettuare il login su FreeBSD. Loggarsi in FreeBSD - FreeBSD è un sistema multi-utente e multi-processo. Questa - è la descrizione formale che viene usualmente attribuita a un - sistema che può essere usato da diverse persone, le quali - eseguono contemporaneamente molti programmi su una singola - macchina. - - Ogni sistema multi-utente necessita di qualche metodo che distingua - un utente in modo univoco. In FreeBSD (e in tutti i - sistemi operativi &unix;-like), questo viene realizzato richiedendo che - ogni utente debba loggarsi nel sistema prima che possa + FreeBSD è un sistema multi-utente e multi-processo. + Questa è la descrizione formale che viene usualmente + attribuita a un sistema che può essere usato da diverse + persone, le quali eseguono contemporaneamente molti programmi + su una singola macchina. + + Ogni sistema multi-utente necessita di qualche metodo che + distingua un utente in modo univoco. In + FreeBSD (e in tutti i sistemi operativi &unix;-like), questo + viene realizzato richiedendo che ogni utente debba + loggarsi nel sistema prima che possa eseguire qualche programma. Ogni utente ha un nome univoco (lo - username), uno personale e una chiave segreta (la - password). FreeBSD richiede entrambe queste due cose - prima di dare la possibilità ad un utente di eseguire qualche - programma. + username), uno personale e una chiave segreta + (la password). FreeBSD richiede entrambe + queste due cose prima di dare la possibilità ad un + utente di eseguire qualche programma. script di avvio - Giusto dopo la fase di avvio di FreeBSD e quando gli script di avvio - sono stati eseguiti - Gli script di avvio sono programmi che vengono eseguiti in modo - automatico durante la fase di avvio di FreeBSD. Il loro compito - principale è quello di settare delle cose che potranno essere - utilizzate da qualsiasi altra cosa venga eseguita, ed avviare i - servizi che potresti avere configurato in modo tale da essere - eseguiti in background per realizzare cose utili. + Appena dopo la fase di avvio di FreeBSD e quando gli script + di avvio sono stati eseguiti + Gli script di avvio sono programmi che vengono eseguiti in + modo automatico durante la fase di avvio di FreeBSD. Il + loro compito principale è quello di impostare l'ambiente + che potrà essere utilizzato da qualsiasi altro programma che + venga eseguito, ed avviare i servizi che hai configurato in + modo tale da essere eseguiti in background per realizzare + cose utili. , ti viene presentato un prompt dove inserire un valido username: login: - Giusto per questo esempio, assumiamo che il tuo username sia - john. Al prompt digita john e - premi Invio. Ti verrà presentato un prompt - dove inserire la password: + Giusto per questo esempio, assumiamo che il tuo username + sia john. Al prompt digita + john e premi Invio. Ti + verrà presentato un prompt dove inserire la + password: login: john Password: - Digita la password di john, e premi - Invio. La password non viene - visualizzata! Non ti devi preoccupare di questo per ora. - È sufficiente sapere che è una questione di + Digita la password di john, e + premi Invio. La password + non viene visualizzata! Non ti devi + preoccupare di questo per ora. È sufficiente sapere + che è una questione di sicurezza. - Se hai digitato la tua password in modo corretto, dovresti essere - loggato in FreeBSD e sei quindi pronto per provare tutti i comandi - disponibili. + Se hai digitato la tua password in modo corretto, + dovresti essere loggato in FreeBSD e sei quindi pronto per + provare tutti i comandi disponibili. Dovresti inoltre vedere il messaggio del giorno (MOTD) seguito da un prompt dei comandi (un carattere #, $, o %). Ciò - indica che sei a tutti gli effetti loggato in FreeBSD. + indica che sei a tutti gli effetti loggato su FreeBSD. Console Multiple - Eseguire comandi &unix; in una sola console va bene, tuttavia - FreeBSD può eseguire più programmi alla volta. Avere una - sola console dove poter digitare i comandi può essere un - pò uno spreco quando un sistema operativo come FreeBSD è - in grado di eseguire dozzine di programmi contemporaneamente. È + Eseguire comandi &unix; in una sola console va bene, + tuttavia FreeBSD può eseguire più programmi alla + volta. Avere una sola console dove poter digitare i comandi + può essere un pò uno spreco quando un sistema + operativo come FreeBSD è in grado di eseguire dozzine di + programmi contemporaneamente. È in questo caso che le console virtuali possono essere molto utili. FreeBSD può essere configurato in modo tale da poter utilizzare differenti console virtuali. Puoi passare da una console virtuale ad un'altra digitando un paio di tasti sulla tastiera. Ogni console ha il proprio canale di output indipendente, e FreeBSD si occupa di redirigere correttamente l'input della tastiera e l'output del monitor quando passi da una console virtuale in un'altra. In FreeBSD alcune combinazioni speciali di tasti sono state riservate per il passaggio tra le console Una descrizione abbastanza tecnica ed accurata di tutti i dettagli della console di FreeBSD e dei driver della tastiera può essere trovata nelle pagine man di &man.syscons.4;, &man.atkbd.4;, &man.vidcontrol.1; e &man.kbdcontrol.1;. Qui non approfondiremo i dettagli, ma il lettore interessato può sempre consultare le pagine man per una spiegazione dettagliata e completa su come funzionano queste cose. . Puoi usare AltF1, AltF2, fino a AltF8 per cambiare console su FreeBSD. Quando passi da una console ad un'altra, FreeBSD si preoccupa di salvare e ripristinare l'output a video. Il risultato è l'illusione di avere più schermi e più tastiere virtuali che puoi utilizzare per dare in pasto a FreeBSD dei comandi. I programmi che lanci su una console virtuale rimarranno in esecuzione anche quando la console non è visibile. L'esecuzione di questi programmi continua quando passi in un'altra console virtuale. Il File <filename>/etc/ttys</filename> La configurazione di default di FreeBSD prevede l'avvio del sistema con otto console virtuali. Comunque questo non è un settaggio obbligatorio, e puoi facilmente personalizzare la tua installazione in modo tale da avviare il sistema con qualche console virtuale in - più. Il numero e i settaggi delle console virtuali sono + più o in meno. Il numero e i settaggi delle console virtuali sono configurati nel file /etc/ttys. Puoi usare il file /etc/ttys per configurare le console virtuali di FreeBSD. In questo file ogni riga non commentata (le righe che non iniziano con il carattere #) - contiene i settaggi di un singolo terminale o di una singola console - virtuale. La versione di default di questo file contenuta in FreeBSD - configura nove console virtuale, e ne abilita otto di queste. Si tratta - delle righe che iniziano con ttyv: + contiene i settaggi di un singolo terminale o di una singola console. + La versione di default di questo file contenuta in FreeBSD + configura nove console virtuali, ed abilita otto di queste. Sono + le righe che iniziano con ttyv: # name getty type status comments # ttyv0 "/usr/libexec/getty Pc" cons25 on secure # Terminali virtuali ttyv1 "/usr/libexec/getty Pc" cons25 on secure ttyv2 "/usr/libexec/getty Pc" cons25 on secure ttyv3 "/usr/libexec/getty Pc" cons25 on secure ttyv4 "/usr/libexec/getty Pc" cons25 on secure ttyv5 "/usr/libexec/getty Pc" cons25 on secure ttyv6 "/usr/libexec/getty Pc" cons25 on secure ttyv7 "/usr/libexec/getty Pc" cons25 on secure ttyv8 "/usr/X11R6/bin/xdm -nodaemon" xterm off secure Per una descrizione più dettagliata su ogni colonna di questo file e per tutte le opzioni che puoi utilizzare per settare le console virtuali, consulta la pagina man &man.ttys.5;. Console in Modalità Single User Una descrizione dettagliata del significato della modalità single user può essere trovata nella . È bene notare che c'è un'unica console quando avvii FreeBSD in modalità single user. Le console virtuali non sono disponibili. Anche i settaggi della console in modalità single user possono essere trovati nel file /etc/ttys. Guarda la riga che inizia con console: # name getty type status comments # # Se la console è definita "insecure", allora il processo init richiederà la password di root # quando entrerai in modalità single-user. console none unknown off secure Come riportato nel commento sopra la riga console, puoi modificare questa riga cambiando secure in insecure. Se lo fai, quando FreeBSD viene avviato in modalità single user, verrà chiesta la password di root. Pensaci comunque due volte a settare il parametro insecure. Se non ricordi più la password di root, riuscire ad avviare il sistema in modalità single user sarà molto complesso. È ancora possibile, ma potrebbe essere molto difficile per chi non conosce molto bene il meccanismo di avvio di FreeBSD e i relativi programmi. I Permessi UNIX FreeBSD, essendo un discendente diretto dello &unix; BSD, si basa su molti concetti chiave di &unix;. Il primo e il più affermato è che FreeBSD è un sistema operativo multi-utente. Il sistema può gestire diversi utenti che lavorano - contemporaneamente su lavori indipendenti. Il sistema è - responsabile della gestione e della suddivisione appropiata delle + contemporaneamente su operazioni indipendenti. Il sistema è + responsabile della gestione e della suddivisione appropriata delle richieste di utilizzo dei dispositivi hardware, delle periferiche, della memoria, e del tempo di CPU in modo equo per ogni utente. Poichè il sistema è in grado di supportare più - utenti, tutto ciò che il sistema gestisce possiede un'insieme di + utenti, tutto ciò che il sistema gestisce possiede un insieme di permessi che determinano chi può leggere, scrivere, ed eseguire la risorsa. Questi permessi sono memorizzati mediante tre ottetti suddivisi in tre parti, una per il proprietario del file, una per il gruppo al quale il file appartiene, e una per tutti gli altri. Questa rappresentazione numerica funziona in questo modo: permessi permessi dei file - + Valore Permessi Listato nella Directory 0 Lettura no, scrittura no, esecuzione no --- 1 Lettura no, scrittura no, esecuzione --x 2 Lettura no, scrittura, esecuzione no -w- 3 Lettura no, scrittura, esecuzione -wx 4 Lettura, scrittura no, esecuzione no r-- 5 Lettura, scrittura no, esecuzione r-x 6 Lettura, scrittura, esecuzione no rw- 7 Lettura, scrittura, esecuzione rwx ls directory Puoi usare l'opzione del comando &man.ls.1; per visualizzare un lungo listato della directory che include una colonna contenente le informazioni sui permessi del file per il proprietario, per il gruppo, e per gli altri. Per esempio, digitando ls -l in una arbitraria directory: &prompt.user; ls -l total 530 -rw-r--r-- 1 root wheel 512 Sep 5 12:31 myfile -rw-r--r-- 1 root wheel 512 Sep 5 12:31 otherfile -rw-r--r-- 1 root wheel 7680 Sep 5 12:31 email.txt ... Ecco come è suddivisa la prima colonna dell'output del comando ls -l: -rw-r--r-- Il primo carattere (partendo da sinistra) indica se il file in questione è un file regolare, una directory, un file speciale per dispositivi a caratteri, una socket, o un file speciale per altri dispositivi. Nel nostro caso, il - indica un file regolare. I tre caratteri successivi, che in questo esempio sono rw-, indicano i permessi per il proprietario del file. Seguono altri tre caratteri, r--, che indicano i permessi del gruppo al quale il file appartiene. Gli ultimi tre caratteri, r--, indicano i permessi per il resto del mondo. Un trattino significa che il permesso non viene concesso. Nel caso di questo file, i permessi sono settati affinchè il proprietario possa leggere e scrivere il file, il gruppo possa leggere il file, e il resto del mondo possa solamente leggere il file. In accordo con la precedente tabella, i permessi per questo file sono 644, dove ogni cifra rappresenta una delle tre parti che costituiscono i permessi del file. - D'accordo, ma il sistema come controlla i permessi sui dispositivi? + D'accordo, ma in che modo il sistema controlla i permessi sui dispositivi? FreeBSD tratta molti dispositivi hardware esattamente come un file che i programmi possono aprire, leggere, e scrivere dei dati proprio come avviene con gli altri file. Questi file speciali per i dispositivi sono memorizzati nella directory /dev. Anche le directory sono trattate come file. Queste hanno permessi di lettura, scrittura e di esecuzione. Il bit riferito al permesso di esecuzione per una directory ha un significato leggermente differente rispetto a quello dei file. Quando una directory ha il permesso di esecuzione abilitato, significa che si ha accesso alla directory, ossia è possibile eseguire il comando cd (cambio di directory) per entrarci. Inoltre questo significa che all'interno della directory è possibile accedere ai file dei quali si conosce il nome (naturalmente a condizione dei permessi degli stessi file). In particolare, per visualizzare il contenuto di una directory, deve essere abilitato il permesso di lettura sulla stessa, mentre per eliminare un file di cui si conosce il nome, è necessario che la directory contenente il file abbia i permessi di scrittura e di esecuzione abilitati. Ci sono altri bit per permessi particolari, ma sono in genere usati in circostanze speciali come il permesso di setuid per i binari e quello di sticky per le directory. Se vuoi avere più informazioni sui permessi dei file e su come settarli, guarda la pagina man di &man.chmod.1;. Tom Rhodes Contributo di Permessi Simbolici - Permessisimbolici + permessisimbolici I permessi simbolici, qualche volta chiamati espressioni simboliche, usano caratteri al posto dei numeri ottali per assegnare i permessi a file o directory. Le espressioni simboliche usano la sintassi (chi) (azione) (permessi), con i seguenti valori: - + Opzione Lettera Cosa rappresenta/Cosa fa (chi) u Utente (chi) g Gruppo di appartenenza (chi) o Altri (chi) a Tutti (tutto il mondo) (azione) + Aggiunge i permessi (azione) - Rimuove i permessi (azione) = Setta esplicitamente i permessi (permessi) r Lettura (permessi) w Scrittura (permessi) x Esecuzione (permessi) t Bit sticky (permessi) s Setta UID o GID Questi valori sono usati con il comando &man.chmod.1; - in modo simile a prima, ma con le lettere. Per esempio, puoi usare il - seguente comando per impedire agli altri utenti l'accesso a + come esposto in precedenza, ma con le lettere. Per esempio, puoi usare + il seguente comando per impedire agli altri utenti l'accesso a FILE: &prompt.user; chmod go= FILE Se si ha la necessità di realizzare più di una modifica ai settaggi di un file si può usare una lista di settaggi separati da virgola. Per esempio il seguente comando rimuoverà il permesso di scrittura su FILE al gruppo di appartenenza del file e al resto del mondo, e inoltre aggiungerà il permesso di esecuzione per tutti: &prompt.user; chmod go-w,a+x FILE + + + + + + Tom + + Rhodes + + Contributo di + + + + + Flag dei File in &os; + + Oltre ai permessi dei file discussi in precedenza, &os; + supporta l'uso dei flag dei file. Queste flag + aggiungono un ulteriore livello di sicurezza e di controllo sui + file, ma non per le directory. + + Queste flag dei file aggiungono un ulteriore livello di + controllo sui file, assicurando in alcuni casi che persino + root non possa rimuovere file. + + Le flag dei file sono alterate usando l'utility &man.chflags.1;, + tramite una semplice sintassi. Per esempio, per abilitare la flag + di sistema di non-cancellabilità sul file + file1, si può usare il comando + seguente: + + &prompt.root; chflags sunlink file1 + + E per disabilitare la stessa flag, si può usare + semplicemente il comando precedente con no davanti a + . Ecco come: + + &prompt.root; chflags nosunlink file1 + + Per vedere le flag del file di esempio, usa &man.ls.1; + con le flag : + + &prompt.root; ls -lo file1 + + L'output dovrebbe assomigliare al seguente: + + -rw-r--r-- 1 trhodes trhodes sunlnk 0 Mar 1 05:54 file1 + + Diverse flag possono essere aggiunte o rimosse sui file solo + tramite l'utente root. Negli altri casi, il + proprietario dei file può settare queste flag. Si raccomanda + di leggere le pagine man &man.chflags.1; e &man.chflags.2; per + maggiori informazioni. + Struttura delle Directory gerarchia delle directory La gerarchia delle directory di FreeBSD è fondamentale per ottenere una comprensione globale del sistema. Il concetto più importante da cogliere al volo è quello relativo alla directory root, /. Questa directory è la prima ad essere montata all'avvio e contiene gli elementi fondamentali del sistema necessari per predisporre il sistema operativo al funzionamento multi-utente. Inoltre la directory root contiene i punti di mount per gli altri file system che potresti voler montare. Un punto di mount è una directory dove dei file system aggiuntivi possono essere innestati sul file system root. Alcuni punti di mount standard sono /usr, /var, - /mnt, e /cdrom. Queste + /tmp, /mnt, e + /cdrom. Queste directory compaiono in genere negli elementi del file /etc/fstab. Il file /etc/fstab è una tabella di file system e punti di mount che viene consultata dal sistema. Molti dei file system riferiti nel file /etc/fstab sono montati in modo automatico all'avvio tramite lo script &man.rc.8; a meno che essi sia stati dichiarati con - l'opzione . Consulta la pagina man di - &man.fstab.5; per maggiori informazioni sul formato del file - /etc/fstab e per le opzioni che può - contenere. + l'opzione . Maggiori dettagli possono essere + trovati nella . Una descrizione completa della gerarchia del file system è disponibile nella pagina man &man.hier.7;. Per ora, è sufficiente una breve panoramica generale delle directory più comuni. - + Directory Descrizione / Directory root del file system. /bin/ Utilità fondamentali per l'utente sia in ambiente mono-utente sia in ambiente multi-utente. /boot/ Programmi e file di configurazione utilizzati durante la fase di avvio del sistema operativo. /boot/defaults/ File di configurazione di avvio di default; consultare &man.loader.conf.5;. /dev/ Nodi di dispositivo; consultare &man.intro.4;. /etc/ Script e file di configurazione del sistema. /etc/defaults/ File di configurazione di default del sistema; consultare &man.rc.8;. /etc/mail/ File di configurazione per gli MTA (Mail Transfer Agent, agente di trasferimento della posta elettronica) come &man.sendmail.8;. /etc/namedb/ File di configurazione di named; consultare &man.named.8;. /etc/periodic/ Script che sono eseguiti giornalmente, settimanalmente, e mensilmente tramite &man.cron.8;; consultare &man.periodic.8;. /etc/ppp/ File di configurazione di ppp; consultare &man.ppp.8;. /mnt/ Directory vuota usata comunemente dagli amministratori di sistema come punto di mount temporaneo. /proc/ File system dedicato ai processi; consultare &man.procfs.5;, &man.mount.procfs.8;. + + /rescue/ + + Programmi linkati staticamente per situazioni di emergenza; + consultare &man.rescue.8;. + + /root/ Directory home per l'account root. /sbin/ Programmi di sistema e utilità di amministrazione fondamentali sia in ambiente mono-utente sia in ambiente multi-utente. /stand/ Programmi usati in un ambiente standalone. /tmp/ File temporanei, di solito un file system basato sulla memoria come &man.mfs.8; (generalmente il contenuto di /tmp non viene preservato dopo un reboot del sistema). /usr/ La maggior parte delle applicazioni e delle utilità dell'utente. /usr/bin/ Utilità, strumenti di programmazione, e applicazioni comuni. /usr/include/ File include standard del C. /usr/lib/ Archivio di librerie. /usr/libdata/ Archivio di dati per utilità varie. /usr/libexec/ Demoni & utilità di sistema (eseguiti da altri programmi). /usr/local/ Eseguibili locali, librerie locali, ecc. Usata anche come destinazione di default per la struttura dei port di FreeBSD. All'interno di /usr/local, viene usato lo stesso schema generale descritto in &man.hier.7; per la directory /usr. Le eccezioni sono la directory man, che è posta direttamente sotto /usr/local piuttosto che sotto /usr/local/share, e la documentazione dei port che è in share/doc/port. /usr/obj/ Albero degli elementi dipendenti dal tipo di architettura dell'elaboratore prodotto dalla costruzione dell'albero /usr/src. /usr/ports Collezione dei port di FreeBSD (opzionale). /usr/sbin/ Demoni & utilità di sistema (eseguiti dagli utenti). /usr/share/ File indipendenti dal tipo di architettura dell'elaboratore. /usr/src/ File sorgenti di BSD e/o sorgenti proprietari. /usr/X11R6/ Eseguibili, librerie, ecc. riguardanti la distribuzione X11R6 (opzionale). /var/ File log di vario genere, file temporanei, file transitori, e file di spool. /var/log/ File di log del sistema di vario genere. /var/mail/ File delle caselle di posta degli utenti. /var/spool/ Directory di spool per stampanti e per la posta elettronica del sistema. /var/tmp/ File temporanei che sono mantenuti tra i reboot del sistema. /var/yp Mappe NIS. Organizzazione del Disco La più piccola unità di organizzazione che FreeBSD usa per ricercare file è il nome del file. I nomi dei file sono case-sensitive, ciò significa che readme.txt e README.TXT sono due file distinti. FreeBSD non usa l'estensione (es. .txt) di un file per determinare se il file è un programma, un documento, o qualche altra forma di dati. I file sono memorizzati in directory. Una directory può contenere centinaia di file o non contenerne affatto. Inoltre una directory può contenere altre directory, consentendo di costruire una gerarchia di directory all'interno di un'altra. Tutto questo rende più facile l'organizzazione dei tuoi dati. - File e directory sono riferiti attraverso il nome del file o della + Ci si riferisce a file e directory attraverso il nome del file o della directory, seguito da uno slash in avanti, /, - a sua volta seguito da altri nomi di directory che sono necessari. Se + a sua volta seguito da altri nomi di directory necessari. Se hai una directory di nome foo, la quale contiene la directory bar, che a sua volta contiene il file readme.txt, allora il nome completo, chiamato anche - il path del file è + il percorso del file è foo/bar/readme.txt. Le directory e i file sono memorizzati in un filesystem. Ogni filesystem contiene esattamente una directory al livello più alto, chiamata la directory root di quel filesystem. Questa directory root può contenere altre directory. Fin qui è probabilmente tutto simile ad altri sistemi operativi che hai usato. Tuttavia ci sono alcune differenze; per - esempio, il &ms-dos; usa il carattere \ per separare i + esempio, &ms-dos; usa il carattere \ per separare i nomi di file e directory, mentre &macos; usa :. FreeBSD non usa lettere di dispositivi, o altri nomi di dispositivi nel path. In FreeBSD non dovrai mai scrivere c:/foo/bar/readme.txt. Piuttosto, un filesystem è designato come il filesystem root. La directory root del filesystem root è riferita con /. Ogni altro filesystem è montato sotto il filesystem root. Non importa quanti dischi hai sul tuo sistema FreeBSD, ogni directory è come se fosse parte dello stesso disco. Supponiamo che tu abbia tre filesystem, chiamati A, B, e C. Ogni filesystem ha una directory root, la quale contiene altre due directory, chiamate A1, A2 (e nello stesso modo B1, B2 e C1, C2). Sia A il filesystem root. Se usi il comando ls per visualizzare il contenuto di questa directory dovresti vedere due sottodirectory, A1 e A2. L'albero delle directory assomiglia a questo: / | +--- A1 | `--- A2 Un filesystem deve essere montato su una directory di un altro filesystem. Supponiamo ora che tu monti il filesystem B sulla directory A1. La directory root di B rimpiazza A1, e di conseguenza appariranno le directory di B: / | +--- A1 | | | +--- B1 | | | `--- B2 | `--- A2 I file contenuti nelle directory B1 o B2 possono essere raggiunti con il path /A1/B1 o /A1/B2. I file che erano in /A1 sono stati temporaneamente nascosti. Questi riappariranno quando B sarà smontato da A. Se B è stato montato su A2 allora il diagramma assomiglierà a questo: / | +--- A1 | `--- A2 | +--- B1 | `--- B2 - e i path saranno rispettivamente /A2/B1 e + e i percorsi saranno rispettivamente /A2/B1 e /A2/B2. I filesystem possono essere montati in cima ad altri filesystem. Continuando con l'ultimo esempio, il filesystem C può essere montato in cima alla directory B1 nel filesystem B, arrivando a questa sistemazione: / | +--- A1 | `--- A2 | +--- B1 | | | +--- C1 | | | `--- C2 | `--- B2 Oppure C potrebbe essere montato direttamente sul filesystem A, sotto la directory A1: / | +--- A1 | | | +--- C1 | | | `--- C2 | `--- A2 | +--- B1 | `--- B2 - Se hai familiarità con &ms-dos;, questo è simile, man + Se hai familiarità con &ms-dos;, questo è simile, ma non identico, al comando join. Di solito non ti devi occupare direttamente di questi aspetti. Tipicamente quando installi FreeBSD crei i filesystem e decidi dove montarli, e da quel momento non avrai più la necessità di modificarli a meno che installi un nuovo disco. È possibile avere un unico filesystem root, senza avere la necessità di crearne altri. Esistono alcuni svantaggi utilizzando questo approccio, e un solo vantaggio. Benefici con Filesystem Multipli Filesystem diversi possono avere opzioni di - mount diverse. Per esempio, in una attenta progettazione, - il filesystem root potrebbe essere montato in modalità di sola - lettura, rendendo impossibile la cancellazione accidentale o la modifica - di un file critico. Inoltre, separando i filesystem scrivibili - dall'utente, come /home, da altri filesystem - permette di montare i primi con l'opzione nosuid; - questa opzione non permette il settaggio dei bit - suid/guid sui file - eseguibili memorizzati sul filesystem che ha tale opzione di mount - attivata, migliorando l'aspetto sicurezza. + mount diverse. Per esempio, in un'attenta progettazione, + il filesystem root potrebbe essere montato in modalità di sola + lettura, rendendo impossibile la cancellazione accidentale o la modifica + di un file critico. Inoltre, separando i filesystem scrivibili + dall'utente, come /home, da altri filesystem + permette di montare i primi con l'opzione nosuid; + questa opzione non permette il settaggio dei bit + suid/guid sui file + eseguibili memorizzati sul filesystem che ha tale opzione di mount + attivata, migliorando l'aspetto sicurezza. FreeBSD ottimizza in modo automatico la disposizione dei file sul filesystem, a seconda di come è usato il filesystem. Quindi un filesystem che contiene molti file piccoli che sono scritti di frequente avrà un'ottimizzazione diversa rispetto ad un altro filesystem che contiene pochi file di grandi dimensioni. Utilizzando un solo grande filesystem questa ottimizzazione viene a mancare. I filesystem di FreeBSD reagiscono bene ad una violenta perdita di energia elettrica. Tuttavia, una perdita di energia in un punto critico potrebbe sempre danneggiare la struttura del filesystem. Splittando i tuoi dati su filesystem multipli sarà più probabile che il sistema riparta, dandoti la possibilità di ripristinare un precedente backup se necessario. Benefici di un Filesystem Singolo I filesystem sono a dimensione fissa. Se crei un solo filesystem quando installi FreeBSD e gli assegni una data dimensione, in futuro potresti scoprire che necessiti di creare una partizione più grande. Questo non è facilmente realizzabile se non effettuando un backup dei dati, ricreando il filesystem con la nuova dimensione, e quindi ripristinando il backup di dati. FreeBSD 4.4 e successivi hanno il comando &man.growfs.8;, con il quale è possibile incrementare la dimensione del filesystem al volo, rimuovendo questa limitazione. I filesystem sono contenuti all'interno di partizioni. Qui il significato del termine partizione si discosta dall'uso comune di questo termine (partizioni &ms-dos;, per esempio), a causa dell'eredità &unix; di &os;. Ogni partizione è identificata da una lettera partendo dalla a fino alla h. Ogni partizione può contenere solo un filesystem, il che significa che i filesystem sono spesso identificati sia dal loro punto di mount nella gerarchia del filesystem, sia dalla lettera della partizione nella quale sono contenuti. Inoltre FreeBSD usa parte del disco per lo spazio di swap. Lo spazio di swap fornisce a FreeBSD la funzionalità di memoria virtuale. Questo permette al tuo computer di comportarsi come se avesse più memoria di quella che ha realmente. Quando FreeBSD esaurisce la memoria muove alcuni dati presenti in memoria che non sono utilizzati in quel momento nello spazio di swap, e li riporta in memoria (spostando nello spazio di swap qualche altro dato) non appena necessari. Alcune partizioni hanno certe convenzioni a loro associate. Partizione Convenzione a In genere contiene il filesystem root b In genere contiene lo spazio di swap c Di solito rappresenta l'intera dimensione della slice. Questo permette a utility che necessitano di lavorare sull'intera slice (per esempio, uno scanner di blocchi difettosi) di lavorare sulla partizione c. Di norma non dovresti creare un filesystem su questa partizione. d La partizione d era utilizzata in passato con un significato speciale, sebbene ora non sia più utilizzata. Ai giorni d'oggi, alcuni strumenti operano in modo - starno se gli si dice di lavorare sulla partizione + strano se gli si dice di lavorare sulla partizione d, e per questo motivo sysinstall di norma non la crea. - Ogni partizione-che-contiene-un-filesystem è memorizzata in + Ogni partizione contenente un filesystem è memorizzata in ciò che FreeBSD chiama slice. Slice è un termine di FreeBSD per identificare ciò che comunemente viene chiamato partizione, e di nuovo, questo è dovuto dal - background &unix; di FreeBSD. Le slices sono numerate, partendo da 1 e + background &unix; di FreeBSD. Le slice sono numerate, partendo da 1 e arrivando fino a 4. slice partizioni pericolosamente dedicate I numeri di slice seguono il nome del dispositivo, preceduti da una s, e partendo da 1. Quindi da0s1 è la prima slice sul primo disco SCSI. Ci possono essere solo quattro slice fisiche su un disco, ma puoi avere slice logiche all'interno di slice fisiche di un appropriato tipo. Queste slice estese sono numerate a partire da 5, quindi ad0s5 è la prima slice estesa sul primo disco IDE. Questi stratagemmi sono usati per i filesystem che si aspettano di occupare una slice. Le slice, i dispositivi fisici pericolosamente dedicati, e altri dispositivi contengono partizioni, le quali sono rappresentate tramite lettere dalla a fino alla h. Queste lettere seguono il nome del dispositivo, quindi da0a è la partizione a sul primo dispositivo da, il quale è pericolosamente dedicato. ad1s3e è la quinta partizione nel terza slice del secondo disco IDE. In fine, ogni disco sul sistema è identificato. Un nome di un disco incomincia con un codice che indica il tipo di disco, seguito da un numero, che indica quale disco esso sia. A differenza delle slice, i numeri riferiti al disco incominciano da 0. Puoi vedere dei codici generici in . Quando fai riferimento a una partizione di FreeBSD devi specificare anche il nome della slice e del disco che contengono la partizione, e quando fai riferimento a una slice dovresti specificare anche il nome del disco. Specifica quindi il nome del disco, il carattere s, il numero di slice, e infine la lettera della partizione. Alcuni esempi sono mostrati nell'. L' mostra un modello - concettuale di struttura di un disco che dovrebbe aiutare a chiare le + concettuale di struttura di un disco che dovrebbe aiutare a chiarire le cose. Per installare FreeBSD devi prima configurare le slice del disco, creare le partizioni all'interno della slice che vuoi usare per FreeBSD, e quindi creare un filesystem (o spazio di swap) in ogni partizione, e decidere dove il filesystem deve essere montato. Codici dei Dispositivi Disco Codice Significato ad disco ATAPI (IDE) da disco ad accesso diretto SCSI acd CDROM ATAPI (IDE) cd CDROM SCSI fd Disco floppy
Esempi di Nomi di Dischi, di Slice, e di Partizioni Nome Significato ad0s1a La prima partizione (a) sulla prima slice (s1) sul primo disco IDE (ad0). da1s2e La quinta partizione (e) sulla seconda slice (s2) sul secondo disco SCSI (da1). Modello Concettuale di un Disco Questo diagramma mostra come FreeBSD vede il primo disco IDE attaccato al sistema. Si assuma che il disco sia di 4 GB, e che contenga due slice da 2 GB (equivalenti come significato a due partizioni &ms-dos;). La prima slice contiene un disco &ms-dos;, C:, e la seconda slice contiene un'installazione di FreeBSD. In questo esempio l'installazione di FreeBSD ha tre partizioni standard più una di swap. Le tre partizioni conterranno ognuna un filesystem. La partizione a sarà usata per il filesystem root, la e per la gerarchia di directory /var, e la partizione f per la gerarchia di directory /usr. .-----------------. --. | | | | DOS / Windows | | : : > Prima slice, ad0s1 : : | | | | :=================: ==: --. | | | Partizione a, montata come / | | | > riferita come ad0s2a | | | | | :-----------------: ==: | | | | Partizione b, usata come swap | | | > riferita come ad0s2b | | | | | :-----------------: ==: | Partizione c, senza | | | Partizione e, usata come /var > filesystem, tutta | | > riferita come ad0s2e | la slice di FreeBSD, | | | | ad0s2c :-----------------: ==: | | | | | : : | Partizione f, usata come /usr | : : > riferita come ad0s2f | : : | | | | | | | | --' | `-----------------' --'
Montaggio e Smontaggio dei File system Il file system è raffigurato in maniera ottimale da un albero, radicato, per così dire, in /. Le directory /dev, /usr, e le altre directory che stanno all'interno della directory root sono i rami, i quali possono essere a loro volta ramificati, come in /usr/local, e così via. file system root Esistono varie ragioni per mantenere alcune di queste directory su file system separati. La directory /var contiene le directory log/, spool/, e vari tipi di file temporanei, e come tale, può riempirsi. Riempire il file system root non è una buona idea, quindi scindere la directory /var da / è spesso vantaggioso. Un'altra motivazione per mantenere certi alberi di directory su altri file system è quando questi alberi sono alloggiati su dischi fisici separati, o sono dischi virtuali separati, come avviene per i mount del Network File System, o dei dispositivi CDROM. Il File <filename>fstab</filename> file system montati con fstab Durante la fase di avvio, i file system elencati nel file /etc/fstab sono montati in modo automatico (a meno che siano specificati con l'opzione ). Il file /etc/fstab contiene una serie di righe il cui formato è il seguente: device /mount-point fstype options dumpfreq passno device Il nome del dispositivo (che deve esistere), come spiegato nella . mount-point La directory (che deve esistere), sulla quale montare il file system. fstype Il tipo di file system da passare a &man.mount.8;. Il file system di default di FreeBSD è ufs. options per file system leggibili-scrivibili, oppure per file system solamente leggibili, seguite da altre opzioni che potrebbero essere necessarie. Un'opzione comune è per i file system che normalmente non sono montati durante la sequenza di avvio. Altre opzioni sono elencate nella pagina man di &man.mount.8;. dumpfreq Viene usato da &man.dump.8; per determinare quali file system richiedono un dump. Se non si specifica nulla, viene assunto il valore zero. passno Determina l'ordine secondo il quale i file system vengono controllati. I file system che devono saltare il controllo devono avere i loro passno settati a zero. Il file system root (che deve essere controllato prima di qualsiasi altra cosa) deve avere il suo passno settato a uno, e i passno degli altri file system devono essere settati a valori maggiori di uno. Se più di un file system ha lo stesso passno allora &man.fsck.8; tenterà di controllare i file system in parallelo. + + Per maggiori informazioni sul formato del file + /etc/fstab e sulle opzioni che esso contiene + consulta la pagina man &man.fstab.5;. Il Comando <command>mount</command> file system montaggio Il comando &man.mount.8; è ciò che in definitiva viene usato per montare i file system. La sua forma di utilizzo elementare è: &prompt.root; mount device mountpoint Esistono molte opzioni, come spiegato nella pagina man di &man.mount.8;, ma le più comuni sono: Opzioni di Mount Monta tutti i file system elencati nel file /etc/fstab. Le eccezioni sono quei file system specificati come noauto, quelli esclusi dalla flag , o quei file system che sono già montati. Fà tutto ad eccezione della attuale system call di mount. Questa opzione risulta utile in congiunzione con la flag - per determinare quale &man.mount.8; si stia - effettivamente tentando di realizzare. + per determinare quello che &man.mount.8; sta + effettivamente tentando di fare. - Forza il mount di un file system impuro (pericoloso), o forza + Forza il mount di un file system non correttamente smontato + (pericoloso), o forza la revoca di accesso in scrittura quando si declassa lo stato di mount di un file system da lettura-scrittura a lettura solamente. Monta il file system in sola lettura. Questo è - identico ad usare l'argomento con + identico ad usare l'argomento + ( per versioni di &os; dopo la 5.2) con l'opzione . fstype Monta il dato file system secondo il tipo di file system specificato, oppure, se affiancato dall'opzione , monta solamente i file system di un dato tipo. ufs è il tipo di file system di default. Aggiorna le opzioni di mount sul file system. - Modalità verbose. + Modalità verbosa. Monta il file system in lettura-scrittura. L'opzione accetta una lista di argomenti separati da una virgola, inclusi i seguenti: nodev Non permette l'interpretazione di dispositivi speciali sul file system. Questa è un'utile opzione di sicurezza. noexec Non permette l'esecuzione di binari su questo file system. Questa è un'altra utile opzione di sicurezza. nosuid Non permette l'interpretazione delle flag setuid o setgid sul file system. Anche questa è un'utile opzione di sicurezza. Il Comando <command>umount</command> file system smontaggio Il comando &man.umount.8; accetta, come unico parametro, un punto di mount, un nome di dispositivo, l'opzione o l'opzione . Tutte queste modalità accettano l'opzione per forzare la smontatura, e l'opzione per la - modalità verbose. Sei avvisato che l'opzione - non è in generale un buona idea. Smontare in modo violento i + modalità verbosa. Sei avvisato che l'opzione + non è in generale un buona idea. Smontare in modo forzato i file system può mandare in crash il computer o danneggiare i dati sul file system. Le opzioni e sono usate per smontare tutti i file system, con la possibilità di specificare i tipi di file system elencandoli dopo la flag . Tuttavia, l'opzione non tenta di smontare il file system root. I Processi FreeBSD è un sistema operativo multi-tasking. Con questa capacità il sistema è come se potesse eseguire più di un programma alla volta. Ogni programma in esecuzione in un dato istante è chiamato processo. Ogni volta che esegui un comando fai partire almeno un nuovo processo, e ci sono molti processi di sistema che sono sempre in esecuzione, che permettono il corretto funzionamento del sistema. Ogni processo è identificato in modo univoco da un numero chiamato process ID, o PID, e, come avviene per i file, ogni processo ha un proprietario e un gruppo. Le informazioni sul proprietario e sul gruppo sono usate per determinare, tramite il meccanismo dei permessi dei file discusso precedentemente, quali file e quali dispositivi il processo può aprire. Inoltre molti processi hanno un processo padre. Tale processo è il processo che li ha generati. Per esempio, se stai digitando dei comandi in shell allora la shell è un processo, così come lo sono i comandi che esegui. Ogni processo che esegui in questo modo avrà come suo processo padre la tua shell. L'eccezione a questo meccanismo è un processo speciale chiamato &man.init.8;. Il processo init è sempre il primo processo, quindi il suo PID è sempre 1. init viene avviato in modo automatico dal kernel quando si avvia FreeBSD. Due comandi sono particolarmente utili per monitorare i processi sul sistema, &man.ps.1; e &man.top.1;. Il comando ps è usato per mostrare una lista statica dei processi che sono in esecuzione in quel momento, e può mostrare i loro PID, quanta memoria stanno usando, la linea di comando che li ha avviati, e altro ancora. Il comando top visualizza tutti i processi in esecuzione, e aggiorna queste informazioni ogni qualche secondo, in modo che puoi vedere interattivamente cosa sta facendo il tuo computer. Di default, ps mostra solo i tuoi comandi che sono in quel momento in esecuzione. Per esempio: &prompt.user; ps PID TT STAT TIME COMMAND 298 p0 Ss 0:01.10 tcsh 7078 p0 S 2:40.88 xemacs mdoc.xsl (xemacs-21.1.14) 37393 p0 I 0:03.11 xemacs freebsd.dsl (xemacs-21.1.14) 48630 p0 S 2:50.89 /usr/local/lib/netscape-linux/navigator-linux-4.77.bi 48730 p0 IW 0:00.00 (dns helper) (navigator-linux-) 72210 p0 R+ 0:00.00 ps 390 p1 Is 0:01.14 tcsh 7059 p2 Is+ 1:36.18 /usr/local/bin/mutt -y 6688 p3 IWs 0:00.00 tcsh 10735 p4 IWs 0:00.00 tcsh 20256 p5 IWs 0:00.00 tcsh 262 v0 IWs 0:00.00 -tcsh (tcsh) 270 v0 IW+ 0:00.00 /bin/sh /usr/X11R6/bin/startx -- -bpp 16 280 v0 IW+ 0:00.00 xinit /home/nik/.xinitrc -- -bpp 16 284 v0 IW 0:00.00 /bin/sh /home/nik/.xinitrc 285 v0 S 0:38.45 /usr/X11R6/bin/sawfish Come puoi vedere in questo esempio, l'output di &man.ps.1; è organizzato in molte colonne. La colonna PID si riferisce al process ID discusso poco fà. I PID sono assegnati partendo dal numero 1, andando fino al 99999, e ricominciando dall'inizio una volta esauriti (se disponibili). La colonna TT mostra su quale tty il programma è in esecuzione, e può essere benissimo ignorata per il momento. La colonna STAT mostra lo stato del programma, e di nuovo, può essere benissimo ignorata. La colonna TIME indica per quanto tempo il programma è stato in esecuzione sulla CPU—di solito non indica il tempo trascorso da quando hai avviato il programma, poichè la maggior parte dei programmi trascorrono molto tempo in attesa per faccende che accadono prima che questi possano trascorrere del tempo in CPU. Infine, la colonna COMMAND indica la riga di comando che è stata utilizzata per eseguire il programma. Il comando &man.ps.1; supporta varie opzioni per cambiare le informazioni da visualizzare. Uno dei gruppi di opzioni più utili è auxww. L'opzione mostra le informazioni riguardo a tutti i processi in esecuzione, non solo quelli che ti appartengono. L'opzione mostra il nome utente del proprietario del processo, come pure la memoria utilizzata dal processo. L'opzione mostra le informazioni riguardo ai processi demoni, e l'opzione indica a &man.ps.1; di visualizzare la linea di comando completa che ha avviato il processo, piuttosto che troncarla quando è troppo lunga per essere adattata sullo schermo. L'output di &man.top.1; è simile. Un esempio di esecuzione assomiglia a questo: &prompt.user; top last pid: 72257; load averages: 0.13, 0.09, 0.03 up 0+13:38:33 22:39:10 47 processes: 1 running, 46 sleeping CPU states: 12.6% user, 0.0% nice, 7.8% system, 0.0% interrupt, 79.7% idle Mem: 36M Active, 5256K Inact, 13M Wired, 6312K Cache, 15M Buf, 408K Free Swap: 256M Total, 38M Used, 217M Free, 15% Inuse PID USERNAME PRI NICE SIZE RES STATE TIME WCPU CPU COMMAND 72257 nik 28 0 1960K 1044K RUN 0:00 14.86% 1.42% top 7078 nik 2 0 15280K 10960K select 2:54 0.88% 0.88% xemacs-21.1.14 281 nik 2 0 18636K 7112K select 5:36 0.73% 0.73% XF86_SVGA 296 nik 2 0 3240K 1644K select 0:12 0.05% 0.05% xterm 48630 nik 2 0 29816K 9148K select 3:18 0.00% 0.00% navigator-linu 175 root 2 0 924K 252K select 1:41 0.00% 0.00% syslogd 7059 nik 2 0 7260K 4644K poll 1:38 0.00% 0.00% mutt ... L'output è diviso in due sezioni. La parte superiore (le prime cinque linee) mostra il PID dell'ultimo processo eseguito, il carico medio - del sistema (che è un indice di come il sistema sia impegnato), il + del sistema (che è un indice di quanto il sistema sia impegnato), il tempo di vita del sistema (il tempo passato dall'ultimo reboot) e l'ora corrente. I restanti numeri nella parte superiore riportano quanti processi sono in esecuzione (47 in questo caso), quanta memoria di sistema e quanta memoria di swap è stata utilizzata, e quanto tempo il sistema sta trascorrendo nei vari stati di CPU. Sotto ci sono una serie di colonne che contengono simili informazioni a quelle contenute nell'output di &man.ps.1;. Come prima puoi vedere il PID, il nome utente, quanto tempo di CPU è stato utilizzato, e il comando che era stato eseguito. Inoltre il comando &man.top.1; di default ti mostra quanta memoria è stata concessa al processo. Questa informazione è suddivisa in due colonne, una per la dimensione totale, e l'altra per la dimensione attuale—la dimensione totale è la quantità di memoria che l'applicazione ha richiesto, e la dimensione attuale è la quantità di memoria che sta utilizzando in quel momento. In questo esempio puoi vedere che Netscape ha richiesto quasi 30 MB di RAM, ma al momento ne sta usando solo 9 MB. Il comando &man.top.1; aggiorna in modo automatico queste informazioni ogni due secondi; questo lasso temporale può essere modificato con l'opzione . I Demoni, i Segnali, e come Uccidere i Processi - Quando esegui un'editor risulta semplice averne il controllo, dirgli + Quando esegui un editor risulta semplice averne il controllo, dirgli di caricare file, e così via. Tutto questo può essere fatto poichè l'editor fornisce delle agevolazioni in questo senso, e anche perchè l'editor è collegato a un terminale. Alcuni programmi non sono stati progettati per essere eseguiti con un continuo input dell'utente, e - perciò questi programmi si sconnettono dal terminale alla prima + perciò questi programmi si disconnettono dal terminale alla prima occasione. Per esempio, un server web trascorre tutto il giorno rispondendo a richieste web, e normalmente non necessita di alcun input da parte tua. I programmi che trasportano la posta elettronica da un sito - a un'altro sito sono un'altro esempio di questa classe di + a un altro sito sono un altro esempio di questa classe di applicazioni. Chiamiamo questi programmi demoni. I demoni erano dei personaggi della mitologia greca; nè buoni nè - cattivi, erano piccoli custodi degli spiriti che, nel complesso, + cattivi, erano piccoli spiriti custodi che, nel complesso, risultavano essere utili per l'umanità. Molto similmente i server web e quelli di posta elettronica di oggi fanno cose utili. Ecco il - motivo per cui la mascot di BSD è stata per molto tempo, e lo + motivo per cui la mascotte di BSD è stata per molto tempo, e lo è ancora, l'allegro demone con le scarpe da tennis e con il forcone. Esiste la convenzione di chiamare i programmi che normalmente sono eseguiti come demoni con una d finale. BIND sta per Berkeley Internet Name Daemon (e il nome effettivo del programma che viene eseguito è named), il nome del programma Apache, un server web, è httpd, il demone dello spool di stampa è lpd e così via. Questa è una convenzione, non è una regola ferrea; per esempio, il principale demone di posta elettronica per l'applicazione Sendmail è chiamato sendmail, e non maild, come potresti aspettarti. A volte puoi aver bisogno di comunicare con un processo demone. Queste comunicazioni sono chiamate segnali, e puoi comunicare con i demoni (o con altri processi in esecuzione) mandandogli un segnale. Esistono svariati segnali che puoi inviare—alcuni di questi hanno un significato specifico, altri sono interpretabili dall'applicazione, e la documentazione dell'applicazione ti dirà come l'applicazione stessa interpreta i segnali. Puoi mandare un segnale solo ai processi che ti appartengono. Se mandi un segnale a un processo che non ti appartiene con il comando &man.kill.1; o &man.kill.2; il permesso ti sarà negato. L'eccezione a questa regola riguarda l'utente root, che può mandare segnali a processi di chiunque. Inoltre in alcune circostanze FreeBSD invia segnali alle applicazioni. Se un'applicazione è stata scritta malamente, e tenta di accedere alla memoria che non gli compete, FreeBSD manda al processo il segnale di Violazione della Segmentazione (SIGSEGV). Se un'applicazione ha utilizzato la system call &man.alarm.3; in modo tale da essere avvisata dopo un certo periodo di tempo trascorso allora FreeBSD invierà a questa applicazione il segnale di Allarme (SIGALRM), e così via. Per fermare un processo possono essere utilizzati due segnali, SIGTERM e SIGKILL. SIGTERM è il modo cortese di terminare un processo; il processo può catturare il segnale, capire che vuoi abbatterlo, chiudere i file di log che potrebbe avere aperto, e in genere terminare qualunque cosa che stava facendo prima dell'interruzione. Nei casi in cui un processo sia coinvolto in qualche compito che non può essere interrotto allora questo processo può persino ignorare SIGTERM. Il segnale SIGKILL non può essere ignorato da un processo. Questo è il segnale che dice Non mi interessa cosa stai facendo, fermati subito. Se mandi il segnale SIGKILL a un processo allora FreeBSD fermerà subito il processo Non è del tutto vero—ci sono alcune cose che non possono essere interrotte. Per esempio, se il processo sta tentando di leggere un file situato su un altro computer in rete, e questo computer non è disponibile per qualche ragione (è stato spento, o la rete ha qualche problema), allora il processo è detto non interrompibile. Il processo finirà in time out, generalmente dopo due minuti. Non appena avviene il time out il processo potrà essere terminato. . Altri segnali che potresti aver bisogno di usare sono SIGHUP, SIGUSR1, e SIGUSR2. Questi sono segnali a scopo generico, e differenti applicazioni possono fare cose diverse quando catturano questi segnali. Supponiamo che hai cambiato il file di configurazione del tuo server web—hai bisogno di dire al server web di rileggere la sua configurazione. Potresti fermare e riavviare httpd, ma questo porterebbe a un breve periodo di interruzione del tuo server web, che potrebbe non essere gradito. Molti demoni sono stati scritti per rispondere al segnale SIGHUP tramite la rilettura dei loro file di configurazione. In questo modo invece di terminare e riavviare httpd potresti inviare il segnale SIGHUP. Poichè non esiste un modo standard di trattare questi segnali, differenti demoni potrebbero avere un comportamento diverso, quindi assicurati di leggere la documentazione per il demone in questione. I segnali sono inviati utilizzando il comando &man.kill.1;, come mostra questo esempio. Inviare un Segnale a un Processo Questo esempio mostra come inviare un segnale a &man.inetd.8;. Il file di configurazione di inetd è /etc/inetd.conf, e inetd rilegge questo file di configurazione quando riceve il segnale SIGHUP. Cerca il process ID del processo a cui vuoi mandare il segnale. Puoi utilizzare &man.ps.1; e &man.grep.1; per farlo. Il comando &man.grep.1; viene utilizzato per perlustrare attraverso l'output, cercando la stringa da te specificata. Questo comando viene eseguito in modalità utente, e &man.inetd.8; viene eseguito in modalità root, quindi le opzioni da dare a &man.ps.1; sono . &prompt.user; ps -ax | grep inetd 198 ?? IWs 0:00.00 inetd -wW Come puoi vedere il PID di &man.inetd.8; è 198. In alcuni casi potrebbe apparire nel risultato anche il comando grep inetd. Questo dipende dal modo utilizzato da &man.ps.1; nell'elencare la lista dei processi in esecuzione. Usa il comando &man.kill.1; per inviare il segnale. Poichè &man.inetd.8; viene eseguito in modalità root prima devi usare il comando &man.su.1; per diventare root. &prompt.user; su Password: &prompt.root; /bin/kill -s HUP 198 Come avviene per la maggior parte dei comandi &unix;, il comando &man.kill.1; non stampa il risultato dell'operazione se questa ha avuto successo. Se mandi un segnale a un processo del quale non sei il proprietario allora vedrai il messaggio kill: - PID: Operazione non permessa. + PID: Operation not permitted. Se sbagli il PID invierai il segnale al processo sbagliato, il che potrebbe essere dannoso, o, se hai fortuna, manderai il segnale a un PID che in quel momento non è in uso, e in questo caso vedrai il messaggio kill: PID: - Nessun processo. + No such process. Perchè Usare <command>/bin/kill</command>? Molte shell forniscono il comando kill come comando built-in; ossia, la shell invia il segnale in modo diretto, senza dover eseguire /bin/kill. Tutto ciò può essere molto utile, ma le diverse shell hanno una sintassi diversa per specificare il nome del segnale da inviare. Invece di cercare di imparare tutte queste sintassi, può essere più semplice usare direttamente il comando /bin/kill .... L'invio di altri segnali è analogo, basta sostituire all'occorrenza TERM o KILL nella linea di comando. Terminare processi in modo random su un sistema può essere una cattiva idea. In particolare, il processo &man.init.8;, con process ID 1, è un caso molto speciale. Eseguire /bin/kill -s KILL 1 è un modo veloce per arrestare il tuo sistema. Controlla sempre due volte gli argomenti quando esegui &man.kill.1; prima di premere Invio. Le Shell shell riga di comando In FreeBSD, la maggior parte del lavoro di tutti i giorni viene svolto tramite un'interfaccia a riga di comando chiamata shell. Uno dei compiti principali di una shell è quello di prendere in input dei comandi ed eseguirli. Inoltre molte shell hanno delle funzioni built-in (incorporate) utili nei lavori ordinari come la gestione dei file, la sostituzione dei nomi dei file, la modifica della riga di comando, la creazione di macro di comandi, e la gestione delle variabili d'ambiente. FreeBSD si propone con una serie di shell, come la Shell Bourne, sh, e la versione successiva della C-shell, tcsh. Molte altre shell sono disponibili nella FreeBSD Ports Collection, come le shell zsh e bash. Quale shell devi usare? È veramente una questione di gusti. Se sei un programmatore di C potresti sentirti a tuo agio con una shell C-like come la tcsh. Se vieni da Linux o non sei pratico dell'interfaccia a riga di comando di &unix; potresti provare la bash. Il fatto è che ogni shell ha delle caratteristiche che possono o meno combaciare con il tuo ambiente di lavoro preferito, e quindi devi scegliere tu stesso quale shell utilizzare. Una caratteristica comune in una shell è il completamento dei nomi dei file. Dopo aver digitato alcuni dei primi caratteri di un comando o di un nome di file, la shell di solito può completare in modo automatico il resto del comando o del nome del file tramite la - pressione del tasto Tab sulla tastiera. Ecco un'esempio. + pressione del tasto Tab sulla tastiera. Ecco un esempio. Supponiamo che hai due file chiamati foobar e foo.bar. Vuoi cancellare foo.bar. Quello che dovresti digitare sulla tastiera è: rm fo[Tab].[Tab]. La shell dovrebbe visualizzare rm foo[BEEP].bar. Il [BEEP] è la campanella della console, che mi segnala che la shell è incapace di completare interamente il nome del file poichè esiste più di una sola corrispondenza. Sia foobar che foo.bar iniziano con fo, tuttavia la shell è riuscita a completarlo in foo. A questo punto premendo ., e poi di nuovo Tab, la shell sarà in grado di completare da sola il resto del nome del file. variabili d'ambiente - Un'altro aspetto di una shell è l'uso delle variabili + Un altro aspetto di una shell è l'uso delle variabili d'ambiente. Le variabili d'ambiente sono una coppia di valori mutevoli memorizzati nello spazio dell'ambiente della shell. Questo spazio può essere letto dai programmi invocati dalla shell, e di conseguenza questo spazio può contenere le configurazioni di molti programmi. Qui sotto c'è una lista delle variabili d'ambiente più comuni con il loro rispettivo significato: variabili d'ambiente - + Variabile Descrizione USER Il nome dell'utente attualmente loggato. PATH Lista di directory separate da due punti utilizzate per la ricerca dei binari. DISPLAY Nome di rete del display X11 a cui connettersi, se disponibile. SHELL La shell corrente. TERM Il nome del terminale dell'utente. Usato per determinare le capacità del terminale. TERMCAP Serie di elementi di codici di escape del terminale utilizzati per realizzare svariate funzioni del terminale. OSTYPE Il tipo di sistema operativo. FreeBSD, ad esempio. MACHTYPE L'architettura della CPU su cui il sistema gira. EDITOR L'editor di testo preferito dall'utente. PAGER L'impaginatore di testo preferito dall'utente. MANPATH Lista di directory separate da due punti utilizzate nella ricerca delle pagine man. shell Bourne Il modo di settare una variabile d'ambiente varia leggermente a seconda della shell utilizzata. Per esempio, nelle shell C-Style come tcsh e csh, puoi usare setenv per settare le variabili d'ambiente. Sotto le shell Bourne come sh e bash, puoi usare export per settare le tue variabili d'ambiente correnti. Per esempio, per settare o modificare la variabile d'ambiente EDITOR a /usr/local/bin/emacs, sotto csh o tcsh si può utilizzare il comando: &prompt.user; setenv EDITOR /usr/local/bin/emacs Sotto le shell Bourne: &prompt.user; export EDITOR="/usr/local/bin/emacs" Con la maggior parte delle shell puoi inoltre creare un'espansione di una variabile d'ambiente mettendo sulla riga di comando il simbolo $ davanti al nome della variabile stessa. Per esempio, echo $TERM visualizzerà ciò che corrisponde a $TERM, poichè la shell espande $TERM e passa il risultato a echo. Le shell trattano molti caratteri speciali, chiamati meta-caratteri come rappresentazioni speciali di dati. Il più comune di questi è il simbolo *, che rappresenta diverse istanze di caratteri in un nome di file. Questi meta-caratteri possono essere usati per la sostituzione dei nomi di file. Per esempio, digitando echo * è quasi come aver digitato ls poichè la shell prende tutti i file che corrispondono a * e li mette sulla riga di comando con echo che quindi li visualizza. Per impedire alla shell di interpretare questi caratteri speciali, questi possono essere messi in escape mettendo subito prima di essi un backslash (\). echo $TERM visualizza il tipo del tuo terminale. echo \$TERM visualizza $TERM così com'è. Cambiare la Propria Shell Il modo più semplice per cambiare la propria shell è quello di usare il comando chsh. Eseguendo chsh verrà invocato l'editor definito nella tua variabile d'ambiente EDITOR; nel caso in cui questa non sia stata settata, verrà invocato vi. Modifica la riga Shell: in base alle tue esigenze. Puoi anche eseguire chsh con l'opzione ; in questo modo verrà settata la shell in modo diretto, senza che sia necessario invocare l'editor. Per esempio, se vuoi cambiare la tua shell in bash, potresti digitare il seguente comando: &prompt.user; chsh -s /usr/local/bin/bash Comunque eseguendo chsh con nessun parametro e modificando la shell all'interno dell'editor funzionerà lo stesso. La shell che desideri utilizzare deve essere presente nel file /etc/shells. Se hai installato una shell dalla collezione dei port, allora la nuova shell dovrebbe essere già stata inserita nel suddetto file in modo automatico. Se installi una shell manualmente, questo lavoro lo devi fare tu. Per esempio, se installi bash a mano e la metti sotto /usr/local/bin, dovresti fare questo: &prompt.root; echo "/usr/local/bin/bash" >> /etc/shells Dopo averlo fatto riavvia chsh. Editor di Testo editor di testo editor La maggior parte del lavoro di configurazione in FreeBSD viene fatto tramite la modifica di file di testo. Perciò, è una buona idea familiarizzare con un editor di testo. FreeBSD si presenta con alcuni editor come parte base del sistema, e molti altri sono disponibili nella collezione dei port. - ee + + ee + + + editor + ee + L'editor più semplice e più facile da imparare si chiama ee, che sta per easy editor. Per avviare ee, puoi digitare sulla riga di comando ee filename dove filename è il nome del file che deve essere modificato. Per esempio, per modificare /etc/rc.conf, devi digitare ee /etc/rc.conf. Una volta all'interno di ee, tutti i comandi per azionare le funzioni dell'editor sono elencati nella parte superiore del video. Il carattere ^ è il tasto Ctrl della tastiera, quindi ^e si riferisce alla combinazione di tasti Ctrl e . Per uscire da ee, premi il tasto Esc, quindi conferma l'uscita dall'editor. Se il file ha subito delle modifiche ti verrà chiesto se le vuoi salvare. vi editor vi emacs editor emacs FreeBSD ha come parte base del sistema anche editor di testo più potenti come vi, mentre altri editor, come Emacs e vim, sono inclusi nella FreeBSD Ports Collection (editors/emacs e editors/vim). Questi editor offrono molte più funzionalità e molta più potenza a costo di essere un poco più complicati da imparare ad utilizzare. Comunque se intendi utilizzare in modo intensivo un editor, imparando ad utilizzare un editor potente come vim o Emacs risparmierai a lungo andare un sacco di tempo. Dispositivi e Nodi di Dispositivo Il termine dispositivo viene usato prevalentemente per specificare le unità hardware all'interno di un sistema, come i dischi, le stampanti, le schede grafiche, e le tastiere. Durante la fase di avvio di FreeBSD, la maggior parte delle cose che vengono visualizzate da FreeBSD riguardano i dispositivi che sono stati rilevati. Puoi riesaminare questi messaggi di avvio guardando il file /var/run/dmesg.boot. Per esempio, acd0 è il primo drive CDROM IDE, mentre kbd0 rappresenta la tastiera. In un sistema operativo &unix; la maggior parte di questi dispositivi sono accessibili tramite dei file speciali chiamati nodi di dispositivo, i quali sono posti nella directory /dev. Creare i Nodi di Dispositivo Quando aggiungi un nuovo dispositivo al tuo sistema, o ricompili il kernel per supportare dispositivi aggiuntivi, hai bisogno di creare per questi nuovi dispositivi uno o più nodi di dispositivo. Script MAKEDEV Sui sistemi senza il DEVFS (tutte le versioni di FreeBSD antecedenti la 5.0), i nodi di dispositivo sono creati usando lo script &man.MAKEDEV.8; come mostrato qui sotto: &prompt.root; cd /dev &prompt.root; sh MAKEDEV ad1 Questo esempio creerà gli opportuni nodi di dispositivo per il secondo drive IDE. <literal>DEVFS</literal> (DEVice File System) Il file system device, o DEVFS, fornisce la disponibilità dello spazio dei nomi dei dispositivi del kernel allo spazio dei nomi globale del file system. Invece di dover creare o modificare i nodi di dispositivo, DEVFS mantiene in modo automatico questo particolare file system. Guarda la pagina man di &man.devfs.5; per maggiori informazioni. DEVFS viene usato di default su FreeBSD 5.0 e successive. Formati dei Binari Per comprendere il motivo per cui FreeBSD usa il formato &man.elf.5;, devi prima conoscere un pò i tre attuali formati eseguibili dominanti per &unix;: &man.a.out.5; Il più vecchio e classico formato oggetto di &unix;. Usa un'intestazione corta e compatta con un numero magico all'inizio che è spesso usato per caratterizzare il formato (vedere &man.a.out.5; per maggiori dettagli). Contiene tre segmenti caricabili: .text, .data, e .bss più una tabella di simboli e una di stringhe. COFF Il formato oggetto di SVR3. Poichè l'intestazione include una porzione di tabella, puoi avere molto di più delle sole sezioni .text, .data, e .bss. &man.elf.5; Il successore di COFF, caratterizzato da sezioni multiple e da possibili valori a 32-bit o 64-bit. Uno dei - maggiori svantaggi: ELF fù progettato con + maggiori svantaggi: ELF fu progettato con l'assunzione che ci doveva essere solo un ABI per ogni tipo di architettura dei sistemi. Tale assunzione è in realtà piuttosto sbagliata, e non è vera nemmeno nel mondo commerciale di SYSV (che ha almeno tre ABI: SVR4, Solaris, SCO). FreeBSD tenta di aggirare questo problema fornendo un utility per marchiare un eseguibile ELF con informazioni sull'ABI per il quale è stato costruito. Guarda la pagina man &man.brandelf.1; per maggiori informazioni. FreeBSD proviene dalla scuola classica e ha usato il formato &man.a.out.5;, una tecnologia sperimentata ed utilizzata attraverso molte generazioni delle release BSD, fino agli inizi del ramo 3.X. Sebbene fino ad allora era possibile costruire ed eseguire su un sistema FreeBSD binari (e kernel) del formato ELF, inizialmente FreeBSD si oppose al salto di cambiamento al formato ELF come formato di default. Per quale motivo? Dunque, quando la scuola Linux fece il suo doloroso passaggio a ELF, questo non era sufficiente per abbandonare il formato eseguibile a.out a causa del loro rigido meccanismo a salto-di-tabella basato sulla libreria condivisa, il quale rendeva la costruzione di librerie condivise un compito molto difficile tanto per i venditori che per gli sviluppatori. Tuttavia, quando gli strumenti di ELF furono in grado di offrire una soluzione al problema della libreria condivisa e quando furono visti come la strada imminente, il costo della migrazione - fù accettato poichè necessario e avvenne così la + fu accettato poichè necessario e avvenne così la transizione. Il meccanismo di libreria condivisa di FreeBSD è - basato sullo stile più restrittivo del maccanismo di libreria + basato sullo stile più restrittivo del meccanismo di libreria condivisa degli &sunos; di Sun, e come tale, è molto facile da utilizzare. Quindi, perchè ci sono così tanti formati differenti? In passato l'hardware era semplice. Questo hardware semplice sosteneva un sistema semplice e piccolo. Il formato a.out era del tutto adatto per rappresentare i binari su questo semplice sistema (un PDP-11). Nonostante le persone fecero il port di &unix; da questo semplice sistema, esse mantennero il formato a.out poichè era sufficiente per un primo port di &unix; verso architetture come Motorola 68k, VAXen, ecc. All'epoca alcuni ingegneri hardware di spicco stabilirono che se tale formato poteva forzare il software a fare alcuni trucchi sporchi, allora esso sarebbe stato in grado di abbattere alcune barriere di progettazione e permettere al core della CPU di andare più veloce. Benchè - il formato a.out fù progettato per lavorare + il formato a.out fu progettato per lavorare con questo nuovo tipo di hardware (conosciuto ai giorni d'oggi come - RISC), esso fù appena sufficiente per questo + RISC), esso fu appena sufficiente per questo hardware, quindi furono sviluppati altri formati per ottenere delle prestazioni da questo hardware migliori di quelle che il limitato e semplice formato a.out era in grado di offrire. Furono inventati formati come il COFF, l'ECOFF, e alcuni altri e furono esaminate le loro - limitazioni prima che fù prodotto l'ELF. + limitazioni prima che fu prodotto l'ELF. Per di più, le dimensioni dei programmi stavano diventando enormi e i dischi (e la memoria fisica) erano ancora relativamente piccoli, e quindi il concetto di libreria condivisa prese piede. Inoltre il sistema di VM (Memoria Virtuale) divenne più - sofisticato. Benchè ognuno di questi miglioramenti fù fatto + sofisticato. Benchè ognuno di questi miglioramenti fu fatto utilizzando il formato a.out, la sua utilità si distese sempre più con ogni nuova caratteristica. In aggiunta, la gente voleva caricare alcune cose in modo dinamico al tempo di esecuzione, o anche scartare parte dei loro programmi dopo l'esecuzione del codice iniziale al fine di salvare memoria e spazio di swap. I linguaggi divennero più sofisticati e le persone desideravano che il codice venisse chiamato dopo il main in modo automatico. Furono apportati molte migliorie al formato a.out per permettere tutte queste cose, e sostanzialmente tutto funzionò per un dato periodo. Col passare del tempo, il formato - a.out non fù più in grado di gestire + a.out non fu più in grado di gestire tutti questi problemi senza apportare dei miglioramenti al codice con un conseguente aumento della complessità. Benchè il formato ELF risolveva molti di questi problemi, era doloroso migrare da un sistema che tutto sommato funzionava. Quindi il formato - ELF attese fino a quando fù meno doloroso + ELF attese fino a quando fu meno doloroso rimanere con il formato a.out piuttosto che migrare al formato ELF. Tuttavia, il tempo passò, e gli strumenti di costruzione che FreeBSD derivò dai loro strumenti di costruzione (in particolare l'assemblatore ed il loader) evolsero in due tronconi paralleli. L'albero di FreeBSD aggiunse le librerie condivise e sistemò alcuni bug. Il popolo di GNU che in origine aveva scritto questi programmi li riscrisse e aggiunse un semplice supporto per la costruzione di compilatori cross, la possibilità di produrre formati diversi a piacimento, e così via. Da quando molte persone vollero costruire compilatori cross per FreeBSD, questi furono delusi poichè i vecchi sorgenti che FreeBSD aveva per as e ld non erano pronti per questo lavoro. La nuova serie di strumenti di GNU (binutils) supportavano la compilazione cross, ELF, le librerie condivise, le estensioni C++, ecc. Inoltre molti venditori stanno rilasciando binari ELF, ed è una buona cosa per FreeBSD eseguirli. Il formato ELF è più espressivo di quello a.out e permette una maggiore estensibilità nel sistema base. Gli strumenti di ELF sono meglio mantenuti, e offrono un supporto alla compilazione cross, che sta a cuore a molte persone. ELF può essere un pò meno veloce di a.out, ma tentare di misurarne le prestazioni non è molto semplice. Ci sono anche numerosi dettagli che sono diversi tra i due formati nel modo in cui essi mappano le pagine, gestiscono il codice iniziale, ecc. Questi dettagli non sono molto importanti, ma tra i due esistono delle differenze. Nel tempo il supporto per il formato a.out verrà rimosso dal kernel - GENERIC, ed eventualmente sarà rimosso + GENERIC, e alla fine sarà rimosso completamente dal kernel non appena non ci sarà più la necessità di eseguire programmi con il formato a.out. Per Maggiori Informazioni Le Pagine Man pagine man La documentazione più esauriente su FreeBSD è costituita dalle pagine man. Quasi tutti i programmi sul sistema hanno un piccolo manuale di riferimento che spiega il funzionamento di base e i vari argomenti del programma stesso. Questi manuali possono essere visualizzati con il comando man. L'uso del comando man è semplice: &prompt.user; man comando comando è il nome del comando di cui desideri maggiori informazioni. Per esempio, per sapere di più circa il comando ls digita: &prompt.user; man ls Il manuale in linea è diviso in sezione numerate: Comandi utente. System call e codici di errore. Funzioni della libreria C. Driver dei dispositivi. Formati di file. Giochi e altri passatempo. Informazioni varie. Comandi di mantenimento e di funzionamento del sistema. Sviluppo del kernel. In qualche caso, lo stesso soggetto può apparire in più di una sezione del manuale in linea. Per esempio, esiste un comando utente chmod e una system call chmod(). In questo caso, puoi dire al comando man quale vuoi specificando la sezione: &prompt.user; man 1 chmod In questo caso verrà visualizzata la pagina man del comando utente chmod. I riferimenti di una sezione particolare del manuale in linea sono tradizionalmente posti tra parentesi all'interno della documentazione, quindi &man.chmod.1; fa riferimento al comando utente chmod e &man.chmod.2; fa riferimento alla system call. Tutto questo va bene se conosci il nome del comando e desideri semplicemente sapere come usarlo, ma cosa succede se non ricordi il nome del comando? Puoi usare man con l'opzione per ricercare tramite parole chiavi nelle descrizioni dei comandi: &prompt.user; man -k mail Con questo comando ti verrà presentata una lista di comandi che hanno la parola chiave mail nella loro descrizione. Di fatto questo meccanismo funziona proprio come il comando apropos. Stai dando un'occhiata a tutti quei comandi fantastici che si trovano in /usr/bin ma non hai la più pallida idea di cosa fanno la maggior parte di essi? Semplicemente digita: &prompt.user; cd /usr/bin &prompt.user; man -f * oppure &prompt.user; cd /usr/bin &prompt.user; whatis * che è la stessa cosa. I File Info di GNU Free Software Foundation FreeBSD include molte applicazioni e utility prodotti dalla Free Software Foundation (FSF). Oltre alle pagine man, questi programmi hanno dei più ampi documenti in ipertesto chiamati file info che possono essere visualizzati con il comando info, o se hai installato emacs, con la modalità info di emacs. Per usare il comando &man.info.1;, digita semplicemente: &prompt.user; info Per una breve introduzione, digita h. Per un rapido riferimento dei comandi, digita ?.
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/bibliography/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/bibliography/chapter.sgml index 5d465075f9..844d1f54b7 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/bibliography/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/bibliography/chapter.sgml @@ -1,608 +1,653 @@ Bibliografia Sebbene le pagine man forniscano la documentazione di riferimento definitiva per le singole parti del sistema operativo FreeBSD, sono famose per non illustrare come mettere insieme i pezzi per far andare uniformemente l'intero sistema operativo. Per questo, non esiste sostituto a un buon libro sull'amministrazione di un sistema &unix; e a un buon manuale per gli utenti. Libri & Riviste Specifiche su FreeBSD Libri & Riviste internazionali: Using FreeBSD (in cinese). + + FreeBSD Unleashed (traduzione cinese), pubblicato da + China Machine + Press. ISBN 7-111-10201-0. + + + + FreeBSD From Scratch First Edition (in cinese), + pubblicato da China Machine Press. ISBN 7-111-07482-3. + + + + FreeBSD From Scratch Second Edition (in cinese), + pubblicato da China Machine Press. ISBN 7-111-10286-X. + + + + FreeBSD Handbook (traduzione cinese), pubblicato da + Posts & Telecom + Press. ISBN 7-115-10541-3. + + + + FreeBSD 3.x Internet (in cinese), pubblicato da + Tsinghua + University Press. ISBN 7-900625-66-6. + + + + FreeBSD & Windows (in Chinese), ISBN 7-113-03845-X + + + + FreeBSD Internet Services HOWTO (in cinese), + ISBN 7-113-03423-3. + + FreeBSD for PC 98'ers (in giapponese), pubblicato da SHUWA System Co, LTD. ISBN 4-87966-468-5 C3055 P2900E. FreeBSD (in giapponese), pubblicato da CUTT. ISBN 4-906391-22-2 C3055 P2400E. Complete Introduction to FreeBSD (in giapponese), pubblicato da Shoeisha Co., Ltd. ISBN 4-88135-473-6 P3600E. Personal UNIX Starter Kit FreeBSD (in giapponese), pubblicato da ASCII. ISBN 4-7561-1733-3 P3000E. FreeBSD Handbook (traduzione giapponese), pubblicato da ASCII. ISBN 4-7561-1580-2 P3800E. FreeBSD mit Methode (in tedesco), pubblicato da Computer und Literatur Verlag/Vertrieb Hanser, 1998. ISBN 3-932311-31-0. FreeBSD 4 - Installieren, Konfigurieren, Administrieren (in tedesco), pubblicato da Computer und Literatur Verlag, 2001. ISBN 3-932311-88-4. FreeBSD 5 - Installieren, Konfigurieren, Administrieren (in tedesco), pubblicato da Computer und Literatur Verlag, 2003. ISBN 3-936546-06-1. FreeBSD de Luxe (in tedesco), pubblicato da Verlag Modere Industrie, 2003. ISBN 3-8266-1343-0. FreeBSD Install and Utilization Manual (in giapponese), pubblicato da Mainichi Communications Inc.. Onno W Purbo, Dodi Maryanto, Syahrial Hubbany, Widjil Widodo Building Internet Server with FreeBSD (in indonesiano), pubblicato da Elex Media Komputindo. Libri & Riviste in lingua inglese: Absolute BSD: The Ultimate Guide to FreeBSD, pubblicato da No Starch Press, 2002. ISBN 1886411743. The Complete FreeBSD, pubblicato da O'Reilly, 2003. ISBN 0596005164. 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ISBN 1-56592-104-6 Ohio State University ha scritto un Corso Introduttivo a UNIX che è disponibile online in formato HTML e PostScript. Una traduzione + url="&url.doc.base;/it/books/unix-introduction/book.html">traduzione in italiano di questo documento è disponibile come parte del FreeBSD Italian Documentation Project. Jpman Project, Japan FreeBSD Users Group. FreeBSD User's Reference Manual (traduzione giapponese). Mainichi Communications Inc., 1998. ISBN 4-8399-0088-4 P3800E. Edinburgh University ha scritto una Guida Online per i nuovi arrivati nell'ambiente UNIX. Guide per gli Amministratori Albitz, Paul e Liu, Cricket. DNS and BIND, 4a Ed. O'Reilly & Associates, Inc., 2001. ISBN 1-59600-158-4 Computer Systems Research Group, UC Berkeley. 4.4BSD System Manager's Manual. O'Reilly & Associates, Inc., 1994. ISBN 1-56592-080-5 Costales, Brian, et al. Sendmail, 2a Ed. O'Reilly & Associates, Inc., 1997. ISBN 1-56592-222-0 Frisch, Æleen. Essential System Administration, 2a Ed. O'Reilly & Associates, Inc., 1995. ISBN 1-56592-127-5 Hunt, Craig. TCP/IP Network Administration, 2a Ed. O'Reilly & Associates, Inc., 1997. ISBN 1-56592-322-7 Nemeth, Evi. UNIX System Administration Handbook. 3a Ed. Prentice Hall, 2000. ISBN 0-13-020601-6 Stern, Hal Managing NFS and NIS O'Reilly & Associates, Inc., 1991. ISBN 0-937175-75-7 Jpman Project, Japan FreeBSD Users Group. FreeBSD System Administrator's Manual (traduzione giapponese). Mainichi Communications Inc., 1998. ISBN 4-8399-0109-0 P3300E. Dreyfus, Emmanuel. Cahiers de l'Admin: BSD 2nd Ed. (in French), Eyrolles, 2004. ISBN 2-212-11463-X Guide per i Programmatori Asente, Paul, Converse, Diana, e Swick, Ralph. X Window System Toolkit. Digital Press, 1998. ISBN 1-55558-178-1 Computer Systems Research Group, UC Berkeley. 4.4BSD Programmer's Reference Manual. O'Reilly & Associates, Inc., 1994. ISBN 1-56592-078-3 Computer Systems Research Group, UC Berkeley. 4.4BSD Programmer's Supplementary Documents. 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ISBN 0-201-54979-4 (Il capitolo 2 di questo libro è disponibile online come parte del FreeBSD Documentation Project, mentre il capitolo 9 è consultabile qui.) + url="http://www.netapp.com/tech_library/nfsbook.html">qui.) + + + + Marshall Kirk McKusick, George V. + Neville-Neil The Design and Implementation of the + FreeBSD Operating System. + Boston, Mass. : Addison-Wesley, 2004. ISBN 0-201-70245-2 Stevens, W. Richard. TCP/IP Illustrated, Volume 1: The Protocols. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1996. ISBN 0-201-63346-9 Schimmel, Curt. Unix Systems for Modern Architectures. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1994. ISBN 0-201-63338-8 Stevens, W. Richard. TCP/IP Illustrated, Volume 3: TCP for Transactions, HTTP, NNTP and the UNIX Domain Protocols. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1996. ISBN 0-201-63495-3 Vahalia, Uresh. UNIX Internals -- The New Frontiers. Prentice Hall, 1996. ISBN 0-13-101908-2 Wright, Gary R. and W. Richard Stevens. TCP/IP Illustrated, Volume 2: The Implementation. 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ISSN 1075-2838 Sys Admin — The Journal for UNIX System Administrators Miller Freeman, Inc., ISSN 1061-2688 freeX — Das Magazin für Linux - BSD - UNIX (in tedesco) Computer- und Literaturverlag GmbH, ISSN 1436-7033 diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/book.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/book.sgml index a798cfd9de..743a5c09cb 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/book.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/book.sgml @@ -1,341 +1,351 @@ %books.ent; %chapters; %txtfiles; + + + + + + - - + + - - - + - - - - + + + + - - %pgpkeys; ]> Manuale di FreeBSD The FreeBSD Italian Documentation Project Febbraio 1999 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 + 2005 + The FreeBSD Italian Documentation Project &bookinfo.legalnotice; &tm-attrib.freebsd; &tm-attrib.3com; &tm-attrib.3ware; &tm-attrib.arm; &tm-attrib.adaptec; &tm-attrib.adobe; &tm-attrib.apple; &tm-attrib.corel; &tm-attrib.creative; &tm-attrib.cvsup; &tm-attrib.heidelberger; &tm-attrib.ibm; &tm-attrib.ieee; &tm-attrib.intel; &tm-attrib.intuit; &tm-attrib.linux; &tm-attrib.lsilogic; &tm-attrib.m-systems; &tm-attrib.macromedia; &tm-attrib.microsoft; &tm-attrib.netscape; &tm-attrib.nexthop; &tm-attrib.opengroup; &tm-attrib.oracle; &tm-attrib.powerquest; &tm-attrib.realnetworks; &tm-attrib.redhat; &tm-attrib.sap; &tm-attrib.sun; &tm-attrib.symantec; &tm-attrib.themathworks; &tm-attrib.thomson; &tm-attrib.usrobotics; &tm-attrib.vmware; &tm-attrib.waterloomaple; &tm-attrib.wolframresearch; &tm-attrib.xfree86; &tm-attrib.xiph; &tm-attrib.general; Benvenuto in FreeBSD! Questo manuale copre l'installazione e l'uso giorno per giorno di FreeBSD &rel2.current;-RELEASE e FreeBSD &rel.current;-RELEASE. Questo manuale è un progetto in evoluzione ed è il frutto del lavoro di molti singoli. Molte sezioni non esistono ancora e alcune di quelle che esistono devono essere aggiornate. Se sei interessato ad aiutare questo progetto, invia un'email alla &a.doc;. L'ultima versione di questo documento è sempre disponibile sul sito web di FreeBSD. Inoltre può essere scaricata in una varietà di formati e tipi di compressione dal server FTP di FreeBSD o da uno dei numerosi siti mirror. Se preferisci avere una copia rilegata del manuale, puoi comprarne una su FreeBSD Mall. Puoi anche voler cercare nel manuale. &chap.preface; Per Cominciare Questa parte del Manuale di FreeBSD è per gli utenti e gli amministratori che si affacciano a FreeBSD. Questi capitoli: Ti introdurranno a FreeBSD. Ti guideranno attraverso il processo di installazione. Ti insegneranno le basi e i fondamenti di &unix;. Ti mostreranno come installare la varietà delle applicazioni di terze parti disponibili per FreeBSD. Ti introdurranno a X, il sistema a finestre di &unix;, e ti spiegheranno come configurare un ambiente desktop che ti renda più produttivo. Abbiamo cercato di mantenere il numero di riferimenti in avanti nel testo al minimo così che tu possa leggere questa sezione del Manuale dall'inizio alla fine con il minimo scorrimento di pagine possibile. Compiti Ordinari Ora che sono stati trattati gli elementi di base, questa parte del Manuale di FreeBSD verterà su alcune funzionalità di FreeBSD che sono usate di frequente. Questi capitoli: Ti introdurranno utili e conosciute applicazioni desktop: browser, strumenti produttivi, visualizzatori di documenti, ecc. Ti mostreranno vari strumenti multimediali disponibili per FreeBSD. Ti spiegheranno il processo di costruzione e di personalizzazione del kernel di FreeBSD, al fine di abilitare funzionalità extra sul tuo sistema. Ti descriveranno in dettaglio il sistema di stampa, sia per setup di stampanti desktop che per quelle in rete. Ti mostreranno come eseguire applicazioni Linux sul tuo sistema FreeBSD. Alcuni di questi capitoli raccomandano di leggere prima altri capitoli per una migliore comprensione degli stessi, e questo è segnalato nella sinossi all'inizio di ogni capitolo. Amministrazione del Sistema I rimanenti capitoli del Manuale di FreeBSD coprono tutti gli aspetti dell'amministrazione di un sistema FreeBSD. Ogni capitolo inizia descrivendo quello che imparerai dopo aver letto il capitolo, e specifica anche quello che dovresti sapere prima di affrontare il materiale. Questi capitoli sono studiati per essere letti quando si ha bisogno di un'informazione. Non devi leggerli in un ordine particolare, né devi leggerli tutti prima di poter usare FreeBSD. + Comunicazione di Rete FreeBSD è uno dei maggiori sistemi operativi schierati verso alte performance dei servizi di rete. I capitoli di questa parte trattano: Comunicazioni Seriali PPP e PPP over Ethernet Posta Elettronica Esecuzione di Servizi di Rete + + Firewall + + Altri Argomenti di Networking Avanzato Questi capitoli sono studiati per essere letti quando si ha bisogno di un'informazione. Non devi leggerli in un ordine particolare, né devi leggerli tutti prima di poter usare FreeBSD in rete. + Appendici &chap.colophon; diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/boot/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/boot/chapter.sgml index af2f6764a8..260892afed 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/boot/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/boot/chapter.sgml @@ -1,820 +1,821 @@ La Procedura di Avvio di FreeBSD Sinossi avvio avviamento Il processo di accensione di un computer e caricamento del sistema operativo viene detto processo di avviamento, o semplicemente avvio. La procedura di avvio di FreeBSD fornisce un alto grado di flessibilità nel personalizzare quello che succede quando avvii il sistema, dandoti la possibilità di scegliere tra diversi sistemi operativi installati sullo stesso computer, o anche tra diverse versioni dello stesso sistema operativo o tra diversi kernel installati. Questo capitolo fornisce i dettagli sulle opzioni di configurazione che puoi impostare per personalizzare il processo di avvio di FreeBSD. Ciò comprende tutto quello che avviene fino a quando il kernel viene lanciato, vengono controllate le periferiche, e viene avviato &man.init.8;. Se non sei sicuro di sapere quando tutto questo accada, si tratta del momento in cui il colore del testo a video cambia da bianco brillante a grigio. Dopo aver letto questo capitolo, saprai: Quali sono i componenti del sistema di avvio di FreeBSD, e come interagiscono. Le opzioni che puoi impostare per i componenti durante l'avviamento di FreeBSD per controllare il processo di avvio. Le basi dei &man.device.hints.5;. Solo per x86 Questo capitolo descrive la procedura di avvio di FreeBSD su sistemi Intel x86. Il Problema dell'Avvio Accendere un computer e far partire il sistema operativo pone un dilemma interessante. Per definizione, il computer non sa fare nulla finché non viene avviato il sistema operativo. Questo include anche l'esecuzione dei programmi dal disco. Dunque se il computer non può eseguire un programma da disco senza il sistema operativo, ed i programmi del sistema operativo sono sul disco, come viene avviato il sistema operativo? Questo è un problema analogo a quello descritto nel libro Le Avventure del Barone di Munchausen. Un personaggio era caduto in una botola, e ne era uscito tirandosi su da sé (in inglese bootstrap), riuscendo nell'intento solo con i propri sforzi. Nei primi giorni dei calcolatori al meccanismo usato per caricare il sistema operativo fu applicato il termine bootstrap, ed in seguito venne abbreviato in booting (in italiano avvio). Su sistemi con hardware x86 il BIOS (Basic Input/Output System) è il responsabile del caricamento del sistema operativo. Per fare ciò, il BIOS cerca nel disco rigido il Master Boot Record (MBR), che deve essere in una specifica posizione sul disco. Il BIOS ha abbastanza conoscenze per caricare ed eseguire l'MBR, ed assume che l'MBR possa portare avanti il resto dei compiti relativi al caricamento del sistema operativo. + BIOS - BIOS - Basic Input/Output System + Basic Input/Output System + BIOS Se hai solo un sistema operativo installato sui tuoi dischi allora l'MBR standard sarà sufficiente. Questo MBR cerca la prima slice (partizione) avviabile sul disco, e poi esegue il codice su quella slice per caricare il resto del sistema operativo. Se hai installato più sistemi operativi sui tuoi dischi allora puoi installare un MBR diverso, che mostra una lista dei diversi sistemi operativi, e ti permette di scegliere quale avviare. FreeBSD viene fornito con un simile MBR che può essere installato, ed altri fornitori di sistemi operativi forniscono MBR alternativi. Il resto del sistema di avvio di FreeBSD è diviso in tre stadi. Il primo stadio viene eseguito dall'MBR, che sa solo il necessario per mettere il computer in un certo stato ed eseguire il secondo stadio. Quest'ultimo può fare poco di più, prima di eseguire il terzo. Il terzo stadio esaurisce il compito di caricare il sistema operativo. Il lavoro è diviso in queste tre parti perché gli standard dei PC pongono dei limiti alla dimensione dei programmi che possono essere eseguiti nei primi due stadi. Concatenando i compiti si permette a FreeBSD di fornire un loader più flessibile. kernel init A questo punto viene avviato il kernel ed esso comincia a verificare i dispositivi e ad inizializzarli. Una volta che la procedura di avvio del kernel è finita, il kernel passa il controllo al processo utente &man.init.8;, che si assicura che i dischi siano in uno stato usabile. Poi &man.init.8; avvia la configurazione delle risorse a livello utente che monta i file system, imposta le schede di rete per comunicare via rete, ed in generale fa partire tutti i processi che generalmente sono in esecuzione su un sistema FreeBSD all'avvio. L'MBR, e gli Stadi di Avvio Uno, Due, e Tre MBR, <filename>/boot/boot0</filename> Master Boot Record (MBR) L'MBR di FreeBSD è posizionato in /boot/boot0. Questa è una copia dell'MBR, poiché il vero MBR deve essere posizionato su una parte speciale del disco, fuori dell'area di FreeBSD. Siccome il programma nell'MBR può essere lungo solo 512 byte, boot0 è molto semplice. Se hai installato l'MBR di FreeBSD ed hai vari sistemi operativi installati sui tuoi dischi allora vedrai una schermata simile a questa al momento dell'accensione: Screenshot di <filename>boot0</filename> F1 DOS F2 FreeBSD F3 Linux F4 ?? F5 Drive 1 Default: F2 - Altri sistemi operativi, in particolare &windows; 95, sono noti + Altri sistemi operativi, in particolare &windows;, sono noti per l'abitudine di sovrascrivere l'MBR esistente con il proprio. Se accade questo, o se vuoi rimpiazzare l'MBR pre-esistente con quello di FreeBSD puoi usare il seguente comando: &prompt.root; fdisk -B -b /boot/boot0 dispositivo Dove dispositivo è il dispositivo dal quale vuoi avviare, come ad0 per il primo disco IDE, ad2 per il primo disco ide sul secondo canale, da0 per il primo disco SCSI, e così via. Comunque, se sei un utente Linux e preferisci che sia LILO a controllare il processo di avvio, puoi modificare /etc/lilo.conf per avviare FreeBSD, e selezionare durante il processo di installazione di FreeBSD. Se hai installato il boot manager di FreeBSD, puoi avviare Linux e modificare il file di configurazione di LILO, /etc/lilo.conf aggiungendo la seguente opzione: other=/dev/hdXY table=/dev/hdb loader=/boot/chain.b label=FreeBSD che permetterà l'avvio di FreeBSD e Linux via LILO. Nel nostro esempio, usiamo XY per determinare quale drive e quale partizione usare. Se stai usando un drive SCSI, dovrai cambiare /dev/hdXY in qualcosa di simile a /dev/sdXY, dove viene usata ancora la sintassi XY. L'opzione può essere omessa se hai entrambi i sistemi operativi sullo stesso drive. Ora puoi eseguire /sbin/lilo -v per effettuare i tuoi cambiamenti, che dovrebbero essere confermati con messaggio su schermo. Stadio Uno, <filename>/boot/boot1</filename>, e Stadio Due, <filename>/boot/boot2</filename> Concettualmente il primo ed il secondo stadio sono parte dello stesso programma, sulla stessa area del disco. Per limitazioni di spazio sono stati divisi in due, ma li installerai sempre insieme. Essi si trovano sul settore di avvio della slice di avvio, dove boot0, o ogni altro programma nell'MBR si aspetta di trovare il codice da eseguire per proseguire la procedura di avvio. I file nella directory /boot sono copie dei file reali, che sono immagazzinati fuori dal file system di FreeBSD. boot1 è molto semplice, poiché può essere lungo solo 512 byte, e conosce solo lo stretto necessario del disklabel di FreeBSD, il quale memorizza le informazioni sulle slice, per trovare ed eseguire boot2. boot2 è leggermente più sofisticato, e conosce il file system di FreeBSD abbastanza da potervi trovare dei file, e può fornire una semplice interfaccia per scegliere quale kernel o loader eseguire. Poiché il loader è molto più complesso, e fornisce una gradevole interfaccia di facile utilizzo alla configurazione di avvio, boot2 in genere lo esegue, ma in precedenza era incaricato di lanciare il kernel direttamente. Screenshot di <filename>boot2</filename> >> FreeBSD/i386 BOOT Default: 0:ad(0,a)/kernel boot: Se mai avrai bisogno di rimpiazzare il boot1 ed il boot2 installati, usa &man.disklabel.8;: &prompt.root; disklabel -B discoslice dove discoslice sono il disco e la slice dal quale vuoi effettuare l'avvio, come ad esempio ad0s1 per la prima slice sul primo disco IDE. Modalità Pericolosamente Dedicata Se nella sintassi del comando &man.disklabel.8; usi solo il nome del disco, come ad0, creerai un disco pericolosamente dedicato, senza slice. Quasi sicuramente non è questo quello che vuoi fare, quindi controlla due volte il comando &man.disklabel.8; prima di premere Invio. Stadio Tre, <filename>/boot/loader</filename> boot-loader Il loader è l'ultimo stadio della procedura di avvio divisa in tre, e si trova sul file system, generalmente come /boot/loader. Il loader deve essere inteso come un metodo user-friendly per la configurazione di avvio, tramite l'uso di un insieme di comandi integrati facili da usare, sostenuto da un potente interprete, con un insieme di comandi più complessi. Sequenza di Operazioni del Loader Durante l'inizializzazione, il loader controllerà la console e i dischi, e cercherà di capire da quale disco si stia avviando. Imposterà le variabili di conseguenza, ed avvierà un interprete al quale potranno essere passati i comandi dell'utente in maniera interattiva o attraverso uno script. loader configurazione del loader Poi il loader leggerà /boot/loader.rc, che di default legge i settaggi di /boot/defaults/loader.conf il quale imposta dei valori di default ragionevoli per le variabili e inoltre /boot/loader.rc legge /boot/loader.conf per i cambiamenti locali a quelle variabili. In base a queste variabili loader.rc carica i moduli ed il kernel prescelti. Infine, di default, il loader attende per 10 secondi la pressione di un tasto, ed avvia il kernel se non viene interrotto. Se invece viene interrotto, viene presentato all'utente un prompt in grado di comprendere un semplice insieme di comandi, dal quale l'utente può impostare precisamente le variabili, scaricare dalla memoria tutti i moduli, o caricarli, ed infine avviare o ri-avviare. Comandi Integrati nel Loader Questi sono i comandi usati più comunemente. Per una discussione completa su tutti i comandi disponibili, guarda &man.loader.8;. autoboot secondi Procede all'avvio del kernel se non viene interrotto nell'intervallo di tempo specificato, in secondi. Mostra un conto alla rovescia, e l'intervallo predefinito è di 10 secondi. boot -opzioni nomekernel Procede immediatamente all'avvio del kernel, con le opzioni date, se ce ne sono, e con il nome del kernel specificato, se fornito. boot-conf Va avanti con la stessa configurazione automatica di moduli basati sulle variabili come accade al boot. Questo ha senso solo se prima usi unload, e cambi delle variabili, in generale kernel. help argomento Mostra un messaggio d'aiuto letto da /boot/loader.help. Se l'argomento dato è index, allora elenca tutti gli argomenti disponibili. include nomefile Processa il file specificato. Il file viene letto, e interpretato riga per riga. Un errore blocca il comando include immediatamente. load tipo nomefile Carica il kernel, il modulo del kernel, o il file del tipo specificato, con il nome specificato. Ogni argomento dopo nomefile viene passato al file. ls percorso Mostra un elenco dei file nel percorso dato, o nella directory root, se non ne viene specificato uno. Se è specificato , verranno mostrate anche le dimensioni dei file. lsdev Elenca tutti i dispositivi dai quali potrebbe essere possibile caricare moduli. Se viene specificata l'opzione , verranno stampati dettagli maggiori. lsmod Mostra i moduli caricati. Se viene specificato , verranno stampati dettagli maggiori. more nomefile Mostra i file specificati, con una pausa ad ogni pagina visualizzata. reboot Riavvia immediatamente il sistema. set variabile set variabile=valore Imposta le variabili di ambiente del loader. unload Rimuove tutti i moduli caricati. Esempi sul Loader Qui ci sono alcuni esempi pratici sull'uso del loader: modalità singolo utente Per avviare semplicemente il vostro kernel abituale, ma in modalità singolo utente: boot -s Per scaricare dalla memoria i moduli e il kernel usuali, e poi caricare solo il vecchio (o un altro) kernel: kernel.old unload load kernel.old Puoi usare kernel.GENERIC per riferirti al kernel generico che viene fornito nel disco d'installazione, o kernel.old per riferirti al kernel installato precedentemente (quando hai aggiornato o configurato il kernel, ad esempio). Usa il comando seguente per caricare i tuoi soliti moduli con un altro kernel: unload set kernel="kernel.old" boot-conf Per caricare uno script di configurazione del kernel (uno script automatizzato che faccia le cose che faresti tu normalmente configurando il kernel all'avvio): load -t userconfig_script /boot/kernel.conf Interazione con il Kernel Durante l'Avvio kernel interazione all'avvio Una volta che il kernel è stato caricato dal loader (come di consueto) o da boot2 (scavalcando il loader), esso esamina i suoi flag di avvio, se ce ne sono, e aggiusta il suo comportamento come necessario. kernel flag di boot I Flag di Avvio del Kernel Qui ci sono alcuni dei più comuni flag di avvio: durante l'inizializzazione del kernel, chiede il dispositivo da montare come file system di root. avvia da CDROM. esegue UserConfig, il programma di configurazione del kernel all'avvio avvia in modalità singolo utente aumenta la verbosità durante l'avvio del kernel Ci sono altri flag di avvio, leggi &man.boot.8; per maggiori informazioni su di essi. Tom Rhodes Contributo di device.hints Device Hints Questa è una caratteristica di FreeBSD 5.0 e successive che non esiste nelle versioni precedenti. Durante l'avvio iniziale del sistema, il boot &man.loader.8; leggerà il file &man.device.hints.5;. Questo file contiene informazioni di avvio per il kernel dette variabili, e talvolta indicate come device hints, suggerimenti per i dispositivi. Questi device hints vengono usati dai driver per la configurazione delle varie periferiche. I device hints possono essere specificati anche nel prompt del terzo stadio del boot loader. Le variabili possono essere aggiunte usando il comando set, rimosse con unset, e visualizzate con show. Inoltre, in questo modo, le variabili impostate nel file /boot/device.hints possono essere scavalcate. I device hint inseriti in questo modo non sono permanenti e verranno dimenticati al riavvio seguente. Una volta che il sistema è stato avviato, può essere usato il comando &man.kenv.1; per mostrare tutte le variabili. La sintassi per il file /boot/device.hints è una variabile per riga, usando il solito cancelletto # per indicare i commenti. Le linee sono costruite come segue: hint.driver.unit.keyword="valore" La sintassi nel terzo stadio del boot loader è: set hint.driver.unit.keyword=valore driver è il nome del driver per il dispositivo, unit è il numero di unità per quel driver, e keyword è la parola chiave per quell'hint. La parola chiave può essere: at: specifica il bus sul quale è collegato il dispositivo. port: specifica l'indirizzo iniziale di I/O che deve essere usato. irq: specifica il numero di interrupt request che deve essere usato. drq: specifica il numero del canale DMA. maddr: specifica l'indirizzo di memoria fisico occupato dal dispositivo. flags: imposta vari bit di flag per il dispositivo. disabled: se impostato a 1 il dispositivo è disabilitato. I driver possono accettare (o richiedere) più hints di quelli elencati qui, si raccomanda quindi di verificare la loro pagina di manuale. Per maggiori informazioni, consulta le pagine man &man.device.hints.5;, &man.kenv.1;, &man.loader.conf.5;, e &man.loader.8;. init Init: Inizializzazione del Controllo dei Processi Una volta che il kernel ha finito di avviarsi, trasferisce il controllo al processo utente init, che si trova in /sbin/init, o al programma specificato nella variabile init_path nel loader. Sequenza di Riavvio Automatica La sequenza di riavvio automatica assicura che i file system disponibili sul sistema siano consistenti. Se qualcuno non lo è, e &man.fsck.8; non può risolvere le inconsistenze, &man.init.8; abbandona il sistema in modalità singolo utente per permettere all'amministratore di sistema di occuparsi dei problemi direttamente. Modalità Singolo Utente modalità singolo utente console Questa modalità può essere raggiunta attraverso la sequenza di riavvio automatica, o tramite l'avvio da parte dell'utente con l'opzione o impostando la variabile boot_single nel loader. Si può arrivare ad essa anche richiamando &man.shutdown.8; senza l'opzione per il riavvio () o per l'arresto (), dalla modalità multi utente. Se la console del sistema è settata come insecure in /etc/ttys, allora il sistema richiede la password di root prima di entrare in modalità singolo utente. Una Console Insicura in <filename>/etc/ttys</filename> # name getty type status comments # # Se la console è settata come "insecure", allora init chiederà # la password di root per andare in modalità singolo utente . console none unknown off insecure Avere una console insecure significa ritenere insicura la sicurezza fisica della console, ed assicurarsi che solo chi conosce la password di root possa usare la modalità singolo utente, non significa voler eseguire la console in maniera insicura. Dunque, se vuoi avere sicurezza, scegli insecure, non secure. Modalità Multi Utente modalità multi utente Se &man.init.8; ritiene che i tuoi file system siano in ordine, o quando l'utente ha terminato il lavoro in modalità singolo utente, il sistema entra in modalità multi utente, nella quale inizia la configurazione delle risorse del sistema. file rc Configurazione delle Risorse (rc) Il sistema di configurazione delle risorse legge i valori predefiniti della configurazione da /etc/defaults/rc.conf, e i dettagli specifici del sistema da /etc/rc.conf, e poi procede al montaggio dei file system del sistema elencati in /etc/fstab, avvia i servizi di rete, avvia vari demoni di sistema, ed infine esegue gli script di avvio dei pacchetti installati localmente. La pagina man di &man.rc.8; è un buon riferimento per la configurazione delle risorse del sistema, poiché esamina gli script stessi. Sequenza di Spegnimento spegnimento Al momento di uno spegnimento controllato, tramite &man.shutdown.8;, &man.init.8; cercherà di eseguire lo script /etc/rc.shutdown, e poi procederà ad inviare a tutti i processi il segnale TERM, e successivamente il segnale KILL a quelli che non sono terminati in tempo. Per spegnere una macchina FreeBSD su architetture e sistemi che supportano la gestione dell'energia, usa semplicemente il comando shutdown -p now per disattivare immediatamente l'alimentazione. Per riavviare semplicemente un sistema FreeBSD, usa solo shutdown -r now. Avrai bisogno di essere root o un membro del gruppo operator per eseguire &man.shutdown.8;. Possono essere usati anche i comandi &man.halt.8; e &man.reboot.8;, fai riferimento alle loro pagine di man ed a quella di &man.shutdown.8; per maggiori informazioni. La gestione dell'energia richiede il supporto &man.acpi.4; nel kernel o caricato come modulo in FreeBSD 5.X e il supporto &man.apm.4; in FreeBSD 4.X. diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/chapters.ent b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/chapters.ent index e09428ded8..87b0fc5bfa 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/chapters.ent +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/chapters.ent @@ -1,59 +1,61 @@ - - - - - + + + + + - - - - - + + + + + - - - - - - - - - + + + + + + + + + + - - - - - + + + + + + - - - - - - - - - - + + + + + + + + + + diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/colophon.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/colophon.sgml index 5a1d8324fe..8d6611cc3d 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/colophon.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/colophon.sgml @@ -1,33 +1,33 @@ Questo libro è frutto del lavoro combinato di centinaia di persone che hanno contribuito al FreeBSD Documentation Project. Il testo è stato scritto in SGML seguendo le specifiche del DocBook DTD ed è stato formattato dall'SGML in molti formati di presentazione differenti usando Jade, un motore DSSSL open source. Sono stati usati i fogli di stile DSSSL di Norm Walsh con un livello aggiuntivo di personalizzazione per fornire a Jade le istruzioni di presentazione. La versione stampata di questo documento non sarebbe stata possibile senza il linguaggio di composizione &tex; di Donald Knuth, LaTeX di Leslie Lamport, o il pacchetto di macro JadeTeX di Sebastian Rahtz. diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/desktop/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/desktop/chapter.sgml index 0a39f9450c..83f96a043c 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/desktop/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/desktop/chapter.sgml @@ -1,1406 +1,1422 @@ Christophe Juniet Contributo di Applicazioni Desktop Sinossi FreeBSD può far girare una gran varietà di applicazioni desktop, come ad esempio browser per la navigazione e editor di testi. La maggior parte di questi sono disponibili in pacchetti o possono essere automaticamente installati dalla collezione di port. Molti nuovi utenti si aspettano di trovare questo tipo di applicazioni nei loro desktop. Questo capitolo ti mostrerà come installare alcune popolari applicazioni desktop, sia dai package che dalla collezione dei port. Da notare che quando installiamo programmi dalla collezione dei port, questi sono compilati dai sorgenti. Questa operazione potrebbe durare molto tempo, dipende da cosa stai compilando e dalla potenza della tua macchina. Se per te compilare i sorgenti occupa un arco di tempo proibitivamente lungo, puoi installare la maggior parte dei programmi della collezione dei port da pacchetti precompilati. Visto che FreeBSD è compatibile con i binari di Linux, molte applicazione originariamente scritte per Linux sono disponibili per il tuo desktop. È fortemente raccomandata la lettura del prima di installare qualsiasi applicazione per Linux. La maggior parte dei port che sfruttano la compatibilità con Linux iniziano con linux-. Ricordatelo quando cerchi un port in particolare, per esempio con &man.whereis.1;. Nella parte seguente, si presuppone che tu abbia installato il supporto per la compatibilità con i binari di Linux prima di installare qualsiasi applicazione per Linux. Queste sono le categorie software trattate in questo capitolo: Browser (come ad es. Mozilla, - &netscape;, Opera, Firefox, Konqueror) Produttività (come ad es. KOffice, AbiWord, The GIMP, OpenOffice.org) Visualizzatori di documenti (come ad es. &acrobat.reader;, gv, Xpdf, GQview) Finance (come ad es. GnuCash, Gnumeric, Abacus) Prima di leggere questo capitolo, dovresti: Essere in grado di installare altro software di terze parti (). Essere in grado di installare altro software per Linux (). Per informazioni su come avere un ambiente multimediale, leggi il . Se vuoi installare e usare l'e-mail, sono presenti riferimenti nel . Browser + + browser + web + + In FreeBSD non viene preinstallato nessun browser in particolare. Invece, la directory www della collezione dei port contiene molti browsers pronti per essere installati. Se non hai il tempo di compilare tutto (in alcuni casi potrebbe occupare molto tempo) molti di questi sono disponibili come package. KDE e anche GNOME hanno dei browsers HTML. Guarda la per avere informazioni su come installare questi ambienti desktop. Se stai cercando dei browser leggeri, dovresti controllare la collezione dei port per www/dillo, www/links, oppure www/w3m. Questa sezione riguarda le seguenti applicazioni: - + Nome dell'applicazione Livello di risorse necessarie Installazione dai port Principali dipendenze Mozilla pesante pesante Gtk+ - - &netscape; - - pesante - - leggero - - Compatibilità binaria con Linux - - Opera leggero leggero Versione FreeBSD e versione per Linux. La versione per Linux ha come dipendenze la Compatibilità binaria con Linux e linux-openmotif Firefox medio pesante Gtk+ Konqueror medio pesante Librerie KDE Mozilla Mozilla Mozilla è probabilmente il browser più indicato per il tuo desktop FreeBSD. È moderno, stabile, e completamente supportato da FreeBSD. Tra le caratteristiche un motore di visualizzazione di pagine che segue completamente lo standard HTML. Ha inoltre un lettore di mail e news. Presenta anche un editor HTML se vuoi comporre della pagine web. Gli utenti di &netscape; riconosceranno le somiglianze con la suite Communicator in quanto basati sullo stesso codice. Su macchine lente, con una velocita di CPU minore di 233MHz o con meno di 64MB di RAM, Mozilla potrebbe utilizzare troppe risorse per essere eseguito al meglio. Potresti invece dare un'occhiata al browser Opera descritto poco più giù in questo capitolo. Se non puoi o non vuoi compilare Mozilla per qualsiasi ragione, il FreeBSD GNOME team l'ha già fatto per te. Devi solo installare il pacchetto dalla rete con: &prompt.root; pkg_add -r mozilla Se il pacchetto non è disponibile, e hai abbastanza tempo e spazio su disco, puoi prelevare i sorgenti di Mozilla, compilarli e installarli sul tuo sistema. Questo può essere fatto con: &prompt.root; cd /usr/ports/www/mozilla &prompt.root; make install clean Puoi assicurarti una corretta inizializzazione del port di Mozilla attraverso l'esecuzione dell'utility chrome registry setup con i privilegi di root. In ogni caso se vuoi prelevare alcuni add-ons come ad esempio gestori del mouse, dovresti eseguire Mozilla come root per installarli correttamente. Una volta completata l'installazione di Mozilla, non necessiti di essere ancora root. Puoi avviare Mozilla come browser digitando: &prompt.user; mozilla Puoi avviarlo direttamente come lettore di mail e news come mostrato qui sotto: &prompt.user; mozilla -mail - + Tom Rhodes Contributo di - Mozilla, &java;, e ¯omedia; &flash; + Mozilla e plugin &java; Installare Mozilla è semplice, ma sfortunatamente installare Mozilla con il supporto per add-on come &java; e ¯omedia; &flash; consuma sia spazio su disco che tempo. La prima cosa da fare è scaricare i files che verranno usati poi con Mozilla. Raggiungi con il tuo browser la pagina presente al seguente link e creati un account sul loro sito. Ricordati di salvare il nome utente e la password visto che potresti averne bisogno in fututo. Scarica - una copia del file j2sdk-1_3_1-src.tar.gz e salvalo - in /usr/ports/distfiles/ perchè il port non - è in grado di prelevarlo automaticamente. Questo a causa delle - limitazioni dovute alla licenza. + i file jdk-1_5_0-bin-scsl.zip (Binari SCSL JDK 5.0) + e jdk-1_5_0-src-scsl.zip (Sorgenti SCSL JDK 5.0) + e mettili in /usr/ports/distfiles poichè + il port non li scaricherà in modo automatico. Questo è + dovuto ad un restrizione della licenza. Nel frattempo scarica il java environment da . - Il file è j2sdk-1_3_1_08-linux-i586.bin - ed è abbastanza grande (circa 25 megabyte!). Esattamente come - prima, questo file deve essere salvato in - /usr/ports/distfiles/. Alla fine scarica + url="http://javashoplm.sun.com/ECom/docs/Welcome.jsp?StoreId=22&PartDetailId=j2sdk-1.4.2_08-oth-JPR&SiteId=JSC&TransactionId=noreg">. + Il nome del file è + j2sdk-1_4_2_08-linux-i586.bin. Come prima, metti + questo file in /usr/ports/distfiles. Scarica una copia del java patchkit da e salvalo - nella directory /usr/ports/distfiles/. - - Installiamo il port java/jdk13 - con il classico make install clean e dopo - installiamo il port www/flashpluginwrapper. - Questo port necessita di emulators/linux_base che è un - port abbastanza grande. Anche se esistono altri plug-in - &flash;, questi hanno dato dei problemi - e non hanno funzionato da me. - - Installa il port www/mozilla, - se Mozilla non è ancora - installato. - - Ora copiamo il plug-in &flash; - con: - - &prompt.root; cp /usr/local/lib/flash/libflashplayer.so \ - /usr/X11R6/lib/browser_plugins/libflashplayer_linux.so + url="http://www.eyesbeyond.com/freebsddom/java/jdk15.html"> e + salvalo nella directory + /usr/ports/distfiles/. Per finire, installa il + port java/jdk15 con + make install clean. + + Avvia Mozilla e vai all'opzione + About Plug-ins dal menù + Help. Il plugin &java; + dovrebbe essere nella lista. + - &prompt.root; cp /usr/local/lib/flash/ShockwaveFlash.class \ - /usr/X11R6/lib/browser_plugins/ + + Mozilla e plugin &flash; della ¯omedia; - Ora aggiungere le seguenti righe all'inizio (ma ovviamante sotto - #!/bin/sh) dello script di avvio di - Mozilla: - /usr/X11R6/bin/mozilla. + Il plugin &flash; della ¯omedia; non è disponibile + per &os;. Tuttavia, esiste uno strato applicativo (wrapper) per + eseguire una versione Linux del plugin. Questo wrapper inoltre + supporta i plugin &adobe; &acrobat;, il plugin RealPlayer e + altri. - LD_PRELOAD=/usr/local/lib/libflashplayer.so.1 -export LD_PRELOAD + Installa il port www/linuxpluginwrapper + Questo port richiede emulators/linux_base che è un + port grande. Segui le istruzioni a video per inizializzare + correttamente il tuo /etc/libmap.conf! Esempi + di configurazione sono installati nella directory + /usr/local/share/examples/linuxpluginwrapper/. - Questo farà funzionare il plug-in di - &flash;. + Installa il port www/mozilla, + se Mozilla non è già + installato. Ora avvia Mozilla solo con: &prompt.user; mozilla & Aprire il menu di opzioni About Plug-ins dal menù Help. Una lista con tutte i plug-in - disponibili dovrebbe apparire. &java; e - &shockwave; &flash; dovrebbero essere - elencate. - - - - &netscape; + disponibili dovrebbe apparire. - - Netscape - - - Nella collezione dei port sono presenti diverse versioni - del browser &netscape;. Sin dalla prima versione scritta per FreeBSD - &netscape; contiene un grave bug di sicurezza, è fortemente - scoraggiata l'installazione. Invece, puoi usare una versione più - recente per Linux o per DIGITAL UNIX. - - L'ultima release stabile del browser &netscape; è - &netscape; 7. Questa può essere - installata dalla collezione dei port con: - - &prompt.root; cd /usr/ports/www/netscape7 -&prompt.root; make install clean - - Ci sono delle versioni localizzate nelle categorie French, German, e - Japanese. - - - Le versioni &netscape; 4.x non sono - raccomandate perchè non sono conformi agli standard attuali. - Tuttavia, &netscape; 7.x - e le altre versioni più recenti sono disponibili solo per + + linuxpluginwrapper funziona solo su architetture i386. - + Opera Opera Opera è un browser molto veloce, pieno di funzionalità, e basato sugli standard attuali. È disponibile in due versioni: una nativa per FreeBSD e una che gira sotto emulazione Linux. Per tutte e due i casi È disponibile una versione gratuita che visualizza banner pubblicitari e una che è a pagamento. Puoi comprare una versione senza avvisi pubblicitari dal sito web di Opera. Questa è una release per Linux ma gira senza problemi anche sotto FreeBSD. Per navigare nel web con la versione per FreeBSD di Opera, installa il package: &prompt.root; pkg_add -r opera Alcuni siti FTP non hanno tutti i pacchetti, ma è possibile ottenere lo stesso risultato con la collezione dei port digitando: &prompt.root; cd /usr/port/www/opera &prompt.root; make install clean Per installare la versione Linux di Opera, sustituire linux-opera al posto di opera nell'esempio sopra. La versione Linux È utile in situazioni che richiedono l'uso di plug-ins che sono disponibili solo per Linux, come ad esempio Adobe &acrobat.reader;. In tutti gli altri casi, le versioni per FreeBSD e Linux funzioneranno esattamente alla stessa maniera. Firefox Firefox Firefox è il browser di nuova generazione basato sul codice di Mozilla. Mozilla è una suite completa di applicazioni, inclusi un browser, un client di posta elettronica, un client per chat e altro ancora. Firefox è solo un browser, piccolo e veloce. Installa il package con: &prompt.root; pkg_add -r firefox Inoltre puoi usare la collezione dei port se preferisci compilare il codice sorgente: &prompt.root; cd /usr/ports/www/firefox &prompt.root; make install clean Konqueror Konqueror Konqueror fa parte di KDE ma è anche possibile usarlo senza KDE installando x11/kdebase3. Konqueror è molto più che un browser, è anche un file manager e un lettore multimediale. Inoltre Konqueror ha alcuni plugin, disponibili in misc/konq-plugins. Konqueror supporta &flash; e un How To è disponibile al link . Produttività Quando si parla di produttività, i nuovi utenti spesso cercano un buon pacchetto office o un facile e completo editor di testi. Non ci sono applicativi di default, mentre alcuni ambienti desktop come KDE sono muniti di un pacchetto office. FreeBSD dispone di tutto ciò di cui hai necessità indipendentemente dal tuo ambiente desktop. Questa sezione riguarda le seguenti applicazioni: - + Nome dell'applicazione Livello di risorse necessarie Installazione dai port Principali dipendenze KOffice leggero pesante KDE AbiWord leggero leggero Gtk+ o GNOME The Gimp leggero pesante Gtk+ OpenOffice.org pesante molto pesante GCC 3.1, &jdk; 1.3, Mozilla KOffice KOffice suite per ufficio KOffice La comunità KDE distribuisce il suo ambiente desktop insieme a un pacchetto office che può essere usato all'esterno dell'ambiente KDE. Questo include le 4 principali componenti che sono presenti nelle altre principale suite di office. KWord è l'editor di testi, KSpread è il foglio di calcolo elettronico, KPresenter gestisce presentazioni a slide e Kontour ti permette di disegnare documenti grafici. Prima di installare l'ultima release di KOffice, assicurati di avere una versione aggiornata di KDE. Per installare KOffice come pacchetto, inserisci il seguente comando: &prompt.root; pkg_add -r koffice se il pacchetto non è disponibile puoi usare la collezione dei ports. Per esempio, per installare KOffice per KDE3, fai: &prompt.root; cd /usr/ports/editors/koffice-kde3 &prompt.root; make install clean AbiWord AbiWord AbiWord è un editor di testi gratuito simile in aspetto e non solo a µsoft; Word. È adatto per la digitazione di documenti, lettere, reports, appunti e così via. È molto veloce, contiene molte funzioni, ed è molto facile da usare. AbiWord può importare ed esportare file di molti tipi, compreso alcuni formati proprietari come Microsoft .doc. AbiWord è disponibile come package. Puoi installarlo digitando: - &prompt.root; pkg_add -r AbiWord2 + &prompt.root; pkg_add -r abiword Se il pacchetto non è disponibile puoi recuperarlo dalla collezione dei port. La collezione dei port dovrebbe essere molto più aggiornata. Puoi fare come segue: - &prompt.root; cd /usr/ports/editors/AbiWord2 + &prompt.root; cd /usr/ports/editors/abiword &prompt.root; make install clean The GIMP The GIMP Per il disegno o il ritocco delle immagini, The GIMP è un programa di manipolazione immagini molto sofisticato. Può essere usato come un semplice programma di disegno o come un programma di fotoritocco professionale. Supporta un grande numero di plug-in, funzioni e un'interfaccia di scripting. The GIMP può leggere e scrivere una enorme quantità di formati di file. Supporto di interfacce per scanner o tavolette. Puoi installare il pacchetto inserendo il seguente comando: &prompt.root; pkg_add -r gimp Se il tuo sito FTP non ha il pacchetto, puoi usare la collezione dei ports. La directory graphics della collezione dei ports contiene anche The Gimp Manual. È riportato qui di seguito come installarli: - &prompt.root; cd /usr/ports/graphics/gimp1 + &prompt.root; cd /usr/ports/graphics/gimp &prompt.root; make install clean &prompt.root; cd /usr/ports/graphics/gimp-manual-pdf &prompt.root; make install clean La directorygraphics della collezione dei ports contiene la versione development di The GIMP in graphics/gimp-devel. - Le versioni in formato HTML e &postscript; di - The Gimp Manual sono in - graphics/gimp-manual-html e - graphics/gimp-manual-ps. + La versione in formato HTML di + The Gimp Manual è disponibile in + graphics/gimp-manual-html. OpenOffice.org OpenOffice.org suite per ufficio OpenOffice.org OpenOffice.org unisce tutte le applicazioni necessarie in un completo pacchetto office di produttività personale: un editor di testi, un foglio di calcolo, un software per le presentazioni e uno di disegno. La sua interfaccia utente è molto simile alle altre suiti di office, può inoltre importare ed esportare file in diversi popolari formati. È disponibile in un gran numero di differenti lingue comprendenti interfaccia, correttore ortografico, e dizionario. L'editor di testi di OpenOffice.org usa come formato di file nativo il formato XML per incrementare la portabilità e la flessibilità. Il foglio di calcolo elettronico incorpora un linguaggio per le macro che può essere interfacciato con un database esterno. OpenOffice.org è stabile e e gira nativamente sotto &windows;, &solaris;, Linux, FreeBSD, e &macos; X. Altre informazioni riguardo OpenOffice.org possono essere trovate sul sito web di OpenOffice. Per informazioni specifiche su FreeBSD, e per scaricare direttamente i package usa il sito web del FreeBSD OpenOffice Porting - Team. + url="http://porting.openoffice.org/freebsd/">FreeBSD OpenOffice + Porting Team. Per installare OpenOffice.org, do: &prompt.root; pkg_add -r openoffice + + Questo potrebbe funzionare quando hai una versione -RELEASE di &os;. + Altrimenti, dovresti dare un'occhiata al sito web del + OpenOffice Porting Team per scaricare ed installare con &man.pkg.add.1; + il package appropiato. Sul sito sono disponibili sia la release corrente + che la versione di sviluppo. + + Una volta installato il pacchetto, devi avviare il programma di setup e scegliere una . Eseguire questo comando come utente che userà OpenOffice.org OpenOffice.org: &prompt.user; openoffice-setup Se il pacchetto OpenOffice.org non è disponibile hai ancora la possibilità di compilare il port. Come sempre, devi tenere presente che necessiterai di molto spazio nel tuo hard disk e di molto tempo per la compilazione. - &prompt.root; cd /usr/ports/editors/openoffice + &prompt.root; cd /usr/ports/editors/openoffice-1.1 &prompt.root; make install clean Una volta installato il pacchetto, devi avviare il programma di setup di OpenOffice.org e scegliere con: - &prompt.user; cd /usr/ports/editors/openoffice + &prompt.user; cd /usr/ports/editors/openoffice-1.1 &prompt.user; make install-user Se vuoi usare una versione in una lingua differente qui di seguito sono presenti i ports disponibili: - + Lingua Port Arabo editors/openoffice-ar + role="package">arabic/openoffice-1.1 + + + + Catalano + + editors/openoffice-1.1-ca + + + + Ceco + + editors/openoffice-1.1-cs + + + + Cinese (Semplificato) + + chinese/openoffice-1.1-zh_CN + + + + Cinese (Tradizionale) + + chinese/openoffice-1.1-zh_TW Coreano korean/openoffice + role="package">korean/openoffice-1.1 Danese editors/openoffice-dk + role="package">editors/openoffice-1.1-dk + + + + Estone + + editors/openoffice-1.1-et + + + + Finlandese + + editors/openoffice-1.1-fi Francese french/openoffice + role="package">french/openoffice-1.1 Giapponese japanese/openoffice + role="package">japanese/openoffice-1.1 Greco editors/openoffice-gr + role="package">editors/openoffice-1.1-el Italiano editors/openoffice-it + role="package">editors/openoffice-1.1-it Olandese editors/openoffice-nl + role="package">editors/openoffice-1.1-nl Polacco polish/openoffice + role="package">polish/openoffice-1.1 + + + + Portoghese (Brasile) + + portuguese/openoffice-1.1-pt_BR Portoghese portuguese/openoffice + role="package">portuguese/openoffice-1.1-pt_PT Russo russian/openoffice + role="package">russian/openoffice-1.1 + + + + Slovacco + + editors/openoffice-1.1-sk + + + + Sloveno + + editors/openoffice-1.1-sl_SI Spagnolo editors/openoffice-es + role="package">editors/openoffice-1.1-es Svedese editors/openoffice-se + role="package">editors/openoffice-1.1-se Tedesco german/openoffice + role="package">german/openoffice-1.1 Turco editors/openoffice-tr + role="package">editors/openoffice-1.1-tr + + + + Unghrese + + hungarian/openoffice-1.1 Document viewers Alcuni nuovi formati di documenti hanno recentemente guadagnato popolarità. I visualizzatori standard che richiedono potrebbero non essere inclusi nel sistema base. Vedremo come installarli in questa sezione. Questa sezione riguarda le seguenti applicazioni: - + Nome dell'applicazone Livello di risorse necessarie Installazione dai ports Maggiori dipendenze &acrobat.reader; leggero leggero Supporto per la compatibilità per i binari Linux gv leggero leggero Xaw3d Xpdf leggero leggero FreeType GQview leggero leggero Gtk+ o GNOME &acrobat.reader; Acrobat Reader PDF visualizzatore Molti documenti sono ora distribuiti come documenti in PDF, che stà per Portable Document Format. Uno dei visualizzatori raccomandati per files di questo tipo è &acrobat.reader;, rilasciato da Adobe per Linux. Visto che FreeBSD può eseguire binari per Linux, è disponibile anche per FreeBSD. - Per installare il pacchetto &acrobat.reader; - 5 fare: + Per installare &acrobat.reader; 7 + dalla collezione dei port: - &prompt.root; pkg_add -r acroread5 - - Come sempre se il pacchetto non è disponibilie o se vuoi - l'ultima versione, anche puoi utilizzare la collezione dei - ports: - - &prompt.root; cd /usr/ports/print/acroread5 + &prompt.root; cd /usr/ports/print/acroread7 &prompt.root; make install clean - - &acrobat.reader; è - disponibile in molte versioni differenti. Al momento della scrittura - di questo documento, sono presenti: - print/acroread (versione 3.0.2), - print/acroread4 (versione 4.0.5), - e print/acroread5 (versione - 5.0.6). - Potrebbero non essere disponibili tutti i pacchetti per la tua - versione di FreeBSD. La collezione dei port conterrà in ogni - caso l'ultima versione. - + Il package non è disponibile a causa di restrinzioni + di licenza. gv gv + PDF visualizzatore + PostScript visualizzatore gv è un visualizzatore per file &postscript; e PDF. Era origibariamente basato su ghostview ma ha un look più gradevole grazie alle librerie Xaw3d. È veloce e l'interfaccia è pulita. gv ha molte funzioni come: orientamento, dimensione del foglio, scala, o antialias. Molte possono essere esuguite sia dalla tastiera che dal mouse. Per installare gv come un pacchetto, fare: &prompt.root; pkg_add -r gv Se non puoi ricevere il pacchetto puoi utilizzare la collezione dei ports: &prompt.root; cd /usr/ports/print/gv &prompt.root; make install clean Xpdf Xpdf PDF visualizzatore Se vuoi un piccolo visualizzatore di PDF per FreeBSD, Xpdf è un leggero ed efficente visualizzatore. Ha bisogno di veramente poche risorse ed è molto stabile. Usa i font standard di X e non ha bisogno di &motif; o di altri toolkit di X. Per installare il pacchetto Xpdf inserire questo comando: &prompt.root; pkg_add -r xpdf Se il pacchetto non è disponibile o preferisci usare la collezione dei ports fai: &prompt.root; cd /usr/ports/graphics/xpdf &prompt.root; make install clean Una volta completata l'installazione, puoi avviare Xpdf e puoi usare il tasto destro del mouse per visualizzare il menù. GQview GQview GQview è un manager di immagini. Puoi visualizzare un file con un solo click, avviare un editor esterno, visualizzare l'anteprima e molto altro. Consente inoltre di visualizzare l'anteprima delle immagini come diapositive. Puoi gestire le tue collezioni di immagini e trovare facilmente i duplicati. GQview può lavorare in modalità full-screen e ha il supporto internazionale. Se vuoi installare il pacchetto GQviewfai: &prompt.root; pkg_add -r gqview Se il pacchetto non è disponibile o preferisci usare la collezione di port fai: &prompt.root; cd /usr/ports/graphics/gqview &prompt.root; make install clean Bilancio Se per qualsiasi ragione vorresti gestire il tuo bilancio personale sul tuo desktop FreeBSD, ci sono alcune applicazioni potenti e facili da usare pronti per essere installati. Alcuni di questi sono compatibili con i formati di file più utilizzati come ad esempio i documenti di Quicken o Excel. Questa sezione riguarda le seguenti applicazioni: - + Nome dell'applicazione Livello di risorse necessarie Installazione dai ports Maggiori dipendenze GnuCash leggero pesante GNOME Gnumeric leggero pesante GNOME Abacus leggero leggero Tcl/Tk GnuCash GnuCash GnuCash è prodotto dagli sforzi da parte degli sviluppatori di GNOME per mettere a disposizione degli utenti finali applicazioni facili da usare e potenti. Con GnuCash, puoi tenere traccie delle tue spese e dei tuoi guadagni, del conto bancario, o della tua attività. Dispone di una interfaccia intuitiva pur rimanendo molto professionale. GnuCash Dispone di un ottimo registro, un sistema di accounts gerarchico, molte combinazioni di scelta rapida e tecniche di autocompletamento. Può dividere una transazione singola in molte parti più dettagliate. GnuCash può importare e unire i file QIF di Quicken. Gestisce inoltre diversi formati esteri di valuta e data. Per installare GnuCash nel tuo sistema, fai: &prompt.root; pkg_add -r gnucash Se il pacchetto non è disponibile, puoi usare la collezione dei ports: &prompt.root; cd /usr/ports/finance/gnucash &prompt.root; make install clean Gnumeric Gnumeric foglio di calcolo Gnumeric Gnumeric è un foglio di calcolo elettronico, fa parte dell'ambiente desktop GNOME. Dispone di molti automatismi utili, aucompletamento in base al formato della cella e un sistema di formattazione automatica per molte operazioni. Può esportare i files in un gran numero di formati popolari come quelli di Excel, Lotus 1-2-3, o Quattro Pro. Gnumeric supporta l'utilizzo di grafici attraverso il programma di grafica math/guppi. Ha un gran numero di funzioni e permette l'utilizzo di celle formattate come ad esempio nel formato data, valuta, numero, ora, e molti altri. Per installare Gnumeric come un un pacchetto, digitare: &prompt.root; pkg_add -r gnumeric Se il pacchetto non risulta disponibile puoi usare la collezione dei ports con: &prompt.root; cd /usr/ports/math/gnumeric &prompt.root; make install clean Abacus Abacus foglio di calcolo Abacus Abacus è un foglio di calcolo leggero e facile da usare. Include molte funzioni utili in molti campi diversi come ad esempio in statistica, finanza, e matematica. Può importare ed esportare i file in formato Excel. Abacus può esportare anche in formato &postscript;. Per installare Abacus dal pacchetto digitare: &prompt.root; pkg_add -r abacus Se il pacchetto non è disponibile puoi utilizzare la collezione dei ports digitando: &prompt.root; cd /usr/ports/deskutils/abacus &prompt.root; make install clean Sommario Anche se FreeBSD è molto popolare tra gli ISP per le sue performance e la sua stabilità, FreeBSD è completamente pronto ad essere usato come desktop per l'utilizzo quotidiano. Con diverse migliaia di applicazioni disponibili sotto forma di pacchetti o ports, puoi avere un desktop perfetto che soddisfi tutte le tue necessità. Una volta completata l'installazione del tuo desktop, potresti volere fare un passo in più con misc/instant-workstation. Questo meta-port ti permette di creare un insieme tipico di di ports per una workstation. Puoi personalizzarlo editando il file /usr/ports/misc/instant-workstation/Makefile. Segui la sintassi di default per aggiungere o rimuovere ports, e poi utilizza la procedura indicata per creare l'insieme. Così facendo sarai capace di creare un grosso pacchetto che corrisponde al tuo desktop personale e di installarlo nelle altre workstation! Qui di seguito un piccolo riassunto delle applicazioni trattate in questo capitolo: - + Nome dell'applicazione Nome del pacchetto Nome del ports Mozilla mozilla www/mozilla - - &netscape; - - linux-netscape7 - - www/linux-netscape7 - - Opera - linux-opera + opera - www/linux-opera + www/opera Firefox firefox www/firefox KOffice koffice-kde3 editors/koffice-kde3 AbiWord - AbiWord-gnome + abiword - editors/AbiWord + editors/abiword The GIMP gimp - graphics/gimp1 + graphics/gimp OpenOffice.org openoffice editors/openoffice + role="package">editors/openoffice-1.1 &acrobat.reader; - acroread5 + acroread - print/acroread5 + print/acroread7 gv gv print/gv Xpdf xpdf graphics/xpdf GQview gqview graphics/gqview GnuCash gnucash finance/gnucash Gnumeric gnumeric math/gnumeric Abacus abacus deskutils/abacus diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/eresources/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/eresources/chapter.sgml index b30d4303d6..f0075895ff 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/eresources/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/eresources/chapter.sgml @@ -1,1760 +1,1904 @@ Risorse su Internet Il rapido sviluppo di FreeBSD rende la carta stampata un mezzo non pratico per poterne seguire l'evoluzione. Le risorse in rete sono il migliore, se non l'unico, modo per tenersi informati sulle novità di questo sistema. Dal momento che FreeBSD è il prodotto del lavoro di volontari, la comunità degli utenti generalmente si presta anche ad una funzione di supporto tecnico di varia natura, con l'email e le news USENET come il mezzo più efficace per entrare in contatto con queste comunità. I più frequentati punti di ritrovo della comunità FreeBSD sono esposti di seguito. Se aveste conoscenza di altre risorse non menzionate in questa sede, vi preghiamo di darne informazione a &a.doc; cosicchè possano essere incluse. Mailing Lists Anche se molti sviluppatori di FreeBSD leggono USENET, non può esservi garanzia di ottenere risposta alle proprie domande in tempi brevi (e in generale non può esservi garanzia di ottenere alcuna risposta) semplicemente scrivendo ad uno dei mail-group di comp.unix.bsd.freebsd.*. Indirizzando i propri messaggi alla mailing list appropriata si raggiungerà una audience più concentrata ed informata, permettendo risposte più precise (o quanto meno più sollecite). Gli argomenti delle varie liste sono elencati all'inizio del documento. Si prega di leggere gli argomenti prima di unirsi o scrivere ad una lista. La maggior parte dei sottoscrittori di liste ricevono ogni giorno svariate centinaia di messaggi, e mantenendo argomenti e regole di comportamento cerchiamo di tenere alto il rapporto segnale/rumore della lista. Venir meno a queste regole vorrebbe dire il fallimento della mailing list - come mezzo efficace di comunicazione per il progetto. - Vengono tenuti archivi per tutte le mailing list, e questi possono + come mezzo efficace di comunicazione per il progetto. + + Se hai alcuni dubbi su quale lista postare una questione, leggi Come ottenere i migliori risultati dalla + mailing list FreeBSD-questions. + + Prima di postare su qualsiasi lista, per favore impara a come usare al + meglio le mailing list, ad esempio come evitare discussioni che vengono + richieste di frequente, leggendo il documento (FAQ) Le Questioni Maggiormente Richieste + sulle Mailing List. + + Vengono tenuti archivi per tutte le mailing list, e questi possono essere esplorati usando il FreeBSD World Wide Web server. L'archivio esplorabile per parole chiave costituisce un mezzo eccellente per trovare risposte a domande poste di frequente e dovrebbe essere consultato prima di spedire una domanda. Sommario delle liste Liste generiche: Le seguenti sono liste generiche a cui tutti sono invitati (e incoraggiati) a partecipare: - + Lista Argomento &a.cvsall.name; Cambiamenti apportati all'albero dei sorgenti di FreeBSD &a.advocacy.name; Evangelismo FreeBSD &a.announce.name; Eventi importanti e annunci di progetti &a.arch.name; Discussioni sull'architettura ed il design &a.bugbusters.name; Discussioni incentrate sul mantenimento del database dei report dei problemi di FreeBSD e progetti correlati &a.bugs.name; Report sui bug &a.chat.name; Argomenti non-tecnici di interesse della comunità FreeBSD - - &a.config.name; - - Sviluppo del processo di installazione e configurazione di - FreeBSD - - &a.current.name; Discussioni sull'utilizzo di &os.current; &a.isp.name; Argomenti di interesse degli Internet Service Providers che usano FreeBSD &a.jobs.name; Opportunità di lavoro e consulenza relative a FreeBSD - - &a.newbies.name; - - Discussioni ed attività dei nuovi utenti - FreeBSD - - &a.policy.name; Le decisioni sulla politica da adottare del core degli sviluppatori FreeBSD. Toni pacati e sola lettura &a.questions.name; Domande degli utenti e assistenza tecnica &a.security-notifications.name; Notifiche sulla sicurezza &a.stable.name; Discussioni sull'uso di &os.stable; &a.test.name; Dove spedire i tuoi messaggi di test, lasciando in pace le altre liste Liste tecniche: le seguenti liste sono a carattere tecnico. Dovreste leggere attentamente gli argomenti elencati di seguito prima di unirvi o spedirvi mail, poichè ci sono strette linee di condotta per il loro uso ed il loro contenuto. - + Lista Argomento &a.acpi.name; Sviluppo di ACPI e della gestione dell'energia &a.afs.name; Il porting di AFS su FreeBSD &a.aic7xxx.name; Sviluppare drivers per &adaptec; AIC 7xxx &a.alpha.name; Il porting di FreeBSD su Alpha &a.amd64.name; Il porting di FreeBSD sui sistemi AMD64 &a.apache.name; Discussioni sui port relativi ad Apache &a.arm.name; Il porting di FreeBSD su processori &arm; &a.atm.name; Usare reti ATM con FreeBSD &a.audit.name; Il progetto di audit del codice sorgente &a.binup.name; Il design e lo sviluppo del sistema di aggiornamento dei binari + + &a.bluetooth.name; + + Usare la tecnologia &bluetooth; su FreeBSD + + &a.cluster.name; Usare FreeBSD in cluster &a.cvsweb.name; Il mantenimento di CVSweb &a.database.name; Discussioni sull'uso e lo sviluppo di database sotto FreeBSD &a.doc.name; Creare documenti su FreeBSD + + &a.drivers.name; + + Scrivere driver di dispositivi per &os; + + + + &a.eclipse.name; + + Utenti FreeBSD di Eclipse EDI, strumenti, applicazioni + client e port. + + &a.emulation.name; L'emulazione di altri sistemi operativi come - Linux/DOS/&windows; + Linux/&ms-dos;/&windows; &a.firewire.name; Discussioni tecniche sui FreeBSD &firewire; (iLink, IEEE 1394) &a.fs.name; I file system &a.geom.name; Discussioni e implementazioni riguardanti GEOM &a.gnome.name; Il porting di GNOME e delle applicazioni GNOME &a.hackers.name; Discussioni tecniche generiche &a.hardware.name; Discussioni tecniche generiche sull'hardware e FreeBSD &a.i18n.name; L'internazionalizzazione di FreeBSD &a.ia32.name; FreeBSD sulla piattaforma IA-32 (&intel; x86) &a.ia64.name; - Il porting di FreeBSD ai futuri sistemi Intel IA64 + Il porting di FreeBSD ai futuri sistemi &intel; IA64 &a.ipfw.name; Discussioni tecniche sul redesign del codice del firewall &a.isdn.name; Sviluppatori ISDN &a.java.name; Sviluppatori &java; e persone coinvolte nel port delle &jdk; sotto FreeBSD &a.kde.name; Il porting di KDE e delle applicazioni KDE &a.lfs.name; Il porting di LFS sotto FreeBSD &a.libh.name; Il sistema di installazione e di gestione dei pacchetti di seconda generazione &a.mips.name; Il porting di FreeBSD su &mips; &a.mobile.name; Discussioni sui portatili &a.mozilla.name; Il porting di Mozilla sotto FreeBSD &a.multimedia.name; Applicazioni multimediali &a.newbus.name; Discussioni tecniche sull'architettura bus &a.net.name; Discussione sul networking e codice sorgente TCP/IP &a.openoffice.name; Il porting di OpenOffice.org e &staroffice; su FreeBSD &a.performance.name; Questioni relative alla calibrazione delle prestazioni per installazioni a ad alta performance o carico elevato &a.perl.name; + Mantenimento di un numero di port relativi a - perl + perl + + + + &a.pf.name; + + Discussioni sul sistema di firewall packet + filter &a.platforms.name; Riguardo al porting di FreeBSD su architetture - non Intel + non &intel; &a.ports.name; Discussione sulla collezione dei port &a.ports-bugs.name; Discussione sui bug/PR relativi ai port &a.ppc.name; Il porting di FreeBSD su &powerpc; + + &a.proliant.name; + + Discussioni tecniche di FreeBSD su + piattaforme server HP ProLiant + + + + &a.python.name; + + Discussioni riguardo + Python su FreeBSD. + + &a.qa.name; Discussione su certificati di qualità, solitamente sotto una release + + &a.rc.name; + + Discussione sul sistema rc.d e relativo sviluppo + + &a.realtime.name; Sviluppo di estensioni realtime su FreeBSD &a.scsi.name; Il sottosistema SCSI &a.security.name; Questioni relative alla sicurezza di FreeBSD &a.small.name; L'uso di FreeBSD in applicazioni embedded &a.smp.name; Discussioni di design per sistemi a multiprocessore [a]simmetrico &a.sparc.name; Il porting di FreeBSD su architetture &sparc; &a.standards.name; La coerenza di FreeBSD agli standards C99 e &posix; &a.testing.name; Test di stabilità e performance di FreeBSD &a.threads.name; Threading in FreeBSD &a.tokenring.name; Supporto per il token-ring in FreeBSD + + &a.usb.name; + + Supporto USB in &os; + + &a.vuxml.name; Discussioni sull'infrastruttura VuXML &a.x11.name; Mantenimento e supporto di X11 su FreeBSD Liste limitate: Le seguenti liste sono adatte ad un audience più specializzata (ed esigente) e probabilmente non sono di interesse del pubblico generico. È inoltre buona norma frequentare le liste tecniche prima di unirsi ad una di queste liste così da comprendere l'etichetta di comunicazione richiesta. - + Lista Argomento &a.hubs.name; Per coloro che gestiscono mirrors (supporto infrastrutturale) &a.usergroups.name; Coordinamento dei gruppi utenti &a.vendors.name; Coordinamento dei venditori pre-release &a.www.name; Coloro che mantengono il sito www.FreeBSD.org Liste digest: Tutte le liste sopracitate sono anche consultabili come digest. Una volta iscritto a una lista, puoi cambiare le tue opzioni digest nella sezione delle opzioni del tuo account. Liste CVS: Le liste seguenti sono per le persone interessate a vedere i messaggi di log delle modifiche alle varie aree dell'albero dei sorgenti. Sono liste a Sola Lettura e non si dovrebbero inviare messaggi ad esse. - + Lista Area dei sorgenti Descrizione dell'area &a.cvsall.name; /usr/(CVSROOT|doc|ports|projects|src) Tutte le modifiche in ogni parte dell'albero (unione di - tutte le altre liste di commit cvs) + tutte le altre liste di commit CVS) &a.cvs-doc.name; /usr/(doc|www) Tutte le modifiche all'albero doc e www &a.cvs-ports.name; /usr/ports Tutte le modifiche all'albero ports &a.cvs-projects.name; /usr/projects Tutte le modifiche all'albero projects &a.cvs-src.name; /usr/src Tutte le modifiche all'albero src Come iscriversi Per iscriverti ad una lista, clicca sul nome della lista qui sopra o vai su &a.mailman.lists.link; e clicca sulla lista a cui sei interessato. La pagina delle liste dovrebbe contenere tutte le informazioni necessarie all'iscrizione. Per mandare un messaggio ad una lista basta inviare - una mail a <listname@FreeBSD.org>. + una mail a listname@FreeBSD.org. Sarà poi redisribuita a tutti i membri della lista. Per disiscriverti da una lista, clicca sull'URL che trovi in fondo a ogni email ricevuta dalla lista. È anche possibile inviare un'email a - <freebsd-listname-unsubscribe@FreeBSD.org> + listname-unsubscribe@FreeBSD.org per disiscriverti. A costo di ripeterci, vorremmo che i membri della lista tecnica tenessero la discussione su un tono tecnico. Se sei solo interessato ad annunci importanti, allora è preferibile che ti iscrivi alla &a.announce;, creata apposta per traffico non frequente. Argomenti delle liste Tutte le mailing list FreeBSD hanno alcune regole base che tutti gli utenti devono seguire. La mancata aderenza a queste regole comporterà due (2) avvisi scritti dal PostMaster FreeBSD postmaster@FreeBSD.org, dopo dei quali, ad una terza trasgressione, il membro sarà espulso da tutte le mailing list di FreeBSD e gli sarà impedita qualsiasi futura iscrizione. Siamo mortificati del fatto che queste regole e misure siano necessarie, ma al giorno d'oggi Internet è diventato, a quanto pare, un'ambiente alquanto disordinato, e molti paiono scordarsi di quanto siano fragili alcuni suoi meccanismi. Regole della strada: L'argomento di ogni messaaggio dovrebbe aderire all'argomento della lista a cui è inviato, ad esempio se la lista è a carattere tecnico, i vostri messaggi dovrebbero contenere discussioni tecniche. Chiacchiericci continui ed irrilevanti vanno a discapito del valore della lista per tutti i suoi membri e non saranno tollerati. Per discussioni libere senza restrizioni sull'argomento, la &a.chat; è liberamente fruibile e dovrebbe essere usata per questo. Non bisognerebbe scrivere a più di due mailing list, ed anche a due solo e soltanto se un motivo reale e concreto esiste. Per molte liste, esiste già un grande traffico di messaggi che si sovrappongono ed eccetto per i mix più esoterici (ad esempio -stable & -scsi), non c'è alcun motivo di scrivere a più di una lista alla volta. Se un messaggio è inviato in modo tale che molte mailing list appaiono nella linea Cc, allora la linea Cc dovrebbe essere suddivisa prima di inviare nuovi messaggi. Voi siete del tutto responsabili per i vostri messaggi inviati in modo errato, non importa di chi sia la causa. Attacchi personali ed insulti (nel contesto di una discussione) non sono permessi, e questa regola comprende membri e sviluppatori. Gravi violazioni della netiquette, come citare o inviare messaggi altrui quando il permesso a farlo non c'era e non sarebbe giunto sono altamente disapprovate ma non sanzionate direttamente. Comunque, ci sono pochissimi casi in cui questi messaggi sarebbero pertinenti all'argomento della lista, quindi tali comportamenti probabilmente otterrebbero un avviso (o un espulsione) del Postmaster, solo per quel motivo. Pubblicità di prodotti non-FreeBSD è altamente proibita e comportertà un'espulsione immediata se è chiaro che il trasgressore sta inviando pubblicità spam. Argomenti delle singole liste: &a.acpi.name; Sviluppo di ACPI e della gestione dell'energia &a.afs.name; Andrew File System Questa è la lista per le discussioni sul porting e l'uso dell' AFS da CMU/Transarc. &a.announce.name; Eventi importanti/pietre miliari Questa è la mailing list per le persone interessate soltanto in annunci occasionali di eventi significativi riguardanti FreeBSD. Contiene annunci riguardo snapshots e altre release. Contiene annunci su nuove potenzialità di FreeBSD. Può contenere richieste di volontari etc. È una mailing list dal poco traffico, strettamente regolata. &a.arch.name; Discussione sull'architettura e la progettazione Questa lista è per la discussione dell'architettura FreeBSD. I messaggi saranno mantenuti strettamente tecnici di natura. Esempi di possibili argomenti: Come modificare il processo di build per avere molti build personalizzati in funzione allo stesso tempo. Cosa deve essere modificato nel VFS per far funzionare i layers Heimann. Come modificare l'interfaccia dei device driver per poter usare gli stessi driver senza problemi su molti buses e architetture. Come scrivere un driver di rete. &a.audit.name; Progetto di audit del sorgente Questa è la mailing list per il progetto di audit del codice FreeBSD. Anche se in origine era intesa per cambiamenti relativi alla sicurezza, le sue caratteristiche sono state estese per includere ogni cambiamento al codice. Questa lista è piena di discussioni di patch, e probabilmente di non grandissimo interesse per l'utente medio FreeBSD. Discussioni sulla sicurezza non relative ad una particolare modifica del codice si tengono in FreeBSD-security. Nel frattempo tutti gli svilupatori sono incoraggiati a spedire le proprie patch a questa lista per correzioni, specialmente se toccano parte del sistema dove un bug può influenzare negativamente l'integrità del sistema. &a.binup.name; Aggiornamento dei binari FreeBSD Questa lista esiste per fornire un terreno di discussione per il sistema di aggiornamento dei binari, o binup. Sono consentite questioni di design, dettagli di implementazione, patch, report di bug, report di status, richieste di feature, log delle modifiche, e tutto ciò che riguardi binup. + + &a.bluetooth.name; + + + &bluetooth; su FreeBSD + + Questo è il forum dove si riuniscono gli utenti &bluetooth; + di FreeBSD. Sono consentite aromentazioni su problemi di progettazione, + dettagli implementativi, patch, report di bug, lo stato attuale, nuove + caratteristiche, e altro materiale relativo a &bluetooth;. + + + &a.bugbusters.name; Coordinamento dello sforzo di gestione dei Problem Report Lo scopo di questa lista è di servire come forum di coordinamento e discussione per il Bugmeister, i suoi Bugbuster, e ogni altra parte che abbia un genuino interesse nel database PR. Questa lista non è per la discussione di bug specifici, patch, o PR. &a.bugs.name; Report di bug Questa è la lista per i report dei bug di FreeBSD. Quando possibile, i bug dovrebbero essere indicati usando il comando &man.send-pr.1; o tramite la sua interfaccia WEB. &a.chat.name; Argomenti non tecnici relativi alla comunità FreeBSD Questa lista contiene ciò che resta dalle altre liste riguardo ad informazioni non tecniche, sociali. Include discussioni sul fatto che Jordan sembri o meno un toon ferret, se scrivere o meno in maiuscolo, chi sta bevendo troppo caffè, dove spillano la migliore birra, chi spilla birra in cantina, e così via. Annunci occasionali di eventi importanti (party a venire, celebrazioni di matrimoni, nascite, nuovi lavori etc.) possono essere fatti alle liste non tecniche, ma i suddetti argomenti dovrebbero essere diretti a questa lista. &a.core.name; Il core team di FreeBSD Questa è una lista interna ad uso dei membri core. Messaggi possono esservi spediti quando una seria questione relativa a FreeBSD richiede un arbitrato da un alto scrutinio. &a.current.name; Discussioni sull'uso di &os.current; Questa è la mailing list di discussione di &os.current;. Contiene avvertimenti su nuove features in arrivo in -CURRENT che toccheranno gli utenti, ed istruzioni su passi che devono restare -CURRENT. Chiunque usi CURRENT deve sottoscrivere questa lista. È una mailing list tecnica per la quale ci si attende materiale strettamente tecnico. &a.cvsweb.name; Progetto CVSweb di FreeBSD Discussioni tecniche sull'uso, sviluppo e mantenimento di FreeBSD-CVSweb &a.doc.name; Progetto di documentazione Questa mailing list è per la discussione di argomenti e progetti riguardanti la creazione della documentazione FreeBSD. I membri di questa mailing list sono noti in genere come The FreeBSD Documentation Project. È una lista aperta, sentitevi liberi di unirla e contribuirvi. + + &a.drivers.name; + + + Scrivere driver di dispositivi per + &os; + + Questo è un forum per discussioni tecniche relative + ai driver di dispositivi su &os;. È sostanzialmente + un posto per gli sviluppatori di driver di dispositivi su + questioni su come scrivere driver di dispositivi usando le API + del kernel di &os;. + + + + + &a.eclipse.name; + + + Utenti &os; di Eclipse EDI, strumenti, + applicazioni client e port. + + L'intenzione di questa lista è di fornire un + supporto reciproco per tutto ciò che concerne + la scelta, l'installazione, l'uso, lo sviluppo e il + mantenimento di Eclipse EDI, gli strumenti, le applicazioni + client sulla piattaforma &os; e l'assistenza al porting + di Eclipse EDI nonchè i plugin per l'ambiente di + FreeBSD. + + L'intenzione è anche quella di facilitare lo + scambio di informazioni tra la comunità di Eclipse e + la comunità di &os; per un reciproco + beneficio. + + Benchè questa lista si focalizzi principalmente + sulle necessità degli utenti di Eclipse essa + fornisce anche un forum per quelli ai quali piace + sviluppare applicaizoni specifiche per &os; usando + il framework Eclipse. + + + + + &a.emulation.name; + + + Emulazione di altri sistemi come + Linux/&ms-dos;/&windows; + + Questo è un forum per discussioni tecniche relative + all'esecuzione su &os; di programmi scritti per altri sistemi + operativi. + + + &a.firewire.name; &firewire; (iLink, IEEE 1394) Questa è la mailing list per la discussione del design e l'implementazione di un sottosistema &firewire; (anche noto come IEEE 1394 o iLink) per FreeBSD. Argomenti rilevanti includono nello specifico gli standards, i bus devices, i loro protocolli, insiemi di adapter boards/cards/chips, e l'architettura e implementazione del codice per il loro pieno supporto. &a.fs.name; File system Discussioni riguardanti i file system FreeBSD. Questa è una lista dalle caratteristiche tecniche per la quale ci si attende contenuto strettamente tecnico. &a.geom.name; GEOM Discussioni riguardanti GEOM e relative implementazioni. Questa è una mailing list tecnica per la quale ci si attente contenuto strettamente tecnico. &a.gnome.name; GNOME Discussioni riguardanti The Gnome Desktop Environment per sistemi FreeBSD. Questa è una mailing list tecnica per la quale ci si attende materiale strettamente tecnico. &a.ipfw.name; Firewall IP Questo è il forum di discussione riguardante il redesign del codice IP firewall di FreeBSD. Questa è una mailing list tecnica per la quale ci si attende materiale strettamente tecnico. &a.ia64.name; Il porting di FreeBSD su IA64 Questa è una mailing list tecnica per individui impegnati attivamente nel porting di FreeBSD alla piattaforma - IA-64 dall'Intel, nel sollevare problemi e nel proporre + IA-64 dall'&intel;, nel sollevare problemi e nel proporre soluzioni. Individui interessati nel seguire le discussioni tecniche sono comunque benvenuti. &a.isdn.name; Sistema di comunicazione ISDN Questa è la mailing list per le persone che discutono lo sviluppo del supporto ISDN per FreeBSD. &a.java.name; Sviluppo &java; Questa è la mailing list per le persone impegnate nello sviluppo di applicazioni &java; significative per FreeBSD ed il porting ed il mantenimento delle &jdk;. &a.jobs.name; Cercasi e offresi opportunità di lavoro Questo è un forum dove inviare avvisi di impiego e curriculum vitae relativi specificatamente a &os;, ad esempio se stai cercando un impiego relativo a &os; o hai un posto di lavoro da pubblicizzare che coinvolge &os; allora questo è il posto giusto. Questa non è una mailing list sui problemi di occupazione in generale visto che forum appropriati esistono già da altre parti. Nota che questa lista, come le altre mailing list di - FreeBSD.org, è distribuita in tutto il mondo. Di - conseguenza, devi essere chiaro sul luogo e sulle - possibiltà di telelavoro o assistenza nel cambiare - abitazione, se disponibili. + FreeBSD.org, è + distribuita in tutto il mondo. Di conseguenza, devi essere + chiaro sul luogo e sulle possibiltà di telelavoro o + assistenza nel cambiare abitazione, se disponibili. Le email dovrebbero usare solo formati aperti — preferibilmente testo semplice, ma molti lettori accettano anche Portable Document Format (PDF), HTML, e alcuni altri. Formati chiusi come µsoft; Word (.doc) saranno respinti dal server delle mailing list. &a.kde.name; KDE Discussioni concernenti KDE su sistemi FreeBSD. È una mailing list a carattere tecnico per la quale ci si attende materiale strettamente tecnico. &a.hackers.name; Discussioni tecniche Questo è un forum per discussioni tecniche relative a FreeBSD. Questa è la mailing list tecnica principale. È per individui che lavorano attivamente a FreeBSD per sollevare problemi o discutere soluzioni alternative. Individui interessati nel seguire le discussioni tecniche sono comunque benvenuti. È una mailing list tecnica per la quale ci si attende contenuto strettamente tecnico. &a.hardware.name; Discussione generale sull'hardware e FreeBSD Discussione generica sui vari tipi di hardware che FreeBSD supporta, vari problemi e suggerimenti riguardo a cosa convenga acquistare e cosa evitare. &a.hubs.name; Siti mirror Annunci e discussioni per persone che mantengono siti mirror FreeBSD. &a.isp.name; Questioni riguardanti gli Internet Service Provider Questa mailing list è per la discussione di argomenti riguardanti gli Internet Service Provider (ISP) che usano FreeBSD. È una mailing list tecnica per a quale ci si attende materiale strettamente tecnico. - - &a.newbies.name; - - - Discussioni sulle attività dei nuovi - adepti - - Copriamo ogni attività riguardante i nuovi utenti che - non sia coperta altrove, inclusi: tecniche di apprendimento e - soluzione dei problemi indipendenti, la ricerca e l'uso di risorse - in rete e la richiesta di aiuto ad altri utenti, come usare - mailing list e quali liste usare, chat generiche, gli errori, i - pregi, la condivisione di idee, storie, supporto morale (ma non - tecnico), e prendere parte attiva nella comunità FreeBSD. - Prendiamo i nostri problemi e le richieste di supporto a - freebsd-questions, e usiamo freebsd-newbies per incontrare altra - gente che sia impegnata nelle stesse attività in quanto - nuovo utente. - - - &a.openoffice.name; OpenOffice.org Questione concernenti il porting ed il mantenimento di OpenOffice.org e &staroffice;. &a.performance.name; Discussioni riguardo la calibrazione o la velocizzazione di FreeBSD Questa mailing list esiste per procurare ad hackers, amministratori di sistema, e/o parti interessate un luogo dove discutere argomenti legati alla performance di FreeBSD. Argomenti accettabili includono installazioni di FreeBSD ad alto carico, con problemi di performance o che stanno spingendo ai limiti delle sue possibilità FreeBSD. Le parti interessate che sono disposte a lavorare per un miglioramento delle prestazioni di FreeBSD sono altamente incoraggiate a sottoscrivere questa lista. Questa è una lista estremamente tecnica, idealmente adatta per utenti FreeBSD esperti, hackers o amministratori intenzionati a mantenere FreeBSD veloce, robusto e scalabile. Questa lista non è una lista domanda-e-risposta che sostituisce l'uso della documentazione, quanto piuttosto un luogo dove apportare i propri contributi o porre domande che non hanno avuto risposta altrove riguardo a tematiche di prestazione. + + &a.pf.name; + + + Discussioni sul sistema di firewall packet + filter + + Discussioni concernenti il sistema di firewall packet filter + (pf) su FreeBSD. Saranno ben accolte sia discussioni tecniche che + questioni generiche. Inoltre su questa lista si discute anche del + framework ALTQ Qos. + + + &a.platforms.name; Il porting sulle piattaforme non - Intel + &intel; Questione concernenti FreeBSD fra le varie piattaforme, discussioni generiche e proposte per ports ad architetture non - Intel. - È una maliling list tecnica per la quale ci si attende - materiale strettamente tecnico. + &intel;. È una maliling list tecnica per la quale ci + si attende materiale strettamente tecnico. &a.policy.name; Le decisioni della politica del Core Team Questa è una mailing list a scarso traffico, di sola lettura, per le decisioni politiche del Core Team. &a.ports.name; Discussioni sui port Discussioni riguardanti la collezione dei port di FreeBSD (/usr/ports), l'infrastruttura dei port, e sforzi generali per la coordinazione dei port. È una mailing list a carattere tecnico per la quale ci si attende materiale strettamente tecnico. &a.ports-bugs.name; Discussione dei bug dei port Discussioni concernenti report di problemi sulla collezione dei port di FreeBSD (/usr/ports), proposte di nuovi port, o modifiche ai port. È una mailing list a carattere tecnico per la quale ci si attende materiale strettamente tecnico. + + &a.proliant.name; + + + Discussioni tecniche di FreeBSD su + piattaforme server HP ProLiant + + Questa mailing list è usata per discussioni + tecniche sull'uso di FreeBSD su server HP ProLiant, + includendo discussioni su driver ProLiant, software + di gestione, strumenti di configurazione, ed aggiornamenti + del BIOS. Come tale, questo è il posto adatto per + discutere circa hpasmd, hpasmcli, e hpacucli. + + + + + &a.python.name; + + + Python su FreeBSD + + Questa è una lista di discussioni relative al miglioramento + del supporto di Python su FreeBSD. Questa è una mailing list + tecnica. È per coloro che lavorano sul porting di Python, sui + suoi moduli di terze parti e sul materiale di + Zopein FreeBSD. Inoltre + sono benvenute persone interessate alle discussioni tecniche. + + + &a.questions.name; Domande degli utenti Questa è una mailing list per domande riguardanti FreeBSD. Non dovreste porre domande del tipo how to alle liste tecniche a meno che stiate considerando le questioni come molto tecniche. &a.scsi.name; Sottosistema SCSI Questa è la mailing list per le persone impegnate nel sottosistema SCSI di FreeBSD. È una mailing list tecnica per la quale ci si attende materiale strettamente tecnico. &a.security.name; Questioni di sicurezza Argomenti relativi alla sicurezza dei sistemi FreeBSD (DES, Kerberos, buchi di sicurezza noti e fixes, etc.). Questa è una mailing list tecnica per la quale ci si attende materiale strettamente tecnico. Notate che questa non è una lista domanda e risposta, ma che i contributi (SIA domande SIA risposte) alle FAQ sono benvenute. &a.security-notifications.name; Notifiche riguardanti la sicurezza Notifiche riguardanti problemi di sicurezza di FreeBSD e fix. Non è una lista di discussione. La relativa lista di discussione è FreeBSD-security. &a.small.name; Utilizzo di FreeBSD in applicazioni embedded Questa lista discute argomenti relativi ad installazioni di FreeBSD su macchine dalle risorse estremamente limitate e sistemi embedded. &a.stable.name; Discussioni riguardo l'uso di &os.stable; Questa è la mailing list degli utenti di &os.stable;. Include avvertimenti su nuove caratteristiche in arrivo nella -STABLE che toccheranno gli utenti, e istruzioni sui passi da compiere per tenere aggiornata la -STABLE. Chiunque usi la STABLE dovrebbe sottoscrivere questa lista. È una lista di carattere tecnico per la quale ci si attende materiale strettamente tecnico. &a.standards.name; Rispetto degli standards C99 & POSIX Questo è un forum di discussioni tecniche relative al rispetto degli standards C99 e POSIX da parte di FreeBSD. + + &a.usb.name; + + + Discussioni per il supporto USB in + &os; + + Questa è la mailing list per discussioni tecniche + relative al supporto USB in &os;. + + + &a.usergroups.name; Lista di coordinamento dei gruppi utenti Questa è la mailing list per i coordinatori di ogni Gruppo Utenti locale, in cui discutere questioni fra di loro e un membro designato del Core Team. Questa mailing list dovrebbe essere limitata a discussioni su meeting e coordinamento di progetti che riguardano molti Gruppi Utenti. &a.vendors.name; I venditori Discussioni di coordinamento fra il FreeBSD Project e venditori di software e hardware per FreeBSD. Filtraggio sulle Mailing List Le mailing list di &os; sono filtrate in molti modi per evitare la distribuzione di spam, virus, e altre email non volute. Le azioni di filtraggio descritte in questa sezione non includono tutte quelle usate per proteggere le mailing list. Solo certi tipi di allegati sono ammessi sulle mailing list. Tutti gli allegati con un tipo di contenuto MIME non presente nella lista seguente saranno eliminati prima che l'email sia distribuita sulla mailing list. application/octet-stream application/pdf application/pgp-signature application/x-pkcs7-signature message/rfc822 multipart/alternative multipart/related multipart/signed text/html text/plain text/x-diff text/x-patch Alcune mailing list potrebbero ammettere allegati di altri tipi di contenuto MIME, ma la lista qui sopra dovrebbe essere corretta per la maggior parte delle mailing list. Se un'email contiene sia una versione HTML che una versione testo, quella HTML verrà rimossa. Se un'email contiene solo una versione HTML, sarà convertita in semplice testo. Newsgroup Usenet Oltre ai due newsgroup specificamente designati per FreeBSD, ve ne sono molti altri in cui FreeBSD è discusso o che sono comunque rilevanti per gli utenti FreeBSD. Sono disponibili degli archivi interrogabili attraverso parole chiave su questi newsgroup per gentile concessione di Warren Toomey wkt@cs.adfa.edu.au. Newsgroup specifici BSD comp.unix.bsd.freebsd.announce comp.unix.bsd.freebsd.misc de.comp.os.unix.bsd (Tedesco) fr.comp.os.bsd (Francese) it.comp.os.freebsd (Italiano) Altri newsgroup &unix; di interesse comp.unix comp.unix.questions comp.unix.admin comp.unix.programmer comp.unix.shell comp.unix.user-friendly comp.security.unix comp.sources.unix comp.unix.advocacy comp.unix.misc comp.bugs.4bsd comp.bugs.4bsd.ucb-fixes comp.unix.bsd X Windows System comp.windows.x.i386unix comp.windows.x comp.windows.x.apps comp.windows.x.announce comp.windows.x.intrinsics comp.windows.x.motif comp.windows.x.pex comp.emulators.ms-windows.wine Server World Wide Web &chap.eresources.www.inc; Indirizzi Email I seguenti Gruppi Utenti forniscono indirizzi email per i propri membri. Gli amministratori di lista si riservano il diritto di revocare l'indirizzo assegnato se in alcun modo se ne fa cattivo uso. - + Dominio Offerta Gruppo utente Amministratore ukug.uk.FreeBSD.org Solo forwarding freebsd-users@uk.FreeBSD.org Lee Johnston lee@uk.FreeBSD.org Shell Accounts I seguenti Gruppi utenti forniscono account di shell a persone che supportano attivamente il progetto FreeBSD. Gli amministratori elencati si riservano il diritto di cancellare l'account se viene in alcun modo usato male. - + Host Accesso Offerta Amministratore - - storm.uk.FreeBSD.org - - Solo SSH - - CVS a sola lettura, spazio web personale, email - - &a.brian; - - dogma.freebsd-uk.eu.org Telnet/FTP/SSH Email, spazio Web, FTP anonimo Lee Johnston lee@uk.FreeBSD.org diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/firewalls/Makefile b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/firewalls/Makefile new file mode 100644 index 0000000000..7b5971c535 --- /dev/null +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/firewalls/Makefile @@ -0,0 +1,15 @@ +# +# Crea il Manuale con il contenuto di solo questo capitolo. +# +# $FreeBSD$ +# + +CHAPTERS= firewalls/chapter.sgml + +VPATH= .. + +MASTERDOC= ${.CURDIR}/../${DOC}.${DOCBOOKSUFFIX} + +DOC_PREFIX?= ${.CURDIR}/../../../.. + +.include "../Makefile" diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/firewalls/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/firewalls/chapter.sgml new file mode 100644 index 0000000000..fb5e2bbd6f --- /dev/null +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/firewalls/chapter.sgml @@ -0,0 +1,57 @@ + + + + Firewall + + + Introduzione + + Traduzione in corso. + + + + Concetti sui Firewall + + Traduzione in corso. + + + + Firewall come Applicaizoni Software + + Traduzione in corso. + + + + Il Firewall PF (Packet Filter) + + Traduzione in corso. + + + + Il Firewall IPF (IPFILTER) + + Traduzione in corso. + + + + IPFW + + Traduzione in corso. + + + + diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/geom/Makefile b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/geom/Makefile new file mode 100644 index 0000000000..d2ab6fcaf9 --- /dev/null +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/geom/Makefile @@ -0,0 +1,15 @@ +# +# Crea il Manuale con il contenuto di solo questo capitolo. +# +# $FreeBSD$ +# + +CHAPTERS= geom/chapter.sgml + +VPATH= .. + +MASTERDOC= ${.CURDIR}/../${DOC}.${DOCBOOKSUFFIX} + +DOC_PREFIX?= ${.CURDIR}/../../../.. + +.include "../Makefile" diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/geom/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/geom/chapter.sgml new file mode 100644 index 0000000000..7408944006 --- /dev/null +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/geom/chapter.sgml @@ -0,0 +1,57 @@ + + + + + + + Tom + + Rhodes + + Scritto da + + + + + GEOM: Framework Modulare per la Trasformazione del Disco + + + Sinossi + + Traduzione in corso + + + + Introduzione a GEOM + + Traduzione in corso + + + + RAID0 - Striping + + Traduzione in corso + + + + RAID1 - Mirroring + + Traduzione in corso + + + + diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/install/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/install/chapter.sgml index 402d335394..8874e14475 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/install/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/install/chapter.sgml @@ -1,103 +1,5844 @@ + + + + Jim + + Mock + + Ristrutturato, riorganizzato, ed in parte + riscritto da + + + + + + Randy + + Pratt + + Il tour guidato su sysinstall, e gli screenshot sono + di + + + + Installazione di FreeBSD - - Sinossi + + Sinossi + + installazione + + FreeBSD è fornito di un programma di installazione basato su + testo, facile da usare, chiamato sysinstall. + Questo è il programma di installazione di default di FreeBSD, + sebbene i fornitori siano liberi di usare la loro suite di installazione + se preferiscono. Questo capitolo descrive come usare + sysinstall per installare FreeBSD. + + Dopo aver letto questo capitolo, saprai: + + + + Come creare i dischi di installazione di FreeBSD. + + + + Come FreeBSD fa riferimento, e suddivide i tuoi hard disk. + + + + Come far partire sysinstall. + + + + Le domande che sysinstall ti + farà, cosa vogliono dire, e come rispondere. + + + + Prima di leggere capitolo, dovresti: + + + + Leggere la lista dell'hardware supportato inclusa nella versione + di FreeBSD che stai installando, e verificare che il tuo hardware + sia supportato. + + + + + In generale, queste istruzioni di installazione sono scritte per + computer con architettura &i386; (PC compatibile). + Dove richiesto, saranno fornite istruzioni specifiche per altre + piattaforme (ad esempio, Alpha). Sebbene questa guida sia + aggiornata il più possibile, potresti trovare piccole differenze + tra la procedura di installazione e quello che viene mostrato qui. + È consigliato usare questo capitolo come una guida generale + piuttosto che un manuale di installazione vero e proprio. + + + + + Compiti Prima dell'Installazione + + + Inventario del Tuo Computer + + Prima di installare FreeBSD dovresti fare un inventario dei + componenti del tuo computer. Durante l'installazione di FreeBSD + ti verranno mostrati tutti i componenti (hard disk, schede di + rete, CDROM, e così via), il loro modello e chi li fabbrica. + FreeBSD tenterá di determinare la configurazione corretta per i + vari dispositivi, incluse le informazioni riguardo la corretta + configurazione sia dell'IRQ che delle porte I/O da usare. A causa + della varietà di hardware dei PC non è detto che il + processo venga completato con successo, quindi potrai avere bisogno + di modificare la tua configurazione. + + Se hai già un altro sistema operativo installato, ad + esempio &windows; o Linux, potrebbe essere una buona idea vedere come + è configurato l'hardware su quei sistemi operativi. Se non sei + sicuro della configurazione usata da una certa scheda di espansione, + potresti trovare la configurazione stampata sulla scheda stessa. I + numeri IRQ più comuni sono 3, 5 e 7,e le porte di indirizzo + I/O sono di norma scritte in numeri esadecimali, come 0x330. + + Raccomandiamo di scrivere o di stampare queste informazioni prima + di installare FreeBSD. Può essere d'aiuto usare una tabella, + come questa: + + + Esempio di Inventario dei Dispositivi + + + + + + + + + + Nome Dispositivo + + IRQ + + porte di I/O + + Note + + + + + + Primo hard disk + + N/A + + N/A + + 40 GB, fabbricato da Seagate, primo IDE master + + + + CDROM + + N/A + + N/A + + Primo IDE slave + + + + Secondo hard disk + + N/A + + N/A + + 20 GB, fabbricato da IBM, secondo IDE master + + + + Primo controller IDE + + 14 + + 0x1f0 + + + + + + Scheda di rete + + N/A + + N/A + + &intel; 10/100 + + + + Modem + + N/A + + N/A + + &tm.3com; 56K faxmodem, su COM1 + + + + + + + +
+
+ + + Backup Dei Tuoi Dati + + Se il computer dove installerai FreeBSD contiene dati importanti, + fai un backup dei dati, quindi verifica il backup prima di iniziare + un'installazione di FreeBSD. La procedura di installazione di FreeBSD + ti avviserà prima di scrivere dati sul tuo disco, ma una volta + confermato il processo questo non può più essere + annullato. + + + + Decidere Dove Installare FreeBSD + + Se vuoi usare l'intero disco per installare FreeBSD, puoi saltare + tranquillamente questa sezione. + + Altrimenti, se vuoi che FreeBSD coesista con altri sistemi + operativi allora hai bisogno di una conoscenza basilare di come i dati + sono organizzati sul disco. + + + Disposizione Del Disco per &i386; + + Un disco di un PC può essere suddiviso in diverse parti. + Queste parti vengono chiamate + partizioni. Per sua natura, un PC supporta + solo quattro partizioni per disco. Queste partizioni sono chiamate + partizioni primarie. Per aggirare questa + limitazione e avere più di quattro partizioni, è stata + progettata un nuovo tipo di partizione, la partizione + estesa. Un disco può contenere una sola + partizione estesa. All'interno di questa partizione estesa possono + essere create partizioni speciali, chiamate partizioni + logiche. + + Ogni partizione ha un'ID di partizione, che + è un numero usato per identificare il tipo di dati nella + partizione. L'ID di partizione di FreeBSD è + 165. + + In generale, ogni sistema operativo che usi identificherà + le sue partizioni in un modo particolare. Per esempio, il DOS, e i + suoi discendenti, come &windows;, assegnano ad ogni partizione + primaria e logica una lettera di dispositivo, + cominciando con C:. + + FreeBSD deve essere installato su una partizione primaria. + I dati di FreeBSD, inclusi i tuoi file, possono risiedere tutti su + questa unica partizione. Comunque, se hai più dischi, puoi + creare una partizione FreeBSD su tutti i dischi (o su parte di essi). + Quando installi FreeBSD, devi avere una partizione disponibile. + Questa potrebbe essere una nuova partizione che hai preparato, + o potrebbe essere una partizione esistente che contiene dati che + non ti interessano più. + + Se già usi tutte le partizioni di ogni tuo disco, dovrai + liberare una partizione per FreeBSD utilizzando i programmi forniti + dagli altri sistemi operativi che usi (es., fdisk + su DOS o &windows;). + + Se hai una partizione libera puoi usare quella. Comunque, + potresti avere la necessità di restringere una o più + delle tue partizioni. + + Un'installazione minima di FreeBSD richiede un piccolo spazio di + 100 MB sull'hard disk. Comunque, questa è + proprio un'installazione minima, che non + lascia molto spazio per altri tuoi file. Una partizione minima + più realistica è di 250 MB, senza ambiente grafico, + e di 350 MB o anche di più se vuoi un'interfaccia grafica. + Se hai intenzione di installare diverso software di terze parti, avrai + bisogno di molto più spazio. + + Puoi usare programmi commerciali come ad esempio + &partitionmagic; per ridimensionare le + tue partizioni e creare spazio per FreeBSD. La directory + tools sul CDROM contiene due software gratuiti + che possono eseguire questo compito, FIPS e + PResizer. La documentazione per entrambi + questi strumenti è disponibile nella stessa directory. + FIPS, PResizer, + e &partitionmagic; possono ridimensionare + partizioni FAT16 e FAT32 — + usate da &ms-dos; fino a &windows; ME. + &partitionmagic; è una delle + applicazioni che può ridimensionare anche partizioni + NTFS. + + + L'uso scorretto di questi programmi può causare la + perdita di dati nel tuo hard disk. Assicurati di avere un backup + recente e funzionante prima di usare questi strumenti. + + + + Usare una Partizione Esistente + + Supponiamo che tu abbia un computer con un singolo disco di + 4 GB con già installato una versione di &windows;, e che + tu abbia suddiviso il disco in due lettere di dispositivo, + C: e D:, ognuno + dei quali ha dimensioni pari a 2 GB. Hai 1 GB di dati + su C:, e 0.5 GB di dati su + D:. + + Questo significa che il tuo disco ha due partizioni, una per + lettera. Puoi copiare tutti i tuoi dati da + D: a C:, in modo + da liberare la seconda partizione, pronta per FreeBSD. + + + + Restringere una Partizione Esistente + + Supponiamo che tu abbia un computer con un singolo disco da + 4 GB dove è già installata una versione di + &windows;. Quando hai installato &windows; hai creato un'unica + grande partizione, il dispositivo C: con + capacità pari a 4 GB. Hai usato 1.5 GB di + spazio, e vorresti usarne 2 GB per FreeBSD. + + Per installare FreeBSD hai due differenti + possibilità: + + + + Fare il backup dei tuoi dati in &windows;, e installarlo di + nuovo, occupando solamente 2 GB. + + + + Utilizzare uno strumento come + &partitionmagic;, come descritto + in precedenza, per restringere la partizione di + &windows;. + + + + + + + Disposizione del Disco per Alpha + + Alpha + + Dovrai dedicare un intero disco per FreeBSD su Alpha. Attualmente + non è possibile condividere un disco con altri sistemi + operativi. A seconda della macchina Alpha che possiedi, il disco + può essere sia SCSI che IDE, sempre che la tua macchina sia + capace di fare il boot da essi. + + Seguendo la convenzione dei manuali della Digital / Compaq tutti + gli input SRM sono maiuscoli. SRM è case insensitive. + + Per determinare i nomi e i tipi dei dischi nella tua macchina, + usa il comando SHOW DEVICE dal prompt della console + SRM: + + >>>SHOW DEVICE +dka0.0.0.4.0 DKA0 TOSHIBA CD-ROM XM-57 3476 +dkc0.0.0.1009.0 DKC0 RZ1BB-BS 0658 +dkc100.1.0.1009.0 DKC100 SEAGATE ST34501W 0015 +dva0.0.0.0.1 DVA0 +ewa0.0.0.3.0 EWA0 00-00-F8-75-6D-01 +pkc0.7.0.1009.0 PKC0 SCSI Bus ID 7 5.27 +pqa0.0.0.4.0 PQA0 PCI EIDE +pqb0.0.1.4.0 PQB0 PCI EIDE + + Questo esempio è stato preso da una Digital Personal + Workstation 433au e mostra tre dischi collegati alla macchina. + Il primo è un lettore CDROM chiamato + DKA0, mentre gli altri due dischi sono + chiamati rispettivamente DKC0 e + DKC100. + + I nomi dei dischi del tipo DKx , sono + dischi SCSI. Per esempio DKA100 + è riferito al disco SCSI con ID 1 sul primo bus SCSI (A), + mentre DKC300 si riferisce al disco SCSI con + ID 3 sul terzo bus SCSI (C). Il nome del dispositivo + PKx si riferisce all'adattatore SCSI. + Come visto nell'output di SHOW DEVICE i CDROM SCSI + sono trattati come dischi SCSI. + + I dischi IDE hanno un nome del tipo DQx, + mentre ai nomi PQx sono associati i + controller IDE. + + + + + Raccogli i Dettagli di Configurazione della tua Rete + + Se intendi installare FreeBSD tramite una connessione di rete + (per esempio, un'installazione tramite FTP, oppure un server NFS), + allora dovrai conoscere la tua configurazione di rete. Ti verranno + richieste queste informazioni durante l'installazione in modo che + FreeBSD possa connettersi alla rete e completare l'installazione. + + + Connessione a una Rete Ethernet o tramite un Modem + Cable/DSL + + Se hai la possibilità di connetterti a una rete Ethernet, + o se hai una connessione a Internet tramite un adattatore Ethernet + via cavo o DSL, allora avrai bisogno delle seguenti + informazioni: + + + + Indirizzo IP + + + + Indirizzo IP del gateway di default + + + + Il nome host (hostname) + + + + Indirizzi IP dei server DNS + + + + Maschera di Rete + + + + Se non conosci queste informazioni, puoi chiederle al tuo + amministratore di sistema oppure al tuo provider. Potrebbero dirti + che queste informazioni sono assegnate automaticamente, + usando DHCP. Se così fosse, prendi + nota. + + + + Connessione Tramite Modem + + Se ti connetti al tuo ISP usando un modem puoi installare + FreeBSD da Internet, e questo richiederà molto tempo. + + In questo caso dovrai sapere: + + + + Il numero di telefono per la connessione del tuo ISP + + + + La porta COM: sulla quale il tuo modem è + connesso + + + + Il nome utente e relativa password del tuo account + dell'ISP + + + + + + + Controllare i Possibili Errori di FreeBSD Post-Release + + Sebbene il progetto di FreeBSD si impegna per + assicurare che ogni release di FreeBSD sia stabile il più + possibile, può capitare che ogni tanto qualche bug sfugga durante + il processo di costruzione della release. In rare occasioni questi bug + interessano il processo di installazione. Non appena questi problemi + sono scoperti e fixati, gli stessi sono segnalati nella FreeBSD + Errata, che è possibile trovare sul sito web di + FreeBSD. Dovresti verificare questo documento prima di iniziare + l'installazione in modo tale da essere a conoscenza dei bug + esistenti. + + Le informazioni sulle varie release, inclusi i vari errata + per ogni release, possono essere trovati nella sezione informazioni di release + sul sito web di + FreeBSD. + + + + Ottenere i File di Installazione di FreeBSD + + Il processo di installazione di FreeBSD può installare + FreeBSD prendendo file da una delle seguenti fonti: + + + Media Locale + + + Un CDROM o DVD + + + + Una partizione DOS sullo stesso computer + + + + Un nastro magnetico SCSI o QIC + + + + Floppy disk + + + + + Rete + + + Un sito FTP, passando attraverso un firewall, o usando un proxy + HTTP, a seconda della necessità + + + + Un server NFS + + + + Una connessione parallela o seriale dedicata + + + + Se hai comprato il CD o il DVD di FreeBSD allora hai già + tutto ciò che necessiti, e dovresti passare alla prossima + sezione (). + + Se non ti sei procurato i file di installazione di FreeBSD dovresti + saltare alla che spiega + come prepararsi all'installazione di FreeBSD. Dopo aver letto + quella sezione, puoi tornare indietro e leggere la . + + + + Preparare i Media per il Boot + + Il processo di installazione di FreeBSD ha inizio avviando il tuo + computer nel programma di installazione di FreeBSD—non è + un programma che puoi avviare da un altro sistema operativo. + Normalmente il tuo computer fa il boot usando il sistema operativo + installato sul tuo hard disk, ma puoi configurare il tuo computer + affinchè faccia il boot da floppy disk avviabili. + Inoltre la maggior parte dei computer odierni possono fare il boot da + CDROM. + + + Se possiedi FreeBSD su CDROM o su DVD (sia che l'hai comprato + o preparato per conto tuo), ed il tuo computer consente di fare il + boot da CDROM o DVD (solitamente tramite un'opzione del BIOS + chiamata Boot Order o simili), allora puoi saltare + questa sezione. Le immagini CDROM o DVD di FreeBSD sono avviabili + e possono essere utilizzate per installare FreeBSD senza altre + preparazioni particolari. + + + Per creare un'immagine floppy avviabile, segui i seguenti + passi : + + + + Ottenere l'Immagine Floppy Avviabile + + I dischi avviabili sono disponibili nel tuo media di + installazione nella directory floppies/, + inoltre possono essere scaricate dalla directory + floppies/, + ftp://ftp.FreeBSD.org/pub/FreeBSD/releases/<arch>/<version>-RELEASE/floppies/. + Sostituisci <arch> + e <version> rispettivamente con + l'architettura e il numero di versione che vuoi installare. + Per esempio, le immagini floppy avviabili per + &os; &rel.current;-RELEASE per &i386; sono disponibili + in . + + Le immagini floppy hanno l'estensione .flp. + La directory floppies/ contiene diverse + immagini, a seconda della versione di FreeBSD che vuoi installare, e + in alcuni casi, a seconda dell'hardware che possiedi. + Se stai installando FreeBSD 4.X nella maggior parte dei casi + avrai bisogno di due file, kern.flp e + mfsroot.flp. Se stai installando + FreeBSD 5.X nella maggior parte dei casi avrai bisogno di + tre floppy, boot.flp, + kern1.flp, e kern2.flp. + Consulta il file README.TXT che puoi trovare + nella stessa directory al fine di avere maggiori informazioni + riguardanti le immagine floppy. + + + Possono essere necessari driver di dispositivi aggiuntivi + per sistemi 5.X più vecchi di &os; 5.3. + Queste driver sono forniti dall'immagine + drivers.flp. + + + + Il tuo programma FTP deve usare la modalità + binaria per poter scaricare queste immagini floppy. + Alcuni browser web usano la modalità + testo (chiamata anche + ASCII), e ti accorgerai di questo se non + riuscirai ad avviare da floppy. + + + + + Preparare i Dischetti Floppy + + Devi preparare un disco floppy per ogni immagine che hai + scaricato. Questi dischetti non devono avere difetti. Il + metodo più semplice per verificare ciò è + formattare i dischi. Non avere fiducia dei dischetti + pre-formattati. Lo strumento di formattazione in &windows; non + segnala l'eventuale presenza di blocchi danneggiati, semplicemente + li segna come difettosi e li ignora. È + consigliabile usare dei nuovi dischetti floppy se hai in mente di + procedere con questo tipo di installazione. + + + Se stai tentando di installare FreeBSD ed il programma di + installazione crasha, freeza, o non procede come dovrebbe, la + prima cosa da sospettare sono proprio i floppy. Prova a scrivere + i file di immagine floppy su nuovi dischi e riprova. + + + + + Scrivere i File Immagine sui Floppy Disk + + I file .flp non + sono dei file regolari da copiare sul dischetto. Sono + immagini di un contenuto completo di un dischetto. Questo significa + che non puoi copiare semplicemente i file + da un dischetto ad un altro. Invece, devi usare uno strumento + specifico per scrivere le immagini direttamente sul + dischetto. + + DOS + + Se stai creando i floppy su un computer con in esecuzione + &ms-dos;/&windows;, allora puoi usare l'utility chiamata + fdimage. + + Se vuoi usare le immagini che stanno nel CDROM, ed il CDROM + è sul dispositivo E:, puoi + impartire questo comando: + + E:\> tools\fdimage floppies\kern.flp A: + + Ripeti questo comando per ogni file .flp, + sostituendo ogni volta il disco floppy, e poi assicurati + di etichettare ogni floppy con il nome del file che hai + copiato. Aggiusta il comando come necessario, a seconda di dove + hai collocato i file .flp. Se non + hai il CDROM, puoi scaricare fdimage dalla + directory + tools + sul sito FTP di FreeBSD. + + Se stai creando i floppy su sistema &unix; (come un altro + sistema FreeBSD) puoi usare il comando &man.dd.1; per scrivere i + file immagine direttamente sul disco. Su FreeBSD, dovresti + eseguire: + + &prompt.root; dd if=kern.flp of=/dev/fd0 + + Su FreeBSD, /dev/fd0 è + riferito al primo floppy disk (il dispositivo + A:). /dev/fd1 sarebbe + il dispositivo B:, e cosí via. Altre + varianti &unix; potrebbero avere nomi differenti per i dispositivi + floppy disk, e se necessario consulta la documentazione del sistema + che stai usando. + + + + Adesso sei pronto per iniziare ad installare FreeBSD. + +
+ + + Iniziare l'Installazione + + + Per default, l'installazione non apporterà nessun + cambiamento sul tuo disco (o dischi) fino a quando non vedi questo + messaggio: + + Last Chance: Are you SURE you want continue the installation? + +If you're running this on a disk with data you wish to save then WE +STRONGLY ENCOURAGE YOU TO MAKE PROPER BACKUPS before proceeding! + +We can take no responsibility for lost disk contents! + + Il processo di installazione può essere sospeso in qualunque + momento prima dell'avvertimento finale senza cancellare dati sul tuo + hard disk. Se ti sei accorto di aver configurato qualcosa di sbagliato + puoi ancora spegnere il computer prima di quel avvertimento, senza che + venga creato alcun danno. + + + + Avvio + + + Avvio per &i386; + + + + Iniziamo con il computer spento. + + + + Accendi il computer. Appena acceso dovrebbe visualizzare + un'opzione per entrare nel menù di sistema, chiamato anche + BIOS, solitamente tramite tasti come F2, + F10, Del, o + + Alt + S + . Usa la combinazione di tasti indicata sullo schermo. + In alcuni casi il tuo computer può visualizzare un'immagine + durante la fase di avvio. In genere, premendo + Esc l'immagine sparirà e sarai in grado + di vedere i messaggi di avvio. + + + + Trova il settaggio che controlla da quali dispositivi il + sistema tenta l'avvio. Di solito questo settaggio viene + identificato con Boot Order e in genere mostra + una lista di dispositivi, come Floppy, + CDROM, First Hard Disk, e + così via. + + Se vuoi partire con il boot da floppy, assicurati di avere + selezionato il floppy disk come primo dispositivo di avvio. + Se invece vuoi partire con il boot da CDROM allora seleziona + questo come primo dispositivo di avvio. In caso di dubbio, puoi + consultare il manuale che ti hanno dato assieme al computer, e/o + con la scheda madre. + + Una volta apportato la modifica, salva ed esci dal BIOS. + Il computer dovrebbe fare un riavvio. + + + + Se hai bisogno di preparare i floppy di boot, come descritto + nella , allora uno di + questi sarà il primo dischetto di boot, probabilmente + quello contenente l'immagine kern.flp. + Metti questo disco nel tuo floppy. + + Se vuoi fare il boot da CDROM, allora dovrai accendere il + computer, e inserire il CDROM prima che puoi. + + Se il computer parte normalmente e carica il sistema operativo + già esistente, allora: + + + + I dischi non sono stati inseriti prima dell'inizio + della fase di avvio. Lasciali inseriti, e riavvia il + computer. + + + + I recenti cambiamenti apportati nel BIOS non sono + corretti. Dovresti rifare i passaggi fino a quando avrai + successo. + + + + Il tuo BIOS non supporta il boot dal tuo media + desiderato. + + + + + + FreeBSD si avvierà. Se hai scelto di partire da CDROM + probabilmente vedrai schermate come queste (le informazioni sulla + versione sono state omesse): + + Verifying DMI Pool Data ........ +Boot from ATAPI CD-ROM : + 1. FD 2.88MB System Type-(00) +Uncompressing ... done + +BTX loader 1.00 BTX version is 1.01 +Console: internal video/keyboard +BIOS drive A: is disk0 +BIOS drive B: is disk1 +BIOS drive C: is disk2 +BIOS drive D: is disk3 +BIOS 639kB/261120kB available memory + +FreeBSD/i386 bootstrap loader, Revision 0.8 + +/kernel text=0x277391 data=0x3268c+0x332a8 | + +| +Hit [Enter] to boot immediately, or any other key for command prompt. +Booting [kernel] in 9 seconds... _ + + Se hai fatto il boot da floppy, vedrai simili informazioni sul + tuo schermo (le informazioni sulla versione sono state + omesse): + + Verifying DMI Pool Data ........ + +BTX loader 1.00 BTX version is 1.01 +Console: internal video/keyboard +BIOS drive A: is disk0 +BIOS drive C: is disk1 +BIOS 639kB/261120kB available memory + +FreeBSD/i386 bootstrap loader, Revision 0.8 + +/kernel text=0x277391 data=0x3268c+0x332a8 | + +Please insert MFS root floppy and press enter: + + Segui queste istruzioni, rimuovi il disco + kern.flp, inserisci il disco + mfsroot.flp, e premi Invio. + &os; 5.3 e superiori hanno ulteriori dischi, come descritto + nella sezione precedente. + Avvia dal primo floppy; quando indicato, inserisci gli altri + dischi. + + + + Indipendentemente se hai fatto il boot da floppy o da CDROM, + il processo di avvio arriverà a questo punto: + + Hit [Enter] to boot immediately, or any other key for command prompt. +Booting [kernel] in 9 seconds... _ + + Puoi sia attendere dieci secondi, oppure premere + Invio (per &os; 4.X ciò + avvierà il menù di configurazione del + kernel). + + + + + + Avvio per Alpha + + Alpha + + + + Iniziamo con il computer spento. + + + + Accendi il computer e attendi che arrivi + al prompt di avvio. + + + + Se hai la necessità di preparare i floppy di avvio, + come descritto nella + allora uno di questi sarà il primo disco di avvio, + probabilmente quello che contiene kern.flp. + Inserisci questo disco nel tuo floppy e digita il seguente + comando per avviare da dischetto (sostituisci il nome del tuo + floppy se necessario): + + >>>BOOT DVA0 -FLAGS '' -FILE '' + + Se stai avviando da CDROM, inserisci il CDROM nel lettore + e digita il seguente comando per avviare l'installazione + (sostituisci il nome del lettore CDROM se necessario): + + >>>BOOT DKA0 -FLAGS '' -FILE '' + + + + In fase di avvio partirà FreeBSD. Se hai fatto + il boot tramite floppy, ad un certo punto vedrai questo + messaggio: + + Please insert MFS root floppy and press enter: + + Segui queste istruzioni e rimuovi il disco + kern.flp, inserisci il disco + mfsroot.flp, poi premi + Invio. + + + + Indipendentemente se hai fatto il boot da floppy o da CDROM, + il processo di avvio arriverà a questo punto: + + Hit [Enter] to boot immediately, or any other key for command prompt. +Booting [kernel] in 9 seconds... _ + + Puoi sia aspettate dieci secondi, oppure premere + Invio. In questo modo verrà caricato + il menù di configurazione del kernel. + + + + + + + Configurazione del Kernel + + + Dalla versione 5.0 e seguenti di FreeBSD, lo strumento + userconfig è stato deprecato in favore del nuovo metodo + &man.device.hints.5;. Per altre informazioni su + &man.device.hints.5;, per cortesia guarda la + + + + Il kernel è il cuore del sistema + operativo. È responsabile di molte cose, inclusi tutti gli + accessi alle periferiche che hai nel tuo sistema, quali gli hard disk, + le schede di rete, la scheda audio, e così via. Ognuno dei + componenti hardware supportati dal kernel di FreeBSD ha un driver + associato ad esso. Il nome di ogni driver è composto da due o + tre lettere, ad esempio sa per il driver SCSI + con un accesso di tipo sequenziale, oppure sio + per il driver Seriale I/O (che gestisce le porte COM). + + Quando viene caricato il kernel, ogni driver controlla + il sistema per vedere se c'è o meno sul tuo sistema + l'hardware che esso supporta. Se esiste, il driver configura + l'hardware rendendolo disponibile al resto del kernel. + + Si fa comunemente riferimento a questa fase come al + probing del dispositivo. Sfortunatamente, + non è sempre possibile che questa fase riesca in modo sicuro. + Alcuni driver hardware non coesistono bene, e il probing di un + componente hardware può di tanto in tanto lasciare un altro + dispositivo in uno stato inconsistente. Questo è una + limitazione di progettazione del PC. + + Alcuni vecchi dispositivi sono chiamati dispositivi ISA— + che contrastano i dispositivi PCI. Le specifiche ISA richiedono + che ogni dispositivo abbia alcune informazioni codificate all'interno + dello stesso, tipicamente un numero IRQ (Interrupt Request Line) e + alcuni indirizzi per le porte di IO utilizzate dal driver. In genere + queste informazioni sono impostabili attraverso alcuni + jumper fisici posti sulla scheda, + o utilizzando un utility DOS. + + Questo fu spesso la causa di alcuni problemi, perchè non era + possibile avere due dispositivi che condividevano lo stesso IRQ o lo + stesso indirizzo di porta. + + Le nuove periferiche seguono le specifiche PCI, dove tutto questo + non è richiesto, poichè i dispositivi si suppongono + cooperanti con il BIOS, che comunica quale IRQ e indirizzi di porta + utilizzare. + + Se hai delle periferiche ISA nel tuo computer allora dovrai + configurare i driver di FreeBSD per quei dispositivi indicando l'IRQ e + gli indirizzi di porta che hai settato fisicamente sulla tua scheda. + Ecco perchè può essere utile stilare un inventario + del tuo hardware (vedi la ). + + Sfortunatamente, gli IRQ e gli indirizzi di porte di default di + molti dispositivi entrano in conflitto fra loro. Questo perchè + diversi dispositivi ISA hanno a bordo lo stesso settaggio di IRQ e di + indirizzi di porte. Di default i driver di FreeBSD sono deliberatamente + impostati per riflettere il settaggio di default del costruttore, e + ciò permetterà il corretto funzionamento di diversi + dispositivi. + + Comunque questo non è quasi mai un problema nell'utilizzo + base di FreeBSD. È difficile che il tuo computer conterrà + due pezzi di hardware che generino conflitti, poichè uno dei due + componenti non funzionerà (indipendentemente dal sistema + operativo utilizzato). + + Questo diventa un problema quando stai installando FreeBSD per la + prima volta perchè il kernel usato durante l'installazione + ha la necessità di contenere quanti più driver + possibile, affinchè siano supportate il maggior numero di + configurazioni hardware. Questo significa che alcuni di questi + driver avranno dei conflitti di configurazione. Il probe dei + dispositivi avviene secondo un ordine preciso, e se possiedi + un dispositivo il cui probe avviene alla fine del processo, ma va in + conflitto con un dispositivo precedentemente sondato, allora + il tuo hardware potrebbe non funzionare o il probe potrebbe + non essere corretto quando installi FreeBSD. + + A causa di questo, la prima cosa che devi fare quando installi + FreeBSD è controllare la lista dei driver che sono configurati + nel kernel, e disabilitare alcuni di essi, se non hai un certo + dispositivo, o confermare (ed eventualmente modificare) la + configurazione del driver se possiedi quel dispositivo ma i settaggi + di default sono sbagliati. + + Questo probabilmente potrebbe sembrare più complicato di + quanto non lo sia. + + La mostra il primo menù di + configurazione del kernel. Raccomandiamo di scegliere l'opzione + Start kernel configuration in full-screen visual + mode, poichè presenta un'interfaccia semplice + per i nuovi utenti. + +
+ Menù di Configurazione del Kernel + + + + + + + + &txt.install.userconfig; + + +
+ + La schermata di configurazione del kernel + () è suddivisa in quattro + parti: + + + + Una lista a collasso di tutti i driver che sono correntemente + marcati come attivi, suddivisi in gruppi come + Storage, e Network. + Ogni driver viene accompagnato da una descrizione, il suo nome + composto da due o tre lettere, l'IRQ e la porta di memoria + utilizzati dal driver stesso. Inoltre, se un driver attivo è + in conflitto con altri driver attivi allora a seguito del nome + del driver viene mostrato CONF. Questa + sezione mostra anche il numero totale di conflitti dei driver + attivi. + + + + Alcuni driver sono marcati come inattivi. Questi rimangono nel + kernel, ma ai dispositivi a loro associati non verrà + fatto un probe quando viene avviato il kernel. Questi driver + sono suddivisi in gruppi nello stesso modo della lista dei driver + attivi. + + + + Maggiori dettagli sul driver correntemente selezionato, inclusi + l'IRQ e gli indirizzi della porta di memoria. + + + + Informazioni riguardo le combinazioni di tasti validi. + + + +
+ Interfaccia Visuale di Configurazione dei Dispositivi del + Kernel + + + + + + + + &txt.install.userconfig2; + + +
+ + Non preoccuparti se viene segnalato qualche conflitto, c'è + da aspettarselo; tutti i driver sono abilitati, e come già + spiegato, alcuni di essi sono in conflitto con altri. + + Dovrai lavorare attraverso la lista dei dispositivi, risolvendo + i conflitti. + + + Come Risolvere i Conflitti dei Driver + + + Premi X. Questo espanderà completamente + la lista dei driver, in modo che tu possa vederli tutti. Usa i tasti + freccia per muoverti avanti e indietro attraverso la lista dei + driver. + + La mostra il risultato dopo + aver premuto X. + +
+ Lista dei Driver Espansa + + + + + + +
+
+ + + Disabilita tutti i driver per tutti i dispositivi che non hai. + Per disabilitare un driver, selezionalo con i tasti freccia e + premi Del. Il driver verrà rimosso dalla + lista dei Driver Inattivi. + + Se inavvertitamente disabiliti un dispositivo di cui hai + bisogno premi Tab per spostarti alla lista + dei Driver Inattivi, seleziona il driver che hai + disabilitato, e premi Invio per riportarlo nella + lista dei driver attivi. + + + Non disabilitare sc0. Questo + controlla lo schermo, e lo hai bisogno a meno che tu non stia + facendo un'installazione con un cavo seriale. + + + + Disabilita atkbd0 solamente se + stai usando una tastiera USB. Se hai una tastiera normale + allora non disabilitare atkbd0. + + + + + Se non hai conflitti elencati allora puoi saltare questo passo. + Diversamente, i conflitti che rimangono andranno analizzati. + Se non hanno l'indicazione di conflitto permesso + nella finestra di dialogo, allora l'IRQ/indirizzi per il probe + del dispositivo dovranno essere modificati, + oppure gli stessi dovranno essere modificati + direttamente sull'hardware. + + Per cambiare la configurazione del driver riguardo a IRQ e + indirizzi di porta I/O, seleziona il dispositivo e premi + Invio. Il cursore si muoverà nella + terza sezione dello schermo, e quindi potrai cambiare i valori. + Dovresti selezionare IRQ e indirizzi di porta che hai trovato + quando hai fatto l'inventario dell'hardware. Premi + Q per terminare la modifica della configurazione + dei dispositivi e ritorna alla lista dei driver attivi. + + Se non sei sicuro dei settaggi allora puoi provare ad usare + -1. Alcuni driver di FreeBSD sono in grado + di effettuare il probe in modo sicuro dell'hardware per scoprire + il settaggio corretto, e un settaggio pari a -1, + abilita questa modalità di rilevamento automatico. + + La procedura per cambiare l'indirizzo sull'hardware varia + da dispositivo a dispositivo. Per alcuni dispositivi potresti + avere bisogno di rimuovere fisicamente la scheda del tuo computer + e adattare il settaggio dei jumper o degli switch DIP. Altre schede + potrebbero essere accompagnate da un floppy DOS che contiene + i programmi usati per configurare la scheda. In ogni caso, + dovresti fare riferimento alla documentazione che dovrebbe + accompagnare il dispositivo. Questo comporterà un ovvio + riavvio del computer, quindi avrai bisogno di riavviare la + procedura di installazione di FreeBSD quando avrai configurato la + scheda. + + + + Quando tutti i conflitti sono stati risolti apparirá + sulla schermata una cosa simile alla . + +
+ Configurazione dei Driver Senza Conflitti + + + + + + +
+ + Come puoi vedere, la lista dei driver attivi è ora molto + ridotta, dove sono elencati solamente i driver per l'hardware + realmente esistente. + + Adesso puoi salvare questi cambiamenti, e passare alla prossima + fase di installazione. Premi Q per chiudere + l'interfaccia di configurazione dei dispositivi. Ti apparirà + questo messaggio: + + Save these parameters before exiting? ([Y]es/[N]o/[C]ancel) + + Rispondi Y per salvare i parametri in memoria + (che saranno salvati sul disco se concludi l'installazione) e per + avviare la fase di probe. Dopo che il risultato del probe viene + visualizzato su testo in bianco e nero verrà avviato + sysinstall che visualizzerà il + suo menù principale (). + +
+ Menù Principale di Sysinstall + + + + + + +
+
+
+
+ + + Rivedere i Risultati del Probe dei Dispositivi + + Le ultime cento righe che sono state visualizzate sullo + schermo sono memorizzate e possono essere riviste. + + Per rivedere il buffer, premi Scroll Lock. + Ti permetterà di scorrere nel video. Puoi usare i tasti freccia, + oppure PageUp e PageDown + per vedere i risultati. Premi di nuovo Scroll Lock + per fermare lo scrolling. + + Usa questa tecnica per rivedere i messaggi che sono stati + visualizzati quando il kernel ha effettuato il probe dei dispositivi. + Vedrai del testo simile alla , + anche se questo potrebbe essere diverso a seconda dei dispositivi + che hai nel tuo computer. + +
+ Risultati Tipo del Probe dei Dispositivi + + avail memory = 253050880 (247120K bytes) +Preloaded elf kernel "kernel" at 0xc0817000. +Preloaded mfs_root "/mfsroot" at 0xc0817084. +md0: Preloaded image </mfsroot> 4423680 bytes at 0xc03ddcd4 + +md1: Malloc disk +Using $PIR table, 4 entries at 0xc00fde60 +npx0: <math processor> on motherboard +npx0: INT 16 interface +pcib0: <Host to PCI bridge> on motherboard +pci0: <PCI bus> on pcib0 +pcib1:<VIA 82C598MVP (Apollo MVP3) PCI-PCI (AGP) bridge> at device 1.0 on pci0 +pci1: <PCI bus> on pcib1 +pci1: <Matrox MGA G200 AGP graphics accelerator> at 0.0 irq 11 +isab0: <VIA 82C586 PCI-ISA bridge> at device 7.0 on pci0 +isa0: <iSA bus> on isab0 +atapci0: <VIA 82C586 ATA33 controller> port 0xe000-0xe00f at device 7.1 on pci0 +ata0: at 0x1f0 irq 14 on atapci0 +ata1: at 0x170 irq 15 on atapci0 +uhci0 <VIA 83C572 USB controller> port 0xe400-0xe41f irq 10 at device 7.2 on pci +0 +usb0: <VIA 83572 USB controller> on uhci0 +usb0: USB revision 1.0 +uhub0: VIA UHCI root hub, class 9/0, rev 1.00/1.00, addr1 +uhub0: 2 ports with 2 removable, self powered +pci0: <unknown card> (vendor=0x1106, dev=0x3040) at 7.3 +dc0: <ADMtek AN985 10/100BaseTX> port 0xe800-0xe8ff mem 0xdb000000-0xeb0003ff ir +q 11 at device 8.0 on pci0 +dc0: Ethernet address: 00:04:5a:74:6b:b5 +miibus0: <MII bus> on dc0 +ukphy0: <Generic IEEE 802.3u media interface> on miibus0 +ukphy0: 10baseT, 10baseT-FDX, 100baseTX, 100baseTX-FDX, auto +ed0: <NE2000 PCI Ethernet (RealTek 8029)> port 0xec00-0xec1f irq 9 at device 10. +0 on pci0 +ed0 address 52:54:05:de:73:1b, type NE2000 (16 bit) +isa0: too many dependant configs (8) +isa0: unexpected small tag 14 +orm0: <Option ROM> at iomem 0xc0000-0xc7fff on isa0 +fdc0: <NEC 72065B or clone> at port 0x3f0-0x3f5,0x3f7 irq 6 drq2 on isa0 +fdc0: FIFO enabled, 8 bytes threshold +fd0: <1440-KB 3.5" drive> on fdc0 drive 0 +atkbdc0: <Keyboard controller (i8042)> at port 0x60,0x64 on isa0 +atkbd0: <AT Keyboard> flags 0x1 irq1 on atkbdc0 +kbd0 at atkbd0 +psm0: <PS/2 Mouse> irq 12 on atkbdc0 +psm0: model Generic PS/@ mouse, device ID 0 +vga0: <Generic ISA VGA> at port 0x3c0-0x3df iomem 0xa0000-0xbffff on isa0 +sc0: <System console> at flags 0x100 on isa0 +sc0: VGA <16 virtual consoles, flags=0x300> +sio0 at port 0x3f8-0x3ff irq 4 flags 0x10 on isa0 +sio0: type 16550A +sio1 at port 0x2f8-0x2ff irq 3 on isa0 +sio1: type 16550A +ppc0: <Parallel port> at port 0x378-0x37f irq 7 on isa0 +pppc0: SMC-like chipset (ECP/EPP/PS2/NIBBLE) in COMPATIBLE mode +ppc0: FIFO with 16/16/15 bytes threshold +plip0: <PLIP network interface> on ppbus0 +ad0: 8063MB <IBM-DHEA-38451> [16383/16/63] at ata0-master UDMA33 +acd0: CD-RW <LITE-ON LTR-1210B> at ata1-slave PIO4 +Mounting root from ufs:/dev/md0c +/stand/sysinstall running as init on vty0 +
+ + Analizza attentamente i risultati del probe per assicurarti che + FreeBSD ha trovato tutti i dispositivi che ti aspetti. Se non è + stato trovato un dispositivo, allora questo non sarà in elenco. + Se il driver del dispositivo richiede la configurazione di IRQ e + indirizzi di porta allora assicurati di averli inseriti + correttamente. + + Se hai la necessità di modificare dei settaggi + per il probe dei dispositivi indicati nell'UserConfig, esci dal + programma sysinstall e ricomincia da capo. + Questo è anche un modo per prendere confidenza con il processo. + +
+ Selezionare l'Uscita di Sysinstall + + + + + + +
+ + Usa i tasti freccia per selezionare + Exit Install dal menù principale + di installazione. Ti apparirà il seguente messaggio: + + User Confirmation Requested + Are you sure you wish to exit? The system will reboot + (be sure to remove any floppies from the drives). + + [ Yes ] No + + Il programma d'installazione partirà nuovamente se il CDROM + è ancora nel driver ed è selezionata &gui.yes;. + + Se hai avviato da floppy sarà necessario rimuovere il + floppy mfsroot.flp e mettere + kern.flp prima di riavviare. +
+
+ + + Introduzione a Sysinstall + + L'utility sysinstall è + l'applicazione di installazione fornita dal FreeBSD Project. È + basata sulla console ed è suddivisa in diversi menù e + schermate che puoi usare per configurare e controllare il processo di + installazione. + + Il sistema a menù di sysinstall + è governabile tramite i tasti freccia, Invio, + Spazio, e altri tasti. Una descrizione dettagliata + di questi tasti e ciò che essi fanno sono contenuti nel + documento sull'uso di sysinstall. + + Per vedere queste informazioni, assicurati che sia evidenziata + l'entry Usage e che sia selezionato il + bottone [Select], come mostrato in + , quindi premi + Invio. + + In questo modo verranno visualizzate le istruzioni per usare il + sistema a menù. Premi Invio per ritornare al + menù principale. + +
+ Come Selezionare Usage dal Menù Principale di + Sysinstall + + + + + + +
+ + + Come Selezionare il Menù della Documentazione + + Dal menù principale, seleziona con i tasti freccia + Doc e premi Invio. + +
+ Come Selezionare il Menù della Documentazione + + + + + + +
+ + Verrà mostrato il menù della documentazione. + +
+ Menù della Documentazione di Sysinstall + + + + + + +
+ + È importante leggere la documentazione. + + Per visualizzare un documento, selezionalo con i tasti freccia e + premi Invio. Quando hai finito di leggere il + documento, premi Invio per ritornare al menù + della documentazione. + + Per ritornare al Menù di Installazione Principale, + seleziona Exit con i tasti freccia e + premi Invio. +
+ + + Come Selezionare il Menù Tastiera + + Per cambiare la mappatura della tastiera, usa i tasti freccia per + selezionare Keymap dal menù e premi + Invio. Questo è richiesto solo se stati usando + una tastiera non-standard o una tastiera non americana. + +
+ Menù Principale di Sysinstall + + + + + + +
+ + Una diversa mappatura della tastiera può essere selezionata + nel menù usando i tasti freccia e premendo + Spazio. Premi di nuovo Spazio + per deselezionare la tua scelta. Quando hai finito, scegli &gui.ok; + usando i tasti freccia e premi Invio. + + Nel successivo screen-shot ne viene mostrata una lista parziale. + Se selezioni &gui.cancel; premendo Tab userai la + mappatura di default e ritornerai al Menù dell'Installazione + Principale. + +
+ Menù della Mappatura della Tastiera di Sysinstall + + + + + + +
+
+ + + Schermata delle Opzioni di Installazione + + Seleziona Options e premi + Invio. + +
+ Menù Principale di Sysinstall + + + + + + +
+ +
+ Opzioni di Sysinstall + + + + + + +
+ + I valori di default sono adeguati per la maggior parte degli utenti + e solitamente non necessitano modifiche. Il nome della release + varierà a seconda della versione che si sta installando. + + La descrizione dell'elemento selezionato apparirà illuminato + in blu in fondo alla schermata. Nota che una di queste opzioni + è Use Defaults per resettare + tutti i valori ai rispettivi valori di default. + + Premi F1 per leggere la schermata di aiuto + delle varie opzioni. + + Premendo Q ritornerai al Menù di + Installazione Principale. +
+ + + Iniziare una Installazione Standard + + L'installazione Standard è + raccomandata per i novizi &unix; o di FreeBSD. Usa i tasti freccia + per selezionare Standard quindi premi + Invio per cominciare l'installazione. + +
+ Iniziare l'Installazione Standard + + + + + + +
+
+
+ + + Allocazione dello Spazio su Disco + + Prima di tutto devi allocare dello spazio su disco per FreeBSD, ed + etichettare quello spazio in modo tale che + sysinstall possa utilizzarlo. Per fare questo + devi conoscere come FreeBSD si aspetta di trovare le informazioni sul + disco. + + + Numerazione dei Dispositivi nel BIOS + + Prima di installare e configurare FreeBSD sul tuo sistema, + c'è una cosa importante che devi sapere, specialmente se hai + più dischi. + + DOS + + Microsoft Windows + + In un PC con un sistema operativo dipendente dal BIOS come &ms-dos; + o µsoft.windows;, il BIOS è in grado di ricavare il + corretto ordine dei dischi, e il sistema operativo concorda con un + eventuale cambiamento. Questo consente all'utente di effettuare il boot + da un disco diverso dal master primario. Questo è + conveniente soprattutto per alcuni utenti che hanno convenuto che il + modo più semplice e conveniente per mantenere un sistema + di backup è di comperare un secondo disco identico al primo, + e effettuare consuete copie del primo disco sul secondo usando + Ghost o + XCOPY. Quindi, se il primo disco fa fiasco, + è sotto le minacce di un virus, o è scarabocchiato da + un'imperfezione del sistema operativo stesso, può essere + facilmente recuperato istruendo il BIOS a swappare logicamente i due + dischi. È come cambiare i cavi sui dischi, ma senza dover + aprire il case. + + SCSI + + BIOS + + I sistemi più costosi con controller SCSI spesso includono + delle estensioni del BIOS che consentono di riordinare i dischi SCSI + in modo simile a quanto sopra esposto per un massimo di sette + dispositivi. + + Un utente che è abituato ad usare queste caratteristiche + può rimanere sorpreso quando vede che i risultati con FreeBSD + non sono quelli che si aspettava. FreeBSD non usa il BIOS, e non sa + nulla riguardo alla mappatura logica dei dispositivi del + BIOS. Questo può portare a delle situazioni che + lasciano perplessi, in particolar modo quando i dischi hanno + un'identica geometria fisica, e sono dei clone di un altro disco. + + Quando si ha a che fare con FreeBSD, ripristinare sempre il BIOS + alla numerazione naturale prima di installare FreeBSD, e lasciarla in + quel modo. Se hai bisogno di scambiare i dispositivi, fallo, ma fallo + fisicamente, aprendo il case e cambiando i cavi e jumper in modo + opportuno. + + + Un esempio di un'avventura insolita riguardo i File di Bill e + Fred: + + Bill distrugge una vecchia box Wintel per fare una box FreeBSD per + Fred. Bill installa un solo disco SCSI come l'unità zero + SCSI ed installa FreeBSD su di esso. + + Fred inizia ad usare il sistema, ma dopo alcuni giorni nota che + il vecchio disco SCSI riporta numerosi errori e riferisce questo fatto + a Bill. + + Dopo un pò, Bill decide di risolvere la situazione, + così prende un disco SCSI identico nella stanza + dell'archivio di dischi. Una scansione iniziale + indica che il disco funziona bene, dunque Bill installa questo disco + come la quarta unità SCSI e crea una copia dell'immagine del + disco zero nel disco quattro. Ora che il nuovo disco è + installato e funziona bene, Bill decide che è una buona idea + iniziare ad usarlo, quindi usa le funzionalità nel BIOS SCSI + per riordinare i dischi in modo tale che il sistema effettui il boot + dal disco quattro. FreeBSD viene avviato e funziona in modo + corretto. + + Fred continua il suo lavoro per parecchi giorni, quando Bill e + Fred decidono che è ora di una nuova avventura — tempo + di aggiornare ad una nuova versione di FreeBSD. Bill rimuove + l'unità SCSI zero perchè era un pò fiacca e la + sostituisce con un'altra unità disco identica prendendola + dall'archivio. Bill quindi installa la nuova versione + di FreeBSD nella nuova unità SCSI zero usando i floppy FTP di + Internet di Fred. L'installazione ha successo. + + Fred usa la nuova versione di FreeBSD per alcuni giorni, e si + convince che è sufficientemente buona per usarla nel + dipartimento di ingegneria. È ora di copiare tutto il suo + lavoro della vecchia versione. Fred monta la quarta unità SCSI + (l'ultima copia della vecchia versione di FreeBSD). Fred è + costernato dal fatto che nulla del suo precedente lavoro è + presente nella quarta unità SCSI. + + Dove sono andati i dati? + + Quando Bill ha fatto una copia dell'immagine dell'unità + SCSI zero di origine sulla quarta unità SCSI, la quarta + unità divenne un clone. Quando Bill ha + riordinato il BIOS SCSI affinchè si poteva effettuare il boot + dalla quarta unità SCSI, ha solo ingannato se stesso. + FreeBSD stava ancora girando sull'unità SCSI zero. + Questo tipo di modifica al BIOS farà in modo che tutto il + codice di boot e del loader sia prelevato dal dispositivo indicato + nel BIOS, ma quando i driver del kernel di FreeBSD prendono il + controllo, la numerazione dei dispositivi del BIOS sarà + ignorata, e FreeBSD considererà la numerazione standard + dei dispositivi. Nel nostro esempio, il sistema ha continuato + ad operare sull'unità SCSI zero originale, e tutti i dati + di Fred erano lì, e non sulla quarta unità SCSI. + Il fatto che il sistema sembrava in esecuzione sulla quarta + unità SCSI era semplicemente un artificio delle aspettative + umane. + + Siamo contenti di dire che nessun dato è stato cancellato + o artefatto dalla scoperta di questo fenomeno. L'unità zero + SCSI utilizzata in precedenza è stata recuperata dalla + pila di hard disk, ed è stato recuperato tutto il lavoro + di Fred, (e ora Bill sa che puè contare anche sull'unità + zero). + + Sebbene siano stati utilizzati dispositivi SCSI in questo esempio, + lo stesso concetto si applica ai dispositivi IDE. + + + + + Come Creare le Slice con FDisk + + + Tutte le modifiche che fai ora non saranno scritte su disco. + Se pensi di aver fatto un errore e vuoi ricominciare dall'inizio + puoi usare il menù di sysinstall + per uscire e tentare un'altra volta o premere il tasto + U per usare l'opzione + Undo. Se sei confuso e non riesci + a capire come uscire dall'applicazione puoi sempre riavviare il + computer. + + + Dopo aver scelto un'installazione standard in + sysinstall ti verrà mostrato + questo messaggio: + + Message + In the next menu, you will need to set up a DOS-style ("fdisk") + partitioning scheme for your hard disk. If you simply wish to devote + all disk space to FreeBSD (overwriting anything else that might be on + the disk(s) selected) then use the (A)ll command to select the default + partitioning scheme followed by a (Q)uit. If you wish to allocate only + free space to FreeBSD, move to a partition marked "unused" and use the + (C)reate command. + [ OK ] + + [ Press enter or space ] + + Premi Invio come segnalato. Ti verrà + mostrato un elenco di tutti gli hard disk che il kernel + ha trovato quando ha effettuato il probe dei dispositivi. + La mostra un esempio con un + sistema con due dischi IDE. Questi sono chiamati + ad0 e ad2. + +
+ Come Selezionare il Dispositivo per FDisk + + + + + + +
+ + Ti potresti chiedere perchè ad1 + non è elencato nella lista. Perchè è stato + omesso? + + Considera ciò che succederebbe se hai due hard disk IDE, + uno come master sul primo controller IDE, ed uno come master sul + secondo controller IDE. Se FreeBSD li enumera come li trova, + allora saranno ad0 e + ad1. + + Ma se vuoi aggiungere un terzo hard disk, come dispositivo + slave sul primo controller IDE, allora questo sarà + ad1, ed il precedente + ad1 diventerà + ad2. Poichè i nome dei dispositivi + (come ad1s1a) sono usati per determinare i + filesystem, potresti improvvisamente scoprire che alcuni dei tuoi + filesystem non appaiono più correttamente, e avrai + necesità di modificare la tua configurazione di FreeBSD. + + Per aggirare questo problema, il kernel può essere + configurato per denominare i dischi IDE in base alla loro posizione, + e non in base all'ordine di rilevamento degli stessi. Con questo + schema il disco master sul secondo controller IDE sarà + sempre ad2, + anche se non sono presenti i dispositivi + ad0 e ad1. + + Questa configurazione è di default per il kernel di + FreeBSD, ed è per questo che il display visualizza + ad0 e ad2. + La macchina sulla quale è stato preso questo screenshot aveva + dischi IDE su entrambi i canali master dei controller IDE, e nessun + disco sui canali slave. + + Dovresti selezionare il disco sul quale vuoi installare FreeBSD, poi + premi &gui.ok;. Verrà avviato FDisk, + con una schermata simile a quella nella . + + La schermata di FDisk è divisa in + tre sezioni. + + La prima sezione, comprendente le prime due linee della schermata, + mostra i dettagli dell'hard disk selezionato, includendo il nome + di FreeBSD, la geometria del disco, e la sua capacità. + + La seconda sezione mostra le slice che sono attualmente sul disco, + dove esse cominciano e dove finiscono, quanto sono grandi, il nome + assegnato da FreeBSD, la loro descrizione ed il loro tipo. Questo + esempio mostra due piccole slice inutilizzate, che sono uno degli + artefatti degli schemi di progetto del PC. Mostra anche una grande + slice FAT, che apparirà quasi certamente come + C: in &ms-dos; / &windows;, ed una slice + estesa, che può contenere altre lettere dei dispositivi per + &ms-dos; / &windows;. + + La terza sezione mostra i comandi che sono disponibili in + FDisk. + +
+ Partizioni Tipiche in Fdisk prima delle Modifiche + + + + + + +
+ + Cosa farai ora dipende da come vuoi splittare il tuo disco. + + Se vuoi usare FreeBSD su tutto il tuo disco (cancellerai tutti + gli altri dati su questo disco quando confermerai in + sysinstall che vuoi continuare il processo di + installazione) allora premi A, che corrisponde + all'opzione Use Entire Disk. Le slice + esistenti saranno rimosse, e sostituite con una piccola area + etichettata come unused (ancora, un artefatto + della progettazione del disco del PC), e una grande slice per FreeBSD. + Fatto questo, dovresti selezionare la slice di FreeBSD che hai appena + creato usando i tasti freccia, e quindi premere S + affinchè la slice sia avviabile. La schermata avrà + un aspetto del tutto simile alla . Nota la A nella + colonna dei Flag, che indica che la slice è + active, e verrà avviata al boot. + + Se vuoi cancellare una slice esistente per fare spazio a FreeBSD + allora devi selezionare la slice con i tasti freccia, e quindi premere + D. Quindi premi C, e ti verrà + chiesto la dimensione della slice che vuoi creare. Scegli la + dimensione appropriata e premi Invio. Il valore + predefinito in questo riquadro rappresenta la dimensione massima che + la tua slice può avere, che potrebbe essere il blocco contiguo + più lungo di spazio non ancora allocato oppure l'intero + disco. + + Se hai già creato lo spazio per FreeBSD (magari usando un + tool come &partitionmagic;) allora puoi + premere C per creare una nuova slice. Di nuovo, + ti verrà chiesta la dimensione della slice che vorresti + creare. + +
+ Partizionare con Fdisk Usando l'Intero Disco + + + + + + +
+ + Quando hai finito, premi Q. Le tue modifiche + saranno salvate da sysinstall, ma non + saranno ancora applicate al disco. +
+ + + Installare il Boot Manager + + Ora hai due scelte per installare il boot manager. In generale, + potresti installare il boot manager di FreeBSD se: + + + + Hai più di un disco, ed hai installato FreeBSD su + un disco diverso dal primo. + + + + Hai installato FreeBSD accanto ad un altro sistema operativo + sullo stesso disco, e vorresti scegliere se avviare FreeBSD + o l'altro sistema operativo quando accendi il computer. + + + + Se FreeBSD è il solo sistema operativo sulla + macchina, installato sul primo hard disk, allora il boot manager + Standard sarà sufficiente. + Scegli None se stai usando un boot manager + di terze parti capace di avviare FreeBSD. + + Fai la tua scelta e premi Invio. + +
+ Il Menù di Sysinstall del Boot Manager + + + + + + +
+ + Per l'aiuto in linea, puoi premere F1, dove + troverai informazioni sui problemi che potresti incontrare quando + tenti di condividere un hard disk tra più sistemi + operativi. +
+ + + Creare una Slice per un Altro Dispositivo + + Se hai più di un dispositivo, ritornerai alla schermata + di Selezione dei Dispositivi dopo la scelta del boot manager. Se + desideri installare FreeBSD su più di un disco, a questo punto + puoi selezionare un altro disco e ripetere la fase di partizionamento + usando FDisk. + + + Se non stai installando FreeBSD sul primo dispositivo, allora + il boot manager di FreeBSD deve essere installato su entrambi i + dispositivi. + + +
+ Uscire dalla Selezione dei Dischi + + + + + + +
+ + Con Tab puoi saltare tra l'ultimo disco + selezionato, &gui.ok;, e &gui.cancel;. + + Premi Tab una volta per selezionare &gui.ok;, + quindi premi Invio per continuare + l'installazione. +
+ + + Creare una Partizione Usando + <application>Disklabel</application> + + Ora devi creare alcune partizioni all'interno di ogni slice che hai + appena creato. Ricorda che ogni partizione è etichettata da + lettere, dalla a fino alla h, e le + partizioni b, c, e + d hanno dei significati formali ai quali dovresti + attenerti. + + Certe applicazioni possono trarre beneficio da alcuni schemi di + partizioni particolari, soprattutto se le puoi collocare su più + dischi. Comunque, per la tua prima installazione di FreeBSD, non hai + bisogno di dare troppo peso a come partizionare il disco. È + più importante che installi FreeBSD ed impari ad usarlo. Puoi + sempre reinstallare FreeBSD per cambiare il tuo schema delle partizioni + quando avrai più familiarità con il sistema + operativo. + + Questo schema caratterizza quattro partizioni —una per lo + swap, e le altre tre per i filesystem. + + + Schema di Partizionamento per il Primo Disco + + + + + + + + + + Partizione + + filesystem + + Dimensione + + Descrizione + + + + + + a + + / + + 100 MB + + Questo è il filesystem root. Ogni altro filesystem + sarà montato da qualche parte sotto di esso. 100 MB + è una dimensione ragionevole per questo filesystem. + Non memorizzerai troppi dati su di esso, per un'installazione + regolare di FreeBSD ci saranno circa 40 MB di dati. Lo + spazio rimanente è per i dati temporanei, e lascia + anche una spazio di scorta nel caso in cui le versioni + future di FreeBSD dovessero richiedere più spazio + in /. + + + + b + + N/A + + 2-3 x RAM + + Lo spazio di swap del sistema è su questa + partizione. Scegliere la giusta quantità di swap + può non essere così semplice. Una buona regola + è che il tuo spazio di swap dovrebbe essere due o tre + volte maggiore della tua memoria fisica (RAM). Dovresti avere + almeno 64 MB di swap, quindi se nel tuo computer hai meno + di 32 MB di RAM allora setta lo swap a + 64 MB. Se hai più di un disco puoi mettere lo + spazio swap su ogni disco. FreeBSD userà ogni disco per + lo swap, velocizzando le azioni di swapping. In questo caso, + calcola l'ammontare totale di swap di cui necessiti + (per esempio, 128 MB), e quindi dividi questo numero per + il numero di dischi che hai (per esempio, due dischi) per + ottenere l'ammontare di spazio che dovresti settare su + ogni disco, in questo esempio, 64 MB di swap per ogni + disco. + + + + e + + /var + + 50 MB + + La directory /var contiene dei file + che variano costantemente; i file di log, e gli altri file + di amministrazione. Molti di questi file sono letti o scritti + frequentemente durante l'esecuzione giornaliera di FreeBSD. + Mettere questi file su un altro filesystem consente a FreeBSD di + ottimizzare l'accesso a questi file senza coinvolgere altri file + in altre directory che non hanno lo stesso tipo di + accesso. + + + + f + + /usr + + Il Resto del disco + + Tutti gli altri file saranno tipicamente memorizzati in + /usr e sotto le sue sotto + directory. + + + +
+ + Se installi FreeBSD su più dischi devi creare anche delle + partizioni nelle altre slice che configuri. La maniera più + facile di fare questo è creare due partizioni su ogni disco, una + per lo spazio di swap, ed una per il filesystem. + + + Schema di Partizionamento per Dischi Successivi + + + + + + + + + + Partizione + + Filesystem + + Dimensione + + Descrizione + + + + + + b + + N/A + + Guarda la descrizione + + Come già discusso, puoi dividere lo swap su ogni + disco. Anche se la partizione a è + libera, per convenzione lo spazio swap sta nella + partizione b. + + + + e + + /diskn + + Il resto del disco + + Il resto del disco è messo in una grande + partizione. Questo potrebbe essere facilmente messo sulla + partizione a, invece della partizione + e. Comunque, la convenzione dice che + la partizione a su una slice è + riservata per il filesystem root (/). + Non devi necessariamente seguire questa convenzione, ma + sysinstall lo fa, e quindi se segui + la convenzione avrai una installazione alla regola. + Puoi scegliere di montare questo filesystem dove vuoi; in questo + esempio si propone di montare i filesystem sotto le directory + /diskn, dove + n è un numero che cambia per + ogni disco. Ma puoi usare un altro schema se + preferisci. + + + +
+ + Avendo scelto il tuo schema di partizionamento lo puoi creare con + sysinstall. Vedrai questo messaggio: + + Message + Now, you need to create BSD partitions inside of the fdisk + partition(s) just created. If you have a reasonable amount of disk + space (200MB or more) and don't have any special requirements, simply + use the (A)uto command to allocate space automatically. If you have + more specific needs or just don't care for the layout chosen by + (A)uto, press F1 for more information on manual layout. + + [ OK ] + [ Press enter or space ] + + Premi Invio per avviare l'editor delle partizioni + di FreeBSD, chiamato Disklabel. + + La mostra la schermata quando + avvii Disklabel. Il display è diviso + in tre sezioni. + + Le prime linee mostrano il nome del disco sul quale stai lavorando + attualmente, e la slice che contiene le partizioni che stai creando + (a questo punto Disklabel usa il termine + Nome della Partizione piuttosto che nome della + slice). Questa schermata mostra anche la quantità di spazio + libero nella slice; cioè lo spazio che è stato allocato + per la slice, anche se ancora non è stato assegnato ad una + partizione. + + Al centro della schermata sono mostrate le partizioni che sono + state create, il nome del filesystem che ogni partizione contiene, la + loro dimensione, ed alcune opzioni attinenti alla creazione del + filesystem. + + La parte bassa dello schermo mostra le combinazioni di tasti valide + in Disklabel. + +
+ Editor di Disklabel in Sysinstall + + + + + + +
+ + Disklabel può creare + automaticamente le partizioni ed assegnare loro una dimensione di + default. Prova questa funzione premendo A. Vedrai + una schermata simile a quella mostrata in . A seconda della dimensione del disco + che stai usando, i valori di default potrebbero essere differenti. + Questo non è fatale, poichè puoi anche non accettare + i valori di default . + + + A partire da FreeBSD 4.5, il partizionamento di default + predispone alla directory /tmp una propria + partizione al posto di essere inclusa nella partizione + /. Questo evita il possibile riempimento + della partizione / con i file + temporanei. + + +
+ L'Editor Disklabel di Sysinstall con i Valori di Default + + + + + + +
+ + Se scegli di non usare le partizioni di default e desideri + sostituirle con quelle che vuoi tu, usa i tasti freccia per selezionare + la prima partizione, e premi D per cancellarla. Ripeti + questa operazione per cancellare tutte le partizioni che ritieni + opportune. + + Per creare la prima partizione (a, montata come + / — root), assicurati che sia selezionata + in cima allo schermo la slice corretta e premi C. + Apparirà una finestra di dialogo per inserire la dimensione + della nuova partizione (come mostrato nella ). Puoi immettere la dimensione + come il numero di blocchi del disco che vuoi usare, o come un numero + seguito da M per megabyte, da G + per gigabyte, da C per cilindri. + + + A partire da FreeBSD 5.X, gli utenti possono: selezionare + UFS2 (che è di default per &os; 5.1 e + superiori) usando l'opzione Custom Newfs + (Z), creare le etichette con + Auto Defaults e modificarle con l'opzione + Custom Newfs oppure aggiungendo + durante la normale fase di creazione. + Non dimenticare di aggiungere per + SoftUpDate se vuoi usare l'opzione + Custom Newfs + + +
+ Spazio per la Partizione Root + + + + + + +
+ + La grandezza di default mostrata creerà una partizione + che prende il resto della slice. Se stai usando le dimensioni di + partizioni usate nell'esempio precedente, allora cancella la figura + esistente usando Backspace, e poi digita + 64M, come è mostrato in + . Poi premi + &gui.ok;. + +
+ Modifica della Dimensione della Partizione di Root + + + + + + +
+ + Dopo aver scelto la dimensione della partizione ti verrà + chiesto se la partizione conterrà una filesystem o uno spazio + di swap. La finestra di dialogo è mostrata nella . La prima partizione + conterrà un filesystem, quindi assicurati che sia selezionato + FS e premi Invio. + +
+ Scelta del Tipo della Partizione Root + + + + + + +
+ + Alla fine, poichè stai creando un filesystem, devi dire a + Disklabel dove sarà montato il + filesystem. La finestra di dialogo è mostrata nella + . Il punto di mount del + filesystem root è /, dunque digita + /, e poi premi Invio. + +
+ Scelta del Punto di Mount della Root + + + + + + +
+ + Lo schermo sarà aggiornato e ti mostrerà la partizione + appena creata. Devi ripete questa procedura per le altre partizioni. + Quando crei la partizione di swap, non ti verrà richiesto di + inserire il punto di mount del filesystem, poichè le partizioni + di swap non sono mai montate. Quando crei l'ultima partizione, + /usr, puoi lasciare la dimensione suggerita, + per usare il rimanente spazio della slice. + + La schermata finale dell'Editor DiskLabel di FreeBSD sarà + simile alla , sebbene i valori scelti + potrebbero essere differenti. Premi Q per + finire. + +
+ L'Editor Disklabel di Sysinstall + + + + + + +
+
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+ + + Scegliere Cosa Installare + + + Scegliere il Tipo di Distribuzione + + Scegliere quale tipo di distribuzione installare dipenderà + in maggior parte dall'uso del sistema e di quanto spazio hai + disponibile. Le opzioni predefinite spaziano da installare la + configurazione più leggera possibile fino ad arrivare ad + installare ogni cosa. Quelli che sono nuovi di &unix; e/o + di FreeBSD dovrebbero quasi certamente selezionare una di queste + opzioni inscatolate. La personalizzazione di un tipo di distribuzione + è roba da utenti un pò più esperti. + + Premi F1 per avere più informazioni + sulle opzioni del tipo di distribuzione e ciò che contengono. + Quando hai finito con l'help, premendo Invio + ritornerai al Menu di Selezione della Distribuzione. + + Se desideri un'interfaccia grafica allora dovresti scegliere un + tipo di distribuzione preceduto da una X. La + configurazione del server X e la selezione di un desktop di default + deve essere fatta dopo l'installazione di &os;. Maggiori informazioni + riguardo la configurazione di un server X possono essere trovate + nel . + + La versione di default di X11 che viene installata dipende dalla + versione di FreeBSD che stai installando. Per le versioni di FreeBSD + precedenti alla 5.3, viene installato + &xfree86; 4.X. Per &os; 5.3 e + successive, viene installato di default + &xorg;. + + Se pensi di compilare un kernel custom, seleziona un'opzione che + include il codice sorgente. Per altre informazioni sul perchè + dovrebbe essere costruito un kernel custom o su come costruirlo, guarda + il . + + Ovviamente, il sistema più versatile è quello che + include tutto. Se c'è abbastanza spazio su disco, seleziona + All come mostrato nella + usando i tasti freccia e premi + Invio. Se hai qualche preoccupazione per lo spazio + di disco usa un'opzione che ti è più conveniente + per la tua situazione. Non cercare la scelta perfetta, + poichè potrai aggiungere altre distribuzioni anche dopo + l'installazione. + +
+ Scegliere le Distribuzioni + + + + + + +
+
+ + + Installare la Collezione dei Port + + Dopo aver selezionato la distribuzione desiderata, ti viene data + l'opportunità di installare la FreeBSD Port Collection. + La collezione dei port è un modo semplice e conveniente di + installare software. La collezione dei port non contiene il codice + sorgente necessario per compilare il software. Invece, è + una collezione di file che automatizza il download, la compilazione e + l'installazione delle applicazioni di terze-parti. Il + discute su come usare la collezione dei + port. + + Il programma di installazione non verifica se hai lo spazio + adeguato. Scegli questa opzione soltanto se hai uno spazio sul disco + rigido sufficiente. Per FreeBSD &rel.current;, la FreeBSD + Ports Collection occupa circa &ports.size; di spazio su disco. + Puoi assumere un valore più grande per le versioni di FreeBSD + più recenti. + + User Confirmation Requested + Would you like to install the FreeBSD ports collection? + + This will give you ready access to over &os.numports; ported software packages, + at a cost of around &ports.size; of disk space when "clean" and possibly much + more than that if a lot of the distribution tarballs are loaded + (unless you have the extra CDs from a FreeBSD CD/DVD distribution + available and can mount it on /cdrom, in which case this is far less + of a problem). + + The ports collection is a very valuable resource and well worth having + on your /usr partition, so it is advisable to say Yes to this option. + + For more information on the ports collection & the latest ports, + visit: + http://www.FreeBSD.org/ports + + [ Yes ] No + + Seleziona &gui.yes; con i tasti freccia per installare la + collezione dei port, oppure &gui.no; per saltare questa opzione. + Premi Invio per continuare. + Verrà visualizzato il menu della scelta della + distribuzione. + +
+ Conferma della Distribuzione + + + + + + +
+ + Se sei soddisfatto delle opzioni, seleziona + Exit con i tasti freccia, assicurati che + &gui.ok; sia selezionato, quindi premi Invio per + continuare. +
+
+ + + Scegli il Tuo Media di Installazione + + Se vuoi installare da CDROM o da DVD, usa i tasti freccia per + evidenziare Install from a FreeBSD CD/DVD. + Assicurati che &gui.ok; sia evidenziato, e poi premi + Invio per procedere con l'installazione. + + Per gli altri metodi di installazione, scegli l'opzione + appropriata e segui le istruzioni. + + Premi F1 per visualizzare l'help in linea sui media + di installazione. Premi Invio per tornare + al menù di selezione dei media. + +
+ Scelta del Media di Installazione + + + + + + +
+ + + Modi di Installazione via FTP + + + installazione + network + FTP + + + Ci sono tre modi di installazione via FTP che puoi scegliere: + FTP attivo, FTP passivo, o via un proxy HTTP. + + + + FTP Attivo: Install from an FTP + server + + + Questa opzione farà tutti i trasferimenti FTP usando + la modalità Attiva. Questa modalità + non funzionerà attraverso i firewall, ma funzionerà + con server FTP vecchi che non supportano la modalità + passiva. Se la tua connessione ha problemi con la modalità + passiva (il default), prova quella attiva! + + + + + FTP Passivo: Install from an FTP server through a + firewall + + + + FTP + modalità passivo + + + Questa opzione istruisce sysinstall + ad usare la modalità Passiva per tutte le + operazioni FTP. Questo consente all'utente di passare attraverso + firewall che non permettono connessioni in entrate su porte TCP + random. + + + + + FTP tramite un proxy HTTP: Install from an FTP + server through a http proxy + + + + FTP + tramite proxy HTTP + + + Questa opzione istruisce sysinstall + a usare il protocollo HTTP (come un browser web) per connettersi + a un proxy per tutte le operazioni FTP. Il proxy + tradurrà le richieste e invierà loro al server FTP. + Questo permette all'utente di passare attraverso i firewall + che non permettono FTP del tutto, ma offrono un proxy HTTP. + In questo caso, devi specificare il proxy oltre al server + FTP. + + + + + Per un proxy FTP server, dovresti di solito dare il nome del server + che realmente vuoi come parte del nome utente, seguito dal carattere + @. Il server proxy quindi raggira + il server reale. Per esempio, assumiamo che vuoi installare + da ftp.FreeBSD.org, usando il server + proxy FTP foo.example.com, in ascolto + sulla porta 1024. + + In questo caso, vai alle opzioni del menù, setta il + nome utente FTP come ftp@ftp.FreeBSD.org, e il tuo + indirizzo email come password. Come media di installazione, + specifica FTP (o FTP passivo, se il proxy lo supporta), e l'URL + ftp://foo.example.com:1234/pub/FreeBSD. + + Poichè /pub/FreeBSD da + ftp.FreeBSD.org è proxato sotto + foo.example.com, sei in grado di + installare da questa macchina (che prenderà + i file da ftp.FreeBSD.org richiesti + dall'installazione). + +
+ + + Procedere con l'Installazione + + Se lo desideri l'installazione può ora procedere. Questa + è anche l'ultima opportunità per interrompere + l'installazione per impedire cambiamenti al disco. + + User Confirmation Requested + Last Chance! Are you SURE you want to continue the installation? + + If you're running this on a disk with data you wish to save then WE + STRONGLY ENCOURAGE YOU TO MAKE PROPER BACKUPS before proceeding! + + We can take no responsibility for lost disk contents! + + [ Yes ] No + + Seleziona &gui.yes; e premi Invio per + procedere. + + Il tempo di installazione varierà a seconda della + distribuzione che hai scelto, dei media di installazione, e della + velocità del computer. Verranno visualizzati una serie di + messaggi indicanti lo stato. + + L'installazione è completa quando viene visualizzato + il seguente messaggio: + + Message + +Congratulations! You now have FreeBSD installed on your system. + +We will now move on to the final configuration questions. +For any option you do not wish to configure, simply select No. + +If you wish to re-enter this utility after the system is up, you may +do so by typing: /stand/sysinstall . + + [ OK ] + + [ Press enter to continue ] + + Premi Invio per procedere con la configurazione + post-installazione. + + Seleziona &gui.no; e premi Invio per interrompere + l'installazione in modo tale che nessuna modifica venga effettuata sul tuo + sistema. Apparirà il seguente messaggio + + Message +Installation complete with some errors. You may wish to scroll +through the debugging messages on VTY1 with the scroll-lock feature. +You can also choose "No" at the next prompt and go back into the +installation menus to retry whichever operations have failed. + + [ OK ] + + Questo messaggio viene visualizzato quando non installi nulla. + Premi Invio per ritornare al menù di + installazione principale per uscire dall'installazione. + + + + Post-installazione + + Dopo una corretta installazione segue la configurazione di varie + opzioni. Un'opzione può essere configurata rientrando nelle + opzioni di configurazione prima dell'avvio del nuovo sistema + FreeBSD o dopo l'installazione usando sysinstall + (/stand/sysinstall nelle versioni di &os; prima + della 5.2) e selezionando Configure. + + + Configurazione del Dispositivo di Rete + + Se hai configurato precedentemente PPP per l'installazione FTP, + questa schermata non sarà visualizzata ora ma puoi configurarlo + più avanti come descritto sotto. + + Per informazioni dettagliate riguardo alla LAN e alla configurazione + di FreeBSD come gateway/router fai riferimento al capitolo + Networking Avanzato. + + User Confirmation Requested + Would you like to configure any Ethernet or SLIP/PPP network devices? + + [ Yes ] No + + Per configurare un dispositivo di rete, seleziona &gui.yes; e + premi Invio. Altrimenti, seleziona &gui.no; + per continuare. + +
+ Selezione del Dispositivo Ethernet + + + + + + +
+ + Seleziona con i tasti freccia l'interfaccia che deve essere + configurata e premi Invio. + + User Confirmation Requested + Do you want to try IPv6 configuration of the interface? + + Yes [ No ] + + In questa LAN privata, il corrente protocollo di Internet + (IPv4) era già sufficiente e è + stato selezionato &gui.no; con i tasti freccia ed è stato premuto + Invio. + + Se sei connesso ad una rete IPv6 già + esistente con un server RA, puoi selezionare + &gui.yes; e premere Invio. Lo scan dei server RA + impiegherà un pò di secondi. + + User Confirmation Requested + Do you want to try DHCP configuration of the interface? + + Yes [ No ] + + Se il DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol) non è usato + seleziona &gui.no; con i tasti freccia e premi + Invio. + + Selezionando &gui.yes; si avvierà + dhclient, e se tutto va bene, setterà + in automatico le informazioni sulla configurazione della rete. + Fai riferimento alla per altre + informazioni. + + La seguente schermata di configurazione della rete mostra la + configurazione di un dispositivo Ethernet per un sistema + che funzionerà da gateway per una LAN. + +
+ Settare la Configurazione di Rete per ed0 + + + + + + +
+ + Usa il Tab per selezionare i campi e riempili + con le giuste informazioni: + + + + Host + + + Il nome host assoluto, come + k6-2.example.com in questo + caso. + + + + + Domain + + + Il nome del dominio nel quale si trova la tua macchina, come + example.com in questo + caso. + + + + + IPv4 Gateway + + + L'indirizzo IP dell'host che inoltra i pacchetti verso + destinazioni non locali. Devi settarlo se la tua macchina + è un nodo di una rete. + Lascia questo campo vuoto se la + macchina è il gateway di Internet per la rete. Il + gateway IPv4 è anche conosciuto come il gateway di + default o l'instradamento di default. + + + + + Name server + + + L'indirizzo IP del tuo server DNS locale. Su questa lan + privata non c'è un server DNS locale quindi è + stato usato l'indirizzo IP del server DNS del provider + (208.163.10.2). + + + + + IPv4 address + + + L'indirizzo IP in uso su questa interfaccia è + 192.168.0.1 + + + + + Netmask + + + Il blocco di indirizzi in uso per questa lan è un + blocco di classe C (192.168.0.0 - + 192.168.255.255). + La netmask di default per una rete di classe C è + (255.255.255.0). + + + + + Extra options to ifconfig + + + Altre opzioni di ifconfig per l'interfaccia + di rete che potresti voler aggiungere. In questo caso + nessuna. + + + + + Usa il Tab per selezionare &gui.ok; + quando hai finito e poi premi Invio. + + + User Confirmation Requested + Would you like to Bring Up the ed0 interface right now? + + [ Yes ] No + + Selezionando &gui.yes; e premendo Invio + si porterà la macchina all'interno della rete pronta per l'uso. + Comunque, questo non è fondamentale durante l'installazione, + poichè la macchina deve essere riavviata. +
+ + + Configurare Il Gateway + + User Confirmation Requested + Do you want this machine to function as a network gateway? + + [ Yes ] No + + Se la macchina dovrà essere utilizzata come gateway per una + LAN inoltrando pacchetti tra altre macchine allora seleziona + &gui.yes; e premi Invio. Se la macchina è un + nodo di una rete allora seleziona &gui.no; e premi + Invio per continuare. + + + + Configurare I Servizi di Internet + + User Confirmation Requested +Do you want to configure inetd and the network services that it provides? + + Yes [ No ] + + Se selezioni &gui.no;, diversi servizi tipo + telnetd non saranno avviati. Questo + significa che gli utenti remoti non saranno in grado di + fare una sessione telnet su questa + macchina. Gli utenti locali saranno tuttavia in grado di + accedere alla macchina con telnet. + + Questi servizi possono essere avviati dopo l'installazione + editando /etc/inetd.conf con l'editor di testo che + preferisci. Leggi la per + più informazioni. + + Seleziona &gui.yes; se desideri configurare questi servizi durante + l'installazione. Ti verrà proposta un'ulteriore + conferma: + + User Confirmation Requested +The Internet Super Server (inetd) allows a number of simple Internet +services to be enabled, including finger, ftp and telnetd. Enabling +these services may increase risk of security problems by increasing +the exposure of your system. + +With this in mind, do you wish to enable inetd? + + [ Yes ] No + + Seleziona &gui.yes; per continuare. + + User Confirmation Requested +inetd(8) relies on its configuration file, /etc/inetd.conf, to determine +which of its Internet services will be available. The default FreeBSD +inetd.conf(5) leaves all services disabled by default, so they must be +specifically enabled in the configuration file before they will +function, even once inetd(8) is enabled. Note that services for +IPv6 must be separately enabled from IPv4 services. + +Select [Yes] now to invoke an editor on /etc/inetd.conf, or [No] to +use the current settings. + + [ Yes ] No + + Scegliendo &gui.yes; ti sarà consentito aggiungere + servizi eliminando # all'inizio delle relative + linee. + +
+ Editare <filename>inetd.conf</filename> + + + + + + +
+ + Dopo che hai aggiunto i servizi desiderati, premendo + Esc ti verrà mostrato un menù che + ti consente di uscire salvando i cambiamenti che hai + apportato. +
+ + + FTP Anonimo + + + FTP + anonimo + + + User Confirmation Requested + Do you want to have anonymous FTP access to this machine? + + Yes [ No ] + + + Negare l'FTP Anonimo + + Selezionando &gui.no; e premendo Invio + consentirai a chi ha un account con password di usare l'FTP + per accedere alla macchina. + + + + Consentire l'FTP anonimo + + Chiunque può accedere alla tua macchina se + permetti connessioni FTP anonime. Dovrebbero essere considerate + alcune implicazioni di sicurezza prima di abilitare questa opzione. + Per altre informazioni sulla sicurezza guarda il + . + + Per consentire l'FTP anonimo, usa i tasti freccia e seleziona + &gui.yes; e premi Invio. + Ti verrà visualizzato il seguente messaggio: + +
+ Configurazione FTP Anonima di default + + + + + + +
+ + Premendo F1 visualizzerai l'help in linea: + + This screen allows you to configure the anonymous FTP user. + +The following configuration values are editable: + +UID: The user ID you wish to assign to the anonymous FTP user. + All files uploaded will be owned by this ID. + +Group: Which group you wish the anonymous FTP user to be in. + +Comment: String describing this user in /etc/passwd + + +FTP Root Directory: + + Where files available for anonymous FTP will be kept. + +Upload subdirectory: + + Where files uploaded by anonymous FTP users will go. + + Di default la directory root dell'ftp sarà + /var. Se prevedi che lo spazio FTP non sia + sufficiente, potresti usare la directory /usr + settando la directory root dell'FTP a + /usr/ftp. + + Quando sei soddisfatto delle modifiche, premi + Invio per continuare. + + User Confirmation Requested + Create a welcome message file for anonymous FTP users? + + [ Yes ] No + + Se selezioni &gui.yes; e premi Invio, + verrà avviato un editor che ti permetterà di + modificare il messaggio di benvenuto. + +
+ Editare il Messaggio di Benvenuto dell'FTP + + + + + + +
+ + L'editor è ee. + Usa le istruzioni per cambiare il messaggio oppure cambia + il messaggio più tardi usando un editor di testo a tua scelta. + Nota il nome/locazione del file in fondo alla schermata + dell'editor. + + Premendo Esc un menù pop-up ti + sceglierà di default + a) leave editor. + Premi Invio per uscire e continuare. Premi + di nuovo Invio per salvare gli eventuali + cambiamenti. +
+
+ + + Configurare NFS (Network File System) + + NFS (Network File System) consente la condivisione di file + attraverso una rete. Una macchina può essere configurata come + server, client, o entrambi. Fai riferimento alla + per altre informazioni. + + + Server NFS + + User Confirmation Requested + Do you want to configure this machine as an NFS server? + + Yes [ No ] + + Se non c'è bisogno di un server NFS, seleziona &gui.no; + e premi Invio. + + Se scegli &gui.yes;, ti apparirà un messaggio che dice che + il file exports deve essere creato. + + Message +Operating as an NFS server means that you must first configure an +/etc/exports file to indicate which hosts are allowed certain kinds of +access to your local filesystems. +Press [Enter] now to invoke an editor on /etc/exports + [ OK ] + + Premi Invio per continuare. Verrà + avviato un editor di testo al fine di creare ed editare il file + exports. + +
+ Editare <filename>exports</filename> + + + + + + +
+ + Usa le istruzione per aggiungere i filesystem che desideri + esportare oppure fallo dopo l'installazione con il tuo editor + preferito. Nota il nome/locazione del file in fondo alla schermata + dell'editor. + + Premi Invio e ti verrà mostrato un + menù con selezionato + a) leave editor. Premi + Invio per uscire e continuare. +
+ + + Client NFS + + Il client NFS consente alla tua macchina di accedere ai server + NFS. + + User Confirmation Requested + Do you want to configure this machine as an NFS client? + + Yes [ No ] + + Con i tasti freccia, seleziona &gui.yes; o &gui.no; come + desiderato e premi Invio. + +
+ + + Profilo della Sicurezza + + Un profilo della sicurezza è un insieme + di opzioni di configurazione che tentano di raggiungere il desiderato + rapporto sicurezza/convenienza abilitando o disabilitando certi + programmi e settaggi. Con il profilo di sicurezza più severo, + pochi programmi saranno abilitati di default. Questo è + uno dei principi basi per la sicurezza: non mandare in esecuzione nulla + se non quello che usi. + + Per cortesia nota che il profilo di sicurezza è + giusto una configurazione di default. Tutti i programmi possono + essere abilitati o disabilitati dopo che hai installato FreeBSD + modificando o aggiungendo le appropriate linee in + /etc/rc.conf. Per altre informazioni, + consulta la magina man &man.rc.conf.5;. + + La seguente tabella descrive la configurazione di ogni profilo di + sicurezza. Le colonne sono i profili di sicurezza che puoi scegliere, + e le righe sono i programmi o le caratteristiche che il rispettivo + profilo abilita o disabilita. + + + Profili di sicurezza disponibili + + + + + + + Extreme + + Moderate + + + + + + &man.sendmail.8; + + NO + + SI + + + + &man.sshd.8; + + NO + + SI + + + + &man.portmap.8; + + NO + + FORSE + + Il portmapper è abilitato se la macchina è + stata configurata in precedenza come un client o server + NFS. + + + + + + NFS server + + NO + + SI + + + + &man.securelevel.8; + + YES + + Se hai scelto un profilo di sicurezza che regola + il securelevel a Extreme o + High, devi essere consapevole delle + implicazioni. Per favore leggi prima la pagina man + &man.init.8; e poni particolare attenzione al significato + dei livelli di sicurezza, o potresti incontrare grossi + problemi in seguito! + + + + NO + + + +
+ + User Confirmation Requested + Do you want to select a default security profile for this host (select + No for "medium" security)? + + [ Yes ] No + + Selezionando &gui.no; e premendo Invio setterai + il profilo di sicurezza su medio. + + Selezionando &gui.yes; e premendo Invio ti + sarà consentito selezionare un diverso profilo di + sicurezza. + +
+ Opzioni del Profilo di Sicurezza + + + + + + +
+ + Premi F1 per visualizzare l'help in linea. + Premi Invio per ritornare al menù di + selezione. + + Usa i tasti freccia per scegliere Medium + a meno di essere sicuro che necessiti di un altro livello di sicurezza. + Con &gui.ok; selezionato, premi Invio. + + Verrà visualizzato un messaggio di conferma a seconda del + settaggio di sicurezza che hai scelto. + + Message + +Moderate security settings have been selected. + +Sendmail and SSHd have been enabled, securelevels are +disabled, and NFS server setting have been left intact. +PLEASE NOTE that this still does not save you from having +to properly secure your system in other ways or exercise +due diligence in your administration, this simply picks +a standard set of out-of-box defaults to start with. + +To change any of these settings later, edit /etc/rc.conf + + [OK] + + Message + +Extreme security settings have been selected. + +Sendmail, SSHd, and NFS services have been disabled, and +securelevels have been enabled. +PLEASE NOTE that this still does not save you from having +to properly secure your system in other ways or exercise +due diligence in your administration, this simply picks +a more secure set of out-of-box defaults to start with. + +To change any of these settings later, edit /etc/rc.conf + + [OK] + + Premi Invio per continuare con la + post-installazione. + + + Il profilo di sicurezza non è una soluzione miracolosa! + Anche se usi il settaggio estremo, devi stare al passo con i problemi + di sicurezza leggendo la mailing lista appropriata + (), usando ottime password e + frasi-password, e attenendosi alle comuni prassi di sicurezza. + Qui semplicemente setti il desiderato rapporto sicurezza/convenienza + della macchina. + +
+ + + Settaggio della Console di Sistema + + Ci sono parecchie opzioni disponibili per personalizzare la + console di sistema. + + User Confirmation Requested + Would you like to customize your system console settings? + + [ Yes ] No + + Per vedere e configurare le opzioni, seleziona &gui.yes; e premi + Invio. + +
+ Opzioni di Configurazione della Console di Sistema + + + + + + +
+ + Un'opzione comunemente usata è lo screen saver. Usa + i tasti freccia per selezionare Saver e + premi Invio. + + +
+ Opzioni dello Screen Saver + + + + + + +
+ + Scegli lo screen saver che desideri usando i tasti freccia + e quindi premi Invio. Verrà mostrato il + menù di Configurazione della Console di Sistema. + + Il tempo di inattesa di default è di 300 secondi. + Per modificare l'intervallo di tempo, + seleziona Saver di nuovo. + Nel menù delle opzioni dello Screen Saver, seleziona + Timeout usando i tasti freccia e premi + Invio. Verrà mostrato un menù: + +
+ Timeout dello Screen Saver + + + + + + +
+ + Puoi cambiare il valore, quindi seleziona &gui.ok; e + premi Invio per ritornare al menù di + Configurazione della Console di Sistema. + +
+ Uscire dalla Configurazione della Console di Sistema + + + + + + +
+ + Selezionando Exit e premendo + Invio continuerai con le configurazioni + post-installazione. +
+ + + Regolazione della Zona di Fuso Orario + + Il settaggio della zona di fuso orario per la tua macchina ti + consentirà di correggere automaticamente i cambiamenti + di tempo regionali e di realizzare altre funzioni relative + al fuso orario. + + L'esempio mostrato è per una macchina situata nella zona + di fuso orario orientale degli stati Uniti. La tua selezione + dipenderà dalla tua locazione geografica. + + User Confirmation Requested + Would you like to set this machine's time zone now? + + [ Yes ] No + + Seleziona &gui.yes; e premi Invio per settare la + zona di fuso orario. + + User Confirmation Requested + Is this machine's CMOS clock set to UTC? If it is set to local time + or you don't know, please choose NO here! + + Yes [ No ] + + Seleziona &gui.yes; o &gui.no; a seconda di come è + configurato l'orologio della macchina e poi premi + Invio. + +
+ Selezione della tua Regione + + + + + + +
+ + La regione appropriata viene selezionata usando i tasti freccia + e quindi premendo Invio. + +
+ Selezione della tua Nazione + + + + + + +
+ + Scegli la nazione appropriata usando i tasti freccia e premi + Invio. + +
+ Selezione della Tua Zona di Fuso Orario + + + + + + +
+ + La zona di fuso orario appropriata viene selezionata usando i tasti + freccia e premendo Invio. + + Confirmation + Does the abbreviation 'EDT' look reasonable? + + [ Yes ] No + + Viene richiesta una conferma per l'abbreviazione per la zona di fuso + orario. Se va bene, premi Invio per continuare con + la configurazione post-installazione. +
+ + + Compatibilità Linux + + User Confirmation Requested + Would you like to enable Linux binary compatibility? + + [ Yes ] No + + Selezionando &gui.yes; e premendo Invio, + potrai eseguire applicazioni Linux su FreeBSD. Verranno installati + i package per la compatibilità Linux. + + Se stai facendo l'installazione via FTP, la macchina + necessiterà di collegarsi a Internet. A volte il sito remoto + non ha tutte le distribuzioni così come la compatibilità + Linux binaria. Puoi sempre installarlo più tardi. + + + + Configurazione del Mouse + + Questa opzione ti consentirà di tagliare ed incollare il + testo nella console e nei programmi utenti con un mouse a 3 pulsanti. + Se usi un mouse a 2 pulsanti, fai riferimento alla pagina man, + &man.moused.8;, dopo l'installazione per i dettagli sull'emulazione + del terzo pulsante. Questo esempio descrive una configurazione di un + mouse non USB (come un mouse PS/2 o via porta COM): + + User Confirmation Requested + Does this system have a non-USB mouse attached to it? + + [ Yes ] No + + Seleziona &gui.yes; per un mouse non-USB o &gui.no; per un mouse + USB e poi premi Invio. + +
+ Selezione del Tipo di Protocollo del Mouse + + + + + + +
+ + Usa i tasti freccia per selezionare Type + e premi Invio. + +
+ Settare il Protocollo del Mouse + + + + + + +
+ + Il mouse usato in questo esempio è di tipo PS/2, quindi + l'opzione di default Auto era appropriata. + Per cambiare il protocollo, usa i tasti freccia e seleziona un'altra + opzione. Assicurati che &gui.ok; sia selezionato e premi + Invio per uscire da questo menù. + +
+ Configurare la Porta del Mouse + + + + + + +
+ + Usa i tasti freccia per selezionare Port + e premi Invio. + +
+ Settare la Porta del Mouse + + + + + + +
+ + Questo sistema aveva un mouse PS/2, dunque l'opzione + di default PS/2 andava bene. Per + cambiare la porta, usa i tasti freccia e premi + Invio. + +
+ Abilitare il Demone del Mouse + + + + + + +
+ + Per ultimo, usa i tasti freccia per selezionare + Enable, e premi Invio + per abilitare e testare il demone del mouse. + +
+ Test del Demone del Mouse + + + + + + +
+ + Muovi il cursore sullo schermo e verifica che il cursore risponda + in modo appropriato. Se lo fa, seleziona &gui.yes; e premi + Invio. Se non lo fa, allora il mouse non è + stato configurato correttamente — seleziona &gui.no; e prova ad + usare delle differenti opzioni di configurazione. + + Seleziona Exit con i tasti freccia + e premi Invio per continuare con la configurazione + di post-installazione. +
+ + + + + + Tom + + Rhodes + + Contributo di + + + + + Configurare I Servizi Addizionali di Rete + + La configurazione dei servizi di rete può spaventare + i nuovi utenti se questi non hanno alle spalle una conoscenza in + quest'area. La rete, Internet incluso, è cruciale per tutti + i moderni sistemi operativi &os; incluso; detto ciò, è + del tutto utile conoscere le grandi capacità di rete di &os;. + Fare questo durante l'installazione permetterà + agli utenti di avere alcune conoscenze dei vari servizi che sono + disponibili. + + I servizi di rete sono programmi che accettano input da qualunque + posto sulla rete. Sono stati fatti molti sforzi per assicurare + che questi programmi non fanno nulla di dannoso. + Sfortunatamente, i programmatori non sono perfetti e in passato + ci sono stati casi dove alcuni bug nei servizi di rete sono stati + sfruttati da aggressori per fare cose maligne. È importante + che abiliti sono i servizi di rete che sai di aver bisogno. + Se sei nel dubbio è meglio non abilitare un servizio di rete + fino a quando scopri di averlo bisogno. Lo puoi sempre abilitare + successivamente ri-avviando sysinstall + o usando le funzionalità fornite dal file + /etc/rc.conf. + + Selezionando l'opzione Networking verrà + visualizzato un menù simile a questo: + +
+ Configurazione di Alto-Livello della Rete + + + + + + +
+ + La prima opzione, Interfaces, + è stata trattata precedentemente durante la + , e quindi questa opzione può + essere tranquillamente ignorata. + + Selezionando l'opzione AMD verrà + aggiunto il supporto per l'utility di mount automatica di + BSD. Di solito questo viene usato in combinazione + con il protocollo NFS (vedi sotto) per montare + automaticamente i filesystem remoti. Non è + richiesta alcuna configurazione speciale. + + La linea successiva è l'opzione + AMD Flags. Quando selezionata, + viene visualizzato un menù per settare delle flag specifiche + di AMD. Il menù contiene già + una serie di opzioni di default: + + -a /.amd_mnt -l syslog /host /etc/amd.map /net /etc/amd.map + + L'opzione -a setta la locazione di mount + di default che è qui specificata come + /.amd_mnt. L'opzione -l + specifica il file di log; di default; comunque, + quando viene usato syslogd tutte le attività + di log saranno inviate al demone di log del sistema. La directory + /host è usata per + montare un filesystem esportato da un host remoto, mentre + la directory /net è + usata per montare un filesystem esportato da un indirizzo + IP. Il file /etc/amd.map + definisce le opzioni di default per le esportazioni + AMD. + + + FTP + anonimo + + + L'opzione Anon FTP permette + connessioni FTP anonime. Seleziona questa + opzione per rendere questa macchina un server + FTP anonimo. Sii consapevole dei rischi di + sicurezza che questa opzione comporta. Verrà + visualizzato un altro menù nel quale vengono spiegati più + nel dettaglio i rischi di sicurezza e la configurazione. + + Il menù di configurazione Gateway + configurerà la macchina per essere un gateway come spiegato + in precedenza. Lo puoi usare per deselezionare l'opzione + Gateway se l'hai selezionata sbadatamente + nel processo di installazione. + + L'opzione Inetd può essere + usata per configurare o disabilitare completamente il demone + &man.inetd.8; come discusso sopra. + + L'opzione Mail è usata per + configurare l'MTA (Mail Transfer Agent) di default + per il sistema. Selezionando questa opzione apparirà + il seguente menù: + +
+ Selezione dell'MTA di default + + + + + + +
+ + Ti viene data una scelta per quale MTA + di default installare e configurare. Un MTA non + è altro che un server di posta che consegna email agli + utenti sul sistema o via Internet. + + Selezionando Sendmail verrà + installato il famoso server sendmail, + di default per FreeBSD. L'opzione + Sendmail local imposterà + sendmail per essere l'MTA + di default, ma disabilita la sua funzionalità di ricevere + email in ingresso provenienti da Internet. Le alternative, + Postfix e Exim + si comportano in modo simile a Sendmail. + Sono entrambi distributori di email; ad ogni modo, alcuni + utenti preferiscono queste alternative all'MTA + sendmail. + + Dopo aver scelto o meno un MTA, + apparirà il menù di configurazione della rete con la + prossima opzione NFS client. + + L'opzione NFS client configurerà + il sistema per comunicare con un server tramite NFS. + Un server NFS rende i filesystem disponibili a + altre macchine sulla rete tramite il protocollo NFS. + Se questa è una macchina a se stante, questa opzione + può non essere selezionata. Il sistema può + richiedere un'ulteriore configurazione in seguito; consulta la + per maggiori informazioni sulla + configurazione riguardo client e server. + + Sotto all'opzione precedente c'è l'opzione + NFS server, che ti permette di configurare + il sistema come un server NFS. Questo + aggiunge le informazioni richieste per avviare RPC, + servizi di chiamata a procedura remota. RPC è + usato per coordinare le connessioni tra host e i programmi. + + La prossima linea è l'opzione + Ntpdate, che tratta la sincronizzazione + del tempo. Quando selezionato, viene mostrato un menù come + questo: + +
+ Configurazione di Ntpdate + + + + + + +
+ + Da questo menù, seleziona il server più + vicino alla tua posizione. Selezionando il più vicino renderai + la sincronizzazione del tempo più accurata poichè + un server lontano dalla tua posizione potrebbe avere una latenza + di connessione maggiore. + + La prossima opzione è PCNFSD. + Questa opzione installerà il package + net/pcnfsd dalla collezione dei + port. Questa è un'utilità che fornisce servizi di + autenticazione NFS per i sistemi che sono + incapaci di fornirne dei propri, come il sistema operativo + &ms-dos; della Microsoft. + + Adesso scorri in giù per vedere le altre + opzioni: + +
+ Configurazione della Rete di Basso-Livello + + + + + + +
+ + Le utility &man.rpcbind.8;, &man.rpc.statd.8;, e + &man.rpc.lockd.8; sono tutte usate per RPC + (Chiamate a Procedura Remote). L'utility rpcbind + gestisce la comunicazione con server e client NFS, + ed è richiesta per i server NFS per operare + correttamente. Il demone rpc.statd + interagisce con il demone rpc.statd su + altri host per fornire un controllo sullo stato. Lo stato riportato + è solitamente tenuto nel file + /var/db/statd.status. La prossima opzione qui + elencata è l'opzione rpc.lockd, che, + quando selezionata, fornisce servizi di locking dei file. Viene + solitamente usato con rpc.statd per + controllare quali host stanno richiedendo lock e con quale frequenza. + Mentre queste ultime due opzioni sono meravigliose per il debugging, + non sono richieste per i client e server NFS + per operare correttamente. + + Come puoi vedere avanzando nella lista il prossimo elemento + è Routed, che è il demone + di instradamento. L'utility &man.routed.8; gestisce le tabelle + di instradamento di rete, trova router multicast, e fornisce una + copia della tabella di instradamento ad ogni host fisicamente + connesso previa richiesta via rete. Questo è principalmente + usato per le macchine che fungono da gateway per una lan. Quando + selezionato, verrà visualizzato un menù che richiede + la locazione di default dell'utility. La locazione di default è + già definita e può essere selezionata con il tasto + Invio. Poi ti sarà presentato un + altro menù, questa volta per impostare le flag che desideri + passare a routed. Sullo schermo dovrebbe + apparire la flag di default -q. + + La prossima linea è l'opzione + Rwhod che, quando + selezionata, avvierà il demone &man.rwhod.8; durante + l'inizializzazione del sistema. L'utility rwhod + invia periodicamente via rete messaggi di sistema broadcast, o in + modalità consumatore li colleziona. Altre + informazioni possono essere trovate nella pagine man &man.ruptime.1; + e &man.rwho.1;. + + L'ultima opzione della lista è per il demone + &man.sshd.8;. Questo è il server di shell sicuro di + OpenSSH ed è altamente raccomandato + al posto dei server telnet e + FTP. Il server sshd + è usato per creare una connessione sicura da un host ad un altro + usando connessioni cifrate. + + In fine c'è l'opzione + TCP Extensions. Questo abilita le + estensioni TCP definite nelle + RFC 1323 e RFC 1644. + Mentre su molti host questo può velocizzare le connessioni, + potrebbe anche causare la perdita di alcune connessioni. Non + è raccomandato per server, ma può essere un beneficio + per macchine a se stanti. + + Ora che hai configurato i servizi di rete, puoi scorrere in alto + fino all'opzione Exit e continuare con la + prossima sezione di configurazione. +
+ + + Configurare il Server X + + + A partire da &os; 5.3-RELEASE, la configurazione del + server X è stata rimossa da + sysinstall, devi installare e configurare + il server X dopo l'installazione di &os;. + Maggiori informazioni riguardo all'installazione e alla configurazione + del server X possono essere trovate nel . + Puoi saltare questa sezione se non stai installando una versione di + &os; antecedente la 5.3-RELEASE. + + + Per usare un'interfaccia utente grafica come ad esempio + KDE, GNOME, o + altri, hai bisogno di configurare il server X. + + + Per far girare &xfree86; + come utente non root avrai bisogno di + avere x11/wrapper installato. + Questo è installato di default a partire da FreeBSD 4.7. + Per le versioni precedenti questo può + essere installato dal menù di selezione dei package. + + + Per vedere se la tua scheda video è supportata, + vai sul sito di &xfree86;. + + User Confirmation Requested + Would you like to configure your X server at this time? + + [ Yes ] No + + + È necessario conoscere le specifiche del tuo monitor + e alcune informazioni della scheda video. Settaggi non corretti + potrebbero creare danni all'attrezzatura. Se non hai queste + informazioni, seleziona &gui.no; e quando hai le informazioni esegui + la configurazione dopo l'installazione usando + sysinstall + (/stand/sysinstall nelle versioni di &os; dopo la + 5.2), selezionando Configure e poi + XFree86. Una configurazione + errata del server X a questo punto può lasciare la + macchina in uno stato di blocco. È consigliato configurare + il server X una volta che l'installazione è stata + completata. + + + Se hai le informazioni della scheda grafica e del monitor, seleziona + &gui.yes; e premi Invio per procedere alla + configurazione del server X. + +
+ Selezione del Menù del Metodo di Configurazione + + + + + + +
+ + Ci sono diversi modi per configurare il server X. + Usa i tasti freccia per selezionarne uno e premi Invio. + Assicurati di leggere tutte le istruzioni attentamente. + + I metodi xf86cfg e + xf86cfg -textmode potrebbero richiedere + alcuni secondi all'avvio con uno schermo nero. Abbiate pazienza. + + Di seguito verrà illustrato l'uso del tool di configurazione + xf86config. Le scelte di configurazione + che farai dipenderanno dall'hardware nel sistema e quindi le tue + scelte saranno probabilmente diverse da quelle qui mostrate: + + Message + You have configured and been running the mouse daemon. + Choose "/dev/sysmouse" as the mouse port and "SysMouse" or + "MouseSystems" as the mouse protocol in the X configuration utility. + + [ OK ] + + [ Press enter to continue ] + + Questo indica che è stato rilevato il demone del mouse + precedentemente configurato. Premi Invio per + continuare. + + Avviando xf86config + verrà visualizzata una breve introduzione: + + This program will create a basic XF86Config file, based on menu selections you +make. + +The XF86Config file usually resides in /usr/X11R6/etc/X11 or /etc/X11. A sample +XF86Config file is supplied with XFree86; it is configured for a standard +VGA card and monitor with 640x480 resolution. This program will ask for a +pathname when it is ready to write the file. + +You can either take the sample XF86Config as a base and edit it for your +configuration, or let this program produce a base XF86Config file for your +configuration and fine-tune it. + +Before continuing with this program, make sure you know what video card +you have, and preferably also the chipset it uses and the amount of video +memory on your video card. SuperProbe may be able to help with this. + +Press enter to continue, or ctrl-c to abort. + + Premendo Invio comincerà la + configurazione del mouse. Assicurati di seguire le istruzioni e usa + Mouse Systems come protocollo e + /dev/sysmouse come porta del mouse; + l'uso di un mouse PS/2 è mostrato a titolo illustrativo. + + First specify a mouse protocol type. Choose one from the following list: + + 1. Microsoft compatible (2-button protocol) + 2. Mouse Systems (3-button protocol) & FreeBSD moused protocol + 3. Bus Mouse + 4. PS/2 Mouse + 5. Logitech Mouse (serial, old type, Logitech protocol) + 6. Logitech MouseMan (Microsoft compatible) + 7. MM Series + 8. MM HitTablet + 9. Microsoft IntelliMouse + +If you have a two-button mouse, it is most likely of type 1, and if you have +a three-button mouse, it can probably support both protocol 1 and 2. There are +two main varieties of the latter type: mice with a switch to select the +protocol, and mice that default to 1 and require a button to be held at +boot-time to select protocol 2. Some mice can be convinced to do 2 by sending +a special sequence to the serial port (see the ClearDTR/ClearRTS options). + +Enter a protocol number: 2 + +You have selected a Mouse Systems protocol mouse. If your mouse is normally +in Microsoft-compatible mode, enabling the ClearDTR and ClearRTS options +may cause it to switch to Mouse Systems mode when the server starts. + +Please answer the following question with either 'y' or 'n'. +Do you want to enable ClearDTR and ClearRTS? n + +You have selected a three-button mouse protocol. It is recommended that you +do not enable Emulate3Buttons, unless the third button doesn't work. + +Please answer the following question with either 'y' or 'n'. +Do you want to enable Emulate3Buttons? y + +Now give the full device name that the mouse is connected to, for example +/dev/tty00. Just pressing enter will use the default, /dev/mouse. +On FreeBSD, the default is /dev/sysmouse. + +Mouse device: /dev/sysmouse + + Il prossimo oggetto da configurare è la tastiera. Un modello + generico a 101 tasti è mostrato a titolo di esempio. + Si possono usare diversi nomi per le varianti o semplicemente + premi Invio per accettare il valore di default. + + Please select one of the following keyboard types that is the better +description of your keyboard. If nothing really matches, +choose 1 (Generic 101-key PC) + + 1 Generic 101-key PC + 2 Generic 102-key (Intl) PC + 3 Generic 104-key PC + 4 Generic 105-key (Intl) PC + 5 Dell 101-key PC + 6 Everex STEPnote + 7 Keytronic FlexPro + 8 Microsoft Natural + 9 Northgate OmniKey 101 + 10 Winbook Model XP5 + 11 Japanese 106-key + 12 PC-98xx Series + 13 Brazilian ABNT2 + 14 HP Internet + 15 Logitech iTouch + 16 Logitech Cordless Desktop Pro + 17 Logitech Internet Keyboard + 18 Logitech Internet Navigator Keyboard + 19 Compaq Internet + 20 Microsoft Natural Pro + 21 Genius Comfy KB-16M + 22 IBM Rapid Access + 23 IBM Rapid Access II + 24 Chicony Internet Keyboard + 25 Dell Internet Keyboard + +Enter a number to choose the keyboard. + +1 + + +Please select the layout corresponding to your keyboard + + + 1 U.S. English + 2 U.S. English w/ ISO9995-3 + 3 U.S. English w/ deadkeys + 4 Albanian + 5 Arabic + 6 Armenian + 7 Azerbaidjani + 8 Belarusian + 9 Belgian + 10 Bengali + 11 Brazilian + 12 Bulgarian + 13 Burmese + 14 Canadian + 15 Croatian + 16 Czech + 17 Czech (qwerty) + 18 Danish + +Enter a number to choose the country. +Press enter for the next page + +1 + + +Please enter a variant name for 'us' layout. Or just press enter +for default variant + +us + + +Please answer the following question with either 'y' or 'n'. +Do you want to select additional XKB options (group switcher, +group indicator, etc.)? n + + Ora, procediamo alla configurazione del monitor. + Non eccedere alla potenza del tuo monitor. Potrebbero accadere dei + danni. Se hai alcuni dubbi, fai la configurazione quando hai + le informazioni. + + Now we want to set the specifications of the monitor. The two critical +parameters are the vertical refresh rate, which is the rate at which the +whole screen is refreshed, and most importantly the horizontal sync rate, +which is the rate at which scanlines are displayed. + +The valid range for horizontal sync and vertical sync should be documented +in the manual of your monitor. If in doubt, check the monitor database +/usr/X11R6/lib/X11/doc/Monitors to see if your monitor is there. + +Press enter to continue, or ctrl-c to abort. + + + +You must indicate the horizontal sync range of your monitor. You can either +select one of the predefined ranges below that correspond to industry- +standard monitor types, or give a specific range. + +It is VERY IMPORTANT that you do not specify a monitor type with a horizontal +sync range that is beyond the capabilities of your monitor. If in doubt, +choose a conservative setting. + + hsync in kHz; monitor type with characteristic modes + 1 31.5; Standard VGA, 640x480 @ 60 Hz + 2 31.5 - 35.1; Super VGA, 800x600 @ 56 Hz + 3 31.5, 35.5; 8514 Compatible, 1024x768 @ 87 Hz interlaced (no 800x600) + 4 31.5, 35.15, 35.5; Super VGA, 1024x768 @ 87 Hz interlaced, 800x600 @ 56 Hz + 5 31.5 - 37.9; Extended Super VGA, 800x600 @ 60 Hz, 640x480 @ 72 Hz + 6 31.5 - 48.5; Non-Interlaced SVGA, 1024x768 @ 60 Hz, 800x600 @ 72 Hz + 7 31.5 - 57.0; High Frequency SVGA, 1024x768 @ 70 Hz + 8 31.5 - 64.3; Monitor that can do 1280x1024 @ 60 Hz + 9 31.5 - 79.0; Monitor that can do 1280x1024 @ 74 Hz +10 31.5 - 82.0; Monitor that can do 1280x1024 @ 76 Hz +11 Enter your own horizontal sync range + +Enter your choice (1-11): 6 + +You must indicate the vertical sync range of your monitor. You can either +select one of the predefined ranges below that correspond to industry- +standard monitor types, or give a specific range. For interlaced modes, +the number that counts is the high one (e.g. 87 Hz rather than 43 Hz). + + 1 50-70 + 2 50-90 + 3 50-100 + 4 40-150 + 5 Enter your own vertical sync range + +Enter your choice: 2 + +You must now enter a few identification/description strings, namely an +identifier, a vendor name, and a model name. Just pressing enter will fill +in default names. + +The strings are free-form, spaces are allowed. +Enter an identifier for your monitor definition: Hitachi + + Ora tocca alla selezione della scheda video da una lista. + Se passi la tua scheda dalla lista, continua a premere + Invio e la lista ricomincerà da capo. + Viene mostrato solo uno stralcio della lista. + + Now we must configure video card specific settings. At this point you can +choose to make a selection out of a database of video card definitions. +Because there can be variation in Ramdacs and clock generators even +between cards of the same model, it is not sensible to blindly copy +the settings (e.g. a Device section). For this reason, after you make a +selection, you will still be asked about the components of the card, with +the settings from the chosen database entry presented as a strong hint. + +The database entries include information about the chipset, what driver to +run, the Ramdac and ClockChip, and comments that will be included in the +Device section. However, a lot of definitions only hint about what driver +to run (based on the chipset the card uses) and are untested. + +If you can't find your card in the database, there's nothing to worry about. +You should only choose a database entry that is exactly the same model as +your card; choosing one that looks similar is just a bad idea (e.g. a +GemStone Snail 64 may be as different from a GemStone Snail 64+ in terms of +hardware as can be). + +Do you want to look at the card database? y + + + +288 Matrox Millennium G200 8MB mgag200 +289 Matrox Millennium G200 SD 16MB mgag200 +290 Matrox Millennium G200 SD 4MB mgag200 +291 Matrox Millennium G200 SD 8MB mgag200 +292 Matrox Millennium G400 mgag400 +293 Matrox Millennium II 16MB mga2164w +294 Matrox Millennium II 4MB mga2164w +295 Matrox Millennium II 8MB mga2164w +296 Matrox Mystique mga1064sg +297 Matrox Mystique G200 16MB mgag200 +298 Matrox Mystique G200 4MB mgag200 +299 Matrox Mystique G200 8MB mgag200 +300 Matrox Productiva G100 4MB mgag100 +301 Matrox Productiva G100 8MB mgag100 +302 MediaGX mediagx +303 MediaVision Proaxcel 128 ET6000 +304 Mirage Z-128 ET6000 +305 Miro CRYSTAL VRX Verite 1000 + +Enter a number to choose the corresponding card definition. +Press enter for the next page, q to continue configuration. + +288 + +Your selected card definition: + +Identifier: Matrox Millennium G200 8MB +Chipset: mgag200 +Driver: mga +Do NOT probe clocks or use any Clocks line. + +Press enter to continue, or ctrl-c to abort. + + + +Now you must give information about your video card. This will be used for +the "Device" section of your video card in XF86Config. + +You must indicate how much video memory you have. It is probably a good +idea to use the same approximate amount as that detected by the server you +intend to use. If you encounter problems that are due to the used server +not supporting the amount memory you have (e.g. ATI Mach64 is limited to +1024K with the SVGA server), specify the maximum amount supported by the +server. + +How much video memory do you have on your video card: + + 1 256K + 2 512K + 3 1024K + 4 2048K + 5 4096K + 6 Other + +Enter your choice: 6 + +Amount of video memory in Kbytes: 8192 + +You must now enter a few identification/description strings, namely an +identifier, a vendor name, and a model name. Just pressing enter will fill +in default names (possibly from a card definition). + +Your card definition is Matrox Millennium G200 8MB. + +The strings are free-form, spaces are allowed. +Enter an identifier for your video card definition: + + Andando ancora avanti, sono settate le modalità video per + la risoluzione desiderata. Tipicamente, utili range sono 640x480, + 800x600 e 1024x768, ma questi sono in funzione delle capacità + della scheda video, della dimensione del monitor, e del comfort degli + occhi. Quando selezioni una profondità di colore, seleziona + la più alta che la tua scheda supporta. + + For each depth, a list of modes (resolutions) is defined. The default +resolution that the server will start-up with will be the first listed +mode that can be supported by the monitor and card. +Currently it is set to: + +"640x480" "800x600" "1024x768" "1280x1024" for 8-bit +"640x480" "800x600" "1024x768" "1280x1024" for 16-bit +"640x480" "800x600" "1024x768" "1280x1024" for 24-bit + +Modes that cannot be supported due to monitor or clock constraints will +be automatically skipped by the server. + + 1 Change the modes for 8-bit (256 colors) + 2 Change the modes for 16-bit (32K/64K colors) + 3 Change the modes for 24-bit (24-bit color) + 4 The modes are OK, continue. + +Enter your choice: 2 + +Select modes from the following list: + + 1 "640x400" + 2 "640x480" + 3 "800x600" + 4 "1024x768" + 5 "1280x1024" + 6 "320x200" + 7 "320x240" + 8 "400x300" + 9 "1152x864" + a "1600x1200" + b "1800x1400" + c "512x384" + +Please type the digits corresponding to the modes that you want to select. +For example, 432 selects "1024x768" "800x600" "640x480", with a +default mode of 1024x768. + +Which modes? 432 + +You can have a virtual screen (desktop), which is screen area that is larger +than the physical screen and which is panned by moving the mouse to the edge +of the screen. If you don't want virtual desktop at a certain resolution, +you cannot have modes listed that are larger. Each color depth can have a +differently-sized virtual screen + +Please answer the following question with either 'y' or 'n'. +Do you want a virtual screen that is larger than the physical screen? n + + + +For each depth, a list of modes (resolutions) is defined. The default +resolution that the server will start-up with will be the first listed +mode that can be supported by the monitor and card. +Currently it is set to: + +"640x480" "800x600" "1024x768" "1280x1024" for 8-bit +"1024x768" "800x600" "640x480" for 16-bit +"640x480" "800x600" "1024x768" "1280x1024" for 24-bit + +Modes that cannot be supported due to monitor or clock constraints will +be automatically skipped by the server. + + 1 Change the modes for 8-bit (256 colors) + 2 Change the modes for 16-bit (32K/64K colors) + 3 Change the modes for 24-bit (24-bit color) + 4 The modes are OK, continue. + +Enter your choice: 4 + + + +Please specify which color depth you want to use by default: + + 1 1 bit (monochrome) + 2 4 bits (16 colors) + 3 8 bits (256 colors) + 4 16 bits (65536 colors) + 5 24 bits (16 million colors) + +Enter a number to choose the default depth. + +4 + + In fine, devi salvare la configurazione. Assicurati di digitare + /etc/XF86Config come la locazione per salvare + la configurazione. + + I am going to write the XF86Config file now. Make sure you don't accidently +overwrite a previously configured one. + +Shall I write it to /etc/X11/XF86Config? y + + Se la configurazione fallisce, puoi provare a rifarla selezionando + &gui.yes; quando appare il seguente messaggio: + + User Confirmation Requested +The XFree86 configuration process seems to have +failed. Would you like to try again? + + [ Yes ] No + + Se hai difficoltà a configurare + &xfree86;, seleziona + &gui.no; e premi Invio + e prosegui con il processo di installazione. Dopo + l'installazione puoi usare xf86cfg -textmode + oppure xf86config come root + per accedere alle utility di configurazione a linea di comando. + C'è un altro metodo per configurare + &xfree86;, descritto nel + . Se hai deciso di non configurare + &xfree86; il prossimo menù + sarà per la selezione dei package. + + Il settaggio di default che permette di killare il server è + la sequenza di tasti CtrlAlt + Backspace. + Puoi usarla se qualcosa nel settaggio del server è sbagliato + prevenendo danni all'hardware. + + Il settaggio di default che permette di saltare da una + modalità video all'altra mentre X è in esecuzione è + la sequenza di tasti CtrlAlt + + o + CtrlAlt + -. + + + Dopo che hai &xfree86; in esecuzione, + puoi aggiustare la schermata in altezza, larghezza o centrarla + usando xvidtune. + + Ci sono avvisi che segnalano che settaggi impropri possono + danneggiare il tuo equipaggiamento. Considerali. Se sei in dubbio, + non farlo. Invece, usa i controlli del monitor per aggiustare la + schermata per X Window. Così facendo ci potrebbero essere delle + incongruenze di visualizzazione quando passi alla modalità testo, + ma questo è meglio rispetto al danneggiamento + dell'equipaggiamento. + + Leggi la pagina man di &man.xvidtune.1; prima di fare qualsiasi + regolazione. + + Al seguito di una configurazione di + &xfree86; andata a buon fine, si + procederà alla selezione di un desktop di default. +
+ + + Selezionare il Desktop X di Default + + + A partire da &os; 5.3-RELEASE, la possibilità + di selezione del desktop X è stata rimossa da + sysinstall, devi configurare il desktop + X dopo l'installazione di &os;. Maggiori informazioni riguardo + all'installazione e configurazione di un desktop X possono + essere trovate nel . Puoi saltare questa sezione + se non stai installando una versione di &os; precedente + a 5.3-RELEASE. + + + Sono disponibili diversi gestori di finestre. Essi spaziano + da ambienti veramente basilari fino a ambienti con desktop completi + che includono diverse applicazioni. Alcuni richiedono uno spazio + di disco minimo e poca memoria mentre altri con maggiori + funzionalità richiedono più risorse. Il miglior modo + per determinare quale gestore di finestre utilizzare è provarne + alcuni. Sono disponibili dalla collezione dei port o come package + e possono essere aggiunti dopo l'installazione. + + Puoi selezionare uno dei desktop più popolari e sarà + installato ed configurato come il desktop di default. Ciò + ti permetterà di avviarlo appena dopo l'installazione. + +
+ Selezione del Desktop di Default + + + + + + +
+ + Usa i tasti freccia per selezionare un desktop e premi + Invio. Verrà avviata l'installazione + del desktop selezionato. +
+ + + Installazione dei Package + + I package sono binari pre-compilati e risultano essere un modo + conveniente per installare applicazioni. + + A scopo illustrativo viene mostrata l'installazione di un + package. Puoi installare ulteriori package se lo desideri. + Dopo l'installazione puoi usare sysinstall + (/stand/sysinstall nelle versioni di &os; dopo la + 5.2) per aggiungere ulteriori package. + + User Confirmation Requested + The FreeBSD Package collection is a collection of hundreds of + ready-to-run applications, from text editors to games to WEB servers + and more. Would you like to browse the collection now? + + [ Yes ] No - Traduzione in corso -
+ Selezionando &gui.yes; e premendo Invio + verranno visualizzate le seguenti schermate per la selezione + dei package: - - Pre-installation Tasks +
+ Selezione della Categoria dei Package - Traduzione in corso - + + + + + +
- - Starting the Installation + Soltanto i package che risiedono sul media di installazione + corrente sono disponibili per l'installazione in un dato + istante. - Traduzione in corso - + Se si seleziona All saranno visualizzati + tutti i package disponibili oppure puoi selezionare una categoria + particolare. Evidenzia la tua selezione con i tasti freccia e premi + Invio. - - Introducing Sysinstall + Verrà visualizzato un menù con i package disponibili + in base alla selezione effettuata: - Traduzione in corso - +
+ Selezione dei Package - - Allocating Disk Space + + + + + +
- Traduzione in corso -
+ È stata selezionata la shell bash. + Puoi selezionare altre cose portandoti sul package e premendo il tasto + Spazio. Apparirà una breve descrizione di ogni + package nell'angolo in basso a sinistra dello schermo. - - Choosing What To Install + Premendo il tasto Tab passerai ciclicamente + dall'ultimo package selezionato, da &gui.ok;, e da &gui.cancel;. - Traduzione in corso - + Quando hai finito di selezionare i package che vuoi installare, + premi Tab una volta per andare a &gui.ok; e premi + Invio per tornare al menù della selezione + dei package. - - Choosing Your Installation Media + Con i tasti freccia sinistra e destra puoi passare tra &gui.ok; e + &gui.cancel;. Questo metodo può essere anche + usato per selezionare &gui.ok; e premere Invio + per tornare al menù di selezione dei package. - Traduzione in corso +
+ Installazione dei Package - - Configure X Server + + + + + +
- Traduzione in corso -
+ Usa Tab e con i tasti freccia seleziona + [ Install ] e premi + Invio. Dovrai confermare l'installazione dei + package: - - Committing to the Installation +
+ Conferma dell'Installazione dei Package - Traduzione in corso - + + + + + +
- - Post-installation + Selezionando &gui.ok; e premendo Invio + inizierà l'installazione dei package. Appariranno + dei messaggi di installazione fino al completamento della stessa. + Prendi nota se c'è qualche messaggio di errore. + + La configurazione finale continua dopo che i package + sono stati installati. Se decidi di non selezionare alcun package, + e vuoi ritornare alla configurazione finale, seleziona comunque + Install. + + + + Aggiungere Utenti/Gruppi + + Dovresti aggiungere almeno un utente durante l'installazione + in modo che puoi usare il sistema senza doverti loggare come + root. La partizione root è generalmente + di dimensioni ridotte ed eseguire applicazione da + root può riempirla facilmente. + Viene segnalato un pericolo: + + User Confirmation Requested + Would you like to add any initial user accounts to the system? Adding + at least one account for yourself at this stage is suggested since + working as the "root" user is dangerous (it is easy to do things which + adversely affect the entire system). + + [ Yes ] No + + Seleziona &gui.yes; e premi Invio per continuare + nell'aggiunta di un utente. + +
+ Selezione di un Utente + + + + + + +
+ + Seleziona User con i tasti freccia e + premi Invio. + +
+ Aggiungere Informazioni dell'Utente + + + + + + +
+ + Le seguenti descrizioni appariranno nella parte bassa dello schermo + ogni qual volta gli elementi sono selezionati con Tab + per assistere all'immissione delle informazioni richieste: + + + + Login ID + + + Il nome di login del nuovo utente (obbligatorio). + + + + + UID + + + L'ID numerico per questo utente (lasciare bianco per una + scelta automatica). + + + + + Group + + + Il nome del gruppo di login per questo utente (lasciate + bianco per una scelta automatica). + + + + + Password + + + La password per questo utente (inserisci questo campo + con cura!). + + + + + Full name + + + Il nome completo dell'utente (commento). + + + + + Member groups + + + I gruppi a cui questo utente appartiene (cioè i diritti + di accesso concessi). + + + + + Home directory + + + La directory home dell'utente (lasciare in bianco per + il default). + + + + + Login shell + + + La shell di login dell'utente (lasciare in bianco per il + default, per esempio /bin/sh). + + + + + La shell di login è stata modificata da + /bin/sh a + /usr/local/bin/bash per usare la shell + bash che è stata in precedenza + installata come package. Non tentare di usare una shell che non + esiste o non sarai in grado di effettuare il login. La shell + più comune usata nel mondo-BSD è la schell C, che + può essere indicata come /bin/tcsh. + + L'utente è stata aggiunto al gruppo + wheel al fine di poter diventare un superutente + con privilegi di root. + + Quando sei soddisfatto, premi &gui.ok; e ti verrà + visualizzato il menù di gestione degli utenti e dei + gruppi: + +
+ Uscire dal menù di Gestione degli Utenti e dei + Gruppi + + + + + + +
+ + I gruppi possono essere aggiunti anche adesso se necessario. + Altrimenti, puoi farlo usando sysinstall + (/stand/sysinstall nelle versioni di &os; dopo la + 5.2) dopo che hai completato l'installazione. + + Quando hai terminato di aggiungere gli utenti, seleziona + Exit con i tasti freccia e premi + Invio per continuare l'installazione. +
+ + + Settare la Password di <username>root</username> + + Message + Now you must set the system manager's password. + This is the password you'll use to log in as "root". + + [ OK ] + + [ Press enter to continue ] + + Premi Invio per settare la password + di root. + + La password dovrà essere battuta correttamente + per due volte. Inutile a dirsi, assicurati di avere un modo di trovare + la password nel caso dovessi dimenticarla. Nota che la password che + digiti non è mostrata, e non vengono visualizzati neppure gli + asterischi. + + Changing local password for root. +New password : +Retype new password : + + L'installazione continuerà dopo che la + password è stata inserita correttamente. + + + + Uscire dall'Installazione + + Se hai bisogno di configurare altri dispositivi di rete + o altre configurazioni, lo puoi fare a questo punto o dopo + con sysinstall + (/stand/sysinstall nelle versioni di &os; dopo la + 5.2). + + User Confirmation Requested + Visit the general configuration menu for a chance to set any last + options? + + Yes [ No ] - Traduzione in corso + Seleziona &gui.no; con i tasti freccia e premi + Invio per tornare al menù di Installazione + Principale. + +
+ Uscire dall'Installazione + + + + + + +
+ + Seleziona con i tasti freccia + [X Exit Install] e premi Invio. + Ti sarà chiesto di confermare l'uscita + dall'installazione: + + User Confirmation Requested + Are you sure you wish to exit? The system will reboot (be sure to + remove any floppies from the drives). + + [ Yes ] No + + Seleziona &gui.yes; e rimuovi il floppy se hai avviato tramite + floppy. Il CDROM è bloccato fino a quando la macchina + non verrà riavviata. Il CDROM verrà quindi sbloccato + e il disco può essere rimosso dal dispositivo + (velocemente). + + Il sistema verrà riavviato, guarda eventuali messaggi + di errore che potrebbero apparire. +
+ + + Avvio di FreeBSD + + + Avvio di FreeBSD su &i386; + + Se tutto è andato bene, vedrai alcuni messaggi + scorrere sullo schermo a arriverai al prompt di login. + Puoi controllare il contenuto dei messaggi premendo + Scroll-Lock e usando PgUp + e PgDn. Premendo Scroll-Lock + un'altra volta ritornerai al prompt. + + Il messaggio completo non può essere visualizzato (per + limitazioni del buffer) ma può essere visto dalla + linea di comando dopo aver effettuato il login digitando al prompt + dmesg. + + Accedi usando il nome utente e la password che hai settato + durante l'installazione (rpratt, in questo + esempio). Evita di loggarti come root se non ne + hai bisogno. + + Tipici messaggi di avvio (le informazioni sulla versione sono + state omesse): + + Copyright (c) 1992-2002 The FreeBSD Project. +Copyright (c) 1979, 1980, 1983, 1986, 1988, 1989, 1991, 1992, 1993, 1994 + The Regents of the University of California. All rights reserved. + +Timecounter "i8254" frequency 1193182 Hz +CPU: AMD-K6(tm) 3D processor (300.68-MHz 586-class CPU) + Origin = "AuthenticAMD" Id = 0x580 Stepping = 0 + Features=0x8001bf<FPU,VME,DE,PSE,TSC,MSR,MCE,CX8,MMX> + AMD Features=0x80000800<SYSCALL,3DNow!> +real memory = 268435456 (262144K bytes) +config> di sn0 +config> di lnc0 +config> di le0 +config> di ie0 +config> di fe0 +config> di cs0 +config> di bt0 +config> di aic0 +config> di aha0 +config> di adv0 +config> q +avail memory = 256311296 (250304K bytes) +Preloaded elf kernel "kernel" at 0xc0491000. +Preloaded userconfig_script "/boot/kernel.conf" at 0xc049109c. +md0: Malloc disk +Using $PIR table, 4 entries at 0xc00fde60 +npx0: <math processor> on motherboard +npx0: INT 16 interface +pcib0: <Host to PCI bridge> on motherboard +pci0: <PCI bus> on pcib0 +pcib1: <VIA 82C598MVP (Apollo MVP3) PCI-PCI (AGP) bridge> at device 1.0 on pci0 +pci1: <PCI bus> on pcib1 +pci1: <Matrox MGA G200 AGP graphics accelerator> at 0.0 irq 11 +isab0: <VIA 82C586 PCI-ISA bridge> at device 7.0 on pci0 +isa0: <ISA bus> on isab0 +atapci0: <VIA 82C586 ATA33 controller> port 0xe000-0xe00f at device 7.1 on pci0 +ata0: at 0x1f0 irq 14 on atapci0 +ata1: at 0x170 irq 15 on atapci0 +uhci0: <VIA 83C572 USB controller> port 0xe400-0xe41f irq 10 at device 7.2 on pci0 +usb0: <VIA 83C572 USB controller> on uhci0 +usb0: USB revision 1.0 +uhub0: VIA UHCI root hub, class 9/0, rev 1.00/1.00, addr 1 +uhub0: 2 ports with 2 removable, self powered +chip1: <VIA 82C586B ACPI interface> at device 7.3 on pci0 +ed0: <NE2000 PCI Ethernet (RealTek 8029)> port 0xe800-0xe81f irq 9 at +device 10.0 on pci0 +ed0: address 52:54:05:de:73:1b, type NE2000 (16 bit) +isa0: too many dependant configs (8) +isa0: unexpected small tag 14 +fdc0: <NEC 72065B or clone> at port 0x3f0-0x3f5,0x3f7 irq 6 drq 2 on isa0 +fdc0: FIFO enabled, 8 bytes threshold +fd0: <1440-KB 3.5" drive> on fdc0 drive 0 +atkbdc0: <keyboard controller (i8042)> at port 0x60-0x64 on isa0 +atkbd0: <AT Keyboard> flags 0x1 irq 1 on atkbdc0 +kbd0 at atkbd0 +psm0: <PS/2 Mouse> irq 12 on atkbdc0 +psm0: model Generic PS/2 mouse, device ID 0 +vga0: <Generic ISA VGA> at port 0x3c0-0x3df iomem 0xa0000-0xbffff on isa0 +sc0: <System console> at flags 0x1 on isa0 +sc0: VGA <16 virtual consoles, flags=0x300> +sio0 at port 0x3f8-0x3ff irq 4 flags 0x10 on isa0 +sio0: type 16550A +sio1 at port 0x2f8-0x2ff irq 3 on isa0 +sio1: type 16550A +ppc0: <Parallel port> at port 0x378-0x37f irq 7 on isa0 +ppc0: SMC-like chipset (ECP/EPP/PS2/NIBBLE) in COMPATIBLE mode +ppc0: FIFO with 16/16/15 bytes threshold +ppbus0: IEEE1284 device found /NIBBLE +Probing for PnP devices on ppbus0: +plip0: <PLIP network interface> on ppbus0 +lpt0: <Printer> on ppbus0 +lpt0: Interrupt-driven port +ppi0: <Parallel I/O> on ppbus0 +ad0: 8063MB <IBM-DHEA-38451> [16383/16/63] at ata0-master using UDMA33 +ad2: 8063MB <IBM-DHEA-38451> [16383/16/63] at ata1-master using UDMA33 +acd0: CDROM <DELTA OTC-H101/ST3 F/W by OIPD> at ata0-slave using PIO4 +Mounting root from ufs:/dev/ad0s1a +swapon: adding /dev/ad0s1b as swap device +Automatic boot in progress... +/dev/ad0s1a: FILESYSTEM CLEAN; SKIPPING CHECKS +/dev/ad0s1a: clean, 48752 free (552 frags, 6025 blocks, 0.9% fragmentation) +/dev/ad0s1f: FILESYSTEM CLEAN; SKIPPING CHECKS +/dev/ad0s1f: clean, 128997 free (21 frags, 16122 blocks, 0.0% fragmentation) +/dev/ad0s1g: FILESYSTEM CLEAN; SKIPPING CHECKS +/dev/ad0s1g: clean, 3036299 free (43175 frags, 374073 blocks, 1.3% fragmentation) +/dev/ad0s1e: filesystem CLEAN; SKIPPING CHECKS +/dev/ad0s1e: clean, 128193 free (17 frags, 16022 blocks, 0.0% fragmentation) +Doing initial network setup: hostname. +ed0: flags=8843<UP,BROADCAST,RUNNING,SIMPLEX,MULTICAST> mtu 1500 + inet 192.168.0.1 netmask 0xffffff00 broadcast 192.168.0.255 + inet6 fe80::5054::5ff::fede:731b%ed0 prefixlen 64 tentative scopeid 0x1 + ether 52:54:05:de:73:1b +lo0: flags=8049<UP,LOOPBACK,RUNNING,MULTICAST> mtu 16384 + inet6 fe80::1%lo0 prefixlen 64 scopeid 0x8 + inet6 ::1 prefixlen 128 + inet 127.0.0.1 netmask 0xff000000 +Additional routing options: IP gateway=YES TCP keepalive=YES +routing daemons:. +additional daemons: syslogd. +Doing additional network setup:. +Starting final network daemons: creating ssh RSA host key +Generating public/private rsa1 key pair. +Your identification has been saved in /etc/ssh/ssh_host_key. +Your public key has been saved in /etc/ssh/ssh_host_key.pub. +The key fingerprint is: +cd:76:89:16:69:0e:d0:6e:f8:66:d0:07:26:3c:7e:2d root@k6-2.example.com + creating ssh DSA host key +Generating public/private dsa key pair. +Your identification has been saved in /etc/ssh/ssh_host_dsa_key. +Your public key has been saved in /etc/ssh/ssh_host_dsa_key.pub. +The key fingerprint is: +f9:a1:a9:47:c4:ad:f9:8d:52:b8:b8:ff:8c:ad:2d:e6 root@k6-2.example.com. +setting ELF ldconfig path: /usr/lib /usr/lib/compat /usr/X11R6/lib +/usr/local/lib +a.out ldconfig path: /usr/lib/aout /usr/lib/compat/aout /usr/X11R6/lib/aout +starting standard daemons: inetd cron sshd usbd sendmail. +Initial rc.i386 initialization:. +rc.i386 configuring syscons: blank_time screensaver moused. +Additional ABI support: linux. +Local package initialization:. +Additional TCP options:. + +FreeBSD/i386 (k6-2.example.com) (ttyv0) + +login: rpratt +Password: + + La generazione delle chiavi RSA e DSA può richiedere un + pò di tempo sulle macchine lente. Questo succede solo al primo + avvio di una nuova installazione. I successivi avvii saranno + più veloci. + + Se è stato configurato il server X ed è stato + scelto un Desktop di default, questo può essere avviato + digitando sulla linea di comando startx. + + + + Avvio di FreeBSD su Alpha + + Alpha + + Una volta finita la procedura di installazione, sarai in grado di + avviare FreeBSD scrivendo qualcosa di simile a questo nel prompt + SRM: + + >>>BOOT DKC0 + + Questo istruisce il firmware ad avviare il disco specificato. + Per avviare FreeBSD in automatico in futuro, usa questi comandi: + + >>> SET BOOT_OSFLAGS A +>>> SET BOOT_FILE '' +>>> SET BOOTDEF_DEV DKC0 +>>> SET AUTO_ACTION BOOT + + I messaggi di avvio saranno simili (ma non identici) a quelli + prodotti dall'avvio di FreeBSD su &i386;. + + + + + Lo Shutdown di FreeBSD + + È importante spegnere (effettuare lo shutdown) in modo + adeguato il sistema operativo. Non farlo rimuovendo l'alimentazione. + Innanzitutto, diventa superuser digitando su + dalla linea di comando ed inserendo la password di + root. Questo funziona solo se l'utente è + un membro del gruppo wheel. Altrimenti, loggati + come root e usa + shutdown -h now. + + The operating system has halted. +Please press any key to reboot. + + Quando appare il messaggio + Please press any key to reboot puoi togliere con + sicurezza l'alimentazione. Se premi qualunque tasto invece di premere + il bottone per togliere l'alimentazione, il sistema verrà + riavviato. + + Potresti anche usare la combinazione di tasti + + Ctrl + Alt + Del + per riavviare il sistema, comunque questo non è + raccomandato durante un normale funzionamento. +
- - Supported Hardware + + Hardware Supportato + + hardware - Traduzione in corso + FreeBSD attualmente gira su una varietà di PC con bus ISA, VLB, + EISA, e PCI con processori Intel, AMD, Cyrix, o processori NexGen + x86, così come su diverse macchine basate + sul processore Compaq Alpha. Supporta configurazioni generiche di + dispositivi IDE o ESDI, svariati controller SCSI, schede PCMCIA, + dispositivi USB, e schede seriale e di rete. FreeBSD supporta anche il + bus microchannel (MCA) di IBM. + + Un elenco di hardware supportato da FreeBSD è fornito con + ogni release di FreeBSD nell'Hardware Note di FreeBSD. Questo documento + può essere trovato nel file HARDWARE.TXT, + nella directory root di una distribuzione CDROM o FTP o nel menù + di documentazione di sysinstall. Per ogni + architettura, vengono elencati i dispositivi hardware che sono noti + essere supportati dalla release di FreeBSD. Copie della lista + dell'hardware supportato per diverse release ed architetture possono + essere trovate nella pagina del sito Web di FreeBSD Informazioni di + Release. - Troubleshooting + Localizzazione dei guasti + + + installazione + localizzazione dei guasti + + + Questa sezione copre la localizzazione di alcuni problemi riguardo + all'installazione, come problemi comuni che sono stati segnalati dagli + utenti. Ci sono anche alcune domande e risposte per le persone + che desiderano avere FreeBSD e &ms-dos; sulla stessa macchina. + + + Che Cosa Fare se Qualche Cosa va Storto + + A causa di varie limitazioni dell'architettura del PC, è + impossibile che la fase di probe sia accurata al 100%, comunque ci sono + alcune cose che puoi fare se il probe fallisce. + + Controlla il documento Hardware Note per la tua versione di + FreeBSD per assicurarti che il tuo hardware sia supportato. + + Se il tuo hardware è supportato e continui ad avere + esperienze di blocco o altri problemi, resetta il computer, + e quando ti viene data la possibilità entra nella + configurazione visuale del kernel. Il kernel sui dischetti + di avvio è configurato assumendo che la maggior parte + dei dispositivi hardware sono nella loro configurazioni di fabbrica + in termini di IRQ, indirizzi di IO, e canali DMA. Se + il tuo hardware è stato riconfigurato, probabilmente + hai bisogno di usare l'editor di configurazione per dire a FreeBSD + dove trovare le cose. + + È anche possibile che un probe di un dispositivo non presente + porti a un fallimento di un successivo probe per un dispositivo + presente. In questo caso, i probe per i driver che vanno in + conflitto dovrebbero essere disabilitati. + + + Alcuni problemi di installazione possono essere evitati o + alleviati con un aggiornamento del firmware dei vari + componenti hardware, scheda madre in primis. Il + firmware della scheda madre può anche essere chiamato + BIOS e la maggior parte dei produttori di + schede madri o di computer hanno un sito web dove poter localizzare + gli aggiornamenti e le relative informazioni. + + La maggior parte dei produttori non consiglia l'aggiornamento + del BIOS della scheda madre a meno che ci sia + una buona ragione per farlo, che potrebbe essere una sorta + di aggiornamento critico. Il processo di aggiornamento + può non andare per il verso giusto, + causando danni permanenti al chip del BIOS. + + + + Non disabilitare alcuni driver di cui avrai bisogno durante + l'installazione, come quello per lo schermo + (sc0). Se l'installazione si ferma o + fallisce misteriosamente dopo aver lasciato l'editor di + configurazione, probabilmente hai rimosso o modificato qualcosa + che non dovevi. Riavvia e prova di nuovo. + + + Nella modalità di configurazione, puoi: + + + + Elencare i driver dei dispositivi installati nel kernel. + + + + Disabilitare i driver dei dispositivi per l'hardware che non + è presente nel tuo sistema. + + + + Cambiare IRQ, DRQ, e gli indirizzi delle porte di IO usati + da un driver di dispositivo. + + + + Dopo che hai sistemato il kernel in base alla tua configurazione + hardware, premi Q per avviare con i nuovi + settaggi. Una volta completata l'installazione, ogni modifica + che hai fatto nella modalità di configurazione sarà + permanente in modo tale che non devi riconfigurare ogni volta + che avvii. Tuttavia è molto probabile che tu voglia costruirti + un kernel su misura. + + + + Questioni su Partizioni &ms-dos; + + DOS + + Molti utenti desiderano installare &os; su un PC + popolato da sistemi operativi µsoft;. Per queste situazioni, + &os; ha un utility di nome FIPS. Questa + utility può essere trovata nella directory + tools su CD-ROM di installazione, o può + essere scaricata da uno dei vari mirror di + &os;. + + L'utility FIPS ti consente di suddividere + una partizione &ms-dos; esistente in due pezzi, preservando la + partizione originale e permettendo di installare &os; nella seconda + parte libera. Prima devi deframmentare la tua partizione &ms-dos; + usando l'utility di &windows; + Deframmentazione dei Dischi (vai in Explorer, + clicca con il destro sull'hard disk, e scegli di deframmentarlo), + oppure usando Norton Disk Tools. Adesso + puoi eseguire l'utility FIPS. Ti verranno + mostrate delle informazioni di supporto, segui le informazioni a video. + Fatto ciò, puoi riavviare ed installare &os; sulla nuova slice + libera. Guarda il menù Distributions + per una stima di quanto spazio libero necessiti per il tipo di + installazione voluto. + + Esiste anche un prodotto molto utile della PowerQuest + (http://www.powerquest.com) + chiamato &partitionmagic;. Questa + applicazione ha più funzionalità di + FIPS, ed è altamente raccomandato + se hai intenzione di aggiungere/rimuovere spesso sistemi operativi. + È a pagamento, quindi se hai intenzione di installare in modo + permanente &os;, FIPS probabilmente fa + al caso tuo. + + + + Usare filesystem &ms-dos; e &windows; + + A tutt'oggi, &os; non supporta filesystem compressi con + l'utility Double Space™. Quindi il + filesystem dovrà essere decompresso prima che &os; possa + accedere ai dati. Questo può essere fatto eseguendo + l'Agente di Compressione raggiungibile da + start > + Programs > + System Tools. + + &os; supporta filesystem basati su &ms-dos;. Questo + richiede di usare il comando &man.mount.msdos.8; (in &os; 5.X, il + comando è &man.mount.msdosfs.8;) con i parametri opportuni. + L'uso più comune è: + + &prompt.root; mount_msdos /dev/ad0s1 /mnt + + In questo esempio, il filesystems &ms-dos; è localizzato + sulla prima partizione dell'hard disk primario. La tua situazione + potrebbe essere differente, verifica l'output dei comandi + dmesg, e mount. Questi, + dovrebbero produrre abbastanza informazioni per darti un'idea + del layout della partizione. + + + I filesystem &ms-dos; estesi in genere sono mappati dopo le + partizioni di &os;. In altre parole, il numero della slice potrebbe + essere più alto di quello usato da &os;. Per esempio, la + prima partizione &ms-dos; potrebbe essere + /dev/ad0s1, la partizione di &os; + potrebbe essere /dev/ad0s2, con la partizione + &ms-dos; estesa in /dev/ad0s3. Per alcuni, + tutto ciò potrebbe causare della confusione all'inizio. + + + Le partizioni NTFS possono essere montate in modo simile usando + il comando &man.mount.ntfs.8;. + + + + Domande e Risposte degli Utenti di Alpha + + Alpha + + Questa sezione risponde ad alcune questioni comuni relative + all'installazione di FreeBSD su sistemi Alpha. + + + + + Posso avviare dalla console ARC o da quella del BIOS + Alpha? + - Traduzione in corso + ARC + Alpha BIOS + SRM + + + No. &os;, come Compaq Tru64 e VMS, non si avviano dalla + console SRM. + + + + + + Aiuto, non ho spazio! Devo cancellare tutto prima? + + + + Sfortunatamente, si. + + + + + + Posso montare il mio Compaq True64 o il filesystem + VMS? + + + + No, non in questo caso. + + + + - Advanced Installation Guide + + + + Valentino + + Vaschetto + + Contributo di + + + + + Guida per un'Installazione Avanzata + + Questa sezione descrive come installare FreeBSD in casi + speciali. + + + Installare FreeBSD su un Sistema senza Monitor e Tastiera + + + installazione + headless (console seriale) + + + console seriale + + Questo tipo di installazione è chiamata + installazione headless, poichè la macchina + sulla quale stai cercando di installare FreeBSD non ha un monitor, o + non ha neanche un output VGA. Come è possibile ti chiederai? + Usando una console seriale. Una console seriale sostanzialmente + usa un'altra macchina per fungere da monitor e tastiera primari per + un sistema. Per fare questo, segui le fasi per creare i floppy + di installazione, come spiegato nella . + + Per modificare questi floppy per avviare in una console seriale, + segui questi passi: + + + + Abilitare i Floppy di Avvio per Avviare in una Console + Seriale + + + mount + + + Se hai avviato con i floppy che hai appena creato, FreeBSD + dovrebbe avviare la sua modalità di installazione standard. + Noi vogliamo che FreeBSD avvii un console seriale per la nostra + installazione. Per fare questo, devi montare il floppy + kern.flp nel tuo sistema FreeBSD usando il + comando &man.mount.8;. + + &prompt.root; mount /dev/fd0 /mnt + + Adesso che hai il tuo floppy montato, portati nella directory + /mnt: + + &prompt.root; cd /mnt + + È qui che devi configurare il floppy per avviare + una console seriale. Devi creare un file di nome + boot.config contenente + /boot/loader -h. Tutto quello che fa è + passare un flag al bootloader per avviare una console + seriale. + + &prompt.root; echo "/boot/loader -h" > boot.config + + Adesso che hai il tuo floppy configurato correttamente, + devi smontare il floppy usando il comando &man.umount.8;: + + &prompt.root; cd / +&prompt.root; umount /mnt + + Adesso puoi rimuovere il floppy. + + + + Connettere il Cavo Null-Modem + + cavo null modem + + Devi connettere un cavo null-modem tra le due + macchine. Connetti il cavo alla porta seriale delle due + macchine. Un cavo seriale normale non + funzionerà, hai bisogno di un cavo null-modem + perchè ha alcuni segnali incrociati. + + + + Avviare per l'Installazione + + È tempo di andare avanti e cominciare con + l'installazione. Inserisci il floppy kern.flp + nella macchina sulla quale vuoi fare l'installazione headless, + e accendila. + + + + Connettersi alla Macchina Headless + + + cu + - Traduzione in corso + Adesso devi connetterti alla macchina con &man.cu.1;: + + &prompt.root; cu -l /dev/cuaa0 + + + + Ci siamo! Dovresti essere in grado di controllare la macchina + headless attraverso la tua sessione cu. Ti + verrà chiesto di inserire mfsroot.flp, e poi + dovrai scegliere il tipo di terminale da usare. Seleziona la console + a colori di FreeBSD e procedi con la tua installazione! + - Preparing Your Own Installation Media + Preparare i Propri Media di Installazione + + + Per evitare ripetizioni, il disco di FreeBSD + in questo contesto significa il CDROM o DVD che ti sei procurato. + + + Ci possono essere delle situazioni in cui hai bisogno di creare + dei media di installazione di FreeBSD e/o delle fonti per l'installazione. + Potrebbe essere un media fisico, come un nastro, o una fonte che + sysinstall può usare per recuperare i + file, come un sito FTP locale, o una partizione &ms-dos;. + + Per esempio: + + + + Hai molte macchine connesse alla tua rete locale, e un + disco di FreeBSD. Vuoi creare un sito FTP locale usando il + contenuto del disco di FreeBSD, e quindi dare la possibilità + alle tue macchine di usare questo sito FTP locale senza la + necessità di doversi collegare a Internet. + + + + Hai un disco di FreeBSD, e FreeBSD non riconosce il tuo lettore + CD/DVD, ma &ms-dos;/&windows; lo riconosce. Vuoi copiare i file + di installazione di FreeBSD su una partizione DOS posta sul + medesimo computer, e quindi installare FreeBSD usando quei + file. + + + + Il computer sul quale vuoi installare FreeBSD non ha un lettore + CD/DVD ne una scheda di rete, ma puoi connettere un cavo + Laplink-style seriale o parallelo ad un altro computer + fornito di quei supporti. + + + + Vuoi creare un nastro che può essere usato per + installare FreeBSD. + + + + + Creare un CDROM di Installazione + + Come parte di ogni release, il progetto FreeBSD mette a + disposizione due immagini CDROM (immagini ISO). + Queste immagini possono essere scritte (burnate) su + CD se hai un masterizzatore, e quindi possono essere usate per + installare FreeBSD. Se hai un masterizzatore, e la banda di rete + è conveniente, allora questo è il modo più + semplice per installare FreeBSD. + + + + Scaricare le Immagini ISO Corrette + + Le immagini ISO per ogni release possono essere scaricate da + ftp://ftp.FreeBSD.org/pub/FreeBSD/ISO-IMAGES-arch/version + o dal mirror più vicino. Sostituisci + arch e + versione in modo appropriato. + + Quella directory normalmente contiene le seguenti + immagini: + + + Nomi e Significati delle Immagini ISO di + FreeBSD 4.<replaceable>X</replaceable> + + + + + Nome del File + + Contenuto + + + + + + version-RELEASE-arch-miniinst.iso + + Tutto quello di cui hai bisogno per installare + FreeBSD. + + + + version-RELEASE-arch-disc1.iso + + Tutto quello di cui hai bisogno per installare FreeBSD, + e anche molti package addizionali di terze parti + che potresti provare. + + + + version-RELEASE-arch-disc2.iso + + Un filesystem live, usato in + congiunzione con l'utility Repair + di sysinstall. + Una copia dell'albero CVS di FreeBSD. Sul disco anche altri + package addizionali di terze parti. + + + +
+ + + Nomi e Significati delle Immagini ISO di + FreeBSD 5.<replaceable>X</replaceable> + + + + + Nome del File + + Contenuto + + + + + + version-RELEASE-arch-bootonly.iso + + Tutto ciò di cui hai bisogno per avviare + il kernel di FreeBSD e partire con l'interfaccia di + installazione. I file di installazione devono essere + messi su FTP o su altre fonti di supporto. + + + + version-RELEASE-arch-miniinst.iso + + Tutto ciò di cui hai bisogno per installare + FreeBSD. + + + + version-RELEASE-arch-disc1.iso + + Tutto ciò di cui hai bisogno per installare + &os; e un live filesystem, che è + usato in congiunzione con l'utility Repair + in sysinstall. + + + + version-RELEASE-arch-disc2.iso + + La documentazione di &os; e molte applicazioni di + terze parti. + + + +
+ + Devi scaricare o l'immagine ISO miniinst, + o l'immagine del disco uno. Non le scaricare entrambe, + poichè l'immagine del disco uno contiene tutto ciò + che contiene l'immagine ISO miniinst. + + + L'immagine ISO miniinst è solo disponibile per le + release antecedenti la 5.4-RELEASE. + + + Usa la miniinst ISO se l'accesso ad Internet è costoso + per te. Ti permetterà di installare FreeBSD, e puoi sempre + installare i package di terze parti scaricandoli usando il sistema + dei port/package (guarda il ) se + necessario. + + Usa l'immagine del disco uno se vuoi installare una release + di &os; 4.X e se vuoi anche un + modesto assortimento di package di terze parti. + + Le altre immagini sono utili, ma non essenziali, + soprattutto se hai un accesso ad Internet ad alta + velocità. +
+ + + Scrivere i CD + + Devi scrivere le immagini dei CD sul disco. Se + hai intenzione di farlo da un'altra macchina FreeBSD allora + guarda la per maggiori + informazioni (in particolare, la e + la ). + + Se lo fai su un'altra piattaforma allora devi usare + qualche utility per controllare il tuo masterizzatore + di CD esistente su tale piattaforma. Le immagini fornite + sono nel formato standard ISO, supportato da molte applicazioni + di masterizzazione dei CD. + +
+ + + Se sei interessato a costruirti una release di FreeBSD + personalizzata, guarda l'Articolo di Progettazione delle + Release. + +
+ + + Creare un Sito FTP Locale con un Disco di FreeBSD + + + installazione + rete + FTP + + + I dischi di FreeBSD sono strutturati alla stessa maniera di un sito + FTP. Questo rende semplice la creazione di un sito FTP locale che + può essere usato da altre macchine sulla tua rete per + installare FreeBSD. + + + + Sul computer FreeBSD che ospiterà il sito FTP, + assicurati che il CDROM è nel lettore, e montato + su /cdrom. + + &prompt.root; mount /cdrom + + + + Crea un account per FTP anonimo in + /etc/passwd. Fallo editando + /etc/passwd usando &man.vipw.8; aggiungendo + questa linea: + + ftp:*:99:99::0:0:FTP:/cdrom:/nonexistent + + + + Assicurati che il servizio FTP sia abilitato in + /etc/inetd.conf. + + + + Chiunque che possa connettersi via rete alla tua macchina + può ora scegliere il tipo di media FTP digitando + ftp://tua macchina + dopo aver selezionato Altro nel menù dei siti + FTP durante l'installazione. + + + Se il media di avvio (di solito dischetti floppy) usato dai + tuoi client FTP non è della stessa versione fornita dal + sito FTP locale, allora sysinstall + non ti lascierà completare l'installazione. Se le versioni + non sono simili e vuoi comunque procedere, devi andare nel menù + Options e modificare il nome della distribuzione in + any. + + + + Questo approccio è OK per una macchina sulla tua rete + locale, che è protetta dal tuo firewall. Offrire + servizi FTP ad altre macchine su Internet (non sulla tua lan) espone + il tuo computer all'attenzione dei cracker e di altri maligni. + Raccomandiamo fortemente di seguire buone norme di sicurezza. + + + + + Creare i Floppy di Installazione + + + installazione + floppy + + + Se devi installare da floppy disk (che suggeriamo di + non fare), a causa di hardware non supportato + o semplicemente perchè insisti nel fare le cose tenacemente, + devi prima preparare un pò di floppy per l'installazione. + + Come minimo, avrai bisogno di molti floppy da 1.44 MB o da + 1.2 MB per contenere tutti i file della directory + bin (distribuzione binaria). Se stai preparando + i floppy da DOS, allora questi devono essere + formattati usando il comando FORMAT di &ms-dos;. + Se stai usando &windows; usa Explorer per formattare i dischi + (clicca con il tasto destro sul dispositivo A:, + e scegli Format). + + Non fidarti dei floppy pre-formattati di + fabbrica. Formattali di nuovo, per essere sicuro. In passato molti + problemi riportati dai nostri utenti si sono poi rilevati causati + dall'uso di media non correttamente formattati, ecco perchè + stiamo mettendo in evidenzia questo fatto. + + Se crei i floppy su un'altra macchina FreeBSD, un format + è ancora una buona idea, benchè non devi necessariamente + mettere un filesystem DOS su ogni floppy. Puoi usare + i comandi disklabel e newfs per + mettere un filesystem UFS su ogni flopply, come mostra la seguente + sequenza di comandi (per un floppy da 3.5" 1.44 MB): + + &prompt.root; fdformat -f 1440 fd0.1440 +&prompt.root; disklabel -w -r fd0.1440 floppy3 +&prompt.root; newfs -t 2 -u 18 -l 1 -i 65536 /dev/fd0 + + + Usa fd0.1200 e + floppy5 per i dischetti da 5.25" + 1.2 MB. + + + Puoi montarli e scriverci come qualsiasi altro tipo di + file ystem. + + Dopo che hai formattato i flopply, dovrai copiarvi i file + necessari. I files della distribuzione sono splittati in pezzi + di dimensioni tali che cinque di essi possono stare su un singolo + floppy convenzionale da 1.44 MB. Crea tutti i tuoi + floppy, fino a quando avrai tutte le distribuzioni disponibili + in questo formato. Ogni distribuzione dovrebbe andare in una + sotto directory del floppy, esempio: + a:\bin\bin.aa, a:\bin\bin.ab, + e così via. + + Una volta che arrivi alla schermata dei Media durante il processo + di installazione, seleziona Floppy e + segui le indicazioni che ti saranno fornite. + + + + Installazione da una Partizione &ms-dos; + + + installazione + da MS-DOS + + + Per preparare un'installazione da una partizione &ms-dos;, devi + copiare i file dalla distribuzione in una directory chiamata + freebsd nella directory root della partizione. Per + esempio, c:\freebsd. La struttura della + directory del CDROM o del sito FTP deve essere parzialmente riprodotta + in questa directory, dunque consigliamo di usare il comando + xcopy del DOS se stai copiando da un CD. Per + esempio, per preparare un'installazione minima di + FreeBSD: + + C:\> md c:\freebsd +C:\> xcopy e:\bin c:\freebsd\bin\ /s +C:\> xcopy e:\manpages c:\freebsd\manpages\ /s + + Assumendo che C: è dove hai spazio + libero e E: è il CDROM. + + Se non hai un lettore CDROM, puoi scaricare la distribuzione da + ftp.FreeBSD.org. + Ogni distribuzione è nella propria directory; per esempio, la + distribuzione base può essere trovata + nella directory &rel.current;/base/. + + + Nella release 4.X di &os; e antecedenti la distribuzione + base è chiamata bin. + Se stai usando una di queste versioni, sistema i comandi di esempio + e gli URL in modo appropriato. + + + Se desideri installare diverse distribuzioni da una partizione + &ms-dos; (ed hai lo spazio per farlo), installa ciascuna + distribuzione in c:\freebsd — + la distribuzione BIN è la sola + richiesta per un'installazione minima. + + + + Creare un'Installazione su Nastro + + + installazione + da Nastro QIC/SCSI + + + Installare da un nastro magnetico è probabilmente un + metodo più facile e breve rispetto a un'installazione da FTP + o da CDROM. Il programma di installazione si aspetta + che i file siano semplicemente magnetizzati su nastro. Dopo che + hai ottenuto tutti i file della distribuzione a cui sei interessato, + semplicemente fai un tar su nastro: + + &prompt.root; cd /freebsd/distdir +&prompt.root; tar cvf /dev/rwt0 dist1 ... dist2 + + Quando fai l'installazione, assicurati di lasciare abbastanza + spazio in qualche directory temporanea (che ti sarà consentito + scegliere) per disporre il contenuto completo del + nastro che hai creato. A causa di un accesso non-random dei nastri, + questo metodo di installazione richiede un pò di tempo per + la memorizzazione temporanea. + + + Quando comincia l'installazione, il nastro deve essere + nel lettore prima dell'avvio da floppy. + Altrimenti il probe dell'installazione potrebbe fallire nel + tentativo di cercarlo. + + + + + Prima di Installare via Rete + + + installazione + rete + seriale (SLIP o PPP) + + + + installazione + rete + parallelo (PLIP) + + + + installazione + rete + Ethernet + + + Sono disponibili tre tipi di installazioni di rete. + Via porta seriale (SLIP o PPP), via porta parallela (PLIP (cavo + laplink)), o via Ethernet (un controller Ethernet standard + (inclusi alcuni PCMCIA)). + + Il supporto SLIP è piuttosto vecchio, e limitato + principalmente a link connessi fisicamente, come con un cavo seriale + cablato tra un computer portatile e un altro computer. Il collegamento + dovrebbe essere fisico poichè SLIP a tutt'oggi non offre + una capacità di chiamata remota; questa caratteristica è + fornita dall'utility PPP, che dovrebbe essere usata al posto + di SLIP quando possibile. + + Se userai un modem, allora PPP è quasi certamente la tua + unica scelta. Assicurati di avere le informazioni del tuo provider + a portata di mano che ti saranno richieste nel processo di + installazione. + + Se usi PAP o CHAP per la connessione al tuo ISP (in altre parole, + se puoi connetterti all'ISP in &windows; senza usare uno script), allora + tutto quello che dovrai fare è digitare + dial nel prompt di ppp. + Altrimenti, avrai bisogno di sapere come chiamare il tuo ISP usando + comandi AT specifici del tuo modem, poichè + PPP fornisce solo un semplice emulatore di terminale. Per cortesia + fai riferimento al manuale per il + ppp-utente e alle FAQ. + Se hai problemi, puoi mandare i log a video usando il comando + set log local .... + + Se è disponibile una connessione fisica ad un altro FreeBSD + (2.0-R o successivi), potresti considerare l'installazione via + cavo parallelo laplink. La velocità di + trasferimento di dati via porta parallela è molto più + alta rispetto a quella realizzabile via seriale (fino a + 50 kbyte/sec), ottenendo quindi un'installazione rapida. + + Alla fine, per un'installazione più veloce possibile + via rete, un adattatore Ethernet è sempre una buona scelta! + FreeBSD supporta le più comuni schede di rete Ethernet per PC; + una tabella di schede supportate (e i rispettivi settaggi richiesti) + viene fornita nell'Hardware Note per ogni release di FreeBSD. + Se usi una delle scheda PCMCIA Ethernet supportate, assicurati + di inserirla prima di accendere il portatile! + FreeBSD, sfortunatamente, non supporta ancora l'inserimento a caldo + di una scheda PCMCIA durante l'installazione. + + Inoltre dovrai sapere il tuo indirizzo IP della rete, il valore + della netmask per la tua classe di indirizzi, e il nome della tua + macchina. Se stai installando tramite una connessione PPP e non hai un + IP statico, non temere, l'indirizzo IP può essere dinamicamente + assegnato dal tuo ISP. Il tuo amministratore di sistema ti dirà + quali valori usare per il tuo setup di rete. Se farai riferimento + ad altri host tramite nomi piuttosto che tramite indirizzi IP, avrai + bisogno di conoscere anche il server dns e forse anche l'indirizzo di + un gateway (se stai usando PPP, è l'indirizzo IP del tuo + provider) per poter comunicare con il server dns. Se vuoi installare + via FTP passando per un proxy HTTP, avrai bisogno anche dell'indirizzo + del proxy. Se non conosci tutte o in parte queste informazioni, + dovrai parlare con il tuo amministratore di sistema o con l'ISP + prima di tentare questo tipo di + installazione. + + + Prima di Installare via NFS + + + installazione + rete + NFS + + + L'installazione tramite NFS è abbastanza semplice. + Devi copiare semplicemente i file della distribuzione interessata + in un server NFS e quindi puntare il media al server NFS. + + Se questo server supporta solo porte privilegiate + (come in genere succede nelle workstation di Sun), dovrai settare + l'opzione NFS Secure nel menì + Options prima di procedere con + l'installazione. + + Se hai una scheda Ethernet di scarsa qualità con dei + trasferimenti di rete molto lenti, potresti anche selezionare il + flag NFS Slow. + + Affinchè l'installazione NFS abbia successo, il server + deve supportare il mount di sotto directory, per esempio, se la + directory della distribuzione di FreeBSD &rel.current; + è in: ziggy:/usr/archive/stuff/FreeBSD, + allora ziggy dovrà permettere il mount + diretto di /usr/archive/stuff/FreeBSD, + e non solo di /usr o di + /usr/archive/stuff. - Traduzione in corso + Nel file /etc/exports di FreeBSD, questo + comportamento è controllato dalle opzioni + . Altri server NFS potrebbero avere + diverse regole. Se ottieni il messaggio + permesso negato dal server, allora è + probabile che non hai abilitato queste opzioni. + +
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/introduction/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/introduction/chapter.sgml index 8d87051bcc..29a14857d0 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/introduction/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/introduction/chapter.sgml @@ -1,1014 +1,1011 @@ Jim Mock Ristrutturato, riorganizzato, e in parte riscritto da Introduzione Sinossi Grazie per il tuo interesse per FreeBSD! Il seguente capitolo tratta vari aspetti del FreeBSD Project, come la sua storia, gli obiettivi, il modello di sviluppo e così via. Dopo aver letto questo capitolo, saprai: Come si relazione FreeBSD rispetto agli altri sistemi operativi per computer. La storia del FreeBSD Project. Gli obiettivi del FreeBSD Project. Le basi del modello di sviluppo open source di FreeBSD. E naturalmente: da dove deriva il nome FreeBSD. Benvenuto in FreeBSD! 4.4BSD-Lite FreeBSD è un sistema operativo basato su 4.4BSD-Lite per computer Intel (x86 e &itanium;), DEC Alpha, e Sun &ultrasparc;. Port verso altre architetture sono stati avviati. Puoi anche leggere la storia di FreeBSD, o la release corrente. Se sei interessato a contribuire in qualche modo al progetto (codice, hardware, banconote non segnate), leggi l'articolo Contributing - to FreeBSD. + url="&url.articles.contributing.en;/index.html">Contribuire a + FreeBSD. Cosa può fare FreeBSD? FreeBSD ha molte caratteristiche degne di nota. Alcune di queste sono: multitasking preemptive Multitasking preemptive con adattamento dinamico della priorità per assicurare una condivisione regolare ed equa del computer ad applicazioni e utenti, persino sotto i carichi più pesanti. - facilities multiutente + facility multiutente - Facilities multiutente che permettono a + Facility multiutente che permettono a molte persone di usare un sistema FreeBSD contemporaneamente per cose diverse. Questo significa, per esempio, che le periferiche di sistema come stampanti e unità a nastro sono correttamente condivise tra tutti gli utenti sul sistema o sulla rete e che possono essere posti limiti individuali ad utenti o gruppi di utenti sulla risorsa, proteggendo le risorse di sistema critiche dall'uso eccessivo. networking TCP/IP Un solido sistema di rete TCP/IP con supporto a standard industriali quali SLIP, PPP, NFS, DHCP e NIS. Questo significa che la tua macchina FreeBSD può - interoperare facilmente con altri sistemi ed anche agire come + interagire facilmente con altri sistemi ed anche agire come server aziendale, fornendo funzioni vitali come NFS (accesso remoto ai file) e servizi e-mail oppure mettere la tua organizzazione su Internet con servizi WWW, FTP, routing e firewall (sicurezza). protezione della memoria La protezione della memoria assicura che le applicazioni (o gli utenti) non possano interferire l'una con l'altra. Una applicazione che andrà in crash non influirà sulle altre in alcun modo. FreeBSD è un sistema operativo a 32 bit (64 bit su Alpha &itanium;, AMD64, e &ultrasparc;) ed è stato progettato come tale sin dall'inizio. X Window System XFree86 Lo standard industriale X Window System (X11R6) fornisce una interfaccia grafica utente (GUI) al costo di una comune scheda VGA ed un monitor e viene fornito con i sorgenti. compatibilità binaria Linux compatibilità binaria SCO compatibilità binaria SVR4 compatibilità binaria BSD/OS compatibilità binaria NetBSD Compatibilità binaria con molti programmi sviluppati per Linux, SCO, SVR4, BSDI e NetBSD. Nella collezione di port e package per FreeBSD sono disponibili migliaia di applicazioni pronte a partire. Perché cercare sulla rete quando puoi trovare qui tutto quello che ti serve? Su Internet sono disponibili migliaia di applicazioni aggiuntive e facili da portare. FreeBSD è compatibile a livello di codice sorgente con la maggior parte dei sistemi &unix; commerciali e così la maggior parte delle applicazioni richiedono poche modifiche per essere compilate, se non nessuna. memoria virtuale La memoria virtuale paginata su richiesta e il progetto con VM/buffer cache integrati soddisfa efficientemente le applicazioni con grandi appetiti di memoria mantenendo ancora la risposta interattiva per altri utenti. Symmetric Multi-Processing (SMP) Il supporto SMP per macchine con CPU multiple. compilatori C compilatori C++ compilatori FORTRAN una dotazione completa di strumenti di sviluppo per C, C++, Fortran, e Perl. Sono inoltre disponibili molti linguaggi aggiuntivi per ricerca avanzata e sviluppo nella collezione di port e package. codice sorgente Avere il codice sorgente dell'intero sistema significa avere un alto grado di controllo sull'ambiente. Perché essere vincolati ad una soluzione proprietaria alla mercé del tuo fornitore quando puoi avere un sistema veramente aperto? Estesa documentazione online. E molto altro! 4.4BSD-Lite Computer Systems Research Group (CSRG) U.C. Berkeley FreeBSD è basato sulla release 4.4BSD-Lite del Computer Systems Research Group (CSRG) dell'Università della California di Berkeley, e porta avanti l'inconfondibile tradizione di sviluppo dei sistemi BSD. In aggiunta all'ottimo lavoro fornito dal CSRG, il FreeBSD Project ha speso molte centinaia di ore nella fine regolazione del sistema per le massime prestazioni e affidabilità nelle situazioni di carico che si possono trovare nella vita reale. Mentre molti giganti commerciali hanno difficoltà nel campo dei sistemi operativi per PC con queste caratteristiche, prestazioni e affidabilità, FreeBSD le può offrire ora! Le applicazioni nelle quali FreeBSD può essere impiegato sono veramente limitate solo dalla tua immaginazione. Dallo sviluppo software all'automazione in fabbrica, dal controllo dell'inventario alla correzione dell'azimut delle antenne remote dei satelliti; se può essere fatto con un prodotto &unix; commerciale allora è più che probabile che puoi farlo anche con FreeBSD! FreeBSD beneficia significativamente anche da letteralmente migliaia di applicazioni di alta qualità sviluppate da centri di ricerca e università di tutto il mondo, spesso disponibili a poco prezzo o gratuite. Sono anche disponibili applicazioni commerciali e compaiono in numero maggiore ogni giorno. Poiché il codice sorgente dello stesso FreeBSD è normalmente disponibile, il sistema può anche essere personalizzato ad un livello inimmaginabile per applicazioni o progetti particolari, e in modi non generalmente possibili con i sistemi operativi della maggior parte dei produttori commerciali. Ecco solo alcuni esempi di alcune delle applicazioni nelle quali attualmente la gente sta usando FreeBSD: Servizi Internet: Il robusto sistema di rete TCP/IP di FreeBSD lo rende una piattaforma ideale per una varietà di servizi Internet quali: server FTP server FTP server web server World Wide Web (standard o sicuri [SSL]) firewall - mascheramento dell'IP + NAT Firewall e gateway NAT (mascheramento dell'IP). - posta elettronica + + posta elettronica + email + + email server di Posta Elettronica USENET USENET News o Bulletin Board Systems E altro... Con FreeBSD, puoi facilmente partire in piccolo con un PC a buon mercato della classe 386 e aggiornare poi - ad un quadriprocessore Xeon con dischi RAID se la tua + ad un quadri-processore Xeon con dischi RAID se la tua azienda cresce. Insegnamento: Sei uno studente di informatica o legato al campo dell'ingegneria? Non c'è miglior modo di imparare i sistemi operativi, l'architettura dei computer e il networking che l'esperienza pratica e in profondità che FreeBSD può fornire. Il numero di pacchetti di CAD, di progettazione grafica e matematica disponibili gratuitamente lo rendono anche estremamente utile per coloro il cui interesse principale nei computer è vedere altro lavoro svolto! Ricerca: Con il codice sorgente disponibile per l'intero sistema, FreeBSD è una eccellente piattaforma per la ricerca nei sistemi operativi come pure per altre branche dell'informatica. La natura di libera circolazione di FreeBSD rende anche possibile a gruppi distanti di collaborare sulle idee o condividere lo sviluppo senza aver da preoccuparsi di accordi di licenza speciali o limitazioni su quello che può essere discusso in un forum pubblico. router server DNS Networking: Ti serve un nuovo router? Un server dei nomi (DNS)? Un firewall per tenere la gente fuori dalla tua rete interna? FreeBSD può facilmente tramutare quel 386 inutilizzato o quel PC 486 che giace nell'angolo in un router avanzato con sofisticate capacità di filtraggio dei pacchetti. Sistema X Window XFree86 Sistema X Window Accelerated-X Stazione di lavoro con X Window: FreeBSD è un'ottima scelta come soluzione per un terminale X - economico, sia usando il server &xfree86; liberamente disponibile o + economico, sia usando il server X11 liberamente disponibile o uno degli eccellenti server commerciali forniti da Xi Graphics. Diversamente da un terminale X, FreeBSD permette a molte applicazioni di girare localmente se desiderato, sollevando così il carico da un server centrale. FreeBSD può anche partire senza disco, rendendo le stazioni individuali persino più economiche e facili da amministrare. GNU Compiler Collection Sviluppo Software: Di base FreeBSD arriva con un pieno complemento di strumenti di sviluppo incluso il rinnovato compilatore GNU C/C++ e il debugger. FreeBSD è disponibile sia in forma sorgente che binaria su CDROM, DVD e via FTP anonimo. Guarda l' per maggiori informazioni su come ottenere FreeBSD. Chi Usa FreeBSD? utenti - Grandi siti dove gira FreeBSD + grandi siti dove gira FreeBSD FreeBSD è usato per far funzionare alcuni dei più grossi siti su Internet, inclusi: Yahoo! Yahoo! Apache Apache Blue Mountain Arts Blue Mountain Arts Pair Networks Pair Networks Sony Japan Sony Japan Netcraft Netcraft Weathernews Weathernews Supervalu Supervalu TELEHOUSE America TELEHOUSE America Sophos Anti-Virus Sophos Anti-Virus JMA Wired JMA Wired e molti altri. Informazioni sul FreeBSD Project La sezione seguente fornisce alcune informazioni relative al progetto, includendo una breve storia, gli obiettivi, e il modello di sviluppo. Jordan Hubbard Contributo di Breve storia di FreeBSD 386BSD Patchkit Hubbard, Jordan Williams, Nate Grimes, Rod FreeBSD Project storia Il FreeBSD Project ebbe la sua genesi nella prima parte del 1993, come una sorta di crescita oltremisura del Patchkit Non Ufficiale di 386BSD dagli ultimi tre coordinatori del patchkit: Nate Williams, Rod Grimes e me stesso. 386BSD Il nostro obiettivo originario era di produrre uno snapshot intermedio di 386BSD allo scopo di risolvere una serie di problemi che il meccanismo del patchkit non era semplicemente in grado di risolvere. Alcuni di voi potranno ricordare che il primo titolo funzionante per il progetto fu 386BSD 0.5 o 386BSD Interim in riferimento a quel fatto. Jolitz, Bill 386BSD era il sistema operativo di Bill Jolitz, che era arrivato a questo punto soffrendo piuttosto pesantemente di quasi un anno di disinteresse. Visto che il patchkit si gonfiava sempre più scomodamente con il passare dei giorni, fummo d'accordo all'unanimità che doveva essere fatto qualcosa e decidemmo di provare ad assistere Bill fornendo questo snapshot ad interim ripulito. Questi piani ebbero un brusco arresto quando Bill Jolitz improvvisamente decise di ritirare la sua approvazione al progetto senza nessuna chiara indicazione di cosa invece doveva essere fatto. Greenman, David Walnut Creek CDROM Non ci volle molto per decidere che l'obiettivo rimaneva utile, persino senza il supporto di Bill, e così adottammo il nome FreeBSD, coniato da David Greenman. I nostri obiettivi iniziali furono decisi dopo esserci consultati con gli utenti dell'epoca del sistema e, una volta che divenne chiaro che il progetto era sulla strada giusta e forse stava persino diventando una realtà, contattai la Walnut Creek CDROM con un occhio verso il miglioramento dei canali distributivi di FreeBSD per quei molti sfortunati che non avevano facile accesso a Internet. La Walnut Creek CDROM non solo supportò l'idea di distribuire FreeBSD su CD ma andò anche più lontano fornendo al progetto una macchina per lavorarci su e una connessione ad Internet veloce. Senza il grado di fiducia quasi senza precedenti della Walnut Creek CDROM in quello che era, a quel tempo, un progetto completamente sconosciuto, è abbastanza improbabile che FreeBSD sarebbe andato così lontano, così velocemente, come è oggi. 4.3BSD-Lite Net/2 U.C. Berkeley 386BSD Free Software Foundation La prima distribuzione su CDROM (e largamente disponibile sulla rete) fu FreeBSD 1.0, rilasciata nel dicembre del 1993. Questa era basata su un nastro della 4.3BSD-Lite (Net/2) della U.C. Berkeley, con molti componenti forniti anche da 386BSD e dalla Free Software Foundation. Fu un successo abbastanza ragionevole per una prima offerta, e lo seguimmo dal grande successo di FreeBSD release 1.1 nel maggio del 1994. Novell U.C. Berkeley Net/2 AT&T Circa in questo periodo si formarono all'orizzonte alcune nuvole temporalesche piuttosto inaspettate allorché Novell e U.C. Berkeley risolsero la loro lunga causa civile sullo stato legale del nastro di Berkeley Net/2. Una condizione di quell'accordo era la concessione di U.C. Berkeley che vaste parti di Net/2 erano codice ingombrante e di proprietà di Novell, che lo aveva infine acquistato da AT&T qualche tempo addietro. Quello che Berkeley ottenne in cambio fu la benedizione di Novell che la release 4.4BSD-Lite, quando fu finalmente rilasciata, fosse dichiarata non ingombrante e che tutti gli utenti Net/2 esistenti fossero fortemente incoraggiati a cambiare. Questo incluse FreeBSD, e al progetto fu dato tempo fino alla fine di luglio 1994 per fermare la spedizione del proprio prodotto basato su Net/2. Sotto i termini di quell'accordo, fu permesso al progetto un ultimo rilascio prima della scadenza, e quella release fu FreeBSD 1.1.5.1 FreeBSD allora si accinse nell'arduo compito di letteralmente reinventare se stesso da un insieme di bit di 4.4BSD-Lite completamente nuovo e piuttosto incompleto. Le release Lite erano light (leggere) in parte perché il CSRG di Berkeley aveva rimosso grandi sezioni di codice richiesto per costruire effettivamente un sistema funzionante in grado di partire (dovuto a varie richieste legali) e in parte al fatto che il port per Intel della 4.4 era altamente incompleto. Al progetto ci volle fino al novembre del 1994 per fare questa transizione; a quel punto rilasciò FreeBSD 2.0 sulla rete e su CDROM (nel tardo dicembre). A dispetto del fatto di essere ancora più che un po' ruvida ai bordi, la release fu un successo significativo e fu seguita dalla release FreeBSD 2.0.5 più robusta e semplice da installare nel giugno del 1995. Rilasciammo FreeBSD 2.1.5 nell'agosto del 1996, e parve essere abbastanza popolare tra gli ISP e le comunità commerciali tanto che si meritò un'altra release nel corso del ramo 2.1-STABLE. Questa era FreeBSD 2.1.7.1, rilasciata nel febbraio 1997 e apoteosi dello sviluppo principale sulla 2.1-STABLE. Attualmente in modalità di manutenzione, su questo ramo (RELENG_2_1_0) verranno sviluppati solo miglioramenti della sicurezza e correzioni degli errori. FreeBSD 2.2 fu derivato dallo sviluppo della linea principale (-CURRENT) nel novembre 1996 come ramo RELENG_2_2, e la prima release completa (2.2.1) fu rilasciata nell'aprile 1997. Furono rilasciate ulteriori release del ramo 2.2 nell'estate e nell'autunno del '97, l'ultima delle quali (2.2.8) apparve nel novembre 1998. La prima release 3.0 ufficiale apparve nell'ottobre 1998 e segnò l'inizio della fine per il ramo 2.2. L'albero si ramificò ancora il 20 gennaio 1999, dividendosi nei rami 4.0-CURRENT e 3.X-STABLE. Dalla 3.X-STABLE, la 3.1 fu rilasciata il 15 febbraio 1999, la 3.2 il 15 maggio 1999, la 3.3 il 16 settembre 1999, la 3.4 il 20 dicembre 1999 e la 3.5 il 24 giugno 2000, seguita pochi giorni dopo da un aggiornamento di punto inferiore alla release 3.5.1 per incorporare alcune correzioni dell'ultimo minuto a Kerberos sulla sicurezza. Questa sarà l'ultima release del ramo 3.X. Ci fu un'altra ramificazione il 13 marzo 2000, che vide - l'apparizione del ramo 4.X-STABLE, ora considerato essere il - ramo -STABLE corrente. Ci sono state numerose release da - allora: la 4.0-RELEASE fu introdotta nel marzo 2000, e la più - recente &rel2.current;-RELEASE venne fuori nel &rel2.current.date;. - Ci saranno release aggiuntive lungo il ramo 4.X-STABLE (RELENG_4) per - tutto il 2003. + l'apparizione del ramo 4.X-STABLE. Ci sono state numerose release da + allora: la 4.0-RELEASE fu introdotta nel marzo 2000, e l'ultima + &rel2.current;-RELEASE è stata rilasciata nel + &rel2.current.date;. La tanto attesa 5.0-RELEASE è stata annunciata il 19 gennaio 2003. Il culmine di quasi tre anni di lavoro, questa release ha iniziato FreeBSD nel percorso del supporto avanzato al multiprocessore e ai thread nelle applicazioni e ha introdotto il supporto per le piattaforme &ultrasparc; e ia64. - Questa release è stata seguita - dalla 5.1 nel giugno del 2003. A parte un certo numero di nuove - funzionalità, le release 5.X contengono anche parecchi sviluppi - maggiori sull'architettura di sistema sottostante. Insieme a questi - vantaggi, tuttavia, arriva un sistema che incorpora una quantità - impressionante di codice nuovo e non completamente testato. Per questa - ragione, le release 5.X sono considerate release con Nuove - Tecnologie, mentre quelle della serie 4.X come release di - Produzione. Col tempo, la 5.X sarà dichiarata - stabile e comincerà il lavoro sul prossimo ramo di sviluppo, - 6.0-CURRENT. + Questa release è stata seguita dalla 5.1 nel giugno del 2003. + La più recente release 5.X dal ramo -CURRENT è 5.2.1-RELEASE, + introdotta nel Febbraio del 2004. + + Il ramo RELENG_5 creato in Agosto del 2004, seguito da quello 5.3-RELEASE, + segna l'inizio del ramo delle release 5-STABLE. Per ora, lo sviluppo dei progetti a lungo termine continua ad aver - luogo nell'albero 5.X-CURRENT, e release SNAPshot della 5.X su CDROM + luogo nell'albero 6.X-CURRENT, e release SNAPshot della 6.X su CDROM (e, naturalmente, sulla rete) sono continuamente rese disponibili sul server snapshot mentre il lavoro procede. Jordan Hubbard Contributo di Obiettivi del FreeBSD Project FreeBSD Project obiettivi Gli obiettivi del FreeBSD Project sono di fornire software che può essere usato per qualunque scopo senza vincoli. Molti di noi hanno fatto un investimento significativo nel codice (e nel progetto) e certamente non dovrebbero essere interessati ad un piccolo compenso finanziario qua e là, ma non siamo sicuramente preparati ad insistere su questo. Noi crediamo che la nostra prima e prioritaria missione sia di fornire codice a tutti i partecipanti, presenti e futuri, e per qualunque scopo, così che il codice abbia un uso il più possibile ampio e fornisca i più ampi benefici. Questo è, io credo, uno degli obiettivi fondamentali del Software Libero (Free Software) e che noi supportiamo entusiasticamente. GNU General Public Licence (GPL) GNU Lesser General Public License (LGPL) Copyright BSD Quel codice nel nostro albero dei sorgenti che cade sotto la GNU General Public Licence (GPL) o la GNU Lesser General Public License (LGPL) ha un po' più di vincoli, sebbene almeno dal lato di rafforzare l'accesso piuttosto che l'opposto. Date le complessità aggiuntive che possono risultare dall'uso commerciale di software GPL noi preferiamo, tuttavia, software rilasciato sotto il più rilassato copyright BSD quando è una scelta ragionevole farlo. Satoshi Asami Contributo di Il Modello di Sviluppo di FreeBSD FreeBSD Project modello di sviluppo Lo sviluppo di FreeBSD è un processo molto aperto e flessibile, essendo costruito dal contributo di centinaia di persone di tutto il mondo, come puoi vedere dalla nostra lista dei collaboratori. L'infrastruttura di sviluppo di FreeBSD permette a queste centinaia di sviluppatori di collaborare su Internet. Siamo costantemente alla ricerca di nuovi sviluppatori e idee, e quelli interessati a essere coinvolti maggiormente nel progetto devono semplicemente contattarci sulla &a.hackers;. La &a.announce; è anche disponibile a quelli che vogliono informare altri utenti FreeBSD delle principali aree di lavoro. Cose utili da sapere sul FreeBSD Project e il suo processo di sviluppo, sia lavorando in modo indipendente che in stretta cooperazione: Il repository CVS CVS repository Concurrent Versions System CVS L'albero centrale dei sorgenti FreeBSD è mantenuto tramite CVS (Concurrent Versions System, ovvero Sistema di Versioni Concorrenti), uno strumento di controllo dei codici sorgenti liberamente disponibile che viene distribuito con FreeBSD. Il principale repository CVS risiede su una macchina a Santa Clara CA, USA da dove è replicato su numerose macchine speculari in tutto il mondo. L'albero CVS, che contiene gli alberi -CURRENT e -STABLE, possono essere facilmente replicati anche sulla tua macchina. Fai riferimento alla sezione Sincronizzazione dei Tuoi Sorgenti per maggiori informazioni su come fare. La lista dei committer committers I committer sono persone che hanno permesso di scrivere nell'albero CVS, e sono autorizzate ad apportare modifiche ai sorgenti di FreeBSD (il termine committer viene dal comando commit di &man.cvs.1;, che è usato per portare i nuovi cambiamenti al repository CVS). Il modo migliore di sottoporre modifiche alla revisione da parte della lista dei committer è usare il comando &man.send-pr.1;. Se qualcosa appare inceppato nel sistema, allora puoi anche raggiungerli mandando un messaggio alla &a.committers;. Il core team di FreeBSD core team Il core team di FreeBSD dovrebbe essere equivalente al consiglio dirigente se il FreeBSD Project fosse una azienda. Il compito principale del core team è assicurarsi che il progetto, nella sua interezza, sia in buona salute e sia diretto nella giusta direzione. Una delle funzioni del core team è invitare sviluppatori responsabili e dedicati a unirsi al nostro gruppo di committer come altri ne escono. L'attuale core team è stato eletto da un insieme di candidati committer nel giugno 2004. Le elezioni vengono tenute ogni 2 anni. Alcuni membri del core team hanno anche aree specifiche di responsabilità, significando che sono impegnati ad assicurare che grandi porzioni del sistema funzionino come annunciato. Per una lista completa degli sviluppatori di FreeBSD e le loro aree di responsabilità, guarda la Contributors List Molti membri del core team sono volontari per quanto riguarda lo sviluppo di FreeBSD e non beneficiano finanziariamente dal progetto, così pure l'impegno non dovrebbe essere frainteso come supporto garantito. Allo stesso modo; l'analogia con il consiglio direttivo non è molto calzante, e può essere più corretto dire che queste sono persone che hanno rinunciato alle loro vite in favore di FreeBSD, contro il loro senso del giudizio! Collaboratori esterni collaboratori Non da ultimo, il più grande gruppo di sviluppatori sono gli stessi utenti che ci forniscono feedback e correzioni di bug quasi costantemente. Il modo principale di tenersi in contatto con lo sviluppo non centralizzato di FreeBSD è iscriversi alla &a.hackers; dove queste cose vengono discusse. Guarda il per maggiori informazioni sulle varie mailing list di FreeBSD. La Lista dei Collaboratori di FreeBSD è lunga e cresce continuamente, quindi perché non entri a far parte di essa contribuendo e dando tu qualcosa a FreeBSD? Fornire codice non è il solo modo di contribuire al progetto, per una lista completa di cose che serve fare, fai riferimento al sito web del FreeBSD Project. In conclusione, il nostro modello di sviluppo è organizzato come un insieme sciolto di cerchi concentrici. Il modello centralizzato è progettato per agevolare gli utenti di FreeBSD, ai quali viene fornito un modo semplice per tenere traccia di una base di codice centrale, non per tenere fuori potenziali collaboratori! È nostro desiderio presentare un sistema operativo stabile con un ampio insieme di programmi applicativi coerenti che gli utenti possono facilmente installare ed usare — questo modello funziona molto bene per realizzare ciò. Tutto quello che chiediamo a quelli che vogliono unirsi a noi come sviluppatori di FreeBSD è un po' della stessa dedizione che hanno le attuali persone al suo continuo successo! La Release Corrente di FreeBSD NetBSD OpenBSD 386BSD Free Software Foundation U.C. Berkeley Computer Systems Research Group (CSRG) FreeBSD è liberamente disponibile, è basato tutto su sorgenti 4.4BSD-Lite, è rilasciato per computer Intel &i386;, &i486;, &pentium;, &pentium; Pro, &celeron;, &pentium; II, &pentium; III, &pentium; 4 (o compatibili), &xeon;, DEC Alpha e Sun &ultrasparc;. È basato principalmente su software del gruppo CSRG della U.C. Berkeley, con alcuni miglioramenti presi da NetBSD, OpenBSD, 386BSD, e dalla Free Software Foundation. Dalla nostra release di FreeBSD 2.0 nel lontano '94, le prestazioni, l'insieme di caratteristiche, e la stabilità di FreeBSD sono migliorate notevolmente. Il più grande cambiamento è stato la riscrittura del sistema di memoria virtuale con una VM/file buffer cache integrata che non solo incrementa le prestazioni, ma anche riduce la richiesta di memoria di FreeBSD, rendendo una configurazione con 5 MB un minimo accettabile. Altri miglioramenti includono il completo supporto a client e server NIS, il supporto delle transazioni TCP, la chiamata-su-richiesta di PPP, il supporto integrato del DHCP, un sottosistema SCSI migliorato, il supporto ISDN, il supporto per ATM, FDDI, per gli adattatori Fast e Gigabit Ethernet (1000 Mbit), un supporto migliorato degli ultimi controller Adaptec, e molte migliaia di correzioni di bug. In aggiunta alla distribuzione di base, FreeBSD offre una collezione di software portato con migliaia di programmi comunemente cercati. Alla data di stampa, ci sono oltre &os.numports; port! La lista dei port comprende server http (WWW), giochi, linguaggi, editor e quasi tutto quello che sta in mezzo. L'intera collezione dei port richiede approssimativamente &ports.size; di spazio, essendo tutti i port espressi come delta dei loro sorgenti originari. Questo rende più facile per noi aggiornare i port, e riduce di molto la domanda di spazio su disco dalla vecchia collezione 1.0 dei port. Per compilare un port, vai semplicemente nella directory che vuoi installare, digita make install e lascia che il sistema faccia il resto. La distribuzione originale completa per ogni port che compili viene presa dinamicamente dal CDROM o da un sito FTP locale, così hai bisogno solo lo spazio su disco sufficiente per compilare il port che vuoi. Quasi ogni port viene fornito di un package precompilato che può essere installato con un semplice comando (pkg_add) da coloro che non vogliono compilare i propri port dai sorgenti. Maggiori informazioni sui package e sui port possono essere trovate nel . Un numero di documenti aggiuntivi che puoi trovare molto utili nel processo di installazione e di utilizzo di FreeBSD ora può essere trovato anche nella directory /usr/share/doc su ogni recente macchina FreeBSD. Puoi vedere i manuali installati localmente con qualsiasi browser HTML usando i seguenti URL: Il Manuale di FreeBSD /usr/share/doc/handbook/index.html Domande Comuni su FreeBSD /usr/share/doc/faq/index.html Puoi vedere anche le copie originali (e aggiornate più frequentemente) su http://www.FreeBSD.org/. + url="http://www.FreeBSD.org/">. diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/kernelconfig/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/kernelconfig/chapter.sgml index 98a3861ead..e0523c12d5 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/kernelconfig/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/kernelconfig/chapter.sgml @@ -1,56 +1,1790 @@ - Configurazione del Kernel di FreeBSD + + + + Jim - - Sinossi + Mock - Traduzione in corso + Modificato e rivisto da + + + + + + Jake + + Hamby + + Grazie al contributo originale di + + + + + Configurare il Kernel FreeBSD + + + Synopsis + + + kernel + compilare un kernel custom + + + Il kernel è una componente fondamentale del sistema + operativo &os;. È responsabile di gestire la memoria, + applicare controlli di sicurezza, gestire la rete, accesso + ai dischi e molto altro. Anche se sempre più parti di + &os; diventano configurabili dinamicamente, è ancora + necessario talvolta riconfigurare e ricompilare il kernel. + + Dopo aver letto questo capitolo, saprai: + + + + Perchè potresti aver bisogno di + ricompilare un kernel. + + + + Come scrivere un file di configurazione del kernel, + o come alterarne uno esistente. + + + + Come usare il file di configurazione del kernel + per creare un nuovo kernel. + + + + Come installare il nuovo kernel. + + + + Come creare dei file in /dev di cui + potresti aver bisogno. + + + + Come fare del troubleshooting se qualcosa + va storto. + + + + Tutti i comandi elencati in questo capitolo negli esempi + dovrebbero essere eseguiti come root + affinchè abbiano successo. - - Why Build a Custom Kernel? + + Perchè creare un kernel custom? + + Tradizionalmente, &os; ha sempre avuto quello che si chiama + un kernel monolitico. Questo significa che + il kernel era un programma di grandi dimensioni, supportava una + lista fissa di device, e se tu avessi voluto cambiare il + comportamento del kernel avresti dovuto compilarne uno nuovo, + quindi fare il reboot del tuo computer per caricare il + nuovo kernel. + + Oggi come oggi, &os; si sta muovendo rapidamente verso un + modello dove gran parte delle funzionalità del kernel + sono contenute in moduli che possono essere caricati + e scaricati dal kernel a seconda delle necessità. + Questo permette al kernel di adattarsi a nuovo hardware + appena questo diventa disponibile (come ad esempio + le carte PCMCIA in un laptop), oppure fa sì che + nuove funzionalità siano portate nel kernel, + funzionalità che non erano necessarie quando il kernel + fu compilato inizialmente. Questo è noto come kernel + modulare. + + Nonostante questo, è ancora necessario portare + avanti delle compilazioni statiche del kernel. In alcuni + casi questo è necessario perchè la + funzionalità è così legata al kernel che + non può essere resa caricabile dinamicamente. + In altri casi può essere necessario semplicemente perchè + nessuno si è ancora preso il tempo di scrivere un modulo + caricabile dinamicamente per quella funzionalità. + + Compilare un kernel custom è uno dei più comuni riti + di passaggio che quasi ogni utente BSD deve superare. Questo + processo, anche se è dispendioso di tempo, offrirà + molti benefici al tuo sistema &os;. A differenza del kernel + GENERIC, che deve supportare un + gran numero di dispositivi hardware, un kernel custom contiene + supporto solo per l'hardware del tuo PC. + Questo presenta dei vantaggi, fra cui: - Traduzione in corso + + + Tempo di boot più veloce. Dato che il kernel + cercherà di riconoscere solo l'hardware che hai sul + tuo sistema, il tempo che ci vuole al tuo sistema per fare boot + diminuirà drammaticamente. + + + + Minore uso della memoria. Un kernel custom spesso + usa meno memoria del kernel GENERIC, + il che è importante dato che il kernel deve sempre + essere presente nella memoria reale. Per questo motivo + un kernel custom è particolarmente utile su sistemi + con poca RAM. + + + + Supporto per hardware addizionale. Un kernel custom + ti permette di aggiungere supporto per device che non sono + presenti nel kernel GENERIC, come ad + esempio sound card. + + - Building and Installing a Custom Kernel + Compilare ed installare un Kernel Custom + + kernel + compilare / installare + + + Per prima cosa, facciamo un breve giro nella directory + di compilazione del kernel. Tutte le directory menzionate + saranno relative alla directory principale + /usr/src/sys, che è accessibile + attraverso il path /sys. Ci sono + un certo numero di sottodirectory qua che rappresentano + parti differenti del kernel, ma la più importante + per i nostri scopi è + arch/conf, + dove editerai il tuo file + di configurazione del kernel, e compile, + che è l'area di passaggio dove il tuo kernel sarè + compilato. arch rappresenta uno + fra i386, alpha, + amd64, ia64, + powerpc, sparc64, + o pc98 (un tipo di sviluppo alternativo + di hardware PC in Giappone). Tutto ciò che è + all'interno di particolare directory di architettura ha a che fare + solo con quell'architettura; il resto è codice + indipendente dalla macchina, comune a tutte le piattaforme + sulle quali &os; potrebbe potenzialmente essere portato. + Nota l'organizzazione logica della struttura dele directory, + con ogni device supportato, file system e opzioni nelle proprie + sottodirectory. Versioni di &os; precedenti alla 5.X supportano + solo le architetture i386, + alpha e pc98. + + Questo capitolo assume che tu stia usando la architettura + i386 negli esempi. Se questo non è il caso, fai gli appropriati + aggiustamenti per correggere i percorsi alla tua architettura. + + + Se non c'è una directory + /usr/src/sys sul tuo sistema, + significa che i sorgenti del kernel non sono stati installati. + Il modo più semplice per farlo è eseguire + sysinstall (/stand/sysinstall + su &os; di versione precedente alla 5.2) + come root, scegliendo + Configure, poi + Distributions, poi + src, poi + sys. Se hai un'avversione + verso sysinstall e hai accesso + ad un CDROM ufficiale &os;, allora puoi installare + i sorgenti dalla linea di comando: + + &prompt.root; mount /cdrom +&prompt.root; mkdir -p /usr/src/sys +&prompt.root; ln -s /usr/src/sys /sys +&prompt.root; cat /cdrom/src/ssys.[a-d]* | tar -xzvf - + + + Quindi, entra nella directory + arch/conf + e copia il file di configurazione del kernel con il nome + che vuoi dare al kernel. Ad esempio: + + &prompt.root; cd /usr/src/sys/i386/conf +&prompt.root; cp GENERIC MYKERNEL + + Tradizionalmente, questo nome è tutto in lettere + maiuscole e, se stai mantenendo molte macchine &os; con hardware + differente, è una buona idea dargli il nome della macchina. + Noi lo chiamemeremo MYKERNEL a titolo di + esempio. + + + Conservare il tuo file di configurazione del kernel + direttamente sotto /usr/src può + essere una cattiva idea. Se stai incontrando problemi + puoi essere tentato di cancellare /usr/src + e partire da zero. Dopo averlo fatto, + di solito ci vogliono pochi secondi per realizzare + che hai appena cancellato il tuo file di configurazione del + kernel. Inoltre, non editare GENERIC + direttamente, dato che potrebbe essere sovrascritto + la prossima volta che + aggiorni i tuoi sorgenti, e le tue modifiche + andranno perse. + + Piuttosto tieni il tuo file di configurazione + del kernel da qualche altra parte, e crea un link simbolico + al file nella directory i386 + . + + Ad esempio: + + &prompt.root; cd /usr/src/sys/i386/conf +&prompt.root; mkdir /root/kernels +&prompt.root; cp GENERIC /root/kernels/MYKERNEL +&prompt.root; ln -s /root/kernels/MYKERNEL + + + Ora edita MYKERNEL con il tuo + editor favorito. Se stai partendo da zero, il solo editor + disponibile sa` probabilmente vi, + che è troppo complesso per essere spiegato in questa sede, + ma è trattato estesamente in molti libri nella + bibliografia. Comunque, + &os; offre un semplice editor chiamato ee + che, se sei un principiante, dovrebbe essere + il tuo editor favorito. Sentiti libero di cambiare le linee + di commento in cima al file di configurazione per riflettere + le tue configurazioni o i cambiamenti che hai fatto rispetto a + GENERIC. + SunOS + + Se hai compilato un kernel sotto &sunos; o qualche altro + sistema BSD, gran parte di questo file ti sarà noto. + Se stai arrivando da qualche altro sistema operativo tipo + DOS, d'altro canto, il file di configurazione + GENERIC ti potrebbe sembrare troppo + complesso, così è meglio che segui le descrizioni + della sezione File di + Configurazione attentamente. + + + Se tu sincronizzi il tuo albero dei sorgenti + con i più recenti sorgenti del progetto &os;, + accertati sempre di controllare il file + /usr/src/UPDATING prima di eseguire + una qualsiasi operazione di aggiornamento. + /usr/src/UPDATING viene aggiornato + con ogni versione dei sorgenti di &os;, e quindi è + più aggiornato di questo manuale. + + + A questo punto devi compilare i sorgenti del kernel. Ci sono + due procedure per farlo, e quella che devi usare dipende dal motivo + per cui stai ricompilando il kernel e dalla versione di &os; + che stai usando. + + + + Se hai installato solo il codice + sorgente del kernel, usa la procedura 1. + - Traduzione in corso + + Se stai eseguendo una versione di &os; precedente alla 4.0, + e non stai facendo un upgrade a + &os; 4.0 o successivo usando la procedura + make buildoworld, usa la procedura 1. + + + + + Se stai compilando un nuovo kernel senza aver aggiornato i + sorgenti (eventualmente solo per aggiungere una nuova + opzione, come ad esempio IPFIREWALL) + puoi usare una qualunque procedura. + + + + Se stai ricompilando il kernel come parte del processo + make buildworld, usa la procedura 2. + + + + + + cvsup + + CTM + + CVS + anonymous + + + Se non hai aggiornato i tuoi sorgenti + dall'ultima volta che hai completato con successo un ciclo + buildworld-installworld + (non hai eseguito CVSup, + CTM o usato + anoncvs), allora è sicuro + usare la sequenza config, + make depend, make, + make install. + + + + Procedura 1. Compilare il Kernel nel + Modo <quote>Tradizionale</quote> + + + Esegui &man.config.8; per generare il nuovo sorgente + del kernel. + + &prompt.root; /usr/sbin/config MYKERNEL + + + + Vai nella directory di compilazione. &man.config.8; scriverà + il nome di questa directory dopo essere stato eseguito + come sopra. + + &prompt.root; cd ../compile/MYKERNEL + + Per versioni di &os; precedenti all 5.X, segui queste istruzioni: + + &prompt.root; cd ../../compile/MYKERNEL + + + + Compila il kernel. + + &prompt.root; make depend +&prompt.root; make + + + + Installa il nuovo kernel. + + &prompt.root; make install + + + + + Procedura 2. Compilatre il Kernel nel <quote>Nuovo</quote> + Modo + + + Entra nella directory /usr/src. + + &prompt.root; cd /usr/src + + + + Compila il kernel. + + &prompt.root; make buildkernel KERNCONF=MYKERNEL + + + + Installa il nuovo kernel. + + &prompt.root; make installkernel KERNCONF=MYKERNEL + + + + + In &os; 4.2 e precedente, devi sostituire + KERNCONF= con KERNEL=. + 4.2-STABLE scaricato prima del 2 Febbraio 2001 non + riconosce KERNCONF=. + + + + /boot/kernel.old + + + Il nuovo kernel sarà copiato nella directory + /boot/kernel + come /boot/kernel/kernel e il kernel + precedente sarà copiato in + /boot/kernel.old/kernel. Ora, riavvia il sistema + e riparti per usare il tuo nuovo kernel. Se qualcosa + va storto, ci sono alcune istruzioni di + troubleshooting + alla fine del capitolo che puoi trovare utili. + Accertati di leggere la sezione in cui si spiega + cosa fare in caso il tuo nuovo kernel + non faccia il boot. + + + In &os; 4.X e precedenti, i kernel sono installati + in /kernel, i moduli in + /modules e si + tiene il backup dei vecchi kernel in + /kernel.old. + Altri file relativi al processo di boot, come il boot + &man.loader.8; e la configurazione sono conservati in + /boot. Moduli di terze parti o custom + possono essere piazzati in /modules + , anche se gli utenti dovrebbero avere conoscenza + del fatto che tenere i moduli sincronizzati col kernel compilato + è molto importante. I moduli non creati per + interagire col kernel compilato possono risultare in + instabilità o comportamenti anomali. + + + + Se hai aggiunto un qualsiasi device (come una sound card) + e stai usando &os; 4.X o versioni precedenti, può + darsi che tu debba aggiungere qualche nodo di device alla + tua directory /dev + prima che tu la possa usare. Per maggiori informazioni, + dai un'occhiata alla sezione + Crea Nodi di Device più avanti in questo capitolo. + - The Configuration File + + + + Joel + Dahl + Modificato per &os; 5.X by + + + + + + Il File di Configurazione + + kernel + NOTES + + + kernel + LINT + + NOTES + LINT + + kernel + file di configurazione + + + Il formato generale di un file di configurazione è + abbastanza semplice. Ogni linea contiene una parola chiave + ed uno o più argomenti. Per semplicità, la maggior + parte delle linee contiene solo un argomento. Tutto quello + che segue un # è considerato un + commento ed ignorato. Le seguenti sezioni descrivono ogni + parola chiave, generalmente nell'ordine in cui sono elencate + in GENERIC, anche se alcune parole chiave + sono state raggruppate assieme in una singola sezione + (come ad esempio Networking) anche se in effetti sono sparse + attraverso tutto il file GENERIC. + Per una lista esaustiva + delle opzioni dipendenti dall'architettura e dei devices, + leggi il file NOTES nella stessa directory + del file GENERIC. Per opzioni + indipendenti dall'architettura, leggi + /usr/src/sys/conf/NOTES. + + + NOTES non esiste in &os; 4.X. + In queste versioni, fai riferimento a LINT + per una spiegazione dettagliata di opzioni e devices + nel file GENERIC. LINT + serviva a due cose in 4.X: a fornire indicazioni per scegliere + le opzioni del kernel quando se ne compilava uno nuovo, ed a fornire + una configurazione del kernel con il maggior numero possibile + di opzioni abilitate su valori non default. La ragione dietro + ciò è che una simile configurazione aiutava + (ed ancora adesso aiuta) molto il test del nuovo codice + ed i cambiamenti al codice esistente, che potrebbero causare + conflitti con altre parti del kernel. Comunque, l'ambiente + di configurazione del kernel ha subito alcuni cambiamenti + quando si è passati al 5.X; un esempio è il fatto + che le opzioni di configurazione dei driver sono state spostate + in un file hints cosicchè possano essere + cambiate e caricate dinamicamente al momento del boot, + e LINT non le contiene più. + Per questo ed altri motivi il file LINT + è stato rinominato NOTES e + ha mantenuto principalmente la sua prima ragione di esistenza: + documentare le opzioni disponibili per convenienza dell'utente. + + + In &os; 5.X e versioni successive, puoi ancora generare un + LINT funzionante per la compilazione + digitando: + + &prompt.root; cd /usr/src/sys/i386/conf && make LINT + + + + kernel + configuration file + + + Il seguente è un esempio del file di configurazione + del kernel GENERIC con vari commenti + addizionali ove necessari ai fini della chiarezza. Questo esempio + dovrebbe corrispondere abbastanza da vicino alla tua copia in + /usr/src/sys/i386/conf/GENERIC. + + + # +# GENERIC -- Generic kernel configuration file for &os;/i386 +# +# For more information on this file, please read the handbook section on +# Kernel Configuration Files: +# +# http://www.&os;.org/doc/en_US.ISO8859-1/books/handbook/kernelconfig-config.html +# +# The handbook is also available locally in /usr/share/doc/handbook +# if you've installed the doc distribution, otherwise always see the +# &os; World Wide Web server (http://www.FreeBSD.org/) for the +# latest information. +# +# An exhaustive list of options and more detailed explanations of the +# device lines is also present in the ../../conf/NOTES and NOTES files. +# If you are in doubt as to the purpose or necessity of a line, check first +# in NOTES. +# +# $FreeBSD: /repoman/r/ncvs/src/sys/i386/conf/GENERIC,v 1.413 2004/08/11 01:34:18 rwatson Exp $ + + Le seguenti sono parole chiave obbligatorie in + ogni kernel che compili: + + opzioni del kernel + macchina + + + machine i386 + + Questa è la architettura della macchina. Deve essere + una fra alpha, amd64, + i386, ia64, + pc98, powerpc, o + sparc64. + + + opzioni del kernel + cpu + + cpu I486_CPU +cpu I586_CPU +cpu I686_CPU + + Quanto riportato sopra specifica il tipo di CPU che hai nella + tua macchina. Puoi avere molte istanze di linee di CPU (se, per + esempio, non sei sicuro se devi usare la + I586_CPU o la I686_CPU), + ma per un kernel custom è meglio specificare solo la CPU + che hai. Se non sei sicuro di quale sia il tipo della tua CPU, + controlla il file /var/run/dmesg.boot per leggere + i messaggi di boot. + + + opzioni del kernel + cpu type + + Supporto per la I386_CPU è ancora fornito + nei sorgenti di &os;, ma è disabilitato di default sia in + -STABLE che in -CURRENT. Questo significa che per installare &os; + con una cpu di classe 386, adesso hai le seguenti opzioni: + + + + Installa una versione &os; precedente e ricompila dai sorgenti + come descritta in . + + + + Compila i programmi utente e il kernel su una nuova macchina ed + installa sul 386 usando i file precompilati in + /usr/obj (vedi per dettagli + ). + + + + Creati la tua versione di &os; che includa supporto + per I386_CPU nei kernel del CD-ROM + di istallazione. + + + + La prima di queste opzioni è probabilmente la più + semplice, ma avrai bisogno di molto spazio su disco, che su una macchina + 386 può essere difficile avere. + + + opzioni del kernel + ident + + + ident GENERIC + + Questo è l'identificativo del kernel. Dovresti cambiarlo + nel nome che hai dato al kernel, ad esempio MYKERNEL + se hai seguito le istruzioni degli esempi precedenti. Il valore che poni + nella stringa ident, sarà emesso a video + quando fai il boot del kernel, così è utile dare al + nuovo kernel un nome differente se vuoi tenerlo separato dal tuo kernel + usuale (ad esempio se vuoi creare un kernel sperimentale). + + opzioni del kernel + maxusers + + + maxusers n + + L'opzione maxusers imposta la dimensione + di molte importanti tabelle di sistema. Questo numero si suppone sia + all'incirca uguale al numero di utenti connessi simultaneamente sulla + tua macchina. + + A partire da &os; 4.5, il sistema farà un auto tuning + di questa impostazione se tu la poni a 0 + L'algoritmo di auto tuning imposta maxusers + uguale alla quantità di memoria sul tuo sistema, con un minimo + di 32 ed un massimo di 384 + Su &os; 5.X e successivi, maxusers avrà di default + il valore 0 se non specificato. Se stai usando una versione + di &os; precedente della 4.5, o vuoi gestirlo manualmente, poni un + valore di maxusers almeno uguale a 4, specialmente se + stai usando lo X Windows System o compili software. La ragione è + che la più importante tabella dimensionata a partire da + maxusers è quella del massimo numero di processi, che è + creata di dimensione 20 + 16 * maxusers, così + se imposti maxusers a 1, puoi avere solo 36 processi + simultanei, inclusi i 18 circa che il sistema avvia al momento del boot + ed i 15 circa che probabilmente vorrai avviare quando usi l'X + Windows System. Anche una semplice operazione come leggere una pagina + di manuale avvierà nove processi per filtrare, decomprimere e visionare + la pagina. Impostare maxusers a 64 ti consentirà + di avere fino a 1044 processi simultanei, che dovrebbero essere abbastanza + per qualsiasi uso. Se comunque incontri il temuto errore + proc table full quando cerchi di avviare un altro programma + o stai usando un server con molti utenti simultanei (come + ftp.FreeBSD.org), puoi sempre aumentare + il numero e ricompilare. + + + maxusers non + limita il numero di utenti che possono loggarsi nella tua macchina. + Semplicemente imposta molte tabella di sistema a dimensioni ragionevoli + rispetto al massimo numero di utenti che tu potresti avere sul tuo sistema + e quanti processi staranno girando. Una parola chiave che invece + limita il numero di login remoti + simultanei e X terminal windows è + pseudo-device pty 16. Con &os; 5.X, + non devi preoccuparti di questo numero dato che il driver &man.pty.4; + è auto-cloning; tu semplicemente usi la linea + device pty nel tuo file di configurazione. + + + # Floating point support - do not disable. +device npx + + npx è l'interfaccia all'unità + matematica a virgola mobile in &os;, che è o il + coprocessore hardware o l'emulatore software matematico. + Questo non è opzionale. + + # Pseudo devices +device loop # Network loopback + + Questo è il generico device loopback per TCP/IP. Se fai telnet + o FTP a localhost (anche conosciuto come + 127.0.0.1) la connessione ritornerà + alla tua stessa macchina attraverso questo device. Questo è + obbligatorio. Sotto &os; 4.X devi usare + la linea pseudo-device loop. + + Tutto ciò che segue è più o meno opzionale. + Leggi le note sotto o a fianco di ogni opzione per maggiori + informazioni. + + #To statically compile in device wiring instead of /boot/device.hints +#hints "GENERIC.hints" # Default places to look for devices. + + In &os; 5.X e versioni successive il &man.device.hints.5; è + usato per configurare le opzioni dei device driver. La posizione + di default che &man.loader.8; cercherà al momento del boot + è /boot/device.hints. Usando l'opzione + hints puoi compilare queste direttive direttamente + nel kernel. Se fai così non c'è bisogno di creare + un file device.hints in /boot. + + #makeoptions DEBUG=-g # Build kernel with gdb(1) debug symbols + + Il processo normale di compilazione di &os; non include + informazioni di debugging quando si compila il kernel e + toglie la maggior parte dei simboli dopo che il kernel risultante + è stato linkato, per risparmiare spazio nella directory + di installazione. Se hai intenzione di fare test con il kernel + nella branch -CURRENT o sviluppare cambiamenti per il kernel di + &os;, puoi voler scommentare questa linea. Abiliterà + l'uso dell'opzione che abilita informazioni + di debugging quando passato a &man.gcc.1;. Lo stesso può + essere ottenuto dall'opzione di &man.config.8; , + se stai usando il modo tradizionale per compilare i tuoi kernel + (consulta per maggiori informazioni). + + + options SCHED_4BSD # 4BSD scheduler + + Lo schedulatore tradizionale per &os;. A seconda del tuo carico + di sistema, puoi ottenere miglioramenti nella performance usando + il nuovo schedulatore ULE per &os; che è stato disegnato apposta + per sistemi SMP, ma funziona bene anche su sistemi UP. Se desideri + provarlo, sostituisci SCHED_4BSD con + SCHED_ULE nel tuo file di configurazione. + + options INET # InterNETworking + + Supporto per la rete. Lascia questa opzione, anche se non intendi + connettere il computer ad una rete. La maggior parte dei programmi + richiedono almeno rete di loopback (ad esempio fare connessioni di rete + dal tuo pc al tuo pc stesso), così questa opzione in sostanza è + obbligatoria. + + options INET6 # IPv6 communications protocols + + Questo abilita il protocollo di comunicazione IPv6. + + options FFS # Berkeley Fast Filesystem + + Questo è il file system di dischi di base. Lascialo nel kernel + se fai il boot da hard disk. + + options SOFTUPDATES # Enable FFS Soft Updates support + + Questa opzione abilita le Soft Updates nel kernel, aiuterà + a velocizzare accesso di scrittura ai dischi. Anche quando questa + funzionalità è fornita dal kernel, deve essere + attivata per dischi specifici. Rileggi l'output da &man.mount.8; + per vedere se Soft Updates sono abilitate per i tuoi dischi di sistema. + Se non vedi l'opzione soft-updates potrai + abilitarla usando &man.tunefs.8; (per file system già + esistenti) o &man.newfs.8; (per nuovi file system). + + options UFS_ACL # Support for access control lists + + Questa opzione, presente solo in &os; 5.X abilita supporto + nel kernel per le liste di controllo di accesso. Questo poggia sull'uso + degli attributi estesi e UFS2, questa opzione viene + descritta in dettaglio in . ACL + sono abilitate di default e non dovrebbero essere disabilitate nel kernel + se sono state usate precedentemente su un file system, dato che questo + rimuoverà le liste di controllo di accesso, cambiando il modo + in cui i file sono protetti in modo non predicibile. + + options UFS_DIRHASH # Improve performance on big directories + + Quest'opzione include funzionalità per accelerare + operazioni sui dischi su larghe directory, a costo di uso + di memoria. Lo dovresti tenere per un server molto trafficato + o workstation interattive, e rimuoverlo se stai usando + &os; su piccoli sistemi dove la memoria è scarsa e + l'accesso ai dischi è meno importante, come un firewall. + + options MD_ROOT # MD is a potential root device + + Questa opzione abilita il supporto per un disco virtuale + basato sulla memoria da usare come device di root. + + + opzioni del kernel + NFS + + + opzioni del kernel + NFS_ROOT + + options NFSCLIENT # Network Filesystem Client +options NFSSERVER # Network Filesystem Server +options NFS_ROOT # NFS usable as /, requires NFSCLIENT + + Il file system di rete. A meno che tu non intenda montare + partizioni da un file server &unix; sopra TCP/IP, puoi commentare + queste righe. + + + opzioni del kernel + MSDOSFS + + options MSDOSFS # MSDOS Filesystem + + Il filesystem &ms-dos;. A meno che non intendi montare un + disco formattato DOS al momento del boot, puoi tranquilamente + commentare queste opzioni. Sarà automaticamente caricato + la prima volta che monti una partizione DOS, come descritto in seguito. + Inoltre, l'eccellente software emulators/mtools + ti permette di accedere a floppy DOS senza dover montarli e smontarli + (e non richiede assolutamente MSDOSFS). + + options CD9660 # ISO 9660 Filesystem + + Il file system ISO 9660 per CDROM. Commentalo se non hai + un drive CDROM o monti CD di dati solo occasionalmente (dato + che sarà caricato dinamicamente la prima volta che monti + un CD di dati). CD audio non necessitano di questo file system. + + options PROCFS # Process filesystem + + Il file system dei processi. Questo è un fittizio + file system montato su /proc che permette + a programmi come &man.ps.1; di darti maggiori informazioni + su quali processi sono in esecuzione. Su &os; 5.X e successivi, + l'uso di PROCFS non è richiesto + nella maggior parte dei casi, dato che la maggior parte + dei tool di debugging e di monitoring è stato adattato per + funzionare senza PROCFS: a differenza di &os; + 4.X, le nuove installazioni di &os; 5.X non monteranno il file system + dei processi di default. Inoltre, i kernel 6.X-CURRENT che usano + PROCFS devono anche includere il supporto + per lo PSEUDOFS: + + options PSEUDOFS # Pseudo-filesystem framework + + PSEUDOFS non è disponibile in &os; 4.X. + + options GEOM_GPT # GUID Partition Tables. + + Questa opzione fornisce la possibilità di avere + un gran numero di partizioni su un singolo disco. + + options COMPAT_43 # Compatible with BSD 4.3 [KEEP THIS!] + + Compatibilità con 4.3BSD. Lasciala; alcuni programmi + si comporteranno in maniera strana se la commenti. + + options COMPAT_FREEBSD4 # Compatible with &os;4 + + Questa opzione è richiesta su &os; 5.X su sistemi + &i386; e Alpha per supportare applicazioni compilate su versioni + precedenti di &os; che usano vecchie interfacce di system call. + Si raccomanda che questa opzione sia usata su tutte le &i386; + ed Alpha che possano eseguire vecchie applicazioni; piattaforme + che hanno ottenuto supporto solo dall 5.X, come ia64 e &sparc64; + non richiedono questa opzione. + + options SCSI_DELAY=15000 # Delay (in ms) before probing SCSI + + Questa opzione fa sì che il kernel faccia una pausa + di 15 secondi prima di controllare ogni device SCSI sul tuo sistema. + Se hai solo dischi IDE, puoi ignorarla, altrimenti potresti + voler diminuire il numero, forse a 5 secondi, per accelerare + il boot. Ovviamente, se fai ciò e &os; ha problemi + a riconoscere i tuoi device SCSI, dovrai alzarla di nuovo. + + options KTRACE # ktrace(1) support + + Questo abilita il tracciamento dei processi nel kernel, + che è utile per il debugging. + + options SYSVSHM # SYSV-style shared memory + + Questa opzione fornisce memoria condivisa di tipo System V. + L'uso più comune di questa opzione è l'estensione + XSHM in X, grazie alla quale molti programmi ad alta + intensità grafica ne trarranno vantaggio per maggior + velocità. Se usi X, vorrai sicuramente includere questa opzione. + + + options SYSVMSG # SYSV-style message queues + + Supporto per messaggi stile System V. Questa opzione aggiunge + solo poche centinaia di byte al kernel. + + options SYSVSEM # SYSV-style semaphores + + Supporto per semafori stile System V. Usato meno di frequente + ma aggiunge solo poche centinaia di byte al kernel. + + + L'opzione del comando &man.ipcs.1; mostrerà + ogni processo che usa uno di queste opzione System V. + + + options _KPOSIX_PRIORITY_SCHEDULING # POSIX P1003_1B real-time extensions + + Estensioni real-time aggiunte al &posix; 1993. Alcune + applicazioni nella collezione dei Ports usano questa opzione + (come &staroffice;). + + options KBD_INSTALL_CDEV # install a CDEV entry in /dev + + Questa opzione è relativa ala tastiera. Aggiunge una entry CDEV + nella directory /dev. + + options AHC_REG_PRETTY_PRINT # Print register bitfields in debug + # output. Adds ~128k to driver. +options AHD_REG_PRETTY_PRINT # Print register bitfields in debug + # output. Adds ~215k to driver. + + Questo aiuta a debuggare scrivendo più semplici definizioni + dei registri per faciltare la lettura. + + options ADAPTIVE_GIANT # Giant mutex is adaptive. + + Giant è il nome di un meccanismo di esclusione reciproca + (uno sleep mutex) che protegge gran parte delle risorse del kernel. + Al giorno d'oggi è un inaccettabile rallentamento delle performance + che si sta attivamente sostituendo con locks che proteggono risorse + individuali. L'opzione ADAPTIVE_GIANT fa sì + che Giant sia incluso nell'insieme dei mutex da scegliere. Cioè + quando un thread vuole fare un lock sul mutex Giant, ma è già + bloccato da un thread su un'altra CPU, il primo thread continuerà + a girare ed aspetterà che il lock sia rilasciato. Normalmente + invece, il thread tornerebbe a dormire e aspetterà la sua prossima + occasione per girare. Se non sei sicuro, lascialo dentro. + + + kernel options + SMP + + device apic # I/O APIC + + Il device apic abilita l'uso dell'APIC I/O per inviare + gli interrupt. Il device apic può essere usato sia su kernel + UP che su SMP, ma è richiesto per kernel SMP. Aggiungi + option SMP per includere supporto per processori + multipli. + + device isa + + Tutti i PC supportati da &os; hanno uno di questi. Non rimuoverlo + anche se non hai slot ISA. Se hai un sistema IBM PS/2 + (Micro Channel Architecture), &os; fornisce solo supporto + limitato al giorno d'oggi. Per maggiori informazioni sul supporto + MCA, consulta /usr/src/sys/i386/conf/NOTES. + + device eisa + + Includilo se hai una motherboard EISA. Questo abilita + supporto per l'auto-rilevazione e configurazione per tutti i device + sul bus EISA. + + device pci + + Includilo se hai una motherboard PCI. Questo abilita + l'auto-rilevazione delle carte PCI e operazioni di gateway + dal bus PCI al bus ISA. + + # Floppy drives +device fdc + + Questo abilita il supporto al controller del floppy drive. + + # ATA and ATAPI devices +device ata + + Questo driver supporta tutti i device ATA e ATAPI. Hai bisogno + solo di una linea device ata per il kernel + affinchè rilevi tutti i device PCI ATA/ATAPI su macchine moderne. - Traduzione in corso + device atadisk # ATA disk drives + + Questo è necessario assieme a device ata + per disk drive ATA. + + device ataraid # ATA RAID drives + + Questo è necessario assieme a device ata per drive + ATA RAID. + + +device atapicd # ATAPI CDROM drives + + Questo è necessario assieme a device ata per + drive CDROM ATAPI. + + device atapifd # ATAPI floppy drives + + Questo è necessario assieme a device ata per + drive floppy ATAPI. + + device atapist # ATAPI tape drives + + Questo è necessario assieme a device ata per + drive tape ATAPI. + + options ATA_STATIC_ID # Static device numbering + + Questo rende il numero di controller statico; senza questo + i numeri di device sono allocati dinamicamente. + + # SCSI Controllers +device ahb # EISA AHA1742 family +device ahc # AHA2940 and onboard AIC7xxx devices +device ahd # AHA39320/29320 and onboard AIC79xx devices +device amd # AMD 53C974 (Teckram DC-390(T)) +device isp # Qlogic family +device mpt # LSI-Logic MPT-Fusion +#device ncr # NCR/Symbios Logic +device sym # NCR/Symbios Logic (newer chipsets) +device trm # Tekram DC395U/UW/F DC315U adapters + +device adv # Advansys SCSI adapters +device adw # Advansys wide SCSI adapters +device aha # Adaptec 154x SCSI adapters +device aic # Adaptec 15[012]x SCSI adapters, AIC-6[23]60. +device bt # Buslogic/Mylex MultiMaster SCSI adapters + +device ncv # NCR 53C500 +device nsp # Workbit Ninja SCSI-3 +device stg # TMC 18C30/18C50 + + Controller SCSI. Commentali tutti se non ne hai nessuno + sul tuo sistema. Se hai un sistema solo IDE, puoi rimuoverli + tutti. + + # SCSI peripherals +device scbus # SCSI bus (required for SCSI) +device ch # SCSI media changers +device da # Direct Access (disks) +device sa # Sequential Access (tape etc) +device cd # CD +device pass # Passthrough device (direct SCSI access) +device ses # SCSI Environmental Services (and SAF-TE) + + Periferiche SCSI. Ancora, commentali se non ne hai nessuna + o se il tuo sistema è solo IDE. + + + Il driver USB &man.umass.4; e pochi altri driver usano + il sottosistema SCSI anche se non sono veri device SCSI. + Quindi accertati di non rimuovere il supporto a SCSI, + se qualche driver del genere è incluso nella tua + configurazione del kernel. + + + # RAID controllers interfaced to the SCSI subsystem +device amr # AMI MegaRAID +device arcmsr # Areca SATA II RAID +device asr # DPT SmartRAID V, VI and Adaptec SCSI RAID +device ciss # Compaq Smart RAID 5* +device dpt # DPT Smartcache III, IV - See NOTES for options +device hptmv # Highpoint RocketRAID 182x +device iir # Intel Integrated RAID +device ips # IBM (Adaptec) ServeRAID +device mly # Mylex AcceleRAID/eXtremeRAID +device twa # 3ware 9000 series PATA/SATA RAID + +# RAID controllers +device aac # Adaptec FSA RAID +device aacp # SCSI passthrough for aac (requires CAM) +device ida # Compaq Smart RAID +device mlx # Mylex DAC960 family +device pst # Promise Supertrak SX6000 +device twe # 3ware ATA RAID + + Controller RAID supportati. Se non ne hai nessuno, + puoi commentarli o rimuoverli. + + # atkbdc0 controls both the keyboard and the PS/2 mouse +device atkbdc # AT keyboard controller + + Il controller della tastiera (atkbdc) fornisce + servizi I/O per la tastiera AT ed il device PS/2. Questo controller + è richiesto dal driver della tastiera + (atkbd) e dal driver del dispositivo di puntamento + PS/2 (psm). + + device atkbd # AT keyboard + + Il driver atkbd assieme al controller + atkbdc, fornisce accesso alla tastiera AT 84 + o la tastiera AT migliorata che è connesso al controller + della tastiera AT. + + device psm # PS/2 mouse + + Usa questo device se il tuo mouse si inserisce nella porta + PS/2. + + device vga # VGA video card driver + + Il driver della video card. + + # splash screen/screen saver +device splash # Splash screen and screen saver support + + Schermata slapsh all'avvio! Anche gli screensaver lo richiedono. + Usa la linea pseudo-device splash con &os; 4.X. + + # syscons is the default console driver, resembling an SCO console +device sc + + sc è il driver di default della console, + assomiglia ad una console SCO. Dato che molti programmi a schermo + intero accedono alla console attraverso una libreria di database di terminali + come termcap, non dovrebbe fare differenza se usi questo + o vt, il driver compatibile con una console + VT220. Quando ti logghi, imposta la tua variabile + d'ambiente TERM a scoansi se programmi + a schermo intero hanno problemi a girare sotto questa console. + + # Enable this for the pcvt (VT220 compatible) console driver +#device vt +#options XSERVER # support for X server on a vt console +#options FAT_CURSOR # start with block cursor + + Questo è un driver di console compatibile con VT-220, + compatibile all'indietro con VT100/102. Funziona bene su alcuni laptop + che hanno incompatibilità hardware con sc. + Inoltre imposta la tua variabile TERM a vt100 + o vt220 quando ti logghi. Questo driver può + essere utile quando ci si connette ad un grande numero di macchine + diverse sulla rete, dove le entry termcap o + terminfo per il device sc + spesso non sono disponibili — vt100 + dovrebbe essere disponibile virtualmente su ogni piattaforma. + + device agp + + Includilo se hai una scheda AGP nel tuo sistema. Questo + abiliterà il supporto per AGP, e AGP GARTS per motherboards + che hanno queste caratteristiche. + + + APM + + + # Power management support (see NOTES for more options) +#device apm + + Supporto Advanced Power Management. Utile per laptop, + anche se in &os; 5.X e successivo questo è disabilitato + in GENERIC di default. + + # Add suspend/resume support for the i8254. +device pmtimer + + Device driver per eventi di power management, come APM + ed ACPI. + + # PCCARD (PCMCIA) support +# PCMCIA and cardbus bridge support +device cbb # cardbus (yenta) bridge +device pccard # PC Card (16-bit) bus +device cardbus # CardBus (32-bit) bus + + Supporto PCMCIA. Includilo se usi un laptop. + + # Serial (COM) ports +device sio # 8250, 16[45]50 based serial ports + + Queste sono le porte seriali chiamate + COM nel mondo &ms-dos;/&windows;. + + + Se hai un modem interno sulla COM4 + ed una porta seriale sulla COM2, dovrai + cambiare l'IRQ del modem a 2 (per ragioni tecniche oscure + IRQ 2=IRQ 9) affinchè tu ci possa accedere da &os;. + Se hai una carta seriale multiporta, controlla la pagina di manuale + per &man.sio.4; per maggiori informazioni sui valori corretti + da aggiungere al tuo /boot/device.hints. + Alcune video card (in particolare quelle basate su chip S3) + usano indirizzi IO della forma 0x*2e8 e dato che + molte carte seriali non codificano l'intero spazio degli indirizzi + IO a 16 bit, hanno conflitti con queste carte, rendendo la porta + COM4 praticamente non disponibile. + + Ogni porta seriale deve avere un IRQ unico (a meno che non stia usando + una delle carte multicard dove sono supportati interrupt condivisi), + così gli IRQ di default per COM3 e + COM4 non possono essere usati. + + + # Parallel port +device ppc + + Questo è l'interfaccia al bus ISA parallelo. + + device ppbus # Parallel port bus (required) + + Fornisce supporto per il bus della porta parallela. + + device lpt # Printer + + Supporto per la stampante a porta parallela. + + + Tutte quest tre sono necessarie per abilitare supporto + alla stampante parallela. + + + device plip # TCP/IP over parallel + + Questo è il driver della interfaccia di rete parallela. + + device ppi # Parallel port interface device + + L'I/O a scopo generico (geek port) + IEEE1284 + I/O. + + #device vpo # Requires scbus and da + + zip drive + Questo è per uno IOMEGA zip drive. Richiede + supporto scbus e da. La migliore + performance è raggiunta con porte in modo EPP 1.9. + + #device puc + + Scommenta questo device se ha una seriale dumb + o carta PCI parallela che è supportata dal driver glue + &man.puc.4;. + + # PCI Ethernet NICs. +device de # DEC/Intel DC21x4x (Tulip) +device em # Intel PRO/1000 adapter Gigabit Ethernet Card +device ixgb # Intel PRO/10GbE Ethernet Card +device txp # 3Com 3cR990 (Typhoon) +device vx # 3Com 3c590, 3c595 (Vortex) + + Vari driver di schede di rete PCI. Commentalo o rimuovilo + se nessuno di questi è presente nel tuo sistema. + + # PCI Ethernet NICs that use the common MII bus controller code. +# NOTE: Be sure to keep the 'device miibus' line in order to use these NICs! +device miibus # MII bus support + + Supporto bus MII è richiesto per alcune NIC Ethernet 10/100 PCI, + in particolare quelle che usano transricevitori compatibili con MII + o implementano interfacce di controllo che operano su MII. Aggiungere + device miibus al kernel porta con sè il supporto + per la generica API miibus e tutti i driver PHY, incluso un + generico per PHY che non è specificamente gestito da driver + individuali. + + device bfe # Broadcom BCM440x 10/100 Ethernet +device bge # Broadcom BCM570xx Gigabit Ethernet +device dc # DEC/Intel 21143 and various workalikes +device fxp # Intel EtherExpress PRO/100B (82557, 82558) +device lge # Level 1 LXT1001 gigabit ethernet +device nge # NatSemi DP83820 gigabit ethernet +device pcn # AMD Am79C97x PCI 10/100 (precedence over 'lnc') +device re # RealTek 8139C+/8169/8169S/8110S +device rl # RealTek 8129/8139 +device sf # Adaptec AIC-6915 (Starfire) +device sis # Silicon Integrated Systems SiS 900/SiS 7016 +device sk # SysKonnect SK-984x & SK-982x gigabit Ethernet +device ste # Sundance ST201 (D-Link DFE-550TX) +device ti # Alteon Networks Tigon I/II gigabit Ethernet +device tl # Texas Instruments ThunderLAN +device tx # SMC EtherPower II (83c170 EPIC) +device vge # VIA VT612x gigabit ethernet +device vr # VIA Rhine, Rhine II +device wb # Winbond W89C840F +device xl # 3Com 3c90x (Boomerang, Cyclone) + + Driver che usano il codice del controller MII. + + # ISA Ethernet NICs. pccard NICs included. +device cs # Crystal Semiconductor CS89x0 NIC +# 'device ed' requires 'device miibus' +device ed # NE[12]000, SMC Ultra, 3c503, DS8390 cards +device ex # Intel EtherExpress Pro/10 and Pro/10+ +device ep # Etherlink III based cards +device fe # Fujitsu MB8696x based cards +device ie # EtherExpress 8/16, 3C507, StarLAN 10 etc. +device lnc # NE2100, NE32-VL Lance Ethernet cards +device sn # SMC's 9000 series of Ethernet chips +device xe # Xircom pccard Ethernet + +# ISA devices that use the old ISA shims +#device le + + Driver ISA Ethernet. Vedi + /usr/src/sys/i386/conf/NOTES + per dettagli su quali carte siano supportate da quali driver. + + # Wireless NIC cards +device wlan # 802.11 support +device an # Aironet 4500/4800 802.11 wireless NICs. +device awi # BayStack 660 and others +device wi # WaveLAN/Intersil/Symbol 802.11 wireless NICs. +#device wl # Older non 802.11 Wavelan wireless NIC. + + Supporto per varie carte wireless. + + device mem # Memory and kernel memory devices + + I device della memoria di sistema. + + device io # I/O device + + Questa opzione permette ad un processo di guadagnare privilegi I/O. + È utile per scrivere programmi user land che possono gestire + hardware direttamente. È richiesto per eseguire il + X Window System. + + device random # Entropy device + + Generatore casuale sicuro di numeri random. + + device ether # Ethernet support + + ether è necessario solo se hai una + carta Ethernet. Include un codice di protocollo Ethernet. Sotto + &os; 4.X usa la linea pseudo-device ether. + + device sl # Kernel SLIP + + sl è per supporto slip. È stato + interamente soppiantato da PPP, che è più semplice da installare, + più adatto per connessioni modem-to-modem e più potente. + Con &os; 4.X usa la linea pseudo-device sl. + + device ppp # Kernel PPP + + Questo è per supporto kernel PPP per connessioni dial-up. + C'è anche una versione di PPP implementata come applicazione + userland che usa tun e offre più flessibilità + e caratteristiche aggiuntive come dialing a domanda. Con &os;  4.X + usa la linea pseudo-device ppp. + + device tun # Packet tunnel. + + Questo è usato per software userland PPP. + Vedi la sezione + PPP di questo libro per maggiori informazioni. + Con &os; 4.X usa la linea pseudo-device tun. + + +device pty # Pseudo-ttys (telnet etc) + + Questo è uno pseudo-terminal o porta di login + simulato. È usato da sessioni telnet e + rlogin, xterm e qualche altra + applicazione come Emacs. + + Sotto &os; 4.X, devi + usare la linea pseudo-device pty + numero. Il numero + dopo pty indica il numero + di pty da creare. Se necessiti di più + dei 16 login simultanei di default con xterm + e/o login remote, accertati di incrementare questo numero + di conseguenza, fino ad un massimo di 256. + + device md # Memory disks + + Disco di memoria pseudo-device. Con &os; 4.X usa la linea + pseudo-device md. + + device gif # IPv6 and IPv4 tunneling + + Questo implementa il tunneling IPv6 su IPv4, IPv4 su IPv6, + IPv4 su IPv4 e IPv6 su IPv6. A partire da &os; 4.4 il device + gif è autoclonante, + e tu dovresti usare la linea pseudo-device gif. + Versioni precedenti di &os; 4.X richiedono un numero, ad esempio + pseudo-device gif 4. + + device faith # IPv6-to-IPv4 relaying (translation) + + Questo pseudo-device cattura i pacchetti che sono inviati a lui + e li distoglie dal demone di traslazione IPv4/IPv6. Con + &os; 4.X usa la linea + pseudo-device faith 1. + + # The `bpf' device enables the Berkeley Packet Filter. +# Be aware of the administrative consequences of enabling this! +# Note that 'bpf' is required for DHCP. +device bpf # Berkeley packet filter + + Questo è il Berkeley Packet Filter. Questo pseduo-device + permette alle interfacce di rete di essere configurate + in modo promiscuo, catturando ogni pacchetto su una rete broadcast + (ad esempio una Ethernet). Questi pacchetti possono essere + catturati su disco e o esaminati con il programma + &man.tcpdump.1;. Con &os; 4.X usa la linea + pseudo-device bpf. + + + Il device &man.bpf.4; è anche usato da + &man.dhclient.8; per ottenere l'indirizzo IP del default router + (gateway) eccetera. Se usi DHCP, lascia questa riga + scommentata. + + + # USB support +device uhci # UHCI PCI->USB interface +device ohci # OHCI PCI->USB interface +#device ehci # EHCI PCI->USB interface (USB 2.0) +device usb # USB Bus (required) +#device udbp # USB Double Bulk Pipe devices +device ugen # Generic +device uhid # Human Interface Devices +device ukbd # Keyboard +device ulpt # Printer +device umass # Disks/Mass storage - Requires scbus and da +device ums # Mouse +device urio # Diamond Rio 500 MP3 player +device uscanner # Scanners +# USB Ethernet, requires mii +device aue # ADMtek USB Ethernet +device axe # ASIX Electronics USB Ethernet +device cdce # Generic USB over Ethernet +device cue # CATC USB Ethernet +device kue # Kawasaki LSI USB Ethernet +device rue # RealTek RTL8150 USB Ethernet + + Supporto per vari device USB. + + # FireWire support +device firewire # FireWire bus code +device sbp # SCSI over FireWire (Requires scbus and da) +device fwe # Ethernet over FireWire (non-standard!) + + Supporto per vari device FireWire. + + Per maggiori informazioni e device addizionali supportati + da &os;, controlla + /usr/src/sys/i386/conf/NOTES. + + + Configurazioni a Memoria Estesa (<acronym>PAE</acronym>) + + Physical Address Extensions + (PAE) + memoria estesa + + + Macchine con configurazione a memoria estesa richiedono più + di 4 gigabyte di limite nello spazio degli indirizzi Virtuale + User+Kernel (KVA). A causa di questa limitazione, + Intel ha aggiunto supporto per lo spazio degli indirizzi fisico + a 36-bit nel &pentium; Pro e linee successive di CPU. + + La caratteristica di + Physical Address Extension (PAE) + dell' &intel; &pentium; Pro e CPU successive permette + configurazioni della memoria fino a 64 gigabyte. + &os; fornisce supporto per questa caratteristica attraverso + l'opzione di configurazione del kernel , + disponibile nella serie 4.X di &os; a partire da + 4.9-RELEASE e nella serie 5.X di &os; a partire da + 5.1-RELEASE. A causa della limitazione della architettura + della memoria Intel, nessuna distinzione è + fatta per memorie sopra o sotto i 4 gigabyte. Memoria allocata + oltre i 4 gigabyte è semplicemente aggiunta al pool + della memoria disponibile. + + Per abilitare il supporto PAE nel + kernel, aggiungi semplicemente la seguente linea nel tuo + file di configurazione del kernel: + + options PAE + + + Il supporto PAE in &os; + è disponibile solo per processori &intel; IA-32. + Bisogna notare inoltre che il supporto PAE + non ha ricevuto test esteso, e dovrebbe essere considerato + di qualità beta rispetto alle altre carateristiche + stabili di &os;. + + + Il supporto per PAE in &os; ha qualche limitazione: + + + + Un processo non è in grado di accedere + a più di 4 gigabte di spazio VM. + + + + I moduli KLD non possono essere caricati + in un kernel con abilitato PAE, a causa + delle differenze nell'ambiente di compilazione di un modulo + e del kernel. + + + + Device driver che non usano l'interfaccia + &man.bus.dma.9; causeranno corruzione dei dati + in un kernel abilitato PAE, e non + se ne raccomanda l'uso. Per questo motivo, il + file di configurazione del kernel PAE + fornito in &os; 5.X esclude tutti i driver per i quali + non è stato testato il funzionamento in un kernel + abilitato PAE. + + + + Alcuni parametri che possono essere settati determinano + l'uso delle risorse di memoria a partire dalla quantità + di memoria fisica disponibile. Questi parametri + possono allocare troppo spazio rispetto alle necessità + a causa della dimensione della memoria di un sistema + PAE. Un esempio simile è + il sysctl , che controlla + il massimo numero di vnodes permessi nel kernel. È + concesso di aggiustare questo ed altri parametri ad un + valore ragionevole. + + + + Può essere necessario aumentare lo spazio degli + indirizzi di memoria virtuale del kernel (KVA) + o ridurre la quantità di risorse specifiche che sono + pesantemente usate (vedi oltre) per evitare + esaurimenti di KVA. L'opzione del kernel + KVA_PAGES può essere usata per + aumentare lo spazio KVA. + + + + Per motivi di stabilità e di performance, + si consiglia di consultare le pagine di manuale &man.tuning.7;. + La pagina di manuale &man.pae.4; contiene informazioni + aggiornate sul supporto PAE. + - Making Device Nodes + Creare Nodi di Device + + device nodes + + MAKEDEV + + + Se stai usando &os; 5.0 o successivo + puoi tranquillamente saltare questa sezione. Queste versioni + usano &man.devfs.5; per allocare nodi di device in modo + trasparente per l'utente. + + Quasi ogni device nel kernel ha un file nodo + nella directory /dev. Questi nodi sembrano + file regolari, ma sono in effetti entry speciali nel kernel + che i programmi usano per accedere al device. Lo script di shell + /dev/MAKEDEV, che è eseguito + quando installi per la prima volta il sistema operativo, + crea quasi tutti i nodi supportati. Comunque, non li crea + tutti, così quando aggiungi + supporto per un nuovo device, vale la pena di accertarsi che + i device appropriati siano in questa directory, e, se non presenti + aggiungerli. Qua c'è un semplice esempio: + + Supponi di aggiungere supporto al kernel per IDE CD-ROM. La linea da + aggiungere è: + + device acd0 + + Questo significa che dovresti cercare alcune entry che iniziano + con acd0 nella directory /dev, + preferibilmente seguito da una lettera, come c, + o preceduto dalla lettera r, che significa device + raw. Si scopre che questi file non sono presenti, + così devi entrare nella directory /dev + e digitare: - Traduzione in corso + + MAKEDEV + &prompt.root; sh MAKEDEV acd0 + + Quando questo script termina, scoprirai che ci sono ora + delle entry acd0c e racd0c + in /dev così scoprirai che ha eseguito + corretto. + + Per le sound card, i seguenti comandi creano le entry appropriati: + + &prompt.root; sh MAKEDEV snd0 + + + Quando crei nodi di device per device come sound card, se altre + persone hanno accesso alla tua macchina, può essere desiderabile + proteggere i device da accesso esterno aggiungendoli al file + /etc/fbtab. Vedi &man.fbtab.5; per maggiori + informazioni. + + + Segui queste semplici procedure per ogni altro + device non-GENERIC che non ha entry. + + + Tutti i controller SCSI usano lo stesso insieme + di entry /dev, così non + devi crearli. Inoltre, schede di rete e pseudo-device + SLIP/PPP non hanno entry in /dev del tutto, + così non devi preoccuparti nemmeno di queste. + - If Something Goes Wrong + Se Qualcosa Va Male + + Ci sono cinque categorie di problemi che si possono + presentare quando si crea un nuovo kernel. Sono: + + + + config fallisce: + + + Se il comando &man.config.8; fallisce quando + gli passi la descrizione del tuo kernel, hai fatto + probabilmente un semplice errore da qualche parte. + Fortunatamente &man.config.8; scriverà il numero della linea + che ha dato errore, così puoi facilmente trovare + la linea errata. Ad esempio, se vedi: - Traduzione in corso + config: line 17: syntax error + + Accertati che la parola chiave + sia scritta correttamente confrontandola con quella + del kernel GENERIC o un altro + riferimento. + + + + + make fallisce: + + + Se il comando make fallisce, di solito + segnala un errore nella descrizione del kernel che non è + abbastanza grave per &man.config.8;. Ancora, controlla la tua configurazione + e se ancora non riesci a risolvere il problema, invia una mail + a &a.questions; con la tua configurazione del kernel, e dovrebbe + essere diagnosticato velocemente. + + + + + L'installazione del kernel fallisce: + + + Se il kernel è stato compilato correttamente, + ma non si riesce ad installarlo (i comandi + make install o make installkernel falliscono), + la prima cosa da controllare è se il tuo sistema sta + girando in securelevel 1 o più alto (vedi &man.init.8;). + L'installazione del kernel cerca di rimuovere il flag immutabile + dal tuo kernel e impostare il flag immutabile su quello nuovo. + Dato che securelevel 1 o più alto impediscono di + togliere i flag immutabili su ogni flag di sistema, l'installazione + del kernel deve essere eseguita a securelevel 0 o più bassa. + + Quanto sopra si applica a &os; 4.X e versioni precedenti. + &os; 5.X, con le versioni nuove, non imposta il flag immutabile + del kernel ed un fallimento nell'installazione del kernel + probabilmente indica un problema più profondo. + + + + + Il kernel non fa il boot: + + + Se il tuo kernel non fa il boot, o fallisce nel + riconoscimento dei tuoi device, non andare in panico! + Fortunatamente &os; ha un ottimo meccanismo per + ricominciare in questo caso. Semplicemente scegli il kernel + da cui vuoi fare il boot dal boot loader &os;. Puoi accedere ad esso + quando il sistema fa il conto alla rovescia da 10 al menu di boot. + Premi un tasto qualsiasi tranne Enter, digita + unload e poi digita + boot /boot/kernel.old/kernel + o il nome del file di un altro kernel da cui puoi bootare + correttamente. Quando configuri un kernel, è sempre + una buona idea tenere un kernel che si sa che funzioni + a portata di mano. + + Dopo aver fatto il boot con un kernel funzionante + puoi controllare il tuo file di configurazione e cercare + di ricompilarlo. Una risorsa utile è il file + /var/log/messages che, fra le altre cose, + registra tutti messaggi del kernel da ogni boot riuscito. + Inoltre, il comando &man.dmesg.8; scriverà i messaggi + del kernel dall'ultimo boot. + + + Se hai problemi a compilare un kernel, accertati di + tenere un kernel GENERIC, o qualche + altro kernel che sai che funzioni a portata di mano,con un + nome diverso cosichè non sia cancellato dalla successiva + compilazione. Non puoi affidarti su kernel.old + perchè quando installi un nuovo kernel, kernel.old + viene cancellato dall'ultimo kernel installato, che poteva + essere non funzionanante. Inoltre, appena possibile, sposta il + kernel funzionanante nella directory corretta + /boot/kernel o comandi come &man.ps.1; potrebbero non + funzionare bene. Per farlo, semplicemente rinomina la directory + contenente il kernel funzionante: + + &prompt.root; mv /boot/kernel /boot/kernel.bad + &prompt.root; mv /boot/kernel.good /boot/kernel + + Per versioni di &os; precedenti alla 5.X, il comando corretto + per sbloccare il file del kernel che + make installa (per muovere un altro kernel + di nuovo nella stessa directory) è: + + &prompt.root; chflags noschg /kernel + + Se scopri che non puoi farlo, stai probabilmente + girando a &man.securelevel.8; maggiore di zero. Edita + kern_securelevel in + /etc/rc.conf e impostalo a -1 + , poi fai il reboot. Puoi cambiarlo al suo valore precedente, + quando sei soddisfatto del tuo nuovo kernel. + + E, se vuoi bloccare il tuo nuovo kernel + nella sua posizione, o qualsiasi altro file analogo, + cosicchè non posssa essere spostato o alterato: + + &prompt.root; chflags schg /kernel + + + + + + Il kernel funziona, ma &man.ps.1; non funziona più. + + + Se hai installato una versione del kernel differente + da quella delle utilities di sistema, per esempio un kernel 5.X + ed un sistema 4.X, molti comandi di stato del sistema + come &man.ps.1; e &man.vmstat.8; non funzioneranno più. + Dovresti ricompilare ed installare + world con la stessa versione dei sorgenti del tuo kernel. + Questa è una ragione per non usare una versione del kernel + diversa dal sistema operativo. + + + + diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/l10n/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/l10n/chapter.sgml index c2aa6cf160..4fa22b1671 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/l10n/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/l10n/chapter.sgml @@ -1,1066 +1,1074 @@ Andrey A. Chernov Contributo di Michael C. Wu Revisione di Localizzazione - Uso e Impostazione dell'I18N/L10N Sinossi FreeBSD è un progetto di larga diffusione con utenti e collaboratori in ogni parte del mondo. Questo capitolo affronta quegli aspetti tipici di FreeBSD relativi all'internazionalizzazione e localizzazione del sistema che permettono agli utenti non di lingua inglese di operare in maniera più confortevole. Ci sono molti aspetti da considerare dell'implementazione I18N sia a livello utente che di sistema, perciò, ove necessario, si rinvierà il lettore a fonti di informazione più specifiche. Dopo aver letto questo capitolo, saprai: Come i vari linguaggi e nazioni sono codificati nei moderni sistemi operativi. Come impostare la localizzazione per la tua shell di login. Come configurare la tua console per una lingua che non sia l'inglese. Come usare concretamente X Window System con differenti lingue. Dove reperire ulteriori informazioni su come scrivere applicazioni I18N compatibili. Prima di leggere questo capitolo, dovresti: Sapere come installare applicazioni aggiuntive di terze parti (). Principi di Base Cosa significano le sigle I18N/L10N? - internazionalizzazione + + internazionalizzazione + localizzazione + localizzazione Gli sviluppatori hanno abbreviato la parola internationalization in I18N, contando il numero di lettere che costituiscono la parola internationalization, escludendo la prima e l'ultima. Lo stesso è stato fatto per l'acronimo L10N, che deriva appunto da localization. Combinando insieme i metodi, i protocolli e le applicazioni che rispettano gli standard I18N/L10N si permette agli utenti di utilizzare una qualsiasi lingua di propria scelta. Le applicazioni I18N sono realizzate mediante appositi kit, disponibili tramite specifiche librerie. Questo permette agli sviluppatori di scrivere in un normale file di testo i menù e i messaggi da visualizzare nel programma e di tradurlo poi nelle varie lingue. Si raccomandano vivamente i programmatori di seguire questa convenzione. Perché Dovrei Usare I18N/L10N? I18N/L10N è usato ogni qualvolta desideri visualizzare, immettere o processare dati in lingue diverse da quella inglese. Quali Lingue sono Disponibili nel Lavoro I18N? I18N e L10N non sono caratteristiche specifiche di FreeBSD. Al momento, è possibile scegliere fra la maggior parte delle lingue più diffuse nel mondo, tra le quali: cinese, tedesco, giapponese, francese, russo, italiano e altre ancora. Come Utilizzare la Localizzazione Vista la sua importanza, I18N non è specifico del sistema FreeBSD ed è una convenzione. Siete invitati ad aiutare il progetto FreeBSD per sostenere questa convenzione. locale Le impostazioni per la localizzazione o nazionalizzazione sono basate su tre termini principali: Codice Lingua, Codice Nazione e Codifica. I nomi che contraddistinguono una localizzazione sono formati utilizzando questi termini nel modo seguente: CodiceLingua_CodiceNazione.Codifica I Codici per la Lingua e la Nazione codici lingua codici nazione Al fine di localizzare un sistema FreeBSD (o qualsiasi altro sistema &unix; che gestisca I18N) in una specifica lingua, l'utente deve innanzitutto conoscere i codici della nazione e della lingua desiderati (i codici delle nazioni segnalano alle applicazioni quali convenzioni adottare all'interno di un dato linguaggio). Inoltre, i browser web, i server SMTP/POP, i server web, ecc. possono operare in base ad essi. I seguenti sono esempi di codici lingua/nazione: - + Codice Lingua/Nazione Descrizione en_US inglese - Stati Uniti d'America ru_RU russo - Russia zh_TW cinese tradizionale - Taiwan Codifiche codifiche ASCII Alcune lingue utilizzano codifiche non ASCII, cioè caratteri a 8 bit, estesi o multibyte, vedere &man.multibyte.3; per maggiori dettagli. Le applicazioni più vecchie, non riconoscendoli, li interpretano come caratteri di controllo. Quelle più recenti invece riconoscono di solito i caratteri a 8 bit. A seconda dell'implementazione, è possibile che gli utenti debbano ricompilare un'applicazione con il supporto ai caratteri estesi o multibyte, o debbano configurare l'applicazione in modo corretto. Per essere in grado di immettere e di elaborare caratteri estesi o multibyte, la FreeBSD Ports Collection fornisce vari programmi in differenti linguaggi. Si faccia riferimento alla relativa documentazione I18N del port di FreeBSD. Precisamente, l'utente deve consultare la documentazione propria dell'applicazione per conoscere come configurarla correttamente o come passare i giusti valori al configuratore/Makefile/compilatore. Alcune cose da tener presente sono: Gli insiemi di caratteri rappresentabili dal tipo char del linguaggio C, specifici della lingua (vedere &man.multibyte.3;), cioè ISO-8859-1, ISO-8859-15, KOI8-R, CP437. Codifiche estese o multibyte, cioè EUC, Big5. Puoi consultare l'elenco corrente degli insiemi di caratteri nel Registro IANA. Con le versioni 4.5 o successive di FreeBSD si utilizzino le codifiche per la localizzazione compatibili con X11. Applicazioni I18N Nel sistema dei port e dei pacchetti precompilati di FreeBSD, le applicazioni I18N sono facilmente riconoscibili, perché il loro nome include la sigla I18N. Tuttavia, non sempre queste potrebbero supportare la lingua desiderata. Impostazione del Locale Di solito è sufficiente esportare il valore del nome del locale posto nella variabile LANG all'interno della shell di login. Questo può essere fatto utilizzando il file dell'utente ~/.login_conf oppure il file di configurazione della shell di login dell'utente (~/.profile, ~/.bashrc, ~/.cshrc). Non c'è bisogno di impostare le altre variabili del locale, come LC_CTYPE, LC_CTIME. Per maggiori informazioni si faccia riferimento alla documentazione di FreeBSD specifica per la data lingua. Puoi settare le due variabili d'ambiente seguenti nei tuoi file di configurazione: POSIX LANG per le funzioni appartenenti alla famiglia &posix;, &man.setlocale.3; MIME MM_CHARSET per l'insieme dei caratteri che dovranno usare le applicazioni che supportano lo standard MIME Ciò va fatto per la configurazione della shell dell'utente, di un'applicazione specifica e per quella di X11. Metodi di Localizzazione locale classe di login Ci sono due metodi per impostare il locale, entrambi descritti qui di seguito. Il primo (raccomandato) consiste nell'impostare le variabili d'ambiente in una classe di login, mentre il secondo consiste nell'aggiungere i valori delle variabili d'ambiente al file d'avvio della shell di sistema. Metodo delle Classi di Login Questo metodo fa sì che le variabili d'ambiente necessarie per il nome del locale e per gli insiemi dei caratteri MIME vengano inizializzate una volta sola per ogni possibile shell di sistema invece di aggiungere specifici assegnamenti per ogni file d'avvio di shell. Il Setup a Livello Utente può essere fatto dall'utente stesso e il Setup a Livello Amministratore richiede i privilegi del superuser. Setup a Livello Utente Ecco un breve esempio di un file .login_conf posto nella directory home di un utente che ha entrambe le variabili impostate alla codifica Latin-1: me:\ :charset=ISO-8859-1:\ :lang=de_DE.ISO8859-1: cinese tradizionale codifica BIG-5 Ecco invece un esempio di un file .login_conf che imposta le variabili per il cinese tradizionale con codifica BIG-5. Si noti che sono state impostate molte variabili perchè alcuni programmi non rispettano come dovrebbero le variabili di localizzazione per il cinese, giapponese e il coreano. #Gli utenti che non vogliono usare l'unità monetaria o i formati temporali #di Taiwan possono modificare manualmente ogni variabile me:\ :lang=zh_TW.Big5:\ :lc_all=zh_TW.Big:\ :lc_collate=zh_TW.Big5:\ :lc_ctype=zh_TW.Big5:\ :lc_messages=zh_TW.Big5:\ :lc_monetary=zh_TW.Big5:\ :lc_numeric=zh_TW.Big5:\ :lc_time=zh_TW.Big5:\ :charset=big5:\ :xmodifiers="@im=xcin": #Setta il XIM Input Server Vedere il paragrafo Setup a Livello Amministratore e &man.login.conf.5; per maggiori dettagli. Setup a Livello Amministratore Controlla che la classe di login dell'utente in /etc/login.conf selezioni la lingua corretta. Assicurati che queste impostazioni appaiano in /etc/login.conf: nome_lingua:titolo_account:\ :charset=MIME_charset:\ :lang=nome_locale:\ :tc=default: Ritornando quindi all'esempio di prima che utilizzava Latin-1, si dovrebbe avere una cosa simile a questa: tedesco:Account Utenti Tedeschi:\ :charset=ISO-8859-1:\ :lang=de_DE.ISO8859-1:\ :tc=default: Modifica delle Classi di Login con &man.vipw.8; vipw Usa vipw per aggiungere nuovi utenti, e crea qualcosa di simile a quanto segue: utente:password:1111:11:lingua:0:0:Nome Utente:/home/user:/bin/sh Modifica delle Classi di Login con &man.adduser.8; adduser classe di login Usa adduser per aggiungere nuovi utenti, in questo modo: Imposta defaultclass = lingua in /etc/adduser.conf. Tieni presente che in questo modo dovrai inserire una classe default per tutti gli utenti di altre lingue. In alternativa si può specificare la lingua desiderata ogni volta che appare il prompt Enter login class: default []: durante l'esecuzione di &man.adduser.8; Un'altra alternativa è utilizzare il comando nel modo seguente per ogni utente di una diversa lingua che si desidera aggiungere: &prompt.root; adduser -class lingua Cambiare le Classi di Login con &man.pw.8; pw Se utilizzi il comando &man.pw.8; per aggiungere nuovi utenti, invocalo in questo modo: &prompt.root; pw useradd nome_utente -L lingua Metodo del File di Avvio della Shell Questo metodo è sconsigliato perché richiede una inizializzazione diversa per ogni possibile shell. Usa invece il Metodo delle Classi di Login. MIME locale Per aggiungere il nome del locale e l'insieme dei caratteri per lo standard MIME, bisogna semplicemente settare le due variabili d'ambiente mostrate di seguito nei file d'avvio della shell /etc/profile e/o /etc/csh.login. Nell'esempio che segue viene utilizzata la lingua tedesca: In /etc/profile: LANG=de_DE.ISO8859-1; export LANG MM_CHARSET=ISO8859-1; export MM_CHARSET Oppure in /etc/csh.login: setenv LANG de_DE.ISO8859-1 setenv MM_CHARSET ISO8859-1 Lo stesso risultato si ottiene aggiungendo i precedenti comandi al file /usr/share/skel/dot.profile (per i comandi usati in /etc/profile), oppure al file /usr/share/skel/dot.login (per quelli in /etc/csh.login). Per l'ambiente X11: Nel file $HOME/.xinitrc: LANG=de_DE.ISO8859-1; export LANG Oppure: setenv LANG de_DE.ISO8859-1 a seconda della shell utilizzata (vedi sopra). Settaggio della Console Per tutti gli insiemi di caratteri che sono rappresentabili con il tipo char in C, imposta i font della console adatti alla lingua prescelta in /etc/rc.conf: font8x16=nome_font font8x14=nome_font font8x8=nome_font nome_font è il nome di uno dei file di font presenti nella directory /usr/share/syscons/fonts, privato del suffisso .fnt. sysinstall keymap screenmap Assicurati anche di impostare la giusta mappatura della tastiera e del video per il proprio set di caratteri usando - /stand/sysinstall. Una volta all'interno di - sysinstall, seleziona + sysinstall (/stand/sysinstall + nelle versioni di &os; precedenti alla 5.2). Una volta + all'interno di sysinstall, seleziona Configure, quindi Console. In alternativa, aggiungi le seguenti righe in /etc/rc.conf: scrnmap=nome_screenmap keymap=nome_keymap keychange="numero_tasto_funzione sequenza" nome_screenmap viene preso dalla directory /usr/share/syscons/scrnmaps, privato del suffisso .scm. Una screenmap assieme ad una corrispondente mappa dei font è solitamente necessaria nel caso la scheda grafica non gestisca i font via software, ma li abbia codificati internamente; la screenmap serve appunto a rimappare tali font interni nel font prescelto. Se hai abilitato il demone moused inserendo la seguente riga in /etc/rc.conf: moused_enable="YES" allora leggi quanto riportato nel prossimo paragrafo sul cursore del mouse. moused Di default il cursore del mouse del driver &man.syscons.4; occupa l'intervallo da 0xd0 a 0xd3 nel set di caratteri in uso. Se la tua lingua utilizza tali caratteri, devi spostare l'intervallo occupato dal cursore. Per far questo con le versioni anteriori alla 5.0 di FreeBSD, inserisci la seguente riga nel tuo file di configurazione del kernel: options SC_MOUSE_CHAR=0x03 Per le versioni 4.4 e successive aggiungi la seguente riga al file /etc/rc.conf: mousechar_start=3 nome_keymap deve invece corrispondere a uno dei file presenti nella directory /usr/share/syscons/keymaps, privato del suffisso .kbd. Se sei indeciso su quale keymap scegliere, puoi usare il comando &man.kbdmap.1; per testare le varie mappature senza dover riavviare il sistema. La variabile keychange è di solito richiesta per programmare i tasti funzione in relazione al tipo di terminale in uso, poiché le sequenze generate da un tasto funzione non possono essere definite in una mappa di tasti. Assicurati inoltre di impostare il corretto tipo di terminale in /etc/ttys per tutte le voci del tipo ttyv*. Attualmente, le corrispondenze predefinite sono: - + Insieme di Caratteri Tipo di Terminale ISO-8859-1 o ISO-8859-15 cons25l1 ISO-8859-2 cons25l2 ISO-8859-7 cons25l7 KOI8-R cons25r KOI8-U cons25u CP437 (di default per VGA) cons25 US-ASCII cons25w Per i linguaggi che usano caratteri estesi o multibyte, è bene servirsi del corretto port di FreeBSD nella directory /usr/ports/linguaggio. Poichè alcuni port che si presentano come console sono riconosciuti dal sistema come terminali seriali virtuali (vtty), devi riservare abbastanza vtty sia per X11 che per la console pseudo-seriale. Ecco una lista parziale di applicazioni con cui si possono utilizzare altri linguaggi in console: - + Linguaggio Ubicazione cinese tradizionale (BIG-5) /usr/ports/chinese/big5con giapponese /usr/ports/japanese/ja-kon2-* oppure + role="package">japanese/kon2-16dot oppure /usr/ports/japanese/Mule_Wnn + role="package">japanese/mule-freewnn coreano - /usr/ports/korean/ko-han + korean/han Impostazione di X11 Sebbene X11 non faccia parte del progetto FreeBSD, vengono qui fornite alcune informazioni per gli utenti di FreeBSD. Per maggiori dettagli, si faccia riferimento al sito web &xfree86; o a quello del Server + url="http://www.x.org/">&xorg; o a quello del Server X11 utilizzato. Nel file ~/.Xresources, puoi mettere a punto le impostazioni per I18N specifiche di un'applicazione (ad esempio, i font, i menu, ecc.). Visualizzazione dei Font server font True Type per X11 - Installa il server &truetype; Common di X11 (x11-servers/XttXF86srv-common) e i - corrispondenti font &truetype; propri della lingua prescelta. - L'impostazione del corretto locale dovrebbe permetterti di - visualizzare tale lingua nei vari menu, ecc. + Installa il server &xorg; + (x11-servers/xorg-server) o + &xfree86; + (x11-servers/XFree86-4-Server), + quindi installa i font &truetype; propri della lingua prescelta. + L'impostazione del corretto locale dovrebbe permetterti di + visualizzare tale lingua nei vari menu, ecc. Immissione di Caratteri Non Inglesi X11 Input Method (XIM) Il protocollo X11 Input Method (XIM) è un nuovo standard per tutti i client X11. Tutte le applicazioni X11 dovrebbero essere scritte come client XIM che ricevono l'input dai server XIM. Vi sono parecchi server XIM disponibili per le differenti lingue. Configurazione della Stampante Alcuni set di caratteri del tipo char del C sono solitamente codificati a livello hardware all'interno delle stampanti stesse. Gli insiemi di caratteri estesi o multibyte richiedono invece una speciale configurazione e si raccomanda l'utilizzo di apsfilter. Puoi anche convertire documenti nei formati &postscript; o PDF utilizzando convertitori specifici per una data lingua. Il Kernel e i File System Il file system di FreeBSD FFS (Fast File System) è completamente a 8-bit, perciò può essere utilizzato con qualsiasi insieme di caratteri del tipo char del C (vedere &man.multibyte.3;), ma non vi è un nome particolare di un insieme di caratteri memorizzato nel file system; cioè, il file system è a 8 bit senza alcuna codifica interna e ignora un'eventuale codifica. Ufficialmente, FFS non supporta ancora alcuna forma degli insiemi di caratteri estesi o multibyte. Tuttavia, esistono per alcuni di questi delle patch indipendenti per il FFS che abilitano tale supporto. Sono solo soluzioni temporanee, non portabili ed si è deciso di non includerle nell'albero dei sorgenti. Si faccia riferimento ai rispettivi siti web della lingua desiderata per ulteriori informazioni e per i file di patch. DOS Unicode Il supporto per il file system di &ms-dos; in FreeBSD offre la possibilità di configurare la modalità di conversione tra gli insiemi di caratteri &ms-dos;, Unicode e quelli scelti per il file system di FreeBSD. Consultare &man.mount.msdos.8; per i dettagli. Compilazione dei Programmi con Supporto I18N Molti dei port di FreeBSD includono il supporto I18N. Alcuni di essi sono contrassegnati dal suffisso -I18N nel loro nome. Questi e molti altri programmi hanno il supporto per I18N già incluso e non necessitano perciò di speciali considerazioni. MySQL Tuttavia, alcune applicazioni come ad esempio MySQL richiedono che venga specificato nel Makefile l'insieme dei caratteri che si utilizzeranno. Questa operazione viene fatta o modificando direttamente il suddetto file oppure passando un opportuno valore al programma configure nella directory dei sorgenti. Localizzazione di FreeBSD con Lingue Particolari Andrey A. Chernov Contributo originale di Lingua Russa (Codifica KOI8-R) localizzazione russo Per maggiori informazioni sulla codifica KOI8-R, si veda la fonte di riferimento per il KOI8-R (Russian Net Character Set). Impostazione del Locale Metti le seguenti righe nel tuo file ~/.login_conf: me:My Account:\ :charset=KOI8-R:\ :lang=ru_RU.KOI8-R: Si veda quanto esposto precedentemente in questo capitolo per degli esempi di impostazione del locale. Configurazione della Console Per le versioni di FreeBSD precedenti la 5.0 aggiungi la seguente opzione nel tuo file di configurazione del kernel: options SC_MOUSE_CHAR=0x03 Per le versioni 4.4 e seguenti inserisci la seguente riga nel file /etc/rc.conf: mousechar_start=3 Utilizza le seguenti impostazioni nel file /etc/rc.conf: keymap="ru.koi8-r" scrnmap="koi8-r2cp866" font8x16="cp866b-8x16" font8x14="cp866-8x14" font8x8="cp866-8x8" Per ogni voce ttyv* nel file /etc/ttys, usa cons25r come tipo di terminale. Si veda quanto esposto in precedenza in questo capitolo per degli esempi su come impostare la console. Configurazione della Stampante stampanti Dal momento che la maggior parte delle stampanti con caratteri russi hanno a livello hardware la codifica codepage CP866, è necessario utilizzare uno speciale filtro di conversione da KOI8-R a CP866. Tale filtro viene installato di default come /usr/libexec/lpr/ru/koi2alt. La voce per una stampante russa dovrebbe apparire perciò così in /etc/printcap: lp|Russian local line printer:\ :sh:of=/usr/libexec/lpr/ru/koi2alt:\ :lp=/dev/lpt0:sd=/var/spool/output/lpd:lf=/var/log/lpd-errs: Si veda &man.printcap.5; per una spiegazione dettagliata del significato dei vari campi. Nomi di File Russo e File System &ms-dos; La seguente voce d'esempio di &man.fstab.5; abilita il supporto per i nomi di file in russo su file system &ms-dos;: /dev/ad0s2 /dos/c msdos rw,-W=koi2dos,-L=ru_RU.KOI8-R 0 0 L'opzione seleziona il nome locale usato, e - imposta la tabella di coversione dei caratteri. + imposta la tabella di conversione dei caratteri. Per usare l'opzione , assicurati di montare /usr prima della partizione &ms-dos; perché le tabelle di conversione sono posizionate in /usr/libdata/msdosfs. Per maggiori informazioni, guarda la pagina man di &man.mount.msdos.8;. Configurazione di X11 Segui innanzitutto la configurazione del locale in console come descritto in precedenza. Il locale russo KOI8-R potrebbe non funzionare con le vecchie versioni di &xfree86; (precedenti alla 3.3). - &xfree86; 4.X è ora la + &xorg; è ora la versione di default del sistema X Window in FreeBSD. Perciò non dovrebbe costituire più un problema a meno che non stai usando una versione piuttosto vecchia di FreeBSD. Vai nella directory /usr/ports/russian/X.language e dai il seguente comando: &prompt.root; make install Questo port installa l'ultima versione disponibile dei font - KOI8-R. &xfree86; 3.3 possiede + KOI8-R. &xorg; (come pure la versione + 3.3 di &xfree86; e successive) possiede già alcuni font KOI8-R, ma questi sono meglio dimensionati. Controlla la sezione "Files" nel tuo file /etc/XF86Config. Le seguenti righe devono essere aggiunte prima di qualsiasi altra voce FontPath: FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/cyrillic/misc" FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/cyrillic/75dpi" FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/cyrillic/100dpi" Se utilizzi una modalità video ad alta risoluzione, scambia le righe 75 dpi e 100 dpi. Per attivare la tastiera russa, aggiungi alla sezione "Keyboard" del tuo file XF86Config queste cose. - Per &xfree86; v3.X: + Per &xfree86; v3.X: XkbLayout "ru" XkbOptions "grp:caps_toggle" - Per &xfree86; v4.X: + Per &xorg; (o + &xfree86; 4.X): Option "XkbLayout" "ru" Option "XkbOptions" "grp:caps_toggle" Verifica inoltre che la riga XkbDisable sia commentata. Il tasto per passare dalla codifica russa (RUS) a quella dei caratteri latini (LAT) è CapsLock. La normale funzione del tasto CapsLock è ancora disponibile mediante la combinazione di tasti Shift CapsLock (solamente in modalità LAT). Se hai i tasti &windows; sulla tua tastiera, e noti che alcuni tasti non alfabetici sono mappati non correttamente in modalità RUS, aggiungi in XF86Config la seguente riga. - Per &xfree86; v3.X: + Per &xfree86; v3.X: XkbVariant "winkeys" - Per &xfree86; v4.X: + Per &xorg; (o + &xfree86; 4.X): Option "XkbVariant" "winkeys" La tastiera russa XKB potrebbe non funzionare con le vecchie versioni di &xfree86;; vedere la nota precedente per ulteriori informazioni a riguardo. La tastiera russa XKB potrebbe anche presentare delle anomalie anche con applicazioni che non abbiamo il supporto per la localizzazione. Queste applicazioni dovrebbero come minimo effettuare all'avvio una chiamata alla funzione XtSetLanguageProc (NULL, NULL, NULL);. Vedere KOI8-R per X Window per più informazioni su come localizzare un'applicazione. Localizzazione del Cinese Tradizionale per Taiwan localizzazione cinese tradizionale Il FreeBSD-Taiwan Project fornisce un Chinese HOWTO per FreeBSD all'indirizzo per l'utilizzo di gran parte delle applicazioni in cinese. L'attuale autore del FreeBSD Chinese HOWTO è Shen Chuan-Hsing statue@freebsd.sinica.edu.tw. Chuan-Hsing Shen statue@freebsd.sinica.edu.tw ha creato la Chinese FreeBSD Collection (CFC) utilizzando zh-l10n-tut del FreeBSD-Taiwan Project. I pacchetti e i file di script sono disponibili all'url . Localizzazione della Lingua Tedesca (per Tutte le Lingue ISO 8859-1) localizzazione tedesco Slaven Rezic eserte@cs.tu-berlin.de ha scritto un tutorial su come utilizzare le lettere con l'umlaut su una macchina FreeBSD. Il tutorial è scritto in tedesco e disponibile all'indirizzo . Localizzazione della Lingua Giapponese e Coreana localizzazione giapponese localizzazione coreano Per il giapponese, vedere l'url , per il coreano, l'url . Documentazione Non Inglese per FreeBSD Alcuni volontari hanno tradotto parte della documentazione di FreeBSD in altre lingue. Questo materiale è raggiungibile seguendo i link segnalati sul sito ufficiale di FreeBSD oppure sotto la directory /usr/share/doc. diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/linuxemu/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/linuxemu/chapter.sgml index 6dfe7386d8..12c0e235dd 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/linuxemu/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/linuxemu/chapter.sgml @@ -1,62 +1,3894 @@ + + + + Jim + + Mock + + Riscritto e parzialmente rivisto da + + + + + + Brian N. + + Handy + + Contributo originale di + + + + Rich + + Murphey + + + + Compatibilità con i Binari di Linux - + Sinossi - Traduzione in corso + + Compatibilità con i binari di linux + + + compatibilità con i binari + Linux + + + FreeBSD fornisce la compatibilità con molti altri sisitemi + operativi di tipo &unix;, compreso linux. A questo punto, potresti + chiederti perché FreeBSD dovrebbe essere in grado di far girare + binari linux. La risposta a questa domanda è piuttosto semplice. + Molte aziende e sviluppatori sviluppano solo per Linux, dal momento che + ` l'ultimo disco caldo nel mondo dell'informatica. + Questo costringe il resto di noi utenti di FreeBSD a lamentarci con + queste aziende e questi sviluppatori di distribuire versioni delle + loro applicazioni native per FreeBSD. Il problema è che molte + di queste aziende non realizzano quante persone userebbero il loro + prodotto se ci fosse anche una versione per FreeBSD, e molte continuano + a sviluppare solo per Linux. Allora cosa deve fare un utente FreeBSD? + E qui entra in giocolo la compatibilità con i binari di + Linux. + + In breve, la compatibilità permette agli utenti FreeBSD di + utilizzare circa il 90% di tutte le applicazioni Linux senza modifiche. + Questo include applicazioni come &staroffice; + , la versione Linux di + &netscape;, + &adobe; &acrobat;, + RealPlayer, + VMware, + &oracle;, + WordPerfect, + Doom, + Quake, e tanti altri. È stato + riportato che in qualche situazione i binari per Linux sono più + prestanti sotto FreeBSD che sotto Linux. + + Nonostante questo, ci sono alcune caratteristiche specifiche del + sistema operativo Linux che non sono supportate da FreeBSD. I binari di + Linux non funzioneranno sotto FreeBSD se usano parecchie chiamate + specifiche per &i386;, come l'attivazione della modalità 8086 + virtuale + + Dopo aver letto questo capitolo, saprai: + + + + Come abilitare la compatibilità con i binari Linux sul tuo + sistema. + + + + Come installare ulteriori librerie condivise per Linux. + + + + Come installare gli applicativi di Linux sul tuo sistema + FreeBSD. + + + + I dettagli dell'implementazione della compatibilità Linux + in FreeBSD. + + + + Prima di leggere questo capitolo, dovresti: + + + + Sapere come installare software di terzi (). + + - Installation + Installazione + + KLD (kernel loadable object) + + La compatibilità con i binari Linux non è normalmente + attivata. Il modo più facile per abilitare questa + funzionalità è caricare l'oggetto KLD (Kernel + LoaDable object) linux. Puoi caricare questo + modulo semplicemente scrivendo linux nella linea di + comando. + + Se vuoi che la compatiblità sia sempre attivata, dovresti + aggiungere questa linea a /etc/rc.conf: + + linux_enable="YES" + + Il comando &man.kldstat.8; può essere usato per verificare + se KLD sia stato caricato: + + &prompt.user; kldstat +Id Refs Address Size Name + 1 2 0xc0100000 16bdb8 kernel + 7 1 0xc24db000 d000 linux.ko + + + opzioni per il kernel + LINUX + + + Se per qualche ragione non vuoi o non puoi caricare KLD, puoi + collegare staticamente la compatibilità Linux nel kernel + aggiungendo options COMPAT_LINUX al file di + configurazione del kernel. Fatto questo puoi installare il nuovo kernel + come descritto in . + + + Installazione delle Librerie Runtime di Linux + + + Linux + installazione delle librerie di Linux + + + Questo può essere fatto in due modi, o usando il port + linux_base, oppure + installandole manualmente. + + + Installazione Usando il Port linux_base + + Collezione dei Port + + Questo è di gran lunga il metodo più facile da usare + per installare le librerie runtime. È proprio come installare + qualunque altro port dalla Collezione dei Port. + Semplicemente fai come segue: + + &prompt.root; cd /usr/ports/emulators/linux_base +&prompt.root; make install distclean + + In questo modo dovresti avere una compatibilità con i + binari di Linux funzionante. Alcuni programmi potrebbero lamentarsi + per qualche versione minore delle librerie di sistema. In generale, + comunque, questo non dovrebbe essere un problema. + + + Potrebbero essere disponibili più versioni del port + emulators/linux_base, + corrispondenti a differenti versioni di distribuzioni Linux. + Dovresti installare il port che più soddisfa le richieste + della applicazione Linux che vuoi installare. + + + + + Installazione Manuale delle Librerie + + Se non hai installata la collezione di ports, puoi + comunque installare le librerie manualmente. Hai bisogno delle + librerie condivise di Linux da cui il programma dipende e del runtime + linker. + In più dovrai creare una directory shadow root, + /compat/linux, per le librerie Linux sul tuo + sistema FreeBSD. Tutte le librerie condivise aperte da programmi + Linux che girano sotto FreeBSD cercheranno prima in questo albero. + Per cui, se un programma Linux carica, per esempio, + /lib/libc.so, FreeBSD prima cercherà di + aprire /compat/linux/lib/libc.so, e se questa non + esiste, proverà con /lib/libc.so. + Le librerie condivise dovrebbero essere installate nell'albero shadow + /compat/linux/lib piuttosto che nei path + che riporta ld.so di Linux. + + Generalmente avrai bisogno di cercare le librerie condivise + da cui dipendono i binari di Linux solo per le prime poche + installazioni di programmi Linux sul tuo sistema FreeBSD. Dopo un po' + avrai a disposizione sul tuo sistema un insieme sufficiente di + librerie condivise per Linux da far girare nuovi binari Linux senza + alcun sforzo ulteriore. + + + + Come Installare Ulteriori Librerie Condivise + + librerie condivise + + Cosa succede se installi il port linux_base e + la tua applicazione si lamenta ancora di librerie condivise che + mancano? + Come fare a sapere quali librerie condivise necessita il binario di + Linux e dove trovarle? Essenzialmente ci sono 2 possibilità + (per seguire queste istruzioni dovrai essere root + sul tuo sistema FreeBSD). + + Se hai accesso ad un sistema Linux, guarda quali librerie + condivise servono all'applicazione e copiale nel tuo sistema FreeBSD. + Guarda all'esempio che segue: + + + Poniamo che tramite FTP tu abbia recuperato il binario per Linux + di Doom, e l'abbia messo su un sistema + Linux a cui hai accesso. Puoi controllare quali librerie condivise + servono eseguendo ldd linuxdoom, + così: + + &prompt.user; ldd linuxdoom +libXt.so.3 (DLL Jump 3.1) => /usr/X11/lib/libXt.so.3.1.0 +libX11.so.3 (DLL Jump 3.1) => /usr/X11/lib/libX11.so.3.1.0 +libc.so.4 (DLL Jump 4.5pl26) => /lib/libc.so.4.6.29 + + link simbolici + + Potresti aver bisogno di recuperare tutti i file dall'ultima + colonna, e di metterli sotto /compat/linux, + con i nomi nella prima colonna come link simbolici che puntino ad + essi. + Questo significa che alla fine avrai questi file sul tuo sistema + FreeBSD: + + /compat/linux/usr/X11/lib/libXt.so.3.1.0 +/compat/linux/usr/X11/lib/libXt.so.3 -> libXt.so.3.1.0 +/compat/linux/usr/X11/lib/libX11.so.3.1.0 +/compat/linux/usr/X11/lib/libX11.so.3 -> libX11.so.3.1.0 +/compat/linux/lib/libc.so.4.6.29 +/compat/linux/lib/libc.so.4 -> libc.so.4.6.29 + +
+ + Nota che se hai già una libreria condivisa di Linux + con un numero di revisione maggiore di quello della prima + colonna dell'output di ldd, non dovrai + copiare nel tuo sistema il file elencato nell'ultima colonna, + quello che hai dovrebbe funzionare. Si raccomanda di copiare + comunque la libreria condivisa se è una versione + più recente. Puoi rimuovere quella vecchia, dal momento + che crei il link simbolico che punta a quella + nuova. Quindi, se hai queste librerie sul tuo sistema: + + /compat/linux/lib/libc.so.4.6.27 +/compat/linux/lib/libc.so.4 -> libc.so.4.6.27 + + e vedi che un nuovo binario richiede una versione più + recente in base all'output di + ldd: + + libc.so.4 (DLL Jump 4.5pl26) -> libc.so.4.6.29 + + Se si tratta solo di una o due versioni precedenti in base + alla cifra finale, non preoccuparti di copiare anche + /lib/libc.so.4.6.29, perché il + programma dovrebbe funzionare bene anche con una versione di + poco più vecchia. In ogni caso, se vuoi, puoi decidere + di rimpiazzare comunque + libc.so, e dovrebbe lasciarti con: + + /compat/linux/lib/libc.so.4.6.29 +/compat/linux/lib/libc.so.4 -> libc.so.4.6.29 + +
+ +
+ + Il meccanismo dei link simbolici è richiesto + solo per i binari di Linux. Il runtime + linker di FreeBSD si occupa da solo di cercare corrispondenti + numeri di revisione maggiori e non devi preoccuparti di + questo. + +
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+
+ + + Installazione di Binari ELF di Linux + + + Linux + Binari ELF + + + I binari ELF possono richiedere un ulteriore passo di + marchiatura. Se provi a far girare un binario ELF non + marchiato, incorrerai in un messaggio come il seguente: + + &prompt.user; ./my-linux-elf-binary +ELF binary type not known +Abort + + Per aiutare il kernel di FreeBSD a distinguere un binario ELF + di FreeBSD da uno di Linux, usa l'utility &man.brandelf.1;. + + &prompt.user; brandelf -t Linux my-linux-elf-binary + + GNU toolchain + + Oggi, la GNU toolchain inserisce automaticamente l'appropriata + informazione di marchiatura nei binari ELF, così questo passo + dovrebbe divenire sempre meno necessario nel futuro. + + + + Configurazione del Hostname Resolver + + Se il DNS non funziona o da questo messaggio: - Traduzione in corso + resolv+: "bind" is an invalid keyword resolv+: +"hosts" is an invalid keyword + + Dovrai configurare un file + /compat/linux/etc/host.conf contentente: + + order hosts, bind +multi on + + Qui, l'ordine specifica che /etc/hosts + viene cercato per primo e il DNS per secondo. Quando + /compat/linux/etc/host.conf non è + installato, le applicazioni Linux trovano il + /etc/host.conf di FreeBSD e si lamentano della + sintassi incompatibile di FreeBSD. Dovresti rimuovere + bind se non hai configurato un name server + usando il file /etc/resolv.conf. +
- Installing Mathematica + + + + Murray + + Stokely + + Aggiornato per Mathematica 4.X da + + + + + + Bojan + + Bistrovic + + Unito con il lavoro di + + + + Installazione di &mathematica; + + + applicazioni + Mathematica + + + Questo documento descive il processo di installazione della versione + Linux di &mathematica; 4.X su un sistema + FreeBSD. + + La versione Linux di &mathematica; + funziona perfettamente sotto FreeBSD, ciononostante i binari venduti + da Wolfram necessitano di essere marchiati così che FreeBSD sappia + di usare le ABI di Linux per eseguirli. + + La versione Linux di &mathematica; + o di &mathematica; for Students può + essere ordinata direttamente da Wolfram all'indirizzo + . + + + Marchiatura dei Binari di Linux + + I binari di Linux si trovano nella directory + Unix del CDROM + &mathematica; venduto da Wolfram. Devi + copiare l'intera directory sul tuo disco rigido locale in modo da poter + marchiare i binari Linux con &man.brandelf.1; prima di far partire + l'installer: + + &prompt.root; mount /cdrom +&prompt.root; cp -rp /cdrom/Unix/ /localdir/ +&prompt.root; brandelf -t Linux /localdir/Files/SystemFiles/Kernel/Binaries/Linux/* +&prompt.root; brandelf -t Linux /localdir/Files/SystemFiles/FrontEnd/Binaries/Linux/* +&prompt.root; brandelf -t Linux /localdir/Files/SystemFiles/Installation/Binaries/Linux/* +&prompt.root; brandelf -t Linux /localdir/Files/SystemFiles/Graphics/Binaries/Linux/* +&prompt.root; brandelf -t Linux /localdir/Files/SystemFiles/Converters/Binaries/Linux/* +&prompt.root; brandelf -t Linux /localdir/Files/SystemFiles/LicenseManager/Binaries/Linux/mathlm +&prompt.root; cd /localdir/Installers/Linux/ +&prompt.root; ./MathInstaller + + In alternativa puoi semplicemente impostare Linux come + marchio ELF di default per tutti i binari non marchiati, con il + comando: + + &prompt.root; sysctl kern.fallback_elf_brand=3 + + In questo modo FreeBSD supporrà che binari ELF non + marchiati usino le ABI Linux e dovresti essere in grado di far partire + l'installer direttamente da CDROM. + + + + Ottenere la Tua Password per &mathematica; + + Prima di poter lanciare &mathematica; + dovrai ottenere una password da Wolfram che corrisponde al tuo + machine ID. + + + Ethernet + MAC address + + + Una volta che hai installato le librerie runtime per la + compatibilità con Linux e estratto + &mathematica;, puoi ottenere il + machine ID lanciando il programma + mathinfo nella directory di installazione. Questo + machine ID si basa unicamente sul MAC address della tua prima scheda + Ethernet. + + &prompt.root; cd /localdir/Files/SystemFiles/Installation/Binaries/Linux +&prompt.root; mathinfo +disco.example.com 7115-70839-20412 + + Quando ti registri alla Wolfram, sia per email, telefono o fax, gli + darai il machine ID e loro ti restituiranno una password + corrispondente che consiste di un gruppo di numeri. A questo punto puoi + inserire questa informazione quando provi a lanciare + &mathematica; per la prima volta, esattamente + come faresti per ogni altra piattaforma di + &mathematica;. + + + + Lancio del Frontend di &mathematica; in una Rete + + &mathematica; usa alcuni font speciali + per visualizzare caratteri non presenti in alcun insieme standard di + font (integrali, sommatorie, lettere greche, ecc.). Il protocollo X + necessita che questi font siano installati + localmente. Questo significa che dovrai fare una + copia di questi font sulla tua macchina locale dal CDROM o da un host + con &mathematica; + installato. Questi font si trovano normalmente in + /cdrom/Unix/Files/SystemFiles/Fonts sul CDROM, + oppure /usr/local/mathematica/SystemFiles/Fonts sul + tuo disco rigido. I font sono nelle sottodirectory + Type1 e X. Ci sono molti modi + di usarli, come descritto sotto. + + Il primo modo è di copiarli dentro una delle directory di + font esistenti in /usr/X11R6/lib/X11/fonts. + Questo comporterà la modifica del file + fonts.dir, aggiungendovi i nomi dei font e + cambiando il numero di font nella prima riga. In alternativa, dovresti + anche essere in grado di lanciare &man.mkfontdir.1; nella directory in + cui li hai copiati. + + Il secondo modo di farlo è copiare le directory in + /usr/X11R6/lib/X11/fonts: + + &prompt.root; cd /usr/X11R6/lib/X11/fonts +&prompt.root; mkdir X +&prompt.root; mkdir MathType1 +&prompt.root; cd /cdrom/Unix/Files/SystemFiles/Fonts +&prompt.root; cp X/* /usr/X11R6/lib/X11/fonts/X +&prompt.root; cp Type1/* /usr/X11R6/lib/X11/fonts/MathType1 +&prompt.root; cd /usr/X11R6/lib/X11/fonts/X +&prompt.root; mkfontdir +&prompt.root; cd ../MathType1 +&prompt.root; mkfontdir + + Poi aggiungi le nuove directory di font nel tuo path dei + font: + + &prompt.root; xset fp+ /usr/X11R6/lib/X11/fonts/X +&prompt.root; xset fp+ /usr/X11R6/lib/X11/fonts/MathType1 +&prompt.root; xset fp rehash + + Se stai utilizzando il server &xorg;, + puoi caricare automaticamente queste directory di font aggiungendole nel + file xorg.conf. - Traduzione in corso + + Per i server &xfree86;, + il file di configurazione è + XF86Config. + + + fonts + + Se ancora non hai una directory + chiamata /usr/X11R6/lib/X11/fonts/Type1, puoi + cambiare il nome della directory MathType1 + dell'esempio sopra in Type1. + - Installing Maple + + + + Aaron + + Kaplan + + Contributo di + + + + + + Robert + + Getschmann + + Grazie a + + + + + Installazione di &maple; + + + applicazioni + Maple + + + &maple; è un programma commerciale + di matematica simile a &mathematica;. Devi + acquistare questo software da e quindi registrarti per un + file di licenza. Per installare questo software su FreeBSD, segui i + passi seguenti. + + + + Esegui lo script di shell INSTALL dalla + distribuzione del prodotto. Scegli l'opzione RedHat + quando richiesto dal programma di installazione. Una tipica + directory di installazione potrebbe essere /usr/local/maple. + + + + Se ancora non l'hai fatto, ordina una licenza per + &maple; dalla Maple Waterloo Software + () e copiala in + /usr/local/maple/license/license.dat. + + + + Installa il gestore della licenza + FLEXlm lanciando lo shell script di + installazione INSTALL_LIC, distribuito assieme + a &maple;. Specifica l'hostname primario + della la tua macchina per il server delle licenze. + + + + Modifica il file + /usr/local/maple/bin/maple.system.type + aggiungendo: + + ----- snip ------------------ +*** maple.system.type.orig Sun Jul 8 16:35:33 2001 +--- maple.system.type Sun Jul 8 16:35:51 2001 +*************** +*** 72,77 **** +--- 72,78 ---- + # the IBM RS/6000 AIX case + MAPLE_BIN="bin.IBM_RISC_UNIX" + ;; ++ "FreeBSD"|\ + "Linux") + # the Linux/x86 case + # We have two Linux implementations, one for Red Hat and + ----- snip end of patch ----- + + Nota che dopo "FreeBSD"|\ non ci devono essere + altri spazi bianchi. + + Questa patch dice a &maple; di + riconoscere FreeBSD come un tipo di sistema Linux. + Lo shell script bin/maple richiama lo shell + script bin/maple.system.type che a sua volta + chiama uname -a per determinare il nome del sistema + operativo. A seconda del nome del SO capirà quali binari + utilizzare. + + + + Avviare il server delle licenze. + + Lo script seguente, installato come + /usr/local/etc/rc.d/lmgrd.sh è un modo + facile per far partire lmgrd: + + ----- snip ------------ + +#! /bin/sh +PATH=/usr/local/sbin:/usr/local/bin:/sbin:/bin:/usr/sbin:/usr/bin:/usr/X11R6/bin +PATH=${PATH}:/usr/local/maple/bin:/usr/local/maple/FLEXlm/UNIX/LINUX +export PATH + +LICENSE_FILE=/usr/local/maple/license/license.dat +LOG=/var/log/lmgrd.log + +case "$1" in +start) + lmgrd -c ${LICENSE_FILE} 2>> ${LOG} 1>&2 + echo -n " lmgrd" + ;; +stop) + lmgrd -c ${LICENSE_FILE} -x lmdown 2>> ${LOG} 1>&2 + ;; +*) + echo "Usage: `basename $0` {start|stop}" 1>&2 + exit 64 + ;; +esac + +exit 0 + ----- snip ------------ + + + + Fai un test di avvio di + &maple;: + + &prompt.user; cd /usr/local/maple/bin +&prompt.user; ./xmaple + + Dovrebbe funzionare. Assicurati di scrivere alla Maplesoft per + fargli sapere che vorresti avere una versione nativa per &os;! + + + + + Problemi Comuni + + + + Il gestore della licenza FLEXlm + può essere uno strumento difficile con cui lavorare. + A questo riguardo si può trovare della documentazione in + più a . + + + + Si sa che lmgrd è molto esigente + riguardo al file della licenza e che va in core dump per qualunque + problema. Un buon file della licenza dovrebbe essere + così: + + # ======================================================= +# License File for UNIX Installations ("Pointer File") +# ======================================================= +SERVER chillig ANY +#USE_SERVER +VENDOR maplelmg + +FEATURE Maple maplelmg 2000.0831 permanent 1 XXXXXXXXXXXX \ + PLATFORMS=i86_r ISSUER="Waterloo Maple Inc." \ + ISSUED=11-may-2000 NOTICE=" Technische Universitat Wien" \ + SN=XXXXXXXXX - Traduzione in corso + + Il numero seriale e la chiave sono sostituiti dalle 'X'. + chillig è un hostname. + + + Modificare il file della licenza funziona fino a quando non + tocchi la linea FEATURE (che è protetta dalla + chiave della licenza). + + + + + + + + + + Dan + + Pelleg + + Contributo di + + + + + Installazione di &matlab; + + + applicazioni + MATLAB + + + Questo documento descrive il processo di installazione della versione + Linux di &matlab; versione 6.5 su + un sistema &os;. Funziona abbastanza bene, con l'eccezione per la + &java.virtual.machine; (vedi + ). + + La versione Linux di &matlab; può + essere ordinata direttamente dalla MathWorks all'indirizzo . Assicurati di avere il file + della licenza o le istruzioni per crearlo. Già che ci sei, fagli + sapere che vorresti una versione nativa per &os; del loro software. + + + Installazione di &matlab; + + Per installare &matlab;, fai come + segue: + + + + Inserisci il CD di installazione e montalo. + Diventa root, come consigliato dallo script + di installazione. Per avviare lo script di installazione + scrivi: + + &prompt.root; /compat/linux/bin/sh /cdrom/install + + + L'installer è grafico. Se ottieni errori riguardo + all'impossibilità ad aprire un display, scrivi + setenv HOME ~USER, + dove USER è l'utente che hai + fatto &man.su.1;. + + + + + + Quando viene chiesta la directory root per + &matlab;, scrivi: + /compat/linux/usr/local/matlab. + + + Per una più facile scrittura nel resto del processo + di installazione, scrivi questo nella linea di comando della + shell: + set MATLAB=/compat/linux/usr/local/matlab + + + + + Modifica il file della licenza secondo le istruzioni avute + quando hai ottenuto la licenza di + &matlab;. + + + Puoi preparare questo file in anticipo usando il tuo editor + preferito, e copiarlo in + $MATLAB/license.dat prima che l'installer + ti chieda di modificarlo. + + + + + Completare il processo di installazione. + + + + A questo punto la tua installazione di + &matlab; è completa. I punti + seguenti applicano una colla per connetterlo al tuo + sistema &os;. + + + + Avvio del License Manager + + + + Crea dei symlink per gli script del gestore della + licenza: + + &prompt.root; ln -s $MATLAB/etc/lmboot /usr/local/etc/lmboot_TMW +&prompt.root; ln -s $MATLAB/etc/lmdown /usr/local/etc/lmdown_TMW + + + + Crea un file d'avvio in + /usr/local/etc/rc.d/flexlm.sh. L'esempio qui + sotto è una versione modificata del + $MATLAB/etc/rc.lm.glnx86 venduto. I + cambiamenti sono le posizioni del file e l'avvio del license manager + sotto l'emulazione Linux. + + #!/bin/sh +case "$1" in + start) + if [ -f /usr/local/etc/lmboot_TMW ]; then + /compat/linux/bin/sh /usr/local/etc/lmboot_TMW -u username && echo 'MATLAB_lmgrd' + fi + ;; + stop) + if [ -f /usr/local/etc/lmdown_TMW ]; then + /compat/linux/bin/sh /usr/local/etc/lmdown_TMW > /dev/null 2>&1 + fi + ;; + *) + echo "Usage: $0 {start|stop}" + exit 1 + ;; +esac + +exit 0 + + + Il file deve essere reso eseguibile: + + &prompt.root; chmod +x /usr/local/etc/rc.d/flexlm.sh + + In aggiunta sostituisci username + sopra con il nome di un utente valido sul tuo sistema (e non + root). + + + + + Avvia il gestore della licenza con il comando: + + &prompt.root; /usr/local/etc/rc.d/flexlm.sh start + + + + + + Collegare il &java; Runtime Environment + + Cambia il link al &java; Runtime + Environment (JRE) con uno che funzioni sotto &os;: + + &prompt.root; cd $MATLAB/sys/java/jre/glnx86/ +&prompt.root; unlink jre; ln -s ./jre1.1.8 ./jre + + + + Creazione di uno Script di Avvio per &matlab; + + + + Poni il seguente script di avvio in + /usr/local/bin/matlab: + + + #!/bin/sh +/compat/linux/bin/sh /compat/linux/usr/local/matlab/bin/matlab "$@" + + + + Quindi scrivi il comando + chmod +x /usr/local/bin/matlab. + + + + + A seconda della tua versione di + emulators/linux_base, potresti + incorrere in errori quando lanci questo script. Per evitarli, + modifica il file + /compat/linux/usr/local/matlab/bin/matlab, + e cambia la riga che dice: + + if [ `expr "$lscmd" : '.*->.*'` -ne 0 ]; then + + (nella versione 13.0.1 è alla riga 410) con questa + riga: + + if test -L $newbase; then + + + + + Creazione di uno script di arresto per &matlab; + + Quello che segue serve per risolvere un problema con &matlab; + quando non si chiude correttamente. + + + + Crea un file + $MATLAB/toolbox/local/finish.m, + e scrivici l'unica riga: + + ! $MATLAB/bin/finish.sh + + $MATLAB è letterale. + + + Nella stessa directory troverai i file + finishsav.m e + finishdlg.m, + che permettono di salvare il tuo lavoro all'uscita. Se ne usi + uno, inserisci la riga sopra immediatamente dopo il comando + save. + + + + + Crea un file + $MATLAB/bin/finish.sh, che contiene ciò + che segue: + + #!/usr/compat/linux/bin/sh +(sleep 5; killall -1 matlab_helper) & +exit 0 + + + + Rendi il file eseguibile: + + &prompt.root; chmod +x $MATLAB/bin/finish.sh + + + + + + Uso di &matlab; + + A questo punto sei pronto per scrivere + matlab e cominciare ad usarlo. + - Installing Oracle + + + + Marcel + + Moolenaar + + Contributo di + + + + + Installazione di &oracle; + + + applicazioni + Oracle + + + + Prefazione + + Questo documento descrive il processo di installazione per + &oracle; 8.0.5 e + &oracle; 8.0.5.1 Enterprise Edition per + Linux su una macchina FreeBSD. + + + + Installazione dell'Ambiente Linux + + Assicurati di avere installati sia + emulators/linux_base che + devel/linux_devtools dalla + collezione dei port. Se hai difficoltà con questi port, potresti + dover usare i pacchetti o versioni più vecchie disponibili nella + collezione dei port. + + Se vuoi far girare l'intelligent agent, dovrai anche installare + il pacchetto Tcl di Red Hat :tcl-8.0.3-20.i386.rpm. + Il comando generale per l'installazione dei pacchetti con il port degli + RPM ufficiali (archivers/rpm) è: + + &prompt.root; rpm -i --ignoreos --root /compat/linux --dbpath /var/lib/rpm pacchetto + + L'installazione del pacchetto non + dovrebbe generare alcun errore. + - Traduzione in corso + + Creazione dell'ambiente &oracle; + + Prima di installare &oracle;, devi + impostare un ambiente appropriato. Questo documento descrive solo cosa + fare in particolare per far girare + &oracle; per Linux su FreeBSD, non cosa + è descritto nella guida di installazione di + &oracle;. + + + Affinamento del Kernel + + affinamento del kernel + + Come viene descritto nella guida di installazione di + &oracle;, devi impostare la dimensione + massima di memoria condivisa. Non usare SHMMAX + sotto FreeBSD. + SHMMAX è soltanto calcolato a partire da + SHMMAXPGS e PGSIZE. Di + conseguenza definisci SHMMAXPGS. Tutte le altre + opzioni possono essere usate come descritte nella guida. + Per esempio: + + options SHMMAXPGS=10000 +options SHMMNI=100 +options SHMSEG=10 +options SEMMNS=200 +options SEMMNI=70 +options SEMMSL=61 + + Imposta queste opzioni per ottenere l'uso desiderato di + &oracle;. + + In più, assicurati di avere le seguenti opzioni nel file + di configurazione del tuo kernel: + +options SYSVSHM #SysV shared memory +options SYSVSEM #SysV semaphores +options SYSVMSG #SysV interprocess communication + + + + Account di &oracle; + + Crea un account oracle proprio come faresti + per creare qualunque altro account. L'account + oracle + è speciale solo se hai bisogno di usarlo in una shell di Linux. + Aggiungi /compat/linux/bin/bash a + /etc/shells e imposta la shell per l'account di + oracle in + /compat/linux/bin/bash. + + + + Ambiente + + A fianco dele normali variabili + &oracle;, + come ORACLE_HOME e ORACLE_SID devi + impostare le seguenti variabili d'ambiente: + + + + + + + + Variabile + + Valore + + + + + + LD_LIBRARY_PATH + + $ORACLE_HOME/lib + + + + CLASSPATH + + $ORACLE_HOME/jdbc/lib/classes111.zip + + + + PATH + + /compat/linux/bin +/compat/linux/sbin +/compat/linux/usr/bin +/compat/linux/usr/sbin +/bin +/sbin +/usr/bin +/usr/sbin +/usr/local/bin +$ORACLE_HOME/bin + + + + + + Si raccomanda di impostare tutte le variabili d'ambiente in + .profile. Un esempio completo: + + ORACLE_BASE=/oracle; export ORACLE_BASE +ORACLE_HOME=/oracle; export ORACLE_HOME +LD_LIBRARY_PATH=$ORACLE_HOME/lib +export LD_LIBRARY_PATH +ORACLE_SID=ORCL; export ORACLE_SID +ORACLE_TERM=386x; export ORACLE_TERM +CLASSPATH=$ORACLE_HOME/jdbc/lib/classes111.zip +export CLASSPATH +PATH=/compat/linux/bin:/compat/linux/sbin:/compat/linux/usr/bin +PATH=$PATH:/compat/linux/usr/sbin:/bin:/sbin:/usr/bin:/usr/sbin +PATH=$PATH:/usr/local/bin:$ORACLE_HOME/bin +export PATH + + + + + Installazione di &oracle; + + A causa di una leggera inconsistenza nell'emulatore Linux, + devi creare una directory chiamata .oracle in + /var/tmp prima di avviare l'installer. + Fallo appartenere dall'utente oracle e dovresti + essere in grado di installare &oracle; + senza alcun problema. Se hai problemi, controlla prima la tua + distribuzione e/o configurazione di &oracle;! + Dopo che hai installato &oracle;, applica + le patch descritte nelle prossime due sottosezioni. + + Un problema frequente è che l'adattatore del protocollo + TCP non è installato corretamente. Di conseguenza non puoi + avviare alcun listener TCP. Le seguenti azioni aiutano a risolvere + questo problema: + + &prompt.root; cd $ORACLE_HOME/network/lib +&prompt.root; make -f ins_network.mk ntcontab.o +&prompt.root; cd $ORACLE_HOME/lib +&prompt.root; ar r libnetwork.a ntcontab.o +&prompt.root; cd $ORACLE_HOME/network/lib +&prompt.root; make -f ins_network.mk install + + Non dimenticarti di eseguire root.sh + ancora! + + + Modifiche a root.sh + + Nell'installazione di &oracle;, alcune + azioni, che vanno eseguite come root, sono + registrate in uno script di shell chiamato + root.sh. + Questo script si trova nella directory orainst. + Applica questa patch a root.sh, in modo che usi + propriamente chown o, in alternativa, esegui lo + script in una shell nativa di Linux. + + *** orainst/root.sh.orig Tue Oct 6 21:57:33 1998 +--- orainst/root.sh Mon Dec 28 15:58:53 1998 +*************** +*** 31,37 **** +# This is the default value for CHOWN +# It will redefined later in this script for those ports +# which have it conditionally defined in ss_install.h +! CHOWN=/bin/chown +# +# Define variables to be used in this script +--- 31,37 ---- +# This is the default value for CHOWN +# It will redefined later in this script for those ports +# which have it conditionally defined in ss_install.h +! CHOWN=/usr/sbin/chown +# +# Define variables to be used in this script + + Se non installi &oracle; dal CD, puoi + aggiungere la patch al sorgente di root.sh. Si + chiama rthd.sh e si trova nella directory + orainst nell'albero dei sorgenti. + + + + Modifiche a genclntsh + + Lo script genclntsh viene usato per creare + una singola libreria condivisa del client. Si usa quando si compilano + le demo. Applica la patch seguente per decommentare la definizione di + PATH: + + *** bin/genclntsh.orig Wed Sep 30 07:37:19 1998 +--- bin/genclntsh Tue Dec 22 15:36:49 1998 +*************** +*** 32,38 **** +# +# Explicit path to ensure that we're using the correct commands +#PATH=/usr/bin:/usr/ccs/bin export PATH +! PATH=/usr/local/bin:/bin:/usr/bin:/usr/X11R6/bin export PATH +# +# each product MUST provide a $PRODUCT/admin/shrept.lst +--- 32,38 ---- +# +# Explicit path to ensure that we're using the correct commands +#PATH=/usr/bin:/usr/ccs/bin export PATH +! #PATH=/usr/local/bin:/bin:/usr/bin:/usr/X11R6/bin export PATH +# +# each product MUST provide a $PRODUCT/admin/shrept.lst + + + + + Avvio di &oracle; + + Se hai seguito le istruzioni, dovresti essere in grado di avviare + &oracle; proprio come se fosse su + Linux. + - Installing SAP R/3 + + + + Holger - Traduzione in corso - + Kipp - - Advanced Topics + Contributo di + + - Traduzione in corso - -
+ + + Valentino - diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mail/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mail/chapter.sgml index 2aa55959ff..a45719d002 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mail/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mail/chapter.sgml @@ -1,2370 +1,2365 @@ Bill Lloyd Lavoro originale di Jim Mock Rielaborato da Posta Elettronica Sinossi email - posta elettronica La Posta Elettronica, meglio conosciuta come email, è una delle forme di comunicazione maggiormente utilizzate tutt'oggi. Questo capitolo fornisce un'introduzione di base per eseguire un server di posta su &os;, come pure un'introduzione per inviare e ricevere la posta elettronica usando &os;; comunque, questo non è un riferimento completo e infatti molte considerazioni importanti sono omesse. Per coprire questo argomento in modo più completo, si rimanda il lettore alla moltitudine di eccellenti libri elencati nell'. Dopo aver letto questo capitolo, saprai: Quali componenti software vengono coinvolti nell'invio e nella ricezione della posta elettronica. Dove sono collocati in FreeBSD i file di configurazione fondamentali di sendmail. Le differenze tra casella di posta remota e locale. Come impedire agli spammer di usare illegalmente il tuo server di posta come un relay. Come installare e configurare un mail transfer agent alternativo sul tuo sistema, sostituendo sendmail. Come risolvere i problemi più frequenti legati al server di posta. Come usare SMTP con UCCP. Come configurare il sistema solo per inviare la posta. Come usare la posta con una connessione dialup. Come configurare l'Autenticazione SMTP per aumentare la sicurezza. Come installare e usare un Mail User Agent (MUA), come mutt per inviare e ricevere la posta. Come scaricare la tua posta da un server remoto POP o IMAP. Come applicare in modo automatico filtri e regole sulla posta in entrata. Prima di leggere questo capitolo, dovresti: Aver configurato correttamente la tua connessione di rete (). Aver configurato correttamente le informazioni DNS relative alla tua macchina server di posta - (). + (). Sapere come installare software aggiuntivo di terze parti (). Utilizzo della Posta Elettronica POP IMAP DNS Ci sono cinque parti principali impegnate in uno scambio di email. Queste sono: il programma client, quello server, il DNS, una casella di posta remota o locale, e naturalmente la macchina server di posta. Il Programma Client Questo include programmi a riga di comando quali mutt, pine, elm, e mail, e programmi con un'interfaccia grafica (GUI) quali balsa, xfmail per citarne alcuni, e qualcosa di più raffinato simile a un browser WWW. Questi programmi semplicemente fanno passare le transazioni email alla macchina server di posta locale, chiamando uno dei programmi server disponibili o inoltrando queste transazioni via TCP. Il Programma Server server di posta sendmail server di posta postfix server di posta qmail server di posta exim &os; incorpora di default sendmail, ma supporta anche altri programmi server di posta elettronica, alcuni dei quali sono: exim; postfix; qmail. Di solito il programma server svolge due funzioni—si occupa di ricevere la posta in arrivo e di consegnare quella in partenza. Questo programma non permette di prelevare la posta usando protocolli come POP o IMAP, ne tanto meno di collegarsi alle caselle di posta locali mbox o di tipo Maildir. Per far questo hai bisogno di un altro demone. Vecchie versioni di sendmail contengono alcuni seri problemi di sicurezza che possono dare la possibilità ad un attaccante di guadagnarsi un accesso locale e/o remote sulla tua macchina. Assicurati di eseguire una versione aggiornata per evitare questi problemi. In alternativa, installa un altro MTA dalla &os; Ports Collection. Email e DNS Il DNS (Domain Name System) e il suo demone named giocano un ruolo fondamentale nella consegna della posta. Per consegnare la posta dal tuo host a un altro, il programma server cercherà l'host remoto nel DNS per determinare la macchina server che riceverà la posta per il destinatario. Lo stesso processo avviene quando un host remoto invia dei messaggi di posta alla tua macchina server di posta. record MX Il DNS è responsabile della corrispondenza tra nomi host ed indirizzi IP, e memorizza anche informazioni specifiche per la consegna della posta, informazioni conosciute come record MX. Il record MX (Mail eXchanger) specifica quale/i host dovranno ricevere la posta per un particolare dominio. Se non hai un record MX per il tuo nome host o per il tuo dominio, la posta sarà consegnata direttamente al tuo host a condizione di avere un record A che mappa il tuo nome host al tuo indirizzo IP. Puoi vedere i record MX per un dominio usando il comando &man.host.1;, come mostrato nel seguente esempio: &prompt.user; host -t mx FreeBSD.org FreeBSD.org mail is handled (pri=10) by mx1.FreeBSD.org Ricezione della Posta email ricezione La ricezione della posta per il tuo dominio viene gestita dalla macchina server di posta. Questa raccoglierà la posta indirizzata al tuo dominio e la salverà nel formato mbox (metodo per la memorizzazione della posta di default) o Maildir, a seconda delle tua configurazione. Una volta memorizzata, la posta può essere sia letta in modo locale usando applicazioni come &man.mail.1; o mutt, sia prelevata in modo remoto usando protocolli come POP e IMAP. Ciò significa che se vuoi solo leggere la posta localmente, non hai bisogno di installare un server POP o IMAP. Accedere a caselle di posta remote usando <acronym>POP</acronym> o <acronym>IMAP</acronym> POP IMAP Per accedere a caselle di posta in modo remoto, devi avere l'accesso a un server POP o IMAP. Questi protocolli permettono agli utenti di collegarsi con facilità alle loro caselle di posta da locazioni remote. Benchè sia POP che IMAP permettono agli utenti di accedere alle caselle di posta in modo remoto, IMAP offre alcuni vantaggi, alcuni dei quali sono: IMAP può memorizzare e prelevare i messaggi di posta su un server remoto. IMAP supporta aggiornamenti simultanei. IMAP può essere estremamente utile con connessioni lente poichè permette agli utenti di prelevare la struttura dei messaggi senza scaricarli completamente; può inoltre realizzare compiti come la ricerca su un server al fine di minimizzare il trasferimento dei dati tra client e server. Per installare un server POP o IMAP, devi seguire i seguenti passi: Scegli un server IMAP o POP che meglio soddisfa le tue necessità. I seguenti server POP e IMAP sono ben noti e si prestano come degli ottimi esempi: qpopper; teapop; imap-uw; courier-imap; Installa il demone POP o IMAP di tua scelta dalla collezione dei port. Se necessario, modifica il file /etc/inetd.conf per avviare il server POP o IMAP. Nota che sia POP che IMAP trasmettono informazioni, inclusi il nome utente e la password in chiaro. Ciò significa che se vuoi mettere al sicuro la trasmissione di informazioni su questi protocolli, potresti considerare di effettuare tunnel di sessioni con &man.ssh.1;. La creazione di tunnel di sessioni è descritta nella . Accesso alle caselle di posta locali Si può accedere localmente alla casella di posta utilizzando un MUA sul server nel quale risiede la casella di posta. Questo può essere fatto usando applicazioni come mutt o &man.mail.1;. La Macchina Server di Posta macchina server di posta La macchina server di posta è il nome del server che è responsabile della consegna e del ricevimento della posta per il tuo host, ed eventualmente per la tua rete. Christopher Shumway Contributo di Configurazione di <application>sendmail</application> sendmail &man.sendmail.8; è il Mail Transfer Agent (MTA) di default su FreeBSD. Il compito di sendmail è di accettare posta dai Mail User Agent (MUA), e consegnarla al server di posta appropriato come definito nel suo file di configurazione. Inoltre sendmail può accettare connessioni via rete e consegnare i messaggi a caselle di posta locali o ad un altro programma. sendmail utilizza i seguenti file di configurazione: /etc/mail/access /etc/mail/aliases /etc/mail/local-host-names /etc/mail/mailer.conf /etc/mail/mailertable /etc/mail/sendmail.cf /etc/mail/virtusertable - + File Funzione /etc/mail/access File database di accesso di sendmail /etc/mail/aliases Alias delle caselle di posta /etc/mail/local-host-names Lista di host per i quali sendmail accetta posta /etc/mail/mailer.conf File di configurazione del programma di posta /etc/mail/mailertable Tabella di consegna del programma di posta /etc/mail/sendmail.cf File di configurazione principale di sendmail /etc/mail/virtusertable Tabelle degli utenti e dei domini virtuali <filename>/etc/mail/access</filename> Il database di accesso definisce quali host o indirizzi IP hanno accesso al server di posta locale e quale tipo di accesso hanno. Gli host possono essere catalogati come , , o possono semplicemente essere passati alla procedura di gestione degli errori di sendmail con un preciso errore. Gli host che sono definiti , che è il valore di default, possono spedire posta a questo host sempre che la destinazione finale della posta sia la macchina locale. Gli host che sono definiti vengono rifiutati per qualsiasi connessione di posta. Gli host che hanno l'opzione per i loro nomi host possono utilizzare questo server per spedire posta verso qualsiasi destinazione. Configurazione del Database di Accesso di <application>sendmail</application> cyberspammer.com 550 Non accettiamo posta dagli spammer FREE.STEALTH.MAILER@ 550 Non accettiamo posta dagli spammer altra.sorgente.di.spam REJECT okay.cyberspammer.com OK 128.32 RELAY In questo esempio abbiamo cinque elementi. Gli host mittenti che corrispondono a quelli posti sul lato sinistro della tabella sono condizionati dall'azione posta sul lato destro della tabella. I primi due esempi passano un codice di errore alla procedura di sendmail che gestisce gli errori. Il messaggio viene restituito all'host remoto quando viene trovata una corrispondenza sul lato sinistro della tabella. Il terzo esempio rifiuta la posta da un host specifico su Internet, altra.sorgente.di.spam. Il quarto esempio accetta connessioni di posta da un host, okay.cyberspammer.com, che è più preciso rispetto a cyberspammer.com della prima linea. Le corrispondenze più precise sovrascrivono quelle meno precise. L'ultimo esempio permette il relay della posta elettronica agli host che hanno un indirizzo IP che inizia con 128.32. Questi host possono spedire messaggi destinati ad altri server di posta attraverso questo server. Quando modifichi questo file, devi eseguire make in /etc/mail/ per aggiornare il database. <filename>/etc/mail/aliases</filename> Il database degli alias contiene una lista di caselle di posta virtuali che sono espanse in altri utenti, file, programmi o in altri alias. Seguono alcuni esempi che possono essere usati in /etc/mail/aliases: Alias di Posta root: utentelocale ftp-bugs: joe,eric,paul bit.bucket: /dev/null procmail: "|/usr/local/bin/procmail" Il formato del file è semplice: il nome della casella di posta che si trova a sinistra dei due punti viene espanso negli elementi posti a destra dei due punti. Il primo esempio semplicemente espande la casella di posta root nella casella di posta utentelocale, che è di nuovo ricercata nel database degli alias. Se non viene trovata, allora il messaggio viene consegnato all'utente locale utentelocale. L'esempio successivo mostra una mailing list. La posta indirizzata alla casella di posta ftp-bugs viene espansa nelle tre caselle di posta locali joe, eric, e paul. Nota che una casella di posta remota può essere specificata come - user@example.com. Il terzo esempio mostra come + user@example.com. Il terzo esempio mostra come scrivere la posta su un file, in questo caso /dev/null. L'ultimo esempio mostra come mandare la posta a un programma, in questo caso il messaggio di posta diventa lo standard input di /usr/local/bin/procmail tramite una pipe &unix;. Quando modifichi questo file, devi eseguire make in /etc/mail/ per aggiornare il database. <filename>/etc/mail/local-host-names</filename> Questo file è una lista di nomi host che &man.sendmail.8; accetta come se fossero l'host locale. Metti i domini o gli host per i quali sendmail deve ricevere posta. Per esempio, se questo server di posta dovesse essere in grado di accettare posta per il dominio example.com e per l'host mail.example.com, il suo local-host-names potrebbe assomigliare a questo: example.com mail.example.com Quando modifichi questo file, devi riavviare &man.sendmail.8; per attivare i cambiamenti. <filename>/etc/mail/sendmail.cf</filename> Il file di configurazione principale di sendmail, sendmail.cf controlla l'intero comportamento di sendmail, inclusa ogni cosa, dalla rielaborazione degli indirizzi e-mail alla stampa del messaggio di rifiuto per i server di posta remoti. Naturalmente, avendo svariati compiti, questo file di configurazione è alquanto complesso e i suoi dettagli vanno oltre lo scopo di questa sezione. Fortunatamente, questo file necessita raramente di essere modificato per server di posta standard. Il file di configurazione principale di sendmail può essere costruito a partire da macro &man.m4.1; che definiscono le caratteristiche e il comportamento di sendmail. Guarda /usr/src/contrib/sendmail/cf/README per ulteriori dettagli. Quando modifichi questo file, devi riavviare &man.sendmail.8; per attivare i cambiamenti. <filename>/etc/mail/virtusertable</filename> Il file virtusertable mappa indirizzi di posta relativi a domini e caselle di posta virtuali in caselle di posta reali. Queste caselle di posta possono essere locali, remote, alias definiti in /etc/mail/aliases o file. Esempio di Mappatura per la Posta di un Dominio Virtuale root@example.com root postmaster@example.com postmaster@noc.example.net @example.com joe Nell'esempio precedente, abbiamo una mappatura per il dominio example.com. Questo file viene processato dall'alto verso il basso fermandosi alla prima corrispondenza - trovata. Il primo elemento mappa root@example.com + trovata. Il primo elemento mappa root@example.com nella casella di posta locale root. Il secondo - elemento mappa postmaster@example.com nella casella + elemento mappa postmaster@example.com nella casella di posta postmaster sull'host noc.example.net. Infine, se non sono state trovate corrispondenze per example.com fino a questo punto, verrà verificata l'ultima mappatura, che corrisponde a tutti gli altri messaggi di posta indirizzati a qualche utente di example.com. Questo verrà mappato nella casella di posta locale joe. Andrew Boothman Scritto da Gregory Neil Shapiro Informazioni prese da e-mail scritte da Sostituzione del proprio Mail Transfer Agent email cambiare mta Come già menzionato, l'MTA (Mail Transfer Agent, agente di trasferimento della posta elettronica) installato di default su FreeBSD è sendmail. Di conseguenza sendmail è responsabile della tua posta in partenza e di quella in arrivo. Comunque, per vari motivi, alcuni amministratori necessitano di cambiare l'MTA dei loro sistemi. Questi motivi spaziano dal voler semplicemente provare un altro MTA all'aver bisogno di una caratteristica o di un pacchetto specifico ritrovabile in un altro MTA. Fortunatamente, per qualsiasi motivo, FreeBSD semplifica il processo di sostituzione. Installazione di un nuovo MTA Hai un'ampia scelta di MTA utilizzabili. Un buon punto di partenza è la FreeBSD Ports Collection dove puoi trovarne molti. Naturalmente sei libero di usare qualunque MTA proveniente da qualche sito, a condizione che tu riesca ad eseguirlo sotto FreeBSD. Inizia installando il tuo nuovo MTA. Una volta installato devi valutare se realmente soddisfa le tue necessità, inoltre devi avere la possibilità di configurare il tuo nuovo programma prima che subentri a sendmail. Valutato questo, devi essere sicuro che durante l'installazione del nuovo programma non ci siano stati tentativi di sovrascrivere binari di sistema come /usr/bin/sendmail. Altrimenti, il tuo nuovo programma di posta è stato essenzialmente messo in attività prima che tu l'abbia configurato. Per cortesia fai riferimento alla documentazione dell'MTA che hai scelto per informazioni su come configurarlo. Disabilitazione di <application>sendmail</application> La procedura usata per avviare sendmail cambia significativamente tra la 4.5-RELEASE e la 4.6-RELEASE. Di conseguenza, la procedura usata per disabilitarlo è leggermente differente a seconda della versione di FreeBSD utilizzata. FreeBSD 4.5-STABLE prima del 4/4/2002 e precedenti (inclusa 4.5-RELEASE e precedenti) Metti: sendmail_enable="NO" in /etc/rc.conf. In questo modo si disabiliterà il servizio di ricezione della posta di sendmail, ma se /etc/mail/mailer.conf (vedi sotto) non viene modificato, sendmail verrà ancora usato per spedire e-mail. FreeBSD 4.5-STABLE dopo il 4/4/2002 (inclusa 4.6-RELEASE e successive) Per disabilitare completamente sendmail devi mettere sendmail_enable="NONE" in /etc/rc.conf. Se disabiliti il servizio di consegna della posta di sendmail in questo modo, è importante che questo venga rimpiazzato con un altro sistema di consegna della posta perfettamente funzionante. Se non lo farai, le funzioni di sistema come &man.periodic.8; saranno incapaci di inviare i loro risultati tramite e-mail come normalmente prevedono di fare. Molte parti del tuo sistema potrebbero presupporre di avere un sistema funzionante compatibile con sendmail. Se le applicazioni continuano a usare i binari di sendmail per tentare di spedire e-mail dopo che tu l'hai disabilitato, la posta potrebbe finire in una coda inattiva di sendmail, senza che venga mai consegnata. Se vuoi solamente disabilitare il servizio di ricezione della posta di sendmail, devi mettere sendmail_enable="NO" in /etc/rc.conf. Molte informazioni sulle opzioni di avvio di sendmail sono disponibili nella pagina man di &man.rc.sendmail.8;. Esecuzione del nuovo MTA all'avvio Hai due possibili metodi per eseguire il tuo nuovo MTA all'avvio, a seconda della versione di FreeBSD utilizzata. FreeBSD 4.5-STABLE prima del 11/4/2002 (inclusa 4.5-RELEASE e precedenti) Posiziona uno script in /usr/local/etc/rc.d/ con estensione .sh ed eseguibile da root. Lo script deve accettare i parametri start e stop. Nella fase di avvio di FreeBSD gli script di sistema eseguiranno il comando /usr/local/etc/rc.d/supermailer.sh start che puoi anche usare per avviare manualmente il server. Nella fase di chiusura di FreeBSD, gli script di sistema useranno l'opzione stop, eseguendo il comando /usr/local/etc/rc.d/supermailer.sh stop che puoi anche usare per arrestare manualmente il server mentre il sistema è in funzione. FreeBSD 4.5-STABLE dopo il 11/4/2002 (inclusa 4.6-RELEASE e successive) Con le versioni recenti di FreeBSD, puoi usare il metodo precedente oppure puoi mettere mta_start_script="nomefile" in /etc/rc.conf, dove nomefile è il nome dello script che vuoi eseguire all'avvio per avviare il tuo MTA. Sostituzione di <application>sendmail</application> come programma di posta di default del sistema sendmail è così onnipresente come programma standard su sistemi &unix; che alcuni programmi lo suppongono già installato e configurato. Per questa ragione, molti degli altri MTA forniscono la loro compatibile implementazione dell'interfaccia a riga di comando di sendmail; questo agevola il loro utilizzo come sostituti drop-in di sendmail. Quindi, se usi un altro programma di posta, dovrai assicurarti che i programmi che tentano di eseguire i binari standard di sendmail come /usr/bin/sendmail in realtà eseguano il programma di posta da te scelto. Fortunatamente, FreeBSD fornisce un meccanismo chiamato &man.mailwrapper.8; che fa questo lavoro per te. Quando sendmail è operativo, dovresti vedere in /etc/mail/mailer.conf qualcosa di simile a questo: sendmail /usr/libexec/sendmail/sendmail send-mail /usr/libexec/sendmail/sendmail mailq /usr/libexec/sendmail/sendmail newaliases /usr/libexec/sendmail/sendmail hoststat /usr/libexec/sendmail/sendmail purgestat /usr/libexec/sendmail/sendmail Questo significa che quando uno di questi comandi (come sendmail stesso) viene eseguito, in realtà il sistema invoca una copia di mailwrapper di nome sendmail, la quale esamina mailer.conf ed esegue /usr/libexec/sendmail/sendmail. Questo meccanismo facilita la sostituzione dei binari che sono realmente eseguiti quando vengono invocate queste funzioni di default di sendmail. Quindi se vuoi che /usr/local/supermailer/bin/sendmail-compat sia eseguito al posto di sendmail, devi modificare /etc/mail/mailer.conf in questo modo: sendmail /usr/local/supermailer/bin/sendmail-compat send-mail /usr/local/supermailer/bin/sendmail-compat mailq /usr/local/supermailer/bin/mailq-compat newaliases /usr/local/supermailer/bin/newaliases-compat hoststat /usr/local/supermailer/bin/hoststat-compat purgestat /usr/local/supermailer/bin/purgestat-compat Conclusione Una volta che hai configurato ogni cosa a tuo piacimento, devi terminare i processi di sendmail di cui non hai più bisogno e avviare i processi appartenenti al tuo nuovo programma, oppure puoi semplicemente riavviare il sistema. Riavviando il sistema avrai la possibilità di verificare se il sistema sia stato configurato correttamente per eseguire il tuo nuovo MTA in modo automatico all'avvio. Risoluzione dei Problemi email risoluzione dei problemi Perché devo usare nomi di dominio completi (FQDN) per gli host del mio dominio? Probabilmente ti accorgerai che l'host è effettivamente in un dominio differente; per esempio, se sei in foo.bar.edu e desideri raggiungere un host chiamato mumble appartenente al dominio bar.edu, dovrai riferirti a questo tramite un nome di dominio completo, mumble.bar.edu, invece del solo mumble. BIND Tradizionalmente, questo era permesso dai resolver BIND di BSD. Tuttavia la versione corrente di BIND equipaggiata con FreeBSD non prevede più l'abbreviazione di default per nomi di dominio non completi all'infuori del dominio in cui sei. Quindi l'host mumble sarà giudicato come mumble.foo.bar.edu, oppure sarà ricercato per il dominio radice. Questo differisce dal comportamento precedente, dove la ricerca continuava attraverso mumble.bar.edu, e mumble.edu. Dai un'occhiata all'RFC 1535 per i motivi per cui questa sia considerata una cattiva pratica, o persino un buco di sicurezza. Come buona soluzione al problema, puoi mettere la linea: search foo.bar.edu bar.edu al posto della precedente: domain foo.bar.edu nel tuo /etc/resolv.conf. Comunque, assicurati che l'ordine di ricerca non oltrepassi il confine tra amministrazione locale e pubblica, come definito nell'RFC 1535. record MX sendmail riporta l'errore mail loops back to myself La risposta è contenuta nelle FAQ di sendmail come segue: Ottengo messaggi di errore, come questo: 553 MX list for domain.net points back to relay.domain.net 554 <user@domain.net>... Local configuration error Come posso risolvere questo problema? Hai chiesto che la posta per il dominio (es., domain.net) sia inoltrata a un host specifico (in questo caso, relay.domain.net) attraverso l'uso di un record MX, ma la macchina di inoltro non si riconosce appartenente a domain.net. Aggiungi domain.net in /etc/mail/local-host-names [chiamato /etc/sendmail.cw nelle versioni precedenti alla 8.10] (se stai usando FEATURE(use_cw_file)) oppure aggiungi Cw domain.net in /etc/mail/sendmail.cf. Le FAQ di sendmail possono essere trovate su ed è raccomandato leggerle se vuoi perfezionare la tua configurazione di posta. PPP Come posso eseguire un server di posta su un host connesso in dial-up tramite PPP? Vuoi collegare ad Internet una macchina FreeBSD posta sulla tua LAN. La macchina FreeBSD sarà un gateway di posta per la LAN. La connessione PPP non è molto indicata per questo scopo. UUCP record MX Esistono almeno due modi per far questo. Un modo è usare UUCP. L'altro è trovare un server Internet a tempo pieno che fornisca un servizio MX secondario per il tuo dominio. Per esempio, se il dominio della tua società è example.com e il tuo fornitore di servizi Internet ha attivato example.net per fornire il servizio MX secondario al tuo dominio, allora: example.com. MX 10 example.com. MX 20 example.net. Solo un host deve essere specificato come ultimo ricevente (aggiungi Cw example.com in /etc/mail/sendmail.cf su example.com). Quando sendmail tenterà di consegnare la posta proverà a connettersi alla tua connessione modem (example.com). Molto probabilmente finirà in time out poiché non sei online. In modo automatico sendmail consegnerà la posta al server MX secondario, ad esempio il tuo provider Internet (example.net). Il server MX secondario tenterà periodicamente di collegarsi al tuo host per consegnare la posta all'host MX primario (example.com). Come script di login potresti usare qualcosa di simile a questo: #!/bin/sh # Mettimi in /usr/local/bin/pppmyisp ( sleep 60 ; /usr/sbin/sendmail -q ) & /usr/sbin/ppp -direct pppmyisp Se hai intenzione di creare uno script di login separato per un utente potresti usare sendmail -qRexample.com nello script precedente. Questo forzerà a processare immediatamente tutta la posta per example.com situata nella tua coda. Segue un'ulteriore sottigliezza della situazione: Messaggio rubato dalla &a.isp;. > forniamo l'MX secondario per un cliente. Il cliente si connette > automaticamente ai nostri servizi molte volte al giorno per ottenere la > posta per il suo MX primario (non chiamiamo il suo server quando arriva > posta per il suo dominio). Il nostro sendmail processa la posta in coda > ogni 30 minuti. Attualmente il cliente sta 30 minuti online per assicurarsi > che tutta la posta vada all'MX primario. > > Esiste un comando che permetta di configurare sendmail in modo tale da > spedire tutta la posta in quel momento? Naturalmente l'utente non ha > privilegi di root sulla nostra macchina. Nella sezione privacy flags di sendmail.cf, c'è una definizione Opgoaway,restrictqrun Rimuovi restrictqrun per permettere a utenti non root di avviare l'elaborazione della coda. Inoltre potresti risistemare gli MX. Noi siamo l'MX primario per i nostri clienti come questo, e abbiamo definito: # Se siamo il miglior MX per un host, prova direttamente invece di generare # errori di configurazione locale. OwTrue In questo modo un server remoto consegnerà direttamente a te, senza tentare di connettersi al cliente. Dopodiché tu spedisci al tuo cliente. Funziona solamente con gli host, quindi hai bisogno che il tuo cliente chiami la sua macchina di posta customer.com così come nomehost.customer.com nel DNS. Basta mettere un record A nel DNS per customer.com. Perché continuo a ottenere l'errore Relaying Denied quando spedisco posta da altri host? Con l'installazione di default di FreeBSD, sendmail viene configurato in modo tale da permettere di spedire posta solamente dall'host sul quale è in esecuzione. Per esempio, se c'è installato un server POP, allora gli utenti saranno in grado di controllare la posta da scuola, dal lavoro, o da altre postazioni remote ma tuttavia non potranno inviare messaggi di posta all'esterno da postazioni esterne. Tipicamente, pochi istanti dopo il tentativo, verrà spedita una email da MAILER-DAEMON con il messaggio di errore 5.7 Relaying Denied. Esistono diversi modi per aggirare questo problema. La soluzione più semplice è mettere il proprio indirizzo assegnato dall'ISP nel file che contiene i domini a cui viene permesso di effettuare il relay, /etc/mail/relay-domains. Un modo veloce per far questo può essere: &prompt.root; echo "your.isp.example.com" > /etc/mail/relay-domains Dopo aver creato o modificato questo file devi riavviare sendmail. Questa soluzione è ideale se sei un amministratore del server e non desideri spedire posta localmente, o se vorresti usare un client/sistema punta e clicca su un'altra macchina o perfino su un altro ISP. Inoltre è molto utile se hai solo uno o due account di posta configurati. Se ci sono molti indirizzi da aggiungere, puoi semplicemente aprire questo file con il tuo editor di testo preferito e aggiungere i domini, uno per riga: your.isp.example.com other.isp.example.net users-isp.example.org www.example.org Ora l'invio della posta tramite il tuo sistema, da parte di qualche host in lista (a condizione che l'utente abbia un account sul tuo sistema), avrà successo. Questo è un buon metodo per permettere agli utenti di spedire posta dal tuo sistema in modo remoto senza dare la possibilità a qualcuno di spedire SPAM tramite il tuo sistema. Argomenti Avanzati La seguente sezione tratta argomenti più complicati come l'organizzazione e la configurazione della posta per tutto il tuo dominio. Configurazione di Base email configurazione Dalla macchina FreeBSD, dovresti essere in grado di spedire posta a host esterni a condizione di aver sistemato /etc/resolv.conf o di avere in esecuzione un proprio server dei nomi. Se vuoi che la posta per il tuo host sia consegnata all'MTA (es., sendmail) in esecuzione sul tuo host FreeBSD, esistono due metodi per farlo: Eseguire un proprio server dei nomi e avere un proprio dominio. Per esempio, FreeBSD.org Ricevere la posta direttamente sul tuo host. Questo viene fatto consegnando la posta direttamente al nome DNS corrente della tua macchina. Per esempio, example.FreeBSD.org. SMTP Indipendentemente dal metodo scelto, affinché la posta possa essere consegnata direttamente al tuo host, devi avere un indirizzo IP statico permanente (non un indirizzo dinamico, come avviene nella maggior parte delle configurazioni dial-up di PPP). Se sei dietro a un firewall, devi abilitare il traffico SMTP in entrata. Se vuoi ricevere la posta direttamente sul tuo host, devi verificare una di queste due cose: record MX Assicurati che il record MX (con il numero più basso) relativo al tuo host nel tuo DNS punti all'indirizzo IP del tuo host. Assicurati che non ci siano record MX nel tuo DNS per il tuo host. Entrambi questi due metodi ti permettono di ricevere posta direttamente sul tuo host. Prova questi comandi: &prompt.root; hostname example.FreeBSD.org &prompt.root; host example.FreeBSD.org example.FreeBSD.org has address 204.216.27.XX Se ottieni un risultato simile, l'invio diretto a - yourlogin@example.FreeBSD.org dovrebbe funzionare senza - problemi (assumendo che sendmail sia - correttamente in esecuzione su example.FreeBSD.org). + yourlogin@example.FreeBSD.org dovrebbe + funzionare senza problemi (assumendo che + sendmail sia correttamente in esecuzione + su example.FreeBSD.org). Se invece vedi qualcosa di simile a questo: &prompt.root; host example.FreeBSD.org example.FreeBSD.org has address 204.216.27.XX example.FreeBSD.org mail is handled (pri=10) by hub.FreeBSD.org Tutta la posta spedita al tuo host (example.FreeBSD.org) finirà per essere raccolta su hub sotto lo stesso nome utente invece di essere spedita direttamente al tuo host. L'informazione precedente viene gestita dal tuo server DNS. Il record DNS che riporta l'informazione di instradamento della posta è l'elemento Mail eXchange. Se non esistono record MX, la posta sarà consegnata direttamente all'host attraverso il suo indirizzo IP. L'elemento MX per freefall.FreeBSD.org in passato assomigliava a questo: freefall MX 30 mail.crl.net freefall MX 40 agora.rdrop.com freefall MX 10 freefall.FreeBSD.org freefall MX 20 who.cdrom.com Come puoi vedere, freefall aveva molti elementi MX. Il numero MX più basso è l'host che, se disponibile, riceve direttamente la posta; se per qualche ragione questo non è accessibile, gli altri (qualche volta chiamati MX di backup) accettano i messaggi temporaneamente, e li passano all'host attivo con numero inferiore, fino all'host con il numero più basso. I server MX alternativi dovrebbero avere connessioni Internet indipendenti dalla propria al fine di risultare più utili. Il tuo ISP o un tuo amico non dovrebbero avere problemi a darti questo servizio. Posta per il Tuo Dominio Per organizzare un server di posta hai bisogno che la posta inviata alle stazioni di lavoro sia ricevuta direttamente sul server di posta. Sostanzialmente, hai bisogno di richiedere che la posta per i nomi host del tuo dominio (in questo caso *.FreeBSD.org) sia deviata al server di posta in modo tale che i tuoi utenti possono raccogliere la loro posta sul server di posta principale. DNS Per rendere la vita più facile, dovrebbe esistere su entrambe le macchine un account utente con lo stesso nome utente. Usa &man.adduser.8; per farlo. La macchina server di posta che utilizzerai deve essere designata come la macchina che scambia la posta per tutte le postazioni sulla rete. Questo viene realizzato attraverso la configurazione del DNS in modo simile a quanto segue: example.FreeBSD.org A 204.216.27.XX ; Stazione di lavoro MX 10 hub.FreeBSD.org ; Server di posta In questo modo la posta per la stazione di lavoro sarà reindirizzata al server di posta senza preoccuparsi dove punti il record A. La posta viene inviata all'host MX. Non puoi effettuare queste modifiche da solo a meno che non hai in esecuzione un tuo server DNS. Se non puoi eseguire un server DNS, consulta il tuo ISP o chiunque ti fornisca il servizio DNS. Se stai facendo dell'hosting di posta elettronica virtuale, le seguenti informazioni ti torneranno utili. In questo esempio, assumiamo che hai un cliente con un proprio dominio, in questo caso customer1.org, e vuoi che tutta la posta per customer1.org sia spedita alla tua macchina server di posta mail.myhost.com. L'elemento nel tuo DNS dovrebbe assomigliare a questo: customer1.org MX 10 mail.myhost.com Non hai bisogno di un record A per customer1.org se vuoi solamente gestire la posta per tale dominio Sii consapevole che un ping su customer1.org non funzionerà se non esiste un record A per tale dominio. L'ultima cosa che devi fare è indicare a sendmail, posto sulla tua macchina server, per quali domini e/o host deve accettare posta. Esistono differenti modi per farlo. I seguenti due funzionano entrambi: Se usi FEATURE(use_cw_file) aggiungi gli host al tuo file /etc/mail/local-host-names. Se usi una versione di sendmail precedente alla 8.10, il file da usare è /etc/sendmail.cw. Se usi la versione di sendmail 8.10 o superiore aggiungi la riga Cwyour.host.com al tuo /etc/sendmail.cf o /etc/mail/sendmail.cf. SMTP con UUCP La configurazione di sendmail di default su FreeBSD è designata per siti che si collegano direttamente a Internet. I siti che vogliono scambiarsi lo loro posta tramite UUCP devono installare un altro file di configurazione di sendmail. Editare a mano il file /etc/mail/sendmail.cf è materia da esperti. La versione 8 di sendmail genera file di configurazione tramite la preelaborazione di &man.m4.1;, dove l'attuale configurazione avviene su un livello di astrazione più alto. I file di configurazione di &man.m4.1; possono essere trovati sotto /usr/src/usr.sbin/sendmail/cf. Se non hai installato un completo albero dei sorgenti sul tuo sistema, non importa, il materiale di configurazione di sendmail è stato diviso in un separato tarball di sorgenti. Assumendo che tu abbia il tuo CDROM dei sorgenti di FreeBSD montato, esegui: &prompt.root; cd /cdrom/src &prompt.root; cat scontrib.?? | tar xzf - -C /usr/src/contrib/sendmail Questo estrae solo alcune centinaia di kilobytes. Il file README nella directory cf può servire come introduzione di base alla configurazione di &man.m4.1;. Il miglior modo per supportare la consegna UUCP è usare la caratteristica mailertable. Questa crea un database che sendmail può usare per prendere le decisioni di instradamento. Prima di tutto, devi creare il tuo file .mc. La directory /usr/src/usr.sbin/sendmail/cf/cf contiene alcuni esempi. Assumendo che tu abbia chiamato il tuo file foo.mc, tutto quello che devi fare per convertirlo in un valido sendmail.cf è: &prompt.root; cd /usr/src/usr.sbin/sendmail/cf/cf &prompt.root; make foo.cf &prompt.root; cp foo.cf /etc/mail/sendmail.cf Un tipico file .mc potrebbe assomigliare a questo: VERSIONID(`Il tuo numero di versione') OSTYPE(bsd4.4) FEATURE(accept_unresolvable_domains) FEATURE(nocanonify) FEATURE(mailertable, `hash -o /etc/mail/mailertable') define(`UUCP_RELAY', il.tuo.relay.uucp) define(`UUCP_MAX_SIZE', 200000) define(`confDONT_PROBE_INTERFACES') MAILER(local) MAILER(smtp) MAILER(uucp) Cw il.tuo.nome.host.alias Cw iltuonodouucp.UUCP Le righe contenenti le caratteristiche accept_unresolvable_domains, nocanonify, and confDONT_PROBE_INTERFACES impediscono l'uso del DNS durante la consegna della posta. La clausola UUCP_RELAY è necessaria per supportare la consegna UUCP. Metti semplicemente un nome host di Internet che è in grado di gestire indirizzi di pseudo-domini .UUCP; molto probabilmente, metterai il relay del tuo ISP. Una volta fatto questo, hai bisogno del file /etc/mail/mailertable. Se hai solo un collegamento per l'esterno che viene usato per tutta la tua posta, la seguente riga sarà sufficiente: # # makemap hash /etc/mail/mailertable.db < /etc/mail/mailertable . uucp-dom:il.tuo.relay.uucp Un esempio più complesso potrebbe essere simile a questo: # # makemap hash /etc/mail/mailertable.db < /etc/mail/mailertable # horus.interface-business.de uucp-dom:horus .interface-business.de uucp-dom:if-bus interface-business.de uucp-dom:if-bus .heep.sax.de smtp8:%1 horus.UUCP uucp-dom:horus if-bus.UUCP uucp-dom:if-bus . uucp-dom: Le prime tre righe gestiscono dei casi speciali dove la posta indirizzata a quel dominio non dovrebbe essere spedita tramite l'instradamento di default, ma piuttosto tramite alcuni UUCP di confine al fine di accorciare il percorso di consegna. La quarta riga gestisce la posta per il dominio Ethernet locale la quale può essere consegnata usando SMTP. Infine, gli UUCP di confine sono menzionati con la notazione a pseudo-dominio .UUCP, per permettere a un uucp-diconfine !destinatario di sovrascrivere le regole di default. L'ultima riga è sempre un singolo punto, a cui corrisponde ogni altra cosa e che rappresenta la consegna UUCP tramite l'UUCP di confine che viene usato come il tuo gateway di posta universale verso il mondo. Tutti i nomi dei nodi dietro alla parola uucp-dom: devono essere validi UUCP di confine, come puoi verificare usando il comando uuname. Si ricorda che questo file deve essere convertito in un file database DBM prima di essere usato. La riga di comando che realizza ciò è messa come un commento in cima al file mailertable. Devi sempre eseguire quel comando ogni volta che modifichi il file mailertable. Ultimo suggerimento: se non sei sicuro che alcuni instradamenti di posta potrebbero funzionare, ricordati l'opzione di sendmail. Questa avvia sendmail in modalità test indirizzo; digita semplicemente 3,0, seguito dall'indirizzo su cui vuoi verificare l'instradamento della posta. L'ultima riga ti informa quale agente di posta interno è stato utilizzato, quale host di destinazione questo agente contatterà, e l'indirizzo (molto probabilmente tradotto). Lascia questa modalità digitando Ctrl D . &prompt.user; sendmail -bt ADDRESS TEST MODE (ruleset 3 NOT automatically invoked) Enter <ruleset> <address> > 3,0 foo@example.com canonify input: foo @ example . com ... parse returns: $# uucp-dom $@ your.uucp.relay $: foo < @ example . com . > > ^D Bill Moran Contributo di Configurazione del Sistema di Posta solo per l'Invio Esistono molti casi in cui vorresti avere la possibilità di inviare la posta attraverso un relay. Alcuni esempi sono: Il tuo computer è una macchina desktop, tuttavia vorresti essere in grado di usare programmi come &man.send-pr.1;. Per fare ciò, dovresti usare il relay di posta del tuo ISP. Il computer è un server che non gestisce localmente la posta, ma demanda la gestione di tutta la posta ad un relay inoltrandola in modo opportuno. La maggior parte degli MTA sono in grado di soddisfare questa particolare richiesta. Sfortunatamente, configurare in modo opportuno un MTA standard affinchè permetta solo l'inoltro della posta può essere un compito molto oneroso. Usare applicazioni come sendmail e postfix per questo fine risulta spesso troppo eccessivo. Inoltre, alcuni servizi di accesso a Internet prevedono nel contratto l'impossibilità da parte del cliente di usare un server di posta. Il modo più facile per colmare questa necessità è installare il port mail/ssmtp. Esegui i seguenti comandi come root: &prompt.root; cd /usr/ports/mail/ssmtp &prompt.root; make install replace clean Una volta installato, il port mail/ssmtp può essere configurato con quattro righe nel file /usr/local/etc/ssmtp/ssmtp.conf: root=il_tuo_indirizzo_di_posta_reale mailhub=mail.esempio.com rewriteDomain=esempio.com hostname=_HOSTNAME_ Assicurati di usare il tuo indirizzo di posta per la variabile root. Inserisci il server di posta di inoltro del tuo ISP al posto di mail.esempio.com (alcuni ISP lo chiamano come il server di posta in uscita o il server SMTP). Assicurati di disabilitare sendmail settando sendmail_enable="NONE" in /etc/rc.conf. Il port mail/ssmtp ha altre opzioni disponibili. Guarda il file di configurazione di esempio /usr/local/etc/ssmtp e la pagina man di ssmtp per alcuni esempi e maggiori informazioni. Configurando ssmtp in questo modo permetterai ai programmi sul tuo computer che necessitano di spedire posta di funzionare correttamente, senza violare le politiche del tuo ISP e senza permettere che il tuo computer sia utilizzato per l'inoltro di spam. Uso della Posta con una Connessione Dialup Se hai un indirizzo IP statico, non hai bisogno di adattare nulla alla configurazione di default. Imposta come nome host il nome Internet che ti è stato assegnato e sendmail farà il resto. Se hai un indirizzo IP assegnato in modo dinamico e usi una connessione PPP dialup per Internet, allora probabilmente avrai una casella di posta sul server di posta del tuo ISP. Assumiamo che il dominio del tuo ISP sia example.net, che il tuo nome utente sia user, che hai chiamato la tua macchina bsd.home, e che il tuo ISP ti ha detto che puoi usare relay.example.net come relay per la posta. Per ricevere la posta dalla tua casella, devi installare un agente di ricupero. L'utility fetchmail è una buona scelta poichè supporta diversi tipi di protocolli. Questo programma è disponibile come package o dalla collezione dei port (mail/fetchmail). Di solito, il tuo ISP fornirà POP. Se stai usando PPP a livello utente, puoi prelevare automaticamente la tua posta quando viene stabilita una connessione a Internet mettendo la seguente riga in /etc/ppp/ppp.linkup: MYADDR: !bg su user -c fetchmail Se stai usando sendmail (come mostrato sotto) per consegnare posta ad account non locali, probabilmente vorrai che sendmail processi la tua coda di posta non appena viene stabilita una connessione ad Internet. Per far questo, metti il seguente comando dopo il comando fetchmail in /etc/ppp/ppp.linkup. !bg su user -c "sendmail -q" Assumiamo che tu abbia un account per user su bsd.home. Nella directory home di user su bsd.home, crea il file .fetchmailrc così composto: poll example.net protocol pop3 fetchall pass MySecret Questo file non dovrebbe essere leggibile da nessuno ad eccezione di user poichè contiene la password MySecret. Per spedire la posta con il corretto header from:, devi indicare a sendmail di usare - user@example.net piuttosto che - user@bsd.home. Inoltre vorrai indicare a + user@example.net piuttosto che + user@bsd.home. Inoltre vorrai indicare a sendmail di spedire tutta la posta tramite relay.example.net, permettendo una veloce trasmissione della posta. Il seguente file .mc dovrebbe essere sufficiente: VERSIONID(`bsd.home.mc version 1.0') OSTYPE(bsd4.4)dnl FEATURE(nouucp)dnl MAILER(local)dnl MAILER(smtp)dnl Cwlocalhost Cwbsd.home MASQUERADE_AS(`example.net')dnl FEATURE(allmasquerade)dnl FEATURE(masquerade_envelope)dnl FEATURE(nocanonify)dnl FEATURE(nodns)dnl define(`SMART_HOST', `relay.example.net') Dmbsd.home define(`confDOMAIN_NAME',`bsd.home')dnl define(`confDELIVERY_MODE',`deferred')dnl Fai riferimento alla precedente sezione per i dettagli su come trasformare questo file .mc nel file sendmail.cf. Inoltre, non dimenticarti di riavviare sendmail dopo aver aggiornato il file sendmail.cf. James Gorham Scritto da Autenticazione SMTP Avere un'Autenticazione SMTP operativa sul tuo server di posta porta numerosi benefici. L'Autenticazione SMTP aggiunge un ulteriore strato di sicurezza a sendmail, e ha il vantaggio di dare agli utenti mobili che cambiano host la possibilità di usare lo stesso server di posta senza avere la necessità di riconfigurare ogni volta i settaggi dei loro programmi client di posta. Installa dai port security/cyrus-sasl. Puoi trovare questo port in security/cyrus-sasl. In fase di compilazione security/cyrus-sasl permette di scegliere molte opzioni e, per il nostro scopo, assicurati di selezionare l'opzione . Dopo aver installato security/cyrus-sasl, edita /usr/local/lib/sasl/Sendmail.conf (o crealo se non esiste) e aggiungi la seguente riga: pwcheck_method: passwd In questo modo si permetterà a sendmail di autenticare gli utenti tramite il proprio database passwd di FreeBSD. Questo procedimento evita di creare un nuovo set di nomi utenti e password per ogni utente che necessita di usare l'autenticazione SMTP, mantenendo la password di login uguale alla password di posta. Ora aggiungi le seguenti righe in /etc/make.conf: SENDMAIL_CFLAGS=-I/usr/local/include/sasl1 -DSASL SENDMAIL_LDFLAGS=-L/usr/local/lib SENDMAIL_LDADD=-lsasl Queste righe daranno, in fase di compilazione di sendmail, le giuste opzioni di configurazione per linkare a cyrus-sasl. Assicurati che cyrus-sasl sia installato prima di ricompilare sendmail. Ricompila sendmail eseguendo i seguenti comandi: &prompt.root; cd /usr/src/usr.sbin/sendmail &prompt.root; make cleandir &prompt.root; make obj &prompt.root; make &prompt.root; make install Se /usr/src non ha subito enormi cambiamenti e se le librerie condivise di cui si ha bisogno sono disponibili, la compilazione di sendmail non dovrebbe avere problemi. Dopo aver compilato e reinstallato sendmail, edita il tuo file /etc/mail/freebsd.mc (o qualunque altro file che usi come file .mc. Molti amministratori preferiscono usare, per unicità, l'output di &man.hostname.1; come nome del file .mc). Aggiungi le seguenti righe: dnl set SASL options TRUST_AUTH_MECH(`GSSAPI DIGEST-MD5 CRAM-MD5 LOGIN')dnl define(`confAUTH_MECHANISMS', `GSSAPI DIGEST-MD5 CRAM-MD5 LOGIN')dnl define(`confDEF_AUTH_INFO', `/etc/mail/auth-info')dnl Queste opzioni configurano i vari metodi che sendmail ha a disposizione per autenticare gli utenti. Se vuoi usare un metodo diverso da pwcheck, guarda la documentazione inclusa nel package. Per finire, esegui &man.make.1; in /etc/mail. Questo eseguirà il tuo nuovo file .mc e creerà un file .cf di nome freebsd.cf (o con il nome che hai usato per il file .mc). Quindi esegui il comando make install restart, che copierà il file in sendmail.cf, e riavvierà correttamente sendmail. Per maggiori informazioni su questa procedura, dovresti prendere come riferimento /etc/mail/Makefile. Se tutto è andato per il verso giusto, dovresti essere in grado di inviare un messaggio di prova dopo aver inserito le informazioni di login nel programma client di posta. Per ulteriori indagini, setta il di sendmail a 13 e guarda il file /var/log/maillog per eventuali errori. Potresti voler aggiungere le seguenti righe in /etc/rc.conf in modo che questo servizio sia attivo dopo ogni avvio del sistema: - sasl_pwcheck_enable="YES" -sasl_pwcheck_program="/usr/local/sbin/pwcheck" + cyrus_pwcheck_enable="YES" Questo assicurerà l'inizializzazione dell'SMTP_AUTH all'avvio del sistema. Per ulteriori informazioni, guarda la pagina riguardante l'autenticazione SMTP di sendmail. Marc Silver Contributo di Mail User Agent Mail User Agent Un Mail User Agent (MUA) è un'applicazione che viene usata per inviare e ricevere la posta elettronica. Man mano che la posta evolve e diventa più complessa, gli MUA diventano sempre più potenti nel modo in cui essi interagiscono con la posta elettronica; ciò fornisce agli utenti maggiori funzionalità e flessibilità. &os; supporta svariati mail user agent, che possono essere facilmente installati usando la FreeBSD Ports Collection. Gli utenti possono scegliere tra client di posta con un'interfaccia grafica come evolution o balsa, client basati sulla console come mutt, pine e mail, oppure interfacce web utilizzate da alcune grandi organizzazioni. mail &man.mail.1; è il Mail User Agent (MUA) di default su &os;. Si tratta di un MUA basato sulla console che offre tutte le funzionalità di base richieste per inviare e ricevere messaggi di posta testuali, anche se è limitato nelle capacità di gestione degli allegati, e può solo supportare caselle di posta locali. Sebbene mail non supporta in modo nativo interazioni con server POP o IMAP, queste caselle di posta possono essere scaricate nel file mbox locale usando un'applicazione come fetchmail, che verrà discussa più tardi in questo capitolo (). Al fine di inviare o ricevere la posta, invoca semplicemente il comando mail come nel seguente esempio: &prompt.user; mail I contenuti delle caselle di posta degli utenti in - /var/mail sono letti + /var/mail sono letti automaticamente dall'utility mail. Se la casella di posta è vuota, l'utility esce con un messaggio che indica che non è stato trovato nessun messaggio di posta. Una volta che la casella di posta è stata letta, viene avviata l'interfaccia dell'applicazione, e vengono visualizzati una lista di messaggi. I messaggi sono numerati in modo automatico, come nel seguente esempio: Mail version 8.1 6/6/93. Type ? for help. "/var/mail/marcs": 3 messages 3 new >N 1 root@localhost Mon Mar 8 14:05 14/510 "test" N 2 root@localhost Mon Mar 8 14:05 14/509 "user account" N 3 root@localhost Mon Mar 8 14:05 14/509 "sample" I messaggi possono ora essere letti usando il comando t di mail, seguito dal numero del messaggio che si vuole visualizzare. In questo esempio, leggeremo il primo messaggio di posta: & t 1 Message 1: From root@localhost Mon Mar 8 14:05:52 2004 X-Original-To: marcs@localhost Delivered-To: marcs@localhost To: marcs@localhost Subject: test Date: Mon, 8 Mar 2004 14:05:52 +0200 (SAST) From: root@localhost (Charlie Root) Questo è un messaggio di prova, per favore rispondi se lo ricevi. Come puoi vedere nell'esempio precedente, il tasto t visualizza il messaggio completo di tutte le sue intestazioni (header). Per visualizzare ancora la lista dei messaggi, puoi usare il tasto h. Se il messaggio di posta richiede una replica, puoi usare mail per rispondere, usando il tasto R o r di mail. Il tasto R dice a mail di rispondere solamente al mittente del messaggio, mentre r replica non solo al mittente, ma anche agli altri eventuali destinatari del messaggio originario. Puoi anche impartire quei comandi con un suffisso relativo al numero di messaggio per il quale intendi rispondere. Fatto ciò, inserisci la tua risposta, segnalando la fine del messaggio con un singolo punto (.) su una nuova linea. Ecco un esempio: & R 1 To: root@localhost Subject: Re: test Thank you, I did get your email. . EOT Per inviare un nuovo messaggio, puoi usare il tasto m, seguito dall'indirizzo di posta elettronica del destinatario. Puoi specificare più destinatari separando ogni indirizzo da una virgola (,). Quindi si inserisce il soggetto del messaggio (il subject), seguito dal contenuto del messaggio stesso. La fine del messaggio deve essere specificata da un singolo punto (.) su una nuova linea. & mail root@localhost Subject: Ho imparato ad usare mail Ora posso inviare e ricevere posta usando mail ... :) . EOT Anche se in mail, il comando ? può essere usato per invocare l'help in linea, la pagina man &man.mail.1; dovrebbe essere consultata per ottenere maggiori informazioni. Come menzionato in precedenza, il comando &man.mail.1; non è stato originariamente progettato per gestire gli allegati, e quindi il supporto per essi è proprio misero. Nuovi MUA come mutt gestiscono gli allegati in un modo più intelligente. Tuttavia se desideri comunque usare il comando mail, dovresti considerare l'uso del port converters/mpack. mutt mutt è un Mail User Agent leggero ma molto potente, con caratteristiche eccellenti, alcune delle quali sono: Abilità nella gestione di thread di messaggi; Supporto PGP per la firma digitale e per criptare i messaggi di posta; Supporto al MIME; Supporto del formato Maildir; Altamente personalizzabile. Tutte queste caratteristiche fanno di mutt uno dei maggiori user agent avanzati oggi disponibili. Guarda per maggiori informazioni su mutt. La versione stabile di mutt può essere installata usando il port mail/mutt, mentre la versione corrente di sviluppo può essere installata tramite il port mail/mutt-devel. Una volta che il port è stato installato, mutt può essere avviato usando il seguente comando: &prompt.user; mutt mutt in modo automatico legge il contenuto della casella di posta dell'utente in /var/mail/ e ne visualizza il contenuto. + class="directory">/var/mail/ e ne visualizza il contenuto. Se non ci sono messaggi nella casella di posta dell'utente, allora mutt si mette in attesa di comandi da parte dell'utente. L'esempio qui sotto mostra mutt che visualizza una lista di messaggi: Per leggere un messaggio, selezionalo usando i tasti cursore, e premi il tasto Invio. Segue un esempio di come mutt visualizza un messaggio: Come con il comando &man.mail.1;, mutt permette agli utenti di rispondere al solo mittente del messaggio come pure a tutti i suoi destinatari. Per rispondere solo al mittente del messaggio, usa il tasto r. Per inviare una risposta di gruppo, che invierà la risposta sia al mittente originario sia a tutti i destinatari del messaggio, usa il tasto g. mutt si serve del comando &man.vi.1; come editor per la creazione o risposta dei messaggi di posta elettronica. Il tipo di editor può essere personalizzato dall'utente creando o editando il proprio file di configurazione .muttrc nella propria directory home e settando in modo opportuno la variabile editor. Per comporre un nuovo messaggio, premi il tasto m. Dopo aver digitato un valido soggetto, mutt avvierà &man.vi.1; con il quale comporre il corpo del messaggio. Fatto ciò, salvando e uscendo da vi, mutt visualizzarà una schermata riassuntiva del messaggio che sta per essere consegnato. Per inviare il messaggio, premi il tasto y. Segue un esempio di una schermata riassuntiva di un messaggio: mutt contiene un ottimo help in linea, che può essere accessibile nella maggior parte dei menù digitando il tasto ?. Inoltre, in alcuni casi, nella parte superiore delle finestra vengono elencati i tasti funzioni principali. pine pine è rivolto agli utenti novizi, tuttavia include alcune caratteristiche avanzate. Il software pine ha avuto svariate vulnerabilità remote scoperte in passato, che permettevano ad attaccanti remoti di eseguire del codice arbitrario come se fossero degli utenti locali del sistema, tramite l'invio di un messaggio di posta preparato ad doc. Tutti questi noti problemi sono stati rattoppati, ma il codice di pine è stato scritto in un modo insicuro e il Servizio di Sicurezza di &os; crede che probabilmente esistono altre vulnerabilità non ancora scoperte o divulgate. Installa pine a tuo rischio e pericolo. L'attuale versione di pine può essere installata usando il port mail/pine4. Una volta che il port è stato installato, pine può essere avviato con il comando seguente: &prompt.user; pine La prima volta che pine viene avviato viene visualizza una pagina di presentazione con una breve introduzione, e un sollecito del team di sviluppo di pine ad inviare un messaggio anonimo che permette di constatare quanti sono gli utenti che usano la loro applicazione. Per inviare questo messaggio anonimo, premi Invio, oppure premi il tasto E per uscire dalla presentazione senza inviare il messaggio anonimo. Ecco un esempio della pagina di presentazione: All'utente viene quindi presentato il menù principale, che può essere facilmente esplorato con i tasti cursore. Questo menù principale fornisce le scorciatoie per comporre nuovi messaggi di posta, per esplorare le directory di posta e perfino per amministrare l'agenda degli indirizzi. Sotto al menù principale, sono mostrati i tasti funzione utili per realizzare azioni specifiche, attinenti all'attuale contesto d'uso. La directory di default aperta da pine - è inbox. Per visualizzare + è inbox. Per visualizzare l'indice dei messaggi, premi il tasto I, o seleziona l'opzione MESSAGE INDEX come da esempio: L'indice dei messaggi mostra i messaggi nella directory corrente, e può essere esplorato con i tasti cursore. I messaggi selezionati possono essere letti premendo il tasto Invio. Nello screenshot seguente, viene visualizzato un semplice messaggio in pine. I tasti funzione sono visualizzati come riferimento nella parte superiore della finestra. Un esempio di uno di questi tasti funzioni è il tasto r, che dice al MUA di rispondere al messaggio attualmente visualizzato. In pine la risposta ad un messaggio viene realizzata con l'editor pico, che è installato di default con pine. L'utility pico permette una semplice esplorazione del messaggio ed è più permissivo con i nuovi utenti rispetto a &man.vi.1; o &man.mail.1;. Una volta completata la risposta, il messaggio può essere inviato con CtrlX. L'applicazione pine chiederà una conferma. pine può essere personalizzato usando l'opzione SETUP del menù principale. Consulta per maggiori informazioni. Marc Silver Contributo di Usare fetchmail - - usare fetchmail - + fetchmail fetchmail è un client IMAP e POP super attrezzato che da la possibilità agli utenti di scaricare automaticamente la posta da server remoti IMAP e POP e di salvarla nelle proprie caselle di posta locali; in questo modo la posta è più accessibile. fetchmail può essere installato usando il port mail/fetchmail, e offre diverse caratteristiche, alcune delle quali sono: Supporto dei protocolli POP3, APOP, KPOP, IMAP, ETRN e ODMR. Capacità di inoltrare la posta usando SMTP, permettendo di filtrare, inoltrare, e usare la funzionalità alias come di consueto. Può essere eseguito in modalità demone per verificare in modo periodico la presenza di nuovi messaggi. Può recuperare più caselle di posta e inoltrare i relativi messaggi a diversi utenti locali, a seconda della sua configurazione. Benchè la spiegazione di tutte le caratteristiche di fetchmail vada oltre lo scopo di questo documento, verranno presentate alcune funzionalità di base. fetchmail richiede un file di configurazione .fetchmailrc, al fine di poter essere avviato in modo corretto. Questo file include informazioni sui server come pure le credenziali per il login. Data la natura sensibile del contenuto di questo file, è consigliabile renderlo accessibile in sola lettura dal proprietario, usando il seguente comando: &prompt.user; chmod 600 .fetchmailrc La seguente configurazione di .fetchmailrc serve come esempio per scaricare una singola casella di posta usando POP. Essa indica a fetchmail di connettersi a example.com usando come nome utente joesoap e come password XXX. Questo esempio assume che l'utente joesoap è anche un utente del sistema locale. poll example.com protocol pop3 username "joesoap" password "XXX" Il prossimo esempio si connette a più server POP e IMAP e redirige i vari messaggi a diversi nomi utenti locali quando necessario: poll example.com proto pop3: user "joesoap", with password "XXX", is "jsoap" here; user "andrea", with password "XXXX"; poll example2.net proto imap: user "john", with password "XXXXX", is "myth" here; L'utility fetchmail può essere eseguita in modalità demone con l'opzione , seguita da un intervallo (in secondi) in base al quale fetchmail sonderà i server elencati nel file .fetchmailrc. Il seguente esempio indica a fetchmail di sondare i server ogni 60 secondi: &prompt.user; fetchmail -d 60 Maggiori informazioni su fetchmail possono essere trovate all'indirizzo . Marc Silver Contributo di Usare procmail - - usare procmail - + procmail L'utility procmail è un'applicazione molto potente usata per filtrare la posta in ingresso. Permette agli utenti di definire delle regole che sono confrontate con la posta in ingresso per realizzare funzioni specifiche o per inoltrare la posta ad una casella di posta alternativa e/o ad altri indirizzi di posta. procmail può essere installato usando il port mail/procmail. Una volta installato, può essere integrato direttamente nella maggior parte degli MTA; consulta la documentazione del tuo MTA per maggiori informazioni. Altrimenti, procmail può essere integrato aggiungendo la seguente linea nel file .forward nella home directory dell'utente, potendo così utilizzare le funzionalità di procmail: "|exec /usr/local/bin/procmail || exit 75" La seguente sezione mostra alcune regole base di procmail, così come una breve descrizione di ciò che fanno. Queste ed eventualmente altre regole, devono essere inserite nel file .procmailrc, posto nella home directory dell'utente. La maggior parte di queste regole possono essere trovate anche nella pagina man di &man.procmailex.5;. - Per inoltrare la posta inviata da user@example.com - all'indirizzo di posta goodmail@example2.com: + Per inoltrare la posta inviata da user@example.com + all'indirizzo di posta goodmail@example2.com: :0 * ^From.*user@example.com ! goodmail@example2.com Per inoltrare tutti i messaggi di posta con dimensioni inferiori a 1000 bytes verso l'indirizzo di posta esterno - goodmail@example2.com: + goodmail@example2.com: :0 * < 1000 ! goodmail@example2.com Per inoltrare tutta la posta inviata a - alternate@example.com in una casella di posta chiamata + alternate@example.com in una casella di posta chiamata alternate: :0 * ^TOalternate@example.com alternate Per inviare tutti messaggi di posta con soggetto Spam in /dev/null: :0 ^Subject:.*Spam /dev/null Ecco una ricetta utile che analizza i messaggi di posta in ingresso delle liste di &os;.org e li posiziona in base alla lista in una opportuna casella di posta: :0 * ^Sender:.owner-freebsd-\/[^@]+@FreeBSD.ORG { LISTNAME=${MATCH} :0 * LISTNAME??^\/[^@]+ FreeBSD-${MATCH} } diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mirrors/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mirrors/chapter.sgml index 25278af115..b80b49e66d 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mirrors/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mirrors/chapter.sgml @@ -1,2800 +1,2981 @@ Ottenere FreeBSD Editori di CDROM e DVD Prodotti al Dettaglio Confezionati FreeBSD è disponibile in confezioni (i CD di FreeBSD, del software aggiuntivo, e la documentazione cartacea) presso svariati rivenditori:
CompUSA WWW:
Frys Electronics WWW:
Set di CD e DVD I set di CD e DVD di FreeBSD sono disponibili presso molti rivenditori on-line:
- Daemon News Mall - 560 South State Street, Suite A2 - Orem, UT 84058 + BSD Mall by Daemon News + PO Box 161 + Nauvoo, IL 62354 Stati Uniti d'America - Telefono: +1 800 407-5170 - Fax: +1 1 801 765-0877 + Telefono: +1 866 273-6255 + Fax: +1 217 453-9956 Email: sales@bsdmall.com WWW:
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+ BSD-Systems + Email: info@bsd-systems.co.uk + WWW: +
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+ fastdiscs.com + 6 Eltham Close + Leeds, LS6 2TY + United Kingdom + Telefono: +44 870 1995 171 + Email: sales@fastdiscs.com + WWW: +
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FreeBSD Mall, Inc. 3623 Sanford Street Concord, CA 94520-1405 Stati Uniti d'America Telefono: +1 925 674-0783 Fax: +1 925 674-0821 Email: info@freebsdmall.com WWW:
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- FreeBSD Services Ltd - 11 Lapwing Close - Bicester - OX26 6XR - Regno Unito - WWW: -
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Hinner EDV St. Augustinus-Str. 10 D-81825 München Germania Telefono: (089) 428 419 WWW:
Ikarios 22-24 rue Voltaire 92000 Nanterre Francia WWW:
- Ingram Micro - 1600 E. St. Andrew Place - Santa Ana, CA 92705-4926 - Stati Uniti d'America - Telefono: 1 (800) 456-8000 + JMC Software + Irlanda + Telefono: 353 1 6291282 WWW: + url="http://www.thelinuxmall.com">
- JMC Software - Irlanda - Telefono: 353 1 6291282 + Linux CD Mall + Private Bag MBE N348 + Auckland 1030 + Nuova Zelanda + Telefono: +64 21 866529 WWW: -
+ url="http://www.linuxcdmall.co.nz/"> +
The Linux Emporium Hilliard House, Lester Way Wallingford OX10 9TA Regno Unito Telefono: +44 1491 837010 Fax: +44 1491 837016 WWW:
+ +
+ Linux+ DVD Magazine + Lewartowskiego 6 + Warsaw + 00-190 + Polonia + Telefono: +48 22 860 18 18 + Email: editors@lpmagazine.org + WWW: +
+
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Linux System Labs Australia 21 Ray Drive Balwyn North VIC - 3104 Australia Telefono: +61 3 9857 5918 Fax: +61 3 9857 8974 WWW:
LinuxCenter.Ru Galernaya Street, 55 Saint-Petersburg 190000 Russia Telefono: +7-812-3125208 Email: info@linuxcenter.ru WWW:
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- UNIXDVD.COM LTD - 57 Primrose Avenue - Sheffield - S5 6FS - Regno Unito - WWW: -
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Distributori Se sei un rivenditore e vuoi vendere i CDROM di FreeBSD, contatta uno dei distributori seguenti:
Cylogistics - 2672 Bayshore Parkway, Suite 610 - Mountain View, CA 94043 + 809B Cuesta Dr., #2149 + Mountain View, CA 94040 Stati Uniti d'America Telefono: +1 650 694-4949 Fax: +1 650 694-4953 Email: sales@cylogistics.com WWW:
- FreeBSD Services Ltd - 11 Lapwing Close - Bicester - OX26 6XR - Regno Unito + Ingram Micro + 1600 E. St. Andrew Place + Santa Ana, CA 92705-4926 + Stati Uniti d'America + Telefono: 1 (800) 456-8000 WWW: + url="http://www.ingrammicro.com/">
Kudzu, LLC 7375 Washington Ave. S. Edina, MN 55439 Stati Uniti d'America Telefono: +1 952 947-0822 Fax: +1 952 947-0876 Email: sales@kudzuenterprises.com
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+ LinuxCenter.Ru + Galernaya Street, 55 + Saint-Petersburg + 190000 + Russia + Phone: +7-812-3125208 + Email: info@linuxcenter.ru + WWW: +
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Navarre Corp 7400 49th Ave South New Hope, MN 55428 Stati Uniti d'America Telefono: +1 763 535-8333 Fax: +1 763 535-0341 WWW:
Siti FTP I sorgenti ufficiali di FreeBSD sono disponibili via FTP anonimo da una serie di siti mirror sparsi in tutto il mondo. Il sito è ben gestito e permette un gran numero di connessioni, ma ti conviene probabilmente trovare un sito mirror a te più vicino (soprattutto se decidi di configurare una sorta di sito mirror). Il database dei siti mirror di FreeBSD è più preciso della lista contenuta in questo manuale, poichè ottiene le informazioni direttamente dal DNS anziché affidarsi a una lista statica di host. Inoltre, FreeBSD è disponibile via FTP anonimo dai seguenti siti mirror. Se decidi di procurarti FreeBSD via FTP anonimo, usa per favore un sito a te vicino. I siti mirror elencati come Siti Mirror Primari hanno tipicamente l'intero archivio di FreeBSD (tutte le versioni oggi disponibili per ognuna delle architetture) ma probabilmente scaricherai più velocemente da un sito che è nel tuo stato o regione. I siti di ogni stato contengono le versioni più recenti per le architetture più popolari ma potrebbero non contenere l'intero archivio di FreeBSD. Tutti i siti permettono l'accesso tramite FTP anonimo e alcuni permettono l'accesso anche con altri metodi. I metodi di accesso disponibili per ogni sito sono elencati fra parentesi dopo il nome dell'host. &chap.mirrors.ftp.inc; CVS Anonimo <anchor id="anoncvs-intro">Introduzione + + CVS + anonymous + + Il CVS Anonimo (anche conosciuto come anoncvs) è una caratteristica del programma di utilità CVS contenuto in FreeBSD che serve per sincronizzarsi con un deposito CVS remoto (in gergo repository CVS). Tra le altre cose, permette agli utenti di FreeBSD di realizzare, senza avere particolari permessi, operazioni CVS in sola lettura su uno dei server anoncvs ufficiali del progetto FreeBSD. Per utilizzarlo è sufficiente impostare la variabile di ambiente CVSROOT facendola puntare al server anoncvs appropriato, immettere la password anoncvs con il comando cvs login, e poi usare il comando &man.cvs.1 per accederci come se fosse un deposito locale. Il comando cvs login memorizza le password utilizzate per l'autenticazione con il server CVS in un file chiamato .cvspass nella tua directory HOME. Se questo file non esiste, potresti ricevere un errore alla prima esecuzione di cvs login. Crea un file .cvspass vuoto e riprova il login. Benché si possa dire che i servizi CVSup e anoncvs realizzino sostanzialmente le stesse funzioni, ci sono vari particolari che possono influenzare la scelta di un metodo di sincronizzazione piuttosto dell'altro. Per dirla in breve, CVSup è più efficiente nell'uso delle risorse di rete ed è il più avanzato tecnicamente tra i due, ma tutto questo ha un prezzo. Per usare CVSup, bisogna installare e configurare un client speciale prima di poter scaricare qualcosa, e si può scaricare solo blocchi piuttosto grossi che CVSup chiama collezioni. Anoncvs, al contrario, può essere usato per esaminare qualunque cosa a partire da un singolo file fino a uno specifico programma (come ls o grep) specificando il nome del modulo CVS. Ovviamente, anoncvs è adatto solo per operazioni di sola lettura sul deposito CVS, quindi se hai intenzione di supportare lo sviluppo locale in uno dei depositi condivisi del progetto FreeBSD allora CVSup è in realtà l'unica opzione. <anchor id="anoncvs-usage">Uso del CVS Anonimo La configurazione di &man.cvs.1; per usare un deposito CVS Anonimo - è semplicemente una questione di impostare la variable di + è semplicemente una questione di impostare la variabile di ambiente CVSROOT affinché punti a uno dei server anoncvs del progetto FreeBSD. Al momento della stesura di questo testo sono disponibili i seguenti server: Austria: :pserver:anoncvs@anoncvs.at.FreeBSD.org:/home/ncvs (Usa cvs login ed inserisci qualunque password quando richiesta.) Francia: :pserver:anoncvs@anoncvs.fr.FreeBSD.org:/home/ncvs (pserver (password anoncvs), ssh (nessuna password)) Germania: :pserver:anoncvs@anoncvs.de.FreeBSD.org:/home/ncvs (Usa cvs login ed inserisci la password anoncvs quando richiesta.) Germania: :pserver:anoncvs@anoncvs2.de.FreeBSD.org:/home/ncvs (rsh, pserver, ssh, ssh/2022) Giappone: :pserver:anoncvs@anoncvs.jp.FreeBSD.org:/home/ncvs (Usa cvs login ed inserisci la password anoncvs quando richiesta.) Svezia: freebsdanoncvs@anoncvs.se.FreeBSD.org:/home/ncvs (solo ssh - nessuna password) + + SSH HostKey: 1024 a7:34:15:ee:0e:c6:65:cf:40:78:2d:f3:cd:87:bd:a6 root@apelsin.fruitsalad.org +SSH2 HostKey: 1024 21:df:04:03:c7:26:3e:e8:36:1a:50:2d:c7:ae:b8:5f ssh_host_dsa_key.pub USA: freebsdanoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs (solo ssh - nessuna password) + + SSH HostKey: 1024 a1:e7:46:de:fb:56:ef:05:bc:73:aa:91:09:da:f7:f4 root@sanmateo.ecn.purdue.edu +SSH2 HostKey: 1024 52:02:38:1a:2f:a8:71:d3:f5:83:93:8d:aa:00:6f:65 ssh_host_dsa_key.pub + + + + USA: + anoncvs@anoncvs1.FreeBSD.org:/home/ncvs (solo ssh - + nessuna password) + + SSH HostKey: 1024 4b:83:b6:c5:70:75:6c:5b:18:8e:3a:7a:88:a0:43:bb root@ender.liquidneon.com +SSH2 HostKey: 1024 80:a7:87:fa:61:d9:25:5c:33:d5:48:51:aa:8f:b6:12 ssh_host_dsa_key.pub Dato che CVS permette di estrarre (nel suo gergo: check out) qualsiasi versione dei sorgenti di FreeBSD che sia mai esistita (o, in alcuni casi, che esisterà), è bene familiarizzare con il parametro revisione () di &man.cvs.1; e sapere quali valori può assumere nel deposito del progetto FreeBSD. Ci sono due tipi di tag, i tag di revisione e i tag di ramo. Un tag di revisione fa riferimento ad una revisione specifica. Il suo significato rimane lo stesso di giorno in giorno. Un tag di ramo, d'altro canto, si riferisce sempre all'ultima revisione relativa a una specifica linea di sviluppo. Dato che un tag di ramo non si riferisce ad una revisione specifica, esso potrebbe avere un significato diverso da un giorno con l'altro. La contiene i tag di revisione che possono essere interessanti per gli utenti. Tuttavia, nessuno di questi tag è valido per la collezione dei port poichè questa non ha revisioni multiple. Quando specifichi un tag di ramo, normalmente ricevi l'ultima versione dei file relativa a quella linea di sviluppo. Se vuoi ricevere una versione precedente, puoi farlo specificando la data con il parametro . Si rimanda alla pagina man di &man.cvs.1; per ulteriori dettagli. Esempi Benché sia consigliata un'attenta lettura della pagina man di &man.cvs.1; prima di fare qualsiasi cosa, seguono alcuni veloci esempi che spiegano in modo essenziale l'uso del CVS Anonimo: Estrazione di Qualcosa dalla -CURRENT (&man.ls.1;) e poi Cancellazione della Stessa: &prompt.user; setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs &prompt.user; cvs login Alla richiesta, inserire la password anoncvs. &prompt.user; cvs co ls &prompt.user; cvs release -d ls &prompt.user; cvs logout + + Utilizzo di SSH per estrarre il ramo + <filename>src/</filename>: + + &prompt.user; cvs -d freebsdanoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs co src +The authenticity of host 'anoncvs.freebsd.org (128.46.156.46)' can't be established. +DSA key fingerprint is 52:02:38:1a:2f:a8:71:d3:f5:83:93:8d:aa:00:6f:65. +Are you sure you want to continue connecting (yes/no)? yes +Warning: Permanently added 'anoncvs.freebsd.org' (DSA) to the list of known hosts. + + Estrazione della Versione di &man.ls.1; dal Ramo 3.X-STABLE: &prompt.user; setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs &prompt.user; cvs login Alla richiesta, inserire la password anoncvs. &prompt.user; cvs co -rRELENG_3 ls &prompt.user; cvs release -d ls &prompt.user; cvs logout Creazione di una Lista di Cambiamenti (come Diff Unificate) di &man.ls.1; &prompt.user; setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs &prompt.user; cvs login Alla richiesta, inserire la password anoncvs. &prompt.user; cvs rdiff -u -rRELENG_3_0_0_RELEASE -rRELENG_3_4_0_RELEASE ls &prompt.user; cvs logout - Scoperta di Quali Altri Nomi di Moduli Possono Essere Usati: + Scoperta di Quali Altri Nomi di Moduli Possono Essere Usati &prompt.user; setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs &prompt.user; cvs login Alla richiesta, inserire la password anoncvs. &prompt.user; cvs co modules &prompt.user; more modules/modules &prompt.user; cvs release -d modules &prompt.user; cvs logout Altre Risorse Le seguenti risorse addizionali possono essere utili nell'apprendimento del CVS: CVS Tutorial dal Cal Poly. CVS Home, la comunità di sviluppo e supporto del CVS. CVSWeb è l'interfaccia web di CVS relativa al progetto FreeBSD. Uso di CTM + + CTM + + CTM è un metodo per mantenere sincronizzati un albero di directory remoto e uno centralizzato. È stato sviluppato per l'albero dei sorgenti di FreeBSD, anche se con il passare del tempo, altre persone lo hanno trovano utile per altri scopi. A tutt'oggi esiste pochissima documentazione sul processo della creazione delle delta, quindi contattate la mailing list &a.ctm-users.name; per avere più informazioni e nel caso voleste usare CTM per altri scopi. Perché Dovrei Usare <application>CTM</application>? CTM fornisce una copia locale dell'albero dei sorgenti di FreeBSD. Ci sono molte varietà di alberi disponibili. Che tu voglia seguire l'intero albero CVS o solo uno dei rami, CTM può fornirti i dati che ti servono. Se sei uno sviluppatore attivo di FreeBSD, ma hai una connettività TCP/IP di bassa qualità o non esistente, o semplicemente desideri ricevere le modifiche in modo automatico, CTM fa al caso tuo. Riceverai fino a tre delta giornaliere per i rami più attivi. Tuttavia, puoi considerare che li puoi avere attraverso l'invio automatico di email. Le dimensioni degli aggiornamenti sono sempre più piccole possibile. Questi sono in genere meno di 5K, con occasionali (uno su dieci) aggiornamenti da 10-50K e qualcuno più grande (100K o più) di tanto in tanto. Devi anche essere cosciente delle varie insidie relativi all'uso di sorgenti in via di sviluppo e non provenienti da release pronte. Questo è vero in particolare per i sorgenti current (correnti). È raccomandata la lettura di Restare in current con FreeBSD. Cosa Serve per l'Uso di <application>CTM</application>? Ti servono due cose: il programma CTM, e le delta iniziali da dargli in pasto (per arrivare ai livelli della current). Il programma CTM fa parte di FreeBSD fin dalla release della versione 2.0 e, se hai una copia dei sorgenti disponibile, risiede in /usr/src/usr.sbin/ctm. Se stai usando una versione di FreeBSD precedente alla release 2.0, puoi recuperare i sorgenti attuali di CTM direttamente da: Le delta da dare in pasto a CTM si possono avere in due modi: tramite FTP o email. Se puoi utilizzare FTP via Internet allora i seguenti siti supportano l'accesso a CTM: vedi anche la sezione mirror. Entra via FTP nella directory giusta e, da lì, inizia col trasferire il file README. Se invece desideri ricevere le delta per email: Iscriviti ad una delle liste di distribuzione di CTM. &a.ctm-cvs-cur.name; supporta l'interno albero CVS. &a.ctm-src-cur.name; supporta il ramo di sviluppo current. &a.ctm-src-4.name; supporta il ramo della release 4.X, ecc. (Se non sai come iscriverti a una lista, clicca sul nome della lista o raggiungi la pagina &a.mailman.lists.link; e clicca sulla lista a cui ti vuoi iscrivere. La pagina della lista dovrebbe contenere tutte le informazioni necessarie per l'iscrizione.) Quando inizierai a ricevere gli aggiornamenti CTM via email, puoi usare il programma ctm_rmail per scompattarli e per applicarli. In - realtà, se vuoi avere un processo completamente automizzato, + realtà, se vuoi avere un processo completamente automatizzato, puoi usare il programma ctm_rmail direttamente in un elemento di /etc/aliases. Esamina la pagina man di ctm_rmail per maggiori dettagli. Indipendentemente dal metodo che utilizzi per ricevere le delta di CTM, dovresti iscriverti alla mailing list &a.ctm-announce.name;. In futuro, questo sarà l'unico posto dove saranno postati gli annunci riguardanti il funzionamento del sistema CTM. Clicca sul nome della lista e segui le istruzioni per iscriverti. Uso di <application>CTM</application> per la Prima Volta Prima che tu possa servirti delle delta di CTM, hai bisogno di un punto di partenza dal quale successivamente costruire le delta. Innanzitutto dovresti determinare ciò che hai. Si può iniziare da un directory vuota. Devi usare una delta iniziale Empty per iniziare il tuo albero CTM. Qualche volta può succedere che una di queste delta iniziali sia distribuita su un CD per tua convenienza, ma comunque, questo generalmente non avviene. Poichè gli alberi sono molte decine di megabyte, puoi iniziare da qualcosa che hai a portata di mano. Se hai un CD di una release, puoi copiare o estrarre i sorgenti da lì. Questo salverà un significativo trasferimento di dati. Puoi riconoscere queste delta iniziali dalla lettera X preceduta da un numero (per esempio src-cur.3210XEmpty.gz). Il nome che segue la lettera X corrisponde all'origine del tuo seme iniziale. Empty è una directory vuota. Di solito una transizione base a partire da Empty è prodotta ogni 100 delta. Strada facendo, queste avranno grandi dimensioni! Le dimensioni comuni per le delta XEmpty vanno dai 70 a 80 Megabyte di dati compressi con gzip. Una volta che ti sei procurato una delta base come punto di partenza, avrai bisogno anche di tutte le delta successive aventi un numero maggiore. Uso di <application>CTM</application> nella Tua Vita Quotidiana Per applicare le delta, fai come segue: &prompt.root; cd /where/ever/you/want/the/stuff &prompt.root; ctm -v -v /where/you/store/your/deltas/src-xxx.* CTM decifra le delta compresse tramite il comando gzip, quindi non hai bisogno di decomprimerle con gunzip, e ciò salva spazio su disco. Tranne in alcune circostanze, CTM non toccherà il tuo albero. Per verificare una delta puoi usare l'opzione e di fatto CTM non toccherà il tuo albero; verificherà soltanto l'integrità della delta e se questa può essere applicata in modo pulito al tuo albero attuale. Ci sono altre opzioni di CTM, guarda la pagina man o ispeziona i sorgenti per maggiori dettagli. Questo è davvero tutto ciò che devi sapere. Ogni volta che ottieni una delta, esegui CTM per aggiornare i tuoi sorgenti. È meglio non rimuovere le delta che richiedono grandi tempi di scaricamento. Nel caso succeda qualche disgrazia non dovrai riscaricarle. Anche se hai solo dischetti floppy, considera l'uso di fdwrite per crearne una copia. Mantenimento delle Tue Modifiche Locali Allo stesso modo di uno sviluppatore potresti voler sperimentare delle modifiche nell'albero dei sorgenti. CTM supporta le modifiche locali in modo limitato: prima di verificare la presenza di un file foo, esso cerca foo.ctm. Se questo file esiste, CTM opererà su di esso piuttosto che su foo. Questo comportamento offre un semplice modo per mantenere le modifiche locali: copia semplicemente il file che desideri modificare in un file con lo stesso nome e suffisso .ctm. Quindi puoi liberamente hackerare il codice, e CTM manterrà aggiornato il file .ctm. Altre Opzioni Interessanti di <application>CTM</application> Scoprire con Precisione Ciò che Dovrebbe Essere Aggiornato Puoi determinare la lista delle modifiche che CTM apporterà ai tuoi sorgenti usando l'opzione di CTM. Questo è utile se vuoi mantenere dei log delle modifiche, prima o dopo aver modificato in qualche modo i file, o solo perchè ti senti un pò paranoico. Creare dei Backup Prima di Aggiornare Qualche volta potresti voler creare dei backup di tutti i file che saranno modificati da un aggiornamento di CTM. Specificando l'opzione , CTM effettuerà il backup di tutti i file che saranno modificati da una certa delta CTM nel file backup-file. Limitare i File che Devono Essere Aggiornati Qualche volta potresti volere restringere la portata di un certo aggiornamento CTM, o potresti essere interessato ad estrarre solo pochi file da una serie di delta. Puoi controllare la lista dei file sui quali CTM opererà specificando un'espressione regolare usando le opzioni e . Per esempio, per estrarre una copia aggiornata del file lib/libc/Makefile dalla tua collezione di delta CTM, esegui i comandi seguenti: &prompt.root; cd /dove/vuoi/estrarre/ &prompt.root; ctm -e '^lib/libc/Makefile' ~ctm/src-xxx.* Per ogni file specificato in una delta CTM, le opzioni e sono applicate nello stesso ordine in cui compaiono sulla riga di comando. Il file è processato da CTM solo se risulta idoneo a tutte le opzioni e ad esso applicate. Piani Futuri per <application>CTM</application> I più importanti: Usare qualche tipo di autenticazione nel sistema CTM, in modo tale da permette l'identificazione di aggiornamenti CTM contraffatti. Ripulire le opzioni di CTM, che confondono e sono tutt'altro che intuitive. Materiale Vario Esiste una serie di delta per la collezione dei ports, ma è ancora di poco interesse. Mirror CTM CTM/FreeBSD è disponibile via FTP anonimo dai siti mirror seguenti. Se decidi di procurarti CTM via FTP anonimo, per favore usa un sito a te vicino. In caso di problemi, contatta la mailing list &a.ctm-users.name;. California, Bay Area, sorgenti ufficiali Sudafrica, server di backup per vecchie delta Taiwan/R.O.C. Se non trovi un mirror a te vicino o se il mirror è incompleto, prova ad usare qualche motore di ricerca come alltheweb. Uso di CVSup Introduzione CVSup è un pacchetto di software per distribuire ed aggiornare alberi di sorgenti da un deposito centrale CVS posto su un server remoto. I sorgenti di FreeBSD sono mantenuti in un deposito CVS su una macchina centrale di sviluppo situata in California. Con CVSup, gli utenti di FreeBSD possono facilmente mantenere aggiornati i loro alberi di sorgenti. CVSup usa il cosiddetto modello ad estrazione per aggiornare. In questo modello, è compito del client chiedere al server gli aggiornamenti. Il server attente passivamente le richieste di aggiornamento dai suoi client. In questo modo tutti gli aggiornamenti sono incitati dal client. Il server non invia mai degli aggiornamenti che non sono stati richiesti. Gli utenti devono eseguire il client CVSup manualmente per ottenere un aggiornamento, oppure possono usare cron per eseguire automaticamente queste operazioni secondo stabilite regole. Il termine CVSup, scritto in quel modo, si riferisce all'intero pacchetto di software. I suoi componenti principali sono il client cvsup che viene eseguito su ogni macchina degli utenti, e il server cvsupd che viene eseguito su ogni sito mirror di FreeBSD. Leggendo la documentazione di FreeBSD e le mailling list, potresti notare dei riferimenti a sup. Sup è il predecessore di CVSup, e serviva per un simile scopo. CVSup sostanzialmente è usato allo stesso modo di sup e, di fatto, i suoi file di configurazione sono compatibili con sup. Sup non viene più utilizzato nel progetto FreeBSD, poichè CVSup è più veloce e più flessibile. Installazione Il modo più semplice per installare CVSup è usare il package precompilato net/cvsup della collezione dei package di FreeBSD. Se preferisci costruire CVSup partendo dal sorgente, allora puoi usare il port net/cvsup. Ma sei avvisato: il port net/cvsup dipende dal sistema Modula-3, che richiede una consistente quantità di tempo e di spazio su disco per scaricarlo e costruirlo. Se hai intenzione di usare CVSup su una macchina sulla quale non sarà installato - &xfree86;, come su un server, assicurati di - usare il port che non include la GUI di + &xfree86; o &xorg;, + come su un server, assicurati di usare il port che non include la GUI di CVSup, ossia net/cvsup-without-gui. Configurazione di CVSup Il funzionamento di CVSup è controllato da un file di configurazione chiamato supfile. Esistono alcuni esempi di supfile nella directory /usr/share/examples/cvsup/. Le informazioni contenute in un supfile rispondono alle seguenti questioni relative a CVSup: Quali file vuoi ricevere? Quali versioni dei file vuoi? Da dove li vuoi prelevare? Dove li vuoi mettere sulla tua macchina? Dove vuoi memorizzare gli stati dei file? Nelle seguenti sezioni, costruiremo un tipico supfile per rispondere a turno ad ognuna di queste questioni. Incominciamo però col descrivere la struttura globale di un supfile. Un supfile è un file di testo. I commenti iniziano con un # e si estendono fino alle fine della riga. Le righe bianche e le righe che contengono solo commenti sono ignorate. Ogni altra riga descrive un insieme di file che l'utente vuole ricevere. Una riga inizia con il nome di una collezione, un nome di un gruppo logico di file definiti dal server. Il nome della collezione indica al server i file che vuoi ricevere. Dopo il nome della collezione seguono zero o più campi, separati da spazi bianchi. Questi campi rispondono alle questioni citate in precedenza. Ci sono due tipi di campi: campo opzione e campo valore. Un campo opzione consiste di una parola chiave a se stante, es. delete o compress. Anche un campo valore inizia con una parola chiave, ma questa è seguita dal simbolo =, senza spazi bianchi intermedi, e da un seconda parola. Ad esempio, release=cvs è un campo valore. Un supfile tipicamente specifica più di un'unica collezione da ricevere. Un modo di strutturare un supfile è specificare esplicitamente tutti i campi rilevanti per ogni collezione. Tuttavia, ciò tende a creare supfile troppo lunghi, e ciò è scomodo poichè in un supfile la maggior parte dei campi sono gli stessi per tutte le collezioni. CVSup fornisce un meccanismo per aggirare questi problemi. Le linee che iniziano con il nome speciale di pseudo-collezione *default possono essere usate per inizializzare opzioni e valori che saranno utilizzati come default per le successive collezioni definite nel supfile. Un valore di default può essere sovrascritto da una singola collezione, specificando un valore diverso per la collezione stessa. Inoltre i valori di default possono essere modificati in mezzo al supfile tramite linee *default aggiuntive. Con queste conoscenze, possiamo ora procedere alla costruzione di un supfile per ricevere ed aggiornare l'albero dei sorgenti della FreeBSD-CURRENT. Quali file vuoi ricevere? I file disponibili via CVSup sono organizzati in gruppi chiamati collezioni. Le collezioni che sono disponibili sono descritte nella prossima sezione. In questo esempio, desideriamo ricevere per intero l'albero corrente dei sorgenti del sistema FreeBSD. C'è un'unica e vasta collezione src-all che ci permette di ricevere tutto ciò. Come prima fase nella costruzione del nostro supfile, dobbiamo semplicemente elencare le collezioni, una per riga (in questo caso, c'è un'unica riga): src-all Quali versioni dei file vuoi? Con CVSup, hai la possibilità di ricevere qualsiasi versione dei sorgenti che sia mai esistita. Questo è possibile poichè il server cvsupd lavora direttamente sul deposito CVS, che contiene tutte le versioni. Puoi specificare la versione che vuoi usando i campi valori tag= e . Stai molto attento a specificare i campi tag= in modo corretto. Alcuni tag sono validi solo per certe collezioni di file. Se specifichi un tag non corretto, CVSup cancellerà file che tu non vorresti eliminare. In particolare, usa solamente tag=. per le collezioni ports-*. Il campo tag= richiama un tag simbolico nel deposito. Ci sono due tipi di tag, i tag di revisione e i tag di ramo. Un tag di revisione fa riferimento ad una revisione specifica. Il suo significato rimane lo stesso di giorno in giorno. Un tag di ramo, d'altro canto, si riferisce sempre all'ultima revisione relativa ad una specifica linea di sviluppo. Dato che un tag di ramo non si riferisce ad una revisione specifica, esso potrebbe avere un significato diverso da un giorno con l'altro. La contiene tag di ramo che potrebbero interessare gli utenti. Quando si specifica un tag in un file di configurazione di CVSup, esso dovrebbe essere preceduto da tag= (RELENG_4 diviene tag=RELENG_4). Tieni presente che per la collezione dei port è rilevante solo tag=.. Sii molto attento a digitare il nome del tag nel modo esatto. CVSup non è in grado di riconoscere tag errati. Se digiti in modo sbagliato un tag, CVSup si comporterà come se tu avessi specificato un tag valido che non riguarda nessun file. In questo caso i tuoi sorgenti saranno eliminati. Quando specifichi un tag di ramo, normalmente ricevi le ultime versioni dei file di quella linea di sviluppo. Se vuoi ricevere versioni precedenti, puoi specificare una data con il campo valore . La pagina man di &man.cvsup.1; spiega come farlo. Nel nostro esempio, desideriamo ricevere FreeBSD-CURRENT. Aggiungiamo questa riga all'inizio del nostro supfile: *default tag=. C'è un importante caso speciale che entra in gioco se non specifichi ne un campo tag= ne un campo date=. In questo caso, ricevi i file RCS attuali direttamente dal deposito CVS del server, invece di ricevere una versione particolare. Gli sviluppatori in genere preferiscono questa modalità di funzionamento. Mantenendo una copia del deposito stesso sui loro sistemi, essi sono in grado di navigare attraverso la storia delle revisioni e di esaminare le versioni precedenti dei file. Comunque questo vantaggio è realizzabile al costo di un ingente quantità di spazio su disco. Da dove li vuoi prelevare? Il campo host= indica a cvsup da dove prelevare i suoi aggiornamenti. Va bene uno qualunque dei siti mirror di CVSup, anche se dovresti provare a selezionarne uno che sia a te vicino nel ciberspazio. In questo esempio useremo un sito di distribuzione di FreeBSD fittizio, cvsup666.FreeBSD.org: + role="fqdn">cvsup99.FreeBSD.org: - *default host=cvsup666.FreeBSD.org + *default host=cvsup99.FreeBSD.org Devi cambiare l'host in uno che esiste realmente prima di eseguire CVSup. Il settaggio dell'host può essere sovrascritto su riga di comando eseguendo cvsup con l'opzione . Dove li vuoi mettere sulla tua macchina? Il campo prefix= indica a cvsup dove mettere i file che riceve. In questo esempio, metteremo i file sorgenti direttamente nel nostro albero dei sorgenti, /usr/src. La directory src è già implicita nelle collezioni che vogliamo ricevere, quindi la corretta specifica è questa: *default prefix=/usr Dove cvsup dovrebbe mantenere i suoi file di stato? Il client di CVSup mantiene certi file di stato in ciò che è chiamata directory base. Questi file aiutano CVSup a lavorare in modo più efficace, mantenendo traccia di quali aggiornamenti sono stati già ricevuti. Useremo la directory base standard, - /usr/local/etc/cvsup: - - *default base=/usr/local/etc/cvsup + /var/db: - Questo settaggio è utilizzato di default se non viene - specificato nel supfile, e quindi in - realtà non abbiamo bisogno di inserire la riga - precedente. + *default base=/var/db Se la tua directory base non esiste, potrebbe essere una buona idea crearla subito. Il client cvsup interrompe l'esecuzione se la tua directory base non esiste. Settaggi vari di supfile: C'è un altro settaggio che normalmente deve essere presente in un supfile: *default release=cvs delete use-rel-suffix compress release=cvs indica che il server dovrebbe prendere le sue informazioni dal deposito CVS principale di FreeBSD. In genere questa è la normalità, ma esistono altre possibilità che vanno oltre lo scopo di questa sezione. delete dà a CVSup il permesso di cancellare file. Dovresti sempre specificare questa opzione, in modo che CVSup possa mantenere il tuo albero dei sorgenti del tutto aggiornato. CVSup è attento nel cancellare solamente quei file dei quali è responsabile. Altri file extra verranno lasciati intatti. use-rel-suffix è ... arcano. Se vuoi realmente saperne di più, guarda la pagina man di &man.cvsup.1;. Altrimenti, specificala senza preoccupartene troppo. compress abilita l'uso di una compressione stile gzip sul canale di comunicazione. Se hai una connessione T1 o più veloce, non dovresti usare la compressione. Diversamente, può essere veramente d'aiuto. Ricapitolazione di tutti settaggi: Il supfile completo per il nostro esempio è il seguente: *default tag=. -*default host=cvsup666.FreeBSD.org +*default host=cvsup99.FreeBSD.org *default prefix=/usr -*default base=/usr/local/etc/cvsup +*default base=/var/db *default release=cvs delete use-rel-suffix compress src-all - + Il File <filename>refuse</filename> Come menzionato in precedenza, CVSup usa un modello ad estrazione. Sostanzialmente, questo significa che ti connetti al server CVSup, lui dice, Ecco ciò che puoi scaricare ..., ed il tuo client risponde OK, prenderò questo, questo, questo e questo. Nella configurazione di default, il client CVSup prenderà ogni file associato alla collezione e al tag che hai specificato nel file di configurazione. Tuttavia, questo non è sempre ciò che vuoi, specialmente se stai sincronizzando gli alberi doc, ports, o www — molte persone non sono in grado di leggere quattro o cinque lingue, e quindi esse non hanno bisogno di scaricare i file di certe lingue. Se stai sincronizzando con CVSup la collezione dei port, puoi specificare collezioni individuali (es., ports-astrology, ports-biology, ecc. invece di specificare semplicemente ports-all). Tuttavia, poichè gli alberi doc e www non hanno collezioni per specifiche lingue, devi usare una delle molte abili caratteristiche di CVSup: il file refuse. Il file refuse sostanzialmente indica a CVSup che non dovrebbe prendere ogni singolo file da una collezione; in altre parole, esso dice al client di rifiutare certi file dal server. Il file refuse può essere trovato (o, se non ne hai ancora uno, dovrebbe essere messo) in base/sup/. base è definita nel tuo - supfile; di default, + supfile; la nostra base è - /usr/local/etc/cvsup, e quindi di default il file + /var/db, e quindi di default il file refuse è - /usr/local/etc/cvsup/sup/refuse. + /var/db/sup/refuse. Il file refuse ha veramente un formato molto semplice; esso contiene semplicemente i nomi dei file o delle directory che non desideri scaricare. Per esempio, se non parli altre lingue oltre all'inglese e al tedesco, e non hai la necessità - di usare le applicazioni in lingua tedesca (e le applicazioni in altre - lingue, eccetto quella inglese), puoi mettere le seguenti righe nel - tuo file refuse: - - ports/arabic -ports/chinese -ports/french -ports/german -ports/hebrew -ports/hungarian -ports/japanese -ports/korean -ports/polish -ports/portuguese -ports/russian -ports/ukrainian -ports/vietnamese + di leggere la traduzione in tedesco della documentazione, puoi mettere + le seguenti righe nel tuo file refuse: + + doc/bn_* doc/da_* doc/de_* doc/el_* doc/es_* doc/fr_* doc/it_* doc/ja_* doc/nl_* doc/no_* doc/pl_* doc/pt_* doc/ru_* doc/sr_* +doc/tr_* doc/zh_* e così via per altre lingue (puoi ottenere la lista completa esplorando il deposito CVS di FreeBSD). Con questa utile funzionalità, quegli utenti che hanno una connessione lenta o pagano ogni minuto di connessione Internet potranno risparmiare tempo prezioso poichè non dovranno più scaricare file che non usano mai. Per maggiori dettagli sul file refuse e su altre utili caratteristiche di CVSup, guarda la sua pagina man. Eseguire <application>CVSup</application> Sei ora pronto per provare un aggiornamento. La riga di comando per farlo è molto semplice: &prompt.root; cvsup supfile dove supfile è naturalmente il nome del supfile che hai creato. Assumendo che stai lavorando sotto X11, cvsup visualizzarà una GUI con alcuni bottoni adibiti ad operazioni usuali. Premi il bottone go, e stai a guardare l'esecuzione. Poichè in questo esempio stai aggiornando il tuo albero dei sorgenti /usr/src, avrai bisogno di eseguire il programma come root affinchè cvsup abbia i permessi necessari per aggiornare i tuoi file. Avendo appena creato il tuo file di configurazione, e non avendo mai usato questo programma prima ad ora, tutto ciò potrebbe renderti un pò nervoso. Esiste un semplice modo per provare la sincronizzazione senza toccare i tuoi preziosi file. Crea una directory vuota in qualche posto, e richiamala come argomento sulla riga di comando: &prompt.root; mkdir /var/tmp/dest &prompt.root; cvsup supfile /var/tmp/dest La directory che hai specificato sarà usata come directory di destinazione per tutti gli aggiornamenti dei file. CVSup esaminerà i tuoi file usuali in /usr/src, ma non modificherà o cencellerà alcuno di essi. Gli aggiornamenti dei file finiranno invece in /var/tmp/dest/usr/src. Inoltre CVSup lascerà intatta la sua directory base contenente gli stati dei file quando viene eseguito in questo modo. Le nuove versioni di questi file saranno scritte nella directory specificata. A condizione che tu abbia l'accesso di lettura in /usr/src, non hai bisogno di essere root per realizzare questo tipo di giro di prova. Se non stai utilizzando X11 o se non ti piacciono le GUI, dovresti aggiungere un paio di opzioni alla riga di comando quando esegui cvsup: &prompt.root; cvsup -g -L 2 supfile L'opzione indica a CVSup di non usare la sua GUI. Ciò è automatico se non stai utilizzando X11, ma se lo stai facendo allora la devi specificare. L'opzione indica a CVSup di visualizzare i dettagli di tutti gli aggiornamenti dei file che avvengono. Esistono tre livelli di verbosità, da a . Il default è 0, che significa silenzio totale eccetto per i messaggi di errore. Ci sono molte altre opzione disponibili. Per una breve lista di esse, digita cvsup -H. Per una descrizione più dettagliata, guarda la relativa pagina man. Una volta che sei soddisfatto di come avvengono gli aggiornamenti, puoi organizzare esecuzioni regolari di CVSup usando &man.cron.8;. Ovviamente, non dovresti lasciare che CVSup usi la sua GUI quando lo esegui tramite &man.cron.8;. Collezioni di File di <application>CVSup</application> Le collezioni di file disponibili via CVSup sono organizzate gerarchicamente. Ci sono poche collezioni grandi, le quali sono divise in piccole sotto-collezioni. Ricevere una grande collezione è equivalente a ricevere ogni sua sotto-collezione. Le relazioni gerarchiche tra le collezioni riflettono l'uso dell'identazione nella lista qui sotto. Le collezioni maggiormente usate sono src-all, e ports-all. Le altre collezioni sono usate solo da piccoli gruppi di persone per scopi speciali, e alcuni siti mirror potrebbero non contenerle tutte. cvs-all release=cvs Il deposito CVS maestro di FreeBSD, incluso il codice di crittografia. distrib release=cvs File relativi alla distribuzione e al mirroring di FreeBSD. doc-all release=cvs Sorgenti del Manuale di FreeBSD e altra documentazione. Questa collezione non include i file per il sito web di FreeBSD. ports-all release=cvs La FreeBSD Ports Collection. Se non vuoi aggiornare per intero ports-all (l'interno albero dei port), ma usare una delle sotto-collezioni listate qui sotto, assicurati di aggiornare sempre la sotto-collezione ports-base! Ogni volta che qualcosa cambia nell'infrastruttura della costruzione dei port rappresentata da ports-base, è praticamente certo che quei cambiamenti saranno usati dai port reali in un brevissimo arco di tempo. Quindi, se aggiorni solo i port reali e questi usano alcune delle nuove caratteristiche, c'è un'alta probabilità che la loro costruzione fallirà con alcuni misteriosi messaggi di errore. La primissima cosa da fare in questi casi è assicurarsi che la propria sotto-collezione ports-base sia aggiornata. + + Se hai intenzione di creare localmente una copia di + ports/INDEX, devi + includere ports-all (l'intero albero dei + port). Costruire ports/INDEX con un + albero non completo non è supportato. Consulta la + + FAQ. + + + + ports-accessibility + release=cvs + + + Software per aiutare gli utenti disabili. + + + + + ports-arabic + release=cvs + + + Supporto per la lingua araba. + + + ports-archivers release=cvs Applicazioni per l'archiviazione. ports-astro release=cvs Applicazioni riguardanti l'astronomia. ports-audio release=cvs Applicazioni di supporto all'audio. ports-base release=cvs L'infrastruttura della costruzione della collezione dei port - vari file posti nelle sottodirectory Mk/ e Tools/ della directory /usr/ports. Per favore vedi l'importante avvertimento qui sopra: dovresti sempre aggiornare questa sotto-collezione ogni volta che aggiorni qualche pezzo della FreeBSD Ports Collection! ports-benchmarks release=cvs Benchmark (applicazioni per valutare le prestazioni del computer). ports-biology release=cvs Biologia. ports-cad release=cvs Applicazioni per la grafica computerizzata. ports-chinese release=cvs Supporto alla lingua cinese. ports-comms release=cvs Software per la comunicazione. ports-converters release=cvs Convertitori di codici di caratteri. ports-databases release=cvs Database. ports-deskutils release=cvs Cose che erano utilizzate sulla scrivania prima che i computer furono inventati. ports-devel release=cvs Utility per il development. ports-dns release=cvs Software relativo al DNS. ports-editors release=cvs Editor. ports-emulators release=cvs Emulatori per altri sistemi operativi. ports-finance release=cvs Applicazioni finanziarie, di gestione delle spese e simili. ports-ftp release=cvs Server e client FTP. ports-games release=cvs Giochi. ports-german release=cvs Supporto alla lingua tedesca. ports-graphics release=cvs Utilità per la grafica. + + ports-hebrew + release=cvs + + + Supporto per la lingua ebraica. + + + ports-hungarian release=cvs Supporto alla lingua ungherese. ports-irc release=cvs Utilità IRC (Internet Relay Chat). ports-japanese release=cvs Supporto alla lingua giapponese. ports-java release=cvs Utility &java;. ports-korean release=cvs Supporto alla lingua coreana. ports-lang release=cvs Linguaggi di programmazione. ports-mail release=cvs Software di posta. ports-math release=cvs Software per la computazione numerica. ports-mbone release=cvs Applicazioni MBone. ports-misc release=cvs Utility varie. ports-multimedia release=cvs Software multimediale. ports-net release=cvs Software di rete. + + ports-net-mgmt + release=cvs + + + Software di gestione del network. + + + ports-news release=cvs Software per USENET. ports-palm release=cvs Software di supporto per i vari Palm. ports-polish release=cvs Supporto alla lingua polacca. ports-portuguese release=cvs Supporto alla lingua portoghese. ports-print release=cvs Software per la stampa. ports-russian release=cvs Supporto alla lingua russa. + + ports-science + release=cvs + + + Scienzia. + + + ports-security release=cvs Utility per la sicurezza. ports-shells release=cvs Shell a riga di comando. ports-sysutils release=cvs Utility di sistema. ports-textproc release=cvs Utility per la manipolazione del testo (non include utility per la pubblicazione computerizzata). + + ports-ukrainian + release=cvs + + + Supporto per la lingua ucraina. + + + ports-vietnamese release=cvs Supporto alla lingua vietnamite. ports-www release=cvs Software relativo al World Wide Web. ports-x11 release=cvs Port per il supporto al sistema a finestre X. ports-x11-clocks release=cvs Orologi per X11. ports-x11-fm release=cvs Gestori di file per X11. ports-x11-fonts release=cvs Font per X11 e relative utility. ports-x11-toolkits release=cvs Cassette degli attrezzi per X11. - ports-x11-servers + ports-x11-servers + release=cvs Server X11. - ports-x11-wm + ports-x11-themes + release=cvs + + + Temi per X11. + + + + + ports-x11-wm + release=cvs Gestori di finestre per X11. src-all release=cvs I sorgenti correnti di FreeBSD, incluso il codice di crittografia. src-base release=cvs Vari file posti in /usr/src. src-bin release=cvs Utility per l'utente in ambiente mono-utente (/usr/src/bin). src-contrib release=cvs Utility e librerie al di fuori del progetto FreeBSD, sostanzialmente utilizzati senza modifiche (/usr/src/contrib). src-crypto release=cvs Utility e librerie per la crittografia al di fuori del progetto FreeBSD, sostanzialmente utilizzati senza modifiche (/usr/src/crypto). src-eBones release=cvs Kerberos e DES (/usr/src/eBones). Non usati nell'attuale release di FreeBSD. src-etc release=cvs File di configurazione del sistema (/usr/src/etc). src-games release=cvs Giochi (/usr/src/games). src-gnu release=cvs Utility protette dalla licenza pubblica di GNU (/usr/src/gnu). src-include release=cvs File header (/usr/src/include). src-kerberos5 release=cvs Pacchetto di sicurezza Kerberos5 (/usr/src/kerberos5). src-kerberosIV release=cvs Pacchetto di sicurezza KerberosIV (/usr/src/kerberosIV). src-lib release=cvs Librerie (/usr/src/lib). src-libexec release=cvs Programmi di sistema normalmente eseguiti da altri programmi (/usr/src/libexec). src-release release=cvs File richiesti per produrre una release di FreeBSD (/usr/src/release). src-sbin release=cvs Utility di sistema per la modalità mono-utente (/usr/src/sbin). src-secure release=cvs Librerie e comandi per la crittografia (/usr/src/secure). src-share release=cvs File che possono essere condivisi tra sistemi multipli (/usr/src/share). src-sys release=cvs Il kernel (/usr/src/sys). src-sys-crypto release=cvs Codice di crittografia del kernel (/usr/src/sys/crypto). src-tools release=cvs Vari strumenti per il mantenimento di FreeBSD (/usr/src/tools). src-usrbin release=cvs Utility per l'utente (/usr/src/usr.bin). src-usrsbin release=cvs Utility di sistema (/usr/src/usr.sbin). www release=cvs I sorgenti per il sito web di FreeBSD. distrib release=self I file di configurazione del server CVSup. Usati dai siti mirror CVSup. gnats release=current Il database GNATS per tener traccia dei bug. mail-archive release=current Archivio delle mailing list di FreeBSD. www release=current I file pre-processati del sito web di FreeBSD (non i file sorgenti). Usati dai siti mirror WWW. Per Maggiori Informazioni Per le FAQ ed altre informazioni di CVSup vedere la pagina home di CVSup. La maggior parte delle discussioni su CVSup inerenti a FreeBSD si svolgono sulla &a.hackers;. In questa mailling list inoltre sono anche annunciate nuove versioni del software, come pure sulla &a.announce;. Questioni e resoconti di bug dovrebbero essere indirizzati all'autore del programma cvsup-bugs@polstra.com. Siti CVSup I server CVSup per FreeBSD si trovano ai seguenti siti: &chap.mirrors.cvsup.inc; Tag CVS Quando ricevi o aggiorni dei sorgenti usando cvs o CVSup, devi specificare un tag di revisione. Un tag di revisione si riferisce sia ad una particolare linea di sviluppo di &os;, sia ad un specifico periodo di tempo. I primi tipi sono chiamati tag di ramo, mentre i secondi tag di release. Tag di Ramo Tutti, con l'eccezione di HEAD (che è sempre un valido tag), sono relativi all'albero src/. Gli alberi ports/, doc/, e www/ non sono ramificati. HEAD Nome simbolico per la linea di sviluppo corrente, FreeBSD-CURRENT. È anche il tag di default se nessun tag di revisione è specificato. In CVSup, questo tag è rappresentato dal simbolo .. In CVS, questo è il settaggio di default se nessun tag di revisione è stato specificato. In genere non è una buona idea aggiornare i sorgenti a CURRENT su una macchina STABLE, a meno che sai cosa stai facendo. + + RELENG_6 + + + La linea di sviluppo per FreeBSD-6.X, anche conosciuta come + FreeBSD 6-STABLE. + + + RELENG_5 - La linea di sviluppo per FreeBSD-5.X, che diventerà - FreeBSD-STABLE dopo che verrà rilasciato FreeBSD-5.3. + La linea di sviluppo per FreeBSD-5.X, anche conosciuta come + FreeBSD-STABLE. + + + + + RELENG_5_4 + + + Il ramo di release per FreeBSD-5.4, usato solo per + aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix + cruciali. + + + + + RELENG_5_3 + + + Il ramo di release per FreeBSD-5.3, usato solo per + aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix + cruciali. RELENG_5_2 Il ramo di release per FreeBSD-5.2 e FreeBSD-5.2.1, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_5_1 Il ramo di release per FreeBSD-5.1, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_5_0 Il ramo di release per FreeBSD-5.0, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_4 La linea di sviluppo per FreeBSD-4.X, anche conosciuta come - FreeBSD-STABLE. + FreeBSD 4-STABLE. + + + + + RELENG_4_11 + + + Il ramo di release per FreeBSD-4.11, usato solo per + aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix + cruciali. RELENG_4_10 Il ramo di release per FreeBSD-4.10, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_4_9 Il ramo di release per FreeBSD-4.9, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_4_8 Il ramo di release per FreeBSD-4.8, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_4_7 Il ramo di release per FreeBSD-4.7, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_4_6 Il ramo di release per FreeBSD-4.6 e FreeBSD-4.6.2, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_4_5 Il ramo di release per FreeBSD-4.5, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_4_4 Il ramo di release per FreeBSD-4.4, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_4_3 Il ramo di release per FreeBSD-4.3, usato solo per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix cruciali. RELENG_3 La line di sviluppo per FreeBSD-3.X, anche conosciuta come 3.X-STABLE. RELENG_2_2 La linea di sviluppo per FreeBSD-2.2.X, anche conosciuta come 2.2-STABLE. Questo ramo è per la maggior parte obsoleto. Tag di Release Questi tag si riferiscono a un preciso istante di tempo quando una versione di &os; è stata rilasciata. Il processo di release engineering è documentato in dettaglio dai documenti Release Engineering Information e Release - Process. L'albero src + Process. L'albero src usa nomi di tag che iniziano con RELENG_. Gli - alberi ports e doc usano tag il cui nome inizia con + alberi ports e doc usano tag il cui nome inizia con RELEASE. Infine, l'albero www non viene taggato con alcun nome + class="directory">www non viene taggato con alcun nome particolare per le release. + + RELENG_5_4_0_RELEASE + + + FreeBSD 5.4 + + + + + RELENG_4_11_0_RELEASE + + + FreeBSD 4.11 + + + + + RELENG_5_3_0_RELEASE + + + FreeBSD 5.3 + + + RELENG_4_10_0_RELEASE FreeBSD 4.10 RELENG_5_2_1_RELEASE FreeBSD 5.2.1 RELENG_5_2_0_RELEASE FreeBSD 5.2 RELENG_4_9_0_RELEASE FreeBSD 4.9 RELENG_5_1_0_RELEASE FreeBSD 5.1 RELENG_4_8_0_RELEASE FreeBSD 4.8 RELENG_5_0_0_RELEASE FreeBSD 5.0 RELENG_4_7_0_RELEASE FreeBSD 4.7 RELENG_4_6_2_RELEASE FreeBSD 4.6.2 RELENG_4_6_1_RELEASE FreeBSD 4.6.1 RELENG_4_6_0_RELEASE FreeBSD 4.6 RELENG_4_5_0_RELEASE FreeBSD 4.5 RELENG_4_4_0_RELEASE FreeBSD 4.4 RELENG_4_3_0_RELEASE FreeBSD 4.3 RELENG_4_2_0_RELEASE FreeBSD 4.2 RELENG_4_1_1_RELEASE FreeBSD 4.1.1 RELENG_4_1_0_RELEASE FreeBSD 4.1 RELENG_4_0_0_RELEASE FreeBSD 4.0 RELENG_3_5_0_RELEASE FreeBSD-3.5 RELENG_3_4_0_RELEASE FreeBSD-3.4 RELENG_3_3_0_RELEASE FreeBSD-3.3 RELENG_3_2_0_RELEASE FreeBSD-3.2 RELENG_3_1_0_RELEASE FreeBSD-3.1 RELENG_3_0_0_RELEASE FreeBSD-3.0 RELENG_2_2_8_RELEASE FreeBSD-2.2.8 RELENG_2_2_7_RELEASE FreeBSD-2.2.7 RELENG_2_2_6_RELEASE FreeBSD-2.2.6 RELENG_2_2_5_RELEASE FreeBSD-2.2.5 RELENG_2_2_2_RELEASE FreeBSD-2.2.2 RELENG_2_2_1_RELEASE FreeBSD-2.2.1 RELENG_2_2_0_RELEASE FreeBSD-2.2.0 Siti AFS I server AFS per FreeBSD sono in esecuzione nei seguenti siti: Svezia Il percorso dei file è: /afs/stacken.kth.se/ftp/pub/FreeBSD/ stacken.kth.se # Stacken Computer Club, KTH, Svezia 130.237.234.43 #hot.stacken.kth.se 130.237.237.230 #fishburger.stacken.kth.se 130.237.234.3 #milko.stacken.kth.se Il maintainer ftp@stacken.kth.se Siti rsync I seguenti siti rendono disponibile FreeBSD tramite il protocollo rsync. L'utility rsync lavora nello stesso modo del comando &man.rcp.1;, ma ha più opzioni e usa il protocollo rsync per aggiornamenti remoti il quale trasferisce solo le differenze tra i due set di file, e di conseguenza accelera fortemente la sincronizzazione su rete. Questo è molto utile se hai un sito mirror del server FTP di FreeBSD, o del deposito CVS. La suite rsync è disponibile per molti sistemi operativi e, su FreeBSD, puoi usare il port net/rsync o il rispettivo package. Repubblica Ceca rsync://ftp.cz.FreeBSD.org/ Collezioni disponibili: ftp: Un mirror parziale del server FTP di FreeBSD. FreeBSD: Un mirror completo del server FTP di FreeBSD. Germania rsync://grappa.unix-ag.uni-kl.de/ Collezioni disponibili: freebsd-cvs: Il completo deposito CVS di FreeBSD. Questa macchina fa da mirror anche per il deposito CVS dei progetti NetBSD e OpenBSD, tra gli altri. Olanda rsync://ftp.nl.FreeBSD.org/ Collezioni disponibili: - vol/3/freebsd-core: Un completo mirror del server FTP di + vol/4/freebsd-core: Un completo mirror del server FTP di FreeBSD. Regno Unito rsync://rsync.mirror.ac.uk/ Collezioni disponibili: ftp.FreeBSD.org: Un completo mirror del server FTP di FreeBSD. Stati Uniti d'America rsync://ftp-master.FreeBSD.org/ Questo server può essere usato solo dai siti mirror primari di FreeBSD. Collezioni disponibili: FreeBSD: L'archivio master del server FTP di FreeBSD. acl: La lista master delle ACL di FreeBSD. rsync://ftp13.FreeBSD.org/ Collezioni disponibili: FreeBSD: Un completo mirror del server FTP di FreeBSD.
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/multimedia/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/multimedia/chapter.sgml index 809acfb139..8e9652ad2d 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/multimedia/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/multimedia/chapter.sgml @@ -1,1746 +1,1947 @@ Ross Lippert Scritto da Multimedia Sinossi FreeBSD supporta una grande varietà di schede audio, permettendoti di apprezzare un output di alta fedeltà dal tuo computer. Questo include l'abilità di registrare e riprodurre suoni nei formati MPEG Audio Layer 3 (MP3), WAV, ed Ogg Vorbis così come in molti altri formati. La FreeBSD Ports Collection contiene inoltre applicazioni che ti permettono di modificare l'audio registrato, aggiungere effetti sonori, e controllare i dispositivi MIDI collegati. Con un po' di buona volontà nello sperimentare, FreeBSD può supportare la riproduzione di file video e DVD. Il numero di applicazioni per codificare, convertire, e riprodurre i vari formati video è più limitato del numero delle applicazioni audio. Per esempio nel momento in cui sto scrivendo, non esiste nella FreeBSD Ports Collection una buona applicazione per ricodificare, che potrebbe essere usata per la conversione tra diversi formati, come c'è con audio/sox. Tuttavia, il panorama software in quest'area sta rapidamente cambiando. Questo capitolo descriverà i passi necessari per configurare la - tua scheda audio. La configurazione e l'installazione di - &xfree86; () si sono - già prese cura dei problemi hardware della tua scheda video, - sebbene ci possano essere delle ottimizzazioni da applicare per una - migliore riproduzione. + tua scheda audio. La configurazione e l'installazione di X11 + () si sono già prese cura dei problemi + hardware della tua scheda video, sebbene ci possano essere delle + ottimizzazioni da applicare per una migliore riproduzione. Dopo aver letto questo capitolo, saprai: Come configurare il sistema in modo che la scheda audio venga riconosciuta. Metodi per verificare che la tua scheda funzioni, usando applicazioni di esempio. Come risolvere i problemi di configurazione audio. Come riprodurre e codificare file MP3. - Come sono supportate le applicazioni video da - &xfree86;. + Come sono supportate le applicazioni video dal server X. Alcuni port per riprodurre/codificare filmati che danno buoni risultati. Come riprodurre i DVD e i file .mpg e .avi. Come estrarre le informazioni da CD e DVD su file. Come configurare una scheda TV. + + + Come configurare uno scanner di immagini. + Prima di leggere questo capitolo, dovresti: Sapere come configurare e installare un nuovo kernel (). - Per le sezioni sul video, si assume che &xfree86; - 4.X (x11/XFree86-4) sia - stato installato. &xfree86; 3.X può - funzionare, ma non è stato testato con quello che è - descritto in questo capitolo. Se scopri che qualcosa descritto qui non - funziona con &xfree86; 3.X faccelo - sapere. - Provare a montare CD audio con il comando &man.mount.8; produrrà un errore, come minimo, o un kernel panic, alla peggio. Questi formati hanno codifiche particolari che differiscono dal comune file system ISO. Moses Moore Contributo di + + + + Marc + + Forvieille + + Arricchito per &os; 5.X da + + Configurazione della Scheda Audio - Riconoscimento del Proprio Dispositivo + Configurare il Sistema PCI ISA schede audio Prima di iniziare, dovresti conoscere il modello della scheda che possiedi, il chip che utilizza, e se è una scheda PCI o ISA. - FreeBSD supporta una grande varietà di schede sia PCI che ISA. - Se non vedi la tua scheda nella lista seguente, controlla la pagina man - di &man.pcm.4;. Questa non è una lista completa; tuttavia, - comprende le schede più comuni. - - - - Crystal 4237, 4236, 4232, 4231 - - - - Yamaha OPL-SAx - - - - OPTi931 - - - - Ensoniq AudioPCI 1370/1371 - - - - ESS Solo-1/1E - - - - NeoMagic 256AV/ZX - - - - &soundblaster; Pro, 16, 32, AWE64, AWE128, Live - - - - Creative ViBRA16 - - - - Advance Asound 100, 110, e Logic ALS120 - - - - ES 1868, 1869, 1879, 1888 - - - - Gravis UltraSound - - - - Aureal Vortex 1 o 2 - - + FreeBSD supporta diverse schede PCI e ISA. Verifica la lista dei + dispositivi audio supportati nell' Hardware Notes per vedere se + la tua scheda è supportata. Inoltre tale documento ti + indicherà quale driver supporta la tua scheda. kernel configurazione Per usare il tuo dispositivo audio, dovrai caricare i driver corretti. Il caricamento del driver del dispositivo può essere fatto in due modi. Il metodo più semplice consiste semplicemente nel caricare un modulo nel kernel per la tua scheda audio con &man.kldload.8; che può essere fatto sia da linea di comando: - &prompt.root; kldload snd_emu10k1.ko + &prompt.root; kldload snd_emu10k1 sia aggiungendo la riga appropriata al file /boot/defaults/loader.conf come questa: snd_emu10k1_load="YES" Questi esempi sono per la scheda audio Creative &soundblaster; Live!. Altri moduli sonori disponibili sono elencati in /boot/loader.conf. Se hai dei dubbi su quale - driver usare, potresti provare a caricare - snd_driver, un metadriver che carica i driver - più comuni in una sola volta, velocizzando la ricerca per il - driver corretto. - - Alternativamente, - puoi compilare staticamente il supporto per la tua scheda audio nel - kernel. Le sezioni seguenti forniscono le informazioni di cui hai - bisogno per aggiungere il supporto al tuo hardware con questo metodo. - Per informazioni aggiuntive su come ricompilare il kernel, guarda il - . - - - Schede Audio Creative, Advance, e ESS - - Se hai una delle suddette schede, dovrai aggiungere: - - device pcm - - al file di configurazione del kernel. Se hai una scheda ISA - PnP, dovrai aggiungere inoltre: + driver usare, potresti provare a caricare il modulo + snd_driver: - device sbc + &prompt.root; kldload snd_driver - Per una scheda ISA non PnP, aggiungi: + Questo è un metadriver che carica i driver dei dispositivi + audio più comuni in un solo colpo. Ciò permette di + trovare velocemente il driver corretto. È anche possibile + caricare tutti i driver audio attraverso il file + /boot/loader.conf. - device pcm -device sbc0 at isa? port 0x220 irq 5 drq 1 flags 0x15 + Se desideri scoprire il driver selezionato per la tua scheda audio + dopo aver caricato il metadriver snd_driver, + puoi verificare il file /dev/sndstat con il + comando cat /dev/sndstat. - al file di configurazione del kernel. Le impostazioni appena - viste sono quelle di default. Potresti aver bisogno di cambiare IRQ - o altre impostazioni per identificare la tua scheda. Guarda la pagina - man di &man.sbc.4; per ulteriori informazioni. + + Con &os; 4.X, per caricare tutti i driver audio, devi + caricare il modulo snd invece di + snd_driver. + - - La Sound Blaster Live non è supportata sotto - FreeBSD 4.0 senza l'uso di una patch, di cui questa sezione non - si occuperà. È consigliato l'aggiornamento all'ultima - -STABLE prima di provare ad usare questa scheda. - - + Un altro metodo è quello di compilare staticamente il + supporto per la tua scheda audio nel kernel. La sezione seguente + fornisce le informazioni di cui hai bisogno per aggiungere il supporto + al tuo hardware in questo metodo. Per informazioni aggiuntive su + come ricompilare il kernel, guarda il . - Schede Gravis UltraSound - - Per una scheda ISA PnP, dovrai aggiungere: - - device pcm -device gusc + Configurare un Kernel Custom con il Supporto Audio - al file di configurazione del kernel. Se hai una scheda ISA - non PnP, dovrai aggiungere: - - device pcm -device gus0 at isa? port 0x220 irq 5 drq 1 flags 0x13 - - al file di configurazione del kernel. Potresti aver bisogno di - cambiare IRQ o altre impostazioni per identificare la tua scheda. - Guarda la pagina man di &man.gusc.4; per ulteriori - informazioni. - - - - Schede Crystal Sound + La prima cosa da fare è aggiungere al kernel il driver + audio generico &man.sound.4;, e per fare ciò devi aggiungere + la seguente riga al tuo file di configurazione del kernel: - Per le schede Crystal, dovrai aggiungere: + device sound - device pcm -device csa + Con &os; 4.X la riga da aggiungere è questa: - al file di configurazione del kernel. - + device pcm - - Supporto Generico + Ora dobbiamo aggiungere il supporto per la nostra scheda audio. + Di conseguenza abbiamo la necessità di conoscere quale driver + supporta la nostra scheda. Controlla la lista dei dispositivi + audio supportati nell'Hardware Notes, per + determinare il driver corretto per la tua scheda sonora. Per + esempio, la scheda &soundblaster; Live! della Creative è + supportata dal driver &man.snd.emu10k1.4;. Per aggiungere il + supporto per questa scheda, usiamo la seguente riga: + + device "snd_emu10k1" + + Per conoscere la corretta sintassi da usare assicurati di + leggere la pagina man del driver. Inoltre, nel file + /usr/src/sys/conf/NOTES + (/usr/src/sys/i386/conf/LINT per + &os; 4.X) puoi trovare informazioni riguardanti la sintassi dei + driver audio da usare nel file di configurazione del kernel. + + Schede ISA non-PnP possono obbligarti a fornire al kernel + informazioni su alcuni settaggi della scheda audio (IRQ, porta di I/O, + etc). Questo può essere realizzato attraverso il file + /boot/device.hints. All'avvio del sistema, + il &man.loader.8; leggerà questo file e passerà + i settaggi al kernel. Per esempio, una vecchia scheda audio + &soundblaster; 16 ISA non-PnP della Creative userà il driver + &man.snd.sbc.4;, con la seguente riga nel file di configurazione del + kernel: - Per schede ISA o PCI PnP, dovrai aggiungere: + device snd_sbc - device pcm + e in aggiunta nel /boot/device.hints: - al file di configurazione del kernel. Se hai una scheda audio - ISA non PnP che non ha un driver bridge, dovrai aggiungere: + hint.sbc.0.at="isa" +hint.sbc.0.port="0x220" +hint.sbc.0.irq="5" +hint.sbc.0.drq="1" +hint.sbc.0.flags="0x15" - device pcm0 at isa? irq 10 drq 1 flags 0x0 + In questo caso, la scheda usa la porta di I/O + 0x220 e l'IRQ 5. - al file di configurazione del kernel. Potresti aver bisogno di - cambiare IRQ o altre impostazioni per identificare la tua - scheda. - + La sintassi usata nel file /boot/device.hints + è spiegata nella pagina man del driver audio. Con + &os; 4.X, questi settaggi sono inseriti direttamente nel + file di configurazione del kernel. Nel caso della nostra scheda + ISA presa in esame, dovremo usare questa riga: - - Sonoro Integrato + device sbc0 at isa? port 0x220 irq 5 drq 1 flags 0x15 - Qualche sistema con dispositivi audio integrati nella scheda madre - può richiedere l'opzione seguente nella configurazione del - kernel: - - options PNPBIOS + Il settaggi qui sopra sono quelli di default. In alcuni casi, + potresti avere la necesità di modificare l'IRQ o altri + parametri per far funzionare la tua scheda audio. Guarda la pagina + man di &man.snd.sbc.4; per maggiori dettagli su questo driver. - Se stai usando &os; 5.0 o successivi l'opzione - PNPBIOS non è necessaria. L'opzione - è stata rimossa e la funzionalità è ora sempre - abilitata. + Con &os; 4.X, alcuni sistemi con dispositivi audio + incorporati nella scheda madre potrebbero richiedere le seguenti + opzioni nel file di configurazione del kernel: + + options PNPBIOS - - Creazione e Test dei Dispositivi + + Collaudo della Scheda Audio - dispositivi + Dopo aver riavviato con il nuovo kernel, o dopo aver caricato il + modulo richiesto, la scheda audio dovrebbe apparire nel tuo buffer + dei messaggi (&man.dmesg.8;) in modo simile a quanto segue: - Dopo aver riavviato, loggati e cerca il dispositivo nel file - /var/run/dmesg.boot, come mostrato qui - sotto: + pcm0: <Intel ICH3 (82801CA)> port 0xdc80-0xdcbf,0xd800-0xd8ff irq 5 at device 31.5 on pci0 +pcm0: [GIANT-LOCKED] +pcm0: <Cirrus Logic CS4205 AC97 Codec> - &prompt.root; grep pcm /var/run/dmesg.boot -pcm0: <SB16 DSP 4.11> on sbc0 - - L'output del tuo sistema può essere differente. Se non - appare nessun dispositivo pcm, qualcosa - è andato storto in precedenza. Se questo accade, riguarda il - file di configurazione del kernel e assicurati di aver scelto il - dispositivo corretto. I problemi più comuni sono elencati nella - . - - - Se stai usando FreeBSD 5.0 o seguenti, puoi tranquillamente - saltare il resto di questa sezione. Queste versioni usano - &man.devfs.5; per creare automaticamente i dispositivi. - - - Se il precedente comando ha restituito - pcm0, dovrai eseguire il seguente come - root: - - &prompt.root; cd /dev -&prompt.root; sh MAKEDEV snd0 - - Se il comando ha restituito pcm1, segui gli - stessi passi mostrati qui sopra, sostituendo - snd0 con snd1. - - - I suddetti comandi non creeranno un - dispositivo /dev/snd! - + Lo stato della scheda audio può essere verificato leggendo + il file /dev/sndstat: - MAKEDEV creerà un gruppo di dispositivi, - comprendente: + &prompt.root; cat /dev/sndstat +FreeBSD Audio Driver (newpcm) +Installed devices: +pcm0: <Intel ICH3 (82801CA)> at io 0xd800, 0xdc80 irq 5 bufsz 16384 +kld snd_ich (1p/2r/0v channels duplex default) - - - - - Dispositivo - - Descrizione - - - - - - /dev/audio - - Dispositivo audio compatibile &sparc; - - - - /dev/dsp - - Dispositivo per la voce digitalizzata - - - - /dev/dspW - - Come /dev/dsp, ma con 16 bit per - canale - - - - /dev/midi - - Dispositivo per l'accesso midi in modalità - diretta - - - - /dev/mixer - - Dispositivo per il controllo del mixer - - - - /dev/music - - Interfaccia di secondo livello al sequenziatore - - - - /dev/sequencer - - Sequenziatore - - - - /dev/pss - - Interfaccia di dispositivo programmabile - - - - + L'output del tuo sistema potrebbe essere diverso. Se nessun + dispositivo pcm viene visualizzato, rivedi + ciò che è stato fatto di recente. Ricontrolla ancora + una volta il tuo file di configurazione del kernel e assicurati di + aver scelto il driver corretto. Alcuni problemi comuni sono elencati + nella . Se tutto va bene, ora dovresti avere una scheda audio funzionante. Se il tuo drive CD-ROM o DVD-ROM è collegato correttamente alla scheda audio, puoi inserire un CD nel drive e riprodurlo con &man.cdcontrol.1;: - &prompt.user; cdcontrol -f /dev/acd0c play 1 + &prompt.user; cdcontrol -f /dev/acd0 play 1 Varie applicazioni, come audio/workman offrono una migliore + role="package">audio/workman possono offrire una migliore interfaccia. Potresti voler installare una applicazione come audio/mpg123 per ascoltare i file - audio MP3. + audio MP3. Ecco un modo veloce per controllare se la scheda trasmette + dati al nodo /dev/dsp: + + &prompt.user; cat filename > /dev/dsp + + dove filename può essere + qualsiasi file. Questo comando dovrebbe produrre del rumore, confermando + che la scheda sonora sta lavorando. + + + Gli utenti di &os; 4.X hanno bisogno di creare un nodo + del dispositivo per la scheda audio prima di poterlo usare. Se la + scheda mostrata nel buffer dei messaggi è + pcm0, devi eseguire il seguente comando + da root: + + &prompt.root; cd /dev +&prompt.root; sh MAKEDEV snd0 + + Se il rilevamento della scheda ha ritornato + pcm1, segui le stesse fasi come indicato + qui sopra, rimpiazzando snd0 con + snd1. + + MAKEDEV creerà un gruppo di nodi + dei dispositivi che saranno usati dalle varie applicazioni + audio. + + + I livelli del mixer della scheda possono essere modificati + attraverso il comando &man.mixer.8;. Maggiori dettagli possono essere + trovati nella pagina man &man.mixer.8;. Problemi Comuni dispositivi - I/O port + porta di I/O IRQ DSP - + Errore Soluzione unsupported subdevice XX Non è stato creato correttamente qualche dispositivo. Ripeti i precedenti passi. sb_dspwr(XX) timed out Non è stata impostata correttamente la porta di I/O. bad irq XX È stato configurato erroneamente l'IRQ. Assicurati che l'IRQ impostato e quello della scheda siano gli stessi. xxx: gus pcm not attached, out of memory Non c'è abbastanza memoria disponibile per usare il dispositivo. xxx: can't open /dev/dsp! Controlla con fstat | grep dsp se un'altra applicazione sta usando il dispositivo. Esound e il supporto audio di KDE sono famosi per creare problemi. - + Munish Chopra Contributo di Utilizzo di Sorgenti Audio Multiple È spesso desiderabile avere più sorgenti di audio che siano in grado di suonare contemporaneamente, per esempio quando esound o artsd non supportano la condivisione del dispositivo audio con una certa applicazione. FreeBSD ti permette di fare questo attraverso i Virtual Sound Channels, che possono essere impostati con &man.sysctl.8;. I canali virtuali permettono di multiplexare i canali di riproduzione della tua scheda audio mixando l'audio nel kernel. Per impostare il numero dei canali virtuali, ci sono due variabili sysctl che, se sei l'utente root, possono essere impostate così: &prompt.root; sysctl hw.snd.pcm0.vchans=4 &prompt.root; sysctl hw.snd.maxautovchans=4 - L'esempio qui sopra alloca quattro canali viruali, che è un + L'esempio qui sopra alloca quattro canali virtuali, che è un numero adatto all'uso di ogni giorno. hw.snd.pcm0.vchans è il numero dei canali virtuali che ha pcm0, ed è configurabile una volta che il dispositivo è collegato. hw.snd.maxautovchans è il numero dei canali virtuali che vengono dati a un nuovo dispositivo audio quando viene collegato tramite &man.kldload.8;. Visto che il modulo pcm può essere caricato indipendentemente dai driver dell'hardware, hw.snd.maxautovchans può contenere tanti canali virtuali quanti ne verranno allocati successivamente ad ogni dispositivo collegato. + + Non puoi cambiare il numero di canali virtuali per un + dispositivo mentre questo è in uso. Chiudi tutti + i programmi che stanno usando quel dispositivo, come player + di musica o demoni del suono. + + Se non stai usando &man.devfs.5;, dovrai indirizzare la tua applicazione su - /dev/dsp0.x, dove + /dev/dsp0.x, dove x va da 0 a 3 se hw.snd.pcm.0.vchans è impostato a 4 come nel precedente esempio. Su un sistema che usa &man.devfs.5;, questo verrà fatto automaticamente in modo trasparente per l'utente. Josef El-Rayes Contributo di Settare i Valori di Default per i Canali del Mixer I valori di default per i diversi canali del mixer sono rigidamente codificati nel codice sorgente del driver &man.pcm.4;. Ci sono svariate applicazioni e demoni che permettono in automatico di settare il mixer a valori prestabili, ma questa non è una soluzione pulita, noi vogliamo avere dei valori di default a livello del driver. Questo è realizzabile definendo i valori desiderati nel file /boot/device.hints. Ad esempio: hint.pcm.0.vol="100" Questo imposterà il canale volume a un valore di default di 100, non appena il modulo &man.pcm.4; sarà caricato. - Supportato solo da &os; 5.3 e superiori. + Solamente supportato da &os; 5.3-RELEASE e superiori. Chern Lee Contributo di Audio MP3 Il formato MP3 (Audio MPEG Livello 3) raggiunge una qualità audio vicina a quella dei CD, non lasciandoti motivi per non utilizzarlo sulla tua workstation FreeBSD. Lettori MP3 - Da tempo, il più famoso lettore MP3 per - &xfree86; MP3 è + Da tempo, il più famoso lettore MP3 per X11 è XMMS (X Multimedia System). Le skin per Winamp possono essere usate con XMMS visto che la GUI è praticamente identica a quella di Winamp della Nullsoft. XMMS ha inoltre supporto nativo ai plug-in. XMMS può essere installato dal port o dal package multimedia/xmms. L'interfaccia di XMMS è intuitiva, comprende una lista di brani da eseguire, un equalizzatore grafico, ed altro. Coloro che sono familiari con Winamp troveranno XMMS semplice da usare. Il port audio/mpg123 è un lettore MP3 alternativo, da riga di comando. mpg123 può essere eseguito specificando il dispositivo audio e il nome del file MP3 sulla riga di comando, come mostrato qui sotto: &prompt.root; mpg123 -a /dev/dsp1.0 Foobar-GreatestHits.mp3 High Performance MPEG 1.0/2.0/2.5 Audio Player for Layer 1, 2 and 3. Version 0.59r (1999/Jun/15). Written and copyrights by Michael Hipp. Uses code from various people. See 'README' for more! THIS SOFTWARE COMES WITH ABSOLUTELY NO WARRANTY! USE AT YOUR OWN RISK! Playing MPEG stream from Foobar-GreatestHits.mp3 ... -MPEG 1.0 layer III, 128 kbit/s, 44100 Hz joint-stereo - +MPEG 1.0 layer III, 128 kbit/s, 44100 Hz joint-stereo /dev/dsp1.0 deve essere sostituito con il dispositivo dsp presente sul tuo sistema. Estrazione delle Tracce Audio dei CD Prima di codificare un CD o una traccia di CD in MP3, i dati audio sul CD devono essere estratti sul disco fisso. Questo avviene copiando direttamente i dati CDDA (CD Digital Audio) in file WAV. Il tool cdda2wav, che fa parte della suite sysutils/cdrtools, viene usato per estrarre le informazioni audio dai CD e i dati associati. Mentre il CD audio è nel lettore, può essere eseguito il seguente comando (come root) per estrarre un intero CD in singoli (per traccia) file WAV: &prompt.root; cdda2wav -D 0,1,0 -B cdda2wav supporta anche i lettori CDROM ATAPI (IDE). Per estrarre da un lettore IDE, specifica il nome del dispositivo al posto nel numero dell'unità SCSI. Ad esempio, per estrarre la traccia 7 dal lettore IDE: &prompt.root; cdda2wav -D /dev/acd0a -t 7 Il indica il dispositivo SCSI 0,1,0, che corrisponde all'output di cdrecord -scanbus. Per estrarre tracce singole, usa l'opzione come mostrato: &prompt.root; cdda2wav -D 0,1,0 -t 7 Questo esempio estrae la settima traccia del CD audio. Per estrarre una serie di tracce, per esempio dalla traccia uno alla sette, specifica un intervallo: &prompt.root; cdda2wav -D 0,1,0 -t 1+7 L'utility &man.dd.1; può anche essere usata per estrarre le tracce audio dai drive ATAPI, leggi per maggiori informazioni su questa possibilità. Codifica in MP3 Al giorno d'oggi, il programma di codifica in mp3 da scegliere è lame. Lame può essere trovato in audio/lame nell'albero dei port. Usando i file WAV estratti, il seguente comando convertirà audio01.wav in audio01.mp3: &prompt.root; lame -h -b 128 \ --tt "Titolo" \ --ta "Artista" \ --tl "Album" \ --ty "2002" \ --tc "Estratto e codificato da Blah" \ --tg "Genere" \ audio01.wav audio01.mp3 128 kbits sembra essere il bitrate standard in uso per gli MP3. Molti preferiscono la qualità maggiore dei 160, o 192. Più alto è il bitrate, più spazio consumerà l'MP3 risultante--ma la qualità sarà maggiore. L'opzione attiva il modo qualità migliore ma un po' più lento". Le opzioni che iniziano con indicano i tag ID3, che solitamente contengono le informazioni sulla canzone, da inserire all'interno del file MP3. Ulteriori opzioni di codifica possono essere trovate consultando la pagina man di lame. Decodifica da MP3 Per masterizzare un CD audio partendo dagli MP3, questi ultimi devono essere convertiti in un formato WAV non compresso. Sia XMMS che mpg123 supportano l'output di un MP3 in un formato non compresso. Scrittura su Disco con XMMS: Avvia XMMS. Clicca con il tasto destro sulla finestra per far comparire il menu di XMMS. Seleziona Preference sotto Options. Cambia l'Output Plugin in Disk Writer Plugin. Premi Configure. Inserisci (o scegli browse) la directory in cui salvare i file decompressi. Carica il file MP3 in XMMS come al solito, con il volume al 100% e le impostazioni dell'equalizzatore disattivate. Premi PlayXMMS apparirà come se stesse riproducendo l'MP3, ma non si sentirà nessuna musica. Sta riproducendo la musica su un file. Assicurati di reimpostare l'Output Plugin di default come prima per ascoltare nuovamente gli MP3. Scrittura su stdout con mpg123: Esegui mpg123 -s audio01.mp3 > audio01.pcm XMMS scrive un file nel formato WAV, mentre mpg123 converte l'MP3 direttamente in dati audio PCM. Entrambi questi formati possono essere usati con cdrecord per creare CD audio. Devi utilizzare PCM con &man.burncd.8;. Se usi file WAV, noterai un breve ticchettio all'inizio di ogni traccia, questo suono è l'intestazione del file WAV. Puoi semplicemente rimuovere l'intestazione del file WAV con l'utility SoX (può essere installata dal port o dal package audio/sox): &prompt.user; sox -t wav -r 44100 -s -w -c 2 track.wav track.raw Leggi per ulteriori informazioni su come usare un masterizzatore con FreeBSD. Ross Lippert Contributo di Riproduzione Video La riproduzione video è un'area applicativa molto recente e in rapido sviluppo. Sii paziente. Non tutto funzionerà così facilmente come è stato per l'audio. Prima di iniziare, dovresti conoscere il modello della scheda video che possiedi e il chip che usa. Sebbene - &xfree86; supporti una vasta varietà di - schede video, poche offrono buone prestazioni in riproduzione. - Per ottenere una lista di estensioni supportate dall'X server con la tua - scheda usa il comando &man.xdpyinfo.1; mentre X11 sta girando. + &xorg; e &xfree86; + supportino una vasta varietà di schede video, poche offrono buone + prestazioni in riproduzione. Per ottenere una lista di estensioni + supportate dall'X server con la tua scheda usa il comando + &man.xdpyinfo.1; mentre X11 sta girando. È una buona idea avere un piccolo file MPEG che possa essere trattato come un file di test per la valutazione di vari riproduttori e opzioni. Visto che alcuni riproduttori di DVD cercheranno di default i DVD in /dev/dvd, o hanno questo nome di dispositivo codificato permanentemente al loro interno, potresti trovare utile creare dei link simbolici al dispositivo corretto: &prompt.root; ln -sf /dev/acd0 /dev/dvd &prompt.root; ln -sf /dev/acd0 /dev/rdvd Nota che, data la natura del &man.devfs.5;, i collegamenti creati a mano come questi non rimarranno se riavvii il sistema. Per creare i collegamenti simbolici automaticamente quando avvii il sistema, aggiungi le seguenti righe in /etc/devfs.conf: link acd0 dvd link acd0 rdvd Su FreeBSD 5.X, che usa &man.devfs.5; c'è un insieme di link raccomandati leggermente diverso: &prompt.root; ln -sf /dev/acd0c /dev/dvd &prompt.root; ln -sf /dev/acd0c /dev/rdvd In aggiunta, la decrittazione dei DVD, che richiede l'invocazione di speciali funzioni dei DVD-ROM, richiede il permesso in scrittura sui dispositivi DVD. opzioni del kernel - options CPU_ENABLE_SSE + CPU_ENABLE_SSE opzioni del kernel - options USER_LDT + USER_LDT Alcuni dei port discussi si basano sulle seguenti opzioni del kernel per compilarsi correttamente. Prima di provare a compilarli, aggiungi queste opzioni al file di configurazione del kernel, compila un nuovo kernel, e riavvia: option CPU_ENABLE_SSE option USER_LDT option USER_LDT non esiste su &os; 5.X. Per migliorare l'interfaccia della memoria condivisa di X11, è consigliabile incrementare i valori di alcune variabili &man.sysctl.8;: kern.ipc.shmmax=67108864 kern.ipc.shmall=32768 Determinazione delle Capacità Video XVideo SDL DGA Ci sono molti modi possibili per visualizzare immagini e filmati con X11. Quello che funzionerà meglio in pratica dipende in gran parte dal tuo hardware. Ogni metodo descritto qui sotto avrà una qualità variabile su hardware differente. In secondo luogo, il rendering video in X11 è un argomento che sta ricevendo un sacco di attenzione ultimamente, e con ogni nuova versione di + &xorg;, o di &xfree86; ci possono essere notevoli miglioramenti. Una lista di interfacce video comuni: X11: normale output di X11 che usa la memoria condivisa. XVideo: un'estensione all'interfaccia X11 che supporta grafica e filmati in ogni oggetto X11 disegnabile. SDL: Simple Directmedia Layer. DGA: Direct Graphics Access. SVGAlib: interfaccia di basso livello per la grafica da console. XVideo - &xfree86; 4.X ha un'estensione chiamata + &xorg; e &xfree86; + 4.X hanno un'estensione chiamata XVideo (aka Xvideo, aka Xv, aka xv) che permette di visualizzare grafica e filmati direttamente negli oggetti disegnabili attraverso una speciale accelerazione. Questa estensione fornisce una riproduzione di ottima qualità - anche su macchine poco potenti (per esempio sul mio portatile - PIII 400 Mhz). - Sfortunatamente, la lista di schede che supportano questa - caratteristica out of the box è - attualmente: - - - - 3DFX Voodoo 3 - - - - &intel; i810 e i815 - - - - alcuni chip S3 (come il Savage/IX e il Savage/MX) - - - - Se la tua scheda non è fra queste, non disperarti ancora. - &xfree86; 4.X aggiunge il supporto a nuove - schede con ogni release - - Una nota famiglia di schede video con ottime prestazioni in - &xfree86;, nVidia, deve ancora - rilasciare le proprie specifiche sul supporto XVideo al team - &xfree86;. Potrà passare un po' - di tempo prima che &xfree86; - supporterà completamente XVideo per queste schede. - . Per controllare se l'estensione sta girando, usa + anche su macchine poco potenti. + + Per controllare se l'estensione sta girando, usa xvinfo: &prompt.user; xvinfo XVideo è supportato dalla tua scheda se il risultato è simile a: X-Video Extension version 2.2 screen #0 Adaptor #0: "Savage Streams Engine" number of ports: 1 port base: 43 operations supported: PutImage supported visuals: depth 16, visualID 0x22 depth 16, visualID 0x23 number of attributes: 5 "XV_COLORKEY" (range 0 to 16777215) client settable attribute client gettable attribute (current value is 2110) "XV_BRIGHTNESS" (range -128 to 127) client settable attribute client gettable attribute (current value is 0) "XV_CONTRAST" (range 0 to 255) client settable attribute client gettable attribute (current value is 128) "XV_SATURATION" (range 0 to 255) client settable attribute client gettable attribute (current value is 128) "XV_HUE" (range -180 to 180) client settable attribute client gettable attribute (current value is 0) maximum XvImage size: 1024 x 1024 Number of image formats: 7 id: 0x32595559 (YUY2) guid: 59555932-0000-0010-8000-00aa00389b71 bits per pixel: 16 number of planes: 1 type: YUV (packed) id: 0x32315659 (YV12) guid: 59563132-0000-0010-8000-00aa00389b71 bits per pixel: 12 number of planes: 3 type: YUV (planar) id: 0x30323449 (I420) guid: 49343230-0000-0010-8000-00aa00389b71 bits per pixel: 12 number of planes: 3 type: YUV (planar) id: 0x36315652 (RV16) guid: 52563135-0000-0000-0000-000000000000 bits per pixel: 16 number of planes: 1 type: RGB (packed) depth: 0 red, green, blue masks: 0x1f, 0x3e0, 0x7c00 id: 0x35315652 (RV15) guid: 52563136-0000-0000-0000-000000000000 bits per pixel: 16 number of planes: 1 type: RGB (packed) depth: 0 red, green, blue masks: 0x1f, 0x7e0, 0xf800 id: 0x31313259 (Y211) guid: 59323131-0000-0010-8000-00aa00389b71 bits per pixel: 6 number of planes: 3 type: YUV (packed) id: 0x0 guid: 00000000-0000-0000-0000-000000000000 bits per pixel: 0 number of planes: 0 type: RGB (packed) depth: 1 red, green, blue masks: 0x0, 0x0, 0x0 Inoltre tieni presente che i formati elencati (YUV2, YUV12, ecc) non sono presenti in tutte le implementazioni di XVideo e la loro assenza può ostacolare alcuni programmi. Se il risultato è: X-Video Extension version 2.2 screen #0 no adaptors present Allora XVideo probabilmente non è supportato per la tua scheda. Se XVideo non è supportato per la tua scheda, questo vuol dire solamente che sarà più difficile soddisfare le richieste computazionali per il rendering video. A seconda della tua scheda video e del tuo processore, comunque, potresti essere ancora in grado di avere un'esperienza soddisfacente. Dovrai probabilmente dare un occhio ai modi per migliorare le prestazioni nella lettura avanzata . Simple Directmedia Layer Il Simple Directmedia Layer, SDL, vuole essere un'interfaccia di portabilità tra µsoft; Windows, BeOS, e &unix;, che possa permettere di sviluppare applicazioni multi-piattaforma che facciano buon uso di suoni e grafica. L'interfaccia SDL fornisce una astrazione di basso livello all'hardware che può a volte essere più efficiente dell'interfaccia X11. L'SDL può essere trovata in devel/sdl12. Direct Graphics Access - Direct Graphics Access è un'estensione - &xfree86; che permette a un programma di - evitare il server X ed alterare direttamente il buffer video. - Siccome si basa su una mappatura di memoria a basso livello per - effettuare questa condivisione, i programmi che la usano devono - essere avviati da root. + Direct Graphics Access è un'estensione di X11 + che permette a un programma di evitare il server X ed alterare + direttamente il buffer video. Siccome si basa su una mappatura + di memoria a basso livello per effettuare questa condivisione, + i programmi che la usano devono essere avviati da + root. L'estensione DGA può essere testata con &man.dga.1;. Quando dga è in esecuzione, cambia i colori del display ogni volta che viene premuto un tasto. Per uscire, premi q. Port e Package che Riguardano il Video port video package video In questa sezione si discuterà del software disponibile nella FreeBSD Port Collection che possono essere usati per la riproduzione video. La sezione software sulla riproduzione video è in continuo sviluppo, per cui le caratteristiche delle varie applicazioni sono destinate a differire dalla descrizione che segue. In primo luogo, è importante sapere che molte delle applicazioni video che girano su FreeBSD sono stati sviluppate come applicazioni Linux. Molte di queste applicazioni sono ancora in fase beta. Alcuni dei problemi che puoi incontrare con i package video su FreeBSD comprendono: Un'applicazione non riesce a riprodurre un file generato da un'altra applicazione. Un'applicazione non riesce a riprodurre un file che lei stessa ha prodotto. Lo stesso applicativo posto su due computer diversi, ricompilato su ognuno dei due computer, riproduce lo stesso file in modo diverso. Da un filtro apparentemente banale quale il ridimensionamento di un'immagine si ottenga un pessimo risultato derivato da una routine di ridimensionamento bacata. Un'applicazione che genera frequentemente file core. La documentazione non viene installata con il port e può essere trovata sul web o nella directory work del port. + class="directory">work del port. Molte di queste applicazioni possono anche esibire Linuxismi. Ovvero, ci possono essere problemi risultanti dal modo in cui le librerie standard sono state implementate nelle distribuzioni Linux, o alcune modifiche al kernel di Linux che sono state apportate dagli autori delle applicazioni. Questi problemi possono non essere stati notati e aggirati dal mantainer del port, e possono portare comunque a problemi come questi: L'uso di /proc/cpuinfo per riconoscere le caratteristiche del processore. Un uso errato dei thread che può portare un programma a bloccare la propria esecuzione piuttosto che terminare correttamente. Software non ancora presente nella collezione dei port di FreeBSD che è comunemente usato unitamente all'applicazione. A questo punto, gli sviluppatori di queste applicazioni sono stati collaborativi con i maintainer dei port al fine di minimizzare la ricerca di soluzioni necessarie al processo di porting. MPlayer MPlayer è stata sviluppata di recente ed è un player in rapida evoluzione. Gli obbiettivi degli sviluppatori di MPlayer sono la velocità e la flessibilità su Linux e le altre famiglie di &unix;. Il progetto è partito non appena il fondatore del gruppo si stancò delle prestazioni degli altri riproduttori. C'è chi dice che l'interfaccia grafica sia stata sacrificata per un design essenziale. Tuttavia, una volta che si sono imparate perfettamente le opzioni da riga di comando e le scorciatoie, funziona decisamente bene. Compilazione di MPlayer MPlayer compilazione MPlayer è reperibile sotto multimedia/mplayer. MPlayer effettua una serie di controlli sull'hardware durante il processo di compilazione, che ha come risultato un binario che non potrà essere considerato portabile da una piattaforma ad un'altra. Questo è il motivo per cui risulta importante compilarlo usando il port piuttosto che il pacchetto contenente il binario. Inoltre, ulteriori opzioni possono essere specificate nella riga di - comando di make, come descritto all'inizio della + comando di make, come descritto nel + Makefile e all'inizio della compilazione. &prompt.root; cd /usr/ports/multimedia/mplayer &prompt.root; make -You can enable additional compilation optimizations -by defining WITH_OPTIMIZED_CFLAGS -You can enable GTK GUI by defining WITH_GUI. -You can enable DVD support by defining WITH_DVD. -You can enable SVGALIB support by defining WITH_SVGALIB. -You can enable VORBIS sound support by defining WITH_VORBIS. -You can enable XAnim DLL support by defining WITH_XANIM. - - Se hai installato x11-toolkits/gtk12, a questo punto si - potrà abilitare la compilazione della GUI. Altrimenti, non - vale la pena la fatica. Se si ha intenzione di vedere DVD - (possibilmente codificati in CSS) con - MPlayer si sarà - costretti ad abilitare l'opzione per il supporto DVD qui - - La riproduzione non autorizzata di DVD è un grave - atto criminale in alcuni paesi. Controlla le leggi locali - prima di abilitare questa opzione. - . Alcune opzioni utili sono: - - &prompt.root; make WITH_DVD=yes WITH_SVGALIB=yes +N - O - T - E +Take a careful look into the Makefile in order +to learn how to tune mplayer towards you personal preferences! +for example, +make WITH_GTK1 +builds MPlayer with GTK1-GUI support. +if you want to use the GUI, you can either install +/usr/ports/multimedia/mplayer-skins +or download official skin collections from +http://www.mplayerhq.hu/homepage/dload.html + + Le opzioni di default del port dovrebbero essere sufficienti + per la maggior parte degli utenti. Tuttavia, se hai bisogno del + codec XviD, devi specificare l'opzione WITH_XVID + nella riga di comando. Inoltre puoi definire il dispositivo + DVD di default con l'opzione WITH_DVD_DEVICE, + altrimenti sarà utilizzato di default + /dev/acd0. Al momento, il port MPlayer - creerà la sua documentazione in HTML e l'eseguibile - mplayer. - Sarà anche possibile compilare un codificatore, - mencoder, uno strumento utile per ricodificare i - video. Una modifica al Makefile lo rende - disponibile. È possibile che venga abilitato di default - nelle versioni successive del port. + creerà la sua documentazione in HTML e due eseguibili + mplayer, e mencoder, + che è uno strumento per la ri-codifica video. La documentazione HTML di MPlayer è molto istruttiva. Qualora il lettore trovasse le informazioni sull'hardware e le interfacce video in questo capitolo scarne, la documentazione di MPlayer risulta essere un ottimo supplemento. Se si stanno cercando informazioni riguardo il supporto video sotto &unix;, sarebbe utile trovare il tempo di leggere in modo preciso la documentazione di MPlayer. Utilizzo di MPlayer MPlayer utilizzo Ogni utente che voglia usare MPlayer deve creare la directory .mplayer sotto la propria home. Per creare questa directory necessaria, puoi digitare il seguente comando: &prompt.user; cd /usr/ports/multimedia/mplayer &prompt.user; make install-user Le opzioni del comando mplayer sono elencate nella pagina del manuale. Per qualunque altro dettaglio consulta la documentazione HTML. In questa sezione, descriveremo solamente alcuni degli usi più comuni. Per riprodurre un file, ad esempio testfile.avi, usando una delle varie interfacce video usa l'opzione : &prompt.user; mplayer -vo xv testfile.avi &prompt.user; mplayer -vo sdl testfile.avi &prompt.user; mplayer -vo x11 testfile.avi &prompt.root; mplayer -vo dga testfile.avi &prompt.root; mplayer -vo 'sdl:dga' testfile.avi È utile provare tutte queste opzioni, considerando che le prestazioni dipendono da svariati fattori e variano in modo considerevole a seconda dell'hardware. Per riprodurre un DVD, sostituisci - testfile.avi con l'opzione dove N corrisponde al numero del titolo da riprodurre e DISPOSITIVO al dispositivo che identifica il DVD-ROM. Per esempio, per riprodurre il terzo titolo da /dev/dvd: - &prompt.root; mplayer -vo dga -dvd 3 /dev/dvd + &prompt.root; mplayer -vo xv dvd://3 -dvd-device /dev/dvd + + + Il dispositivo DVD di default può essere definito + durante la compilazione del port + MPlayer tramite l'opzione + WITH_DVD_DEVICE. Di default, questo + dispositivo è /dev/acd0. Maggiori + dettagli posso essere trovati nel Makefile + del port. + Per interrompere, mettere in pausa, andare avanti e così via, leggi l'elenco delle associazioni dei tasti, che vengono elencati eseguendo mplayer -h o consulta la pagina man. Ulteriori opzioni utili per la riproduzione sono: che abilita la modalità schermo intero e che aiuta le prestazioni. Perchè la riga di comando di mplayer non diventi eccessivamente lunga, l'utente può creare il file .mplayer/config ed impostare lì i valori predefiniti: vo=xv fs=yes zoom=yes In ultimo, è possibile usare mplayer per estrarre una traccia DVD in un file .vob. Per estrarre la seconda traccia dal DVD, digita questo: - &prompt.root; mplayer -dumpstream -dumpfile out.vob -dvd 2 /dev/dvd + &prompt.root; mplayer -dumpstream -dumpfile out.vob dvd://2 -dvd-device /dev/dvd Il file ottenuto, out.vob, sarà in formato MPEG e potrà manipolato da un'altro programma descritto in questa sezione. mencoder mencoder - Se hai scelto di installare mencoder quando - hai compilato MPlayer, sei avvisato che - è ancora un componente sperimentale. Prima di usare - mencoder è una buona + Prima di usare mencoder è una buona idea familiarizzare con le opzioni contenute nella documentazione HTML. Esiste anche una pagina man, ma non è utile senza la documentazione HTML. Esiste un numero considerevole di modi per migliorare la qualità, un bitrate più basso, cambiare codifica ed alcuni di questi trucchi può fare la differenza tra prestazioni più o meno accettabili. Di seguito un paio di esempi per cominciare. Prima di tutto, una semplice copia: &prompt.user; mencoder input.avi -oac copy -ovc copy -o output.avi Combinazioni errate di opzioni da riga di comando possono portare a file di output irriproducibili perfino con mplayer. Di conseguenza, se si vuole semplicemente estrarre una traccia, usare l'opzione eseguendo in mplayer. Per convertire il file input.avi in formato MPEG4 con l'audio codificato in MPEG3 (è necessario audio/lame): &prompt.user; mencoder input.avi -oac mp3lame -lameopts br=192 \ -ovc lavc -lavcopts vcodec=mpeg4:vhq -o output.avi Questo comando ha creato un file riproducibile con mplayer e xine. Il parametro input.avi può - essere sostituito con ed - eseguire il comando come root per + essere sostituito con + ed eseguire il comando come root per ricodificare il capitolo DVD direttamente. Poichè si sarà certamente poco soddisfatti del risultato la prima volta, è consigliato eseguire il dump del capitolo e lavorare direttamente sul file. Il Riproduttore Video xine Il riproduttore video xine è un progetto dagli ampi obiettivi e non solo l'essere una soluzione unica per la riproduzione, ma anche una libreria di base riutilizzabile ed un eseguibile modulare che possa essere esteso con i plugin. È disponibile sia come pacchetto che come port, sotto multimedia/xine. xine è ancora un pò rozzo, ma è chiaramente un buon inizio. In pratica, xine necessita sia di una CPU veloce che di una scheda video veloce o il supporto per l'estensione XVideo. L'interfaccia grafica è utilizzabile, ma ancora mal disegnata. Allo stato attuale, non ci sono moduli distribuiti con xine che possano riprodurre DVD codificati in CSS. Esistono distribuzioni di terze parti che hanno moduli di questo genere già compilati, ma nessuno di questi esiste nella FreeBSD Ports Collection. Comparato con MPlayer, xine offre maggiori caratteristiche all'utente ma, allo stesso tempo, non rende disponibile all'utente un controllo più accurato. Il riproduttore video xine funziona molto meglio sulle interfacce XVideo. Di default, xine si avvierà con un'interfaccia grafica. Si possono quindi usare i menu per aprire per aprire un file specifico: &prompt.user; xine Alternativamente, può essere invocato per aprire direttamente un file senza l'interfaccia grafica, con il comando: &prompt.user; xine -g -p mymovie.avi Le Utility transcode Il software transcode non è un riproduttore, piuttosto un insieme di strumenti per ricodificare file .avi e .mpg. Con transcode, si ha la possibilità di unire file video, riparare file corrotti ed utilizzare strumenti da riga di comando con interfaccie che utilizzano i flussi stdin/stdout. Così come MPlayer, anche transcode è un software in fase sperimentale che deve essere compilato usando il port multimedia/transcode. Sono disponibili parecchie opzioni da passare a make. - Io consiglio: + Si consiglia: &prompt.root; make WITH_LIBMPEG2=yes Se hai intenzione di installare multimedia/avifile, allora aggiungi l'opzione WITH_AVIFILE alla riga di comando di make, così come di seguito: &prompt.root; make WITH_AVIFILE=yes WITH_LIBMPEG2=yes Ecco due esempi di come usare transcode per la conversione video che produce un output ridimensionato. Il primo, codifica il risultato come un file openDIVX AVI, mentre il secondo codifica nel formato MPEG, più portabile. &prompt.user; transcode -i input.vob -x vob -V -Z 320x240 \ -y opendivx -N 0x55 -o output.avi &prompt.user; transcode -i input.vob -x vob -V -Z 320x240 \ -y mpeg -N 0x55 -o output.tmp &prompt.user; tcmplex -o output.mpg -i output.tmp.m1v -p output.tmp.mpa -m 1 Esiste una pagina man per transcode, ma c'è poca documentazione sulle utility tc* (come per esempio tcmplex) che vengono installate. Tuttavia, l'opzione a riga di comando può sempre essere usata per avere delle brevi istruzioni d'uso del comando. In confronto, transcode gira molto più lentamente rispetto a mencoder, ma risulta essere un'ottima alternativa per produrre file in formati più vari. Si sa che gli MPEG creati con transcode funzionano con &windows.media; Player ed Apple &quicktime;, ad esempio. Ulteriori Letture I vari package di applicazioni video per FreeBSD si stanno evolvendo rapidamente. È abbastanza possibile che in un futuro vicino molti dei problemi discussi qui saranno risolti. Nel frattempo, chiunque voglia ottenere il massimo dalle capacità A/V di FreeBSD, dovrà unire alla meglio la conoscenza che deriva dalle svariate FAQ e guide con l'uso di queste poche applicazioni. Questa sezione esiste per fornire al lettore indicazioni a queste informazioni aggiuntive. La Documentazione di MPlayer è molto istruttiva sul piano tecnico. Questa documentazione, probabilmente, dovrà essere consultata da chiunque voglia ottenere un alto grado di conoscenza del video sotto &unix;. La mailing list di MPlayer risulta abbastanza ostile a chiunque non si sia preoccupato di leggere la documentazione, se si ha intenzione di segnalar loro un bug, RTFM. L'HOWTO di xine contiene un capitolo su come aumentare le prestazioni che è comune a tutti i riproduttori. In ultimo, ci sono alcuni applicativi promettenti che il lettore può provare: Avifile che è anche un port multimedia/avifile. Ogle che è anche un port multimedia/ogle. Xtheater multimedia/dvdauthor, un package open source per la creazione di DVD. Josef El-Rayes Contributo originale di Marc Fonvieille Ampliato e adattato da Configurazione delle Schede TV schede TV Introduzione Le schede TV permettono di visualizzare la TV via onde radio o via cavo sul tuo computer. La maggior parte di queste accettano in input video composito tramite connettori RCA o S-video e alcune di queste schede hanno un sintonizzatore radio FM. &os; fornisce supporto per le schede TV su bus PCI che usano un chip di acquisizione video Brooktree Bt848/849/878/879 o Conexant CN-878/Fusion 878a tramite il driver &man.bktr.4;. Devi anche assicurarti che la scheda abbia un sintonizzatore supportato, consulta la pagina man di &man.bktr.4; per una lista dei sintonizzatori supportati. Aggiunta del Driver Per usare la scheda, devi caricare il driver &man.bktr.4;, e questo può essere fatto aggiungendo la seguente riga al file /boot/loader.conf in questo modo: bktr_load="YES" Alternativamente, puoi compilare staticamente il supporto per la scheda TV nel tuo kernel, in questo caso aggiungi le seguenti righe alla configurazione del tuo kernel: device bktr device iicbus device iicbb device smbus Questi driver aggiuntivi sono necessari poiché le componenti della scheda sono interconnesse tramite un bus I2C. Quindi compila ed installa un nuovo kernel. Una volta che hai aggiunto il supporto al tuo sistema, devi riavviare la macchina. Durante il processo di avvio, la tua scheda TV dovrebbe apparire, come in questo esempio: bktr0: <BrookTree 848A> mem 0xd7000000-0xd7000fff irq 10 at device 10.0 on pci0 iicbb0: <I2C bit-banging driver> on bti2c0 iicbus0: <Philips I2C bus> on iicbb0 master-only iicbus1: <Philips I2C bus> on iicbb0 master-only smbus0: <System Management Bus> on bti2c0 bktr0: Pinnacle/Miro TV, Philips SECAM tuner. Ovviamente questi messaggi possono differire a seconda dell'hardware. Tuttavia dovresti controllare se il sintonizzatore viene rilevato correttamente; è sempre possibile modificare alcuni dei parametri rilevati tramite le MIB di &man.sysctl.8; e le opzioni nel file di configurazione del kernel. Ad esempio, se vuoi imporre che il sintonizzatore sia un Philips SECAM, dovresti aggiungere la riga seguente al file di configurazione del kernel: options OVERRIDE_TUNER=6 o puoi usare direttamente &man.sysctl.8;: &prompt.root; sysctl hw.bt848.tuner=6 Guarda la pagina man di &man.bktr.4; e il file /usr/src/sys/conf/NOTES per maggiori dettagli sulle opzioni disponibili. (Se sei sotto &os; 4.X, sostituisci /usr/src/sys/conf/NOTES con /usr/src/sys/i386/conf/LINT.) Applicazioni Utili Per usare la tua scheda TV devi installare una delle seguenti applicazioni: multimedia/fxtv fornisce capacità di TV-in-una-finestra e acquisizione di immagini/audio/video. multimedia/xawtv è anch'esso un'applicazione TV, con le stesse caratteristiche di fxtv. misc/alevt decodifica e visualizza Videotext/Teletext. audio/xmradio, un'applicazione per usare il sintonizzatore radio FM che hanno alcune schede TV. audio/wmtune, un'applicazione desktop maneggevole per i sintonizzatori radio. Altre applicazioni sono disponibili nella &os; Ports Collection. Risoluzione dei Problemi Se incontri qualche problema con la tua scheda TV, dovresti verificare dapprima se il chip di acquisizione video e il sintonizzatore sono realmente supportati dal driver &man.bktr.4; e se hai usato le corrette opzioni di configurazione. Per maggiore supporto e varie domande sulla tua scheda video potresti voler leggere ed usare gli archivi della mailing list &a.multimedia.name;. + + + + + + Marc + + Fonvieille + + Scritto da + + + + + Scanner di immagini + + scanner di immagini + + + Introduzione + + &os;, come altri sistemi operativi moderni, permette di usare + scanner di immagini. Un accesso standardizzato agli scanner + è fornito dalle API di SANE + (Scanner Access Now Easy) disponibili nella collezione dei port di &os;. + SANE usa anche alcuni driver dei dispositivi + di &os; per accedere all'hardware dello scanner. + + &os; supporta sia scanner SCSI che USB. Verifica che + il tuo scanner sia supportato da SANE + prima di effettuare ogni configurazione. + SANE ha una lista di dispositivi + supportati, che può fornire informazioni riguardo il + supporto per uno scanner ed il suo stato. La pagina man + &man.uscanner.4; fornisce una lista di scanner USB supportati. + + + + Configurazione del Kernel + + Come già menzionato, sono supportati sia scanner USB che + SCSI. A seconda dell'interfaccia del tuo scanner, sono richiesti + diversi driver dei dispositivi. + + + Interfaccia USB + + Il kernel GENERIC di default include i + driver dei dispositivi necessari per il funzionamento degli scanner + USB. In caso tu voglia usare un kernel custom, accertati che le linee + seguenti siano presenti nel tuo file di configurazione del + kernel: + + device usb +device uhci +device ohci +device uscanner + + A seconda del tipo di chipset USB sulla tua scheda madre, + hai bisogno solo di una fra le opzioni device uhci + e device ohci, comunque avere entrambe le linee nel + proprio file di configurazione del kernel non crea problemi. + + Se non intendi ricompilare un kernel custom ed il tuo + kernel non è il GENERIC, puoi + direttamente caricare il modulo del driver del dispositivo di + &man.uscanner.4; con il comando &man.kldload.8;: + + &prompt.root; kldload uscanner + + Per caricare il modulo ad ogni avvio di sistema, aggiungi la + seguente linea al file /boot/loader.conf: + + uscanner_load="YES" + + Dopo aver riavviato con il kernel corretto, o dopo aver caricato + il modulo necessario, attacca il tuo scanner USB. Lo scanner dovrebbe + apparire nel buffer dei messaggi di sistema (&man.dmesg.8;) in modo + simile a quanto segue: + + uscanner0: EPSON EPSON Scanner, rev 1.10/3.02, addr 2 + + Questo mostra che il nostro scanner usa il nodo del dispositivo + /dev/uscanner0. + + + Su &os; 4.X, il demone USB (&man.usbd.8;) deve + essere in esecuzione per poter vedere i dispositivi USB. Per + abilitarlo, aggiungi usbd_enable="YES" al tuo + file /etc/rc.conf e riavvia la macchina. + + + + + Interfaccia SCSI + + Se il tuo scanner possiede un'interfaccia SCSI, è + importante sapere quale controller SCSI usi. A seconda del chipset + SCSI usato, dovrai modificare il tuo file di configurazione + del kernel. Il kernel GENERIC supporta + i più comuni controller SCSI. Accertati di leggere il file di + NOTES (LINT sotto + &os; 4.X) e aggiungi la linea corretta al tuo file di + configurazione del kernel. Oltre al driver dell'interfaccia SCSI, + devi avere le seguenti linee nel tuo file di configurazione + del kernel: + + device scbus +device pass + + Una volta che il kernel è stato correttamente compilato, + dovresti vedere i dispositivi nel buffer dei messaggi di sistema, + al momento del boot: + + pass2 at aic0 bus 0 target 2 lun 0 +pass2: <AGFA SNAPSCAN 600 1.10> Fixed Scanner SCSI-2 device +pass2: 3.300MB/s transfers + + Se il tuo scanner non era acceso al momento dell'avvio, è + ancora possibile forzare manualmente il riconoscimento attraverso uno + scan del bus SCSI con il comando &man.camcontrol.8;: + + &prompt.root; camcontrol rescan all +Re-scan of bus 0 was successful +Re-scan of bus 1 was successful +Re-scan of bus 2 was successful +Re-scan of bus 3 was successful + + A questo punto lo scanner apparirà nella lista + dei device SCSI: + + &prompt.root; camcontrol devlist +<IBM DDRS-34560 S97B> at scbus0 target 5 lun 0 (pass0,da0) +<IBM DDRS-34560 S97B> at scbus0 target 6 lun 0 (pass1,da1) +<AGFA SNAPSCAN 600 1.10> at scbus1 target 2 lun 0 (pass3) +<PHILIPS CDD3610 CD-R/RW 1.00> at scbus2 target 0 lun 0 (pass2,cd0) + + Ulteriori dettagli sui dispositivi SCSI sono + disponibili nelle pagine man &man.scsi.4; e &man.camcontrol.8;. + + + + + Configurazione di SANE + + Il sistema SANE è + diviso in due parti: il backend (graphics/sane-backends) ed il frontend + (graphics/sane-frontends). + La parte backend fornisce accesso allo scanner. La lista dei + dispositivi + supportati da SANE specifica quale + backend supporta il tuo scanner di immagini. È necessario + determinare il corretto backend per il tuo scanner se intendi usare il + tuo dispositivo. La parte frontend fornisce l'interfaccia grafica + allo scanning (xscanimage). + + La prima cosa da fare è installare il port o il pacchetto + graphics/sane-backends. + Quindi, usa il comando sane-find-scanner + per verificare il riconoscimento dello scanner da parte + del sistema SANE: + + &prompt.root; sane-find-scanner -q +found SCSI scanner "AGFA SNAPSCAN 600 1.10" at /dev/pass3 + + L'output mostrerà il tipo di interfaccia dello + scanner ed il nodo del dispositivo usato per connettere lo scanner + al sistema. La marca ed il nome del modello potrebbero + non comparire, non è importante. + + + Alcuni scanner USB richiedono il caricamento di un firmware, + ciò è spiegato nella pagina man del backend. È + utile anche leggere le pagine man di &man.sane-find-scanner.1; e di + &man.sane.7;. + + + Adesso dobbiamo verificare se lo scanner sarà identificato + da un frontend di scanning. Di default, il backend di + SANE fornisce un programma da linea di + comando chiamato &man.scanimage.1;. Questo comando ti permette di + elencare i dispositivi ed effettuare un'acquisizione di immagini da + linea di comando. L'opzione è usata per + ottenere una lista di scanner: + + &prompt.root; scanimage -L +device `snapscan:/dev/pass3' is a AGFA SNAPSCAN 600 flatbed scanner + + Nessun output o un messaggio che dice che nessuno scanner + è stato identificato indica che &man.scanimage.1; non è + in grado di identificare lo scanner. Se ciò succede, dovrai + editare il file di configurazione del backend ed indicare il driver + del dispositivo usato dallo scanner. La directory /usr/local/etc/sane.d/ contiene tutti i + file di configurazione del backend. Questo problema di identificazione + avviene con alcuni scanner USB. + + Ad esempio, usando , + sane-find-scanner su uno scanner USB otteniamo + la seguente informazione: + + &prompt.root; sane-find-scanner -q +found USB scanner (UNKNOWN vendor and product) at device +/dev/uscanner0 + + Lo scanner è stato riconosciuto correttamente, usa + l'interfaccia USB ed è attaccato al nodo del dispositivo + /dev/uscanner0. Ora possiamo testare + se lo scanner è correttamente identificato: + + &prompt.root; scanimage -L + +Nessun scanner è stato identificato. Se ti aspettavi qualcosa di diverso, +verifica che lo scanner sia collegato, accendilo e avvia il tool di +riconoscimento degli scanner di sane (se adatto). Per cortesia leggi la +documentazione fornita con questo software (README, FAQ, pagine man). + + Dato che lo scanner non è stato identificato, dovremo editare + il file /usr/local/etc/sane.d/epson.conf. + Il modello di scanner usato è l'&epson.perfection; 1650, + così sappiamo che userà il backend + epson. Accertati di leggere i commenti di aiuto nei + file di configurazione del backend. Le modifiche alle linee sono + abbastanza semplici: commenta tutte le linee che hanno un'interfaccia + non adatta al tuo scanner (nel nostro caso, commenteremo tutte le linee + che iniziano con la parola scsi dato che il nostro + scanner usa l'interfaccia USB), quindi aggiungi alla fine del + file una linea che specifica l'interfaccia ed il nodo di dispositivo + usato. In questo caso, aggiungiamo la seguente linea: + + usb /dev/uscanner0 + + Sei invitato a leggere i commenti presenti nel file di + configurazione del backend così come le pagine man del backend + per più dettagli e per la corretta sintassi da usare. Ora + possiamo verificare se lo scanner è identificato: + + &prompt.root; scanimage -L +device `epson:/dev/uscanner0' is a Epson GT-8200 flatbed scanner + + Il nostro scanner USB è stato riconosciuto. + Non è importante se la marca ed il modello non coincidono. + Il punto principale a cui prestare attenzione è il campo + `epson:/dev/uscanner0', che ci dà il + corretto nome del backend ed il corretto nodo del dispositvo. + + Una volta che il comando scanimage -L + è in grado di vedere lo scanner, la configurazione + è completa. Il dispositivo ora è in grado di + scannerizzare. + + Mentre &man.scanimage.1; ci permette di effettuare + l'acquisizione di un'immagine dalla linea di comando, è + preferibile usare un'interfaccia grafica per effettuare + scansioni di immagini. SANE + offre una semplice ma efficace interfaccia grafica: + xscanimage (graphics/sane-frontends). + + Xsane (graphics/xsane) è un altro comune + frontend grafico di scanning. Questo frontend offre caratteristiche + avanzate come varie tecniche di scanning (fotocopia, fax, etc.), + correzione del colore, scans multipli, etc. Entrambe queste + applicazioni sono fruibili come plugin di + GIMP. + + + + Permettere Accesso allo Scanner ad Altri Utenti + + Tutte le operazioni precedenti sono state compiute + con privilegi di root. Tuttavia potresti aver + bisogno che altri utenti abbiano accesso allo scanner. L'utente + necessiterà permessi di lettura e scrittura sul nodo di + dispositivo usato dallo scanner. Per esempio, il nostro scanner USB + usa il nodo di dispositivo /dev/uscanner0 che + appartiene al gruppo operator. Aggiungendo + l'utente joe al gruppo + operator gli permetterà di usare lo + scanner: + + &prompt.root; pw groupmod operator -m joe + + Per maggiori informazioni consulta la pagina man di &man.pw.8;. + Inoltre devi settare corretamente i permessi di scrittura (0660 o 0664) + per il nodo del dispositivo /dev/uscanner0; di + default il gruppo operator può solo + leggere questo nodo di dispositivo. Tale operazione può essere + realizzata aggiungendo la seguente riga al file + /etc/devfs.rules: + + [system=5] +add path uscanner0 mode 660 + + Quindi aggiungi la seguente riga al file + /etc/rc.conf e riavvia la macchina: + + devfs_system_ruleset="system" + + Ulteriori informazioni riguardo queste righe possono essere trovate + nella pagina man di &man.devfs.8;. Con &os; 4.X, il gruppo + operator ha, di default, i permessi di lettura + e di scrittura per il nodo di dispositivo + /dev/uscanner0. + + + Chiaramente, per ragioni di sicurezza, dovresti pensarci due + volte prima di aggiungere un utente a qualsiasi gruppo, specialmente + al gruppo operator. + + + diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/network-servers/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/network-servers/chapter.sgml index 05142e60a6..3b9e716406 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/network-servers/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/network-servers/chapter.sgml @@ -1,81 +1,6119 @@ - Server di Rete + + + + Murray + + Stokely + + Riorganizzato da + + + + + Server di rete Sinossi - Traduzione in corso - + Questo capitolo coprirà alcuni dei servizi di rete usati + più di frequente sui sistemi &unix;. Fra gli argomenti + toccati, ci saranno l'installazione, la configurazione, + il test ed la manutenzione di molti tipi diversi di + servizi di rete. Per vostro beneficio + in tutto il capitolo saranno inclusi file di + configurazione di esempio. + + Dopo aver letto questo capitolo, sarai in grado + di: + + + + Gestire il demone inetd. + + + + Installare un filesystem di rete. + + + + Installare un server NIS per condividere + account utenti. + + + + Installare impostazioni automatiche di rete usando DHCP. + + + + Installare un server di risoluzione dei nomi. + + + + Installare il server HTTP + Apache. + + + + Installare un File Transfer Protocol (FTP) Server. + + + + Installare un file server e server di stampa per client + &windows; usando Samba. + + + + Sincronizzare la data e l'ora ed installare un + time server, col protocollo NTP. + + + + Prima di leggere questo capitolo, dovresti: + + + + Comprendere le basi dell'organizzazione degli scripts + /etc/rc. + + + + Avere familiarità con la terminologia di rete di + base. + + + + Sapere come installare software aggiuntivo di terze parti + (). + + + + + + + + + Chern + + Lee + + Grazie al contributo di + + + + + Il + <quote>Super-Server</quote> <application>inetd</application> + + + Uno sguardo d'insieme + + &man.inetd.8; viene definito l'Internet + Super-Server perchè gestisce le connessioni verso + molti servizi. Quando una connessione + viene ricevuta da inetd, questo + determina per quale programma la connessione sia + destinata, esegue quel particolare processo e affida a + lui la socket (il programma è invocato con la socket + del servizio come descrittore di standard input, output + ed error). Eseguire una sola istanza di + inetd riduce il carico + complessivo di sistema, rispetto all'esecuzione individuale + di ogni demone in modalità stand-alone. + + Principalmente, inetd è + usato per lanciare altri demoni, ma molti protocolli + triviali sono gestiti direttamente, come ad esempio + i protocolli chargen, + auth, e + daytime. + + Questa sezione coprirà le basi della configurazione + di inetd attraverso le + opzioni da linea di comando + ed il suo file di configurazione, + /etc/inetd.conf. + + + + Impostazioni + + inetd viene inizializzato + attraverso il sistema /etc/rc.conf. + L'opzione inetd_enable è + impostata a NO di default, ma viene + spesso attivata da sysinstall + con la politica di sicurezza media. Inserendo: + inetd_enable="YES" o + inetd_enable="NO" in + /etc/rc.conf si abilita o meno + la partenza di + inetd al boot. + + Inoltre, diverse opzioni di linea di comando possono + essere passate a inetd attraverso + l'opzione inetd_flags. + + + + Opzioni su linea di comando + + inetd synopsis: + + + + + + -d + + + Attiva il debugging. + + + + + -l + + + Attiva il tracciamento delle connessioni + avvenute con successo. + + + + + -w + + + Attiva il wrapping TCP per i servizi esterni (attivo + di default). + + + + + -W + + + Attiva il wrapping TCP per i servizi interni che sono + incorporati in inetd (attivo + di default). + + + + + -c maximum + + + Specifica il numero massimo di invocazioni simultanee + per ogni servizio; il default è illimitato. + Può essere sovrascritto per ogni servizio dal + parametro . + + + + + -C rate + + + Specifica un numero massimo di volte in cui + un servizio può essere invocato da un singolo + indirizzo IP in un + minuto; il default è illimitato. Può essere + sovrascritto per ogni servizio con il parametro + . + + + + + -R rate + + + Specifica il numero massimo di volte che un servizio + può essere invocato in un minuto; il default è + 256. L'impostazione 0 permette un numero illimitato di + invocazioni. + + + + + -a + + + Specifica un indirizzo IP al quale effettuare il + bind. In alternativa, può essere specificato un + hostname, nel qual caso l'indirizzo IPv4 o IPv6 che + corrisponde a quell'hostname è usata. Di solito + viene specificato un hostname + quando inetd è eseguito + all'interno di una &man.jail.8;, in questo caso + l'hostname corrisponde + all'ambiente &man.jail.8;. + + Quando si specifica l'hostname e si opta per + entrambi i bindings + IPv4 ed IPv6, è richiesta una linea di configurazione + per ogni protocollo appropriato + per ogni servizio in + /etc/inetd.conf. Per esempio, + un servizio basata sul TCP necessita di due entry, una + che usa tcp4 come protocollo e l'altra + che usa tcp6. + + + + + -p + + + Specifica un altro file in cui salvare il + l'ID di processo. + + + + + Queste opzioni possono essere passate ad + inetd usando l'opzione + inetd_flags nel file + /etc/rc.conf. Di default, + inetd_flags è impostata a + -wW, il che attiva il TCP wrapping per + i servizi interni ed esterni di inetd. + Per i novizi, questi parametri di solito non necessitano + di essere modificati o inseriti in + /etc/rc.conf. + + + Un servizio esterno è un demone all'esterno di + inetd, che viene + invocato quando una + connessione è ricevuta per lui. D'altro canto, un servizio + interno è un servizio che + inetd ha l'opzione di + offrire lui stesso. + + + + + <filename>inetd.conf</filename> + + La configurazione di inetd + è controllata attraverso il file + /etc/inetd.conf. + + Quando viene apportata una modifica a + /etc/inetd.conf, + si può forzare inetd + a rileggere il suo file di configurazione + inviando un segnale HangUP al processo + inetd come + mostrato di seguito: + + + Inviare ad <application>inetd</application> + un segnale HangUP + + &prompt.root; kill -HUP `cat +/var/run/inetd.pid` + + + Ogni linea del file di configurazione specifica un + singolo demone. I commenti nel file sono preceduti da un + #. Il formato di + /etc/inetd.conf è il seguente: + + nome del servizio +tipo della socket +protocollo +{wait|nowait}[/max-child[/max-connections-per-ip-per-minute]] +utente[:gruppo][/classe-di-login] +programma-server +argomenti-del-programma-server + + Un esempio di linea per il + demone ftpd + usando l'IPv4: + + ftp stream tcp nowait root +/usr/libexec/ftpd ftpd -l + + + + nome-del-servizio + + + È il nome del servizio per il demone. + Deve corrispondere ad un servizio elencato in + /etc/services. Questo + determina su quale porta + inetd deve restare + in ascolto. Se viene creato un nuovo servizio, + deve essere messo prima + in /etc/services. + + + + + tipo-di-socket + + + Una a scelta fra stream, + dgram, raw, o + seqpacket. + stream + deve essere usata per demoni basati sulla + connessione, tipo TCP, mentre + dgram è usato per demoni che usano + il protocollo di trasporto UDP. + + + + + protocollo + + + Uno dei seguenti: + + + + + + Protocollo + + Spiegazione + + + + + + tcp, tcp4 + + TCP IPv4 + + + + udp, udp4 + + UDP IPv4 + + + + tcp6 + + TCP IPv6 + + + + udp6 + + UDP IPv6 + + + + tcp46 + + Entrambi TCP IPv4 e v6 + + + + udp46 + + Entrambi UDP IPv4 e v6 + + + + + + + + + {wait|nowait}[/max-child[/max-connections-per-ip-per-minute]] + + + indica se il demone + invocato da inetd è + in grado di gestire la sua socket o meno. + Il tipo di socket deve usare + l'opzione , mentre i demoni + con socket stream, + che sono in genere multi-thread, devono usare + . in + genere fornisce socket multiple ad un singolo demone, + mentre lancia un demone figlio + per ogni nuova socket. + + Il massimo numero di demoni figli che + inetd può lanciare si imposta + attraverso l'opzione . + Se è richiesto un limite di dieci istanze per un + particolare demone, un + /10 dovrebbe essere inserito + dopo l'opzione . + + Oltre all'opzione , + un'altra opzione che limita il massimo numero + di connessioni da un singolo ip verso un particolare + demone può essere attivata. + fa + esattamente questo. Un valore di dieci in questo caso + dovrebbe limitare ogni singolo indirizzo IP che + cerca di connettersi ad un particolare servizio + dieci volte al minuto. + Questo è utile per prevenire + consumo delle risorse intenzionale o non intenzionale + e attacchi Denial of Service (DoS) ad una macchina. + + In questo campo, o + sono obbligatorie. + e + sono + opzionali. + + Un demone tipo-stream multi-thread senza + i limiti o + + dovrebbe essere semplicemente: + nowait. + + Lo stesso demone con un limite massimo di + dieci demoni dovrebbe avere: + nowait/10. + + In aggiunta, la stessa impostazione con + un limite di venti connessioni per IP al + minuto ed un limite massimo di + dieci demoni figli avrebbe: + nowait/10/20. + + Queste opzioni sono tutte utilizzate + di default nelle impostazioni del demone + fingerd, + come si vede di seguito: + + finger stream tcp nowait/3/10 nobody +/usr/libexec/fingerd fingerd -s + + + + + user + + + Questo è lo username sotto il quale un + particolare demone dovrebbe girare. Di + frequente, i demoni girano + come utente root. + Per motivi di sicurezza, è normale + trovare alcuni server che girano con l'utente + daemon, o il meno privilegiato + utente nobody. + + + + + server-program + + + Il percorso assoluto del demone che deve essere + eseguito quando è ricevuta una connessione . Se + il demone è un servizio + offerto da inetd internamente, + bisogna usare . + + + + + server-program-arguments + + + Questa opzione funziona in congiunzione con + specificando gli + argomenti, cominciando con argv[0], + passati al demone al momento dell'invocazione. + Se mydaemon -d è la linea di comando, + mydaemon -d sarà il valore + dell'opzione . + Ancora, se un demone è un servizio interno, + usa . + + + + + + + Sicurezza + + A seconda del profilo di sicurezza scelto + all'installazione, molti demoni di + inetd potrebbero essere + attivi di default. Se non c'è necessità + apparente per un particolare demone, + disabilitalo! Usa un # in cima alla + riga del demone + in questione in /etc/inetd.conf, + e invia un segnale hangup + ad inetd. Alcuni demoni, come + fingerd, potrebbero + non essere assolutamente desiderati, + poichè forniscono all'attaccante troppe informazioni. + + Alcuni demoni non sono stati creati coll'obiettivo + della sicurezza ed hanno timeout lunghi, o non esistenti. + Questo permette ad un attaccante di inviare + lentamente connessioni + ad un particolare demone, saturando in questo modo + le risorse disponibile. Può essere una buona idea + impostare le limitazioni + e + su certi + demoni. + + Di default, il TCP wrapping è attivo. + Consulta la pagina del manuale + di &man.hosts.access.5; per impostare + delle restrizioni TCP su certi demoni + invocati da inetd. + + + + Miscellanei + + daytime, + time, + echo, + discard, + chargen, e + auth sono tutti servizi interni + di inetd. + + Il servizio auth + fornisce servizi di rete di identificazione + (ident, + identd) , ed è configurabile + fino ad un certo punto. + + Consulta la paigna di manuale di &man.inetd.8; + per dettagli più approfonditi. + + + + + + + + Tom + + Rhodes + + Riorganizzato e migliorato da + + + + + + Bill + + Swingle + + Scritto da + + + + + Network File System (NFS) + + NFS + + Fra i molti differenti filesystem che + FreeBSD supporta c'è il Network File System, + conosciuto anche come NFS. NFS permette ad un sistema di + condividere directory + e file con altri sistemi in rete. Usando NFS, + utenti e programmi possono + accedere a file su sistemi remoti quasi + come se fossero files locali. + + Alcuni dei più notevoli benefici che + NFS ci fornisce sono: + + + + Workstation locali usano meno spazio su + disco perchè i dati usati in locale possono + essere conservati su una singola + macchina e restano accessibili agli altri sulla rete. + + + + Non c'è bisogno per gli utenti di avere + home directory separate su ogni macchina in rete. + Le home directory possono essere poste sul + server NFS e + rese disponibili attraverso la rete. + + + + Device di storage come floppy disk, drive + CDROM, e drive &iomegazip; possono essere usati + da altre macchine sulla rete. + Questo può ridurre il numero di device di + storage rimuovibili sulla rete. + + + + + Come Funziona <acronym>NFS</acronym> + + NFS consiste di almeno due parti: + un server ed uno o più client. Il client + accede da remoto ai dati conservati sulla macchina + server. Affinchè questo funzioni, alcuni processi + devono essere configurati + e devono essere attivi. + + + Sotto &os; 4.X, la utility + portmap + è usata al posto della utility + rpcbind. + Così, in &os; 4.X + l'utente deve sostituire ogni istanza di + rpcbind con + portmap + nei seguenti esempi. + + + Il server deve avere attivi i seguenti demoni: + + + NFS + + server + + + + file server + + UNIX clients + + + + rpcbind + + + + portmap + + + + mountd + + + + nfsd + + + + + + + + + + + Demone + + Descrizione + + + + + + nfsd + + Il demone NFS che serve + richieste da client NFS. + + + + mountd + + Il demone di mount NFS + che serve le richieste + che &man.nfsd.8; gli passa. + + + + rpcbind + + Questo demone permette ai client + NFS di scoprire quali porte il server + NFS sta usando. + + + + + + Il client può anche eseguire un demone, + noto come nfsiod. + Il demone nfsiod + serve le richieste dal server + NFS. E' opzionale, aiuta a + migliorare le prestazioni ma non è indispensabile + per operazioni corrette. Consultare la pagina + di manuale di &man.nfsiod.8; + per più informazioni. + + + + + Configurare <acronym>NFS</acronym> + + + NFS + + configurazione + + + La configurazione di NFS + è un processo relativamente semplice. + I processi che devono essere attivi + possono essere tutti avviati al boot della macchina + con poche modifiche al tuo file + /etc/rc.conf. + + Sul server NFS assicurati + che le seguenti opzioni sono configurati nel file + /etc/rc.conf: + + rpcbind_enable="YES" +nfs_server_enable="YES" +mountd_flags="-r" + + mountd viene + eseguito automaticamente in caso il server + NFS sia abilitato. + + Sul client, accertati che questa riga sia + attiva nel file + /etc/rc.conf: + + nfs_client_enable="YES" + + Il file /etc/exports + specifica quali filesystem NFS + dovrebbe esportare (talora + chiamate anche share). Ogni linea di + /etc/exports specifica un + filesystem che deve essere esportato e quali + macchine hanno accesso a quel filesystem. + Assieme alle macchine che hanno accesso a quel filesystem, + possono esserci specificate anche opzioni. Ci + sono molte opzioni di questo tipo che possono essere + usate in questo file ma solo poche saranno menzionate + qui. Puoi facilmente + scoprire le altre opzioni leggendo la pagina di manuale + di &man.exports.5;. + + Queste sono alcune linee di esempio del file + /etc/exports: + + + NFS + + esempi di export + + + I seguenti esempi danno un'idea di + come esportare filesystem, anche se le + impostazioni possono essere diverse + a seconda del tuo ambiente e della tua + configurazione di rete. + Ad esempio, per esportare la directory + /cdrom + a tre macchine di esempio che hanno lo + stesso nome di dominio del server (da qui + la mancanza di nome dominio per ognuno) + o hanno delle linee nel vostro file + /etc/hosts. + L'opzione rende il + filesystem esportato read-only. Con + questo flag, il sistema remoto non sarà in grado + di scrivere alcun cambiamento sul filesystem + esportato. + + /cdrom -ro host1 host2 host3 + + La seguente linea esporta la directory + /home a tre host + identificati da indirizzo IP. E' una + impostazione utile in caso tu abbia + una rete privata senza un DNS server + configurato. Opzionalmente il file + /etc/hosts + può essere configurato per hostname interni. + Per favore rileggi + &man.hosts.5; per più informazioni. Il flag + permette alle sottodirectory + di fungere da mount point. In altre parole, non monterà + le sottodirectory ma permetterà  ai client di montare + solo le directory che necessita o di cui ha bisogno. + + /home -alldirs 10.0.0.2 10.0.0.3 +10.0.0.4 + + La linea seguente esporta /a + cosicchè due client da diversi domini possono accedere + al filesystem. L'opzione + permette all'utente root sul + sistema remoto di scrivere dati + sul filesystem esportato come utente root. + Se il flag -maproot=root non + è specificato, anche se l'utente ha accesso come + root sul filesystem remoto, + non sarà  in grado di modificare files sul filesystem + esportato. + + /a -maproot=root host.example.com +box.example.org + + Affinchè un client abbia accesso ad + un filesystem, questo deve avere permessi adeguati. + Assicurati che il client sia elencato nel + file /etc/exports. + + In /etc/exports, ogni + linea rappresenta le informazioni per un + filesystem esportato ad un host. Un + host remoto può essere specificato solo + una volta per filesystem, e può + avere solo una entry di default. Ad esempio, + supponi che /usr sia + un singolo filesystem. Il seguente + /etc/exports sarebbe + invalido: + + # Invalid when /usr is one file system +/usr/src client +/usr/ports client + + Un filesystem, /usr, + ha due linee che specificano exports verso lo stesso + host, client. + Il formato corretto per questa situazione è: + + /usr/src /usr/ports client + + Le proprietà  di un filesystem esportato + ad un dato host devono essere tutte su una + riga. Linee senza un cliente specificato + sono trattate come un singolo host. Questo + limita il modo di esportare filesystem, ma + per la maggior parte delle persone + non è un problema. + + Il seguente è un esempio di valida + lista di esportazione, dove + /usr e /exports + /usr and /exports + sono filesystem locali: + + # Export src and ports to client01 and client02, but +only +# client01 has root privileges on it +/usr/src /usr/ports -maproot=root client01 +/usr/src /usr/ports client02 +# The client machines have root and can mount anywhere +# on /exports. Anyone in the world can mount /exports/obj read-only +/exports -alldirs -maproot=root client01 client02 +/exports/obj -ro + + Ricordati di riavviare + mountd ogni volta che + modifichi /etc/exports + cosicchè il cambiamenti abbia effetto. + Per farlo, invia un segnale HUP + al processo mountd: + + &prompt.root; kill -HUP `cat +/var/run/mountd.pid` + + Alternativamente, un reboot farà  sì + che FreeBSD imposti tutto + correttamente. Non è necessario tuttavia effettuare + un reboot. L'esecuzione del seguente comando da + utente root + dovrebbe avviare tutto. + + Sul server NFS: + + &prompt.root; rpcbind +&prompt.root; nfsd -u -t -n 4 +&prompt.root; mountd -r + + Sul client NFS: + + &prompt.root; nfsiod -n 4 + + Ora dovrebbe essere tutto pronto per montare + un filesystem remoto. + In questi esempi il nome del server + sarà  server e quello del client + sarà  client. Se vuoi solo + temporaneamente montare un filesystem remoto o + anche testare la configurazione, basta che + esegui un comando come questo + come utente root sul client: + + + NFS + + mounting + + + &prompt.root; mount server:/home +/mnt + + Questo monterà  la directory + /home del server + sopra /mnt sul client. Se + tutto è impostato correttamente dovresti + essere in grado di entrare nella directory + /mnt sul client e vedere + tutti i file che sono sul server. + + Se vuoi montare automaticamente un + filesystem remoto ogni volta che il + computer fa boot, aggiungi il filesystem + al file /etc/fstab. + Questo è un esempio: + + server:/home /mnt nfs rw 0 0 + + La pagina di manuale di &man.fstab.5; + elenca tutte le possibili opzioni. + + + + Usi Pratici + + NFS ha molti usi + pratici. Alcuni + dei più usati sono elencati di seguito: + + + NFS + + usi + + + + + Fa sì che alcune macchine + condividano un CDROM o un altro media + fra di loro. Questo è un metodo + più economico e spesso più convieniente + di installare software su molte macchine. + + + + Su grandi reti, potrebbe essere più + conveniente configurare un server + NFS centrale in cui + conservare tutte le home directory degi utenti. + Queste home directory + possono essere esportate sulla rete cosicchè + gli utenti abbiano sempre la stessa directory, + indipendentemente dalla workstation dalla quale + effettuino il login. + + + + Molte macchine potrebbero avere una + directory comune + /usr/ports/distfiles. + In questo modo, quando hai bisogno di + installare un port su molte macchine, + puoi velocemente accedere al sorgente senza + scaricarlo su ogni macchina. + + + + + + + + + Wylie + + Stilwell + + Grazie al contributo di + + + + + + Chern + + Lee + + Riscritto da + + + + + Mount automatici con <application>amd</application> + + amd + demone di mount automatico + + &man.amd.8; (il demone di mount automatico) + monta automaticamente un filesystem remoto + ogni volta che un file o una directory in quel + filesystem viene acceduto. I filesystem che sono + inattivi per un certo periodo di tempo possono + anche essere smontati automaticamente da + amd. L'uso di + amd fornisce una semplice + alternativa a mount permanenti, dato che i mount + permanenti sono di solito + elencati in /etc/fstab. + + amd opera connettendosi + ad un server NFS sulle directory + /host e + /net. Quando si accede ad un file + all'interno di una di queste directory, + amd + fa una ricerca del mount remoto corrispondente e lo + monta automaticamente. /net + è usato per montare + un filesystem esportato da un indirizzo IP, + mentre /host + è usato per montare un export da un hostname remoto. + + Un accesso ad un file in + /host/foobar/usr dovrebbe + comunicare a amd di + cercare di montare + l'export /usr sull'host + foobar. + + + Montare un export con + <application>amd</application> + + Puoi osservare i mount disponibili di un + host remoto con il comando + showmount. Ad esempio, per + vedere i mounts di un host chiamato + foobar, puoi usare: + + &prompt.user; showmount -e foobar +Exports list on foobar: +/usr 10.10.10.0 +/a 10.10.10.0 +&prompt.user; cd /host/foobar/usr + + + Come si vede nell'esempio, + il comando showmount mostra + /usr come un export. + Quando si cambia directory in + /host/foobar/usr, + amd + cerca di risolvere foobar e + automaticamente monta l'export desiderato. + + amd può essere + avviato dagli scripts di startup inserendo le + seguenti linee in + /etc/rc.conf: + + amd_enable="YES" + + Inoltre, altri flags personalizzati possono essere + ad amd con le opzioni + amd_flags. Di default, + amd_flags è impostato a: + + amd_flags="-a /.amd_mnt -l syslog /host /etc/amd.map +/net /etc/amd.map" + + Il file /etc/amd.map + definisce le opzioni di default con le quali + gli export sono montati. Il file + /etc/amd.conf definisce + alcune delle più avanzate caratteristiche di + amd. + + Consulta le pagine di manuale di &man.amd.8; + e &man.amd.conf.5; + per maggiori informazioni. + + + + + + + John + + Lind + + Grazie al contributo di + + + + + Problemi nell'integrazione con altri sistemi + + Alcuni adapter Ethernet per sistemi PC hanno + limitazioni che possono portare a seri + problemi seri di rete, in particolare con NFS. + Questa difficoltà  non è specifica a FreeBSD, + ma i sistemi FreeBSD ne sono affetti. + + I problemi avvengono quasi sempre + quando sistemi PC (FreeBSD) sono + connessi in rete con workstation ad alta + performance, tipo quelli di + Silicon Graphics, Inc., e Sun Microsystems, Inc. + Il mount NFS funziona, ed alcune operazioni possono + avere successo, ma d'improvviso sembra che il + server non dia più risposte al client, + anche se le richieste da e verso altri sistemi + continuano ad essere processate. + Questo avviene sul sistema client, sia che + il client sia il sistema + FreeBSD sia che sia la workstation. Su molti sistemi, + non c'è modo di effettuare lo shutdown del client + in modo pulito una volta che questo problema si + sia manifestato. L'unica soluzione + è spesso quella di resettare il client, + poichè la situazione NFS + non può essere risolta. + + Anche se la soluzione corretta + è usare un adapter Ethernet dalle migliori + prestazioni e capacità , c'è un semplice + workaround che permetterà  operazioni soddisfacenti. + Se il sistem FreeBSD è il server, + includi le opzioni al + mount dal client. Se il sistema FreeBSD + è il client, allora monta + il filesystem NFS con l'opzione . + Queste opzioni possono essere specificate usando + il quarto campo della linea di + fstab sul client per + mount automatici, o usa il parametro + del comando &man.mount.8; per mount manuali. + + Bisognerebbe notare che c'è un problema diverso, + a volte confuso con questo, quando il server NFS ed + il client sono su reti diverse. Se è questo + il caso, accertatevi + che i vostri router indirizzino correttamente l'informazione + necessaria su UDP, o non andrai + da nessuna parte, indipendentemente da cosa tu + stia cercando di fare. + + Nei seguenti esempi, fastws è + il nome host (interfaccia) di una workstation + ad alte prestazioni, e freebox + è il nome host (interfaccia) di un sistema FreeBSD con + un adapter Ethernet a basse prestazioni. Inoltre, + /sharedfs sarà  il filesystem esportato + (vedi &man.exports.5;), e /project + sarà  il mount point sul client per il filesystem + montato. In tutti i casi, nota che le opzioni + o e + possono essere utili + nella tua applicazione. + + Esempi dal sistema FreeBSD (freebox) + come client da /etc/fstab su + freebox: + + fastws:/sharedfs /project nfs rw,-r=1024 0 +0 + + Come comando manuale di mount da + freebox: + + &prompt.root; mount -t nfs -o -r=1024 +fastws:/sharedfs /project + + Esempi dal sistema FreeBSD come server in + /etc/fstab su + fastws: + + freebox:/sharedfs /project nfs rw,-w=1024 0 +0 + + Come comando di mount manuale su + fastws: + + &prompt.root; mount -t nfs -o -w=1024 +freebox:/sharedfs /project + + Praticamente ogni Ethernet adapter a 16-bit permetterà  + operazioni senza le succitate restrizioni sulla dimensione + di lettura e scrittura. + + Per chiunque è interessato, ecco cosa succede quando + occorre il problema, il che spiega anche perchè sia + non riparabile. NFS tipicamente lavora con una dimensione + di block di 8 K (anche se può creare + frammenti di dimensione minore). Dal momento che la + massima dimensione dei pacchetti Ethernet è attorno + a 1500 bytes, il block NFS sarà  + diviso in molti pacchetti Ethernet + anche se è pur sempre una singola unità  per il codice + di più alto livello e deve essere ricevuto, assemblato + e riconosciuto come una unità . + La workstation ad alta performance può inviare + pacchetti che comprendono le unità  NFS una dietro l'altra, + l'una vicino all'altra come permette lo standard.i + Sulla scheda a minore capacità , gli ultimi pacchetti + sovrascrivono i precedenti pacchetti della stessa + unità  prima che possano essere trasferiti all'host + e l'unità  nella + sua interezza non può essere ricostruita + o riconosciuta. Come risultato, la workstation andrà  + in timeout e cercherà  ancora di ripetere l'operazione, + ma cercherà  con la stessa unità  da 8 K, ed il + processo sarà  ripetuto ancora, all'infinito. + + Mantenendo la dimensione dell'unità  al di sotto + della limitazione dei pacchetti Ethernet, ci assicuriamo che + ogni completo pacchetto Ethernet ricevuto possa essere + ricono sciuto individualmente, evitando così la + situazione deadlock. + + Sovrascritture possono anche capitare quando una + workstation ad alte prestazioni riversi dati verso + un sistema PC, ma con la scheda di rete migliore, + sovrascritture di questo tipo non sono garantite su + unità  NFS. Quando una sovrascrittura + avviene, le unità  affette saranno ritrasmesse, + e c'è una buona probabilità  che saranno + ricevute, assemblate, e riconosciute. + + + + + + + + Bill + + Swingle + + Scritto da + + + + + + Eric + + Ogren + + Migliorato da + + + + Udo + + Erdelhoff + + + + + Network Information System (NIS/YP) + + + Cos'è? + + NIS + Solaris + HP-UX + AIX + Linux + NetBSD + OpenBSD + + NIS, + che sta per Network Information Services, fu sviluppato + da Sun Microsystems per centralizzare l'amministrazione + di sistemi &unix; (in origine &sunos;). Ora in sostanza + è diventato uno standard di settore; tutti i sistemi + &unix; like (&solaris;, HP-UX, &aix;, Linux, NetBSD, + OpenBSD, FreeBSD, etc) supportano + NIS. + + yellow pagesNIS + + NIS + in precedenza era noto come Yellow Pages, ma per una questione + di marchi, Sun ha cambiato il nome. Il vecchio termine (e yp) + è ancora si incontra ancora spesso. + + + NIS + domini + + + E' un sistema client/server basato su RPC che + permette ad un gruppo di macchine in un dominio + NIS di condividere un insieme comune di file di + configurazione. Questo permette ad un amministratore + di sistema di installare sistemi client + NIS con il minimo di dati di configurazione e di aggiungere, + rimuovere o modificare dati di configurazione da una singola + macchina. + + Windows NT + + E' simile al sistema di domini di &windowsnt;; anche + se le implementazioni interne dei due sistemi sono del tutto + diverse, le funzionalità  base possono essere + paragonate. + + + + Termini/Processi che Dovresti Conoscere + + Ci sono parecchi termini e molti importanti processi + utente che incontrerai quando cercherai di implementare + NIS su FreeBSD, sia che cerchi di creare un server NIS + sia che cerchi di installare un client NIS: + + + rpcbind + + + + portmap + + + + + + + + + + + Termine + + Descrizione + + + + + + Nome dominio NIS + + Un server NIS master e tutti i suoi client + (inclusi i suoi server slave) hanno un nome + dominio NIS. Analogamente al nome dominio di + &windowsnt;, il nome dominio NIS non ha nulla + a che fare + con il DNS. + + + + rpcbind + + Deve essere in esecuzione al fine + di abilitare RPC (Remote + Procedure Call, un protocollo di rete usato da NIS). + Se rpcbind non è attivo, + sarà  impossibile portare in esecuzione un server NIS + o fungere da client NIS (sotto &os; 4.X + portmap è usato al + posto di + rpcbind). + + + + ypbind + + Esegue il bind di un client NIS + al suo server. Prenderà  il nome dominio NIS dal + sistema, e, usando RPC, si + connetterà  al server. + ypbind + è il fulcro di una comunicazione client-server in + ambiente NIS; se ypbind + muore su un client, questo non sarà  in grado di + accedere il server NIS. + + + + ypserv + + Dovrebbe essere in esecuzione solo sui + server NIS;è il processo NIS vero e + proprio. Se &man.ypserv.8; + muore, il server non sarà  più in grado di + rispondere a richieste NIS (si spera ci sia + un server slave per sostituirlo). Ci sono + alcune implementazioni di NIS + (ma non quello di FreeBSD) che non cerca di + ricollegarsi ad un altro server se il server + che stava usando muore. Spesso, l'unica cosa + che aiuta in questo caso è riavviare il + processo server (o anche + l'intero server o il processo + ypbind sul client). + + + + rpc.yppasswdd + + Un altro processo che dovrebbe essere in + esecuzione solo sui server master NIS; è un demone + che permette a client NIS di cambiare le proprie + password NIS. Se questo demone non è attivo, + gli utenti dovranno loggarsi al server master NIS + e cambiare le proprie password da lì. + + + + + + + + Come funziona? + + Ci sono tre tipi di host in ambiente NIS: + master server, slave server e client. I server + fungono da magazzino centralizzato per le + informazioni sulla configurazione degli host. I + server master mantengono la copia "ufficiale" + di queste informazioni, mentre i server slave effettuano + il mirror di queste informazioni per ridondanza. I client + si affidano al server per ottenere queste informazioni. + + Le informazioni in molti file possono essere + condivise in questo modo. I file + master.passwd + ,group e hosts sono + in genere condivisi in questo modo via NIS. Qualora un + processo su un client necessiti di informazioni che + normalmente sarebbero trovate in questi file in locale, + fa una query al server NIS a cui è legato. + + + Tipi di macchine + + + + NIS + + master server + + + + Un server master NIS. Questo + server, analogamente a primary domain controller + &windowsnt; , mantiene i file usati da tutti i client + NIS. Il file passwd, + il file group, e vari altri + file usati da client NIS vivono sul + server master. + + + E' possibile per una macchina agire + da master server NIS per più di un dominio + NIS. Comunque, questo caso non sarà  + coperto in questa introduzione, + che presuppone un ambiente NIS relativamente piccolo. + + + + + NIS + + slave server + + + + NIS slave server. Analogamente + a backup domain controller &windowsnt;, i server + slave NIS mantengono copie dei file di dati + del server master NIS. I server slave NIS garantiscono + la ridondanza che viene richiesta in ambienti + importanti. Inoltre aiutano a bilanciare il carico + del server master: i client NIS si legano sempre + al NIS server che risponde per primo alla loro richiesta, + compresi i server slave. + + + + NIS + + client + + + + NIS client. I client NIS, + come la maggior parte delle workstation &windowsnt; + , si autenticano nei confronti del NIS server + (o del domain controller &windowsnt; nel caso di + workstation &windowsnt;) per effettuare il login. + + + + + + + + Usare NIS/YP + + Questa sezione riguarderà  l'installazione + di un ambiente di esempio NIS. + + + Questa sezione presuppone che tu usi + FreeBSD 3.3 o versioni più recenti. Le istruzioni + date di seguito probabilmente + funzioneranno anche per versioni di FreeBSD maggiori + di 3.0, ma non c'è garanzia di questo. + + + + Il Piano + + Supponiamo che tu sia l'amministratore di un piccolo + laboratorio universitario. Questo laboratorio, che + consiste di 15 macchine FreeBSD, al momento non ha + un sistema centralizzato di amministrazione; ogni + macchina ha il suo /etc/passwd e + /etc/master.passwd. Questi file + sono tenuti sincronizzati fra di loro attraverso + intervento manuale; al momento, quando aggiungi un utente + al laboratorio, devi eseguire adduser + su tutte e 15 le macchine. Chiaramente, questa situazione + è provvisoria, così hai deciso di convertire il + laboratorio a NIS, usando due delle macchine + come server. + + Così la configurazione del laboratorio adesso + sembra questa: + + + + + + Nome della macchina + + Indirizzo IP + + Ruolo della macchina + + + + + + ellington + + 10.0.0.2 + + NIS master + + + + coltrane + + 10.0.0.3 + + NIS slave + + + + basie + + 10.0.0.4 + + Workstation della facoltà + + + + bird + + 10.0.0.5 + + Macchina client + + + + cli[1-11] + + 10.0.0.[6-17] + + Altre macchine client + + + + + + Se stai installando uno schema NIS per la + prima volta, è una buona idea riflettere + su come affrontarlo. Indipendemente dalla + dimensione della rete, ci sono alcune + decisioni che devono essere prese. + + + Scegliere un nome dominio NIS + + + NIS + + Nome dominio + + + Questo può non essere il + nome dominio a + cui sei abituato. Per la precisione viene chiamato + nome dominio NIS. Quando un client + fa il broadcast della sua richiesta per informazioni, + include il nome del dominio NIS di cui fa parte. + In questo modo molti server su una rete possono distinguere + a quale server la richiesta è riferita. Considerate + il nome dominio NIS come il nome per un gruppo di host + che sono collegati per qualche motivo. + + Alcune organizzazioni scelgono di usare il loro + nome dominio Internet come nome dominio NIS. Questo non + è raccomandabile in quanto può causare confusione + quando si cerchi di debuggare problemi di rete. + Il nome dominio NIS dovrebbe essere unico all'interno + della tua rete ed è utile che sia descrittivo + del gruppo di macchine che rappresenta. Per + esempio, il dipartimento di Arte della Acme Inc. può + essere nel dominio acme-art. Per questo + esempio, si presume tu abbia scelto il nome + test-domain. + + SunOS + + Comunque, alcuni sistemi operativi (principalmente + &sunos;) usano il loro nome dominio NIS come loro nome + dominio Internet. Se una o più macchine sulla tua rete + hanno questa restrizione, tu devi + usare il nome dominio Internet come il tuo + nome dominio NIS. + + + + Requisiti fisici dei server + + Ci sono molte cose da tener in mente quando si + sceglie quale macchina usare come server NIS. Una + delle caratteristiche più sfortunate di NIS + è il livello di dipendenza che i client hanno + verso il server. Se un client non riesce a + contattare il server per + il suo dominio NIS, molto spesso la macchina risulta + inutilizzabile. La mancanza di informazioni utente e + di gruppo fa sì che molti sistemi si blocchino. Tenendo + questo in mente dovresti accertati di scegliere una + macchina che non sia soggetta a reboot frequenti o + una che non sia usata per sviluppo. Il server + NIS dovrebbe essere in teoria una macchina + stand alone il cui unico + scopo di esistenza è essere un server NIS. Se hai una + rete non pesantemente trafficata, + è accettabile installare + il server NIS su una macchina che esegue altri servizi, + basta ricordarsi che se il server NIS diventa + irrangiungibile, tutti i tuoi + client NIS ne saranno affetti in modo negativo. + + + + + Server NIS + + Le copie canoniche di tutte le informazioni NIS + sono conservate su una singola macchina chiamata + il server master NIS. I database usati per conservare + le informazioni sono chiamate mappe NIS. In FreeBSD, + queste mappe sono conservate in + /var/yp/[nome-dominio] dove + [nome-dominio] è il nome del dominio + NIS che si server. Un singolo server NIS può supportare + molti domini al tempo stesso, di conseguenza è + possibile avere molte directory di questo tipo, + una per ogni dominio supportato. Ogni dominio + avrà  il suo insieme indipendente di mappe. + + I server NIS master e slave gestiscono tutte le + richieste NIS col demone ypserv. + ypserv è responsabile per + la ricezione delle richieste in entrata dai client NIS, + traducendo il dominio richiesto e il nome mappa ad un + percorso verso il file di database e trasmettendo + i dati indietro al client. + + + Installare un server master NIS + + + NIS + + configurazione del server + + + Installare un server master NIS può essere + relativamente semplice, a seconda delle tue + necessità . FreeBSD presenta un supporto nativo + per NIS. Tutto quello che devi fare è aggiungere + le seguenti linee a /etc/rc.conf, + e FreeBSD farà  il resto. + + + + nisdomainname="test-domain" + Questa linea imposterà  il nome domino NIS a + test-domain + al momento della configurazione di rete + (ad esempio dopo il reboot). + + + + nis_server_enable="YES" + Questa linea dirà  a FreeBSD di avviare i processi + NIS server la prossima volta che la rete + è riavviata. + + + + nis_yppasswdd_enable="YES" + Questo avvierà  il demone + rpc.yppasswd che, come accennato + prima, permetterà  agli utenti di cambiare la loro + password NIS dalle macchine client. + + + + + A seconda delle tue impostazioni NIS, potresti + aver bisogno di aggiungere altre linee. Leggi + la + sezione sui NIS server che sono anche NIS client + , di seguito, per dettagli. + + + Ora, tutto quello che devi fare è eseguire + il comando /etc/netstart + come super-utente. Questo imposterà  + il sistema, usando i valori che hai specificato + in /etc/rc.conf. + + + + Inizializzare le mappe NIS + + + NIS + + mappe + + + Le mappe NIS sono file di + database, che sono conservati nella directory + /var/yp. Sono generati + da file di configurazione nella directory + /etc del NIS master, con + una eccezione: il file + /etc/master.passwd. + C'è un buon motivo per questo, infatti + normalmente non vuoi che siano + propagate le password a root + e ad altri account amministrativi a tutti gli + altri server nel dominio NIS. Così prima + di inizializzare le mappe + NIS, dovresti: + + &prompt.root; cp /etc/master.passwd +/var/yp/master.passwd +&prompt.root; cd /var/yp +&prompt.root; vi master.passwd + + Dovresti rimuovere tutte le linee che riguardano + account di sistema (bin, + tty, kmem, + games, etc.), così come altri + account che non vuoi siano propagate ai client NIS + (per esempio root ed ogni altro + account con UID 0 (super-utente)). + + + Accertati che il file + /var/yp/master.passwd non + sia nè leggibile dal gruppo nè dal resto + del mondo (modo 600)! + Usa il comando chmod, se + appropriato. + + + Tru64 UNIX + + Quando hai finito, è il momento di inizializzare + le mappe NIS! FreeBSD include uno script chiamato + ypinit che lo fa per te (leggi + la sua pagina di manuale per dettagli). Nota che + questo script è disponibile sulla maggior parte dei + sistemi operativi &unix; ma non su tutti. Su + Digital Unix/Compaq Tru64 UNIX è chiamato + ypsetup. Poichè stiamo generando + mappe per un NIS master, passeremo l'opzione + al comando ypinit. + Per generare le mappe NIS, supponendo che tu abbia già  + eseguito i passi di cui sopra, esegui: + + ellington&prompt.root; ypinit -m +test-domain +Server Type: MASTER Domain: test-domain +Creating an YP server will require that you answer a few questions. +Questions will all be asked at the beginning of the procedure. +Do you want this procedure to quit on non-fatal errors? [y/n: n] +n +Ok, please remember to go back and redo manually whatever fails. +If you don't, something might not work. +At this point, we have to construct a list of this domains YP servers. +rod.darktech.org is already known as master server. +Please continue to add any slave servers, one per line. When you are +done with the list, type a <control D>. +master server : ellington +next host to add: coltrane +next host to add: ^D +The current list of NIS servers looks like this: +ellington +coltrane +Is this correct? [y/n: y] y + +[..output from map generation..] + +NIS Map update completed. +ellington has been setup as an YP master server without any errors. + + ypinit dovrebbe aver creato + /var/yp/Makefile da + /var/yp/Makefile.dist. + Quando creato, questo file assume che tu stia operando + su un ambiente NIS a server singolo con solo macchine + FreeBSD. Dal momento che test-domain + ha anche un server slave, devi editare + /var/yp/Makefile: + + ellington&prompt.root; vi +/var/yp/Makefile + + Dovresti commentare la linea che dice + + NOPUSH = "True" + + (se non è già  commentata). + + + + Impostare un server slave NIS + + + NIS + + slave server + + + Impostare un server NIS slave è anche + più semplice che impostare il master. Loggati + al server slave ed edita + il file /etc/rc.conf + esattamente come hai fatto col server master. + L'unica differenza è che + ora dobbiamo usare l'opzione quando + eseguiamo ypinit. L'opzione + richiede che il nome del + server NIS sia passato, così la nostra linea + di comando assomiglia + alla seguente: + + coltrane&prompt.root; ypinit -s ellington +test-domain + +Server Type: SLAVE Domain: test-domain Master: ellington + +Creating an YP server will require that you answer a few questions. +Questions will all be asked at the beginning of the procedure. + +Do you want this procedure to quit on non-fatal errors? [y/n: n] +n + +Ok, please remember to go back and redo manually whatever fails. +If you don't, something might not work. +There will be no further questions. The remainder of the procedure +should take a few minutes, to copy the databases from ellington. +Transferring netgroup... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred +Transferring netgroup.byuser... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred +Transferring netgroup.byhost... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred +Transferring master.passwd.byuid... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred +Transferring passwd.byuid... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred +Transferring passwd.byname... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred +Transferring group.bygid... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred +Transferring group.byname... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred +Transferring services.byname... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred +Transferring rpc.bynumber... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred +Transferring rpc.byname... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred +Transferring protocols.byname... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred +Transferring master.passwd.byname... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred +Transferring networks.byname... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred +Transferring networks.byaddr... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred +Transferring netid.byname... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred +Transferring hosts.byaddr... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred +Transferring protocols.bynumber... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred +Transferring ypservers... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred +Transferring hosts.byname... +ypxfr: Exiting: Map successfully transferred + +coltrane has been setup as an YP slave server without any errors. +Don't forget to update map ypservers on ellington. + + Ora dovresti avere una directory chiamata + /var/yp/test-domain. Copie + delle mappe NIS del master server dovrebbero risiedere + in questa directory. Dovresti accertarti che siano + aggiornate. La seguente linea di + /etc/crontab sul tuo server slave + dovrebbe far ciò: + + 20 * * * * root +/usr/libexec/ypxfr passwd.byname +21 * * * * root /usr/libexec/ypxfr +passwd.byuid + + Queste due linee forzano lo slave a sincronizzare + le sue mappe con le mappe del server master. + Anche se queste entry non sono obbligatorie, + dal momento che il server + master cerca di assicurarsi che tutte le modifiche + alle sue mappe NIS siano comunicate ad i suoi slave + e perchè le informazioni sulle password sono vitali + per i sistemi che dipendono dal server, è una buona idea + forzare gli aggiornamenti. Questo è ancora più + importante su reti trafficate dove gli aggiornamenti + delle mappe potrebbero non essere completi. + + Adesso, esegui il comando + /etc/netstart anche sullo slave, + per avviare il server NIS. + + + + + Client NIS + + Un client NIS stabilisce quello che è + chiamato un binding ad un particolare NIS + server usando il demone + ypbind. ypbind + controlla il dominio di default del sistema + (impostato dal comando domainname), + ed inizia a fare broadcast di richieste RPC sulla rete + locale. Queste richieste specificano il nome del + dominio per il quale ypbind sta + cercando di stabilire un binding. Se un server è stato + configurato a servire il dominio richiesto, risponderà  + a ypbind, che registrerà  l'indirizzo + del server. Se ci sono molti server disponibili + (ad esempio un master e molti slave), + ypbind userà  l'indirizzo del primo + che risponde. Da quel momento in poi, il sistema client + dirigerà  tutte le sue richieste NIS a quel server. + ypbind occasionalmente farà  un + ping del server per accertarsi che sia su + ed attivo. Se non riceve una risposta di uno dei suoi + ping in un tempo accettabile, ypbind + segnerà  il dominio come non connesso e inizierà  + di nuovo a fare broadcasting nella speranza di + localizzare un altro server. + + + Impostare un client NIS + + + NIS + + configurazione del client + + + Impostare una macchina FreeBSD perchè sia un client + NIS è abbastanza semplice. + + + + Edita il file /etc/rc.conf e + aggiungi le seguenti linee per impostare il nome + dominio NIS ed avviare ypbind + all'avvio della rete: + + nisdomainname="test-domain" +nis_client_enable="YES" + + + + Per importare tutte le possibili linee di + password dal server NIS, rimuovi tutti gli account + utente dal tuo /etc/master.passwd + ed usa vipw per aggiungere + la seguente linea alla fine del file: + + +::::::::: + + + Questa linea permetterà  a chiunque con un + valido account nella mappa delle password + del server NIS di loggarsi sul client. Ci + sono molti modi per + configurare il tuo client NIS cambiando questa + linea. Leggi la + sezione + sui netgroups di seguito per maggiori + informazioni. Per letture più dettagliate vedere + il libro della O'Reilly + Managing NFS and NIS. + + + + Dovresti tenere almeno un account locale (non + importato via NIS) nel tuo file + /etc/master.passwd e questo + account dovrebbe essere anche un membro del gruppo + wheel. Se c'è qualche + problema con NIS, questo account può essere usato + per loggarsi da remoto, diventare + root e riparare le cose. + + + + + Per impostare tutte le possibili linee dei gruppi + dal server NIS, aggiungi questa linea al tuo file + /etc/group: + + +:*:: + + + + Dopo aver completato questi passi, dovresti + essere in grado di eseguire ypcat passwd + e vedere la mappa delle password del NIS server. + + + + + + Sicurezza di NIS + + In generale, ogni utente remoto può eseguire una RPC + a &man.ypserv.8; ed ottenere i contenuti delle tue mappe NIS, + ammesso che l'utente remoto conosca il tuo nome dominio. + Per prevenire tali transazioni non autorizzate, + &man.ypserv.8; supporta una caratteristica chiamata + securenets che può essere usata per + restringere l'accesso ad un dato insieme di host. All'avvio + &man.ypserv.8; cercherà  di caricare le informazioni + delle securenets da un file chiamato + /var/yp/securenets. + + + Questo percorso varia a secondo del percorso + specificato con l'opzione . Questo + file contiene linee che consistono di una + specificazione della rete e di una maschera di + rete separate da spazi vuoti. Le linee che + cominciano con # sono + considerati commenti. Un esempio di file securenets può + assomigliare al seguente: + + + # allow connections from local host -- mandatory +127.0.0.1 255.255.255.255 +# allow connections from any host +# on the 192.168.128.0 network +192.168.128.0 255.255.255.0 +# allow connections from any host +# between 10.0.0.0 to 10.0.15.255 +# this includes the machines in the testlab +10.0.0.0 255.255.240.0 + + Se &man.ypserv.8; riceve una richiesta da un indirizzo + che coincide con una di queste regole, processerà  + la richiesta normalmente. Se l'indirizzo non coincide + la richiesta sarà  ignorata ed un messaggio di warning + sarà  loggato. Se il file + /var/yp/securenets non esiste, + ypserv permetterà  connessioni + da ogni host. + + Il programma ypserv ha + anche supporto per il pacchetto di Wietse Venema + TCP Wrapper. Questo + permette all'amministratore di usare i file + di configurazione di TCP Wrapper + per controlli sull'accesso al posto di + /var/yp/securenets. + + + Pur essendo entrambi questi meccanismi di accesso + di controllo abbastanza sicuri, + questi, come il test di porta privilegiata, + sono vulnerabili agli attacchi + IP spoofing. Tutto il traffico + relativo a NIS dovrebbe essere bloccato al firewall. + + I server che usano + /var/yp/securenets + possono non riuscire a servire client NIS legittimi che + abbiano implementazioni TCP/IP obsolete. Alcune + di queste implementazioni impostano a zero tutti i + bit degli host quando fanno broadcast e/o non + riescono a osservare la maschera di sotto-rete + quando calcolano l'indirizzo + broadcast. Mentre alcuni di questi problemi possono + essere corretti cambiando la configurazione del client, + altri problemi possono causare il ritiro dei client + in questione o l'abbandono di + /var/yp/securenets. + + Usando /var/yp/securenets su un + server con una tale obsoleta implementazione del TCP/IP + è sicuramente una cattiva idea e causerà  alla + perdita della funzionalità  NIS per gran parte della tua + rete. + + TCP Wrappers + + L'uso del pacchetto + TCP Wrapper + aumenta la latenza del tuo server NIS. Il ritardo + addizionale può essere lungo a sufficienza tanto + da causare dei timeout in programmi client, specialmente + su reti trafficate o con server NIS lenti. Se uno o + più client soffre di questi sintomi, dovresti convertire + il sistema dei client in questione a server NIS slave + e forzarli a non fare il binding a loro stessi. + + + + + Impedire ad Alcuni Utenti di Loggarsi + + Nel nostro laboratorio c'è una macchina + basie che si suppone sia una workstation + solo della facoltà . Non vogliamo togliere questa + macchina dal dominio NIS, tuttavia il file + passwd sul server NIS master + contiene account che sono sia della + facoltà  sia degli studenti. Cosa possiamo fare? + + C'è un modo di impedire a specifici utenti di loggarsi + ad una macchina, anche se sono presenti nel database NIS. + Per farlo, tutto quello che devi fare è + aggiungere + -username + alla fine del file /etc/master.passwd + sulla macchina client, dove + username è lo username + dell'utente di cui vuoi impedire l'accesso. + E' meglio fare questo con + vipw dato che vipw + farà  un controllo di correttezza dei tuoi cambiamenti a + /etc/master.passwd, e ricostruirà  + automaticamente il database delle password quando hai finito + di editarlo. Ad esempio, se vogliamo impedire l'accesso + all'utente bill verso l'host + basie faremmo: + + basie&prompt.root; vipw +[aggiungi -bill alla fine del file, poi esci] +vipw: rebuilding the database... +vipw: done + +basie&prompt.root; cat /etc/master.passwd + +root:[password]:0:0::0:0:The super-user:/root:/bin/csh +toor:[password]:0:0::0:0:The other super-user:/root:/bin/sh +daemon:*:1:1::0:0:Owner of many system processes:/root:/sbin/nologin +operator:*:2:5::0:0:System &:/:/sbin/nologin +bin:*:3:7::0:0:Binaries Commands and Source,,,:/:/sbin/nologin +tty:*:4:65533::0:0:Tty Sandbox:/:/sbin/nologin +kmem:*:5:65533::0:0:KMem Sandbox:/:/sbin/nologin +games:*:7:13::0:0:Games pseudo-user:/usr/games:/sbin/nologin +news:*:8:8::0:0:News Subsystem:/:/sbin/nologin +man:*:9:9::0:0:Mister Man Pages:/usr/share/man:/sbin/nologin +bind:*:53:53::0:0:Bind Sandbox:/:/sbin/nologin +uucp:*:66:66::0:0:UUCP +pseudo-user:/var/spool/uucppublic:/usr/libexec/uucp/uucico +xten:*:67:67::0:0:X-10 daemon:/usr/local/xten:/sbin/nologin +pop:*:68:6::0:0:Post Office Owner:/nonexistent:/sbin/nologin +nobody:*:65534:65534::0:0:Unprivileged user:/nonexistent:/sbin/nologin ++::::::::: +-bill + +basie&prompt.root; + + + + + + + Udo + + Erdelhoff + + Grazie al contributo di + + + + + Usare i Netgroups + + netgroups + + Il metodo mostrato nella sezione precedente funziona + ragionevolmente bene se hai bisogno di regole speciali + per un numero molto piccolo di utenti e/o macchine. Su + reti più grandi, certamente ti + dimenticherai di impedire l'accesso di certi utenti + a macchine dal ruolo critico, oppure potresti perfino + finire a modificare ogni macchina separatamente, in questo + modo perdendo il beneficio centrale di NIS: + l'amministrazione centralizzata + + La soluzione degli sviluppatori NIS a questo problema + è chiamata netgroups. Il + loro scopo e la loro semantica possono essere + paragonate ai normali gruppi utenti usati dal + filesystem &unix;. L'unica differenza + è la mancanza di un ID numerico e l'abilità  di + definire un netgroup che includa sia gruppi utenti che altri + netgroup. + + I netgroup furono sviluppati per gestire grandi reti + complesse con centinaia di utenti e macchine. Da un lato + questa è una Buona Cosa se sei obbligato a gestire una + simile situazione. Dall'altro, questa complessità  rende + praticamente impossibile spiegare i netgroup con esempi + relativamente semplici. L'esempio usato nel resto di questa + sezione dimostra questo problema. + + Assumiamo che la favorevole introduzione di NIS nei tuoi + laboratori catturi l'interesse dei tuoi superiori. Il tuo + prossimo compito è di estendere il tuo dominio NIS per + coprire alcune altre macchine del campo. Le due tabelle contengono + i nomi dei nuovi utenti e delle nuove macchine, con una breve + descrizione. + + + + + + User Name(s) + + Description + + + + + + alpha, + beta + + Impiegato normale del dipartimento IT + + + + charlie, + delta + + Il nuovo apprendista del dipartimento IT + + + + echo, + foxtrott, + golf, ... + + Impiegato ordinario + + + + able, baker, + ... + + Gli interni correnti + + + + + + + + + + Machine Name(s) + + Description + + + + + + + + war, death, + famine, + pollution + + Il tuoi server più importanti. Solo + gli impiegati IT hanno il permesso di loggarsi + in queste macchine. + + + + + + pride, greed, + envy, wrath, + lust, sloth + + Server meno importanti. Tutti i membri + del dipartimento IT hanno il permesso di loggarsi + a queste macchine. + + + + one, two, + three, four, + ... + + Workstation normali. Solo + veri impiegati hanno permesso + di accedere a queste macchine. + + + + trashcan + + Una macchina molto vecchia senza alcun dato + critico. Anche gli interni hanno permesso di usare + questa macchina. + + + + + + Se provi ad implementare queste restrizioni bloccando + separatamente ogni utente, dovresti aggiungere una linea + -user + ad ogni passwd per ogni utente che + non ha il permesso di loggarsi in quel sistema. Se ti + dimentichi anche solo di una linea, potresti essere nei + pasticci. Può essere ragionevole fare ciò + correttamente durante l'installazione iniziale, comunque + certamente ti dimenticherai alla fine + di aggiungere le linee per i nuovi utenti durante le + operazioni giornaliere. Dopo tutto, Murphy era un + ottimista. + + Gestire questa situazione con i netgroup offre + molti vantaggi. Non c'è bisogno di gestire + separatamente ogni utente; basta assegnare un utente ad + uno o più netgroup e permettere o impedire il login + a tutti i membri del netgroup. Se aggiungi una + nuova macchina, dovrai solo definire restrizioni di + login per i netgroup. Se un nuovo utente viene + aggiunto, dovrai solo aggiungere l'utente + ad uno o più netgroup. Questi cambiamenti sono indipendenti + l'uno dall'altro: non più per ogni combinazione di + utenti e macchine fai ...Se la tua installazione + NIS è pianificata con attenzione, dovrai solo modificare + esattamente un file centrale di configurazione per garantire + o negare l'accesso alle macchine. + + Il primo passo è l'inizializzazione della mappa NIS + netgroup. &man.ypinit.8; di FreeBSD non crea questa mappa + di default, ma la sua implementazione NIS la supporterà  + una volta che è stata creata. Per aggiungere una linea alla + mappa, semplicemente usa il comando + + ellington&prompt.root; vi +/var/yp/netgroup + + e poi inizia ad aggiungere contenuti. Per i nostri esempi + abbiamo bisogno di almeno quattro netgroup: impiegati IT, + apprendisti IT, impiegati normali ed interni. + + IT_EMP (,alpha,test-domain) (,beta,test-domain) +IT_APP (,charlie,test-domain) (,delta,test-domain) +USERS (,echo,test-domain) (,foxtrott,test-domain) \ + (,golf,test-domain) +INTERNS (,able,test-domain) (,baker,test-domain) + + IT_EMP, IT_APP etc. + sono i nomi dei netgroup. Ogni gruppo fra parentesi tonde + aggiunge uno o più account utente. I tre campi dentro il + gruppo sono: + + + + Il nome degli host dove le seguenti caratteristiche + sono valide. Se non specifichi un nome host, la linea + è valida per tutti gli host. Se specifichi un nome host, + entrerai nel regno dell'oscurità , dell'orrore + e della confusione assoluta. + + + + Il nome dell'account che appartiene a questo + netgroup. + + + + Il dominio NIS per l'account. Puoi + importare account da altri domini NIS nel tuo netgroup + se sei uno di quei ragazzi sfortunati con più di + un dominio NIS. + + + + Ognuno di questi campi può contenere + wildcards. Leggi &man.netgroup.5; per dettagli. + + + netgroups + + Nomi netgroup più lunghi di 8 caratteri + non dovrebbero essere usati, specialmente se hai macchine + che eseguono altri sistemi operativi all'interno del + tuo dominio NIS. I nomi sono case sensitive; usare + le lettere maiuscole per il tuo netgroup è + un modo semplice per distinguere fra utenti, + macchine e nomi di netgroup. + + Alcuni client NIS (non FreeBSD) non possono + gestire netgroup con un numero troppo grande di linee. + Ad esempio, alcune vecchie versioni di &sunos; iniziano + ad avere problemi se un netgroup contiene più di 15 + linee. Puoi superare questo + limite creando molti sotto-netgroup con 15 o meno utenti + ed un vero netgroup che consiste dei sotto-netgroup: + + BIGGRP1 (,joe1,domain) (,joe2,domain) +(,joe3,domain) [...] +BIGGRP2 (,joe16,domain) (,joe17,domain) [...] +BIGGRP3 (,joe31,domain) (,joe32,domain) +BIGGROUP BIGGRP1 BIGGRP2 BIGGRP3 + + Puoi ripetere questo processo se hai bisogno di più + di 225 utenti all'interno di un singolo netgroup. + + + Attivare e distribuire la tua nuova mappa NIS + è facile: + + ellington&prompt.root; cd /var/yp +ellington&prompt.root; make + + Questo genererà  le tre mappe NIS + netgroup, + netgroup.byhost e + netgroup.byuser. Usa + &man.ypcat.1; per controllare che le tue + nuove mappe NIS siano disponibili: + + ellington&prompt.user; ypcat -k +netgroup +ellington&prompt.user; ypcat -k netgroup.byhost +ellington&prompt.user; ypcat -k +netgroup.byuser + + L'output del tuo primo comando dovrebbe assomigliare + a /var/yp/netgroup. Il secondo + comando non produrrà  output se non hai specificato + netgroup specifici agli host. Il terzo comando può + essere usato per ottenere una lista dei netgroup di un + utente. + + L'installazione del client è abbastanza semplice. + Per configurare il server war, devi solo + eseguire &man.vipw.8; e sostituire la linea + + +::::::::: + + con + + +@IT_EMP::::::::: + + Ora, solo i dati per l'utente definito nel netgroup + IT_EMP sono importati nel + database delle password di war e solo + questi utenti hanno permesso di accesso. + + Sfortunatamente, questa limitazione si applica anche + alla funzione della shell ~ ed a + tutte le routine che convertono fra nomi utenti e user ID + numerici. In altre parole,cd ~user + non funzionerà , + ls -l mostrerà  gli ID numerici + invece dello username e + find . -user joe -print + darà  l'errore No such user. Per + riparare questo, dovrai importare tutte le linee dell'utente + senza permettere a loro di loggarsi sui tuoi + server. + + Questo può essere ottenuto aggiungendo un'altra + linea a /etc/master.passwd. Questo + dovrebbe contenere: + + +:::::::::/sbin/nologin, dal significato + Importa tutte le entry ma imposta la shell di + login a /sbin/nologin nelle linee + importate. Puoi sostituire ogni campo nella linea + passwd piazzando un valore di default + nel tuo /etc/master.passwd. + + + + Accertati che la linea + +:::::::::/sbin/nologin sia piazzata + dopo +@IT_EMP:::::::::. Altrimenti + tutti gli account utente importati da NIS avranno + /sbin/nologin come loro shell + di login. + + + Dopo questo cambiamento, dovrai solo cambiare + una mappa NIS se un nuovo impiegato si unisce + al dipartimento IT. Puoi usare un simile + approccio per i server meno importanti + sostituendo +::::::::: nella tua versione + locale di /etc/master.passwd + con qualcosa del tipo: + + +@IT_EMP::::::::: ++@IT_APP::::::::: ++:::::::::/sbin/nologin + + Le linee corrispondenti per le workstation normali + potrebbero essere: + + +@IT_EMP::::::::: ++@USERS::::::::: ++:::::::::/sbin/nologin + + E tutto sarebbe a posto fino a che non c'è un + cambiamento di policy dopo poche settimane: + il dipartimento IT inizia ad assumere interni. + Gli interni IT hanno permesso di usare le normali + workstation ed i server meno importanti; e gli + apprendisti IT hanno permesso di loggarsi ai + server principali. Aggiungi un nuovo netgroup + IT_INTERN, aggiungi i nuovi interni IT + a questo nuovo netgroup IT_INTERN, + e inizia a cambiare la configurazione su ogni nuova macchina... + Come il vecchio adagio dice:Errori nella pianificazione + centralizzata porta a caos globale. + + L'abilità  NIS di creare netgroup da altri netgroup + può essere usata per prevenire situazioni come queste. Una + possibilità  è la creazione di netgroup basati sul + ruolo. Per esempio, potresti creare un netgroup chiamato + BIGSRV per definire le restrizioni di login + per i server importanti, un altro netgroup chiamato + SMALLSRV per i server meno importanti + ed un terzo netgroup chiamato USERBOX + per le workstation normali. Ognuna di questi netgroup + contiene i netgroup che hanno permesso di accesso a + queste macchine. Le nuove linee della tua mappa NIS + dovrebbero assomigliare a questa: + + BIGSRV IT_EMP IT_APP +SMALLSRV IT_EMP IT_APP ITINTERN +USERBOX IT_EMP ITINTERN USERS + + Questo metodo di definire restrizioni di login + funziona ragionevolmente bene se puoi definire gruppi + di macchine con restrizioni identiche. Sfortunatamente + questa è l'eccezione, non la regola. La maggior parte del + tempo, avrai necessità  di definire restrizioni di login + macchina per macchina. + + Definizioni di netgroup specifiche per ogni + macchina sono l'altra possibilità  per gestire + il cambiamento di policy delineato sopra. + In questo scenario il + /etc/master.passwd di ogni macchina + deve contenere due linee che iniziano con + +. La prima di queste aggiunge un netgroup + con l'account che ha il permesso di loggarsi alla macchina, + il secondo aggiunge tutti gli altri account con + /sbin/nologin come shell. E' buona + norma usare la versione MAIUSCOLA del nome + macchina come nome del netgroup. In altre parole, le linee + dovrebbero assomigliare a questa: + + +@BOXNAME::::::::: ++:::::::::/sbin/nologin + + Una volta che hai completato questo task per tutte + le macchine, non dovrai mai più modificare la versione locale + di /etc/master.passwd. Tutti + gli ulteriori cambiamenti possono essere + gestiti modificando la mappa NIS. Di + seguito un esempio di una possibile + mappa netgroup per questo scenario con altri vantaggi + addizionali: + + # Define groups of users first +IT_EMP (,alpha,test-domain) (,beta,test-domain) +IT_APP (,charlie,test-domain) (,delta,test-domain) +DEPT1 (,echo,test-domain) (,foxtrott,test-domain) +DEPT2 (,golf,test-domain) (,hotel,test-domain) +DEPT3 (,india,test-domain) (,juliet,test-domain) +ITINTERN (,kilo,test-domain) (,lima,test-domain) +D_INTERNS (,able,test-domain) (,baker,test-domain) +# +# Now, define some groups based on roles +USERS DEPT1 DEPT2 DEPT3 +BIGSRV IT_EMP IT_APP +SMALLSRV IT_EMP IT_APP ITINTERN +USERBOX IT_EMP ITINTERN USERS +# +# And a groups for a special tasks +# Allow echo and golf to access our anti-virus-machine +SECURITY IT_EMP (,echo,test-domain) (,golf,test-domain) +# +# machine-based netgroups +# Our main servers +WAR BIGSRV +FAMINE BIGSRV +# User india needs access to this server +POLLUTION BIGSRV (,india,test-domain) +# +# This one is really important and needs more access restrictions +DEATH IT_EMP +# +# The anti-virus-machine mentioned above +ONE SECURITY +# +# Restrict a machine to a single user +TWO (,hotel,test-domain) +# [...more groups to follow] + + Se stai usando qualche tipo di database per + gestire i tuoi account utente, dovresti essere in + grado di creare la prima parte della mappa con i + tuoi tool di report del database. In + questo modo, i nuovi utenti avranno accesso automaticamente + alle macchine. + + Un ultima nota di avvertimento: può non essere sempre + consigliabile usare netgroup basati sulle macchine. Se + stai per mettere in produzione qualche dozzina o perfino qualche + centinaia di macchine identiche per laboratori studente, + dovresti usare netgroup basati sul ruolo invece che netgroup + basati sulla macchina, per tenere la dimensione della mappa + NIS al di sotto di un limite ragionevole. + + + + Cose Importanti da Ricordare + + Ci sono ancora un paio di cose che dovrai cambiare + ora che operi in ambiente NIS. + + + + Ogni volta che devi aggiungere un utente al + laboratorio devi aggiungerlo + solo al server + master NIS e devi ricordarti di ricostruire + le mappe NIS. Se ti dimentichi di farlo + il nuovo utente non sarà  in grado di loggarsi in alcuna + macchina eccetto che sul server NIS master. Per esempio, + se abbiamo bisogno di aggiungere un nuovo utente + jsmith al laboratorio, + faremmo: + + &prompt.root; pw useradd jsmith +&prompt.root; cd /var/yp +&prompt.root; make test-domain + + Puoi anche eseguire adduser jsmith + invece di pw useradd jsmith. + + + + Tieni gli account amministrativi fuori + dalle mappe NIS. Normalmente non vuoi che + gli account amministrativ e le password si propaghino + a macchine che avranno utenti che non dovrebbero avere + accesso a quegli account. + + + + Tieni al sicuro il NIS master e slave, + e minimizza il tempo in cui sono giù. Se + qualcuno hackera o semplicemente spegne queste macchine + riesce a privare molte persone della possibilità  di + loggarsi al laboratorio. + + Questa è la principale debolezza di ogni + sistema centralizzato di amministrazione. Se non proteggi + il tuo server NIS, avrai un mucchio di utenti + arrabbiati! + + + + + + Compatibilità  con NIS v1 + + ypserv di FreeBSD supporta + fino ad un certo punto client NIS v1. L'implementazione + di NIS di FreeBSD usa solo il protocollo NIS v2, comunque + altre implementazioni includono supporto per il protocollo + v1 per compatibilità  all'indietro coi vecchi sistemi. Il + demone ypbind fornito con questi + sistemi proverà  a stabilire un binding con un server + NIS v1 anche se potrebbero non averne mai bisogno + (e possono continuare a fare broadcast in ricerca di + uno anche dopo che hanno ricevuto risposta da un + server v2). Nota che mentre il supporto per i + client normali viene garantito, questa versione + di ypserv non + gestisce richieste di trasferimento di mappe v1; di + conseguenza, non può essere usato come master o slave in + congiunzione con server NIS più vecchi che + supportano solo il protocollo v1. Fortunatamente, + probabilmente non ci sono + server del genere in uso oggi. + + + + Server NIS che Sono Anche Client + + Bisogna prestare molta attenzione quando + si esegue ypserv in + un dominio multi-server dove le macchine server + sono anche client NIS. + E' generalmente una buona idea forzare i server + ad effettuare il binding a sè stessi piuttosto + che permettere loro di effettuare il broadcast + delle richieste binding e + potenzialmente possono fare il bind una all'altra. + Possono risultare strani errori quando un + server va giù e gli altri sono dipendenti da + lui. Alla fine, tutti i client andranno in timeout + e cercheranno di effettuare il bind ad altri server, + ma il ritardo di questa operazione può essere + considerevole e l'uscita + di errore è ancora presente dato che i server possono + fare il binding fra di loro di nuovo. + + Puoi forzare un host a fare il binding ad un server + in particolare usando ypbind con + l'opzione . Se non vuoi fare + questa azione a mano ogni volta che fai il reboot + del tuo server NIS, puoi aggiungere queste linee al tuo + /etc/rc.conf: + + nis_client_enable="YES" # run client stuff as well +nis_client_flags="-S NIS +domain,server" + + Consulta &man.ypbind.8; per ulteriori informazioni. + + + + Formato delle Password + + + NIS + + formato delle password + + + Uno dei problemi più comuni in cui la gente incappa + quando tenta di implementare NIS è la compatibilità + del formato delle password. Se il tuo server NIS usa password + criptate con DES, supporterà solo client che usano anche loro + DES. Ad esempio, se hai client NIS &solaris; nella rete, + dovrai quasi certamente usare password criptate + con DES. + + Per controllare quale formato il tuo server + e client usano, dai un'occhiata a + /etc/login.conf. Se l'host + è configurato per usare password criptate + DES, la classe default conterrà  + una linea simile a questa: + + default:\ +:passwd_format=des:\ +:copyright=/etc/COPYRIGHT:\ +[Further entries elided] + + Altri valori possibili per l'opzione + passwd_format includono + blf e md5 + (per password criptate con Blowfish e con MD5, + rispettivamente). + + Se hai fatto modifiche a + /etc/login.conf, + dovrai anche ricostruire il database + delle possibilità  di login, il che si + ottiene eseguendo il seguente comando + come root: + + &prompt.root; cap_mkdb +/etc/login.conf + + + Il formato delle password che sono + già  in /etc/master.passwd non + sarà  aggiornato finchè un utente cambia la + sua password per la prima volta + dopo che il + database delle possibilità  di login + è ricostruito. + + + Dopodichè per assicurarti che le password siano + criptate con il formato che hai scelto, dovresti + anche controllare che crypt_default + in /etc/auth.conf dia precedenza + al formato delle password scelto. Per farlo, + inserisci il formato che hai scelto per primo + nella lista. Ad esempio, quando usi password + criptate DES, la linea dovrebbe essere: + + crypt_default = des blf md5 + + Seguendo i passi sopra citati su ognuno dei &os; + basati su NIS server e client, puoi star sicuro che tutti + siano d'accordo su quale formato delle password sia usato + all'interno della rete. Se hai problemi nell'identificazione + su un client NIS, questo è un buon punto di partenza per + cercare possibili problemi. Ricordati: se vuoi mettere + in produzione un server NIS per una rete eterogenea, + dovrai probabilmente usare DES su tutti i sistemi + poichè questo è il minimo standard comune. + + + + + + + + Greg + + Sutter + + Scritto da + + + + + Configurazione Automatica della Rete (DHCP) + + + Cos'è il DHCP? + + + Dynamic Host Configuration Protocol + + DHCP + + + + Internet Software Consortium (ISC) + + + DHCP, il Protocollo di Configurazione Host Dinamico, + descrive i passi attraverso i quali un sistema + si può connettere ad una rete ed ottenere + l'informazione necessaria per comunicare attraverso + quella rete. Le versioni di FreeBSD prima della 6.0 + usano l'implementazione DHCP client (&man.dhclient.8;) + dell'ISC (Internet Software Consortium). Le ultime versioni + usano il dhclient di OpenBSD preso + da OpenBSD 3.7. + Tutte le informazioni specifiche all'implementazione + di dhclient in questa sede + sono riferite all'uso dei client DHCP sia di ISC che di OpenBSD. + Il server DHCP è quello incluso nella + distribuzione ISC. + + + + Cosa Copre Questa Sezione + + Questa sezione descrive sia il lato client + del sistema DHCP di ISC e di OpenBSD che il lato server del + sistema DHCP ISC. Il + programma client, dhclient, + è già + integrato con FreeBSD, e la parte server è + disponibile nel port net/isc-dhcp3-server. Le + pagine di manuale &man.dhclient.8;, &man.dhcp-options.5;, e + &man.dhclient.conf.5, oltre ai riferimenti + elencati oltre, sono risorse utili. + + + + Come Funziona + + UDP + + Quando dhclient, il client + DHCP, viene eseguito sulla macchina client, inizia + a fare broadcasting di richieste per informazioni + di configurazione. Di default + queste richieste sono sulla porta UDP 68. Il server + risponde sulla porta UDP 67, dando al client un + indirizzo IP ed altre informazioni rilevanti di rete + come la netmask, il router ed il DNS server. Tutte + queste informazioni + arrivano sotto forma di un rilascio DHCP + e sono valide sono per un certo periodo di tempo + (configurato dall'amministratore del server DHCP). + In questo modo, gli indirizzi IP bloccati da client + che non sono più connessi alla rete possono + essere riutilizzati automaticamente. + + I client DHCP possono ottenere molti tipi + di informazione dal server. Una lista esauriente + può essere trovata in + &man.dhcp-options.5;. + + + + L'Integrazione con FreeBSD + + &os; integra completamente il client + DHCP ISC o OpenBSD, dhclient + (a seconda della versione di &os; utilizzata). Viene fornito + supporto al client DHCP sia con l'installazione + sia con il sistema base, rendendo inutile il bisogno + di una conoscenza dettagliata della configurazione + di rete su ogni rete che abbia un server DHCP. + dhclient è stato incluso + in tutte le distribuzioni FreeBSD a partire + dalla 3.2. + + + sysinstall + + + DHCP è supportato da + sysinstall. Quando + configuri una interfaccia di rete con + sysinstall, la seconda + domanda che ti pone è: + Vuoi provare a configurare + l'interfaccia via DHCP?. Una risposta + affermativa eseguirà dhclient, + e, se ha successo, riempirà le informazioni + di configurazione della rete in automatico. + + Ci sono due cose che devi fare per far sì + che il tuo sistema usi il DHCP all'avvio: + + + DHCP + + prerequisiti + + + + + Accertati che il device + bpf + sia compilato nel tuo kernel. Per fare + ciò, aggiungi device bpf + (pseudo-device + bpf sotto &os; 4.X) al tuo file di + configurazione del kernel, e ricompilalo. + Per maggiori informazioni su come ricompilare + i kernel, vedi . Il device + bpf è già + parte del kernel GENERIC + che è fornito con FreeBSD, così + se non hai un kernel custom, non dovresti + aver bisogno di crearne uno al fine di far funzionare + il DHCP. + + + Quelli di voi che sono particolarmente + attenti alla sicurezza, dovrebbero sapere che il + device bpf è + anche il device che permette agli sniffer di + pacchetti di + funzionare correttamente (anche se devono sempre + essere eseguiti come root). + bpf + è + richiesto per l'uso del DHCP, ma se siete molto + attenti alla sicurezza, non dovreste probabilmente + aggiungere bpf al + vostro kernel in previsione di un uso + futuro del DHCP. + + + + + Edita il tuo /etc/rc.conf + per includere la seguente linea: + + ifconfig_fxp0="DHCP" + + + Accertati di sostituire + fxp0 con il + nome dell'interfaccia che intendi configurare + dinamicamente, come descritto in + . + + + Se stai usando una locazione diversa + per dhclient, o se desideri + passare flags addizionali a + dhclient + includi anche le linee seguenti (editandole + come necessario): + + dhcp_program="/sbin/dhclient" +dhcp_flags="" + + + + + DHCP + + server + + + Il server DHCP, dhcpd, + è incluso come parte del port + net/isc-dhcp3-server + nella collezione dei ports. Questo port contiene il + server DHCP ISC e la documentazione. + + + + Files + + + DHCP + + file di configurazione + + + + /etc/dhclient.conf + dhclient richiede + un file di configurazione, + /etc/dhclient.conf. Tipicamente + il file contiene solo commenti, essendo i default + ragionevolmente corretti. Questo file di + configurazione è descritto dalla + pagina di manuale &man.dhclient.conf.5;. + + + + /sbin/dhclient + + dhclient è + linkato staticamente e risiede in + /sbin. + Le pagine di manuale di &man.dhclient.8; danno + maggiori informazioni su dhclient. + + + + /sbin/dhclient-script + + dhclient-script è + lo script di configurazione del client DHCP + specifico di FreeBSD. Viene descritto in + &man.dhclient-script.8; + ma non dovrebbe aver bisogno di nessuna + modifica utente + per funzionare correttamente. + + + + /var/db/dhclient.leases + + Il client DHCP mantiene un database di + validi rilasci in questo file, che viene + scritto come un log. + &man.dhclient.leases.5; ne dàuna descrizione + leggermente più estesa. + + + + + + Ulteriori Letture + + Il protocollo DHCP è + descritto in maniera estesa in + RFC 2131. + Informazioni aggiuntive sono presenti a questo URL: + . + + + + Installare e Configurare un Server DHCP + + + Cosa Copre Questa Sezione + + Questa sezione fornisce informazioni su come + configurare un sistema FreeBSD che funzioni come + un server DHCP usando l'implementazione della suite + DHCP dell'ISC (Internet Software Consortium). + + La parte server della suite non viene + fornita come parte di FreeBSD, così + dovrai installare il port + net/isc-dhcp3-server + per fornire questo servizio. Vedi + per + più informazioni su come usare la Collezione + dei Port. + + + + Installazione del DHCP Server + + + DHCP + + installazione + + + Per configurare il tuo sistema FreeBSD + come un server DHCP, assicurati che il + device &man.bpf.4; sia compilato nel + kernel. Per farlo, aggiungi + device bpf (pseudo-device + bpf sotto &os; 4.X) al file + di configurazione del kernel, e ricompilalo. Per + maggiori informazioni su come compilare un kernel, + vedi . + + Il device bpf + è già + parte del kernel GENERIC + che viene fornito con FreeBSD, così + non hai bisogno di creare + un kernel custom per far funzionare il DHCP. + + + Quelli di voi che sono particolarmente + attenti alla sicurezza, dovrebbero notare che + bpf è anche il + device che permette agli sniffer di pacchetti + di funzionare correttamente (anche se tali + programmi hanno bisogno di accesso privilegiato). + bpf è + richiesto per il funzionamento del DHCP, + ma se siete molto attenti alla sicurezza, + probabilmente non dovreste includere + bpf + nel vostro kernel semplicemente perchè vi + aspettate di usare il DHCP in qualche momento + + + La prossima cosa che devi fare è + editare il file dhcpd.conf che + è stato installato dal port + net/isc-dhcp3-server. + Di default, questo sarà + /usr/local/etc/dhcpd.conf.sample + e dovresti copiare questo file in + /usr/local/etc/dhcpd.conf + prima di procedere con i cambiamenti. + + + + Configurare il Server DHCP + + + DHCP + + dhcpd.conf + + + dhcpd.conf è + composto di dichiarazioni riguardanti + sottoreti ed host, e forse lo si spiega + meglio con un esempio: + + option domain-name "example.com"; +option domain-name-servers 192.168.4.100; +option subnet-mask 255.255.255.0; + +default-lease-time 3600; +max-lease-time 86400; +ddns-update-style none; + +subnet 192.168.4.0 netmask 255.255.255.0 { + range 192.168.4.129 192.168.4.254; + option routers 192.168.4.1; +} + +host mailhost { + hardware ethernet 02:03:04:05:06:07; + fixed-address mailhost.example.com; +} + + + + Questa opzione specifica il dominio che + verrà servito ai client come il dominio + di default di ricerca. Si veda + &man.resolv.conf.5; per più informazioni. + + + + Questa opzione specifica una lista di server + DNS separata da virgole, che i client + dovrebbero usare. + + + + La netmask che sarà fornita ai client. + + + + Un client potrebbe richiedere una lunghezza di + tempo specifica per la quale il rilascio sarà + valido. Altrimenti il server assegnerà + un tempo di rilascio con questa durata (in secondi). + + + + Questa è la lunghezza massima di + tempo per la quale un server effettuerà + un rilascio. Se un client dovesse richiedere + un rilascio più lungo, sarà effettuato + un rilascio, anche se sarà valido solo per + max-lease-time secondi. + + + + Questa opzione specifica se il server DHCP + dovrà cercare di modificare il DNS + quando un rilascio è accettato o + liberato. Nella implementazione ISC + questa opzione è + richiesta. + + + + Questo identifica quale indirizzo IP + dovrà essere usato nel pool riservato + per l'allocazione ad i client. Gli indirizzi + IP fra, ed inclusi, quelli dichiarati sono + assegnabili agli utenti. + + + + Dichiara il default gateway che sarà + assegnato ad i client. + + + + L'indirizzo hardware MAC di un host + (cosicchè il server DHCP + possa riconoscere un host quando + fa una richiesta). + + + + Specifica che all'host dovrebbe sempre + essere fornito lo stesso indirizzo IP. + Nota che usare un hostname è + corretto in questo caso, + dato che il DHCP server risolverà + l'hostname stesso prima di restituire + l'informazione sul rilascio. + + + + Una volta che hai finito di scrivere + il tuo dhcpd.conf, + puoi procedere ad avviare il server + dando il seguente comando: + + &prompt.root; /usr/local/etc/rc.d/isc-dhcpd.sh +start + + Se hai bisogno di fare altri cambiamenti + alla configurazione del server in futuro, + è importante notare che l'invio di + un segnale SIGHUP + a dhcpd + non fa sì che il file + di configurazione sia ricaricato, come avviene + con la maggior parte dei demoni. Dovrai inviare + un segnale SIGTERM per fermare + il processo, e poi riavviarlo usando il comando + sopracitato. + + + + Files + + + DHCP + + file di configurazione + + + + + /usr/local/sbin/dhcpd + + dhcpd è + linkato staticamente e risiede in + /usr/local/sbin + . La pagina di manuale di + &man.dhcpd.8; installata con il port + dà più informazioni + su dhcpd. + + + + /usr/local/etc/dhcpd.conf + + dhcpd richiede + un file di configurazione, + /usr/local/etc/dhcpd.conf + , prima che possa iniziare a + fornire il servizio ai client. Questo + file deve contenere tutte le informazioni + che devono essere fornite ai client che + sono serviti, oltre alle informazioni + riguardanti le operazioni del server. Questo + file di configurazione è descritto + dalla pagina di manuale &man.dhcpd.conf.5; + installata dal port. + + + + /var/db/dhcpd.leases + + Il server DHCP mantiene un database dei + rilasci che ha effettuato in questo file, che + viene scritto come un log. La pagina di manuale + &man.dhcpd.leases.5;, installata dal port + ne dà una descrizione leggermente pi` + lunga. + + + + /usr/local/sbin/dhcrelay + + dhcrelay è + usata in ambienti avanzati dove un server + DHCP reinvia le richieste da un client ad un + altro server DHCP su una rete separata. Se + hai bisogno di questa + funzionalità, installa il port + net/isc-dhcp3-relay. + La pagina di manuale &man.dhcrelay.8; fornita + col port contiene più dettagli. + + + + + + + + + + + Chern + + Lee + + Grazie al contributo di + + + + + Domain Name System (DNS) + + + Uno sguardo d'insieme + + BIND + + FreeBSD utilizza, di default, una versione di + BIND (Berkeley Internet Name Domain), che è + la più completa implementazione del protocollo + DNS. DNS è il protocollo + attraverso il quale nomi sono mappati ad indirizzi IP, + e viceversa. Per esempio, una query per + www.FreeBSD.org + riceverà una replica con l'indirizzo + IP del web server del The FreeBSD Project, mentre una + query per ftp.FreeBSD.org + ritornerà l'indirizzo IP della corrispondente + macchina FTP. Allo stesso modo, può + avvenire l'opposto. Una + query per un indirizzo IP può risolvere il suo + nome host. Non è necessario avere in esecuzione + un name server per fare DNS lookups su un sistema. + + + DNS + + DNS è coordinato su Internet attraverso + un sistema alquanto complesso di name server autoritativi, + ed altri name server di più piccola scala che + ospitano e gestiscono cache di informazioni individuali + sui domini. + + Questo documento si riferisce a BIND 8.x, dato che + è la versione stabile usata in &os;. Le versioni + di &os; 5.3 e quelle più aggiornate includono + BIND 9 e le istruzioni di configurazione + possono essere trovate più avanti in questo + capitolo. Gli utenti di &os; 5.2 ed altre versioni + precedenti possono installare + BIND 9 dal port + net/bind9. + + RFC1034 e RFC1035 specificano il protocollo DNS. + + Al momento corrente, BIND è mantenuto + dall'Internet Software Consortium + . + + + + + Terminologia + + Per comprendere questo documento, alcuni termini + relativi al DNS devono essere capiti. + + risolutore + + DNS inverso + + zona root + + + + + + + + + Termine + + Definizione + + + + + + Forward DNS + + La mappa da hostname ad indirizzi IP + + + + Origine + + Si riferisce al dominio coperto in + un particolare file di zona + + + + named, + BIND, name server + + Nomi comuni per il pacchetto name server BIND + all'interno di FreeBSD + + + + Risolutore + + Un processo di sistema attraverso il quale + una macchina fa query su un name server + per informazioni di zona + + + + DNS inverso + + L'opposto del forward DNS; mappare + indirizzi IP su nomi host + + + + Zona root + + L'inizio della gerarchia della zona + Internet. Tutte le zone cadono sotto la + zona root, analogamente + a come tutti i file nel filesystem cadono sotto + la directory root. + + + + Zona + + Un dominio individuale, sottodominio, o + porzione del DNS amministrato dalla stessa + autorità + + + + + + + zone + + esempi + + + Esempi di zone: + + + + . è la zona root + + + + org. è una zona + sotto la zona root + + + + example.org. + è una zona sotto la zona + org. + + + + foo.example.org. + è un sottodominio, una zona sotto la zona + example.org. + + + + + 1.2.3.in-addr.arpa è una zona + che referenzia tutti gli indirizzi IP che cadono + sotto lo spazio IP 3.2.1.*. + + + + + Come si può vedere, la parte più + specifica di un nome host appare a sinistra. Per esempio + example.org. è + più specifico di org., come + org. è più specifico + della zona root. La disposizione di ogni parte di un nome + host è analoga ad un filesystem: la + directory /dev cade + all'interno della root, e così via. + + + + Ragioni per Avere in Esecuzione un Name Server + + Attualmente vengono usati due tipi di name server: + un name server autoritativo, ed un name server cache. + + Un name server autoritativo è necessario + quando: + + + + uno vuole servire informazioni DNS a tutto + il mondo, rispondendo in maniera autoritativa + alle query. + + + + un dominio, tipo + example.org, è + registrato e gli indirizzi IP devono essere + assegnati ad hostname sotto questo. + + + + un blocco di indirizzi IP richiede entry di + DNS inverso (da IP ad hostname). + + + + un name server di backup, chiamato uno + slave, deve rispondere alle query + quando il primario è giù + o inaccessibile. + + + + Un name server cache è necessario quando: + + + + un server locale DNS può tenere in cache e + rispondere più velocemente rispetto ad effettuare + query ad un name server all'esterno. + + + + una riduzione nel traffico complessivo di + rete è desiderato (è stato + calcolato che il traffico DNS + conta più del 5% sul traffico totale di + Internet). + + + + Quando uno fa una query per risolvere + www.FreeBSD.org, il + risolutore di solito fa una query al name + server dell'ISP a cui si è connessi, + ed ottiene una risposta. Con un server DNS + locale, che fa cache, + la query deve essere effettuata una volta sola dal + server DNS che fa cache. Ogni query aggiuntiva + non dovrà cercare all'esterno della rete + locale, dato che l'informazione + è tenuta in cache localmente. + + + + Come Funziona + + In FreeBSd, il demone BIND è chiamato + named per ovvie ragioni. + + + + + + File + + Descrizione + + + + + + named + + il demone BIND + + + + ndc + + programma di controllo del name server + + + + /etc/namedb + + directory dove risiedono le + informazioni di zona + + + + /etc/namedb/named.conf + + file di configurazione del demone + + + + + + + I file di zona sono di solito contenuti all'interno + della directory /etc/namedb + e contengono le informazioni sulla zona DNS servita + dal name server. + + + + + Avviare BIND + + + BIND + + avvio + + + Dato che BIND è installato di default, + configurarlo è relativamente semplice. + + Per assicurarsi che il demone + named + sia avviato alla partenza, metti la seguente riga + in /etc/rc.conf: + + named_enable="YES" + + Per avviare un demone manualmente (dopo + averlo configurato): + + &prompt.root; ndc start + + + + File di Configurazione + + + BIND + + file di configurazione + + + + Usando <command>make-localhost</command> + + Assicurati di: + + &prompt.root; cd /etc/namedb +&prompt.root; sh make-localhost + + per creare il file di zona locale reverse DNS + /etc/namedb/master/localhost.rev. + + + + + <filename>/etc/namedb/named.conf</filename> + + // $FreeBSD$ +// +// Refer to the named(8) manual page for details. If you are ever going +// to setup a primary server, make sure you've understood the hairy +// details of how DNS is working. Even with simple mistakes, you can +// break connectivity for affected parties, or cause huge amount of +// useless Internet traffic. + +options { + directory "/etc/namedb"; + +// In addition to the "forwarders" clause, you can force your name +// server to never initiate queries of its own, but always ask its +// forwarders only, by enabling the following line: +// +// forward only; + +// If you've got a DNS server around at your upstream provider, enter +// its IP address here, and enable the line below. This will make you +// benefit from its cache, thus reduce overall DNS traffic in the +Internet. +/* + forwarders { + 127.0.0.1; + }; +*/ + + Proprio come dicono i commenti, per beneficiare + di una cache di un server superiore, può + essere abilitato forwarders. + Sotto circostanze normali, un name + server farà query ricorsive attraverso Internet + cercando certi name server fino a chè non trova + la risposta che sta cercando. Averlo abilitato farà + sì che sarà fatta prima una query verso il + name server superiore (o il name server fornito), + avvantaggiandosi della sua cache. Se il name + server superiore è un name server molto + trafficato e veloce, può valere la pena di + abilitarlo. + + + 127.0.0.1 + non funzionerà qui. + Cambia questo indirizzo IP in un name server + superiore. + + + /* + * If there is a firewall between you and name servers you want + * to talk to, you might need to uncomment the query-source + * directive below. Previous versions of BIND always asked + * questions using port 53, but BIND 8.1 uses an unprivileged + * port by default. + */ + // query-source address * port 53; + + /* + * If running in a sandbox, you may have to specify a different + * location for the dumpfile. + */ + // dump-file "s/named_dump.db"; +}; + +// Note: the following will be supported in a future release. +/* +host { any; } { + topology { + 127.0.0.0/8; + }; +}; +*/ + +// Setting up secondaries is way easier and the rough picture for this +// is explained below. +// +// If you enable a local name server, don't forget to enter 127.0.0.1 +// into your /etc/resolv.conf so this server will be queried first. +// Also, make sure to enable it in /etc/rc.conf. + +zone "." { + type hint; + file "named.root"; +}; + +zone "0.0.127.IN-ADDR.ARPA" { + type master; + file "localhost.rev"; +}; + +zone +"0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.IP6.INT" { + type master; + file "localhost.rev"; +}; + +// NB: Do not use the IP addresses below, they are faked, and only +// serve demonstration/documentation purposes! +// +// Example secondary config entries. It can be convenient to become +// a secondary at least for the zone where your own domain is in. Ask +// your network administrator for the IP address of the responsible +// primary. +// +// Never forget to include the reverse lookup (IN-ADDR.ARPA) zone! +// (This is the first bytes of the respective IP address, in reverse +// order, with ".IN-ADDR.ARPA" appended.) +// +// Before starting to setup a primary zone, better make sure you fully +// understand how DNS and BIND works, however. There are sometimes +// unobvious pitfalls. Setting up a secondary is comparably simpler. +// +// NB: Don't blindly enable the examples below. :-) Use actual names +// and addresses instead. +// +// NOTE!!! FreeBSD runs BIND in a sandbox (see named_flags in rc.conf). +// The directory containing the secondary zones must be write accessible +// to BIND. The following sequence is suggested: +// +// mkdir /etc/namedb/s +// chown bind:bind /etc/namedb/s +// chmod 750 /etc/namedb/s + + Per ulteriori informazioni su come eseguire BIND + in una sandbox, vedi + Eseguire named in una sandbox. + + /* +zone "example.com" { + type slave; + file "s/example.com.bak"; + masters { + 192.168.1.1; + }; +}; + +zone "0.168.192.in-addr.arpa" { + type slave; + file "s/0.168.192.in-addr.arpa.bak"; + masters { + 192.168.1.1; + }; +}; +*/ + + In named.conf, ci sono esempi + di linee slave per zone di forward ed inverse. + + Per ogni nuova zona servita, una nuova linea di + zona deve essere aggiunta a + named.conf. + + Per esempio, la più semplice entry per + example.org può + assomigliare a: + + zone "example.org" { + type master; + file "example.org"; +}; + + La zona è una master, come indicato + dall'entry , + e conserva le informazioni di zona su + /etc/namedb/example.org + indicata dalla entry + . + + zone "example.org" { + type slave; + file "example.org"; +}; + + Nel caso slave, l'informazione di zona è + trasferita dal name server master per quella zona + particolare, e salvata nel file specificato. Se e + quando il master muore o è irraggiungibile, + il name server slave avrà le informazioni di + zona trasferite e sarà in grado di servirlo. + + + + File di Zona + + Un esempio di file di zona master per example.org (che esiste + all'interno di /etc/namedb/example.org + ) è la seguente: + + $TTL 3600 + +example.org. IN SOA ns1.example.org. admin.example.org. ( + 5 ; Serial + 10800 ; Refresh + 3600 ; Retry + 604800 ; Expire + 86400 ) ; Minimum TTL + +; DNS Servers +@ IN NS ns1.example.org. +@ IN NS ns2.example.org. + +; Machine Names +localhost IN A 127.0.0.1 +ns1 IN A 3.2.1.2 +ns2 IN A 3.2.1.3 +mail IN A 3.2.1.10 +@ IN A 3.2.1.30 + +; Aliases +www IN CNAME @ + +; MX Record +@ IN MX 10 mail.example.org. + + Nota che ogni hostname che finisce in + un . è + un nome esatto, mentre ogni entità senza un + . è referenziato all'origine. + Per esempio www è trasformato + in www.origin. + Nel nostro file di zone fittizio, la nostra origine + è example.org, così + www si trasformerebbe in + www.example.org. + + Il formato di un file di zona è + il seguente: + + recordname IN recordtype +value + + + DNS + + records + + + I record DNS usati più di frequente: + + + + SOA + + + inizio di una zona di + autorità + + + + + NS + + + un name server + autoritativo + + + + + A + + + un indirizzo host + + + + + CNAME + + + il nome canonico per un + alias + + + + + MX + + + mail exchanger + + + + + PTR + + + un puntatore a nome di dominio (usato nel + DNS inverso) + + + + + +example.org. IN SOA ns1.example.org. admin.example.org. ( + 5 ; Serial + 10800 ; Refresh after 3 hours + 3600 ; Retry after 1 hour + 604800 ; Expire after 1 week + 86400 ) ; Minimum TTL of 1 +day + + + + + + example.org. + + + il nome di dominio, inoltre è + l'origine per questo file di zona. + + + + + ns1.example.org. + + + il name server primario/autoritativo + per questa zona. + + + + + admin.example.org. + + + la persona responsabile per questa + zona, un indirizzo email con @ + sostituito. (admin@example.org + diventa admin.example.org) + + + + + 5 + + + il numero di serie del file. Questo + deve essere aumentato ogni volta che il file di + zona è modificato. Al giorno d'oggi + molti amministratori preferiscono un formato + yyyymmddrr per il numero + di serie. + 2001041002 significherebbe + modificato l'ultima volta il 04/10/2001, l'ultimo + 02 essendo la seconda volta che + il file di zona è stato modificato in + questo giorno. Il numero di serie è + importante dato che avverte + name server slave per una zona quando questa + ` modificata. + + + + + +@ IN NS ns1.example.org. + + Questa è una linea NS. Ogni name server che + replicherà in maniera autoritativa la zona deve + avere una di queste linee. Il @ come + visto potrebbe essere stato + example.org. + Il @ si traduce nell'origine. + + +localhost IN A 127.0.0.1 +ns1 IN A 3.2.1.2 +ns2 IN A 3.2.1.3 +mail IN A 3.2.1.10 +@ IN A 3.2.1.30 + + Il record A indica un nome macchina. Come visto + sopra, ns1.example.org + risolverebbe in 3.2.1.2. + Ancora, il simbolo origine, @, + è usato qui, + così significa che + example.org risolverebbe in + 3.2.1.30. + + +www IN CNAME @ + + Il record nome canonico è usato per dare alias + ad una macchina. Nell'esempio, www + è tramutato in alias nella macchina indirizzata + all'origine, o example.org + (3.2.1.30). + CNAME possono essere usati per fornire alias + ad hostname o distribuire in round robin un + hostname fra molte macchine. + + + MX record + + + +@ IN MX 10 mail.example.org. + + Il record MX ` usato per specificare quali + mail server sono responsabili per gestire mail + entranti per la zona. + mail.example.org + è l'hostname del mail + server, e 10 è la priorità di + quel mail server. + + Uno può avere molti mail server, con + priorità di 3, 2, 1. Un mail server che + cerca di consegnare una mail a + example.org + proverà prima l'MX con la più alta + priorità poi il secondo, etc., fino a + chè la mail non sia + consegnata correttamente. + + Per file di zona in-addr.arpa (DNS inverso), lo stesso + formato è usato, eccetto con linee PTR + al posto di A o CNAME. + + $TTL 3600 + +1.2.3.in-addr.arpa. IN SOA ns1.example.org. admin.example.org. ( + 5 ; Serial + 10800 ; Refresh + 3600 ; Retry + 604800 ; Expire + 3600 ) ; Minimum + +@ IN NS ns1.example.org. +@ IN NS ns2.example.org. + +2 IN PTR ns1.example.org. +3 IN PTR ns2.example.org. +10 IN PTR mail.example.org. +30 IN PTR example.org. + + Questo file da la corretta mappa da indirizzi + IP ad hostname per il nostro dominio fittizio. + + + + + Caching Name Server + + + BIND + + caching name server + + + Un name server caching è un name server + che non è autoritativo per nessuna zona. + Fa semplicemente query, e ne memorizza le risposte + per uso successivo. Per impostarne uno, configura + il name server come al solito, omettendo ogni + inclusione di zona. + + + + Eseguire <application>named</application> + in una Sandbox + + + BIND + + eseguirlo in una sandbox + + + + chroot + + + Per maggiore sicurezza puoi eseguire + &man.named.8; come fosse un utente non + privilegiato, e configurarlo per fargli + fare &man.chroot.8; in una directory sandbox. + Questo rende tutto ciò che è fuori + dalla sandbox non accessibile + al demone named. + In caso named + dovesse essere compromesso, questo + contribuirà a ridurre i danni + che possono essere causati. Di default, + FreeBSD ha un utente ed un gruppo chiamato + bind creati + per questo scopo. + + + Molte persone raccomandano che invece + di configurare named + affinchè questo faccia + chroot, si dovrebbe eseguire + named dentro una &man.jail.8;. + Questa sezione non copre questa situazione. + + + Dato che named + non saraà in grado di accedere a nulla + al di fuori della sandbox + (del tipo librerie condivise, socket di log, e così + via), ci sono un certo numero di passi che + devono essere compiuti per permettere a + named di + funzionare correttamente. Nella seguente lista + di passi, si assume che il percorso alla sandbox + sia /etc/namedb e che tu non + abbia fatto modifiche precedenti al contenuto di + questa directory. Esegui i seguenti passi come + root: + + + + Crea tutte le directory che + named + si aspetta di vedere: + + &prompt.root; cd /etc/namedb +&prompt.root; mkdir -p bin dev etc var/tmp var/run master +slave +&prompt.root; chown bind:bind slave var/* + + + + named ha + bisogno soltanto di permessi di scrittura + su queste directory, così è tutto + quello che gli diamo. + + + + + + Riorganizza e crea i file di zona e di + configurazione base: + + &prompt.root; cp /etc/localtime etc +&prompt.root; mv named.conf etc && ln -sf +etc/named.conf +&prompt.root; mv named.root master + ++&prompt.root; sh make-localhost +&prompt.root; cat > master/named.localhost +$ORIGIN localhost. +$TTL 6h +@ IN SOA localhost. postmaster.localhost. ( + 1 ; serial + 3600 ; refresh + 1800 ; retry + 604800 ; expiration + 3600 ) ; minimum +IN NS localhost. +IN A 127.0.0.1 +^D + + + + Questo permette a + named di loggare + il tempo corretto a &man.syslogd.8;. + + + + + + syslog + + + log files + + named + + + Se stai eseguendo una versione di &os; + precedente a 4.9-RELEASE, crea una copia linkata + staticamente di named-xfer + e copiala nella sandbox: + + &prompt.root; cd /usr/src/lib/libisc +&prompt.root; make cleandir && make cleandir && make depend && +make all +&prompt.root; cd /usr/src/lib/libbind +&prompt.root; make cleandir && make cleandir && make depend && +make all +&prompt.root; cd /usr/src/libexec/named-xfer +&prompt.root; make cleandir && make cleandir && make depend && +make NOSHARED=yes all +&prompt.root; cp named-xfer /etc/namedb/bin && chmod 555 +/etc/namedb/bin/named-xfer + + Dopo che il tuo + named-xfer linkato staticamente + è stato installato, un pò di pulizia + è richiesta, per evitare di lasciare + copie inutili di librerie o programmi + nel tuo albero di sorgenti: + + &prompt.root; cd /usr/src/lib/libisc +&prompt.root; make cleandir +&prompt.root; cd /usr/src/lib/libbind +&prompt.root; make cleandir +&prompt.root; cd /usr/src/libexec/named-xfer +&prompt.root; make cleandir + + + + È stato rilevato come questo passo + vada in errore occasionalmente. In caso di + errore, dai il comando: + + &prompt.root; cd /usr/src && make cleandir && make +cleandir + + e cancella il tuo albero + /usr/obj: + + &prompt.root; rm -fr /usr/obj && mkdir +/usr/obj + + Questo pulirà ogni + residuo dal tuo + albero sorgente, e ritentare i passi sopra + dovrebbe funzionare. + + + + Se stai eseguendo &os; versione 4.9-RELEASE + o successiva, allora la copia di + named-xfer + in /usr/libexec è linkata + staticamente di default, e puoi semplicemente + usare &man.cp.1; per copiarla nella tua sandbox. + + + + Crea un dev/null che + named possa + vedere e in cui possa; scrivere a: + + &prompt.root; cd /etc/namedb/dev && mknod null c 2 +2 +&prompt.root; chmod 666 null + + + + Crea un link da /var/run/ndc a + /etc/namedb/var/run/ndc: + + &prompt.root; ln -sf /etc/namedb/var/run/ndc +/var/run/ndc + + + Questo semplicemente evita di specificare + l'opzione a &man.ndc.8; + ogni volta che lo esegui. Dato che il + contenuto di /var/run + è cancellato al boot, può essere + utile aggiungere questo comando al + &man.crontab.5; di root + usando l'opzione . + + + + + syslog + + file di log + + named + + Configura &man.syslogd.8; affinchè crei + una extra socket log + su cui named possa + scrivere. Per farlo, aggiungi + -l /etc/namedb/dev/log + alla variabile syslogd_flags + nel file /etc/rc.conf. + + + + chroot + + Fai in modo che named + parta all'avvio e faccia chroot + nella nella sandbox aggiungendo le seguenti linee in + /etc/rc.conf: + + named_enable="YES" +named_flags="-u bind -g bind -t /etc/namedb +/etc/named.conf" + + + Nota che il file di configurazione + /etc/named.conf + è caratterizzato da un pathname completo + relativamente alla sandbox, + ad esempio nella linea superiore, il file a cui + ci si riferisce è attualmente + /etc/namedb/etc/named.conf. + + + + + Il prossimo passo è editare + /etc/namedb/etc/named.conf + così che named + sappia quali zone caricare e dove trovarle + sul disco. Di seguito un esempio commentato + (tutto quello che non è specificamente + commentato qui non è differente + dall'installazione di un server DNS che + non gira in una sandbox): + + options { + directory "/"; + named-xfer "/bin/named-xfer"; + version ""; // Don't reveal BIND version + query-source address * port 53; +}; +// ndc control socket +controls { + unix "/var/run/ndc" perm 0600 owner 0 group 0; +}; +// Zones follow: +zone "localhost" IN { + type master; + file "master/named.localhost"; + allow-transfer { localhost; }; + notify no; +}; +zone "0.0.127.in-addr.arpa" IN { + type master; + file "master/localhost.rev"; + allow-transfer { localhost; }; + notify no; +}; +zone "0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.ip6.int" +{ + type master; + file "master/localhost-v6.rev"; + allow-transfer { localhost; }; + notify no; +}; +zone "." IN { + type hint; + file "master/named.root"; +}; +zone "private.example.net" in { + type master; + file "master/private.example.net.db"; + allow-transfer { 192.168.10.0/24; }; +}; +zone "10.168.192.in-addr.arpa" in { + type slave; + masters { 192.168.10.2; }; + file "slave/192.168.10.db"; +}; - - The <application>inetd</application> - <quote>Super-Server</quote> + + + La frase con + directory è specificata con + /, dato che tutti i file + di cui named ha bisogno + sono dentro questa directory (ricorda che questo + è equivalente all' + /etc/namedb di un + normale utente). + - Traduzione in corso - + + Specifica il percorso completo + del binario named-xfer + (dalla figura di riferimento di + named). Questo + è necessario dato che + named è compilato per cercare + named-xfer in + /usr/libexec di default. + - - Network File System (NFS) + + Specifica il + nome file (relativo alla entry + directory di cui sopra) + dove named può + trovare i file di zona per questa zona. + - Traduzione in corso - + + Specifica il nome file + (relativo all'entry directory + di cui sopra) dove named + dovrebbe scrivere una copia del file di zona per + questa zona dopo averlo trasferito con successo + dal server master. Questo è il motivo + per il quale dobbiamo cambiare il proprietario + della directory slave in + bind nei passi di installazione + di cui sopra. + + - - Network Information System (NIS/YP) + Dopo aver completato i passi di cui sopra, + o riavvi il tuo server o riavvi &man.syslogd.8; + e riavvi &man.named.8; accertandoti di usare + le nuove opzioni specificate in + syslogd_flags e + named_flags. Dovresti + adesso avere in esecuzione una copia in sandbox + di named! + - Traduzione in corso - + + Sicurezza - - Automatic Network Configuration (DHCP) + Anche se BIND è la più comune + implementazione del DNS, c'è sempre la questione + della sicurezza. Talvolta vengono trovati possibili + e sfruttabili buchi di sicurezza. + + È una buona idea leggere + gli avvisi sulla sicurezza di CERT e + sottoscrivere le &a.security-notifications; + per stare aggiornato con le questioni + correnti di sicurezza di Internet e FreeBSD. + + + Se sorge un problema, tenere i + sorgenti aggiornati e fare una compilazione + al volo di named + non farebbe male. + + + + + Ulteriori letture + + Pagine di manuale di + BIND/named: + &man.ndc.8; &man.named.8; &man.named.conf.5; + + + + Official ISC BIND + Page + + + + + BIND FAQ + - Traduzione in corso + + O'Reilly + DNS and BIND 4th Edition + + + + RFC1034 + - Domain Names - Concepts and Facilities + + + + RFC1035 + - Domain Names - Implementation and Specification + + + - - Domain Name System (DNS) + + + + + Tom + + Rhodes + + Scritto da + + + + + <acronym>BIND</acronym>9 e &os; + + bind9 + installazione + + La release di &os; 5.3 porta con sè + il software BIND9 + DNS nella + distribuzione. Nuove caratteristiche di sicurezza, + una nuova disposizione del file system e la configurazione + automatica di &man.chroot.8; sono; arrivate con + questa versione. Questa sezione è stata scritta + in due parti, la prima discuterà le nuove + caratteristiche e le loro configurazioni; la + seconda coprirà i miglioramenti per + aiutare migrare verso &os; 5.3. Da questo punto + in poi, ci riferiremo al server semplicemente come + &man.named.8; al posto di BIND. + Questa sezione salta la descrizione della terminologia + delineata nella sezione precedente, come anche + le discussioni teoriche; così si + raccomanda di consultare la sezione precedente + prima di andare oltre. + + I file di configurazione di + named + al momento stanno in + /var/named/etc/namedb/ e avranno bisogno + di modifiche prima dell'uso. Questo è + il luogo dove la maggior parte della + configurazione sarà eseguita. + + + Configurazione di una Zona Master + + Per configurare una zona master + visita + /var/named/etc/namedb/ ed esegui i seguenti + comandi: + + &prompt.root; sh +make-localhost + + Se tutto è andato bene, un nuovo file + dovrebbe essere stato creato nella directory + master. + I nomi file dovrebbero essere localhost.rev + per il dominio locale di nomi e + localhost-v6.rev per le + configurazioni di IPv6. + Come il file di configurazione di default, + la configurazione per il + suo uso sar` già presente nel file + named.conf. + + + + Configurazione di una Zona Slave + + La configurazione per i domini extra o i sottodomini + può essere fatta correttamente impostandoli come + zone slave. Nella maggior parte dei casi, + il file master/localhost.rev + può essere copiato nella directory + slave + e modificato. Una volta completato, i file + seguente configurazione per + example.com: - Traduzione in corso + zone "example.com" { + type slave; + file "slave/example.com"; + masters { + 10.0.0.1; + }; +}; + +zone "0.168.192.in-addr.arpa" { + type slave; + file "slave/0.168.192.in-addr.arpa"; + masters { + 10.0.0.1; + }; +}; + + Nota bene che in questo esempio, l'indirizzo + IP master è il server + di dominio primario per il quale le zone sono + trasferite; non necessariamente funge da server + DNS lui stesso. + + + + Configurazione del Sistema di Inizializzazione + + Affinchè il demone + named + parta quando il sistema effettua il boot, la + seguente opzione deve essere presente nel + file /etc/rc.conf: + + named_enable="YES" + + Anche se esistono altre opzioni, questo è il + minimo indispensabile. Consulta la pagina di manuale + di &man.rc.conf.5; per una lista delle altre opzioni. + Se nulla viene inserito nel file + rc.conf allora + named può essere + avviato dalla linea di comando invocando: + + &prompt.root; /etc/rc.d/named +start + + + + <acronym>La Sicurezza di BIND</acronym>9 + + Mentre &os; automaticamente esegue + named in un ambiente + &man.chroot.8;; ci sono molti altri meccanismi + di sicurezza che potrebbero aiutare ad evitare + possibili attacchi al servizio + DNS. + + + Lista di Controllo degli Accessi alle Query + + Una lista di controllo di accesso alle query + può essere usata per restringere accesso alle query + sulle zone. La configurazione funziona definendo + la rete all'interno del token acl + e poi elencando indirizzi IP + nella configurazione della zona. Per permettere + ai domini di effettuare query sull'host example, + definiscilo così: + + + acl "example.com" { + 192.168.0.0/24; +}; + +zone "example.com" { + type slave; + file "slave/example.com"; + masters { + 10.0.0.1; + }; + allow-query { example.com; }; +}; + +zone "0.168.192.in-addr.arpa" { + type slave; + file "slave/0.168.192.in-addr.arpa"; + masters { + 10.0.0.1; + }; + allow-query { example.com; }; +}; + + + + Versione Ristretta + + Permettere lookup di versioni sul server + DNS potrebbe equivalere ad aprire + la porta ad un attaccante. Un utente malizioso + potrebbe usare questa informazione per cercare + exploit o bachi noti per utilizzarli contro + l'host. + + + Impostare una falsa versione non + proteggerà il server dagli + exploit. Solo fare un upgrade + ad una versione non vulnerabile proteggerà + il tuo server. + + + Una falsa stringa di versione può + essere inserita nella sezione + options di + named.conf: + + options { + directory "/etc/namedb"; + pid-file "/var/run/named/pid"; + dump-file "/var/dump/named_dump.db"; + statistics-file "/var/stats/named.stats"; + version "None of your business"; +}; + + + + + + + + + Murray + Stokely + Grazie al contributo di + + + + Apache HTTP Server - Traduzione in corso + + web server + + installare + + + Apache + + + Uno sguardo d'insieme + + &os; è usato per far girare + alcuni dei siti web più trafficati + al mondo. La maggioranza dei web server + su Internet usano attualmene + Apache HTTP Server. + Il pacchetto software di + Apache + dovrebbe essere incluso nel tuo media di + installazione di FreeBSD. Se non hai + installato Apache + quando hai installato FreeBSD per la prima volta, + lo puoi installare dal port + www/apache13 + o www/apache2. + + Una volta che Apache + è stato installato con successo, deve essere + configurato. + + + Questa sezione copre la versione 1.3.X + di Apache HTTP Server + dato che è la versione più usata per + &os;. Apache 2.X + introduce molte nuove tecnologie ma queste non + saranno discusse in questa sede. Per maggiori + informazioni su + Apache 2.X, per favore + consulta . + + + + + Configurazione + + + Apache + + file di configurazione + + + Il principale file di configurazione + di Apache HTTP Server + è installato in + /usr/local/etc/apache/httpd.conf + su &os;. Questo file è un tipico file di testo + di configurazione di &unix; con linee di commento + che cominciano col carattere #. + Una descrizione comprensiva di tutte le possibili + opzioni di configurazione è al di fuori dello + scopo di questo libro, così solo le direttive + usate più di frequente saranno descritte + di seguito. + + + + ServerRoot "/usr/local" + + + Questo specifica la gerachia di directory + di default per l'installazione di + Apache. I binari + sono conservati nelle sottodirectory + bin e + sbin + sotto la server root, ed i file di configurazione + sono conservati sotto + etc/apache. + + + + + ServerAdmin you@your.address + + + L'indirizzo email al quale i problemi + riguardanti il server dovrebbero essere + inviati. Questo indirizzo appare su alcune + pagine generate dal server, + come alcuni documenti di errore. + + + + + ServerName www.example.com + + + ServerName ti permette di + impostare un nome host che viene inviato + ai client per il tuo server, se questo + è differente da quello per il quale l'host + è configurato (ad esempio usi www + invece del vero nome host). + + + + + DocumentRoot "/usr/local/www/data" + + + DocumentRoot: La directory + dalla quale servirai documenti. Di default + tutte le richieste sono girate a questa + directory, ma link simbolici ed alias + possono essere usati per puntare ad altre + locazioni. + + + + + È sempre una buona idea fare copie di + backup del tuo file di configurazione di + Apache prima di + modificarlo. Una volta che sei soddisfatto dalla + tua configurazione iniziale sei pronto per + iniziare ad eseguire Apache. + + + + Eseguire <application>Apache</application> + + + Apache + + avviarlo o fermarlo + + + Apache non viene eseguito + dal super server inetd + a differenza di molti altri server di + rete. È configurato + per girare standalone per migliori performance + per gestire le richieste HTTP in entrata dai client + web browser. Un wrapper shell script è + incluso per rendere il più semplice + possibile lo start, lo stop ed il restart del + server. Per avviare Apache + per la prima volta, esegui: + + &prompt.root; /usr/local/sbin/apachectl +start + + Puoi fermare il server in ogni istante + digitando: + + &prompt.root; /usr/local/sbin/apachectl +stop + + Dopo aver fatto modifiche al file + di configurazione per una qualsiasi ragione, + avrai bisogno di riavviare + il server: + + &prompt.root; /usr/local/sbin/apachectl +restart + + Per riavviare Apache + senza mandare in abort le connessioni correnti, + esegui. + + &prompt.root; /usr/local/sbin/apachectl +graceful + + Informazioni addizionali sono + disponibili sulla pagina di manuale + di &man.apachectl.8;. + + Per eseguire Apache + all'avvio del sistema, aggiungi la seguente + linea ad /etc/rc.conf: + + apache_enable="YES" + + Se volessi fornire opzioni addizionali + di linea di comando al programma + Apache + httpd + avviato al boot di sistema, puoi specificarle + con una linea addizionale in + rc.conf: + + apache_flags="" + + Ora che il web server è in esecuzione + puoi navigare il tuo sito web puntando + il tuo web browser ad + http://localhost/. + La pagina di default che viene mostrata + è + /usr/local/www/data/index.html. + + + + Virtual Hosting + + Apache supporta due + tipi diversi di Virtual Hosting. Il primo metodo + è Virtual Hosting basato sul nome. Il + Virtual Hosting basato sul nome usa gli header + HTTP/1.1 per scoprire l'hostname. Questo permette + a molti domini diversi di condividere lo stesso + indirizzo IP. + + Per fare sì che + Apache + usi Virtual Hosting basato sui nomi aggiungi una + entry come la seguente al tuo file + httpd.conf: + + NameVirtualHost * + + Se il tuo webserver era nominato + www.domain.tld e + tu avessi voluto installare un dominio virtuale + per www.someotherdomain.tld + avresti dovuto aggiungere le seguenti entry + a httpd.conf: + + <VirtualHost *> +ServerName www.domain.tld +DocumentRoot /www/domain.tld +</VirtualHost> + +<VirtualHost *> +ServerName www.someotherdomain.tld +DocumentRoot /www/someotherdomain.tld +</VirtualHost> + + Sostituisci gli indirizzi con gli indirizzi + che vuoi usare ed i percorsi dei documenti con quelli + che usi. + + Per maggiori informazioni sull'impostazione + dei virtual host, per favore consulta la + documentazione ufficiale a + + . + + + + Moduli Apache + + + Apache + moduli + + + Ci sono molti diversi moduli + Apache disponibili + per aggiungere funzionalità al server base. + La Collezione Port di FreeBSD fornisce un modo + semplice di installare Apache + assieme ad alcuni dei più popolari moduli + aggiuntivi. + + + mod_ssl + + + server web + + sicuri + + + SSL + + crittografia + + Il modulo mod_ssl + usa la libreria OpenSSL per fornire una forte + crittografia attraverso i protocolli Secure + Sockets Layer (SSL v2/v3) e Transport Layer + Security (TLS v1). Questo modulo fornisce tutto + il necessario per richiedere + un certificato firmato da un'autorità fidata + che emette certificati, cosicchè puoi eseguire + un web server sicuro su &os;. + + Se non hai ancora installato + Apache, una versione + di Apache 1.3.X + che includa mod_ssl + può essere installata con il port + www/apache13-modssl. + Il supporto ad SSL è anche disponibile per + Apache 2.X nel port + www/apache13-modssl, + dove viene abilitato di default. + + + + mod_perl + + Perl + + Il progetto di integrazione + Apache/Perl + mette assieme la grande potenza del linguaggio + di programmazione Perl e + l'Apache HTTP Server. + Con il modulo mod_perl + è possibile scrivere moduli Apache + interamente in Perl. In aggiunta + l'interprete persistente integrato nel server + evita l'overhead di avviare un interprete esterno + e la penalizzazione del tempo di + caricamento Perl. + + Se non hai ancora installato + Apache, allora una + versione di Apache + che includa mod_perl + può essere installato con il port + www/apache13-modperl. + + + + + + + Tom + + Rhodes + + Scritto da + + + + + PHP + + PHP + + Negli ultimi anni, molte aziende si sono rivolte a Internet + per migliorare i loro ricavi e aumentare la loro esposizione. + Questo ha anche aumentato il bisogno di contenuti interattivi + web. Mentre alcune società come µsoft; hanno introdotto + soluzioni nei loro prodotti proprietari, la comunità + open source ha risposto all'appello. Una risposta, largamente usata, + è nota come PHP. + + PHP, anche noto come Hypertext Prepocessor + è un linguaggio di scripting di scopo generale che è + particolarmente adatto per lo sviluppo Web. Adatto ad essere + usato all'interno dell'HTML, la sua sintassi + deriva dal C, &java;, e Perl con l'intenzione di permettere agli + sviluppatori web di scrivere pagine web generate dinamicamente + in modo veloce. + + Per integrare supporto a PHP5 per + il web server Apache, inizia + con l'installare il port + www/mod_php5. + + + Questo installerà e + configurerà i moduli richiesti + per supportare applicazioni web dinamiche. Controlla + che le seguenti linee siano state aggiunte al file + /usr/local/etc/apache/httpd.conf: + + LoadModule php5_module libexec/apache/libphp5.so +AddModule mod_php5.c + <IfModule mod_php5.c> + DirectoryIndex index.php index.html + </IfModule> + + <IfModule mod_php5.c> + AddType application/x-httpd-php .php + AddType application/x-httpd-php-source .phps + </IfModule> + + Una volta completato, una semplice chiamata + al comando apachectl per un tranquillo + restart: + + &prompt.root; apachectl graceful + + Il supporto a PHP in &os; è + estremamente modulare. Se viene richiesto un supporto per + qualsiasi estensione, un amministratore deve solo installare il port + adatto e riavviare Apache + come raccomandato sopra. + + Ad esempio, per aggiungere supporto al database + MySQL a PHP5, + semplicemente installa + databases/php5-mysql + e dai il comando seguente: + + &prompt.root; apachectl graceful + + Che abiliterà il supporto MySQL + in PHP. + + + + + + Murray + + Stokely + + Grazie al Contributo di + + + + File Transfer Protocol (FTP) - Traduzione in corso + Server FTP + + + Uno sguardo d'insieme + + Il File Transfer Protocol (FTP) fornisce + agli utenti un semplice modo di trasferire + file da e verso un server + FTP. + &os; include software per server + FTP + nel sistema base. Questo rende l'installazione + e l'ammininistrazione di un server + FTP + molto semplice. + + + + Configurazione + + Il più importante passo di + configurazione è decidere a quali + account saraà permesso + accedere al server FTP. Un sistema normale + FreeBSD ha un certo numero di account di sistema + usati per vari demoni, ma agli utenti estranei + non dovrebbe essere permesso di loggarsi con questi + account. Il file + /etc/ftpusers è una lista + di utenti a cui è negato l'accesso FTP. + Di default include gli account di sistema sopra citati + ma è possibile aggiungere utenti specifici + che non dovrebbero avere accesso FTP. + + Può essere che tu voglia restringere + l'accesso ad alcuni utenti senza impedir loro + di usare completamente FTP. Ciò + può essere ottenuto + con il file /etc/ftpchroot. + Questo file elenca utenti e gruppi soggetti a + restrizioni di accesso FTP. La pagina di manuale + &man.ftpchroot.5; ha tutti i dettagli così + non sarà descritta qui. + + + FTP + anonimo + + + Se tu volessi abilitare accesso anonimo + FTP al tuo server, devi creare un utente chiamato + ftp sul tuo sistema &os;. + Gli utenti allora potranno loggarsi al tuo server FTP + con uno username di ftp + o anonymous e con + una password qualsiasi + (di norma dovrebbe essere usato un indirizzo email + dell'utente come password). Il server FTP + chiamerà &man.chroot.2; quando un utente + anonimo si logga, per restringere l'accesso solo + alla home directory di ftp. + + Ci sono due file di testo che specificano + messaggi di benvenuto per i client FTP. Il contenuto + del file /etc/ftpwelcome sarà + mostrato agli utenti prima che raggiungano il prompt + del login. Dopo un login di successo, il contenuto + del file /etc/ftpmotd sarà + mostrato. Nota che il percorso di questo file è + relativo all'ambiente di login, così + saraà mostrato il file + ~ftp/etc/ftpmotd + + Una volta che il server FTP è + stato configurato + correttamente, deve essere abilitato in + /etc/inetd.conf. Tutto ciò + che viene richiesto è rimuovere il simbolo + di commento # dall'inizio della linea + relativa a ftpd: + + ftp stream tcp nowait root /usr/libexec/ftpd +ftpd -l + + Come spiegato in , + un Segnale HangUP deve essere inviato ad + inetd dopo che questo file + di configurazione è stato cambiato. + + Ora puoi loggarti al tuo server FTP digitando: + + &prompt.user; ftp localhost + + + + Manutenzione + + syslog + + + file di log + FTP + + + Il demone ftpd usa + &man.syslog.3; per loggare i mesaggi. Di default + il demone dei log di sistema girerà + i messaggi relativi a FTP nel file + /var/log/xferlog. La posizione + del log FTP può essere modificata cambiando + la seguente linea in + /etc/syslog.conf: + + ftp.info /var/log/xferlog + + + FTP + anonimo + + + Presta attenzione ai problemi potenziali + correlati all'esecuzione di un server FTP anonimo. + In particolare, dovresti pensarci due volte prima di + permettere agli utenti anonimi di fare upload di file. + Potresti scoprire che il tuo sito FTP è + diventato un forum per il commercio di software + commerciale senza licenza o anche peggio. + Se hai veramente bisogno di permettere upload FTP + anonimi, allora dovresti impostare i permessi + in modo che questi file non possano essere letti + da altri utenti fino a che non siano + stati revisionati. + - File and Print Services for µsoft.windows; clients (Samba) + + + + Murray + + Stokely + + Grazie al contributo di + + + + + Servizi di File e Stampa per client + µsoft.windows; (Samba) + + Server Samba + + Microsoft Windows + + + file server + Windows client + + + + print server + Windows client + + + + Uno sguardo d'insieme + + Samba è un + popolare pacchetto software open source che + fornisce servizi di file e stampa per client + µsoft.windows;. Tali client possono connettersi + ed usare un filesystem FreeBSD + come se fosse un disco locale, o stampanti + FreeBSD come se fossero stampanti locali. + + Il pacchetto software + Samba + dovrebbe essere incluso nel tuo media di + installazione FreeBSD. Se non hai + installato Samba + quando hai installato per la prima volta FreeBSD, + puoi sempre installarlo dal port o pacchetto + net/samba3. + + + + Configurazione + + Un file di configurazione di + Samba di default è + installato in + /usr/local/etc/smb.conf.default. + Questo file deve essere copiato in + /usr/local/etc/smb.conf + e personalizzato prima che + Samba possa essere usato. + + Il file smb.conf contiene + informazione di configurazione runtime per + Samba, come le definizioni + delle stampanti e share di filesystem + che vorresti condividere con &windows; client. + Il pacchetto Samba include + un tool basato sul web chiamato + swat che fornisce + un modo semplice di configurare il file + smb.conf. + + + Usare il Samba Web Administration Tool (SWAT) + + Il Samba Web Administration Tool (SWAT) viene + eseguito come demone da + inetd. + Quindi, dovresti togliere i commenti + alla seguente linea in + /etc/inetd.conf + prima che swat possa essere + usato per configurare + Samba: + + swat stream tcp nowait/400 root +/usr/local/sbin/swat + + Come spiegato in + , un + Segnale HangUP deve essere inviato ad + inetd dopo che + questo file di configurazione è + stato cambiato. + + Una volta che swat + è stato abilitato in + inetd.conf, + puoi usare un browser per connetterti a + . + Dovrai prima loggarti con l'account di sistema + root. + + + + Una volta che ti sei loggato con successo + alla pagina principale di configurazione di + Samba, puoi navigare + la documentazione di sistema, o iniziare + cliccando sul tab + Globals. La sezione + Globals corrisponde alle variabili + che sono impostate nella sezione + [global] di + /usr/local/etc/smb.conf. + + + + Impostazioni Globali + + Sia che tu stia usando + swat + o che tu stia editando direttamente + /usr/local/etc/smb.conf, + le prime direttive che tu puoi incontrare quando + configuri Samba sono: + + + + workgroup + + + Nome dominio NT o nome Workgroup + per i computer che accedono a questo server. + + + + + netbios name + + NetBIOS + + + Questo imposta il nome NetBIOS attraverso + il quale un Samba + è conosciuto. Di default è + lo stesso della prima parte del nome host + DNS. + + + + + server string + + + Questo imposta la stringa che sarà + mostrata con il comando net view + e con alcuni altri strumenti di rete che cercano + di mostrare testo descrittivo sul + server. + + + + + + + Impostazioni di Sicurezza + + Due delle più importanti impostazioni + in /usr/local/etc/smb.conf + sono i modelli di sicurezza usati, ed il formato + delle password di backend per utenti client. + Le seguenti direttive controllano queste + opzioni: + + + + security + + + Le due più comuni opzioni in + questo caso sono + security = share + e security = user. + Se i tuoi client usano nomi utente che sono + gli stessi dei nomi utenti sulla tua macchina + &os;, allora vorrai sicurezza di tipo + user. Questa è la policy di sicurezza + di default e richiede ai client prima di + loggarsi prima che possano accedere a risorse + condivise. + + Nel modello di sicurezza di tipo share, + i client non hanno bisogno di loggarsi al server + con una valida coppia username e password + prima che provino a connettersi a risorse + condivise. Questo è il modello di sicurezza + di default per versioni precedenti di + Samba. + + + + + passdb backend - Traduzione in corso + NIS+ + + LDAP + + SQL database + + + Samba ha molti + modelli diversi di backend di autenticazione. + Puoi autenticare i client con LDAP, NIS+, un + database SQL, o un file di password modificato. + Il metodo di autenticazione di default + è smbpasswd, e questo + sarà l'unico coperto qui. + + + + + Assumendo che il backend usato sia + quello di default, smbpasswd, + il file /usr/local/private/smbpasswd + deve essere creato per permettere a + Samba di autenticare i + client. Se tu volessi dare tutti a i tuoi account + &unix; accesso da &windows; client, usa il seguente + comando: + + &prompt.root; grep -v "^#" /etc/passwd | make_smbpasswd +> /usr/local/private/smbpasswd +&prompt.root; chmod 600 +/usr/local/private/smbpasswd + + Per favore consulta la documentazione + Samba per informazioni + addizionali sulle opzioni di configurazione. + Con le basi delineate qui, dovresti avere tutto + ciò di cui hai bisogno per avviare + Samba. + + + + + Avviare <application>Samba</application> + + Per abilitare Samba + quando il tuo sistema fa il boot, aggiungi le seguenti + linee a /etc/rc.conf: + + samba_enable="YES" + + Puoi allora avviare Samba + in ogni momento digitando: + + &prompt.root; /usr/local/etc/rc.d/samba.sh +start +Starting SAMBA: removing stale tdbs : +Starting nmbd. +Starting smbd. + + Samba attualmente + consiste di tre demoni separati. Dovresti + osservare che entrambi nmbd + e smbd siano avviati + dallo script samba.sh. Se + hai abilitato servizi di risoluzione di nomi + winbind in smb.conf, allora + osserverai che anche il demone + winbindd è avviato. + + Puoi anche fermare Samba + in ogni istante digitando: + + &prompt.root; /usr/local/etc/rc.d/samba.sh +stop + + Samba è una suite + complessa di software con funzionalità che permette + una larga integrazione con reti µsoft.windows;. + Per maggiori informazioni sulle funzionalità + al di là dell'installazione di base descritta qui + per favore consulta + . + - Clock Synchronization with NTP + + + + Tom + + Hukins + + Grazie al contributo di + + + + + Sincronizzazione del Clock con NTP + + NTP + + + Uno sguardo d'insieme + + Al passare del tempo, il clock di un computer tende + a perdere la sincronizzazione. Il Network Time Protocol + (NTP) fornisce un modo per assicurarti che il tuo + clock sia accurato. + + Molti servizi Internet si basano sul fatto che + il clock del computer sia accurato, o comunque + traggono notevole beneficio + da questo fatto. Per esempio, un web server + può ricevere richieste di inviare un file se + questo è stato modificato da una certa + data. In un ambiente locale di rete, è + essenziale che i computer che condividono + i file dallo stesso file server abbiano clock + sincronizzati cosicchè i timestamp dei file + siano consistenti. Anche servizi come &man.cron.8; + si basano su un clock di sistema accurato per eseguire + comandi al momento specificato. + + + NTP + + ntpd + + + FreeBSD è dotato del server &man.ntpd.8; + NTP + che può essere usato per interrogare altri + server NTP + per impostare il clock sulla tua macchina o fornire + servizi di time ad altri. + + + + Scegliere Server NTP Appropriati + + + NTP + scegliere i server + + + Per sincronizzare il tuo + clock, avrai bisogno di scegliere uno o più + server NTP + da usare. Il tuo amministratore di rete o ISP + potrebbe aver impostato un server NTP, a questo scopo + — controlla la loro documentazione per vedere se + questo è il caso. C'è una + + lista online di server NTP pubblicamente accessibili + che tu puoi usare per trovare un server NTP + vicino a te. Accertati di essere al corrente della + politica di ogni server che scegli, e chiedi il + permesso se necessario. + + Scegliere molti server NTP non connessi + fra loro è una buona idea in caso uno + dei server che stai usando diventa irraggiungibile + o il suo clock è inaffidabile. + &man.ntpd.8; usa le risposte che riceve + da altri server in modo intelligente; + favorirà server inaffidabili meno di quelli + affidabili. + + + + Configurare la tua Macchina + + + NTP + configurazione + + + + Configurazione Base + + ntpdate + + Se desideri solo sincronizzare il tuo clock + al momento del boot della macchina, puoi usare + &man.ntpdate.8;. Questo può essere + appropriato per alcune macchine desktop che sono + rebootate di frequente e richiedono + sincronizzazione non frequente, ma le altre macchine + dovrebbero eseguire &man.ntpd.8;. + + Usare &man.ntpdate.8; al momento del boot + è una buona idea per le macchine che eseguono + &man.ntpdate.8;. Il programma &man.ntpd.8; cambia il + clock gradualmente, mentre &man.ntpdate.8; imposta + il clock, indipentemente da quanto grande sia la + differenza fra l'impostazione di clock corrente di una + macchina e l'ora corretta. + + Per abilitare &man.ntpdate.8; al momento del boot, + aggiungi ntpdate_enable="YES" + a /etc/rc.conf. Avrai anche + bisogno di specificare tutti i server + con i quali ti desideri + sincronizzare ed ogni flags passato a &man.ntpdate.8; + in ntpdate_flags. + + + + + NTP + + ntp.conf + + + Configurazione Generale + + NTP è configurato dal file + /etc/ntp.conf nel formato + descritto da &man.ntp.conf.5;. Questo è + un semplice esempio: + + server ntplocal.example.com prefer +server timeserver.example.org +server ntp2a.example.net + +driftfile /var/db/ntp.drift + + L'opzione server specifica + quali server siano da usare, con un server elencato + su ogni linea. Se un server è specificato con + l'argomento prefer, come con + ntplocal.example.com, + quel server saraà preferito rispetto ad + altri. Una risposta da un server preferito + sarà scartata se differisce + in modo significativo dalle risposte di altri server, + altrimenti sarà usata senza nessuna + considerazione delle altre risposte. L'argomento + prefer è normalmente usato + per server NTP che sono noti per + essere molto accurati, come quelli con hardware a + monitoraggio speciale del tempo. + + L'opzione driftfile specifica + quale file sia usato per conservare la frequenza di + scostamento dal clock di sistema. Il programma + &man.ntpd.8; usa questo dato per compensare + automaticamente le imprecisioni naturali del clock, + permettendo di mantenere una impostazione ragionevolmente + corretta anche se gli è impedito di accedere + a tutte le sorgenti di sincronizzazione tempo esterne + per un certo periodo di tempo. + + L'opzione driftfile specifica + quale file sia usato per conservare informazioni sulle + risposte precedenti dai server NTP che usi. Questo file + contiene informazioni interne per NTP. Non dovrebbe + essere modificato da altri processi. + + + + Controllare l'Accesso ad i tuoi Server + + Di default, il tuo server NTP sarà accessibile + a tutti gli host su Internet. L'opzione + restrict in + /etc/ntp.conf ti permette + di controllare quali macchine possano accedere al tuo + server. + + Se vuoi negare a tutte le macchine accesso + al tuo server NTP, aggiungi la seguente linea a + /etc/ntp.conf: + + restrict default ignore + + Se vuoi permettere solo alle macchine della tua rete + di sincronizzare il loro clock con il tuo server, + ma assicurarti che non gli sia permesso configurare + il server o che non sianousate + come punto di riferimento per + sincronizzarsi, aggiungi + + restrict 192.168.1.0 mask 255.255.255.0 nomodify +notrap + + invece, dove192.168.1.0 + è un indirizzo IP sulla tua rete e + 255.255.255.0 + è la netmask della tua rete. + + /etc/ntp.conf può + contenere molte opzioni restrict. + Per maggiori dettagli, consulta la sezione + Access Control Support di + &man.ntp.conf.5;. + + + + + Eseguire il Server NTP + + Per assicurarsi che il server NTP sia avviato + al momento del boot, aggiungi la linea + ntpd_enable="YES" a + /etc/rc.conf. Se desideri + passare flag addizionali a &man.ntpd.8;, edita + il parametro ntpd_flags + in /etc/rc.conf. + + Per avviare il server senza riavviare la tua + macchina, esegui ntpd accertandoti + di specificare ogni parametro addizionale in + ntpd_flags presente in + /etc/rc.conf. Per esempio: + + &prompt.root; ntpd -p +/var/run/ntpd.pid + + + Sotto &os; 4.X, + devi sostituire ogni istanza di + ntpd con xntpd + nelle opzioni di cui sopra. + + + + + Usare ntpd con una Connessione Temporanea + ad Internet + + Il programma &man.ntpd.8; non necessita di una + connessione permanente ad Internet per funzionnare + correttamente. Comunque, se hai una connessione + temporanea che è configurata per effettuare + una chiamata su richiesta, è una buona idea + evitare che il traffico NTP causi la chiamata + o mantenga la connessione attiva. Se stai usando + PPP utente, puoi usare le direttive + filter in + /etc/ppp/ppp.conf. + Per esempio: + + set filter dial 0 deny udp src eq 123 +# Prevent NTP traffic from initiating dial out +set filter dial 1 permit 0 0 +set filter alive 0 deny udp src eq 123 +# Prevent incoming NTP traffic from keeping the connection open +set filter alive 1 deny udp dst eq 123 +# Prevent outgoing NTP traffic from keeping the connection open +set filter alive 2 permit 0/0 0/0 + + Pre maggiori dettagli consulta la sezione + PACKET FILTERING in &man.ppp.8; + e gli esempi in + /usr/share/examples/ppp/. + + + Alcuni provider di accesso ad Internet bloccano + le porte dal numero basso, impedendo ad NTP di + funzionare dato che le repliche non raggiungono mai + la tua macchina. + + + + + Informazioni Ulteriori - Traduzione in corso + La documentazione per il server NTP + può essere trovata in formato HTML in + /usr/share/doc/ntp/. + diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/pgpkeys/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/pgpkeys/chapter.sgml index c0b2369c5e..5c4c25b238 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/pgpkeys/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/pgpkeys/chapter.sgml @@ -1,856 +1,996 @@ Chiavi PGP chiavi pgp Nel caso tu debba verificare una firma o inviare un messaggio cifrato a una delle cariche ufficiali o a uno degli sviluppatori, qui puoi trovare per tua comodità una serie di chiavi. Un portachiavi completo degli utenti FreeBSD.org è disponibile per il download da http://www.FreeBSD.org/doc/pgpkeyring.txt. Cariche Ufficiali &a.security-officer; &pgpkey.security-officer; &a.core-secretary; &pgpkey.core-secretary; Membri del Core Team &a.jhb; &pgpkey.jhb; &a.kuriyama; &pgpkey.kuriyama; &a.scottl; &pgpkey.scottl; &a.imp; &pgpkey.imp; &a.wes; &pgpkey.wes; &a.murray; &pgpkey.murray; &a.peter; &pgpkey.peter; Sviluppatori &a.will; &pgpkey.will; + + &a.anholt; + &pgpkey.anholt; + + &a.mat; &pgpkey.mat; &a.asami; &pgpkey.asami; + + &a.barner; + &pgpkey.barner; + + &a.dougb; &pgpkey.dougb; &a.tobez; &pgpkey.tobez; + + &a.damien; + &pgpkey.damien; + + &a.mbr; &pgpkey.mbr; + + &a.novel; + &pgpkey.novel; + + &a.harti; &pgpkey.harti; &a.obraun; &pgpkey.obraun; &a.jmb; &pgpkey.jmb; &a.brueffer; &pgpkey.brueffer; &a.markus; &pgpkey.markus; &a.wilko; &pgpkey.wilko; + + &a.jcamou; + &pgpkey.jcamou; + + &a.perky; &pgpkey.perky; &a.jon; &pgpkey.jon; &a.luoqi; &pgpkey.luoqi; &a.ache; &pgpkey.ache; &a.seanc; &pgpkey.seanc; &a.cjh; &pgpkey.cjh; &a.cjc; &pgpkey.cjc; &a.marcus; &pgpkey.marcus; &a.nik; &pgpkey.nik; &a.ceri; &pgpkey.ceri; + + &a.brd; + &pgpkey.brd; + + &a.brooks; &pgpkey.brooks; + + &a.gnn; + &pgpkey.gnn; + + &a.pjd; &pgpkey.pjd; &a.bsd; &pgpkey.bsd; &a.danfe; &pgpkey.danfe; &a.dd; &pgpkey.dd; + + &a.bruno; + &pgpkey.bruno; + + &a.ale; &pgpkey.ale; &a.peadar; &pgpkey.peadar; &a.josef; &pgpkey.josef; &a.ue; &pgpkey.ue; &a.ru; &pgpkey.ru; &a.le; &pgpkey.le; &a.stefanf; &pgpkey.stefanf; &a.jedgar; &pgpkey.jedgar; &a.green; &pgpkey.green; &a.lioux; &pgpkey.lioux; &a.fanf; &pgpkey.fanf; &a.blackend; &pgpkey.blackend; &a.petef; &pgpkey.petef; &a.billf; &pgpkey.billf; &a.patrick; &pgpkey.patrick; &a.gioria; &pgpkey.gioria; &a.jmg; &pgpkey.jmg; &a.dannyboy; &pgpkey.dannyboy; &a.dhartmei; &pgpkey.dhartmei; &a.jhay; &pgpkey.jhay; &a.sheldonh; &pgpkey.sheldonh; &a.mikeh; &pgpkey.mikeh; + + &a.mheinen; + &pgpkey.mheinen; + + + + &a.niels; + &pgpkey.niels; + + &a.ghelmer; &pgpkey.ghelmer; &a.mux; &pgpkey.mux; &a.mich; &pgpkey.mich; &a.foxfair; &pgpkey.foxfair; &a.jkh; &pgpkey.jkh; + + &a.ahze; + &pgpkey.ahze; + + &a.trevor; &pgpkey.trevor; &a.phk; &pgpkey.phk; &a.joe; &pgpkey.joe; &a.vkashyap; &pgpkey.vkashyap; &a.kris; &pgpkey.kris; &a.keramida; &pgpkey.keramida; &a.fjoe; &pgpkey.fjoe; + + &a.jkim; + &pgpkey.jkim; + + &a.andreas; &pgpkey.andreas; + + &a.jkois; + &pgpkey.jkois; + + &a.sergei; &pgpkey.sergei; &a.maxim; &pgpkey.maxim; &a.jkoshy; &pgpkey.jkoshy; &a.rik; &pgpkey.rik; &a.rushani; &pgpkey.rushani; &a.clement; &pgpkey.clement; &a.mlaier; &pgpkey.mlaier; &a.alex; &pgpkey.alex; &a.erwin; &pgpkey.erwin; + + &a.lawrance; + &pgpkey.lawrance; + + &a.leeym; &pgpkey.leeym; + + &a.sam; + &pgpkey.sam; + + + + &a.jylefort; + &pgpkey.jylefort; + + &a.netchild; &pgpkey.netchild; &a.glewis; &pgpkey.glewis; + + &a.delphij; + &pgpkey.delphij; + + + + &a.avatar; + &pgpkey.avatar; + + &a.lesi; &pgpkey.lesi; &a.ijliao; &pgpkey.ijliao; &a.clive; &pgpkey.clive; &a.clsung; &pgpkey.clsung; &a.arved; &pgpkey.arved; + + &a.remko; + &pgpkey.remko; + + &a.pav; &pgpkey.pav; &a.bmah; &pgpkey.bmah; &a.mtm; &pgpkey.mtm; &a.dwmalone; &pgpkey.dwmalone; + + &a.kwm; + &pgpkey.kwm; + + &a.matusita; &pgpkey.matusita; &a.ken; &pgpkey.ken; &a.dinoex; &pgpkey.dinoex; &a.sanpei; &pgpkey.sanpei; &a.jim; &pgpkey.jim; &a.marcel; &pgpkey.marcel; &a.marck; &pgpkey.marck; &a.tmm; &pgpkey.tmm; &a.rich; &pgpkey.rich; &a.knu; &pgpkey.knu; &a.max; &pgpkey.max; &a.yoichi; &pgpkey.yoichi; &a.bland; &pgpkey.bland; &a.simon; &pgpkey.simon; &a.anders; &pgpkey.anders; &a.obrien; &pgpkey.obrien; &a.philip; &pgpkey.philip; &a.hmp; &pgpkey.hmp; &a.mp; &pgpkey.mp; &a.roam; &pgpkey.roam; &a.den; &pgpkey.den; &a.pirzyk; &pgpkey.pirzyk; &a.jdp; &pgpkey.jdp; &a.krion; &pgpkey.krion; &a.markp; &pgpkey.markp; &a.thomas; &pgpkey.thomas; &a.hq; &pgpkey.hq; &a.dfr; &pgpkey.dfr; &a.trhodes; &pgpkey.trhodes; &a.benno; &pgpkey.benno; &a.paul; &pgpkey.paul; &a.roberto; &pgpkey.roberto; + + &a.rodrigc; + &pgpkey.rodrigc; + + &a.guido; &pgpkey.guido; &a.niklas; &pgpkey.niklas; &a.marks; &pgpkey.marks; &a.hrs; &pgpkey.hrs; &a.wosch; &pgpkey.wosch; &a.das; &pgpkey.das; &a.schweikh; &pgpkey.schweikh; &a.gshapiro; &pgpkey.gshapiro; &a.arun; &pgpkey.arun; + + &a.nork; + &pgpkey.nork; + + &a.vanilla; &pgpkey.vanilla; &a.cshumway; &pgpkey.cshumway; &a.demon; &pgpkey.demon; &a.jesper; &pgpkey.jesper; &a.scop; &pgpkey.scop; &a.glebius; &pgpkey.glebius; &a.kensmith; &pgpkey.kensmith; &a.ben; &pgpkey.ben; &a.des; &pgpkey.des; &a.sobomax; &pgpkey.sobomax; &a.dcs; &pgpkey.dcs; &a.brian; &pgpkey.brian; &a.nsouch; &pgpkey.nsouch; &a.ssouhlal; &pgpkey.ssouhlal; + + &a.vsevolod; + &pgpkey.vsevolod; + + &a.vs; &pgpkey.vs; &a.gsutter; &pgpkey.gsutter; &a.metal; &pgpkey.metal; + + &a.garys; + &pgpkey.garys; + + &a.nyan; &pgpkey.nyan; &a.mi; &pgpkey.mi; &a.gordon; &pgpkey.gordon; &a.lth; &pgpkey.lth; &a.thierry; &pgpkey.thierry; + + &a.thompsa; + &pgpkey.thompsa; + + + + &a.flz; + &pgpkey.flz; + + &a.viny; &pgpkey.viny; + + &a.ume; + &pgpkey.ume; + + + + &a.ups; + &pgpkey.ups; + + &a.nectar; &pgpkey.nectar; &a.adamw; &pgpkey.adamw; &a.nate; &pgpkey.nate; &a.wollman; &pgpkey.wollman; &a.joerg; &pgpkey.joerg; &a.bz; &pgpkey.bz; &a.phantom; &pgpkey.phantom; diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/ports/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/ports/chapter.sgml index 6674018f13..c57a49b9f1 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/ports/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/ports/chapter.sgml @@ -1,1316 +1,1369 @@ Installazione delle Applicazioni: Port e Package Sinossi port package FreeBSD è distribuito con una ricca collezione di strumenti di sistema come parte base del sistema. Comunque, c'è molto che si può fare prima che sia necessario installare un'applicazione aggiuntiva di terze parti. FreeBSD fornisce due tecnologie complementari - per installare software di terze parti sul tuo sistema: la FreeBSD Port - Collection, ed i packages contenenti i binari del software. Puoi usare + per installare software di terze parti sul tuo sistema: la FreeBSD Ports + Collection, ed i package contenenti i binari del software. Puoi usare entrambi questi sistemi per installare l'ultima versione della tua applicazione preferita dai dispositivi locali o direttamente dalla rete. Dopo aver letto questo capitolo, saprai: Come installare i package contenenti i binari delle applicazioni di terze parti. Come compilare le applicazioni di terze parti dalla collezione dei port. Come rimuovere i package o i port installati in precedenza. Come modificare i valori di default utilizzati dalla collezione dei port. Come trovare un package specifico. Come aggiornare i tuoi port. Uno Sguardo all'Installazione del Software Se hai già usato un sistema &unix; prima d'ora saprai che la procedura tipica per installare software di terze parti è simile a questa: Scaricare il software, che potrebbe essere distribuito sotto forma di codice sorgente, o come binario. Scompattare il software dal suo formato di distribuzione (tipicamente un tarball compresso con &man.compress.1;, &man.gzip.1;, o con &man.bzip2.1;). Individuare la documentazione (probabilmente un file INSTALL o un file README, o qualche file nella sottodirectory doc/) e leggere come installare il software. Se il software è stato distribuito sotto forma di sorgente, compilarlo. Questa fase può coinvolgere la modifica di un Makefile, oppure l'esecuzione di uno script configure, e qualche altro lavoro. Installare e testare il software. E questo se tutto va bene. Se stai installando del software di cui non è stato deliberatamente effettuato il porting in FreeBSD potresti perfino dover modificare il codice per farlo funzionare correttamente. Se vuoi, puoi continuare ad installare il software su FreeBSD nel modo tradizionale. Comunque, FreeBSD fornisce due tecnologie che possono farti risparmiare molti sforzi: i package e i port. Nel momento in cui scrivo, sono disponibili più di &os.numports; applicazioni di terze parti tramite questi due metodi. Per ogni applicazione, il package di FreeBSD per quella applicazione consiste in un singolo file che devi scaricare. Il package contiene una copia pre-compilata di tutti i comandi dell'applicazione, così come i file di configurazione e di documentazione. Una volta scaricato il package, questo può essere manipolato con i comandi di gestione dei package di FreeBSD, come &man.pkg.add.1;, &man.pkg.delete.1;, &man.pkg.info.1;, e così via. L'installazione di una nuova applicazione può essere fatta con un singolo comando. In FreeBSD un port di un'applicazione è un insieme di file predisposti per automatizzare il processo di compilazione dell'applicazione partendo dal codice sorgente. Ricorda che ci sono molte fasi che normalmente devi eseguire se vuoi compilare un programma autonomamente (scaricare, scompattare, correggere, compilare, installare). I file che costituiscono un port contengono tutte le informazioni necessarie per permettere al sistema di fare questo lavoro al posto tuo. Tu esegui una manciata di semplici comandi e il codice sorgente dell'applicazione viene automaticamente scaricato, estratto, corretto, compilato, ed installato. Di fatto, il sistema dei port può anche essere usato per generare package che possono essere successivamente manipolati con pkg_add ed altri comandi di gestione dei package che saranno presentati tra poco. Sia i package che i port comprendono il meccanismo delle dipendenze. Supponiamo che tu voglia installare un'applicazione che dipende da un specifica libreria. Sia l'applicazione che la libreria sono disponibili in FreeBSD come port o come package. Se usi il comando pkg_add o il sistema dei port per installare l'applicazione, entrambi noteranno che la libreria non è installata, e automaticamente la installeranno per prima. Dato che le due tecnologie sono abbastanza simili, probabilmente vorrai sapere perché FreeBSD le usa entrambe. I package e i port hanno i loro punti forte, e l'utilizzo dell'uno o dell'altro dipende dalle proprie preferenze personali. Benefici dei Package Il tarball compresso di un package è tipicamente più piccolo del tarball compresso contenente il codice sorgente della stessa applicazione. I package non richiedono alcuna compilazione aggiuntiva. Per grandi applicazioni, come Mozilla, KDE, oppure GNOME questo può essere importante, sopra tutto se usi un sistema lento. I package non richiedono la conoscenza del processo di compilazione del software su FreeBSD. Benefici dei Port I package sono normalmente compilati con opzioni conservative, poiché devono poter funzionare su un parco macchine il più ampio possibile. Con l'installazione dai port, puoi aggiustare le opzioni di compilazione per produrre (per esempio) del codice che sia specifico per un Pentium IV o un processore Athlon. Alcune applicazioni hanno delle opzioni attivabili al tempo di compilazione che permettono di modificare il comportamento delle applicazioni stesse. Per esempio, Apache può essere configurato con un'ampia varietà di differenti opzioni built-in. Effettuando la compilazione dal port non sei costretto ad accettare le opzioni di default, e puoi settarle tu stesso. In alcuni casi, ci possono essere più package per la stessa applicazione a seconda dei settaggi ivi contenuti. Per esempio, Ghostscript è disponibile come package ghostscript e come package ghostscript-nox11, a seconda che tu abbia o meno installato un server X11. Questa sorta di adattamento è possibile con i package, ma diviene impossibile nel caso in cui un'applicazione ha più di una o due diverse opzioni che si possono dare al tempo di compilazione. Le condizioni di licenza di alcune distribuzioni di software proibiscono la distribuzione dei binari. Tali software devono essere distribuiti come codice sorgente. Alcune persone non si fidano della distribuzione dei binari. Con il codice sorgente, puoi (in teoria) controllare il codice e cercare i suoi potenziali problemi. Se hai delle patch, hai bisogno del sorgente per applicarle. Ad alcune persone piace avere il codice sorgente, in modo tale da poterlo leggerlo se sono annoiati, hackerarlo, prenderne in prestito delle parti (licenza permettendo, naturalmente), e così via. Per tenersi al corrente sugli aggiornamenti dei port, iscriviti alla &a.ports; e alla &a.ports-bugs;. Prima di installare qualche applicazione, dovresti verificare per eventuali problemi di sicurezza relativi alla tua applicazione. Inoltre puoi installare il port security/portaudit che verificherà in modo automatico tutte le applicazioni installate a caccia di - vulnerabilità note, e verrà fatta una verifica anche + vulnerabilità note; una verifica verrà fatta anche prima della compilazione dei port. Puoi usare il comando portaudit -F -a dopo che hai installato qualche package. Il resto del capitolo spiegherà come usare i package ed i port per installare e gestire il software di terze parti su FreeBSD. Ricerca della Propria Applicazione Prima di poter installare delle applicazioni devi sapere quale applicazione ti serve, e come viene chiamata. La lista delle applicazioni disponibili su FreeBSD cresce continuamente. Fortunatamente, ci sono diversi sistemi per trovare quello che ti serve: Il sito web di FreeBSD mantiene all'indirizzo http://www.FreeBSD.org/ports/ una lista aggiornata in cui puoi cercare tutte le applicazioni correntemente disponibili. I port sono divisi in categorie, e puoi sia cercare un'applicazione in base al nome (se lo conosci), sia visionare tutte le applicazioni disponibili in una data categoria. FreshPort Dan Langille mantiene FreshPort, all'indirizzo . FreshPort segue in tempo reale i cambiamenti delle applicazioni nell'albero dei port, permettendoti di controllare uno o più port, e dandoti la possibilità di essere avvisato tramite email quando questi vengono aggiornati. FreshMeat Se non conosci il nome dell'applicazione che desideri, prova ad usare un sito come FreshMeat () per trovare l'applicazione, quindi controlla sul sito di FreeBSD per vedere se è già stato effettuato il porting. Se sei a conoscenza del nome esatto del port, ma non sai in quale categoria esso sia, puoi usare il comando &man.whereis.1; Semplicemente digita whereis file, dove file è il programma che vuoi installare. Se viene trovato sul tuo sistema, ti verrà indicato dove si trova, in modo simile a quanto segue: &prompt.root; whereis lsof lsof: /usr/ports/sysutils/lsof Questo ci dice che lsof (un'utility di sistema) si trova nella directory /usr/ports/sysutils/lsof. Un altro modo per trovare un determinato port è quello di usare il meccanismo di ricerca contenuto nella collezione dei port. Per usare questo servizio di ricerca, devi posizionarti nella directory /usr/ports. Una volta in quella directory, lancia make search name=nome-programma dove nome-programma è il nome del programma che vuoi cercare. Per esempio, se vuoi cercare lsof: &prompt.root; cd /usr/ports &prompt.root; make search name=lsof Port: lsof-4.56.4 Path: /usr/ports/sysutils/lsof Info: Elenca informazioni sui file aperti (simile a fstat(1)) Maint: obrien@FreeBSD.org Index: sysutils B-deps: R-deps: La parte di output sulla quale devi porre particolare attenzione è la riga Path:, che ti dice dove puoi trovare il port. Le altre informazioni riportate non sono necessarie per installare il port, e quindi non saranno trattate in questa sede. Inoltre per una ricerca più complessa puoi usare make search key=stringa dove stringa fa parte del testo da cercare. Questo ricerca nei nomi dei port, nei commenti, nelle descrizioni e nelle dipendenze e può essere usato per cercare port che si riferiscono ad un argomento particolare anche se non conosci il nome del programma che stai cercando. In entrambi i casi, la stringa di ricerca è case-insensitive. La ricerca per LSOF produrrà gli stessi risultati della ricerca per lsof. Chern Lee Contributo di Utilizzo del Sistema dei Package Installazione di un Package package installazione pkg_add Puoi usare l'utility &man.pkg.add.1; per installare un package di FreeBSD da un file locale o da un server sulla rete. Scaricare un Package Manualmente e Installarlo da Locale &prompt.root; ftp -a ftp2.FreeBSD.org Connected to ftp2.FreeBSD.org. 220 ftp2.FreeBSD.org FTP server (Version 6.00LS) ready. 331 Guest login ok, send your email address as password. 230- 230- This machine is in Vienna, VA, USA, hosted by Verio. 230- Questions? E-mail freebsd@vienna.verio.net. 230- 230- 230 Guest login ok, access restrictions apply. Remote system type is UNIX. Using binary mode to transfer files. ftp> cd /pub/FreeBSD/ports/packages/sysutils/ 250 CWD command successful. ftp> get lsof-4.56.4.tgz local: lsof-4.56.4.tgz remote: lsof-4.56.4.tgz 200 PORT command successful. 150 Opening BINARY mode data connection for 'lsof-4.56.4.tgz' (92375 bytes). 100% |**************************************************| 92375 00:00 ETA 226 Transfer complete. 92375 bytes received in 5.60 seconds (16.11 KB/s) ftp> exit &prompt.root; pkg_add lsof-4.56.4.tgz Se non hai una raccolta di package locale (per esempio il set dei CDROM di FreeBSD) allora probabilmente ti risulterà più facile usare &man.pkg.add.1; con l'opzione . In questo modo &man.pkg.add.1; determina automaticamente la corretta release e il giusto formato dell'oggetto, quindi scarica il package da un sito FTP e lo installa. pkg_add &prompt.root; pkg_add -r lsof L'esempio qui sopra scarica il giusto package e lo installa senza nessun ulteriore intervento. Se vuoi specificare un sito mirror dei package di &os; alternativo, invece del sito di distibuzione principale, devi settare la variabile PACKAGESITE come desiderato, in modo tale da sovrascrivere i settaggi di default. &man.pkg.add.1; usa &man.fetch.3; per scaricare i file, il quale rispetta varie variabili d'ambiente, incluse FTP_PASSIVE_MODE, FTP_PROXY, e FTP_PASSWORD. Puoi aver bisogno di settarne qualcuna se la tua macchina è dietro un firewall, o se utilizzi un proxy FTP/HTTP. Leggi &man.fetch.3; per la lista completa. Nell'esempio precedente si può anche notare che viene usato lsof al posto di lsof-4.56.4. Quando viene usata la modalità di prelevamento da remoto, il numero di versione del package non deve essere specificato. &man.pkg.add.1; prenderà automaticamente l'ultima versione dell'applicazione. &man.pkg.add.1; scaricherà la versione più recente della tua applicazione solo se stai usando &os.current; o &os.stable;. Se stai utilizzando una versione -RELEASE, allora verrà scaricata la versione del package che è stato costruito per la tua release. Tuttavia è possibile cambiare questo comportamento modificando la variabile di ambiente - PACKAGESITE in modo opportuno. + PACKAGESITE in modo opportuno. Per esempio, se hai un + un sistema &os; 5.4-RELEASE, di default &man.pkg.add.1; tenterà + di scaricare i package da + ftp://ftp.freebsd.org/pub/FreeBSD/ports/i386/packages-5.4-release/Latest/. + Se vuoi forzare &man.pkg.add.1; a scaricare i package di + &os; 5-STABLE, setta PACKAGESITE a + ftp://ftp.freebsd.org/pub/FreeBSD/ports/i386/packages-5-stable/Latest/. + I file dei package sono distribuiti nel formato .tgz. Puoi trovarli in , oppure sui CDROM della distribuzione di FreeBSD. Ogni CD contenuto nel set dei quattro CD (e nel PowerPak, ecc.) contiene i package nella directory /packages. La disposizione dei package è simile a quella dell'albero /usr/ports. Ogni categoria ha la propria directory, ed ogni package può essere trovato dentro la directory All. La struttura delle directory del sistema dei package eguaglia quella dei port; questi due sistemi lavorano l'uno con l'altro per formare l'intero sistema dei package/port. Gestione dei Package package gestione L'utility &man.pkg.info.1; elenca e descrive i vari package installati. pkg_info &prompt.root; pkg_info cvsup-16.1 Un comune sistema di distribuzione dei file in rete ottimizzato per CVS docbook-1.2 Meta-port delle varie versioni del DTD DocBook ... L'utility &man.pkg.version.1; riassume le versioni di tutti i package installati. Paragona le versioni dei package con le versioni correnti trovate nell'albero dei port. pkg_version &prompt.root; pkg_version cvsup = docbook = ... I simboli nella seconda colonna indicano il risultato del confronto tra la versione installata e quella disponibile in locale nell'albero dei port. - + Simbolo Significato = Le versioni del package installato e di quello disponibile in locale nell'albero dei port sono uguali. < La versione installata è precedente a quella disponibile nell'albero dei port. > La versione installata è più aggiornata di quella trovata in locale nell'albero dei port. (L'albero dei port locale è probabilmente da aggiornare) ? Il package installato non può essere trovato nell'indice dei port. (Questo può succedere, per esempio, se un port installato viene rimosso dalla collezione dei port oppure viene rinominato.) * Ci sono più versioni del package. Cancellazione di un Package pkg_delete package cancellare Per rimuovere un package installato in precedenza, usa l'utility &man.pkg.delete.1;. &prompt.root; pkg_delete xchat-1.7.1 Miscellanea Tutte le informazioni sui package sono memorizzate nella directory /var/db/pkg. La lista dei file installati e le descrizioni di ogni package possono essere trovate all'interno dei file di questa directory. Utilizzo della Collezione dei Port Le sezioni seguenti forniscono le istruzioni basilari sull'uso della collezione dei port per installare e rimuovere programmi dal tuo sistema. Ottenimento della Collezione dei Port Prima che tu possa installare i port, devi procurarti la collezione dei port—che essenzialmente è un set di Makefiles, patch, e file di descrizione collocati in /usr/ports. Durante l'installazione del tuo sistema FreeBSD, sysinstall ti ha chiesto se volevi installare la collezione dei port. Se hai rifiutato, puoi seguire queste istruzioni per ottenerla: Il Metodo Sysinstall Questo metodo richiede ancora l'uso di sysinstall per installare manualmente la collezione dei port. Esegui da root - /stand/sysinstall come mostrato qui sotto: + sysinstall + (/stand/sysinstall nelle versioni di &os; + precedenti alla 5.2) come mostrato qui sotto: - &prompt.root; /stand/sysinstall + &prompt.root; sysinstall Scorri verso il basso e seleziona Configure, premi Invio. Scorri verso il basso e seleziona Distributions, premi Invio. Scorri verso il basso fino a ports, premi Spazio. Scorri verso l'alto fino a Exit, premi Invio. Seleziona il modo di installazione desiderato, come CDROM, FTP, e così via. Scorri verso l'alto fino a Exit e premi Invio. Premi X per uscire da sysinstall. Un altro metodo per ottenere la tua collezione dei port e per mantenerla aggiornata consiste nell'utilizzo di CVSup. Dai un'occhiata al file di CVSup riguardante i port, /usr/share/examples/cvsup/ports-supfile. Guarda Usare CVSup () per maggiori informazioni sull'uso di CVSup e del file menzionato. Il Metodo CVSup Questo è un rapido metodo che utilizza CVSup per ottenere la collezione dei port. Se vuoi mantenere il tuo albero dei port aggiornato, o imparare di più su CVSup, leggi la sezione menzionata in precedenza. - Installa il port net/cvsup. - Guarda Installazione di CVSup + Installa il package net/cvsup-without-gui: + + &prompt.root; pkg_add -r cvsup-without-gui + + Guarda Installazione di CVSup () per maggiori dettagli. - Da root, copia il file - /usr/share/examples/cvsup/ports-supfile - in un nuovo posto, come in /root o nella tua - directory home. - + Esegui cvsup: - - Edita ports-supfile. - + &prompt.root; cvsup -L 2 -h cvsup.FreeBSD.org /usr/share/examples/cvsup/ports-supfile - - Cambia CHANGE_THIS.FreeBSD.org in un + Cambia cvsup.FreeBSD.org in un server CVSup vicino a te. Guarda Mirror CVSup () per una lista completa dei siti mirror. - - - - Esegui cvsup: - &prompt.root; cvsup -g -L 2 /root/ports-supfile + + Qualcuno potrebbe voler usare il suo + ports-supfile, per esempio per evitare di + passare il server CVSup su linea di + comando. + + + + In questo caso, da root, copia + /usr/share/examples/cvsup/ports-supfile + in una nuova locazione, come + /root o la tua directory home. + + + + Modifica ports-supfile. + + + + Cambia + CHANGE_THIS.FreeBSD.org + in un server CVSup vicino a + te. Guarda Mirror + CVSup () per una + lista completa di siti mirror. + + + + E ora esegui cvsup, in questo + modo: + + &prompt.root; cvsup -L 2 /root/ports-supfile + + + - Poco dopo aver eseguito questo comando verranno scaricate - e applicate alla tua collezione dei port tutte le modifiche - recenti, anche se di fatto i port già compilati sul tuo - sistema non verranno aggiornati. + Poco dopo aver eseguito il comando &man.cvsup.1; verranno + scaricate e applicate alla tua collezione dei port tutte le + modifiche recenti, anche se di fatto i port già compilati + sul tuo sistema non verranno aggiornati. Installazione dei Port port installazione La prima cosa che dovrebbe essere chiara quando si ha a che fare con la collezione dei port è l'effettivo significato di scheletro di un port. Brevemente, lo scheletro di un port è un insieme minimo di file che dice al tuo sistema FreeBSD come compilare ed installare un programma in modo pulito. Ogni scheletro di un port include: Un Makefile. Il Makefile contiene varie espressioni che specificano come l'applicazione deve essere compilata e dove deve essere installata sul tuo sistema. Un file distinfo. Questo file contiene informazioni sui file che devono essere scaricati per la compilazione del port e sui loro checksum (somme di controllo), utilizzati per verificare che quei file non siano stati corrotti durante il download. Una directory files. Questa directory contiene le patch utilizzate per la compilazione e per l'installazione del programma sul tuo sistema FreeBSD. Le patch sono sostanzialmente piccoli file che specificano come modificare alcuni file. Sono in puro formato di testo, e in modo grossolano dicono Rimuovi la riga 10 o Cambia la riga 26 in .... Le patch sono anche conosciute con il termine diff poichè sono generate dal programma &man.diff.1;. Questa directory può anche contenere altri file utilizzati per la costruzione del port. Un file pkg-descr. Questo file contiene una descrizione del programma più dettagliata, spesso su più righe di testo. Un file pkg-plist. Questo file contiene l'elenco di tutti i file che saranno installati dal port. Dice anche al sistema dei port quale file rimuovere durante la disinstallazione. Alcuni port hanno altri file, come pkg-message. Il sistema dei port li usa per affrontare speciali situazioni. Se vuoi maggiori dettagli su questi file, e sui port in generale, leggi attentamente il Manuale del Porter di FreeBSD. Il port include istruzioni su come compilare il codice sorgente, ma non include il codice sorgente stesso. Devi prendere il codice sorgente da un CDROM o da Internet. L'autore del codice sorgente può distribuirlo come desidera. Quasi sempre è un file di archivio tar compresso con gzip, ma potrebbe essere stato compresso con un altro tool o perfino potrebbe essere non compresso. Il codice sorgente del programma, in qualsiasi forma sia, è chiamato con il termine distfile. I due metodi per installare un port di &os; sono descritti qui sotto. Devi essere root per installare i port. Prima di installare qualche port, dovresti assicurarti di avere l'albero della collezione dei port aggiornato e dovresti verificare per eventuali problemi di sicurezza relativi alla tua applicazione. Una verifica delle vulnerabilità di sicurezza può essere fatta in modo automatico con portaudit prima dell'installazione di nuove - aplicazioni. Questo strumento può essere trovato nella + applicazioni. Questo strumento può essere trovato nella collezione dei port (security/portaudit). Esegui portaudit -F prima di installare un nuovo port, per aggiornare la base di dati delle vulnerabilità. Durante la verifica giornaliera del sistema verrà fatto un controllo di integrità e un aggiornamento della base di dati delle vulnerabilità. Per maggiori informazioni leggi le pagine man &man.portaudit.1; e &man.periodic.8;. Installazione dei Port dal CDROM port installazione da CDROM Le immagini ufficiali su CDROM del progetto FreeBSD non includono più i distfile. Occupano molto spazio che è meglio utilizzato per i package precompilati. I prodotti su CDROM come il FreeBSD PowerPak includono i distfile, e puoi ordinare questi set da un venditore come FreeBSD Mall. Questa sezione presuppone che tu abbia un simile set di CDROM di FreeBSD. Metti il tuo CDROM di FreeBSD nell'apposito lettore. Montalo su /cdrom. (Se usi un punto di mount differente, - l'installazione non funzionerà.) Per prima cosa, vai nella - directory del port che vuoi installare: + setta la variabile make CD_MOUNTPTS.) Per prima cosa, + vai nella directory del port che vuoi installare: &prompt.root; cd /usr/ports/sysutils/lsof Una volta dentro la directory lsof, vedrai lo scheletro del port. Il prossimo passo riguarda la compilazione, o costruzione, del port. Questo viene fatto semplicemente digitando make al prompt. Una volta che hai fatto questo, dovresti vedere qualcosa simile a quanto segue: &prompt.root; make >> lsof_4.57D.freebsd.tar.gz doesn't seem to exist in /usr/ports/distfiles/. >> Attempting to fetch from file:/cdrom/ports/distfiles/. ===> Extracting for lsof-4.57 ... [l'output dell'estrazione è stato tagliato] ... >> Checksum OK for lsof_4.57D.freebsd.tar.gz. ===> Patching for lsof-4.57 ===> Applying FreeBSD patches for lsof-4.57 ===> Configuring for lsof-4.57 ... [l'output della configurazione è stato tagliato] ... ===> Building for lsof-4.57 ... [l'output della compilazione è stato tagliato] ... &prompt.root; Nota che una volta terminata la compilazione ritornerai al tuo prompt. Il prossimo passo riguarda l'installazione del port. Per installarlo, devi semplicemente affiancare una parola al comando make, e questa parola è install: &prompt.root; make install ===> Installing for lsof-4.57 ... [l'output dell'installazione è stato tagliato] ... ===> Generating temporary packing list ===> Compressing manual pages for lsof-4.57 ===> Registering installation for lsof-4.57 ===> SECURITY NOTE: I binari di questo port richiedono l'esecuzione con alti privilegi. &prompt.root; Quando ritornerai al tuo prompt, dovresti essere in grado di eseguire l'applicazione che hai appena installato. Siccome lsof è un programma che lavora con alti privilegi, viene mostrato un avvertimento di sicurezza. Durante la compilazione e l'installazione dei port, dovresti fare attenzione ad ogni avvertimento che appare. Potresti anche evitare un passaggio lanciando solamente make install invece dei due passi separati make e make install. Alcune shell mantengono una cache dei comandi che sono disponibili nelle directory elencate nella variabile d'ambiente PATH, per velocizzare le operazioni di ricerca dei file eseguibili di questi comandi. Se stai usando una di queste shell, potresti dover usare il comando rehash dopo l'installazione di un port, prima di poter usare il nuovo - comando. Questo succede sia per le shell che fanno parte del - sistema base (come tcsh) sia per le shell - che sono disponibili dai port (per esempio, - shells/zsh). + comando. Questo comando funzionerà per le shell come + tcsh. Usa il comando + hash -r per le shell come + sh o shells/bash. Per maggiori + informazioni guarda la documentazione della tua shell. Per cortesia sii consapevole che le licenze di alcuni port non permettono l'inclusione degli stessi sul CDROM. Questa limitazione potrebbe essere dovuta dalla necessità di compilare un form di registrazione prima di scaricare il software, o perché la ridistribuzione non è permessa, o per altre ragioni. Se desideri installare un port non incluso nel CDROM, dovrai essere collegato ad Internet per farlo (vedi la prossima sezione). Installazione dei Port da Internet Questa sezione presuppone che tu abbia una connessione ad Internet funzionante. Se non ce l'hai, dovrai utilizzare l'installazione da CDROM, oppure dovrai copiare manualmente il distfile in /usr/ports/distfiles. L'installazione di un port da Internet viene fatta nello stesso modo con cui viene fatta l'installazione da CDROM. L'unica differenza tra i due modi è che il distfile del port viene preso da Internet invece che dal CDROM. I passi richiesti sono gli stessi: &prompt.root; make install >> lsof_4.57D.freebsd.tar.gz doesn't seem to exist in /usr/ports/distfiles/. >> Attempting to fetch from ftp://ftp.FreeBSD.org/pub/FreeBSD/ports/distfiles/. Receiving lsof_4.57D.freebsd.tar.gz (439860 bytes): 100% 439860 bytes transferred in 18.0 seconds (23.90 kBps) ===> Extracting for lsof-4.57 ... [l'output dell'estrazione è stato tagliato] ... >> Checksum OK for lsof_4.57D.freebsd.tar.gz. ===> Patching for lsof-4.57 ===> Applying FreeBSD patches for lsof-4.57 ===> Configuring for lsof-4.57 ... [l'output della configurazione è stato tagliato] ... ===> Building for lsof-4.57 ... [l'output della compilazione è stato tagliato] ... ===> Installing for lsof-4.57 ... [l'output dell'installazione è stato tagliato] ... ===> Generating temporary packing list ===> Compressing manual pages for lsof-4.57 ===> Registering installation for lsof-4.57 ===> SECURITY NOTE: I binari di questo port richiedono l'esecuzione con alti privilegi. &prompt.root; Come puoi vedere, la sola differenza sta nella riga che dice da dove il sistema sta ottenendo il distfile del port. Il sistema dei port usa &man.fetch.1; per scaricare i file, il quale rispetta varie variabili d'ambiente, incluse FTP_PASSIVE_MODE, FTP_PROXY, e FTP_PASSWORD. Puoi aver bisogno di settarne qualcuna se sei dietro a un firewall, o se usi un proxy FTP/HTTP. Guarda &man.fetch.3; per la lista completa. Gli utenti che non possono essere sempre connessi ad Internet possono usare l'opzione make fetch. Esegui tale comando in cima alla directory (/usr/ports) e i file richiesti saranno scaricati. Questo comando funziona anche nelle categorie di livello inferiore, per esempio: /usr/ports/net. Nota che se un port dipende da una libreria o da altri port, quel comando non preleverà anche i distfile di questi port. Sostituisci fetch con fetch-recursive se vuoi prelevare anche tutte le dipendenze di un port. Puoi compilare tutti i port di una categoria o perfino tutti i port eseguendo make in cima alla directory, in modo simile a quanto fatto per il suddetto metodo make fetch. Comunque, questo è rischioso poichè alcuni port non possono coesistere. Inoltre, alcuni port potrebbero richiedere di installare due diversi file con lo stesso nome. In alcuni casi rari, gli utenti potrebbero voler acquisire i tarball da un sito diverso dal MASTER_SITES (la locazione di default dove i file sono scaricati). Puoi sovrascrivere l'opzione MASTER_SITES con il comando seguente: &prompt.root; cd /usr/ports/directory &prompt.root; make MASTER_SITE_OVERRIDE= \ ftp://ftp.FreeBSD.org/pub/FreeBSD/ports/distfiles/ fetch In questo esempio abbiamo settato MASTER_SITES a ftp.FreeBSD.org/pub/FreeBSD/ports/distfiles/. Alcuni port permettono (o perfino richiedono) l'impostazione di alcune opzioni di compilazione che abilitano/disabilitano parti dell'applicazione opzionali, settaggi di sicurezza, e altre personalizzazioni. Alcune applicazioni che mi vengono in mente sono www/mozilla, security/gpgme, e mail/sylpheed-claws. Quando sono disponibili simili opzioni viene visualizzato un messaggio. Cambiare le Directory dei Port di Default Qualche volta è utile (o necessario) utilizzare directory per i distfile e i port diverse da quelle di default. Le variabili PORTSDIR e PREFIX possono sovrascrivere le directory di default. Per esempio: &prompt.root; make PORTSDIR=/usr/home/example/ports install compilerà il port in /usr/home/example/ports e installerà ogni cosa sotto /usr/local. &prompt.root; make PREFIX=/usr/home/example/local install compilerà in /usr/ports ed installerà in /usr/home/example/local. E naturalmente, &prompt.root; make PORTSDIR=../ports PREFIX=../local install è una combinazione dei due (è troppo lungo da scrivere per intero su questa pagina, ma dovrebbe darti lo stesso un'idea generale). Alternativamente, queste variabili potrebbero essere settate nel tuo ambiente. Leggi la pagina man della tua shell per sapere come fare. Avere a che Fare con <command>imake</command> Alcuni port che usano imake (una parte dell'X Window System) non funzionano bene con PREFIX, e si ostinano ad installarsi sotto /usr/X11R6. In modo analogo, alcuni port di Perl ignorano PREFIX e si installano nell'albero del Perl. Far rispettare a questi port PREFIX è spesso un lavoro difficile o persino impossibile. Rimozione dei Port Installati port rimozione Ora che sai come installare i port, probabilmente ti chiederai come rimuoverli, caso mai ne installassi uno e successivamente ti accorgessi che hai installato il port sbagliato. Rimuoveremo il port utilizzato nel nostro esempio precedente (che era lsof se non sei stato attento). Come con l'installazione dei port, la prima cosa che devi fare è andare nella directory del port, /usr/ports/sysutils/lsof. Dopo aver cambiato directory, sei pronto per disinstallare lsof. Questo viene fatto con il comando make deinstall: &prompt.root; cd /usr/ports/sysutils/lsof &prompt.root; make deinstall ===> Deinstalling for lsof-4.57 È stato abbastanza facile. In questo modo hai rimosso lsof dal tuo sistema. Se volessi reinstallarlo, puoi farlo lanciando make reinstall dalla directory /usr/ports/sysutils/lsof. Le sequenze make deinstall e make reinstall non funzionano più una volta che hai dato un make clean. Se vuoi disinstallare un port dopo un make clean, usa &man.pkg.delete.1; come discusso nella sezione del Manuale riguardante i Package. Port e Spazio su Disco port spazio su disco - Usando la collezione dei port puoi facilmente esaurire lo spazio del - tuo disco. Per questa ragione dovresti sempre ricordarti di ripulire - le directory di lavoro dei port usando l'opzione make - clean. Questo rimuoverà la - directory work usata per la compilazione ed - l'installazione del port. Inoltre puoi rimuovere i file tar dalla - directory distfiles, e rimuovere i port installati - che non sono più utilizzati. - - Alcuni utenti limitano le categorie dei port mettendo un elemento - nel file refuse. In questo modo, quando viene - eseguita l'applicazione CVSup, questa non + Usando la collezione dei port con il passare del tempo puoi + facilmente esaurire lo spazio del tuo disco. Infatti compilando ed + installando software con i port, l'albero dei port tende ad aumentare in + dimensioni, quindi dovresti sempre ricordarti di ripulire le + directory temporanee work usando + il comando make clean. Questo + rimuoverà la directory work + dopo che un port è stato compilato ed installato. Inoltre puoi + rimuovere i file sorgenti della distribuzione dalla + directory distfiles, e rimuovere + i port installati che non sono più utilizzati. + + Alcuni utenti limitano le categorie dei port disponibili mettendo un + elemento nel file refuse. In questo modo, quando + viene eseguita l'applicazione CVSup, questa non scaricherà i file delle categorie specificate nel file - refuse. + refuse. Maggiori informazioni riguardo il file + refuse possono essere trovate nella . Aggiornamento dei Port portupgrade port aggiornamento Dopo che hai aggiornato la tua collezione dei port, prima di tentare di aggiornare un port, dovresti verificare il file /usr/ports/UPDATING. Questo file riporta alcuni problemi che gli utenti potrebbero incontrare durante l'aggiornamento di un port con le relative soluzioni. Mantenere i tuoi port aggiornati può essere un lavoro noioso. Per esempio, per aggiornare dovresti andare nella directory del port, compilare il port, disinstallare il vecchio port, installare quello nuovo, e quindi ripulire la directory di lavoro. Immagina di fare tutto ciò per cinque port, noioso vero? Questo era uno dei maggiori problemi per gli amministratori di sistema, e ora abbiamo strumenti che fanno questo lavoro per noi. Per esempio l'utility sysutils/portupgrade fa tutto questo! Installalo come qualsiasi altro port, usando il comando make install clean. Ora crea un database con il comando pkgdb -F. Verrà letta la lista dei port installati e verrà creato un file database nella directory /var/db/pkg. D'ora in avanti, quando esegui portupgrade -a, questo leggerà il database e il file dei port INDEX. Infine, portupgrade incomincerà a scaricare, compilare, effettuare backup, installare, e ripulire i port che devono essere aggiornati. portupgrade è fornito di molte opzioni a seconda dei casi di utilizzo, tra i quali uno è particolarmente importante. Se vuoi aggiornare solo una determinata applicazione, e non il database completo, usa portupgrade pkgname, con l'opzione se portupgrade dovrebbe agire anche su tutti i package che dipendono dal dato package, o con l'opzione per agire su tutti i package richiesti - dal dato package. Se vuoi usare i package invece dei port per - l'installazione, usa l'opzione e se vuoi scaricare - solo i distfile senza compilare o installare nulla, allora usa l'opzione + dal dato package. + + Per usare i package invece dei port nell'installazione, usa l'opzione + . Con questa opzione + portupgrade cerca nelle directory locali + elencate in PKG_PATH, o, se non sono stati trovati + localmente, scarica i package da un sito. Se i package non sono stati + trovati localmente ne è stato possibile scaricarli in remoto, + portupgrade userà i port. + Per impedire l'uso dei port, usa l'opzione . + + Per scaricare solo i distfile (o i package, se è stata specificata + l'opzione ) senza compilare o installare nulla, usa l'opzione . Per maggiori informazioni guarda la pagina man di &man.portupgrade.1;. È importante aggiornare in modo regolare il database dei package usando il comando pkgdb -F per rattoppare eventuali incoerenze, specialmente quando portupgrade te lo chiede. Non interrompere portupgrade mentre sta aggiornando il database dei package, poichè ciò comporterà un database inconsistente. Esistono altre utility che fanno simili lavori, controlla la directory ports/sysutils e guarda se ti viene qualche idea. Attività del Dopo Installazione Di solito dopo aver installato una nuova applicazione dovresti leggere la documentazione che potrebbe essere stata inclusa, modificare qualche file di configurazione, assicurarti che l'applicazione parta nella fase di avvio (se è un demone), e così via;. I passi precisi che devi seguire per configurare un'applicazione sono ovviamente diversi da applicazione a applicazione. Comunque, se hai appena installato una nuova applicazione e ti stai chiedendo Cosa faccio ora? questi consigli potrebbero aiutarti: Usa &man.pkg.info.1; per scoprire quali file sono stati installati, e dove sono stati installati. Per esempio, se hai appena installato la versione 1.0.0 di FooPackage, allora questo comando &prompt.root; pkg_info -L foopackage-1.0.0 | less mostrerà tutti i file installati dal package. Fai molta attenzione ai file nelle directory man/, che sono le pagine man, a quelli nella directory etc/, che sono i file di configurazione, e a quelli in doc/, che forniscono una documentazione più esauriente. Se non sei sicuro della versione dell'applicazione che hai appena installato, questo comando &prompt.root; pkg_info | grep foopackage troverà tutti i package installati che contengono nel nome foopackage. Rimpiazza foopackage nella tua riga di comando a seconda delle tue necessità. Una volta che hai scoperto dove sono state posizionate le pagine man dell'applicazione, esaminale usando &man.man.1;. Analogamente, esamina i file di configurazione d'esempio, ed ogni ulteriore documentazione che può essere stata fornita. Se l'applicazione ha un sito web, cerca della documentazione aggiuntiva, le domande più frequenti (FAQ), ed altro ancora. Se non sei sicuro dell'indirizzo del sito web questo potrebbe essere presente nell'output di &prompt.root; pkg_info foopackage-1.0.0 Una riga contenete WWW:, se presente, dovrebbe fornire l'URL del sito dell'applicazione. I port che dovrebbero avviarsi in fase di avvio (come i server Internet) di solito installano uno script di esempio in /usr/local/etc/rc.d. Dovresti verificare questo script ed eventualmente modificarlo o rinominarlo. Vedi la sezione Avvio dei Servizi per maggiori informazioni. Avere a che Fare con Port non Funzionanti Se ti dovessi imbattere in un port che per te non funziona, ci sono alcune cose che puoi fare, tra le quali: Aggiustarlo! Il Manuale del Porter contiene informazioni dettagliate sull'infrastruttura dei Ports affinchè tu possa aggiustare quel port che occasionalmente non funziona o perfino proporne uno tutto tuo! Brontolare—solo attraverso email! Prima manda una email a colui che mantiene il port. Digita make maintainer o leggi il Makefile per trovare il suo indirizzo email. Ricorda di includere nel messaggio il nome e la versione del port (manda la riga $FreeBSD: del Makefile) e l'output che descrive l'errore. Se non ottieni risposta dal maintainer, puoi usare &man.send-pr.1; per inoltrare il report del bug. Prendi il package da un sito FTP vicino a te. La principale collezione dei package è su ftp.FreeBSD.org nella directory dei package, ma prima assicurati di controllare il tuo mirror locale! È più probabile che funzionino i package rispetto alla compilazione dal sorgente e sono anche molto più sbrigativi. Usa il programma &man.pkg.add.1; per installare i package sul tuo sistema. diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/preface/preface.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/preface/preface.sgml index 71b4e66b9f..2077f70ef1 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/preface/preface.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/preface/preface.sgml @@ -1,589 +1,594 @@ Prefazione A chi si rivolge Gli utenti alla prime armi con FreeBSD scopriranno che la prima sezione di questo libro guida l'utente attraverso il processo di installazione di FreeBSD e introduce delicatamente i concetti e le convenzioni su cui si basa &unix;. Affrontare questa sezione richiede poco più che il desiderio di esplorare, e l'abilità di far propri i nuovi concetti appena vengono introdotti. Una volta superata questa distanza, la seconda sezione, ben più grande, del Manuale è una guida di riferimento completa a tutti i tipi di argomenti di interesse per l'amministratore di un sistema FreeBSD. Alcuni di questi capitoli suggeriscono di effettuare prima la lettura di qualche altro capitolo, e questo è evidenziato nel sommario all'inizio di ogni capitolo. Per una lista di fonti di informazioni aggiuntive, guarda l'. Note alla Edizione Italiana La traduzione di questo manuale sta vedendo impegnate numerose persone facenti parte del FreeBSD Italian Documentation Project. Il progetto è partito da una iniziativa del Gruppo Utenti FreeBSD Italia (GUFI) ed è coordinato da &a.it.alex;, con l'ausilio della mailing list traduzioni@gufi.org. Come puoi vedere, il lavoro di traduzione è ancora in corso ed è portato avanti esclusivamente da volontari. Le persone che hanno contribuito (o stanno contribuendo) alla realizzazione del progetto sono, in ordine sparso: &a.it.alex; - - &a.it.andrex; - - &a.it.daniele; - - &a.it.ddan; - - &a.it.eugenio; - &a.it.ferruccio; + &a.it.fulvio; &a.it.gabriele; &a.it.gmarco; &a.it.inzet; &a.it.kaos; &a.it.lapo; &a.it.lcard; &a.it.mark; - &a.it.matteo; + &a.it.rionda; &a.it.max; &a.it.nicola; &a.it.rodario; &a.it.rudy; &a.it.salvo; &a.it.surrender; &a.it.valerio; + + + &a.it.davide; + Organizzazione di Questo Libro Questo libro è diviso in cinque sezioni distinte logicamente. La prima sezione, Per Cominciare, copre l'installazione e l'uso basilare di FreeBSD. Ci si aspetta che il lettore segua questi capitoli in sequenza, possibilmente saltando i capitoli che trattano argomenti familiari. La seconda sezione, Compiti Comuni copre alcune funzionalità di FreeBSD frequentemente utilizzate. Questa sezione, e tutte le sezioni successive, possono essere lette non in ordine. Ogni capitolo inizia con un succinto sommario che descrive ciò che il capitolo copre e ciò che il lettore dovrebbe aspettarsi di conoscere dopo la lettura dello stesso. Questo ha l'intenzione di permettere al lettore di trovare velocemente i capitoli di proprio interesse. La terza sezione, Amministrazione del Sistema, copre argomentazioni di amministrazione. La quarta sezione Comunicazione di Rete, copre argomenti di rete e relativi servizi. La quinta sezione contiene appendici con informazioni di riferimento. , Introduzione Introduce FreeBSD ai nuovi utenti. Descrive la storia del FreeBSD Project, gli obbiettivi e il modello di sviluppo. , Installazione Segue l'utente attraverso l'intera procedura di installazione. Sono trattati alcuni argomenti avanzati di installazione, come l'installazione attraverso la console seriale. , Basi di &unix; Tratta i comandi e le funzionalità di base del sistema operativo FreeBSD. Se hai familiarità con &linux; o con altri tipi di &unix; allora puoi probabilmente saltare questo capitolo. , Installazione delle Applicazioni Copre l'installazione del software di terze parti sia con l'innovativo Ports Collection di FreeBSD che con i comuni pacchetti binari. , L'X Window System Descrive X Window System in generale e l'uso di - &xfree86; su FreeBSD in particolare. + X11 su FreeBSD in particolare. Inoltre descrive i comuni ambienti desktop KDE e GNOME. , Applicazioni Desktop Elenca le più comuni applicazioni desktop, come browser web e suite di produttività, e descrive come installarle su FreeBSD. , Multimedia Mostra come configurare il supporto audio/video per il sistema. Inoltre descrive alcune applicazioni di esempio. , Configurazione del Kernel di FreeBSD Spiega perché potresti aver bisogno di configurare un nuovo kernel e fornisce istruzioni dettagliate per la configurazione, la creazione, e l'installazione di un kernel personalizzato. , Stampa Spiega come gestire le stampanti su FreeBSD, incluse informazioni sulle pagine banner, sull'accounting di stampa, e sulla configurazione iniziale. , Compatibilità con i Binari di &linux; Descrive le caratteristiche di compatibilità con &linux; di FreeBSD. Inoltre fornisce dettagliate istruzioni sull'installazione di molte comuni applicazioni &linux; come &oracle;, &sap.r3;, e &mathematica;. , Configurazione e Messa a Punto Descrive i parametri disponibili agli amministratori di sistema per ottimizzare le performance di un sistema FreeBSD. Inoltre descrive i vari file di configurazione usati in FreeBSD e dove trovarli. , La Procedura di Avvio Descrive la procedura di avvio di FreeBSD e spiega come controllare questo processo con le opzioni di configurazione. , Gestione degli Utenti e degli Account di Base Descrive la creazione e la manipolazione degli account degli utenti. Inoltre parla delle limitazioni delle risorse che possono essere impostate sugli utenti e di altri compiti di gestione degli account. , Sicurezza Elenca vari tool disponibili per aiutarti a mantenere il tuo - sistema FreeBSD sicuro, inclusi Kerberos, IPsec, OpenSSH, e firewall - di rete. + sistema FreeBSD sicuro, inclusi Kerberos, IPsec, OpenSSH. , Controllo di Accesso Vincolato Descrive il Controllo di Accesso Vincolato (MAC) e come questo meccanismo può essere usato per fortificare un sistema FreeBSD. , Archiviazione dei Dati Descrive come gestire i dispositivi di archiviazione e i file system con FreeBSD. Questo include dischi fisici, array RAID, dispositivi ottici e a nastro, dischi di memoria, e file system di rete. , Il Gestore di Volumi Vinum Descrive come usare Vinum, un gestore di volumi che permette di creare dischi logici indipendenti dal dispositivo, con supporto RAID-0, RAID-1 e RAID-5 via software. , Localizzazione Descrive come usare FreeBSD in altre lingue oltre all'inglese. Copre la localizzazione a livello sia del sistema che applicativo. , Lo Stato dell'Arte Spiega le differenze tra FreeBSD-STABLE, FreeBSD-CURRENT, e le release FreeBSD. Descrive quali utenti possano trarre beneficio seguendo un sistema di sviluppo e spiega come effettuare questa procedura. , Comunicazioni Seriali Spiega come connettere terminali e modem al tuo sistema FreeBSD sia per connessioni in ingresso che in uscita. , PPP e SLIP Descrive come usare PPP, SLIP, o PPP over Ethernet per connettersi a sistemi remoti con FreeBSD. , Posta Elettronica Spiega i differenti componenti di un mail server e introduce semplici configurazioni per il mail server più comune: sendmail. , Servizi di Rete Fornisce istruzioni dettagliate e file di configurazione di esempio per erigere la tua macchina FreeBSD come un server NFS (Network File System), un server per la risoluzione dei nomi, un server NIS (Network Information System), o un server per la sincronizzazione dell'ora. + + , Firewall + + + Illustra la filosofia dei firewall software e fornisce + informazioni dettagliate sulla configurazione dei diversi + firewall disponibili su FreeBSD. + + + , Networking Avanzato Descrive molti argomenti sul networking, incluso come condividere una connessione a Internet con altri computer sulla stessa LAN, argomenti di routing avanzati, rete wireless, bluetooth, ATM, IPv6, e altro ancora. , Ottenere FreeBSD Elenca varie fonti per ottenere FreeBSD su CD-ROM o DVD così come vari siti su Internet che permettono di scaricare e installare FreeBSD. , Bibliografia Questo libro tocca svariati argomenti che possono lasciarti desideroso di spiegazioni più dettagliate. La bibliografia elenca molti ottimi libri che sono referenziati nel testo. , Risorse su Internet Elenca i numerosi forum disponibili per gli utenti FreeBSD dove poter inviare domande e intraprendere conversazioni tecniche su FreeBSD. , Chiavi PGP Elenca i fingerprint PGP di molti sviluppatori di FreeBSD. Convenzioni usate in questo libro Per fornire un testo consistente e facile da leggere, sono state seguite numerose convenzioni in tutto il libro. Convenzioni Tipografiche Italico Un font italico è per i nomi dei file, per gli URL, per il testo enfatizzato, e per il primo utilizzo dei termini tecnici. - Monospazio + Monospazio - Un font monospazio è usato per i + Un font monospazio è usato per i messaggi di errore, i comandi, le variabili di ambiente, i nomi dei port, i nomi di host, i nomi degli utenti, i nomi dei gruppi, i nomi dei device, le variabili, e i frammenti di codice. Grassetto Un font in grassetto è per le applicazioni, i comandi, e i tasti. Input dell'Utente I tasti sono visualizzati in grassetto per differenziarli dal testo normale. Le combinazioni di tasti che devono essere digitate contemporaneamente sono visualizzate con un `+' tra i tasti, come: Ctrl Alt Del Significa che l'utente deve premete i tasti Ctrl, Alt, e Del nello stesso momento. I tasti che devono essere digitati in sequenza saranno separati da virgole, come per esempio: Ctrl X , Ctrl S Vuol dire che l'utente deve digitare i tasti Ctrl e X contemporaneamente e poi i tasti Ctrl e S. Esempi Gli esempi che iniziano con E:\> indicano un comando &ms-dos;. A meno di note specifiche, questi comandi possono essere eseguiti da una finestra Prompt dei comandi in un moderno ambiente µsoft.windows;. E:\> tools\fdimage floppies\kern.flp A: Gli esempi che iniziano con &prompt.root; indicano un comando che deve essere invocato dal superuser in FreeBSD. Puoi effettuare il login come root per digitare il comando, o loggarti con il tuo normale account e usare &man.su.1; per acquisire i privilegi da superuser. &prompt.root; dd if=kern.flp of=/dev/fd0 Gli esempi che iniziano con &prompt.user; indicano un comando che deve essere eseguito da un normale utente. Dove non indicato, è usata la sintassi C-shell per impostare variabili di ambiente e altri comandi di shell. &prompt.user; top Riconoscimenti Il libro che stai leggendo rappresenta gli sforzi di molte centinaia di persone in tutto il mondo. Sia che abbiano inviato correzioni per errori di battitura, sia che abbiano inviato interi capitoli, tutti i contributi sono stati utili. Molte società hanno supportato lo sviluppo di questo documento pagando gli autori per lavorarci sopra a tempo pieno, pagando per la pubblicazione, ecc. In particolare BSDi (successivamente acquisita da Wind River Systems) ha pagato i membri del FreeBSD Documentation Project per lavorare a tempo pieno sul miglioramento di questo libro fino alla pubblicazione della prima edizione inglese stampata nel Marzo 2000 (ISBN 1-57176-241-8). Wind River Systems poi ha pagato numerosi autori aggiuntivi per fare una serie di miglioramenti all'infrastruttura di stampa e per aggiungere altri capitoli al testo. Questo lavoro è culminato nella pubblicazione della seconda edizione inglese stampata nel Novembre 2001 (ISBN 1-57176-303-1). Nel 2003-2004, FreeBSD Mall, Inc, ha pagato diversi contributori per migliorare il Manuale in preparazione per la terza edizione inglese cartacea. diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/security/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/security/chapter.sgml index df5776bbd9..1c7797d7c6 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/security/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/security/chapter.sgml @@ -1,323 +1,468 @@ + + + + Matthew + + Dillon + + La maggior parte di questo capitolo è stata presa + dalla manual page security(7) di + + + + Sicurezza + security - + Sinossi - Questo capitolo dà una introduzione di base sui concetti dei + Questo capitolo dà un'introduzione di base sui concetti dei sistemi di sicurezza, alcune buone regole di comportamento e alcuni - argomenti avanzati per &os;. Molti degli argomenti qua tratati possono + argomenti avanzati per &os;. Molti degli argomenti qua trattati possono essere applicati anche ai sistemi e alla sicurezza su Internet in - generale. Internet non è più il luogo - amichevole dove ognuno vuole essere il tuo amichevole - vicino. Mettere in sicurezza il tuo ssitema è un imperativo per la - protezione dei tuoi dati, della tua proprietà intelletuale, il tuo - tempo e molto altro dalla mano di hackere simili. + generale. Internet non è più il luogo + amichevole dove ognuno vuole essere il tuo gentile vicino. + Mettere in sicurezza il tuo sistema è un imperativo per la + protezione dei tuoi dati, della tua proprietà intelletuale, del tuo + tempo e molto altro dalla mano di hacker e simili. &os; dà un insieme di utility e di meccanismi per assicurare l'integrità e la sicurezza del tuo sistema e della tua rete. Dopo la lettura di questo capitolo, conoscerai: Concetti di base dei sistemi di sicurezza, rispetto a &os;. Vari meccanismi di crittografia disponibili in &os;, come DES e MD5. Come configurare l'autenticazione OTP (password a singolo uso). - Come configurare KerberosIV su release - &os; precedenti alla 5.0. + Come configurare i TCP Wrapper per l'uso con + inetd. - Come configurare Kerberos5 su &os; 5.0 - o successive. + Come configurare KerberosIV su release + &os; precedenti alla 5.0. - Come creare firewall usando IPFW. + Come configurare Kerberos5 su &os; 5.0 + o successivi. Come configurare IPsec e creare una VPN tra macchine &os;/&windows;. Come configurare e usare OpenSSH, l'implementaizone SSH usata da &os;. - Come configurare e caricare i moduli aggiuntivi per il controllo - degli accessi usando il Framework MAC di - TrustedBSD. + Cosa sono le ACL del file system e come + usarle. - Cosa sono le ACL del file system e come - usarle. + Come usare l'utility Portaudit per + monitorare i pacchetti software di terze parti installati dalla + Ports Collection. Come utilizzare le pubblicazioni sugli avvisi di sicurezza di &os;. + + + Avere un'idea di cosa sia il Process Accounting e come abilitarlo + su &os;. + Prima di leggere questo capitolo dovresti: Capire concetti base di &os; e Internet. + + Altri argomenti inerenti la sicurezza sono trattati in altre parti di + questo libro. Ad esempio i meccanismy di MAC sono discussi in e la gestione dei firewall in . + Introduzione La sicurezza è una funzione che inizia e finisce con l'amministratore di sistema. Nonostante ogni sistema multi-utente &unix; BSD abbia della sicurezza insita, il lavoro di costruire e mantenere meccanismi di sicurezza aggiuntivi in modo da mantenere onesti gli utenti è probabilmente uno dei maggiori lavori di un amministratore di sistema. La macchine sono sicure solo quanto le si rende e le richieste di sicurezza si scontrano sempre con l'umana necessità per la comodità. I sistemi &unix;, in generale, sono capaci di eseguire un gran numero di processi contemporanei e ognuno di questi processi opera come server — nel senso che entità esterne possono connettersi e parlarci. Mentre i mini e i mainframe di ieri diventano i desktop di oggi, mentre i computer diventano - interconnessi e internet-connessim, la sicurezza diventa un problema + interconnessi e internet-connessi, la sicurezza diventa un problema sempre maggiore. Il modo migliore per implementare la sicurezza è con un approccio a cipolla. In pratica, quello che vuoi fare è creare tanti livelli di sicurezza quanto è conveniente e poi tenere sotto controllo il sistema per vedere eventuali intrusioni. Non vuoi esagerare nella sicurezza o interferirai con l'individuazione e quest'ultima è una delle parti più importanti di ogni meccanismo di sicurezza. Per esempio, ha poco senso imopstare il flag schg (vedi &man.chflags.1;) su ogni binario di sistema dato che questo potrà sì proteggere temporaneamente i binari, ma evita che l'attaccante faccia una modifica facilmente individuabile e potrebbe far in modo che il tuo meccanismo di sicurezza non individui l'attaccante del tutto. La sicurezza di un sistema riguarda anche il gestire varie forme di attacco, compresi attacchi che tentano di bloccare, o comunque rendere inusabile, il sistema, anche se non necessariamente cercano di compromettere l'account di root root (rompere root). I problemi di sicurezza possono essere suddivisi in svariate categorie: Attacchi che limitano la disponibilità dei servizi (Denial of service o, in breve, DoS). Compromissione degli account utente. Compromissione di root tramite server accessibili. Compromissione di root tramite gli account utente. Crazione di backdoor (letteralmente porte sul retro, ovvero accessi secondari personalizzati). attacchi DoS Denial of Service (DoS) sicurezza attacchi DoS Denial of Service (DoS) Denial of Service (DoS) Un attacco DoS è un'azione che priva la macchina di risorse. Tipicamente un attacco DoS è un meccanismo a forza-bruta che tenta di bloccare e comunque rendere inusabile una macchina travolgendo di richieste i server che rende disponibili o direttamente lo stack di rete. Alcuni attacchi DoS tentano di trarre vantaggio da bug nello stack di rete per bloccare la macchina con un singolo pacchetto. Questo genere di attacchi può evitato solo mettendo a posto il bug direttamente nel kernel. Gli attacchi sui server possono spesso essere evitati specificando con attenzione dei limiti sul carico che i server stessi devono accettare in caso che il sistema lavori in condizioni avverse. Gli attacchi a forza-bruta generati da un'intera rete di attaccanti sono più difficili da gestire. Ad esempio un attacco con pacchetti in spoof (ovvero con il campo mittente falsato) è praticamente impossibile da fermare, a meno di staccare del tutto il sistema da Internet. Potrà anche non fermare la tua macchina, ma sicuramente può saturare la tua connessione Internet. sicurezza compromissione degli account - La compromissione di un account utente è ancora più comune di un - attacco DoS. Molti sysadmin usano ancora i server standard telnetd, rlogind, - rshd e ftpd sulle loro macchine. Questi programmi, normalmente, non usano connessioni crittate. Il risultato è che quando hai una base utenti di medie dimensioni, uno o più degli utenti connessi al tuo sistema da remoto (il modo più comune e conveniente per collegarsi a un sisetma) avrà una password compromessa da un'operaizone di sniffing. Gli amministratori di sistema attenti controllano i registri degli accessi remoto cercando indirizzi sospetti anche tra gli accessi permessi. + La compromissione di un account utente è ancora più + comune di un attacco DoS. Molti sysadmin usano ancora i server standard + telnetd, rlogind, + rshd e ftpd sulle + loro macchine. Questi programmi, normalmente, non usano connessioni + crittate. Il risultato è che quando hai una base utenti di medie + dimensioni, uno o più degli utenti connessi al tuo sistema da + remoto (il modo più comune e conveniente per collegarsi a un + sisetma) avrà una password compromessa da un'operaizone di + sniffing. Gli amministratori di sistema attenti controllano i registri + degli accessi remoto cercando indirizzi sospetti anche tra gli accessi + permessi. Bisogna sempre dare per scontato che una volta che un attaccante ha - accesso ad un account utente, può rompere anche root. - In realtà, comunque, in un sistema ben configurato e mantenuto, questo non è necessariamente vero. La distinzione è importante perché senza accesso a root l'attaccante ni genere non può nascondere le proprie tracce e può, alla peggio, rovinare i files dell'utente o mandaer la macchina in crash. La compromissione degli account utente è molto comune dato che gli utenti tendono a non prendere precauzioni tanto quanto i sysadmin. + accesso ad un account utente, può rompere anche + root. + In realtà, comunque, in un sistema ben configurato e mantenuto, + questo non è necessariamente vero. La distinzione è + importante perché senza accesso a root + l'attaccante in genere non può nascondere le proprie tracce e + può, alla peggio, rovinare i file dell'utente o mandare la + macchina in crash. La compromissione degli account utente è molto + comune dato che gli utenti tendono a non prendere precauzioni tanto + quanto gli amministratori di sistema. sicurezza backdoor Gli amministratori di sistema devono ricordare che su una macchina ci sono potenzialmente molti modi per rompere root. - L'attaccante potrebbe conoscere la password di root, potrebbe trovare un bug in un programma server in esecuzione con diritti di root e sfruttarlo per entrare da remoto, oppure una volta ottenuto un account utente potrebbe fare lo stesso con un bug in un programma con suid root. - If an attacker has found a way to break root - on a machine, the attacker may not have a need - to install a backdoor. Many of the root holes - found and closed to date involve a considerable amount of work - by the attacker to cleanup after himself, so most attackers install - backdoors. A backdoor provides the attacker with a way to easily - regain root access to the system, but it - also gives the smart system administrator a convenient way - to detect the intrusion. - Making it impossible for an attacker to install a backdoor may - actually be detrimental to your security, because it will not - close off the hole the attacker found to break in the first - place. - - - Security remedies should always be implemented with a - multi-layered onion peel approach and can be - categorized as follows: + L'attaccante potrebbe conoscere la password di root, + potrebbe trovare un bug in un programma server in esecuzione con diritti + di root e sfruttarlo per entrare da remoto, oppure + una volta ottenuto un account utente potrebbe fare lo stesso con un bug in + un programma con suid root. Se un attaccante rompe + root su una macchina, potrebbe non aver bisogno di + installare una backdoor. Molti dei buchi per l'accesso come + root trovati (e chiusi) fino ad oggi richiedono un + considerevole lavoro da parte dell'attaccante per pulire le tracce + lasciate, quindi molti attaccanti installano delle backdoor. Una backdoor + dà all'attaccante un modo semplice per riottenere accesso + root al sistema, ma danno anche un modo semplice per + individuare l'intrusione, all'amministratore di sistema furbo. Rendere + impossibile installare backdoor all'attaccante potrebbe in realtà + diminuire la sicurezza del sistema, dato che comunque non chiuderà + il buco che l'attaccante ha trovato la prima volta. + + Le soluzioni di sicurezza devono sempre essere implementate con un + approccio multi-strato a cipolla e possono essere + categorizzate come segue: - Securing root and staff accounts. + Rendere sicuro root e gli account dello + staff. - Securing root — root-run servers - and suid/sgid binaries. + Rendere sicuri i server e i binari suid/sgid in esecuzione come + root. - Securing user accounts. + Rendere sicuri gli account utente. - Securing the password file. + Rendere sicuro il file delle password. - Securing the kernel core, raw devices, and - filesystems. + Rendere sicuro il nucleo del kernel, i device raw e il file + system. - Quick detection of inappropriate changes made to the - system. + Individuazione rapida delle modifiche non appropriate fatte al + sistema. Paranoia. - The next section of this chapter will cover the above bullet - items in greater depth. + La prossima sezione di questo capitolo coprirà questi punti in + maggior dettaglio. + - Securing &os; + Rendere sicuro &os; + + sicurezza + rendere sicuro &os; + Traduzione in corso + + + DES, MD5, and Crypt Traduzione in corso - - S/Key + + One-time Passwords + + Traduzione in corso + + + + TCP Wrappers Traduzione in corso - - Kerberos + + <application>KerberosIV</application> Traduzione in corso - - Firewalls + + <application>Kerberos5</application> Traduzione in corso OpenSSL Traduzione in corso IPsec Traduzione in corso OpenSSH SSH Tunneling Traduzione in corso + + + File System Access Control Lists + + Traduzione in corso + + + + Monitoring Third Party Security Issues + + Traduzione in corso + + + + &os; Security Advisories + + Traduzione in corso + + + + Process Accounting + + Traduzione in corso + diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/serialcomms/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/serialcomms/chapter.sgml index 6008b0c133..072f29ce24 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/serialcomms/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/serialcomms/chapter.sgml @@ -1,2912 +1,2915 @@ Comunicazioni Seriali Sinossi comunicazioni seriali &unix; ha sempre avuto un supporto per le comunicazioni seriali. In effetti, le prime vere macchine &unix; si appoggiavano a linee seriali per l'input e l'output da e verso l'utente. Le cose sono cambiate molto dai giorni in cui un terminale consisteva in una stampante da 10 caratteri al secondo o in una tastiera. Questo capitolo coprirà alcuni dei modi nei quali FreeBSD usa le comunicazioni seriali. Dopo aver letto questo capitolo, saprai: Come connettere terminali al tuo sistema FreeBSD. Come usare un modem per collegarti telefonicamente ad una macchina remota. Come permettere a utenti remoti di effettuare login sul tuo sistema via modem. Come avviare il tuo sistema da una console seriale. Prima di leggere questo capitolo, dovresti: Sapere come configurare ed installare un nuovo kernel (). Comprendere i permessi ed i processi &unix; (). Avere accesso al manuale tecnico per l'hardware seriale (modem o scheda multiporta) che vuoi usare con FreeBSD. Introduzione Terminologia bps bit per secondo Bits per Second (Bit per Secondo) — la frequenza alla quale vengono trasmessi i dati DTE DTE Data Terminal Equipment (Attrezzatura per il Terminale Dati) — ad esempio, il tuo computer DCE DCE Data Communications Equipment (Attrezzatura per le Comunicazioni Dati) — il tuo modem RS-232 cavi RS-232C Standard EIA per le comunicazioni tra hardware seriale Nel parlare della velocità di comunicazione, questa sezione non usa il termine baud. Il baud si riferisce al numero di transizioni degli stati elettrici che possono essere effettuati in un periodo di tempo, mentre i bps (bit per secondo) sono il termine corretto da usare (o almeno non sembra irritare troppo i perfezionisti). Cavi e Porte Per collegare un modem o un terminale alla tua macchina FreeBSD, avrai bisogno di una porta seriale sul tuo computer e del cavo appropriato per il tuo dispositivo seriale. Se sei già pratico con l'hardware ed i cavi necessari, puoi saltare tranquillamente questa sezione. Cavi Ci sono parecchi tipi diversi di cavi seriali. I due tipi più comuni per i nostri scopi sono i cavi null-modem ed i cavi standard (dritti) RS-232. La documentazione per il tuo hardware dovrebbe descrivere il tipo di cavi necessari. Cavi null-modem cavo null-modem Un cavo null-modem lascia passare alcuni segnali, come signal ground, direttamente, ma inverte altri segnali. Ad esempio, il pin send data in un estremo va sul pin receive data nell'altro. Se ti piace fare i cavi da solo, puoi costruire un cavo null-modem da usare con i terminali. Questa tabella mostra i nomi dei segnali RS-232C ed i numeri dei pin su un connettore DB-25. - + Segnale Pin # Pin # Segnale SG 7 si connette a 7 SG TD 2 si connette a 3 RD RD 3 si connette a 2 TD RTS 4 si connette a 5 CTS CTS 5 si connette a 4 RTS DTR 20 si connette a 6 DSR DCD 8 6 DSR DSR 6 si connette a 20 DTR Collega internamente al cappuccio del connettore Data Set Ready (DSR) e Data Carrier Detect (DCD), e quindi a Data Terminal Ready (DTR) in quello remoto. Cavi Standard RS-232C cavi RS-232C Un cavo seriale standard passa tutti i segnali RS-232C diretti. Cioè, il pin send data su un estremo del cavo va nel pin send data sull'altro estremo. Questo è il tipo di cavo da usare per collegare un modem al tuo sistema FreeBSD, ed è anche appropriato per alcuni terminali. Porte Le porte seriali sono i dispositivi attraverso i quali vengono trasferiti i dati tra il computer FreeBSD ed il terminale. Questa sezione descrive il tipo di porte che esistono e come vengono indicate in FreeBSD. Tipi di Porte Esistono parecchi tipi di porte seriali. Prima di comprare o costruire un cavo, avrai bisogno di assicurarti che sia adatto alle porte sul terminale e sul sistema FreeBSD. La maggior parte dei terminali avrà porte DB25. I personal computer, compresi i PC con FreeBSD, avranno porte DB25 o DB9. Se hai una scheda seriale multiporta nel tuo PC, potresti avere porte RJ-12 o RJ-45. Guarda la documentazione fornita con l'hardware per le specifiche del tipo di porta usata. Spesso basta anche un'ispezione visiva della porta. Nomi delle Porte In FreeBSD, si accede ad ogni porta seriale attraverso una voce nella directory /dev. Ci sono due differenti tipi di voci: Le porte di ingresso vengono dette /dev/ttydN dove N è il numero di porta, cominciando da zero. Generalmente, puoi usare la porta di ingresso per i terminali. Le porte di ingresso richiedono che la linea fornisca un segnale detto data carrier detect (DCD) per funzionare correttamente. Le porte di uscita vengono dette /dev/cuaaN. In genere non si usano porte di uscita per i terminali, ma solo per i modem. Puoi usare la porta di uscita se il cavo seriale o il terminale non supportano il segnale di carrier detect. Se hai connesso un terminale sulla prima porta seriale (COM1 in &ms-dos;), allora userai /dev/ttyd0 per riferirti al terminale. Se il terminale è sulla seconda porta seriale (anche nota come COM2), usa /dev/ttyd1, e così via. Configurazione del Kernel FreeBSD supporta quattro porte seriali di default. Nel mondo &ms-dos;, queste sono note come COM1, COM2, COM3, e COM4. FreeBSD attualmente supporta schede d'interfaccia seriale multiporta stupide, come le BocaBoard 1008 e 2016, così come le schede multiporta intelligenti come quelle fatte dalla Digiboard e dalla Stallion Technologies. Ad ogni modo, il kernel di default usa solo le porte COM standard. Per vedere se il tuo kernel riconosce una delle tue porte seriali, guarda i messaggi mentre il kernel viene avviato, o usa il comando /sbin/dmesg per far scorrere di nuovo i messaggi di avvio del kernel. In particolare, cerca dei messaggi che inizino con i caratteri sio. Per vedere solo i messaggi che hanno la parola sio, usa il comando: &prompt.root; /sbin/dmesg | grep 'sio' Ad esempio, su un sistema con quattro porte seriali, questi sono i messaggi dati dall'avvio del kernel specifici delle porte seriali: sio0 at 0x3f8-0x3ff irq 4 on isa sio0: type 16550A sio1 at 0x2f8-0x2ff irq 3 on isa sio1: type 16550A sio2 at 0x3e8-0x3ef irq 5 on isa sio2: type 16550A sio3 at 0x2e8-0x2ef irq 9 on isa sio3: type 16550A Se il tuo kernel non riconosce tutte le tue porte seriali, probabilmente avrai bisogno di configurare un kernel FreeBSD adattato al tuo sistema. Per informazioni dettagliate sulla configurazione del kernel, vedi più avanti . Le linee rilevanti per i dispositivi nella tua configurazione del kernel dovrebbero apparire così, con FreeBSD 4.X: device sio0 at isa? port IO_COM1 irq 4 device sio1 at isa? port IO_COM2 irq 3 device sio2 at isa? port IO_COM3 irq 5 device sio3 at isa? port IO_COM4 irq 9 e così, con FreeBSD 5.X: device sio Puoi commentare o rimuovere completamente le linee per i dispositivi che non hai nel caso di FreeBSD 4.X; per FreeBSD 5.X devi modificare il file /boot/device.hints per configurare le porte seriali. Guarda la pagina man di &man.sio.4; per informazioni aggiuntive sulla configurazione delle porte seriali e delle schede multiporta. Stai attento se stai usando un file di configurazione già usato per una versione differente di FreeBSD, poiché i flag dei dispositivi e la sintassi sono cambiati tra una versione e l'altra. port IO_COM1 è una sostituzione per port 0x3f8, IO_COM2 è 0x2f8, IO_COM3 è 0x3e8, e IO_COM4 è 0x2e8, che sono indirizzi comuni per le rispettive porte seriali; gli interrupt 4, 3, 5, e 9 sono linee di richiesta di interrupt piuttosto comuni. Da notare anche che le normali porte seriali non possono condividere degli interrupt sui bus ISA dei PC (le schede multiporta hanno dell'elettronica integrata che permette a tutte le 16550A sulla scheda di condividere uno o due linee di richiesta dell'interrupt). File Speciali di Dispositivo Alla maggior parte dei dispositivi nel kernel si accede attraverso file speciali di dispositivo, che si trovano nella directory /dev. Ai dispositivi sio si accede attraverso i /dev/ttydN (ingresso) e /dev/cuaaN (uscita). FreeBSD fornisce anche dei dispositivi di inizializzazione (/dev/ttyidN e /dev/cuaiaN) e dei dispositivi di blocco (/dev/ttyldN e /dev/cualaN). I dispositivi di inizializzazione vengono usati per inizializzare i parametri delle porte di comunicazione ogni volta che una porta viene aperta, come crtscts per i modem che usano le segnalazioni RTS/CTS per il controllo di flusso. I dispositivi di blocco vengono usati per fissare i flag sulle porte ed evitare che altri utenti o programmi cambino certi parametri; guarda le pagine man di &man.termios.4;, &man.sio.4;, e &man.stty.1; per maggiori informazioni sulle impostazioni dei terminali, sui dispositivi di blocco ed inizializzazione, e sull'impostazione delle opzioni del terminale, rispettivamente. Creazione dei File Speciali di Dispositivo FreeBSD 5.0 include il file system &man.devfs.5; che crea automaticamente nodi per i dispositivi necessari. Se stai usando una versione di FreeBSD con il devfs abilitato puoi saltare tranquillamente questa sezione. Uno script di shell di nome MAKEDEV nella directory /dev gestisce i file di dispositivo. Per usare MAKEDEV nella creazione del file di dispositivo per COM1 (porta 0), fai cd su /dev e dai il comando MAKEDEV ttyd0. Allo stesso modo, per creare il file di dispositivo per COM2 (porta 1), usa MAKEDEV ttyd1. MAKEDEV non crea solo i file speciali /dev/ttydN, ma anche i nodi /dev/cuaaN, /dev/cuaiaN, /dev/cualaN, /dev/ttyldN, e /dev/ttyidN. Dopo aver creato i nuovi file di dispositivo, fa attenzione nel controllare i permessi sui file (specialmente sui file /dev/cua*) per assicurarti che solo gli utenti che dovrebbero effettivamente avere accesso a questi dispositivi possano leggerli e scriverli — magari non vorrai permettere al tuo utente medio di usare il tuo modem per chiamare verso l'esterno. I permessi predefiniti su /dev/cua* dovrebbero essere adatti: crw-rw---- 1 uucp dialer 28, 129 Feb 15 14:38 /dev/cuaa1 crw-rw---- 1 uucp dialer 28, 161 Feb 15 14:38 /dev/cuaia1 crw-rw---- 1 uucp dialer 28, 193 Feb 15 14:38 /dev/cuala1 Questi permessi permettono all'utente uucp e agli utenti nel gruppo dialer di usare i dispositivi di uscita. Configurazione della Porta Seriale ttyd cuaa Il dispositivo ttydN (o cuaaN) è il normale dispositivo che si apre per le proprie applicazioni. Quando un processo apre il dispositivo, avrà un insieme di impostazioni di I/O predefinite per il terminale. Puoi visualizzare queste impostazioni con il comando: &prompt.root; stty -a -f /dev/ttyd1 Quando cambi le impostazioni per questo dispositivo, queste rimangono efficaci finché il dispositivo non viene chiuso. Quando viene riaperto, ritorna all'insieme di default. Per effettuare dei cambiamenti all'insieme predefinito, modifica le impostazioni per il dispositivo di stato iniziale. Ad esempio, per attivare di default modalità , comunicazione a 8 bit, e controllo di flusso per ttyd5, scrivi: &prompt.root; stty -f /dev/ttyid5 clocal cs8 ixon ixoff file rc rc.serial Le inizializzazioni di sistema per i dispositivi seriali sono controllate in /etc/rc.serial. Questo file influisce sui valori predefiniti dei dispositivi seriali. Per evitare cambiamenti da parte di qualche applicazione, modifica il dispositivo di blocco dello stato. Ad esempio, per bloccare la velocità di ttyd5 a 57600 bps, scrivi: &prompt.root; stty -f /dev/ttyld5 57600 Ora, un applicazione che apra ttyd5 e cerchi di cambiare la velocità della porta resterà bloccata a 57600 bps. MAKEDEV Naturalmente, dovresti rendere i dispositivi di stato iniziale e stato di blocco scrivibili solo da root. Sean Kelly Contributo di Terminali terminali I terminali forniscono un sistema di accesso conveniente ed a basso costo al tuo sistema FreeBSD quando non sei davanti alla console del computer o connesso ad una rete. Questa sezione descrive l'uso dei terminali con FreeBSD. Uso e Tipi di Terminali I sistemi &unix; originali non avevano console. Invece, la gente effettuava il login ed avviava programmi attraverso terminali connessi alle porte seriali del computer. Ciò era abbastanza simile all'uso di modem e programmi terminale per collegarsi telefonicamente ad un sistema remoto e lavorare da riga di comando. I PC di oggi hanno console capaci di grafica di alta qualità, ma l'abilità di stabilire una sessione di login su una porta seriale esiste ancora in quasi ogni sistema operativo in stile &unix; di oggi; FreeBSD non fa eccezione. Usando un terminale attaccato ad una porta seriale inutilizzata, puoi effettuare il login ed eseguire qualsiasi programma testuale che potresti lanciare normalmente dalla console o da una finestra xterm in X Window. Un utente aziendale può connettere molti terminali ad un sistema FreeBSD e porli sulle scrivanie dei propri impiegati. Un utente casalingo può usare qualcosa come un vecchio PC IBM o un &macintosh; come terminale connesso a un computer più potente che faccia girare FreeBSD. Puoi anche trasformare quello che sarebbe un computer singolo utente in un potente sistema per utenti multipli. Per FreeBSD, esistono tre tipi di terminali: terminali stupidi PC che interpretano terminali terminali X Le sottosezioni rimanenti descrivono ognuno di questi tipi. Terminali <quote>Stupidi</quote> Questi terminali sono oggetti hardware specializzati che permettono di connettere dei computer tramite linee seriali. Essi vengono detti stupidi poiché hanno solo la potenza di calcolo necessaria per mostrare, inviare, e ricevere testo. Non potete eseguire nessun programma su di essi. È il computer al quale vi collegate che ha la potenza per eseguire editor di testo, compilatori, email, giochi, e così via. Ci sono centinaia di tipi di terminali di questo tipo, venduti da molti produttori, incluso il VT-100 della Digital Equipment Corporation e il WY-75 della Wyse. Quasi tutti funzioneranno con FreeBSD. Alcuni terminali di alto livello possono anche mostrare della grafica, ma solo alcuni pacchetti software possono avvalersi di queste caratteristiche. I terminali stupidi sono popolari negli ambienti di lavoro nei quali i lavoratori non hanno bisogno di accedere ad applicazioni grafiche come quelle fornite dal sistema X Window. PC che Emulano Terminali Se un terminale stupido ha appena le capacità per mostrare, inviare, e ricevere testo, allora di certo un qualunque personal computer può funzionare come un terminale stupido. Tutto ciò di cui hai bisogno è il cavo appropriato ed un qualche programma per l'emulazione di terminale sul tuo computer. Una simile configurazione è comune in molte case. Ad esempio, se il tuo coniuge sta lavorando alla console del sistema FreeBSD, tu puoi fare del lavoro testuale allo stesso momento da un PC meno potente connesso come terminale al sistema FreeBSD. Terminali X I terminali X sono i terminali più sofisticati tra quelli disponibili. Invece di collegarsi alla porta seriale, in genere ci si collega ad essi tramite un rete come Ethernet. Invece di essere relegati alle applicazioni testuali, essi possono mostrare applicazioni X. Introduciamo i terminali X solo per una questione di completezza. Ad ogni modo, questo capitolo non affronta in modo completo l'installazione, la configurazione, o l'uso dei terminali X. Configurazione Questa sezione descrive quello che hai bisogno di configurare sul tuo sistema FreeBSD per abilitare una sessione di login via terminale. Si assume che tu abbia già configurato il kernel con il supporto per la porta seriale alla quale è connesso il terminale — e che questo sia già connesso. Dovresti ricordare dal che il processo init è responsabile del controllo di tutti i processi e dell'inizializzazione del sistema all'avvio. Uno dei compiti svolti da init è la lettura del file /etc/ttys e l'avvio di un processo getty sui terminali disponibili. Il processo getty è responsabile della lettura di un nome di login e dell'avvio del programma login. Dunque, per configurare i terminali per il tuo sistema FreeBSD devono essere effettuati come root i seguenti passi: Aggiungi una linea a /etc/ttys relativa al file in /dev per la porta seriale, se non è già presente. Specifica che /usr/libexec/getty deve essere eseguito sulla porta, e specifica il tipo appropriato di getty dal file /etc/gettytab. Specifica il tipo di terminale predefinito. Imposta la porta su on. Specifica se la porta deve essere sicura. Forza init alla rilettura del file /etc/ttys. Come passo opzionale, potresti desiderare di creare un tipo di getty personale da usare nel secondo passo aggiungendo una linea in /etc/gettytab. Questo capitolo non spiega come fare ciò; sei incoraggiato a leggere le pagine man di &man.gettytab.5; e &man.getty.8; per maggiori informazioni. Aggiunta di un Elemento in <filename>/etc/ttys</filename> Il file /etc/ttys elenca tutte le porte del tuo sistema FreeBSD dalle quali vuoi permettere un login. Ad esempio, la prima console virtuale ttyv0 è elencata in questo file. Si può accedere al sistema dalla console grazie a questa voce. Questo file contiene anche delle voci per altre console virtuali, porte seriali, e pseudo-tty. Per un terminale connesso fisicamente, basta copiare l'elenco delle porte seriali in /dev senza la parte /dev (ad esempio, /dev/ttyv0 verrà scritta come ttyv0). Un'installazione predefinita di FreeBSD include un file /etc/ttys con supporto per le prime quattro porte seriali: da ttyd0 a ttyd3. Se vuoi collegare un terminale a una di queste porte, non hai bisogno di aggiungere un'altra voce. Aggiunta di Voci per Altri Terminali a <filename>/etc/ttys</filename> Supponiamo che si vogliano collegare due terminali ad un sistema: un Wyse-50 ed un vecchio PC IBM 286 con Procomm come programma di emulazione di terminale VT-100. Colleghiamo il Wyse alla seconda porta seriale ed il 286 alla sesta (una porta su scheda seriale multiporta). Le voci corrispondenti nel file /etc/ttys apparirebbero così: ttyd1 "/usr/libexec/getty std.38400" wy50 on insecure ttyd5 "/usr/libexec/getty std.19200" vt100 on insecure Il primo campo in genere specifica il nome del file speciale per il terminale, come si trova in /dev. Il secondo campo è il comando da eseguire per questa linea, generalmente &man.getty.8;. getty inizializza ed apre la linea, imposta la velocità, richiede all'utente un nome di login e poi esegue il programma &man.login.1;. Il programma getty accetta un parametro (opzionale) da riga di comando, il tipo di getty. Un tipo di getty configura le caratteristiche della linea del terminale, come la frequenza di bit per secondo e la parità. Il programma getty legge questa caratteristiche dal file /etc/gettytab. Il file /etc/gettytab contiene molte voci per le linee di terminale sia vecchie che nuove. In quasi tutti i casi, le voci che cominciano per std funzioneranno con i terminali connessi fisicamente. Queste voci ignorano la parità. C'è una voce std per ogni frequenza di bps da 110 a 115200. Naturalmente, puoi aggiungere le tue voci a questo file. La pagina man di &man.gettytab.5; fornisce maggiori informazioni. Nell'impostare il tipo di getty nel file /etc/ttys, assicurati che le impostazioni di comunicazione sul terminale corrispondano. Nel nostro esempio, il Wyse-50 non usa parità e si connette a 38400 bps. Il PC 286 non usa parità e si connette a 19200 bps. Il terzo campo è il tipo di terminale generalmente collegato alla linea tty. Per le porte dial-up, viene usato tipicamente unknown o dialup poiché gli utenti possono collegarsi con praticamente qualunque tipo di terminale o programma. Per i terminali connessi direttamente, il tipo di terminale non cambia, quindi puoi mettere un vero tipo di terminale preso dal file database di &man.termcap.5; in questo campo. Per il nostro esempio, il Wyse-50 usa il tipo per il vero terminale mentre il PC 286 con Procomm in esecuzione verrà impostato per emulare un VT-100. Il quarto campo specifica se la porta deve essere abilitata. Scrivere on qui farà sì che il processo init avvii il programma nel secondo campo, getty. Se metti off in questo campo, non ci sarà nessun getty, e dunque nessun login sulla porta. Il campo finale è usato per specificare se la porta è sicura. Segnare una porta come sicura significa confidare nel fatto che non ci sia rischio nel permettere all'account di root (o ad un altro con user ID uguale a 0) di effettuare il login da quella porta. Porte insicure non permettono il login a root. Su una porta insicura, gli utenti devono effettuare un login con accesso non privilegiato, e poi usare &man.su.1; o un meccanismo simile per ottenere privilegi superiori. È fortemente consigliato l'uso di insecure anche per i terminali che si trovano dietro porte chiuse a chiave. È abbastanza semplice effettuare il login e usare su se si ha bisogno di privilegi da superutente. Come Forzare <command>init</command> a Rileggere <filename>/etc/ttys</filename> Dopo aver effettuato i cambiamenti necessari al file /etc/ttys si deve mandare un segnale SIGHUP (hangup) al processo init affinché sia costretto a rileggere il suo file di configurazione. Ad esempio: &prompt.root; kill -HUP 1 init è sempre il primo processo eseguito su un sistema dunque avrà sempre PID 1. Se tutto è stato impostato correttamente, tutti i cavi sono collegati, ed i terminali sono accesi, allora un processo getty dovrebbe essere in esecuzione su ogni terminale e a questo punto dovresti vedere dei prompt per il login sui tuoi terminali. Risoluzione dei Problemi di Connessione Anche con la più meticolosa attenzione ai dettagli, qualcosa potrebbe comunque andare storto nell'impostazione di un terminale. Questa è una lista dei sintomi e di alcuni suggerimenti per risolverli. Non Appare Nessun Prompt per il Login Assicurati che il terminale sia connesso e acceso. Se è un personal computer che funziona da terminale, assicurati che il programma di emulazione di terminale sia attivo sulla porta seriale giusta. Assicurati che il cavo sia ben connesso sia al terminale che al computer FreeBSD. Assicurati che sia il giusto tipo di cavo. Assicurati che il terminale e FreeBSD siano concordi sul valore di bps e sulle impostazioni di parità. Se hai un terminale con un display video, assicurati che il contrasto e la luminosità siano giusti. Se è un terminale di stampa, assicurati che ci siano carta e inchiostro sufficienti. Assicurati che il processo getty sia attivo per quel terminale. Ad esempio, per avere una lista dei processi getty con ps, scrivi: &prompt.root; ps -axww | grep getty dovresti vedere una voce per il terminale. Ad esempio, la schermata seguente mostra che getty è in esecuzione sulla seconda porta seriale ttyd1 e sta usando la voce std.38400 in /etc/gettytab: 22189 d1 Is+ 0:00.03 /usr/libexec/getty std.38400 ttyd1 Se non c'è nessun processo getty in esecuzione, assicurati di aver abilitato la porta in /etc/ttys. Ricordati anche di eseguire kill -HUP 1 dopo aver modificato il file ttys. Se il processo getty è attivo ma il terminale non mostra ancora un prompt di login, o se mostra un prompt ma non ti permette di digitare nulla, il tuo terminale o il tuo cavo potrebbero non supportare la transazione hardware. Prova a cambiare il valore in /etc/ttys da std.38400 a 3wire.38400 (e ricordati di dare un kill -HUP 1 dopo aver modificato /etc/ttys). La voce 3wire è simile a std, ma ignora l'handshake hardware. Potresti aver bisogno di ridurre i baud o di abilitare un controllo di flusso software usando 3wire per evitare dei buffer overflow. Compaiono Caratteri Strani Invece di un Prompt di Login Assicurati che il terminale e FreeBSD siano concordi sui bps e sulle impostazioni di parità. Verifica i processi getty per assicurarti che sia in funzione il tipo corretto di getty. Se non è così, modifica /etc/ttys ed esegui kill -HUP 1. I Caratteri Appaiono Duplicati; la Password Viene Visualizzata Quando la Scrivo Cambia l'impostazione del terminale (o del programma di emulazione) da half duplex o local echo a full duplex. Guy Helmer Contributo di Sean Kelly Aggiunte di Servizio di Ricezione Chiamate servizio di ricezione chiamate La configurazione del sistema FreeBSD per il servizio di ricezione chiamate è molto simile alla connessione di terminali tranne per il fatto che si ha a che fare con dei modem invece che con dei terminali. Modem Esterni contro Modem Interni I modem esterni sembrerebbero migliori per chiamare, poiché i modem esterni spesso possono essere configurati in maniera semipermanente tramite dei parametri immagazzinati in RAM non volatile e generalmente forniscono degli indicatori luminosi che mostrano lo stato degli importanti segnali RS-232. Le lucine lampeggianti impressionano gli ospiti, ma sono anche molto utili per vedere se un modem sta funzionando in maniera appropriata. I modem interni in genere mancano della RAM non-volatile, quindi la loro configurazione può essere limitata solo impostando i DIP switch. Se il tuo modem interno ha delle luci indicatrici di segnale, probabilmente è difficile vederle quando il case del sistema è al suo posto. Modem e Cavi modem Se stai usando un modem esterno, allora avrai bisogno del cavo appropriato. Un cavo seriale standard RS-232C dovrebbe essere sufficiente, posto che tutti i normali segnali siano connessi: Sent Data (TD) Received Data (RD) Request to Send (RTS) Clear to Send (CTS) Data Set Ready (DSR) Data Terminal Ready (DTR) Carrier Detect (CD) Signal Ground (SG) FreeBSD necessita dei segnali RTS e CTS per il controllo di flusso a velocità superiori a 2400 bps, del segnale CD per identificare quando c'è stata una risposta alla chiamata o quando una linea è stata scollegata, e del segnale DTR per dare il reset al modem dopo che una sessione è terminata. Alcuni cavi sono connessi senza alcuni dei segnali necessari, dunque se hai dei problemi, come una sessione di login che non scompare quando la linea è sconnessa, potresti avere un problema col cavo. Come altri sistemi operativi &unix;, FreeBSD usa i segnali hardware per scoprire quando una chiamata è stata accettata o quando una linea è stata scollegata e per scollegare e resettare il modem dopo una chiamata. FreeBSD evita di mandare comandi al modem o di leggere i valori riportati dal modem. Se hai familiarità con la connessione dei modem a BBS di PC, questo potrebbe sembrarti scomodo. Considerazioni sull'Interfaccia Seriale FreeBSD supporta interfacce di comunicazione EIA RS-232C (CCITT V.24) basate su NS8250, NS16450, NS16550, e NS16550A. I dispositivi 8250 e 16450 hanno buffer di un singolo carattere. Il dispositivo 16550 fornisce un buffer di 16 caratteri, che permette prestazioni del sistema migliori. (Dei bug nel normale 16550 impediscono l'uso del buffer di 16 caratteri, quindi usate 16550A se possibile). A causa del buffer a singolo carattere questi dispositivi richiedono un lavoro maggiore da parte del sistema operativo rispetto ai dispositivi a 16 caratteri di buffer, le schede d'interfaccia seriale basate su 16550A sono preferibili. Se il sistema ha molte porte seriali attive o dovrà sopportare un grosso carico, le schede basate su 16550A sono migliori per comunicazioni a basso tasso d'errore. Breve Panoramica getty Come con i terminali, init lancia un processo getty per ogni porta seriale configurata per connessioni in ingresso. Ad esempio, se un modem è connesso a /dev/ttyd0, il comando ps ax mostrerà questo: 4850 ?? I 0:00.09 /usr/libexec/getty V19200 ttyd0 Quando un utente chiama la linea del modem e questo si collega, il modem riporterà la linea CD (Carrier Detect). Il kernel nota che la portante è stata rilevata e completa l'apertura della porta con getty. getty invia un prompt login: alla velocità iniziale di linea specificata. getty aspetta per verificare che vengano ricevuti caratteri legittimi, e, in una tipica configurazione, se trova dei caratteri strani (probabilmente perché la velocità del modem è differente da quella di getty), getty cerca di calibrare la velocità di linea fino a ricevere dei caratteri ragionevoli. /usr/bin/login Dopo che l'utente ha inserito il suo nome di login, getty esegue /usr/bin/login, che completa il login richiedendo la password per l'utente ed avviandone la shell. File di Configurazione Ci sono tre file di configurazione di sistema nella directory /etc che avrai probabilmente bisogno di modificare per permettere chiamate in ingresso sul tuo sistema FreeBSD. Il primo, /etc/gettytab, contiene le informazioni di configurazione per il demone /usr/libexec/getty. Il secondo, /etc/ttys contiene le informazioni che dicono a /sbin/init quali dispositivi tty devono avere processi getty in esecuzione. Infine, si possono mettere comandi di inizializzazione nello script /etc/rc.serial. Ci sono due scuole di pensiero riguardo i modem su &unix;. Un gruppo preferisce configurare i propri modem in maniera che qualunque sia la velocità con la quale un utente remoto si collega, l'interfaccia locale RS-232 computer-modem funzioni ad una velocità fissa. Il beneficio di questa configurazione è che l'utente remoto vede sempre un prompt di login immediato. Il lato negativo è che il sistema non sa quale sia la vera velocità di trasmissione dati di un utente, quindi programmi a tutto schermo come Emacs non modificheranno i loro metodi di rappresentazione dello schermo per ottimizzare la risposta su connessioni lente. L'altra scuola di pensiero configura le proprie interfacce RS-232 verso il modem per variare la propria velocità rispetto a quella di connessione dell'utente remoto. Ad esempio, le connessioni V.32bis (14.4 Kbps) faranno sì che il modem faccia funzionare la propria interfaccia RS-232 a 19.2 Kbps, mentre le connessioni a 2400 bps faranno sì che funzioni a 2400 bps. Poiché getty non comprende nessun valore restituito dal modem riguardo la velocità di connessione, getty darà un messaggio login: ad una velocità iniziale fissata e aspetterà i caratteri in risposta. Se l'utente vede caratteri strani, si assume che sappia che dovrà premere Invio finché non vedrà un prompt riconoscibile. Se le frequenze di trasmissione non concordano, getty vedrà tutto ciò che l'utente preme come spazzatura, cercherà di passare alla velocità seguente e invierà il prompt login: di nuovo. Questa procedura potrebbe continuare ad nauseam, ma normalmente ci vogliono solo una o due pressioni sui tasti prima che l'utente veda un buon prompt. Ovviamente, questa sequenza di login non è pulita come la precedente a velocità fissata, ma un utente su una connessione a bassa velocità dovrebbe ricevere una risposta interattiva migliore da programmi a tutto schermo. Questa sezione cercherà di fornire informazioni di configurazione bilanciate, ma è indirizzata verso l'approccio di avere la frequenza di trasmissione del modem che segue la velocità della connessione. <filename>/etc/gettytab</filename> /etc/gettytab /etc/gettytab è un file di configurazione sul modello di &man.termcap.5; per &man.getty.8;. Si prega di vedere la pagina man di &man.gettytab.5; per le informazioni complete sul formato del file e la lista delle sue possibilità. Configurazione a Velocità Fissa Se stai fissando la frequenza di comunicazione del modem ad una velocità particolare, probabilmente non avrai bisogno di effettuare nessun cambiamento a /etc/gettytab. Configurazione a Velocità Concordata C'è bisogno di impostare una voce in /etc/gettytab per dare a getty le informazioni sulla velocità che si vuole usare per il modem. Se si possiede un modem a 2400 bps, probabilmente è possibile usare la voce D2400 già esistente. # # Terminali chiamanti veloci, a rotazione 2400/1200/300 # (può impostarsi in tutti i modi) # D2400|d2400|Fast-Dial-2400:\ :nx=D1200:tc=2400-baud: 3|D1200|Fast-Dial-1200:\ :nx=D300:tc=1200-baud: 5|D300|Fast-Dial-300:\ :nx=D2400:tc=300-baud: Se si possiede un modem con velocità maggiore, probabilmente sarà necessario aggiungere una voce in /etc/gettytab; qui c'è un esempio per modem a 14.4 Kbps modem con una velocità massima d'interfaccia di 19.2 Kbps: # # Aggiunte per un modem V.32bis # um|V300|High Speed Modem at 300,8-bit:\ :nx=V19200:tc=std.300: un|V1200|High Speed Modem at 1200,8-bit:\ :nx=V300:tc=std.1200: uo|V2400|High Speed Modem at 2400,8-bit:\ :nx=V1200:tc=std.2400: up|V9600|High Speed Modem at 9600,8-bit:\ :nx=V2400:tc=std.9600: uq|V19200|High Speed Modem at 19200,8-bit:\ :nx=V9600:tc=std.19200: Questo risulterà in una connessione a 8-bit, senza parità. L'esempio precedente avvia la comunicazione a 19.2 Kbps (per una connessione V.32bis), poi cicla tra 9600 bps (per V.32), 2400 bps, 1200 bps, 300 bps, e poi ancora a 19.2 Kbps. Il ciclo sulle frequenze di comunicazione è implementato con nx= (next table). Ogni linea usa una voce tc= (table continuation) per continuare a leggere le impostazioni standard per una frequenza particolare. Se hai un modem a 28.8 Kbps e/o vuoi avvantaggiarti della compressione su un modem a 14.4 Kbps, hai bisogno di usare una frequenza di comunicazione più alta di 19.2 Kbps. Qui c'è un esempio di voce per gettytab che imposta la velocità a 57.6 Kbps: # # Aggiunte per modem V.32bis o V.34 Modem # Impostazione a 57.6 Kbps # vm|VH300|Very High Speed Modem at 300,8-bit:\ :nx=VH57600:tc=std.300: vn|VH1200|Very High Speed Modem at 1200,8-bit:\ :nx=VH300:tc=std.1200: vo|VH2400|Very High Speed Modem at 2400,8-bit:\ :nx=VH1200:tc=std.2400: vp|VH9600|Very High Speed Modem at 9600,8-bit:\ :nx=VH2400:tc=std.9600: vq|VH57600|Very High Speed Modem at 57600,8-bit:\ :nx=VH9600:tc=std.57600: Se hai una CPU lenta o un carico di sistema pesante e non hai porte seriale 16550A, potresti ricevere errori sio silo a 57.6 Kbps. <filename>/etc/ttys</filename> /etc/ttys La configurazione del file /etc/ttys è stata affrontata nella . La configurazione dei modem è simile ma dobbiamo passare un argomento differente a getty e specificare un tipo di terminale differente. Il formato generale per la configurazione sia a velocità fissata che per quella concordata è: ttyd0 "/usr/libexec/getty xxx" dialup on Il primo elemento nella linea precedente è il file di dispositivo per questa voce — ttyd0 significa che /dev/ttyd0 è il file che verrà tenuto d'occhio da getty. Il secondo elemento, "/usr/libexec/getty xxx" (xxx verrà rimpiazzato dalla capacità iniziale di gettytab) è il processo che init eseguirà sul dispositivo. Il terzo elemento, dialup, è il tipo predefinito di terminale. Il quarto parametro, on, indica a init che quella linea è operativa. Potrebbe esserci un quinto parametro, secure, ma dovrebbe essere usato solo per i terminali che siano fisicamente sicuri (come la console di sistema). Il tipo di terminale predefinito (dialup nell'esempio precedente) potrebbe dipendere dalle preferenze locali. dialup è il terminale tradizionale predefinito sulle linee di ingresso in maniera che gli utenti possano personalizzare i loro script di login per notare quando il terminale è dialup e modificare automaticamente il loro tipo di terminale. Ad ogni modo, l'autore ritiene più semplice specificare vt102 come tipo di terminale predefinito, poiché l'utente può usare semplicemente un'emulazione VT102 sul suo sistema remoto. Dopo aver effettuato i cambiamenti a /etc/ttys, puoi inviare un segnale HUP a init per fargli rileggere il file. Puoi usare il comando &prompt.root; kill -HUP 1 per inviare il segnale. Se questa è la prima volta che cambi le impostazioni del sistema, puoi aspettare finché il modem non sia configurato in maniera appropriata e connesso, prima di inviare il segnale a init. Configurazione a Velocità Fissa Per una configurazione a velocità fissa, la voce in ttys ha bisogno di una voce che gestisca la velocità fissa anche per getty. Per un modem la cui velocità sulla porta sia bloccata a 19.2 Kbps, la voce in ttys potrebbe essere così: ttyd0 "/usr/libexec/getty std.19200" dialup on Se il tuo modem è bloccato su una frequenza di trasmissione differente, sostituisci il valore appropriato per std.velocità al posto di std.19200. Assicurati di usare un tipo valido elencato in /etc/gettytab. Configurazione a Velocità Concordata In una configurazione a velocità concordata, la voce in ttys deve fare riferimento alla voce iniziale auto-baud (sic) in /etc/gettytab. Ad esempio, se hai aggiunto la riga suggerita precedentemente per un modem con velocità variabile che inizi a 19.2 Kbps (la riga in gettytab contenente il punto d'avvio V19200), la riga in ttys potrebbe essere questa: ttyd0 "/usr/libexec/getty V19200" dialup on <filename>/etc/rc.serial</filename> file rc rc.serial I modem ad alta velocità, come i V.32, i V.32bis, e i V.34, necessitano di un controllo di flusso hardware (RTS/CTS). Puoi aggiungere dei comandi stty al file /etc/rc.serial per impostare i flag di controllo di flusso nel kernel FreeBSD per le porte del modem. Ad esempio per impostare il flag termios crtscts sui dispositivi di inizializzazione di ingresso e uscita della porta seriale numero 1 (COM2), si possono aggiungere le seguenti linee a /etc/rc.serial: # Configurazione iniziale della porta seriale stty -f /dev/ttyid1 crtscts stty -f /dev/cuaia1 crtscts Impostazioni del Modem Se hai uno di quei modem i cui parametri possono essere impostati in maniera permanente in RAM non volatile, avrai bisogno di usare un programma terminale (come Telix su &ms-dos; o tip sotto FreeBSD) per impostare i parametri. Collegati al modem usando le stesse velocità iniziali e di comunicazione che userebbe getty e configura la RAM non volatile secondo queste necessità: CD attivo per la connessione DTR attivo per l'operazione; l'assenza del DTR porta allo scollegamento della linea e al reset del modem CTS controllo di flusso dei dati trasmessi Disabilita il controllo di flusso XON/XOFF RTS controllo di flusso dei dati ricevuti Modalità silenziosa (nessun codice di risposta) Nessun echo dei comandi Leggi la documentazione del tuo modem per capire quali comandi e/o impostazioni per i DIP switch sia necessario fornirgli. Ad esempio, per impostare i parametri precedenti su un &usrobotics; &sportster; 14.400 esterno, si potrebbero dare questi comandi al modem: ATZ AT&C1&D2&H1&I0&R2&W Potresti anche sfruttare questa opportunità per raffinare le impostazioni del modem, ad esempio per decidere se dovrà usare V.42bis e/o la compressione MNP5. Il modem esterno &usrobotics; &sportster; 14.400 ha anche dei DIP switch che devono essere impostati; per altri modem, forse potrai usare queste impostazioni come esempio: Switch 1: SU — DTR Normale Switch 2: N/D (Codici di Risposta Verbali/Codici di Risposta Numerici Switch 3: SU — Sopprime i Codici di Risposta Switch 4: GIÙ — Nessun echo, comandi offline Switch 5: SU — Auto risposta Switch 6: SU — Carrier Detect Normale Switch 7: SU — Carica i valori predefiniti dall'NVRAM Switch 8: N/D (Modalità intelligente/modalità stupida) I codici di risposta dovrebbero essere disabilitati/soppressi per i modem chiamanti per evitare i problemi che possono capitare se getty dà incidentalmente un prompt login: ad un modem che si trova in modalità di comando ed il modem restituisce l'eco del comando o un codice di risposta. Questa sequenza può portare ad una lunga, stupida conversazione tra getty ed il modem. Configurazione a Velocità Fissa Per una configurazione a velocità fissa, avrai bisogno di configurare il modem affinché mantenga una frequenza dati da modem a computer indipendente dalla frequenza di comunicazione. Su un modem esterno &usrobotics; &sportster; 14.400 questi comandi bloccheranno la velocità dati tra modem e computer alla velocità con la quale i comandi sono stati inviati: ATZ AT&B1&W Configurazione a Velocità Concordata Per una configurazione a velocità concordata, sarà necessario configurare il modem affinché modifichi la frequenza dei dati della porta seriale relativamente alla velocità di arrivo. Su un modem esterno &usrobotics; &sportster; 14.400, questi comandi causeranno il blocco della frequenza di trasmissione dati con correzione d'errore del modem sulla velocità con il quale è stato inviato il comando, ma permetteranno variazioni della velocità della porta seriale per le connessioni senza correzione d'errore: ATZ AT&B2&W Verifica della Configurazione del Modem La maggior parte dei modem ad alta velocità fornisce comandi per verificare i parametri funzionali usati dal modem in maniera più o meno comprensibile. Sui modem esterni &usrobotics; &sportster; 14.400, il comando ATI5 mostra le impostazioni che sono immagazzinate nella RAM non volatile. Per vedere i veri parametri operativi del modem (così come vengono influenzati dai DIP switch del modem), usa i comandi ATZ e ATI4. Se hai modem di marche differenti, verifica il manuale del tuo modem per vedere come sia possibile un ulteriore controllo sui parametri di configurazione del modem. Risoluzione dei Problemi Questi sono un po' di passi che è possibile seguire per verificare il funzionamento del modem sul tuo sistema. Verifica del Sistema FreeBSD Collega il modem al sistema FreeBSD, avvia il sistema, e, se il tuo modem ha luci di indicazione dello stato, guarda se la luce DTR del modem si accende quando appare il prompt login: sulla console del sistema — se si accende, dovrebbe significare che FreeBSD ha avviato un processo getty sulla porta di comunicazione appropriata e sta aspettando una chiamata dal modem. Se l'indicatore DTR non lampeggia, effettua il login sul sistema FreeBSD dalla console e dai il comando ps ax per verificare se FreeBSD sta cercando di eseguire un processo getty sulla porta corretta. Dovresti vedere linee come queste tra i processi mostrati: 114 ?? I 0:00.10 /usr/libexec/getty V19200 ttyd0 115 ?? I 0:00.10 /usr/libexec/getty V19200 ttyd1 Se vedi qualcosa di diverso, come questo: 114 d0 I 0:00.10 /usr/libexec/getty V19200 ttyd0 ed il modem non ha ancora accettato chiamate, ciò significa che getty ha completato l'apertura della porta di comunicazione. Questo potrebbe indicare un problema nei cavi o un modem mal configurato, poiché getty non dovrebbe completare l'apertura della porta fino al rilevamento del segnale CD (carrier detect). Se non vedi nessun processo getty in attesa sulla porta ttydN scelta, ricontrolla le voci in /etc/ttys per vedere se ci sono errori lì. Inoltre, controlla il file di log /var/log/messages per vedere se ci sono messaggi di init o getty riguardo i loro problemi. Se ci sono messaggi, ri-ricontrolla i file di configurazione /etc/ttys e /etc/gettytab, ed anche i file speciali di dispositivo /dev/ttydN, cercando ogni errore, voce mancante, o file di dispositivo mancante. Tentativo di Connessione in Ingresso Cerca di collegarti dall'esterno al sistema; assicurati di usare 8 bit, nessuna parità, e 1 bit di stop sul sistema remoto. Se non ottieni un prompt, o vengono visualizzati caratteri strani, prova a premere Invio circa una volta per secondo. Se dopo un po' ancora non vedi un prompt login:, prova inviare un'INTERRUZIONE. Se stai usando un modem ad alta velocità per effettuare la chiamata, prova a richiamare dopo aver bloccato la velocità dell'interfaccia del modem (tramite AT&B1 su un &usrobotics; &sportster;, ad esempio). Se ancora non ottieni alcun prompt login:, verifica /etc/gettytab ancora e ricontrolla che: La capacità iniziale specificata in /etc/ttys per quella linea corrisponda a quella in /etc/gettytab Ogni campo nx= corrisponda ad un valore in gettytab Ogni campo tc= corrisponda a un altro nome di capacità in gettytab Se chiami ma il modem su FreeBSD non risponde, assicurati che il modem sia configurato per rispondere alla chiamata quando viene fornito un segnale DTR. Se il modem sembra essere configurato correttamente, verifica che la linea DTR sia attiva controllando gli indicatori luminosi del modem (se ne ha). Se hai già controllato tutto quanto più volte ed ancora non funziona, fai una pausa e riprova in seguito. Se ancora non funziona puoi provare a inviare un messaggio di posta elettronica alla &a.questions; descrivendo il tuo modem ed il tuo problema, e i bravi ragazzi della lista cercheranno di darti una mano. Servizio di Effettuazione Chiamate servizio di effettuazione chiamate I seguenti sono consigli per far sì che la tua macchina sia in grado di connettersi tramite modem ad un altro computer. Questo è appropriato per stabilire una sessione terminale con un host remoto. Questo è utile per collegarsi ad una BBS. Questo tipo di connessione può essere estremamente utile per ottenere un file da Internet se hai problemi con il PPP. Se hai bisogno di usare l'FTP ed il PPP non funziona, usa la sessione terminale per eseguire l'FTP. Poi usa zmodem per trasferire il file sulla tua macchina. Il Mio Modem Hayes Stock Non È Supportato, Cosa Posso Fare? Effettivamente, la pagina man di tip è un po' datata. C'è un compositore Hayes generico già integrato. Usa semplicemente at=hayes nel tuo /etc/remote file. Il driver Hayes non è abbastanza intelligente da riconoscere alcune delle caratteristiche avanzate dei nuovi modem—messaggi come BUSY, NO DIALTONE, o CONNECT 115200 lo confonderanno e basta. Dovrai disattivare questi messaggi quando usate tip (usando ATX0&W). Inoltre, il timeout di composizione per tip è di 60 secondi. Il tuo modem dovrebbe usare qualcosa di meno, altrimenti tip penserà che ci sia un problema di comunicazione. Prova ATS7=45&W. Come viene fornito, tip non supporta ancora i modem Hayes completamente. La soluzione è modificare il file tipconf.h nella directory /usr/src/usr.bin/tip/tip. Ovviamente avrai bisogno della distribuzione con i sorgenti per fare ciò. Modifica la linea #define HAYES 0 a #define HAYES 1. Poi dai i comandi make e make install. Tutto funziona bene dopo aver fatto questo. Come Dovrei Inserire Questi Comandi AT? /etc/remote Inserisci quella che viene definita una voce diretta nel file /etc/remote. Ad esempio, se il tuo modem è collegato alla prima porta seriale, /dev/cuaa0, allora inserisci la riga seguente: cuaa0:dv=/dev/cuaa0:br#19200:pa=none Usa la frequenza di bps più alta supportata dal tuo modem per il valore di br. Poi, digita tip cuaa0 e verrai connesso al tuo modem. Se non c'è nessuna /dev/cuaa0 sul tuo sistema, fai questo: &prompt.root; cd /dev &prompt.root; sh MAKEDEV cuaa0 O usa cu come root con il seguente comando: &prompt.root; cu -llinea -s velocità linea è la porta seriale (es. /dev/cuaa0) e velocità è la velocità (es. 57600). Quando hai finito di inserire i comandi AT premi ~. per uscire. Il Simbolo <literal>@</literal> per il Valore pn Non Funziona! Il simbolo @ come valore del numero telefonico dice a tip di andare a cercare un numero telefonico in /etc/phones. Ma il segno @ è anche un carattere speciale nei file come /etc/remote. Devi farne l'escape con un backslash: pn=\@ Come Posso Chiamare Un Numero Telefonico Da Riga di Comando? Metti una cosiddetta voce generica in /etc/remote. Ad Esempio: tip115200|Chiama un qualunque numero a 115200 bps:\ :dv=/dev/cuaa0:br#115200:at=hayes:pa=none:du: tip57600|Chiama un qualunque numero a 57600 bps:\ :dv=/dev/cuaa0:br#57600:at=hayes:pa=none:du: Poi puoi fare una cosa simile: &prompt.root; tip -115200 5551234 Se preferisci cu a tip, usa una voce generica per cu: cu115200|Usa cu per chiamare un numero qualsiasi a 115200bps:\ :dv=/dev/cuaa1:br#57600:at=hayes:pa=none:du: e digita: &prompt.root; cu 5551234 -s 115200 Devo Digitare La Frequenza di bps Ogni Volta Che lo Faccio? Metti una voce per tip1200 o cu1200, ma vai avanti e inserisci una qualunque frequenza di bps appropriata per il valore di br. tip pensa che un buon valore predefinito sia 1200 bps, motivo per cui cerca una voce per tip1200. Non sei obbligato a usare 1200 bps, comunque. Accedo ad un Grande Numero di Host attraverso un Server di Terminali Invece di aspettare fino ad essere connesso e poi digitare CONNECT <host> ogni volta, usa la funzionalità cm di tip. Ad esempio, queste voci in /etc/remote: pain|pain.deep13.com|La macchina di Forrester:\ :cm=CONNECT pain\n:tc=deep13: muffin|muffin.deep13.com|La macchina di Frank:\ :cm=CONNECT muffin\n:tc=deep13: deep13:Server di terminali del Gizmonics Institute:\ :dv=/dev/cuaa2:br#38400:at=hayes:du:pa=none:pn=5551234: ti permetteranno di digitare tip pain o tip muffin per collegarti agli host pain o muffin, e tip deep13 per il server di terminali. Tip Può Provare Più di una Linea per ogni Sito? Questo è spesso un problema quando una università ha molte linee di modem e molte migliaia di studenti cercano di usarle. Inserisci una voce per la tua università in /etc/remote e usa @ per il campo pn: big-university:\ :pn=\@:tc=dialout dialout:\ :dv=/dev/cuaa3:br#9600:at=courier:du:pa=none: Poi, elenca i numeri di telefono dell'università in /etc/phones: big-university 5551111 big-university 5551112 big-university 5551113 big-university 5551114 tip proverà ognuno di questi secondo l'ordine, poi smetterà. Se vuoi continuare a riprovare, esegui tip in un ciclo while. Perché Devo Premere <keycombo action="simul"> <keycap>Ctrl</keycap> <keycap>P</keycap> </keycombo> Due Volte per Inviare Un Solo <keycombo action="simul"> <keycap>Ctrl</keycap> <keycap>P</keycap> </keycombo>? Ctrl P è il carattere predefinito per forzare, usato per dire a tip che il prossimo carattere è un dato letterale. Puoi impostare il carattere per forzare a qualsiasi altro carattere con il comando di escape ~s, che significa imposta una variabile. Digita ~sforce=singolo-carattere seguito da un ritorno a capo. singolo-carattere è un qualsiasi carattere singolo. Se non date nessun singolo-carattere, allora il carattere per forzare sarà il carattere nullo, che è possibile ottenere premendo Ctrl 2 o Ctrl Spazio . Un valore abbastanza buono per il singolo-carattere è Shift Ctrl 6 , che è usato solo da alcuni server di terminali. Potete far sì che il carattere per forzare sia un qualsiasi carattere vogliate specificando la riga seguente nel file $HOME/.tiprc: force=<singolo-carattere> Improvvisamente Tutto Quello che Digito È in Maiuscolo?? Devi aver premuto Ctrl A , il raise character, di tip progettato specificamente per le persone con il tasto caps-lock rotto. Usa ~s come mostrato prima per impostare la variabile raisechar a qualcosa di ragionevole. In pratica, puoi impostarla allo stesso valore del carattere per forzare, se pensi di non usare mai queste due caratteristiche. Qui c'è un file .tiprc di esempio per gli utenti Emacs che hanno bisogno di premere Ctrl 2 e Ctrl A molto spesso: force=^^ raisechar=^^ Il carattere ^^ è Shift Ctrl 6 . Come Posso Trasferire File con <command>tip</command>? Se stai parlando ad altri sistemi &unix;, puoi mandare e ricevere file con ~p (put) e ~t (take). Questi comandi eseguono cat ed echo sul sistema remoto per accettare e inviare file. La sintassi è: ~p file-locale file-remoto ~t file-remoto file-locale non c'è controllo d'errore, quindi probabilmente dovresti usare un altro protocollo, come zmodem. Come Posso Eseguire zmodem con <command>tip</command>? Per ricevere file, avvia il programma di invio sul lato remoto. Poi, digita ~C rz per iniziare a ricevere in locale. Per inviare file, avvia il programma di ricezione sul lato remoto. Poi, digita ~C sz files per inviarli sul sistema remoto. Kazutaka YOKOTA Contributo di Bill Paul Basato su un documento di Impostazione della Console Seriale console seriale Introduzione FreeBSD ha la capacità di avviare un sistema con soltanto un terminale stupido su porta seriale come console. Una configurazione simile dovrebbe essere utile per due tipi di persone: amministratori di sistema che desiderano installare FreeBSD su macchine che non hanno tastiera o monitor connesso, e sviluppatori che vogliono effettuare il debug del kernel o dei driver. Come descritto nel , FreeBSD implementa un avviamento composto da tre stadi. I primi due stadi sono nel blocco di avvio che viene immagazzinato all'inizio della slice di FreeBSD sul disco d'avvio. Il blocco di avvio poi carica ed avvia il loader (/boot/loader) come terzo stadio. Per poter impostare la console seriale devi configurare il codice del blocco di avvio, il codice del loader ed il kernel. Configurazione della Console Seriale, Versione Essenziale Questa sezione presuppone che stai usando una configurazione - di default, conosci come connettere le porte seriali e vuoi solamente - una veloce panoramica su come abilitare una console seriale. Se - incontri difficoltà in questa procedura, consulta una spiegazione - più esaustiva di tutte le opzioni e delle configurazioni avanzate - nella sezione . + di default e vuoi solamente una veloce panoramica su come abilitare + una console seriale. - Connetti la porta seriale. La console seriale sarà sulla - COM1. + Connetti il cavo seriale alla COM1 e al terminale. - Esegui echo -h > /boot.config per - abilitare la console seriale per il kernel e per il boot - loader. + Per vedere tutti i messaggi di boot sulla console seriale, + dai il comando seguente mentre sei loggato come superuser: + + &prompt.root; echo 'console="comconsole"' >> /boot/loader.conf Modifica il file /etc/ttys e cambia - off in on per l'entry - ttyd0. Questo abilita il prompt di login - sulla console seriale, che rispecchia la tipica configurazione delle - console video. + off in on e + dialup in vt100 per l'entry + ttyd0. Altrimenti non verrà chiesta la + password per connettersi via console seriale, con il risultato di + creare un potenziale buco di sicurezza. - shutdown -r now riavvierà il sistema - con la console seriale abilitata. + Riavvia il sistema per vedere se i cambiamenti + funzionano. + + Se si necessita di una diversa configurazione, esiste una spiegazione + maggiormente dettagliata nella sezione . Configurazione della Console Seriale Preparazione di un cavo seriale. cavo null-modem Avrai bisogno di un cavo null-modem o di un cavo seriale standard ed un adattatore null-modem. Guarda per una discussione sui cavi seriali. Scollegamento della tastiera. La maggior parte dei sistemi PC verifica la presenza di una tastiera durante il Power-On Self-Test (POST) e dà un errore se la tastiera non viene rilevata. Alcune macchine si lamentano parecchio per la mancanza della tastiera e non proseguono l'avvio finché non viene collegata. Se il tuo computer si lamenta per questo errore, ma si avvia lo stesso, allora non devi fare nulla di speciale. (Alcune macchine con BIOS Phoenix semplicemente dicono Keyboard failed e continuano ad avviarsi normalmente). Se il tuo computer rifiuta di avviarsi senza la tastiera allora dovrai configurare il BIOS affinché ignori questo errore (se possibile). Consulta il manuale della tua scheda madre per maggiori dettagli su come fare ciò. Impostare la tastiera su Non installata nel setup del BIOS non significa che non potrai usare la tastiera. Tutto quel che fa è dire al BIOS di non verificare la presenza di una tastiera all'accensione, in modo che non segnali che la tastiera non è collegata. Puoi lasciare la tastiera collegata anche con questa opzione impostata a Non installata e la tastiera funzionerà lo stesso. Se il tuo sistema ha un mouse &ps2;, le possibilità di dover scollegare il mouse allo stesso modo della tastiera sono alte. Questo perché i mouse &ps2; condividono dell'hardware con la tastiera e lasciando il mouse collegato potresti ingannare la verifica della tastiera facendogli credere che sia ancora presente. Si dice che il sistema Gateway 2000 Pentium 90 MHz con BIOS AMI funzioni così. In generale, questo non è un problema perché il mouse non è comunque particolarmente utile senza la tastiera. Collegamento di un terminale stupido alla COM1 (sio0). Se non possiedi un terminale stupido, puoi usare un vecchio PC/XT con un programma per modem, o la porta seriale di un altra macchina &unix;. Se non hai una COM1 (sio0), trovane una. Attualmente, non c'è altro modo di scegliere una porta diversa dalla COM1 per i blocco di avvio senza doverlo ricompilare. Se stai già usando la COM1 per un altro dispositivo, dovrai rimuoverlo temporaneamente ed installare un nuovo blocco di avvio ed un nuovo kernel una volta che FreeBSD sia funzionante. (Si assume che la COM1 sia sempre disponibile su un server di file/calcolo/terminali; se davvero hai bisogno della COM1 per qualcos'altro (e non puoi passare quel qualcosa alla COM2 (sio1)), allora probabilmente non dovresti nemmeno avere a che fare con tutto questo in primo luogo). Assicurati che il file di configurazione del tuo kernel abbia i parametri appropriati impostati per la COM1 (sio0). I parametri rilevanti sono: 0x10 Abilita il supporto alla console per questa unità. Gli altri parametri di console sono ignorati se non è fissato questo. Attualmente, al massimo un'unità può avere il supporto alla console; verrà preferita la prima (secondo l'ordine nel file di configurazione) con questo parametro. Questa opzione non renderà la porta seriale la console. Imposta il parametro seguente o usa l'opzione descritta più in basso, insieme a questa impostazione. 0x20 Forza questa unità ad essere la console (a meno che sia presente un'altra console con priorità più alta), trascurando l'opzione discussa precedentemente. Questo parametro rimpiazza l'opzione COMCONSOLE in FreeBSD versione 2.X. Il parametro 0x20 deve essere usato insieme al . 0x40 Riserva questa unità (insieme a 0x10) e rende l'unità indisponibile per l'accesso normale. Non dovresti impostare questo parametro sull'unità della porta seriale che desideri usare come console seriale. L'unico uso di questo parametro è per designare l'unità per il debug remoto del kernel. Guarda il Developer's Handbook per maggiori informazioni sul debugging remoto. In FreeBSD 4.0 o successivo, la semantica del parametro 0x40 è leggermente differente e c'è un altro parametro per specificare una porta seriale per il debug remoto. Esempio: device sio0 at isa? port IO_COM1 flags 0x10 irq 4 Guarda la pagina man &man.sio.4; per maggiori dettagli. Se i parametri non sono stati impostati, sarà necessario eseguire UserConfig (su una console differente) o ricompilare il kernel. Creazione di boot.config nella directory radice della partizione a nel disco di avvio. Questo file istruirà il codice del blocco di avvio su come vuoi avviare il sistema. Per poter attivare la console seriale, avrai bisogno di una o più delle seguenti opzioni—se vuoi opzioni multiple, includile tutte sulla stessa linea: Passa dalla console interna a quella seriale. Puoi usarla per cambiare i dispositivi console. Ad esempio, se avvii dalla console interna (video), puoi usare per dirigere il loader ed il kernel in modo che usino la porta seriale come dispositivo per la console. Alternativamente, se avvii da porta seriale, puoi usare l'opzione per dire al loader ed al kernel di usare lo schermo come console. Passa da una configurazione singola a una duplice. Nella configurazione singola la console sarà o quella interna (il display video) o la porta seriale, a seconda dello stato dell'opzione già descritta. Nella configurazione duplice, sia il display video che la porta seriale diventeranno la console allo stesso momento, senza curarsi dello stato dell'opzione . Ad ogni modo, nota che questa configurazione duplice ha effetto solo durante l'esecuzione del blocco di avvio. Una volta che il loader ha assunto il controllo, la console specificata da diventa l'unica. Fa sì che il blocco di avvio verifichi la presenza della tastiera. Se non ne viene rilevata nessuna, le opzioni e vengono impostate automaticamente. A causa delle costrizioni relative allo spazio nelle versioni attuali del blocco di avvio, l'opzione è in grado di riconoscere solo le tastiere estese. Le tastiere con meno di 101 tasti (e senza i tasti F11 e F12) potrebbero non essere rilevate. Le tastiere su alcuni computer portatili potrebbero non essere rilevate a causa di questa limitazione. Se questo è il caso del tuo sistema, devi abbandonare l'opzione . Sfortunatamente non c'è nessun metodo per aggirare questo problema. Usa l'opzione per selezionare la console automaticamente, o l'opzione per attivare la console seriale. Puoi includere altre opzioni come descritte in &man.boot.8;. Le opzioni, eccetto , verranno passate al loader (/boot/loader). Il loader determinerà quale tra il video interno o la console seriale debba diventare la console esaminando lo stato dell'opzione . Ciò significa che se specifichi l'opzione ma non la in /boot.config, puoi usare la porta seriale come console soltanto durante l'esecuzione del blocco di avvio; il loader userà il video interno come console. Avviamento della macchina. Quando avvii la tua macchina FreeBSD, il blocco di avvio scriverà il contenuto di /boot.config sulla console. Ad esempio: /boot.config: -P Keyboard: no La seconda linea appare solo se metti l'opzione in /boot.config ed indichi la presenza/assenza della tastiera. Questo messaggio va alla console seriale o a quella interna, o a entrambe, a seconda dell'opzione in /boot.config. - + Opzioni I messaggi vanno a nessuna console interna console seriale console seriale ed interna console seriale ed interna , tastiera presente console interna , tastiera assente console seriale Dopo i messaggi precedenti, ci sarà una piccola pausa prima che il blocco di avvio continui nel caricamento del loader e prima che ulteriori messaggi vengano scritti sulla console. In circostanze normali, non hai necessità di interrompere il blocco di avvio, ma potresti volerlo fare per verificare che tutto sia impostato correttamente. Premi un tasto qualsiasi, differente da Invio, alla console per interrompere il processo di avvio. Il blocco di avvio aspetterà ulteriori azioni. Dovresti vedere qualcosa del genere: >> FreeBSD/i386 BOOT Default: 0:ad(0,a)/boot/loader boot: Verifica se il messaggio precedente appare sulla console seriale o su quella interna o su entrambe, secondo le opzioni poste in /boot.config. Se il messaggio appare nella console corretta, premi Invio per continuare il processo di avvio. Se vuoi la console seriale ma non riesci a vedere il prompt sul terminale seriale, qualcosa è sbagliato nelle tue impostazioni. Nel frattempo, scrivi e premi Invio (se possibile) per dire al blocco di avvio (e al loader e al kernel) di scegliere la porta seriale per la console. Una volta che il sistema è attivo, torna indietro e verifica cosa è andato storto. Dopo che il loader è stato caricato e ti trovi nel terzo stadio del processo di avvio puoi ancora passare dalla console interna alla console seriale impostando le variabili d'ambiente appropriate nel loader. Guarda la . Sommario Qui c'è il sommario delle varie impostazioni discusse in questa sezione e la console eventualmente selezionata. Caso 1: Imposti il Flag 0x10 per <devicename>sio0</devicename> device sio0 at isa? port IO_COM1 flags 0x10 irq 4 - + Opzioni in /boot.config Console durante i blocco di avvio Console durante il loader Console nel kernel niente interna interna interna seriale seriale seriale seriale ed interna interna interna seriale ed interna seriale seriale , tastiera presente interna interna interna , tastiera assente seriale ed interna seriale seriale Caso 2: Imposti il Flag 0x30 per sio0 device sio0 at isa? port IO_COM1 flags 0x30 irq 4 - + Opzioni in /boot.config Console durante i blocco di avvio Console durante il loader Console nel kernel niente interna interna seriale seriale seriale seriale seriale ed interna interna seriale seriale ed interna seriale seriale , tastiera presente interna interna seriale , tastiera assente seriale ed interna seriale seriale Consigli per una Console Seriale Impostazione di una Velocità Maggiore della Porta Seriale Di default, le impostazioni della porta seriale sono: 9600 baud, 8 bit, nessuna parità, ed 1 bit di stop. Se desideri cambiare la velocità, avrai bisogno di ricompilare almeno il blocco di avvio. Aggiungi la linea seguente a /etc/make.conf e compila il nuovo blocco di avvio: BOOT_COMCONSOLE_SPEED=19200 Guarda per istruzioni dettagliate su come costruire e installare nuovi blocchi di avvio. Se la console seriale è configurata in qualche altra maniera invece di essere selezionata all'avvio con , o se la console seriale usata dal kernel è differente da quella usata dal blocco di avvio, allora dovrai aggiungere anche le opzioni seguenti al file di configurazione del kernel e compilare un nuovo kernel: options CONSPEED=19200 Utilizzo di una Porta Seriale Differente da <devicename>sio0</devicename> per la Console Usare una porta seriale differente da sio0 come console richiede un po' di ricompilazione. Se vuoi usare un'altra porta seriale per qualche motivo, ricompila il blocco di avvio, il loader ed il kernel come segue. Ottieni i sorgenti del kernel. (Guarda il ) Modifica /etc/make.conf e imposta BOOT_COMCONSOLE_PORT all'indirizzo della porta che vuoi usare (0x3F8, 0x2F8, 0x3E8 o 0x2E8). Solo i dispositivi da sio0 a sio3 (COM1 a COM4) possono essere usati; le schede seriali multiporta non funzioneranno. Non sono necessarie impostazioni per gli interrupt. Crea un file di configurazione del kernel personalizzato e aggiungi i flag appropriati per la porta seriale che intendi usare. Ad esempio, se vuoi fare di sio1 (COM2) la console: device sio1 at isa? port IO_COM2 flags 0x10 irq 3 o device sio1 at isa? port IO_COM2 flags 0x30 irq 3 I flag di console per le altre porte seriali non dovrebbero essere impostati. Ricompila ed installa il blocco di avvio ed il loader: &prompt.root; cd /sys/boot +&prompt.root; make clean &prompt.root; make &prompt.root; make install Ricompila ed installa il kernel. Scrivi il blocco di avvio sul disco di avvio con &man.disklabel.8; ed avvia con il nuovo kernel. Accesso al Debugger DDB dalla Linea Seriale Se desideri entrare nel debugger del kernel dalla console seriale (utile per diagnostiche remote, ma anche molto pericoloso se generi un BREAK spurio sulla porta seriale!) allora dovrai compilare il tuo kernel con le opzioni seguenti: options BREAK_TO_DEBUGGER options DDB Come Ottenere un Prompt di Login sulla Console Seriale Anche se questo non è necessario, potresti desiderare un prompt di login sulla linea seriale, ora che puoi vedere i messaggi di avvio e puoi accedere a sessioni di debug del kernel attraverso la console seriale. Qui è spiegato come fare. Apri il file /etc/ttys con un editor e trova queste linee: ttyd0 "/usr/libexec/getty std.9600" unknown off secure ttyd1 "/usr/libexec/getty std.9600" unknown off secure ttyd2 "/usr/libexec/getty std.9600" unknown off secure ttyd3 "/usr/libexec/getty std.9600" unknown off secure I dispositivi da ttyd0 a ttyd3 corrispondono a COM1 fino a COM4. Cambia off a on per la porta desiderata. Se hai cambiato la velocità della porta seriale, dovrai cambiare std.9600 affinché corrisponda all'impostazione corrente, ad es. std.19200. Potresti anche desiderare cambiare il tipo di terminale da unknown al tipo effettivo del tuo terminale seriale. Dopo avere modificato il file, devi dare un kill -HUP 1 affinché i cambiamenti abbiano effetto. Cambiamento della Console dal Loader Le sezioni precedenti hanno descritto come impostare la console seriale lavorando sul blocco di avvio. Questa sezione mostra come specificare a console inserendo alcuni comandi ed alcune variabili di ambiente nel loader. Quando il loader verrà invocato al terzo stadio del processo di avvio, dopo il blocco di avvio, le impostazioni nel loader prenderanno il posto di quelle nel blocco di avvio. Impostazione della Console Seriale Puoi facilmente specificare al loader ed al kernel di usare la console seriale scrivendo una sola riga in /boot/loader.rc: - set console=comconsole + set console="comconsole" Ciò sarà efficace in ogni caso, qualunque siano le impostazioni nel blocco di avvio discusse nella sezione precedente. Sarebbe meglio mettere la linea precedente come prima linea di /boot/loader.rc in modo da vedere i messaggi sulla console seriale il prima possibile. Altrimenti, puoi specificare la console interna come: - set console=vidconsole + set console="vidconsole" Se non imposti la variabile di ambiente console del loader, quest'ultimo, e conseguentemente anche il kernel, useranno una console qualunque indicata dall'opzione nel blocco di avvio. Nelle versioni 3.2 o successive, è possibile specificare la console in /boot/loader.conf.local o /boot/loader.conf, piuttosto che in /boot/loader.rc. Con questo metodo il tuo /boot/loader.rc dovrebbe apparire così: include /boot/loader.4th start Poi, crea /boot/loader.conf.local ed aggiungi lì la linea seguente. console=comconsole o console=vidconsole Guarda &man.loader.conf.5; per maggiori informazioni. Al momento il loader non ha un'opzione equivalente alla del blocco di avvio, e non c'è possibilità di scegliere automaticamente la console interna e la console seriale basandosi sulla presenza di una tastiera. Utilizzo di una Porta Seriale Diversa da <devicename>sio0</devicename> per la Console Sarà necessario ricompilare il loader per usare una porta seriale differente da sio0 per la console seriale. Segui la procedura descritta nella . Avvertimento L'idea di tutto questo è di permettere alla gente di mettere su server dedicati che non abbiano bisogno di hardware grafico o di tastiere. Sfortunatamente, mentre la maggior parte dei sistemi ti permetteranno di avviare senza tastiera, ce ne sono alcuni che non ti permetteranno di partire senza un adattatore grafico. Le macchine con BIOS AMI possono essere configurate per partire senza adattatori grafici cambiando semplicemente il valore di graphics adapter nella configurazione CMOS a Not installed. Ad ogni modo, molte macchine non supportano questa opzione e si rifiuteranno di avviarsi se non si ha hardware grafico nel sistema. Con queste macchine, avrai bisogno di lasciare un qualche tipo di scheda grafica attaccata, (anche una scheda monocromatica di recupero) sebbene non avrai necessità di collegare un monitor. Potresti anche tentare di installare un BIOS AMI. diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/vinum/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/vinum/chapter.sgml index 5b9f8a95fa..33b7abfe1b 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/vinum/chapter.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/vinum/chapter.sgml @@ -1,1478 +1,1479 @@ Greg Lehey Originariamente scritto da Il Gestore di Volumi Vinum Sinossi Qualunque siano i dischi che hai, ci sono sempre dei problemi potenziali: Potrebbero essere troppo piccoli. Potrebbero essere troppo lenti. Potrebbero essere troppo inaffidabili. Un modo in cui alcuni utenti salvaguardano sè stessi contro questi problemi è attraverso l'uso di dischi multipli, e talvolta ridondanti. In aggiunta a supportare diverse schede e controller per sistemi RAID hardware, il sistema FreeBSD base include il gestore di volumi Vinum, un driver di dispositivo a blocchi che implementa dischi virtuali. Vinum fornisce più flessibilità, prestazioni, e affidabilità rispetto all'archiviazione su disco tradizionale, e implementa i modelli RAID-0, RAID-1, e RAID-5 sia singolarmente che in combinazione. Questo capitolo fornisce una panoramica sui poteziali problemi dell'archiviazione su disco tradizionale, e un'introduzione al gestore di volumi Vinum. Dischi Troppo Piccoli Vinum RAID - Software + software Vinum è un Volume Manager, ovvero un driver virtuale di disco che si occupa dei tre problemi indicati nella sinossi. Diamo un'occhiata in dettaglio a questi problemi, per cui sono state proposte e implementate varie soluzioni. I dischi stanno diventando sempre più grandi, ma questo è vero anche le necessità di spazio per i dati. Spesso sentirai il bisogno di avere un file system più grande dei dischi che possiedi. Effettivamente questo problema non è così grave come lo era dieci anni fa, ma è sempre presente. Alcuni sistemi risolvono la questione creando un dispositivo astratto che ripartisce i suoi dati su vari dischi. Colli di Bottiglia nell'Accesso I moderni sistemi hanno frequentemente la necessità di accedere ai dati in modo concorrente. Ad esempio, un grande server FTP o HTTP può avere migliaia di sessioni concorrenti e molteplici connessioni da 100 Mbit/s verso il mondo esterno, ben oltre il transfer rate (velocità di trasferimento) che la maggior parte dei dischi può sostenere. I dischi odierni possono trasferire sequenzialmente dati fino a 70 MB/s, ma questo valore ha poca importanza in un ambiente dove molti processi indipendenti accedono al disco, in quanto raggiungerebbero solo una frazione di quella velocità. In questi casi è più interessante vedere il problema dal punto di vista del sottosistema dischi: il parametro importante è il carico che il trasferimento pone sul sottosistema, in altre parole il tempo per cui il trasferimento occupa i dischi necessari per lo stesso. In ogni trasferimento da disco il drive deve prima posizionare le testine, poi aspettare che il primo settore passi sotto la testina di lettura e solo dopo può effettuare il trasferimento. Queste azioni possono essere considerate atomiche: non ha alcun senso interromperle. Considera un tipico trasferimento di circa 10 kB: l'attuale generazione di dischi ad alte prestazioni può posizionare le testine in circa 3,5 ms. I dischi più veloci ruotano a 15.000 rpm, quindi la latenza media rotazionale (mezzo giro) è di 2 ms. A 70 MB/s, il trasferimento in sé occupa circa 150 μs, quasi nulla in confronto al tempo di posizionamento. In questo caso il transfer rate effettivo può scendere fino a poco oltre 1 MB/s e questo è charamente molto dipendente dalla dimensione del trasferimento. La tradizionale e ovvia soluzione a questo collo di bottiglia è più assi: invece di usare un grande disco si usano molti piccoli dischi con la stessa dimensione totale. Ogni disco è capace di posizionarsi e trasferire dati indipendentemente quindi la velocità effettiva aumenta di un fattore vicino al numero di dischi usati. L'esatto fattore di miglioramento è, ovviamente, più piccolo del numero di dischi: benché ogni disco sia capace di trasferire in parallelo non c'è modo di assicurare che le richieste siano distribuite uniformemente tra tutti i dischi. Inevitabilmente il carico su uno dei dischi è più alto che sugli altri. concatenazione dei dischi Vinum concatenazione L'uniformità della distribuzione del carico sui dischi è fortemente dipendente dal modo in cui i dati sono condivisi tra i dischi stessi. Nella seguente discussione è conveniente pensare allo spazio di immagazzinamento come se fosse diviso in un gran numero di settori identificati da un indirizzo numerico, come pagine in un libro. Il metodo più ovvio è di dividere il disco virtuale in gruppi di settori consecutivi della dimensione dei dischi fisici e immagazzinarli in questa maniera, come strappare un grosso libro in piccole sezioni. Questo metodo è chiamato concatenazione e ha il vantaggio di non avere particolari richieste sulla dimensione degli specifici dischi. Funziona bene quando l'accesso al disco virtuale è ben ripartito tra tutto il suo spazio di indirizzamento. Quando l'accesso è concentrato in una piccola area il miglioramento è meno marcato. La illustra la sequenza in cui le unità di immagazzinamento sono allocate nell'organizzazione concatenata.
Organizzazione Concatenata
striping dei dischi Vinum striping + + RAID + RAID livello 0 RAID-0 Un metodo alternativo è dividere lo spazio in più piccole componenti di egual dimensione e immagazzinarle sequenzialente su differenti dispositivi. Per esempio i primi 256 settori potrebbero essere immagazzinati sul primo disco, i seguenti 256 settori sul disco seguente e così via. Dopo aver immagazzinato i dati sull'ultimo disco il processo si ripete finché i dischi non sono pieni. Questo mappamento è chiamato striping (letteralmente "a bande") o RAID-0 - RAID - RAID significa Redundant Array of Inexpensive Disks (insieme ridondante di dischi non costosi) e offre varie forme di tolleranza ai problemi. Nel caso del RAID-0 il termine è leggermente fuorviante: in effetti non dà alcuna ridondanza. . Lo striping richiede qualche sforzo aggiuntivo per localizzare i dati e può causare carico di I/O aggiuntivo quando il trasferimento è distribuito tra vari dischi, ma aiuta il carico a essere ben distribuito tra i vari dischi. La illustra la sequenza in cui i blocchi di dati sono allocati nell'organizzazione in striping.
Organizzazione in Striping
Integrità dei Dati L'ultimo problema dei dischi attuali è che sono inaffidabili. Benché la loro affidabilità sia aumentata tremendamente durante gli ultimi anni sono tuttora il componente di un server che ha la maggior probabilità di rompersi. Quando succede i risultati possono essere catastrofici: rimpiazzare un disco rotto e riempirlo dei dati originari può richiedere giorni. mirroring dei dischi Vinum mirroring RAID livello 1 RAID-1 Il metodo tradizionale per affrontare questo problema si chiama mirroring (letteralmente "specchiatura") e consiste nel tenere due copie dei dati su hardware fisici differenti. Con l'avvento dei livelli RAID questa tecnica è stata chiamata RAID di livello 1 o RAID-1. Ogni scrittura su disco scrive in entrambe le locazioni; una lettura può essere soddisfatta da entrambi quindi se un disco si rompe i dati sono sempre disponibili sull'altro disco. Il mirroring ha due problemi: Il prezzo. Richiede il doppio dello spazio di immagazzinamento delle soluzioni non ridondanti. L'impatto sulle prestazioni. La scrittura deve essere compiuta su entrambi i dischi quindi la banda occupata raddoppia. Le letture non soffrono di problemi sulle prestazioni: possono perfino essere più veloci. Vinum striping con parità RAID livello 5 RAID-5 Una soluzione alternativa è la parità, implementata nel RAID di livello 2, 3, 4 e 5. Di questi, il RAID-5 è il più interessante. La sua implementazione in Vinum è una variante dell'organizzazione in striping che dedica un blocco di ogni banda alla parità degli altri blocchi. Per come è implementato in Vinum, ogni blocco RAID-5 è simile a un blocco in striping, con la differenza che implementa il RAID-5 includendo un blocco di parità per ogni banda. Come richiesto dal RAID-5 la locazione di questi blocchi di parità cambia da ogni banda alla successiva. I numeri nei blocchi dati indicano il numero dei blocchi relativi.
Organizzazione RAID-5
Comparandolo al mirroring, il RAID-5 ha il vantaggio di richiedere molto meno spazio di immagazzinamento. La velocità di lettura è simile all'organizzazione in striping, ma in scrittura l'accesso è significativamente più lento, circa il 25% della performance di lettura. Se uno dei dischi si rompe l'aggregato continua a lavorare con performance peggiorate: la lettura da uno dei dischi rimanenti continua normalmente, ma la lettura dal disco rotto è ricalcolata dai corrispondenti blocchi dei dischi rimanenti.
Oggetti Vinum Per risolvere questi problemi Vinum implementa una categoria di oggetti a quattro livelli: L'oggetto più visibile è il disco virtuale, chiamato volume. I volumi hanno essenzialmente le stesse proprietà di un disco &unix;, benché ci sia qualche differenza minore. Non hanno limiti di dimensione. I volumi sono composti da plex, ognuno dei quali rappresenta il completo spazio di indirizzamento del volume. È quindi questo il livello della gerarchia che gestisce la ridondanza dei dati. Pensa ai plex come a singoli dischi collegati tra loro in mirroring, ognuno contenete gli stessi dati. Dato che Vinum vive all'interno del framework &unix; di immagazzinamento dei dati sarebbe possibile utilizzare le partizioni &unix; come blocchi basilari per costruire i plex multidisco, ma questo approccio sarebbe in effetti troppo poco flessibile: i dischi &unix; possono avere solo un limitato numero di partizioni; al contrario Vinum suddivide le singole partizioni &unix; (drive, ovvero dischi) in aree contigue chiamate subdisks (sottodischi), che solo a loro volta utilizzati come elementi per costruire i plex. I sottodischi risiedono su drive Vinum, che attualmente sono partizioni &unix;. I drive Vinum possono contenere qualsiasi quantità di sottodischi. Con l'eccezione di una piccola area all'inizio del drive, che è usata per immagazzinare informazioni sulla configurazione e sullo stato, l'intero drive è disponibile per l'ìimmagazzinamento dei dati. La sezione seguente descrive come gli oggetti sopra discussi possano dare le funzionalità richieste. Considerazioni sulle Dimensioni dei Volumi I plex possono contenere molteplici sottodischi distribuiti tra tutti i drive presenti nella configurazione di Vinum, questo permette alla dimensione dei plex, e quindi anche dei volumi, di non essere limitata dalla dimensione dei singoli dischi. Immagazzinamento Ridondante dei Dati Vinum implementa il mirroring collegando più plex allo stesso volume, ogni plex contiene la rappresentazione di tutti i dati del volume. Un volume può contenere da uno ad otto plex. Nonostante un plex rappresenti i dati di un volume per intero, è possibile che parti di questa rappresentazione vengano a mancare o per scelta (non definendo dei sottodischi per alcune parti del plex) o per accidente (come risultato della rottura del disco che le conteneva). Finché almeno un plex contiene i dati di tutto lo spazio d'indirizzamento del volume, il volume stesso è completamente funzionale. Considerazioni sulle Prestazioni Vinum implementa sia la concatenazione che lo striping al livello di plex: Un plex concatenato usea lo spazio di indirizzamento di ogni sottodisco a turno. Un plex in striping suddivide i dati tra ogni sottodisco. I sottodischi devono tutti avere la stessa dimensione e devono essere presenti almeno due sottodischi perché esista differenza da un plex concatenato. Quale Organizzazione per i Plex? La versione di Vinum distribuita con FreeBSD &rel.current; implementa due tipi di plex: I plex concatenati, che sono i più flessibili: possono contenere qualsiasi numero di sottodischi e questi possono avere qualsiasi dimensione. Il plex può essere esteso aggiungendo sottodischi. Richiede meno tempo di CPU di un plex in striping, benché la differenza in carico di CPU non sia misurabile. D'altro canto sono più suscettibili agli hot spot (letteralmente zona calda): casi in cui un disco è molto attivo mentre gli altri sono fermi. Il più grande vantaggio dei plex in striping (RAID-0) è la loro capacità di ridurre gli hot spot: scegliendo una dimensione di striping ottimale (circa 256 kB) si può ridistribuire il carico sui drive. Gli svantaggi di questo approccio sono codice più complesso e restrizioni sui sottodischi: devono essere tutti della stessa dimensione, inoltre estendere il plex aggiungendo sottodischi è così complicato che attualmente Vinum non lo implementa. Vinum aggiunge anche un'ulteriore restrizione elementare: un plex in striping deve contenere almeno due sottodischi, dato che sarebbe altrimenti indistinguibile da un plex concatenato. La riassume vantaggi e svantaggi di ogni tipo di organizzazione dei plex. Organizzazione dei Plex Vinum Tipo di plex Sottodischi minimi Sottodischi aggiungibili Dimensioni forzatamente uguali Applicazione concatenato 1 no Immagazzinamento di grandi moli di dati con la massima flessibilità e prestazioni moderate striping 2 no Alte prestazioni in casi di accessi altamente concorrenti
Alcuni Esempi Vinum mantiene un database della configurazione che descrive gli oggetti del sistema conosciuti. Inizialmente l'utente crea il database della configurazione da uno o più file di configurazione, con l'aiuto del programma &man.vinum.8;. Vinum immagazzina una copia del database di configurazione in ogni slice del disco (che Vinum chiama device, ovvero dispositivo) sotto il suo controllo. Questo database è aggiornato a ogni cambi di stato in modo che un riavvio possa recuperare accuratamente lo stato di ogni oggetto Vinum. Il File di Configurazione Il file di configurazione descrive singoli oggetti Vinum. La definizione di un semplice volume potrebbe essere: drive a device /dev/da3h volume myvol plex org concat sd length 512m drive a Questo file descrive quattro oggetti Vinum: La linea drive descrive la partizione del disco (drive) e la sua locazione relativa all'hardware sottostante. Gli viene assegnato il nome simbolico a. Questa separazione dei nomi simbolici dai nomi di dispositivo permette di muovere i dischi da una locazione ad un'altra senza confusione. La linea volume descrive un volume. L'unico attributo richiesto è il nome, in questo caso myvol. La linea plex definisce un plex. L'unico parametro richiesto è il tipo di organizzazione, in questo caso concat. Non è necessario un nome: il sistema genera un nome automaticamente a partire dal nome del volume, aggiungendo un suffisso .px, dove x indica il numero del plex nel volume. Il plex verrà quindi chiamato myvol.p0. La linea sd descrive un sottodisco. Le spefiche minime sono il nome del drive su cui immagazzinarlo e la lunghezza del sottodisco. Come per i plex non è necessario un nome: il sistema assegna automaticamente nomi derivati dal nome del plex, agigungendo il suffisso .sx, dove x indica il numero del sottdisco nel plex, quindi Vinum darà a questo sottodisco il nome di myvol.p0.s0. Dopo aver elaborato questo file, &man.vinum.8; produce il seguente output: &prompt.root; vinum -> create config1 Configuration summary Drives: 1 (4 configured) Volumes: 1 (4 configured) Plexes: 1 (8 configured) Subdisks: 1 (16 configured) D a State: up Device /dev/da3h Avail: 2061/2573 MB (80%) V myvol State: up Plexes: 1 Size: 512 MB P myvol.p0 C State: up Subdisks: 1 Size: 512 MB S myvol.p0.s0 State: up PO: 0 B Size: 512 MB Questo output mostra il formato di elenco breve di &man.vinum.8;, che è rappresentato graficamente nella .
Un Semplice Volume Vinum
Questa figura e quelle che seguono rappresentano un volume contenente dei plex che a loro volta contengono dei sottodischi. In questo semplice esempio il volume contiene un plex e il plex contiene un sottodisco. Questo particolare volume non ha specifici vantaggi su una convenzionale partizione di disco. Contiene un singolo plex, quindi non è ridondante. Il plex contiene un solo sottodisco, quindi non c'è differenza nell'immagazzinamento dei dati. Le sezioni seguenti mostrano vari metodi di configurazione più interessanti.
Aumentare la Resistenza alle Rotture: il Mirroring Il mirroring può aumentare, in un volume, la resistenza alle rotture. Quando si definisce un volume in mirroring è importante assicurarsi che i sottodischi di ogni plex siano su dischi differenti, in modo che la rottura di un drive non blocchi entrambi i plex. La seguente configurazione mostra un volume in mirroring: drive b device /dev/da4h volume mirror plex org concat sd length 512m drive a plex org concat sd length 512m drive b In questo esempio non è necessario specificare nuovamente la definizione del drivea, dato che Vinum mantiene traccia di tutti gli oggetti nel suo database di configurazione. Dopo aver elaborato questa definizione, la configurazione appare così: Drives: 2 (4 configured) Volumes: 2 (4 configured) Plexes: 3 (8 configured) Subdisks: 3 (16 configured) D a State: up Device /dev/da3h Avail: 1549/2573 MB (60%) D b State: up Device /dev/da4h Avail: 2061/2573 MB (80%) V myvol State: up Plexes: 1 Size: 512 MB V mirror State: up Plexes: 2 Size: 512 MB P myvol.p0 C State: up Subdisks: 1 Size: 512 MB P mirror.p0 C State: up Subdisks: 1 Size: 512 MB P mirror.p1 C State: initializing Subdisks: 1 Size: 512 MB S myvol.p0.s0 State: up PO: 0 B Size: 512 MB S mirror.p0.s0 State: up PO: 0 B Size: 512 MB S mirror.p1.s0 State: empty PO: 0 B Size: 512 MB mostra la struttura graficamente.
Un Volume Vinum in Mirroring
In questo esempio ogni plex contiene l'intero spazio di indirizzamento di 512 MB. Come nel precedente esempio ogni plex contiene un solo sottodisco.
Ottimizzazione delle Prestazioni Il volume in mirroring dell'esempio precedente è più resistente alle rotture di un volume non in mirroring, ma le sue prestazioni sono inferiori: ogni scrittura sul volume richiede una scrittura su ognuno dei drive, utilizzando quindi una maggior frazione della banda passante totale dei dischi. Considerazioni sulle prestazioni portano ad un differente approccio: al posto del mirroring, i dati vengono posti su più dischi possibile utilizzando lo striping. La seguente configruazione mostra un volume con un plex in striping su quattro dischi: drive c device /dev/da5h drive d device /dev/da6h volume stripe plex org striped 512k sd length 128m drive a sd length 128m drive b sd length 128m drive c sd length 128m drive d Come prima non è necessario definire i drive che Vinum già conosce. Dopo aver elaborato queste definizioni la configurazione appare così: Drives: 4 (4 configured) Volumes: 3 (4 configured) Plexes: 4 (8 configured) Subdisks: 7 (16 configured) D a State: up Device /dev/da3h Avail: 1421/2573 MB (55%) D b State: up Device /dev/da4h Avail: 1933/2573 MB (75%) D c State: up Device /dev/da5h Avail: 2445/2573 MB (95%) D d State: up Device /dev/da6h Avail: 2445/2573 MB (95%) V myvol State: up Plexes: 1 Size: 512 MB V mirror State: up Plexes: 2 Size: 512 MB V striped State: up Plexes: 1 Size: 512 MB P myvol.p0 C State: up Subdisks: 1 Size: 512 MB P mirror.p0 C State: up Subdisks: 1 Size: 512 MB P mirror.p1 C State: initializing Subdisks: 1 Size: 512 MB P striped.p1 State: up Subdisks: 1 Size: 512 MB S myvol.p0.s0 State: up PO: 0 B Size: 512 MB S mirror.p0.s0 State: up PO: 0 B Size: 512 MB S mirror.p1.s0 State: empty PO: 0 B Size: 512 MB S striped.p0.s0 State: up PO: 0 B Size: 128 MB S striped.p0.s1 State: up PO: 512 kB Size: 128 MB S striped.p0.s2 State: up PO: 1024 kB Size: 128 MB S striped.p0.s3 State: up PO: 1536 kB Size: 128 MB
Un Volume Vinum in Striping
Questo volume è rappresentato nella . L'intensità delle strisce indica la posizione all'interno dello spazio di inidirizzamento del plex: le più chiare all'inizio, le più scure alla fine.
Resistenza alle Rotture e Prestazioni Con hardware a sufficenza è possibile creare volumi con miglioramenti sia nella resistenza alle rotture che nelle prestazioni, comparati alle normali partizioni &unix;. Una tipica configurazione potrebbe essere: volume raid10 plex org striped 512k sd length 102480k drive a sd length 102480k drive b sd length 102480k drive c sd length 102480k drive d sd length 102480k drive e plex org striped 512k sd length 102480k drive c sd length 102480k drive d sd length 102480k drive e sd length 102480k drive a sd length 102480k drive b I sottodischi del secondo plex sono spostati di due posti rispetto a quelli del primo plex: questo aumenta le probabilità che le scritture non utilizzino lo stesso sottodisco anche in caso che un trasferimento utilizzi entrambi i drive. La rappresenta la struttura di questo volume.
Un Volume Vinum in Mirroring e Striping
Nomenclatura degli Oggetti Come descritto sopra, Vinum assegna nomi di default a plex e sottodischi, benché questi possano essere cambiati. Cambiare il nome di default non è raccomandato: l'esperienza con il VERITAS volume manager, che permette la nomenclatura arbitraria degli oggetti, ha mostrato che questa flessibilità non porta vantaggi significativi e può causare confusione. I nomi possono contenere ogni carattere non blank (i caratteri di spazio, tabulazione, cambio riga) ma è consigliato limitarsi a lettere, cifre e il carattere di underscore (il carattere di sottolineatura). I nomi di volumi, plex e sottodischi possono essere lunghi fino a 64 caratteri, i nomi di drive invece hanno un massimo di 32 caratteri. /dev/vinum I nomi assegnati agli oggetti Vinum sono nella gerarchia /dev/vinum. La configurazione di Vinum mostrata sopra creerebbe i seguenti dispositivi: I dispositivi di controllo /dev/vinum/control e /dev/vinum/controld, utilizzati rispettivamente da &man.vinum.8; e dal demone Vinum. Voci di dispositivi a blocchi e a caratteri per ogni volume. Questi sono i principali dispositivi utilizzati da Vinum. I dispositivi a blocchi hanno il nome dei relativi volumi, quelli a caratteri, seguendo la tradizione BSD, hanno una lettera r all'inizio del nome. Quindi la configurazione vista sopra genererebbe i dispositivi a blocchi /dev/vinum/myvol, /dev/vinum/mirror, /dev/vinum/striped, /dev/vinum/raid5 e /dev/vinum/raid10, e i dispositivi a caratteri /dev/vinum/rmyvol, /dev/vinum/rmirror, /dev/vinum/rstriped, /dev/vinum/rraid5 e /dev/vinum/rraid10. In questo c'è un ovvio problema: è possibile avere due volumi chiamati r e rr che avrebbero un conflitto nel creare il nodo /dev/vinum/rr: sarebbe il dispositivo a caratteri per il volume r o il dispositivo a blocchi per il volume rr? Attualmente Vinum non si interessa di questo conflitto: il volume definito per primo prende il nome. Una directory /dev/vinum/drive con voci per ogni disco. Queste voci sono in effetti dei collegamenti simbolici ai rispettivi nodi di disco. Una directory /dev/vinum/volume con voci per ogni volume. Contiene sottodirectory per ogni plex, che a loro volta contengono sottodirectory per ogni sottodisco. Le directory /dev/vinum/plex, /dev/vinum/sd e /dev/vinum/rsd contengono i dispositivi a blocchi per ogni plex, dispositivo a blocchi e dispositivo a caratteri per ogni sottodisco rispettivamente. Ad esempio, considera il seguente file di configurazione: drive drive1 device /dev/sd1h drive drive2 device /dev/sd2h drive drive3 device /dev/sd3h drive drive4 device /dev/sd4h volume s64 setupstate plex org striped 64k sd length 100m drive drive1 sd length 100m drive drive2 sd length 100m drive drive3 sd length 100m drive drive4 Dopo aver elaborato questo file, &man.vinum.8; crea la seguente struttura in /dev/vinum: brwx------ 1 root wheel 25, 0x40000001 Apr 13 16:46 Control brwx------ 1 root wheel 25, 0x40000002 Apr 13 16:46 control brwx------ 1 root wheel 25, 0x40000000 Apr 13 16:46 controld drwxr-xr-x 2 root wheel 512 Apr 13 16:46 drive drwxr-xr-x 2 root wheel 512 Apr 13 16:46 plex crwxr-xr-- 1 root wheel 91, 2 Apr 13 16:46 rs64 drwxr-xr-x 2 root wheel 512 Apr 13 16:46 rsd drwxr-xr-x 2 root wheel 512 Apr 13 16:46 rvol brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 2 Apr 13 16:46 s64 drwxr-xr-x 2 root wheel 512 Apr 13 16:46 sd drwxr-xr-x 3 root wheel 512 Apr 13 16:46 vol /dev/vinum/drive: total 0 lrwxr-xr-x 1 root wheel 9 Apr 13 16:46 drive1 -> /dev/sd1h lrwxr-xr-x 1 root wheel 9 Apr 13 16:46 drive2 -> /dev/sd2h lrwxr-xr-x 1 root wheel 9 Apr 13 16:46 drive3 -> /dev/sd3h lrwxr-xr-x 1 root wheel 9 Apr 13 16:46 drive4 -> /dev/sd4h /dev/vinum/plex: total 0 brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x10000002 Apr 13 16:46 s64.p0 /dev/vinum/rsd: total 0 crwxr-xr-- 1 root wheel 91, 0x20000002 Apr 13 16:46 s64.p0.s0 crwxr-xr-- 1 root wheel 91, 0x20100002 Apr 13 16:46 s64.p0.s1 crwxr-xr-- 1 root wheel 91, 0x20200002 Apr 13 16:46 s64.p0.s2 crwxr-xr-- 1 root wheel 91, 0x20300002 Apr 13 16:46 s64.p0.s3 /dev/vinum/rvol: total 0 crwxr-xr-- 1 root wheel 91, 2 Apr 13 16:46 s64 /dev/vinum/sd: total 0 brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x20000002 Apr 13 16:46 s64.p0.s0 brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x20100002 Apr 13 16:46 s64.p0.s1 brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x20200002 Apr 13 16:46 s64.p0.s2 brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x20300002 Apr 13 16:46 s64.p0.s3 /dev/vinum/vol: total 1 brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 2 Apr 13 16:46 s64 drwxr-xr-x 3 root wheel 512 Apr 13 16:46 s64.plex /dev/vinum/vol/s64.plex: total 1 brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x10000002 Apr 13 16:46 s64.p0 drwxr-xr-x 2 root wheel 512 Apr 13 16:46 s64.p0.sd /dev/vinum/vol/s64.plex/s64.p0.sd: total 0 brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x20000002 Apr 13 16:46 s64.p0.s0 brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x20100002 Apr 13 16:46 s64.p0.s1 brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x20200002 Apr 13 16:46 s64.p0.s2 brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x20300002 Apr 13 16:46 s64.p0.s3 Benché sia raccomandato non allocare nomi specifici a plex e sottodischi, i drive di Vinum devono avere un nome. Questo permette di spostare un disco in una differente locazione e continuare a riconoscerlo automaticamente. I nomi di drive possono essere lunghi fino a 32 caratteri. Creare i File System I volumi appaiono al sistema identici ai dischi, con un'eccezione. Differentemente dai dischi &unix;, Vinum non partiziona i volumi, che quindi non contengono una tabella delle partizioni. Questo ha reso necessario modificare alcuni programmi di utilità del disco, tra cui &man.newfs.8;, che prcedentemente cercava di interpretare l'ultima lettera di un volume Vinum come un identificatore di partizione. Ad esempio un disco potrebbe avere un nome come /dev/ad0a o /dev/da2h. Questi nomi rappresentano la prima partizione (a) del primo (0) disco IDE (ad) e l'ottava partizione (h) del terzo (2) disco SCSI (da), rispettivamente. Al contrario un volume Vinum potrebbe essere chiamato /dev/vinum/concat, un nome che non ha alcuna relazione con nomi di partizione. Normalmente &man.newfs.8; interpreta il nome del disco e si lamenta se non riesce a comprenderlo. Per esempio: &prompt.root; newfs /dev/vinum/concat newfs: /dev/vinum/concat: can't figure out file system partition Queste informazioni sono valide solo per versioni di FreeBSD precedenti alla 5.0: Per poter creare un file system su questo volume usa &man.newfs.8; con l'opzione : &prompt.root; newfs -v /dev/vinum/concat Configurare Vinum Il kernel GENERIC non contiene Vinum. È possibile creare un kernel speciale che lo contenga, ma questo non è raccomandato: il metodo standard per lanciare Vinum è come modulo del kernel (kld). Non è neanche necessario usare &man.kldload.8; per Vinum: quando lanci &man.vinum.8; il programma controlla se il modulo è stato caricato e, in caso non sia caricato, lo carica automaticamente. Avvio Vinum immagazzina le informazioni sulla configurazione dei dischi essenzialmente nella stessa forma dei file di configurazione. Quando legge il database di configurazione Vinum riconosce un numero di parole chiave che non sono permesse nei file di configurazione, ad esempio un file di configurazione del disco potrebbe contenere il seguente testo: volume myvol state up volume bigraid state down plex name myvol.p0 state up org concat vol myvol plex name myvol.p1 state up org concat vol myvol plex name myvol.p2 state init org striped 512b vol myvol plex name bigraid.p0 state initializing org raid5 512b vol bigraid sd name myvol.p0.s0 drive a plex myvol.p0 state up len 1048576b driveoffset 265b plexoffset 0b sd name myvol.p0.s1 drive b plex myvol.p0 state up len 1048576b driveoffset 265b plexoffset 1048576b sd name myvol.p1.s0 drive c plex myvol.p1 state up len 1048576b driveoffset 265b plexoffset 0b sd name myvol.p1.s1 drive d plex myvol.p1 state up len 1048576b driveoffset 265b plexoffset 1048576b sd name myvol.p2.s0 drive a plex myvol.p2 state init len 524288b driveoffset 1048841b plexoffset 0b sd name myvol.p2.s1 drive b plex myvol.p2 state init len 524288b driveoffset 1048841b plexoffset 524288b sd name myvol.p2.s2 drive c plex myvol.p2 state init len 524288b driveoffset 1048841b plexoffset 1048576b sd name myvol.p2.s3 drive d plex myvol.p2 state init len 524288b driveoffset 1048841b plexoffset 1572864b sd name bigraid.p0.s0 drive a plex bigraid.p0 state initializing len 4194304b driveoff set 1573129b plexoffset 0b sd name bigraid.p0.s1 drive b plex bigraid.p0 state initializing len 4194304b driveoff set 1573129b plexoffset 4194304b sd name bigraid.p0.s2 drive c plex bigraid.p0 state initializing len 4194304b driveoff set 1573129b plexoffset 8388608b sd name bigraid.p0.s3 drive d plex bigraid.p0 state initializing len 4194304b driveoff set 1573129b plexoffset 12582912b sd name bigraid.p0.s4 drive e plex bigraid.p0 state initializing len 4194304b driveoff set 1573129b plexoffset 16777216b Le ovvie differenze sono qua la presenza di informazioni esplicite sulle locazioni e sulla nomenclatura (entrambe permesse, ma scoraggiate, all'utente) e le informazioni sugli stati (che non sono disponibili all'utente). Vinum non immagazzina informazioni sui drive tra le informazioni della configurazione: trova i drive scandendo le partizioni dei dischi configurati alla ricerca di un'etichetta Vinum. Questo permette a Vinum di identificare i drive correttamente anche se gli è stato assegnato un differente codice identificativo di drive &unix;. Avvio Automatico Per poter lanciare Vinum automaticamente all'avvio del sistema assicuratevi che le seguenti linee siano nel vostro /etc/rc.conf: start_vinum="YES" # set to YES to start vinum Se non hai un file /etc/rc.conf, creane uno con questo contenuto. Questo ordinerà al sistema di caricare il Vinum kld all'avvio, inizializzando ogni oggetto menzionato nella configurazione. Questo viene fatto prima del mount dei file system quindi è possibile fare automaticamente &man.fsck.8; e mount dei file system su volumi Vinum. Quando esegui Vinum con il comando vinum start Vinum legge il database di configurazione da uno dei drive Vinum. In circostanze normali ogni drive contiene una copia identica del database di configurazione quindi non conta da quale disco viene letto. Dopo un crash, tuttavia, Vinum deve determinare quale drive è stato aggiornato più recentemente e leggere la configurazione da questo drive. Quindi aggiorna la configurazione, se necessario, sui drive progressivamente più vecchi. Usare Vinum nel Filesystem Root Per una macchina con filesystem completamente in mirroring con Vinum è desiderabile mettere in mirroring anche il filesystem di root; fare questo è meno semplice che non per un filesystem arbitrario, dato che: Il filesystem root deve essere disponibile nella parte iniziale del processo di boot, quindi l'infrastruttura di Vinum deve essere già disponibile in quel momento. Il volume contenete il filesystem root contiene anche il sistema di avvio e il kernel, che devono essere letti usando le funzioni native del sistema (ovvero il BIOS, sui PC) che spesso non conoscono i dettagli di Vinum. Nelle sezioni seguenti, il termine volume root è usato generalmente per descrivere il volume Vinum che contiene il filesystem root. È probabilmente una buona idea usare il nome "root" per questo volume, ma non è necessario. Tutti gli esempi nelle prossime sezioni usano questo nome. Lanciare Vinum abbastanza presto per il Filesystem Root Ci sono varie misure da prendere per fare in modo che questo accada: Vinum deve essere disponibile nel kernel già all'avvio, quindi il metodo per lanciare Vinum automaticamente descritto in non può essere utilizzato e il parametro start_vinum in realtà non va impostato in questo tipo di configurazione. La prima possibilità è di compilare Vinum staticamente dentro al kernel, in modo che sia sempre disponibile, ma questo non è normalmente desiderabile. Un'altra opportunità à di fare in modo che /boot/loader () carichi il modulo kernel di Vinum prima di lanciare il kernel. Questo può essere fatto utilizzando la riga: vinum_load="YES" nel file /boot/loader.conf. Vinum deve essere inizializzato subito in modo da poter fornire il volume per il filesystem root. Per default la porzione kernel di Vinum non cerca dischi che contengano informazioni sui volumi Vinum fino a quando un amministratore (o uno degli script di partenza) non esegue un comando di vinum start. I seguenti paragrafi spiegano i passi necessari per - &os; 5.x e superiori. L'impostaizone richiesta da - &os; 4.x è diversa ed è descritta dopo, in + &os; 5.X e superiori. L'impostaizone richiesta da + &os; 4.X è diversa ed è descritta dopo, in . Inserendo la linea: vinum.autostart="YES" dentro a /boot/loader.conf, Vinum viene istruito, alla partenza del kernel, di controllare automaticamente tutti i dischi alla ricerca di informazioni sui volumi Vinum. Da notare il fatto che non è necessario istruire il kernel sulla locazione del filesystem root. /boot/loader cerca il nome del device di root in /etc/fstab e passa l'informazione al kernel. Quando è necessario montare il filesystem root, il kernel, tramite il nome di device fornitogli, capisce a quale driver deve chiedere la conversione di tale nome in ID interno di device (numero maggiore/minore). Rendere un volume di root basato su Vinum accessibile dall'avvio Dato che il codice di avvio di FreeBSD è attualmente di soli 7.5 KB ed è già appesantito dalla lettura di file (come /boot/loader) da un filesystem UFS, è semplicementeimpossibile insegnargil anche a leggere le strutture internet di Vinum in modo da fargil leggere i dati della configurazione di Vinum in modo da ricavarne gli elementi del volume di boot stesso. Sono quindi necessari alcuni trucchi per dare al codice di avvio l'illusione di una partizione "a" standard contenente il filesystem di root. Perché questo sia anche solo possibile, il volume di root deve rispondere ai seguenti requisiti: Il volume di root non deve essere in striping o in RAID-5. Il volume di root non deve contenere la concatenazione di pi? di un sottodisco per ogni plex. Da notare che è desiderabile e possibile aere plex multipli, contenente ognuno una replica del filesystem root. Il processo di avvio, però, usa solo una di queste repliche per trovare i file necessario all'avvio, fino a quando il kernel monta il filesystem di root stesso. Ogni singolo sottodisco in questi plex avrà quindi bisogno di una propria partizione "a" illusoria, affinché la periferica relativa possa essere avviabile. Non è strettamente necessario che ognuna di queste finte partizioni "a" sia locato con lo stesso spiazzamento all'interno della propria periferica, rispetto alle periferiche contenenti gli altri plex del volume. È comunque probabilmente una buona idea creare i volumi Vinum in modo che le periferiche in mirror siano simmetriche, per evitare confusione. Per poter configurare queste partizioni "a", in ogni periferica contenente parte del volume di root, bisogna fare le seguenti cose: La locazione (spiazzamento dall'inizio della periferica) e la dimensione del sottodisco che è parte del volume di root deve essere esaminato, usando il comando: &prompt.root; vinum l -rv root Da notare che gli spiazzamenti e le dimensioni in Vinum sono misurati in byte. Devono essere divisi per 512 per ottenere il numero di blocchi necessari nel comando disklabel. Esegui il comando: &prompt.root; disklabel -e devname per ogni periferica che partecipa al volume di root. devname deve essere o il nome della slice (ad esempio ad0s1) o il nome del disco (ad esempio da0) per dischi senza tabella delle slice (ovvero i nomi che si usano anche con fdisk). Se c'è già una partizione "a" sulla periferica (presumibilmente contenente un filesystem root precedente all'uso di Vinum), dovrebbe essere rinominata in altro modo, in modo da restare accessibile (nno si sa mai), ma non essere usata più per default per avviare il sistema. Da notare che le partizioni attive (ad esempio un filesystem root attualmente montato) non possono essere rinominati, quindi questo deve essere eseguito o avviando da un disco Fixit o (in caso di mirror) in un processo a due passi dove il disco non di avvio viene modificato per primo. Infine, lo spiazzamento della partizione Vinum sulla periferica va aggiunto allo spiazzamento del rispettivo sottodisco di root rispetto alla periferica stessa. Il risultato sarà il valore di "offset" (spiazzamento) per la nuova partizione "a". Il valore "size" (dimensione) per questa partizione può essere copiato pari pari dal calcolo fatto sopra. Il valore "fstype" deve essere 4.2BSD. I valori "fsize", "bsize" e "cpg" devono preferibilmente essere scelti per corrispondere al vero e proprio filesystem, anche se in questo contesto non sono molto importanti. In questo modo una nuova partizione "a" sarà creata ricoprendo le partizioni Vinum su questa periferica. Da notare che disklabel permetterà questa ricopertura solo se la partizione Vinum è stata appropriatamente marcata usando un "fstype" pari a "vinum" fstype. È tutto! Ora una falsa partizione "a" esiste su ogni periferica che abbia una replica del volume di root. È altamente raccomandabile verificare nuovamente i risultati, usando un comando come: &prompt.root; fsck -n /dev/devnamea Bisogna ricordarsi che tutte le informazioni contenute nei file di controllo devono essere relative al filesystem di root nel volume Vinum che, quando si imposta un nuovo volume di root Vinum, potrebbe non coincidere con quello del filesystem root attualmente attivo. In particolare bisogna stare attenti ai file /etc/fstab e /boot/loader.conf. Al seguente riavvio il sistema dovrebbe ricavare le informazioni di controllo appropriate dal filesystem di root Vinum e agire di consequenza. Alla fine del processo di inizializzazione del kernel, dopo che tutte le periferiche sono state annunciate, l'avvertimento principale che conferma il successo dell'avvio è un messaggio simile a questo: Mounting root from ufs:/dev/vinum/root Esempi di configurazioni con root basata su Vinum Dopo aver creato il volume di root Vinum, vinum l -rv root dovrebbe produrre qualcosa di simile a: ... Subdisk root.p0.s0: Size: 125829120 bytes (120 MB) State: up Plex root.p0 at offset 0 (0 B) Drive disk0 (/dev/da0h) at offset 135680 (132 kB) Subdisk root.p1.s0: Size: 125829120 bytes (120 MB) State: up Plex root.p1 at offset 0 (0 B) Drive disk1 (/dev/da1h) at offset 135680 (132 kB) I valori su cui fare caso sono il 135680 dello spiazzamento (relativo alla partizione /dev/da0h). Questo si traduce in 265 blocchi da 512 byte nei termini di disklabel. /dev/da1h, contenente la seconda replica del volume di root, ha una configurazione simmetrica. La disklabel per queste periferiche dovrebbe essere simile a questa: ... 8 partitions: # size offset fstype [fsize bsize bps/cpg] a: 245760 281 4.2BSD 2048 16384 0 # (Cyl. 0*- 15*) c: 71771688 0 unused 0 0 # (Cyl. 0 - 4467*) h: 71771672 16 vinum # (Cyl. 0*- 4467*) Si può notare che il parametro "size" per la finta partizione "a" corrisponde al valore di cui abbiamo parlato prima, mentre il parametro "offset" è la somma dello spiazzamento all'interno della partizione Vinum "h" e lo spiazzamento all'interno della periferica (o slice). Questa è una tipica configurazione necessaria per evitare il problema descritto in . Si può anche notare che l'intera partizione "a" è completamente contenuta dalla partizione "h", che contiene tutti i dati Vinum per questa periferica. Notate che in questo esempio l'intera perfierica è dedicata a Vinum e nno c'è spazio per partizioni pre-Vinum, dato che questo disco è stato configurato da nuovo per il solo scopo di far parte di una configurazione Vinum. Risoluzione Problemi Se qualcosa va storto, serve un modo per tornare in una situazione di normalità. Segue una lista di alcuni tipici problemi, completi di soluzione. Il Codice di Avvio si Carica, ma il Sistema non si Avvia Se per qualsiasi ragione in sistema non prosegue nell'avvio, si può interrompere il processo di avvio premendo il tasto spazio all'avviso dei 10 secondi. Le variabili di avvio potranno quindi essere esaminate usando il comando show e manipolate con set e unset. Se l'unico problema è che il modulo kernel di Vinum non è ancora presente nella lista dei moduli da caricare automaticamente, un semplice load vinum aiuterà. Quando pronti, il processo di avvio può continuare con un boot -as. Le opzioni comunicano al kernel di montare il filesysetm di root () e di interrompere il processo di avvio in modalità singolo utente (), quando il filesystem di root è montato a sola lettura. In questo modo benché uno solo dei plex do un volume multi-plex sia stato montato, non si rischia inconsistenza dei dati tra i vari plex. Alla richiesta di un filesystem di root da montare, ogni periferica che contenga un filesystem di root valido può essere usata. Se /etc/fstab è stato impostato correttamente, il default dovrebbe essere ufs:/dev/vinum/root o simile. Una tipica alternativa potrebbe essere ufs:da0d, una ipotetica partizione contenete un filesystem root pre-Vinum. Bisogna fare attenzione quando si sceglie una delle partizioni "a" alias di un sottodisco della periferica root di Vinum, perché in una cifiguraizone in mirror questo monterebbe solo un pezzo della root in mirror. Se questo filesystem deve poi essere montato in lettura/scrittura è necessario rimuovere gli altri plex del volume root di Vinum dato che conterrebbero comunque dati non consistenti. Si Carica Solo l'Avvio Primario Se /boot/loader non si carica, ma l'avvio primario si carica comunque (si capisce dal singolo trattino nella colonna di sinistra dello schermo subito dopo l'inizio dell'avvio), si può tentare di fermare l'avvio primario in questo punto, premendo il tasto spazio. Questo fermerà l'avvio nella seconda fase, vedi . Qua si può fare un tentativo di caricare una differente partizione, ad esempio la partizione contenente il precedente filesystem di root "a", prima di sostituirlo come sopra indicato. Non si Carica Niente, l'Avvio va in Panico Questa situazione accade quando l'installazione di Vinum ha distrutto il codice di avvio. Sfortunatamente Vinum lascia solo 4 KB liberi all'inizio della sua partizione prima di scrivere il proprio header. Purtroppo le due fasi dell'avvio e la disklabel compresa tra le due attualmente occupa 8 KB, quindi se la partiozne Vinum è creata con spiazzamento 0 in una slice o disco che dovrebbe essere avviabile, la configurazione di Vinum distruggerà il codice di avvio. Similmente, se la situazione sopra descritta è stata risolta avviando da un disco di Fixit, e il codice di avvio re-installato usando disklabel -B come descritto in , il codice di avvio distruggerà l'header di Vinum, che non saprà più trovare i propri dischi. Benché nessun dato, di configurazione o contenuto, sia distrutto da questo processo, che risulta quindi recuperabile reinserendo la stessa configurazione di Vinum, la situazione è in realtà di difficile risoluzione: sarebbe necessario spostare l'intera partizione Vinum di almeno 4 KB, in modo da lasciare abbastanza spazio sia per il codice di avvio che per l'header Vinum. Differenze per FreeBSD 4.X In FreeBSD 4.X alcune funzioni interne necessarie a Vinum per poter trovare automaticamente tutti i dischi non sono presenti e il codice che ricava l'ID interno della periferica di root non è abbastanza intelligente da gestire automaticamente nomi come /dev/vinum/root, quindi le cose vengono fatte in modo un po' diverso. Bisogna dire esplicitamente a Vinum quali dischi controllare, usando una riga di /boot/loader.conf come la seguente: vinum.drives="/dev/da0 /dev/da1" È importante indicare tutti i drive che possono contenere dati Vinum. Non è un problema indicare drive di troppo, non è neanche necessario aggiungere esplicitamente ogni slice e/o partizione, dato che Vinum cercherà header Vinum in tutte le slice e partizioni dei drive nominati. Dato che le procedure utilizzate per interpretare il nome del filesystem di root e derivarne l'ID di periferica (numeri maggiore e minore) sono adatte per gestire solo nomi classici di periferica come /dev/ad0s1a, non riescono a capire nomi di volumi root come /dev/vinum/root. Per questo motivo Vinum ha bisogno di pre-impostare durante la propria inzializzazione il parametro kernel interno che contiene l'ID della periferica di root. Questo viene fatto indicando il nome della volume di root nella variabile di avvio vinum.root. La riga di /boot/loader.conf adatta per fare questo è simile alla seguente: vinum.root="root" Quando l'inizializzaione del kernel cerca di trovare la periferica root da montare controlla se qualche modulo del kernel ha già pre-inizializzato il parametro kernel apposito; se questo è il caso e la periferica che dice di essere la periferica di root ha il numero maggiore e minore corrispondenti al driver come trovato dal nome della periferica di root passata (ovvero "vinum", nel nostro caso), userà l'ID di periferica pre-allocato, anziché cercar di trovarne uno da solo. In tal modo durante l'usuale avvio automatico può continuare a montare il volume di root Vinum per il filesystem di root. Bisogna comunque notare che anche quando boot -a richiede di inserire manualmente il nome della periferica di root tale nome non può essere intepretato nel caso sia un nome rfierito a un volume Vinum. Se è inserito un nome di periferica non riferito a una periferica Vinum, la non corrispondenza col numero maggiore pre-allocato del parametro di root e del driver ricavato dal nome farà sì che la procedura utilizzi il normale interprete, quindi una stringa come ufs:da0d funzionerà come previsto. Da notare che se questo fallisce non si può più provare una stringa come ufs:vinum/root, dato che non verrebbe interpretata; l'unica via di uscita è riavviare e ripartire da zero. (Alla richiesta di askroot, la parte iniziale /dev/ può sempre essere omessa.)
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/flyer/flyer.tex b/it_IT.ISO8859-15/flyer/flyer.tex index 6ba9b3455d..c2dcf94483 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/flyer/flyer.tex +++ b/it_IT.ISO8859-15/flyer/flyer.tex @@ -1,180 +1,180 @@ % Copyright (c) 2004 Marc Fonvieille % All rights reserved. % % Redistribution and use in source and binary forms, with or without % modification, are permitted provided that the following conditions % are met: % 1. Redistributions of source code must retain the above copyright % notice, this list of conditions and the following disclaimer. % 2. Redistributions in binary form must reproduce the above copyright % notice, this list of conditions and the following disclaimer in the % documentation and/or other materials provided with the distribution. % % THIS SOFTWARE IS PROVIDED BY THE AUTHOR AND CONTRIBUTORS ``AS IS'' AND % ANY EXPRESS OR IMPLIED WARRANTIES, INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, THE % IMPLIED WARRANTIES OF MERCHANTABILITY AND FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE % ARE DISCLAIMED. IN NO EVENT SHALL THE AUTHOR OR CONTRIBUTORS BE LIABLE % FOR ANY DIRECT, INDIRECT, INCIDENTAL, SPECIAL, EXEMPLARY, OR CONSEQUENTIAL % DAMAGES (INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, PROCUREMENT OF SUBSTITUTE GOODS % OR SERVICES; LOSS OF USE, DATA, OR PROFITS; OR BUSINESS INTERRUPTION) % HOWEVER CAUSED AND ON ANY THEORY OF LIABILITY, WHETHER IN CONTRACT, STRICT % LIABILITY, OR TORT (INCLUDING NEGLIGENCE OR OTHERWISE) ARISING IN ANY WAY % OUT OF THE USE OF THIS SOFTWARE, EVEN IF ADVISED OF THE POSSIBILITY OF % SUCH DAMAGE. % % $FreeBSD$ -% Original revision: 1.5 +% Original revision: 1.10 % % Volantino di FreeBSD % Usa make FORMAT (con FORMAT: pdf, ps o dvi) per creare il volantino. % \documentclass[11pt]{article} \usepackage[T1]{fontenc} \usepackage[latin1]{inputenc} % Use the right language \usepackage[italian]{babel} \usepackage{pslatex} \usepackage{graphicx} \usepackage{fancybox} \usepackage{url} % Use the right papersize, do not forget to change also the Makefile \usepackage[verbose,a4paper,noheadfoot,margin=1cm]{geometry} % Colors settings \usepackage{color} \definecolor{bkgrdtitle}{rgb}{1,.84,.22} %\definecolor{bkgrdtitle}{rgb}{1,.81,.3} %\definecolor{bkgrdtitle}{rgb}{1,.87,.32} %\definecolor{redtitle}{rgb}{.82,0,0} %\definecolor{redtitle}{rgb}{.7,.7,.9} %\definecolor{redtitle}{rgb}{.6,0,0} %\definecolor{redtitle}{rgb}{.4,0,0} \definecolor{redtitle}{rgb}{.65,.16,.22} \definecolor{ovalboxcolor}{rgb}{.65,.16,.22} % Some macros \newcommand{\titledframe}[3]{% \boxput*(0,1){\colorbox{bkgrdtitle}{\color{black} \large{\textbf{\textsf{#1}}}}} {\setlength {\fboxsep}{12pt} \color{ovalboxcolor}\Ovalbox {\color{black}\begin{minipage}{#3}#2\end{minipage}}} } \newcommand{\reg}{$^{\mbox{\tiny \textregistered}}$} \newcommand{\tm}{$^{\mbox{\tiny TM}}$} \newenvironment{itemizeflyer}% { \begin{list}% {\textendash}% { \setlength{\leftmargin}{5pt}% \setlength{\itemsep}{0pt}% \setlength{\parskip}{0pt}% \setlength{\parsep}{0pt}}} { \end{list}} \pagestyle{empty} \begin{document} \begin{center} \fontsize{40}{36}\selectfont {\color{redtitle} \textrm{\textbf{FreeBSD}}} \end{center} %\vspace{2mm} % Main part \begin{center} \titledframe{Cos'è FreeBSD?}{ FreeBSD è un sistema operativo avanzato per architetture compatibili x86 -(Intel\reg\ e AMD\tm), AMD64 (AMD Opteron\tm\ e Athlon\tm\ 64), Alpha, IA-64 -(Intel\reg\ Itanium\reg\ Processor Family), PC-98 e UltraSPARC\reg. -Attualmente sta per essere portato su architetture PowerPC\reg\ e MIPS. +(come Pentium\reg e Athlon\tm), amd64 (come Opteron\tm, Athlon\tm 64, +e EM64T), Alpha/AXP, IA-64 (Famiglia di Processori Intel\reg\ Itanium\reg\), +PC-98 e architetture UltraSPARC\reg. Attualmente sta per essere +portato su architetture PowerPC\reg\ e ARM\reg. FreeBSD è derivato da BSD, la versione di UNIX\reg\ sviluppata all'Università della California, Berkeley. }{12.7cm} \begin{minipage}{4cm} \includegraphics[scale=0.3]{../../share/images/flyer/beastie.eps} \end{minipage} \vspace{1mm} \titledframe{Funzionalità avanzate}{ FreeBSD offre funzionalità di networking avanzato, prestazioni, sicurezza e compatibilità che ad oggi mancano ancora in altri sistemi operativi, anche in alcuni di quelli commerciali. }{4.8cm} \titledframe{\textsf{\textbf{Soluzioni Internet potenti}}}{ FreeBSD include quella che molti considerano l'implementazione di riferimento per il software TCP/IP, lo stack 4.4BSD del protocollo TCP/IP, rendendolo così ideale per applicazioni di rete e Internet. FreeBSD è ideale per un server Internet o Intranet. Fornisce servizi di rete robusti sotto i carichi più pesanti e usa la memoria in maniera efficiente per mantenere buoni tempi di risposta per migliaia di processi utente simultanei. }{11.2cm} \vspace{5mm} \titledframe{Esegue un numero enorme di applicazioni}{ -FreeBSD è dotato di oltre 10000 pacchetti software di terze parti pronti per +FreeBSD è dotato di oltre 13000 pacchetti software di terze parti pronti per essere installati, tra cui: Apache, Samba, MySQL\reg, OpenOffice.org, KDE, GNOME, MPlayer, ecc.\\ FreeBSD fornisce il sistema dei port che scarica i sorgenti da Internet o da un CD-ROM e li compila in forma binaria, inclusa l'installazione di ogni dipendenza. Tutte queste operazioni sono fatte in modo trasparente per l'utente.\\ La maggior parte dei binari per GNU/Linux funzionano sotto FreeBSD senza alcuna perdita visibile di velocità, ad esempio: Acrobat Reader\reg, Oracle\reg, SAP/R3\reg, Mathematica\reg, Quake3, ecc. }{17.3cm} \vspace{5mm} \titledframe{FreeBSD è facile da installare}{ FreeBSD può essere installato da una varietà di supporti, inclusi CD-ROM, DVD-ROM, floppy disk, nastri magnetici, partizioni MS-DOS\reg, o, se hai una connessione di rete, puoi installarlo direttamente tramite FTP anonimo o NFS. }{17.3cm} \vspace{5mm} \titledframe{FreeBSD è libero}{ FreeBSD è disponibile gratuitamente e viene fornito con il codice sorgente completo. La maggior parte del codice sorgente del sistema FreeBSD è disponibile sotto la licenza standard BSD. A differenza della licenza GPL usata dal kernel di Linux, la licenza BSD permette la distribuzione di software derivato senza accompagnamento del codice sorgente. Questo permette alle società di usare il codice di FreeBSD come base di un prodotto proprietario, portando spesso come ritorno alla comunità il rilascio di alcune parti di quello che fanno. }{17.3cm} \vspace{5mm} \titledframe{Può eseguire quasi ogni operazione}{ FreeBSD è adatto per un gran numero di applicazioni desktop, server, embedded o appliance. Oggi, FreeBSD non è più solo un sistema operativo server ma punta anche agli utenti finali, specialmente agli utenti che arrivano da Windows\reg\ e GNU/Linux. }{17.3cm} \vspace{5mm} \titledframe{Contatti}{ \begin{itemizeflyer} \item Sito Web: \url{http://www.FreeBSD.org/it/} \item Manuale di FreeBSD: \url{http://www.freebsd.org/doc/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/} \end{itemizeflyer} }{17.3cm} \end{center} % % Copyrights \begin{center} -\tiny \copyright 2004 The FreeBSD Project\\ -FreeBSD è un marchio registrato di Wind River Systems, Inc. -È previsto che cambi a breve.\\ +\tiny \copyright 2004-2005 The FreeBSD Project\\ +FreeBSD è un marchio registrato della FreeBSD Foundation.\\ Tutti gli altri nomi di società e prodotti possono essere marchi delle loro rispettive società.\\ BSD Daemon, \copyright 1988 by Marshall Kirk McKusick. Tutti i diritti riservati. \end{center} \end{document} diff --git a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/articles.ent b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/articles.ent index 21c1259994..fcadd4ecd2 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/articles.ent +++ b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/articles.ent @@ -1,30 +1,30 @@ + +%l10n; + +%l10n-common; %man; %freebsd; %authors; %teams; %mailing-lists; %newsgroups; %it-trademarks; %trademarks; - -%l10n; - -%l10n-common; %urls; %translators; diff --git a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/books.ent b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/books.ent index 040073a2bd..7cdb688c37 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/books.ent +++ b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/books.ent @@ -1,32 +1,32 @@ + +%l10n; + +%l10n-common; %man; %bookinfo; %freebsd; %authors; %teams; %mailing-lists; %newsgroups; %it-trademarks; %trademarks; - -%l10n; - -%l10n-common; %urls; %translators; diff --git a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/glossary/freebsd-glossary.sgml b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/glossary/freebsd-glossary.sgml index 6364c70ced..6507400816 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/glossary/freebsd-glossary.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/glossary/freebsd-glossary.sgml @@ -1,1744 +1,1764 @@ Glossario di &os; Questo glossario contiene i termini e gli acronimi usati nella comunità e documentazione di &os;. A ACL ACPI AMD AML APIC APM APOP ASL ATA ATM ACPI Machine Language AML - + Pseudocodice, interpretato da una macchina virtuale + all'interno di un sistema operativo con funzionalità + ACPI, che fornisce uno strato tra + l'hardware sottostante e l'interfaccia messa a disposizione + al OS. ACPI Source Language ASL - + Il linguaggio di programmazione con cui AML + è scritto. Access Control List ACL Advanced Configuration and Power Interface ACPI - + Una specifica che fornisce un'astrazione dell'interfaccia + hardware fornita al sistema operativo, in modo tale che il sistema + operativo possa gestire l'hardware sottostante senza conoscerne i + dettagli. ACPI gestisce e rimpiazza le + funzionalità fornite da APM, + PNPBIOS e altre tecnologie, e fornisce alcune + utilità per controllare il risparmio di energia, la sospensione + della macchina, l'abilitazione e disabilitazione dei dispositivi, + e altro ancora. Advanced Power Management APM Advanced Programmable Interrupt Controller APIC Advanced Technology Attachment ATA Asynchronous Transfer Mode ATM Authenticated Post Office Protocol APOP Automatic Mount Daemon AMD Un demone che monta automaticamente un filesystem quando si cerca di accedere a un file o una directory all'interno di quel filesystem. B BIND BIOS BSD Basic Input/Output System BIOS Berkeley Internet Name Domain BIND Berkeley Software Distribution BSD Questo è il nome che il Computer Systems Research Group (CSRG) all'Università della California a Berkeley diede ai loro miglioramenti e alle loro modifiche al sistema &unix; AT&T's 32V. &os; è un discendente del lavoro del CSRG. Bikeshed Building Il fenomeno per cui molte persone danno la loro opinione su un argomento non complicato, mentre un argomento più complesso riceve poca o nessuna considerazione. Guarda le FAQ per l'origine del termine. C CD CHAP CLIP COFF CPU CTS CVS Carrier Detect CD An RS232C signal indicating that a carrier has been detected. Central Processing Unit CPU Challenge Handshake Authentication Protocol CHAP Classical IP over ATM CLIP Clear To Send CTS Un segnale RS232C che dà al sistema remoto il permesso di inviare dati. Common Object File Format COFF Concurrent Versions System CVS D DAC DDB DES DHCP DNS DSDT DSR DTR DVMRP Discretionary Access Control DAC Data Encryption Standard DES Data Set Ready DSR Data Terminal Ready DTR Debugger DDB Differentiated System Description Table DSDT Distance-Vector Multicast Routing Protocol DVMRP Domain Name System DNS Dynamic Host Configuration Protocol DHCP E ECOFF ELF ESP Encapsulated Security Payload ESP Executable and Linking Format ELF Extended COFF ECOFF F FADT FAT FAT16 FTP File Allocation Table FAT File Allocation Table (16-bit) FAT16 File Transfer Protocol FTP Fixed ACPI Description Table FADT G/title> <glossentry> <glossterm>GUI</glossterm> <glosssee otherterm="gui-glossary"> </glossentry> <glossentry id="giant-glossary"> <glossterm>Giant</glossterm> <glossdef subject="FreeBSD"> <para>Il nome di un meccanismo di mutua esclusione (uno <literal>sleep mutex</literal>) che protegge un grosso insieme di risorse del kernel. Sebbene un semplice meccanismo di locking era adeguato nei giorni in cui una macchina poteva avere solo qualche dozzina di processi, una scheda di rete, e certamente un solo processore, nei tempi attuali è un inaccettabile collo di bottiglia per le prestazioni. Gli sviluppatori di &os; stanno lavorando attivamente per sostituirlo con dei lock che proteggono le singole risorse, in modo tale da permettere un grado molto piu' alto di parallelismo sia per macchine a singolo processore che per quelle multi processore.</para> </glossdef> </glossentry> <glossentry id="gui-glossary"> <glossterm>Graphical User Interface</glossterm> <acronym>GUI</acronym> <glossdef> <para>Un sistema dove l'utente e il computer interagiscono con la grafica.</para> </glossdef> </glossentry> </glossdiv> <glossdiv> <title>H HTML HUP HangUp HUP HyperText Markup Language HTML Il linguaggio di marcazione usato per creare le pagine web. I I/O IASL IMAP IP IPFW IPP IPv4 IPv6 ISP IP Firewall IPFW IP Version 4 IPv4 IP Version 6 IPv6 Input/Output I/O Intel’s ASL compiler IASL - + Compilarore Intel’s per convertire + ASL in AML. Internet Message Access Protocol IMAP Internet Printing Protocol IPP Internet Protocol IP Internet Service Provider ISP K KAME Tartaruga in giapponese, il termine KAME è usato nei circoli informatici per riferirsi al KAME Project, che lavora su una implementazione di IPv6. KDC KLD KSE KVA Kbps Kernel &man.ld.1; KLD Kernel Scheduler Entities KSE Un sistema di threading supportato dal kernel. Guarda l'home page del progetto per ulteriori dettagli. Kernel Virtual Address KVA Key Distribution Center KDC Kilo Bits Per Second Kbps L LAN LOR LPD Line Printer Daemon LPD Local Area Network LAN Lock Order Reversal LOR Il kernel di &os; usa un certo numero di lock sulle risorse per arbitrare la contesa di queste risorse. Un sistema di diagnostica dei lock a run-time è presente nei kernel di &os.current; (ma viene rimosso per le release), chiamato &man.witness.4;, e rileva la possibilità di deadlock dovuti ad errori di locking. (&man.witness.4; è in verità leggermente conservativo, quindi è possibili ottenere falsi positivi.) Un report veramente positivo indica che se tu fossi stato sfortunato, un deadlock si sarebbe verificato qui. LOR veramente positivi tendono ad essere corretti velocemente, quindi controlla &a.current.url; e la pagina sui LOR Scoperti prima di inviare un messaggio sulle mailing list. M MAC MADT MFC MFS MIT MLS MOTD MTA MUA Mail Transfer Agent MTA Mail User Agent MUA Mandatory Access Control MAC Massachusetts Institute of Technology MIT Merge From Current MFC Fondere una funzionalità o una patch dal ramo -CURRENT a un altro, quasi sempre -STABLE. Merge From Stable MFS Nel corso normale dello sviluppo di FreeBSD, una modifica sarà inserita nel ramo -CURRENT per i test prima di essere fusa nel ramo -STABLE. In rare occasioni, una modifica andrà prima del ramo -STABLE e poi incorporata nel -CURRENT. Questo termine è anche usato quando una patch viene portata dal ramo -STABLE a un ramo di sicurezza. Message Of The Day MOTD - + Un messaggio, usualmente mostrato dopo il login, e spesso + utilizzato per dare alcune informazioni agli utenti del sistema. Multi-Level Security MLS Multiple APIC Description Table MADT N NAT NDISulator NFS NTFS NTP Network Address Translation NAT Network File System NFS New Technology File System NTFS Un filesystem sviluppato dalla Microsoft e disponibile nei suoi sistemi operativi a Nuova Tecnologia, come &windows2k;, &windowsnt; e &windowsxp;. Network Time Protocol NTP O OBE ODMR OS On-Demand Mail Relay ODMR Operating System OS Overtaken By Events OBE Indica una modifica consigliata (come un Report di Bug o una richiesta di miglioramento) che non è più rilevante o applicabile a causa di altre modifiche successive a &os;, modifiche agli standard di rete, obsolescenza dell'hardware affetto, e così via. P PAE PAM PAP PC PCNSFD PDF PID POLA POP POP3 PPD PPP PPPoA PPPoE PPP over ATM PPPoA PPP over Ethernet PPPoE PR PXE Password Authentication Protocol PAP Personal Computer PC Personal Computer Network File System Daemon PCNFSD Physical Address Extensions PAE - + Un metodo per abilitare l'accesso fino a 64 GB di + RAM sui sistemi che hanno fisicamente uno + spazio di indirizzamento a 32-bit (e quindi con un limite + di 4 GB senza PAE). Pluggable Authentication Modules PAM Point-to-Point Protocol PPP Pointy Hat Un mitico esemplare di copricapo, molto simile alle orecchie d'asino, assegnato a ogni committer di &os; che rompe la compilazione, fa andare indietro i numeri di versione, o crea qualsiasi altro tipo di strage nel codice sorgente. Ogni committer degno del suo senno ne accumulerà presto una grande collezione. L'utilizzo è (quasi sempre?) umoristico. Portable Document Format PDF Post Office Protocol POP Post Office Protocol Version 3 POP3 PostScript Printer Description PPD Preboot eXecution Environment PXE Principle Of Least Astonishment POLA Sebbene &os; si evolva, le modifiche visibili all'utente dovrebbero essere il meno sorprendenti possibile. Per esempio, un'arbitraria riorganizzazione delle variabili di avvio del sistema in /etc/defaults/rc.conf viola il POLA. Gli sviluppatori considerano il POLA quando si interessano di cambiamenti al sistema visibili all'utente. Problem Report PR Process ID PID - + Un numero di un particolare processo sul sistema, che lo + identifica in modo univoco e permette di effettuare alcune azioni + sullo stesso. Project Evil Il nome di sviluppo per il NDISulator, scritto da Bill Paul, che l'ha chiamato così riferendosi a quanto sia terribile (da un punto di vista filosofico) avere bisogno di qualcosa di questo tipo. Il NDISulator è uno speciale modulo di compatibilità che permette di usare i driver di rete NDIS miniport di Microsoft Windows™ con &os;/i386. Questo è solitamente l'unico modo di usare schede il cui driver e' closed source. Guarda src/sys/compat/ndis/subr_ndis.c. R RA RAID RAM RD RFC RISC RPC RS232C RTS Random Access Memory RAM Received Data RD Recommended Standard 232C RS232C Uno standard per le comunicazioni tra dispositivi seriali. Reduced Instruction Set Computer RISC Redundant Array of Inexpensive Disks RAID Remote Procedure Call RPC Request For Comments RFC Request To Send RTS Router Advertisement RA S SCI SCSI SG SMB SMP SMTP SMTP AUTH SSH STR SMTP Authentication SMTP AUTH Server Message Block SMB Signal Ground SG Un pin o un cavo RS232 che è il segnale di massa a terra. Simple Mail Transfer Protocol SMTP Secure Shell SSH Small Computer System Interface SCSI Suspend To RAM STR Symmetric MultiProcessor SMP System Control Interrupt SCI T TCP TD TFTP TGT TSC Ticket-Granting Ticket TGT Time Stamp Counter TSC Un contatore interno ai moderni processori &pentium; che conta i i battiti alla frequenza del clock. Transmission Control Protocol TCP Transmitted Data TD Trivial FTP TFTP U UDP UFS1 UFS2 UID URL USB Uniform Resource Locator URL Unix File System Version 1 UFS1 Unix File System Version 2 UFS2 Universal Serial Bus USB User ID UID Un numero univoco assegnato ad ogni utente del computer, con il quale possono essere identificate le risorse e i permessi assegnati a quell'utente. User Datagram Protocol UDP V VPN Virtual Private Network VPN diff --git a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/mailing-lists.ent b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/mailing-lists.ent index 02875c6a10..1c763e83e3 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/mailing-lists.ent +++ b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/mailing-lists.ent @@ -1,393 +1,424 @@ server delle liste di FreeBSD"> &a.mailman.listinfo;"> mailing list su ACPI in FreeBSD"> freebsd-acpi"> mailing list sull'avvocatura di FreeBSD"> freebsd-advocacy"> mailing list sul porting di AFS su FreeBSD"> freebsd-afs"> mailing list di discussione sugli Adaptec AIC7xxx in FreeBSD"> freebsd-aic7xxx"> mailing list sul porting di FreeBSD sui sistemi Alpha"> freebsd-alpha"> mailing list sul porting di FreeBSD sui sistemi AMD64"> freebsd-amd64"> mailing list di annunci su FreeBSD"> freebsd-announce"> mailing list di FreeBSD su Apache"> freebsd-apache"> mailing list sull'architettura e la progettazione di FreeBSD"> freebsd-arch"> mailing list sul porting di FreeBSD 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b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.ent index a2f98f1d4f..cfc3b588d7 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.ent +++ b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.ent @@ -1,208 +1,208 @@ 3Com e HomeConnect sono marchi registrati della 3Com Corporation."> 3ware e Escalade sono marchi registrati della 3ware Inc."> Adaptec è un marchio registrato della Adaptec, Inc."> Adobe, Acrobat, Acrobat Reader, e PostScript sono marchi o marchi registrati della Adobe Systems Incorporated negli Stati Uniti e/o in altri paesi."> AMD, Am486, Am5X86, AMD Athlon, AMD Duron, AMD Opteron, AMD-K6, Élan, e PCnet sono marchi della Advanced Micro Devices, Inc."> Apple, FireWire, Mac, Macintosh, Mac OS, Quicktime, e TrueType sono marchi della Apple Computer, Inc., registrati negli Stati Uniti e in altri paesi."> ARM è un marchio registrato della ARM Limited."> Il marchio Bluetooth è di proprietà della Bluetooth SIG, Inc."> Broadcom è un marchio registrato della Broadcom Corporation e/o delle sue sussidiarie."> Check Point, Firewall-1, e VPN-1 sono marchi della Check Point Software Technologies Ltd.."> Cisco, Catalyst, e IOS sono marchi registrati della Cisco Systems, Inc. e/o delle sue affiliate negli Stati Uniti e in certi altri paesi."> Corel and WordPerfect sono marchi o marchi registrati della Corel Corporation e/o delle sue sussidiarie in Canada, negli Stati Uniti e/o in altri paesi."> Sound Blaster è un marchio della Creative Technology Ltd. negli Stati Uniti e/o in altri paesi."> CVSup è un marchio registrato di John D. Polstra."> Dell, Dell Precision, Latitude, Optiplex, PowerEdge sono marchi o marchi registrati della Dell Computer Corporation"> EPSON, EPSON Perfection sono marchi registrati della Seiko Epson Corporation."> FreeBSD è un marchio registrato della - Wind River Systems, Inc. È previsto che cambi a breve."> + FreeBSD Foundation."> Heidelberg, Helvetica, Palatino, e Times Roman sono marchi o marchi registrati della Heidelberger Druckmaschinen AG negli Stati Uniti e in altri paesi."> IBM, AIX, EtherJet, Netfinity, OS/2, PowerPC, PS/2, S/390, e ThinkPad sono marchi della International Business Machines Corporation negli Stati Uniti, in altri paesi, o in entrambi."> IEEE, POSIX, e 802 sono marchi registrati dell'Institute of Electrical and Electronics Engineers, Inc. negli Stati Uniti."> Intel, Celeron, EtherExpress, i386, i486, Itanium, Pentium, e Xeon sono marchi o marchi registrati della Intel Corporation o delle sue sussidiarie negli Stati Uniti e in altri paesi."> Intuit e Quicken sono marchi registrati e/o marchi di servizi registrati della Intuit Inc., o una delle sue sussidiarie, negli Stati Uniti e in altri paesi."> Iomega, Zip, e Jaz sono marchi o marchi registrati della Iomega Corporation negli Stati Uniti e/o in altri paesi."> Lantronix e EasyIO sono marchi della Lantronix Corporation."> Linux è un marchio registrato di Linus Torvalds."> LSI Logic, AcceleRAID, eXtremeRAID, MegaRAID e Mylex sono marchi o marchi registrati della LSI Logic Corp."> Macromedia, Flash, e Shockwave sono marchi o marchi registrati della Macromedia, Inc. negli Stati Uniti e/o in altri paesi."> -Microsoft, FrontPage, IntelliMouse, +Microsoft, IntelliMouse, MS-DOS, Outlook, Windows, Windows Media e Windows NT sono marchi o marchi registrati della Microsoft Corporation negli Stati Uniti e/o in altri paesi."> MIPS e R4000 sono marchi registrati della MIPS Technologies, Inc. negli Stati Uniti e in altri paesi."> MySQL è un marchio registrato della MySQL AB negli Stati Uniti, nell'Unione Europea e in altri paesi."> M-Systems e DiskOnChip sono marchi o marchi registrati della M-Systems Flash Disk Pioneers, Ltd."> Netscape e Netscape Navigator sono marchi registrati della Netscape Communications Corporation negli Stati Uniti e in altri paesi."> GateD e NextHop sono marchi registrati e non registrati della NextHop negli Stati Uniti e in altri paesi."> NetWare, NetWare Loadable Module, e NLM sono marchi o marchi registrati della Novell, Inc. negli Stati Uniti e in altri paesi."> Motif, OSF/1, e UNIX sono marchi registrati e IT DialTone e The Open Group sono marchi del The Open Group negli Stati Uniti e in altri paesi."> Oracle è un marchio registrato della Oracle Corporation."> PowerQuest e PartitionMagic sono marchi registrati della PowerQuest Corporation negli Stati Uniti e/o in altri paesi."> QUALCOMM e Eudora sono marchi registrati della QUALCOMM Incorporated."> RealNetworks, RealPlayer, e RealAudio sono marchi registrati della RealNetworks, Inc."> Red Hat e RPM sono marchi o marchi registrati della Red Hat, Inc. negli Stati Uniti e in altri paesi."> SAP, R/3, e mySAP sono marchi o marchi registrati della SAP AG in Germania e in molti altri paesi in tutto il mondo."> Silicon Graphics, SGI, e OpenGL sono marchi registrati della Silicon Graphics, Inc., negli Stati Uniti e/o in altri paesi in tutto il mondo."> Sparc, Sparc64, SPARCEngine, e UltraSPARC sono marchi SPARC International, Inc negli Stati Uniti e in altri paesi. I prodotti che portano il marchio SPARC sono basati su architettura sviluppata dalla Sun Microsystems, Inc."> Sun, Sun Microsystems, Java, Java Virtual Machine, JavaServer Pages, JDK, JSP, JVM, Netra, Solaris, StarOffice, Sun Blade, Sun Enterprise, Sun Fire, SunOS, e Ultra sono marchi o marchi registrati della Sun Microsystems, Inc. negli Stati Uniti e in altri paesi."> Symantec e Ghost sono marchi registrati della Symantec Corporation negli Stati Uniti e in altri paesi."> MATLAB è un marchio registrato della The MathWorks, Inc."> SpeedTouch è un marchio di Thomson"> Transmeta e Crusoe sono marchi o marchi registrati della Transmeta Corporation negli Stati Uniti e/o in altri paesi."> U.S. Robotics e Sportster sono marchi registrati della U.S. Robotics Corporation."> Waterloo Maple e Maple sono marchi o marchi registrati della Waterloo Maple Inc."> Mathematica è un marchio registrato della Wolfram Research, Inc."> VMware è un marchio della VMware, Inc."> XFree86 è un marchio della The XFree86 Project, Inc."> Ogg Vorbis e Xiph.Org sono marchi di Xiph.Org."> Molti dei nomi identificativi usati dai produttori e dai venditori per distinguere i loro prodotti sono anche dei marchi. Quando questi nomi appaiono nel libro, e il FreeBSD Project è al corrente del marchio, vengono fatti seguire dal simbolo o ®."> diff --git a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.sgml b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.sgml index 6797a02eea..8fd21935e9 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.sgml @@ -1,36 +1,35 @@ - FreeBSD è un marchio registrato della Wind River Systems, - Inc. È previsto che cambi a breve. + FreeBSD è un marchio registrato della The FreeBSD Foundation. UNIX è un marchio registrato del The Open Group negli Stati Uniti e in altri paesi. Sun, Sun Microsystems, SunOS, Solaris, e Java sono marchi o marchi registrati della Sun Microsystems, Inc. negli Stati Uniti e in altri paesi. Apple e QuickTime sono marchi della Apple Computer, Inc., registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. Macromedia e Flash sono marchi o marchi registrati della Macromedia, Inc. negli Stati Uniti e in altri paesi. Microsoft, Windows, e Windows Media sono marchi o marchi resgistrati della Microsoft Corporation negli Stati Uniti e in altri paesi. PartitionMagic è un marchio registrato della PowerQuest Corporation negli Stati Uniti e in altri paesi. Molti dei nomi identificativi usati dai produttori e dai venditori per distinguere i loro prodotti sono anche dei marchi. Quando questi nomi appaiono nel libro, e il FreeBSD Project è al corrente del marchio, vengono fatti seguire dal simbolo '™'. diff --git a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/translators.ent b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/translators.ent index d86d099781..bc6fdc7abd 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/translators.ent +++ b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/translators.ent @@ -1,101 +1,91 @@ ale@FreeBSD.org"> -andrea_bsd@virgilio.it"> daniele@cct.it"> -daniele@keybit.net"> ale@unixmania.net"> eugenio@openbeer.it"> -ferruccio.vitale@tin.it"> +freedom_3@virgilio.it"> gabrielef@zeropiu.it"> gmarco@scotty.masternet.it"> inzet@gufi.org"> kaosweb@yahoo.it"> lapo@lapo.it"> luca@xunil.it"> mark@remotelab.org"> -matteo.niccoli@softecspa.it"> +rionda@gufi.org"> max@gufi.org"> nivit@libero.it"> rodario@libero.it"> rudy@tzone.it"> bartequi@neomedia.it"> stefano@merlinobbs.net"> surrender_it@yahoo.it"> vdaelli@hotmail.com"> + "Valerio Daelli valerio.daelli@gmail.com"> +daweonline@gmail.com"> Traduzione a cura di &a.it.alex;."> -Traduzione a cura di &a.it.andrex;."> Traduzione a cura di &a.it.daniele;."> -Traduzione a cura di &a.it.ddan;."> Traduzione a cura di &a.it.dema;."> Traduzione a cura di &a.it.eugenio;."> -Traduzione a cura di &a.it.ferruccio;."> Traduzione a cura di &a.it.gabriele;."> Traduzione a cura di &a.it.gmarco;."> Traduzione a cura di &a.it.inzet;."> Traduzione a cura di &a.it.kaos;."> Traduzione a cura di &a.it.lapo;."> Traduzione a cura di &a.it.lcard;."> Traduzione a cura di &a.it.mark;."> -Traduzione a cura di &a.it.matteo;."> Traduzione a cura di &a.it.max;."> Traduzione a cura di &a.it.nicola;."> Traduzione a cura di &a.it.rodario;."> Traduzione a cura di &a.it.rudy;."> Traduzione a cura di &a.it.salvo;."> Traduzione a cura di &a.it.stefano;."> Traduzione a cura di &a.it.surrender;."> Traduzione a cura di &a.it.valerio;."> \ No newline at end of file + "Traduzione a cura di &a.it.valerio;.">