diff --git a/it_IT.ISO8859-15/articles/committers-guide/article.sgml b/it_IT.ISO8859-15/articles/committers-guide/article.sgml
index 51ec8b6f3e..104f5f897d 100644
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+++ b/it_IT.ISO8859-15/articles/committers-guide/article.sgml
@@ -1,1797 +1,1847 @@
%articles.ent;
]>
Guida del CommitterThe FreeBSD Italian Documentation Project$FreeBSD$199920002001200220032004The FreeBSD Italian Documentation Project
&tm-attrib.freebsd;
&tm-attrib.cvsup;
&tm-attrib.ibm;
&tm-attrib.intel;
&tm-attrib.sparc;
&tm-attrib.general;
Questo documento fornisce informazioni per la comunità dei
committer di FreeBSD. Tutti i nuovi committer dovrebbero leggere
questo documento prima di iniziare, e i committer già esistenti
sono fortemente incoraggiati a riguardarselo di tanto in tanto.
&trans.it.alex;
Dettagli Amministrativi
-
+ Host con il Repository
Principalencvs.FreeBSD.orgMetodi di Accesso&man.ssh.1;, solo protocollo 2CVSROOT Principalencvs.FreeBSD.org:/home/ncvs
(guarda anche la ).&a.cvsadm; Principali&a.peter; e &a.markm;, così come &a.joe; e &a.marcus;
per i ports/Mailing List&a.doc-developers;, &a.doc-committers;;
&a.ports-developers;, &a.ports-committers;;
&a.src-developers;, &a.src-committers;. (Ogni repository di
progetto ha le sue mailing list -developers e -committers. Gli
archivi per queste liste possono essere trovati nei file
/home/mail/repository-name-developers-archive
e
/home/mail/repository-name-committers-archive
sul cluster di FreeBSD.org.)Report mensili del Core Team/home/core/public/monthly-report
sul cluster di FreeBSD.org.Tag CVS Degni di NotaRELENG_4 (4.X-STABLE),
+ RELENG_5 (5.X-STABLE),
HEAD (-CURRENT)È richiesto l'uso di &man.ssh.1; o &man.telnet.1; con
Kerberos 5 per connettersi agli host del progetto. Per &man.ssh.1;
è permesso solo il protocollo 2.
Questi sono generalmente più sicuri che un semplice &man.telnet.1;
o &man.rlogin.1; visto che la negoziazione delle credenziali
avverrà sempre in modo cifrato.
Tutto il traffico è cifrato di default
con &man.ssh.1;. Insieme a programmi di utilità come
&man.ssh-agent.1; e &man.scp.1;, anch'essi disponibili, &man.ssh.1;
è di gran lunga più conveniente. Se non sai nulla di
&man.ssh.1;, guarda la .Tipi di Bit di CommitIl repository CVS di FreeBSD ha un numero di componenti che, se
combinati, supportano i sorgenti di base del sistema operativo, la
documentazione, l'infrastruttura dei port delle applicazioni di terze
parti, e vari programmi di utilità. Quando vengono assegnati i bit
di commit di FreeBSD, vengono specificate le aree dell'albero dove il bit
può essere usato. Solitamente, le aree associate a un bit
corrispondono a quelle di chi ha autorizzato l'assegnamento del bit di
commit. Ulteriori aree di autorità possono essere aggiunte in
seguito: se occorrerà, il committer dovrà seguire le
normali procedure di allocazione del bit di commit per quell'area
dell'albero, chiedendo l'approvazione all'entità appropriata e
possibilmente prendendo un mentore per quell'area per un po' di
tempo.
-
+ Tipo di CommitterResponsabileComponenti dell'Alberosrccore@src/, doc/ soggetta ad appropriata revisionedocdoceng@doc/, www/, documentazione src/portsportmgr@ports/I bit di commit assegnati prima dello sviluppo della nozione di aree
di autorità possono essere usati in molte parti dell'albero.
Tuttavia, il buon senso dice che un committer che non ha mai lavorato
precedentemente in un'area dell'albero chieda una revisione del proprio
lavoro prima di effettuare il commit, chieda l'approvazione del
responsabile appropriato, e/o lavori d'accordo con un mentore. Dato che
le regole sulla manutenzione del codice differiscono a seconda dell'area
dell'albero, questo è per il bene del committer che lavora in
un'area poco familiare tanto quanto per gli altri che lavorano
sull'albero.I committer sono incoraggiati a chiedere la revisione del proprio
lavoro come parte del normale processo di sviluppo, indifferentemente
dall'area dell'albero in cui stanno lavorando.Regolamento dell'attività del doc/
committer in src/I doc committer possono effettuare commit riguardanti modifiche
alla documentazione sui file src, come pagine man, README,
database dei fortune, file dei calendari, e correzioni sui commenti
senza l'approvazione di un src committer, prestando la solita
attenzione e cura ai commit.I doc committer possono effettuare commit riguardanti piccole
modifiche e correzioni ai sorgenti, come correzioni per la
compilazione, piccole funzionalità, ecc., con un
Approved by di un src committer.I doc committer possono cercare di ottenere il commit bit sui
src acquisendo un mentore, che proporrà il doc committer al
core. Una volta approvato, verrà aggiunto al file
access ed inizierà il normale periodo
sotto la guida del mentore, che implica l'aggiunta di
Approved by per un certo periodo.Approved by può essere usato solamente
se l'approvazione è di un src committer senza mentore —
i committer ancora sotto la guida di un mentore possono fornire al
più un Reviewed by ma non un
Approved by.Operazioni sul CVSSi assume che tu abbia già familiarità con le operazioni
di base di CVS.
- I &a.cvsadm; sono i proprietari del repository CVS e sono
- responsabili delle sue modifiche dirette allo scopo di ripulire o
+ I &a.cvsadm; sono i proprietari del repository CVS e
+ sono responsabili delle sue modifiche dirette allo scopo di ripulire o
sistemare dei gravi abusi di CVS da parte di un committer.
Nel caso dovessi causare qualche problema al repository,
diciamo una errata operazione di cvs import o
- cvs tag, invia un messaggio ai &a.cvsadm; (o chiama uno di
- loro) ed esponi il problema ad uno di loro. Gli unici che hanno il
+ cvs tag, invia un messaggio al membro responsabile
+ fra i &a.cvsadm;, come stabilito nella tabella qui sotto, (o chiama uno
+ di loro) ed esponi il problema. Per questioni molto importanti che
+ interessano l'intero albero CVS—non solo un'area
+ specifica—puoi contattare i &a.cvsadm;. Non
+ contattare i &a.cvsadm; per copie di repository o altre cose che possono
+ gestire i team più specifici.
+
+ Gli unici che hanno il
permesso di manipolare direttamente i bit del repository sono i
repomeister. Per questo non ci sono shell di login
disponibili sulle macchine del repository, tranne che per i
repomeister.
+
+ A seconda dell'area interessata del repository CVS, dovresti
+ mandare la tua richiesta a uno dei seguenti indirizzi email:
+
+
+
+ ncvs@ - a proposito di /home/ncvs, il repository dei
+ src
+
+
+
+ pcvs@ - a proposito di /home/pcvs, il repository dei
+ port
+
+
+
+ dcvs@ - a proposito di /home/dcvs, il repository dei
+ doc
+
+
+
+ projcvs@ - a proposito di /home/projcvs, il repository dei
+ progetti di terze parti
+
+
+
+
L'albero CVS è attualmente diviso in quattro repository
differenti, ovvero doc, ports,
projects e src. Questi vengono
ricomposti sotto un unico CVSROOT quando vengono
distribuiti tramite CVSup per la convenienza
dei nostri utenti.Nota che il modulo www che contiene i sorgenti
del sito web di FreeBSD
è contenuto all'interno del repository
doc.I repository CVS sono ospitati sulle macchine repository.
Attualmente, ognuno dei repository elencati qui sopra risiede sulla stessa
macchina fisica, ncvs.FreeBSD.org, ma
per permettere la possibilità di averne ognuno su una macchina
diversa in futuro, ci sono diversi nomi di host che i committer
dovrebbero utilizzare. Inoltre, ogni repository risiede in una
directory differente. La seguente tabella racchiude la situazione.
Repository CVS, Host e Directory di &os;RepositoryHostDirectorydocdcvs.FreeBSD.org/home/dcvsportspcvs.FreeBSD.org/home/pcvsprojectsprojcvs.FreeBSD.org/home/projcvssrcncvs.FreeBSD.org/home/ncvs
Le operazioni sul CVS sono fatte da remoto impostando la variabile di
ambiente CVSROOT a ncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs
e la variabile CVS_RSH a ssh, e
quindi effettuando le appropriate operazioni di check-out/check-in.
Molti committer definiscono degli alias che si espandono nella corretta
invocazione di cvs per il repository
appropriato. Per esempio, un utente di &man.tcsh.1; può aggiungere
le seguenti righe al suo .cshrc per questo
scopo:alias dcvs env CVS_RSH=ssh cvs -d user@dcvs.FreeBSD.org:/home/dcvs
alias pcvs env CVS_RSH=ssh cvs -d user@pcvs.FreeBSD.org:/home/pcvs
alias projcvs env CVS_RSH=ssh cvs -d user@projcvs.FreeBSD.org:/home/projcvs
alias scvs env CVS_RSH=ssh cvs -d user@ncvs.FreeBSD.org:/home/ncvsIn questo modo è possibile fare tutte le operazioni di
CVS localmente ed usare Xcvs
commit per effettuare il commit sull'albero CVS ufficiale.
Se desideri aggiungere qualcosa di totalmente nuovo (ad esempio dei
sorgenti in contrib, ecc.), deve essere usato cvs
import. Guarda come riferimento la pagina man di &man.cvs.1;
per l'utilizzo.Per favore non usare cvs
checkout o update con la macchina con il
repository ufficiale impostata come CVS Root per tenere aggiornato il
tuo albero dei sorgenti. CVS da remoto non è ottimizzato per la
distribuzione via rete e richiede un grande sovraccarico di lavoro e di
amministrazione sul lato server. Utilizza il nostro metodo di
distribuzione avanzato cvsup per ottenere i bit del
repository, ed esegui solamente l'operazione di
commit sull'host con il repository.
Forniamo un'estesa rete di mirror cvsup per questo scopo, così
come diamo accesso al cvsup-master se hai veramente
bisogno di essere aggiornato alle ultime modifiche.
Il cvsup-master ha la potenza necessaria a gestire
questa cosa, il repository principale no. &a.kuriyama; è a capo
del cvsup-master.Se devi usare le operazioni add e
delete di CVS come se fosse un'operazione &man.mv.1;,
allora va effettuata una copia nel repository piuttosto che usare
add e delete di CVS. In una
copia nel repository, un CVS Meister
copierà il/i file nei loro nuovi nomi e/o locazioni e ti
avviserà ad operazione avvenuta. Lo scopo di una copia del
repository è di preservare la cronologia dei cambiamenti del file,
o i log. Noi del FreeBSD Project diamo molta importanza alla cronologia
dei cambiamenti che CVS fornisce al progetto.Informazioni di riferimento, tutorial, e FAQ su CVS possono
essere trovate su: .
Anche le informazioni contenute nei capitoli di Karl Fogel
da Open Source Development with CVS sono molto
utili.&a.des; ha fornito inoltre il seguente mini manuale su
CVS.Effettua il check out di un modulo con il comando
co o checkout.&prompt.user; cvs checkout shazamQuesto estrae una copia del modulo shazam. Se
non c'è alcun modulo shazam nel file dei
moduli, cercherà allora una directory di primo livello chiamata
shazam.
Opzioni utili con cvs checkoutNon crea le directory vuoteEstrae solo un livello, non le sottodirectoryEstrai la versione, il ramo, o il tag
verEstrai i sorgenti com'erano in data
data
Esempi pratici su FreeBSD:Estrai il modulo miscfs, che
corrisponde a src/sys/miscfs:&prompt.user; cvs co miscfsOra hai una directory chiamata miscfs
con le sottodirectory CVS,
deadfs, devfs, e
così via. Una di queste (linprocfs)
è vuota.Estrai gli stessi file, ma con il percorso completo:&prompt.user; cvs co src/sys/miscfsOra hai una directory chiamata src,
con le sottodirectory CVS e
sys. La directory
src/sys ha le
sottodirectory CVS e
miscfs, ecc.Estrai gli stessi file, ma elimina le directory vuote:&prompt.user; cvs co -P miscfsOra hai una directory chiamata miscfs
con le sottodirectory CVS,
deadfs, devfs... ma nota
che non c'è nessuna sottodirectory
linprocfs, perché non contiene alcun
file.Estrai la directory miscfs, ma nessuna
delle sue sottodirectory:&prompt.user; cvs co -l miscfsOra hai una a directory chiamata miscfs
con solo una sottodirectory chiamata
CVS.Estrai il modulo miscfs com'è nel
ramo 4.X:&prompt.user; cvs co -rRELENG_4 miscfsPuoi modificare i sorgenti ed effettuare il commit su questo
ramo.Estrai il modulo miscfs com'era nella
3.4-RELEASE.&prompt.user; cvs co -rRELENG_3_4_0_RELEASE miscfsNon potrai effettuare il commit delle modifiche, visto che
RELENG_3_4_0_RELEASE corrisponde ad un
preciso istante di tempo, non a un ramo.Estrai il modulo miscfs com'era il 15
gennaio 2000.&prompt.user; cvs co -D'01/15/2000' miscfsNon potrai effettuare modifiche.Estrai il modulo miscfs com'era una
settimana fa.&prompt.user; cvs co -D'last week' miscfsNon potrai effettuare modifiche.Tieni presente che cvs salva i metadati in sottodirectory chiamate
CVS.Gli argomenti di e
sono fissi, che vuol dire che cvs se li ricorderà in seguito,
ad esempio quando farai un cvs update.Controlla lo stato dei file estratti con il comando
status.&prompt.user; cvs status shazamQuesto visualizza lo stato del file shazam o
di ogni file nella directory shazam. Per ogni
file, lo stato è uno fra:
-
+ Up-to-dateIl file à aggiornato e non è stato
modificato.Needs PatchIl file non è stato modificato, ma c'è una
nuova versione nel repository.Locally ModifiedIl file è aggiornato, ma è stato
modificato.Needs MergeIl file è stato modificato, e c'è una nuova
versione nel repository.File had conflicts on mergeCi sono stati conflitti l'ultima volta che il file
è stato aggiornato, e non sono ancora stati
risolti.Vedrai anche la versione e la data locale, il numero dell'ultima
versione appropriata (ultima appropriata perché
se hai una data, un tag o un ramo fissati, può non essere
l'ultima versione), e i tag, le date o le opzioni applicate.Dopo avere estratto qualcosa, puoi aggiornarlo con il comando
update.&prompt.user; cvs update shazamQuesto aggiorna il file shazam o il contenuto
della directory shazam all'ultima versione sul
ramo che hai estratto. Se hai estratto un preciso instante di
tempo, non fa nulla a meno che i tag non siano stati
spostati nel repository o qualche altra strana cosa sia in
corso.Opzioni utili, in aggiunta a quelle elencate sopra, con
checkout:
-
+ Estrae ogni directory aggiuntiva mancante.Scarica l'ultima versione del ramo principale.Altre magie (guarda sotto).Se hai estratto un modulo con o
, l'esecuzione di cvs update
con un argomento differente di o
o con selezionerà un
nuovo ramo, una nuova versione o una nuova data.
L'opzione elimina tutti i tag, le date o le
versioni fissate mentre e ne
impostano di nuove.Teoricamente, specificando HEAD come argomento
di avrai lo stesso risultato di
, ma è solo in teoria.L'opzione è utile se:qualcuno ha aggiunto delle sottodirectory al modulo che hai
estratto dopo averlo estratto.hai estratto con , e dopo cambi idea e
vuoi estrarre anche le sottodirectory.hai cancellato delle sottodirectory e vuoi estrarle
nuovamente.Osserva l'output di cvs update con
cura. La lettera all'inizio di ogni file indica cosa
è stato fatto su di esso:
-
+ UIl file è stato aggiornato senza problemi.PIl file è stato aggiornato senza problemi (vedrai
questo solo quando lavorerai su un repository remoto).MIl file è stato modificato, ed è stato
fuso senza conflitti.CIl file è stato modificato, ed è stato
fuso con dei conflitti.La fusione è ciò che avviene quando estrai una copia
di qualche codice sorgente, lo modifichi, quindi qualcun altro
effettua il commit di un'altra modifica, e tu esegui cvs
update. CVS nota che tu hai fatto dei cambiamenti locali, e
cerca di fondere le tue modifiche con quelle fatte tra la versione che
hai originariamente estratto e quella che stai aggiornando. Se i
cambiamenti sono a due parti separate del file, solitamente non ci
saranno problemi (sebbene il risultato possa non essere
sintatticamente o semanticamente corretto).CVS stamperà una M davanti ad ogni file
modificato localmente anche se non c'è una nuova versione nel
repository, quindi cvs update è adatto
per avere un resoconto di quello che hai cambiato in locale.Se appare una C, allora le tue modifiche sono
in conflitto con i cambiamenti presenti nel repository (le modifiche
sono sulle stesse righe, o righe vicine, o hai cambiato così
tanto il file locale che cvs non è in grado
di applicare le modifiche al repository). Dovrai allora andare a
modificare il file a mano e risolvere i conflitti; questi saranno
evidenziati da righe di simboli <,
= e >. Per ogni conflitto,
ci sarà una linea di demarcazione formata da sette
< e il nome del file, seguita da una porzione di
quello che il tuo file locale conteneva, seguita da una riga di
separazione con sette =, seguita dalla porzione
corrispondente presente nella versione del repository, seguita da una
riga di separazione con sette > e il numero di
versione che stai aggiornando.L'opzione è un po' voodoo. Aggiorna
il file locale alla versione specificata come se avessi usato
, ma non cambia il numero di versione o il ramo
registrato del file locale. Non è realmente utile tranne
quando usata due volte, nel qual caso fonderà le modifiche
tra le due versioni specificate nella copia su cui stai
lavorando.Per esempio, supponiamo che ti abbia effettuato il commit di una
modifica a shazam/shazam.c in &os.current; e che
più tardi tu voglia effettuare l'MFC. Le modifiche che vuoi
fondere sono nella versione 1.15:Estrai la versione &os.stable; del modulo
shazam:
- &prompt.user; cvs co -rRELENG_4 shazam
+ &prompt.user; cvs co -rRELENG_5 shazamApplica le modifiche tra la ver 1.14 e la 1.15:&prompt.user; cvs update -j1.14 -j1.15 shazam/shazam.cQuasi certamente avrai un conflitto a causa delle righe
$Id$ (o nel caso di FreeBSD, $FreeBSD$),
quindi dovrai modificare a mano il file per risolvere il conflitto
(rimuovi le righe di separazione e la seconda linea
$Id$, lasciando la linea $Id$
originale intatta).Guarda le differenze tra la versione locale e quella sul
repository con il comando diff.&prompt.user; cvs diff shazammostra ogni modifica che hai fatto al file o al modulo
shazam.
Opzioni utili con cvs diffUtilizza il formato diff unificato.Utilizza il formato diff contestuale.Visualizza i file mancanti o aggiunti.
Vorrai sempre utilizzare , visto che le diff
unificate sono molto più semplici da leggere rispetto a quasi
tutti gli altri formati (in alcune circostanze, le diff contestuali
generate con l'opzione possono essere meglio, ma
sono molto più voluminose). Una diff unificata consiste di una
serie di parti. Ogni parte inizia con una riga con due caratteri
@ e specifica dove si trovano le differenze nel
file e su quante linee si estendono. Questa è seguita da un
certo numero di righe; alcune (precedute da uno spazio) fanno parte
del contesto; altre (precedute da un -) sono quelle
eliminate e altre ancora (precedute da un +) sono
quelle aggiunte.Puoi anche effettuare una diff con una versione differente
rispetto a quella che hai estratto specificando la versione con
o come per il
checkout o l'update,
o anche visualizzare le differenze tra due versioni arbitrarie
(indipendentemente da quella che hai localmente) specificando
due versioni con o
.Guarda le righe di log con il comando
log.&prompt.user; cvs log shazamSe shazam è un file, questo
stamperà un'intestazione con le
informazioni sul file, come la locazione nel repository dove il file
è salvato, a quale versione è l'HEAD
per questo file, in quali rami si trova il file, e qualsiasi tag
valido per questo file. Quindi, per ogni versione del file, viene
stampato un messaggio di log. Questo include la data e l'ora del
commit, chi ha fatto il commit, quante righe sono state aggiunte e/o
tolte, e alla fine il messaggio di log che il committer ha scritto
quando ha inviato la modifica.Se shazam è una directory, allora le
informazioni di log descritte sopra vengono stampate a turno per ogni
file presente nella directory. A meno che tu abbia dato l'opzione
a log, vengono stampati anche
i log per tutte le sottodirectory di shazam, in
maniera ricorsiva.Usa il comando log per vedere la storia di uno
o più file, come è salvata nel repository CVS. Puoi
anche usarlo per vedere il messaggio di log di una versione specifica,
se aggiungi al
comando log:&prompt.user; cvs log -r1.2 shazamQuesto stamperà solamente il messaggio di log per la
versione 1.2 del file shazam
se è un file, oppure i messaggi di log per le versioni 1.2 di
ogni file sotto shazam se è una
directory.Guarda chi ha fatto cosa con il comando
annotate. Questo comando visualizza ogni riga del
file o dei file specificati, insieme all'utente che ha modificato
più recentemente quella riga.&prompt.user; cvs annotate shazamAggiungi nuovi file con il comando add.Crea il file, usa cvs add su di esso, quindi
cvs commit.In modo analogo, puoi aggiungere nuove directory creandole e poi
utilizzando cvs add su di esse. Nota che non
c'è bisogno di usare il commit sulle directory.Rimuovi i file obsoleti con il comando
remove.Rimuovi il file, quindi usa cvs rm su di esso,
ed infine cvs commit.Effettua il commit con il comando commit o
checkin.
Opzioni utili con cvs commitForza il commit di un file non modificato.Specifica un messaggio di commit sulla riga di comando
anziché invocare un editor.
Codici dei Dispositivi DiscoCodiceSignificatoaddisco ATAPI (IDE)dadisco ad accesso diretto SCSIacdCDROM ATAPI (IDE)cdCDROM SCSIfdDisco floppy
Esempi di Nomi di Dischi, di Slice, e di PartizioniNomeSignificatoad0s1aLa prima partizione (a) sulla prima
slice (s1) sul primo disco IDE
(ad0).da1s2eLa quinta partizione (e) sulla seconda
slice (s2) sul secondo disco SCSI
(da1).Modello Concettuale di un DiscoQuesto diagramma mostra come FreeBSD vede il primo disco IDE
attaccato al sistema. Si assuma che il disco sia di 4 GB, e che
contenga due slice da 2 GB (equivalenti come significato a due
partizioni &ms-dos;). La prima slice contiene un disco &ms-dos;,
C:, e la seconda slice contiene
un'installazione di FreeBSD. In questo esempio l'installazione di
FreeBSD ha tre partizioni standard più una di swap.Le tre partizioni conterranno ognuna un filesystem. La partizione
a sarà usata per il filesystem root,
la e per la gerarchia di directory
/var, e la partizione f per
la gerarchia di directory /usr..-----------------. --.
| | |
| DOS / Windows | |
: : > Prima slice, ad0s1
: : |
| | |
:=================: ==: --.
| | | Partizione a, montata come / |
| | > riferita come ad0s2a |
| | | |
:-----------------: ==: |
| | | Partizione b, usata come swap |
| | > riferita come ad0s2b |
| | | |
:-----------------: ==: | Partizione c, senza
| | | Partizione e, usata come /var > filesystem, tutta
| | > riferita come ad0s2e | la slice di FreeBSD,
| | | | ad0s2c
:-----------------: ==: |
| | | |
: : | Partizione f, usata come /usr |
: : > riferita come ad0s2f |
: : | |
| | | |
| | --' |
`-----------------' --'Montaggio e Smontaggio dei File systemIl file system è raffigurato in maniera ottimale da un albero,
radicato, per così dire, in /. Le directory
/dev, /usr, e le altre
directory che stanno all'interno della directory root sono i rami, i quali
possono essere a loro volta ramificati, come in
/usr/local, e così via.file system rootEsistono varie ragioni per mantenere alcune di queste directory su
file system separati. La directory /var contiene
le directory log/, spool/,
e vari tipi di file temporanei, e come tale, può riempirsi.
Riempire il file system root non è una buona idea, quindi scindere
la directory /var da / è
spesso vantaggioso.Un'altra motivazione per mantenere certi alberi di directory su altri
file system è quando questi alberi sono alloggiati su dischi fisici
separati, o sono dischi virtuali separati, come avviene per i mount del
Network File System, o dei dispositivi
CDROM.Il File fstabfile systemmontati con fstabDurante la fase di avvio, i file system
elencati nel file /etc/fstab sono montati
in modo automatico (a meno che siano specificati con l'opzione
).Il file /etc/fstab contiene una serie di righe
il cui formato è il seguente:device/mount-pointfstypeoptionsdumpfreqpassnodeviceIl nome del dispositivo (che deve esistere), come spiegato
nella .mount-pointLa directory (che deve esistere), sulla quale montare il file
system.fstypeIl tipo di file system da passare a &man.mount.8;. Il file
system di default di FreeBSD è
ufs.options per file system leggibili-scrivibili,
oppure per file system solamente leggibili,
seguite da altre opzioni che potrebbero essere necessarie.
Un'opzione comune è per i file
system che normalmente non sono montati durante la sequenza di
avvio. Altre opzioni sono elencate nella pagina man di
&man.mount.8;.dumpfreqViene usato da &man.dump.8; per determinare quali file system
richiedono un dump. Se non si specifica nulla, viene assunto il
valore zero.passnoDetermina l'ordine secondo il quale i file system vengono
controllati. I file system che devono saltare il controllo devono
avere i loro passno settati a zero. Il file
system root (che deve essere controllato prima di qualsiasi altra
cosa) deve avere il suo passno settato a uno,
e i passno degli altri file system devono
essere settati a valori maggiori di uno. Se più di un
file system ha lo stesso passno allora
&man.fsck.8; tenterà di controllare i file system in
parallelo.
+
+ Per maggiori informazioni sul formato del file
+ /etc/fstab e sulle opzioni che esso contiene
+ consulta la pagina man &man.fstab.5;.Il Comando mountfile systemmontaggioIl comando &man.mount.8; è ciò che in definitiva viene
usato per montare i file system.La sua forma di utilizzo elementare è:&prompt.root; mount devicemountpointEsistono molte opzioni, come spiegato nella pagina man di
&man.mount.8;, ma le più comuni sono:Opzioni di MountMonta tutti i file system elencati nel file
/etc/fstab. Le eccezioni sono quei file
system specificati come noauto, quelli esclusi
dalla flag , o quei file system che sono
già montati.Fà tutto ad eccezione della attuale system call di
mount. Questa opzione risulta utile in congiunzione con la flag
- per determinare quale &man.mount.8; si stia
- effettivamente tentando di realizzare.
+ per determinare quello che &man.mount.8; sta
+ effettivamente tentando di fare.
- Forza il mount di un file system impuro (pericoloso), o forza
+ Forza il mount di un file system non correttamente smontato
+ (pericoloso), o forza
la revoca di accesso in scrittura quando si declassa lo stato
di mount di un file system da lettura-scrittura a lettura
solamente.Monta il file system in sola lettura. Questo è
- identico ad usare l'argomento con
+ identico ad usare l'argomento
+ ( per versioni di &os; dopo la 5.2) con
l'opzione .fstypeMonta il dato file system secondo il tipo di file system
specificato, oppure, se affiancato dall'opzione
, monta solamente i file system di un dato
tipo.ufs è il tipo di file system di
default.Aggiorna le opzioni di mount sul file system.
- Modalità verbose.
+ Modalità verbosa.Monta il file system in lettura-scrittura.L'opzione accetta una lista di argomenti
separati da una virgola, inclusi i seguenti:nodevNon permette l'interpretazione di dispositivi speciali sul
file system. Questa è un'utile opzione di
sicurezza.noexecNon permette l'esecuzione di binari su questo file system.
Questa è un'altra utile opzione di sicurezza.nosuidNon permette l'interpretazione delle flag setuid o setgid sul
file system. Anche questa è un'utile opzione di
sicurezza.Il Comando umountfile systemsmontaggioIl comando &man.umount.8; accetta, come unico parametro, un punto di
mount, un nome di dispositivo, l'opzione o l'opzione
.Tutte queste modalità accettano l'opzione
per forzare la smontatura, e l'opzione per la
- modalità verbose. Sei avvisato che l'opzione
- non è in generale un buona idea. Smontare in modo violento i
+ modalità verbosa. Sei avvisato che l'opzione
+ non è in generale un buona idea. Smontare in modo forzato i
file system può mandare in crash il computer o danneggiare i dati
sul file system.Le opzioni e sono usate per
smontare tutti i file system, con la possibilità di specificare
i tipi di file system elencandoli dopo la flag .
Tuttavia, l'opzione non tenta di smontare il file
system root.I ProcessiFreeBSD è un sistema operativo multi-tasking. Con questa
capacità il sistema è come se potesse eseguire più di
un programma alla volta. Ogni programma in esecuzione in un dato istante
è chiamato processo. Ogni volta che esegui
un comando fai partire almeno un nuovo processo, e ci sono molti processi
di sistema che sono sempre in esecuzione, che permettono il corretto
funzionamento del sistema.Ogni processo è identificato in modo univoco da un numero
chiamato process ID, o PID,
e, come avviene per i file, ogni processo ha un proprietario e un gruppo.
Le informazioni sul proprietario e sul gruppo sono usate per determinare,
tramite il meccanismo dei permessi dei file discusso precedentemente,
quali file e quali dispositivi il processo può aprire. Inoltre
molti processi hanno un processo padre. Tale processo è il
processo che li ha generati. Per esempio, se stai digitando dei comandi
in shell allora la shell è un processo, così come lo sono i
comandi che esegui. Ogni processo che esegui in questo modo avrà
come suo processo padre la tua shell. L'eccezione a questo meccanismo
è un processo speciale chiamato &man.init.8;. Il processo
init è sempre il primo processo, quindi il suo
PID è sempre 1. init viene avviato in modo
automatico dal kernel quando si avvia FreeBSD.Due comandi sono particolarmente utili per monitorare i processi sul
sistema, &man.ps.1; e &man.top.1;. Il comando ps
è usato per mostrare una lista statica dei processi che sono in
esecuzione in quel momento, e può mostrare i loro PID, quanta
memoria stanno usando, la linea di comando che li ha avviati, e altro
ancora. Il comando top visualizza tutti i processi in
esecuzione, e aggiorna queste informazioni ogni qualche secondo, in modo
che puoi vedere interattivamente cosa sta facendo il tuo computer.Di default, ps mostra solo i tuoi comandi che sono
in quel momento in esecuzione. Per esempio:&prompt.user; ps
PID TT STAT TIME COMMAND
298 p0 Ss 0:01.10 tcsh
7078 p0 S 2:40.88 xemacs mdoc.xsl (xemacs-21.1.14)
37393 p0 I 0:03.11 xemacs freebsd.dsl (xemacs-21.1.14)
48630 p0 S 2:50.89 /usr/local/lib/netscape-linux/navigator-linux-4.77.bi
48730 p0 IW 0:00.00 (dns helper) (navigator-linux-)
72210 p0 R+ 0:00.00 ps
390 p1 Is 0:01.14 tcsh
7059 p2 Is+ 1:36.18 /usr/local/bin/mutt -y
6688 p3 IWs 0:00.00 tcsh
10735 p4 IWs 0:00.00 tcsh
20256 p5 IWs 0:00.00 tcsh
262 v0 IWs 0:00.00 -tcsh (tcsh)
270 v0 IW+ 0:00.00 /bin/sh /usr/X11R6/bin/startx -- -bpp 16
280 v0 IW+ 0:00.00 xinit /home/nik/.xinitrc -- -bpp 16
284 v0 IW 0:00.00 /bin/sh /home/nik/.xinitrc
285 v0 S 0:38.45 /usr/X11R6/bin/sawfishCome puoi vedere in questo esempio, l'output di &man.ps.1; è
organizzato in molte colonne. La colonna PID si
riferisce al process ID discusso poco fà. I PID sono assegnati
partendo dal numero 1, andando fino al 99999, e ricominciando dall'inizio
una volta esauriti (se disponibili). La colonna TT
mostra su quale tty il programma è in esecuzione, e può
essere benissimo ignorata per il momento. La colonna
STAT mostra lo stato del programma, e di nuovo,
può essere benissimo ignorata. La colonna TIME
indica per quanto tempo il programma è stato in esecuzione sulla
CPU—di solito non indica il tempo trascorso da quando hai avviato
il programma, poichè la maggior parte dei programmi trascorrono
molto tempo in attesa per faccende che accadono prima che questi possano
trascorrere del tempo in CPU. Infine, la colonna
COMMAND indica la riga di comando che è stata
utilizzata per eseguire il programma.Il comando &man.ps.1; supporta varie opzioni per cambiare le
informazioni da visualizzare. Uno dei gruppi di opzioni più utili
è auxww. L'opzione mostra le
informazioni riguardo a tutti i processi in esecuzione, non solo quelli
che ti appartengono. L'opzione mostra il nome utente
del proprietario del processo, come pure la memoria utilizzata dal
processo. L'opzione mostra le informazioni riguardo ai
processi demoni, e l'opzione indica a &man.ps.1; di
visualizzare la linea di comando completa che ha avviato il processo,
piuttosto che troncarla quando è troppo lunga per essere adattata
sullo schermo.L'output di &man.top.1; è simile. Un esempio di esecuzione
assomiglia a questo:&prompt.user; top
last pid: 72257; load averages: 0.13, 0.09, 0.03 up 0+13:38:33 22:39:10
47 processes: 1 running, 46 sleeping
CPU states: 12.6% user, 0.0% nice, 7.8% system, 0.0% interrupt, 79.7% idle
Mem: 36M Active, 5256K Inact, 13M Wired, 6312K Cache, 15M Buf, 408K Free
Swap: 256M Total, 38M Used, 217M Free, 15% Inuse
PID USERNAME PRI NICE SIZE RES STATE TIME WCPU CPU COMMAND
72257 nik 28 0 1960K 1044K RUN 0:00 14.86% 1.42% top
7078 nik 2 0 15280K 10960K select 2:54 0.88% 0.88% xemacs-21.1.14
281 nik 2 0 18636K 7112K select 5:36 0.73% 0.73% XF86_SVGA
296 nik 2 0 3240K 1644K select 0:12 0.05% 0.05% xterm
48630 nik 2 0 29816K 9148K select 3:18 0.00% 0.00% navigator-linu
175 root 2 0 924K 252K select 1:41 0.00% 0.00% syslogd
7059 nik 2 0 7260K 4644K poll 1:38 0.00% 0.00% mutt
...L'output è diviso in due sezioni. La parte superiore (le prime
cinque linee) mostra il PID dell'ultimo processo eseguito, il carico medio
- del sistema (che è un indice di come il sistema sia impegnato), il
+ del sistema (che è un indice di quanto il sistema sia impegnato), il
tempo di vita del sistema (il tempo passato dall'ultimo reboot) e l'ora
corrente. I restanti numeri nella parte superiore riportano quanti
processi sono in esecuzione (47 in questo caso), quanta memoria di sistema
e quanta memoria di swap è stata utilizzata, e quanto tempo il
sistema sta trascorrendo nei vari stati di CPU.Sotto ci sono una serie di colonne che contengono simili informazioni
a quelle contenute nell'output di &man.ps.1;. Come prima puoi vedere il
PID, il nome utente, quanto tempo di CPU è stato utilizzato, e il
comando che era stato eseguito. Inoltre il comando &man.top.1; di default
ti mostra quanta memoria è stata concessa al processo. Questa
informazione è suddivisa in due colonne, una per la dimensione
totale, e l'altra per la dimensione attuale—la dimensione totale
è la quantità di memoria che l'applicazione ha richiesto, e
la dimensione attuale è la quantità di memoria che sta
utilizzando in quel momento. In questo esempio puoi vedere che
Netscape ha richiesto quasi 30 MB di RAM,
ma al momento ne sta usando solo 9 MB.Il comando &man.top.1; aggiorna in modo automatico queste informazioni
ogni due secondi; questo lasso temporale può essere modificato con
l'opzione .I Demoni, i Segnali, e come Uccidere i Processi
- Quando esegui un'editor risulta semplice averne il controllo, dirgli
+ Quando esegui un editor risulta semplice averne il controllo, dirgli
di caricare file, e così via. Tutto questo può essere fatto
poichè l'editor fornisce delle agevolazioni in questo senso, e
anche perchè l'editor è collegato a un
terminale. Alcuni programmi non sono stati
progettati per essere eseguiti con un continuo input dell'utente, e
- perciò questi programmi si sconnettono dal terminale alla prima
+ perciò questi programmi si disconnettono dal terminale alla prima
occasione. Per esempio, un server web trascorre tutto il giorno
rispondendo a richieste web, e normalmente non necessita di alcun input
da parte tua. I programmi che trasportano la posta elettronica da un sito
- a un'altro sito sono un'altro esempio di questa classe di
+ a un altro sito sono un altro esempio di questa classe di
applicazioni.Chiamiamo questi programmi demoni. I demoni
erano dei personaggi della mitologia greca; nè buoni nè
- cattivi, erano piccoli custodi degli spiriti che, nel complesso,
+ cattivi, erano piccoli spiriti custodi che, nel complesso,
risultavano essere utili per l'umanità. Molto similmente i server
web e quelli di posta elettronica di oggi fanno cose utili. Ecco il
- motivo per cui la mascot di BSD è stata per molto tempo, e lo
+ motivo per cui la mascotte di BSD è stata per molto tempo, e lo
è ancora, l'allegro demone con le scarpe da tennis e con il
forcone.Esiste la convenzione di chiamare i programmi che normalmente sono
eseguiti come demoni con una d finale.
BIND sta per Berkeley Internet Name Daemon
(e il nome effettivo del programma che viene eseguito è
named), il nome del programma
Apache, un server web, è
httpd, il demone dello spool di stampa è
lpd e così via. Questa è una
convenzione, non è una regola ferrea; per esempio, il principale
demone di posta elettronica per l'applicazione
Sendmail è chiamato
sendmail, e non maild, come potresti
aspettarti.A volte puoi aver bisogno di comunicare con un processo demone.
Queste comunicazioni sono chiamate segnali, e puoi
comunicare con i demoni (o con altri processi in esecuzione) mandandogli
un segnale. Esistono svariati segnali che puoi inviare—alcuni di
questi hanno un significato specifico, altri sono interpretabili
dall'applicazione, e la documentazione dell'applicazione ti dirà
come l'applicazione stessa interpreta i segnali. Puoi mandare un segnale
solo ai processi che ti appartengono. Se mandi un segnale a un processo
che non ti appartiene con il comando &man.kill.1; o &man.kill.2; il
permesso ti sarà negato. L'eccezione a questa regola riguarda
l'utente root, che può mandare segnali a
processi di chiunque.Inoltre in alcune circostanze FreeBSD invia segnali alle
applicazioni. Se un'applicazione è stata scritta malamente, e
tenta di accedere alla memoria che non gli compete, FreeBSD manda al
processo il segnale di Violazione della
Segmentazione (SIGSEGV). Se
un'applicazione ha utilizzato la system call &man.alarm.3; in modo tale
da essere avvisata dopo un certo periodo di tempo trascorso allora
FreeBSD invierà a questa applicazione il segnale di Allarme
(SIGALRM), e così via.Per fermare un processo possono essere utilizzati due segnali,
SIGTERM e SIGKILL.
SIGTERM è il modo cortese di terminare un
processo; il processo può catturare il
segnale, capire che vuoi abbatterlo, chiudere i file di log che potrebbe
avere aperto, e in genere terminare qualunque cosa che stava facendo prima
dell'interruzione. Nei casi in cui un processo sia coinvolto in qualche
compito che non può essere interrotto allora questo processo
può persino ignorare SIGTERM.Il segnale SIGKILL non può essere ignorato
da un processo. Questo è il segnale che dice Non mi
interessa cosa stai facendo, fermati subito. Se mandi il segnale
SIGKILL a un processo allora FreeBSD fermerà
subito il processoNon è del tutto vero—ci sono alcune cose che non
possono essere interrotte. Per esempio, se il processo sta tentando
di leggere un file situato su un altro computer in rete, e questo
computer non è disponibile per qualche ragione (è stato
spento, o la rete ha qualche problema), allora il processo è
detto non interrompibile. Il processo finirà
in time out, generalmente dopo due minuti. Non appena avviene il
time out il processo potrà essere terminato..
Altri segnali che potresti aver bisogno di usare sono
SIGHUP, SIGUSR1, e
SIGUSR2. Questi sono segnali a scopo generico, e
differenti applicazioni possono fare cose diverse quando catturano questi
segnali.Supponiamo che hai cambiato il file di configurazione del tuo server
web—hai bisogno di dire al server web di rileggere la sua
configurazione. Potresti fermare e riavviare httpd, ma
questo porterebbe a un breve periodo di interruzione del tuo server
web, che potrebbe non essere gradito. Molti demoni sono stati scritti per
rispondere al segnale SIGHUP tramite la rilettura
dei loro file di configurazione. In questo modo invece di terminare e
riavviare httpd potresti inviare il segnale
SIGHUP. Poichè non esiste un modo standard di
trattare questi segnali, differenti demoni potrebbero avere un
comportamento diverso, quindi assicurati di leggere la documentazione per
il demone in questione.I segnali sono inviati utilizzando il comando &man.kill.1;, come
mostra questo esempio.Inviare un Segnale a un ProcessoQuesto esempio mostra come inviare un segnale a &man.inetd.8;. Il
file di configurazione di inetd è
/etc/inetd.conf, e inetd rilegge
questo file di configurazione quando riceve il segnale
SIGHUP.Cerca il process ID del processo a cui vuoi mandare il segnale.
Puoi utilizzare &man.ps.1; e &man.grep.1; per farlo. Il comando
&man.grep.1; viene utilizzato per perlustrare attraverso l'output,
cercando la stringa da te specificata. Questo comando viene eseguito
in modalità utente, e &man.inetd.8; viene eseguito in
modalità root, quindi le opzioni da dare
a &man.ps.1; sono .&prompt.user; ps -ax | grep inetd
198 ?? IWs 0:00.00 inetd -wWCome puoi vedere il PID di &man.inetd.8; è 198. In alcuni
casi potrebbe apparire nel risultato anche il comando
grep inetd. Questo dipende dal modo utilizzato
da &man.ps.1; nell'elencare la lista dei processi in
esecuzione.Usa il comando &man.kill.1; per inviare il segnale. Poichè
&man.inetd.8; viene eseguito in modalità
root prima devi usare il comando &man.su.1; per
diventare root.&prompt.user; suPassword:
&prompt.root; /bin/kill -s HUP 198Come avviene per la maggior parte dei comandi &unix;, il comando
&man.kill.1; non stampa il risultato dell'operazione se questa ha
avuto successo. Se mandi un segnale a un processo del quale non sei
il proprietario allora vedrai il messaggio kill:
- PID: Operazione non permessa.
+ PID: Operation not permitted.
Se sbagli il PID invierai il segnale al processo sbagliato, il che
potrebbe essere dannoso, o, se hai fortuna, manderai il segnale
a un PID che in quel momento non è in uso, e in questo caso
vedrai il messaggio kill: PID:
- Nessun processo.
+ No such process.Perchè Usare /bin/kill?Molte shell forniscono il comando kill come
comando built-in; ossia, la shell invia il segnale in modo
diretto, senza dover eseguire /bin/kill. Tutto
ciò può essere molto utile, ma le diverse shell hanno
una sintassi diversa per specificare il nome del segnale da inviare.
Invece di cercare di imparare tutte queste sintassi, può
essere più semplice usare direttamente il comando
/bin/kill ....L'invio di altri segnali è analogo, basta sostituire
all'occorrenza TERM o KILL nella
linea di comando.Terminare processi in modo random su un sistema può essere
una cattiva idea. In particolare, il processo &man.init.8;, con process
ID 1, è un caso molto speciale. Eseguire /bin/kill -s
KILL 1 è un modo veloce per arrestare il tuo sistema.
Controlla sempre due volte gli argomenti quando
esegui &man.kill.1; prima di premere
Invio.Le Shellshellriga di comandoIn FreeBSD, la maggior parte del lavoro di tutti i giorni viene svolto
tramite un'interfaccia a riga di comando chiamata shell. Uno dei compiti
principali di una shell è quello di prendere in input dei comandi
ed eseguirli. Inoltre molte shell hanno delle funzioni built-in
(incorporate) utili nei lavori ordinari come la gestione dei file, la
sostituzione dei nomi dei file, la modifica della riga di comando, la
creazione di macro di comandi, e la gestione delle variabili d'ambiente.
FreeBSD si propone con una serie di shell, come la Shell Bourne,
sh, e la versione successiva della C-shell,
tcsh. Molte altre shell sono disponibili nella FreeBSD
Ports Collection, come le shell zsh e
bash.Quale shell devi usare? È veramente una questione di gusti.
Se sei un programmatore di C potresti sentirti a tuo agio con una shell
C-like come la tcsh. Se vieni da Linux o non sei
pratico dell'interfaccia a riga di comando di &unix; potresti provare la
bash. Il fatto è che ogni shell ha delle
caratteristiche che possono o meno combaciare con il tuo ambiente di
lavoro preferito, e quindi devi scegliere tu stesso quale shell
utilizzare.Una caratteristica comune in una shell è il completamento dei
nomi dei file. Dopo aver digitato alcuni dei primi caratteri di un
comando o di un nome di file, la shell di solito può completare
in modo automatico il resto del comando o del nome del file tramite la
- pressione del tasto Tab sulla tastiera. Ecco un'esempio.
+ pressione del tasto Tab sulla tastiera. Ecco un esempio.
Supponiamo che hai due file chiamati foobar e
foo.bar. Vuoi cancellare
foo.bar. Quello che dovresti digitare sulla tastiera
è:
rm
fo[Tab].[Tab].La shell dovrebbe visualizzare rm
foo[BEEP].bar.Il [BEEP] è la campanella della console, che mi segnala che la
shell è incapace di completare interamente il nome del file
poichè esiste più di una sola corrispondenza. Sia
foobar che foo.bar iniziano con
fo, tuttavia la shell è riuscita a completarlo
in foo. A questo punto premendo .,
e poi di nuovo Tab, la shell sarà in grado di
completare da sola il resto del nome del file.variabili d'ambiente
- Un'altro aspetto di una shell è l'uso delle variabili
+ Un altro aspetto di una shell è l'uso delle variabili
d'ambiente. Le variabili d'ambiente sono una coppia di valori mutevoli
memorizzati nello spazio dell'ambiente della shell. Questo spazio
può essere letto dai programmi invocati dalla shell, e di
conseguenza questo spazio può contenere le configurazioni di molti
programmi. Qui sotto c'è una lista delle variabili d'ambiente
più comuni con il loro rispettivo significato:variabili d'ambiente
-
+ VariabileDescrizioneUSERIl nome dell'utente attualmente loggato.PATHLista di directory separate da due punti utilizzate per
la ricerca dei binari.DISPLAYNome di rete del display X11 a cui connettersi, se
disponibile.SHELLLa shell corrente.TERMIl nome del terminale dell'utente. Usato per determinare
le capacità del terminale.TERMCAPSerie di elementi di codici di escape del terminale
utilizzati per realizzare svariate funzioni del terminale.OSTYPEIl tipo di sistema operativo. FreeBSD, ad esempio.MACHTYPEL'architettura della CPU su cui il sistema gira.EDITORL'editor di testo preferito dall'utente.PAGERL'impaginatore di testo preferito dall'utente.MANPATHLista di directory separate da due punti utilizzate nella
ricerca delle pagine man.shell BourneIl modo di settare una variabile d'ambiente varia leggermente a
seconda della shell utilizzata. Per esempio, nelle shell C-Style come
tcsh e csh, puoi usare
setenv per settare le variabili d'ambiente. Sotto le
shell Bourne come sh e bash, puoi
usare export per settare le tue variabili d'ambiente
correnti. Per esempio, per settare o modificare la variabile d'ambiente
EDITOR a /usr/local/bin/emacs, sotto
csh o tcsh si può utilizzare
il comando:&prompt.user; setenv EDITOR /usr/local/bin/emacsSotto le shell Bourne:&prompt.user; export EDITOR="/usr/local/bin/emacs"Con la maggior parte delle shell puoi inoltre creare un'espansione
di una variabile d'ambiente mettendo sulla riga di comando il simbolo
$ davanti al nome della variabile stessa. Per esempio,
echo $TERM visualizzerà ciò che
corrisponde a $TERM, poichè la shell espande
$TERM e passa il risultato a
echo.Le shell trattano molti caratteri speciali, chiamati meta-caratteri
come rappresentazioni speciali di dati. Il più comune di questi
è il simbolo *, che rappresenta diverse
istanze di caratteri in un nome di file. Questi meta-caratteri possono
essere usati per la sostituzione dei nomi di file. Per esempio, digitando
echo * è quasi come aver digitato
ls poichè la shell prende tutti i file che
corrispondono a * e li mette sulla riga di comando
con echo che quindi li visualizza.Per impedire alla shell di interpretare questi caratteri speciali,
questi possono essere messi in escape mettendo subito prima di essi un
backslash (\). echo $TERM
visualizza il tipo del tuo terminale. echo \$TERM
visualizza $TERM così com'è.Cambiare la Propria ShellIl modo più semplice per cambiare la propria shell è
quello di usare il comando chsh. Eseguendo
chsh verrà invocato l'editor definito nella
tua variabile d'ambiente EDITOR; nel caso in cui questa
non sia stata settata, verrà invocato vi.
Modifica la riga Shell: in base alle tue esigenze.Puoi anche eseguire chsh con l'opzione
; in questo modo verrà settata la shell in
modo diretto, senza che sia necessario invocare l'editor. Per
esempio, se vuoi cambiare la tua shell in bash,
potresti digitare il seguente comando:&prompt.user; chsh -s /usr/local/bin/bashComunque eseguendo chsh con nessun parametro e
modificando la shell all'interno dell'editor funzionerà lo
stesso.La shell che desideri utilizzare deve essere
presente nel file /etc/shells. Se hai installato
una shell dalla collezione dei port,
allora la nuova shell dovrebbe essere già stata inserita nel
suddetto file in modo automatico. Se installi una shell manualmente,
questo lavoro lo devi fare tu.Per esempio, se installi bash a mano e la
metti sotto /usr/local/bin, dovresti fare
questo:&prompt.root; echo "/usr/local/bin/bash" >> /etc/shellsDopo averlo fatto riavvia chsh.Editor di Testoeditor di testoeditorLa maggior parte del lavoro di configurazione in FreeBSD viene fatto
tramite la modifica di file di testo. Perciò, è una buona
idea familiarizzare con un editor di testo. FreeBSD si presenta con
alcuni editor come parte base del sistema, e molti altri sono disponibili
nella collezione dei port.
- ee
+
+ ee
+
+
+ editor
+ ee
+ L'editor più semplice e più facile da imparare si chiama
ee, che sta per easy editor. Per avviare
ee, puoi digitare sulla riga di comando
ee filename dove filename è
il nome del file che deve essere modificato. Per esempio, per modificare
/etc/rc.conf, devi digitare ee
/etc/rc.conf. Una volta all'interno di ee,
tutti i comandi per azionare le funzioni dell'editor sono elencati nella
parte superiore del video. Il carattere ^ è il
tasto Ctrl della tastiera, quindi ^e
si riferisce alla combinazione di tasti Ctrle. Per uscire da ee, premi il tasto
Esc, quindi conferma l'uscita dall'editor. Se il file
ha subito delle modifiche ti verrà chiesto se le vuoi
salvare.vieditorviemacseditoremacsFreeBSD ha come parte base del sistema anche editor di testo
più potenti come vi, mentre altri
editor, come Emacs e
vim, sono inclusi nella
FreeBSD Ports Collection (editors/emacs e editors/vim). Questi editor offrono molte
più funzionalità e molta più potenza a costo di essere
un poco più complicati da imparare ad utilizzare. Comunque se
intendi utilizzare in modo intensivo un editor, imparando ad utilizzare un
editor potente come vim o
Emacs
risparmierai a lungo andare un sacco di tempo.Dispositivi e Nodi di DispositivoIl termine dispositivo viene usato prevalentemente per specificare le
unità hardware all'interno di un sistema, come i dischi, le
stampanti, le schede grafiche, e le tastiere. Durante la fase di avvio di
FreeBSD, la maggior parte delle cose che vengono visualizzate da FreeBSD
riguardano i dispositivi che sono stati rilevati. Puoi riesaminare
questi messaggi di avvio guardando il file
/var/run/dmesg.boot.Per esempio, acd0 è il primo drive
CDROM IDE, mentre kbd0 rappresenta la
tastiera.In un sistema operativo &unix; la maggior parte di questi dispositivi
sono accessibili tramite dei file speciali chiamati nodi di dispositivo,
i quali sono posti nella directory /dev.Creare i Nodi di DispositivoQuando aggiungi un nuovo dispositivo al tuo sistema, o ricompili il
kernel per supportare dispositivi aggiuntivi, hai bisogno di creare per
questi nuovi dispositivi uno o più nodi di dispositivo.Script MAKEDEVSui sistemi senza il DEVFS (tutte le versioni
di FreeBSD antecedenti la 5.0), i nodi di dispositivo sono creati
usando lo script &man.MAKEDEV.8; come mostrato qui sotto:&prompt.root; cd /dev
&prompt.root; sh MAKEDEV ad1Questo esempio creerà gli opportuni nodi di dispositivo
per il secondo drive IDE.DEVFS (DEVice File System)Il file system device, o DEVFS, fornisce la
disponibilità dello spazio dei nomi dei dispositivi del kernel
allo spazio dei nomi globale del file system. Invece di dover creare
o modificare i nodi di dispositivo, DEVFS mantiene
in modo automatico questo particolare file system.Guarda la pagina man di &man.devfs.5; per maggiori
informazioni.DEVFS viene usato di default su
FreeBSD 5.0 e successive.Formati dei BinariPer comprendere il motivo per cui FreeBSD usa il formato &man.elf.5;,
devi prima conoscere un pò i tre attuali formati eseguibili
dominanti per &unix;:&man.a.out.5;Il più vecchio e classico formato oggetto
di &unix;. Usa un'intestazione corta e compatta con un numero magico
all'inizio che è spesso usato per caratterizzare il formato
(vedere &man.a.out.5; per maggiori dettagli). Contiene tre segmenti
caricabili: .text, .data, e .bss più una tabella di simboli e
una di stringhe.COFFIl formato oggetto di SVR3. Poichè l'intestazione include
una porzione di tabella, puoi avere molto di più delle sole
sezioni .text, .data, e .bss.&man.elf.5;Il successore di COFF, caratterizzato da
sezioni multiple e da possibili valori a 32-bit o 64-bit. Uno dei
- maggiori svantaggi: ELF fù progettato con
+ maggiori svantaggi: ELF fu progettato con
l'assunzione che ci doveva essere solo un ABI per ogni tipo di
architettura dei sistemi. Tale assunzione è in realtà
piuttosto sbagliata, e non è vera nemmeno nel mondo commerciale
di SYSV (che ha almeno tre ABI: SVR4, Solaris, SCO).FreeBSD tenta di aggirare questo problema fornendo un
utility per marchiare un eseguibile
ELF con informazioni sull'ABI per il quale è
stato costruito. Guarda la pagina man &man.brandelf.1; per maggiori
informazioni.FreeBSD proviene dalla scuola classica e ha usato il
formato &man.a.out.5;, una tecnologia sperimentata ed utilizzata
attraverso molte generazioni delle release BSD, fino agli inizi del ramo
3.X. Sebbene fino ad allora era possibile costruire ed eseguire su
un sistema FreeBSD binari (e kernel) del formato ELF,
inizialmente FreeBSD si oppose al salto di cambiamento al
formato ELF come formato di default. Per quale motivo?
Dunque, quando la scuola Linux fece il suo doloroso passaggio a
ELF, questo non era sufficiente per abbandonare
il formato eseguibile a.out a causa del loro
rigido meccanismo a salto-di-tabella basato sulla libreria condivisa, il
quale rendeva la costruzione di librerie condivise un compito molto
difficile tanto per i venditori che per gli sviluppatori. Tuttavia,
quando gli strumenti di ELF furono in grado di offrire
una soluzione al problema della libreria condivisa e quando furono visti
come la strada imminente, il costo della migrazione
- fù accettato poichè necessario e avvenne così la
+ fu accettato poichè necessario e avvenne così la
transizione. Il meccanismo di libreria condivisa di FreeBSD è
- basato sullo stile più restrittivo del maccanismo di libreria
+ basato sullo stile più restrittivo del meccanismo di libreria
condivisa degli &sunos; di Sun, e come tale, è molto facile da
utilizzare.Quindi, perchè ci sono così tanti formati
differenti?In passato l'hardware era semplice. Questo hardware semplice
sosteneva un sistema semplice e piccolo. Il formato
a.out era del tutto adatto per rappresentare i binari
su questo semplice sistema (un PDP-11). Nonostante le persone fecero il
port di &unix; da questo semplice sistema, esse mantennero il formato
a.out poichè era sufficiente per un primo port
di &unix; verso architetture come Motorola 68k, VAXen, ecc.All'epoca alcuni ingegneri hardware di spicco stabilirono che se tale
formato poteva forzare il software a fare alcuni trucchi sporchi, allora
esso sarebbe stato in grado di abbattere alcune barriere di progettazione
e permettere al core della CPU di andare più veloce. Benchè
- il formato a.out fù progettato per lavorare
+ il formato a.out fu progettato per lavorare
con questo nuovo tipo di hardware (conosciuto ai giorni d'oggi come
- RISC), esso fù appena sufficiente per questo
+ RISC), esso fu appena sufficiente per questo
hardware, quindi furono sviluppati altri formati per ottenere delle
prestazioni da questo hardware migliori di quelle che il limitato e
semplice formato a.out era in grado di offrire.
Furono inventati formati come il COFF,
l'ECOFF, e alcuni altri e furono esaminate le loro
- limitazioni prima che fù prodotto l'ELF.
+ limitazioni prima che fu prodotto l'ELF.
Per di più, le dimensioni dei programmi stavano diventando
enormi e i dischi (e la memoria fisica) erano ancora relativamente
piccoli, e quindi il concetto di libreria condivisa prese piede.
Inoltre il sistema di VM (Memoria Virtuale) divenne più
- sofisticato. Benchè ognuno di questi miglioramenti fù fatto
+ sofisticato. Benchè ognuno di questi miglioramenti fu fatto
utilizzando il formato a.out, la sua utilità
si distese sempre più con ogni nuova caratteristica. In aggiunta,
la gente voleva caricare alcune cose in modo dinamico al tempo di
esecuzione, o anche scartare parte dei loro programmi dopo l'esecuzione
del codice iniziale al fine di salvare memoria e spazio di swap.
I linguaggi divennero più sofisticati e le persone desideravano che
il codice venisse chiamato dopo il main in modo automatico. Furono
apportati molte migliorie al formato a.out per
permettere tutte queste cose, e sostanzialmente tutto funzionò per
un dato periodo. Col passare del tempo, il formato
- a.out non fù più in grado di gestire
+ a.out non fu più in grado di gestire
tutti questi problemi senza apportare dei miglioramenti al codice con
un conseguente aumento della complessità. Benchè il formato
ELF risolveva molti di questi problemi, era doloroso
migrare da un sistema che tutto sommato funzionava. Quindi il formato
- ELF attese fino a quando fù meno doloroso
+ ELF attese fino a quando fu meno doloroso
rimanere con il formato a.out piuttosto che migrare
al formato ELF.Tuttavia, il tempo passò, e gli strumenti di costruzione che
FreeBSD derivò dai loro strumenti di costruzione (in particolare
l'assemblatore ed il loader) evolsero in due tronconi paralleli.
L'albero di FreeBSD aggiunse le librerie condivise e sistemò alcuni
bug. Il popolo di GNU che in origine aveva scritto questi programmi
li riscrisse e aggiunse un semplice supporto per la costruzione di
compilatori cross, la possibilità di produrre formati diversi a
piacimento, e così via. Da quando molte persone vollero costruire
compilatori cross per FreeBSD, questi furono delusi poichè i vecchi
sorgenti che FreeBSD aveva per as e
ld non erano pronti per questo lavoro.
La nuova serie di strumenti di GNU (binutils)
supportavano la compilazione cross, ELF, le librerie
condivise, le estensioni C++, ecc. Inoltre molti venditori stanno
rilasciando binari ELF, ed è una buona cosa
per FreeBSD eseguirli.Il formato ELF è più espressivo di
quello a.out e permette una maggiore
estensibilità nel sistema base. Gli strumenti di
ELF sono meglio mantenuti, e offrono un supporto alla
compilazione cross, che sta a cuore a molte persone.
ELF può essere un pò meno veloce di
a.out, ma tentare di misurarne le prestazioni non
è molto semplice. Ci sono anche numerosi dettagli che sono diversi
tra i due formati nel modo in cui essi mappano le pagine, gestiscono il
codice iniziale, ecc. Questi dettagli non sono molto importanti, ma tra i
due esistono delle differenze. Nel tempo il supporto per il formato
a.out verrà rimosso dal kernel
- GENERIC, ed eventualmente sarà rimosso
+ GENERIC, e alla fine sarà rimosso
completamente dal kernel non appena non ci sarà più la
necessità di eseguire programmi con il formato
a.out.Per Maggiori InformazioniLe Pagine Manpagine manLa documentazione più esauriente su FreeBSD è
costituita dalle pagine man. Quasi tutti i programmi sul sistema hanno
un piccolo manuale di riferimento che spiega il funzionamento di base e
i vari argomenti del programma stesso. Questi manuali possono essere
visualizzati con il comando man. L'uso del comando
man è semplice:&prompt.user; man comandocomando è il nome del comando di cui
desideri maggiori informazioni. Per esempio, per sapere di più
circa il comando ls digita:&prompt.user; man lsIl manuale in linea è diviso in sezione numerate:Comandi utente.System call e codici di errore.Funzioni della libreria C.Driver dei dispositivi.Formati di file.Giochi e altri passatempo.Informazioni varie.Comandi di mantenimento e di funzionamento del sistema.Sviluppo del kernel.In qualche caso, lo stesso soggetto può apparire in
più di una sezione del manuale in linea. Per esempio, esiste
un comando utente chmod e una system call
chmod(). In questo caso, puoi dire al comando
man quale vuoi specificando la sezione:&prompt.user; man 1 chmodIn questo caso verrà visualizzata la pagina man del comando
utente chmod. I riferimenti di una sezione
particolare del manuale in linea sono tradizionalmente posti tra
parentesi all'interno della documentazione, quindi &man.chmod.1; fa
riferimento al comando utente chmod e &man.chmod.2;
fa riferimento alla system call.Tutto questo va bene se conosci il nome del comando e desideri
semplicemente sapere come usarlo, ma cosa succede se non ricordi il nome
del comando? Puoi usare man con l'opzione
per ricercare tramite parole chiavi nelle
descrizioni dei comandi:&prompt.user; man -k mailCon questo comando ti verrà presentata una lista di comandi
che hanno la parola chiave mail nella loro descrizione.
Di fatto questo meccanismo funziona proprio come il comando
apropos.Stai dando un'occhiata a tutti quei comandi fantastici che si
trovano in /usr/bin ma non hai la più
pallida idea di cosa fanno la maggior parte di essi? Semplicemente
digita:&prompt.user; cd /usr/bin
&prompt.user; man -f *oppure&prompt.user; cd /usr/bin
&prompt.user; whatis *che è la stessa cosa.I File Info di GNUFree Software FoundationFreeBSD include molte applicazioni e utility prodotti dalla Free
Software Foundation (FSF). Oltre alle pagine man, questi programmi
hanno dei più ampi documenti in ipertesto chiamati file
info che possono essere visualizzati con il comando
info, o se hai installato
emacs, con la modalità info di
emacs.Per usare il comando &man.info.1;, digita semplicemente:&prompt.user; infoPer una breve introduzione, digita h. Per un
rapido riferimento dei comandi, digita ?.
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/bibliography/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/bibliography/chapter.sgml
index 5d465075f9..844d1f54b7 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/bibliography/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/bibliography/chapter.sgml
@@ -1,608 +1,653 @@
BibliografiaSebbene le pagine man forniscano la documentazione di riferimento
definitiva per le singole parti del sistema operativo FreeBSD, sono famose
per non illustrare come mettere insieme i pezzi per far andare uniformemente
l'intero sistema operativo. Per questo, non esiste sostituto a un buon
libro sull'amministrazione di un sistema &unix; e a un buon manuale per gli
utenti.Libri & Riviste Specifiche su FreeBSDLibri & Riviste internazionali:Using
FreeBSD (in cinese).
+
+ FreeBSD Unleashed (traduzione cinese), pubblicato da
+ China Machine
+ Press. ISBN 7-111-10201-0.
+
+
+
+ FreeBSD From Scratch First Edition (in cinese),
+ pubblicato da China Machine Press. ISBN 7-111-07482-3.
+
+
+
+ FreeBSD From Scratch Second Edition (in cinese),
+ pubblicato da China Machine Press. ISBN 7-111-10286-X.
+
+
+
+ FreeBSD Handbook (traduzione cinese), pubblicato da
+ Posts & Telecom
+ Press. ISBN 7-115-10541-3.
+
+
+
+ FreeBSD 3.x Internet (in cinese), pubblicato da
+ Tsinghua
+ University Press. ISBN 7-900625-66-6.
+
+
+
+ FreeBSD & Windows (in Chinese), ISBN 7-113-03845-X
+
+
+
+ FreeBSD Internet Services HOWTO (in cinese),
+ ISBN 7-113-03423-3.
+
+
FreeBSD for PC 98'ers (in giapponese), pubblicato da SHUWA System
Co, LTD. ISBN 4-87966-468-5 C3055 P2900E.FreeBSD (in giapponese), pubblicato da CUTT. ISBN 4-906391-22-2
C3055 P2400E.Complete
Introduction to FreeBSD (in giapponese), pubblicato da
Shoeisha Co., Ltd.
ISBN 4-88135-473-6 P3600E.Personal
UNIX Starter Kit FreeBSD (in giapponese), pubblicato da
ASCII. ISBN
4-7561-1733-3 P3000E.FreeBSD Handbook (traduzione giapponese), pubblicato da ASCII. ISBN 4-7561-1580-2
P3800E.FreeBSD mit Methode (in tedesco), pubblicato da Computer und Literatur
Verlag/Vertrieb Hanser, 1998. ISBN 3-932311-31-0.FreeBSD 4 -
Installieren, Konfigurieren, Administrieren (in tedesco),
pubblicato da Computer und Literatur
Verlag, 2001. ISBN 3-932311-88-4.FreeBSD 5 -
Installieren, Konfigurieren, Administrieren (in tedesco),
pubblicato da Computer und Literatur
Verlag, 2003. ISBN 3-936546-06-1.FreeBSD de
Luxe (in tedesco), pubblicato da Verlag Modere Industrie, 2003.
ISBN 3-8266-1343-0.FreeBSD
Install and Utilization Manual (in giapponese), pubblicato
da Mainichi Communications
Inc..Onno W Purbo, Dodi Maryanto, Syahrial Hubbany, Widjil Widodo
Building Internet
Server with FreeBSD (in indonesiano), pubblicato
da Elex Media
Komputindo.Libri & Riviste in lingua inglese:Absolute BSD: The
Ultimate Guide to FreeBSD, pubblicato da No Starch Press, 2002.
ISBN 1886411743.
The Complete FreeBSD, pubblicato da O'Reilly, 2003. ISBN
0596005164.The
FreeBSD Corporate Networker's Guide, pubblicato da
Addison-Wesley, 2000.
ISBN 0201704811.FreeBSD: An
Open-Source Operating System for Your Personal Computer,
pubblicato da The Bit Tree Press, 2001. ISBN 0971204500.Teach Yourself FreeBSD in 24 Hours, pubblicato da Sams, 2002. ISBN
0672324245.FreeBSD unleashed, pubblicato da Sams, 2002. ISBN
0672324563.FreeBSD: The Complete Reference, pubblicato da McGrawHill, 2003.
ISBN 0072224096.Guide per gli UtentiComputer Systems Research Group, UC Berkeley. 4.4BSD
User's Reference Manual. O'Reilly & Associates,
Inc., 1994. ISBN 1-56592-075-9Computer Systems Research Group, UC Berkeley. 4.4BSD
User's Supplementary Documents. O'Reilly &
Associates, Inc., 1994. ISBN 1-56592-076-7UNIX in a Nutshell. O'Reilly &
Associates, Inc., 1990. ISBN 093717520XMui, Linda. What You Need To Know When You Can't Find
Your UNIX System Administrator. O'Reilly &
Associates, Inc., 1995. ISBN 1-56592-104-6Ohio State
University ha scritto un Corso
Introduttivo a UNIX che è disponibile online in
formato HTML e PostScript.Una traduzione
+ url="&url.doc.base;/it/books/unix-introduction/book.html">traduzione
in italiano di questo documento è disponibile come parte del FreeBSD
Italian Documentation Project.Jpman Project, Japan
FreeBSD Users Group. FreeBSD User's
Reference Manual (traduzione giapponese). Mainichi Communications
Inc., 1998. ISBN 4-8399-0088-4 P3800E.Edinburgh
University ha scritto una Guida Online per i nuovi
arrivati nell'ambiente UNIX.Guide per gli AmministratoriAlbitz, Paul e Liu, Cricket. DNS and
BIND, 4a Ed. O'Reilly & Associates, Inc., 2001.
ISBN 1-59600-158-4Computer Systems Research Group, UC Berkeley. 4.4BSD
System Manager's Manual. O'Reilly & Associates,
Inc., 1994. ISBN 1-56592-080-5Costales, Brian, et al. Sendmail, 2a Ed.
O'Reilly & Associates, Inc., 1997. ISBN 1-56592-222-0Frisch, Æleen. Essential System
Administration, 2a Ed. O'Reilly & Associates,
Inc., 1995. ISBN 1-56592-127-5Hunt, Craig. TCP/IP Network Administration,
2a Ed. O'Reilly & Associates, Inc., 1997. ISBN
1-56592-322-7Nemeth, Evi. UNIX System Administration
Handbook. 3a Ed. Prentice Hall, 2000. ISBN
0-13-020601-6Stern, Hal Managing NFS and NIS O'Reilly
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FreeBSD Users Group. FreeBSD System
Administrator's Manual (traduzione giapponese). Mainichi Communications
Inc., 1998. ISBN 4-8399-0109-0 P3300E.Dreyfus, Emmanuel. Cahiers
de l'Admin: BSD 2nd Ed. (in French), Eyrolles, 2004.
ISBN 2-212-11463-XGuide per i ProgrammatoriAsente, Paul, Converse, Diana, e Swick, Ralph.
X Window System Toolkit. Digital Press,
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Programmer's Reference Manual. O'Reilly &
Associates, Inc., 1994. ISBN 1-56592-078-3Computer Systems Research Group, UC Berkeley. 4.4BSD
Programmer's Supplementary Documents. O'Reilly &
Associates, Inc., 1994. ISBN 1-56592-079-1Harbison, Samuel P. e Steele, Guy L. Jr. C: A
Reference Manual. 4a ed. Prentice Hall, 1995.
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- Programming Language.. PTR Prentice Hall, 1988.
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+ ISBN 0-13-110362-8
Lehey, Greg. Porting UNIX Software.
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John Quarterman The Design and Implementation of the
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Addison-Wesley, 1989. ISBN 0-201-06196-1Leffler, Samuel J., Marshall Kirk McKusick, The Design
and Implementation of the 4.3BSD UNIX Operating System: Answer
Book. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1991. ISBN
0-201-54629-9McKusick, Marshall Kirk, Keith Bostic, Michael J Karels, e
John Quarterman. The Design and Implementation of the
4.4BSD Operating System. Reading, Mass. :
Addison-Wesley, 1996. ISBN 0-201-54979-4(Il capitolo 2 di questo libro è disponibile online
come parte del FreeBSD Documentation Project, mentre il capitolo 9
è consultabile qui.)
+ url="http://www.netapp.com/tech_library/nfsbook.html">qui.)
+
+
+
+ Marshall Kirk McKusick, George V.
+ Neville-Neil The Design and Implementation of the
+ FreeBSD Operating System.
+ Boston, Mass. : Addison-Wesley, 2004. ISBN 0-201-70245-2Stevens, W. Richard. TCP/IP Illustrated, Volume 1:
The Protocols. Reading, Mass. : Addison-Wesley,
1996. ISBN 0-201-63346-9Schimmel, Curt. Unix Systems for Modern
Architectures. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1994.
ISBN 0-201-63338-8Stevens, W. Richard. TCP/IP Illustrated, Volume 3:
TCP for Transactions, HTTP, NNTP and the UNIX Domain
Protocols. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1996.
ISBN 0-201-63495-3Vahalia, Uresh. UNIX Internals -- The New
Frontiers. Prentice Hall, 1996. ISBN
0-13-101908-2Wright, Gary R. and W. Richard Stevens. TCP/IP
Illustrated, Volume 2: The Implementation. Reading,
Mass. : Addison-Wesley, 1995. ISBN 0-201-63354-XRiferimenti sulla SicurezzaCheswick, William R. e Steven M. Bellovin. Firewalls
and Internet Security: Repelling the Wily Hacker.
Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1995. ISBN
0-201-63357-4Garfinkel, Simson e Gene Spafford.
Practical UNIX & Internet Security.
2a Ed. O'Reilly & Associates, Inc., 1996. ISBN
1-56592-148-8Garfinkel, Simson. PGP Pretty Good
Privacy O'Reilly & Associates, Inc., 1995. ISBN
1-56592-098-8Riferimenti sull'HardwareAnderson, Don e Tom Shanley. Pentium Processor
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chipsets e standards sul suo sito web per gli
sviluppatori, solitamente come files PDF.Shanley, Tom. 80486 System Architecture.
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3a ed. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1995. ISBN
0-201-40996-8Shanley, Tom. PCI System Architecture.
4a ed. Reading, Mass. : Addison-Wesley, 1999. ISBN
0-201-30974-2Van Gilluwe, Frank. The Undocumented PC, 2a
Ed. Reading, Mass: Addison-Wesley Pub. Co., 1996. ISBN
0-201-47950-8Messmer, Hans-Peter. The Indispensable PC Hardware
Book, 4a Ed. Reading, Mass: Addison-Wesley Pub. Co.,
2002. ISBN 0-201-59616-4Storia di &unix;Lion, John Lion's Commentary on UNIX, 6th Ed. With
Source Code. ITP Media Group, 1996. ISBN
1573980137Raymond, Eric S. The New Hacker's Dictionary, 3rd
edition. MIT Press, 1996. ISBN
0-262-68092-0. Conosciuto anche come il Jargon
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Addison-Wesley Publishing Company, Inc., 1994. ISBN
0-201-54777-5Simon Garfinkel, Daniel Weise, Steven Strassmann. The
UNIX-HATERS Handbook. IDG Books Worldwide, Inc.,
- 1994. ISBN 1-56884-203-1
+ 1994. ISBN 1-56884-203-1. Fuori stampa, ma disponibile online.
Don Libes, Sandy Ressler Life with UNIX
— edizione speciale. Prentice-Hall, Inc., 1989. ISBN
0-13-536657-7The BSD family tree.
o /usr/share/misc/bsd-family-tree
- su una macchina FreeBSD recente.
+ su una macchina FreeBSD.
The BSD Release Announcements collection.
1997. Networked Computer Science Technical Reports
Library.
Old BSD releases from the Computer Systems Research
group (CSRG).
: Il set di 4 CD
comprende tutte le versioni di BSD dalla 1BSD alla 4.4BSD e
4.4BSD-Lite2 (ma non la 2.11BSD, sfortunatamente). Inoltre, l'ultimo
disco contiene i sorgenti finali più i file SCCS.Riviste e GiornaliThe C/C++ Users Journal. R&D
Publications Inc. ISSN 1075-2838Sys Admin — The Journal for UNIX System
Administrators Miller Freeman, Inc., ISSN
1061-2688freeX — Das Magazin für Linux - BSD -
UNIX (in tedesco) Computer- und Literaturverlag GmbH,
ISSN 1436-7033
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/book.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/book.sgml
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@@ -1,341 +1,351 @@
%books.ent;
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+
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-
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]>
Manuale di FreeBSDThe FreeBSD Italian Documentation ProjectFebbraio 19991995199619971998199920002001200220032004
+ 2005
+
The FreeBSD Italian Documentation Project
&bookinfo.legalnotice;
&tm-attrib.freebsd;
&tm-attrib.3com;
&tm-attrib.3ware;
&tm-attrib.arm;
&tm-attrib.adaptec;
&tm-attrib.adobe;
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&tm-attrib.intel;
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&tm-attrib.waterloomaple;
&tm-attrib.wolframresearch;
&tm-attrib.xfree86;
&tm-attrib.xiph;
&tm-attrib.general;
Benvenuto in FreeBSD! Questo manuale copre l'installazione e l'uso
giorno per giorno di FreeBSD
&rel2.current;-RELEASE e FreeBSD
&rel.current;-RELEASE.
Questo manuale è un progetto in evoluzione
ed è il frutto del lavoro di molti singoli. Molte sezioni non
esistono ancora e alcune di quelle che esistono devono essere
aggiornate. Se sei interessato ad aiutare questo progetto, invia
un'email alla &a.doc;. L'ultima versione di questo documento è
sempre disponibile sul sito web di
FreeBSD. Inoltre può essere scaricata in una
varietà di formati e tipi di compressione dal server FTP di
FreeBSD o da uno dei numerosi siti
mirror. Se preferisci avere una copia rilegata del manuale,
puoi comprarne una su FreeBSD
Mall. Puoi anche voler cercare nel manuale.
&chap.preface;
Per CominciareQuesta parte del Manuale di FreeBSD è per gli utenti e gli
amministratori che si affacciano a FreeBSD. Questi capitoli:Ti introdurranno a FreeBSD.Ti guideranno attraverso il processo di installazione.Ti insegneranno le basi e i fondamenti di &unix;.Ti mostreranno come installare la varietà delle
applicazioni di terze parti disponibili per FreeBSD.Ti introdurranno a X, il sistema a finestre di &unix;, e ti
spiegheranno come configurare un ambiente desktop che ti renda
più produttivo.Abbiamo cercato di mantenere il numero di riferimenti in avanti nel
testo al minimo così che tu possa leggere questa sezione del
Manuale dall'inizio alla fine con il minimo scorrimento di pagine
possibile.Compiti OrdinariOra che sono stati trattati gli elementi di base, questa parte
del Manuale di FreeBSD verterà su alcune funzionalità
di FreeBSD che sono usate di frequente. Questi capitoli:Ti introdurranno utili e conosciute applicazioni desktop:
browser, strumenti produttivi, visualizzatori di
documenti, ecc.Ti mostreranno vari strumenti multimediali disponibili per
FreeBSD.Ti spiegheranno il processo di costruzione e di
personalizzazione del kernel di FreeBSD, al fine di abilitare
funzionalità extra sul tuo sistema.Ti descriveranno in dettaglio il sistema di stampa, sia per
setup di stampanti desktop che per quelle in rete.Ti mostreranno come eseguire applicazioni Linux sul tuo sistema
FreeBSD.Alcuni di questi capitoli raccomandano di leggere prima altri
capitoli per una migliore comprensione degli stessi, e questo è
segnalato nella sinossi all'inizio di ogni capitolo.Amministrazione del SistemaI rimanenti capitoli del Manuale di FreeBSD coprono tutti gli
aspetti dell'amministrazione di un sistema FreeBSD. Ogni capitolo
inizia descrivendo quello che imparerai dopo aver letto il capitolo, e
specifica anche quello che dovresti sapere prima di affrontare il
materiale.Questi capitoli sono studiati per essere letti quando si ha
bisogno di un'informazione. Non devi leggerli in un ordine
particolare, né devi leggerli tutti prima di poter usare
FreeBSD.
+
Comunicazione di ReteFreeBSD è uno dei maggiori sistemi operativi schierati verso
alte performance dei servizi di rete. I capitoli di questa parte
trattano:Comunicazioni SerialiPPP e PPP over EthernetPosta ElettronicaEsecuzione di Servizi di Rete
+
+ Firewall
+
+
Altri Argomenti di Networking AvanzatoQuesti capitoli sono studiati per essere letti quando si ha
bisogno di un'informazione. Non devi leggerli in un ordine
particolare, né devi leggerli tutti prima di poter usare
FreeBSD in rete.
+
Appendici
&chap.colophon;
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index af2f6764a8..260892afed 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/boot/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/boot/chapter.sgml
@@ -1,820 +1,821 @@
La Procedura di Avvio di FreeBSDSinossiavvioavviamentoIl processo di accensione di un computer e caricamento del sistema
operativo viene detto processo di avviamento, o
semplicemente avvio. La procedura di avvio di FreeBSD
fornisce un alto grado di flessibilità nel personalizzare quello
che succede quando avvii il sistema, dandoti la possibilità di
scegliere tra diversi sistemi operativi installati sullo stesso computer,
o anche tra diverse versioni dello stesso sistema operativo o tra diversi
kernel installati.Questo capitolo fornisce i dettagli sulle opzioni di configurazione
che puoi impostare per personalizzare il processo di avvio di FreeBSD.
Ciò comprende tutto quello che avviene fino a quando il kernel
viene lanciato, vengono controllate le periferiche, e viene avviato
&man.init.8;. Se non sei sicuro di sapere quando tutto questo accada, si
tratta del momento in cui il colore del testo a video cambia da bianco
brillante a grigio.Dopo aver letto questo capitolo, saprai:Quali sono i componenti del sistema di avvio di FreeBSD, e come
interagiscono.Le opzioni che puoi impostare per i componenti durante
l'avviamento di FreeBSD per controllare il processo di avvio.Le basi dei &man.device.hints.5;.Solo per x86Questo capitolo descrive la procedura di avvio di FreeBSD su sistemi
Intel x86.Il Problema dell'AvvioAccendere un computer e far partire il sistema operativo pone un
dilemma interessante. Per definizione, il computer non sa fare
nulla finché non viene avviato il sistema operativo. Questo
include anche l'esecuzione dei programmi dal disco. Dunque se il computer
non può eseguire un programma da disco senza il sistema operativo,
ed i programmi del sistema operativo sono sul disco, come viene avviato il
sistema operativo?Questo è un problema analogo a quello descritto nel
libro Le Avventure del Barone di Munchausen. Un
personaggio era caduto in una botola, e ne era uscito tirandosi su da
sé (in inglese bootstrap), riuscendo nell'intento
solo con i propri sforzi. Nei primi giorni dei calcolatori al meccanismo
usato per caricare il sistema operativo fu applicato il termine
bootstrap, ed in seguito venne abbreviato in
booting (in italiano avvio).Su sistemi con hardware x86 il BIOS (Basic Input/Output System)
è il responsabile del caricamento del sistema operativo. Per fare
ciò, il BIOS cerca nel disco rigido il Master Boot Record (MBR),
che deve essere in una specifica posizione sul disco. Il BIOS ha
abbastanza conoscenze per caricare ed eseguire l'MBR, ed assume che l'MBR
possa portare avanti il resto dei compiti relativi al caricamento del
sistema operativo.
+ BIOS
- BIOS
- Basic Input/Output System
+ Basic Input/Output System
+ BIOSSe hai solo un sistema operativo installato sui tuoi dischi allora
l'MBR standard sarà sufficiente. Questo MBR cerca la prima slice
(partizione) avviabile sul disco, e poi esegue il codice su quella slice
per caricare il resto del sistema operativo.Se hai installato più sistemi operativi sui tuoi dischi allora
puoi installare un MBR diverso, che mostra una lista dei diversi sistemi
operativi, e ti permette di scegliere quale avviare. FreeBSD viene
fornito con un simile MBR che può essere installato, ed altri
fornitori di sistemi operativi forniscono MBR alternativi.Il resto del sistema di avvio di FreeBSD è diviso in tre stadi.
Il primo stadio viene eseguito dall'MBR, che sa solo il necessario per
mettere il computer in un certo stato ed eseguire il secondo stadio.
Quest'ultimo può fare poco di più, prima di eseguire il
terzo. Il terzo stadio esaurisce il compito di caricare il sistema
operativo. Il lavoro è diviso in queste tre parti perché
gli standard dei PC pongono dei limiti alla dimensione dei programmi che
possono essere eseguiti nei primi due stadi. Concatenando i compiti
si permette a FreeBSD di fornire un loader più flessibile.kernelinitA questo punto viene avviato il kernel ed esso comincia a verificare i
dispositivi e ad inizializzarli. Una volta che la procedura di avvio del
kernel è finita, il kernel passa il controllo al processo utente
&man.init.8;, che si assicura che i dischi siano in uno stato usabile.
Poi &man.init.8; avvia la configurazione delle risorse a livello utente
che monta i file system, imposta le schede di rete per comunicare via
rete, ed in generale fa partire tutti i processi che generalmente sono in
esecuzione su un sistema FreeBSD all'avvio.L'MBR, e gli Stadi di Avvio Uno, Due, e TreMBR, /boot/boot0Master Boot Record (MBR)L'MBR di FreeBSD è posizionato in
/boot/boot0. Questa è una
copia dell'MBR, poiché il vero MBR deve
essere posizionato su una parte speciale del disco, fuori dell'area di
FreeBSD.Siccome il programma nell'MBR può essere
lungo solo 512 byte, boot0 è molto semplice.
Se hai installato l'MBR di FreeBSD ed hai vari sistemi operativi
installati sui tuoi dischi allora vedrai una schermata simile a questa
al momento dell'accensione:Screenshot di boot0F1 DOS
F2 FreeBSD
F3 Linux
F4 ??
F5 Drive 1
Default: F2
- Altri sistemi operativi, in particolare &windows; 95, sono noti
+ Altri sistemi operativi, in particolare &windows;, sono noti
per l'abitudine di sovrascrivere l'MBR esistente con il proprio.
Se accade questo, o se vuoi rimpiazzare l'MBR pre-esistente con quello
di FreeBSD puoi usare il seguente comando:&prompt.root; fdisk -B -b /boot/boot0 dispositivoDove dispositivo è il dispositivo
dal quale vuoi avviare, come ad0 per il primo
disco IDE, ad2 per il primo disco ide sul
secondo canale, da0 per il primo disco SCSI,
e così via.Comunque, se sei un utente Linux e preferisci che sia
LILO a controllare il processo di avvio,
puoi modificare /etc/lilo.conf per avviare FreeBSD,
e selezionare
durante il processo di installazione di FreeBSD. Se hai installato il
boot manager di FreeBSD, puoi avviare Linux e modificare il file di
configurazione di LILO,
/etc/lilo.conf aggiungendo la seguente
opzione:other=/dev/hdXY
table=/dev/hdb
loader=/boot/chain.b
label=FreeBSDche permetterà l'avvio di FreeBSD e Linux via
LILO. Nel nostro esempio, usiamo
XY per determinare quale drive e
quale partizione usare. Se stai usando un drive
SCSI, dovrai cambiare
/dev/hdXY in qualcosa di simile a
/dev/sdXY, dove viene usata ancora la
sintassi XY. L'opzione
può essere omessa se hai
entrambi i sistemi operativi sullo stesso drive. Ora puoi eseguire
/sbin/lilo -v per effettuare i tuoi cambiamenti,
che dovrebbero essere confermati con messaggio su schermo.Stadio Uno, /boot/boot1, e Stadio Due,
/boot/boot2Concettualmente il primo ed il secondo stadio sono parte dello
stesso programma, sulla stessa area del disco. Per limitazioni di
spazio sono stati divisi in due, ma li installerai sempre
insieme.Essi si trovano sul settore di avvio della slice di avvio, dove
boot0, o ogni altro programma
nell'MBR si aspetta di trovare il codice da eseguire
per proseguire la procedura di avvio. I file nella directory
/boot sono copie dei file reali, che sono
immagazzinati fuori dal file system di FreeBSD.boot1 è molto semplice, poiché
può essere lungo solo 512 byte, e conosce solo lo stretto
necessario del disklabel di FreeBSD, il quale
memorizza le informazioni sulle slice, per trovare ed eseguire
boot2.boot2 è leggermente più
sofisticato, e conosce il file system di FreeBSD abbastanza da potervi
trovare dei file, e può fornire una semplice interfaccia per
scegliere quale kernel o loader eseguire.Poiché il loader è
molto più complesso, e fornisce una gradevole interfaccia di
facile utilizzo alla configurazione di avvio, boot2
in genere lo esegue, ma in precedenza era incaricato di lanciare il
kernel direttamente.Screenshot di boot2>> FreeBSD/i386 BOOT
Default: 0:ad(0,a)/kernel
boot:Se mai avrai bisogno di rimpiazzare il boot1 ed
il boot2 installati, usa &man.disklabel.8;:&prompt.root; disklabel -B discoslicedove discoslice sono il disco e la slice
dal quale vuoi effettuare l'avvio, come ad esempio
ad0s1 per la prima slice sul primo disco
IDE.Modalità Pericolosamente DedicataSe nella sintassi del comando &man.disklabel.8; usi solo il
nome del disco, come ad0, creerai un disco
pericolosamente dedicato, senza slice. Quasi sicuramente non è
questo quello che vuoi fare, quindi controlla due volte il comando
&man.disklabel.8; prima di premere Invio.Stadio Tre, /boot/loaderboot-loaderIl loader è l'ultimo stadio della procedura di avvio divisa
in tre, e si trova sul file system, generalmente come
/boot/loader.Il loader deve essere inteso come un metodo user-friendly per la
configurazione di avvio, tramite l'uso di un insieme di comandi
integrati facili da usare, sostenuto da un potente interprete, con un
insieme di comandi più complessi.Sequenza di Operazioni del LoaderDurante l'inizializzazione, il loader controllerà
la console e i dischi, e cercherà di capire da quale disco si
stia avviando. Imposterà le variabili di conseguenza, ed
avvierà un interprete al quale potranno essere passati i
comandi dell'utente in maniera interattiva o attraverso uno
script.loaderconfigurazione del loaderPoi il loader leggerà /boot/loader.rc,
che di default legge i settaggi di
/boot/defaults/loader.conf il quale imposta
dei valori di default ragionevoli per le variabili e inoltre
/boot/loader.rc legge
/boot/loader.conf per i cambiamenti locali a
quelle variabili. In base a queste variabili
loader.rc carica i moduli ed il kernel
prescelti.Infine, di default, il loader attende per 10 secondi la pressione
di un tasto, ed avvia il kernel se non viene interrotto. Se invece
viene interrotto, viene presentato all'utente un prompt in grado di
comprendere un semplice insieme di comandi, dal quale l'utente
può impostare precisamente le variabili, scaricare dalla
memoria tutti i moduli, o caricarli, ed infine avviare o
ri-avviare.Comandi Integrati nel LoaderQuesti sono i comandi usati più comunemente. Per una
discussione completa su tutti i comandi disponibili, guarda
&man.loader.8;.autoboot secondiProcede all'avvio del kernel se non viene interrotto
nell'intervallo di tempo specificato, in secondi. Mostra un
conto alla rovescia, e l'intervallo predefinito è di
10 secondi.boot
-opzioninomekernelProcede immediatamente all'avvio del kernel, con le opzioni
date, se ce ne sono, e con il nome del kernel specificato, se
fornito.boot-confVa avanti con la stessa configurazione automatica di moduli
basati sulle variabili come accade al boot. Questo ha senso
solo se prima usi unload, e cambi delle
variabili, in generale kernel.help
argomentoMostra un messaggio d'aiuto letto da
/boot/loader.help. Se l'argomento dato
è index, allora elenca tutti gli
argomenti disponibili.include nomefile …Processa il file specificato. Il file viene letto, e
interpretato riga per riga. Un errore blocca il comando include
immediatamente.load tiponomefileCarica il kernel, il modulo del kernel, o il file
del tipo specificato, con il nome specificato. Ogni argomento
dopo nomefile viene passato al
file.ls percorsoMostra un elenco dei file nel percorso dato, o nella
directory root, se non ne viene specificato uno. Se è
specificato , verranno mostrate anche le
dimensioni dei file.lsdev Elenca tutti i dispositivi dai quali potrebbe essere
possibile caricare moduli. Se viene specificata l'opzione
, verranno stampati dettagli maggiori.lsmod Mostra i moduli caricati. Se viene specificato
, verranno stampati dettagli maggiori.more nomefileMostra i file specificati, con una pausa ad ogni
pagina visualizzata.rebootRiavvia immediatamente il sistema.set variabileset
variabile=valoreImposta le variabili di ambiente del loader.unloadRimuove tutti i moduli caricati.Esempi sul LoaderQui ci sono alcuni esempi pratici sull'uso del loader:modalità singolo utentePer avviare semplicemente il vostro kernel abituale,
ma in modalità singolo utente:boot -sPer scaricare dalla memoria i moduli e il kernel usuali,
e poi caricare solo il vecchio (o un altro) kernel:kernel.oldunloadload kernel.oldPuoi usare kernel.GENERIC per riferirti
al kernel generico che viene fornito nel disco d'installazione, o
kernel.old per riferirti al kernel installato
precedentemente (quando hai aggiornato o configurato il kernel, ad
esempio).Usa il comando seguente per caricare i tuoi soliti moduli
con un altro kernel:unloadset kernel="kernel.old"boot-confPer caricare uno script di configurazione del kernel
(uno script automatizzato che faccia le cose che faresti tu
normalmente configurando il kernel all'avvio):load -t userconfig_script /boot/kernel.confInterazione con il Kernel Durante l'Avviokernelinterazione all'avvioUna volta che il kernel è stato caricato dal loader (come di consueto) o da boot2 (scavalcando il loader), esso
esamina i suoi flag di avvio, se ce ne sono, e aggiusta il suo
comportamento come necessario.kernelflag di bootI Flag di Avvio del KernelQui ci sono alcuni dei più comuni flag di avvio:durante l'inizializzazione del kernel, chiede il dispositivo
da montare come file system di root.avvia da CDROM.esegue UserConfig, il programma di configurazione del kernel
all'avvioavvia in modalità singolo utenteaumenta la verbosità durante l'avvio del kernelCi sono altri flag di avvio, leggi &man.boot.8; per maggiori
informazioni su di essi.TomRhodesContributo di device.hintsDevice HintsQuesta è una caratteristica di FreeBSD 5.0 e successive
che non esiste nelle versioni precedenti.Durante l'avvio iniziale del sistema, il boot &man.loader.8;
leggerà il file &man.device.hints.5;. Questo file contiene
informazioni di avvio per il kernel dette variabili, e talvolta indicate
come device hints, suggerimenti per i dispositivi.
Questi device hints vengono usati dai driver per la
configurazione delle varie periferiche.I device hints possono essere specificati anche nel prompt del terzo
stadio del boot loader.
Le variabili possono essere aggiunte usando il comando
set, rimosse con unset, e
visualizzate con show. Inoltre, in questo modo,
le variabili impostate nel file /boot/device.hints
possono essere scavalcate. I device hint inseriti in questo modo non sono
permanenti e verranno dimenticati al riavvio seguente.Una volta che il sistema è stato avviato, può essere
usato il comando &man.kenv.1; per mostrare tutte le variabili.La sintassi per il file /boot/device.hints
è una variabile per riga, usando il solito cancelletto
# per indicare i commenti. Le linee sono costruite come
segue:hint.driver.unit.keyword="valore"La sintassi nel terzo stadio del boot loader è:set hint.driver.unit.keyword=valoredriver è il nome del driver per il
dispositivo, unit è il numero di unità
per quel driver, e keyword è la parola chiave
per quell'hint. La parola chiave può essere:at: specifica il bus sul quale è
collegato il dispositivo.port: specifica l'indirizzo iniziale di
I/O che deve essere usato.irq: specifica il numero di interrupt request
che deve essere usato.drq: specifica il numero del canale DMA.maddr: specifica l'indirizzo di memoria fisico
occupato dal dispositivo.flags: imposta vari bit di flag per il
dispositivo.disabled: se impostato a 1 il
dispositivo è disabilitato.I driver possono accettare (o richiedere) più hints di quelli
elencati qui, si raccomanda quindi di verificare la loro pagina di
manuale. Per maggiori informazioni, consulta le pagine man
&man.device.hints.5;, &man.kenv.1;, &man.loader.conf.5;, e
&man.loader.8;.initInit: Inizializzazione del Controllo dei ProcessiUna volta che il kernel ha finito di avviarsi, trasferisce il
controllo al processo utente init, che si trova in
/sbin/init, o al programma specificato
nella variabile init_path nel
loader.Sequenza di Riavvio AutomaticaLa sequenza di riavvio automatica assicura che i file system
disponibili sul sistema siano consistenti. Se qualcuno non lo è,
e &man.fsck.8; non può risolvere le inconsistenze, &man.init.8;
abbandona il sistema in modalità
singolo utente per permettere all'amministratore di sistema di
occuparsi dei problemi direttamente.Modalità Singolo Utentemodalità singolo utenteconsoleQuesta modalità può essere raggiunta attraverso la
sequenza di riavvio automatica,
o tramite l'avvio da parte dell'utente con l'opzione
o impostando la variabile boot_single
nel loader.Si può arrivare ad essa anche richiamando &man.shutdown.8;
senza l'opzione per il riavvio () o per l'arresto
(), dalla modalità multi utente.Se la console del sistema è settata come
insecure in /etc/ttys,
allora il sistema richiede la password di root
prima di entrare in modalità singolo utente.Una Console Insicura in /etc/ttys# name getty type status comments
#
# Se la console è settata come "insecure", allora init chiederà
# la password di root per andare in modalità singolo utente .
console none unknown off insecureAvere una console insecure significa
ritenere insicura la sicurezza fisica della console, ed assicurarsi
che solo chi conosce la password di root possa
usare la modalità singolo utente, non significa voler eseguire
la console in maniera insicura. Dunque, se vuoi avere sicurezza,
scegli insecure, non
secure.Modalità Multi Utentemodalità multi utenteSe &man.init.8; ritiene che i tuoi file system siano in ordine,
o quando l'utente ha terminato il lavoro in modalità singolo utente, il
sistema entra in modalità multi utente, nella quale inizia la
configurazione delle risorse del sistema.file rcConfigurazione delle Risorse (rc)Il sistema di configurazione delle risorse legge i valori
predefiniti della configurazione da
/etc/defaults/rc.conf, e
i dettagli specifici del sistema da
/etc/rc.conf, e poi procede al montaggio dei
file system del sistema elencati in
/etc/fstab, avvia i servizi di rete,
avvia vari demoni di sistema, ed infine esegue gli script di avvio dei
pacchetti installati localmente.La pagina man di &man.rc.8; è un buon riferimento per la
configurazione delle risorse del sistema, poiché esamina gli
script stessi.Sequenza di SpegnimentospegnimentoAl momento di uno spegnimento controllato, tramite &man.shutdown.8;,
&man.init.8; cercherà di eseguire lo script
/etc/rc.shutdown, e poi procederà ad inviare
a tutti i processi il segnale TERM, e successivamente
il segnale KILL a quelli che non sono terminati in
tempo.Per spegnere una macchina FreeBSD su architetture e sistemi
che supportano la gestione dell'energia, usa semplicemente il comando
shutdown -p now per disattivare immediatamente
l'alimentazione. Per riavviare semplicemente un sistema FreeBSD, usa solo
shutdown -r now. Avrai bisogno di essere
root o un membro del gruppo
operator per eseguire &man.shutdown.8;.
Possono essere usati anche i comandi &man.halt.8; e &man.reboot.8;,
fai riferimento alle loro pagine di man ed a quella di &man.shutdown.8;
per maggiori informazioni.La gestione dell'energia richiede il supporto &man.acpi.4; nel
kernel o caricato come modulo in FreeBSD 5.X e il supporto
&man.apm.4; in FreeBSD 4.X.
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Questo libro è frutto del lavoro combinato di centinaia di
persone che hanno contribuito al FreeBSD Documentation
Project. Il testo è stato scritto in SGML seguendo le
specifiche del DocBook DTD ed è stato formattato dall'SGML in molti
formati di presentazione differenti usando Jade,
un motore DSSSL open source. Sono stati usati i fogli di stile DSSSL di
Norm Walsh con un livello aggiuntivo di personalizzazione per fornire a
Jade le istruzioni di presentazione.
La versione stampata di questo documento
non sarebbe stata possibile senza il linguaggio di composizione
&tex; di Donald Knuth,
LaTeX di Leslie Lamport, o il pacchetto di macro
JadeTeX di Sebastian Rahtz.
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/desktop/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/desktop/chapter.sgml
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+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/desktop/chapter.sgml
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ChristopheJunietContributo di Applicazioni DesktopSinossiFreeBSD può far girare una gran varietà di applicazioni
desktop, come ad esempio browser per la navigazione e editor di testi.
La maggior parte di questi sono disponibili in pacchetti o possono
essere automaticamente installati dalla collezione di port. Molti nuovi
utenti si aspettano di trovare questo tipo di applicazioni nei loro
desktop. Questo capitolo ti mostrerà come installare alcune
popolari applicazioni desktop, sia dai package che dalla collezione
dei port.Da notare che quando installiamo programmi dalla collezione dei
port, questi sono compilati dai sorgenti. Questa operazione potrebbe
durare molto tempo, dipende da cosa stai compilando e dalla potenza della
tua macchina. Se per te compilare i sorgenti occupa un arco di tempo
proibitivamente lungo, puoi installare la maggior parte dei programmi
della collezione dei port da pacchetti precompilati.Visto che FreeBSD è compatibile con i binari di Linux, molte
applicazione originariamente scritte per Linux sono disponibili
per il tuo desktop. È fortemente raccomandata la lettura del
prima di installare qualsiasi
applicazione per Linux. La maggior parte dei port che sfruttano la
compatibilità con Linux iniziano con linux-.
Ricordatelo quando cerchi un port in particolare, per esempio con
&man.whereis.1;. Nella parte seguente, si presuppone che tu abbia
installato il supporto per la compatibilità con i binari di Linux
prima di installare qualsiasi applicazione per Linux.Queste sono le categorie software trattate in questo capitolo:Browser (come ad es. Mozilla,
- &netscape;,
Opera,
Firefox,
Konqueror)Produttività (come ad es.
KOffice,
AbiWord,
The GIMP,
OpenOffice.org)Visualizzatori di documenti (come ad es.
&acrobat.reader;,
gv,
Xpdf,
GQview)Finance (come ad es. GnuCash,
Gnumeric,
Abacus)Prima di leggere questo capitolo, dovresti:Essere in grado di installare altro software di terze parti
().Essere in grado di installare altro software per Linux
().Per informazioni su come avere un ambiente multimediale, leggi il
. Se vuoi installare e usare l'e-mail, sono
presenti riferimenti nel .Browser
+
+ browser
+ web
+
+
In FreeBSD non viene preinstallato nessun browser in particolare.
Invece, la directory www della collezione
dei port contiene molti browsers pronti per essere installati. Se non hai
il tempo di compilare tutto (in alcuni casi potrebbe occupare molto tempo)
molti di questi sono disponibili come package.KDE e anche
GNOME hanno dei browsers HTML.
Guarda la per avere informazioni
su come installare questi ambienti desktop.Se stai cercando dei browser leggeri, dovresti
controllare la collezione dei port per
www/dillo,
www/links, oppure
www/w3m.Questa sezione riguarda le seguenti applicazioni:
-
+ Nome dell'applicazioneLivello di risorse necessarieInstallazione dai portPrincipali dipendenzeMozillapesantepesanteGtk+
-
- &netscape;
-
- pesante
-
- leggero
-
- Compatibilità binaria con Linux
-
-
OperaleggeroleggeroVersione FreeBSD e versione per Linux. La
versione per Linux ha come dipendenze la
Compatibilità binaria con Linux e
linux-openmotifFirefoxmediopesanteGtk+KonquerormediopesanteLibrerie KDEMozillaMozillaMozilla è probabilmente il browser
più indicato per il tuo desktop FreeBSD. È moderno,
stabile, e completamente supportato da FreeBSD. Tra le caratteristiche
un motore di visualizzazione di pagine che segue completamente lo
standard HTML. Ha inoltre un lettore di mail e news. Presenta anche un
editor HTML se vuoi comporre della pagine web. Gli utenti di
&netscape; riconosceranno
le somiglianze con la suite Communicator
in quanto basati sullo stesso codice.Su macchine lente, con una velocita di CPU minore di 233MHz o con
meno di 64MB di RAM, Mozilla
potrebbe utilizzare troppe risorse per essere eseguito al meglio.
Potresti invece dare un'occhiata al browser
Opera descritto poco più giù
in questo capitolo.Se non puoi o non vuoi compilare
Mozilla per qualsiasi ragione, il FreeBSD
GNOME team l'ha già fatto per te. Devi solo installare
il pacchetto dalla rete con:&prompt.root; pkg_add -r mozillaSe il pacchetto non è disponibile, e hai abbastanza tempo
e spazio su disco, puoi prelevare i sorgenti di
Mozilla, compilarli e installarli
sul tuo sistema. Questo può essere fatto con:&prompt.root; cd /usr/ports/www/mozilla
&prompt.root; make install cleanPuoi assicurarti una corretta inizializzazione del port di
Mozilla attraverso l'esecuzione dell'utility
chrome registry setup con i privilegi di root. In
ogni caso se vuoi prelevare alcuni add-ons come ad esempio gestori del
mouse, dovresti eseguire Mozilla come
root per installarli correttamente.Una volta completata l'installazione di
Mozilla, non necessiti di essere ancora
root. Puoi avviare
Mozilla come browser digitando:&prompt.user; mozillaPuoi avviarlo direttamente come lettore di mail e news come
mostrato qui sotto:&prompt.user; mozilla -mail
-
+ TomRhodesContributo di
- Mozilla, &java;, e ¯omedia; &flash;
+ Mozilla e plugin &java;Installare Mozilla è semplice, ma
sfortunatamente installare Mozilla con il
supporto per add-on come &java; e ¯omedia; &flash;
consuma sia spazio su disco che tempo.La prima cosa da fare è scaricare i files che verranno usati
poi con Mozilla. Raggiungi con il tuo
browser la pagina presente al seguente link
e creati un account sul loro sito. Ricordati di salvare il nome utente
e la password visto che potresti averne bisogno in fututo. Scarica
- una copia del file j2sdk-1_3_1-src.tar.gz e salvalo
- in /usr/ports/distfiles/ perchè il port non
- è in grado di prelevarlo automaticamente. Questo a causa delle
- limitazioni dovute alla licenza.
+ i file jdk-1_5_0-bin-scsl.zip (Binari SCSL JDK 5.0)
+ e jdk-1_5_0-src-scsl.zip (Sorgenti SCSL JDK 5.0)
+ e mettili in /usr/ports/distfiles poichè
+ il port non li scaricherà in modo automatico. Questo è
+ dovuto ad un restrizione della licenza.
Nel frattempo scarica il java environment da .
- Il file è j2sdk-1_3_1_08-linux-i586.bin
- ed è abbastanza grande (circa 25 megabyte!). Esattamente come
- prima, questo file deve essere salvato in
- /usr/ports/distfiles/. Alla fine scarica
+ url="http://javashoplm.sun.com/ECom/docs/Welcome.jsp?StoreId=22&PartDetailId=j2sdk-1.4.2_08-oth-JPR&SiteId=JSC&TransactionId=noreg">.
+ Il nome del file è
+ j2sdk-1_4_2_08-linux-i586.bin. Come prima, metti
+ questo file in /usr/ports/distfiles. Scarica
una copia del java patchkit da e salvalo
- nella directory /usr/ports/distfiles/.
-
- Installiamo il port java/jdk13
- con il classico make install clean e dopo
- installiamo il port www/flashpluginwrapper.
- Questo port necessita di emulators/linux_base che è un
- port abbastanza grande. Anche se esistono altri plug-in
- &flash;, questi hanno dato dei problemi
- e non hanno funzionato da me.
-
- Installa il port www/mozilla,
- se Mozilla non è ancora
- installato.
-
- Ora copiamo il plug-in &flash;
- con:
-
- &prompt.root; cp /usr/local/lib/flash/libflashplayer.so \
- /usr/X11R6/lib/browser_plugins/libflashplayer_linux.so
+ url="http://www.eyesbeyond.com/freebsddom/java/jdk15.html"> e
+ salvalo nella directory
+ /usr/ports/distfiles/. Per finire, installa il
+ port java/jdk15 con
+ make install clean.
+
+ Avvia Mozilla e vai all'opzione
+ About Plug-ins dal menù
+ Help. Il plugin &java;
+ dovrebbe essere nella lista.
+
- &prompt.root; cp /usr/local/lib/flash/ShockwaveFlash.class \
- /usr/X11R6/lib/browser_plugins/
+
+ Mozilla e plugin &flash; della ¯omedia;
- Ora aggiungere le seguenti righe all'inizio (ma ovviamante sotto
- #!/bin/sh) dello script di avvio di
- Mozilla:
- /usr/X11R6/bin/mozilla.
+ Il plugin &flash; della ¯omedia; non è disponibile
+ per &os;. Tuttavia, esiste uno strato applicativo (wrapper) per
+ eseguire una versione Linux del plugin. Questo wrapper inoltre
+ supporta i plugin &adobe; &acrobat;, il plugin RealPlayer e
+ altri.
- LD_PRELOAD=/usr/local/lib/libflashplayer.so.1
-export LD_PRELOAD
+ Installa il port www/linuxpluginwrapper
+ Questo port richiede emulators/linux_base che è un
+ port grande. Segui le istruzioni a video per inizializzare
+ correttamente il tuo /etc/libmap.conf! Esempi
+ di configurazione sono installati nella directory
+ /usr/local/share/examples/linuxpluginwrapper/.
- Questo farà funzionare il plug-in di
- &flash;.
+ Installa il port www/mozilla,
+ se Mozilla non è già
+ installato.Ora avvia Mozilla solo con:&prompt.user; mozilla &Aprire il menu di opzioni About Plug-ins
dal menù Help. Una lista con tutte i plug-in
- disponibili dovrebbe apparire. &java; e
- &shockwave; &flash; dovrebbero essere
- elencate.
-
-
-
- &netscape;
+ disponibili dovrebbe apparire.
-
- Netscape
-
-
- Nella collezione dei port sono presenti diverse versioni
- del browser &netscape;. Sin dalla prima versione scritta per FreeBSD
- &netscape; contiene un grave bug di sicurezza, è fortemente
- scoraggiata l'installazione. Invece, puoi usare una versione più
- recente per Linux o per DIGITAL UNIX.
-
- L'ultima release stabile del browser &netscape; è
- &netscape; 7. Questa può essere
- installata dalla collezione dei port con:
-
- &prompt.root; cd /usr/ports/www/netscape7
-&prompt.root; make install clean
-
- Ci sono delle versioni localizzate nelle categorie French, German, e
- Japanese.
-
-
- Le versioni &netscape; 4.x non sono
- raccomandate perchè non sono conformi agli standard attuali.
- Tuttavia, &netscape; 7.x
- e le altre versioni più recenti sono disponibili solo per
+
+ linuxpluginwrapper funziona solo su
architetture i386.
-
+
OperaOperaOpera è un browser molto veloce,
pieno di funzionalità, e basato sugli standard attuali. È
disponibile in due versioni: una nativa per FreeBSD
e una che gira sotto emulazione Linux.
Per tutte e due i casi È disponibile una versione gratuita che
visualizza banner pubblicitari e una che è a pagamento.
Puoi comprare una versione senza avvisi pubblicitari
dal sito web di Opera.
Questa è una release per Linux ma gira senza
problemi anche sotto FreeBSD.Per navigare nel web con la versione per FreeBSD di
Opera, installa il package:&prompt.root; pkg_add -r operaAlcuni siti FTP non hanno tutti i pacchetti, ma è possibile
ottenere lo stesso risultato con la collezione dei port
digitando:&prompt.root; cd /usr/port/www/opera
&prompt.root; make install cleanPer installare la versione Linux di
Opera, sustituire
linux-opera al posto di
opera nell'esempio sopra. La versione Linux
È utile in situazioni che richiedono l'uso di plug-ins
che sono disponibili solo per Linux, come ad esempio Adobe
&acrobat.reader;. In tutti gli altri casi, le versioni
per FreeBSD e Linux funzioneranno esattamente alla stessa
maniera.FirefoxFirefoxFirefox è il browser di nuova
generazione basato sul codice di Mozilla.
Mozilla è una suite completa di
applicazioni, inclusi un browser, un client di posta elettronica, un
client per chat e altro ancora. Firefox
è solo un browser, piccolo e veloce.Installa il package con:&prompt.root; pkg_add -r firefoxInoltre puoi usare la collezione dei port se preferisci compilare
il codice sorgente:&prompt.root; cd /usr/ports/www/firefox
&prompt.root; make install cleanKonquerorKonquerorKonqueror fa parte di
KDE ma è anche possibile usarlo senza
KDE installando
x11/kdebase3.
Konqueror è molto più che
un browser, è anche un file manager e un lettore
multimediale.Inoltre Konqueror ha alcuni plugin,
disponibili in misc/konq-plugins.Konqueror supporta
&flash; e un How To
è disponibile al link .ProduttivitàQuando si parla di produttività, i nuovi utenti spesso cercano
un buon pacchetto office o un facile e completo editor di testi.
Non ci sono applicativi di default, mentre alcuni
ambienti desktop come
KDE sono muniti di un pacchetto office.
FreeBSD dispone di tutto ciò di cui hai necessità
indipendentemente dal tuo ambiente desktop.Questa sezione riguarda le seguenti applicazioni:
-
+ Nome dell'applicazioneLivello di risorse necessarieInstallazione dai portPrincipali dipendenzeKOfficeleggeropesanteKDEAbiWordleggeroleggeroGtk+ o
GNOMEThe GimpleggeropesanteGtk+OpenOffice.orgpesantemolto pesanteGCC 3.1,
&jdk; 1.3,
MozillaKOfficeKOfficesuite per ufficioKOfficeLa comunità KDE distribuisce il suo ambiente desktop
insieme a un pacchetto office che può essere usato all'esterno
dell'ambiente KDE. Questo include le 4
principali componenti che sono presenti nelle altre principale suite di
office.
KWord è l'editor di testi,
KSpread è il foglio di calcolo
elettronico, KPresenter gestisce
presentazioni a slide e Kontour ti permette
di disegnare documenti grafici.Prima di installare l'ultima release di
KOffice, assicurati di avere una
versione aggiornata di KDE.Per installare KOffice come
pacchetto, inserisci il seguente comando:&prompt.root; pkg_add -r kofficese il pacchetto non è disponibile puoi usare la collezione
dei ports. Per esempio, per installare
KOffice per
KDE3, fai:&prompt.root; cd /usr/ports/editors/koffice-kde3
&prompt.root; make install cleanAbiWordAbiWordAbiWord è un editor di testi
gratuito simile in aspetto e non solo a µsoft;
Word.
È adatto per la digitazione di documenti, lettere, reports,
appunti e così via. È molto veloce, contiene molte
funzioni, ed è molto facile da usare.AbiWord può importare ed esportare
file di molti tipi, compreso alcuni formati proprietari come
Microsoft .doc.AbiWord è disponibile come
package. Puoi installarlo digitando:
- &prompt.root; pkg_add -r AbiWord2
+ &prompt.root; pkg_add -r abiwordSe il pacchetto non è disponibile puoi recuperarlo dalla
collezione dei port. La collezione dei port dovrebbe essere molto
più aggiornata. Puoi fare come segue:
- &prompt.root; cd /usr/ports/editors/AbiWord2
+ &prompt.root; cd /usr/ports/editors/abiword
&prompt.root; make install cleanThe GIMPThe GIMPPer il disegno o il ritocco delle immagini,
The GIMP è un programa di
manipolazione immagini molto sofisticato.
Può essere usato come un semplice
programma di disegno o come un programma di fotoritocco professionale.
Supporta un grande numero di plug-in, funzioni e un'interfaccia di
scripting.
The GIMP può leggere e scrivere
una enorme quantità di formati di file.
Supporto di interfacce per scanner o tavolette.Puoi installare il pacchetto inserendo il seguente
comando:&prompt.root; pkg_add -r gimpSe il tuo sito FTP non ha il pacchetto, puoi usare
la collezione dei ports. La directory
graphics
della collezione dei ports contiene anche
The Gimp Manual.
È riportato qui di seguito come installarli:
- &prompt.root; cd /usr/ports/graphics/gimp1
+ &prompt.root; cd /usr/ports/graphics/gimp
&prompt.root; make install clean
&prompt.root; cd /usr/ports/graphics/gimp-manual-pdf
&prompt.root; make install cleanLa directorygraphics
della collezione dei ports contiene la versione development
di The GIMP in
graphics/gimp-devel.
- Le versioni in formato HTML e &postscript; di
- The Gimp Manual sono in
- graphics/gimp-manual-html e
- graphics/gimp-manual-ps.
+ La versione in formato HTML di
+ The Gimp Manual è disponibile in
+ graphics/gimp-manual-html.
OpenOffice.orgOpenOffice.orgsuite per ufficioOpenOffice.orgOpenOffice.org unisce tutte
le applicazioni necessarie in un completo pacchetto office di
produttività personale: un editor di testi, un foglio di calcolo,
un software per le presentazioni e uno di disegno. La sua interfaccia
utente è molto simile alle altre suiti di office, può
inoltre importare ed esportare file in diversi popolari formati.
È disponibile in un gran numero di differenti lingue comprendenti
interfaccia, correttore ortografico, e dizionario.L'editor di testi di
OpenOffice.org usa come formato di file
nativo il formato XML per incrementare la portabilità e la
flessibilità. Il foglio di calcolo elettronico incorpora un
linguaggio per le macro che può essere interfacciato con
un database esterno.
OpenOffice.org è stabile e
e gira nativamente sotto &windows;, &solaris;, Linux, FreeBSD, e
&macos; X. Altre informazioni riguardo
OpenOffice.org possono essere trovate sul
sito web di OpenOffice.
Per informazioni specifiche su FreeBSD, e per scaricare direttamente i
package usa il sito web del FreeBSD OpenOffice Porting
- Team.
+ url="http://porting.openoffice.org/freebsd/">FreeBSD OpenOffice
+ Porting Team.
Per installare OpenOffice.org,
do:&prompt.root; pkg_add -r openoffice
+
+ Questo potrebbe funzionare quando hai una versione -RELEASE di &os;.
+ Altrimenti, dovresti dare un'occhiata al sito web del
+ OpenOffice Porting Team per scaricare ed installare con &man.pkg.add.1;
+ il package appropiato. Sul sito sono disponibili sia la release corrente
+ che la versione di sviluppo.
+
+
Una volta installato il pacchetto, devi avviare il programma di
setup e scegliere una .
Eseguire questo comando come utente che userà OpenOffice.org
OpenOffice.org:&prompt.user; openoffice-setupSe il pacchetto OpenOffice.org
non è disponibile hai ancora la possibilità di compilare il
port. Come sempre, devi tenere presente che necessiterai di molto spazio
nel tuo hard disk e di molto tempo per la compilazione.
- &prompt.root; cd /usr/ports/editors/openoffice
+ &prompt.root; cd /usr/ports/editors/openoffice-1.1
&prompt.root; make install cleanUna volta installato il pacchetto, devi avviare il programma di
setup di OpenOffice.org e scegliere
con:
- &prompt.user; cd /usr/ports/editors/openoffice
+ &prompt.user; cd /usr/ports/editors/openoffice-1.1
&prompt.user; make install-userSe vuoi usare una versione in una lingua differente qui di seguito
sono presenti i ports disponibili:
-
+ LinguaPortAraboeditors/openoffice-ar
+ role="package">arabic/openoffice-1.1
+
+
+
+ Catalano
+
+ editors/openoffice-1.1-ca
+
+
+
+ Ceco
+
+ editors/openoffice-1.1-cs
+
+
+
+ Cinese (Semplificato)
+
+ chinese/openoffice-1.1-zh_CN
+
+
+
+ Cinese (Tradizionale)
+
+ chinese/openoffice-1.1-zh_TWCoreanokorean/openoffice
+ role="package">korean/openoffice-1.1
Daneseeditors/openoffice-dk
+ role="package">editors/openoffice-1.1-dk
+
+
+
+ Estone
+
+ editors/openoffice-1.1-et
+
+
+
+ Finlandese
+
+ editors/openoffice-1.1-fiFrancesefrench/openoffice
+ role="package">french/openoffice-1.1
Giapponesejapanese/openoffice
+ role="package">japanese/openoffice-1.1
Grecoeditors/openoffice-gr
+ role="package">editors/openoffice-1.1-el
Italianoeditors/openoffice-it
+ role="package">editors/openoffice-1.1-it
Olandeseeditors/openoffice-nl
+ role="package">editors/openoffice-1.1-nl
Polaccopolish/openoffice
+ role="package">polish/openoffice-1.1
+
+
+
+ Portoghese (Brasile)
+
+ portuguese/openoffice-1.1-pt_BRPortogheseportuguese/openoffice
+ role="package">portuguese/openoffice-1.1-pt_PT
Russorussian/openoffice
+ role="package">russian/openoffice-1.1
+
+
+
+ Slovacco
+
+ editors/openoffice-1.1-sk
+
+
+
+ Sloveno
+
+ editors/openoffice-1.1-sl_SISpagnoloeditors/openoffice-es
+ role="package">editors/openoffice-1.1-es
Svedeseeditors/openoffice-se
+ role="package">editors/openoffice-1.1-se
Tedescogerman/openoffice
+ role="package">german/openoffice-1.1
Turcoeditors/openoffice-tr
+ role="package">editors/openoffice-1.1-tr
+
+
+
+ Unghrese
+
+ hungarian/openoffice-1.1Document viewersAlcuni nuovi formati di documenti hanno recentemente guadagnato
popolarità. I visualizzatori standard che richiedono potrebbero
non essere inclusi nel sistema base. Vedremo come installarli in questa
sezione.Questa sezione riguarda le seguenti applicazioni:
-
+ Nome dell'applicazoneLivello di risorse necessarieInstallazione dai portsMaggiori dipendenze&acrobat.reader;leggeroleggeroSupporto per la compatibilità per i binari
LinuxgvleggeroleggeroXaw3dXpdfleggeroleggeroFreeTypeGQviewleggeroleggeroGtk+ o
GNOME&acrobat.reader;Acrobat ReaderPDFvisualizzatoreMolti documenti sono ora distribuiti come documenti in PDF,
che stà per Portable Document Format. Uno
dei visualizzatori raccomandati per files di questo tipo è
&acrobat.reader;, rilasciato da Adobe
per Linux. Visto che FreeBSD può eseguire binari per Linux,
è disponibile anche per FreeBSD.
- Per installare il pacchetto &acrobat.reader;
- 5 fare:
+ Per installare &acrobat.reader; 7
+ dalla collezione dei port:
- &prompt.root; pkg_add -r acroread5
-
- Come sempre se il pacchetto non è disponibilie o se vuoi
- l'ultima versione, anche puoi utilizzare la collezione dei
- ports:
-
- &prompt.root; cd /usr/ports/print/acroread5
+ &prompt.root; cd /usr/ports/print/acroread7
&prompt.root; make install clean
-
- &acrobat.reader; è
- disponibile in molte versioni differenti. Al momento della scrittura
- di questo documento, sono presenti:
- print/acroread (versione 3.0.2),
- print/acroread4 (versione 4.0.5),
- e print/acroread5 (versione
- 5.0.6).
- Potrebbero non essere disponibili tutti i pacchetti per la tua
- versione di FreeBSD. La collezione dei port conterrà in ogni
- caso l'ultima versione.
-
+ Il package non è disponibile a causa di restrinzioni
+ di licenza.gvgv
+
PDFvisualizzatore
+
PostScriptvisualizzatoregv è un visualizzatore per file
&postscript; e PDF. Era origibariamente basato su
ghostview ma ha un look più gradevole
grazie alle librerie Xaw3d. È
veloce e l'interfaccia è pulita. gv
ha molte funzioni come: orientamento, dimensione del foglio, scala,
o antialias. Molte possono essere esuguite sia dalla tastiera che dal
mouse.Per installare gv come un pacchetto,
fare:&prompt.root; pkg_add -r gvSe non puoi ricevere il pacchetto puoi utilizzare la collezione
dei ports:&prompt.root; cd /usr/ports/print/gv
&prompt.root; make install cleanXpdfXpdfPDFvisualizzatoreSe vuoi un piccolo visualizzatore di PDF per FreeBSD,
Xpdf è un leggero ed
efficente visualizzatore. Ha bisogno di veramente poche risorse ed
è molto stabile. Usa i font standard di X e non ha bisogno di
&motif; o di altri toolkit di X.Per installare il pacchetto Xpdf
inserire questo comando:&prompt.root; pkg_add -r xpdfSe il pacchetto non è disponibile o preferisci usare
la collezione dei ports fai:&prompt.root; cd /usr/ports/graphics/xpdf
&prompt.root; make install cleanUna volta completata l'installazione, puoi avviare
Xpdf e puoi usare il tasto destro del mouse
per visualizzare il menù.GQviewGQviewGQview è un manager di immagini.
Puoi visualizzare un file con un solo click, avviare un editor esterno,
visualizzare l'anteprima e molto altro. Consente inoltre
di visualizzare l'anteprima delle immagini come diapositive. Puoi
gestire le tue collezioni di immagini e trovare facilmente i duplicati.
GQview può lavorare in modalità
full-screen e ha il supporto internazionale.Se vuoi installare il pacchetto
GQviewfai:&prompt.root; pkg_add -r gqviewSe il pacchetto non è disponibile o preferisci usare la
collezione di port fai:&prompt.root; cd /usr/ports/graphics/gqview
&prompt.root; make install cleanBilancioSe per qualsiasi ragione vorresti gestire il tuo bilancio
personale sul tuo desktop FreeBSD, ci sono alcune applicazioni potenti e
facili da usare pronti per essere installati. Alcuni di questi sono
compatibili con i formati di file più utilizzati come ad esempio
i documenti di Quicken o
Excel.Questa sezione riguarda le seguenti applicazioni:
-
+ Nome dell'applicazioneLivello di risorse necessarieInstallazione dai portsMaggiori dipendenzeGnuCashleggeropesanteGNOMEGnumericleggeropesanteGNOMEAbacusleggeroleggeroTcl/TkGnuCashGnuCashGnuCash è prodotto dagli sforzi da
parte degli sviluppatori di GNOME per
mettere a disposizione degli utenti finali applicazioni facili da
usare e potenti. Con GnuCash, puoi
tenere traccie delle tue spese e dei tuoi guadagni, del conto
bancario, o della tua attività. Dispone di una interfaccia
intuitiva pur rimanendo molto professionale.GnuCash Dispone di un ottimo
registro, un sistema di accounts gerarchico, molte combinazioni di
scelta rapida e tecniche di autocompletamento. Può dividere
una transazione singola in molte parti più dettagliate.
GnuCash può importare e unire
i file QIF di Quicken. Gestisce inoltre
diversi formati esteri di valuta e data.Per installare GnuCash nel tuo
sistema, fai:&prompt.root; pkg_add -r gnucashSe il pacchetto non è disponibile, puoi usare la
collezione dei ports:&prompt.root; cd /usr/ports/finance/gnucash
&prompt.root; make install cleanGnumericGnumericfoglio di calcoloGnumericGnumeric è un foglio di calcolo
elettronico, fa parte dell'ambiente desktop
GNOME.
Dispone di molti automatismi utili, aucompletamento
in base al formato della cella e un sistema di formattazione automatica
per molte operazioni. Può esportare i files in un gran numero di
formati popolari come quelli di Excel,
Lotus 1-2-3, o Quattro
Pro.
Gnumeric supporta l'utilizzo di grafici
attraverso il programma di grafica math/guppi.
Ha un gran numero di funzioni e permette l'utilizzo di celle formattate
come ad esempio nel formato data, valuta, numero, ora, e molti
altri.Per installare Gnumeric come un
un pacchetto, digitare:&prompt.root; pkg_add -r gnumericSe il pacchetto non risulta disponibile puoi usare la collezione
dei ports con:&prompt.root; cd /usr/ports/math/gnumeric
&prompt.root; make install cleanAbacusAbacusfoglio di calcoloAbacusAbacus è un foglio di calcolo
leggero e facile da usare. Include molte funzioni utili
in molti campi diversi come ad esempio in statistica, finanza, e
matematica. Può importare ed esportare i file in formato
Excel. Abacus
può esportare anche in formato &postscript;.Per installare Abacus dal pacchetto
digitare:&prompt.root; pkg_add -r abacusSe il pacchetto non è disponibile puoi utilizzare la
collezione dei ports digitando:&prompt.root; cd /usr/ports/deskutils/abacus
&prompt.root; make install cleanSommarioAnche se FreeBSD è molto popolare tra gli ISP per le sue
performance e la sua stabilità, FreeBSD è completamente
pronto ad essere usato come desktop per l'utilizzo quotidiano.
Con diverse migliaia di applicazioni disponibili sotto forma di
pacchetti o
ports,
puoi avere un desktop perfetto che soddisfi tutte le tue
necessità.Una volta completata l'installazione del tuo desktop, potresti
volere fare un passo in più con
misc/instant-workstation.
Questo meta-port ti permette di creare un insieme tipico di
di ports per una workstation. Puoi personalizzarlo editando il file
/usr/ports/misc/instant-workstation/Makefile.
Segui la sintassi di default per aggiungere o rimuovere
ports, e poi utilizza la procedura indicata per creare l'insieme.
Così facendo sarai capace di creare un grosso pacchetto che
corrisponde al tuo desktop personale e di installarlo nelle altre
workstation!Qui di seguito un piccolo riassunto delle applicazioni trattate
in questo capitolo:
-
+ Nome dell'applicazioneNome del pacchettoNome del portsMozillamozillawww/mozilla
-
- &netscape;
-
- linux-netscape7
-
- www/linux-netscape7
-
-
Opera
- linux-opera
+ opera
- www/linux-opera
+ www/operaFirefoxfirefoxwww/firefoxKOfficekoffice-kde3editors/koffice-kde3AbiWord
- AbiWord-gnome
+ abiword
- editors/AbiWord
+ editors/abiwordThe GIMPgimp
- graphics/gimp1
+ graphics/gimpOpenOffice.orgopenofficeeditors/openoffice
+ role="package">editors/openoffice-1.1
&acrobat.reader;
- acroread5
+ acroread
- print/acroread5
+ print/acroread7gvgvprint/gvXpdfxpdfgraphics/xpdfGQviewgqviewgraphics/gqviewGnuCashgnucashfinance/gnucashGnumericgnumericmath/gnumericAbacusabacusdeskutils/abacus
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/eresources/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/eresources/chapter.sgml
index b30d4303d6..f0075895ff 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/eresources/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/eresources/chapter.sgml
@@ -1,1760 +1,1904 @@
Risorse su InternetIl rapido sviluppo di FreeBSD rende la carta stampata un mezzo non
pratico per poterne seguire l'evoluzione. Le risorse in rete sono il
migliore, se non l'unico, modo per tenersi informati sulle novità di
questo sistema.
Dal momento che FreeBSD è il prodotto del lavoro di volontari, la
comunità degli utenti generalmente si presta anche ad una funzione di
supporto tecnico di varia natura, con l'email e le news
USENET come il mezzo più efficace per entrare in contatto con
queste comunità.I più frequentati punti di ritrovo della comunità
FreeBSD sono esposti di seguito. Se aveste conoscenza di altre risorse
non menzionate in questa sede, vi preghiamo di darne informazione a
&a.doc; cosicchè possano essere incluse.Mailing ListsAnche se molti sviluppatori di FreeBSD leggono USENET, non può
esservi garanzia di ottenere risposta alle proprie domande in tempi brevi
(e in generale non può esservi garanzia di ottenere alcuna
risposta) semplicemente scrivendo ad uno dei mail-group di
comp.unix.bsd.freebsd.*.
Indirizzando i propri messaggi alla mailing list appropriata si
raggiungerà una audience più concentrata ed informata,
permettendo risposte più precise (o quanto meno più
sollecite).Gli argomenti delle varie liste sono elencati all'inizio del
documento. Si prega di leggere gli argomenti
prima di unirsi o scrivere ad una lista. La maggior parte dei
sottoscrittori di liste ricevono ogni giorno svariate centinaia di
messaggi, e mantenendo argomenti e regole di comportamento
cerchiamo di tenere alto il rapporto segnale/rumore della lista. Venir
meno a queste regole vorrebbe dire il fallimento della mailing list
- come mezzo efficace di comunicazione per il progetto.
- Vengono tenuti archivi per tutte le mailing list, e questi possono
+ come mezzo efficace di comunicazione per il progetto.
+
+ Se hai alcuni dubbi su quale lista postare una questione, leggi Come ottenere i migliori risultati dalla
+ mailing list FreeBSD-questions.
+
+ Prima di postare su qualsiasi lista, per favore impara a come usare al
+ meglio le mailing list, ad esempio come evitare discussioni che vengono
+ richieste di frequente, leggendo il documento (FAQ) Le Questioni Maggiormente Richieste
+ sulle Mailing List.
+
+ Vengono tenuti archivi per tutte le mailing list, e questi possono
essere esplorati usando il FreeBSD World Wide Web
server. L'archivio esplorabile per parole chiave
costituisce un mezzo eccellente per trovare risposte a domande poste di
frequente e dovrebbe essere consultato prima di spedire una
domanda.Sommario delle listeListe generiche: Le seguenti sono liste
generiche a cui tutti sono invitati (e incoraggiati) a
partecipare:
-
+ ListaArgomento&a.cvsall.name;Cambiamenti apportati all'albero dei sorgenti di
FreeBSD&a.advocacy.name;Evangelismo FreeBSD&a.announce.name;Eventi importanti e annunci di progetti&a.arch.name;Discussioni sull'architettura ed il design&a.bugbusters.name;Discussioni incentrate sul mantenimento del database
dei report dei problemi di FreeBSD e progetti correlati&a.bugs.name;Report sui bug&a.chat.name;Argomenti non-tecnici di interesse della comunità
FreeBSD
-
- &a.config.name;
-
- Sviluppo del processo di installazione e configurazione di
- FreeBSD
-
-
&a.current.name;Discussioni sull'utilizzo di &os.current;&a.isp.name;Argomenti di interesse degli Internet Service Providers che
usano FreeBSD&a.jobs.name;Opportunità di lavoro e consulenza
relative a FreeBSD
-
- &a.newbies.name;
-
- Discussioni ed attività dei nuovi utenti
- FreeBSD
-
-
&a.policy.name;Le decisioni sulla politica da adottare del core degli
sviluppatori FreeBSD. Toni pacati e sola lettura&a.questions.name;Domande degli utenti e assistenza tecnica&a.security-notifications.name;Notifiche sulla sicurezza&a.stable.name;Discussioni sull'uso di &os.stable;&a.test.name;Dove spedire i tuoi messaggi di test, lasciando in pace
le altre listeListe tecniche: le seguenti liste sono a
carattere tecnico. Dovreste leggere attentamente gli argomenti elencati
di seguito prima di unirvi o spedirvi mail, poichè ci sono
strette linee di condotta per il loro uso ed il loro contenuto.
-
+ ListaArgomento&a.acpi.name;Sviluppo di ACPI e della gestione dell'energia&a.afs.name;Il porting di AFS su FreeBSD&a.aic7xxx.name;Sviluppare drivers per &adaptec; AIC 7xxx&a.alpha.name;Il porting di FreeBSD su Alpha&a.amd64.name;Il porting di FreeBSD sui sistemi AMD64&a.apache.name;Discussioni sui port relativi ad
Apache&a.arm.name;Il porting di FreeBSD su processori &arm;&a.atm.name;Usare reti ATM con FreeBSD&a.audit.name;Il progetto di audit del codice sorgente&a.binup.name;Il design e lo sviluppo del sistema di aggiornamento dei
binari
+
+ &a.bluetooth.name;
+
+ Usare la tecnologia &bluetooth; su FreeBSD
+
+
&a.cluster.name;Usare FreeBSD in cluster&a.cvsweb.name;Il mantenimento di CVSweb&a.database.name;Discussioni sull'uso e lo sviluppo di database sotto
FreeBSD&a.doc.name;Creare documenti su FreeBSD
+
+ &a.drivers.name;
+
+ Scrivere driver di dispositivi per &os;
+
+
+
+ &a.eclipse.name;
+
+ Utenti FreeBSD di Eclipse EDI, strumenti, applicazioni
+ client e port.
+
+
&a.emulation.name;L'emulazione di altri sistemi operativi come
- Linux/DOS/&windows;
+ Linux/&ms-dos;/&windows;
&a.firewire.name;Discussioni tecniche sui FreeBSD &firewire;
(iLink, IEEE 1394)&a.fs.name;I file system&a.geom.name;Discussioni e implementazioni riguardanti GEOM&a.gnome.name;Il porting di GNOME
e delle applicazioni GNOME&a.hackers.name;Discussioni tecniche generiche&a.hardware.name;Discussioni tecniche generiche sull'hardware e
FreeBSD&a.i18n.name;L'internazionalizzazione di FreeBSD&a.ia32.name;FreeBSD sulla piattaforma IA-32 (&intel; x86)&a.ia64.name;
- Il porting di FreeBSD ai futuri sistemi Intel IA64
+ Il porting di FreeBSD ai futuri sistemi &intel; IA64&a.ipfw.name;Discussioni tecniche sul redesign del codice del
firewall&a.isdn.name;Sviluppatori ISDN&a.java.name;Sviluppatori &java; e persone coinvolte nel port
delle &jdk; sotto FreeBSD&a.kde.name;Il porting di KDE e delle
applicazioni KDE&a.lfs.name;Il porting di LFS sotto FreeBSD&a.libh.name;Il sistema di installazione e di gestione dei pacchetti
di seconda generazione&a.mips.name;Il porting di FreeBSD su &mips;&a.mobile.name;Discussioni sui portatili&a.mozilla.name;Il porting di Mozilla sotto
FreeBSD&a.multimedia.name;Applicazioni multimediali&a.newbus.name;Discussioni tecniche sull'architettura bus&a.net.name;Discussione sul networking e codice sorgente TCP/IP&a.openoffice.name;Il porting di OpenOffice.org e
&staroffice; su FreeBSD&a.performance.name;Questioni relative alla calibrazione delle
prestazioni per installazioni a ad alta performance
o carico elevato&a.perl.name;
+
Mantenimento di un numero di port relativi a
- perl
+ perl
+
+
+
+ &a.pf.name;
+
+ Discussioni sul sistema di firewall packet
+ filter&a.platforms.name;Riguardo al porting di FreeBSD su architetture
- non Intel
+ non &intel;
&a.ports.name;Discussione sulla collezione dei port&a.ports-bugs.name;Discussione sui bug/PR relativi ai port&a.ppc.name;Il porting di FreeBSD su &powerpc;
+
+ &a.proliant.name;
+
+ Discussioni tecniche di FreeBSD su
+ piattaforme server HP ProLiant
+
+
+
+ &a.python.name;
+
+ Discussioni riguardo
+ Python su FreeBSD.
+
+
&a.qa.name;Discussione su certificati di qualità, solitamente
sotto una release
+
+ &a.rc.name;
+
+ Discussione sul sistema rc.d e relativo sviluppo
+
+
&a.realtime.name;Sviluppo di estensioni realtime su FreeBSD&a.scsi.name;Il sottosistema SCSI&a.security.name;Questioni relative alla sicurezza di FreeBSD&a.small.name;L'uso di FreeBSD in applicazioni embedded&a.smp.name;Discussioni di design per sistemi a multiprocessore
[a]simmetrico&a.sparc.name;Il porting di FreeBSD su architetture &sparc;&a.standards.name;La coerenza di FreeBSD agli standards C99 e &posix;&a.testing.name;Test di stabilità e performance di FreeBSD&a.threads.name;Threading in FreeBSD&a.tokenring.name;Supporto per il token-ring in FreeBSD
+
+ &a.usb.name;
+
+ Supporto USB in &os;
+
+
&a.vuxml.name;Discussioni sull'infrastruttura VuXML&a.x11.name;Mantenimento e supporto di X11 su FreeBSDListe limitate: Le seguenti liste sono adatte
ad un audience più specializzata (ed esigente) e probabilmente
non sono di interesse del pubblico generico. È inoltre buona
norma frequentare le liste tecniche prima di unirsi ad una di queste
liste così da comprendere l'etichetta di comunicazione
richiesta.
-
+ ListaArgomento&a.hubs.name;Per coloro che gestiscono mirrors (supporto
infrastrutturale)&a.usergroups.name;Coordinamento dei gruppi utenti&a.vendors.name;Coordinamento dei venditori pre-release&a.www.name;Coloro che mantengono il sito www.FreeBSD.orgListe digest: Tutte le liste sopracitate
sono anche consultabili come digest. Una volta iscritto a una lista,
puoi cambiare le tue opzioni digest nella sezione delle opzioni del tuo
account.Liste CVS: Le liste seguenti sono per le
persone interessate a vedere i messaggi di log delle modifiche alle
varie aree dell'albero dei sorgenti. Sono liste a Sola
Lettura e non si dovrebbero inviare messaggi ad
esse.
-
+ ListaArea dei sorgentiDescrizione dell'area&a.cvsall.name;/usr/(CVSROOT|doc|ports|projects|src)Tutte le modifiche in ogni parte dell'albero (unione di
- tutte le altre liste di commit cvs)
+ tutte le altre liste di commit CVS)
&a.cvs-doc.name;/usr/(doc|www)Tutte le modifiche all'albero doc e www&a.cvs-ports.name;/usr/portsTutte le modifiche all'albero ports&a.cvs-projects.name;/usr/projectsTutte le modifiche all'albero projects&a.cvs-src.name;/usr/srcTutte le modifiche all'albero srcCome iscriversiPer iscriverti ad una lista, clicca sul nome della lista qui sopra
o vai su &a.mailman.lists.link; e clicca sulla lista a cui sei
interessato. La pagina delle liste dovrebbe contenere tutte le
informazioni necessarie all'iscrizione.Per mandare un messaggio ad una lista basta inviare
- una mail a <listname@FreeBSD.org>.
+ una mail a listname@FreeBSD.org.
Sarà poi redisribuita a tutti i membri della lista.Per disiscriverti da una lista, clicca sull'URL che trovi in fondo
a ogni email ricevuta dalla lista. È anche possibile inviare
un'email a
- <freebsd-listname-unsubscribe@FreeBSD.org>
+ listname-unsubscribe@FreeBSD.org
per disiscriverti.A costo di ripeterci, vorremmo che i membri della lista
tecnica tenessero la discussione su un tono tecnico. Se sei solo
interessato ad annunci importanti, allora è preferibile che
ti iscrivi alla &a.announce;, creata apposta per traffico non
frequente.Argomenti delle listeTutte le mailing list FreeBSD hanno alcune
regole base che tutti gli utenti devono seguire. La mancata aderenza
a queste regole comporterà due (2) avvisi scritti dal PostMaster
FreeBSD postmaster@FreeBSD.org, dopo dei quali,
ad una terza trasgressione, il membro sarà espulso da tutte
le mailing list di FreeBSD e gli sarà impedita qualsiasi futura
iscrizione. Siamo mortificati del fatto che queste
regole e misure siano necessarie, ma al giorno d'oggi Internet
è diventato, a quanto pare, un'ambiente alquanto disordinato, e
molti paiono scordarsi di quanto siano fragili alcuni suoi
meccanismi.Regole della strada:L'argomento di ogni messaaggio dovrebbe aderire all'argomento
della lista a cui è inviato, ad esempio se la lista è
a carattere tecnico, i vostri messaggi dovrebbero contenere
discussioni tecniche.
Chiacchiericci continui ed irrilevanti vanno a discapito del valore
della lista per tutti i suoi membri e non saranno tollerati.
Per discussioni libere senza restrizioni sull'argomento, la &a.chat;
è liberamente fruibile e dovrebbe essere usata per
questo.Non bisognerebbe scrivere a più di due mailing list,
ed anche a due solo e soltanto se un motivo reale e concreto esiste.
Per molte liste, esiste già un grande traffico di messaggi
che si sovrappongono ed eccetto per i mix più esoterici (ad
esempio -stable & -scsi), non c'è alcun
motivo di scrivere a più di una lista alla volta.
Se un messaggio è inviato in modo tale che molte mailing list
appaiono nella linea Cc, allora la linea
Cc dovrebbe essere suddivisa prima di inviare
nuovi messaggi. Voi siete del tutto responsabili per
i vostri messaggi inviati in modo errato, non importa di chi sia
la causa.Attacchi personali ed insulti (nel contesto di una discussione)
non sono permessi, e questa regola comprende membri e
sviluppatori.
Gravi violazioni della netiquette, come citare o inviare messaggi
altrui quando il permesso a farlo non c'era e non sarebbe giunto
sono altamente disapprovate ma non sanzionate direttamente.
Comunque, ci sono pochissimi casi in cui
questi messaggi sarebbero pertinenti all'argomento della lista,
quindi tali comportamenti probabilmente otterrebbero un avviso (o
un espulsione) del Postmaster, solo per quel motivo.Pubblicità di prodotti non-FreeBSD è altamente
proibita e comportertà un'espulsione immediata
se è chiaro che il trasgressore sta inviando
pubblicità spam.Argomenti delle singole liste:&a.acpi.name;Sviluppo di ACPI e della gestione
dell'energia&a.afs.name;Andrew File SystemQuesta è la lista per le discussioni sul porting e
l'uso dell' AFS da CMU/Transarc.&a.announce.name;Eventi importanti/pietre miliariQuesta è la mailing list per le persone interessate
soltanto in annunci occasionali di eventi significativi
riguardanti FreeBSD.
Contiene annunci riguardo snapshots e altre release. Contiene
annunci su nuove potenzialità di FreeBSD. Può
contenere richieste di volontari etc. È una mailing list
dal poco traffico, strettamente regolata.&a.arch.name;Discussione sull'architettura e la
progettazioneQuesta lista è per la discussione dell'architettura
FreeBSD.
I messaggi saranno mantenuti strettamente tecnici di natura.
Esempi di possibili argomenti:Come modificare il processo di build per avere
molti build personalizzati in funzione allo stesso
tempo.Cosa deve essere modificato nel VFS per far funzionare i
layers Heimann.Come modificare l'interfaccia dei device driver
per poter usare gli stessi driver senza problemi su molti
buses e architetture.Come scrivere un driver di rete.&a.audit.name;Progetto di audit del sorgenteQuesta è la mailing list per il progetto di audit del
codice FreeBSD. Anche se in origine era intesa per cambiamenti
relativi alla sicurezza, le sue caratteristiche sono state
estese per includere ogni cambiamento al codice.Questa lista è piena di discussioni di patch, e
probabilmente di non grandissimo interesse per l'utente medio
FreeBSD. Discussioni sulla sicurezza non relative ad una
particolare modifica del codice si tengono in FreeBSD-security.
Nel frattempo tutti gli svilupatori sono incoraggiati a spedire
le proprie patch a questa lista per correzioni, specialmente se
toccano parte del sistema dove un bug può influenzare
negativamente l'integrità del sistema.&a.binup.name;Aggiornamento dei binari FreeBSDQuesta lista esiste per fornire un terreno di discussione
per il sistema di aggiornamento dei binari, o
binup.
Sono consentite questioni di design, dettagli di implementazione,
patch, report di bug, report di status, richieste di feature,
log delle modifiche, e tutto ciò che riguardi
binup.
+
+ &a.bluetooth.name;
+
+
+ &bluetooth; su FreeBSD
+
+ Questo è il forum dove si riuniscono gli utenti &bluetooth;
+ di FreeBSD. Sono consentite aromentazioni su problemi di progettazione,
+ dettagli implementativi, patch, report di bug, lo stato attuale, nuove
+ caratteristiche, e altro materiale relativo a &bluetooth;.
+
+
+
&a.bugbusters.name;Coordinamento dello sforzo di gestione dei Problem
ReportLo scopo di questa lista è di servire come forum di
coordinamento e discussione per il Bugmeister, i suoi Bugbuster,
e ogni altra parte che abbia un genuino interesse nel database PR.
Questa lista non è per la discussione di bug specifici,
patch, o PR.&a.bugs.name;Report di bugQuesta è la lista per i report dei bug di FreeBSD.
Quando possibile, i bug dovrebbero essere indicati usando il
comando &man.send-pr.1; o tramite la sua interfaccia WEB.&a.chat.name;Argomenti non tecnici relativi alla comunità
FreeBSDQuesta lista contiene ciò che resta dalle altre liste
riguardo ad informazioni non tecniche, sociali. Include
discussioni sul fatto che Jordan sembri o meno un toon ferret,
se scrivere o meno in maiuscolo, chi sta bevendo troppo
caffè, dove spillano la migliore birra, chi spilla birra
in cantina, e così via.
Annunci occasionali di eventi importanti (party a venire,
celebrazioni di matrimoni, nascite, nuovi lavori etc.) possono
essere fatti alle liste non tecniche, ma i suddetti argomenti
dovrebbero essere diretti a questa lista.&a.core.name;Il core team di FreeBSDQuesta è una lista interna ad uso dei membri core.
Messaggi possono esservi spediti quando una seria questione
relativa a FreeBSD richiede un arbitrato da un alto
scrutinio.&a.current.name;Discussioni sull'uso di
&os.current;Questa è la mailing list di discussione di
&os.current;. Contiene avvertimenti su nuove features in
arrivo in -CURRENT che toccheranno gli utenti, ed istruzioni su
passi che devono restare -CURRENT. Chiunque usi
CURRENT deve sottoscrivere questa lista.
È una mailing list tecnica per la quale ci si attende
materiale strettamente tecnico.&a.cvsweb.name;Progetto CVSweb di FreeBSDDiscussioni tecniche sull'uso, sviluppo e mantenimento di
FreeBSD-CVSweb&a.doc.name;Progetto di documentazioneQuesta mailing list è per la discussione di argomenti
e progetti riguardanti la creazione della documentazione
FreeBSD. I membri di questa mailing list sono noti in genere come
The FreeBSD Documentation Project. È una
lista aperta, sentitevi liberi di unirla e contribuirvi.
+
+ &a.drivers.name;
+
+
+ Scrivere driver di dispositivi per
+ &os;
+
+ Questo è un forum per discussioni tecniche relative
+ ai driver di dispositivi su &os;. È sostanzialmente
+ un posto per gli sviluppatori di driver di dispositivi su
+ questioni su come scrivere driver di dispositivi usando le API
+ del kernel di &os;.
+
+
+
+
+ &a.eclipse.name;
+
+
+ Utenti &os; di Eclipse EDI, strumenti,
+ applicazioni client e port.
+
+ L'intenzione di questa lista è di fornire un
+ supporto reciproco per tutto ciò che concerne
+ la scelta, l'installazione, l'uso, lo sviluppo e il
+ mantenimento di Eclipse EDI, gli strumenti, le applicazioni
+ client sulla piattaforma &os; e l'assistenza al porting
+ di Eclipse EDI nonchè i plugin per l'ambiente di
+ FreeBSD.
+
+ L'intenzione è anche quella di facilitare lo
+ scambio di informazioni tra la comunità di Eclipse e
+ la comunità di &os; per un reciproco
+ beneficio.
+
+ Benchè questa lista si focalizzi principalmente
+ sulle necessità degli utenti di Eclipse essa
+ fornisce anche un forum per quelli ai quali piace
+ sviluppare applicaizoni specifiche per &os; usando
+ il framework Eclipse.
+
+
+
+
+ &a.emulation.name;
+
+
+ Emulazione di altri sistemi come
+ Linux/&ms-dos;/&windows;
+
+ Questo è un forum per discussioni tecniche relative
+ all'esecuzione su &os; di programmi scritti per altri sistemi
+ operativi.
+
+
+
&a.firewire.name;&firewire; (iLink, IEEE 1394)Questa è la mailing list per la discussione del
design e l'implementazione di un sottosistema &firewire;
(anche noto come IEEE 1394 o iLink) per FreeBSD.
Argomenti rilevanti includono nello specifico gli standards, i
bus devices, i loro protocolli, insiemi di adapter
boards/cards/chips, e l'architettura e implementazione del
codice per il loro pieno supporto.&a.fs.name;File systemDiscussioni riguardanti i file system FreeBSD. Questa
è una lista dalle caratteristiche tecniche per la quale
ci si attende contenuto strettamente tecnico.&a.geom.name;GEOMDiscussioni riguardanti GEOM e relative implementazioni.
Questa è una mailing list tecnica per la quale ci si
attente contenuto strettamente tecnico.&a.gnome.name;GNOMEDiscussioni riguardanti The Gnome
Desktop Environment per sistemi FreeBSD. Questa è una
mailing list tecnica per la quale ci si attende materiale
strettamente tecnico.&a.ipfw.name;Firewall IPQuesto è il forum di discussione riguardante il
redesign del codice IP firewall di FreeBSD. Questa è una
mailing list tecnica per la quale ci si attende materiale
strettamente tecnico.&a.ia64.name;Il porting di FreeBSD su IA64Questa è una mailing list tecnica per individui
impegnati attivamente nel porting di FreeBSD alla piattaforma
- IA-64 dall'Intel, nel sollevare problemi e nel proporre
+ IA-64 dall'&intel;, nel sollevare problemi e nel proporre
soluzioni. Individui interessati nel seguire le discussioni
tecniche sono comunque benvenuti.&a.isdn.name;Sistema di comunicazione ISDNQuesta è la mailing list per le persone che discutono
lo sviluppo del supporto ISDN per FreeBSD.&a.java.name;Sviluppo &java;Questa è la mailing list per le persone impegnate
nello sviluppo di applicazioni &java; significative per FreeBSD
ed il porting ed il mantenimento delle &jdk;.&a.jobs.name;Cercasi e offresi opportunità di
lavoroQuesto è un forum dove inviare avvisi di impiego e
curriculum vitae relativi specificatamente a &os;, ad esempio se
stai cercando un impiego relativo a &os; o hai un posto di lavoro
da pubblicizzare che coinvolge &os; allora questo è il
posto giusto. Questa non è una
mailing list sui problemi di occupazione in generale visto che
forum appropriati esistono già da altre parti.Nota che questa lista, come le altre mailing list di
- FreeBSD.org, è distribuita in tutto il mondo. Di
- conseguenza, devi essere chiaro sul luogo e sulle
- possibiltà di telelavoro o assistenza nel cambiare
- abitazione, se disponibili.
+ FreeBSD.org, è
+ distribuita in tutto il mondo. Di conseguenza, devi essere
+ chiaro sul luogo e sulle possibiltà di telelavoro o
+ assistenza nel cambiare abitazione, se disponibili.
Le email dovrebbero usare solo formati aperti —
preferibilmente testo semplice, ma molti lettori accettano anche
Portable Document Format (PDF), HTML, e alcuni
altri. Formati chiusi come µsoft; Word
(.doc) saranno respinti dal server delle
mailing list.&a.kde.name;KDEDiscussioni concernenti KDE su
sistemi FreeBSD.
È una mailing list a carattere tecnico per la quale ci si
attende materiale strettamente tecnico.&a.hackers.name;Discussioni tecnicheQuesto è un forum per discussioni tecniche relative a
FreeBSD. Questa è la mailing list tecnica principale.
È per individui che lavorano attivamente a FreeBSD per
sollevare problemi o discutere soluzioni alternative. Individui
interessati nel seguire le discussioni tecniche sono comunque
benvenuti. È una mailing list tecnica per la quale ci si
attende contenuto strettamente tecnico.&a.hardware.name;Discussione generale sull'hardware e
FreeBSDDiscussione generica sui vari tipi di hardware che FreeBSD
supporta, vari problemi e suggerimenti riguardo a cosa convenga
acquistare e cosa evitare.&a.hubs.name;Siti mirrorAnnunci e discussioni per persone che mantengono siti mirror
FreeBSD.&a.isp.name;Questioni riguardanti gli Internet Service
ProviderQuesta mailing list è per la discussione di argomenti
riguardanti gli Internet Service Provider (ISP) che usano
FreeBSD. È una mailing list tecnica per a quale ci si
attende materiale strettamente tecnico.
-
- &a.newbies.name;
-
-
- Discussioni sulle attività dei nuovi
- adepti
-
- Copriamo ogni attività riguardante i nuovi utenti che
- non sia coperta altrove, inclusi: tecniche di apprendimento e
- soluzione dei problemi indipendenti, la ricerca e l'uso di risorse
- in rete e la richiesta di aiuto ad altri utenti, come usare
- mailing list e quali liste usare, chat generiche, gli errori, i
- pregi, la condivisione di idee, storie, supporto morale (ma non
- tecnico), e prendere parte attiva nella comunità FreeBSD.
- Prendiamo i nostri problemi e le richieste di supporto a
- freebsd-questions, e usiamo freebsd-newbies per incontrare altra
- gente che sia impegnata nelle stesse attività in quanto
- nuovo utente.
-
-
-
&a.openoffice.name;OpenOffice.orgQuestione concernenti il porting ed il mantenimento di
OpenOffice.org e
&staroffice;.&a.performance.name;Discussioni riguardo la calibrazione o la
velocizzazione di FreeBSDQuesta mailing list esiste per procurare ad hackers,
amministratori di sistema, e/o parti interessate un luogo
dove discutere argomenti legati alla performance di FreeBSD.
Argomenti accettabili includono installazioni di FreeBSD ad
alto carico, con problemi di performance o che stanno spingendo
ai limiti delle sue possibilità FreeBSD. Le parti
interessate che sono disposte a lavorare per un miglioramento
delle prestazioni di FreeBSD sono altamente incoraggiate
a sottoscrivere questa lista. Questa è una lista
estremamente tecnica, idealmente adatta per utenti FreeBSD
esperti, hackers o amministratori intenzionati a mantenere
FreeBSD veloce, robusto e scalabile. Questa lista non è
una lista domanda-e-risposta che sostituisce l'uso della
documentazione, quanto piuttosto un luogo dove apportare i propri
contributi o porre domande che non hanno avuto risposta altrove
riguardo a tematiche di prestazione.
+
+ &a.pf.name;
+
+
+ Discussioni sul sistema di firewall packet
+ filter
+
+ Discussioni concernenti il sistema di firewall packet filter
+ (pf) su FreeBSD. Saranno ben accolte sia discussioni tecniche che
+ questioni generiche. Inoltre su questa lista si discute anche del
+ framework ALTQ Qos.
+
+
+
&a.platforms.name;Il porting sulle piattaforme non
- Intel
+ &intel;
Questione concernenti FreeBSD fra le varie piattaforme,
discussioni generiche e proposte per ports ad architetture non
- Intel.
- È una maliling list tecnica per la quale ci si attende
- materiale strettamente tecnico.
+ &intel;. È una maliling list tecnica per la quale ci
+ si attende materiale strettamente tecnico.
&a.policy.name;Le decisioni della politica del Core
TeamQuesta è una mailing list a scarso traffico, di sola
lettura, per le decisioni politiche del Core Team.&a.ports.name;Discussioni sui
portDiscussioni riguardanti la collezione dei port
di FreeBSD (/usr/ports), l'infrastruttura dei
port, e sforzi generali per la coordinazione dei port.
È una mailing list a carattere tecnico per la quale ci si
attende materiale strettamente tecnico.&a.ports-bugs.name;Discussione dei bug dei
portDiscussioni concernenti report di problemi sulla
collezione dei port di FreeBSD
(/usr/ports), proposte di nuovi port, o
modifiche ai port.
È una mailing list a carattere tecnico per la quale ci si
attende materiale strettamente tecnico.
+
+ &a.proliant.name;
+
+
+ Discussioni tecniche di FreeBSD su
+ piattaforme server HP ProLiant
+
+ Questa mailing list è usata per discussioni
+ tecniche sull'uso di FreeBSD su server HP ProLiant,
+ includendo discussioni su driver ProLiant, software
+ di gestione, strumenti di configurazione, ed aggiornamenti
+ del BIOS. Come tale, questo è il posto adatto per
+ discutere circa hpasmd, hpasmcli, e hpacucli.
+
+
+
+
+ &a.python.name;
+
+
+ Python su FreeBSD
+
+ Questa è una lista di discussioni relative al miglioramento
+ del supporto di Python su FreeBSD. Questa è una mailing list
+ tecnica. È per coloro che lavorano sul porting di Python, sui
+ suoi moduli di terze parti e sul materiale di
+ Zopein FreeBSD. Inoltre
+ sono benvenute persone interessate alle discussioni tecniche.
+
+
+
&a.questions.name;Domande degli utentiQuesta è una mailing list per domande riguardanti
FreeBSD. Non dovreste porre domande del tipo
how to alle liste tecniche a meno che stiate
considerando le questioni come molto tecniche.&a.scsi.name;Sottosistema SCSIQuesta è la mailing list per le persone impegnate nel
sottosistema SCSI di FreeBSD. È una mailing list tecnica
per la quale ci si attende materiale strettamente
tecnico.&a.security.name;Questioni di sicurezzaArgomenti relativi alla sicurezza dei sistemi FreeBSD (DES,
Kerberos, buchi di sicurezza noti e fixes, etc.). Questa
è una mailing list tecnica per la quale ci si attende
materiale strettamente tecnico. Notate che questa non è
una lista domanda e risposta, ma che i contributi (SIA domande
SIA risposte) alle FAQ sono benvenute.&a.security-notifications.name;Notifiche riguardanti la sicurezzaNotifiche riguardanti problemi di sicurezza di FreeBSD e fix.
Non è una lista di discussione. La relativa lista di
discussione è FreeBSD-security.&a.small.name;Utilizzo di FreeBSD in applicazioni
embeddedQuesta lista discute argomenti relativi ad installazioni di
FreeBSD su macchine dalle risorse estremamente limitate e sistemi
embedded.&a.stable.name;Discussioni riguardo l'uso di
&os.stable;Questa è la mailing list degli utenti di
&os.stable;. Include avvertimenti su nuove caratteristiche
in arrivo nella -STABLE che toccheranno gli utenti, e istruzioni
sui passi da compiere per tenere aggiornata la -STABLE. Chiunque
usi la STABLE dovrebbe sottoscrivere questa lista.
È una lista di carattere tecnico per la quale ci si
attende materiale strettamente tecnico.&a.standards.name;Rispetto degli standards C99 &
POSIXQuesto è un forum di discussioni tecniche relative al
rispetto degli standards C99 e POSIX da parte di FreeBSD.
+
+ &a.usb.name;
+
+
+ Discussioni per il supporto USB in
+ &os;
+
+ Questa è la mailing list per discussioni tecniche
+ relative al supporto USB in &os;.
+
+
+
&a.usergroups.name;Lista di coordinamento dei gruppi
utentiQuesta è la mailing list per i coordinatori di ogni
Gruppo Utenti locale, in cui discutere questioni fra di loro e
un membro designato del Core Team. Questa mailing list dovrebbe
essere limitata a discussioni su meeting e coordinamento
di progetti che riguardano molti Gruppi Utenti.&a.vendors.name;I venditoriDiscussioni di coordinamento fra il FreeBSD Project e
venditori di software e hardware per FreeBSD.Filtraggio sulle Mailing ListLe mailing list di &os; sono filtrate in molti modi per evitare la
distribuzione di spam, virus, e altre email non volute. Le azioni di
filtraggio descritte in questa sezione non includono tutte quelle usate
per proteggere le mailing list.Solo certi tipi di allegati sono ammessi sulle mailing list. Tutti
gli allegati con un tipo di contenuto MIME non presente nella lista
seguente saranno eliminati prima che l'email sia distribuita sulla
mailing list.application/octet-streamapplication/pdfapplication/pgp-signatureapplication/x-pkcs7-signaturemessage/rfc822multipart/alternativemultipart/relatedmultipart/signedtext/htmltext/plaintext/x-difftext/x-patchAlcune mailing list potrebbero ammettere allegati di altri tipi
di contenuto MIME, ma la lista qui sopra dovrebbe essere corretta per
la maggior parte delle mailing list.Se un'email contiene sia una versione HTML che una versione testo,
quella HTML verrà rimossa. Se un'email contiene solo una
versione HTML, sarà convertita in semplice testo.Newsgroup UsenetOltre ai due newsgroup specificamente designati per FreeBSD, ve ne
sono molti altri in cui FreeBSD è discusso o che sono comunque
rilevanti per gli utenti FreeBSD. Sono disponibili degli archivi
interrogabili attraverso parole chiave su questi newsgroup per
gentile concessione di Warren Toomey
wkt@cs.adfa.edu.au.Newsgroup specifici BSDcomp.unix.bsd.freebsd.announcecomp.unix.bsd.freebsd.miscde.comp.os.unix.bsd
(Tedesco)fr.comp.os.bsd (Francese)it.comp.os.freebsd
(Italiano)Altri newsgroup &unix; di interessecomp.unixcomp.unix.questionscomp.unix.admincomp.unix.programmercomp.unix.shellcomp.unix.user-friendlycomp.security.unixcomp.sources.unixcomp.unix.advocacycomp.unix.misccomp.bugs.4bsdcomp.bugs.4bsd.ucb-fixescomp.unix.bsdX Windows Systemcomp.windows.x.i386unixcomp.windows.xcomp.windows.x.appscomp.windows.x.announcecomp.windows.x.intrinsicscomp.windows.x.motifcomp.windows.x.pexcomp.emulators.ms-windows.wineServer World Wide Web
&chap.eresources.www.inc;
Indirizzi EmailI seguenti Gruppi Utenti forniscono indirizzi email per i propri
membri. Gli amministratori di lista si riservano il diritto di revocare
l'indirizzo assegnato se in alcun modo se ne fa cattivo uso.
-
+ DominioOffertaGruppo utenteAmministratoreukug.uk.FreeBSD.orgSolo forwardingfreebsd-users@uk.FreeBSD.orgLee Johnston
lee@uk.FreeBSD.orgShell AccountsI seguenti Gruppi utenti forniscono account di shell a persone che
supportano attivamente il progetto FreeBSD. Gli amministratori elencati
si riservano il diritto di cancellare l'account se viene in alcun modo
usato male.
-
+ HostAccessoOffertaAmministratore
-
- storm.uk.FreeBSD.org
-
- Solo SSH
-
- CVS a sola lettura, spazio web personale, email
-
- &a.brian;
-
-
dogma.freebsd-uk.eu.orgTelnet/FTP/SSHEmail, spazio Web, FTP anonimoLee Johnston lee@uk.FreeBSD.org
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/firewalls/Makefile b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/firewalls/Makefile
new file mode 100644
index 0000000000..7b5971c535
--- /dev/null
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/firewalls/Makefile
@@ -0,0 +1,15 @@
+#
+# Crea il Manuale con il contenuto di solo questo capitolo.
+#
+# $FreeBSD$
+#
+
+CHAPTERS= firewalls/chapter.sgml
+
+VPATH= ..
+
+MASTERDOC= ${.CURDIR}/../${DOC}.${DOCBOOKSUFFIX}
+
+DOC_PREFIX?= ${.CURDIR}/../../../..
+
+.include "../Makefile"
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/firewalls/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/firewalls/chapter.sgml
new file mode 100644
index 0000000000..fb5e2bbd6f
--- /dev/null
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/firewalls/chapter.sgml
@@ -0,0 +1,57 @@
+
+
+
+ Firewall
+
+
+ Introduzione
+
+ Traduzione in corso.
+
+
+
+ Concetti sui Firewall
+
+ Traduzione in corso.
+
+
+
+ Firewall come Applicaizoni Software
+
+ Traduzione in corso.
+
+
+
+ Il Firewall PF (Packet Filter)
+
+ Traduzione in corso.
+
+
+
+ Il Firewall IPF (IPFILTER)
+
+ Traduzione in corso.
+
+
+
+ IPFW
+
+ Traduzione in corso.
+
+
+
+
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/geom/Makefile b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/geom/Makefile
new file mode 100644
index 0000000000..d2ab6fcaf9
--- /dev/null
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/geom/Makefile
@@ -0,0 +1,15 @@
+#
+# Crea il Manuale con il contenuto di solo questo capitolo.
+#
+# $FreeBSD$
+#
+
+CHAPTERS= geom/chapter.sgml
+
+VPATH= ..
+
+MASTERDOC= ${.CURDIR}/../${DOC}.${DOCBOOKSUFFIX}
+
+DOC_PREFIX?= ${.CURDIR}/../../../..
+
+.include "../Makefile"
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/geom/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/geom/chapter.sgml
new file mode 100644
index 0000000000..7408944006
--- /dev/null
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/geom/chapter.sgml
@@ -0,0 +1,57 @@
+
+
+
+
+
+
+ Tom
+
+ Rhodes
+
+ Scritto da
+
+
+
+
+ GEOM: Framework Modulare per la Trasformazione del Disco
+
+
+ Sinossi
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ Introduzione a GEOM
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ RAID0 - Striping
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ RAID1 - Mirroring
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/install/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/install/chapter.sgml
index 402d335394..8874e14475 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/install/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/install/chapter.sgml
@@ -1,103 +1,5844 @@
+
+
+
+ Jim
+
+ Mock
+
+ Ristrutturato, riorganizzato, ed in parte
+ riscritto da
+
+
+
+
+
+ Randy
+
+ Pratt
+
+ Il tour guidato su sysinstall, e gli screenshot sono
+ di
+
+
+
+
Installazione di FreeBSD
-
- Sinossi
+
+ Sinossi
+
+ installazione
+
+ FreeBSD è fornito di un programma di installazione basato su
+ testo, facile da usare, chiamato sysinstall.
+ Questo è il programma di installazione di default di FreeBSD,
+ sebbene i fornitori siano liberi di usare la loro suite di installazione
+ se preferiscono. Questo capitolo descrive come usare
+ sysinstall per installare FreeBSD.
+
+ Dopo aver letto questo capitolo, saprai:
+
+
+
+ Come creare i dischi di installazione di FreeBSD.
+
+
+
+ Come FreeBSD fa riferimento, e suddivide i tuoi hard disk.
+
+
+
+ Come far partire sysinstall.
+
+
+
+ Le domande che sysinstall ti
+ farà, cosa vogliono dire, e come rispondere.
+
+
+
+ Prima di leggere capitolo, dovresti:
+
+
+
+ Leggere la lista dell'hardware supportato inclusa nella versione
+ di FreeBSD che stai installando, e verificare che il tuo hardware
+ sia supportato.
+
+
+
+
+ In generale, queste istruzioni di installazione sono scritte per
+ computer con architettura &i386; (PC compatibile).
+ Dove richiesto, saranno fornite istruzioni specifiche per altre
+ piattaforme (ad esempio, Alpha). Sebbene questa guida sia
+ aggiornata il più possibile, potresti trovare piccole differenze
+ tra la procedura di installazione e quello che viene mostrato qui.
+ È consigliato usare questo capitolo come una guida generale
+ piuttosto che un manuale di installazione vero e proprio.
+
+
+
+
+ Compiti Prima dell'Installazione
+
+
+ Inventario del Tuo Computer
+
+ Prima di installare FreeBSD dovresti fare un inventario dei
+ componenti del tuo computer. Durante l'installazione di FreeBSD
+ ti verranno mostrati tutti i componenti (hard disk, schede di
+ rete, CDROM, e così via), il loro modello e chi li fabbrica.
+ FreeBSD tenterá di determinare la configurazione corretta per i
+ vari dispositivi, incluse le informazioni riguardo la corretta
+ configurazione sia dell'IRQ che delle porte I/O da usare. A causa
+ della varietà di hardware dei PC non è detto che il
+ processo venga completato con successo, quindi potrai avere bisogno
+ di modificare la tua configurazione.
+
+ Se hai già un altro sistema operativo installato, ad
+ esempio &windows; o Linux, potrebbe essere una buona idea vedere come
+ è configurato l'hardware su quei sistemi operativi. Se non sei
+ sicuro della configurazione usata da una certa scheda di espansione,
+ potresti trovare la configurazione stampata sulla scheda stessa. I
+ numeri IRQ più comuni sono 3, 5 e 7,e le porte di indirizzo
+ I/O sono di norma scritte in numeri esadecimali, come 0x330.
+
+ Raccomandiamo di scrivere o di stampare queste informazioni prima
+ di installare FreeBSD. Può essere d'aiuto usare una tabella,
+ come questa:
+
+
+ Esempio di Inventario dei Dispositivi
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+ Nome Dispositivo
+
+ IRQ
+
+ porte di I/O
+
+ Note
+
+
+
+
+
+ Primo hard disk
+
+ N/A
+
+ N/A
+
+ 40 GB, fabbricato da Seagate, primo IDE master
+
+
+
+ CDROM
+
+ N/A
+
+ N/A
+
+ Primo IDE slave
+
+
+
+ Secondo hard disk
+
+ N/A
+
+ N/A
+
+ 20 GB, fabbricato da IBM, secondo IDE master
+
+
+
+ Primo controller IDE
+
+ 14
+
+ 0x1f0
+
+
+
+
+
+ Scheda di rete
+
+ N/A
+
+ N/A
+
+ &intel; 10/100
+
+
+
+ Modem
+
+ N/A
+
+ N/A
+
+ &tm.3com; 56K faxmodem, su COM1
+
+
+
+ …
+
+
+
+
+
+
+
+ Backup Dei Tuoi Dati
+
+ Se il computer dove installerai FreeBSD contiene dati importanti,
+ fai un backup dei dati, quindi verifica il backup prima di iniziare
+ un'installazione di FreeBSD. La procedura di installazione di FreeBSD
+ ti avviserà prima di scrivere dati sul tuo disco, ma una volta
+ confermato il processo questo non può più essere
+ annullato.
+
+
+
+ Decidere Dove Installare FreeBSD
+
+ Se vuoi usare l'intero disco per installare FreeBSD, puoi saltare
+ tranquillamente questa sezione.
+
+ Altrimenti, se vuoi che FreeBSD coesista con altri sistemi
+ operativi allora hai bisogno di una conoscenza basilare di come i dati
+ sono organizzati sul disco.
+
+
+ Disposizione Del Disco per &i386;
+
+ Un disco di un PC può essere suddiviso in diverse parti.
+ Queste parti vengono chiamate
+ partizioni. Per sua natura, un PC supporta
+ solo quattro partizioni per disco. Queste partizioni sono chiamate
+ partizioni primarie. Per aggirare questa
+ limitazione e avere più di quattro partizioni, è stata
+ progettata un nuovo tipo di partizione, la partizione
+ estesa. Un disco può contenere una sola
+ partizione estesa. All'interno di questa partizione estesa possono
+ essere create partizioni speciali, chiamate partizioni
+ logiche.
+
+ Ogni partizione ha un'ID di partizione, che
+ è un numero usato per identificare il tipo di dati nella
+ partizione. L'ID di partizione di FreeBSD è
+ 165.
+
+ In generale, ogni sistema operativo che usi identificherà
+ le sue partizioni in un modo particolare. Per esempio, il DOS, e i
+ suoi discendenti, come &windows;, assegnano ad ogni partizione
+ primaria e logica una lettera di dispositivo,
+ cominciando con C:.
+
+ FreeBSD deve essere installato su una partizione primaria.
+ I dati di FreeBSD, inclusi i tuoi file, possono risiedere tutti su
+ questa unica partizione. Comunque, se hai più dischi, puoi
+ creare una partizione FreeBSD su tutti i dischi (o su parte di essi).
+ Quando installi FreeBSD, devi avere una partizione disponibile.
+ Questa potrebbe essere una nuova partizione che hai preparato,
+ o potrebbe essere una partizione esistente che contiene dati che
+ non ti interessano più.
+
+ Se già usi tutte le partizioni di ogni tuo disco, dovrai
+ liberare una partizione per FreeBSD utilizzando i programmi forniti
+ dagli altri sistemi operativi che usi (es., fdisk
+ su DOS o &windows;).
+
+ Se hai una partizione libera puoi usare quella. Comunque,
+ potresti avere la necessità di restringere una o più
+ delle tue partizioni.
+
+ Un'installazione minima di FreeBSD richiede un piccolo spazio di
+ 100 MB sull'hard disk. Comunque, questa è
+ proprio un'installazione minima, che non
+ lascia molto spazio per altri tuoi file. Una partizione minima
+ più realistica è di 250 MB, senza ambiente grafico,
+ e di 350 MB o anche di più se vuoi un'interfaccia grafica.
+ Se hai intenzione di installare diverso software di terze parti, avrai
+ bisogno di molto più spazio.
+
+ Puoi usare programmi commerciali come ad esempio
+ &partitionmagic; per ridimensionare le
+ tue partizioni e creare spazio per FreeBSD. La directory
+ tools sul CDROM contiene due software gratuiti
+ che possono eseguire questo compito, FIPS e
+ PResizer. La documentazione per entrambi
+ questi strumenti è disponibile nella stessa directory.
+ FIPS, PResizer,
+ e &partitionmagic; possono ridimensionare
+ partizioni FAT16 e FAT32 —
+ usate da &ms-dos; fino a &windows; ME.
+ &partitionmagic; è una delle
+ applicazioni che può ridimensionare anche partizioni
+ NTFS.
+
+
+ L'uso scorretto di questi programmi può causare la
+ perdita di dati nel tuo hard disk. Assicurati di avere un backup
+ recente e funzionante prima di usare questi strumenti.
+
+
+
+ Usare una Partizione Esistente
+
+ Supponiamo che tu abbia un computer con un singolo disco di
+ 4 GB con già installato una versione di &windows;, e che
+ tu abbia suddiviso il disco in due lettere di dispositivo,
+ C: e D:, ognuno
+ dei quali ha dimensioni pari a 2 GB. Hai 1 GB di dati
+ su C:, e 0.5 GB di dati su
+ D:.
+
+ Questo significa che il tuo disco ha due partizioni, una per
+ lettera. Puoi copiare tutti i tuoi dati da
+ D: a C:, in modo
+ da liberare la seconda partizione, pronta per FreeBSD.
+
+
+
+ Restringere una Partizione Esistente
+
+ Supponiamo che tu abbia un computer con un singolo disco da
+ 4 GB dove è già installata una versione di
+ &windows;. Quando hai installato &windows; hai creato un'unica
+ grande partizione, il dispositivo C: con
+ capacità pari a 4 GB. Hai usato 1.5 GB di
+ spazio, e vorresti usarne 2 GB per FreeBSD.
+
+ Per installare FreeBSD hai due differenti
+ possibilità:
+
+
+
+ Fare il backup dei tuoi dati in &windows;, e installarlo di
+ nuovo, occupando solamente 2 GB.
+
+
+
+ Utilizzare uno strumento come
+ &partitionmagic;, come descritto
+ in precedenza, per restringere la partizione di
+ &windows;.
+
+
+
+
+
+
+ Disposizione del Disco per Alpha
+
+ Alpha
+
+ Dovrai dedicare un intero disco per FreeBSD su Alpha. Attualmente
+ non è possibile condividere un disco con altri sistemi
+ operativi. A seconda della macchina Alpha che possiedi, il disco
+ può essere sia SCSI che IDE, sempre che la tua macchina sia
+ capace di fare il boot da essi.
+
+ Seguendo la convenzione dei manuali della Digital / Compaq tutti
+ gli input SRM sono maiuscoli. SRM è case insensitive.
+
+ Per determinare i nomi e i tipi dei dischi nella tua macchina,
+ usa il comando SHOW DEVICE dal prompt della console
+ SRM:
+
+ >>>SHOW DEVICE
+dka0.0.0.4.0 DKA0 TOSHIBA CD-ROM XM-57 3476
+dkc0.0.0.1009.0 DKC0 RZ1BB-BS 0658
+dkc100.1.0.1009.0 DKC100 SEAGATE ST34501W 0015
+dva0.0.0.0.1 DVA0
+ewa0.0.0.3.0 EWA0 00-00-F8-75-6D-01
+pkc0.7.0.1009.0 PKC0 SCSI Bus ID 7 5.27
+pqa0.0.0.4.0 PQA0 PCI EIDE
+pqb0.0.1.4.0 PQB0 PCI EIDE
+
+ Questo esempio è stato preso da una Digital Personal
+ Workstation 433au e mostra tre dischi collegati alla macchina.
+ Il primo è un lettore CDROM chiamato
+ DKA0, mentre gli altri due dischi sono
+ chiamati rispettivamente DKC0 e
+ DKC100.
+
+ I nomi dei dischi del tipo DKx , sono
+ dischi SCSI. Per esempio DKA100
+ è riferito al disco SCSI con ID 1 sul primo bus SCSI (A),
+ mentre DKC300 si riferisce al disco SCSI con
+ ID 3 sul terzo bus SCSI (C). Il nome del dispositivo
+ PKx si riferisce all'adattatore SCSI.
+ Come visto nell'output di SHOW DEVICE i CDROM SCSI
+ sono trattati come dischi SCSI.
+
+ I dischi IDE hanno un nome del tipo DQx,
+ mentre ai nomi PQx sono associati i
+ controller IDE.
+
+
+
+
+ Raccogli i Dettagli di Configurazione della tua Rete
+
+ Se intendi installare FreeBSD tramite una connessione di rete
+ (per esempio, un'installazione tramite FTP, oppure un server NFS),
+ allora dovrai conoscere la tua configurazione di rete. Ti verranno
+ richieste queste informazioni durante l'installazione in modo che
+ FreeBSD possa connettersi alla rete e completare l'installazione.
+
+
+ Connessione a una Rete Ethernet o tramite un Modem
+ Cable/DSL
+
+ Se hai la possibilità di connetterti a una rete Ethernet,
+ o se hai una connessione a Internet tramite un adattatore Ethernet
+ via cavo o DSL, allora avrai bisogno delle seguenti
+ informazioni:
+
+
+
+ Indirizzo IP
+
+
+
+ Indirizzo IP del gateway di default
+
+
+
+ Il nome host (hostname)
+
+
+
+ Indirizzi IP dei server DNS
+
+
+
+ Maschera di Rete
+
+
+
+ Se non conosci queste informazioni, puoi chiederle al tuo
+ amministratore di sistema oppure al tuo provider. Potrebbero dirti
+ che queste informazioni sono assegnate automaticamente,
+ usando DHCP. Se così fosse, prendi
+ nota.
+
+
+
+ Connessione Tramite Modem
+
+ Se ti connetti al tuo ISP usando un modem puoi installare
+ FreeBSD da Internet, e questo richiederà molto tempo.
+
+ In questo caso dovrai sapere:
+
+
+
+ Il numero di telefono per la connessione del tuo ISP
+
+
+
+ La porta COM: sulla quale il tuo modem è
+ connesso
+
+
+
+ Il nome utente e relativa password del tuo account
+ dell'ISP
+
+
+
+
+
+
+ Controllare i Possibili Errori di FreeBSD Post-Release
+
+ Sebbene il progetto di FreeBSD si impegna per
+ assicurare che ogni release di FreeBSD sia stabile il più
+ possibile, può capitare che ogni tanto qualche bug sfugga durante
+ il processo di costruzione della release. In rare occasioni questi bug
+ interessano il processo di installazione. Non appena questi problemi
+ sono scoperti e fixati, gli stessi sono segnalati nella FreeBSD
+ Errata, che è possibile trovare sul sito web di
+ FreeBSD. Dovresti verificare questo documento prima di iniziare
+ l'installazione in modo tale da essere a conoscenza dei bug
+ esistenti.
+
+ Le informazioni sulle varie release, inclusi i vari errata
+ per ogni release, possono essere trovati nella sezione informazioni di release
+ sul sito web di
+ FreeBSD.
+
+
+
+ Ottenere i File di Installazione di FreeBSD
+
+ Il processo di installazione di FreeBSD può installare
+ FreeBSD prendendo file da una delle seguenti fonti:
+
+
+ Media Locale
+
+
+ Un CDROM o DVD
+
+
+
+ Una partizione DOS sullo stesso computer
+
+
+
+ Un nastro magnetico SCSI o QIC
+
+
+
+ Floppy disk
+
+
+
+
+ Rete
+
+
+ Un sito FTP, passando attraverso un firewall, o usando un proxy
+ HTTP, a seconda della necessità
+
+
+
+ Un server NFS
+
+
+
+ Una connessione parallela o seriale dedicata
+
+
+
+ Se hai comprato il CD o il DVD di FreeBSD allora hai già
+ tutto ciò che necessiti, e dovresti passare alla prossima
+ sezione ().
+
+ Se non ti sei procurato i file di installazione di FreeBSD dovresti
+ saltare alla che spiega
+ come prepararsi all'installazione di FreeBSD. Dopo aver letto
+ quella sezione, puoi tornare indietro e leggere la .
+
+
+
+ Preparare i Media per il Boot
+
+ Il processo di installazione di FreeBSD ha inizio avviando il tuo
+ computer nel programma di installazione di FreeBSD—non è
+ un programma che puoi avviare da un altro sistema operativo.
+ Normalmente il tuo computer fa il boot usando il sistema operativo
+ installato sul tuo hard disk, ma puoi configurare il tuo computer
+ affinchè faccia il boot da floppy disk avviabili.
+ Inoltre la maggior parte dei computer odierni possono fare il boot da
+ CDROM.
+
+
+ Se possiedi FreeBSD su CDROM o su DVD (sia che l'hai comprato
+ o preparato per conto tuo), ed il tuo computer consente di fare il
+ boot da CDROM o DVD (solitamente tramite un'opzione del BIOS
+ chiamata Boot Order o simili), allora puoi saltare
+ questa sezione. Le immagini CDROM o DVD di FreeBSD sono avviabili
+ e possono essere utilizzate per installare FreeBSD senza altre
+ preparazioni particolari.
+
+
+ Per creare un'immagine floppy avviabile, segui i seguenti
+ passi :
+
+
+
+ Ottenere l'Immagine Floppy Avviabile
+
+ I dischi avviabili sono disponibili nel tuo media di
+ installazione nella directory floppies/,
+ inoltre possono essere scaricate dalla directory
+ floppies/,
+ ftp://ftp.FreeBSD.org/pub/FreeBSD/releases/<arch>/<version>-RELEASE/floppies/.
+ Sostituisci <arch>
+ e <version> rispettivamente con
+ l'architettura e il numero di versione che vuoi installare.
+ Per esempio, le immagini floppy avviabili per
+ &os; &rel.current;-RELEASE per &i386; sono disponibili
+ in .
+
+ Le immagini floppy hanno l'estensione .flp.
+ La directory floppies/ contiene diverse
+ immagini, a seconda della versione di FreeBSD che vuoi installare, e
+ in alcuni casi, a seconda dell'hardware che possiedi.
+ Se stai installando FreeBSD 4.X nella maggior parte dei casi
+ avrai bisogno di due file, kern.flp e
+ mfsroot.flp. Se stai installando
+ FreeBSD 5.X nella maggior parte dei casi avrai bisogno di
+ tre floppy, boot.flp,
+ kern1.flp, e kern2.flp.
+ Consulta il file README.TXT che puoi trovare
+ nella stessa directory al fine di avere maggiori informazioni
+ riguardanti le immagine floppy.
+
+
+ Possono essere necessari driver di dispositivi aggiuntivi
+ per sistemi 5.X più vecchi di &os; 5.3.
+ Queste driver sono forniti dall'immagine
+ drivers.flp.
+
+
+
+ Il tuo programma FTP deve usare la modalità
+ binaria per poter scaricare queste immagini floppy.
+ Alcuni browser web usano la modalità
+ testo (chiamata anche
+ ASCII), e ti accorgerai di questo se non
+ riuscirai ad avviare da floppy.
+
+
+
+
+ Preparare i Dischetti Floppy
+
+ Devi preparare un disco floppy per ogni immagine che hai
+ scaricato. Questi dischetti non devono avere difetti. Il
+ metodo più semplice per verificare ciò è
+ formattare i dischi. Non avere fiducia dei dischetti
+ pre-formattati. Lo strumento di formattazione in &windows; non
+ segnala l'eventuale presenza di blocchi danneggiati, semplicemente
+ li segna come difettosi e li ignora. È
+ consigliabile usare dei nuovi dischetti floppy se hai in mente di
+ procedere con questo tipo di installazione.
+
+
+ Se stai tentando di installare FreeBSD ed il programma di
+ installazione crasha, freeza, o non procede come dovrebbe, la
+ prima cosa da sospettare sono proprio i floppy. Prova a scrivere
+ i file di immagine floppy su nuovi dischi e riprova.
+
+
+
+
+ Scrivere i File Immagine sui Floppy Disk
+
+ I file .flpnon
+ sono dei file regolari da copiare sul dischetto. Sono
+ immagini di un contenuto completo di un dischetto. Questo significa
+ che non puoi copiare semplicemente i file
+ da un dischetto ad un altro. Invece, devi usare uno strumento
+ specifico per scrivere le immagini direttamente sul
+ dischetto.
+
+ DOS
+
+ Se stai creando i floppy su un computer con in esecuzione
+ &ms-dos;/&windows;, allora puoi usare l'utility chiamata
+ fdimage.
+
+ Se vuoi usare le immagini che stanno nel CDROM, ed il CDROM
+ è sul dispositivo E:, puoi
+ impartire questo comando:
+
+ E:\>tools\fdimage floppies\kern.flp A:
+
+ Ripeti questo comando per ogni file .flp,
+ sostituendo ogni volta il disco floppy, e poi assicurati
+ di etichettare ogni floppy con il nome del file che hai
+ copiato. Aggiusta il comando come necessario, a seconda di dove
+ hai collocato i file .flp. Se non
+ hai il CDROM, puoi scaricare fdimage dalla
+ directory
+ tools
+ sul sito FTP di FreeBSD.
+
+ Se stai creando i floppy su sistema &unix; (come un altro
+ sistema FreeBSD) puoi usare il comando &man.dd.1; per scrivere i
+ file immagine direttamente sul disco. Su FreeBSD, dovresti
+ eseguire:
+
+ &prompt.root; dd if=kern.flp of=/dev/fd0
+
+ Su FreeBSD, /dev/fd0 è
+ riferito al primo floppy disk (il dispositivo
+ A:). /dev/fd1 sarebbe
+ il dispositivo B:, e cosí via. Altre
+ varianti &unix; potrebbero avere nomi differenti per i dispositivi
+ floppy disk, e se necessario consulta la documentazione del sistema
+ che stai usando.
+
+
+
+ Adesso sei pronto per iniziare ad installare FreeBSD.
+
+
+
+
+ Iniziare l'Installazione
+
+
+ Per default, l'installazione non apporterà nessun
+ cambiamento sul tuo disco (o dischi) fino a quando non vedi questo
+ messaggio:
+
+ Last Chance: Are you SURE you want continue the installation?
+
+If you're running this on a disk with data you wish to save then WE
+STRONGLY ENCOURAGE YOU TO MAKE PROPER BACKUPS before proceeding!
+
+We can take no responsibility for lost disk contents!
+
+ Il processo di installazione può essere sospeso in qualunque
+ momento prima dell'avvertimento finale senza cancellare dati sul tuo
+ hard disk. Se ti sei accorto di aver configurato qualcosa di sbagliato
+ puoi ancora spegnere il computer prima di quel avvertimento, senza che
+ venga creato alcun danno.
+
+
+
+ Avvio
+
+
+ Avvio per &i386;
+
+
+
+ Iniziamo con il computer spento.
+
+
+
+ Accendi il computer. Appena acceso dovrebbe visualizzare
+ un'opzione per entrare nel menù di sistema, chiamato anche
+ BIOS, solitamente tramite tasti come F2,
+ F10, Del, o
+
+ Alt
+ S
+ . Usa la combinazione di tasti indicata sullo schermo.
+ In alcuni casi il tuo computer può visualizzare un'immagine
+ durante la fase di avvio. In genere, premendo
+ Esc l'immagine sparirà e sarai in grado
+ di vedere i messaggi di avvio.
+
+
+
+ Trova il settaggio che controlla da quali dispositivi il
+ sistema tenta l'avvio. Di solito questo settaggio viene
+ identificato con Boot Order e in genere mostra
+ una lista di dispositivi, come Floppy,
+ CDROM, First Hard Disk, e
+ così via.
+
+ Se vuoi partire con il boot da floppy, assicurati di avere
+ selezionato il floppy disk come primo dispositivo di avvio.
+ Se invece vuoi partire con il boot da CDROM allora seleziona
+ questo come primo dispositivo di avvio. In caso di dubbio, puoi
+ consultare il manuale che ti hanno dato assieme al computer, e/o
+ con la scheda madre.
+
+ Una volta apportato la modifica, salva ed esci dal BIOS.
+ Il computer dovrebbe fare un riavvio.
+
+
+
+ Se hai bisogno di preparare i floppy di boot, come descritto
+ nella , allora uno di
+ questi sarà il primo dischetto di boot, probabilmente
+ quello contenente l'immagine kern.flp.
+ Metti questo disco nel tuo floppy.
+
+ Se vuoi fare il boot da CDROM, allora dovrai accendere il
+ computer, e inserire il CDROM prima che puoi.
+
+ Se il computer parte normalmente e carica il sistema operativo
+ già esistente, allora:
+
+
+
+ I dischi non sono stati inseriti prima dell'inizio
+ della fase di avvio. Lasciali inseriti, e riavvia il
+ computer.
+
+
+
+ I recenti cambiamenti apportati nel BIOS non sono
+ corretti. Dovresti rifare i passaggi fino a quando avrai
+ successo.
+
+
+
+ Il tuo BIOS non supporta il boot dal tuo media
+ desiderato.
+
+
+
+
+
+ FreeBSD si avvierà. Se hai scelto di partire da CDROM
+ probabilmente vedrai schermate come queste (le informazioni sulla
+ versione sono state omesse):
+
+ Verifying DMI Pool Data ........
+Boot from ATAPI CD-ROM :
+ 1. FD 2.88MB System Type-(00)
+Uncompressing ... done
+
+BTX loader 1.00 BTX version is 1.01
+Console: internal video/keyboard
+BIOS drive A: is disk0
+BIOS drive B: is disk1
+BIOS drive C: is disk2
+BIOS drive D: is disk3
+BIOS 639kB/261120kB available memory
+
+FreeBSD/i386 bootstrap loader, Revision 0.8
+
+/kernel text=0x277391 data=0x3268c+0x332a8 |
+
+|
+Hit [Enter] to boot immediately, or any other key for command prompt.
+Booting [kernel] in 9 seconds... _
+
+ Se hai fatto il boot da floppy, vedrai simili informazioni sul
+ tuo schermo (le informazioni sulla versione sono state
+ omesse):
+
+ Verifying DMI Pool Data ........
+
+BTX loader 1.00 BTX version is 1.01
+Console: internal video/keyboard
+BIOS drive A: is disk0
+BIOS drive C: is disk1
+BIOS 639kB/261120kB available memory
+
+FreeBSD/i386 bootstrap loader, Revision 0.8
+
+/kernel text=0x277391 data=0x3268c+0x332a8 |
+
+Please insert MFS root floppy and press enter:
+
+ Segui queste istruzioni, rimuovi il disco
+ kern.flp, inserisci il disco
+ mfsroot.flp, e premi Invio.
+ &os; 5.3 e superiori hanno ulteriori dischi, come descritto
+ nella sezione precedente.
+ Avvia dal primo floppy; quando indicato, inserisci gli altri
+ dischi.
+
+
+
+ Indipendentemente se hai fatto il boot da floppy o da CDROM,
+ il processo di avvio arriverà a questo punto:
+
+ Hit [Enter] to boot immediately, or any other key for command prompt.
+Booting [kernel] in 9 seconds... _
+
+ Puoi sia attendere dieci secondi, oppure premere
+ Invio (per &os; 4.X ciò
+ avvierà il menù di configurazione del
+ kernel).
+
+
+
+
+
+ Avvio per Alpha
+
+ Alpha
+
+
+
+ Iniziamo con il computer spento.
+
+
+
+ Accendi il computer e attendi che arrivi
+ al prompt di avvio.
+
+
+
+ Se hai la necessità di preparare i floppy di avvio,
+ come descritto nella
+ allora uno di questi sarà il primo disco di avvio,
+ probabilmente quello che contiene kern.flp.
+ Inserisci questo disco nel tuo floppy e digita il seguente
+ comando per avviare da dischetto (sostituisci il nome del tuo
+ floppy se necessario):
+
+ >>>BOOT DVA0 -FLAGS '' -FILE ''
+
+ Se stai avviando da CDROM, inserisci il CDROM nel lettore
+ e digita il seguente comando per avviare l'installazione
+ (sostituisci il nome del lettore CDROM se necessario):
+
+ >>>BOOT DKA0 -FLAGS '' -FILE ''
+
+
+
+ In fase di avvio partirà FreeBSD. Se hai fatto
+ il boot tramite floppy, ad un certo punto vedrai questo
+ messaggio:
+
+ Please insert MFS root floppy and press enter:
+
+ Segui queste istruzioni e rimuovi il disco
+ kern.flp, inserisci il disco
+ mfsroot.flp, poi premi
+ Invio.
+
+
+
+ Indipendentemente se hai fatto il boot da floppy o da CDROM,
+ il processo di avvio arriverà a questo punto:
+
+ Hit [Enter] to boot immediately, or any other key for command prompt.
+Booting [kernel] in 9 seconds... _
+
+ Puoi sia aspettate dieci secondi, oppure premere
+ Invio. In questo modo verrà caricato
+ il menù di configurazione del kernel.
+
+
+
+
+
+
+ Configurazione del Kernel
+
+
+ Dalla versione 5.0 e seguenti di FreeBSD, lo strumento
+ userconfig è stato deprecato in favore del nuovo metodo
+ &man.device.hints.5;. Per altre informazioni su
+ &man.device.hints.5;, per cortesia guarda la
+
+
+
+ Il kernel è il cuore del sistema
+ operativo. È responsabile di molte cose, inclusi tutti gli
+ accessi alle periferiche che hai nel tuo sistema, quali gli hard disk,
+ le schede di rete, la scheda audio, e così via. Ognuno dei
+ componenti hardware supportati dal kernel di FreeBSD ha un driver
+ associato ad esso. Il nome di ogni driver è composto da due o
+ tre lettere, ad esempio sa per il driver SCSI
+ con un accesso di tipo sequenziale, oppure sio
+ per il driver Seriale I/O (che gestisce le porte COM).
+
+ Quando viene caricato il kernel, ogni driver controlla
+ il sistema per vedere se c'è o meno sul tuo sistema
+ l'hardware che esso supporta. Se esiste, il driver configura
+ l'hardware rendendolo disponibile al resto del kernel.
+
+ Si fa comunemente riferimento a questa fase come al
+ probing del dispositivo. Sfortunatamente,
+ non è sempre possibile che questa fase riesca in modo sicuro.
+ Alcuni driver hardware non coesistono bene, e il probing di un
+ componente hardware può di tanto in tanto lasciare un altro
+ dispositivo in uno stato inconsistente. Questo è una
+ limitazione di progettazione del PC.
+
+ Alcuni vecchi dispositivi sono chiamati dispositivi ISA—
+ che contrastano i dispositivi PCI. Le specifiche ISA richiedono
+ che ogni dispositivo abbia alcune informazioni codificate all'interno
+ dello stesso, tipicamente un numero IRQ (Interrupt Request Line) e
+ alcuni indirizzi per le porte di IO utilizzate dal driver. In genere
+ queste informazioni sono impostabili attraverso alcuni
+ jumper fisici posti sulla scheda,
+ o utilizzando un utility DOS.
+
+ Questo fu spesso la causa di alcuni problemi, perchè non era
+ possibile avere due dispositivi che condividevano lo stesso IRQ o lo
+ stesso indirizzo di porta.
+
+ Le nuove periferiche seguono le specifiche PCI, dove tutto questo
+ non è richiesto, poichè i dispositivi si suppongono
+ cooperanti con il BIOS, che comunica quale IRQ e indirizzi di porta
+ utilizzare.
+
+ Se hai delle periferiche ISA nel tuo computer allora dovrai
+ configurare i driver di FreeBSD per quei dispositivi indicando l'IRQ e
+ gli indirizzi di porta che hai settato fisicamente sulla tua scheda.
+ Ecco perchè può essere utile stilare un inventario
+ del tuo hardware (vedi la ).
+
+ Sfortunatamente, gli IRQ e gli indirizzi di porte di default di
+ molti dispositivi entrano in conflitto fra loro. Questo perchè
+ diversi dispositivi ISA hanno a bordo lo stesso settaggio di IRQ e di
+ indirizzi di porte. Di default i driver di FreeBSD sono deliberatamente
+ impostati per riflettere il settaggio di default del costruttore, e
+ ciò permetterà il corretto funzionamento di diversi
+ dispositivi.
+
+ Comunque questo non è quasi mai un problema nell'utilizzo
+ base di FreeBSD. È difficile che il tuo computer conterrà
+ due pezzi di hardware che generino conflitti, poichè uno dei due
+ componenti non funzionerà (indipendentemente dal sistema
+ operativo utilizzato).
+
+ Questo diventa un problema quando stai installando FreeBSD per la
+ prima volta perchè il kernel usato durante l'installazione
+ ha la necessità di contenere quanti più driver
+ possibile, affinchè siano supportate il maggior numero di
+ configurazioni hardware. Questo significa che alcuni di questi
+ driver avranno dei conflitti di configurazione. Il probe dei
+ dispositivi avviene secondo un ordine preciso, e se possiedi
+ un dispositivo il cui probe avviene alla fine del processo, ma va in
+ conflitto con un dispositivo precedentemente sondato, allora
+ il tuo hardware potrebbe non funzionare o il probe potrebbe
+ non essere corretto quando installi FreeBSD.
+
+ A causa di questo, la prima cosa che devi fare quando installi
+ FreeBSD è controllare la lista dei driver che sono configurati
+ nel kernel, e disabilitare alcuni di essi, se non hai un certo
+ dispositivo, o confermare (ed eventualmente modificare) la
+ configurazione del driver se possiedi quel dispositivo ma i settaggi
+ di default sono sbagliati.
+
+ Questo probabilmente potrebbe sembrare più complicato di
+ quanto non lo sia.
+
+ La mostra il primo menù di
+ configurazione del kernel. Raccomandiamo di scegliere l'opzione
+ Start kernel configuration in full-screen visual
+ mode, poichè presenta un'interfaccia semplice
+ per i nuovi utenti.
+
+
+
+ La schermata di configurazione del kernel
+ () è suddivisa in quattro
+ parti:
+
+
+
+ Una lista a collasso di tutti i driver che sono correntemente
+ marcati come attivi, suddivisi in gruppi come
+ Storage, e Network.
+ Ogni driver viene accompagnato da una descrizione, il suo nome
+ composto da due o tre lettere, l'IRQ e la porta di memoria
+ utilizzati dal driver stesso. Inoltre, se un driver attivo è
+ in conflitto con altri driver attivi allora a seguito del nome
+ del driver viene mostrato CONF. Questa
+ sezione mostra anche il numero totale di conflitti dei driver
+ attivi.
+
+
+
+ Alcuni driver sono marcati come inattivi. Questi rimangono nel
+ kernel, ma ai dispositivi a loro associati non verrà
+ fatto un probe quando viene avviato il kernel. Questi driver
+ sono suddivisi in gruppi nello stesso modo della lista dei driver
+ attivi.
+
+
+
+ Maggiori dettagli sul driver correntemente selezionato, inclusi
+ l'IRQ e gli indirizzi della porta di memoria.
+
+
+
+ Informazioni riguardo le combinazioni di tasti validi.
+
+
+
+
+
+ Non preoccuparti se viene segnalato qualche conflitto, c'è
+ da aspettarselo; tutti i driver sono abilitati, e come già
+ spiegato, alcuni di essi sono in conflitto con altri.
+
+ Dovrai lavorare attraverso la lista dei dispositivi, risolvendo
+ i conflitti.
+
+
+ Come Risolvere i Conflitti dei Driver
+
+
+ Premi X. Questo espanderà completamente
+ la lista dei driver, in modo che tu possa vederli tutti. Usa i tasti
+ freccia per muoverti avanti e indietro attraverso la lista dei
+ driver.
+
+ La mostra il risultato dopo
+ aver premuto X.
+
+
+
+
+
+ Disabilita tutti i driver per tutti i dispositivi che non hai.
+ Per disabilitare un driver, selezionalo con i tasti freccia e
+ premi Del. Il driver verrà rimosso dalla
+ lista dei Driver Inattivi.
+
+ Se inavvertitamente disabiliti un dispositivo di cui hai
+ bisogno premi Tab per spostarti alla lista
+ dei Driver Inattivi, seleziona il driver che hai
+ disabilitato, e premi Invio per riportarlo nella
+ lista dei driver attivi.
+
+
+ Non disabilitare sc0. Questo
+ controlla lo schermo, e lo hai bisogno a meno che tu non stia
+ facendo un'installazione con un cavo seriale.
+
+
+
+ Disabilita atkbd0 solamente se
+ stai usando una tastiera USB. Se hai una tastiera normale
+ allora non disabilitare atkbd0.
+
+
+
+
+ Se non hai conflitti elencati allora puoi saltare questo passo.
+ Diversamente, i conflitti che rimangono andranno analizzati.
+ Se non hanno l'indicazione di conflitto permesso
+ nella finestra di dialogo, allora l'IRQ/indirizzi per il probe
+ del dispositivo dovranno essere modificati,
+ oppure gli stessi dovranno essere modificati
+ direttamente sull'hardware.
+
+ Per cambiare la configurazione del driver riguardo a IRQ e
+ indirizzi di porta I/O, seleziona il dispositivo e premi
+ Invio. Il cursore si muoverà nella
+ terza sezione dello schermo, e quindi potrai cambiare i valori.
+ Dovresti selezionare IRQ e indirizzi di porta che hai trovato
+ quando hai fatto l'inventario dell'hardware. Premi
+ Q per terminare la modifica della configurazione
+ dei dispositivi e ritorna alla lista dei driver attivi.
+
+ Se non sei sicuro dei settaggi allora puoi provare ad usare
+ -1. Alcuni driver di FreeBSD sono in grado
+ di effettuare il probe in modo sicuro dell'hardware per scoprire
+ il settaggio corretto, e un settaggio pari a -1,
+ abilita questa modalità di rilevamento automatico.
+
+ La procedura per cambiare l'indirizzo sull'hardware varia
+ da dispositivo a dispositivo. Per alcuni dispositivi potresti
+ avere bisogno di rimuovere fisicamente la scheda del tuo computer
+ e adattare il settaggio dei jumper o degli switch DIP. Altre schede
+ potrebbero essere accompagnate da un floppy DOS che contiene
+ i programmi usati per configurare la scheda. In ogni caso,
+ dovresti fare riferimento alla documentazione che dovrebbe
+ accompagnare il dispositivo. Questo comporterà un ovvio
+ riavvio del computer, quindi avrai bisogno di riavviare la
+ procedura di installazione di FreeBSD quando avrai configurato la
+ scheda.
+
+
+
+ Quando tutti i conflitti sono stati risolti apparirá
+ sulla schermata una cosa simile alla .
+
+
+
+ Come puoi vedere, la lista dei driver attivi è ora molto
+ ridotta, dove sono elencati solamente i driver per l'hardware
+ realmente esistente.
+
+ Adesso puoi salvare questi cambiamenti, e passare alla prossima
+ fase di installazione. Premi Q per chiudere
+ l'interfaccia di configurazione dei dispositivi. Ti apparirà
+ questo messaggio:
+
+ Save these parameters before exiting? ([Y]es/[N]o/[C]ancel)
+
+ Rispondi Y per salvare i parametri in memoria
+ (che saranno salvati sul disco se concludi l'installazione) e per
+ avviare la fase di probe. Dopo che il risultato del probe viene
+ visualizzato su testo in bianco e nero verrà avviato
+ sysinstall che visualizzerà il
+ suo menù principale ().
+
+
+
+
+
+
+
+ Rivedere i Risultati del Probe dei Dispositivi
+
+ Le ultime cento righe che sono state visualizzate sullo
+ schermo sono memorizzate e possono essere riviste.
+
+ Per rivedere il buffer, premi Scroll Lock.
+ Ti permetterà di scorrere nel video. Puoi usare i tasti freccia,
+ oppure PageUp e PageDown
+ per vedere i risultati. Premi di nuovo Scroll Lock
+ per fermare lo scrolling.
+
+ Usa questa tecnica per rivedere i messaggi che sono stati
+ visualizzati quando il kernel ha effettuato il probe dei dispositivi.
+ Vedrai del testo simile alla ,
+ anche se questo potrebbe essere diverso a seconda dei dispositivi
+ che hai nel tuo computer.
+
+
+
+ Analizza attentamente i risultati del probe per assicurarti che
+ FreeBSD ha trovato tutti i dispositivi che ti aspetti. Se non è
+ stato trovato un dispositivo, allora questo non sarà in elenco.
+ Se il driver del dispositivo richiede la configurazione di IRQ e
+ indirizzi di porta allora assicurati di averli inseriti
+ correttamente.
+
+ Se hai la necessità di modificare dei settaggi
+ per il probe dei dispositivi indicati nell'UserConfig, esci dal
+ programma sysinstall e ricomincia da capo.
+ Questo è anche un modo per prendere confidenza con il processo.
+
+
+
+ Usa i tasti freccia per selezionare
+ Exit Install dal menù principale
+ di installazione. Ti apparirà il seguente messaggio:
+
+ User Confirmation Requested
+ Are you sure you wish to exit? The system will reboot
+ (be sure to remove any floppies from the drives).
+
+ [ Yes ] No
+
+ Il programma d'installazione partirà nuovamente se il CDROM
+ è ancora nel driver ed è selezionata &gui.yes;.
+
+ Se hai avviato da floppy sarà necessario rimuovere il
+ floppy mfsroot.flp e mettere
+ kern.flp prima di riavviare.
+
+
+
+
+ Introduzione a Sysinstall
+
+ L'utility sysinstall è
+ l'applicazione di installazione fornita dal FreeBSD Project. È
+ basata sulla console ed è suddivisa in diversi menù e
+ schermate che puoi usare per configurare e controllare il processo di
+ installazione.
+
+ Il sistema a menù di sysinstall
+ è governabile tramite i tasti freccia, Invio,
+ Spazio, e altri tasti. Una descrizione dettagliata
+ di questi tasti e ciò che essi fanno sono contenuti nel
+ documento sull'uso di sysinstall.
+
+ Per vedere queste informazioni, assicurati che sia evidenziata
+ l'entry Usage e che sia selezionato il
+ bottone [Select], come mostrato in
+ , quindi premi
+ Invio.
+
+ In questo modo verranno visualizzate le istruzioni per usare il
+ sistema a menù. Premi Invio per ritornare al
+ menù principale.
+
+
+
+
+ Come Selezionare il Menù della Documentazione
+
+ Dal menù principale, seleziona con i tasti freccia
+ Doc e premi Invio.
+
+
+
+ Verrà mostrato il menù della documentazione.
+
+
+
+ È importante leggere la documentazione.
+
+ Per visualizzare un documento, selezionalo con i tasti freccia e
+ premi Invio. Quando hai finito di leggere il
+ documento, premi Invio per ritornare al menù
+ della documentazione.
+
+ Per ritornare al Menù di Installazione Principale,
+ seleziona Exit con i tasti freccia e
+ premi Invio.
+
+
+
+ Come Selezionare il Menù Tastiera
+
+ Per cambiare la mappatura della tastiera, usa i tasti freccia per
+ selezionare Keymap dal menù e premi
+ Invio. Questo è richiesto solo se stati usando
+ una tastiera non-standard o una tastiera non americana.
+
+
+
+ Una diversa mappatura della tastiera può essere selezionata
+ nel menù usando i tasti freccia e premendo
+ Spazio. Premi di nuovo Spazio
+ per deselezionare la tua scelta. Quando hai finito, scegli &gui.ok;
+ usando i tasti freccia e premi Invio.
+
+ Nel successivo screen-shot ne viene mostrata una lista parziale.
+ Se selezioni &gui.cancel; premendo Tab userai la
+ mappatura di default e ritornerai al Menù dell'Installazione
+ Principale.
+
+
+
+
+
+ Schermata delle Opzioni di Installazione
+
+ Seleziona Options e premi
+ Invio.
+
+
+
+
+
+ I valori di default sono adeguati per la maggior parte degli utenti
+ e solitamente non necessitano modifiche. Il nome della release
+ varierà a seconda della versione che si sta installando.
+
+ La descrizione dell'elemento selezionato apparirà illuminato
+ in blu in fondo alla schermata. Nota che una di queste opzioni
+ è Use Defaults per resettare
+ tutti i valori ai rispettivi valori di default.
+
+ Premi F1 per leggere la schermata di aiuto
+ delle varie opzioni.
+
+ Premendo Q ritornerai al Menù di
+ Installazione Principale.
+
+
+
+ Iniziare una Installazione Standard
+
+ L'installazione Standard è
+ raccomandata per i novizi &unix; o di FreeBSD. Usa i tasti freccia
+ per selezionare Standard quindi premi
+ Invio per cominciare l'installazione.
+
+
+
+
+
+
+ Allocazione dello Spazio su Disco
+
+ Prima di tutto devi allocare dello spazio su disco per FreeBSD, ed
+ etichettare quello spazio in modo tale che
+ sysinstall possa utilizzarlo. Per fare questo
+ devi conoscere come FreeBSD si aspetta di trovare le informazioni sul
+ disco.
+
+
+ Numerazione dei Dispositivi nel BIOS
+
+ Prima di installare e configurare FreeBSD sul tuo sistema,
+ c'è una cosa importante che devi sapere, specialmente se hai
+ più dischi.
+
+ DOS
+
+ Microsoft Windows
+
+ In un PC con un sistema operativo dipendente dal BIOS come &ms-dos;
+ o µsoft.windows;, il BIOS è in grado di ricavare il
+ corretto ordine dei dischi, e il sistema operativo concorda con un
+ eventuale cambiamento. Questo consente all'utente di effettuare il boot
+ da un disco diverso dal master primario. Questo è
+ conveniente soprattutto per alcuni utenti che hanno convenuto che il
+ modo più semplice e conveniente per mantenere un sistema
+ di backup è di comperare un secondo disco identico al primo,
+ e effettuare consuete copie del primo disco sul secondo usando
+ Ghost o
+ XCOPY. Quindi, se il primo disco fa fiasco,
+ è sotto le minacce di un virus, o è scarabocchiato da
+ un'imperfezione del sistema operativo stesso, può essere
+ facilmente recuperato istruendo il BIOS a swappare logicamente i due
+ dischi. È come cambiare i cavi sui dischi, ma senza dover
+ aprire il case.
+
+ SCSI
+
+ BIOS
+
+ I sistemi più costosi con controller SCSI spesso includono
+ delle estensioni del BIOS che consentono di riordinare i dischi SCSI
+ in modo simile a quanto sopra esposto per un massimo di sette
+ dispositivi.
+
+ Un utente che è abituato ad usare queste caratteristiche
+ può rimanere sorpreso quando vede che i risultati con FreeBSD
+ non sono quelli che si aspettava. FreeBSD non usa il BIOS, e non sa
+ nulla riguardo alla mappatura logica dei dispositivi del
+ BIOS. Questo può portare a delle situazioni che
+ lasciano perplessi, in particolar modo quando i dischi hanno
+ un'identica geometria fisica, e sono dei clone di un altro disco.
+
+ Quando si ha a che fare con FreeBSD, ripristinare sempre il BIOS
+ alla numerazione naturale prima di installare FreeBSD, e lasciarla in
+ quel modo. Se hai bisogno di scambiare i dispositivi, fallo, ma fallo
+ fisicamente, aprendo il case e cambiando i cavi e jumper in modo
+ opportuno.
+
+
+ Un esempio di un'avventura insolita riguardo i File di Bill e
+ Fred:
+
+ Bill distrugge una vecchia box Wintel per fare una box FreeBSD per
+ Fred. Bill installa un solo disco SCSI come l'unità zero
+ SCSI ed installa FreeBSD su di esso.
+
+ Fred inizia ad usare il sistema, ma dopo alcuni giorni nota che
+ il vecchio disco SCSI riporta numerosi errori e riferisce questo fatto
+ a Bill.
+
+ Dopo un pò, Bill decide di risolvere la situazione,
+ così prende un disco SCSI identico nella stanza
+ dell'archivio di dischi. Una scansione iniziale
+ indica che il disco funziona bene, dunque Bill installa questo disco
+ come la quarta unità SCSI e crea una copia dell'immagine del
+ disco zero nel disco quattro. Ora che il nuovo disco è
+ installato e funziona bene, Bill decide che è una buona idea
+ iniziare ad usarlo, quindi usa le funzionalità nel BIOS SCSI
+ per riordinare i dischi in modo tale che il sistema effettui il boot
+ dal disco quattro. FreeBSD viene avviato e funziona in modo
+ corretto.
+
+ Fred continua il suo lavoro per parecchi giorni, quando Bill e
+ Fred decidono che è ora di una nuova avventura — tempo
+ di aggiornare ad una nuova versione di FreeBSD. Bill rimuove
+ l'unità SCSI zero perchè era un pò fiacca e la
+ sostituisce con un'altra unità disco identica prendendola
+ dall'archivio. Bill quindi installa la nuova versione
+ di FreeBSD nella nuova unità SCSI zero usando i floppy FTP di
+ Internet di Fred. L'installazione ha successo.
+
+ Fred usa la nuova versione di FreeBSD per alcuni giorni, e si
+ convince che è sufficientemente buona per usarla nel
+ dipartimento di ingegneria. È ora di copiare tutto il suo
+ lavoro della vecchia versione. Fred monta la quarta unità SCSI
+ (l'ultima copia della vecchia versione di FreeBSD). Fred è
+ costernato dal fatto che nulla del suo precedente lavoro è
+ presente nella quarta unità SCSI.
+
+ Dove sono andati i dati?
+
+ Quando Bill ha fatto una copia dell'immagine dell'unità
+ SCSI zero di origine sulla quarta unità SCSI, la quarta
+ unità divenne un clone. Quando Bill ha
+ riordinato il BIOS SCSI affinchè si poteva effettuare il boot
+ dalla quarta unità SCSI, ha solo ingannato se stesso.
+ FreeBSD stava ancora girando sull'unità SCSI zero.
+ Questo tipo di modifica al BIOS farà in modo che tutto il
+ codice di boot e del loader sia prelevato dal dispositivo indicato
+ nel BIOS, ma quando i driver del kernel di FreeBSD prendono il
+ controllo, la numerazione dei dispositivi del BIOS sarà
+ ignorata, e FreeBSD considererà la numerazione standard
+ dei dispositivi. Nel nostro esempio, il sistema ha continuato
+ ad operare sull'unità SCSI zero originale, e tutti i dati
+ di Fred erano lì, e non sulla quarta unità SCSI.
+ Il fatto che il sistema sembrava in esecuzione sulla quarta
+ unità SCSI era semplicemente un artificio delle aspettative
+ umane.
+
+ Siamo contenti di dire che nessun dato è stato cancellato
+ o artefatto dalla scoperta di questo fenomeno. L'unità zero
+ SCSI utilizzata in precedenza è stata recuperata dalla
+ pila di hard disk, ed è stato recuperato tutto il lavoro
+ di Fred, (e ora Bill sa che puè contare anche sull'unità
+ zero).
+
+ Sebbene siano stati utilizzati dispositivi SCSI in questo esempio,
+ lo stesso concetto si applica ai dispositivi IDE.
+
+
+
+
+ Come Creare le Slice con FDisk
+
+
+ Tutte le modifiche che fai ora non saranno scritte su disco.
+ Se pensi di aver fatto un errore e vuoi ricominciare dall'inizio
+ puoi usare il menù di sysinstall
+ per uscire e tentare un'altra volta o premere il tasto
+ U per usare l'opzione
+ Undo. Se sei confuso e non riesci
+ a capire come uscire dall'applicazione puoi sempre riavviare il
+ computer.
+
+
+ Dopo aver scelto un'installazione standard in
+ sysinstall ti verrà mostrato
+ questo messaggio:
+
+ Message
+ In the next menu, you will need to set up a DOS-style ("fdisk")
+ partitioning scheme for your hard disk. If you simply wish to devote
+ all disk space to FreeBSD (overwriting anything else that might be on
+ the disk(s) selected) then use the (A)ll command to select the default
+ partitioning scheme followed by a (Q)uit. If you wish to allocate only
+ free space to FreeBSD, move to a partition marked "unused" and use the
+ (C)reate command.
+ [ OK ]
+
+ [ Press enter or space ]
+
+ Premi Invio come segnalato. Ti verrà
+ mostrato un elenco di tutti gli hard disk che il kernel
+ ha trovato quando ha effettuato il probe dei dispositivi.
+ La mostra un esempio con un
+ sistema con due dischi IDE. Questi sono chiamati
+ ad0 e ad2.
+
+
+
+ Ti potresti chiedere perchè ad1
+ non è elencato nella lista. Perchè è stato
+ omesso?
+
+ Considera ciò che succederebbe se hai due hard disk IDE,
+ uno come master sul primo controller IDE, ed uno come master sul
+ secondo controller IDE. Se FreeBSD li enumera come li trova,
+ allora saranno ad0 e
+ ad1.
+
+ Ma se vuoi aggiungere un terzo hard disk, come dispositivo
+ slave sul primo controller IDE, allora questo sarà
+ ad1, ed il precedente
+ ad1 diventerà
+ ad2. Poichè i nome dei dispositivi
+ (come ad1s1a) sono usati per determinare i
+ filesystem, potresti improvvisamente scoprire che alcuni dei tuoi
+ filesystem non appaiono più correttamente, e avrai
+ necesità di modificare la tua configurazione di FreeBSD.
+
+ Per aggirare questo problema, il kernel può essere
+ configurato per denominare i dischi IDE in base alla loro posizione,
+ e non in base all'ordine di rilevamento degli stessi. Con questo
+ schema il disco master sul secondo controller IDE sarà
+ sempread2,
+ anche se non sono presenti i dispositivi
+ ad0 e ad1.
+
+ Questa configurazione è di default per il kernel di
+ FreeBSD, ed è per questo che il display visualizza
+ ad0 e ad2.
+ La macchina sulla quale è stato preso questo screenshot aveva
+ dischi IDE su entrambi i canali master dei controller IDE, e nessun
+ disco sui canali slave.
+
+ Dovresti selezionare il disco sul quale vuoi installare FreeBSD, poi
+ premi &gui.ok;. Verrà avviato FDisk,
+ con una schermata simile a quella nella .
+
+ La schermata di FDisk è divisa in
+ tre sezioni.
+
+ La prima sezione, comprendente le prime due linee della schermata,
+ mostra i dettagli dell'hard disk selezionato, includendo il nome
+ di FreeBSD, la geometria del disco, e la sua capacità.
+
+ La seconda sezione mostra le slice che sono attualmente sul disco,
+ dove esse cominciano e dove finiscono, quanto sono grandi, il nome
+ assegnato da FreeBSD, la loro descrizione ed il loro tipo. Questo
+ esempio mostra due piccole slice inutilizzate, che sono uno degli
+ artefatti degli schemi di progetto del PC. Mostra anche una grande
+ slice FAT, che apparirà quasi certamente come
+ C: in &ms-dos; / &windows;, ed una slice
+ estesa, che può contenere altre lettere dei dispositivi per
+ &ms-dos; / &windows;.
+
+ La terza sezione mostra i comandi che sono disponibili in
+ FDisk.
+
+
+
+ Cosa farai ora dipende da come vuoi splittare il tuo disco.
+
+ Se vuoi usare FreeBSD su tutto il tuo disco (cancellerai tutti
+ gli altri dati su questo disco quando confermerai in
+ sysinstall che vuoi continuare il processo di
+ installazione) allora premi A, che corrisponde
+ all'opzione Use Entire Disk. Le slice
+ esistenti saranno rimosse, e sostituite con una piccola area
+ etichettata come unused (ancora, un artefatto
+ della progettazione del disco del PC), e una grande slice per FreeBSD.
+ Fatto questo, dovresti selezionare la slice di FreeBSD che hai appena
+ creato usando i tasti freccia, e quindi premere S
+ affinchè la slice sia avviabile. La schermata avrà
+ un aspetto del tutto simile alla . Nota la A nella
+ colonna dei Flag, che indica che la slice è
+ active, e verrà avviata al boot.
+
+ Se vuoi cancellare una slice esistente per fare spazio a FreeBSD
+ allora devi selezionare la slice con i tasti freccia, e quindi premere
+ D. Quindi premi C, e ti verrà
+ chiesto la dimensione della slice che vuoi creare. Scegli la
+ dimensione appropriata e premi Invio. Il valore
+ predefinito in questo riquadro rappresenta la dimensione massima che
+ la tua slice può avere, che potrebbe essere il blocco contiguo
+ più lungo di spazio non ancora allocato oppure l'intero
+ disco.
+
+ Se hai già creato lo spazio per FreeBSD (magari usando un
+ tool come &partitionmagic;) allora puoi
+ premere C per creare una nuova slice. Di nuovo,
+ ti verrà chiesta la dimensione della slice che vorresti
+ creare.
+
+
+
+ Quando hai finito, premi Q. Le tue modifiche
+ saranno salvate da sysinstall, ma non
+ saranno ancora applicate al disco.
+
+
+
+ Installare il Boot Manager
+
+ Ora hai due scelte per installare il boot manager. In generale,
+ potresti installare il boot manager di FreeBSD se:
+
+
+
+ Hai più di un disco, ed hai installato FreeBSD su
+ un disco diverso dal primo.
+
+
+
+ Hai installato FreeBSD accanto ad un altro sistema operativo
+ sullo stesso disco, e vorresti scegliere se avviare FreeBSD
+ o l'altro sistema operativo quando accendi il computer.
+
+
+
+ Se FreeBSD è il solo sistema operativo sulla
+ macchina, installato sul primo hard disk, allora il boot manager
+ Standard sarà sufficiente.
+ Scegli None se stai usando un boot manager
+ di terze parti capace di avviare FreeBSD.
+
+ Fai la tua scelta e premi Invio.
+
+
+
+ Per l'aiuto in linea, puoi premere F1, dove
+ troverai informazioni sui problemi che potresti incontrare quando
+ tenti di condividere un hard disk tra più sistemi
+ operativi.
+
+
+
+ Creare una Slice per un Altro Dispositivo
+
+ Se hai più di un dispositivo, ritornerai alla schermata
+ di Selezione dei Dispositivi dopo la scelta del boot manager. Se
+ desideri installare FreeBSD su più di un disco, a questo punto
+ puoi selezionare un altro disco e ripetere la fase di partizionamento
+ usando FDisk.
+
+
+ Se non stai installando FreeBSD sul primo dispositivo, allora
+ il boot manager di FreeBSD deve essere installato su entrambi i
+ dispositivi.
+
+
+
+
+ Con Tab puoi saltare tra l'ultimo disco
+ selezionato, &gui.ok;, e &gui.cancel;.
+
+ Premi Tab una volta per selezionare &gui.ok;,
+ quindi premi Invio per continuare
+ l'installazione.
+
+
+
+ Creare una Partizione Usando
+ Disklabel
+
+ Ora devi creare alcune partizioni all'interno di ogni slice che hai
+ appena creato. Ricorda che ogni partizione è etichettata da
+ lettere, dalla a fino alla h, e le
+ partizioni b, c, e
+ d hanno dei significati formali ai quali dovresti
+ attenerti.
+
+ Certe applicazioni possono trarre beneficio da alcuni schemi di
+ partizioni particolari, soprattutto se le puoi collocare su più
+ dischi. Comunque, per la tua prima installazione di FreeBSD, non hai
+ bisogno di dare troppo peso a come partizionare il disco. È
+ più importante che installi FreeBSD ed impari ad usarlo. Puoi
+ sempre reinstallare FreeBSD per cambiare il tuo schema delle partizioni
+ quando avrai più familiarità con il sistema
+ operativo.
+
+ Questo schema caratterizza quattro partizioni —una per lo
+ swap, e le altre tre per i filesystem.
+
+
+ Schema di Partizionamento per il Primo Disco
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+ Partizione
+
+ filesystem
+
+ Dimensione
+
+ Descrizione
+
+
+
+
+
+ a
+
+ /
+
+ 100 MB
+
+ Questo è il filesystem root. Ogni altro filesystem
+ sarà montato da qualche parte sotto di esso. 100 MB
+ è una dimensione ragionevole per questo filesystem.
+ Non memorizzerai troppi dati su di esso, per un'installazione
+ regolare di FreeBSD ci saranno circa 40 MB di dati. Lo
+ spazio rimanente è per i dati temporanei, e lascia
+ anche una spazio di scorta nel caso in cui le versioni
+ future di FreeBSD dovessero richiedere più spazio
+ in /.
+
+
+
+ b
+
+ N/A
+
+ 2-3 x RAM
+
+ Lo spazio di swap del sistema è su questa
+ partizione. Scegliere la giusta quantità di swap
+ può non essere così semplice. Una buona regola
+ è che il tuo spazio di swap dovrebbe essere due o tre
+ volte maggiore della tua memoria fisica (RAM). Dovresti avere
+ almeno 64 MB di swap, quindi se nel tuo computer hai meno
+ di 32 MB di RAM allora setta lo swap a
+ 64 MB. Se hai più di un disco puoi mettere lo
+ spazio swap su ogni disco. FreeBSD userà ogni disco per
+ lo swap, velocizzando le azioni di swapping. In questo caso,
+ calcola l'ammontare totale di swap di cui necessiti
+ (per esempio, 128 MB), e quindi dividi questo numero per
+ il numero di dischi che hai (per esempio, due dischi) per
+ ottenere l'ammontare di spazio che dovresti settare su
+ ogni disco, in questo esempio, 64 MB di swap per ogni
+ disco.
+
+
+
+ e
+
+ /var
+
+ 50 MB
+
+ La directory /var contiene dei file
+ che variano costantemente; i file di log, e gli altri file
+ di amministrazione. Molti di questi file sono letti o scritti
+ frequentemente durante l'esecuzione giornaliera di FreeBSD.
+ Mettere questi file su un altro filesystem consente a FreeBSD di
+ ottimizzare l'accesso a questi file senza coinvolgere altri file
+ in altre directory che non hanno lo stesso tipo di
+ accesso.
+
+
+
+ f
+
+ /usr
+
+ Il Resto del disco
+
+ Tutti gli altri file saranno tipicamente memorizzati in
+ /usr e sotto le sue sotto
+ directory.
+
+
+
+
+
+ Se installi FreeBSD su più dischi devi creare anche delle
+ partizioni nelle altre slice che configuri. La maniera più
+ facile di fare questo è creare due partizioni su ogni disco, una
+ per lo spazio di swap, ed una per il filesystem.
+
+
+ Schema di Partizionamento per Dischi Successivi
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+ Partizione
+
+ Filesystem
+
+ Dimensione
+
+ Descrizione
+
+
+
+
+
+ b
+
+ N/A
+
+ Guarda la descrizione
+
+ Come già discusso, puoi dividere lo swap su ogni
+ disco. Anche se la partizione a è
+ libera, per convenzione lo spazio swap sta nella
+ partizione b.
+
+
+
+ e
+
+ /diskn
+
+ Il resto del disco
+
+ Il resto del disco è messo in una grande
+ partizione. Questo potrebbe essere facilmente messo sulla
+ partizione a, invece della partizione
+ e. Comunque, la convenzione dice che
+ la partizione a su una slice è
+ riservata per il filesystem root (/).
+ Non devi necessariamente seguire questa convenzione, ma
+ sysinstall lo fa, e quindi se segui
+ la convenzione avrai una installazione alla regola.
+ Puoi scegliere di montare questo filesystem dove vuoi; in questo
+ esempio si propone di montare i filesystem sotto le directory
+ /diskn, dove
+ n è un numero che cambia per
+ ogni disco. Ma puoi usare un altro schema se
+ preferisci.
+
+
+
+
+
+ Avendo scelto il tuo schema di partizionamento lo puoi creare con
+ sysinstall. Vedrai questo messaggio:
+
+ Message
+ Now, you need to create BSD partitions inside of the fdisk
+ partition(s) just created. If you have a reasonable amount of disk
+ space (200MB or more) and don't have any special requirements, simply
+ use the (A)uto command to allocate space automatically. If you have
+ more specific needs or just don't care for the layout chosen by
+ (A)uto, press F1 for more information on manual layout.
+
+ [ OK ]
+ [ Press enter or space ]
+
+ Premi Invio per avviare l'editor delle partizioni
+ di FreeBSD, chiamato Disklabel.
+
+ La mostra la schermata quando
+ avvii Disklabel. Il display è diviso
+ in tre sezioni.
+
+ Le prime linee mostrano il nome del disco sul quale stai lavorando
+ attualmente, e la slice che contiene le partizioni che stai creando
+ (a questo punto Disklabel usa il termine
+ Nome della Partizione piuttosto che nome della
+ slice). Questa schermata mostra anche la quantità di spazio
+ libero nella slice; cioè lo spazio che è stato allocato
+ per la slice, anche se ancora non è stato assegnato ad una
+ partizione.
+
+ Al centro della schermata sono mostrate le partizioni che sono
+ state create, il nome del filesystem che ogni partizione contiene, la
+ loro dimensione, ed alcune opzioni attinenti alla creazione del
+ filesystem.
+
+ La parte bassa dello schermo mostra le combinazioni di tasti valide
+ in Disklabel.
+
+
+
+ Disklabel può creare
+ automaticamente le partizioni ed assegnare loro una dimensione di
+ default. Prova questa funzione premendo A. Vedrai
+ una schermata simile a quella mostrata in . A seconda della dimensione del disco
+ che stai usando, i valori di default potrebbero essere differenti.
+ Questo non è fatale, poichè puoi anche non accettare
+ i valori di default .
+
+
+ A partire da FreeBSD 4.5, il partizionamento di default
+ predispone alla directory /tmp una propria
+ partizione al posto di essere inclusa nella partizione
+ /. Questo evita il possibile riempimento
+ della partizione / con i file
+ temporanei.
+
+
+
+
+ Se scegli di non usare le partizioni di default e desideri
+ sostituirle con quelle che vuoi tu, usa i tasti freccia per selezionare
+ la prima partizione, e premi D per cancellarla. Ripeti
+ questa operazione per cancellare tutte le partizioni che ritieni
+ opportune.
+
+ Per creare la prima partizione (a, montata come
+ / — root), assicurati che sia selezionata
+ in cima allo schermo la slice corretta e premi C.
+ Apparirà una finestra di dialogo per inserire la dimensione
+ della nuova partizione (come mostrato nella ). Puoi immettere la dimensione
+ come il numero di blocchi del disco che vuoi usare, o come un numero
+ seguito da M per megabyte, da G
+ per gigabyte, da C per cilindri.
+
+
+ A partire da FreeBSD 5.X, gli utenti possono: selezionare
+ UFS2 (che è di default per &os; 5.1 e
+ superiori) usando l'opzione Custom Newfs
+ (Z), creare le etichette con
+ Auto Defaults e modificarle con l'opzione
+ Custom Newfs oppure aggiungendo
+ durante la normale fase di creazione.
+ Non dimenticare di aggiungere per
+ SoftUpDate se vuoi usare l'opzione
+ Custom Newfs
+
+
+
+
+ La grandezza di default mostrata creerà una partizione
+ che prende il resto della slice. Se stai usando le dimensioni di
+ partizioni usate nell'esempio precedente, allora cancella la figura
+ esistente usando Backspace, e poi digita
+ 64M, come è mostrato in
+ . Poi premi
+ &gui.ok;.
+
+
+
+ Dopo aver scelto la dimensione della partizione ti verrà
+ chiesto se la partizione conterrà una filesystem o uno spazio
+ di swap. La finestra di dialogo è mostrata nella . La prima partizione
+ conterrà un filesystem, quindi assicurati che sia selezionato
+ FS e premi Invio.
+
+
+
+ Alla fine, poichè stai creando un filesystem, devi dire a
+ Disklabel dove sarà montato il
+ filesystem. La finestra di dialogo è mostrata nella
+ . Il punto di mount del
+ filesystem root è /, dunque digita
+ /, e poi premi Invio.
+
+
+
+ Lo schermo sarà aggiornato e ti mostrerà la partizione
+ appena creata. Devi ripete questa procedura per le altre partizioni.
+ Quando crei la partizione di swap, non ti verrà richiesto di
+ inserire il punto di mount del filesystem, poichè le partizioni
+ di swap non sono mai montate. Quando crei l'ultima partizione,
+ /usr, puoi lasciare la dimensione suggerita,
+ per usare il rimanente spazio della slice.
+
+ La schermata finale dell'Editor DiskLabel di FreeBSD sarà
+ simile alla , sebbene i valori scelti
+ potrebbero essere differenti. Premi Q per
+ finire.
+
+
+
+
+
+
+ Scegliere Cosa Installare
+
+
+ Scegliere il Tipo di Distribuzione
+
+ Scegliere quale tipo di distribuzione installare dipenderà
+ in maggior parte dall'uso del sistema e di quanto spazio hai
+ disponibile. Le opzioni predefinite spaziano da installare la
+ configurazione più leggera possibile fino ad arrivare ad
+ installare ogni cosa. Quelli che sono nuovi di &unix; e/o
+ di FreeBSD dovrebbero quasi certamente selezionare una di queste
+ opzioni inscatolate. La personalizzazione di un tipo di distribuzione
+ è roba da utenti un pò più esperti.
+
+ Premi F1 per avere più informazioni
+ sulle opzioni del tipo di distribuzione e ciò che contengono.
+ Quando hai finito con l'help, premendo Invio
+ ritornerai al Menu di Selezione della Distribuzione.
+
+ Se desideri un'interfaccia grafica allora dovresti scegliere un
+ tipo di distribuzione preceduto da una X. La
+ configurazione del server X e la selezione di un desktop di default
+ deve essere fatta dopo l'installazione di &os;. Maggiori informazioni
+ riguardo la configurazione di un server X possono essere trovate
+ nel .
+
+ La versione di default di X11 che viene installata dipende dalla
+ versione di FreeBSD che stai installando. Per le versioni di FreeBSD
+ precedenti alla 5.3, viene installato
+ &xfree86; 4.X. Per &os; 5.3 e
+ successive, viene installato di default
+ &xorg;.
+
+ Se pensi di compilare un kernel custom, seleziona un'opzione che
+ include il codice sorgente. Per altre informazioni sul perchè
+ dovrebbe essere costruito un kernel custom o su come costruirlo, guarda
+ il .
+
+ Ovviamente, il sistema più versatile è quello che
+ include tutto. Se c'è abbastanza spazio su disco, seleziona
+ All come mostrato nella
+ usando i tasti freccia e premi
+ Invio. Se hai qualche preoccupazione per lo spazio
+ di disco usa un'opzione che ti è più conveniente
+ per la tua situazione. Non cercare la scelta perfetta,
+ poichè potrai aggiungere altre distribuzioni anche dopo
+ l'installazione.
+
+
+
+
+
+ Installare la Collezione dei Port
+
+ Dopo aver selezionato la distribuzione desiderata, ti viene data
+ l'opportunità di installare la FreeBSD Port Collection.
+ La collezione dei port è un modo semplice e conveniente di
+ installare software. La collezione dei port non contiene il codice
+ sorgente necessario per compilare il software. Invece, è
+ una collezione di file che automatizza il download, la compilazione e
+ l'installazione delle applicazioni di terze-parti. Il
+ discute su come usare la collezione dei
+ port.
+
+ Il programma di installazione non verifica se hai lo spazio
+ adeguato. Scegli questa opzione soltanto se hai uno spazio sul disco
+ rigido sufficiente. Per FreeBSD &rel.current;, la FreeBSD
+ Ports Collection occupa circa &ports.size; di spazio su disco.
+ Puoi assumere un valore più grande per le versioni di FreeBSD
+ più recenti.
+
+ User Confirmation Requested
+ Would you like to install the FreeBSD ports collection?
+
+ This will give you ready access to over &os.numports; ported software packages,
+ at a cost of around &ports.size; of disk space when "clean" and possibly much
+ more than that if a lot of the distribution tarballs are loaded
+ (unless you have the extra CDs from a FreeBSD CD/DVD distribution
+ available and can mount it on /cdrom, in which case this is far less
+ of a problem).
+
+ The ports collection is a very valuable resource and well worth having
+ on your /usr partition, so it is advisable to say Yes to this option.
+
+ For more information on the ports collection & the latest ports,
+ visit:
+ http://www.FreeBSD.org/ports
+
+ [ Yes ] No
+
+ Seleziona &gui.yes; con i tasti freccia per installare la
+ collezione dei port, oppure &gui.no; per saltare questa opzione.
+ Premi Invio per continuare.
+ Verrà visualizzato il menu della scelta della
+ distribuzione.
+
+
+
+ Se sei soddisfatto delle opzioni, seleziona
+ Exit con i tasti freccia, assicurati che
+ &gui.ok; sia selezionato, quindi premi Invio per
+ continuare.
+
+
+
+
+ Scegli il Tuo Media di Installazione
+
+ Se vuoi installare da CDROM o da DVD, usa i tasti freccia per
+ evidenziare Install from a FreeBSD CD/DVD.
+ Assicurati che &gui.ok; sia evidenziato, e poi premi
+ Invio per procedere con l'installazione.
+
+ Per gli altri metodi di installazione, scegli l'opzione
+ appropriata e segui le istruzioni.
+
+ Premi F1 per visualizzare l'help in linea sui media
+ di installazione. Premi Invio per tornare
+ al menù di selezione dei media.
+
+
+
+
+ Modi di Installazione via FTP
+
+
+ installazione
+ network
+ FTP
+
+
+ Ci sono tre modi di installazione via FTP che puoi scegliere:
+ FTP attivo, FTP passivo, o via un proxy HTTP.
+
+
+
+ FTP Attivo: Install from an FTP
+ server
+
+
+ Questa opzione farà tutti i trasferimenti FTP usando
+ la modalità Attiva. Questa modalità
+ non funzionerà attraverso i firewall, ma funzionerà
+ con server FTP vecchi che non supportano la modalità
+ passiva. Se la tua connessione ha problemi con la modalità
+ passiva (il default), prova quella attiva!
+
+
+
+
+ FTP Passivo: Install from an FTP server through a
+ firewall
+
+
+
+ FTP
+ modalità passivo
+
+
+ Questa opzione istruisce sysinstall
+ ad usare la modalità Passiva per tutte le
+ operazioni FTP. Questo consente all'utente di passare attraverso
+ firewall che non permettono connessioni in entrate su porte TCP
+ random.
+
+
+
+
+ FTP tramite un proxy HTTP: Install from an FTP
+ server through a http proxy
+
+
+
+ FTP
+ tramite proxy HTTP
+
+
+ Questa opzione istruisce sysinstall
+ a usare il protocollo HTTP (come un browser web) per connettersi
+ a un proxy per tutte le operazioni FTP. Il proxy
+ tradurrà le richieste e invierà loro al server FTP.
+ Questo permette all'utente di passare attraverso i firewall
+ che non permettono FTP del tutto, ma offrono un proxy HTTP.
+ In questo caso, devi specificare il proxy oltre al server
+ FTP.
+
+
+
+
+ Per un proxy FTP server, dovresti di solito dare il nome del server
+ che realmente vuoi come parte del nome utente, seguito dal carattere
+ @. Il server proxy quindi raggira
+ il server reale. Per esempio, assumiamo che vuoi installare
+ da ftp.FreeBSD.org, usando il server
+ proxy FTP foo.example.com, in ascolto
+ sulla porta 1024.
+
+ In questo caso, vai alle opzioni del menù, setta il
+ nome utente FTP come ftp@ftp.FreeBSD.org, e il tuo
+ indirizzo email come password. Come media di installazione,
+ specifica FTP (o FTP passivo, se il proxy lo supporta), e l'URL
+ ftp://foo.example.com:1234/pub/FreeBSD.
+
+ Poichè /pub/FreeBSD da
+ ftp.FreeBSD.org è proxato sotto
+ foo.example.com, sei in grado di
+ installare da questa macchina (che prenderà
+ i file da ftp.FreeBSD.org richiesti
+ dall'installazione).
+
+
+
+
+ Procedere con l'Installazione
+
+ Se lo desideri l'installazione può ora procedere. Questa
+ è anche l'ultima opportunità per interrompere
+ l'installazione per impedire cambiamenti al disco.
+
+ User Confirmation Requested
+ Last Chance! Are you SURE you want to continue the installation?
+
+ If you're running this on a disk with data you wish to save then WE
+ STRONGLY ENCOURAGE YOU TO MAKE PROPER BACKUPS before proceeding!
+
+ We can take no responsibility for lost disk contents!
+
+ [ Yes ] No
+
+ Seleziona &gui.yes; e premi Invio per
+ procedere.
+
+ Il tempo di installazione varierà a seconda della
+ distribuzione che hai scelto, dei media di installazione, e della
+ velocità del computer. Verranno visualizzati una serie di
+ messaggi indicanti lo stato.
+
+ L'installazione è completa quando viene visualizzato
+ il seguente messaggio:
+
+ Message
+
+Congratulations! You now have FreeBSD installed on your system.
+
+We will now move on to the final configuration questions.
+For any option you do not wish to configure, simply select No.
+
+If you wish to re-enter this utility after the system is up, you may
+do so by typing: /stand/sysinstall .
+
+ [ OK ]
+
+ [ Press enter to continue ]
+
+ Premi Invio per procedere con la configurazione
+ post-installazione.
+
+ Seleziona &gui.no; e premi Invio per interrompere
+ l'installazione in modo tale che nessuna modifica venga effettuata sul tuo
+ sistema. Apparirà il seguente messaggio
+
+ Message
+Installation complete with some errors. You may wish to scroll
+through the debugging messages on VTY1 with the scroll-lock feature.
+You can also choose "No" at the next prompt and go back into the
+installation menus to retry whichever operations have failed.
+
+ [ OK ]
+
+ Questo messaggio viene visualizzato quando non installi nulla.
+ Premi Invio per ritornare al menù di
+ installazione principale per uscire dall'installazione.
+
+
+
+ Post-installazione
+
+ Dopo una corretta installazione segue la configurazione di varie
+ opzioni. Un'opzione può essere configurata rientrando nelle
+ opzioni di configurazione prima dell'avvio del nuovo sistema
+ FreeBSD o dopo l'installazione usando sysinstall
+ (/stand/sysinstall nelle versioni di &os; prima
+ della 5.2) e selezionando Configure.
+
+
+ Configurazione del Dispositivo di Rete
+
+ Se hai configurato precedentemente PPP per l'installazione FTP,
+ questa schermata non sarà visualizzata ora ma puoi configurarlo
+ più avanti come descritto sotto.
+
+ Per informazioni dettagliate riguardo alla LAN e alla configurazione
+ di FreeBSD come gateway/router fai riferimento al capitolo
+ Networking Avanzato.
+
+ User Confirmation Requested
+ Would you like to configure any Ethernet or SLIP/PPP network devices?
+
+ [ Yes ] No
+
+ Per configurare un dispositivo di rete, seleziona &gui.yes; e
+ premi Invio. Altrimenti, seleziona &gui.no;
+ per continuare.
+
+
+
+ Seleziona con i tasti freccia l'interfaccia che deve essere
+ configurata e premi Invio.
+
+ User Confirmation Requested
+ Do you want to try IPv6 configuration of the interface?
+
+ Yes [ No ]
+
+ In questa LAN privata, il corrente protocollo di Internet
+ (IPv4) era già sufficiente e è
+ stato selezionato &gui.no; con i tasti freccia ed è stato premuto
+ Invio.
+
+ Se sei connesso ad una rete IPv6 già
+ esistente con un server RA, puoi selezionare
+ &gui.yes; e premere Invio. Lo scan dei server RA
+ impiegherà un pò di secondi.
+
+ User Confirmation Requested
+ Do you want to try DHCP configuration of the interface?
+
+ Yes [ No ]
+
+ Se il DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol) non è usato
+ seleziona &gui.no; con i tasti freccia e premi
+ Invio.
+
+ Selezionando &gui.yes; si avvierà
+ dhclient, e se tutto va bene, setterà
+ in automatico le informazioni sulla configurazione della rete.
+ Fai riferimento alla per altre
+ informazioni.
+
+ La seguente schermata di configurazione della rete mostra la
+ configurazione di un dispositivo Ethernet per un sistema
+ che funzionerà da gateway per una LAN.
+
+
+
+ Usa il Tab per selezionare i campi e riempili
+ con le giuste informazioni:
+
+
+
+ Host
+
+
+ Il nome host assoluto, come
+ k6-2.example.com in questo
+ caso.
+
+
+
+
+ Domain
+
+
+ Il nome del dominio nel quale si trova la tua macchina, come
+ example.com in questo
+ caso.
+
+
+
+
+ IPv4 Gateway
+
+
+ L'indirizzo IP dell'host che inoltra i pacchetti verso
+ destinazioni non locali. Devi settarlo se la tua macchina
+ è un nodo di una rete.
+ Lascia questo campo vuoto se la
+ macchina è il gateway di Internet per la rete. Il
+ gateway IPv4 è anche conosciuto come il gateway di
+ default o l'instradamento di default.
+
+
+
+
+ Name server
+
+
+ L'indirizzo IP del tuo server DNS locale. Su questa lan
+ privata non c'è un server DNS locale quindi è
+ stato usato l'indirizzo IP del server DNS del provider
+ (208.163.10.2).
+
+
+
+
+ IPv4 address
+
+
+ L'indirizzo IP in uso su questa interfaccia è
+ 192.168.0.1
+
+
+
+
+ Netmask
+
+
+ Il blocco di indirizzi in uso per questa lan è un
+ blocco di classe C (192.168.0.0 -
+ 192.168.255.255).
+ La netmask di default per una rete di classe C è
+ (255.255.255.0).
+
+
+
+
+ Extra options to ifconfig
+
+
+ Altre opzioni di ifconfig per l'interfaccia
+ di rete che potresti voler aggiungere. In questo caso
+ nessuna.
+
+
+
+
+ Usa il Tab per selezionare &gui.ok;
+ quando hai finito e poi premi Invio.
+
+
+ User Confirmation Requested
+ Would you like to Bring Up the ed0 interface right now?
+
+ [ Yes ] No
+
+ Selezionando &gui.yes; e premendo Invio
+ si porterà la macchina all'interno della rete pronta per l'uso.
+ Comunque, questo non è fondamentale durante l'installazione,
+ poichè la macchina deve essere riavviata.
+
+
+
+ Configurare Il Gateway
+
+ User Confirmation Requested
+ Do you want this machine to function as a network gateway?
+
+ [ Yes ] No
+
+ Se la macchina dovrà essere utilizzata come gateway per una
+ LAN inoltrando pacchetti tra altre macchine allora seleziona
+ &gui.yes; e premi Invio. Se la macchina è un
+ nodo di una rete allora seleziona &gui.no; e premi
+ Invio per continuare.
+
+
+
+ Configurare I Servizi di Internet
+
+ User Confirmation Requested
+Do you want to configure inetd and the network services that it provides?
+
+ Yes [ No ]
+
+ Se selezioni &gui.no;, diversi servizi tipo
+ telnetd non saranno avviati. Questo
+ significa che gli utenti remoti non saranno in grado di
+ fare una sessione telnet su questa
+ macchina. Gli utenti locali saranno tuttavia in grado di
+ accedere alla macchina con telnet.
+
+ Questi servizi possono essere avviati dopo l'installazione
+ editando /etc/inetd.conf con l'editor di testo che
+ preferisci. Leggi la per
+ più informazioni.
+
+ Seleziona &gui.yes; se desideri configurare questi servizi durante
+ l'installazione. Ti verrà proposta un'ulteriore
+ conferma:
+
+ User Confirmation Requested
+The Internet Super Server (inetd) allows a number of simple Internet
+services to be enabled, including finger, ftp and telnetd. Enabling
+these services may increase risk of security problems by increasing
+the exposure of your system.
+
+With this in mind, do you wish to enable inetd?
+
+ [ Yes ] No
+
+ Seleziona &gui.yes; per continuare.
+
+ User Confirmation Requested
+inetd(8) relies on its configuration file, /etc/inetd.conf, to determine
+which of its Internet services will be available. The default FreeBSD
+inetd.conf(5) leaves all services disabled by default, so they must be
+specifically enabled in the configuration file before they will
+function, even once inetd(8) is enabled. Note that services for
+IPv6 must be separately enabled from IPv4 services.
+
+Select [Yes] now to invoke an editor on /etc/inetd.conf, or [No] to
+use the current settings.
+
+ [ Yes ] No
+
+ Scegliendo &gui.yes; ti sarà consentito aggiungere
+ servizi eliminando # all'inizio delle relative
+ linee.
+
+
+
+ Dopo che hai aggiunto i servizi desiderati, premendo
+ Esc ti verrà mostrato un menù che
+ ti consente di uscire salvando i cambiamenti che hai
+ apportato.
+
+
+
+ FTP Anonimo
+
+
+ FTP
+ anonimo
+
+
+ User Confirmation Requested
+ Do you want to have anonymous FTP access to this machine?
+
+ Yes [ No ]
+
+
+ Negare l'FTP Anonimo
+
+ Selezionando &gui.no; e premendo Invio
+ consentirai a chi ha un account con password di usare l'FTP
+ per accedere alla macchina.
+
+
+
+ Consentire l'FTP anonimo
+
+ Chiunque può accedere alla tua macchina se
+ permetti connessioni FTP anonime. Dovrebbero essere considerate
+ alcune implicazioni di sicurezza prima di abilitare questa opzione.
+ Per altre informazioni sulla sicurezza guarda il
+ .
+
+ Per consentire l'FTP anonimo, usa i tasti freccia e seleziona
+ &gui.yes; e premi Invio.
+ Ti verrà visualizzato il seguente messaggio:
+
+
+
+ Premendo F1 visualizzerai l'help in linea:
+
+ This screen allows you to configure the anonymous FTP user.
+
+The following configuration values are editable:
+
+UID: The user ID you wish to assign to the anonymous FTP user.
+ All files uploaded will be owned by this ID.
+
+Group: Which group you wish the anonymous FTP user to be in.
+
+Comment: String describing this user in /etc/passwd
+
+
+FTP Root Directory:
+
+ Where files available for anonymous FTP will be kept.
+
+Upload subdirectory:
+
+ Where files uploaded by anonymous FTP users will go.
+
+ Di default la directory root dell'ftp sarà
+ /var. Se prevedi che lo spazio FTP non sia
+ sufficiente, potresti usare la directory /usr
+ settando la directory root dell'FTP a
+ /usr/ftp.
+
+ Quando sei soddisfatto delle modifiche, premi
+ Invio per continuare.
+
+ User Confirmation Requested
+ Create a welcome message file for anonymous FTP users?
+
+ [ Yes ] No
+
+ Se selezioni &gui.yes; e premi Invio,
+ verrà avviato un editor che ti permetterà di
+ modificare il messaggio di benvenuto.
+
+
+
+ L'editor è ee.
+ Usa le istruzioni per cambiare il messaggio oppure cambia
+ il messaggio più tardi usando un editor di testo a tua scelta.
+ Nota il nome/locazione del file in fondo alla schermata
+ dell'editor.
+
+ Premendo Esc un menù pop-up ti
+ sceglierà di default
+ a) leave editor.
+ Premi Invio per uscire e continuare. Premi
+ di nuovo Invio per salvare gli eventuali
+ cambiamenti.
+
+
+
+
+ Configurare NFS (Network File System)
+
+ NFS (Network File System) consente la condivisione di file
+ attraverso una rete. Una macchina può essere configurata come
+ server, client, o entrambi. Fai riferimento alla
+ per altre informazioni.
+
+
+ Server NFS
+
+ User Confirmation Requested
+ Do you want to configure this machine as an NFS server?
+
+ Yes [ No ]
+
+ Se non c'è bisogno di un server NFS, seleziona &gui.no;
+ e premi Invio.
+
+ Se scegli &gui.yes;, ti apparirà un messaggio che dice che
+ il file exports deve essere creato.
+
+ Message
+Operating as an NFS server means that you must first configure an
+/etc/exports file to indicate which hosts are allowed certain kinds of
+access to your local filesystems.
+Press [Enter] now to invoke an editor on /etc/exports
+ [ OK ]
+
+ Premi Invio per continuare. Verrà
+ avviato un editor di testo al fine di creare ed editare il file
+ exports.
+
+
+
+ Usa le istruzione per aggiungere i filesystem che desideri
+ esportare oppure fallo dopo l'installazione con il tuo editor
+ preferito. Nota il nome/locazione del file in fondo alla schermata
+ dell'editor.
+
+ Premi Invio e ti verrà mostrato un
+ menù con selezionato
+ a) leave editor. Premi
+ Invio per uscire e continuare.
+
+
+
+ Client NFS
+
+ Il client NFS consente alla tua macchina di accedere ai server
+ NFS.
+
+ User Confirmation Requested
+ Do you want to configure this machine as an NFS client?
+
+ Yes [ No ]
+
+ Con i tasti freccia, seleziona &gui.yes; o &gui.no; come
+ desiderato e premi Invio.
+
+
+
+
+ Profilo della Sicurezza
+
+ Un profilo della sicurezza è un insieme
+ di opzioni di configurazione che tentano di raggiungere il desiderato
+ rapporto sicurezza/convenienza abilitando o disabilitando certi
+ programmi e settaggi. Con il profilo di sicurezza più severo,
+ pochi programmi saranno abilitati di default. Questo è
+ uno dei principi basi per la sicurezza: non mandare in esecuzione nulla
+ se non quello che usi.
+
+ Per cortesia nota che il profilo di sicurezza è
+ giusto una configurazione di default. Tutti i programmi possono
+ essere abilitati o disabilitati dopo che hai installato FreeBSD
+ modificando o aggiungendo le appropriate linee in
+ /etc/rc.conf. Per altre informazioni,
+ consulta la magina man &man.rc.conf.5;.
+
+ La seguente tabella descrive la configurazione di ogni profilo di
+ sicurezza. Le colonne sono i profili di sicurezza che puoi scegliere,
+ e le righe sono i programmi o le caratteristiche che il rispettivo
+ profilo abilita o disabilita.
+
+
+ Profili di sicurezza disponibili
+
+
+
+
+
+
+ Extreme
+
+ Moderate
+
+
+
+
+
+ &man.sendmail.8;
+
+ NO
+
+ SI
+
+
+
+ &man.sshd.8;
+
+ NO
+
+ SI
+
+
+
+ &man.portmap.8;
+
+ NO
+
+ FORSE
+
+ Il portmapper è abilitato se la macchina è
+ stata configurata in precedenza come un client o server
+ NFS.
+
+
+
+
+
+ NFS server
+
+ NO
+
+ SI
+
+
+
+ &man.securelevel.8;
+
+ YES
+
+ Se hai scelto un profilo di sicurezza che regola
+ il securelevel a Extreme o
+ High, devi essere consapevole delle
+ implicazioni. Per favore leggi prima la pagina man
+ &man.init.8; e poni particolare attenzione al significato
+ dei livelli di sicurezza, o potresti incontrare grossi
+ problemi in seguito!
+
+
+
+ NO
+
+
+
+
+
+ User Confirmation Requested
+ Do you want to select a default security profile for this host (select
+ No for "medium" security)?
+
+ [ Yes ] No
+
+ Selezionando &gui.no; e premendo Invio setterai
+ il profilo di sicurezza su medio.
+
+ Selezionando &gui.yes; e premendo Invio ti
+ sarà consentito selezionare un diverso profilo di
+ sicurezza.
+
+
+
+ Premi F1 per visualizzare l'help in linea.
+ Premi Invio per ritornare al menù di
+ selezione.
+
+ Usa i tasti freccia per scegliere Medium
+ a meno di essere sicuro che necessiti di un altro livello di sicurezza.
+ Con &gui.ok; selezionato, premi Invio.
+
+ Verrà visualizzato un messaggio di conferma a seconda del
+ settaggio di sicurezza che hai scelto.
+
+ Message
+
+Moderate security settings have been selected.
+
+Sendmail and SSHd have been enabled, securelevels are
+disabled, and NFS server setting have been left intact.
+PLEASE NOTE that this still does not save you from having
+to properly secure your system in other ways or exercise
+due diligence in your administration, this simply picks
+a standard set of out-of-box defaults to start with.
+
+To change any of these settings later, edit /etc/rc.conf
+
+ [OK]
+
+ Message
+
+Extreme security settings have been selected.
+
+Sendmail, SSHd, and NFS services have been disabled, and
+securelevels have been enabled.
+PLEASE NOTE that this still does not save you from having
+to properly secure your system in other ways or exercise
+due diligence in your administration, this simply picks
+a more secure set of out-of-box defaults to start with.
+
+To change any of these settings later, edit /etc/rc.conf
+
+ [OK]
+
+ Premi Invio per continuare con la
+ post-installazione.
+
+
+ Il profilo di sicurezza non è una soluzione miracolosa!
+ Anche se usi il settaggio estremo, devi stare al passo con i problemi
+ di sicurezza leggendo la mailing lista appropriata
+ (), usando ottime password e
+ frasi-password, e attenendosi alle comuni prassi di sicurezza.
+ Qui semplicemente setti il desiderato rapporto sicurezza/convenienza
+ della macchina.
+
+
+
+
+ Settaggio della Console di Sistema
+
+ Ci sono parecchie opzioni disponibili per personalizzare la
+ console di sistema.
+
+ User Confirmation Requested
+ Would you like to customize your system console settings?
+
+ [ Yes ] No
+
+ Per vedere e configurare le opzioni, seleziona &gui.yes; e premi
+ Invio.
+
+
+
+ Un'opzione comunemente usata è lo screen saver. Usa
+ i tasti freccia per selezionare Saver e
+ premi Invio.
+
+
+
+
+ Scegli lo screen saver che desideri usando i tasti freccia
+ e quindi premi Invio. Verrà mostrato il
+ menù di Configurazione della Console di Sistema.
+
+ Il tempo di inattesa di default è di 300 secondi.
+ Per modificare l'intervallo di tempo,
+ seleziona Saver di nuovo.
+ Nel menù delle opzioni dello Screen Saver, seleziona
+ Timeout usando i tasti freccia e premi
+ Invio. Verrà mostrato un menù:
+
+
+
+ Puoi cambiare il valore, quindi seleziona &gui.ok; e
+ premi Invio per ritornare al menù di
+ Configurazione della Console di Sistema.
+
+
+
+ Selezionando Exit e premendo
+ Invio continuerai con le configurazioni
+ post-installazione.
+
+
+
+ Regolazione della Zona di Fuso Orario
+
+ Il settaggio della zona di fuso orario per la tua macchina ti
+ consentirà di correggere automaticamente i cambiamenti
+ di tempo regionali e di realizzare altre funzioni relative
+ al fuso orario.
+
+ L'esempio mostrato è per una macchina situata nella zona
+ di fuso orario orientale degli stati Uniti. La tua selezione
+ dipenderà dalla tua locazione geografica.
+
+ User Confirmation Requested
+ Would you like to set this machine's time zone now?
+
+ [ Yes ] No
+
+ Seleziona &gui.yes; e premi Invio per settare la
+ zona di fuso orario.
+
+ User Confirmation Requested
+ Is this machine's CMOS clock set to UTC? If it is set to local time
+ or you don't know, please choose NO here!
+
+ Yes [ No ]
+
+ Seleziona &gui.yes; o &gui.no; a seconda di come è
+ configurato l'orologio della macchina e poi premi
+ Invio.
+
+
+
+ La regione appropriata viene selezionata usando i tasti freccia
+ e quindi premendo Invio.
+
+
+
+ Scegli la nazione appropriata usando i tasti freccia e premi
+ Invio.
+
+
+
+ La zona di fuso orario appropriata viene selezionata usando i tasti
+ freccia e premendo Invio.
+
+ Confirmation
+ Does the abbreviation 'EDT' look reasonable?
+
+ [ Yes ] No
+
+ Viene richiesta una conferma per l'abbreviazione per la zona di fuso
+ orario. Se va bene, premi Invio per continuare con
+ la configurazione post-installazione.
+
+
+
+ Compatibilità Linux
+
+ User Confirmation Requested
+ Would you like to enable Linux binary compatibility?
+
+ [ Yes ] No
+
+ Selezionando &gui.yes; e premendo Invio,
+ potrai eseguire applicazioni Linux su FreeBSD. Verranno installati
+ i package per la compatibilità Linux.
+
+ Se stai facendo l'installazione via FTP, la macchina
+ necessiterà di collegarsi a Internet. A volte il sito remoto
+ non ha tutte le distribuzioni così come la compatibilità
+ Linux binaria. Puoi sempre installarlo più tardi.
+
+
+
+ Configurazione del Mouse
+
+ Questa opzione ti consentirà di tagliare ed incollare il
+ testo nella console e nei programmi utenti con un mouse a 3 pulsanti.
+ Se usi un mouse a 2 pulsanti, fai riferimento alla pagina man,
+ &man.moused.8;, dopo l'installazione per i dettagli sull'emulazione
+ del terzo pulsante. Questo esempio descrive una configurazione di un
+ mouse non USB (come un mouse PS/2 o via porta COM):
+
+ User Confirmation Requested
+ Does this system have a non-USB mouse attached to it?
+
+ [ Yes ] No
+
+ Seleziona &gui.yes; per un mouse non-USB o &gui.no; per un mouse
+ USB e poi premi Invio.
+
+
+
+ Usa i tasti freccia per selezionare Type
+ e premi Invio.
+
+
+
+ Il mouse usato in questo esempio è di tipo PS/2, quindi
+ l'opzione di default Auto era appropriata.
+ Per cambiare il protocollo, usa i tasti freccia e seleziona un'altra
+ opzione. Assicurati che &gui.ok; sia selezionato e premi
+ Invio per uscire da questo menù.
+
+
+
+ Usa i tasti freccia per selezionare Port
+ e premi Invio.
+
+
+
+ Questo sistema aveva un mouse PS/2, dunque l'opzione
+ di default PS/2 andava bene. Per
+ cambiare la porta, usa i tasti freccia e premi
+ Invio.
+
+
+
+ Per ultimo, usa i tasti freccia per selezionare
+ Enable, e premi Invio
+ per abilitare e testare il demone del mouse.
+
+
+
+ Muovi il cursore sullo schermo e verifica che il cursore risponda
+ in modo appropriato. Se lo fa, seleziona &gui.yes; e premi
+ Invio. Se non lo fa, allora il mouse non è
+ stato configurato correttamente — seleziona &gui.no; e prova ad
+ usare delle differenti opzioni di configurazione.
+
+ Seleziona Exit con i tasti freccia
+ e premi Invio per continuare con la configurazione
+ di post-installazione.
+
+
+
+
+
+
+ Tom
+
+ Rhodes
+
+ Contributo di
+
+
+
+
+ Configurare I Servizi Addizionali di Rete
+
+ La configurazione dei servizi di rete può spaventare
+ i nuovi utenti se questi non hanno alle spalle una conoscenza in
+ quest'area. La rete, Internet incluso, è cruciale per tutti
+ i moderni sistemi operativi &os; incluso; detto ciò, è
+ del tutto utile conoscere le grandi capacità di rete di &os;.
+ Fare questo durante l'installazione permetterà
+ agli utenti di avere alcune conoscenze dei vari servizi che sono
+ disponibili.
+
+ I servizi di rete sono programmi che accettano input da qualunque
+ posto sulla rete. Sono stati fatti molti sforzi per assicurare
+ che questi programmi non fanno nulla di dannoso.
+ Sfortunatamente, i programmatori non sono perfetti e in passato
+ ci sono stati casi dove alcuni bug nei servizi di rete sono stati
+ sfruttati da aggressori per fare cose maligne. È importante
+ che abiliti sono i servizi di rete che sai di aver bisogno.
+ Se sei nel dubbio è meglio non abilitare un servizio di rete
+ fino a quando scopri di averlo bisogno. Lo puoi sempre abilitare
+ successivamente ri-avviando sysinstall
+ o usando le funzionalità fornite dal file
+ /etc/rc.conf.
+
+ Selezionando l'opzione Networking verrà
+ visualizzato un menù simile a questo:
+
+
+
+ La prima opzione, Interfaces,
+ è stata trattata precedentemente durante la
+ , e quindi questa opzione può
+ essere tranquillamente ignorata.
+
+ Selezionando l'opzione AMD verrà
+ aggiunto il supporto per l'utility di mount automatica di
+ BSD. Di solito questo viene usato in combinazione
+ con il protocollo NFS (vedi sotto) per montare
+ automaticamente i filesystem remoti. Non è
+ richiesta alcuna configurazione speciale.
+
+ La linea successiva è l'opzione
+ AMD Flags. Quando selezionata,
+ viene visualizzato un menù per settare delle flag specifiche
+ di AMD. Il menù contiene già
+ una serie di opzioni di default:
+
+ -a /.amd_mnt -l syslog /host /etc/amd.map /net /etc/amd.map
+
+ L'opzione -a setta la locazione di mount
+ di default che è qui specificata come
+ /.amd_mnt. L'opzione -l
+ specifica il file di log; di default; comunque,
+ quando viene usato syslogd tutte le attività
+ di log saranno inviate al demone di log del sistema. La directory
+ /host è usata per
+ montare un filesystem esportato da un host remoto, mentre
+ la directory /net è
+ usata per montare un filesystem esportato da un indirizzo
+ IP. Il file /etc/amd.map
+ definisce le opzioni di default per le esportazioni
+ AMD.
+
+
+ FTP
+ anonimo
+
+
+ L'opzione Anon FTP permette
+ connessioni FTP anonime. Seleziona questa
+ opzione per rendere questa macchina un server
+ FTP anonimo. Sii consapevole dei rischi di
+ sicurezza che questa opzione comporta. Verrà
+ visualizzato un altro menù nel quale vengono spiegati più
+ nel dettaglio i rischi di sicurezza e la configurazione.
+
+ Il menù di configurazione Gateway
+ configurerà la macchina per essere un gateway come spiegato
+ in precedenza. Lo puoi usare per deselezionare l'opzione
+ Gateway se l'hai selezionata sbadatamente
+ nel processo di installazione.
+
+ L'opzione Inetd può essere
+ usata per configurare o disabilitare completamente il demone
+ &man.inetd.8; come discusso sopra.
+
+ L'opzione Mail è usata per
+ configurare l'MTA (Mail Transfer Agent) di default
+ per il sistema. Selezionando questa opzione apparirà
+ il seguente menù:
+
+
+
+ Ti viene data una scelta per quale MTA
+ di default installare e configurare. Un MTA non
+ è altro che un server di posta che consegna email agli
+ utenti sul sistema o via Internet.
+
+ Selezionando Sendmail verrà
+ installato il famoso server sendmail,
+ di default per FreeBSD. L'opzione
+ Sendmail local imposterà
+ sendmail per essere l'MTA
+ di default, ma disabilita la sua funzionalità di ricevere
+ email in ingresso provenienti da Internet. Le alternative,
+ Postfix e Exim
+ si comportano in modo simile a Sendmail.
+ Sono entrambi distributori di email; ad ogni modo, alcuni
+ utenti preferiscono queste alternative all'MTA
+ sendmail.
+
+ Dopo aver scelto o meno un MTA,
+ apparirà il menù di configurazione della rete con la
+ prossima opzione NFS client.
+
+ L'opzione NFS client configurerà
+ il sistema per comunicare con un server tramite NFS.
+ Un server NFS rende i filesystem disponibili a
+ altre macchine sulla rete tramite il protocollo NFS.
+ Se questa è una macchina a se stante, questa opzione
+ può non essere selezionata. Il sistema può
+ richiedere un'ulteriore configurazione in seguito; consulta la
+ per maggiori informazioni sulla
+ configurazione riguardo client e server.
+
+ Sotto all'opzione precedente c'è l'opzione
+ NFS server, che ti permette di configurare
+ il sistema come un server NFS. Questo
+ aggiunge le informazioni richieste per avviare RPC,
+ servizi di chiamata a procedura remota. RPC è
+ usato per coordinare le connessioni tra host e i programmi.
+
+ La prossima linea è l'opzione
+ Ntpdate, che tratta la sincronizzazione
+ del tempo. Quando selezionato, viene mostrato un menù come
+ questo:
+
+
+
+ Da questo menù, seleziona il server più
+ vicino alla tua posizione. Selezionando il più vicino renderai
+ la sincronizzazione del tempo più accurata poichè
+ un server lontano dalla tua posizione potrebbe avere una latenza
+ di connessione maggiore.
+
+ La prossima opzione è PCNFSD.
+ Questa opzione installerà il package
+ net/pcnfsd dalla collezione dei
+ port. Questa è un'utilità che fornisce servizi di
+ autenticazione NFS per i sistemi che sono
+ incapaci di fornirne dei propri, come il sistema operativo
+ &ms-dos; della Microsoft.
+
+ Adesso scorri in giù per vedere le altre
+ opzioni:
+
+
+
+ Le utility &man.rpcbind.8;, &man.rpc.statd.8;, e
+ &man.rpc.lockd.8; sono tutte usate per RPC
+ (Chiamate a Procedura Remote). L'utility rpcbind
+ gestisce la comunicazione con server e client NFS,
+ ed è richiesta per i server NFS per operare
+ correttamente. Il demone rpc.statd
+ interagisce con il demone rpc.statd su
+ altri host per fornire un controllo sullo stato. Lo stato riportato
+ è solitamente tenuto nel file
+ /var/db/statd.status. La prossima opzione qui
+ elencata è l'opzione rpc.lockd, che,
+ quando selezionata, fornisce servizi di locking dei file. Viene
+ solitamente usato con rpc.statd per
+ controllare quali host stanno richiedendo lock e con quale frequenza.
+ Mentre queste ultime due opzioni sono meravigliose per il debugging,
+ non sono richieste per i client e server NFS
+ per operare correttamente.
+
+ Come puoi vedere avanzando nella lista il prossimo elemento
+ è Routed, che è il demone
+ di instradamento. L'utility &man.routed.8; gestisce le tabelle
+ di instradamento di rete, trova router multicast, e fornisce una
+ copia della tabella di instradamento ad ogni host fisicamente
+ connesso previa richiesta via rete. Questo è principalmente
+ usato per le macchine che fungono da gateway per una lan. Quando
+ selezionato, verrà visualizzato un menù che richiede
+ la locazione di default dell'utility. La locazione di default è
+ già definita e può essere selezionata con il tasto
+ Invio. Poi ti sarà presentato un
+ altro menù, questa volta per impostare le flag che desideri
+ passare a routed. Sullo schermo dovrebbe
+ apparire la flag di default -q.
+
+ La prossima linea è l'opzione
+ Rwhod che, quando
+ selezionata, avvierà il demone &man.rwhod.8; durante
+ l'inizializzazione del sistema. L'utility rwhod
+ invia periodicamente via rete messaggi di sistema broadcast, o in
+ modalità consumatore li colleziona. Altre
+ informazioni possono essere trovate nella pagine man &man.ruptime.1;
+ e &man.rwho.1;.
+
+ L'ultima opzione della lista è per il demone
+ &man.sshd.8;. Questo è il server di shell sicuro di
+ OpenSSH ed è altamente raccomandato
+ al posto dei server telnet e
+ FTP. Il server sshd
+ è usato per creare una connessione sicura da un host ad un altro
+ usando connessioni cifrate.
+
+ In fine c'è l'opzione
+ TCP Extensions. Questo abilita le
+ estensioni TCP definite nelle
+ RFC 1323 e RFC 1644.
+ Mentre su molti host questo può velocizzare le connessioni,
+ potrebbe anche causare la perdita di alcune connessioni. Non
+ è raccomandato per server, ma può essere un beneficio
+ per macchine a se stanti.
+
+ Ora che hai configurato i servizi di rete, puoi scorrere in alto
+ fino all'opzione Exit e continuare con la
+ prossima sezione di configurazione.
+
+
+
+ Configurare il Server X
+
+
+ A partire da &os; 5.3-RELEASE, la configurazione del
+ server X è stata rimossa da
+ sysinstall, devi installare e configurare
+ il server X dopo l'installazione di &os;.
+ Maggiori informazioni riguardo all'installazione e alla configurazione
+ del server X possono essere trovate nel .
+ Puoi saltare questa sezione se non stai installando una versione di
+ &os; antecedente la 5.3-RELEASE.
+
+
+ Per usare un'interfaccia utente grafica come ad esempio
+ KDE, GNOME, o
+ altri, hai bisogno di configurare il server X.
+
+
+ Per far girare &xfree86;
+ come utente non root avrai bisogno di
+ avere x11/wrapper installato.
+ Questo è installato di default a partire da FreeBSD 4.7.
+ Per le versioni precedenti questo può
+ essere installato dal menù di selezione dei package.
+
+
+ Per vedere se la tua scheda video è supportata,
+ vai sul sito di &xfree86;.
+
+ User Confirmation Requested
+ Would you like to configure your X server at this time?
+
+ [ Yes ] No
+
+
+ È necessario conoscere le specifiche del tuo monitor
+ e alcune informazioni della scheda video. Settaggi non corretti
+ potrebbero creare danni all'attrezzatura. Se non hai queste
+ informazioni, seleziona &gui.no; e quando hai le informazioni esegui
+ la configurazione dopo l'installazione usando
+ sysinstall
+ (/stand/sysinstall nelle versioni di &os; dopo la
+ 5.2), selezionando Configure e poi
+ XFree86. Una configurazione
+ errata del server X a questo punto può lasciare la
+ macchina in uno stato di blocco. È consigliato configurare
+ il server X una volta che l'installazione è stata
+ completata.
+
+
+ Se hai le informazioni della scheda grafica e del monitor, seleziona
+ &gui.yes; e premi Invio per procedere alla
+ configurazione del server X.
+
+
+
+ Ci sono diversi modi per configurare il server X.
+ Usa i tasti freccia per selezionarne uno e premi Invio.
+ Assicurati di leggere tutte le istruzioni attentamente.
+
+ I metodi xf86cfg e
+ xf86cfg -textmode potrebbero richiedere
+ alcuni secondi all'avvio con uno schermo nero. Abbiate pazienza.
+
+ Di seguito verrà illustrato l'uso del tool di configurazione
+ xf86config. Le scelte di configurazione
+ che farai dipenderanno dall'hardware nel sistema e quindi le tue
+ scelte saranno probabilmente diverse da quelle qui mostrate:
+
+ Message
+ You have configured and been running the mouse daemon.
+ Choose "/dev/sysmouse" as the mouse port and "SysMouse" or
+ "MouseSystems" as the mouse protocol in the X configuration utility.
+
+ [ OK ]
+
+ [ Press enter to continue ]
+
+ Questo indica che è stato rilevato il demone del mouse
+ precedentemente configurato. Premi Invio per
+ continuare.
+
+ Avviando xf86config
+ verrà visualizzata una breve introduzione:
+
+ This program will create a basic XF86Config file, based on menu selections you
+make.
+
+The XF86Config file usually resides in /usr/X11R6/etc/X11 or /etc/X11. A sample
+XF86Config file is supplied with XFree86; it is configured for a standard
+VGA card and monitor with 640x480 resolution. This program will ask for a
+pathname when it is ready to write the file.
+
+You can either take the sample XF86Config as a base and edit it for your
+configuration, or let this program produce a base XF86Config file for your
+configuration and fine-tune it.
+
+Before continuing with this program, make sure you know what video card
+you have, and preferably also the chipset it uses and the amount of video
+memory on your video card. SuperProbe may be able to help with this.
+
+Press enter to continue, or ctrl-c to abort.
+
+ Premendo Invio comincerà la
+ configurazione del mouse. Assicurati di seguire le istruzioni e usa
+ Mouse Systems come protocollo e
+ /dev/sysmouse come porta del mouse;
+ l'uso di un mouse PS/2 è mostrato a titolo illustrativo.
+
+ First specify a mouse protocol type. Choose one from the following list:
+
+ 1. Microsoft compatible (2-button protocol)
+ 2. Mouse Systems (3-button protocol) & FreeBSD moused protocol
+ 3. Bus Mouse
+ 4. PS/2 Mouse
+ 5. Logitech Mouse (serial, old type, Logitech protocol)
+ 6. Logitech MouseMan (Microsoft compatible)
+ 7. MM Series
+ 8. MM HitTablet
+ 9. Microsoft IntelliMouse
+
+If you have a two-button mouse, it is most likely of type 1, and if you have
+a three-button mouse, it can probably support both protocol 1 and 2. There are
+two main varieties of the latter type: mice with a switch to select the
+protocol, and mice that default to 1 and require a button to be held at
+boot-time to select protocol 2. Some mice can be convinced to do 2 by sending
+a special sequence to the serial port (see the ClearDTR/ClearRTS options).
+
+Enter a protocol number: 2
+
+You have selected a Mouse Systems protocol mouse. If your mouse is normally
+in Microsoft-compatible mode, enabling the ClearDTR and ClearRTS options
+may cause it to switch to Mouse Systems mode when the server starts.
+
+Please answer the following question with either 'y' or 'n'.
+Do you want to enable ClearDTR and ClearRTS? n
+
+You have selected a three-button mouse protocol. It is recommended that you
+do not enable Emulate3Buttons, unless the third button doesn't work.
+
+Please answer the following question with either 'y' or 'n'.
+Do you want to enable Emulate3Buttons? y
+
+Now give the full device name that the mouse is connected to, for example
+/dev/tty00. Just pressing enter will use the default, /dev/mouse.
+On FreeBSD, the default is /dev/sysmouse.
+
+Mouse device: /dev/sysmouse
+
+ Il prossimo oggetto da configurare è la tastiera. Un modello
+ generico a 101 tasti è mostrato a titolo di esempio.
+ Si possono usare diversi nomi per le varianti o semplicemente
+ premi Invio per accettare il valore di default.
+
+ Please select one of the following keyboard types that is the better
+description of your keyboard. If nothing really matches,
+choose 1 (Generic 101-key PC)
+
+ 1 Generic 101-key PC
+ 2 Generic 102-key (Intl) PC
+ 3 Generic 104-key PC
+ 4 Generic 105-key (Intl) PC
+ 5 Dell 101-key PC
+ 6 Everex STEPnote
+ 7 Keytronic FlexPro
+ 8 Microsoft Natural
+ 9 Northgate OmniKey 101
+ 10 Winbook Model XP5
+ 11 Japanese 106-key
+ 12 PC-98xx Series
+ 13 Brazilian ABNT2
+ 14 HP Internet
+ 15 Logitech iTouch
+ 16 Logitech Cordless Desktop Pro
+ 17 Logitech Internet Keyboard
+ 18 Logitech Internet Navigator Keyboard
+ 19 Compaq Internet
+ 20 Microsoft Natural Pro
+ 21 Genius Comfy KB-16M
+ 22 IBM Rapid Access
+ 23 IBM Rapid Access II
+ 24 Chicony Internet Keyboard
+ 25 Dell Internet Keyboard
+
+Enter a number to choose the keyboard.
+
+1
+
+
+Please select the layout corresponding to your keyboard
+
+
+ 1 U.S. English
+ 2 U.S. English w/ ISO9995-3
+ 3 U.S. English w/ deadkeys
+ 4 Albanian
+ 5 Arabic
+ 6 Armenian
+ 7 Azerbaidjani
+ 8 Belarusian
+ 9 Belgian
+ 10 Bengali
+ 11 Brazilian
+ 12 Bulgarian
+ 13 Burmese
+ 14 Canadian
+ 15 Croatian
+ 16 Czech
+ 17 Czech (qwerty)
+ 18 Danish
+
+Enter a number to choose the country.
+Press enter for the next page
+
+1
+
+
+Please enter a variant name for 'us' layout. Or just press enter
+for default variant
+
+us
+
+
+Please answer the following question with either 'y' or 'n'.
+Do you want to select additional XKB options (group switcher,
+group indicator, etc.)? n
+
+ Ora, procediamo alla configurazione del monitor.
+ Non eccedere alla potenza del tuo monitor. Potrebbero accadere dei
+ danni. Se hai alcuni dubbi, fai la configurazione quando hai
+ le informazioni.
+
+ Now we want to set the specifications of the monitor. The two critical
+parameters are the vertical refresh rate, which is the rate at which the
+whole screen is refreshed, and most importantly the horizontal sync rate,
+which is the rate at which scanlines are displayed.
+
+The valid range for horizontal sync and vertical sync should be documented
+in the manual of your monitor. If in doubt, check the monitor database
+/usr/X11R6/lib/X11/doc/Monitors to see if your monitor is there.
+
+Press enter to continue, or ctrl-c to abort.
+
+
+
+You must indicate the horizontal sync range of your monitor. You can either
+select one of the predefined ranges below that correspond to industry-
+standard monitor types, or give a specific range.
+
+It is VERY IMPORTANT that you do not specify a monitor type with a horizontal
+sync range that is beyond the capabilities of your monitor. If in doubt,
+choose a conservative setting.
+
+ hsync in kHz; monitor type with characteristic modes
+ 1 31.5; Standard VGA, 640x480 @ 60 Hz
+ 2 31.5 - 35.1; Super VGA, 800x600 @ 56 Hz
+ 3 31.5, 35.5; 8514 Compatible, 1024x768 @ 87 Hz interlaced (no 800x600)
+ 4 31.5, 35.15, 35.5; Super VGA, 1024x768 @ 87 Hz interlaced, 800x600 @ 56 Hz
+ 5 31.5 - 37.9; Extended Super VGA, 800x600 @ 60 Hz, 640x480 @ 72 Hz
+ 6 31.5 - 48.5; Non-Interlaced SVGA, 1024x768 @ 60 Hz, 800x600 @ 72 Hz
+ 7 31.5 - 57.0; High Frequency SVGA, 1024x768 @ 70 Hz
+ 8 31.5 - 64.3; Monitor that can do 1280x1024 @ 60 Hz
+ 9 31.5 - 79.0; Monitor that can do 1280x1024 @ 74 Hz
+10 31.5 - 82.0; Monitor that can do 1280x1024 @ 76 Hz
+11 Enter your own horizontal sync range
+
+Enter your choice (1-11): 6
+
+You must indicate the vertical sync range of your monitor. You can either
+select one of the predefined ranges below that correspond to industry-
+standard monitor types, or give a specific range. For interlaced modes,
+the number that counts is the high one (e.g. 87 Hz rather than 43 Hz).
+
+ 1 50-70
+ 2 50-90
+ 3 50-100
+ 4 40-150
+ 5 Enter your own vertical sync range
+
+Enter your choice: 2
+
+You must now enter a few identification/description strings, namely an
+identifier, a vendor name, and a model name. Just pressing enter will fill
+in default names.
+
+The strings are free-form, spaces are allowed.
+Enter an identifier for your monitor definition: Hitachi
+
+ Ora tocca alla selezione della scheda video da una lista.
+ Se passi la tua scheda dalla lista, continua a premere
+ Invio e la lista ricomincerà da capo.
+ Viene mostrato solo uno stralcio della lista.
+
+ Now we must configure video card specific settings. At this point you can
+choose to make a selection out of a database of video card definitions.
+Because there can be variation in Ramdacs and clock generators even
+between cards of the same model, it is not sensible to blindly copy
+the settings (e.g. a Device section). For this reason, after you make a
+selection, you will still be asked about the components of the card, with
+the settings from the chosen database entry presented as a strong hint.
+
+The database entries include information about the chipset, what driver to
+run, the Ramdac and ClockChip, and comments that will be included in the
+Device section. However, a lot of definitions only hint about what driver
+to run (based on the chipset the card uses) and are untested.
+
+If you can't find your card in the database, there's nothing to worry about.
+You should only choose a database entry that is exactly the same model as
+your card; choosing one that looks similar is just a bad idea (e.g. a
+GemStone Snail 64 may be as different from a GemStone Snail 64+ in terms of
+hardware as can be).
+
+Do you want to look at the card database? y
+
+
+
+288 Matrox Millennium G200 8MB mgag200
+289 Matrox Millennium G200 SD 16MB mgag200
+290 Matrox Millennium G200 SD 4MB mgag200
+291 Matrox Millennium G200 SD 8MB mgag200
+292 Matrox Millennium G400 mgag400
+293 Matrox Millennium II 16MB mga2164w
+294 Matrox Millennium II 4MB mga2164w
+295 Matrox Millennium II 8MB mga2164w
+296 Matrox Mystique mga1064sg
+297 Matrox Mystique G200 16MB mgag200
+298 Matrox Mystique G200 4MB mgag200
+299 Matrox Mystique G200 8MB mgag200
+300 Matrox Productiva G100 4MB mgag100
+301 Matrox Productiva G100 8MB mgag100
+302 MediaGX mediagx
+303 MediaVision Proaxcel 128 ET6000
+304 Mirage Z-128 ET6000
+305 Miro CRYSTAL VRX Verite 1000
+
+Enter a number to choose the corresponding card definition.
+Press enter for the next page, q to continue configuration.
+
+288
+
+Your selected card definition:
+
+Identifier: Matrox Millennium G200 8MB
+Chipset: mgag200
+Driver: mga
+Do NOT probe clocks or use any Clocks line.
+
+Press enter to continue, or ctrl-c to abort.
+
+
+
+Now you must give information about your video card. This will be used for
+the "Device" section of your video card in XF86Config.
+
+You must indicate how much video memory you have. It is probably a good
+idea to use the same approximate amount as that detected by the server you
+intend to use. If you encounter problems that are due to the used server
+not supporting the amount memory you have (e.g. ATI Mach64 is limited to
+1024K with the SVGA server), specify the maximum amount supported by the
+server.
+
+How much video memory do you have on your video card:
+
+ 1 256K
+ 2 512K
+ 3 1024K
+ 4 2048K
+ 5 4096K
+ 6 Other
+
+Enter your choice: 6
+
+Amount of video memory in Kbytes: 8192
+
+You must now enter a few identification/description strings, namely an
+identifier, a vendor name, and a model name. Just pressing enter will fill
+in default names (possibly from a card definition).
+
+Your card definition is Matrox Millennium G200 8MB.
+
+The strings are free-form, spaces are allowed.
+Enter an identifier for your video card definition:
+
+ Andando ancora avanti, sono settate le modalità video per
+ la risoluzione desiderata. Tipicamente, utili range sono 640x480,
+ 800x600 e 1024x768, ma questi sono in funzione delle capacità
+ della scheda video, della dimensione del monitor, e del comfort degli
+ occhi. Quando selezioni una profondità di colore, seleziona
+ la più alta che la tua scheda supporta.
+
+ For each depth, a list of modes (resolutions) is defined. The default
+resolution that the server will start-up with will be the first listed
+mode that can be supported by the monitor and card.
+Currently it is set to:
+
+"640x480" "800x600" "1024x768" "1280x1024" for 8-bit
+"640x480" "800x600" "1024x768" "1280x1024" for 16-bit
+"640x480" "800x600" "1024x768" "1280x1024" for 24-bit
+
+Modes that cannot be supported due to monitor or clock constraints will
+be automatically skipped by the server.
+
+ 1 Change the modes for 8-bit (256 colors)
+ 2 Change the modes for 16-bit (32K/64K colors)
+ 3 Change the modes for 24-bit (24-bit color)
+ 4 The modes are OK, continue.
+
+Enter your choice: 2
+
+Select modes from the following list:
+
+ 1 "640x400"
+ 2 "640x480"
+ 3 "800x600"
+ 4 "1024x768"
+ 5 "1280x1024"
+ 6 "320x200"
+ 7 "320x240"
+ 8 "400x300"
+ 9 "1152x864"
+ a "1600x1200"
+ b "1800x1400"
+ c "512x384"
+
+Please type the digits corresponding to the modes that you want to select.
+For example, 432 selects "1024x768" "800x600" "640x480", with a
+default mode of 1024x768.
+
+Which modes? 432
+
+You can have a virtual screen (desktop), which is screen area that is larger
+than the physical screen and which is panned by moving the mouse to the edge
+of the screen. If you don't want virtual desktop at a certain resolution,
+you cannot have modes listed that are larger. Each color depth can have a
+differently-sized virtual screen
+
+Please answer the following question with either 'y' or 'n'.
+Do you want a virtual screen that is larger than the physical screen? n
+
+
+
+For each depth, a list of modes (resolutions) is defined. The default
+resolution that the server will start-up with will be the first listed
+mode that can be supported by the monitor and card.
+Currently it is set to:
+
+"640x480" "800x600" "1024x768" "1280x1024" for 8-bit
+"1024x768" "800x600" "640x480" for 16-bit
+"640x480" "800x600" "1024x768" "1280x1024" for 24-bit
+
+Modes that cannot be supported due to monitor or clock constraints will
+be automatically skipped by the server.
+
+ 1 Change the modes for 8-bit (256 colors)
+ 2 Change the modes for 16-bit (32K/64K colors)
+ 3 Change the modes for 24-bit (24-bit color)
+ 4 The modes are OK, continue.
+
+Enter your choice: 4
+
+
+
+Please specify which color depth you want to use by default:
+
+ 1 1 bit (monochrome)
+ 2 4 bits (16 colors)
+ 3 8 bits (256 colors)
+ 4 16 bits (65536 colors)
+ 5 24 bits (16 million colors)
+
+Enter a number to choose the default depth.
+
+4
+
+ In fine, devi salvare la configurazione. Assicurati di digitare
+ /etc/XF86Config come la locazione per salvare
+ la configurazione.
+
+ I am going to write the XF86Config file now. Make sure you don't accidently
+overwrite a previously configured one.
+
+Shall I write it to /etc/X11/XF86Config? y
+
+ Se la configurazione fallisce, puoi provare a rifarla selezionando
+ &gui.yes; quando appare il seguente messaggio:
+
+ User Confirmation Requested
+The XFree86 configuration process seems to have
+failed. Would you like to try again?
+
+ [ Yes ] No
+
+ Se hai difficoltà a configurare
+ &xfree86;, seleziona
+ &gui.no; e premi Invio
+ e prosegui con il processo di installazione. Dopo
+ l'installazione puoi usare xf86cfg -textmode
+ oppure xf86config come root
+ per accedere alle utility di configurazione a linea di comando.
+ C'è un altro metodo per configurare
+ &xfree86;, descritto nel
+ . Se hai deciso di non configurare
+ &xfree86; il prossimo menù
+ sarà per la selezione dei package.
+
+ Il settaggio di default che permette di killare il server è
+ la sequenza di tasti CtrlAlt
+ Backspace.
+ Puoi usarla se qualcosa nel settaggio del server è sbagliato
+ prevenendo danni all'hardware.
+
+ Il settaggio di default che permette di saltare da una
+ modalità video all'altra mentre X è in esecuzione è
+ la sequenza di tasti CtrlAlt
+ + o
+ CtrlAlt
+ -.
+
+
+ Dopo che hai &xfree86; in esecuzione,
+ puoi aggiustare la schermata in altezza, larghezza o centrarla
+ usando xvidtune.
+
+ Ci sono avvisi che segnalano che settaggi impropri possono
+ danneggiare il tuo equipaggiamento. Considerali. Se sei in dubbio,
+ non farlo. Invece, usa i controlli del monitor per aggiustare la
+ schermata per X Window. Così facendo ci potrebbero essere delle
+ incongruenze di visualizzazione quando passi alla modalità testo,
+ ma questo è meglio rispetto al danneggiamento
+ dell'equipaggiamento.
+
+ Leggi la pagina man di &man.xvidtune.1; prima di fare qualsiasi
+ regolazione.
+
+ Al seguito di una configurazione di
+ &xfree86; andata a buon fine, si
+ procederà alla selezione di un desktop di default.
+
+
+
+ Selezionare il Desktop X di Default
+
+
+ A partire da &os; 5.3-RELEASE, la possibilità
+ di selezione del desktop X è stata rimossa da
+ sysinstall, devi configurare il desktop
+ X dopo l'installazione di &os;. Maggiori informazioni riguardo
+ all'installazione e configurazione di un desktop X possono
+ essere trovate nel . Puoi saltare questa sezione
+ se non stai installando una versione di &os; precedente
+ a 5.3-RELEASE.
+
+
+ Sono disponibili diversi gestori di finestre. Essi spaziano
+ da ambienti veramente basilari fino a ambienti con desktop completi
+ che includono diverse applicazioni. Alcuni richiedono uno spazio
+ di disco minimo e poca memoria mentre altri con maggiori
+ funzionalità richiedono più risorse. Il miglior modo
+ per determinare quale gestore di finestre utilizzare è provarne
+ alcuni. Sono disponibili dalla collezione dei port o come package
+ e possono essere aggiunti dopo l'installazione.
+
+ Puoi selezionare uno dei desktop più popolari e sarà
+ installato ed configurato come il desktop di default. Ciò
+ ti permetterà di avviarlo appena dopo l'installazione.
+
+
+
+ Usa i tasti freccia per selezionare un desktop e premi
+ Invio. Verrà avviata l'installazione
+ del desktop selezionato.
+
+
+
+ Installazione dei Package
+
+ I package sono binari pre-compilati e risultano essere un modo
+ conveniente per installare applicazioni.
+
+ A scopo illustrativo viene mostrata l'installazione di un
+ package. Puoi installare ulteriori package se lo desideri.
+ Dopo l'installazione puoi usare sysinstall
+ (/stand/sysinstall nelle versioni di &os; dopo la
+ 5.2) per aggiungere ulteriori package.
+
+ User Confirmation Requested
+ The FreeBSD Package collection is a collection of hundreds of
+ ready-to-run applications, from text editors to games to WEB servers
+ and more. Would you like to browse the collection now?
+
+ [ Yes ] No
- Traduzione in corso
-
+ Selezionando &gui.yes; e premendo Invio
+ verranno visualizzate le seguenti schermate per la selezione
+ dei package:
-
- Pre-installation Tasks
+
+
+
+
+
+
+
-
- Starting the Installation
+ Soltanto i package che risiedono sul media di installazione
+ corrente sono disponibili per l'installazione in un dato
+ istante.
- Traduzione in corso
-
+ Se si seleziona All saranno visualizzati
+ tutti i package disponibili oppure puoi selezionare una categoria
+ particolare. Evidenzia la tua selezione con i tasti freccia e premi
+ Invio.
-
- Introducing Sysinstall
+ Verrà visualizzato un menù con i package disponibili
+ in base alla selezione effettuata:
- Traduzione in corso
-
+
- Traduzione in corso
-
+ È stata selezionata la shell bash.
+ Puoi selezionare altre cose portandoti sul package e premendo il tasto
+ Spazio. Apparirà una breve descrizione di ogni
+ package nell'angolo in basso a sinistra dello schermo.
-
- Choosing What To Install
+ Premendo il tasto Tab passerai ciclicamente
+ dall'ultimo package selezionato, da &gui.ok;, e da &gui.cancel;.
- Traduzione in corso
-
+ Quando hai finito di selezionare i package che vuoi installare,
+ premi Tab una volta per andare a &gui.ok; e premi
+ Invio per tornare al menù della selezione
+ dei package.
-
- Choosing Your Installation Media
+ Con i tasti freccia sinistra e destra puoi passare tra &gui.ok; e
+ &gui.cancel;. Questo metodo può essere anche
+ usato per selezionare &gui.ok; e premere Invio
+ per tornare al menù di selezione dei package.
- Traduzione in corso
+
- Traduzione in corso
-
+ Usa Tab e con i tasti freccia seleziona
+ [ Install ] e premi
+ Invio. Dovrai confermare l'installazione dei
+ package:
-
- Committing to the Installation
+
+
+
+
+
+
+
-
- Post-installation
+ Selezionando &gui.ok; e premendo Invio
+ inizierà l'installazione dei package. Appariranno
+ dei messaggi di installazione fino al completamento della stessa.
+ Prendi nota se c'è qualche messaggio di errore.
+
+ La configurazione finale continua dopo che i package
+ sono stati installati. Se decidi di non selezionare alcun package,
+ e vuoi ritornare alla configurazione finale, seleziona comunque
+ Install.
+
+
+
+ Aggiungere Utenti/Gruppi
+
+ Dovresti aggiungere almeno un utente durante l'installazione
+ in modo che puoi usare il sistema senza doverti loggare come
+ root. La partizione root è generalmente
+ di dimensioni ridotte ed eseguire applicazione da
+ root può riempirla facilmente.
+ Viene segnalato un pericolo:
+
+ User Confirmation Requested
+ Would you like to add any initial user accounts to the system? Adding
+ at least one account for yourself at this stage is suggested since
+ working as the "root" user is dangerous (it is easy to do things which
+ adversely affect the entire system).
+
+ [ Yes ] No
+
+ Seleziona &gui.yes; e premi Invio per continuare
+ nell'aggiunta di un utente.
+
+
+
+ Seleziona User con i tasti freccia e
+ premi Invio.
+
+
+
+ Le seguenti descrizioni appariranno nella parte bassa dello schermo
+ ogni qual volta gli elementi sono selezionati con Tab
+ per assistere all'immissione delle informazioni richieste:
+
+
+
+ Login ID
+
+
+ Il nome di login del nuovo utente (obbligatorio).
+
+
+
+
+ UID
+
+
+ L'ID numerico per questo utente (lasciare bianco per una
+ scelta automatica).
+
+
+
+
+ Group
+
+
+ Il nome del gruppo di login per questo utente (lasciate
+ bianco per una scelta automatica).
+
+
+
+
+ Password
+
+
+ La password per questo utente (inserisci questo campo
+ con cura!).
+
+
+
+
+ Full name
+
+
+ Il nome completo dell'utente (commento).
+
+
+
+
+ Member groups
+
+
+ I gruppi a cui questo utente appartiene (cioè i diritti
+ di accesso concessi).
+
+
+
+
+ Home directory
+
+
+ La directory home dell'utente (lasciare in bianco per
+ il default).
+
+
+
+
+ Login shell
+
+
+ La shell di login dell'utente (lasciare in bianco per il
+ default, per esempio /bin/sh).
+
+
+
+
+ La shell di login è stata modificata da
+ /bin/sh a
+ /usr/local/bin/bash per usare la shell
+ bash che è stata in precedenza
+ installata come package. Non tentare di usare una shell che non
+ esiste o non sarai in grado di effettuare il login. La shell
+ più comune usata nel mondo-BSD è la schell C, che
+ può essere indicata come /bin/tcsh.
+
+ L'utente è stata aggiunto al gruppo
+ wheel al fine di poter diventare un superutente
+ con privilegi di root.
+
+ Quando sei soddisfatto, premi &gui.ok; e ti verrà
+ visualizzato il menù di gestione degli utenti e dei
+ gruppi:
+
+
+
+ I gruppi possono essere aggiunti anche adesso se necessario.
+ Altrimenti, puoi farlo usando sysinstall
+ (/stand/sysinstall nelle versioni di &os; dopo la
+ 5.2) dopo che hai completato l'installazione.
+
+ Quando hai terminato di aggiungere gli utenti, seleziona
+ Exit con i tasti freccia e premi
+ Invio per continuare l'installazione.
+
+
+
+ Settare la Password di root
+
+ Message
+ Now you must set the system manager's password.
+ This is the password you'll use to log in as "root".
+
+ [ OK ]
+
+ [ Press enter to continue ]
+
+ Premi Invio per settare la password
+ di root.
+
+ La password dovrà essere battuta correttamente
+ per due volte. Inutile a dirsi, assicurati di avere un modo di trovare
+ la password nel caso dovessi dimenticarla. Nota che la password che
+ digiti non è mostrata, e non vengono visualizzati neppure gli
+ asterischi.
+
+ Changing local password for root.
+New password :
+Retype new password :
+
+ L'installazione continuerà dopo che la
+ password è stata inserita correttamente.
+
+
+
+ Uscire dall'Installazione
+
+ Se hai bisogno di configurare altri dispositivi di rete
+ o altre configurazioni, lo puoi fare a questo punto o dopo
+ con sysinstall
+ (/stand/sysinstall nelle versioni di &os; dopo la
+ 5.2).
+
+ User Confirmation Requested
+ Visit the general configuration menu for a chance to set any last
+ options?
+
+ Yes [ No ]
- Traduzione in corso
+ Seleziona &gui.no; con i tasti freccia e premi
+ Invio per tornare al menù di Installazione
+ Principale.
+
+
+
+ Seleziona con i tasti freccia
+ [X Exit Install] e premi Invio.
+ Ti sarà chiesto di confermare l'uscita
+ dall'installazione:
+
+ User Confirmation Requested
+ Are you sure you wish to exit? The system will reboot (be sure to
+ remove any floppies from the drives).
+
+ [ Yes ] No
+
+ Seleziona &gui.yes; e rimuovi il floppy se hai avviato tramite
+ floppy. Il CDROM è bloccato fino a quando la macchina
+ non verrà riavviata. Il CDROM verrà quindi sbloccato
+ e il disco può essere rimosso dal dispositivo
+ (velocemente).
+
+ Il sistema verrà riavviato, guarda eventuali messaggi
+ di errore che potrebbero apparire.
+
+
+
+ Avvio di FreeBSD
+
+
+ Avvio di FreeBSD su &i386;
+
+ Se tutto è andato bene, vedrai alcuni messaggi
+ scorrere sullo schermo a arriverai al prompt di login.
+ Puoi controllare il contenuto dei messaggi premendo
+ Scroll-Lock e usando PgUp
+ e PgDn. Premendo Scroll-Lock
+ un'altra volta ritornerai al prompt.
+
+ Il messaggio completo non può essere visualizzato (per
+ limitazioni del buffer) ma può essere visto dalla
+ linea di comando dopo aver effettuato il login digitando al prompt
+ dmesg.
+
+ Accedi usando il nome utente e la password che hai settato
+ durante l'installazione (rpratt, in questo
+ esempio). Evita di loggarti come root se non ne
+ hai bisogno.
+
+ Tipici messaggi di avvio (le informazioni sulla versione sono
+ state omesse):
+
+ Copyright (c) 1992-2002 The FreeBSD Project.
+Copyright (c) 1979, 1980, 1983, 1986, 1988, 1989, 1991, 1992, 1993, 1994
+ The Regents of the University of California. All rights reserved.
+
+Timecounter "i8254" frequency 1193182 Hz
+CPU: AMD-K6(tm) 3D processor (300.68-MHz 586-class CPU)
+ Origin = "AuthenticAMD" Id = 0x580 Stepping = 0
+ Features=0x8001bf<FPU,VME,DE,PSE,TSC,MSR,MCE,CX8,MMX>
+ AMD Features=0x80000800<SYSCALL,3DNow!>
+real memory = 268435456 (262144K bytes)
+config> di sn0
+config> di lnc0
+config> di le0
+config> di ie0
+config> di fe0
+config> di cs0
+config> di bt0
+config> di aic0
+config> di aha0
+config> di adv0
+config> q
+avail memory = 256311296 (250304K bytes)
+Preloaded elf kernel "kernel" at 0xc0491000.
+Preloaded userconfig_script "/boot/kernel.conf" at 0xc049109c.
+md0: Malloc disk
+Using $PIR table, 4 entries at 0xc00fde60
+npx0: <math processor> on motherboard
+npx0: INT 16 interface
+pcib0: <Host to PCI bridge> on motherboard
+pci0: <PCI bus> on pcib0
+pcib1: <VIA 82C598MVP (Apollo MVP3) PCI-PCI (AGP) bridge> at device 1.0 on pci0
+pci1: <PCI bus> on pcib1
+pci1: <Matrox MGA G200 AGP graphics accelerator> at 0.0 irq 11
+isab0: <VIA 82C586 PCI-ISA bridge> at device 7.0 on pci0
+isa0: <ISA bus> on isab0
+atapci0: <VIA 82C586 ATA33 controller> port 0xe000-0xe00f at device 7.1 on pci0
+ata0: at 0x1f0 irq 14 on atapci0
+ata1: at 0x170 irq 15 on atapci0
+uhci0: <VIA 83C572 USB controller> port 0xe400-0xe41f irq 10 at device 7.2 on pci0
+usb0: <VIA 83C572 USB controller> on uhci0
+usb0: USB revision 1.0
+uhub0: VIA UHCI root hub, class 9/0, rev 1.00/1.00, addr 1
+uhub0: 2 ports with 2 removable, self powered
+chip1: <VIA 82C586B ACPI interface> at device 7.3 on pci0
+ed0: <NE2000 PCI Ethernet (RealTek 8029)> port 0xe800-0xe81f irq 9 at
+device 10.0 on pci0
+ed0: address 52:54:05:de:73:1b, type NE2000 (16 bit)
+isa0: too many dependant configs (8)
+isa0: unexpected small tag 14
+fdc0: <NEC 72065B or clone> at port 0x3f0-0x3f5,0x3f7 irq 6 drq 2 on isa0
+fdc0: FIFO enabled, 8 bytes threshold
+fd0: <1440-KB 3.5" drive> on fdc0 drive 0
+atkbdc0: <keyboard controller (i8042)> at port 0x60-0x64 on isa0
+atkbd0: <AT Keyboard> flags 0x1 irq 1 on atkbdc0
+kbd0 at atkbd0
+psm0: <PS/2 Mouse> irq 12 on atkbdc0
+psm0: model Generic PS/2 mouse, device ID 0
+vga0: <Generic ISA VGA> at port 0x3c0-0x3df iomem 0xa0000-0xbffff on isa0
+sc0: <System console> at flags 0x1 on isa0
+sc0: VGA <16 virtual consoles, flags=0x300>
+sio0 at port 0x3f8-0x3ff irq 4 flags 0x10 on isa0
+sio0: type 16550A
+sio1 at port 0x2f8-0x2ff irq 3 on isa0
+sio1: type 16550A
+ppc0: <Parallel port> at port 0x378-0x37f irq 7 on isa0
+ppc0: SMC-like chipset (ECP/EPP/PS2/NIBBLE) in COMPATIBLE mode
+ppc0: FIFO with 16/16/15 bytes threshold
+ppbus0: IEEE1284 device found /NIBBLE
+Probing for PnP devices on ppbus0:
+plip0: <PLIP network interface> on ppbus0
+lpt0: <Printer> on ppbus0
+lpt0: Interrupt-driven port
+ppi0: <Parallel I/O> on ppbus0
+ad0: 8063MB <IBM-DHEA-38451> [16383/16/63] at ata0-master using UDMA33
+ad2: 8063MB <IBM-DHEA-38451> [16383/16/63] at ata1-master using UDMA33
+acd0: CDROM <DELTA OTC-H101/ST3 F/W by OIPD> at ata0-slave using PIO4
+Mounting root from ufs:/dev/ad0s1a
+swapon: adding /dev/ad0s1b as swap device
+Automatic boot in progress...
+/dev/ad0s1a: FILESYSTEM CLEAN; SKIPPING CHECKS
+/dev/ad0s1a: clean, 48752 free (552 frags, 6025 blocks, 0.9% fragmentation)
+/dev/ad0s1f: FILESYSTEM CLEAN; SKIPPING CHECKS
+/dev/ad0s1f: clean, 128997 free (21 frags, 16122 blocks, 0.0% fragmentation)
+/dev/ad0s1g: FILESYSTEM CLEAN; SKIPPING CHECKS
+/dev/ad0s1g: clean, 3036299 free (43175 frags, 374073 blocks, 1.3% fragmentation)
+/dev/ad0s1e: filesystem CLEAN; SKIPPING CHECKS
+/dev/ad0s1e: clean, 128193 free (17 frags, 16022 blocks, 0.0% fragmentation)
+Doing initial network setup: hostname.
+ed0: flags=8843<UP,BROADCAST,RUNNING,SIMPLEX,MULTICAST> mtu 1500
+ inet 192.168.0.1 netmask 0xffffff00 broadcast 192.168.0.255
+ inet6 fe80::5054::5ff::fede:731b%ed0 prefixlen 64 tentative scopeid 0x1
+ ether 52:54:05:de:73:1b
+lo0: flags=8049<UP,LOOPBACK,RUNNING,MULTICAST> mtu 16384
+ inet6 fe80::1%lo0 prefixlen 64 scopeid 0x8
+ inet6 ::1 prefixlen 128
+ inet 127.0.0.1 netmask 0xff000000
+Additional routing options: IP gateway=YES TCP keepalive=YES
+routing daemons:.
+additional daemons: syslogd.
+Doing additional network setup:.
+Starting final network daemons: creating ssh RSA host key
+Generating public/private rsa1 key pair.
+Your identification has been saved in /etc/ssh/ssh_host_key.
+Your public key has been saved in /etc/ssh/ssh_host_key.pub.
+The key fingerprint is:
+cd:76:89:16:69:0e:d0:6e:f8:66:d0:07:26:3c:7e:2d root@k6-2.example.com
+ creating ssh DSA host key
+Generating public/private dsa key pair.
+Your identification has been saved in /etc/ssh/ssh_host_dsa_key.
+Your public key has been saved in /etc/ssh/ssh_host_dsa_key.pub.
+The key fingerprint is:
+f9:a1:a9:47:c4:ad:f9:8d:52:b8:b8:ff:8c:ad:2d:e6 root@k6-2.example.com.
+setting ELF ldconfig path: /usr/lib /usr/lib/compat /usr/X11R6/lib
+/usr/local/lib
+a.out ldconfig path: /usr/lib/aout /usr/lib/compat/aout /usr/X11R6/lib/aout
+starting standard daemons: inetd cron sshd usbd sendmail.
+Initial rc.i386 initialization:.
+rc.i386 configuring syscons: blank_time screensaver moused.
+Additional ABI support: linux.
+Local package initialization:.
+Additional TCP options:.
+
+FreeBSD/i386 (k6-2.example.com) (ttyv0)
+
+login: rpratt
+Password:
+
+ La generazione delle chiavi RSA e DSA può richiedere un
+ pò di tempo sulle macchine lente. Questo succede solo al primo
+ avvio di una nuova installazione. I successivi avvii saranno
+ più veloci.
+
+ Se è stato configurato il server X ed è stato
+ scelto un Desktop di default, questo può essere avviato
+ digitando sulla linea di comando startx.
+
+
+
+ Avvio di FreeBSD su Alpha
+
+ Alpha
+
+ Una volta finita la procedura di installazione, sarai in grado di
+ avviare FreeBSD scrivendo qualcosa di simile a questo nel prompt
+ SRM:
+
+ >>>BOOT DKC0
+
+ Questo istruisce il firmware ad avviare il disco specificato.
+ Per avviare FreeBSD in automatico in futuro, usa questi comandi:
+
+ >>>SET BOOT_OSFLAGS A
+>>>SET BOOT_FILE ''
+>>>SET BOOTDEF_DEV DKC0
+>>>SET AUTO_ACTION BOOT
+
+ I messaggi di avvio saranno simili (ma non identici) a quelli
+ prodotti dall'avvio di FreeBSD su &i386;.
+
+
+
+
+ Lo Shutdown di FreeBSD
+
+ È importante spegnere (effettuare lo shutdown) in modo
+ adeguato il sistema operativo. Non farlo rimuovendo l'alimentazione.
+ Innanzitutto, diventa superuser digitando su
+ dalla linea di comando ed inserendo la password di
+ root. Questo funziona solo se l'utente è
+ un membro del gruppo wheel. Altrimenti, loggati
+ come root e usa
+ shutdown -h now.
+
+ The operating system has halted.
+Please press any key to reboot.
+
+ Quando appare il messaggio
+ Please press any key to reboot puoi togliere con
+ sicurezza l'alimentazione. Se premi qualunque tasto invece di premere
+ il bottone per togliere l'alimentazione, il sistema verrà
+ riavviato.
+
+ Potresti anche usare la combinazione di tasti
+
+ Ctrl
+ Alt
+ Del
+ per riavviare il sistema, comunque questo non è
+ raccomandato durante un normale funzionamento.
+
-
- Supported Hardware
+
+ Hardware Supportato
+
+ hardware
- Traduzione in corso
+ FreeBSD attualmente gira su una varietà di PC con bus ISA, VLB,
+ EISA, e PCI con processori Intel, AMD, Cyrix, o processori NexGen
+ x86, così come su diverse macchine basate
+ sul processore Compaq Alpha. Supporta configurazioni generiche di
+ dispositivi IDE o ESDI, svariati controller SCSI, schede PCMCIA,
+ dispositivi USB, e schede seriale e di rete. FreeBSD supporta anche il
+ bus microchannel (MCA) di IBM.
+
+ Un elenco di hardware supportato da FreeBSD è fornito con
+ ogni release di FreeBSD nell'Hardware Note di FreeBSD. Questo documento
+ può essere trovato nel file HARDWARE.TXT,
+ nella directory root di una distribuzione CDROM o FTP o nel menù
+ di documentazione di sysinstall. Per ogni
+ architettura, vengono elencati i dispositivi hardware che sono noti
+ essere supportati dalla release di FreeBSD. Copie della lista
+ dell'hardware supportato per diverse release ed architetture possono
+ essere trovate nella pagina del sito Web di FreeBSD Informazioni di
+ Release.
- Troubleshooting
+ Localizzazione dei guasti
+
+
+ installazione
+ localizzazione dei guasti
+
+
+ Questa sezione copre la localizzazione di alcuni problemi riguardo
+ all'installazione, come problemi comuni che sono stati segnalati dagli
+ utenti. Ci sono anche alcune domande e risposte per le persone
+ che desiderano avere FreeBSD e &ms-dos; sulla stessa macchina.
+
+
+ Che Cosa Fare se Qualche Cosa va Storto
+
+ A causa di varie limitazioni dell'architettura del PC, è
+ impossibile che la fase di probe sia accurata al 100%, comunque ci sono
+ alcune cose che puoi fare se il probe fallisce.
+
+ Controlla il documento Hardware Note per la tua versione di
+ FreeBSD per assicurarti che il tuo hardware sia supportato.
+
+ Se il tuo hardware è supportato e continui ad avere
+ esperienze di blocco o altri problemi, resetta il computer,
+ e quando ti viene data la possibilità entra nella
+ configurazione visuale del kernel. Il kernel sui dischetti
+ di avvio è configurato assumendo che la maggior parte
+ dei dispositivi hardware sono nella loro configurazioni di fabbrica
+ in termini di IRQ, indirizzi di IO, e canali DMA. Se
+ il tuo hardware è stato riconfigurato, probabilmente
+ hai bisogno di usare l'editor di configurazione per dire a FreeBSD
+ dove trovare le cose.
+
+ È anche possibile che un probe di un dispositivo non presente
+ porti a un fallimento di un successivo probe per un dispositivo
+ presente. In questo caso, i probe per i driver che vanno in
+ conflitto dovrebbero essere disabilitati.
+
+
+ Alcuni problemi di installazione possono essere evitati o
+ alleviati con un aggiornamento del firmware dei vari
+ componenti hardware, scheda madre in primis. Il
+ firmware della scheda madre può anche essere chiamato
+ BIOS e la maggior parte dei produttori di
+ schede madri o di computer hanno un sito web dove poter localizzare
+ gli aggiornamenti e le relative informazioni.
+
+ La maggior parte dei produttori non consiglia l'aggiornamento
+ del BIOS della scheda madre a meno che ci sia
+ una buona ragione per farlo, che potrebbe essere una sorta
+ di aggiornamento critico. Il processo di aggiornamento
+ può non andare per il verso giusto,
+ causando danni permanenti al chip del BIOS.
+
+
+
+ Non disabilitare alcuni driver di cui avrai bisogno durante
+ l'installazione, come quello per lo schermo
+ (sc0). Se l'installazione si ferma o
+ fallisce misteriosamente dopo aver lasciato l'editor di
+ configurazione, probabilmente hai rimosso o modificato qualcosa
+ che non dovevi. Riavvia e prova di nuovo.
+
+
+ Nella modalità di configurazione, puoi:
+
+
+
+ Elencare i driver dei dispositivi installati nel kernel.
+
+
+
+ Disabilitare i driver dei dispositivi per l'hardware che non
+ è presente nel tuo sistema.
+
+
+
+ Cambiare IRQ, DRQ, e gli indirizzi delle porte di IO usati
+ da un driver di dispositivo.
+
+
+
+ Dopo che hai sistemato il kernel in base alla tua configurazione
+ hardware, premi Q per avviare con i nuovi
+ settaggi. Una volta completata l'installazione, ogni modifica
+ che hai fatto nella modalità di configurazione sarà
+ permanente in modo tale che non devi riconfigurare ogni volta
+ che avvii. Tuttavia è molto probabile che tu voglia costruirti
+ un kernel su misura.
+
+
+
+ Questioni su Partizioni &ms-dos;
+
+ DOS
+
+ Molti utenti desiderano installare &os; su un PC
+ popolato da sistemi operativi µsoft;. Per queste situazioni,
+ &os; ha un utility di nome FIPS. Questa
+ utility può essere trovata nella directory
+ tools su CD-ROM di installazione, o può
+ essere scaricata da uno dei vari mirror di
+ &os;.
+
+ L'utility FIPS ti consente di suddividere
+ una partizione &ms-dos; esistente in due pezzi, preservando la
+ partizione originale e permettendo di installare &os; nella seconda
+ parte libera. Prima devi deframmentare la tua partizione &ms-dos;
+ usando l'utility di &windows;
+ Deframmentazione dei Dischi (vai in Explorer,
+ clicca con il destro sull'hard disk, e scegli di deframmentarlo),
+ oppure usando Norton Disk Tools. Adesso
+ puoi eseguire l'utility FIPS. Ti verranno
+ mostrate delle informazioni di supporto, segui le informazioni a video.
+ Fatto ciò, puoi riavviare ed installare &os; sulla nuova slice
+ libera. Guarda il menù Distributions
+ per una stima di quanto spazio libero necessiti per il tipo di
+ installazione voluto.
+
+ Esiste anche un prodotto molto utile della PowerQuest
+ (http://www.powerquest.com)
+ chiamato &partitionmagic;. Questa
+ applicazione ha più funzionalità di
+ FIPS, ed è altamente raccomandato
+ se hai intenzione di aggiungere/rimuovere spesso sistemi operativi.
+ È a pagamento, quindi se hai intenzione di installare in modo
+ permanente &os;, FIPS probabilmente fa
+ al caso tuo.
+
+
+
+ Usare filesystem &ms-dos; e &windows;
+
+ A tutt'oggi, &os; non supporta filesystem compressi con
+ l'utility Double Space™. Quindi il
+ filesystem dovrà essere decompresso prima che &os; possa
+ accedere ai dati. Questo può essere fatto eseguendo
+ l'Agente di Compressione raggiungibile da
+ start >
+ Programs >
+ System Tools.
+
+ &os; supporta filesystem basati su &ms-dos;. Questo
+ richiede di usare il comando &man.mount.msdos.8; (in &os; 5.X, il
+ comando è &man.mount.msdosfs.8;) con i parametri opportuni.
+ L'uso più comune è:
+
+ &prompt.root; mount_msdos /dev/ad0s1 /mnt
+
+ In questo esempio, il filesystems &ms-dos; è localizzato
+ sulla prima partizione dell'hard disk primario. La tua situazione
+ potrebbe essere differente, verifica l'output dei comandi
+ dmesg, e mount. Questi,
+ dovrebbero produrre abbastanza informazioni per darti un'idea
+ del layout della partizione.
+
+
+ I filesystem &ms-dos; estesi in genere sono mappati dopo le
+ partizioni di &os;. In altre parole, il numero della slice potrebbe
+ essere più alto di quello usato da &os;. Per esempio, la
+ prima partizione &ms-dos; potrebbe essere
+ /dev/ad0s1, la partizione di &os;
+ potrebbe essere /dev/ad0s2, con la partizione
+ &ms-dos; estesa in /dev/ad0s3. Per alcuni,
+ tutto ciò potrebbe causare della confusione all'inizio.
+
+
+ Le partizioni NTFS possono essere montate in modo simile usando
+ il comando &man.mount.ntfs.8;.
+
+
+
+ Domande e Risposte degli Utenti di Alpha
+
+ Alpha
+
+ Questa sezione risponde ad alcune questioni comuni relative
+ all'installazione di FreeBSD su sistemi Alpha.
+
+
+
+
+ Posso avviare dalla console ARC o da quella del BIOS
+ Alpha?
+
- Traduzione in corso
+ ARC
+ Alpha BIOS
+ SRM
+
+
+ No. &os;, come Compaq Tru64 e VMS, non si avviano dalla
+ console SRM.
+
+
+
+
+
+ Aiuto, non ho spazio! Devo cancellare tutto prima?
+
+
+
+ Sfortunatamente, si.
+
+
+
+
+
+ Posso montare il mio Compaq True64 o il filesystem
+ VMS?
+
+
+
+ No, non in questo caso.
+
+
+
+
- Advanced Installation Guide
+
+
+
+ Valentino
+
+ Vaschetto
+
+ Contributo di
+
+
+
+
+ Guida per un'Installazione Avanzata
+
+ Questa sezione descrive come installare FreeBSD in casi
+ speciali.
+
+
+ Installare FreeBSD su un Sistema senza Monitor e Tastiera
+
+
+ installazione
+ headless (console seriale)
+
+
+ console seriale
+
+ Questo tipo di installazione è chiamata
+ installazione headless, poichè la macchina
+ sulla quale stai cercando di installare FreeBSD non ha un monitor, o
+ non ha neanche un output VGA. Come è possibile ti chiederai?
+ Usando una console seriale. Una console seriale sostanzialmente
+ usa un'altra macchina per fungere da monitor e tastiera primari per
+ un sistema. Per fare questo, segui le fasi per creare i floppy
+ di installazione, come spiegato nella .
+
+ Per modificare questi floppy per avviare in una console seriale,
+ segui questi passi:
+
+
+
+ Abilitare i Floppy di Avvio per Avviare in una Console
+ Seriale
+
+
+ mount
+
+
+ Se hai avviato con i floppy che hai appena creato, FreeBSD
+ dovrebbe avviare la sua modalità di installazione standard.
+ Noi vogliamo che FreeBSD avvii un console seriale per la nostra
+ installazione. Per fare questo, devi montare il floppy
+ kern.flp nel tuo sistema FreeBSD usando il
+ comando &man.mount.8;.
+
+ &prompt.root; mount /dev/fd0 /mnt
+
+ Adesso che hai il tuo floppy montato, portati nella directory
+ /mnt:
+
+ &prompt.root; cd /mnt
+
+ È qui che devi configurare il floppy per avviare
+ una console seriale. Devi creare un file di nome
+ boot.config contenente
+ /boot/loader -h. Tutto quello che fa è
+ passare un flag al bootloader per avviare una console
+ seriale.
+
+ &prompt.root; echo "/boot/loader -h" > boot.config
+
+ Adesso che hai il tuo floppy configurato correttamente,
+ devi smontare il floppy usando il comando &man.umount.8;:
+
+ &prompt.root; cd /
+&prompt.root; umount /mnt
+
+ Adesso puoi rimuovere il floppy.
+
+
+
+ Connettere il Cavo Null-Modem
+
+ cavo null modem
+
+ Devi connettere un cavo null-modem tra le due
+ macchine. Connetti il cavo alla porta seriale delle due
+ macchine. Un cavo seriale normale non
+ funzionerà, hai bisogno di un cavo null-modem
+ perchè ha alcuni segnali incrociati.
+
+
+
+ Avviare per l'Installazione
+
+ È tempo di andare avanti e cominciare con
+ l'installazione. Inserisci il floppy kern.flp
+ nella macchina sulla quale vuoi fare l'installazione headless,
+ e accendila.
+
+
+
+ Connettersi alla Macchina Headless
+
+
+ cu
+
- Traduzione in corso
+ Adesso devi connetterti alla macchina con &man.cu.1;:
+
+ &prompt.root; cu -l /dev/cuaa0
+
+
+
+ Ci siamo! Dovresti essere in grado di controllare la macchina
+ headless attraverso la tua sessione cu. Ti
+ verrà chiesto di inserire mfsroot.flp, e poi
+ dovrai scegliere il tipo di terminale da usare. Seleziona la console
+ a colori di FreeBSD e procedi con la tua installazione!
+
- Preparing Your Own Installation Media
+ Preparare i Propri Media di Installazione
+
+
+ Per evitare ripetizioni, il disco di FreeBSD
+ in questo contesto significa il CDROM o DVD che ti sei procurato.
+
+
+ Ci possono essere delle situazioni in cui hai bisogno di creare
+ dei media di installazione di FreeBSD e/o delle fonti per l'installazione.
+ Potrebbe essere un media fisico, come un nastro, o una fonte che
+ sysinstall può usare per recuperare i
+ file, come un sito FTP locale, o una partizione &ms-dos;.
+
+ Per esempio:
+
+
+
+ Hai molte macchine connesse alla tua rete locale, e un
+ disco di FreeBSD. Vuoi creare un sito FTP locale usando il
+ contenuto del disco di FreeBSD, e quindi dare la possibilità
+ alle tue macchine di usare questo sito FTP locale senza la
+ necessità di doversi collegare a Internet.
+
+
+
+ Hai un disco di FreeBSD, e FreeBSD non riconosce il tuo lettore
+ CD/DVD, ma &ms-dos;/&windows; lo riconosce. Vuoi copiare i file
+ di installazione di FreeBSD su una partizione DOS posta sul
+ medesimo computer, e quindi installare FreeBSD usando quei
+ file.
+
+
+
+ Il computer sul quale vuoi installare FreeBSD non ha un lettore
+ CD/DVD ne una scheda di rete, ma puoi connettere un cavo
+ Laplink-style seriale o parallelo ad un altro computer
+ fornito di quei supporti.
+
+
+
+ Vuoi creare un nastro che può essere usato per
+ installare FreeBSD.
+
+
+
+
+ Creare un CDROM di Installazione
+
+ Come parte di ogni release, il progetto FreeBSD mette a
+ disposizione due immagini CDROM (immagini ISO).
+ Queste immagini possono essere scritte (burnate) su
+ CD se hai un masterizzatore, e quindi possono essere usate per
+ installare FreeBSD. Se hai un masterizzatore, e la banda di rete
+ è conveniente, allora questo è il modo più
+ semplice per installare FreeBSD.
+
+
+
+ Scaricare le Immagini ISO Corrette
+
+ Le immagini ISO per ogni release possono essere scaricate da
+ ftp://ftp.FreeBSD.org/pub/FreeBSD/ISO-IMAGES-arch/version
+ o dal mirror più vicino. Sostituisci
+ arch e
+ versione in modo appropriato.
+
+ Quella directory normalmente contiene le seguenti
+ immagini:
+
+
+ Nomi e Significati delle Immagini ISO di
+ FreeBSD 4.X
+
+
+
+
+ Nome del File
+
+ Contenuto
+
+
+
+
+
+ version-RELEASE-arch-miniinst.iso
+
+ Tutto quello di cui hai bisogno per installare
+ FreeBSD.
+
+
+
+ version-RELEASE-arch-disc1.iso
+
+ Tutto quello di cui hai bisogno per installare FreeBSD,
+ e anche molti package addizionali di terze parti
+ che potresti provare.
+
+
+
+ version-RELEASE-arch-disc2.iso
+
+ Un filesystem live, usato in
+ congiunzione con l'utility Repair
+ di sysinstall.
+ Una copia dell'albero CVS di FreeBSD. Sul disco anche altri
+ package addizionali di terze parti.
+
+
+
+
+
+
+ Nomi e Significati delle Immagini ISO di
+ FreeBSD 5.X
+
+
+
+
+ Nome del File
+
+ Contenuto
+
+
+
+
+
+ version-RELEASE-arch-bootonly.iso
+
+ Tutto ciò di cui hai bisogno per avviare
+ il kernel di FreeBSD e partire con l'interfaccia di
+ installazione. I file di installazione devono essere
+ messi su FTP o su altre fonti di supporto.
+
+
+
+ version-RELEASE-arch-miniinst.iso
+
+ Tutto ciò di cui hai bisogno per installare
+ FreeBSD.
+
+
+
+ version-RELEASE-arch-disc1.iso
+
+ Tutto ciò di cui hai bisogno per installare
+ &os; e un live filesystem, che è
+ usato in congiunzione con l'utility Repair
+ in sysinstall.
+
+
+
+ version-RELEASE-arch-disc2.iso
+
+ La documentazione di &os; e molte applicazioni di
+ terze parti.
+
+
+
+
+
+ Devi scaricare o l'immagine ISO miniinst,
+ o l'immagine del disco uno. Non le scaricare entrambe,
+ poichè l'immagine del disco uno contiene tutto ciò
+ che contiene l'immagine ISO miniinst.
+
+
+ L'immagine ISO miniinst è solo disponibile per le
+ release antecedenti la 5.4-RELEASE.
+
+
+ Usa la miniinst ISO se l'accesso ad Internet è costoso
+ per te. Ti permetterà di installare FreeBSD, e puoi sempre
+ installare i package di terze parti scaricandoli usando il sistema
+ dei port/package (guarda il ) se
+ necessario.
+
+ Usa l'immagine del disco uno se vuoi installare una release
+ di &os; 4.X e se vuoi anche un
+ modesto assortimento di package di terze parti.
+
+ Le altre immagini sono utili, ma non essenziali,
+ soprattutto se hai un accesso ad Internet ad alta
+ velocità.
+
+
+
+ Scrivere i CD
+
+ Devi scrivere le immagini dei CD sul disco. Se
+ hai intenzione di farlo da un'altra macchina FreeBSD allora
+ guarda la per maggiori
+ informazioni (in particolare, la e
+ la ).
+
+ Se lo fai su un'altra piattaforma allora devi usare
+ qualche utility per controllare il tuo masterizzatore
+ di CD esistente su tale piattaforma. Le immagini fornite
+ sono nel formato standard ISO, supportato da molte applicazioni
+ di masterizzazione dei CD.
+
+
+
+
+ Se sei interessato a costruirti una release di FreeBSD
+ personalizzata, guarda l'Articolo di Progettazione delle
+ Release.
+
+
+
+
+ Creare un Sito FTP Locale con un Disco di FreeBSD
+
+
+ installazione
+ rete
+ FTP
+
+
+ I dischi di FreeBSD sono strutturati alla stessa maniera di un sito
+ FTP. Questo rende semplice la creazione di un sito FTP locale che
+ può essere usato da altre macchine sulla tua rete per
+ installare FreeBSD.
+
+
+
+ Sul computer FreeBSD che ospiterà il sito FTP,
+ assicurati che il CDROM è nel lettore, e montato
+ su /cdrom.
+
+ &prompt.root; mount /cdrom
+
+
+
+ Crea un account per FTP anonimo in
+ /etc/passwd. Fallo editando
+ /etc/passwd usando &man.vipw.8; aggiungendo
+ questa linea:
+
+ ftp:*:99:99::0:0:FTP:/cdrom:/nonexistent
+
+
+
+ Assicurati che il servizio FTP sia abilitato in
+ /etc/inetd.conf.
+
+
+
+ Chiunque che possa connettersi via rete alla tua macchina
+ può ora scegliere il tipo di media FTP digitando
+ ftp://tua macchina
+ dopo aver selezionato Altro nel menù dei siti
+ FTP durante l'installazione.
+
+
+ Se il media di avvio (di solito dischetti floppy) usato dai
+ tuoi client FTP non è della stessa versione fornita dal
+ sito FTP locale, allora sysinstall
+ non ti lascierà completare l'installazione. Se le versioni
+ non sono simili e vuoi comunque procedere, devi andare nel menù
+ Options e modificare il nome della distribuzione in
+ any.
+
+
+
+ Questo approccio è OK per una macchina sulla tua rete
+ locale, che è protetta dal tuo firewall. Offrire
+ servizi FTP ad altre macchine su Internet (non sulla tua lan) espone
+ il tuo computer all'attenzione dei cracker e di altri maligni.
+ Raccomandiamo fortemente di seguire buone norme di sicurezza.
+
+
+
+
+ Creare i Floppy di Installazione
+
+
+ installazione
+ floppy
+
+
+ Se devi installare da floppy disk (che suggeriamo di
+ non fare), a causa di hardware non supportato
+ o semplicemente perchè insisti nel fare le cose tenacemente,
+ devi prima preparare un pò di floppy per l'installazione.
+
+ Come minimo, avrai bisogno di molti floppy da 1.44 MB o da
+ 1.2 MB per contenere tutti i file della directory
+ bin (distribuzione binaria). Se stai preparando
+ i floppy da DOS, allora questi devono essere
+ formattati usando il comando FORMAT di &ms-dos;.
+ Se stai usando &windows; usa Explorer per formattare i dischi
+ (clicca con il tasto destro sul dispositivo A:,
+ e scegli Format).
+
+ Non fidarti dei floppy pre-formattati di
+ fabbrica. Formattali di nuovo, per essere sicuro. In passato molti
+ problemi riportati dai nostri utenti si sono poi rilevati causati
+ dall'uso di media non correttamente formattati, ecco perchè
+ stiamo mettendo in evidenzia questo fatto.
+
+ Se crei i floppy su un'altra macchina FreeBSD, un format
+ è ancora una buona idea, benchè non devi necessariamente
+ mettere un filesystem DOS su ogni floppy. Puoi usare
+ i comandi disklabel e newfs per
+ mettere un filesystem UFS su ogni flopply, come mostra la seguente
+ sequenza di comandi (per un floppy da 3.5" 1.44 MB):
+
+ &prompt.root; fdformat -f 1440 fd0.1440
+&prompt.root; disklabel -w -r fd0.1440 floppy3
+&prompt.root; newfs -t 2 -u 18 -l 1 -i 65536 /dev/fd0
+
+
+ Usa fd0.1200 e
+ floppy5 per i dischetti da 5.25"
+ 1.2 MB.
+
+
+ Puoi montarli e scriverci come qualsiasi altro tipo di
+ file ystem.
+
+ Dopo che hai formattato i flopply, dovrai copiarvi i file
+ necessari. I files della distribuzione sono splittati in pezzi
+ di dimensioni tali che cinque di essi possono stare su un singolo
+ floppy convenzionale da 1.44 MB. Crea tutti i tuoi
+ floppy, fino a quando avrai tutte le distribuzioni disponibili
+ in questo formato. Ogni distribuzione dovrebbe andare in una
+ sotto directory del floppy, esempio:
+ a:\bin\bin.aa, a:\bin\bin.ab,
+ e così via.
+
+ Una volta che arrivi alla schermata dei Media durante il processo
+ di installazione, seleziona Floppy e
+ segui le indicazioni che ti saranno fornite.
+
+
+
+ Installazione da una Partizione &ms-dos;
+
+
+ installazione
+ da MS-DOS
+
+
+ Per preparare un'installazione da una partizione &ms-dos;, devi
+ copiare i file dalla distribuzione in una directory chiamata
+ freebsd nella directory root della partizione. Per
+ esempio, c:\freebsd. La struttura della
+ directory del CDROM o del sito FTP deve essere parzialmente riprodotta
+ in questa directory, dunque consigliamo di usare il comando
+ xcopy del DOS se stai copiando da un CD. Per
+ esempio, per preparare un'installazione minima di
+ FreeBSD:
+
+ C:\>md c:\freebsd
+C:\>xcopy e:\bin c:\freebsd\bin\ /s
+C:\>xcopy e:\manpages c:\freebsd\manpages\ /s
+
+ Assumendo che C: è dove hai spazio
+ libero e E: è il CDROM.
+
+ Se non hai un lettore CDROM, puoi scaricare la distribuzione da
+ ftp.FreeBSD.org.
+ Ogni distribuzione è nella propria directory; per esempio, la
+ distribuzione base può essere trovata
+ nella directory &rel.current;/base/.
+
+
+ Nella release 4.X di &os; e antecedenti la distribuzione
+ base è chiamata bin.
+ Se stai usando una di queste versioni, sistema i comandi di esempio
+ e gli URL in modo appropriato.
+
+
+ Se desideri installare diverse distribuzioni da una partizione
+ &ms-dos; (ed hai lo spazio per farlo), installa ciascuna
+ distribuzione in c:\freebsd —
+ la distribuzione BIN è la sola
+ richiesta per un'installazione minima.
+
+
+
+ Creare un'Installazione su Nastro
+
+
+ installazione
+ da Nastro QIC/SCSI
+
+
+ Installare da un nastro magnetico è probabilmente un
+ metodo più facile e breve rispetto a un'installazione da FTP
+ o da CDROM. Il programma di installazione si aspetta
+ che i file siano semplicemente magnetizzati su nastro. Dopo che
+ hai ottenuto tutti i file della distribuzione a cui sei interessato,
+ semplicemente fai un tar su nastro:
+
+ &prompt.root; cd /freebsd/distdir
+&prompt.root; tar cvf /dev/rwt0 dist1 ... dist2
+
+ Quando fai l'installazione, assicurati di lasciare abbastanza
+ spazio in qualche directory temporanea (che ti sarà consentito
+ scegliere) per disporre il contenuto completo del
+ nastro che hai creato. A causa di un accesso non-random dei nastri,
+ questo metodo di installazione richiede un pò di tempo per
+ la memorizzazione temporanea.
+
+
+ Quando comincia l'installazione, il nastro deve essere
+ nel lettore prima dell'avvio da floppy.
+ Altrimenti il probe dell'installazione potrebbe fallire nel
+ tentativo di cercarlo.
+
+
+
+
+ Prima di Installare via Rete
+
+
+ installazione
+ rete
+ seriale (SLIP o PPP)
+
+
+
+ installazione
+ rete
+ parallelo (PLIP)
+
+
+
+ installazione
+ rete
+ Ethernet
+
+
+ Sono disponibili tre tipi di installazioni di rete.
+ Via porta seriale (SLIP o PPP), via porta parallela (PLIP (cavo
+ laplink)), o via Ethernet (un controller Ethernet standard
+ (inclusi alcuni PCMCIA)).
+
+ Il supporto SLIP è piuttosto vecchio, e limitato
+ principalmente a link connessi fisicamente, come con un cavo seriale
+ cablato tra un computer portatile e un altro computer. Il collegamento
+ dovrebbe essere fisico poichè SLIP a tutt'oggi non offre
+ una capacità di chiamata remota; questa caratteristica è
+ fornita dall'utility PPP, che dovrebbe essere usata al posto
+ di SLIP quando possibile.
+
+ Se userai un modem, allora PPP è quasi certamente la tua
+ unica scelta. Assicurati di avere le informazioni del tuo provider
+ a portata di mano che ti saranno richieste nel processo di
+ installazione.
+
+ Se usi PAP o CHAP per la connessione al tuo ISP (in altre parole,
+ se puoi connetterti all'ISP in &windows; senza usare uno script), allora
+ tutto quello che dovrai fare è digitare
+ dial nel prompt di ppp.
+ Altrimenti, avrai bisogno di sapere come chiamare il tuo ISP usando
+ comandi AT specifici del tuo modem, poichè
+ PPP fornisce solo un semplice emulatore di terminale. Per cortesia
+ fai riferimento al manuale per il
+ ppp-utente e alle FAQ.
+ Se hai problemi, puoi mandare i log a video usando il comando
+ set log local ....
+
+ Se è disponibile una connessione fisica ad un altro FreeBSD
+ (2.0-R o successivi), potresti considerare l'installazione via
+ cavo parallelo laplink. La velocità di
+ trasferimento di dati via porta parallela è molto più
+ alta rispetto a quella realizzabile via seriale (fino a
+ 50 kbyte/sec), ottenendo quindi un'installazione rapida.
+
+ Alla fine, per un'installazione più veloce possibile
+ via rete, un adattatore Ethernet è sempre una buona scelta!
+ FreeBSD supporta le più comuni schede di rete Ethernet per PC;
+ una tabella di schede supportate (e i rispettivi settaggi richiesti)
+ viene fornita nell'Hardware Note per ogni release di FreeBSD.
+ Se usi una delle scheda PCMCIA Ethernet supportate, assicurati
+ di inserirla prima di accendere il portatile!
+ FreeBSD, sfortunatamente, non supporta ancora l'inserimento a caldo
+ di una scheda PCMCIA durante l'installazione.
+
+ Inoltre dovrai sapere il tuo indirizzo IP della rete, il valore
+ della netmask per la tua classe di indirizzi, e il nome della tua
+ macchina. Se stai installando tramite una connessione PPP e non hai un
+ IP statico, non temere, l'indirizzo IP può essere dinamicamente
+ assegnato dal tuo ISP. Il tuo amministratore di sistema ti dirà
+ quali valori usare per il tuo setup di rete. Se farai riferimento
+ ad altri host tramite nomi piuttosto che tramite indirizzi IP, avrai
+ bisogno di conoscere anche il server dns e forse anche l'indirizzo di
+ un gateway (se stai usando PPP, è l'indirizzo IP del tuo
+ provider) per poter comunicare con il server dns. Se vuoi installare
+ via FTP passando per un proxy HTTP, avrai bisogno anche dell'indirizzo
+ del proxy. Se non conosci tutte o in parte queste informazioni,
+ dovrai parlare con il tuo amministratore di sistema o con l'ISP
+ prima di tentare questo tipo di
+ installazione.
+
+
+ Prima di Installare via NFS
+
+
+ installazione
+ rete
+ NFS
+
+
+ L'installazione tramite NFS è abbastanza semplice.
+ Devi copiare semplicemente i file della distribuzione interessata
+ in un server NFS e quindi puntare il media al server NFS.
+
+ Se questo server supporta solo porte privilegiate
+ (come in genere succede nelle workstation di Sun), dovrai settare
+ l'opzione NFS Secure nel menì
+ Options prima di procedere con
+ l'installazione.
+
+ Se hai una scheda Ethernet di scarsa qualità con dei
+ trasferimenti di rete molto lenti, potresti anche selezionare il
+ flag NFS Slow.
+
+ Affinchè l'installazione NFS abbia successo, il server
+ deve supportare il mount di sotto directory, per esempio, se la
+ directory della distribuzione di FreeBSD &rel.current;
+ è in: ziggy:/usr/archive/stuff/FreeBSD,
+ allora ziggy dovrà permettere il mount
+ diretto di /usr/archive/stuff/FreeBSD,
+ e non solo di /usr o di
+ /usr/archive/stuff.
- Traduzione in corso
+ Nel file /etc/exports di FreeBSD, questo
+ comportamento è controllato dalle opzioni
+ . Altri server NFS potrebbero avere
+ diverse regole. Se ottieni il messaggio
+ permesso negato dal server, allora è
+ probabile che non hai abilitato queste opzioni.
+
+
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/introduction/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/introduction/chapter.sgml
index 8d87051bcc..29a14857d0 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/introduction/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/introduction/chapter.sgml
@@ -1,1014 +1,1011 @@
JimMockRistrutturato, riorganizzato, e in parte riscritto
da IntroduzioneSinossiGrazie per il tuo interesse per FreeBSD! Il seguente capitolo
tratta vari aspetti del FreeBSD Project, come la sua storia,
gli obiettivi, il modello di sviluppo e così via.Dopo aver letto questo capitolo, saprai:Come si relazione FreeBSD rispetto agli altri sistemi operativi
per computer.La storia del FreeBSD Project.Gli obiettivi del FreeBSD Project.Le basi del modello di sviluppo open source di FreeBSD.E naturalmente: da dove deriva il nome
FreeBSD.Benvenuto in FreeBSD!4.4BSD-LiteFreeBSD è un sistema operativo basato su 4.4BSD-Lite per
computer Intel (x86 e &itanium;), DEC Alpha, e Sun
&ultrasparc;. Port verso altre architetture sono stati avviati.
Puoi anche leggere la storia di FreeBSD,
o la release corrente. Se sei
interessato a contribuire in qualche modo al progetto (codice,
hardware, banconote non segnate), leggi l'articolo Contributing
- to FreeBSD.
+ url="&url.articles.contributing.en;/index.html">Contribuire a
+ FreeBSD.
Cosa può fare FreeBSD?FreeBSD ha molte caratteristiche degne di nota. Alcune di queste
sono:multitasking preemptiveMultitasking preemptive con
adattamento dinamico della priorità per assicurare una
condivisione regolare ed equa del computer ad applicazioni
e utenti, persino sotto i carichi più pesanti.
- facilities multiutente
+ facility multiutente
- Facilities multiutente che permettono a
+ Facility multiutente che permettono a
molte persone di usare un sistema FreeBSD contemporaneamente per
cose diverse. Questo significa, per esempio, che le periferiche di
sistema come stampanti e unità a nastro sono correttamente
condivise tra tutti gli utenti sul sistema o sulla rete e che
possono essere posti limiti individuali ad utenti o gruppi di utenti
sulla risorsa, proteggendo le risorse di sistema critiche dall'uso
eccessivo.networking TCP/IPUn solido sistema di rete TCP/IP con
supporto a standard industriali quali SLIP, PPP, NFS, DHCP
e NIS. Questo significa che la tua macchina FreeBSD può
- interoperare facilmente con altri sistemi ed anche agire come
+ interagire facilmente con altri sistemi ed anche agire come
server aziendale, fornendo funzioni vitali come NFS (accesso remoto
ai file) e servizi e-mail oppure mettere la tua organizzazione
su Internet con servizi WWW, FTP, routing e firewall
(sicurezza).protezione della memoriaLa protezione della memoria assicura che
le applicazioni (o gli utenti) non possano interferire l'una con
l'altra.
Una applicazione che andrà in crash non influirà
sulle altre in alcun modo.FreeBSD è un sistema operativo a 32
bit (64 bit su Alpha &itanium;,
AMD64, e &ultrasparc;) ed è stato progettato come tale sin
dall'inizio.X Window SystemXFree86Lo standard industriale X Window System
(X11R6) fornisce una interfaccia grafica utente (GUI) al costo
di una comune scheda VGA ed un monitor e viene fornito con i
sorgenti.compatibilità binariaLinuxcompatibilità binariaSCOcompatibilità binariaSVR4compatibilità binariaBSD/OScompatibilità binariaNetBSDCompatibilità binaria con molti
programmi sviluppati per Linux, SCO, SVR4, BSDI e NetBSD.Nella collezione di port e
package per FreeBSD sono disponibili
migliaia di applicazioni pronte a partire.
Perché cercare sulla rete quando puoi trovare qui tutto
quello che ti serve?Su Internet sono disponibili migliaia di applicazioni
aggiuntive e facili da portare.
FreeBSD è compatibile a livello di codice sorgente con
la maggior parte dei sistemi &unix; commerciali e così la
maggior parte delle applicazioni richiedono poche modifiche per
essere compilate, se non nessuna.memoria virtualeLa memoria virtuale paginata
su richiesta e il progetto con VM/buffer cache
integrati soddisfa efficientemente le applicazioni con grandi
appetiti di memoria mantenendo ancora la risposta interattiva per
altri utenti.Symmetric Multi-Processing (SMP)Il supporto SMP per macchine con
CPU multiple.compilatoriCcompilatoriC++compilatoriFORTRANuna dotazione completa di strumenti di sviluppo per
C, C++,
Fortran, e Perl.
Sono inoltre disponibili molti linguaggi aggiuntivi per
ricerca avanzata e sviluppo nella collezione di port e
package.codice sorgenteAvere il codice sorgente dell'intero
sistema significa avere un alto grado di controllo sull'ambiente.
Perché essere vincolati ad una soluzione proprietaria alla
mercé del tuo fornitore quando puoi avere un sistema
veramente aperto?Estesa documentazione online.E molto altro!4.4BSD-LiteComputer Systems Research Group (CSRG)U.C. BerkeleyFreeBSD è basato sulla release 4.4BSD-Lite del Computer
Systems Research Group (CSRG) dell'Università della California di
Berkeley, e porta avanti l'inconfondibile tradizione di sviluppo
dei sistemi BSD. In aggiunta all'ottimo lavoro fornito dal CSRG, il
FreeBSD Project ha speso molte centinaia di ore nella fine regolazione
del sistema per le massime prestazioni e affidabilità nelle
situazioni di carico che si possono trovare nella vita reale.
Mentre molti giganti commerciali hanno difficoltà nel campo
dei sistemi operativi per PC con queste caratteristiche, prestazioni e
affidabilità, FreeBSD le può offrire
ora!Le applicazioni nelle quali FreeBSD può essere impiegato
sono veramente limitate solo dalla tua immaginazione. Dallo sviluppo
software all'automazione in fabbrica, dal controllo dell'inventario alla
correzione dell'azimut delle antenne remote dei satelliti; se può
essere fatto con un prodotto &unix; commerciale allora è
più che probabile che puoi farlo anche con FreeBSD!
FreeBSD beneficia significativamente anche da letteralmente migliaia di
applicazioni di alta qualità sviluppate da centri di ricerca e
università di tutto il mondo, spesso disponibili a poco prezzo o
gratuite.
Sono anche disponibili applicazioni commerciali e compaiono
in numero maggiore ogni giorno.Poiché il codice sorgente dello stesso FreeBSD è
normalmente disponibile, il sistema può anche essere
personalizzato ad un livello inimmaginabile per applicazioni o progetti
particolari, e in modi non generalmente possibili con i sistemi
operativi della maggior parte dei produttori commerciali. Ecco solo
alcuni esempi di alcune delle applicazioni nelle quali attualmente la
gente sta usando FreeBSD:Servizi Internet: Il robusto sistema di
rete TCP/IP di FreeBSD lo rende una piattaforma ideale per una
varietà di servizi Internet quali:server FTPserver FTPserver webserver World Wide Web (standard o sicuri [SSL])firewall
- mascheramento dell'IP
+ NATFirewall e gateway NAT (mascheramento
dell'IP).
- posta elettronica
+
+ posta elettronica
+ email
+
+ emailserver di Posta ElettronicaUSENETUSENET News o Bulletin Board SystemsE altro...Con FreeBSD, puoi facilmente partire in piccolo con
un PC a buon mercato della classe 386 e aggiornare poi
- ad un quadriprocessore Xeon con dischi RAID se la tua
+ ad un quadri-processore Xeon con dischi RAID se la tua
azienda cresce.Insegnamento: Sei uno studente di
informatica o legato al campo dell'ingegneria? Non c'è
miglior modo di imparare i sistemi operativi, l'architettura
dei computer e il networking che l'esperienza pratica e in
profondità che FreeBSD può fornire.
Il numero di pacchetti di CAD, di progettazione grafica e matematica
disponibili gratuitamente lo rendono anche estremamente
utile per coloro il cui interesse principale nei computer
è vedere altro lavoro svolto!Ricerca: Con il codice sorgente
disponibile per l'intero sistema, FreeBSD è una
eccellente piattaforma per la ricerca nei sistemi operativi
come pure per altre branche dell'informatica. La natura di
libera circolazione di FreeBSD rende anche possibile a
gruppi distanti di collaborare sulle idee o condividere lo
sviluppo senza aver da preoccuparsi di accordi di licenza
speciali o limitazioni su quello che può essere
discusso in un forum pubblico.routerserver DNSNetworking: Ti serve un nuovo router?
Un server dei nomi (DNS)? Un firewall per tenere la gente fuori
dalla tua rete interna? FreeBSD può facilmente tramutare
quel 386 inutilizzato o quel PC 486 che giace nell'angolo in un
router avanzato con sofisticate capacità di filtraggio dei
pacchetti.Sistema X WindowXFree86Sistema X WindowAccelerated-XStazione di lavoro con X Window: FreeBSD
è un'ottima scelta come soluzione per un terminale X
- economico, sia usando il server &xfree86; liberamente disponibile o
+ economico, sia usando il server X11 liberamente disponibile o
uno degli eccellenti server commerciali forniti da Xi Graphics.
Diversamente da un terminale X, FreeBSD permette a molte
applicazioni di girare localmente se desiderato, sollevando
così il carico da un server centrale. FreeBSD può
anche partire senza disco, rendendo le stazioni
individuali persino più economiche e facili da
amministrare.GNU Compiler CollectionSviluppo Software: Di base FreeBSD arriva
con un pieno complemento di strumenti di sviluppo incluso il
rinnovato compilatore GNU C/C++ e il debugger.FreeBSD è disponibile sia in forma sorgente che binaria
su CDROM, DVD e via FTP anonimo. Guarda l' per
maggiori informazioni su come ottenere FreeBSD.Chi Usa FreeBSD?utenti
- Grandi siti dove gira FreeBSD
+ grandi siti dove gira FreeBSDFreeBSD è usato per far funzionare alcuni dei più
grossi siti su Internet, inclusi:Yahoo!Yahoo!ApacheApacheBlue Mountain ArtsBlue Mountain
ArtsPair NetworksPair
NetworksSony JapanSony
JapanNetcraftNetcraftWeathernewsWeathernewsSupervaluSupervaluTELEHOUSE AmericaTELEHOUSE
AmericaSophos Anti-VirusSophos
Anti-VirusJMA WiredJMA Wirede molti altri.Informazioni sul FreeBSD ProjectLa sezione seguente fornisce alcune informazioni relative al
progetto, includendo una breve storia, gli obiettivi, e
il modello di sviluppo.JordanHubbardContributo di Breve storia di FreeBSD386BSD PatchkitHubbard, JordanWilliams, NateGrimes, RodFreeBSD ProjectstoriaIl FreeBSD Project ebbe la sua genesi nella prima parte del 1993,
come una sorta di crescita oltremisura del Patchkit Non Ufficiale
di 386BSD dagli ultimi tre coordinatori del patchkit: Nate
Williams, Rod Grimes e me stesso.386BSDIl nostro obiettivo originario era di produrre uno snapshot
intermedio di 386BSD allo scopo di risolvere una serie di problemi
che il meccanismo del patchkit non era semplicemente in grado di
risolvere.
Alcuni di voi potranno ricordare che il primo titolo funzionante per il
progetto fu 386BSD 0.5 o 386BSD Interim in
riferimento a quel fatto.Jolitz, Bill386BSD era il sistema operativo di Bill Jolitz, che era arrivato a
questo punto soffrendo piuttosto pesantemente di quasi un anno
di disinteresse. Visto che il patchkit si gonfiava sempre più
scomodamente con il passare dei giorni, fummo d'accordo
all'unanimità che doveva essere fatto qualcosa e
decidemmo di provare ad assistere Bill fornendo questo snapshot
ad interim ripulito. Questi piani
ebbero un brusco arresto quando Bill Jolitz improvvisamente decise
di ritirare la sua approvazione al progetto senza nessuna chiara
indicazione di cosa invece doveva essere fatto.Greenman, DavidWalnut Creek CDROMNon ci volle molto per decidere che l'obiettivo rimaneva
utile, persino senza il supporto di Bill, e così
adottammo il nome FreeBSD, coniato da David Greenman.
I nostri obiettivi iniziali furono decisi dopo esserci consultati
con gli utenti dell'epoca del sistema e, una volta che divenne chiaro
che il progetto era sulla strada giusta e forse stava persino diventando
una realtà, contattai la Walnut Creek CDROM con un occhio verso
il miglioramento dei canali distributivi di FreeBSD per quei molti
sfortunati che non avevano facile accesso a Internet.
La Walnut Creek CDROM non solo supportò l'idea di distribuire
FreeBSD su CD ma andò anche più lontano fornendo al
progetto una macchina per lavorarci su e una connessione ad Internet
veloce. Senza il grado di fiducia quasi senza precedenti della Walnut
Creek CDROM in quello che era, a quel tempo, un progetto completamente
sconosciuto, è abbastanza improbabile che FreeBSD sarebbe andato
così lontano, così velocemente, come è oggi.4.3BSD-LiteNet/2U.C. Berkeley386BSDFree Software FoundationLa prima distribuzione su CDROM (e largamente disponibile sulla
rete) fu FreeBSD 1.0, rilasciata nel dicembre del 1993. Questa era
basata su un nastro della 4.3BSD-Lite (Net/2) della
U.C. Berkeley, con molti componenti forniti anche da 386BSD e dalla Free
Software Foundation. Fu un successo abbastanza ragionevole per una
prima offerta, e lo seguimmo dal grande successo di FreeBSD release
1.1 nel maggio del 1994.NovellU.C. BerkeleyNet/2AT&TCirca in questo periodo si formarono all'orizzonte alcune nuvole
temporalesche piuttosto inaspettate allorché Novell e
U.C. Berkeley risolsero la loro lunga causa civile sullo stato legale
del nastro di Berkeley Net/2. Una condizione di quell'accordo era la
concessione di U.C. Berkeley che vaste parti di Net/2 erano codice
ingombrante e di proprietà di Novell, che lo aveva
infine acquistato da AT&T qualche tempo addietro.
Quello che Berkeley ottenne in cambio fu la
benedizione di Novell che la release 4.4BSD-Lite, quando
fu finalmente rilasciata, fosse dichiarata non ingombrante e che tutti
gli utenti Net/2 esistenti fossero fortemente incoraggiati a cambiare.
Questo incluse FreeBSD, e al progetto fu dato tempo fino alla fine di
luglio 1994 per fermare la spedizione del proprio prodotto basato su
Net/2. Sotto i termini di quell'accordo, fu permesso al progetto
un ultimo rilascio prima della scadenza, e quella release fu
FreeBSD 1.1.5.1FreeBSD allora si accinse nell'arduo compito di letteralmente
reinventare se stesso da un insieme di bit di 4.4BSD-Lite
completamente nuovo e piuttosto incompleto. Le release
Lite erano light (leggere) in parte perché
il CSRG di Berkeley aveva rimosso grandi sezioni di codice richiesto
per costruire effettivamente un sistema funzionante in grado di partire
(dovuto a varie richieste legali) e in parte al fatto che il port per
Intel della 4.4 era altamente incompleto. Al progetto ci volle fino al
novembre del 1994 per fare questa transizione; a quel punto
rilasciò FreeBSD 2.0 sulla rete e su CDROM (nel tardo
dicembre). A dispetto del fatto di essere ancora più che un po'
ruvida ai bordi, la release fu un successo significativo e fu
seguita dalla release FreeBSD 2.0.5 più robusta e
semplice da installare nel giugno del 1995.Rilasciammo FreeBSD 2.1.5 nell'agosto del 1996, e parve essere
abbastanza popolare tra gli ISP e le comunità commerciali tanto
che si meritò un'altra release nel corso del ramo 2.1-STABLE.
Questa era FreeBSD 2.1.7.1, rilasciata nel febbraio 1997 e apoteosi
dello sviluppo principale sulla 2.1-STABLE. Attualmente in
modalità di manutenzione, su questo ramo (RELENG_2_1_0) verranno
sviluppati solo miglioramenti della sicurezza e correzioni degli
errori.FreeBSD 2.2 fu derivato dallo sviluppo della linea principale
(-CURRENT) nel novembre 1996 come ramo RELENG_2_2,
e la prima release completa (2.2.1) fu rilasciata nell'aprile 1997.
Furono rilasciate ulteriori release del ramo 2.2 nell'estate e
nell'autunno del '97, l'ultima delle quali (2.2.8) apparve nel
novembre 1998. La prima release 3.0 ufficiale apparve
nell'ottobre 1998 e segnò l'inizio della fine per il ramo
2.2.L'albero si ramificò ancora il 20 gennaio 1999, dividendosi
nei rami 4.0-CURRENT e 3.X-STABLE. Dalla 3.X-STABLE, la 3.1 fu
rilasciata il 15 febbraio 1999, la 3.2 il 15 maggio 1999, la 3.3 il 16
settembre 1999, la 3.4 il 20 dicembre 1999 e la 3.5 il 24 giugno 2000,
seguita pochi giorni dopo da un aggiornamento di punto inferiore alla
release 3.5.1 per incorporare alcune correzioni dell'ultimo minuto
a Kerberos sulla sicurezza.
Questa sarà l'ultima release del ramo 3.X.Ci fu un'altra ramificazione il 13 marzo 2000, che vide
- l'apparizione del ramo 4.X-STABLE, ora considerato essere il
- ramo -STABLE corrente. Ci sono state numerose release da
- allora: la 4.0-RELEASE fu introdotta nel marzo 2000, e la più
- recente &rel2.current;-RELEASE venne fuori nel &rel2.current.date;.
- Ci saranno release aggiuntive lungo il ramo 4.X-STABLE (RELENG_4) per
- tutto il 2003.
+ l'apparizione del ramo 4.X-STABLE. Ci sono state numerose release da
+ allora: la 4.0-RELEASE fu introdotta nel marzo 2000, e l'ultima
+ &rel2.current;-RELEASE è stata rilasciata nel
+ &rel2.current.date;.La tanto attesa 5.0-RELEASE è stata annunciata il 19 gennaio
2003. Il culmine di quasi tre anni di lavoro, questa release ha
iniziato FreeBSD nel percorso del supporto avanzato al multiprocessore e
ai thread nelle applicazioni e ha introdotto il supporto per le
piattaforme &ultrasparc; e ia64.
- Questa release è stata seguita
- dalla 5.1 nel giugno del 2003. A parte un certo numero di nuove
- funzionalità, le release 5.X contengono anche parecchi sviluppi
- maggiori sull'architettura di sistema sottostante. Insieme a questi
- vantaggi, tuttavia, arriva un sistema che incorpora una quantità
- impressionante di codice nuovo e non completamente testato. Per questa
- ragione, le release 5.X sono considerate release con Nuove
- Tecnologie, mentre quelle della serie 4.X come release di
- Produzione. Col tempo, la 5.X sarà dichiarata
- stabile e comincerà il lavoro sul prossimo ramo di sviluppo,
- 6.0-CURRENT.
+ Questa release è stata seguita dalla 5.1 nel giugno del 2003.
+ La più recente release 5.X dal ramo -CURRENT è 5.2.1-RELEASE,
+ introdotta nel Febbraio del 2004.
+
+ Il ramo RELENG_5 creato in Agosto del 2004, seguito da quello 5.3-RELEASE,
+ segna l'inizio del ramo delle release 5-STABLE.Per ora, lo sviluppo dei progetti a lungo termine continua ad aver
- luogo nell'albero 5.X-CURRENT, e release SNAPshot della 5.X su CDROM
+ luogo nell'albero 6.X-CURRENT, e release SNAPshot della 6.X su CDROM
(e, naturalmente, sulla rete) sono continuamente rese disponibili
sul
server snapshot mentre il lavoro procede.JordanHubbardContributo di Obiettivi del FreeBSD ProjectFreeBSD ProjectobiettiviGli obiettivi del FreeBSD Project sono di fornire software
che può essere usato per qualunque scopo senza vincoli.
Molti di noi hanno fatto un investimento significativo nel codice (e nel
progetto) e certamente non dovrebbero essere interessati ad un piccolo
compenso finanziario qua e là, ma non siamo sicuramente preparati
ad insistere su questo. Noi crediamo che la nostra prima e prioritaria
missione sia di fornire codice a tutti i partecipanti,
presenti e futuri, e per qualunque scopo, così che il codice
abbia un uso il più possibile ampio e fornisca i più
ampi benefici. Questo è, io credo, uno degli obiettivi
fondamentali del Software Libero (Free Software) e che noi supportiamo
entusiasticamente.GNU General Public Licence (GPL)GNU Lesser General Public License (LGPL)Copyright BSDQuel codice nel nostro albero dei sorgenti che cade sotto
la GNU General Public Licence (GPL) o la GNU Lesser General Public
License (LGPL) ha un po' più di vincoli, sebbene
almeno dal lato di rafforzare l'accesso piuttosto che l'opposto.
Date le complessità aggiuntive che possono
risultare dall'uso commerciale di software GPL noi preferiamo,
tuttavia, software rilasciato sotto il più rilassato copyright
BSD quando è una scelta ragionevole farlo.SatoshiAsamiContributo di Il Modello di Sviluppo di FreeBSDFreeBSD Projectmodello di sviluppoLo sviluppo di FreeBSD è un processo molto aperto
e flessibile, essendo costruito dal contributo di centinaia
di persone di tutto il mondo, come puoi vedere dalla nostra
lista dei
collaboratori. L'infrastruttura di sviluppo di FreeBSD
permette a queste centinaia di sviluppatori di collaborare su Internet.
Siamo costantemente alla ricerca di nuovi
sviluppatori e idee, e quelli interessati a essere coinvolti
maggiormente nel progetto devono semplicemente contattarci sulla
&a.hackers;. La &a.announce; è anche disponibile a quelli
che vogliono informare altri utenti FreeBSD delle principali aree
di lavoro.Cose utili da sapere sul FreeBSD Project e il suo processo di
sviluppo, sia lavorando in modo indipendente che in stretta
cooperazione:Il repository CVSCVSrepositoryConcurrent Versions SystemCVSL'albero centrale dei sorgenti FreeBSD è mantenuto
tramite CVS
(Concurrent Versions System, ovvero Sistema di Versioni
Concorrenti), uno strumento di controllo dei codici sorgenti
liberamente disponibile che viene distribuito con FreeBSD.
Il principale repository
CVS risiede su una macchina a Santa Clara CA, USA
da dove è replicato su numerose macchine speculari in
tutto il mondo. L'albero CVS, che contiene gli alberi -CURRENT e -STABLE,
possono essere facilmente replicati anche sulla tua macchina.
Fai riferimento alla sezione Sincronizzazione dei Tuoi Sorgenti per
maggiori informazioni su come fare.La lista dei committercommittersI committer sono persone che hanno
permesso di scrivere nell'albero CVS, e sono
autorizzate ad apportare modifiche ai sorgenti di
FreeBSD (il termine committer viene dal comando
commit di &man.cvs.1;, che è usato per
portare i nuovi cambiamenti al repository CVS). Il modo migliore
di sottoporre modifiche alla revisione da parte della lista dei
committer è usare il comando &man.send-pr.1;.
Se qualcosa appare inceppato nel sistema, allora puoi anche
raggiungerli mandando un messaggio alla &a.committers;.Il core team di FreeBSDcore teamIl core team di FreeBSD
dovrebbe essere equivalente al consiglio dirigente se
il FreeBSD Project fosse una azienda. Il compito principale
del core team è assicurarsi che il progetto, nella sua
interezza, sia in buona salute e sia diretto nella
giusta direzione. Una delle funzioni del core team è
invitare sviluppatori responsabili e dedicati a unirsi al nostro
gruppo di committer come altri ne escono. L'attuale core team
è stato eletto da un insieme di candidati committer nel
giugno 2004.
Le elezioni vengono tenute ogni 2 anni.Alcuni membri del core team hanno anche aree specifiche di
responsabilità, significando che sono impegnati ad
assicurare che grandi porzioni del sistema funzionino come
annunciato. Per una lista completa degli sviluppatori di FreeBSD
e le loro aree di responsabilità, guarda la Contributors
ListMolti membri del core team sono volontari per quanto
riguarda lo sviluppo di FreeBSD e non beneficiano
finanziariamente dal progetto, così pure
l'impegno non dovrebbe essere frainteso come
supporto garantito. Allo stesso modo; l'analogia
con il consiglio direttivo non è
molto calzante, e può essere più corretto dire che
queste sono persone che hanno rinunciato alle loro vite in
favore di FreeBSD, contro il loro senso del giudizio!Collaboratori esternicollaboratoriNon da ultimo, il più grande gruppo di sviluppatori
sono gli stessi utenti che ci forniscono feedback e correzioni di
bug quasi costantemente. Il modo principale di tenersi in
contatto con lo sviluppo non centralizzato di FreeBSD è
iscriversi alla &a.hackers; dove queste cose vengono discusse.
Guarda il per maggiori informazioni
sulle varie mailing list di FreeBSD.La
Lista dei Collaboratori di FreeBSD
è lunga e cresce continuamente, quindi perché non
entri a far parte di essa contribuendo e dando tu qualcosa a
FreeBSD?Fornire codice non è il solo modo di contribuire al
progetto, per una lista completa di cose che serve fare, fai
riferimento al sito web del
FreeBSD Project.In conclusione, il nostro modello di sviluppo è organizzato
come un insieme sciolto di cerchi concentrici. Il modello centralizzato
è progettato per agevolare gli utenti di
FreeBSD, ai quali viene fornito un modo semplice per tenere traccia di
una base di codice centrale, non per tenere fuori potenziali
collaboratori! È nostro desiderio presentare un sistema operativo
stabile con un ampio insieme di programmi
applicativi coerenti che gli utenti possono facilmente
installare ed usare — questo modello funziona molto bene per
realizzare ciò.Tutto quello che chiediamo a quelli che vogliono unirsi a noi come
sviluppatori di FreeBSD è un po' della stessa dedizione che
hanno le attuali persone al suo continuo successo!La Release Corrente di FreeBSDNetBSDOpenBSD386BSDFree Software FoundationU.C. BerkeleyComputer Systems Research Group (CSRG)FreeBSD è liberamente disponibile, è basato tutto su
sorgenti 4.4BSD-Lite, è rilasciato per computer Intel &i386;,
&i486;, &pentium;, &pentium; Pro, &celeron;, &pentium; II,
&pentium; III, &pentium; 4 (o compatibili), &xeon;, DEC
Alpha e Sun &ultrasparc;.
È basato principalmente su software del gruppo CSRG della
U.C. Berkeley, con alcuni miglioramenti presi da NetBSD, OpenBSD,
386BSD, e dalla Free Software Foundation.Dalla nostra release di FreeBSD 2.0 nel lontano '94, le
prestazioni, l'insieme di caratteristiche, e la stabilità di
FreeBSD sono migliorate notevolmente.
Il più grande cambiamento è
stato la riscrittura del sistema di memoria virtuale con una VM/file
buffer cache integrata che non solo incrementa le prestazioni, ma anche
riduce la richiesta di memoria di FreeBSD, rendendo una configurazione
con 5 MB un minimo accettabile. Altri miglioramenti includono il
completo supporto a client e server NIS, il supporto delle transazioni
TCP, la chiamata-su-richiesta di PPP, il supporto integrato del DHCP, un
sottosistema SCSI migliorato, il supporto ISDN, il supporto per ATM,
FDDI, per gli adattatori Fast e Gigabit Ethernet (1000 Mbit), un
supporto migliorato degli ultimi controller Adaptec, e molte migliaia
di correzioni di bug.In aggiunta alla distribuzione di base, FreeBSD offre una
collezione di software portato con migliaia di programmi
comunemente cercati. Alla data di stampa, ci sono oltre
&os.numports; port! La lista dei port comprende server http (WWW),
giochi, linguaggi, editor e quasi tutto quello che sta in mezzo.
L'intera collezione dei port richiede approssimativamente &ports.size;
di spazio, essendo tutti i port espressi come delta
dei loro sorgenti originari. Questo rende più facile per
noi aggiornare i port, e riduce di molto la domanda di spazio su
disco dalla vecchia collezione 1.0 dei port. Per compilare un port,
vai semplicemente nella directory che vuoi installare, digita
make install e lascia che il sistema faccia il
resto. La distribuzione originale completa per ogni port che compili
viene presa dinamicamente dal CDROM o da un sito FTP locale, così
hai bisogno solo lo spazio su disco sufficiente per compilare il
port che vuoi. Quasi ogni port viene fornito di un
package precompilato che può
essere installato con un semplice comando (pkg_add)
da coloro che non vogliono compilare i propri port dai sorgenti.
Maggiori informazioni sui package e sui port possono essere trovate
nel .Un numero di documenti aggiuntivi che puoi trovare molto utili nel
processo di installazione e di utilizzo di FreeBSD ora può essere
trovato anche nella directory /usr/share/doc su
ogni recente macchina FreeBSD. Puoi vedere i
manuali installati localmente con qualsiasi browser HTML usando i
seguenti URL:Il Manuale di FreeBSD/usr/share/doc/handbook/index.htmlDomande Comuni su FreeBSD/usr/share/doc/faq/index.htmlPuoi vedere anche le copie originali (e aggiornate più
frequentemente) su http://www.FreeBSD.org/.
+ url="http://www.FreeBSD.org/">.
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/kernelconfig/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/kernelconfig/chapter.sgml
index 98a3861ead..e0523c12d5 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/kernelconfig/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/kernelconfig/chapter.sgml
@@ -1,56 +1,1790 @@
- Configurazione del Kernel di FreeBSD
+
+
+
+ Jim
-
- Sinossi
+ Mock
- Traduzione in corso
+ Modificato e rivisto da
+
+
+
+
+
+ Jake
+
+ Hamby
+
+ Grazie al contributo originale di
+
+
+
+
+ Configurare il Kernel FreeBSD
+
+
+ Synopsis
+
+
+ kernel
+ compilare un kernel custom
+
+
+ Il kernel è una componente fondamentale del sistema
+ operativo &os;. È responsabile di gestire la memoria,
+ applicare controlli di sicurezza, gestire la rete, accesso
+ ai dischi e molto altro. Anche se sempre più parti di
+ &os; diventano configurabili dinamicamente, è ancora
+ necessario talvolta riconfigurare e ricompilare il kernel.
+
+ Dopo aver letto questo capitolo, saprai:
+
+
+
+ Perchè potresti aver bisogno di
+ ricompilare un kernel.
+
+
+
+ Come scrivere un file di configurazione del kernel,
+ o come alterarne uno esistente.
+
+
+
+ Come usare il file di configurazione del kernel
+ per creare un nuovo kernel.
+
+
+
+ Come installare il nuovo kernel.
+
+
+
+ Come creare dei file in /dev di cui
+ potresti aver bisogno.
+
+
+
+ Come fare del troubleshooting se qualcosa
+ va storto.
+
+
+
+ Tutti i comandi elencati in questo capitolo negli esempi
+ dovrebbero essere eseguiti come root
+ affinchè abbiano successo.
-
- Why Build a Custom Kernel?
+
+ Perchè creare un kernel custom?
+
+ Tradizionalmente, &os; ha sempre avuto quello che si chiama
+ un kernel monolitico. Questo significa che
+ il kernel era un programma di grandi dimensioni, supportava una
+ lista fissa di device, e se tu avessi voluto cambiare il
+ comportamento del kernel avresti dovuto compilarne uno nuovo,
+ quindi fare il reboot del tuo computer per caricare il
+ nuovo kernel.
+
+ Oggi come oggi, &os; si sta muovendo rapidamente verso un
+ modello dove gran parte delle funzionalità del kernel
+ sono contenute in moduli che possono essere caricati
+ e scaricati dal kernel a seconda delle necessità.
+ Questo permette al kernel di adattarsi a nuovo hardware
+ appena questo diventa disponibile (come ad esempio
+ le carte PCMCIA in un laptop), oppure fa sì che
+ nuove funzionalità siano portate nel kernel,
+ funzionalità che non erano necessarie quando il kernel
+ fu compilato inizialmente. Questo è noto come kernel
+ modulare.
+
+ Nonostante questo, è ancora necessario portare
+ avanti delle compilazioni statiche del kernel. In alcuni
+ casi questo è necessario perchè la
+ funzionalità è così legata al kernel che
+ non può essere resa caricabile dinamicamente.
+ In altri casi può essere necessario semplicemente perchè
+ nessuno si è ancora preso il tempo di scrivere un modulo
+ caricabile dinamicamente per quella funzionalità.
+
+ Compilare un kernel custom è uno dei più comuni riti
+ di passaggio che quasi ogni utente BSD deve superare. Questo
+ processo, anche se è dispendioso di tempo, offrirà
+ molti benefici al tuo sistema &os;. A differenza del kernel
+ GENERIC, che deve supportare un
+ gran numero di dispositivi hardware, un kernel custom contiene
+ supporto solo per l'hardware del tuo PC.
+ Questo presenta dei vantaggi, fra cui:
- Traduzione in corso
+
+
+ Tempo di boot più veloce. Dato che il kernel
+ cercherà di riconoscere solo l'hardware che hai sul
+ tuo sistema, il tempo che ci vuole al tuo sistema per fare boot
+ diminuirà drammaticamente.
+
+
+
+ Minore uso della memoria. Un kernel custom spesso
+ usa meno memoria del kernel GENERIC,
+ il che è importante dato che il kernel deve sempre
+ essere presente nella memoria reale. Per questo motivo
+ un kernel custom è particolarmente utile su sistemi
+ con poca RAM.
+
+
+
+ Supporto per hardware addizionale. Un kernel custom
+ ti permette di aggiungere supporto per device che non sono
+ presenti nel kernel GENERIC, come ad
+ esempio sound card.
+
+
- Building and Installing a Custom Kernel
+ Compilare ed installare un Kernel Custom
+
+ kernel
+ compilare / installare
+
+
+ Per prima cosa, facciamo un breve giro nella directory
+ di compilazione del kernel. Tutte le directory menzionate
+ saranno relative alla directory principale
+ /usr/src/sys, che è accessibile
+ attraverso il path /sys. Ci sono
+ un certo numero di sottodirectory qua che rappresentano
+ parti differenti del kernel, ma la più importante
+ per i nostri scopi è
+ arch/conf,
+ dove editerai il tuo file
+ di configurazione del kernel, e compile,
+ che è l'area di passaggio dove il tuo kernel sarè
+ compilato. arch rappresenta uno
+ fra i386, alpha,
+ amd64, ia64,
+ powerpc, sparc64,
+ o pc98 (un tipo di sviluppo alternativo
+ di hardware PC in Giappone). Tutto ciò che è
+ all'interno di particolare directory di architettura ha a che fare
+ solo con quell'architettura; il resto è codice
+ indipendente dalla macchina, comune a tutte le piattaforme
+ sulle quali &os; potrebbe potenzialmente essere portato.
+ Nota l'organizzazione logica della struttura dele directory,
+ con ogni device supportato, file system e opzioni nelle proprie
+ sottodirectory. Versioni di &os; precedenti alla 5.X supportano
+ solo le architetture i386,
+ alpha e pc98.
+
+ Questo capitolo assume che tu stia usando la architettura
+ i386 negli esempi. Se questo non è il caso, fai gli appropriati
+ aggiustamenti per correggere i percorsi alla tua architettura.
+
+
+ Se non c'è una directory
+ /usr/src/sys sul tuo sistema,
+ significa che i sorgenti del kernel non sono stati installati.
+ Il modo più semplice per farlo è eseguire
+ sysinstall (/stand/sysinstall
+ su &os; di versione precedente alla 5.2)
+ come root, scegliendo
+ Configure, poi
+ Distributions, poi
+ src, poi
+ sys. Se hai un'avversione
+ verso sysinstall e hai accesso
+ ad un CDROM ufficiale &os;, allora puoi installare
+ i sorgenti dalla linea di comando:
+
+ &prompt.root; mount /cdrom
+&prompt.root; mkdir -p /usr/src/sys
+&prompt.root; ln -s /usr/src/sys /sys
+&prompt.root; cat /cdrom/src/ssys.[a-d]* | tar -xzvf -
+
+
+ Quindi, entra nella directory
+ arch/conf
+ e copia il file di configurazione del kernel con il nome
+ che vuoi dare al kernel. Ad esempio:
+
+ &prompt.root; cd /usr/src/sys/i386/conf
+&prompt.root; cp GENERIC MYKERNEL
+
+ Tradizionalmente, questo nome è tutto in lettere
+ maiuscole e, se stai mantenendo molte macchine &os; con hardware
+ differente, è una buona idea dargli il nome della macchina.
+ Noi lo chiamemeremo MYKERNEL a titolo di
+ esempio.
+
+
+ Conservare il tuo file di configurazione del kernel
+ direttamente sotto /usr/src può
+ essere una cattiva idea. Se stai incontrando problemi
+ puoi essere tentato di cancellare /usr/src
+ e partire da zero. Dopo averlo fatto,
+ di solito ci vogliono pochi secondi per realizzare
+ che hai appena cancellato il tuo file di configurazione del
+ kernel. Inoltre, non editare GENERIC
+ direttamente, dato che potrebbe essere sovrascritto
+ la prossima volta che
+ aggiorni i tuoi sorgenti, e le tue modifiche
+ andranno perse.
+
+ Piuttosto tieni il tuo file di configurazione
+ del kernel da qualche altra parte, e crea un link simbolico
+ al file nella directory i386
+ .
+
+ Ad esempio:
+
+ &prompt.root; cd /usr/src/sys/i386/conf
+&prompt.root; mkdir /root/kernels
+&prompt.root; cp GENERIC /root/kernels/MYKERNEL
+&prompt.root; ln -s /root/kernels/MYKERNEL
+
+
+ Ora edita MYKERNEL con il tuo
+ editor favorito. Se stai partendo da zero, il solo editor
+ disponibile sa` probabilmente vi,
+ che è troppo complesso per essere spiegato in questa sede,
+ ma è trattato estesamente in molti libri nella
+ bibliografia. Comunque,
+ &os; offre un semplice editor chiamato ee
+ che, se sei un principiante, dovrebbe essere
+ il tuo editor favorito. Sentiti libero di cambiare le linee
+ di commento in cima al file di configurazione per riflettere
+ le tue configurazioni o i cambiamenti che hai fatto rispetto a
+ GENERIC.
+ SunOS
+
+ Se hai compilato un kernel sotto &sunos; o qualche altro
+ sistema BSD, gran parte di questo file ti sarà noto.
+ Se stai arrivando da qualche altro sistema operativo tipo
+ DOS, d'altro canto, il file di configurazione
+ GENERIC ti potrebbe sembrare troppo
+ complesso, così è meglio che segui le descrizioni
+ della sezione File di
+ Configurazione attentamente.
+
+
+ Se tu sincronizzi il tuo albero dei sorgenti
+ con i più recenti sorgenti del progetto &os;,
+ accertati sempre di controllare il file
+ /usr/src/UPDATING prima di eseguire
+ una qualsiasi operazione di aggiornamento.
+ /usr/src/UPDATING viene aggiornato
+ con ogni versione dei sorgenti di &os;, e quindi è
+ più aggiornato di questo manuale.
+
+
+ A questo punto devi compilare i sorgenti del kernel. Ci sono
+ due procedure per farlo, e quella che devi usare dipende dal motivo
+ per cui stai ricompilando il kernel e dalla versione di &os;
+ che stai usando.
+
+
+
+ Se hai installato solo il codice
+ sorgente del kernel, usa la procedura 1.
+
- Traduzione in corso
+
+ Se stai eseguendo una versione di &os; precedente alla 4.0,
+ e non stai facendo un upgrade a
+ &os; 4.0 o successivo usando la procedura
+ make buildoworld, usa la procedura 1.
+
+
+
+
+ Se stai compilando un nuovo kernel senza aver aggiornato i
+ sorgenti (eventualmente solo per aggiungere una nuova
+ opzione, come ad esempio IPFIREWALL)
+ puoi usare una qualunque procedura.
+
+
+
+ Se stai ricompilando il kernel come parte del processo
+ make buildworld, usa la procedura 2.
+
+
+
+
+
+ cvsup
+
+ CTM
+
+ CVS
+ anonymous
+
+
+ Se non hai aggiornato i tuoi sorgenti
+ dall'ultima volta che hai completato con successo un ciclo
+ buildworld-installworld
+ (non hai eseguito CVSup,
+ CTM o usato
+ anoncvs), allora è sicuro
+ usare la sequenza config,
+ make depend, make,
+ make install.
+
+
+
+ Procedura 1. Compilare il Kernel nel
+ Modo Tradizionale
+
+
+ Esegui &man.config.8; per generare il nuovo sorgente
+ del kernel.
+
+ &prompt.root; /usr/sbin/config MYKERNEL
+
+
+
+ Vai nella directory di compilazione. &man.config.8; scriverà
+ il nome di questa directory dopo essere stato eseguito
+ come sopra.
+
+ &prompt.root; cd ../compile/MYKERNEL
+
+ Per versioni di &os; precedenti all 5.X, segui queste istruzioni:
+
+ &prompt.root; cd ../../compile/MYKERNEL
+
+
+
+ Compila il kernel.
+
+ &prompt.root; make depend
+&prompt.root; make
+
+
+
+ Installa il nuovo kernel.
+
+ &prompt.root; make install
+
+
+
+
+ Procedura 2. Compilatre il Kernel nel Nuovo
+ Modo
+
+
+ Entra nella directory /usr/src.
+
+ &prompt.root; cd /usr/src
+
+
+
+ Compila il kernel.
+
+ &prompt.root; make buildkernel KERNCONF=MYKERNEL
+
+
+
+ Installa il nuovo kernel.
+
+ &prompt.root; make installkernel KERNCONF=MYKERNEL
+
+
+
+
+ In &os; 4.2 e precedente, devi sostituire
+ KERNCONF= con KERNEL=.
+ 4.2-STABLE scaricato prima del 2 Febbraio 2001 non
+ riconosce KERNCONF=.
+
+
+
+ /boot/kernel.old
+
+
+ Il nuovo kernel sarà copiato nella directory
+ /boot/kernel
+ come /boot/kernel/kernel e il kernel
+ precedente sarà copiato in
+ /boot/kernel.old/kernel. Ora, riavvia il sistema
+ e riparti per usare il tuo nuovo kernel. Se qualcosa
+ va storto, ci sono alcune istruzioni di
+ troubleshooting
+ alla fine del capitolo che puoi trovare utili.
+ Accertati di leggere la sezione in cui si spiega
+ cosa fare in caso il tuo nuovo kernel
+ non faccia il boot.
+
+
+ In &os; 4.X e precedenti, i kernel sono installati
+ in /kernel, i moduli in
+ /modules e si
+ tiene il backup dei vecchi kernel in
+ /kernel.old.
+ Altri file relativi al processo di boot, come il boot
+ &man.loader.8; e la configurazione sono conservati in
+ /boot. Moduli di terze parti o custom
+ possono essere piazzati in /modules
+ , anche se gli utenti dovrebbero avere conoscenza
+ del fatto che tenere i moduli sincronizzati col kernel compilato
+ è molto importante. I moduli non creati per
+ interagire col kernel compilato possono risultare in
+ instabilità o comportamenti anomali.
+
+
+
+ Se hai aggiunto un qualsiasi device (come una sound card)
+ e stai usando &os; 4.X o versioni precedenti, può
+ darsi che tu debba aggiungere qualche nodo di device alla
+ tua directory /dev
+ prima che tu la possa usare. Per maggiori informazioni,
+ dai un'occhiata alla sezione
+ Crea Nodi di Device più avanti in questo capitolo.
+
- The Configuration File
+
+
+
+ Joel
+ Dahl
+ Modificato per &os; 5.X by
+
+
+
+
+
+ Il File di Configurazione
+
+ kernel
+ NOTES
+
+
+ kernel
+ LINT
+
+ NOTES
+ LINT
+
+ kernel
+ file di configurazione
+
+
+ Il formato generale di un file di configurazione è
+ abbastanza semplice. Ogni linea contiene una parola chiave
+ ed uno o più argomenti. Per semplicità, la maggior
+ parte delle linee contiene solo un argomento. Tutto quello
+ che segue un # è considerato un
+ commento ed ignorato. Le seguenti sezioni descrivono ogni
+ parola chiave, generalmente nell'ordine in cui sono elencate
+ in GENERIC, anche se alcune parole chiave
+ sono state raggruppate assieme in una singola sezione
+ (come ad esempio Networking) anche se in effetti sono sparse
+ attraverso tutto il file GENERIC.
+ Per una lista esaustiva
+ delle opzioni dipendenti dall'architettura e dei devices,
+ leggi il file NOTES nella stessa directory
+ del file GENERIC. Per opzioni
+ indipendenti dall'architettura, leggi
+ /usr/src/sys/conf/NOTES.
+
+
+ NOTES non esiste in &os; 4.X.
+ In queste versioni, fai riferimento a LINT
+ per una spiegazione dettagliata di opzioni e devices
+ nel file GENERIC. LINT
+ serviva a due cose in 4.X: a fornire indicazioni per scegliere
+ le opzioni del kernel quando se ne compilava uno nuovo, ed a fornire
+ una configurazione del kernel con il maggior numero possibile
+ di opzioni abilitate su valori non default. La ragione dietro
+ ciò è che una simile configurazione aiutava
+ (ed ancora adesso aiuta) molto il test del nuovo codice
+ ed i cambiamenti al codice esistente, che potrebbero causare
+ conflitti con altre parti del kernel. Comunque, l'ambiente
+ di configurazione del kernel ha subito alcuni cambiamenti
+ quando si è passati al 5.X; un esempio è il fatto
+ che le opzioni di configurazione dei driver sono state spostate
+ in un file hints cosicchè possano essere
+ cambiate e caricate dinamicamente al momento del boot,
+ e LINT non le contiene più.
+ Per questo ed altri motivi il file LINT
+ è stato rinominato NOTES e
+ ha mantenuto principalmente la sua prima ragione di esistenza:
+ documentare le opzioni disponibili per convenienza dell'utente.
+
+
+ In &os; 5.X e versioni successive, puoi ancora generare un
+ LINT funzionante per la compilazione
+ digitando:
+
+ &prompt.root; cd /usr/src/sys/i386/conf && make LINT
+
+
+
+ kernel
+ configuration file
+
+
+ Il seguente è un esempio del file di configurazione
+ del kernel GENERIC con vari commenti
+ addizionali ove necessari ai fini della chiarezza. Questo esempio
+ dovrebbe corrispondere abbastanza da vicino alla tua copia in
+ /usr/src/sys/i386/conf/GENERIC.
+
+
+ #
+# GENERIC -- Generic kernel configuration file for &os;/i386
+#
+# For more information on this file, please read the handbook section on
+# Kernel Configuration Files:
+#
+# http://www.&os;.org/doc/en_US.ISO8859-1/books/handbook/kernelconfig-config.html
+#
+# The handbook is also available locally in /usr/share/doc/handbook
+# if you've installed the doc distribution, otherwise always see the
+# &os; World Wide Web server (http://www.FreeBSD.org/) for the
+# latest information.
+#
+# An exhaustive list of options and more detailed explanations of the
+# device lines is also present in the ../../conf/NOTES and NOTES files.
+# If you are in doubt as to the purpose or necessity of a line, check first
+# in NOTES.
+#
+# $FreeBSD: /repoman/r/ncvs/src/sys/i386/conf/GENERIC,v 1.413 2004/08/11 01:34:18 rwatson Exp $
+
+ Le seguenti sono parole chiave obbligatorie in
+ ogni kernel che compili:
+
+ opzioni del kernel
+ macchina
+
+
+ machine i386
+
+ Questa è la architettura della macchina. Deve essere
+ una fra alpha, amd64,
+ i386, ia64,
+ pc98, powerpc, o
+ sparc64.
+
+
+ opzioni del kernel
+ cpu
+
+ cpu I486_CPU
+cpu I586_CPU
+cpu I686_CPU
+
+ Quanto riportato sopra specifica il tipo di CPU che hai nella
+ tua macchina. Puoi avere molte istanze di linee di CPU (se, per
+ esempio, non sei sicuro se devi usare la
+ I586_CPU o la I686_CPU),
+ ma per un kernel custom è meglio specificare solo la CPU
+ che hai. Se non sei sicuro di quale sia il tipo della tua CPU,
+ controlla il file /var/run/dmesg.boot per leggere
+ i messaggi di boot.
+
+
+ opzioni del kernel
+ cpu type
+
+ Supporto per la I386_CPU è ancora fornito
+ nei sorgenti di &os;, ma è disabilitato di default sia in
+ -STABLE che in -CURRENT. Questo significa che per installare &os;
+ con una cpu di classe 386, adesso hai le seguenti opzioni:
+
+
+
+ Installa una versione &os; precedente e ricompila dai sorgenti
+ come descritta in .
+
+
+
+ Compila i programmi utente e il kernel su una nuova macchina ed
+ installa sul 386 usando i file precompilati in
+ /usr/obj (vedi per dettagli
+ ).
+
+
+
+ Creati la tua versione di &os; che includa supporto
+ per I386_CPU nei kernel del CD-ROM
+ di istallazione.
+
+
+
+ La prima di queste opzioni è probabilmente la più
+ semplice, ma avrai bisogno di molto spazio su disco, che su una macchina
+ 386 può essere difficile avere.
+
+
+ opzioni del kernel
+ ident
+
+
+ ident GENERIC
+
+ Questo è l'identificativo del kernel. Dovresti cambiarlo
+ nel nome che hai dato al kernel, ad esempio MYKERNEL
+ se hai seguito le istruzioni degli esempi precedenti. Il valore che poni
+ nella stringa ident, sarà emesso a video
+ quando fai il boot del kernel, così è utile dare al
+ nuovo kernel un nome differente se vuoi tenerlo separato dal tuo kernel
+ usuale (ad esempio se vuoi creare un kernel sperimentale).
+
+ opzioni del kernel
+ maxusers
+
+
+ maxusers n
+
+ L'opzione maxusers imposta la dimensione
+ di molte importanti tabelle di sistema. Questo numero si suppone sia
+ all'incirca uguale al numero di utenti connessi simultaneamente sulla
+ tua macchina.
+
+ A partire da &os; 4.5, il sistema farà un auto tuning
+ di questa impostazione se tu la poni a 0
+ L'algoritmo di auto tuning imposta maxusers
+ uguale alla quantità di memoria sul tuo sistema, con un minimo
+ di 32 ed un massimo di 384
+ Su &os; 5.X e successivi, maxusers avrà di default
+ il valore 0 se non specificato. Se stai usando una versione
+ di &os; precedente della 4.5, o vuoi gestirlo manualmente, poni un
+ valore di maxusers almeno uguale a 4, specialmente se
+ stai usando lo X Windows System o compili software. La ragione è
+ che la più importante tabella dimensionata a partire da
+ maxusers è quella del massimo numero di processi, che è
+ creata di dimensione 20 + 16 * maxusers, così
+ se imposti maxusers a 1, puoi avere solo 36 processi
+ simultanei, inclusi i 18 circa che il sistema avvia al momento del boot
+ ed i 15 circa che probabilmente vorrai avviare quando usi l'X
+ Windows System. Anche una semplice operazione come leggere una pagina
+ di manuale avvierà nove processi per filtrare, decomprimere e visionare
+ la pagina. Impostare maxusers a 64 ti consentirà
+ di avere fino a 1044 processi simultanei, che dovrebbero essere abbastanza
+ per qualsiasi uso. Se comunque incontri il temuto errore
+ proc table full quando cerchi di avviare un altro programma
+ o stai usando un server con molti utenti simultanei (come
+ ftp.FreeBSD.org), puoi sempre aumentare
+ il numero e ricompilare.
+
+
+ maxusersnon
+ limita il numero di utenti che possono loggarsi nella tua macchina.
+ Semplicemente imposta molte tabella di sistema a dimensioni ragionevoli
+ rispetto al massimo numero di utenti che tu potresti avere sul tuo sistema
+ e quanti processi staranno girando. Una parola chiave che invece
+ limita il numero di login remoti
+ simultanei e X terminal windows è
+ pseudo-device pty 16. Con &os; 5.X,
+ non devi preoccuparti di questo numero dato che il driver &man.pty.4;
+ è auto-cloning; tu semplicemente usi la linea
+ device pty nel tuo file di configurazione.
+
+
+ # Floating point support - do not disable.
+device npx
+
+ npx è l'interfaccia all'unità
+ matematica a virgola mobile in &os;, che è o il
+ coprocessore hardware o l'emulatore software matematico.
+ Questo non è opzionale.
+
+ # Pseudo devices
+device loop # Network loopback
+
+ Questo è il generico device loopback per TCP/IP. Se fai telnet
+ o FTP a localhost (anche conosciuto come
+ 127.0.0.1) la connessione ritornerà
+ alla tua stessa macchina attraverso questo device. Questo è
+ obbligatorio. Sotto &os; 4.X devi usare
+ la linea pseudo-device loop.
+
+ Tutto ciò che segue è più o meno opzionale.
+ Leggi le note sotto o a fianco di ogni opzione per maggiori
+ informazioni.
+
+ #To statically compile in device wiring instead of /boot/device.hints
+#hints "GENERIC.hints" # Default places to look for devices.
+
+ In &os; 5.X e versioni successive il &man.device.hints.5; è
+ usato per configurare le opzioni dei device driver. La posizione
+ di default che &man.loader.8; cercherà al momento del boot
+ è /boot/device.hints. Usando l'opzione
+ hints puoi compilare queste direttive direttamente
+ nel kernel. Se fai così non c'è bisogno di creare
+ un file device.hints in /boot.
+
+ #makeoptions DEBUG=-g # Build kernel with gdb(1) debug symbols
+
+ Il processo normale di compilazione di &os; non include
+ informazioni di debugging quando si compila il kernel e
+ toglie la maggior parte dei simboli dopo che il kernel risultante
+ è stato linkato, per risparmiare spazio nella directory
+ di installazione. Se hai intenzione di fare test con il kernel
+ nella branch -CURRENT o sviluppare cambiamenti per il kernel di
+ &os;, puoi voler scommentare questa linea. Abiliterà
+ l'uso dell'opzione che abilita informazioni
+ di debugging quando passato a &man.gcc.1;. Lo stesso può
+ essere ottenuto dall'opzione di &man.config.8; ,
+ se stai usando il modo tradizionale per compilare i tuoi kernel
+ (consulta per maggiori informazioni).
+
+
+ options SCHED_4BSD # 4BSD scheduler
+
+ Lo schedulatore tradizionale per &os;. A seconda del tuo carico
+ di sistema, puoi ottenere miglioramenti nella performance usando
+ il nuovo schedulatore ULE per &os; che è stato disegnato apposta
+ per sistemi SMP, ma funziona bene anche su sistemi UP. Se desideri
+ provarlo, sostituisci SCHED_4BSD con
+ SCHED_ULE nel tuo file di configurazione.
+
+ options INET # InterNETworking
+
+ Supporto per la rete. Lascia questa opzione, anche se non intendi
+ connettere il computer ad una rete. La maggior parte dei programmi
+ richiedono almeno rete di loopback (ad esempio fare connessioni di rete
+ dal tuo pc al tuo pc stesso), così questa opzione in sostanza è
+ obbligatoria.
+
+ options INET6 # IPv6 communications protocols
+
+ Questo abilita il protocollo di comunicazione IPv6.
+
+ options FFS # Berkeley Fast Filesystem
+
+ Questo è il file system di dischi di base. Lascialo nel kernel
+ se fai il boot da hard disk.
+
+ options SOFTUPDATES # Enable FFS Soft Updates support
+
+ Questa opzione abilita le Soft Updates nel kernel, aiuterà
+ a velocizzare accesso di scrittura ai dischi. Anche quando questa
+ funzionalità è fornita dal kernel, deve essere
+ attivata per dischi specifici. Rileggi l'output da &man.mount.8;
+ per vedere se Soft Updates sono abilitate per i tuoi dischi di sistema.
+ Se non vedi l'opzione soft-updates potrai
+ abilitarla usando &man.tunefs.8; (per file system già
+ esistenti) o &man.newfs.8; (per nuovi file system).
+
+ options UFS_ACL # Support for access control lists
+
+ Questa opzione, presente solo in &os; 5.X abilita supporto
+ nel kernel per le liste di controllo di accesso. Questo poggia sull'uso
+ degli attributi estesi e UFS2, questa opzione viene
+ descritta in dettaglio in . ACL
+ sono abilitate di default e non dovrebbero essere disabilitate nel kernel
+ se sono state usate precedentemente su un file system, dato che questo
+ rimuoverà le liste di controllo di accesso, cambiando il modo
+ in cui i file sono protetti in modo non predicibile.
+
+ options UFS_DIRHASH # Improve performance on big directories
+
+ Quest'opzione include funzionalità per accelerare
+ operazioni sui dischi su larghe directory, a costo di uso
+ di memoria. Lo dovresti tenere per un server molto trafficato
+ o workstation interattive, e rimuoverlo se stai usando
+ &os; su piccoli sistemi dove la memoria è scarsa e
+ l'accesso ai dischi è meno importante, come un firewall.
+
+ options MD_ROOT # MD is a potential root device
+
+ Questa opzione abilita il supporto per un disco virtuale
+ basato sulla memoria da usare come device di root.
+
+
+ opzioni del kernel
+ NFS
+
+
+ opzioni del kernel
+ NFS_ROOT
+
+ options NFSCLIENT # Network Filesystem Client
+options NFSSERVER # Network Filesystem Server
+options NFS_ROOT # NFS usable as /, requires NFSCLIENT
+
+ Il file system di rete. A meno che tu non intenda montare
+ partizioni da un file server &unix; sopra TCP/IP, puoi commentare
+ queste righe.
+
+
+ opzioni del kernel
+ MSDOSFS
+
+ options MSDOSFS # MSDOS Filesystem
+
+ Il filesystem &ms-dos;. A meno che non intendi montare un
+ disco formattato DOS al momento del boot, puoi tranquilamente
+ commentare queste opzioni. Sarà automaticamente caricato
+ la prima volta che monti una partizione DOS, come descritto in seguito.
+ Inoltre, l'eccellente software emulators/mtools
+ ti permette di accedere a floppy DOS senza dover montarli e smontarli
+ (e non richiede assolutamente MSDOSFS).
+
+ options CD9660 # ISO 9660 Filesystem
+
+ Il file system ISO 9660 per CDROM. Commentalo se non hai
+ un drive CDROM o monti CD di dati solo occasionalmente (dato
+ che sarà caricato dinamicamente la prima volta che monti
+ un CD di dati). CD audio non necessitano di questo file system.
+
+ options PROCFS # Process filesystem
+
+ Il file system dei processi. Questo è un fittizio
+ file system montato su /proc che permette
+ a programmi come &man.ps.1; di darti maggiori informazioni
+ su quali processi sono in esecuzione. Su &os; 5.X e successivi,
+ l'uso di PROCFS non è richiesto
+ nella maggior parte dei casi, dato che la maggior parte
+ dei tool di debugging e di monitoring è stato adattato per
+ funzionare senza PROCFS: a differenza di &os;
+ 4.X, le nuove installazioni di &os; 5.X non monteranno il file system
+ dei processi di default. Inoltre, i kernel 6.X-CURRENT che usano
+ PROCFS devono anche includere il supporto
+ per lo PSEUDOFS:
+
+ options PSEUDOFS # Pseudo-filesystem framework
+
+ PSEUDOFS non è disponibile in &os; 4.X.
+
+ options GEOM_GPT # GUID Partition Tables.
+
+ Questa opzione fornisce la possibilità di avere
+ un gran numero di partizioni su un singolo disco.
+
+ options COMPAT_43 # Compatible with BSD 4.3 [KEEP THIS!]
+
+ Compatibilità con 4.3BSD. Lasciala; alcuni programmi
+ si comporteranno in maniera strana se la commenti.
+
+ options COMPAT_FREEBSD4 # Compatible with &os;4
+
+ Questa opzione è richiesta su &os; 5.X su sistemi
+ &i386; e Alpha per supportare applicazioni compilate su versioni
+ precedenti di &os; che usano vecchie interfacce di system call.
+ Si raccomanda che questa opzione sia usata su tutte le &i386;
+ ed Alpha che possano eseguire vecchie applicazioni; piattaforme
+ che hanno ottenuto supporto solo dall 5.X, come ia64 e &sparc64;
+ non richiedono questa opzione.
+
+ options SCSI_DELAY=15000 # Delay (in ms) before probing SCSI
+
+ Questa opzione fa sì che il kernel faccia una pausa
+ di 15 secondi prima di controllare ogni device SCSI sul tuo sistema.
+ Se hai solo dischi IDE, puoi ignorarla, altrimenti potresti
+ voler diminuire il numero, forse a 5 secondi, per accelerare
+ il boot. Ovviamente, se fai ciò e &os; ha problemi
+ a riconoscere i tuoi device SCSI, dovrai alzarla di nuovo.
+
+ options KTRACE # ktrace(1) support
+
+ Questo abilita il tracciamento dei processi nel kernel,
+ che è utile per il debugging.
+
+ options SYSVSHM # SYSV-style shared memory
+
+ Questa opzione fornisce memoria condivisa di tipo System V.
+ L'uso più comune di questa opzione è l'estensione
+ XSHM in X, grazie alla quale molti programmi ad alta
+ intensità grafica ne trarranno vantaggio per maggior
+ velocità. Se usi X, vorrai sicuramente includere questa opzione.
+
+
+ options SYSVMSG # SYSV-style message queues
+
+ Supporto per messaggi stile System V. Questa opzione aggiunge
+ solo poche centinaia di byte al kernel.
+
+ options SYSVSEM # SYSV-style semaphores
+
+ Supporto per semafori stile System V. Usato meno di frequente
+ ma aggiunge solo poche centinaia di byte al kernel.
+
+
+ L'opzione del comando &man.ipcs.1; mostrerà
+ ogni processo che usa uno di queste opzione System V.
+
+
+ options _KPOSIX_PRIORITY_SCHEDULING # POSIX P1003_1B real-time extensions
+
+ Estensioni real-time aggiunte al &posix; 1993. Alcune
+ applicazioni nella collezione dei Ports usano questa opzione
+ (come &staroffice;).
+
+ options KBD_INSTALL_CDEV # install a CDEV entry in /dev
+
+ Questa opzione è relativa ala tastiera. Aggiunge una entry CDEV
+ nella directory /dev.
+
+ options AHC_REG_PRETTY_PRINT # Print register bitfields in debug
+ # output. Adds ~128k to driver.
+options AHD_REG_PRETTY_PRINT # Print register bitfields in debug
+ # output. Adds ~215k to driver.
+
+ Questo aiuta a debuggare scrivendo più semplici definizioni
+ dei registri per faciltare la lettura.
+
+ options ADAPTIVE_GIANT # Giant mutex is adaptive.
+
+ Giant è il nome di un meccanismo di esclusione reciproca
+ (uno sleep mutex) che protegge gran parte delle risorse del kernel.
+ Al giorno d'oggi è un inaccettabile rallentamento delle performance
+ che si sta attivamente sostituendo con locks che proteggono risorse
+ individuali. L'opzione ADAPTIVE_GIANT fa sì
+ che Giant sia incluso nell'insieme dei mutex da scegliere. Cioè
+ quando un thread vuole fare un lock sul mutex Giant, ma è già
+ bloccato da un thread su un'altra CPU, il primo thread continuerà
+ a girare ed aspetterà che il lock sia rilasciato. Normalmente
+ invece, il thread tornerebbe a dormire e aspetterà la sua prossima
+ occasione per girare. Se non sei sicuro, lascialo dentro.
+
+
+ kernel options
+ SMP
+
+ device apic # I/O APIC
+
+ Il device apic abilita l'uso dell'APIC I/O per inviare
+ gli interrupt. Il device apic può essere usato sia su kernel
+ UP che su SMP, ma è richiesto per kernel SMP. Aggiungi
+ option SMP per includere supporto per processori
+ multipli.
+
+ device isa
+
+ Tutti i PC supportati da &os; hanno uno di questi. Non rimuoverlo
+ anche se non hai slot ISA. Se hai un sistema IBM PS/2
+ (Micro Channel Architecture), &os; fornisce solo supporto
+ limitato al giorno d'oggi. Per maggiori informazioni sul supporto
+ MCA, consulta /usr/src/sys/i386/conf/NOTES.
+
+ device eisa
+
+ Includilo se hai una motherboard EISA. Questo abilita
+ supporto per l'auto-rilevazione e configurazione per tutti i device
+ sul bus EISA.
+
+ device pci
+
+ Includilo se hai una motherboard PCI. Questo abilita
+ l'auto-rilevazione delle carte PCI e operazioni di gateway
+ dal bus PCI al bus ISA.
+
+ # Floppy drives
+device fdc
+
+ Questo abilita il supporto al controller del floppy drive.
+
+ # ATA and ATAPI devices
+device ata
+
+ Questo driver supporta tutti i device ATA e ATAPI. Hai bisogno
+ solo di una linea device ata per il kernel
+ affinchè rilevi tutti i device PCI ATA/ATAPI su macchine moderne.
- Traduzione in corso
+ device atadisk # ATA disk drives
+
+ Questo è necessario assieme a device ata
+ per disk drive ATA.
+
+ device ataraid # ATA RAID drives
+
+ Questo è necessario assieme a device ata per drive
+ ATA RAID.
+
+
+device atapicd # ATAPI CDROM drives
+
+ Questo è necessario assieme a device ata per
+ drive CDROM ATAPI.
+
+ device atapifd # ATAPI floppy drives
+
+ Questo è necessario assieme a device ata per
+ drive floppy ATAPI.
+
+ device atapist # ATAPI tape drives
+
+ Questo è necessario assieme a device ata per
+ drive tape ATAPI.
+
+ options ATA_STATIC_ID # Static device numbering
+
+ Questo rende il numero di controller statico; senza questo
+ i numeri di device sono allocati dinamicamente.
+
+ # SCSI Controllers
+device ahb # EISA AHA1742 family
+device ahc # AHA2940 and onboard AIC7xxx devices
+device ahd # AHA39320/29320 and onboard AIC79xx devices
+device amd # AMD 53C974 (Teckram DC-390(T))
+device isp # Qlogic family
+device mpt # LSI-Logic MPT-Fusion
+#device ncr # NCR/Symbios Logic
+device sym # NCR/Symbios Logic (newer chipsets)
+device trm # Tekram DC395U/UW/F DC315U adapters
+
+device adv # Advansys SCSI adapters
+device adw # Advansys wide SCSI adapters
+device aha # Adaptec 154x SCSI adapters
+device aic # Adaptec 15[012]x SCSI adapters, AIC-6[23]60.
+device bt # Buslogic/Mylex MultiMaster SCSI adapters
+
+device ncv # NCR 53C500
+device nsp # Workbit Ninja SCSI-3
+device stg # TMC 18C30/18C50
+
+ Controller SCSI. Commentali tutti se non ne hai nessuno
+ sul tuo sistema. Se hai un sistema solo IDE, puoi rimuoverli
+ tutti.
+
+ # SCSI peripherals
+device scbus # SCSI bus (required for SCSI)
+device ch # SCSI media changers
+device da # Direct Access (disks)
+device sa # Sequential Access (tape etc)
+device cd # CD
+device pass # Passthrough device (direct SCSI access)
+device ses # SCSI Environmental Services (and SAF-TE)
+
+ Periferiche SCSI. Ancora, commentali se non ne hai nessuna
+ o se il tuo sistema è solo IDE.
+
+
+ Il driver USB &man.umass.4; e pochi altri driver usano
+ il sottosistema SCSI anche se non sono veri device SCSI.
+ Quindi accertati di non rimuovere il supporto a SCSI,
+ se qualche driver del genere è incluso nella tua
+ configurazione del kernel.
+
+
+ # RAID controllers interfaced to the SCSI subsystem
+device amr # AMI MegaRAID
+device arcmsr # Areca SATA II RAID
+device asr # DPT SmartRAID V, VI and Adaptec SCSI RAID
+device ciss # Compaq Smart RAID 5*
+device dpt # DPT Smartcache III, IV - See NOTES for options
+device hptmv # Highpoint RocketRAID 182x
+device iir # Intel Integrated RAID
+device ips # IBM (Adaptec) ServeRAID
+device mly # Mylex AcceleRAID/eXtremeRAID
+device twa # 3ware 9000 series PATA/SATA RAID
+
+# RAID controllers
+device aac # Adaptec FSA RAID
+device aacp # SCSI passthrough for aac (requires CAM)
+device ida # Compaq Smart RAID
+device mlx # Mylex DAC960 family
+device pst # Promise Supertrak SX6000
+device twe # 3ware ATA RAID
+
+ Controller RAID supportati. Se non ne hai nessuno,
+ puoi commentarli o rimuoverli.
+
+ # atkbdc0 controls both the keyboard and the PS/2 mouse
+device atkbdc # AT keyboard controller
+
+ Il controller della tastiera (atkbdc) fornisce
+ servizi I/O per la tastiera AT ed il device PS/2. Questo controller
+ è richiesto dal driver della tastiera
+ (atkbd) e dal driver del dispositivo di puntamento
+ PS/2 (psm).
+
+ device atkbd # AT keyboard
+
+ Il driver atkbd assieme al controller
+ atkbdc, fornisce accesso alla tastiera AT 84
+ o la tastiera AT migliorata che è connesso al controller
+ della tastiera AT.
+
+ device psm # PS/2 mouse
+
+ Usa questo device se il tuo mouse si inserisce nella porta
+ PS/2.
+
+ device vga # VGA video card driver
+
+ Il driver della video card.
+
+ # splash screen/screen saver
+device splash # Splash screen and screen saver support
+
+ Schermata slapsh all'avvio! Anche gli screensaver lo richiedono.
+ Usa la linea pseudo-device splash con &os; 4.X.
+
+ # syscons is the default console driver, resembling an SCO console
+device sc
+
+ sc è il driver di default della console,
+ assomiglia ad una console SCO. Dato che molti programmi a schermo
+ intero accedono alla console attraverso una libreria di database di terminali
+ come termcap, non dovrebbe fare differenza se usi questo
+ o vt, il driver compatibile con una console
+ VT220. Quando ti logghi, imposta la tua variabile
+ d'ambiente TERM a scoansi se programmi
+ a schermo intero hanno problemi a girare sotto questa console.
+
+ # Enable this for the pcvt (VT220 compatible) console driver
+#device vt
+#options XSERVER # support for X server on a vt console
+#options FAT_CURSOR # start with block cursor
+
+ Questo è un driver di console compatibile con VT-220,
+ compatibile all'indietro con VT100/102. Funziona bene su alcuni laptop
+ che hanno incompatibilità hardware con sc.
+ Inoltre imposta la tua variabile TERM a vt100
+ o vt220 quando ti logghi. Questo driver può
+ essere utile quando ci si connette ad un grande numero di macchine
+ diverse sulla rete, dove le entry termcap o
+ terminfo per il device sc
+ spesso non sono disponibili — vt100
+ dovrebbe essere disponibile virtualmente su ogni piattaforma.
+
+ device agp
+
+ Includilo se hai una scheda AGP nel tuo sistema. Questo
+ abiliterà il supporto per AGP, e AGP GARTS per motherboards
+ che hanno queste caratteristiche.
+
+
+ APM
+
+
+ # Power management support (see NOTES for more options)
+#device apm
+
+ Supporto Advanced Power Management. Utile per laptop,
+ anche se in &os; 5.X e successivo questo è disabilitato
+ in GENERIC di default.
+
+ # Add suspend/resume support for the i8254.
+device pmtimer
+
+ Device driver per eventi di power management, come APM
+ ed ACPI.
+
+ # PCCARD (PCMCIA) support
+# PCMCIA and cardbus bridge support
+device cbb # cardbus (yenta) bridge
+device pccard # PC Card (16-bit) bus
+device cardbus # CardBus (32-bit) bus
+
+ Supporto PCMCIA. Includilo se usi un laptop.
+
+ # Serial (COM) ports
+device sio # 8250, 16[45]50 based serial ports
+
+ Queste sono le porte seriali chiamate
+ COM nel mondo &ms-dos;/&windows;.
+
+
+ Se hai un modem interno sulla COM4
+ ed una porta seriale sulla COM2, dovrai
+ cambiare l'IRQ del modem a 2 (per ragioni tecniche oscure
+ IRQ 2=IRQ 9) affinchè tu ci possa accedere da &os;.
+ Se hai una carta seriale multiporta, controlla la pagina di manuale
+ per &man.sio.4; per maggiori informazioni sui valori corretti
+ da aggiungere al tuo /boot/device.hints.
+ Alcune video card (in particolare quelle basate su chip S3)
+ usano indirizzi IO della forma 0x*2e8 e dato che
+ molte carte seriali non codificano l'intero spazio degli indirizzi
+ IO a 16 bit, hanno conflitti con queste carte, rendendo la porta
+ COM4 praticamente non disponibile.
+
+ Ogni porta seriale deve avere un IRQ unico (a meno che non stia usando
+ una delle carte multicard dove sono supportati interrupt condivisi),
+ così gli IRQ di default per COM3 e
+ COM4 non possono essere usati.
+
+
+ # Parallel port
+device ppc
+
+ Questo è l'interfaccia al bus ISA parallelo.
+
+ device ppbus # Parallel port bus (required)
+
+ Fornisce supporto per il bus della porta parallela.
+
+ device lpt # Printer
+
+ Supporto per la stampante a porta parallela.
+
+
+ Tutte quest tre sono necessarie per abilitare supporto
+ alla stampante parallela.
+
+
+ device plip # TCP/IP over parallel
+
+ Questo è il driver della interfaccia di rete parallela.
+
+ device ppi # Parallel port interface device
+
+ L'I/O a scopo generico (geek port) + IEEE1284
+ I/O.
+
+ #device vpo # Requires scbus and da
+
+ zip drive
+ Questo è per uno IOMEGA zip drive. Richiede
+ supporto scbus e da. La migliore
+ performance è raggiunta con porte in modo EPP 1.9.
+
+ #device puc
+
+ Scommenta questo device se ha una seriale dumb
+ o carta PCI parallela che è supportata dal driver glue
+ &man.puc.4;.
+
+ # PCI Ethernet NICs.
+device de # DEC/Intel DC21x4x (Tulip)
+device em # Intel PRO/1000 adapter Gigabit Ethernet Card
+device ixgb # Intel PRO/10GbE Ethernet Card
+device txp # 3Com 3cR990 (Typhoon)
+device vx # 3Com 3c590, 3c595 (Vortex)
+
+ Vari driver di schede di rete PCI. Commentalo o rimuovilo
+ se nessuno di questi è presente nel tuo sistema.
+
+ # PCI Ethernet NICs that use the common MII bus controller code.
+# NOTE: Be sure to keep the 'device miibus' line in order to use these NICs!
+device miibus # MII bus support
+
+ Supporto bus MII è richiesto per alcune NIC Ethernet 10/100 PCI,
+ in particolare quelle che usano transricevitori compatibili con MII
+ o implementano interfacce di controllo che operano su MII. Aggiungere
+ device miibus al kernel porta con sè il supporto
+ per la generica API miibus e tutti i driver PHY, incluso un
+ generico per PHY che non è specificamente gestito da driver
+ individuali.
+
+ device bfe # Broadcom BCM440x 10/100 Ethernet
+device bge # Broadcom BCM570xx Gigabit Ethernet
+device dc # DEC/Intel 21143 and various workalikes
+device fxp # Intel EtherExpress PRO/100B (82557, 82558)
+device lge # Level 1 LXT1001 gigabit ethernet
+device nge # NatSemi DP83820 gigabit ethernet
+device pcn # AMD Am79C97x PCI 10/100 (precedence over 'lnc')
+device re # RealTek 8139C+/8169/8169S/8110S
+device rl # RealTek 8129/8139
+device sf # Adaptec AIC-6915 (Starfire)
+device sis # Silicon Integrated Systems SiS 900/SiS 7016
+device sk # SysKonnect SK-984x & SK-982x gigabit Ethernet
+device ste # Sundance ST201 (D-Link DFE-550TX)
+device ti # Alteon Networks Tigon I/II gigabit Ethernet
+device tl # Texas Instruments ThunderLAN
+device tx # SMC EtherPower II (83c170 EPIC)
+device vge # VIA VT612x gigabit ethernet
+device vr # VIA Rhine, Rhine II
+device wb # Winbond W89C840F
+device xl # 3Com 3c90x (Boomerang, Cyclone)
+
+ Driver che usano il codice del controller MII.
+
+ # ISA Ethernet NICs. pccard NICs included.
+device cs # Crystal Semiconductor CS89x0 NIC
+# 'device ed' requires 'device miibus'
+device ed # NE[12]000, SMC Ultra, 3c503, DS8390 cards
+device ex # Intel EtherExpress Pro/10 and Pro/10+
+device ep # Etherlink III based cards
+device fe # Fujitsu MB8696x based cards
+device ie # EtherExpress 8/16, 3C507, StarLAN 10 etc.
+device lnc # NE2100, NE32-VL Lance Ethernet cards
+device sn # SMC's 9000 series of Ethernet chips
+device xe # Xircom pccard Ethernet
+
+# ISA devices that use the old ISA shims
+#device le
+
+ Driver ISA Ethernet. Vedi
+ /usr/src/sys/i386/conf/NOTES
+ per dettagli su quali carte siano supportate da quali driver.
+
+ # Wireless NIC cards
+device wlan # 802.11 support
+device an # Aironet 4500/4800 802.11 wireless NICs.
+device awi # BayStack 660 and others
+device wi # WaveLAN/Intersil/Symbol 802.11 wireless NICs.
+#device wl # Older non 802.11 Wavelan wireless NIC.
+
+ Supporto per varie carte wireless.
+
+ device mem # Memory and kernel memory devices
+
+ I device della memoria di sistema.
+
+ device io # I/O device
+
+ Questa opzione permette ad un processo di guadagnare privilegi I/O.
+ È utile per scrivere programmi user land che possono gestire
+ hardware direttamente. È richiesto per eseguire il
+ X Window System.
+
+ device random # Entropy device
+
+ Generatore casuale sicuro di numeri random.
+
+ device ether # Ethernet support
+
+ ether è necessario solo se hai una
+ carta Ethernet. Include un codice di protocollo Ethernet. Sotto
+ &os; 4.X usa la linea pseudo-device ether.
+
+ device sl # Kernel SLIP
+
+ sl è per supporto slip. È stato
+ interamente soppiantato da PPP, che è più semplice da installare,
+ più adatto per connessioni modem-to-modem e più potente.
+ Con &os; 4.X usa la linea pseudo-device sl.
+
+ device ppp # Kernel PPP
+
+ Questo è per supporto kernel PPP per connessioni dial-up.
+ C'è anche una versione di PPP implementata come applicazione
+ userland che usa tun e offre più flessibilità
+ e caratteristiche aggiuntive come dialing a domanda. Con &os; 4.X
+ usa la linea pseudo-device ppp.
+
+ device tun # Packet tunnel.
+
+ Questo è usato per software userland PPP.
+ Vedi la sezione
+ PPP di questo libro per maggiori informazioni.
+ Con &os; 4.X usa la linea pseudo-device tun.
+
+
+device pty # Pseudo-ttys (telnet etc)
+
+ Questo è uno pseudo-terminal o porta di login
+ simulato. È usato da sessioni telnet e
+ rlogin, xterm e qualche altra
+ applicazione come Emacs.
+
+ Sotto &os; 4.X, devi
+ usare la linea pseudo-device pty
+ numero. Il numero
+ dopo pty indica il numero
+ di pty da creare. Se necessiti di più
+ dei 16 login simultanei di default con xterm
+ e/o login remote, accertati di incrementare questo numero
+ di conseguenza, fino ad un massimo di 256.
+
+ device md # Memory disks
+
+ Disco di memoria pseudo-device. Con &os; 4.X usa la linea
+ pseudo-device md.
+
+ device gif # IPv6 and IPv4 tunneling
+
+ Questo implementa il tunneling IPv6 su IPv4, IPv4 su IPv6,
+ IPv4 su IPv4 e IPv6 su IPv6. A partire da &os; 4.4 il device
+ gif è autoclonante,
+ e tu dovresti usare la linea pseudo-device gif.
+ Versioni precedenti di &os; 4.X richiedono un numero, ad esempio
+ pseudo-device gif 4.
+
+ device faith # IPv6-to-IPv4 relaying (translation)
+
+ Questo pseudo-device cattura i pacchetti che sono inviati a lui
+ e li distoglie dal demone di traslazione IPv4/IPv6. Con
+ &os; 4.X usa la linea
+ pseudo-device faith 1.
+
+ # The `bpf' device enables the Berkeley Packet Filter.
+# Be aware of the administrative consequences of enabling this!
+# Note that 'bpf' is required for DHCP.
+device bpf # Berkeley packet filter
+
+ Questo è il Berkeley Packet Filter. Questo pseduo-device
+ permette alle interfacce di rete di essere configurate
+ in modo promiscuo, catturando ogni pacchetto su una rete broadcast
+ (ad esempio una Ethernet). Questi pacchetti possono essere
+ catturati su disco e o esaminati con il programma
+ &man.tcpdump.1;. Con &os; 4.X usa la linea
+ pseudo-device bpf.
+
+
+ Il device &man.bpf.4; è anche usato da
+ &man.dhclient.8; per ottenere l'indirizzo IP del default router
+ (gateway) eccetera. Se usi DHCP, lascia questa riga
+ scommentata.
+
+
+ # USB support
+device uhci # UHCI PCI->USB interface
+device ohci # OHCI PCI->USB interface
+#device ehci # EHCI PCI->USB interface (USB 2.0)
+device usb # USB Bus (required)
+#device udbp # USB Double Bulk Pipe devices
+device ugen # Generic
+device uhid # Human Interface Devices
+device ukbd # Keyboard
+device ulpt # Printer
+device umass # Disks/Mass storage - Requires scbus and da
+device ums # Mouse
+device urio # Diamond Rio 500 MP3 player
+device uscanner # Scanners
+# USB Ethernet, requires mii
+device aue # ADMtek USB Ethernet
+device axe # ASIX Electronics USB Ethernet
+device cdce # Generic USB over Ethernet
+device cue # CATC USB Ethernet
+device kue # Kawasaki LSI USB Ethernet
+device rue # RealTek RTL8150 USB Ethernet
+
+ Supporto per vari device USB.
+
+ # FireWire support
+device firewire # FireWire bus code
+device sbp # SCSI over FireWire (Requires scbus and da)
+device fwe # Ethernet over FireWire (non-standard!)
+
+ Supporto per vari device FireWire.
+
+ Per maggiori informazioni e device addizionali supportati
+ da &os;, controlla
+ /usr/src/sys/i386/conf/NOTES.
+
+
+ Configurazioni a Memoria Estesa (PAE)
+
+ Physical Address Extensions
+ (PAE)
+ memoria estesa
+
+
+ Macchine con configurazione a memoria estesa richiedono più
+ di 4 gigabyte di limite nello spazio degli indirizzi Virtuale
+ User+Kernel (KVA). A causa di questa limitazione,
+ Intel ha aggiunto supporto per lo spazio degli indirizzi fisico
+ a 36-bit nel &pentium; Pro e linee successive di CPU.
+
+ La caratteristica di
+ Physical Address Extension (PAE)
+ dell' &intel; &pentium; Pro e CPU successive permette
+ configurazioni della memoria fino a 64 gigabyte.
+ &os; fornisce supporto per questa caratteristica attraverso
+ l'opzione di configurazione del kernel ,
+ disponibile nella serie 4.X di &os; a partire da
+ 4.9-RELEASE e nella serie 5.X di &os; a partire da
+ 5.1-RELEASE. A causa della limitazione della architettura
+ della memoria Intel, nessuna distinzione è
+ fatta per memorie sopra o sotto i 4 gigabyte. Memoria allocata
+ oltre i 4 gigabyte è semplicemente aggiunta al pool
+ della memoria disponibile.
+
+ Per abilitare il supporto PAE nel
+ kernel, aggiungi semplicemente la seguente linea nel tuo
+ file di configurazione del kernel:
+
+ options PAE
+
+
+ Il supporto PAE in &os;
+ è disponibile solo per processori &intel; IA-32.
+ Bisogna notare inoltre che il supporto PAE
+ non ha ricevuto test esteso, e dovrebbe essere considerato
+ di qualità beta rispetto alle altre carateristiche
+ stabili di &os;.
+
+
+ Il supporto per PAE in &os; ha qualche limitazione:
+
+
+
+ Un processo non è in grado di accedere
+ a più di 4 gigabte di spazio VM.
+
+
+
+ I moduli KLD non possono essere caricati
+ in un kernel con abilitato PAE, a causa
+ delle differenze nell'ambiente di compilazione di un modulo
+ e del kernel.
+
+
+
+ Device driver che non usano l'interfaccia
+ &man.bus.dma.9; causeranno corruzione dei dati
+ in un kernel abilitato PAE, e non
+ se ne raccomanda l'uso. Per questo motivo, il
+ file di configurazione del kernel PAE
+ fornito in &os; 5.X esclude tutti i driver per i quali
+ non è stato testato il funzionamento in un kernel
+ abilitato PAE.
+
+
+
+ Alcuni parametri che possono essere settati determinano
+ l'uso delle risorse di memoria a partire dalla quantità
+ di memoria fisica disponibile. Questi parametri
+ possono allocare troppo spazio rispetto alle necessità
+ a causa della dimensione della memoria di un sistema
+ PAE. Un esempio simile è
+ il sysctl , che controlla
+ il massimo numero di vnodes permessi nel kernel. È
+ concesso di aggiustare questo ed altri parametri ad un
+ valore ragionevole.
+
+
+
+ Può essere necessario aumentare lo spazio degli
+ indirizzi di memoria virtuale del kernel (KVA)
+ o ridurre la quantità di risorse specifiche che sono
+ pesantemente usate (vedi oltre) per evitare
+ esaurimenti di KVA. L'opzione del kernel
+ KVA_PAGES può essere usata per
+ aumentare lo spazio KVA.
+
+
+
+ Per motivi di stabilità e di performance,
+ si consiglia di consultare le pagine di manuale &man.tuning.7;.
+ La pagina di manuale &man.pae.4; contiene informazioni
+ aggiornate sul supporto PAE.
+
- Making Device Nodes
+ Creare Nodi di Device
+
+ device nodes
+
+ MAKEDEV
+
+
+ Se stai usando &os; 5.0 o successivo
+ puoi tranquillamente saltare questa sezione. Queste versioni
+ usano &man.devfs.5; per allocare nodi di device in modo
+ trasparente per l'utente.
+
+ Quasi ogni device nel kernel ha un file nodo
+ nella directory /dev. Questi nodi sembrano
+ file regolari, ma sono in effetti entry speciali nel kernel
+ che i programmi usano per accedere al device. Lo script di shell
+ /dev/MAKEDEV, che è eseguito
+ quando installi per la prima volta il sistema operativo,
+ crea quasi tutti i nodi supportati. Comunque, non li crea
+ tutti, così quando aggiungi
+ supporto per un nuovo device, vale la pena di accertarsi che
+ i device appropriati siano in questa directory, e, se non presenti
+ aggiungerli. Qua c'è un semplice esempio:
+
+ Supponi di aggiungere supporto al kernel per IDE CD-ROM. La linea da
+ aggiungere è:
+
+ device acd0
+
+ Questo significa che dovresti cercare alcune entry che iniziano
+ con acd0 nella directory /dev,
+ preferibilmente seguito da una lettera, come c,
+ o preceduto dalla lettera r, che significa device
+ raw. Si scopre che questi file non sono presenti,
+ così devi entrare nella directory /dev
+ e digitare:
- Traduzione in corso
+
+ MAKEDEV
+ &prompt.root; sh MAKEDEV acd0
+
+ Quando questo script termina, scoprirai che ci sono ora
+ delle entry acd0c e racd0c
+ in /dev così scoprirai che ha eseguito
+ corretto.
+
+ Per le sound card, i seguenti comandi creano le entry appropriati:
+
+ &prompt.root; sh MAKEDEV snd0
+
+
+ Quando crei nodi di device per device come sound card, se altre
+ persone hanno accesso alla tua macchina, può essere desiderabile
+ proteggere i device da accesso esterno aggiungendoli al file
+ /etc/fbtab. Vedi &man.fbtab.5; per maggiori
+ informazioni.
+
+
+ Segui queste semplici procedure per ogni altro
+ device non-GENERIC che non ha entry.
+
+
+ Tutti i controller SCSI usano lo stesso insieme
+ di entry /dev, così non
+ devi crearli. Inoltre, schede di rete e pseudo-device
+ SLIP/PPP non hanno entry in /dev del tutto,
+ così non devi preoccuparti nemmeno di queste.
+
- If Something Goes Wrong
+ Se Qualcosa Va Male
+
+ Ci sono cinque categorie di problemi che si possono
+ presentare quando si crea un nuovo kernel. Sono:
+
+
+
+ config fallisce:
+
+
+ Se il comando &man.config.8; fallisce quando
+ gli passi la descrizione del tuo kernel, hai fatto
+ probabilmente un semplice errore da qualche parte.
+ Fortunatamente &man.config.8; scriverà il numero della linea
+ che ha dato errore, così puoi facilmente trovare
+ la linea errata. Ad esempio, se vedi:
- Traduzione in corso
+ config: line 17: syntax error
+
+ Accertati che la parola chiave
+ sia scritta correttamente confrontandola con quella
+ del kernel GENERIC o un altro
+ riferimento.
+
+
+
+
+ make fallisce:
+
+
+ Se il comando make fallisce, di solito
+ segnala un errore nella descrizione del kernel che non è
+ abbastanza grave per &man.config.8;. Ancora, controlla la tua configurazione
+ e se ancora non riesci a risolvere il problema, invia una mail
+ a &a.questions; con la tua configurazione del kernel, e dovrebbe
+ essere diagnosticato velocemente.
+
+
+
+
+ L'installazione del kernel fallisce:
+
+
+ Se il kernel è stato compilato correttamente,
+ ma non si riesce ad installarlo (i comandi
+ make install o make installkernel falliscono),
+ la prima cosa da controllare è se il tuo sistema sta
+ girando in securelevel 1 o più alto (vedi &man.init.8;).
+ L'installazione del kernel cerca di rimuovere il flag immutabile
+ dal tuo kernel e impostare il flag immutabile su quello nuovo.
+ Dato che securelevel 1 o più alto impediscono di
+ togliere i flag immutabili su ogni flag di sistema, l'installazione
+ del kernel deve essere eseguita a securelevel 0 o più bassa.
+
+ Quanto sopra si applica a &os; 4.X e versioni precedenti.
+ &os; 5.X, con le versioni nuove, non imposta il flag immutabile
+ del kernel ed un fallimento nell'installazione del kernel
+ probabilmente indica un problema più profondo.
+
+
+
+
+ Il kernel non fa il boot:
+
+
+ Se il tuo kernel non fa il boot, o fallisce nel
+ riconoscimento dei tuoi device, non andare in panico!
+ Fortunatamente &os; ha un ottimo meccanismo per
+ ricominciare in questo caso. Semplicemente scegli il kernel
+ da cui vuoi fare il boot dal boot loader &os;. Puoi accedere ad esso
+ quando il sistema fa il conto alla rovescia da 10 al menu di boot.
+ Premi un tasto qualsiasi tranne Enter, digita
+ unload e poi digita
+ boot /boot/kernel.old/kernel
+ o il nome del file di un altro kernel da cui puoi bootare
+ correttamente. Quando configuri un kernel, è sempre
+ una buona idea tenere un kernel che si sa che funzioni
+ a portata di mano.
+
+ Dopo aver fatto il boot con un kernel funzionante
+ puoi controllare il tuo file di configurazione e cercare
+ di ricompilarlo. Una risorsa utile è il file
+ /var/log/messages che, fra le altre cose,
+ registra tutti messaggi del kernel da ogni boot riuscito.
+ Inoltre, il comando &man.dmesg.8; scriverà i messaggi
+ del kernel dall'ultimo boot.
+
+
+ Se hai problemi a compilare un kernel, accertati di
+ tenere un kernel GENERIC, o qualche
+ altro kernel che sai che funzioni a portata di mano,con un
+ nome diverso cosichè non sia cancellato dalla successiva
+ compilazione. Non puoi affidarti su kernel.old
+ perchè quando installi un nuovo kernel, kernel.old
+ viene cancellato dall'ultimo kernel installato, che poteva
+ essere non funzionanante. Inoltre, appena possibile, sposta il
+ kernel funzionanante nella directory corretta
+ /boot/kernel o comandi come &man.ps.1; potrebbero non
+ funzionare bene. Per farlo, semplicemente rinomina la directory
+ contenente il kernel funzionante:
+
+ &prompt.root; mv /boot/kernel /boot/kernel.bad
+ &prompt.root; mv /boot/kernel.good /boot/kernel
+
+ Per versioni di &os; precedenti alla 5.X, il comando corretto
+ per sbloccare il file del kernel che
+ make installa (per muovere un altro kernel
+ di nuovo nella stessa directory) è:
+
+ &prompt.root; chflags noschg /kernel
+
+ Se scopri che non puoi farlo, stai probabilmente
+ girando a &man.securelevel.8; maggiore di zero. Edita
+ kern_securelevel in
+ /etc/rc.conf e impostalo a -1
+ , poi fai il reboot. Puoi cambiarlo al suo valore precedente,
+ quando sei soddisfatto del tuo nuovo kernel.
+
+ E, se vuoi bloccare il tuo nuovo kernel
+ nella sua posizione, o qualsiasi altro file analogo,
+ cosicchè non posssa essere spostato o alterato:
+
+ &prompt.root; chflags schg /kernel
+
+
+
+
+
+ Il kernel funziona, ma &man.ps.1; non funziona più.
+
+
+ Se hai installato una versione del kernel differente
+ da quella delle utilities di sistema, per esempio un kernel 5.X
+ ed un sistema 4.X, molti comandi di stato del sistema
+ come &man.ps.1; e &man.vmstat.8; non funzioneranno più.
+ Dovresti ricompilare ed installare
+ world con la stessa versione dei sorgenti del tuo kernel.
+ Questa è una ragione per non usare una versione del kernel
+ diversa dal sistema operativo.
+
+
+
+
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/l10n/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/l10n/chapter.sgml
index c2aa6cf160..4fa22b1671 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/l10n/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/l10n/chapter.sgml
@@ -1,1066 +1,1074 @@
Andrey A.ChernovContributo di Michael C.WuRevisione di Localizzazione - Uso e Impostazione dell'I18N/L10NSinossiFreeBSD è un progetto di larga diffusione con utenti e
collaboratori in ogni parte del mondo. Questo capitolo affronta quegli
aspetti tipici di FreeBSD relativi all'internazionalizzazione e
localizzazione del sistema che permettono agli utenti non di lingua
inglese di operare in maniera più confortevole. Ci sono molti
aspetti da considerare dell'implementazione I18N sia a livello utente che
di sistema, perciò, ove necessario, si rinvierà il lettore
a fonti di informazione più specifiche.Dopo aver letto questo capitolo, saprai:Come i vari linguaggi e nazioni sono codificati nei moderni
sistemi operativi.Come impostare la localizzazione per la tua shell di login.Come configurare la tua console per una lingua che non sia
l'inglese.Come usare concretamente X Window System con differenti
lingue.Dove reperire ulteriori informazioni su come scrivere applicazioni
I18N compatibili.Prima di leggere questo capitolo, dovresti:Sapere come installare applicazioni aggiuntive di terze parti
().Principi di BaseCosa significano le sigle I18N/L10N?
- internazionalizzazione
+
+ internazionalizzazione
+ localizzazione
+ localizzazioneGli sviluppatori hanno abbreviato la parola
internationalization in I18N, contando il numero di
lettere che costituiscono la parola internationalization,
escludendo la prima e l'ultima. Lo stesso è stato fatto per
l'acronimo L10N, che deriva appunto da localization.
Combinando insieme i metodi, i protocolli e le applicazioni che
rispettano gli standard I18N/L10N si permette agli utenti di utilizzare
una qualsiasi lingua di propria scelta.Le applicazioni I18N sono realizzate mediante appositi kit,
disponibili tramite specifiche librerie. Questo permette agli
sviluppatori di scrivere in un normale file di testo i menù e i
messaggi da visualizzare nel programma e di tradurlo poi nelle varie
lingue. Si raccomandano vivamente i programmatori di seguire questa
convenzione.Perché Dovrei Usare I18N/L10N?I18N/L10N è usato ogni qualvolta desideri visualizzare,
immettere o processare dati in lingue diverse da quella inglese.Quali Lingue sono Disponibili nel Lavoro I18N?I18N e L10N non sono caratteristiche specifiche di FreeBSD. Al
momento, è possibile scegliere fra la maggior parte delle lingue
più diffuse nel mondo, tra le quali: cinese, tedesco, giapponese,
francese, russo, italiano e altre ancora.Come Utilizzare la LocalizzazioneVista la sua importanza, I18N non è specifico del sistema
FreeBSD ed è una convenzione. Siete invitati ad aiutare
il progetto FreeBSD per sostenere questa convenzione.localeLe impostazioni per la localizzazione o nazionalizzazione sono basate
su tre termini principali: Codice Lingua, Codice Nazione e Codifica. I
nomi che contraddistinguono una localizzazione sono formati utilizzando
questi termini nel modo seguente:CodiceLingua_CodiceNazione.CodificaI Codici per la Lingua e la Nazionecodici linguacodici nazioneAl fine di localizzare un sistema FreeBSD (o qualsiasi altro sistema
&unix; che gestisca I18N) in una specifica lingua, l'utente deve
innanzitutto conoscere i codici della nazione e della lingua desiderati
(i codici delle nazioni segnalano alle applicazioni quali convenzioni
adottare all'interno di un dato linguaggio). Inoltre, i browser web, i
server SMTP/POP, i server web, ecc. possono operare in base ad essi.
I seguenti sono esempi di codici lingua/nazione:
-
+ Codice Lingua/NazioneDescrizioneen_USinglese - Stati Uniti d'Americaru_RUrusso - Russiazh_TWcinese tradizionale - TaiwanCodifichecodificheASCIIAlcune lingue utilizzano codifiche non ASCII, cioè caratteri
a 8 bit, estesi o multibyte, vedere &man.multibyte.3; per maggiori
dettagli. Le applicazioni più vecchie, non riconoscendoli, li
interpretano come caratteri di controllo. Quelle più recenti
invece riconoscono di solito i caratteri a 8 bit. A seconda
dell'implementazione, è possibile che gli utenti debbano
ricompilare un'applicazione con il supporto ai caratteri estesi o
multibyte, o debbano configurare l'applicazione in modo corretto. Per
essere in grado di immettere e di elaborare caratteri estesi o
multibyte, la FreeBSD Ports
Collection fornisce vari programmi in differenti linguaggi.
Si faccia riferimento alla relativa documentazione I18N del port
di FreeBSD.Precisamente, l'utente deve consultare la documentazione propria
dell'applicazione per conoscere come configurarla correttamente o come
passare i giusti valori al configuratore/Makefile/compilatore.Alcune cose da tener presente sono:Gli insiemi di caratteri rappresentabili dal tipo char del
linguaggio C, specifici della lingua (vedere &man.multibyte.3;),
cioè ISO-8859-1, ISO-8859-15, KOI8-R, CP437.Codifiche estese o multibyte, cioè EUC, Big5.Puoi consultare l'elenco corrente degli insiemi di caratteri nel
Registro
IANA.Con le versioni 4.5 o successive di FreeBSD si utilizzino le
codifiche per la localizzazione compatibili con X11.Applicazioni I18NNel sistema dei port e dei pacchetti precompilati di FreeBSD, le
applicazioni I18N sono facilmente riconoscibili, perché il loro
nome include la sigla I18N. Tuttavia, non sempre
queste potrebbero supportare la lingua desiderata.Impostazione del LocaleDi solito è sufficiente esportare il valore del nome del
locale posto nella variabile LANG all'interno della shell
di login. Questo può essere fatto utilizzando il file
dell'utente ~/.login_conf oppure il file di
configurazione della shell di login dell'utente
(~/.profile, ~/.bashrc,
~/.cshrc). Non c'è bisogno di impostare le
altre variabili del locale, come LC_CTYPE,
LC_CTIME. Per maggiori informazioni si faccia
riferimento alla documentazione di FreeBSD specifica per la data
lingua.Puoi settare le due variabili d'ambiente seguenti nei tuoi file di
configurazione:POSIXLANG per le funzioni appartenenti alla
famiglia &posix;, &man.setlocale.3;MIMEMM_CHARSET per l'insieme dei caratteri che
dovranno usare le applicazioni che supportano lo standard
MIMECiò va fatto per la configurazione della shell dell'utente,
di un'applicazione specifica e per quella di X11.Metodi di Localizzazionelocaleclasse di loginCi sono due metodi per impostare il locale, entrambi descritti qui
di seguito. Il primo (raccomandato) consiste nell'impostare le
variabili d'ambiente in una classe di
login, mentre il secondo consiste nell'aggiungere i valori
delle variabili d'ambiente al file
d'avvio della shell di sistema.Metodo delle Classi di LoginQuesto metodo fa sì che le variabili d'ambiente
necessarie per il nome del locale e per gli insiemi dei caratteri
MIME vengano inizializzate una volta sola per ogni possibile shell
di sistema invece di aggiungere specifici assegnamenti per ogni file
d'avvio di shell. Il Setup a Livello
Utente può essere fatto dall'utente stesso e il
Setup a Livello Amministratore
richiede i privilegi del superuser.Setup a Livello UtenteEcco un breve esempio di un file
.login_conf posto nella directory home di un
utente che ha entrambe le variabili impostate alla codifica
Latin-1:me:\
:charset=ISO-8859-1:\
:lang=de_DE.ISO8859-1:cinese tradizionalecodifica BIG-5Ecco invece un esempio di un file
.login_conf che imposta le variabili per il
cinese tradizionale con codifica BIG-5. Si noti che sono state
impostate molte variabili perchè alcuni programmi non
rispettano come dovrebbero le variabili di localizzazione per il
cinese, giapponese e il coreano.#Gli utenti che non vogliono usare l'unità monetaria o i formati temporali
#di Taiwan possono modificare manualmente ogni variabile
me:\
:lang=zh_TW.Big5:\
:lc_all=zh_TW.Big:\
:lc_collate=zh_TW.Big5:\
:lc_ctype=zh_TW.Big5:\
:lc_messages=zh_TW.Big5:\
:lc_monetary=zh_TW.Big5:\
:lc_numeric=zh_TW.Big5:\
:lc_time=zh_TW.Big5:\
:charset=big5:\
:xmodifiers="@im=xcin": #Setta il XIM Input ServerVedere il paragrafo Setup a Livello
Amministratore e &man.login.conf.5; per maggiori
dettagli.Setup a Livello AmministratoreControlla che la classe di login dell'utente in
/etc/login.conf selezioni la lingua corretta.
Assicurati che queste impostazioni appaiano in
/etc/login.conf:nome_lingua:titolo_account:\
:charset=MIME_charset:\
:lang=nome_locale:\
:tc=default:Ritornando quindi all'esempio di prima che utilizzava Latin-1,
si dovrebbe avere una cosa simile a questa:tedesco:Account Utenti Tedeschi:\
:charset=ISO-8859-1:\
:lang=de_DE.ISO8859-1:\
:tc=default:Modifica delle Classi di Login con
&man.vipw.8;vipwUsa vipw per aggiungere nuovi utenti, e
crea qualcosa di simile a quanto segue:utente:password:1111:11:lingua:0:0:Nome Utente:/home/user:/bin/shModifica delle Classi di Login con
&man.adduser.8;adduserclasse di loginUsa adduser per aggiungere nuovi utenti, in
questo modo:Imposta defaultclass =
lingua in
/etc/adduser.conf. Tieni presente che
in questo modo dovrai inserire una classe
default per tutti gli utenti di altre
lingue.In alternativa si può specificare la lingua
desiderata ogni volta che appare il prompt
Enter login class: default []:
durante l'esecuzione di &man.adduser.8;Un'altra alternativa è utilizzare il comando nel
modo seguente per ogni utente di una diversa lingua che si
desidera aggiungere:&prompt.root; adduser -class linguaCambiare le Classi di Login con &man.pw.8;pwSe utilizzi il comando &man.pw.8; per aggiungere nuovi utenti,
invocalo in questo modo:&prompt.root; pw useradd nome_utente -L linguaMetodo del File di Avvio della ShellQuesto metodo è sconsigliato perché richiede una
inizializzazione diversa per ogni possibile shell. Usa invece il
Metodo delle Classi di
Login.MIMElocalePer aggiungere il nome del locale e l'insieme dei caratteri per
lo standard MIME, bisogna semplicemente settare le due variabili
d'ambiente mostrate di seguito nei file d'avvio della shell
/etc/profile e/o
/etc/csh.login. Nell'esempio che segue viene
utilizzata la lingua tedesca:In /etc/profile:LANG=de_DE.ISO8859-1; export LANGMM_CHARSET=ISO8859-1; export MM_CHARSETOppure in /etc/csh.login:setenv LANG de_DE.ISO8859-1setenv MM_CHARSET ISO8859-1Lo stesso risultato si ottiene aggiungendo i precedenti comandi
al file /usr/share/skel/dot.profile (per i
comandi usati in /etc/profile), oppure al file
/usr/share/skel/dot.login (per quelli in
/etc/csh.login).Per l'ambiente X11:Nel file $HOME/.xinitrc:LANG=de_DE.ISO8859-1; export LANGOppure:setenv LANG de_DE.ISO8859-1a seconda della shell utilizzata (vedi sopra).Settaggio della ConsolePer tutti gli insiemi di caratteri che sono rappresentabili con il
tipo char in C, imposta i font della console adatti alla lingua
prescelta in /etc/rc.conf:font8x16=nome_font
font8x14=nome_font
font8x8=nome_fontnome_font è il nome di uno dei
file di font presenti nella directory
/usr/share/syscons/fonts, privato del suffisso
.fnt.sysinstallkeymapscreenmapAssicurati anche di impostare la giusta mappatura della tastiera
e del video per il proprio set di caratteri usando
- /stand/sysinstall. Una volta all'interno di
- sysinstall, seleziona
+ sysinstall (/stand/sysinstall
+ nelle versioni di &os; precedenti alla 5.2). Una volta
+ all'interno di sysinstall, seleziona
Configure, quindi
Console. In alternativa, aggiungi le
seguenti righe in /etc/rc.conf:scrnmap=nome_screenmap
keymap=nome_keymap
keychange="numero_tasto_funzione sequenza"nome_screenmap viene preso dalla
directory /usr/share/syscons/scrnmaps, privato del
suffisso .scm. Una screenmap
assieme ad una corrispondente mappa dei font è solitamente
necessaria nel caso la scheda grafica non gestisca i font via software,
ma li abbia codificati internamente; la screenmap serve appunto a
rimappare tali font interni nel font prescelto.Se hai abilitato il demone moused
inserendo la seguente riga in /etc/rc.conf:moused_enable="YES"allora leggi quanto riportato nel prossimo paragrafo sul cursore
del mouse.mousedDi default il cursore del mouse del driver &man.syscons.4; occupa
l'intervallo da 0xd0 a 0xd3 nel set di caratteri in uso. Se la tua
lingua utilizza tali caratteri, devi spostare l'intervallo occupato dal
cursore. Per far questo con le versioni anteriori alla 5.0 di FreeBSD,
inserisci la seguente riga nel tuo file di configurazione del
kernel:options SC_MOUSE_CHAR=0x03Per le versioni 4.4 e successive aggiungi la seguente riga al file
/etc/rc.conf:mousechar_start=3nome_keymap deve invece corrispondere a
uno dei file presenti nella directory
/usr/share/syscons/keymaps, privato del suffisso
.kbd. Se sei indeciso su quale
keymap scegliere, puoi usare il comando
&man.kbdmap.1; per testare le varie mappature senza dover riavviare il
sistema.La variabile keychange è di solito
richiesta per programmare i tasti funzione in relazione al tipo di
terminale in uso, poiché le sequenze generate da un tasto
funzione non possono essere definite in una mappa di tasti.Assicurati inoltre di impostare il corretto tipo di terminale in
/etc/ttys per tutte le voci del tipo
ttyv*. Attualmente, le corrispondenze predefinite
sono:
-
+ Insieme di CaratteriTipo di TerminaleISO-8859-1 o ISO-8859-15cons25l1ISO-8859-2cons25l2ISO-8859-7cons25l7KOI8-Rcons25rKOI8-Ucons25uCP437 (di default per VGA)cons25US-ASCIIcons25wPer i linguaggi che usano caratteri estesi o multibyte, è
bene servirsi del corretto port di FreeBSD nella directory
/usr/ports/linguaggio.
Poichè alcuni port che si presentano come console sono
riconosciuti dal sistema come terminali seriali virtuali (vtty), devi
riservare abbastanza vtty sia per X11 che per la console pseudo-seriale.
Ecco una lista parziale di applicazioni con cui si possono utilizzare
altri linguaggi in console:
-
+ LinguaggioUbicazionecinese tradizionale (BIG-5)/usr/ports/chinese/big5congiapponese/usr/ports/japanese/ja-kon2-* oppure
+ role="package">japanese/kon2-16dot oppure
/usr/ports/japanese/Mule_Wnn
+ role="package">japanese/mule-freewnn
coreano
- /usr/ports/korean/ko-han
+ korean/hanImpostazione di X11Sebbene X11 non faccia parte del progetto FreeBSD, vengono qui
fornite alcune informazioni per gli utenti di FreeBSD. Per maggiori
dettagli, si faccia riferimento al sito web &xfree86; o a quello del Server
+ url="http://www.x.org/">&xorg; o a quello del Server
X11 utilizzato.Nel file ~/.Xresources, puoi mettere a punto le
impostazioni per I18N specifiche di un'applicazione (ad esempio, i font,
i menu, ecc.).Visualizzazione dei Fontserver font True Type per X11
- Installa il server &truetype; Common di X11 (x11-servers/XttXF86srv-common) e i
- corrispondenti font &truetype; propri della lingua prescelta.
- L'impostazione del corretto locale dovrebbe permetterti di
- visualizzare tale lingua nei vari menu, ecc.
+ Installa il server &xorg;
+ (x11-servers/xorg-server) o
+ &xfree86;
+ (x11-servers/XFree86-4-Server),
+ quindi installa i font &truetype; propri della lingua prescelta.
+ L'impostazione del corretto locale dovrebbe permetterti di
+ visualizzare tale lingua nei vari menu, ecc.Immissione di Caratteri Non InglesiX11 Input Method (XIM)Il protocollo X11 Input Method (XIM) è un nuovo standard
per tutti i client X11. Tutte le applicazioni X11 dovrebbero essere
scritte come client XIM che ricevono l'input dai server XIM. Vi sono
parecchi server XIM disponibili per le differenti lingue.Configurazione della StampanteAlcuni set di caratteri del tipo char del C sono solitamente
codificati a livello hardware all'interno delle stampanti stesse.
Gli insiemi di caratteri estesi o multibyte richiedono invece una
speciale configurazione e si raccomanda l'utilizzo di
apsfilter. Puoi anche convertire documenti
nei formati &postscript; o PDF utilizzando convertitori specifici per
una data lingua.Il Kernel e i File SystemIl file system di FreeBSD FFS (Fast File System) è
completamente a 8-bit, perciò può essere utilizzato con
qualsiasi insieme di caratteri del tipo char del C (vedere
&man.multibyte.3;), ma non vi è un nome particolare di un insieme
di caratteri memorizzato nel file system; cioè, il file system
è a 8 bit senza alcuna codifica interna e ignora un'eventuale
codifica. Ufficialmente, FFS non supporta ancora alcuna forma degli
insiemi di caratteri estesi o multibyte. Tuttavia, esistono per alcuni
di questi delle patch indipendenti per il FFS che abilitano tale
supporto. Sono solo soluzioni temporanee, non portabili ed si è
deciso di non includerle nell'albero dei sorgenti. Si faccia
riferimento ai rispettivi siti web della lingua desiderata per
ulteriori informazioni e per i file di patch.DOSUnicodeIl supporto per il file system di &ms-dos; in FreeBSD offre la
possibilità di configurare la modalità di conversione tra
gli insiemi di caratteri &ms-dos;, Unicode e quelli scelti per il
file system di FreeBSD. Consultare &man.mount.msdos.8; per i
dettagli.Compilazione dei Programmi con Supporto I18NMolti dei port di FreeBSD includono il supporto I18N. Alcuni di essi
sono contrassegnati dal suffisso -I18N nel loro nome. Questi e molti
altri programmi hanno il supporto per I18N già incluso e non
necessitano perciò di speciali considerazioni.MySQLTuttavia, alcune applicazioni come ad esempio
MySQL richiedono che venga specificato nel
Makefile l'insieme dei caratteri che si
utilizzeranno. Questa operazione viene fatta o modificando direttamente
il suddetto file oppure passando un opportuno valore al programma
configure nella directory dei sorgenti.Localizzazione di FreeBSD con Lingue ParticolariAndrey A.ChernovContributo originale di Lingua Russa (Codifica KOI8-R)localizzazionerussoPer maggiori informazioni sulla codifica KOI8-R, si veda
la fonte di riferimento per
il KOI8-R (Russian Net Character Set).Impostazione del LocaleMetti le seguenti righe nel tuo file
~/.login_conf:me:My Account:\
:charset=KOI8-R:\
:lang=ru_RU.KOI8-R:Si veda quanto esposto precedentemente in questo capitolo per
degli esempi di impostazione del locale.Configurazione della ConsolePer le versioni di FreeBSD precedenti la 5.0 aggiungi la
seguente opzione nel tuo file di configurazione del kernel:options SC_MOUSE_CHAR=0x03Per le versioni 4.4 e seguenti inserisci la seguente riga
nel file /etc/rc.conf:mousechar_start=3Utilizza le seguenti impostazioni nel file
/etc/rc.conf:keymap="ru.koi8-r"
scrnmap="koi8-r2cp866"
font8x16="cp866b-8x16"
font8x14="cp866-8x14"
font8x8="cp866-8x8"Per ogni voce ttyv* nel file
/etc/ttys, usa cons25r
come tipo di terminale.Si veda quanto esposto in precedenza in questo capitolo per degli
esempi su come impostare la console.Configurazione della StampantestampantiDal momento che la maggior parte delle stampanti con caratteri
russi hanno a livello hardware la codifica codepage CP866, è
necessario utilizzare uno speciale filtro di conversione da KOI8-R a
CP866. Tale filtro viene installato di default come
/usr/libexec/lpr/ru/koi2alt. La voce per una
stampante russa dovrebbe apparire perciò così in
/etc/printcap:lp|Russian local line printer:\
:sh:of=/usr/libexec/lpr/ru/koi2alt:\
:lp=/dev/lpt0:sd=/var/spool/output/lpd:lf=/var/log/lpd-errs:Si veda &man.printcap.5; per una spiegazione dettagliata
del significato dei vari campi.Nomi di File Russo e File System &ms-dos;La seguente voce d'esempio di &man.fstab.5; abilita il supporto
per i nomi di file in russo su file system &ms-dos;:/dev/ad0s2 /dos/c msdos rw,-W=koi2dos,-L=ru_RU.KOI8-R 0 0L'opzione seleziona il nome locale usato, e
- imposta la tabella di coversione dei caratteri.
+ imposta la tabella di conversione dei caratteri.
Per usare l'opzione , assicurati di montare
/usr prima della partizione &ms-dos;
perché le tabelle di conversione sono posizionate in
/usr/libdata/msdosfs. Per maggiori informazioni,
guarda la pagina man di &man.mount.msdos.8;.Configurazione di X11Segui innanzitutto la configurazione del locale in console come descritto
in precedenza.Il locale russo KOI8-R potrebbe
non funzionare con le vecchie versioni di
&xfree86; (precedenti alla 3.3).
- &xfree86; 4.X è ora la
+ &xorg; è ora la
versione di default del sistema X Window in FreeBSD.
Perciò non dovrebbe costituire più un
problema a meno che non stai usando una versione piuttosto
vecchia di FreeBSD.Vai nella directory /usr/ports/russian/X.language e dai il
seguente comando:&prompt.root; make installQuesto port installa l'ultima versione disponibile dei font
- KOI8-R. &xfree86; 3.3 possiede
+ KOI8-R. &xorg; (come pure la versione
+ 3.3 di &xfree86; e successive) possiede
già alcuni font KOI8-R, ma questi sono meglio
dimensionati.Controlla la sezione "Files" nel tuo file
/etc/XF86Config. Le seguenti righe devono
essere aggiunte prima di qualsiasi altra voce
FontPath:FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/cyrillic/misc"
FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/cyrillic/75dpi"
FontPath "/usr/X11R6/lib/X11/fonts/cyrillic/100dpi"Se utilizzi una modalità video ad alta risoluzione,
scambia le righe 75 dpi e 100 dpi.Per attivare la tastiera russa, aggiungi alla sezione
"Keyboard" del tuo file
XF86Config queste cose.
- Per &xfree86; v3.X:
+ Per &xfree86; v3.X:XkbLayout "ru"
XkbOptions "grp:caps_toggle"
- Per &xfree86; v4.X:
+ Per &xorg; (o
+ &xfree86; 4.X):Option "XkbLayout" "ru"
Option "XkbOptions" "grp:caps_toggle"Verifica inoltre che la riga XkbDisable
sia commentata.Il tasto per passare dalla codifica russa (RUS) a quella dei
caratteri latini (LAT) è CapsLock. La
normale funzione del tasto CapsLock è
ancora disponibile mediante la combinazione di tasti ShiftCapsLock (solamente in modalità LAT).Se hai i tasti &windows; sulla tua tastiera, e
noti che alcuni tasti non alfabetici sono mappati non
correttamente in modalità RUS, aggiungi in
XF86Config la seguente riga.
- Per &xfree86; v3.X:
+ Per &xfree86; v3.X:XkbVariant "winkeys"
- Per &xfree86; v4.X:
+ Per &xorg; (o
+ &xfree86; 4.X):Option "XkbVariant" "winkeys"La tastiera russa XKB potrebbe non funzionare con le vecchie
versioni di &xfree86;; vedere la
nota precedente per
ulteriori informazioni a riguardo. La tastiera russa XKB
potrebbe anche presentare delle anomalie anche con applicazioni
che non abbiamo il supporto per la localizzazione. Queste
applicazioni dovrebbero come minimo effettuare all'avvio una
chiamata alla funzione XtSetLanguageProc (NULL, NULL,
NULL);. Vedere KOI8-R per X Window
per più informazioni su come localizzare
un'applicazione.Localizzazione del Cinese Tradizionale per Taiwanlocalizzazionecinese tradizionaleIl FreeBSD-Taiwan Project fornisce un Chinese HOWTO
per FreeBSD all'indirizzo
per l'utilizzo di gran parte delle applicazioni in cinese.
L'attuale autore del FreeBSD Chinese HOWTO
è Shen Chuan-Hsing
statue@freebsd.sinica.edu.tw.Chuan-Hsing Shen statue@freebsd.sinica.edu.tw ha
creato la Chinese
FreeBSD Collection (CFC) utilizzando zh-l10n-tut del
FreeBSD-Taiwan Project. I pacchetti e i file di script sono disponibili
all'url .Localizzazione della Lingua Tedesca (per Tutte le Lingue ISO
8859-1)localizzazionetedescoSlaven Rezic eserte@cs.tu-berlin.de ha scritto un
tutorial su come utilizzare le lettere con l'umlaut
su una macchina FreeBSD. Il tutorial è scritto in tedesco e
disponibile all'indirizzo .Localizzazione della Lingua Giapponese e CoreanalocalizzazionegiapponeselocalizzazionecoreanoPer il giapponese, vedere l'url , per il coreano, l'url
.Documentazione Non Inglese per FreeBSDAlcuni volontari hanno tradotto parte della documentazione di
FreeBSD in altre lingue. Questo materiale è raggiungibile
seguendo i link segnalati sul sito ufficiale di FreeBSD
oppure sotto la directory /usr/share/doc.
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/linuxemu/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/linuxemu/chapter.sgml
index 6dfe7386d8..12c0e235dd 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/linuxemu/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/linuxemu/chapter.sgml
@@ -1,62 +1,3894 @@
+
+
+
+ Jim
+
+ Mock
+
+ Riscritto e parzialmente rivisto da
+
+
+
+
+
+ Brian N.
+
+ Handy
+
+ Contributo originale di
+
+
+
+ Rich
+
+ Murphey
+
+
+
+
Compatibilità con i Binari di Linux
-
+ Sinossi
- Traduzione in corso
+
+ Compatibilità con i binari di linux
+
+
+ compatibilità con i binari
+ Linux
+
+
+ FreeBSD fornisce la compatibilità con molti altri sisitemi
+ operativi di tipo &unix;, compreso linux. A questo punto, potresti
+ chiederti perché FreeBSD dovrebbe essere in grado di far girare
+ binari linux. La risposta a questa domanda è piuttosto semplice.
+ Molte aziende e sviluppatori sviluppano solo per Linux, dal momento che
+ ` l'ultimo disco caldo nel mondo dell'informatica.
+ Questo costringe il resto di noi utenti di FreeBSD a lamentarci con
+ queste aziende e questi sviluppatori di distribuire versioni delle
+ loro applicazioni native per FreeBSD. Il problema è che molte
+ di queste aziende non realizzano quante persone userebbero il loro
+ prodotto se ci fosse anche una versione per FreeBSD, e molte continuano
+ a sviluppare solo per Linux. Allora cosa deve fare un utente FreeBSD?
+ E qui entra in giocolo la compatibilità con i binari di
+ Linux.
+
+ In breve, la compatibilità permette agli utenti FreeBSD di
+ utilizzare circa il 90% di tutte le applicazioni Linux senza modifiche.
+ Questo include applicazioni come &staroffice;
+ , la versione Linux di
+ &netscape;,
+ &adobe; &acrobat;,
+ RealPlayer,
+ VMware,
+ &oracle;,
+ WordPerfect,
+ Doom,
+ Quake, e tanti altri. È stato
+ riportato che in qualche situazione i binari per Linux sono più
+ prestanti sotto FreeBSD che sotto Linux.
+
+ Nonostante questo, ci sono alcune caratteristiche specifiche del
+ sistema operativo Linux che non sono supportate da FreeBSD. I binari di
+ Linux non funzioneranno sotto FreeBSD se usano parecchie chiamate
+ specifiche per &i386;, come l'attivazione della modalità 8086
+ virtuale
+
+ Dopo aver letto questo capitolo, saprai:
+
+
+
+ Come abilitare la compatibilità con i binari Linux sul tuo
+ sistema.
+
+
+
+ Come installare ulteriori librerie condivise per Linux.
+
+
+
+ Come installare gli applicativi di Linux sul tuo sistema
+ FreeBSD.
+
+
+
+ I dettagli dell'implementazione della compatibilità Linux
+ in FreeBSD.
+
+
+
+ Prima di leggere questo capitolo, dovresti:
+
+
+
+ Sapere come installare software di terzi ().
+
+
- Installation
+ Installazione
+
+ KLD (kernel loadable object)
+
+ La compatibilità con i binari Linux non è normalmente
+ attivata. Il modo più facile per abilitare questa
+ funzionalità è caricare l'oggetto KLD (Kernel
+ LoaDable object) linux. Puoi caricare questo
+ modulo semplicemente scrivendo linux nella linea di
+ comando.
+
+ Se vuoi che la compatiblità sia sempre attivata, dovresti
+ aggiungere questa linea a /etc/rc.conf:
+
+ linux_enable="YES"
+
+ Il comando &man.kldstat.8; può essere usato per verificare
+ se KLD sia stato caricato:
+
+ &prompt.user; kldstat
+Id Refs Address Size Name
+ 1 2 0xc0100000 16bdb8 kernel
+ 7 1 0xc24db000 d000 linux.ko
+
+
+ opzioni per il kernel
+ LINUX
+
+
+ Se per qualche ragione non vuoi o non puoi caricare KLD, puoi
+ collegare staticamente la compatibilità Linux nel kernel
+ aggiungendo options COMPAT_LINUX al file di
+ configurazione del kernel. Fatto questo puoi installare il nuovo kernel
+ come descritto in .
+
+
+ Installazione delle Librerie Runtime di Linux
+
+
+ Linux
+ installazione delle librerie di Linux
+
+
+ Questo può essere fatto in due modi, o usando il port
+ linux_base, oppure
+ installandole manualmente.
+
+
+ Installazione Usando il Port linux_base
+
+ Collezione dei Port
+
+ Questo è di gran lunga il metodo più facile da usare
+ per installare le librerie runtime. È proprio come installare
+ qualunque altro port dalla Collezione dei Port.
+ Semplicemente fai come segue:
+
+ &prompt.root; cd /usr/ports/emulators/linux_base
+&prompt.root; make install distclean
+
+ In questo modo dovresti avere una compatibilità con i
+ binari di Linux funzionante. Alcuni programmi potrebbero lamentarsi
+ per qualche versione minore delle librerie di sistema. In generale,
+ comunque, questo non dovrebbe essere un problema.
+
+
+ Potrebbero essere disponibili più versioni del port
+ emulators/linux_base,
+ corrispondenti a differenti versioni di distribuzioni Linux.
+ Dovresti installare il port che più soddisfa le richieste
+ della applicazione Linux che vuoi installare.
+
+
+
+
+ Installazione Manuale delle Librerie
+
+ Se non hai installata la collezione di ports, puoi
+ comunque installare le librerie manualmente. Hai bisogno delle
+ librerie condivise di Linux da cui il programma dipende e del runtime
+ linker.
+ In più dovrai creare una directory shadow root,
+ /compat/linux, per le librerie Linux sul tuo
+ sistema FreeBSD. Tutte le librerie condivise aperte da programmi
+ Linux che girano sotto FreeBSD cercheranno prima in questo albero.
+ Per cui, se un programma Linux carica, per esempio,
+ /lib/libc.so, FreeBSD prima cercherà di
+ aprire /compat/linux/lib/libc.so, e se questa non
+ esiste, proverà con /lib/libc.so.
+ Le librerie condivise dovrebbero essere installate nell'albero shadow
+ /compat/linux/lib piuttosto che nei path
+ che riporta ld.so di Linux.
+
+ Generalmente avrai bisogno di cercare le librerie condivise
+ da cui dipendono i binari di Linux solo per le prime poche
+ installazioni di programmi Linux sul tuo sistema FreeBSD. Dopo un po'
+ avrai a disposizione sul tuo sistema un insieme sufficiente di
+ librerie condivise per Linux da far girare nuovi binari Linux senza
+ alcun sforzo ulteriore.
+
+
+
+ Come Installare Ulteriori Librerie Condivise
+
+ librerie condivise
+
+ Cosa succede se installi il port linux_base e
+ la tua applicazione si lamenta ancora di librerie condivise che
+ mancano?
+ Come fare a sapere quali librerie condivise necessita il binario di
+ Linux e dove trovarle? Essenzialmente ci sono 2 possibilità
+ (per seguire queste istruzioni dovrai essere root
+ sul tuo sistema FreeBSD).
+
+ Se hai accesso ad un sistema Linux, guarda quali librerie
+ condivise servono all'applicazione e copiale nel tuo sistema FreeBSD.
+ Guarda all'esempio che segue:
+
+
+ Poniamo che tramite FTP tu abbia recuperato il binario per Linux
+ di Doom, e l'abbia messo su un sistema
+ Linux a cui hai accesso. Puoi controllare quali librerie condivise
+ servono eseguendo ldd linuxdoom,
+ così:
+
+ &prompt.user; ldd linuxdoom
+libXt.so.3 (DLL Jump 3.1) => /usr/X11/lib/libXt.so.3.1.0
+libX11.so.3 (DLL Jump 3.1) => /usr/X11/lib/libX11.so.3.1.0
+libc.so.4 (DLL Jump 4.5pl26) => /lib/libc.so.4.6.29
+
+ link simbolici
+
+ Potresti aver bisogno di recuperare tutti i file dall'ultima
+ colonna, e di metterli sotto /compat/linux,
+ con i nomi nella prima colonna come link simbolici che puntino ad
+ essi.
+ Questo significa che alla fine avrai questi file sul tuo sistema
+ FreeBSD:
+
+ /compat/linux/usr/X11/lib/libXt.so.3.1.0
+/compat/linux/usr/X11/lib/libXt.so.3 -> libXt.so.3.1.0
+/compat/linux/usr/X11/lib/libX11.so.3.1.0
+/compat/linux/usr/X11/lib/libX11.so.3 -> libX11.so.3.1.0
+/compat/linux/lib/libc.so.4.6.29
+/compat/linux/lib/libc.so.4 -> libc.so.4.6.29
+
+
+
+ Nota che se hai già una libreria condivisa di Linux
+ con un numero di revisione maggiore di quello della prima
+ colonna dell'output di ldd, non dovrai
+ copiare nel tuo sistema il file elencato nell'ultima colonna,
+ quello che hai dovrebbe funzionare. Si raccomanda di copiare
+ comunque la libreria condivisa se è una versione
+ più recente. Puoi rimuovere quella vecchia, dal momento
+ che crei il link simbolico che punta a quella
+ nuova. Quindi, se hai queste librerie sul tuo sistema:
+
+ /compat/linux/lib/libc.so.4.6.27
+/compat/linux/lib/libc.so.4 -> libc.so.4.6.27
+
+ e vedi che un nuovo binario richiede una versione più
+ recente in base all'output di
+ ldd:
+
+ libc.so.4 (DLL Jump 4.5pl26) -> libc.so.4.6.29
+
+ Se si tratta solo di una o due versioni precedenti in base
+ alla cifra finale, non preoccuparti di copiare anche
+ /lib/libc.so.4.6.29, perché il
+ programma dovrebbe funzionare bene anche con una versione di
+ poco più vecchia. In ogni caso, se vuoi, puoi decidere
+ di rimpiazzare comunque
+ libc.so, e dovrebbe lasciarti con:
+
+ /compat/linux/lib/libc.so.4.6.29
+/compat/linux/lib/libc.so.4 -> libc.so.4.6.29
+
+
+
+
+
+ Il meccanismo dei link simbolici è richiesto
+ solo per i binari di Linux. Il runtime
+ linker di FreeBSD si occupa da solo di cercare corrispondenti
+ numeri di revisione maggiori e non devi preoccuparti di
+ questo.
+
+
+
+
+
+
+
+ Installazione di Binari ELF di Linux
+
+
+ Linux
+ Binari ELF
+
+
+ I binari ELF possono richiedere un ulteriore passo di
+ marchiatura. Se provi a far girare un binario ELF non
+ marchiato, incorrerai in un messaggio come il seguente:
+
+ &prompt.user; ./my-linux-elf-binary
+ELF binary type not known
+Abort
+
+ Per aiutare il kernel di FreeBSD a distinguere un binario ELF
+ di FreeBSD da uno di Linux, usa l'utility &man.brandelf.1;.
+
+ &prompt.user; brandelf -t Linux my-linux-elf-binary
+
+ GNU toolchain
+
+ Oggi, la GNU toolchain inserisce automaticamente l'appropriata
+ informazione di marchiatura nei binari ELF, così questo passo
+ dovrebbe divenire sempre meno necessario nel futuro.
+
+
+
+ Configurazione del Hostname Resolver
+
+ Se il DNS non funziona o da questo messaggio:
- Traduzione in corso
+ resolv+: "bind" is an invalid keyword resolv+:
+"hosts" is an invalid keyword
+
+ Dovrai configurare un file
+ /compat/linux/etc/host.conf contentente:
+
+ order hosts, bind
+multi on
+
+ Qui, l'ordine specifica che /etc/hosts
+ viene cercato per primo e il DNS per secondo. Quando
+ /compat/linux/etc/host.conf non è
+ installato, le applicazioni Linux trovano il
+ /etc/host.conf di FreeBSD e si lamentano della
+ sintassi incompatibile di FreeBSD. Dovresti rimuovere
+ bind se non hai configurato un name server
+ usando il file /etc/resolv.conf.
+
- Installing Mathematica
+
+
+
+ Murray
+
+ Stokely
+
+ Aggiornato per Mathematica 4.X da
+
+
+
+
+
+ Bojan
+
+ Bistrovic
+
+ Unito con il lavoro di
+
+
+
+ Installazione di &mathematica;
+
+
+ applicazioni
+ Mathematica
+
+
+ Questo documento descive il processo di installazione della versione
+ Linux di &mathematica; 4.X su un sistema
+ FreeBSD.
+
+ La versione Linux di &mathematica;
+ funziona perfettamente sotto FreeBSD, ciononostante i binari venduti
+ da Wolfram necessitano di essere marchiati così che FreeBSD sappia
+ di usare le ABI di Linux per eseguirli.
+
+ La versione Linux di &mathematica;
+ o di &mathematica; for Students può
+ essere ordinata direttamente da Wolfram all'indirizzo
+ .
+
+
+ Marchiatura dei Binari di Linux
+
+ I binari di Linux si trovano nella directory
+ Unix del CDROM
+ &mathematica; venduto da Wolfram. Devi
+ copiare l'intera directory sul tuo disco rigido locale in modo da poter
+ marchiare i binari Linux con &man.brandelf.1; prima di far partire
+ l'installer:
+
+ &prompt.root; mount /cdrom
+&prompt.root; cp -rp /cdrom/Unix/ /localdir/
+&prompt.root; brandelf -t Linux /localdir/Files/SystemFiles/Kernel/Binaries/Linux/*
+&prompt.root; brandelf -t Linux /localdir/Files/SystemFiles/FrontEnd/Binaries/Linux/*
+&prompt.root; brandelf -t Linux /localdir/Files/SystemFiles/Installation/Binaries/Linux/*
+&prompt.root; brandelf -t Linux /localdir/Files/SystemFiles/Graphics/Binaries/Linux/*
+&prompt.root; brandelf -t Linux /localdir/Files/SystemFiles/Converters/Binaries/Linux/*
+&prompt.root; brandelf -t Linux /localdir/Files/SystemFiles/LicenseManager/Binaries/Linux/mathlm
+&prompt.root; cd /localdir/Installers/Linux/
+&prompt.root; ./MathInstaller
+
+ In alternativa puoi semplicemente impostare Linux come
+ marchio ELF di default per tutti i binari non marchiati, con il
+ comando:
+
+ &prompt.root; sysctl kern.fallback_elf_brand=3
+
+ In questo modo FreeBSD supporrà che binari ELF non
+ marchiati usino le ABI Linux e dovresti essere in grado di far partire
+ l'installer direttamente da CDROM.
+
+
+
+ Ottenere la Tua Password per &mathematica;
+
+ Prima di poter lanciare &mathematica;
+ dovrai ottenere una password da Wolfram che corrisponde al tuo
+ machine ID.
+
+
+ Ethernet
+ MAC address
+
+
+ Una volta che hai installato le librerie runtime per la
+ compatibilità con Linux e estratto
+ &mathematica;, puoi ottenere il
+ machine ID lanciando il programma
+ mathinfo nella directory di installazione. Questo
+ machine ID si basa unicamente sul MAC address della tua prima scheda
+ Ethernet.
+
+ &prompt.root; cd /localdir/Files/SystemFiles/Installation/Binaries/Linux
+&prompt.root; mathinfo
+disco.example.com 7115-70839-20412
+
+ Quando ti registri alla Wolfram, sia per email, telefono o fax, gli
+ darai il machine ID e loro ti restituiranno una password
+ corrispondente che consiste di un gruppo di numeri. A questo punto puoi
+ inserire questa informazione quando provi a lanciare
+ &mathematica; per la prima volta, esattamente
+ come faresti per ogni altra piattaforma di
+ &mathematica;.
+
+
+
+ Lancio del Frontend di &mathematica; in una Rete
+
+ &mathematica; usa alcuni font speciali
+ per visualizzare caratteri non presenti in alcun insieme standard di
+ font (integrali, sommatorie, lettere greche, ecc.). Il protocollo X
+ necessita che questi font siano installati
+ localmente. Questo significa che dovrai fare una
+ copia di questi font sulla tua macchina locale dal CDROM o da un host
+ con &mathematica;
+ installato. Questi font si trovano normalmente in
+ /cdrom/Unix/Files/SystemFiles/Fonts sul CDROM,
+ oppure /usr/local/mathematica/SystemFiles/Fonts sul
+ tuo disco rigido. I font sono nelle sottodirectory
+ Type1 e X. Ci sono molti modi
+ di usarli, come descritto sotto.
+
+ Il primo modo è di copiarli dentro una delle directory di
+ font esistenti in /usr/X11R6/lib/X11/fonts.
+ Questo comporterà la modifica del file
+ fonts.dir, aggiungendovi i nomi dei font e
+ cambiando il numero di font nella prima riga. In alternativa, dovresti
+ anche essere in grado di lanciare &man.mkfontdir.1; nella directory in
+ cui li hai copiati.
+
+ Il secondo modo di farlo è copiare le directory in
+ /usr/X11R6/lib/X11/fonts:
+
+ &prompt.root; cd /usr/X11R6/lib/X11/fonts
+&prompt.root; mkdir X
+&prompt.root; mkdir MathType1
+&prompt.root; cd /cdrom/Unix/Files/SystemFiles/Fonts
+&prompt.root; cp X/* /usr/X11R6/lib/X11/fonts/X
+&prompt.root; cp Type1/* /usr/X11R6/lib/X11/fonts/MathType1
+&prompt.root; cd /usr/X11R6/lib/X11/fonts/X
+&prompt.root; mkfontdir
+&prompt.root; cd ../MathType1
+&prompt.root; mkfontdir
+
+ Poi aggiungi le nuove directory di font nel tuo path dei
+ font:
+
+ &prompt.root; xset fp+ /usr/X11R6/lib/X11/fonts/X
+&prompt.root; xset fp+ /usr/X11R6/lib/X11/fonts/MathType1
+&prompt.root; xset fp rehash
+
+ Se stai utilizzando il server &xorg;,
+ puoi caricare automaticamente queste directory di font aggiungendole nel
+ file xorg.conf.
- Traduzione in corso
+
+ Per i server &xfree86;,
+ il file di configurazione è
+ XF86Config.
+
+
+ fonts
+
+ Se ancora non hai una directory
+ chiamata /usr/X11R6/lib/X11/fonts/Type1, puoi
+ cambiare il nome della directory MathType1
+ dell'esempio sopra in Type1.
+
- Installing Maple
+
+
+
+ Aaron
+
+ Kaplan
+
+ Contributo di
+
+
+
+
+
+ Robert
+
+ Getschmann
+
+ Grazie a
+
+
+
+
+ Installazione di &maple;
+
+
+ applicazioni
+ Maple
+
+
+ &maple; è un programma commerciale
+ di matematica simile a &mathematica;. Devi
+ acquistare questo software da e quindi registrarti per un
+ file di licenza. Per installare questo software su FreeBSD, segui i
+ passi seguenti.
+
+
+
+ Esegui lo script di shell INSTALL dalla
+ distribuzione del prodotto. Scegli l'opzione RedHat
+ quando richiesto dal programma di installazione. Una tipica
+ directory di installazione potrebbe essere /usr/local/maple.
+
+
+
+ Se ancora non l'hai fatto, ordina una licenza per
+ &maple; dalla Maple Waterloo Software
+ () e copiala in
+ /usr/local/maple/license/license.dat.
+
+
+
+ Installa il gestore della licenza
+ FLEXlm lanciando lo shell script di
+ installazione INSTALL_LIC, distribuito assieme
+ a &maple;. Specifica l'hostname primario
+ della la tua macchina per il server delle licenze.
+
+
+
+ Modifica il file
+ /usr/local/maple/bin/maple.system.type
+ aggiungendo:
+
+ ----- snip ------------------
+*** maple.system.type.orig Sun Jul 8 16:35:33 2001
+--- maple.system.type Sun Jul 8 16:35:51 2001
+***************
+*** 72,77 ****
+--- 72,78 ----
+ # the IBM RS/6000 AIX case
+ MAPLE_BIN="bin.IBM_RISC_UNIX"
+ ;;
++ "FreeBSD"|\
+ "Linux")
+ # the Linux/x86 case
+ # We have two Linux implementations, one for Red Hat and
+ ----- snip end of patch -----
+
+ Nota che dopo "FreeBSD"|\ non ci devono essere
+ altri spazi bianchi.
+
+ Questa patch dice a &maple; di
+ riconoscere FreeBSD come un tipo di sistema Linux.
+ Lo shell script bin/maple richiama lo shell
+ script bin/maple.system.type che a sua volta
+ chiama uname -a per determinare il nome del sistema
+ operativo. A seconda del nome del SO capirà quali binari
+ utilizzare.
+
+
+
+ Avviare il server delle licenze.
+
+ Lo script seguente, installato come
+ /usr/local/etc/rc.d/lmgrd.sh è un modo
+ facile per far partire lmgrd:
+
+ ----- snip ------------
+
+#! /bin/sh
+PATH=/usr/local/sbin:/usr/local/bin:/sbin:/bin:/usr/sbin:/usr/bin:/usr/X11R6/bin
+PATH=${PATH}:/usr/local/maple/bin:/usr/local/maple/FLEXlm/UNIX/LINUX
+export PATH
+
+LICENSE_FILE=/usr/local/maple/license/license.dat
+LOG=/var/log/lmgrd.log
+
+case "$1" in
+start)
+ lmgrd -c ${LICENSE_FILE} 2>> ${LOG} 1>&2
+ echo -n " lmgrd"
+ ;;
+stop)
+ lmgrd -c ${LICENSE_FILE} -x lmdown 2>> ${LOG} 1>&2
+ ;;
+*)
+ echo "Usage: `basename $0` {start|stop}" 1>&2
+ exit 64
+ ;;
+esac
+
+exit 0
+ ----- snip ------------
+
+
+
+ Fai un test di avvio di
+ &maple;:
+
+ &prompt.user; cd /usr/local/maple/bin
+&prompt.user; ./xmaple
+
+ Dovrebbe funzionare. Assicurati di scrivere alla Maplesoft per
+ fargli sapere che vorresti avere una versione nativa per &os;!
+
+
+
+
+ Problemi Comuni
+
+
+
+ Il gestore della licenza FLEXlm
+ può essere uno strumento difficile con cui lavorare.
+ A questo riguardo si può trovare della documentazione in
+ più a .
+
+
+
+ Si sa che lmgrd è molto esigente
+ riguardo al file della licenza e che va in core dump per qualunque
+ problema. Un buon file della licenza dovrebbe essere
+ così:
+
+ # =======================================================
+# License File for UNIX Installations ("Pointer File")
+# =======================================================
+SERVER chillig ANY
+#USE_SERVER
+VENDOR maplelmg
+
+FEATURE Maple maplelmg 2000.0831 permanent 1 XXXXXXXXXXXX \
+ PLATFORMS=i86_r ISSUER="Waterloo Maple Inc." \
+ ISSUED=11-may-2000 NOTICE=" Technische Universitat Wien" \
+ SN=XXXXXXXXX
- Traduzione in corso
+
+ Il numero seriale e la chiave sono sostituiti dalle 'X'.
+ chillig è un hostname.
+
+
+ Modificare il file della licenza funziona fino a quando non
+ tocchi la linea FEATURE (che è protetta dalla
+ chiave della licenza).
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+ Dan
+
+ Pelleg
+
+ Contributo di
+
+
+
+
+ Installazione di &matlab;
+
+
+ applicazioni
+ MATLAB
+
+
+ Questo documento descrive il processo di installazione della versione
+ Linux di &matlab; versione 6.5 su
+ un sistema &os;. Funziona abbastanza bene, con l'eccezione per la
+ &java.virtual.machine; (vedi
+ ).
+
+ La versione Linux di &matlab; può
+ essere ordinata direttamente dalla MathWorks all'indirizzo . Assicurati di avere il file
+ della licenza o le istruzioni per crearlo. Già che ci sei, fagli
+ sapere che vorresti una versione nativa per &os; del loro software.
+
+
+ Installazione di &matlab;
+
+ Per installare &matlab;, fai come
+ segue:
+
+
+
+ Inserisci il CD di installazione e montalo.
+ Diventa root, come consigliato dallo script
+ di installazione. Per avviare lo script di installazione
+ scrivi:
+
+ &prompt.root; /compat/linux/bin/sh /cdrom/install
+
+
+ L'installer è grafico. Se ottieni errori riguardo
+ all'impossibilità ad aprire un display, scrivi
+ setenv HOME ~USER,
+ dove USER è l'utente che hai
+ fatto &man.su.1;.
+
+
+
+
+
+ Quando viene chiesta la directory root per
+ &matlab;, scrivi:
+ /compat/linux/usr/local/matlab.
+
+
+ Per una più facile scrittura nel resto del processo
+ di installazione, scrivi questo nella linea di comando della
+ shell:
+ set MATLAB=/compat/linux/usr/local/matlab
+
+
+
+
+ Modifica il file della licenza secondo le istruzioni avute
+ quando hai ottenuto la licenza di
+ &matlab;.
+
+
+ Puoi preparare questo file in anticipo usando il tuo editor
+ preferito, e copiarlo in
+ $MATLAB/license.dat prima che l'installer
+ ti chieda di modificarlo.
+
+
+
+
+ Completare il processo di installazione.
+
+
+
+ A questo punto la tua installazione di
+ &matlab; è completa. I punti
+ seguenti applicano una colla per connetterlo al tuo
+ sistema &os;.
+
+
+
+ Avvio del License Manager
+
+
+
+ Crea dei symlink per gli script del gestore della
+ licenza:
+
+ &prompt.root; ln -s $MATLAB/etc/lmboot /usr/local/etc/lmboot_TMW
+&prompt.root; ln -s $MATLAB/etc/lmdown /usr/local/etc/lmdown_TMW
+
+
+
+ Crea un file d'avvio in
+ /usr/local/etc/rc.d/flexlm.sh. L'esempio qui
+ sotto è una versione modificata del
+ $MATLAB/etc/rc.lm.glnx86 venduto. I
+ cambiamenti sono le posizioni del file e l'avvio del license manager
+ sotto l'emulazione Linux.
+
+ #!/bin/sh
+case "$1" in
+ start)
+ if [ -f /usr/local/etc/lmboot_TMW ]; then
+ /compat/linux/bin/sh /usr/local/etc/lmboot_TMW -u username && echo 'MATLAB_lmgrd'
+ fi
+ ;;
+ stop)
+ if [ -f /usr/local/etc/lmdown_TMW ]; then
+ /compat/linux/bin/sh /usr/local/etc/lmdown_TMW > /dev/null 2>&1
+ fi
+ ;;
+ *)
+ echo "Usage: $0 {start|stop}"
+ exit 1
+ ;;
+esac
+
+exit 0
+
+
+ Il file deve essere reso eseguibile:
+
+ &prompt.root; chmod +x /usr/local/etc/rc.d/flexlm.sh
+
+ In aggiunta sostituisci username
+ sopra con il nome di un utente valido sul tuo sistema (e non
+ root).
+
+
+
+
+ Avvia il gestore della licenza con il comando:
+
+ &prompt.root; /usr/local/etc/rc.d/flexlm.sh start
+
+
+
+
+
+ Collegare il &java; Runtime Environment
+
+ Cambia il link al &java; Runtime
+ Environment (JRE) con uno che funzioni sotto &os;:
+
+ &prompt.root; cd $MATLAB/sys/java/jre/glnx86/
+&prompt.root; unlink jre; ln -s ./jre1.1.8 ./jre
+
+
+
+ Creazione di uno Script di Avvio per &matlab;
+
+
+
+ Poni il seguente script di avvio in
+ /usr/local/bin/matlab:
+
+
+ #!/bin/sh
+/compat/linux/bin/sh /compat/linux/usr/local/matlab/bin/matlab "$@"
+
+
+
+ Quindi scrivi il comando
+ chmod +x /usr/local/bin/matlab.
+
+
+
+
+ A seconda della tua versione di
+ emulators/linux_base, potresti
+ incorrere in errori quando lanci questo script. Per evitarli,
+ modifica il file
+ /compat/linux/usr/local/matlab/bin/matlab,
+ e cambia la riga che dice:
+
+ if [ `expr "$lscmd" : '.*->.*'` -ne 0 ]; then
+
+ (nella versione 13.0.1 è alla riga 410) con questa
+ riga:
+
+ if test -L $newbase; then
+
+
+
+
+ Creazione di uno script di arresto per &matlab;
+
+ Quello che segue serve per risolvere un problema con &matlab;
+ quando non si chiude correttamente.
+
+
+
+ Crea un file
+ $MATLAB/toolbox/local/finish.m,
+ e scrivici l'unica riga:
+
+ ! $MATLAB/bin/finish.sh
+
+ $MATLAB è letterale.
+
+
+ Nella stessa directory troverai i file
+ finishsav.m e
+ finishdlg.m,
+ che permettono di salvare il tuo lavoro all'uscita. Se ne usi
+ uno, inserisci la riga sopra immediatamente dopo il comando
+ save.
+
+
+
+
+ Crea un file
+ $MATLAB/bin/finish.sh, che contiene ciò
+ che segue:
+
+ #!/usr/compat/linux/bin/sh
+(sleep 5; killall -1 matlab_helper) &
+exit 0
+
+
+
+ Rendi il file eseguibile:
+
+ &prompt.root; chmod +x $MATLAB/bin/finish.sh
+
+
+
+
+
+ Uso di &matlab;
+
+ A questo punto sei pronto per scrivere
+ matlab e cominciare ad usarlo.
+
- Installing Oracle
+
+
+
+ Marcel
+
+ Moolenaar
+
+ Contributo di
+
+
+
+
+ Installazione di &oracle;
+
+
+ applicazioni
+ Oracle
+
+
+
+ Prefazione
+
+ Questo documento descrive il processo di installazione per
+ &oracle; 8.0.5 e
+ &oracle; 8.0.5.1 Enterprise Edition per
+ Linux su una macchina FreeBSD.
+
+
+
+ Installazione dell'Ambiente Linux
+
+ Assicurati di avere installati sia
+ emulators/linux_base che
+ devel/linux_devtools dalla
+ collezione dei port. Se hai difficoltà con questi port, potresti
+ dover usare i pacchetti o versioni più vecchie disponibili nella
+ collezione dei port.
+
+ Se vuoi far girare l'intelligent agent, dovrai anche installare
+ il pacchetto Tcl di Red Hat :tcl-8.0.3-20.i386.rpm.
+ Il comando generale per l'installazione dei pacchetti con il port degli
+ RPM ufficiali (archivers/rpm) è:
+
+ &prompt.root; rpm -i --ignoreos --root /compat/linux --dbpath /var/lib/rpm pacchetto
+
+ L'installazione del pacchetto non
+ dovrebbe generare alcun errore.
+
- Traduzione in corso
+
+ Creazione dell'ambiente &oracle;
+
+ Prima di installare &oracle;, devi
+ impostare un ambiente appropriato. Questo documento descrive solo cosa
+ fare in particolare per far girare
+ &oracle; per Linux su FreeBSD, non cosa
+ è descritto nella guida di installazione di
+ &oracle;.
+
+
+ Affinamento del Kernel
+
+ affinamento del kernel
+
+ Come viene descritto nella guida di installazione di
+ &oracle;, devi impostare la dimensione
+ massima di memoria condivisa. Non usare SHMMAX
+ sotto FreeBSD.
+ SHMMAX è soltanto calcolato a partire da
+ SHMMAXPGS e PGSIZE. Di
+ conseguenza definisci SHMMAXPGS. Tutte le altre
+ opzioni possono essere usate come descritte nella guida.
+ Per esempio:
+
+ options SHMMAXPGS=10000
+options SHMMNI=100
+options SHMSEG=10
+options SEMMNS=200
+options SEMMNI=70
+options SEMMSL=61
+
+ Imposta queste opzioni per ottenere l'uso desiderato di
+ &oracle;.
+
+ In più, assicurati di avere le seguenti opzioni nel file
+ di configurazione del tuo kernel:
+
+options SYSVSHM #SysV shared memory
+options SYSVSEM #SysV semaphores
+options SYSVMSG #SysV interprocess communication
+
+
+
+ Account di &oracle;
+
+ Crea un account oracle proprio come faresti
+ per creare qualunque altro account. L'account
+ oracle
+ è speciale solo se hai bisogno di usarlo in una shell di Linux.
+ Aggiungi /compat/linux/bin/bash a
+ /etc/shells e imposta la shell per l'account di
+ oracle in
+ /compat/linux/bin/bash.
+
+
+
+ Ambiente
+
+ A fianco dele normali variabili
+ &oracle;,
+ come ORACLE_HOME e ORACLE_SID devi
+ impostare le seguenti variabili d'ambiente:
+
+
+
+
+
+
+
+ Variabile
+
+ Valore
+
+
+
+
+
+ LD_LIBRARY_PATH
+
+ $ORACLE_HOME/lib
+
+
+
+ CLASSPATH
+
+ $ORACLE_HOME/jdbc/lib/classes111.zip
+
+
+
+ PATH
+
+ /compat/linux/bin
+/compat/linux/sbin
+/compat/linux/usr/bin
+/compat/linux/usr/sbin
+/bin
+/sbin
+/usr/bin
+/usr/sbin
+/usr/local/bin
+$ORACLE_HOME/bin
+
+
+
+
+
+ Si raccomanda di impostare tutte le variabili d'ambiente in
+ .profile. Un esempio completo:
+
+ ORACLE_BASE=/oracle; export ORACLE_BASE
+ORACLE_HOME=/oracle; export ORACLE_HOME
+LD_LIBRARY_PATH=$ORACLE_HOME/lib
+export LD_LIBRARY_PATH
+ORACLE_SID=ORCL; export ORACLE_SID
+ORACLE_TERM=386x; export ORACLE_TERM
+CLASSPATH=$ORACLE_HOME/jdbc/lib/classes111.zip
+export CLASSPATH
+PATH=/compat/linux/bin:/compat/linux/sbin:/compat/linux/usr/bin
+PATH=$PATH:/compat/linux/usr/sbin:/bin:/sbin:/usr/bin:/usr/sbin
+PATH=$PATH:/usr/local/bin:$ORACLE_HOME/bin
+export PATH
+
+
+
+
+ Installazione di &oracle;
+
+ A causa di una leggera inconsistenza nell'emulatore Linux,
+ devi creare una directory chiamata .oracle in
+ /var/tmp prima di avviare l'installer.
+ Fallo appartenere dall'utente oracle e dovresti
+ essere in grado di installare &oracle;
+ senza alcun problema. Se hai problemi, controlla prima la tua
+ distribuzione e/o configurazione di &oracle;!
+ Dopo che hai installato &oracle;, applica
+ le patch descritte nelle prossime due sottosezioni.
+
+ Un problema frequente è che l'adattatore del protocollo
+ TCP non è installato corretamente. Di conseguenza non puoi
+ avviare alcun listener TCP. Le seguenti azioni aiutano a risolvere
+ questo problema:
+
+ &prompt.root; cd $ORACLE_HOME/network/lib
+&prompt.root; make -f ins_network.mk ntcontab.o
+&prompt.root; cd $ORACLE_HOME/lib
+&prompt.root; ar r libnetwork.a ntcontab.o
+&prompt.root; cd $ORACLE_HOME/network/lib
+&prompt.root; make -f ins_network.mk install
+
+ Non dimenticarti di eseguire root.sh
+ ancora!
+
+
+ Modifiche a root.sh
+
+ Nell'installazione di &oracle;, alcune
+ azioni, che vanno eseguite come root, sono
+ registrate in uno script di shell chiamato
+ root.sh.
+ Questo script si trova nella directory orainst.
+ Applica questa patch a root.sh, in modo che usi
+ propriamente chown o, in alternativa, esegui lo
+ script in una shell nativa di Linux.
+
+ *** orainst/root.sh.orig Tue Oct 6 21:57:33 1998
+--- orainst/root.sh Mon Dec 28 15:58:53 1998
+***************
+*** 31,37 ****
+# This is the default value for CHOWN
+# It will redefined later in this script for those ports
+# which have it conditionally defined in ss_install.h
+! CHOWN=/bin/chown
+#
+# Define variables to be used in this script
+--- 31,37 ----
+# This is the default value for CHOWN
+# It will redefined later in this script for those ports
+# which have it conditionally defined in ss_install.h
+! CHOWN=/usr/sbin/chown
+#
+# Define variables to be used in this script
+
+ Se non installi &oracle; dal CD, puoi
+ aggiungere la patch al sorgente di root.sh. Si
+ chiama rthd.sh e si trova nella directory
+ orainst nell'albero dei sorgenti.
+
+
+
+ Modifiche a genclntsh
+
+ Lo script genclntsh viene usato per creare
+ una singola libreria condivisa del client. Si usa quando si compilano
+ le demo. Applica la patch seguente per decommentare la definizione di
+ PATH:
+
+ *** bin/genclntsh.orig Wed Sep 30 07:37:19 1998
+--- bin/genclntsh Tue Dec 22 15:36:49 1998
+***************
+*** 32,38 ****
+#
+# Explicit path to ensure that we're using the correct commands
+#PATH=/usr/bin:/usr/ccs/bin export PATH
+! PATH=/usr/local/bin:/bin:/usr/bin:/usr/X11R6/bin export PATH
+#
+# each product MUST provide a $PRODUCT/admin/shrept.lst
+--- 32,38 ----
+#
+# Explicit path to ensure that we're using the correct commands
+#PATH=/usr/bin:/usr/ccs/bin export PATH
+! #PATH=/usr/local/bin:/bin:/usr/bin:/usr/X11R6/bin export PATH
+#
+# each product MUST provide a $PRODUCT/admin/shrept.lst
+
+
+
+
+ Avvio di &oracle;
+
+ Se hai seguito le istruzioni, dovresti essere in grado di avviare
+ &oracle; proprio come se fosse su
+ Linux.
+
- Installing SAP R/3
+
+
+
+ Holger
- Traduzione in corso
-
+ Kipp
-
- Advanced Topics
+ Contributo di
+
+
- Traduzione in corso
-
-
+
+
+ Valentino
-
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mail/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mail/chapter.sgml
index 2aa55959ff..a45719d002 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mail/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mail/chapter.sgml
@@ -1,2370 +1,2365 @@
BillLloydLavoro originale di JimMockRielaborato da Posta ElettronicaSinossiemail
- posta elettronicaLa Posta Elettronica, meglio conosciuta come email,
è una delle forme di comunicazione maggiormente utilizzate
tutt'oggi. Questo capitolo fornisce un'introduzione di base per
eseguire un server di posta su &os;, come pure un'introduzione per inviare
e ricevere la posta elettronica usando &os;; comunque, questo non è
un riferimento completo e infatti molte considerazioni importanti sono
omesse. Per coprire questo argomento in modo più completo, si
rimanda il lettore alla moltitudine di eccellenti libri elencati
nell'.Dopo aver letto questo capitolo, saprai:Quali componenti software vengono coinvolti nell'invio e
nella ricezione della posta elettronica.Dove sono collocati in FreeBSD i file di configurazione
fondamentali di sendmail.Le differenze tra casella di posta remota e locale.Come impedire agli spammer di usare illegalmente il tuo server di
posta come un relay.Come installare e configurare un mail transfer agent alternativo
sul tuo sistema, sostituendo
sendmail.Come risolvere i problemi più frequenti legati al
server di posta.Come usare SMTP con UCCP.Come configurare il sistema solo per inviare la posta.Come usare la posta con una connessione dialup.Come configurare l'Autenticazione SMTP per aumentare la
sicurezza.Come installare e usare un Mail User Agent (MUA), come
mutt per inviare e ricevere la
posta.Come scaricare la tua posta da un server remoto
POP o IMAP.Come applicare in modo automatico filtri e regole sulla posta
in entrata.Prima di leggere questo capitolo, dovresti:Aver configurato correttamente la tua connessione di rete
().Aver configurato correttamente le informazioni DNS
relative alla tua macchina server di posta
- ().
+ ().
Sapere come installare software aggiuntivo di terze parti
().Utilizzo della Posta ElettronicaPOPIMAPDNSCi sono cinque parti principali impegnate in uno scambio di email.
Queste sono: il programma client, quello server, il DNS, una
casella di posta remota o locale, e naturalmente la macchina server di posta.Il Programma ClientQuesto include programmi a riga di comando quali
mutt, pine,
elm, e mail,
e programmi con un'interfaccia grafica (GUI) quali
balsa, xfmail
per citarne alcuni, e qualcosa di più raffinato
simile a un browser WWW. Questi programmi semplicemente fanno passare
le transazioni email alla macchina
server di posta locale, chiamando uno dei
programmi server disponibili o
inoltrando queste transazioni via TCP.Il Programma Serverserver di postasendmailserver di postapostfixserver di postaqmailserver di postaexim&os; incorpora di default sendmail,
ma supporta anche altri programmi server di posta elettronica, alcuni
dei quali sono:exim;postfix;qmail.Di solito il programma server svolge due funzioni—si occupa
di ricevere la posta in arrivo e di consegnare quella in partenza.
Questo programma non permette di prelevare la posta
usando protocolli come POP o IMAP,
ne tanto meno di collegarsi alle caselle di posta locali
mbox o di tipo Maildir. Per far questo hai
bisogno di un altro demone.Vecchie versioni di sendmail contengono
alcuni seri problemi di sicurezza che possono dare la
possibilità ad un attaccante di guadagnarsi un accesso locale
e/o remote sulla tua macchina. Assicurati di eseguire una versione
aggiornata per evitare questi problemi. In alternativa, installa
un altro MTA dalla &os;
Ports Collection.Email e DNSIl DNS (Domain Name System) e il suo demone
named giocano un ruolo fondamentale nella consegna
della posta. Per consegnare la posta dal tuo host a un altro, il
programma server cercherà l'host remoto nel DNS per determinare
la macchina server che riceverà la posta per il destinatario.
Lo stesso processo avviene quando un host remoto invia dei messaggi di
posta alla tua macchina server di posta.record MXIl DNS è responsabile della corrispondenza
tra nomi host ed indirizzi IP, e memorizza anche informazioni specifiche
per la consegna della posta, informazioni conosciute come record MX.
Il record MX (Mail eXchanger) specifica quale/i host dovranno ricevere
la posta per un particolare dominio. Se non hai un record MX per il tuo
nome host o per il tuo dominio, la posta sarà consegnata
direttamente al tuo host a condizione di avere un record A che mappa
il tuo nome host al tuo indirizzo IP.Puoi vedere i record MX per un dominio usando il comando
&man.host.1;, come mostrato nel seguente esempio:&prompt.user; host -t mx FreeBSD.org
FreeBSD.org mail is handled (pri=10) by mx1.FreeBSD.orgRicezione della PostaemailricezioneLa ricezione della posta per il tuo dominio viene gestita dalla
macchina server di posta. Questa raccoglierà la posta
indirizzata al tuo dominio e la salverà nel formato
mbox (metodo per la memorizzazione della posta di
default) o Maildir, a seconda delle tua configurazione. Una volta
memorizzata, la posta può essere sia letta in modo locale usando
applicazioni come &man.mail.1; o mutt, sia
prelevata in modo remoto usando protocolli come POP
e IMAP. Ciò significa che se vuoi solo
leggere la posta localmente, non hai bisogno di installare un server
POP o IMAP.Accedere a caselle di posta remote usando POP
o IMAPPOPIMAPPer accedere a caselle di posta in modo remoto, devi avere
l'accesso a un server POP o
IMAP. Questi protocolli permettono agli utenti
di collegarsi con facilità alle loro caselle di posta da
locazioni remote. Benchè sia POP che
IMAP permettono agli utenti di accedere alle
caselle di posta in modo remoto, IMAP offre
alcuni vantaggi, alcuni dei quali sono:IMAP può memorizzare e prelevare
i messaggi di posta su un server remoto.IMAP supporta aggiornamenti
simultanei.IMAP può essere estremamente utile
con connessioni lente poichè permette agli utenti di
prelevare la struttura dei messaggi senza scaricarli
completamente; può inoltre realizzare compiti come la
ricerca su un server al fine di minimizzare il trasferimento dei
dati tra client e server.Per installare un server POP o
IMAP, devi seguire i seguenti passi:Scegli un server IMAP o
POP che meglio soddisfa le tue
necessità. I seguenti server POP e
IMAP sono ben noti e si prestano come degli
ottimi esempi:qpopper;teapop;imap-uw;courier-imap;Installa il demone POP o
IMAP di tua scelta dalla collezione dei
port.Se necessario, modifica il file
/etc/inetd.conf per avviare il server
POP o IMAP.Nota che sia POP che IMAP
trasmettono informazioni, inclusi il nome utente e la password in
chiaro. Ciò significa che se vuoi mettere al sicuro la
trasmissione di informazioni su questi protocolli, potresti
considerare di effettuare tunnel di sessioni con &man.ssh.1;.
La creazione di tunnel di sessioni è descritta nella
.Accesso alle caselle di posta localiSi può accedere localmente alla casella di posta
utilizzando un MUA sul server nel quale risiede la
casella di posta. Questo può essere fatto usando applicazioni
come mutt o &man.mail.1;.La Macchina Server di Postamacchina server di postaLa macchina server di posta è il nome del server
che è responsabile della consegna e del ricevimento della posta
per il tuo host, ed eventualmente per la tua rete.ChristopherShumwayContributo di Configurazione di sendmailsendmail&man.sendmail.8; è il Mail Transfer Agent (MTA) di default su
FreeBSD. Il compito di sendmail è di
accettare posta dai Mail User Agent (MUA), e
consegnarla al server di posta appropriato come definito nel suo file di
configurazione. Inoltre sendmail può
accettare connessioni via rete e consegnare i messaggi a caselle di posta
locali o ad un altro programma.sendmail utilizza i seguenti file di
configurazione:/etc/mail/access/etc/mail/aliases/etc/mail/local-host-names/etc/mail/mailer.conf/etc/mail/mailertable/etc/mail/sendmail.cf/etc/mail/virtusertable
-
+ FileFunzione/etc/mail/accessFile database di accesso di
sendmail/etc/mail/aliasesAlias delle caselle di posta/etc/mail/local-host-namesLista di host per i quali
sendmail accetta posta/etc/mail/mailer.confFile di configurazione del programma di posta/etc/mail/mailertableTabella di consegna del programma di posta/etc/mail/sendmail.cfFile di configurazione principale di
sendmail/etc/mail/virtusertableTabelle degli utenti e dei domini virtuali/etc/mail/accessIl database di accesso definisce quali host o indirizzi
IP hanno accesso al server di posta locale e quale tipo di accesso
hanno. Gli host possono essere catalogati come ,
, o possono semplicemente
essere passati alla procedura di gestione degli errori di
sendmail con un preciso errore. Gli host
che sono definiti , che è il valore di
default, possono spedire posta a questo host sempre che la destinazione
finale della posta sia la macchina locale. Gli host che sono definiti
vengono rifiutati per qualsiasi connessione di
posta. Gli host che hanno l'opzione per i loro
nomi host possono utilizzare questo server per spedire posta verso
qualsiasi destinazione.Configurazione del Database di Accesso di
sendmailcyberspammer.com 550 Non accettiamo posta dagli spammer
FREE.STEALTH.MAILER@ 550 Non accettiamo posta dagli spammer
altra.sorgente.di.spam REJECT
okay.cyberspammer.com OK
128.32 RELAYIn questo esempio abbiamo cinque elementi. Gli host mittenti
che corrispondono a quelli posti sul lato sinistro della tabella sono
condizionati dall'azione posta sul lato destro della tabella.
I primi due esempi passano un codice di errore alla procedura di
sendmail che gestisce gli errori. Il
messaggio viene restituito all'host remoto quando viene trovata una
corrispondenza sul lato sinistro della tabella. Il terzo esempio
rifiuta la posta da un host specifico su Internet,
altra.sorgente.di.spam. Il quarto esempio accetta
connessioni di posta da un host, okay.cyberspammer.com, che è più
preciso rispetto a cyberspammer.com
della prima linea. Le corrispondenze più precise sovrascrivono
quelle meno precise. L'ultimo esempio permette il relay della posta
elettronica agli host che hanno un indirizzo IP che inizia con
128.32. Questi host possono spedire messaggi destinati
ad altri server di posta attraverso questo server.Quando modifichi questo file, devi eseguire make
in /etc/mail/ per aggiornare il database./etc/mail/aliasesIl database degli alias contiene una lista di caselle di posta
virtuali che sono espanse in altri utenti, file, programmi o in altri
alias. Seguono alcuni esempi che possono essere usati in
/etc/mail/aliases:Alias di Postaroot: utentelocale
ftp-bugs: joe,eric,paul
bit.bucket: /dev/null
procmail: "|/usr/local/bin/procmail"Il formato del file è semplice: il nome della casella di
posta che si trova a sinistra dei due punti viene espanso negli elementi
posti a destra dei due punti. Il primo esempio semplicemente espande la
casella di posta root nella casella di posta
utentelocale, che è di nuovo ricercata
nel database degli alias. Se non viene trovata, allora il messaggio
viene consegnato all'utente locale utentelocale.
L'esempio successivo mostra una mailing list. La posta indirizzata
alla casella di posta ftp-bugs viene espansa nelle
tre caselle di posta locali joe,
eric, e paul. Nota che una
casella di posta remota può essere specificata come
- user@example.com. Il terzo esempio mostra come
+ user@example.com. Il terzo esempio mostra come
scrivere la posta su un file, in questo caso
/dev/null. L'ultimo esempio mostra come mandare
la posta a un programma, in questo caso il messaggio di posta diventa
lo standard input di /usr/local/bin/procmail
tramite una pipe &unix;.Quando modifichi questo file, devi eseguire make
in /etc/mail/ per aggiornare il database./etc/mail/local-host-namesQuesto file è una lista di nomi host che &man.sendmail.8;
accetta come se fossero l'host locale. Metti i domini o gli host
per i quali sendmail deve ricevere posta.
Per esempio, se questo server di posta dovesse essere in grado di
accettare posta per il dominio
example.com e per l'host
mail.example.com, il suo
local-host-names potrebbe assomigliare a
questo:example.com
mail.example.comQuando modifichi questo file, devi riavviare &man.sendmail.8; per
attivare i cambiamenti./etc/mail/sendmail.cfIl file di configurazione principale di
sendmail, sendmail.cf
controlla l'intero comportamento di sendmail,
inclusa ogni cosa, dalla rielaborazione degli indirizzi e-mail alla
stampa del messaggio di rifiuto per i server di posta remoti.
Naturalmente, avendo svariati compiti, questo file di configurazione
è alquanto complesso e i suoi dettagli vanno oltre lo scopo di
questa sezione. Fortunatamente, questo file necessita raramente di
essere modificato per server di posta standard.Il file di configurazione principale di
sendmail può essere costruito
a partire da macro &man.m4.1; che definiscono le caratteristiche e il
comportamento di sendmail. Guarda
/usr/src/contrib/sendmail/cf/README per ulteriori
dettagli.Quando modifichi questo file, devi riavviare &man.sendmail.8; per
attivare i cambiamenti./etc/mail/virtusertableIl file virtusertable mappa indirizzi di posta
relativi a domini e caselle di posta virtuali in caselle di posta reali.
Queste caselle di posta possono essere locali, remote, alias definiti in
/etc/mail/aliases o file.Esempio di Mappatura per la Posta di un Dominio Virtualeroot@example.com root
postmaster@example.com postmaster@noc.example.net
@example.com joeNell'esempio precedente, abbiamo una mappatura per il dominio
example.com. Questo file viene
processato dall'alto verso il basso fermandosi alla prima corrispondenza
- trovata. Il primo elemento mappa root@example.com
+ trovata. Il primo elemento mappa root@example.com
nella casella di posta locale root. Il secondo
- elemento mappa postmaster@example.com nella casella
+ elemento mappa postmaster@example.com nella casella
di posta postmaster sull'host noc.example.net. Infine, se non sono state
trovate corrispondenze per example.com
fino a questo punto, verrà verificata l'ultima mappatura, che
corrisponde a tutti gli altri messaggi di posta indirizzati a qualche
utente di example.com.
Questo verrà mappato nella casella di posta locale
joe.AndrewBoothmanScritto da GregoryNeil ShapiroInformazioni prese da e-mail scritte da Sostituzione del proprio Mail Transfer Agentemailcambiare mtaCome già menzionato, l'MTA (Mail Transfer Agent, agente di
trasferimento della posta elettronica) installato di default su FreeBSD
è sendmail. Di conseguenza
sendmail è responsabile della tua posta
in partenza e di quella in arrivo.Comunque, per vari motivi, alcuni amministratori necessitano di
cambiare l'MTA dei loro sistemi. Questi motivi spaziano dal voler
semplicemente provare un altro MTA all'aver bisogno di una caratteristica
o di un pacchetto specifico ritrovabile in un altro MTA. Fortunatamente,
per qualsiasi motivo, FreeBSD semplifica il processo di
sostituzione.Installazione di un nuovo MTAHai un'ampia scelta di MTA utilizzabili. Un buon punto di partenza
è la FreeBSD Ports Collection dove
puoi trovarne molti. Naturalmente sei libero di usare qualunque
MTA proveniente da qualche sito, a condizione che tu riesca ad eseguirlo
sotto FreeBSD.Inizia installando il tuo nuovo MTA. Una volta installato devi
valutare se realmente soddisfa le tue necessità, inoltre devi
avere la possibilità di configurare il tuo nuovo programma prima
che subentri a sendmail. Valutato questo,
devi essere sicuro che durante l'installazione del nuovo programma non
ci siano stati tentativi di sovrascrivere binari di sistema come
/usr/bin/sendmail. Altrimenti, il tuo nuovo
programma di posta è stato essenzialmente messo in
attività prima che tu l'abbia configurato.Per cortesia fai riferimento alla documentazione dell'MTA che hai
scelto per informazioni su come configurarlo.Disabilitazione di sendmailLa procedura usata per avviare sendmail
cambia significativamente tra la 4.5-RELEASE e la 4.6-RELEASE.
Di conseguenza, la procedura usata per disabilitarlo è
leggermente differente a seconda della versione di FreeBSD
utilizzata.FreeBSD 4.5-STABLE prima del 4/4/2002 e precedenti (inclusa
4.5-RELEASE e precedenti)Metti:sendmail_enable="NO"in /etc/rc.conf. In questo modo si
disabiliterà il servizio di ricezione della posta
di sendmail, ma se
/etc/mail/mailer.conf (vedi sotto) non viene
modificato, sendmail verrà ancora
usato per spedire e-mail.FreeBSD 4.5-STABLE dopo il 4/4/2002 (inclusa 4.6-RELEASE e
successive)Per disabilitare completamente sendmail
devi metteresendmail_enable="NONE"in /etc/rc.conf.Se disabiliti il servizio di consegna della posta di
sendmail in questo modo, è
importante che questo venga rimpiazzato con un altro sistema
di consegna della posta perfettamente funzionante. Se non lo farai,
le funzioni di sistema come &man.periodic.8; saranno incapaci di
inviare i loro risultati tramite e-mail come normalmente prevedono
di fare. Molte parti del tuo sistema potrebbero presupporre di
avere un sistema funzionante compatibile con
sendmail. Se le applicazioni continuano
a usare i binari di sendmail per tentare
di spedire e-mail dopo che tu l'hai disabilitato, la posta potrebbe
finire in una coda inattiva di sendmail,
senza che venga mai consegnata.Se vuoi solamente disabilitare il servizio di ricezione della
posta di sendmail, devi metteresendmail_enable="NO"in /etc/rc.conf. Molte informazioni sulle
opzioni di avvio di sendmail sono
disponibili nella pagina man di &man.rc.sendmail.8;.Esecuzione del nuovo MTA all'avvioHai due possibili metodi per eseguire il tuo nuovo MTA all'avvio,
a seconda della versione di FreeBSD utilizzata.FreeBSD 4.5-STABLE prima del 11/4/2002 (inclusa 4.5-RELEASE e
precedenti)Posiziona uno script in
/usr/local/etc/rc.d/ con estensione
.sh ed eseguibile da root.
Lo script deve accettare i parametri start e
stop. Nella fase di avvio di FreeBSD gli script
di sistema eseguiranno il comando/usr/local/etc/rc.d/supermailer.sh startche puoi anche usare per avviare manualmente il
server. Nella fase di chiusura di FreeBSD, gli script di sistema
useranno l'opzione stop, eseguendo il
comando/usr/local/etc/rc.d/supermailer.sh stopche puoi anche usare per arrestare manualmente il
server mentre il sistema è in funzione.FreeBSD 4.5-STABLE dopo il 11/4/2002 (inclusa 4.6-RELEASE e
successive)Con le versioni recenti di FreeBSD, puoi usare il metodo
precedente oppure puoi metteremta_start_script="nomefile"in /etc/rc.conf, dove
nomefile è il nome dello script
che vuoi eseguire all'avvio per avviare il tuo MTA.Sostituzione di sendmail come programma
di posta di default del sistemasendmail è così
onnipresente come programma standard su sistemi &unix; che alcuni
programmi lo suppongono già installato e configurato. Per questa
ragione, molti degli altri MTA forniscono la loro compatibile
implementazione dell'interfaccia a riga di comando di
sendmail; questo agevola il loro utilizzo
come sostituti drop-in di
sendmail.Quindi, se usi un altro programma di posta, dovrai assicurarti
che i programmi che tentano di eseguire i binari standard di
sendmail come
/usr/bin/sendmail in realtà eseguano
il programma di posta da te scelto. Fortunatamente, FreeBSD fornisce
un meccanismo chiamato &man.mailwrapper.8; che fa questo lavoro per
te.Quando sendmail è operativo,
dovresti vedere in /etc/mail/mailer.conf qualcosa
di simile a questo:sendmail /usr/libexec/sendmail/sendmail
send-mail /usr/libexec/sendmail/sendmail
mailq /usr/libexec/sendmail/sendmail
newaliases /usr/libexec/sendmail/sendmail
hoststat /usr/libexec/sendmail/sendmail
purgestat /usr/libexec/sendmail/sendmailQuesto significa che quando uno di questi comandi
(come sendmail stesso) viene eseguito, in
realtà il sistema invoca una copia di mailwrapper di nome
sendmail, la quale esamina
mailer.conf ed esegue
/usr/libexec/sendmail/sendmail. Questo meccanismo
facilita la sostituzione dei binari che sono realmente eseguiti quando
vengono invocate queste funzioni di default di
sendmail.Quindi se vuoi che
/usr/local/supermailer/bin/sendmail-compat sia
eseguito al posto di sendmail, devi
modificare /etc/mail/mailer.conf in questo
modo:sendmail /usr/local/supermailer/bin/sendmail-compat
send-mail /usr/local/supermailer/bin/sendmail-compat
mailq /usr/local/supermailer/bin/mailq-compat
newaliases /usr/local/supermailer/bin/newaliases-compat
hoststat /usr/local/supermailer/bin/hoststat-compat
purgestat /usr/local/supermailer/bin/purgestat-compatConclusioneUna volta che hai configurato ogni cosa a tuo piacimento, devi
terminare i processi di sendmail di cui non
hai più bisogno e avviare i processi appartenenti al tuo nuovo
programma, oppure puoi semplicemente riavviare il sistema. Riavviando
il sistema avrai la possibilità di verificare se il sistema sia
stato configurato correttamente per eseguire il tuo nuovo MTA in modo
automatico all'avvio.Risoluzione dei Problemiemailrisoluzione dei problemiPerché devo usare nomi di dominio completi (FQDN) per gli
host del mio dominio?Probabilmente ti accorgerai che l'host è effettivamente
in un dominio differente; per esempio, se sei in foo.bar.edu e desideri raggiungere un host
chiamato mumble appartenente al dominio bar.edu, dovrai riferirti a questo
tramite un nome di dominio completo, mumble.bar.edu, invece del solo
mumble.BINDTradizionalmente, questo era permesso dai resolver BIND di
BSD. Tuttavia la versione corrente di
BIND equipaggiata con FreeBSD non
prevede più l'abbreviazione di default per nomi di dominio
non completi all'infuori del dominio in cui sei. Quindi l'host
mumble sarà giudicato come mumble.foo.bar.edu, oppure sarà
ricercato per il dominio radice.Questo differisce dal comportamento precedente, dove la ricerca
continuava attraverso mumble.bar.edu, e mumble.edu. Dai un'occhiata all'RFC
1535 per i motivi per cui questa sia considerata una cattiva
pratica, o persino un buco di sicurezza.Come buona soluzione al problema, puoi mettere la linea:
search foo.bar.edu bar.edu
al posto della precedente:
domain foo.bar.edu
nel tuo /etc/resolv.conf. Comunque, assicurati
che l'ordine di ricerca non oltrepassi il
confine tra amministrazione locale e pubblica, come
definito nell'RFC 1535.record MXsendmail riporta l'errore
mail loops back to myselfLa risposta è contenuta nelle FAQ di
sendmail come segue:Ottengo messaggi di errore, come questo:
553 MX list for domain.net points back to relay.domain.net
554 <user@domain.net>... Local configuration error
Come posso risolvere questo problema?
Hai chiesto che la posta per il dominio (es., domain.net) sia inoltrata
a un host specifico (in questo caso, relay.domain.net) attraverso l'uso di
un record MX, ma la macchina di inoltro non si riconosce appartenente a
domain.net. Aggiungi domain.net in /etc/mail/local-host-names
[chiamato /etc/sendmail.cw nelle versioni precedenti alla 8.10]
(se stai usando FEATURE(use_cw_file)) oppure aggiungi Cw domain.net
in /etc/mail/sendmail.cf.Le FAQ di sendmail possono essere
trovate su ed
è raccomandato leggerle se vuoi perfezionare
la tua configurazione di posta.PPPCome posso eseguire un server di posta su un host connesso in
dial-up tramite PPP?Vuoi collegare ad Internet una macchina FreeBSD posta sulla tua
LAN. La macchina FreeBSD sarà un gateway di posta per la
LAN. La connessione PPP non è molto indicata per questo
scopo.UUCPrecord MXEsistono almeno due modi per far questo. Un modo è
usare UUCP.L'altro è trovare un server Internet a tempo pieno
che fornisca un servizio MX secondario per il tuo dominio.
Per esempio, se il dominio della tua società è
example.com e il tuo fornitore
di servizi Internet ha attivato example.net per fornire il servizio
MX secondario al tuo dominio, allora:example.com. MX 10 example.com.
MX 20 example.net.Solo un host deve essere specificato come ultimo
ricevente (aggiungi Cw example.com in
/etc/mail/sendmail.cf su example.com).Quando sendmail tenterà di consegnare
la posta proverà a connettersi alla tua connessione modem
(example.com). Molto
probabilmente finirà in time out poiché non sei
online. In modo automatico sendmail
consegnerà la posta al server MX secondario, ad esempio il
tuo provider Internet (example.net). Il server MX secondario
tenterà periodicamente di collegarsi al tuo host per
consegnare la posta all'host MX primario (example.com).Come script di login potresti usare qualcosa di simile a
questo:#!/bin/sh
# Mettimi in /usr/local/bin/pppmyisp
( sleep 60 ; /usr/sbin/sendmail -q ) &
/usr/sbin/ppp -direct pppmyispSe hai intenzione di creare uno script di login separato per
un utente potresti usare sendmail -qRexample.com
nello script precedente. Questo forzerà a processare
immediatamente tutta la posta per example.com situata nella tua
coda.Segue un'ulteriore sottigliezza della situazione:Messaggio rubato dalla &a.isp;.> forniamo l'MX secondario per un cliente. Il cliente si connette
> automaticamente ai nostri servizi molte volte al giorno per ottenere la
> posta per il suo MX primario (non chiamiamo il suo server quando arriva
> posta per il suo dominio). Il nostro sendmail processa la posta in coda
> ogni 30 minuti. Attualmente il cliente sta 30 minuti online per assicurarsi
> che tutta la posta vada all'MX primario.
>
> Esiste un comando che permetta di configurare sendmail in modo tale da
> spedire tutta la posta in quel momento? Naturalmente l'utente non ha
> privilegi di root sulla nostra macchina.
Nella sezione privacy flags di sendmail.cf, c'è una
definizione Opgoaway,restrictqrun
Rimuovi restrictqrun per permettere a utenti non root di avviare l'elaborazione
della coda. Inoltre potresti risistemare gli MX. Noi siamo l'MX primario per i
nostri clienti come questo, e abbiamo definito:
# Se siamo il miglior MX per un host, prova direttamente invece di generare
# errori di configurazione locale.
OwTrue
In questo modo un server remoto consegnerà direttamente a te, senza
tentare di connettersi al cliente. Dopodiché tu spedisci al tuo cliente.
Funziona solamente con gli host, quindi hai bisogno che il tuo
cliente chiami la sua macchina di posta customer.com così come
nomehost.customer.com nel DNS.
Basta mettere un record A nel DNS per customer.com.Perché continuo a ottenere l'errore Relaying
Denied quando spedisco posta da altri host?Con l'installazione di default di FreeBSD,
sendmail viene configurato in modo tale
da permettere di spedire posta solamente dall'host sul quale
è in esecuzione. Per esempio, se c'è installato un
server POP, allora gli utenti saranno in grado di
controllare la posta da scuola, dal lavoro, o da altre postazioni
remote ma tuttavia non potranno inviare messaggi di posta
all'esterno da postazioni esterne. Tipicamente, pochi istanti dopo
il tentativo, verrà spedita una email da
MAILER-DAEMON con il messaggio di errore
5.7 Relaying Denied.Esistono diversi modi per aggirare questo problema. La
soluzione più semplice è mettere il proprio
indirizzo assegnato dall'ISP nel file che contiene i domini
a cui viene permesso di effettuare il relay,
/etc/mail/relay-domains. Un modo veloce
per far questo può essere:&prompt.root; echo "your.isp.example.com" > /etc/mail/relay-domainsDopo aver creato o modificato questo file devi riavviare
sendmail. Questa soluzione è
ideale se sei un amministratore del server e non desideri
spedire posta localmente, o se vorresti usare un client/sistema
punta e clicca su un'altra macchina o perfino su un altro ISP.
Inoltre è molto utile se hai solo uno o due account
di posta configurati. Se ci sono molti indirizzi da aggiungere,
puoi semplicemente aprire questo file con il tuo editor di testo
preferito e aggiungere i domini, uno per riga:your.isp.example.com
other.isp.example.net
users-isp.example.org
www.example.orgOra l'invio della posta tramite il tuo sistema, da parte di
qualche host in lista (a condizione che l'utente abbia un account
sul tuo sistema), avrà successo. Questo è un buon
metodo per permettere agli utenti di spedire posta dal tuo sistema
in modo remoto senza dare la possibilità a qualcuno di
spedire SPAM tramite il tuo sistema.Argomenti AvanzatiLa seguente sezione tratta argomenti più complicati come
l'organizzazione e la configurazione della posta per tutto il tuo
dominio.Configurazione di BaseemailconfigurazioneDalla macchina FreeBSD, dovresti essere in grado di spedire posta a
host esterni a condizione di aver sistemato
/etc/resolv.conf o di avere in esecuzione un
proprio server dei nomi. Se vuoi che la posta per il tuo host sia
consegnata all'MTA (es., sendmail) in
esecuzione sul tuo host FreeBSD, esistono due metodi per farlo:Eseguire un proprio server dei nomi e avere un proprio dominio.
Per esempio, FreeBSD.orgRicevere la posta direttamente sul tuo host. Questo viene fatto
consegnando la posta direttamente al nome DNS corrente della tua
macchina. Per esempio, example.FreeBSD.org.SMTPIndipendentemente dal metodo scelto, affinché la posta
possa essere consegnata direttamente al tuo host, devi avere un
indirizzo IP statico permanente (non un indirizzo dinamico, come avviene
nella maggior parte delle configurazioni dial-up di PPP). Se sei
dietro a un firewall, devi abilitare il traffico SMTP in entrata. Se
vuoi ricevere la posta direttamente sul tuo host, devi verificare una di
queste due cose:record MXAssicurati che il record MX (con il numero più basso)
relativo al tuo host nel tuo DNS punti all'indirizzo IP del tuo
host.Assicurati che non ci siano record MX nel tuo DNS per il tuo
host.Entrambi questi due metodi ti permettono di ricevere posta
direttamente sul tuo host.Prova questi comandi:&prompt.root; hostname
example.FreeBSD.org
&prompt.root; host example.FreeBSD.org
example.FreeBSD.org has address 204.216.27.XXSe ottieni un risultato simile, l'invio diretto a
- yourlogin@example.FreeBSD.org dovrebbe funzionare senza
- problemi (assumendo che sendmail sia
- correttamente in esecuzione su example.FreeBSD.org).
+ yourlogin@example.FreeBSD.org dovrebbe
+ funzionare senza problemi (assumendo che
+ sendmail sia correttamente in esecuzione
+ su example.FreeBSD.org).
Se invece vedi qualcosa di simile a questo:&prompt.root; host example.FreeBSD.org
example.FreeBSD.org has address 204.216.27.XX
example.FreeBSD.org mail is handled (pri=10) by hub.FreeBSD.orgTutta la posta spedita al tuo host (example.FreeBSD.org) finirà per essere
raccolta su hub sotto lo stesso nome utente invece
di essere spedita direttamente al tuo host.L'informazione precedente viene gestita dal tuo server DNS. Il
record DNS che riporta l'informazione di instradamento della posta
è l'elemento Mail
eXchange. Se non esistono record MX, la posta
sarà consegnata direttamente all'host attraverso il suo
indirizzo IP.L'elemento MX per freefall.FreeBSD.org
in passato assomigliava a questo:freefall MX 30 mail.crl.net
freefall MX 40 agora.rdrop.com
freefall MX 10 freefall.FreeBSD.org
freefall MX 20 who.cdrom.comCome puoi vedere, freefall aveva molti elementi MX.
Il numero MX più basso è l'host che, se disponibile,
riceve direttamente la posta; se per qualche ragione questo non è
accessibile, gli altri (qualche volta chiamati
MX di backup) accettano i messaggi temporaneamente,
e li passano all'host attivo con numero inferiore, fino all'host
con il numero più basso.I server MX alternativi dovrebbero avere connessioni Internet
indipendenti dalla propria al fine di risultare più utili.
Il tuo ISP o un tuo amico non dovrebbero avere problemi
a darti questo servizio.Posta per il Tuo DominioPer organizzare un server di posta hai bisogno che la posta inviata
alle stazioni di lavoro sia ricevuta direttamente sul server di posta.
Sostanzialmente, hai bisogno di richiedere che la posta
per i nomi host del tuo dominio (in questo caso *.FreeBSD.org) sia deviata al server di posta in
modo tale che i tuoi utenti possono raccogliere la loro posta sul
server di posta principale.DNSPer rendere la vita più facile, dovrebbe esistere su
entrambe le macchine un account utente con lo stesso nome
utente. Usa &man.adduser.8; per farlo.La macchina server di posta che utilizzerai deve essere
designata come la macchina che scambia la posta per tutte le postazioni
sulla rete. Questo viene realizzato attraverso la configurazione del
DNS in modo simile a quanto segue:example.FreeBSD.org A 204.216.27.XX ; Stazione di lavoro
MX 10 hub.FreeBSD.org ; Server di postaIn questo modo la posta per la stazione di lavoro sarà
reindirizzata al server di posta senza preoccuparsi dove punti il
record A. La posta viene inviata all'host MX.Non puoi effettuare queste modifiche da solo a meno che non hai in
esecuzione un tuo server DNS. Se non puoi eseguire un server DNS,
consulta il tuo ISP o chiunque ti fornisca il servizio DNS.Se stai facendo dell'hosting di posta elettronica virtuale, le
seguenti informazioni ti torneranno utili. In questo esempio, assumiamo
che hai un cliente con un proprio dominio, in questo caso customer1.org, e vuoi che tutta la posta
per customer1.org sia spedita alla
tua macchina server di posta mail.myhost.com.
L'elemento nel tuo DNS dovrebbe assomigliare a questo:customer1.org MX 10 mail.myhost.comNon hai bisogno di un record A per customer1.org se vuoi solamente gestire
la posta per tale dominioSii consapevole che un ping su customer1.org non funzionerà se
non esiste un record A per tale dominio.L'ultima cosa che devi fare è indicare a
sendmail, posto sulla tua macchina server,
per quali domini e/o host deve accettare posta. Esistono
differenti modi per farlo. I seguenti due funzionano entrambi:Se usi FEATURE(use_cw_file) aggiungi gli host
al tuo file /etc/mail/local-host-names. Se usi
una versione di sendmail precedente
alla 8.10, il file da usare è
/etc/sendmail.cw.Se usi la versione di sendmail 8.10
o superiore aggiungi la riga Cwyour.host.com al
tuo /etc/sendmail.cf o
/etc/mail/sendmail.cf.SMTP con UUCPLa configurazione di sendmail di default
su FreeBSD è designata per siti che si collegano direttamente a
Internet. I siti che vogliono scambiarsi lo loro posta tramite
UUCP devono installare un altro file di configurazione di
sendmail.Editare a mano il file /etc/mail/sendmail.cf
è materia da esperti. La versione 8 di
sendmail genera file di configurazione tramite
la preelaborazione di &man.m4.1;, dove l'attuale configurazione avviene
su un livello di astrazione più alto. I file di configurazione
di &man.m4.1; possono essere trovati sotto
/usr/src/usr.sbin/sendmail/cf.Se non hai installato un completo albero dei sorgenti sul tuo sistema,
non importa, il materiale di configurazione di
sendmail è stato diviso in un separato
tarball di sorgenti. Assumendo che tu abbia il tuo CDROM dei sorgenti di
FreeBSD montato, esegui:&prompt.root; cd /cdrom/src
&prompt.root; cat scontrib.?? | tar xzf - -C /usr/src/contrib/sendmailQuesto estrae solo alcune centinaia di kilobytes. Il file
README nella directory cf
può servire come introduzione di base alla configurazione
di &man.m4.1;.Il miglior modo per supportare la consegna UUCP è usare la
caratteristica mailertable. Questa crea un database
che sendmail può usare per prendere le
decisioni di instradamento.Prima di tutto, devi creare il tuo file .mc.
La directory /usr/src/usr.sbin/sendmail/cf/cf
contiene alcuni esempi. Assumendo che tu abbia chiamato il tuo file
foo.mc, tutto quello che devi fare per convertirlo
in un valido sendmail.cf è:&prompt.root; cd /usr/src/usr.sbin/sendmail/cf/cf
&prompt.root; make foo.cf
&prompt.root; cp foo.cf /etc/mail/sendmail.cfUn tipico file .mc potrebbe assomigliare a
questo:VERSIONID(`Il tuo numero di versione') OSTYPE(bsd4.4)
FEATURE(accept_unresolvable_domains)
FEATURE(nocanonify)
FEATURE(mailertable, `hash -o /etc/mail/mailertable')
define(`UUCP_RELAY', il.tuo.relay.uucp)
define(`UUCP_MAX_SIZE', 200000)
define(`confDONT_PROBE_INTERFACES')
MAILER(local)
MAILER(smtp)
MAILER(uucp)
Cw il.tuo.nome.host.alias
Cw iltuonodouucp.UUCPLe righe contenenti le caratteristiche
accept_unresolvable_domains,
nocanonify, and
confDONT_PROBE_INTERFACES impediscono l'uso del DNS
durante la consegna della posta. La clausola
UUCP_RELAY è necessaria per supportare la
consegna UUCP. Metti semplicemente un nome host di Internet che è
in grado di gestire indirizzi di pseudo-domini .UUCP; molto
probabilmente, metterai il relay del tuo ISP.Una volta fatto questo, hai bisogno del file
/etc/mail/mailertable. Se hai solo un collegamento
per l'esterno che viene usato per tutta la tua posta, la seguente riga
sarà sufficiente:#
# makemap hash /etc/mail/mailertable.db < /etc/mail/mailertable
. uucp-dom:il.tuo.relay.uucpUn esempio più complesso potrebbe essere simile a
questo:#
# makemap hash /etc/mail/mailertable.db < /etc/mail/mailertable
#
horus.interface-business.de uucp-dom:horus
.interface-business.de uucp-dom:if-bus
interface-business.de uucp-dom:if-bus
.heep.sax.de smtp8:%1
horus.UUCP uucp-dom:horus
if-bus.UUCP uucp-dom:if-bus
. uucp-dom:Le prime tre righe gestiscono dei casi speciali dove la posta
indirizzata a quel dominio non dovrebbe essere spedita tramite
l'instradamento di default, ma piuttosto tramite alcuni UUCP di confine
al fine di accorciare il percorso di consegna. La quarta
riga gestisce la posta per il dominio Ethernet locale la quale può
essere consegnata usando SMTP. Infine, gli UUCP di confine sono
menzionati con la notazione a pseudo-dominio .UUCP, per permettere a un
uucp-diconfine
!destinatario
di sovrascrivere le regole di default. L'ultima riga è sempre un
singolo punto, a cui corrisponde ogni altra cosa e che rappresenta la
consegna UUCP tramite l'UUCP di confine che viene usato come il tuo
gateway di posta universale verso il mondo. Tutti i nomi dei nodi dietro
alla parola uucp-dom: devono essere validi UUCP di
confine, come puoi verificare usando il comando
uuname.Si ricorda che questo file deve essere convertito in un file database
DBM prima di essere usato. La riga di comando che realizza ciò
è messa come un commento in cima al file
mailertable.
Devi sempre eseguire quel comando ogni volta che modifichi il file
mailertable.Ultimo suggerimento: se non sei sicuro che alcuni instradamenti di
posta potrebbero funzionare, ricordati l'opzione
di sendmail. Questa avvia
sendmail in modalità test
indirizzo; digita semplicemente 3,0,
seguito dall'indirizzo su cui vuoi verificare l'instradamento della posta.
L'ultima riga ti informa quale agente di posta interno è stato
utilizzato, quale host di destinazione questo agente contatterà, e
l'indirizzo (molto probabilmente tradotto). Lascia questa modalità
digitando CtrlD.&prompt.user; sendmail -bt
ADDRESS TEST MODE (ruleset 3 NOT automatically invoked)
Enter <ruleset> <address>
>3,0 foo@example.com
canonify input: foo @ example . com
...
parse returns: $# uucp-dom $@ your.uucp.relay $: foo < @ example . com . >
>^DBillMoranContributo di Configurazione del Sistema di Posta solo per l'InvioEsistono molti casi in cui vorresti avere la possibilità di
inviare la posta attraverso un relay. Alcuni esempi sono:Il tuo computer è una macchina desktop, tuttavia vorresti
essere in grado di usare programmi come &man.send-pr.1;. Per fare
ciò, dovresti usare il relay di posta del tuo ISP.Il computer è un server che non gestisce localmente la
posta, ma demanda la gestione di tutta la posta ad un relay
inoltrandola in modo opportuno.La maggior parte degli MTA sono in grado di
soddisfare questa particolare richiesta. Sfortunatamente, configurare
in modo opportuno un MTA standard affinchè
permetta solo l'inoltro della posta può essere un compito molto
oneroso. Usare applicazioni come sendmail e
postfix per questo fine risulta spesso troppo
eccessivo.Inoltre, alcuni servizi di accesso a Internet prevedono nel contratto
l'impossibilità da parte del cliente di usare un server di
posta.Il modo più facile per colmare questa necessità è
installare il port mail/ssmtp.
Esegui i seguenti comandi come root:&prompt.root; cd /usr/ports/mail/ssmtp
&prompt.root; make install replace cleanUna volta installato, il port mail/ssmtp può essere configurato con
quattro righe nel file
/usr/local/etc/ssmtp/ssmtp.conf:root=il_tuo_indirizzo_di_posta_reale
mailhub=mail.esempio.com
rewriteDomain=esempio.com
hostname=_HOSTNAME_Assicurati di usare il tuo indirizzo di posta per la variabile
root. Inserisci il server di posta di inoltro del
tuo ISP al posto di mail.esempio.com (alcuni
ISP lo chiamano come il server di posta in uscita o il
server SMTP).Assicurati di disabilitare sendmail
settando sendmail_enable="NONE" in
/etc/rc.conf.Il port mail/ssmtp ha altre
opzioni disponibili. Guarda il file di configurazione di esempio
/usr/local/etc/ssmtp e la pagina man di
ssmtp per alcuni esempi e maggiori
informazioni.Configurando ssmtp in questo modo
permetterai ai programmi sul tuo computer che necessitano di spedire posta
di funzionare correttamente, senza violare le politiche del tuo ISP e
senza permettere che il tuo computer sia utilizzato per l'inoltro di
spam.Uso della Posta con una Connessione DialupSe hai un indirizzo IP statico, non hai bisogno di adattare nulla alla
configurazione di default. Imposta come nome host il nome Internet che
ti è stato assegnato e sendmail
farà il resto.Se hai un indirizzo IP assegnato in modo dinamico e usi una
connessione PPP dialup per Internet, allora probabilmente avrai una
casella di posta sul server di posta del tuo ISP. Assumiamo che il
dominio del tuo ISP sia example.net,
che il tuo nome utente sia user, che hai chiamato
la tua macchina bsd.home, e che il tuo ISP
ti ha detto che puoi usare relay.example.net come relay per la posta.Per ricevere la posta dalla tua casella, devi installare un agente
di ricupero. L'utility fetchmail è
una buona scelta poichè supporta diversi tipi di protocolli.
Questo programma è disponibile come package o dalla collezione dei
port (mail/fetchmail).
Di solito, il tuo ISP fornirà
POP. Se stai usando PPP a livello
utente, puoi prelevare automaticamente la tua posta quando viene stabilita
una connessione a Internet mettendo la seguente riga in
/etc/ppp/ppp.linkup:MYADDR:
!bg su user -c fetchmailSe stai usando sendmail (come mostrato
sotto) per consegnare posta ad account non locali, probabilmente vorrai
che sendmail processi la tua coda di posta
non appena viene stabilita una connessione ad Internet. Per far questo,
metti il seguente comando dopo il comando fetchmail in
/etc/ppp/ppp.linkup.!bg su user -c "sendmail -q"Assumiamo che tu abbia un account per user su
bsd.home. Nella directory home di
user su bsd.home, crea
il file .fetchmailrc così composto:poll example.net protocol pop3 fetchall pass MySecretQuesto file non dovrebbe essere leggibile da nessuno ad eccezione di
user poichè contiene la password
MySecret.Per spedire la posta con il corretto header from:,
devi indicare a sendmail di usare
- user@example.net piuttosto che
- user@bsd.home. Inoltre vorrai indicare a
+ user@example.net piuttosto che
+ user@bsd.home. Inoltre vorrai indicare a
sendmail di spedire tutta la posta tramite
relay.example.net, permettendo una veloce
trasmissione della posta.Il seguente file .mc dovrebbe essere
sufficiente:VERSIONID(`bsd.home.mc version 1.0')
OSTYPE(bsd4.4)dnl
FEATURE(nouucp)dnl
MAILER(local)dnl
MAILER(smtp)dnl
Cwlocalhost
Cwbsd.home
MASQUERADE_AS(`example.net')dnl
FEATURE(allmasquerade)dnl
FEATURE(masquerade_envelope)dnl
FEATURE(nocanonify)dnl
FEATURE(nodns)dnl
define(`SMART_HOST', `relay.example.net')
Dmbsd.home
define(`confDOMAIN_NAME',`bsd.home')dnl
define(`confDELIVERY_MODE',`deferred')dnlFai riferimento alla precedente sezione per i dettagli su come
trasformare questo file .mc nel file
sendmail.cf. Inoltre, non dimenticarti di riavviare
sendmail dopo aver aggiornato il file
sendmail.cf.JamesGorhamScritto da Autenticazione SMTPAvere un'Autenticazione SMTP operativa sul tuo
server di posta porta numerosi benefici. L'Autenticazione
SMTP aggiunge un ulteriore strato di sicurezza a
sendmail, e ha il vantaggio di dare agli
utenti mobili che cambiano host la possibilità di usare lo stesso
server di posta senza avere la necessità di riconfigurare ogni
volta i settaggi dei loro programmi client di posta.Installa dai port security/cyrus-sasl. Puoi trovare questo
port in security/cyrus-sasl.
In fase di compilazione security/cyrus-sasl permette di scegliere
molte opzioni e, per il nostro scopo, assicurati di selezionare
l'opzione .Dopo aver installato security/cyrus-sasl, edita
/usr/local/lib/sasl/Sendmail.conf
(o crealo se non esiste) e aggiungi la seguente riga:pwcheck_method: passwdIn questo modo si permetterà a
sendmail di autenticare gli utenti tramite
il proprio database passwd di FreeBSD. Questo
procedimento evita di creare un nuovo set di nomi utenti e password
per ogni utente che necessita di usare l'autenticazione
SMTP, mantenendo la password di login uguale alla
password di posta.Ora aggiungi le seguenti righe in
/etc/make.conf:SENDMAIL_CFLAGS=-I/usr/local/include/sasl1 -DSASL
SENDMAIL_LDFLAGS=-L/usr/local/lib
SENDMAIL_LDADD=-lsaslQueste righe daranno, in fase di compilazione di
sendmail, le giuste opzioni di
configurazione per linkare a cyrus-sasl. Assicurati che cyrus-sasl sia installato prima di
ricompilare sendmail.Ricompila sendmail eseguendo i
seguenti comandi:&prompt.root; cd /usr/src/usr.sbin/sendmail
&prompt.root; make cleandir
&prompt.root; make obj
&prompt.root; make
&prompt.root; make installSe /usr/src non ha subito enormi cambiamenti
e se le librerie condivise di cui si ha bisogno sono disponibili, la
compilazione di sendmail non dovrebbe
avere problemi.Dopo aver compilato e reinstallato
sendmail, edita il tuo file
/etc/mail/freebsd.mc (o qualunque altro file che
usi come file .mc. Molti amministratori
preferiscono usare, per unicità, l'output di &man.hostname.1;
come nome del file .mc). Aggiungi le seguenti
righe:dnl set SASL options
TRUST_AUTH_MECH(`GSSAPI DIGEST-MD5 CRAM-MD5 LOGIN')dnl
define(`confAUTH_MECHANISMS', `GSSAPI DIGEST-MD5 CRAM-MD5 LOGIN')dnl
define(`confDEF_AUTH_INFO', `/etc/mail/auth-info')dnlQueste opzioni configurano i vari metodi che
sendmail ha a disposizione per autenticare
gli utenti. Se vuoi usare un metodo diverso da
pwcheck, guarda la documentazione inclusa
nel package.Per finire, esegui &man.make.1; in /etc/mail.
Questo eseguirà il tuo nuovo file .mc e
creerà un file .cf di nome
freebsd.cf (o con il nome che hai usato per il
file .mc). Quindi esegui il comando
make install restart, che copierà il file in
sendmail.cf, e riavvierà correttamente
sendmail. Per maggiori informazioni su
questa procedura, dovresti prendere come riferimento
/etc/mail/Makefile.Se tutto è andato per il verso giusto, dovresti essere in grado
di inviare un messaggio di prova dopo aver inserito le informazioni di
login nel programma client di posta. Per ulteriori indagini, setta il
di sendmail a 13 e
guarda il file /var/log/maillog per eventuali
errori.Potresti voler aggiungere le seguenti righe in
/etc/rc.conf in modo che questo servizio sia
attivo dopo ogni avvio del sistema:
- sasl_pwcheck_enable="YES"
-sasl_pwcheck_program="/usr/local/sbin/pwcheck"
+ cyrus_pwcheck_enable="YES"Questo assicurerà l'inizializzazione
dell'SMTP_AUTH all'avvio del sistema.Per ulteriori informazioni, guarda la pagina riguardante l'autenticazione
SMTP di
sendmail.MarcSilverContributo di Mail User AgentMail User AgentUn Mail User Agent (MUA) è un'applicazione
che viene usata per inviare e ricevere la posta elettronica. Man mano
che la posta evolve e diventa più complessa,
gli MUA diventano sempre più potenti nel modo
in cui essi interagiscono con la posta elettronica; ciò fornisce
agli utenti maggiori funzionalità e flessibilità.
&os; supporta svariati mail user agent, che possono essere facilmente
installati usando la FreeBSD Ports
Collection. Gli utenti possono scegliere tra client di posta
con un'interfaccia grafica come evolution o
balsa, client basati sulla console come
mutt, pine
e mail, oppure interfacce web utilizzate da alcune
grandi organizzazioni.mail&man.mail.1; è il Mail User Agent (MUA)
di default su &os;. Si tratta di un MUA basato sulla
console che offre tutte le funzionalità di base richieste per
inviare e ricevere messaggi di posta testuali, anche se è
limitato nelle capacità di gestione degli allegati, e può
solo supportare caselle di posta locali.Sebbene mail non supporta in modo nativo
interazioni con server POP o IMAP,
queste caselle di posta possono essere scaricate nel file
mbox locale usando un'applicazione come
fetchmail, che verrà discussa
più tardi in questo capitolo ().Al fine di inviare o ricevere la posta, invoca semplicemente il
comando mail come nel seguente esempio:&prompt.user; mailI contenuti delle caselle di posta degli utenti in
- /var/mail sono letti
+ /var/mail sono letti
automaticamente dall'utility mail. Se la casella
di posta è vuota, l'utility esce con un messaggio che indica che
non è stato trovato nessun messaggio di posta. Una volta che
la casella di posta è stata letta, viene avviata l'interfaccia
dell'applicazione, e vengono visualizzati una lista di messaggi.
I messaggi sono numerati in modo automatico, come nel seguente
esempio:Mail version 8.1 6/6/93. Type ? for help.
"/var/mail/marcs": 3 messages 3 new
>N 1 root@localhost Mon Mar 8 14:05 14/510 "test"
N 2 root@localhost Mon Mar 8 14:05 14/509 "user account"
N 3 root@localhost Mon Mar 8 14:05 14/509 "sample"I messaggi possono ora essere letti usando il comando
t di mail, seguito dal numero
del messaggio che si vuole visualizzare. In questo esempio, leggeremo
il primo messaggio di posta:& t 1
Message 1:
From root@localhost Mon Mar 8 14:05:52 2004
X-Original-To: marcs@localhost
Delivered-To: marcs@localhost
To: marcs@localhost
Subject: test
Date: Mon, 8 Mar 2004 14:05:52 +0200 (SAST)
From: root@localhost (Charlie Root)
Questo è un messaggio di prova, per favore rispondi se lo ricevi.Come puoi vedere nell'esempio precedente, il tasto
t visualizza il messaggio completo di tutte le sue
intestazioni (header). Per visualizzare ancora la lista dei messaggi,
puoi usare il tasto h.Se il messaggio di posta richiede una replica, puoi usare
mail per rispondere, usando il tasto
R o r di mail.
Il tasto R dice a mail di rispondere
solamente al mittente del messaggio, mentre r replica
non solo al mittente, ma anche agli altri eventuali destinatari del
messaggio originario. Puoi anche impartire quei comandi con un
suffisso relativo al numero di messaggio per il quale intendi
rispondere. Fatto ciò, inserisci la tua risposta, segnalando la
fine del messaggio con un singolo punto (.) su una
nuova linea. Ecco un esempio:& R 1
To: root@localhost
Subject: Re: test
Thank you, I did get your email.
.
EOTPer inviare un nuovo messaggio, puoi usare il tasto
m, seguito dall'indirizzo di posta elettronica del
destinatario. Puoi specificare più destinatari separando ogni
indirizzo da una virgola (,). Quindi si inserisce
il soggetto del messaggio (il subject), seguito dal contenuto del
messaggio stesso. La fine del messaggio deve essere specificata da un
singolo punto (.) su una nuova linea.& mail root@localhost
Subject: Ho imparato ad usare mail
Ora posso inviare e ricevere posta usando mail ... :)
.
EOTAnche se in mail, il comando ?
può essere usato per invocare l'help in linea, la pagina man
&man.mail.1; dovrebbe essere consultata per ottenere maggiori
informazioni.Come menzionato in precedenza, il comando &man.mail.1; non
è stato originariamente progettato per gestire gli allegati, e
quindi il supporto per essi è proprio misero. Nuovi
MUA come mutt gestiscono
gli allegati in un modo più intelligente. Tuttavia se desideri
comunque usare il comando mail, dovresti
considerare l'uso del port converters/mpack.muttmutt è un Mail User Agent leggero
ma molto potente, con caratteristiche eccellenti, alcune delle
quali sono:Abilità nella gestione di thread di messaggi;Supporto PGP per la firma digitale e per criptare i messaggi di
posta;Supporto al MIME;Supporto del formato Maildir;Altamente personalizzabile.Tutte queste caratteristiche fanno di
mutt uno dei maggiori user agent avanzati
oggi disponibili. Guarda per
maggiori informazioni su mutt.La versione stabile di mutt può
essere installata usando il port mail/mutt, mentre la versione corrente
di sviluppo può essere installata tramite il port mail/mutt-devel. Una volta che il port
è stato installato, mutt può
essere avviato usando il seguente comando:&prompt.user; muttmutt in modo automatico legge il
contenuto della casella di posta dell'utente in /var/mail/ e ne visualizza il contenuto.
+ class="directory">/var/mail/ e ne visualizza il contenuto.
Se non ci sono messaggi nella casella di posta dell'utente, allora
mutt si mette in attesa di comandi da parte
dell'utente. L'esempio qui sotto mostra mutt
che visualizza una lista di messaggi:Per leggere un messaggio, selezionalo usando i tasti cursore, e
premi il tasto Invio. Segue un esempio di come
mutt visualizza un messaggio:Come con il comando &man.mail.1;, mutt
permette agli utenti di rispondere al solo mittente del messaggio come
pure a tutti i suoi destinatari. Per rispondere solo al mittente
del messaggio, usa il tasto r. Per inviare una
risposta di gruppo, che invierà la risposta sia al mittente
originario sia a tutti i destinatari del messaggio, usa il tasto
g.mutt si serve del comando &man.vi.1;
come editor per la creazione o risposta dei messaggi di posta
elettronica. Il tipo di editor può essere personalizzato
dall'utente creando o editando il proprio file di configurazione
.muttrc nella propria directory home e settando
in modo opportuno la variabile editor.Per comporre un nuovo messaggio, premi il tasto m.
Dopo aver digitato un valido soggetto, mutt
avvierà &man.vi.1; con il quale comporre il corpo del messaggio.
Fatto ciò, salvando e uscendo da vi,
mutt visualizzarà una schermata
riassuntiva del messaggio che sta per essere consegnato. Per inviare il
messaggio, premi il tasto y. Segue un esempio di una
schermata riassuntiva di un messaggio:mutt contiene un ottimo help in linea,
che può essere accessibile nella maggior parte dei menù
digitando il tasto ?. Inoltre, in alcuni casi, nella
parte superiore delle finestra vengono elencati i tasti funzioni
principali.pinepine è rivolto agli utenti novizi,
tuttavia include alcune caratteristiche avanzate.Il software pine ha avuto svariate
vulnerabilità remote scoperte in passato, che permettevano ad
attaccanti remoti di eseguire del codice arbitrario come se fossero
degli utenti locali del sistema, tramite l'invio di un messaggio di
posta preparato ad doc. Tutti questi noti
problemi sono stati rattoppati, ma il codice di
pine è stato scritto in un modo
insicuro e il Servizio di Sicurezza di &os; crede che probabilmente
esistono altre vulnerabilità non ancora scoperte o divulgate.
Installa pine a tuo rischio e
pericolo.L'attuale versione di pine può
essere installata usando il port mail/pine4. Una volta che il port è
stato installato, pine può essere
avviato con il comando seguente:&prompt.user; pineLa prima volta che pine viene avviato
viene visualizza una pagina di presentazione con una breve introduzione,
e un sollecito del team di sviluppo di pine
ad inviare un messaggio anonimo che permette di constatare quanti sono
gli utenti che usano la loro applicazione. Per inviare questo messaggio
anonimo, premi Invio, oppure premi il tasto
E per uscire dalla presentazione senza inviare il
messaggio anonimo. Ecco un esempio della pagina di
presentazione:All'utente viene quindi presentato il menù principale, che
può essere facilmente esplorato con i tasti cursore. Questo
menù principale fornisce le scorciatoie per comporre nuovi
messaggi di posta, per esplorare le directory di posta e perfino per
amministrare l'agenda degli indirizzi. Sotto al menù
principale, sono mostrati i tasti funzione utili per realizzare azioni
specifiche, attinenti all'attuale contesto d'uso.La directory di default aperta da pine
- è inbox. Per visualizzare
+ è inbox. Per visualizzare
l'indice dei messaggi, premi il tasto I, o seleziona
l'opzione MESSAGE INDEX come da
esempio:L'indice dei messaggi mostra i messaggi nella directory corrente,
e può essere esplorato con i tasti cursore. I messaggi
selezionati possono essere letti premendo il tasto
Invio.Nello screenshot seguente, viene visualizzato un semplice messaggio
in pine. I tasti funzione sono visualizzati
come riferimento nella parte superiore della finestra. Un esempio di
uno di questi tasti funzioni è il tasto r,
che dice al MUA di rispondere al messaggio
attualmente visualizzato.In pine la risposta ad un messaggio viene
realizzata con l'editor pico, che è
installato di default con pine. L'utility
pico permette una semplice esplorazione del
messaggio ed è più permissivo con i nuovi utenti rispetto
a &man.vi.1; o &man.mail.1;. Una volta completata la risposta, il
messaggio può essere inviato con CtrlX.
L'applicazione pine chiederà una
conferma.pine può essere personalizzato
usando l'opzione SETUP del menù
principale. Consulta per maggiori
informazioni.MarcSilverContributo di Usare fetchmail
-
- usare fetchmail
-
+ fetchmailfetchmail è un client
IMAP e POP super attrezzato che
da la possibilità agli utenti di scaricare automaticamente la posta
da server remoti IMAP e POP e di
salvarla nelle proprie caselle di posta locali; in questo modo la posta
è più accessibile. fetchmail
può essere installato usando il port mail/fetchmail, e offre diverse
caratteristiche, alcune delle quali sono:Supporto dei protocolli POP3,
APOP, KPOP,
IMAP, ETRN e
ODMR.Capacità di inoltrare la posta usando
SMTP, permettendo di filtrare, inoltrare, e usare
la funzionalità alias come di consueto.Può essere eseguito in modalità demone per
verificare in modo periodico la presenza di nuovi messaggi.Può recuperare più caselle di posta e inoltrare
i relativi messaggi a diversi utenti locali, a seconda della sua
configurazione.Benchè la spiegazione di tutte le caratteristiche di
fetchmail vada oltre lo scopo di questo
documento, verranno presentate alcune funzionalità di base.
fetchmail richiede un file di configurazione
.fetchmailrc, al fine di poter essere avviato in modo
corretto. Questo file include informazioni sui server come pure le
credenziali per il login. Data la natura sensibile del contenuto di
questo file, è consigliabile renderlo accessibile in sola lettura
dal proprietario, usando il seguente comando:&prompt.user; chmod 600 .fetchmailrcLa seguente configurazione di .fetchmailrc serve
come esempio per scaricare una singola casella di posta usando
POP. Essa indica a
fetchmail di connettersi a example.com usando come nome utente
joesoap e come password XXX.
Questo esempio assume che l'utente joesoap è
anche un utente del sistema locale.poll example.com protocol pop3 username "joesoap" password "XXX"Il prossimo esempio si connette a più server
POP e IMAP e redirige i vari
messaggi a diversi nomi utenti locali quando necessario:poll example.com proto pop3:
user "joesoap", with password "XXX", is "jsoap" here;
user "andrea", with password "XXXX";
poll example2.net proto imap:
user "john", with password "XXXXX", is "myth" here;L'utility fetchmail può essere
eseguita in modalità demone con l'opzione ,
seguita da un intervallo (in secondi) in base al quale
fetchmail sonderà i server elencati nel
file .fetchmailrc. Il seguente esempio indica a
fetchmail di sondare i server ogni 60
secondi:&prompt.user; fetchmail -d 60Maggiori informazioni su fetchmail possono
essere trovate all'indirizzo .MarcSilverContributo di Usare procmail
-
- usare procmail
-
+ procmailL'utility procmail è un'applicazione
molto potente usata per filtrare la posta in ingresso. Permette agli
utenti di definire delle regole che sono confrontate con la
posta in ingresso per realizzare funzioni specifiche o per inoltrare la
posta ad una casella di posta alternativa e/o ad altri indirizzi di posta.
procmail può essere installato usando
il port mail/procmail. Una volta
installato, può essere integrato direttamente nella maggior parte
degli MTA; consulta la documentazione del tuo
MTA per maggiori informazioni. Altrimenti,
procmail può essere integrato
aggiungendo la seguente linea nel file .forward nella
home directory dell'utente, potendo così utilizzare le
funzionalità di procmail:"|exec /usr/local/bin/procmail || exit 75"La seguente sezione mostra alcune regole base di
procmail, così come una breve
descrizione di ciò che fanno. Queste ed eventualmente altre
regole, devono essere inserite nel file .procmailrc,
posto nella home directory dell'utente.La maggior parte di queste regole possono essere trovate anche nella
pagina man di &man.procmailex.5;.
- Per inoltrare la posta inviata da user@example.com
- all'indirizzo di posta goodmail@example2.com:
+ Per inoltrare la posta inviata da user@example.com
+ all'indirizzo di posta goodmail@example2.com::0
* ^From.*user@example.com
! goodmail@example2.comPer inoltrare tutti i messaggi di posta con dimensioni inferiori a
1000 bytes verso l'indirizzo di posta esterno
- goodmail@example2.com:
+ goodmail@example2.com:
:0
* < 1000
! goodmail@example2.comPer inoltrare tutta la posta inviata a
- alternate@example.com in una casella di posta chiamata
+ alternate@example.com in una casella di posta chiamata
alternate::0
* ^TOalternate@example.com
alternatePer inviare tutti messaggi di posta con soggetto Spam
in /dev/null::0
^Subject:.*Spam
/dev/nullEcco una ricetta utile che analizza i messaggi di posta in ingresso
delle liste di &os;.org e li posiziona
in base alla lista in una opportuna casella di posta::0
* ^Sender:.owner-freebsd-\/[^@]+@FreeBSD.ORG
{
LISTNAME=${MATCH}
:0
* LISTNAME??^\/[^@]+
FreeBSD-${MATCH}
}
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mirrors/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mirrors/chapter.sgml
index 25278af115..b80b49e66d 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/mirrors/chapter.sgml
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@@ -1,2800 +1,2981 @@
Ottenere FreeBSDEditori di CDROM e DVDProdotti al Dettaglio ConfezionatiFreeBSD è disponibile in confezioni (i CD di FreeBSD, del
software aggiuntivo, e la documentazione cartacea) presso svariati
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uno dei distributori seguenti:Cylogistics
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Kudzu, LLC7375 Washington Ave. S.Edina, MN55439Stati Uniti d'America
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WWW: Siti FTPI sorgenti ufficiali di FreeBSD sono disponibili via FTP anonimo da
una serie di siti mirror sparsi in tutto il mondo. Il sito è ben gestito
e permette un gran numero di connessioni, ma ti conviene probabilmente
trovare un sito mirror a te più vicino (soprattutto
se decidi di configurare una sorta di sito mirror).Il database dei siti
mirror di FreeBSD è più preciso della lista
contenuta in questo manuale, poichè ottiene le informazioni
direttamente dal DNS anziché affidarsi a una lista statica di
host.Inoltre, FreeBSD è disponibile via FTP anonimo dai seguenti
siti mirror. Se decidi di procurarti FreeBSD via FTP anonimo, usa per
favore un sito a te vicino. I siti mirror elencati come Siti
Mirror Primari hanno tipicamente l'intero archivio di
FreeBSD (tutte le versioni oggi disponibili per ognuna delle architetture)
ma probabilmente scaricherai più velocemente da un sito che
è nel tuo stato o regione. I siti di ogni stato contengono le
versioni più recenti per le architetture più popolari ma
potrebbero non contenere l'intero archivio di FreeBSD. Tutti i siti
permettono l'accesso tramite FTP anonimo e alcuni permettono l'accesso
anche con altri metodi.
I metodi di accesso disponibili per ogni sito sono elencati fra parentesi
dopo il nome dell'host.
&chap.mirrors.ftp.inc;
CVS AnonimoIntroduzione
+
+ CVS
+ anonymous
+
+
Il CVS Anonimo (anche conosciuto come anoncvs)
è una caratteristica del programma di utilità CVS
contenuto in FreeBSD che serve per sincronizzarsi con un deposito CVS
remoto (in gergo repository CVS). Tra le altre cose, permette agli
utenti di FreeBSD di realizzare, senza avere particolari permessi,
operazioni CVS in sola lettura su uno dei server anoncvs ufficiali del
progetto FreeBSD. Per utilizzarlo è sufficiente impostare la
variabile di ambiente CVSROOT facendola puntare al server
anoncvs appropriato, immettere la password anoncvs con il
comando cvs login, e poi usare il comando &man.cvs.1
per accederci come se fosse un deposito locale.Il comando cvs login memorizza le password
utilizzate per l'autenticazione con il server CVS in un file
chiamato .cvspass nella tua directory
HOME. Se questo file non esiste, potresti ricevere
un errore alla prima esecuzione di cvs login.
Crea un file .cvspass vuoto e riprova il
login.Benché si possa dire che i servizi CVSup e anoncvs realizzino
sostanzialmente le stesse funzioni, ci sono vari particolari che possono
influenzare la scelta di un metodo di sincronizzazione piuttosto
dell'altro. Per dirla in breve, CVSup
è più efficiente nell'uso delle risorse di rete ed
è il più avanzato tecnicamente tra i due, ma tutto questo
ha un prezzo. Per usare CVSup, bisogna
installare e configurare un client speciale prima di poter scaricare
qualcosa, e si può scaricare solo blocchi piuttosto grossi che
CVSup chiama
collezioni.Anoncvs, al contrario, può essere
usato per esaminare qualunque cosa a partire da un singolo file fino a
uno specifico programma (come ls o
grep) specificando il nome del modulo CVS.
Ovviamente, anoncvs è adatto solo per
operazioni di sola lettura sul deposito CVS, quindi se hai intenzione
di supportare lo sviluppo locale in uno dei depositi condivisi del
progetto FreeBSD allora CVSup è in
realtà l'unica opzione.Uso del CVS AnonimoLa configurazione di &man.cvs.1; per usare un deposito CVS Anonimo
- è semplicemente una questione di impostare la variable di
+ è semplicemente una questione di impostare la variabile di
ambiente CVSROOT affinché punti a uno dei server
anoncvs del progetto FreeBSD. Al momento della
stesura di questo testo sono disponibili i seguenti server:Austria:
:pserver:anoncvs@anoncvs.at.FreeBSD.org:/home/ncvs
(Usa cvs login ed inserisci qualunque password
quando richiesta.)Francia:
:pserver:anoncvs@anoncvs.fr.FreeBSD.org:/home/ncvs
(pserver (password anoncvs), ssh (nessuna
password))Germania:
:pserver:anoncvs@anoncvs.de.FreeBSD.org:/home/ncvs
(Usa cvs login ed inserisci la password
anoncvs quando richiesta.)Germania:
:pserver:anoncvs@anoncvs2.de.FreeBSD.org:/home/ncvs
(rsh, pserver, ssh, ssh/2022)Giappone:
:pserver:anoncvs@anoncvs.jp.FreeBSD.org:/home/ncvs
(Usa cvs login ed inserisci la password
anoncvs quando richiesta.)Svezia:
freebsdanoncvs@anoncvs.se.FreeBSD.org:/home/ncvs
(solo ssh - nessuna password)
+
+ SSH HostKey: 1024 a7:34:15:ee:0e:c6:65:cf:40:78:2d:f3:cd:87:bd:a6 root@apelsin.fruitsalad.org
+SSH2 HostKey: 1024 21:df:04:03:c7:26:3e:e8:36:1a:50:2d:c7:ae:b8:5f ssh_host_dsa_key.pubUSA:
freebsdanoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs
(solo ssh - nessuna password)
+
+ SSH HostKey: 1024 a1:e7:46:de:fb:56:ef:05:bc:73:aa:91:09:da:f7:f4 root@sanmateo.ecn.purdue.edu
+SSH2 HostKey: 1024 52:02:38:1a:2f:a8:71:d3:f5:83:93:8d:aa:00:6f:65 ssh_host_dsa_key.pub
+
+
+
+ USA:
+ anoncvs@anoncvs1.FreeBSD.org:/home/ncvs (solo ssh -
+ nessuna password)
+
+ SSH HostKey: 1024 4b:83:b6:c5:70:75:6c:5b:18:8e:3a:7a:88:a0:43:bb root@ender.liquidneon.com
+SSH2 HostKey: 1024 80:a7:87:fa:61:d9:25:5c:33:d5:48:51:aa:8f:b6:12 ssh_host_dsa_key.pubDato che CVS permette di estrarre (nel suo gergo: check
out) qualsiasi versione dei sorgenti di FreeBSD che sia mai
esistita (o, in alcuni casi, che esisterà), è bene
familiarizzare con il parametro revisione () di
&man.cvs.1; e sapere quali valori può assumere nel deposito
del progetto FreeBSD.Ci sono due tipi di tag, i tag di revisione e i tag di ramo. Un tag
di revisione fa riferimento ad una revisione specifica. Il suo
significato rimane lo stesso di giorno in giorno. Un tag di ramo,
d'altro canto, si riferisce sempre all'ultima revisione relativa a una
specifica linea di sviluppo. Dato che un tag di ramo non si riferisce
ad una revisione specifica, esso potrebbe avere un significato diverso
da un giorno con l'altro.La contiene i tag di revisione che possono
essere interessanti per gli utenti. Tuttavia, nessuno di questi tag
è valido per la collezione dei port poichè questa non ha
revisioni multiple.Quando specifichi un tag di ramo, normalmente ricevi l'ultima
versione dei file relativa a quella linea di sviluppo. Se vuoi ricevere
una versione precedente, puoi farlo specificando la data con il
parametro . Si rimanda alla pagina man di
&man.cvs.1; per ulteriori dettagli.EsempiBenché sia consigliata un'attenta lettura della pagina man di
&man.cvs.1; prima di fare qualsiasi cosa, seguono alcuni veloci esempi
che spiegano in modo essenziale l'uso del CVS Anonimo:Estrazione di Qualcosa dalla -CURRENT (&man.ls.1;) e poi
Cancellazione della Stessa:&prompt.user; setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs
&prompt.user; cvs loginAlla richiesta, inserire la passwordanoncvs.
&prompt.user; cvs co ls
&prompt.user; cvs release -d ls
&prompt.user; cvs logout
+
+ Utilizzo di SSH per estrarre il ramo
+ src/:
+
+ &prompt.user; cvs -d freebsdanoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs co src
+The authenticity of host 'anoncvs.freebsd.org (128.46.156.46)' can't be established.
+DSA key fingerprint is 52:02:38:1a:2f:a8:71:d3:f5:83:93:8d:aa:00:6f:65.
+Are you sure you want to continue connecting (yes/no)? yes
+Warning: Permanently added 'anoncvs.freebsd.org' (DSA) to the list of known hosts.
+
+
Estrazione della Versione di &man.ls.1; dal Ramo
3.X-STABLE:&prompt.user; setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs
&prompt.user; cvs loginAlla richiesta, inserire la passwordanoncvs.
&prompt.user; cvs co -rRELENG_3 ls
&prompt.user; cvs release -d ls
&prompt.user; cvs logoutCreazione di una Lista di Cambiamenti (come Diff Unificate) di
&man.ls.1;&prompt.user; setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs
&prompt.user; cvs loginAlla richiesta, inserire la passwordanoncvs.
&prompt.user; cvs rdiff -u -rRELENG_3_0_0_RELEASE -rRELENG_3_4_0_RELEASE ls
&prompt.user; cvs logout
- Scoperta di Quali Altri Nomi di Moduli Possono Essere Usati:
+ Scoperta di Quali Altri Nomi di Moduli Possono Essere Usati&prompt.user; setenv CVSROOT :pserver:anoncvs@anoncvs.FreeBSD.org:/home/ncvs
&prompt.user; cvs loginAlla richiesta, inserire la passwordanoncvs.
&prompt.user; cvs co modules
&prompt.user; more modules/modules
&prompt.user; cvs release -d modules
&prompt.user; cvs logoutAltre RisorseLe seguenti risorse addizionali possono essere utili
nell'apprendimento del CVS:CVS
Tutorial dal Cal Poly.CVS Home,
la comunità di sviluppo e supporto del CVS.CVSWeb
è l'interfaccia web di CVS relativa al progetto
FreeBSD.Uso di CTM
+
+ CTM
+
+
CTM è un metodo per mantenere
sincronizzati un albero di directory remoto e uno centralizzato. È
stato sviluppato per l'albero dei sorgenti di FreeBSD, anche se con il
passare del tempo, altre persone lo hanno trovano utile per altri scopi.
A tutt'oggi esiste pochissima documentazione sul processo della creazione
delle delta, quindi contattate la mailing list &a.ctm-users.name; per
avere più informazioni e nel caso voleste usare
CTM per altri scopi.Perché Dovrei Usare CTM?CTM fornisce una copia locale dell'albero
dei sorgenti di FreeBSD. Ci sono molte varietà di
alberi disponibili. Che tu voglia seguire l'intero albero CVS o solo
uno dei rami, CTM può fornirti i dati
che ti servono. Se sei uno sviluppatore attivo di FreeBSD, ma hai una
connettività TCP/IP di bassa qualità o non esistente, o
semplicemente desideri ricevere le modifiche in modo automatico,
CTM fa al caso tuo. Riceverai fino a tre
delta giornaliere per i rami più attivi. Tuttavia, puoi
considerare che li puoi avere attraverso l'invio automatico di email.
Le dimensioni degli aggiornamenti sono sempre più piccole
possibile. Questi sono in genere meno di 5K, con occasionali (uno su
dieci) aggiornamenti da 10-50K e qualcuno più grande (100K o
più) di tanto in tanto.Devi anche essere cosciente delle varie insidie relativi all'uso di
sorgenti in via di sviluppo e non provenienti da release pronte. Questo
è vero in particolare per i sorgenti current
(correnti). È raccomandata la lettura di Restare in current con
FreeBSD.Cosa Serve per l'Uso di CTM?Ti servono due cose: il programma CTM, e
le delta iniziali da dargli in pasto (per arrivare ai livelli della
current).Il programma CTM fa parte di FreeBSD fin
dalla release della versione 2.0 e, se hai una copia dei sorgenti
disponibile, risiede in
/usr/src/usr.sbin/ctm.Se stai usando una versione di FreeBSD precedente alla release 2.0,
puoi recuperare i sorgenti attuali di CTM
direttamente da:Le delta da dare in pasto a
CTM si possono avere in due modi: tramite FTP
o email. Se puoi utilizzare FTP via Internet allora i seguenti siti
supportano l'accesso a CTM:vedi anche la sezione mirror.Entra via FTP nella directory giusta e, da lì, inizia col
trasferire il file README.Se invece desideri ricevere le delta per email:Iscriviti ad una delle liste di distribuzione di
CTM. &a.ctm-cvs-cur.name; supporta l'interno
albero CVS. &a.ctm-src-cur.name; supporta il ramo di sviluppo current.
&a.ctm-src-4.name; supporta il ramo della release 4.X, ecc. (Se non sai
come iscriverti a una lista, clicca sul nome della lista o raggiungi la
pagina &a.mailman.lists.link; e clicca sulla lista a cui ti vuoi
iscrivere. La pagina della lista dovrebbe contenere tutte le
informazioni necessarie per l'iscrizione.)Quando inizierai a ricevere gli aggiornamenti
CTM via email, puoi usare il programma
ctm_rmail per scompattarli e per applicarli. In
- realtà, se vuoi avere un processo completamente automizzato,
+ realtà, se vuoi avere un processo completamente automatizzato,
puoi usare il programma ctm_rmail direttamente in un
elemento di /etc/aliases. Esamina la pagina man di
ctm_rmail per maggiori dettagli.Indipendentemente dal metodo che utilizzi per ricevere le delta di
CTM, dovresti iscriverti alla mailing list
&a.ctm-announce.name;. In futuro, questo sarà l'unico posto
dove saranno postati gli annunci riguardanti il funzionamento del
sistema CTM. Clicca sul nome della lista
e segui le istruzioni per iscriverti.Uso di CTM per la Prima VoltaPrima che tu possa servirti delle delta di
CTM, hai bisogno di un punto di partenza dal
quale successivamente costruire le delta.Innanzitutto dovresti determinare ciò che hai. Si può
iniziare da un directory vuota. Devi usare una delta
iniziale Empty per iniziare il tuo albero
CTM. Qualche volta può succedere che
una di queste delta iniziali sia distribuita su un CD
per tua convenienza, ma comunque, questo generalmente non
avviene.Poichè gli alberi sono molte decine di megabyte, puoi
iniziare da qualcosa che hai a portata di mano. Se hai un CD
di una release, puoi copiare o estrarre i sorgenti da lì. Questo
salverà un significativo trasferimento di dati.Puoi riconoscere queste delta iniziali dalla lettera
X preceduta da un numero (per esempio
src-cur.3210XEmpty.gz). Il nome che segue la
lettera X corrisponde all'origine del tuo
seme iniziale. Empty è una
directory vuota. Di solito una transizione base a partire da
Empty è prodotta ogni 100 delta. Strada
facendo, queste avranno grandi dimensioni! Le dimensioni comuni per le
delta XEmpty vanno dai 70 a 80 Megabyte di dati
compressi con gzip.Una volta che ti sei procurato una delta base come punto di
partenza, avrai bisogno anche di tutte le delta successive aventi un
numero maggiore.Uso di CTM nella Tua Vita
QuotidianaPer applicare le delta, fai come segue:&prompt.root; cd /where/ever/you/want/the/stuff
&prompt.root; ctm -v -v /where/you/store/your/deltas/src-xxx.*CTM decifra le delta compresse tramite
il comando gzip, quindi non hai bisogno di
decomprimerle con gunzip, e ciò salva spazio
su disco.Tranne in alcune circostanze, CTM non
toccherà il tuo albero. Per verificare una delta puoi usare
l'opzione e di fatto CTM
non toccherà il tuo albero; verificherà soltanto
l'integrità della delta e se questa può essere applicata
in modo pulito al tuo albero attuale.Ci sono altre opzioni di CTM, guarda
la pagina man o ispeziona i sorgenti per maggiori dettagli.Questo è davvero tutto ciò che devi sapere. Ogni
volta che ottieni una delta, esegui CTM per
aggiornare i tuoi sorgenti.È meglio non rimuovere le delta che richiedono grandi tempi
di scaricamento. Nel caso succeda qualche disgrazia non dovrai
riscaricarle. Anche se hai solo dischetti floppy, considera l'uso di
fdwrite per crearne una copia.Mantenimento delle Tue Modifiche LocaliAllo stesso modo di uno sviluppatore potresti voler sperimentare
delle modifiche nell'albero dei sorgenti.
CTM supporta le modifiche locali in modo
limitato: prima di verificare la presenza di un file
foo, esso cerca foo.ctm. Se
questo file esiste, CTM opererà su di
esso piuttosto che su foo.Questo comportamento offre un semplice modo per mantenere le
modifiche locali: copia semplicemente il file che desideri modificare in
un file con lo stesso nome e suffisso .ctm.
Quindi puoi liberamente hackerare il codice, e
CTM manterrà aggiornato il file
.ctm.Altre Opzioni Interessanti di
CTMScoprire con Precisione Ciò che Dovrebbe Essere
AggiornatoPuoi determinare la lista delle modifiche che
CTM apporterà ai tuoi sorgenti
usando l'opzione di
CTM.Questo è utile se vuoi mantenere dei log delle modifiche,
prima o dopo aver modificato in qualche modo i file, o solo
perchè ti senti un pò paranoico.Creare dei Backup Prima di AggiornareQualche volta potresti voler creare dei backup di tutti i file
che saranno modificati da un aggiornamento di
CTM.Specificando l'opzione ,
CTM effettuerà il backup di tutti i
file che saranno modificati da una certa delta
CTM nel file
backup-file.Limitare i File che Devono Essere AggiornatiQualche volta potresti volere restringere la portata di un certo
aggiornamento CTM, o potresti essere
interessato ad estrarre solo pochi file da una serie di delta.Puoi controllare la lista dei file sui quali
CTM opererà specificando
un'espressione regolare usando le opzioni e
.Per esempio, per estrarre una copia aggiornata del file
lib/libc/Makefile dalla tua collezione di delta
CTM, esegui i comandi seguenti:&prompt.root; cd /dove/vuoi/estrarre/
&prompt.root; ctm -e '^lib/libc/Makefile' ~ctm/src-xxx.*Per ogni file specificato in una delta
CTM, le opzioni e
sono applicate nello stesso ordine in cui
compaiono sulla riga di comando. Il file è processato da
CTM solo se risulta idoneo a tutte le
opzioni e ad esso
applicate.Piani Futuri per CTMI più importanti:Usare qualche tipo di autenticazione nel sistema
CTM, in modo tale da permette
l'identificazione di aggiornamenti CTM
contraffatti.Ripulire le opzioni di CTM, che
confondono e sono tutt'altro che intuitive.Materiale VarioEsiste una serie di delta per la collezione dei
ports, ma è ancora di poco interesse.Mirror CTMCTM/FreeBSD è disponibile via FTP
anonimo dai siti mirror seguenti. Se decidi di procurarti
CTM via FTP anonimo, per favore usa un sito
a te vicino.In caso di problemi, contatta la mailing list
&a.ctm-users.name;.California, Bay Area, sorgenti ufficialiSudafrica, server di backup per vecchie deltaTaiwan/R.O.C.Se non trovi un mirror a te vicino o se il mirror è
incompleto, prova ad usare qualche motore di ricerca come alltheweb.Uso di CVSupIntroduzioneCVSup è un pacchetto di software
per distribuire ed aggiornare alberi di sorgenti da un deposito centrale
CVS posto su un server remoto. I sorgenti di FreeBSD sono mantenuti in
un deposito CVS su una macchina centrale di sviluppo situata in
California. Con CVSup, gli utenti di FreeBSD
possono facilmente mantenere aggiornati i loro alberi di
sorgenti.CVSup usa il cosiddetto modello ad
estrazione per aggiornare. In questo modello,
è compito del client chiedere al server gli aggiornamenti.
Il server attente passivamente le richieste di aggiornamento dai suoi
client. In questo modo tutti gli aggiornamenti sono incitati dal
client. Il server non invia mai degli aggiornamenti che non sono stati
richiesti. Gli utenti devono eseguire il client
CVSup manualmente per ottenere un
aggiornamento, oppure possono usare cron per eseguire
automaticamente queste operazioni secondo stabilite regole.Il termine CVSup, scritto in quel modo,
si riferisce all'intero pacchetto di software. I suoi componenti
principali sono il client cvsup che viene eseguito
su ogni macchina degli utenti, e il server cvsupd che
viene eseguito su ogni sito mirror di FreeBSD.Leggendo la documentazione di FreeBSD e le mailling list, potresti
notare dei riferimenti a sup.
Sup è il predecessore di
CVSup, e serviva per un simile scopo.
CVSup sostanzialmente è usato allo
stesso modo di sup e, di fatto, i suoi file
di configurazione sono compatibili con sup.
Sup non viene più utilizzato nel
progetto FreeBSD, poichè CVSup
è più veloce e più flessibile.InstallazioneIl modo più semplice per installare
CVSup è usare il package precompilato
net/cvsup della collezione dei package di FreeBSD.
Se preferisci costruire CVSup partendo dal
sorgente, allora puoi usare il port net/cvsup. Ma sei avvisato: il port
net/cvsup dipende dal sistema
Modula-3, che richiede una consistente quantità di tempo e di
spazio su disco per scaricarlo e costruirlo.Se hai intenzione di usare CVSup su una
macchina sulla quale non sarà installato
- &xfree86;, come su un server, assicurati di
- usare il port che non include la GUI di
+ &xfree86; o &xorg;,
+ come su un server, assicurati di usare il port che non include la GUI di
CVSup, ossia net/cvsup-without-gui.Configurazione di CVSupIl funzionamento di CVSup è
controllato da un file di configurazione chiamato
supfile. Esistono alcuni esempi di
supfile nella directory /usr/share/examples/cvsup/.Le informazioni contenute in un supfile
rispondono alle seguenti questioni relative a
CVSup:Quali file vuoi
ricevere?Quali versioni dei file
vuoi?Da dove li vuoi
prelevare?Dove li vuoi mettere sulla tua
macchina?Dove vuoi memorizzare
gli stati dei file?Nelle seguenti sezioni, costruiremo un tipico
supfile per rispondere a turno ad ognuna di queste
questioni. Incominciamo però col descrivere la struttura
globale di un supfile.Un supfile è un file di testo. I
commenti iniziano con un # e si estendono fino alle
fine della riga. Le righe bianche e le righe che contengono solo
commenti sono ignorate.Ogni altra riga descrive un insieme di file che l'utente vuole
ricevere. Una riga inizia con il nome di una collezione,
un nome di un gruppo logico di file definiti dal server. Il nome della
collezione indica al server i file che vuoi ricevere. Dopo il nome
della collezione seguono zero o più campi, separati da spazi
bianchi. Questi campi rispondono alle questioni citate in precedenza.
Ci sono due tipi di campi: campo opzione e campo valore. Un campo
opzione consiste di una parola chiave a se stante, es.
delete o compress. Anche un campo
valore inizia con una parola chiave, ma questa è seguita dal
simbolo =, senza spazi bianchi intermedi, e da un
seconda parola. Ad esempio, release=cvs è un
campo valore.Un supfile tipicamente specifica più di
un'unica collezione da ricevere. Un modo di strutturare un
supfile è specificare esplicitamente tutti i
campi rilevanti per ogni collezione. Tuttavia, ciò tende a
creare supfile troppo lunghi, e ciò è
scomodo poichè in un supfile la maggior
parte dei campi sono gli stessi per tutte le collezioni.
CVSup fornisce un meccanismo per aggirare
questi problemi. Le linee che iniziano con il nome speciale di
pseudo-collezione *default possono essere usate per
inizializzare opzioni e valori che saranno utilizzati come default per
le successive collezioni definite nel supfile.
Un valore di default può essere sovrascritto da una singola
collezione, specificando un valore diverso per la collezione stessa.
Inoltre i valori di default possono essere modificati in mezzo al
supfile tramite linee *default aggiuntive.Con queste conoscenze, possiamo ora procedere alla costruzione
di un supfile per ricevere ed aggiornare l'albero
dei sorgenti della FreeBSD-CURRENT.Quali file vuoi ricevere?I file disponibili via CVSup sono
organizzati in gruppi chiamati collezioni.
Le collezioni che sono disponibili sono descritte nella
prossima sezione. In questo
esempio, desideriamo ricevere per intero l'albero corrente dei
sorgenti del sistema FreeBSD. C'è un'unica e vasta
collezione src-all che ci permette di ricevere
tutto ciò. Come prima fase nella costruzione del nostro
supfile, dobbiamo semplicemente elencare le
collezioni, una per riga (in questo caso, c'è un'unica
riga):src-allQuali versioni dei file
vuoi?Con CVSup, hai la possibilità
di ricevere qualsiasi versione dei sorgenti che sia mai esistita.
Questo è possibile poichè il server
cvsupd lavora direttamente sul deposito
CVS, che contiene tutte le versioni. Puoi specificare la versione
che vuoi usando i campi valori tag= e
.Stai molto attento a specificare i campi
tag= in modo corretto. Alcuni tag sono validi
solo per certe collezioni di file. Se specifichi un tag non
corretto, CVSup cancellerà file
che tu non vorresti eliminare. In particolare, usa
solamentetag=. per le
collezioni ports-*.Il campo tag= richiama un tag simbolico nel
deposito. Ci sono due tipi di tag, i tag di revisione e i tag di
ramo. Un tag di revisione fa riferimento ad una revisione
specifica. Il suo significato rimane lo stesso di giorno in giorno.
Un tag di ramo, d'altro canto, si riferisce sempre all'ultima
revisione relativa ad una specifica linea di sviluppo. Dato che un
tag di ramo non si riferisce ad una revisione specifica, esso
potrebbe avere un significato diverso da un giorno con
l'altro.La contiene tag di ramo che potrebbero
interessare gli utenti. Quando si specifica un tag in un file di
configurazione di CVSup, esso dovrebbe
essere preceduto da tag=
(RELENG_4 diviene
tag=RELENG_4). Tieni presente che per la
collezione dei port è rilevante solo
tag=..Sii molto attento a digitare il nome del tag nel modo esatto.
CVSup non è in grado di
riconoscere tag errati. Se digiti in modo sbagliato un tag,
CVSup si comporterà come se tu
avessi specificato un tag valido che non riguarda nessun file.
In questo caso i tuoi sorgenti saranno eliminati.Quando specifichi un tag di ramo, normalmente ricevi le ultime
versioni dei file di quella linea di sviluppo. Se vuoi ricevere
versioni precedenti, puoi specificare una data con il campo valore
. La pagina man di &man.cvsup.1; spiega come
farlo.Nel nostro esempio, desideriamo ricevere FreeBSD-CURRENT.
Aggiungiamo questa riga all'inizio del nostro
supfile:*default tag=.C'è un importante caso speciale che entra in gioco se
non specifichi ne un campo tag= ne un campo
date=. In questo caso, ricevi i file RCS attuali
direttamente dal deposito CVS del server, invece di ricevere una
versione particolare. Gli sviluppatori in genere preferiscono
questa modalità di funzionamento. Mantenendo una copia del
deposito stesso sui loro sistemi, essi sono in grado di navigare
attraverso la storia delle revisioni e di esaminare le versioni
precedenti dei file. Comunque questo vantaggio è
realizzabile al costo di un ingente quantità di spazio su
disco.Da dove li vuoi
prelevare?Il campo host= indica a
cvsup da dove prelevare i suoi aggiornamenti.
Va bene uno qualunque dei siti mirror
di CVSup, anche se dovresti provare a selezionarne uno che
sia a te vicino nel ciberspazio. In questo esempio useremo un sito
di distribuzione di FreeBSD fittizio, cvsup666.FreeBSD.org:
+ role="fqdn">cvsup99.FreeBSD.org:
- *default host=cvsup666.FreeBSD.org
+ *default host=cvsup99.FreeBSD.orgDevi cambiare l'host in uno che esiste realmente prima di
eseguire CVSup. Il settaggio dell'host
può essere sovrascritto su riga di comando eseguendo
cvsup con l'opzione .Dove li vuoi mettere sulla tua
macchina?Il campo prefix= indica a
cvsup dove mettere i file che riceve. In questo
esempio, metteremo i file sorgenti direttamente nel nostro albero
dei sorgenti, /usr/src. La directory
src è già implicita nelle
collezioni che vogliamo ricevere, quindi la corretta specifica
è questa:*default prefix=/usrDove cvsup
dovrebbe mantenere i suoi file di stato?Il client di CVSup mantiene certi
file di stato in ciò che è chiamata directory
base. Questi file aiutano
CVSup a lavorare in modo più
efficace, mantenendo traccia di quali aggiornamenti sono stati
già ricevuti. Useremo la directory base standard,
- /usr/local/etc/cvsup:
-
- *default base=/usr/local/etc/cvsup
+ /var/db:
- Questo settaggio è utilizzato di default se non viene
- specificato nel supfile, e quindi in
- realtà non abbiamo bisogno di inserire la riga
- precedente.
+ *default base=/var/dbSe la tua directory base non esiste, potrebbe essere una buona
idea crearla subito. Il client cvsup interrompe
l'esecuzione se la tua directory base non esiste.Settaggi vari di supfile:C'è un altro settaggio che normalmente deve essere
presente in un supfile:*default release=cvs delete use-rel-suffix compressrelease=cvs indica che il server dovrebbe
prendere le sue informazioni dal deposito CVS principale di FreeBSD.
In genere questa è la normalità, ma esistono altre
possibilità che vanno oltre lo scopo di questa
sezione.delete dà a
CVSup il permesso di cancellare file.
Dovresti sempre specificare questa opzione, in modo che
CVSup possa mantenere il tuo albero dei
sorgenti del tutto aggiornato. CVSup
è attento nel cancellare solamente quei file dei quali
è responsabile. Altri file extra verranno lasciati
intatti.use-rel-suffix è ... arcano. Se vuoi
realmente saperne di più, guarda la pagina man di
&man.cvsup.1;. Altrimenti, specificala senza preoccupartene
troppo.compress abilita l'uso di una compressione
stile gzip sul canale di comunicazione. Se hai una connessione T1 o
più veloce, non dovresti usare la compressione.
Diversamente, può essere veramente d'aiuto.Ricapitolazione di tutti settaggi:Il supfile completo per il nostro esempio
è il seguente:*default tag=.
-*default host=cvsup666.FreeBSD.org
+*default host=cvsup99.FreeBSD.org
*default prefix=/usr
-*default base=/usr/local/etc/cvsup
+*default base=/var/db
*default release=cvs delete use-rel-suffix compress
src-all
-
+ Il File refuseCome menzionato in precedenza, CVSup
usa un modello ad estrazione. Sostanzialmente,
questo significa che ti connetti al server
CVSup, lui dice, Ecco ciò che
puoi scaricare ..., ed il tuo client risponde OK,
prenderò questo, questo, questo e questo. Nella
configurazione di default, il client CVSup
prenderà ogni file associato alla collezione e al tag che
hai specificato nel file di configurazione. Tuttavia, questo non
è sempre ciò che vuoi, specialmente se stai
sincronizzando gli alberi doc,
ports, o www — molte
persone non sono in grado di leggere quattro o cinque lingue, e quindi
esse non hanno bisogno di scaricare i file di certe lingue. Se
stai sincronizzando con CVSup la collezione
dei port, puoi specificare collezioni individuali (es.,
ports-astrology,
ports-biology, ecc. invece di specificare
semplicemente ports-all). Tuttavia,
poichè gli alberi doc e
www non hanno collezioni per specifiche lingue,
devi usare una delle molte abili caratteristiche di
CVSup: il file
refuse.Il file refuse sostanzialmente indica a
CVSup che non dovrebbe prendere ogni
singolo file da una collezione; in altre parole, esso dice al client
di rifiutare certi file dal server. Il file
refuse può essere trovato (o, se non ne
hai ancora uno, dovrebbe essere messo) in
base/sup/.
base è definita nel tuo
- supfile; di default,
+ supfile; la nostra
base è
- /usr/local/etc/cvsup, e quindi di default il file
+ /var/db, e quindi di default il file
refuse è
- /usr/local/etc/cvsup/sup/refuse.
+ /var/db/sup/refuse.
Il file refuse ha veramente un formato molto
semplice; esso contiene semplicemente i nomi dei file o delle
directory che non desideri scaricare. Per esempio, se non parli altre
lingue oltre all'inglese e al tedesco, e non hai la necessità
- di usare le applicazioni in lingua tedesca (e le applicazioni in altre
- lingue, eccetto quella inglese), puoi mettere le seguenti righe nel
- tuo file refuse:
-
- ports/arabic
-ports/chinese
-ports/french
-ports/german
-ports/hebrew
-ports/hungarian
-ports/japanese
-ports/korean
-ports/polish
-ports/portuguese
-ports/russian
-ports/ukrainian
-ports/vietnamese
+ di leggere la traduzione in tedesco della documentazione, puoi mettere
+ le seguenti righe nel tuo file refuse:
+
+ doc/bn_*
doc/da_*
doc/de_*
doc/el_*
doc/es_*
doc/fr_*
doc/it_*
doc/ja_*
doc/nl_*
doc/no_*
doc/pl_*
doc/pt_*
doc/ru_*
doc/sr_*
+doc/tr_*
doc/zh_*e così via per altre lingue (puoi ottenere la lista
completa esplorando il deposito CVS di
FreeBSD).Con questa utile funzionalità, quegli utenti che hanno
una connessione lenta o pagano ogni minuto di connessione Internet
potranno risparmiare tempo prezioso poichè non dovranno
più scaricare file che non usano mai. Per maggiori dettagli
sul file refuse e su altre utili caratteristiche
di CVSup, guarda la sua pagina man.Eseguire CVSupSei ora pronto per provare un aggiornamento. La riga di comando
per farlo è molto semplice:&prompt.root; cvsup supfiledove supfile
è naturalmente il nome del supfile che hai
creato. Assumendo che stai lavorando sotto X11,
cvsup visualizzarà una GUI con alcuni bottoni
adibiti ad operazioni usuali. Premi il bottone
go, e stai a guardare l'esecuzione.Poichè in questo esempio stai aggiornando il tuo albero dei
sorgenti /usr/src, avrai bisogno di eseguire il
programma come root affinchè
cvsup abbia i permessi necessari per aggiornare i
tuoi file. Avendo appena creato il tuo file di configurazione, e non
avendo mai usato questo programma prima ad ora, tutto ciò
potrebbe renderti un pò nervoso. Esiste un semplice modo per
provare la sincronizzazione senza toccare i tuoi preziosi file. Crea
una directory vuota in qualche posto, e richiamala come argomento sulla
riga di comando:&prompt.root; mkdir /var/tmp/dest
&prompt.root; cvsup supfile /var/tmp/destLa directory che hai specificato sarà usata come directory
di destinazione per tutti gli aggiornamenti dei file.
CVSup esaminerà i tuoi file usuali in
/usr/src, ma non modificherà o
cencellerà alcuno di essi. Gli aggiornamenti dei file finiranno
invece in /var/tmp/dest/usr/src.
Inoltre CVSup lascerà intatta la sua
directory base contenente gli stati dei file quando viene eseguito in
questo modo. Le nuove versioni di questi file saranno scritte nella
directory specificata. A condizione che tu abbia l'accesso di lettura
in /usr/src, non hai bisogno di essere
root per realizzare questo tipo di giro di
prova.Se non stai utilizzando X11 o se non ti piacciono le GUI,
dovresti aggiungere un paio di opzioni alla riga di comando quando
esegui cvsup:&prompt.root; cvsup -g -L 2 supfileL'opzione indica a
CVSup di non usare la sua GUI. Ciò
è automatico se non stai utilizzando X11, ma se lo stai facendo
allora la devi specificare.L'opzione indica a
CVSup di visualizzare i dettagli di tutti
gli aggiornamenti dei file che avvengono. Esistono tre livelli
di verbosità, da a .
Il default è 0, che significa silenzio totale eccetto per
i messaggi di errore.Ci sono molte altre opzione disponibili. Per una breve lista di
esse, digita cvsup -H. Per una descrizione
più dettagliata, guarda la relativa pagina man.Una volta che sei soddisfatto di come avvengono gli aggiornamenti,
puoi organizzare esecuzioni regolari di CVSup
usando &man.cron.8;. Ovviamente, non dovresti lasciare che
CVSup usi la sua GUI quando lo esegui tramite
&man.cron.8;.Collezioni di File di CVSupLe collezioni di file disponibili via
CVSup sono organizzate gerarchicamente.
Ci sono poche collezioni grandi, le quali sono divise in piccole
sotto-collezioni. Ricevere una grande collezione è equivalente
a ricevere ogni sua sotto-collezione. Le relazioni gerarchiche tra le
collezioni riflettono l'uso dell'identazione nella lista qui
sotto.Le collezioni maggiormente usate sono src-all, e
ports-all. Le altre collezioni sono usate solo
da piccoli gruppi di persone per scopi speciali, e alcuni siti mirror
potrebbero non contenerle tutte.cvs-all release=cvsIl deposito CVS maestro di FreeBSD, incluso il codice di
crittografia.distrib release=cvsFile relativi alla distribuzione e al mirroring di
FreeBSD.doc-all release=cvsSorgenti del Manuale di FreeBSD e altra documentazione.
Questa collezione non include i file per il sito web di
FreeBSD.ports-all release=cvsLa FreeBSD Ports Collection.Se non vuoi aggiornare per intero
ports-all (l'interno albero dei port),
ma usare una delle sotto-collezioni listate qui sotto,
assicurati di aggiornare sempre la
sotto-collezione ports-base!
Ogni volta che qualcosa cambia nell'infrastruttura della
costruzione dei port rappresentata da
ports-base, è praticamente certo
che quei cambiamenti saranno usati dai port
reali in un brevissimo arco di tempo.
Quindi, se aggiorni solo i port reali e
questi usano alcune delle nuove caratteristiche,
c'è un'alta probabilità che la loro
costruzione fallirà con alcuni misteriosi messaggi
di errore. La primissima cosa da
fare in questi casi è assicurarsi che la propria
sotto-collezione ports-base sia
aggiornata.
+
+ Se hai intenzione di creare localmente una copia di
+ ports/INDEX, devi
+ includere ports-all (l'intero albero dei
+ port). Costruire ports/INDEX con un
+ albero non completo non è supportato. Consulta la
+
+ FAQ.
+
+
+
+ ports-accessibility
+ release=cvs
+
+
+ Software per aiutare gli utenti disabili.
+
+
+
+
+ ports-arabic
+ release=cvs
+
+
+ Supporto per la lingua araba.
+
+
+
ports-archivers
release=cvsApplicazioni per l'archiviazione.ports-astro release=cvsApplicazioni riguardanti l'astronomia.ports-audio release=cvsApplicazioni di supporto all'audio.ports-base release=cvsL'infrastruttura della costruzione della
collezione dei port - vari file posti nelle
sottodirectory Mk/ e
Tools/ della directory
/usr/ports.Per favore vedi l'importante
avvertimento qui sopra: dovresti
sempre aggiornare questa
sotto-collezione ogni volta che aggiorni qualche
pezzo della FreeBSD Ports Collection!ports-benchmarks
release=cvsBenchmark (applicazioni per valutare le
prestazioni del computer).ports-biology release=cvsBiologia.ports-cad release=cvsApplicazioni per la grafica computerizzata.ports-chinese release=cvsSupporto alla lingua cinese.ports-comms release=cvsSoftware per la comunicazione.ports-converters
release=cvsConvertitori di codici di caratteri.ports-databases
release=cvsDatabase.ports-deskutils
release=cvsCose che erano utilizzate sulla scrivania prima
che i computer furono inventati.ports-devel release=cvsUtility per il development.ports-dns release=cvsSoftware relativo al DNS.ports-editors release=cvsEditor.ports-emulators
release=cvsEmulatori per altri sistemi operativi.ports-finance release=cvsApplicazioni finanziarie, di gestione delle spese
e simili.ports-ftp release=cvsServer e client FTP.ports-games release=cvsGiochi.ports-german release=cvsSupporto alla lingua tedesca.ports-graphics release=cvsUtilità per la grafica.
+
+ ports-hebrew
+ release=cvs
+
+
+ Supporto per la lingua ebraica.
+
+
+
ports-hungarian
release=cvsSupporto alla lingua ungherese.ports-irc release=cvsUtilità IRC (Internet Relay Chat).ports-japanese release=cvsSupporto alla lingua giapponese.ports-java release=cvsUtility &java;.ports-korean release=cvsSupporto alla lingua coreana.ports-lang release=cvsLinguaggi di programmazione.ports-mail release=cvsSoftware di posta.ports-math release=cvsSoftware per la computazione numerica.ports-mbone release=cvsApplicazioni MBone.ports-misc release=cvsUtility varie.ports-multimedia
release=cvsSoftware multimediale.ports-net release=cvsSoftware di rete.
+
+ ports-net-mgmt
+ release=cvs
+
+
+ Software di gestione del network.
+
+
+
ports-news release=cvsSoftware per USENET.ports-palm release=cvsSoftware di supporto per i vari
Palm.ports-polish release=cvsSupporto alla lingua polacca.ports-portuguese
release=cvsSupporto alla lingua portoghese.ports-print release=cvsSoftware per la stampa.ports-russian release=cvsSupporto alla lingua russa.
+
+ ports-science
+ release=cvs
+
+
+ Scienzia.
+
+
+
ports-security release=cvsUtility per la sicurezza.ports-shells release=cvsShell a riga di comando.ports-sysutils release=cvsUtility di sistema.ports-textproc release=cvsUtility per la manipolazione del testo (non
include utility per la pubblicazione
computerizzata).
+
+ ports-ukrainian
+ release=cvs
+
+
+ Supporto per la lingua ucraina.
+
+
+
ports-vietnamese
release=cvsSupporto alla lingua vietnamite.ports-www release=cvsSoftware relativo al World Wide Web.ports-x11 release=cvsPort per il supporto al sistema a finestre
X.ports-x11-clocks
release=cvsOrologi per X11.ports-x11-fm release=cvsGestori di file per X11.ports-x11-fonts
release=cvsFont per X11 e relative utility.ports-x11-toolkits
release=cvsCassette degli attrezzi per X11.
- ports-x11-servers
+ ports-x11-servers
+ release=cvsServer X11.
- ports-x11-wm
+ ports-x11-themes
+ release=cvs
+
+
+ Temi per X11.
+
+
+
+
+ ports-x11-wm
+ release=cvsGestori di finestre per X11.src-all release=cvsI sorgenti correnti di FreeBSD, incluso il codice di
crittografia.src-base release=cvsVari file posti in
/usr/src.src-bin release=cvsUtility per l'utente in ambiente mono-utente
(/usr/src/bin).src-contrib release=cvsUtility e librerie al di fuori del progetto
FreeBSD, sostanzialmente utilizzati senza modifiche
(/usr/src/contrib).src-crypto release=cvsUtility e librerie per la crittografia al di fuori
del progetto FreeBSD, sostanzialmente utilizzati senza
modifiche
(/usr/src/crypto).src-eBones release=cvsKerberos e DES
(/usr/src/eBones).
Non usati nell'attuale release di FreeBSD.src-etc release=cvsFile di configurazione del sistema
(/usr/src/etc).src-games release=cvsGiochi
(/usr/src/games).src-gnu release=cvsUtility protette dalla licenza pubblica di GNU
(/usr/src/gnu).src-include release=cvsFile header
(/usr/src/include).src-kerberos5 release=cvsPacchetto di sicurezza Kerberos5
(/usr/src/kerberos5).src-kerberosIV release=cvsPacchetto di sicurezza KerberosIV
(/usr/src/kerberosIV).src-lib release=cvsLibrerie
(/usr/src/lib).src-libexec release=cvsProgrammi di sistema normalmente eseguiti da altri
programmi
(/usr/src/libexec).src-release release=cvsFile richiesti per produrre una release di FreeBSD
(/usr/src/release).src-sbin release=cvsUtility di sistema per la modalità
mono-utente
(/usr/src/sbin).src-secure release=cvsLibrerie e comandi per la crittografia
(/usr/src/secure).src-share release=cvsFile che possono essere condivisi tra sistemi
multipli (/usr/src/share).src-sys release=cvsIl kernel
(/usr/src/sys).src-sys-crypto release=cvsCodice di crittografia del kernel
(/usr/src/sys/crypto).src-tools release=cvsVari strumenti per il mantenimento di FreeBSD
(/usr/src/tools).src-usrbin release=cvsUtility per l'utente
(/usr/src/usr.bin).src-usrsbin release=cvsUtility di sistema
(/usr/src/usr.sbin).www release=cvsI sorgenti per il sito web di FreeBSD.distrib release=selfI file di configurazione del server
CVSup. Usati dai siti mirror
CVSup.gnats release=currentIl database GNATS per tener traccia dei bug.mail-archive release=currentArchivio delle mailing list di FreeBSD.www release=currentI file pre-processati del sito web di FreeBSD (non i file
sorgenti). Usati dai siti mirror WWW.Per Maggiori InformazioniPer le FAQ ed altre informazioni di CVSup
vedere la pagina home
di CVSup.La maggior parte delle discussioni su
CVSup inerenti a FreeBSD si svolgono sulla
&a.hackers;. In questa mailling list inoltre sono anche annunciate
nuove versioni del software, come pure sulla &a.announce;.Questioni e resoconti di bug dovrebbero essere indirizzati
all'autore del programma cvsup-bugs@polstra.com.Siti CVSupI server CVSup per FreeBSD si trovano
ai seguenti siti:
&chap.mirrors.cvsup.inc;
Tag CVSQuando ricevi o aggiorni dei sorgenti usando
cvs o CVSup, devi
specificare un tag di revisione.
Un tag di revisione si riferisce sia ad una particolare linea di
sviluppo di &os;, sia ad un specifico periodo di tempo. I primi tipi
sono chiamati tag di ramo, mentre i secondi tag di
release.Tag di RamoTutti, con l'eccezione di HEAD (che è
sempre un valido tag), sono relativi all'albero
src/. Gli alberi ports/,
doc/, e www/ non sono
ramificati.HEADNome simbolico per la linea di sviluppo corrente,
FreeBSD-CURRENT. È anche il tag di default se nessun tag
di revisione è specificato.In CVSup, questo tag è
rappresentato dal simbolo ..In CVS, questo è il settaggio di default se nessun
tag di revisione è stato specificato. In genere
non è una buona idea aggiornare i
sorgenti a CURRENT su una macchina STABLE, a meno che sai cosa
stai facendo.
+
+ RELENG_6
+
+
+ La linea di sviluppo per FreeBSD-6.X, anche conosciuta come
+ FreeBSD 6-STABLE.
+
+
+
RELENG_5
- La linea di sviluppo per FreeBSD-5.X, che diventerà
- FreeBSD-STABLE dopo che verrà rilasciato FreeBSD-5.3.
+ La linea di sviluppo per FreeBSD-5.X, anche conosciuta come
+ FreeBSD-STABLE.
+
+
+
+
+ RELENG_5_4
+
+
+ Il ramo di release per FreeBSD-5.4, usato solo per
+ aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
+ cruciali.
+
+
+
+
+ RELENG_5_3
+
+
+ Il ramo di release per FreeBSD-5.3, usato solo per
+ aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
+ cruciali.RELENG_5_2Il ramo di release per FreeBSD-5.2 e FreeBSD-5.2.1, usato solo
per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.RELENG_5_1Il ramo di release per FreeBSD-5.1, usato solo per
aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.RELENG_5_0Il ramo di release per FreeBSD-5.0, usato solo per
aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.RELENG_4La linea di sviluppo per FreeBSD-4.X, anche conosciuta come
- FreeBSD-STABLE.
+ FreeBSD 4-STABLE.
+
+
+
+
+ RELENG_4_11
+
+
+ Il ramo di release per FreeBSD-4.11, usato solo per
+ aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
+ cruciali.RELENG_4_10Il ramo di release per FreeBSD-4.10, usato solo per
aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.RELENG_4_9Il ramo di release per FreeBSD-4.9, usato solo per
aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.RELENG_4_8Il ramo di release per FreeBSD-4.8, usato solo per
aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.RELENG_4_7Il ramo di release per FreeBSD-4.7, usato solo per
aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.RELENG_4_6Il ramo di release per FreeBSD-4.6 e FreeBSD-4.6.2, usato solo
per aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.RELENG_4_5Il ramo di release per FreeBSD-4.5, usato solo per
aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.RELENG_4_4Il ramo di release per FreeBSD-4.4, usato solo per
aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.RELENG_4_3Il ramo di release per FreeBSD-4.3, usato solo per
aggiornamenti relativi alla sicurezza e per altri fix
cruciali.RELENG_3La line di sviluppo per FreeBSD-3.X, anche conosciuta come
3.X-STABLE.RELENG_2_2La linea di sviluppo per FreeBSD-2.2.X, anche conosciuta come
2.2-STABLE. Questo ramo è per la maggior parte
obsoleto.Tag di ReleaseQuesti tag si riferiscono a un preciso istante di tempo quando una
versione di &os; è stata rilasciata. Il processo di release
engineering è documentato in dettaglio dai documenti Release Engineering
Information e Release
- Process. L'albero src
+ Process. L'albero src
usa nomi di tag che iniziano con RELENG_. Gli
- alberi ports e doc usano tag il cui nome inizia con
+ alberi ports e doc usano tag il cui nome inizia con
RELEASE. Infine, l'albero www non viene taggato con alcun nome
+ class="directory">www non viene taggato con alcun nome
particolare per le release.
+
+ RELENG_5_4_0_RELEASE
+
+
+ FreeBSD 5.4
+
+
+
+
+ RELENG_4_11_0_RELEASE
+
+
+ FreeBSD 4.11
+
+
+
+
+ RELENG_5_3_0_RELEASE
+
+
+ FreeBSD 5.3
+
+
+
RELENG_4_10_0_RELEASEFreeBSD 4.10RELENG_5_2_1_RELEASEFreeBSD 5.2.1RELENG_5_2_0_RELEASEFreeBSD 5.2RELENG_4_9_0_RELEASEFreeBSD 4.9RELENG_5_1_0_RELEASEFreeBSD 5.1RELENG_4_8_0_RELEASEFreeBSD 4.8RELENG_5_0_0_RELEASEFreeBSD 5.0RELENG_4_7_0_RELEASEFreeBSD 4.7RELENG_4_6_2_RELEASEFreeBSD 4.6.2RELENG_4_6_1_RELEASEFreeBSD 4.6.1RELENG_4_6_0_RELEASEFreeBSD 4.6RELENG_4_5_0_RELEASEFreeBSD 4.5RELENG_4_4_0_RELEASEFreeBSD 4.4RELENG_4_3_0_RELEASEFreeBSD 4.3RELENG_4_2_0_RELEASEFreeBSD 4.2RELENG_4_1_1_RELEASEFreeBSD 4.1.1RELENG_4_1_0_RELEASEFreeBSD 4.1RELENG_4_0_0_RELEASEFreeBSD 4.0RELENG_3_5_0_RELEASEFreeBSD-3.5RELENG_3_4_0_RELEASEFreeBSD-3.4RELENG_3_3_0_RELEASEFreeBSD-3.3RELENG_3_2_0_RELEASEFreeBSD-3.2RELENG_3_1_0_RELEASEFreeBSD-3.1RELENG_3_0_0_RELEASEFreeBSD-3.0RELENG_2_2_8_RELEASEFreeBSD-2.2.8RELENG_2_2_7_RELEASEFreeBSD-2.2.7RELENG_2_2_6_RELEASEFreeBSD-2.2.6RELENG_2_2_5_RELEASEFreeBSD-2.2.5RELENG_2_2_2_RELEASEFreeBSD-2.2.2RELENG_2_2_1_RELEASEFreeBSD-2.2.1RELENG_2_2_0_RELEASEFreeBSD-2.2.0Siti AFSI server AFS per FreeBSD sono in esecuzione nei seguenti siti:SveziaIl percorso dei file è:
/afs/stacken.kth.se/ftp/pub/FreeBSD/stacken.kth.se # Stacken Computer Club, KTH, Svezia
130.237.234.43 #hot.stacken.kth.se
130.237.237.230 #fishburger.stacken.kth.se
130.237.234.3 #milko.stacken.kth.seIl maintainer ftp@stacken.kth.seSiti rsyncI seguenti siti rendono disponibile FreeBSD tramite il protocollo
rsync. L'utility rsync lavora nello stesso
modo del comando &man.rcp.1;, ma ha più opzioni e usa il protocollo
rsync per aggiornamenti remoti il quale trasferisce solo le differenze tra
i due set di file, e di conseguenza accelera fortemente la
sincronizzazione su rete. Questo è molto utile se hai un sito
mirror del server FTP di FreeBSD, o del deposito CVS. La suite
rsync è disponibile per molti sistemi
operativi e, su FreeBSD, puoi usare il port net/rsync o il rispettivo package.Repubblica Cecarsync://ftp.cz.FreeBSD.org/Collezioni disponibili:ftp: Un mirror parziale del server FTP di FreeBSD.FreeBSD: Un mirror completo del server FTP di
FreeBSD.Germaniarsync://grappa.unix-ag.uni-kl.de/Collezioni disponibili:freebsd-cvs: Il completo deposito CVS di FreeBSD.Questa macchina fa da mirror anche per il deposito CVS dei
progetti NetBSD e OpenBSD, tra gli altri.Olandarsync://ftp.nl.FreeBSD.org/Collezioni disponibili:
- vol/3/freebsd-core: Un completo mirror del server FTP di
+ vol/4/freebsd-core: Un completo mirror del server FTP di
FreeBSD.Regno Unitorsync://rsync.mirror.ac.uk/Collezioni disponibili:ftp.FreeBSD.org: Un completo mirror del server FTP di
FreeBSD.Stati Uniti d'Americarsync://ftp-master.FreeBSD.org/Questo server può essere usato solo dai siti mirror
primari di FreeBSD.Collezioni disponibili:FreeBSD: L'archivio master del server FTP di FreeBSD.acl: La lista master delle ACL di FreeBSD.rsync://ftp13.FreeBSD.org/Collezioni disponibili:FreeBSD: Un completo mirror del server FTP di
FreeBSD.
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/multimedia/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/multimedia/chapter.sgml
index 809acfb139..8e9652ad2d 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/multimedia/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/multimedia/chapter.sgml
@@ -1,1746 +1,1947 @@
RossLippertScritto da MultimediaSinossiFreeBSD supporta una grande varietà di schede audio,
permettendoti di apprezzare un output di alta fedeltà dal tuo
computer. Questo include l'abilità di registrare e riprodurre
suoni nei formati MPEG Audio Layer 3 (MP3), WAV, ed Ogg Vorbis così
come in molti altri formati. La FreeBSD Ports Collection contiene inoltre
applicazioni che ti permettono di modificare l'audio registrato,
aggiungere effetti sonori, e controllare i dispositivi MIDI
collegati.Con un po' di buona volontà nello sperimentare, FreeBSD
può supportare la riproduzione di file video e DVD. Il numero di
applicazioni per codificare, convertire, e riprodurre i vari formati
video è più limitato del numero delle applicazioni audio.
Per esempio nel momento in cui sto scrivendo, non esiste nella FreeBSD
Ports Collection una buona applicazione per ricodificare, che
potrebbe essere usata per la conversione tra diversi formati, come
c'è con audio/sox. Tuttavia,
il panorama software in quest'area sta rapidamente cambiando.Questo capitolo descriverà i passi necessari per configurare la
- tua scheda audio. La configurazione e l'installazione di
- &xfree86; () si sono
- già prese cura dei problemi hardware della tua scheda video,
- sebbene ci possano essere delle ottimizzazioni da applicare per una
- migliore riproduzione.
+ tua scheda audio. La configurazione e l'installazione di X11
+ () si sono già prese cura dei problemi
+ hardware della tua scheda video, sebbene ci possano essere delle
+ ottimizzazioni da applicare per una migliore riproduzione.
Dopo aver letto questo capitolo, saprai:Come configurare il sistema in modo che la scheda audio venga
riconosciuta.Metodi per verificare che la tua scheda funzioni, usando
applicazioni di esempio.Come risolvere i problemi di configurazione audio.Come riprodurre e codificare file MP3.
- Come sono supportate le applicazioni video da
- &xfree86;.
+ Come sono supportate le applicazioni video dal server X.Alcuni port per riprodurre/codificare filmati che danno buoni
risultati.Come riprodurre i DVD e i file .mpg e
.avi.Come estrarre le informazioni da CD e DVD su file.Come configurare una scheda TV.
+
+
+ Come configurare uno scanner di immagini.
+ Prima di leggere questo capitolo, dovresti:Sapere come configurare e installare un nuovo
kernel ().
- Per le sezioni sul video, si assume che &xfree86;
- 4.X (x11/XFree86-4) sia
- stato installato. &xfree86; 3.X può
- funzionare, ma non è stato testato con quello che è
- descritto in questo capitolo. Se scopri che qualcosa descritto qui non
- funziona con &xfree86; 3.X faccelo
- sapere.
-
Provare a montare CD audio con il comando
&man.mount.8; produrrà un errore, come minimo, o un
kernel panic, alla peggio. Questi formati hanno
codifiche particolari che differiscono dal comune file system
ISO.MosesMooreContributo di
+
+
+
+ Marc
+
+ Forvieille
+
+ Arricchito per &os; 5.X da
+
+ Configurazione della Scheda Audio
- Riconoscimento del Proprio Dispositivo
+ Configurare il SistemaPCIISAschede audioPrima di iniziare, dovresti conoscere il modello della scheda che
possiedi, il chip che utilizza, e se è una scheda PCI o ISA.
- FreeBSD supporta una grande varietà di schede sia PCI che ISA.
- Se non vedi la tua scheda nella lista seguente, controlla la pagina man
- di &man.pcm.4;. Questa non è una lista completa; tuttavia,
- comprende le schede più comuni.
-
-
-
- Crystal 4237, 4236, 4232, 4231
-
-
-
- Yamaha OPL-SAx
-
-
-
- OPTi931
-
-
-
- Ensoniq AudioPCI 1370/1371
-
-
-
- ESS Solo-1/1E
-
-
-
- NeoMagic 256AV/ZX
-
-
-
- &soundblaster; Pro, 16, 32, AWE64, AWE128, Live
-
-
-
- Creative ViBRA16
-
-
-
- Advance Asound 100, 110, e Logic ALS120
-
-
-
- ES 1868, 1869, 1879, 1888
-
-
-
- Gravis UltraSound
-
-
-
- Aureal Vortex 1 o 2
-
-
+ FreeBSD supporta diverse schede PCI e ISA. Verifica la lista dei
+ dispositivi audio supportati nell' Hardware Notes per vedere se
+ la tua scheda è supportata. Inoltre tale documento ti
+ indicherà quale driver supporta la tua scheda.
kernelconfigurazionePer usare il tuo dispositivo audio, dovrai caricare i driver
corretti. Il caricamento del driver del dispositivo può essere
fatto in due modi. Il metodo più semplice consiste semplicemente
nel caricare un modulo nel kernel per la tua scheda audio con
&man.kldload.8; che può essere fatto sia da linea di
comando:
- &prompt.root; kldload snd_emu10k1.ko
+ &prompt.root; kldload snd_emu10k1sia aggiungendo la riga appropriata al file
/boot/defaults/loader.conf come questa:snd_emu10k1_load="YES"Questi esempi sono per la scheda audio Creative &soundblaster;
Live!. Altri moduli sonori disponibili sono elencati in
/boot/loader.conf. Se hai dei dubbi su quale
- driver usare, potresti provare a caricare
- snd_driver, un metadriver che carica i driver
- più comuni in una sola volta, velocizzando la ricerca per il
- driver corretto.
-
- Alternativamente,
- puoi compilare staticamente il supporto per la tua scheda audio nel
- kernel. Le sezioni seguenti forniscono le informazioni di cui hai
- bisogno per aggiungere il supporto al tuo hardware con questo metodo.
- Per informazioni aggiuntive su come ricompilare il kernel, guarda il
- .
-
-
- Schede Audio Creative, Advance, e ESS
-
- Se hai una delle suddette schede, dovrai aggiungere:
-
- device pcm
-
- al file di configurazione del kernel. Se hai una scheda ISA
- PnP, dovrai aggiungere inoltre:
+ driver usare, potresti provare a caricare il modulo
+ snd_driver:
- device sbc
+ &prompt.root; kldload snd_driver
- Per una scheda ISA non PnP, aggiungi:
+ Questo è un metadriver che carica i driver dei dispositivi
+ audio più comuni in un solo colpo. Ciò permette di
+ trovare velocemente il driver corretto. È anche possibile
+ caricare tutti i driver audio attraverso il file
+ /boot/loader.conf.
- device pcm
-device sbc0 at isa? port 0x220 irq 5 drq 1 flags 0x15
+ Se desideri scoprire il driver selezionato per la tua scheda audio
+ dopo aver caricato il metadriver snd_driver,
+ puoi verificare il file /dev/sndstat con il
+ comando cat /dev/sndstat.
- al file di configurazione del kernel. Le impostazioni appena
- viste sono quelle di default. Potresti aver bisogno di cambiare IRQ
- o altre impostazioni per identificare la tua scheda. Guarda la pagina
- man di &man.sbc.4; per ulteriori informazioni.
+
+ Con &os; 4.X, per caricare tutti i driver audio, devi
+ caricare il modulo snd invece di
+ snd_driver.
+
-
- La Sound Blaster Live non è supportata sotto
- FreeBSD 4.0 senza l'uso di una patch, di cui questa sezione non
- si occuperà. È consigliato l'aggiornamento all'ultima
- -STABLE prima di provare ad usare questa scheda.
-
-
+ Un altro metodo è quello di compilare staticamente il
+ supporto per la tua scheda audio nel kernel. La sezione seguente
+ fornisce le informazioni di cui hai bisogno per aggiungere il supporto
+ al tuo hardware in questo metodo. Per informazioni aggiuntive su
+ come ricompilare il kernel, guarda il .
- Schede Gravis UltraSound
-
- Per una scheda ISA PnP, dovrai aggiungere:
-
- device pcm
-device gusc
+ Configurare un Kernel Custom con il Supporto Audio
- al file di configurazione del kernel. Se hai una scheda ISA
- non PnP, dovrai aggiungere:
-
- device pcm
-device gus0 at isa? port 0x220 irq 5 drq 1 flags 0x13
-
- al file di configurazione del kernel. Potresti aver bisogno di
- cambiare IRQ o altre impostazioni per identificare la tua scheda.
- Guarda la pagina man di &man.gusc.4; per ulteriori
- informazioni.
-
-
-
- Schede Crystal Sound
+ La prima cosa da fare è aggiungere al kernel il driver
+ audio generico &man.sound.4;, e per fare ciò devi aggiungere
+ la seguente riga al tuo file di configurazione del kernel:
- Per le schede Crystal, dovrai aggiungere:
+ device sound
- device pcm
-device csa
+ Con &os; 4.X la riga da aggiungere è questa:
- al file di configurazione del kernel.
-
+ device pcm
-
- Supporto Generico
+ Ora dobbiamo aggiungere il supporto per la nostra scheda audio.
+ Di conseguenza abbiamo la necessità di conoscere quale driver
+ supporta la nostra scheda. Controlla la lista dei dispositivi
+ audio supportati nell'Hardware Notes, per
+ determinare il driver corretto per la tua scheda sonora. Per
+ esempio, la scheda &soundblaster; Live! della Creative è
+ supportata dal driver &man.snd.emu10k1.4;. Per aggiungere il
+ supporto per questa scheda, usiamo la seguente riga:
+
+ device "snd_emu10k1"
+
+ Per conoscere la corretta sintassi da usare assicurati di
+ leggere la pagina man del driver. Inoltre, nel file
+ /usr/src/sys/conf/NOTES
+ (/usr/src/sys/i386/conf/LINT per
+ &os; 4.X) puoi trovare informazioni riguardanti la sintassi dei
+ driver audio da usare nel file di configurazione del kernel.
+
+ Schede ISA non-PnP possono obbligarti a fornire al kernel
+ informazioni su alcuni settaggi della scheda audio (IRQ, porta di I/O,
+ etc). Questo può essere realizzato attraverso il file
+ /boot/device.hints. All'avvio del sistema,
+ il &man.loader.8; leggerà questo file e passerà
+ i settaggi al kernel. Per esempio, una vecchia scheda audio
+ &soundblaster; 16 ISA non-PnP della Creative userà il driver
+ &man.snd.sbc.4;, con la seguente riga nel file di configurazione del
+ kernel:
- Per schede ISA o PCI PnP, dovrai aggiungere:
+ device snd_sbc
- device pcm
+ e in aggiunta nel /boot/device.hints:
- al file di configurazione del kernel. Se hai una scheda audio
- ISA non PnP che non ha un driver bridge, dovrai aggiungere:
+ hint.sbc.0.at="isa"
+hint.sbc.0.port="0x220"
+hint.sbc.0.irq="5"
+hint.sbc.0.drq="1"
+hint.sbc.0.flags="0x15"
- device pcm0 at isa? irq 10 drq 1 flags 0x0
+ In questo caso, la scheda usa la porta di I/O
+ 0x220 e l'IRQ 5.
- al file di configurazione del kernel. Potresti aver bisogno di
- cambiare IRQ o altre impostazioni per identificare la tua
- scheda.
-
+ La sintassi usata nel file /boot/device.hints
+ è spiegata nella pagina man del driver audio. Con
+ &os; 4.X, questi settaggi sono inseriti direttamente nel
+ file di configurazione del kernel. Nel caso della nostra scheda
+ ISA presa in esame, dovremo usare questa riga:
-
- Sonoro Integrato
+ device sbc0 at isa? port 0x220 irq 5 drq 1 flags 0x15
- Qualche sistema con dispositivi audio integrati nella scheda madre
- può richiedere l'opzione seguente nella configurazione del
- kernel:
-
- options PNPBIOS
+ Il settaggi qui sopra sono quelli di default. In alcuni casi,
+ potresti avere la necesità di modificare l'IRQ o altri
+ parametri per far funzionare la tua scheda audio. Guarda la pagina
+ man di &man.snd.sbc.4; per maggiori dettagli su questo driver.
- Se stai usando &os; 5.0 o successivi l'opzione
- PNPBIOS non è necessaria. L'opzione
- è stata rimossa e la funzionalità è ora sempre
- abilitata.
+ Con &os; 4.X, alcuni sistemi con dispositivi audio
+ incorporati nella scheda madre potrebbero richiedere le seguenti
+ opzioni nel file di configurazione del kernel:
+
+ options PNPBIOS
-
- Creazione e Test dei Dispositivi
+
+ Collaudo della Scheda Audio
- dispositivi
+ Dopo aver riavviato con il nuovo kernel, o dopo aver caricato il
+ modulo richiesto, la scheda audio dovrebbe apparire nel tuo buffer
+ dei messaggi (&man.dmesg.8;) in modo simile a quanto segue:
- Dopo aver riavviato, loggati e cerca il dispositivo nel file
- /var/run/dmesg.boot, come mostrato qui
- sotto:
+ pcm0: <Intel ICH3 (82801CA)> port 0xdc80-0xdcbf,0xd800-0xd8ff irq 5 at device 31.5 on pci0
+pcm0: [GIANT-LOCKED]
+pcm0: <Cirrus Logic CS4205 AC97 Codec>
- &prompt.root; grep pcm /var/run/dmesg.boot
-pcm0: <SB16 DSP 4.11> on sbc0
-
- L'output del tuo sistema può essere differente. Se non
- appare nessun dispositivo pcm, qualcosa
- è andato storto in precedenza. Se questo accade, riguarda il
- file di configurazione del kernel e assicurati di aver scelto il
- dispositivo corretto. I problemi più comuni sono elencati nella
- .
-
-
- Se stai usando FreeBSD 5.0 o seguenti, puoi tranquillamente
- saltare il resto di questa sezione. Queste versioni usano
- &man.devfs.5; per creare automaticamente i dispositivi.
-
-
- Se il precedente comando ha restituito
- pcm0, dovrai eseguire il seguente come
- root:
-
- &prompt.root; cd /dev
-&prompt.root; sh MAKEDEV snd0
-
- Se il comando ha restituito pcm1, segui gli
- stessi passi mostrati qui sopra, sostituendo
- snd0 con snd1.
-
-
- I suddetti comandi non creeranno un
- dispositivo /dev/snd!
-
+ Lo stato della scheda audio può essere verificato leggendo
+ il file /dev/sndstat:
- MAKEDEV creerà un gruppo di dispositivi,
- comprendente:
+ &prompt.root; cat /dev/sndstat
+FreeBSD Audio Driver (newpcm)
+Installed devices:
+pcm0: <Intel ICH3 (82801CA)> at io 0xd800, 0xdc80 irq 5 bufsz 16384
+kld snd_ich (1p/2r/0v channels duplex default)
-
-
-
-
- Dispositivo
-
- Descrizione
-
-
-
-
-
- /dev/audio
-
- Dispositivo audio compatibile &sparc;
-
-
-
- /dev/dsp
-
- Dispositivo per la voce digitalizzata
-
-
-
- /dev/dspW
-
- Come /dev/dsp, ma con 16 bit per
- canale
-
-
-
- /dev/midi
-
- Dispositivo per l'accesso midi in modalità
- diretta
-
-
-
- /dev/mixer
-
- Dispositivo per il controllo del mixer
-
-
-
- /dev/music
-
- Interfaccia di secondo livello al sequenziatore
-
-
-
- /dev/sequencer
-
- Sequenziatore
-
-
-
- /dev/pss
-
- Interfaccia di dispositivo programmabile
-
-
-
-
+ L'output del tuo sistema potrebbe essere diverso. Se nessun
+ dispositivo pcm viene visualizzato, rivedi
+ ciò che è stato fatto di recente. Ricontrolla ancora
+ una volta il tuo file di configurazione del kernel e assicurati di
+ aver scelto il driver corretto. Alcuni problemi comuni sono elencati
+ nella .Se tutto va bene, ora dovresti avere una scheda audio funzionante.
Se il tuo drive CD-ROM o DVD-ROM è collegato correttamente alla
scheda audio, puoi inserire un CD nel drive e riprodurlo con
&man.cdcontrol.1;:
- &prompt.user; cdcontrol -f /dev/acd0c play 1
+ &prompt.user; cdcontrol -f /dev/acd0 play 1Varie applicazioni, come audio/workman offrono una migliore
+ role="package">audio/workman possono offrire una migliore
interfaccia. Potresti voler installare una applicazione come
audio/mpg123 per ascoltare i file
- audio MP3.
+ audio MP3. Ecco un modo veloce per controllare se la scheda trasmette
+ dati al nodo /dev/dsp:
+
+ &prompt.user; cat filename > /dev/dsp
+
+ dove filename può essere
+ qualsiasi file. Questo comando dovrebbe produrre del rumore, confermando
+ che la scheda sonora sta lavorando.
+
+
+ Gli utenti di &os; 4.X hanno bisogno di creare un nodo
+ del dispositivo per la scheda audio prima di poterlo usare. Se la
+ scheda mostrata nel buffer dei messaggi è
+ pcm0, devi eseguire il seguente comando
+ da root:
+
+ &prompt.root; cd /dev
+&prompt.root; sh MAKEDEV snd0
+
+ Se il rilevamento della scheda ha ritornato
+ pcm1, segui le stesse fasi come indicato
+ qui sopra, rimpiazzando snd0 con
+ snd1.
+
+ MAKEDEV creerà un gruppo di nodi
+ dei dispositivi che saranno usati dalle varie applicazioni
+ audio.
+
+
+ I livelli del mixer della scheda possono essere modificati
+ attraverso il comando &man.mixer.8;. Maggiori dettagli possono essere
+ trovati nella pagina man &man.mixer.8;.Problemi Comunidispositivi
- I/O port
+ porta di I/OIRQDSP
-
+ ErroreSoluzioneunsupported subdevice XXNon è stato creato correttamente qualche
dispositivo. Ripeti i precedenti passi.sb_dspwr(XX) timed outNon è stata impostata correttamente la porta
di I/O.bad irq XXÈ stato configurato erroneamente l'IRQ.
Assicurati che l'IRQ impostato e quello della scheda siano
gli stessi.xxx: gus pcm not attached, out of
memoryNon c'è abbastanza memoria disponibile per
usare il dispositivo.xxx: can't open /dev/dsp!Controlla con fstat | grep dsp
se un'altra applicazione sta usando il dispositivo.
Esound e il supporto audio di
KDE sono famosi per creare
problemi.
-
+ MunishChopraContributo di Utilizzo di Sorgenti Audio MultipleÈ spesso desiderabile avere più sorgenti di audio che
siano in grado di suonare contemporaneamente, per esempio quando
esound o artsd non
supportano la condivisione del dispositivo audio con una certa
applicazione.FreeBSD ti permette di fare questo attraverso i Virtual
Sound Channels, che possono essere impostati con
&man.sysctl.8;. I canali virtuali permettono di multiplexare i canali
di riproduzione della tua scheda audio mixando l'audio nel
kernel.Per impostare il numero dei canali virtuali, ci sono due variabili
sysctl che, se sei l'utente root, possono essere
impostate così:&prompt.root; sysctl hw.snd.pcm0.vchans=4
&prompt.root; sysctl hw.snd.maxautovchans=4
- L'esempio qui sopra alloca quattro canali viruali, che è un
+ L'esempio qui sopra alloca quattro canali virtuali, che è un
numero adatto all'uso di ogni giorno.
hw.snd.pcm0.vchans è il numero dei canali
virtuali che ha pcm0, ed è configurabile
una volta che il dispositivo è collegato.
hw.snd.maxautovchans è il numero dei canali
virtuali che vengono dati a un nuovo dispositivo audio quando viene
collegato tramite &man.kldload.8;. Visto che il modulo
pcm può essere caricato
indipendentemente dai driver dell'hardware,
hw.snd.maxautovchans può contenere tanti
canali virtuali quanti ne verranno allocati successivamente ad ogni
dispositivo collegato.
+
+ Non puoi cambiare il numero di canali virtuali per un
+ dispositivo mentre questo è in uso. Chiudi tutti
+ i programmi che stanno usando quel dispositivo, come player
+ di musica o demoni del suono.
+
+
Se non stai usando &man.devfs.5;, dovrai indirizzare la tua
applicazione su
- /dev/dsp0.x, dove
+ /dev/dsp0.x, dove
x va da 0 a 3 se
hw.snd.pcm.0.vchans è impostato a 4 come nel
precedente esempio. Su un sistema che usa &man.devfs.5;, questo
verrà fatto automaticamente in modo trasparente per
l'utente.JosefEl-RayesContributo di Settare i Valori di Default per i Canali del MixerI valori di default per i diversi canali del mixer sono rigidamente
codificati nel codice sorgente del driver &man.pcm.4;. Ci sono svariate
applicazioni e demoni che permettono in automatico di settare il mixer
a valori prestabili, ma questa non è una soluzione pulita, noi
vogliamo avere dei valori di default a livello del driver. Questo
è realizzabile definendo i valori desiderati nel file
/boot/device.hints. Ad esempio:hint.pcm.0.vol="100"Questo imposterà il canale volume a un valore di default
di 100, non appena il modulo &man.pcm.4; sarà caricato.
- Supportato solo da &os; 5.3 e superiori.
+ Solamente supportato da &os; 5.3-RELEASE e superiori.ChernLeeContributo di Audio MP3Il formato MP3 (Audio MPEG Livello 3) raggiunge una qualità
audio vicina a quella dei CD, non lasciandoti motivi per non utilizzarlo
sulla tua workstation FreeBSD.Lettori MP3
- Da tempo, il più famoso lettore MP3 per
- &xfree86; MP3 è
+ Da tempo, il più famoso lettore MP3 per X11 è
XMMS (X Multimedia System). Le skin per
Winamp possono essere usate con
XMMS visto che la GUI è praticamente
identica a quella di Winamp della Nullsoft.
XMMS ha inoltre supporto nativo ai
plug-in.XMMS può essere installato dal
port o dal package multimedia/xmms.L'interfaccia di XMMS è intuitiva,
comprende una lista di brani da eseguire, un equalizzatore grafico, ed
altro. Coloro che sono familiari con Winamp
troveranno XMMS semplice da usare.Il port audio/mpg123 è
un lettore MP3 alternativo, da riga di comando.mpg123 può essere eseguito
specificando il dispositivo audio e il nome del file MP3 sulla riga di
comando, come mostrato qui sotto:&prompt.root; mpg123 -a /dev/dsp1.0 Foobar-GreatestHits.mp3
High Performance MPEG 1.0/2.0/2.5 Audio Player for Layer 1, 2 and 3.
Version 0.59r (1999/Jun/15). Written and copyrights by Michael Hipp.
Uses code from various people. See 'README' for more!
THIS SOFTWARE COMES WITH ABSOLUTELY NO WARRANTY! USE AT YOUR OWN RISK!
Playing MPEG stream from Foobar-GreatestHits.mp3 ...
-MPEG 1.0 layer III, 128 kbit/s, 44100 Hz joint-stereo
-
+MPEG 1.0 layer III, 128 kbit/s, 44100 Hz joint-stereo
/dev/dsp1.0 deve essere sostituito con il
dispositivo dsp presente sul tuo
sistema.Estrazione delle Tracce Audio dei CDPrima di codificare un CD o una traccia di CD in MP3, i dati audio
sul CD devono essere estratti sul disco fisso. Questo avviene copiando
direttamente i dati CDDA (CD Digital Audio) in file WAV.Il tool cdda2wav, che fa parte della suite
sysutils/cdrtools, viene usato per
estrarre le informazioni audio dai CD e i dati associati.Mentre il CD audio è nel lettore, può essere eseguito
il seguente comando (come root) per estrarre un
intero CD in singoli (per traccia) file WAV:&prompt.root; cdda2wav -D 0,1,0 -Bcdda2wav supporta anche i lettori CDROM
ATAPI (IDE). Per estrarre da un lettore IDE, specifica il nome del
dispositivo al posto nel numero dell'unità SCSI. Ad esempio, per
estrarre la traccia 7 dal lettore IDE:&prompt.root; cdda2wav -D /dev/acd0a -t 7Il
indica il dispositivo SCSI 0,1,0, che
corrisponde all'output di cdrecord -scanbus.Per estrarre tracce singole, usa l'opzione come
mostrato:&prompt.root; cdda2wav -D 0,1,0 -t 7Questo esempio estrae la settima traccia del CD audio. Per estrarre
una serie di tracce, per esempio dalla traccia uno alla sette, specifica
un intervallo:&prompt.root; cdda2wav -D 0,1,0 -t 1+7L'utility &man.dd.1; può anche essere usata per estrarre le
tracce audio dai drive ATAPI, leggi per maggiori informazioni su questa
possibilità.Codifica in MP3Al giorno d'oggi, il programma di codifica in mp3 da scegliere
è lame.
Lame può essere trovato in audio/lame nell'albero dei port.Usando i file WAV estratti, il seguente comando convertirà
audio01.wav in
audio01.mp3:&prompt.root; lame -h -b 128 \
--tt "Titolo" \
--ta "Artista" \
--tl "Album" \
--ty "2002" \
--tc "Estratto e codificato da Blah" \
--tg "Genere" \
audio01.wav audio01.mp3128 kbits sembra essere il bitrate standard in uso per gli MP3.
Molti preferiscono la qualità maggiore dei 160, o 192.
Più alto è il bitrate, più spazio consumerà
l'MP3 risultante--ma la qualità sarà maggiore. L'opzione
attiva il modo qualità migliore ma un
po' più lento". Le opzioni che iniziano con
indicano i tag ID3, che solitamente contengono le
informazioni sulla canzone, da inserire all'interno del file MP3.
Ulteriori opzioni di codifica possono essere trovate consultando la
pagina man di lame.Decodifica da MP3Per masterizzare un CD audio partendo dagli MP3, questi ultimi
devono essere convertiti in un formato WAV non compresso. Sia
XMMS che mpg123
supportano l'output di un MP3 in un formato non compresso.Scrittura su Disco con XMMS:Avvia XMMS.Clicca con il tasto destro sulla finestra per far comparire il
menu di XMMS.Seleziona Preference sotto
Options.Cambia l'Output Plugin in Disk Writer
Plugin.Premi Configure.Inserisci (o scegli browse) la directory in cui salvare i file
decompressi.Carica il file MP3 in XMMS come al
solito, con il volume al 100% e le impostazioni dell'equalizzatore
disattivate.Premi Play —
XMMS apparirà come se stesse
riproducendo l'MP3, ma non si sentirà nessuna musica. Sta
riproducendo la musica su un file.Assicurati di reimpostare l'Output Plugin di default come prima
per ascoltare nuovamente gli MP3.Scrittura su stdout con mpg123:Esegui mpg123 -s audio01.mp3
> audio01.pcmXMMS scrive un file nel formato WAV,
mentre mpg123 converte l'MP3 direttamente in
dati audio PCM. Entrambi questi formati possono essere usati con
cdrecord per creare CD audio.
Devi utilizzare PCM con &man.burncd.8;. Se usi file WAV, noterai un
breve ticchettio all'inizio di ogni traccia, questo suono è
l'intestazione del file WAV. Puoi semplicemente rimuovere
l'intestazione del file WAV con l'utility SoX
(può essere installata dal port o dal package audio/sox):&prompt.user; sox -t wav -r 44100 -s -w -c 2 track.wav track.rawLeggi per ulteriori informazioni su
come usare un masterizzatore con FreeBSD.RossLippertContributo di Riproduzione VideoLa riproduzione video è un'area applicativa molto recente e
in rapido sviluppo. Sii paziente. Non tutto funzionerà
così facilmente come è stato per l'audio.Prima di iniziare, dovresti conoscere il modello della scheda video
che possiedi e il chip che usa. Sebbene
- &xfree86; supporti una vasta varietà di
- schede video, poche offrono buone prestazioni in riproduzione.
- Per ottenere una lista di estensioni supportate dall'X server con la tua
- scheda usa il comando &man.xdpyinfo.1; mentre X11 sta girando.
+ &xorg; e &xfree86;
+ supportino una vasta varietà di schede video, poche offrono buone
+ prestazioni in riproduzione. Per ottenere una lista di estensioni
+ supportate dall'X server con la tua scheda usa il comando
+ &man.xdpyinfo.1; mentre X11 sta girando.
È una buona idea avere un piccolo file MPEG che possa essere
trattato come un file di test per la valutazione di vari riproduttori e
opzioni. Visto che alcuni riproduttori di DVD cercheranno di default i
DVD in /dev/dvd, o hanno questo nome di dispositivo
codificato permanentemente al loro interno, potresti trovare utile creare
dei link simbolici al dispositivo corretto:&prompt.root; ln -sf /dev/acd0 /dev/dvd
&prompt.root; ln -sf /dev/acd0 /dev/rdvdNota che, data la natura del &man.devfs.5;, i collegamenti creati a
mano come questi non rimarranno se riavvii il sistema. Per creare i
collegamenti simbolici automaticamente quando avvii il sistema, aggiungi
le seguenti righe in /etc/devfs.conf:link acd0 dvd
link acd0 rdvdSu FreeBSD 5.X, che usa &man.devfs.5; c'è un insieme di
link raccomandati leggermente diverso:&prompt.root; ln -sf /dev/acd0c /dev/dvd
&prompt.root; ln -sf /dev/acd0c /dev/rdvdIn aggiunta, la decrittazione dei DVD, che richiede l'invocazione
di speciali funzioni dei DVD-ROM, richiede il permesso in scrittura sui
dispositivi DVD.opzioni del kernel
- options CPU_ENABLE_SSE
+ CPU_ENABLE_SSEopzioni del kernel
- options USER_LDT
+ USER_LDTAlcuni dei port discussi si basano sulle seguenti opzioni del kernel
per compilarsi correttamente. Prima di provare a compilarli, aggiungi
queste opzioni al file di configurazione del kernel, compila un nuovo
kernel, e riavvia:option CPU_ENABLE_SSE
option USER_LDToption USER_LDT non esiste su
&os; 5.X.Per migliorare l'interfaccia della memoria condivisa di X11, è
consigliabile incrementare i valori di alcune variabili
&man.sysctl.8;:kern.ipc.shmmax=67108864
kern.ipc.shmall=32768Determinazione delle Capacità VideoXVideoSDLDGACi sono molti modi possibili per visualizzare immagini e filmati con
X11. Quello che funzionerà meglio in pratica dipende in gran
parte dal tuo hardware. Ogni metodo descritto qui sotto avrà una
qualità variabile su hardware differente. In secondo luogo, il
rendering video in X11 è un argomento che sta ricevendo un sacco
di attenzione ultimamente, e con ogni nuova versione di
+ &xorg;, o di
&xfree86; ci possono essere notevoli
miglioramenti.Una lista di interfacce video comuni:X11: normale output di X11 che usa la memoria condivisa.XVideo: un'estensione all'interfaccia X11 che supporta grafica
e filmati in ogni oggetto X11 disegnabile.SDL: Simple Directmedia Layer.DGA: Direct Graphics Access.SVGAlib: interfaccia di basso livello per la grafica da
console.XVideo
- &xfree86; 4.X ha un'estensione chiamata
+ &xorg; e &xfree86;
+ 4.X hanno un'estensione chiamata
XVideo (aka Xvideo, aka Xv, aka xv) che permette
di visualizzare grafica e filmati direttamente negli oggetti
disegnabili attraverso una speciale accelerazione.
Questa estensione fornisce una riproduzione di ottima qualità
- anche su macchine poco potenti (per esempio sul mio portatile
- PIII 400 Mhz).
- Sfortunatamente, la lista di schede che supportano questa
- caratteristica out of the box è
- attualmente:
-
-
-
- 3DFX Voodoo 3
-
-
-
- &intel; i810 e i815
-
-
-
- alcuni chip S3 (come il Savage/IX e il Savage/MX)
-
-
-
- Se la tua scheda non è fra queste, non disperarti ancora.
- &xfree86; 4.X aggiunge il supporto a nuove
- schede con ogni release
-
- Una nota famiglia di schede video con ottime prestazioni in
- &xfree86;, nVidia, deve ancora
- rilasciare le proprie specifiche sul supporto XVideo al team
- &xfree86;. Potrà passare un po'
- di tempo prima che &xfree86;
- supporterà completamente XVideo per queste schede.
- . Per controllare se l'estensione sta girando, usa
+ anche su macchine poco potenti.
+
+ Per controllare se l'estensione sta girando, usa
xvinfo:&prompt.user; xvinfoXVideo è supportato dalla tua scheda se il risultato
è simile a:X-Video Extension version 2.2
screen #0
Adaptor #0: "Savage Streams Engine"
number of ports: 1
port base: 43
operations supported: PutImage
supported visuals:
depth 16, visualID 0x22
depth 16, visualID 0x23
number of attributes: 5
"XV_COLORKEY" (range 0 to 16777215)
client settable attribute
client gettable attribute (current value is 2110)
"XV_BRIGHTNESS" (range -128 to 127)
client settable attribute
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red, green, blue masks: 0x0, 0x0, 0x0Inoltre tieni presente che i formati elencati (YUV2, YUV12, ecc)
non sono presenti in tutte le implementazioni di XVideo e la loro
assenza può ostacolare alcuni programmi.Se il risultato è:X-Video Extension version 2.2
screen #0
no adaptors presentAllora XVideo probabilmente non è supportato per la tua
scheda.Se XVideo non è supportato per la tua scheda, questo vuol
dire solamente che sarà più difficile soddisfare le
richieste computazionali per il rendering video. A seconda della tua
scheda video e del tuo processore, comunque, potresti essere ancora in
grado di avere un'esperienza soddisfacente. Dovrai probabilmente
dare un occhio ai modi per migliorare le prestazioni nella lettura
avanzata .Simple Directmedia LayerIl Simple Directmedia Layer, SDL, vuole essere un'interfaccia di
portabilità tra µsoft; Windows, BeOS, e &unix;, che possa
permettere di sviluppare applicazioni multi-piattaforma che facciano
buon uso di suoni e grafica. L'interfaccia SDL fornisce una
astrazione di basso livello all'hardware che può a volte
essere più efficiente dell'interfaccia X11.L'SDL può essere trovata in devel/sdl12.Direct Graphics Access
- Direct Graphics Access è un'estensione
- &xfree86; che permette a un programma di
- evitare il server X ed alterare direttamente il buffer video.
- Siccome si basa su una mappatura di memoria a basso livello per
- effettuare questa condivisione, i programmi che la usano devono
- essere avviati da root.
+ Direct Graphics Access è un'estensione di X11
+ che permette a un programma di evitare il server X ed alterare
+ direttamente il buffer video. Siccome si basa su una mappatura
+ di memoria a basso livello per effettuare questa condivisione,
+ i programmi che la usano devono essere avviati da
+ root.L'estensione DGA può essere testata con &man.dga.1;.
Quando dga è in esecuzione, cambia i colori
del display ogni volta che viene premuto un tasto. Per uscire, premi
q.Port e Package che Riguardano il Videoport videopackage videoIn questa sezione si discuterà del software disponibile
nella FreeBSD Port Collection che possono essere usati per
la riproduzione video. La sezione software sulla riproduzione video
è in continuo sviluppo, per cui le caratteristiche delle varie
applicazioni sono destinate a differire dalla descrizione che
segue.In primo luogo, è importante sapere che molte delle
applicazioni video che girano su FreeBSD sono stati sviluppate come
applicazioni Linux. Molte di queste applicazioni sono ancora in fase
beta. Alcuni dei problemi che puoi incontrare con i package video su
FreeBSD comprendono:Un'applicazione non riesce a riprodurre un file generato
da un'altra applicazione.Un'applicazione non riesce a riprodurre un file che lei
stessa ha prodotto.Lo stesso applicativo posto su due computer diversi,
ricompilato su ognuno dei due computer, riproduce lo stesso
file in modo diverso.Da un filtro apparentemente banale quale il ridimensionamento
di un'immagine si ottenga un pessimo risultato derivato da una
routine di ridimensionamento bacata.Un'applicazione che genera frequentemente file
core.La documentazione non viene installata con il port e può
essere trovata sul web o nella directory work del port.
+ class="directory">work del port.
Molte di queste applicazioni possono anche esibire
Linuxismi. Ovvero, ci possono essere problemi risultanti
dal modo in cui le librerie standard sono state implementate nelle
distribuzioni Linux, o alcune modifiche al
kernel di Linux che sono state apportate dagli autori delle
applicazioni. Questi problemi possono non essere stati
notati e aggirati dal mantainer del port, e possono
portare comunque a problemi come questi:L'uso di /proc/cpuinfo per riconoscere
le caratteristiche del processore.Un uso errato dei thread che può portare un programma
a bloccare la propria esecuzione piuttosto che terminare
correttamente.Software non ancora presente nella collezione dei port di
FreeBSD che è comunemente usato unitamente
all'applicazione.A questo punto, gli sviluppatori di queste applicazioni sono stati
collaborativi con i maintainer dei port al fine di minimizzare la
ricerca di soluzioni necessarie al processo di porting.MPlayerMPlayer è stata sviluppata di
recente ed è un player in rapida evoluzione. Gli obbiettivi
degli sviluppatori di MPlayer sono la
velocità e la flessibilità su Linux e le altre famiglie
di &unix;. Il progetto è partito non appena il fondatore del
gruppo si stancò delle prestazioni degli altri riproduttori.
C'è chi dice che l'interfaccia grafica sia stata sacrificata
per un design essenziale. Tuttavia, una volta che si sono imparate
perfettamente le opzioni da riga di comando e le scorciatoie,
funziona decisamente bene.Compilazione di MPlayerMPlayercompilazioneMPlayer è reperibile
sotto multimedia/mplayer.
MPlayer
effettua una serie di controlli sull'hardware durante il
processo di compilazione, che ha come risultato un binario
che non potrà essere considerato portabile da una
piattaforma ad un'altra. Questo è il motivo per cui
risulta importante compilarlo usando il port piuttosto che
il pacchetto contenente il binario.
Inoltre, ulteriori opzioni possono essere specificate nella riga di
- comando di make, come descritto all'inizio della
+ comando di make, come descritto nel
+ Makefile e all'inizio della
compilazione.&prompt.root; cd /usr/ports/multimedia/mplayer
&prompt.root; make
-You can enable additional compilation optimizations
-by defining WITH_OPTIMIZED_CFLAGS
-You can enable GTK GUI by defining WITH_GUI.
-You can enable DVD support by defining WITH_DVD.
-You can enable SVGALIB support by defining WITH_SVGALIB.
-You can enable VORBIS sound support by defining WITH_VORBIS.
-You can enable XAnim DLL support by defining WITH_XANIM.
-
- Se hai installato x11-toolkits/gtk12, a questo punto si
- potrà abilitare la compilazione della GUI. Altrimenti, non
- vale la pena la fatica. Se si ha intenzione di vedere DVD
- (possibilmente codificati in CSS) con
- MPlayer si sarà
- costretti ad abilitare l'opzione per il supporto DVD qui
-
- La riproduzione non autorizzata di DVD è un grave
- atto criminale in alcuni paesi. Controlla le leggi locali
- prima di abilitare questa opzione.
- . Alcune opzioni utili sono:
-
- &prompt.root; make WITH_DVD=yes WITH_SVGALIB=yes
+N - O - T - E
+Take a careful look into the Makefile in order
+to learn how to tune mplayer towards you personal preferences!
+for example,
+make WITH_GTK1
+builds MPlayer with GTK1-GUI support.
+if you want to use the GUI, you can either install
+/usr/ports/multimedia/mplayer-skins
+or download official skin collections from
+http://www.mplayerhq.hu/homepage/dload.html
+
+ Le opzioni di default del port dovrebbero essere sufficienti
+ per la maggior parte degli utenti. Tuttavia, se hai bisogno del
+ codec XviD, devi specificare l'opzione WITH_XVID
+ nella riga di comando. Inoltre puoi definire il dispositivo
+ DVD di default con l'opzione WITH_DVD_DEVICE,
+ altrimenti sarà utilizzato di default
+ /dev/acd0.Al momento, il port MPlayer
- creerà la sua documentazione in HTML e l'eseguibile
- mplayer.
- Sarà anche possibile compilare un codificatore,
- mencoder, uno strumento utile per ricodificare i
- video. Una modifica al Makefile lo rende
- disponibile. È possibile che venga abilitato di default
- nelle versioni successive del port.
+ creerà la sua documentazione in HTML e due eseguibili
+ mplayer, e mencoder,
+ che è uno strumento per la ri-codifica video.
La documentazione HTML di MPlayer
è molto istruttiva.
Qualora il lettore trovasse le informazioni sull'hardware e le
interfacce video in questo capitolo scarne, la documentazione di
MPlayer risulta essere un ottimo
supplemento.
Se si stanno cercando informazioni riguardo il supporto video sotto
&unix;, sarebbe utile trovare il tempo di leggere in modo preciso
la documentazione di MPlayer.Utilizzo di MPlayerMPlayerutilizzoOgni utente che voglia usare MPlayer
deve creare la directory .mplayer sotto
la propria home. Per creare questa directory necessaria, puoi
digitare il seguente comando:&prompt.user; cd /usr/ports/multimedia/mplayer
&prompt.user; make install-userLe opzioni del comando mplayer sono elencate
nella pagina del manuale. Per qualunque altro dettaglio consulta
la documentazione HTML. In questa sezione, descriveremo solamente
alcuni degli usi più comuni.Per riprodurre un file, ad esempio
testfile.avi, usando
una delle varie interfacce video usa l'opzione
:&prompt.user; mplayer -vo xv testfile.avi&prompt.user; mplayer -vo sdl testfile.avi&prompt.user; mplayer -vo x11 testfile.avi&prompt.root; mplayer -vo dga testfile.avi&prompt.root; mplayer -vo 'sdl:dga' testfile.aviÈ utile provare tutte queste opzioni, considerando che le
prestazioni dipendono da svariati fattori e variano in modo
considerevole a seconda dell'hardware.Per riprodurre un DVD, sostituisci
- testfile.avi con l'opzione dove
N corrisponde al numero del titolo da
riprodurre
e DISPOSITIVO al
dispositivo che identifica il DVD-ROM. Per esempio, per riprodurre
il terzo titolo da /dev/dvd:
- &prompt.root; mplayer -vo dga -dvd 3 /dev/dvd
+ &prompt.root; mplayer -vo xv dvd://3 -dvd-device /dev/dvd
+
+
+ Il dispositivo DVD di default può essere definito
+ durante la compilazione del port
+ MPlayer tramite l'opzione
+ WITH_DVD_DEVICE. Di default, questo
+ dispositivo è /dev/acd0. Maggiori
+ dettagli posso essere trovati nel Makefile
+ del port.
+ Per interrompere, mettere in pausa, andare avanti e così
via, leggi l'elenco delle associazioni dei tasti, che
vengono elencati eseguendo mplayer -h o
consulta la pagina man.Ulteriori opzioni utili per la riproduzione sono:
che abilita la modalità schermo
intero e che aiuta le
prestazioni.Perchè la riga di comando di mplayer non diventi
eccessivamente lunga, l'utente può creare il file
.mplayer/config ed impostare lì i
valori predefiniti:vo=xv
fs=yes
zoom=yesIn ultimo, è possibile usare mplayer
per estrarre una traccia DVD in un file .vob.
Per estrarre la seconda traccia dal DVD, digita questo:
- &prompt.root; mplayer -dumpstream -dumpfile out.vob -dvd 2 /dev/dvd
+ &prompt.root; mplayer -dumpstream -dumpfile out.vob dvd://2 -dvd-device /dev/dvdIl file ottenuto, out.vob, sarà
in formato MPEG e potrà manipolato da un'altro programma
descritto in questa sezione.mencodermencoder
- Se hai scelto di installare mencoder quando
- hai compilato MPlayer, sei avvisato che
- è ancora un componente sperimentale. Prima di usare
- mencoder è una buona
+ Prima di usare mencoder è una buona
idea familiarizzare con le opzioni contenute nella
documentazione HTML. Esiste anche una pagina man, ma non
è utile senza la documentazione HTML. Esiste un numero
considerevole di modi per migliorare la qualità, un
bitrate più basso, cambiare codifica ed alcuni di
questi trucchi può fare la differenza tra prestazioni
più o meno accettabili. Di seguito un paio di esempi per
cominciare. Prima di tutto, una semplice copia:&prompt.user; mencoder input.avi -oac copy -ovc copy -o output.aviCombinazioni errate di opzioni da riga di comando possono
portare a file di output irriproducibili perfino con
mplayer.
Di conseguenza, se si vuole semplicemente estrarre una traccia,
usare l'opzione eseguendo
in mplayer.Per convertire il file input.avi
in formato MPEG4 con l'audio codificato in MPEG3 (è
necessario audio/lame):&prompt.user; mencoder input.avi -oac mp3lame -lameopts br=192 \
-ovc lavc -lavcopts vcodec=mpeg4:vhq -o output.aviQuesto comando ha creato un file riproducibile con
mplayer e xine.Il parametro input.avi può
- essere sostituito con ed
- eseguire il comando come root per
+ essere sostituito con
+ ed eseguire il comando come root per
ricodificare il capitolo DVD direttamente. Poichè
si sarà certamente poco soddisfatti del risultato la prima
volta, è consigliato eseguire il dump del capitolo
e lavorare direttamente sul file.Il Riproduttore Video xineIl riproduttore video xine è un
progetto dagli ampi obiettivi e non solo l'essere una soluzione
unica per la riproduzione, ma anche una libreria di base
riutilizzabile ed un eseguibile modulare che possa essere
esteso con i plugin. È disponibile sia come pacchetto che
come port, sotto multimedia/xine.xine
è ancora un pò rozzo, ma è chiaramente un buon
inizio.
In pratica, xine necessita sia di una
CPU veloce che di una scheda video veloce o il supporto per
l'estensione XVideo. L'interfaccia grafica è utilizzabile,
ma ancora mal disegnata.Allo stato attuale, non ci sono moduli distribuiti con
xine che possano riprodurre DVD
codificati in CSS. Esistono distribuzioni di terze parti che
hanno moduli di questo genere già compilati, ma nessuno
di questi esiste nella FreeBSD Ports Collection.Comparato con MPlayer,
xine offre maggiori caratteristiche
all'utente ma, allo stesso tempo, non rende disponibile
all'utente un controllo più accurato. Il riproduttore video
xine funziona molto meglio sulle interfacce
XVideo.Di default, xine si avvierà con
un'interfaccia grafica. Si possono quindi usare i menu per aprire
per aprire un file specifico:&prompt.user; xineAlternativamente, può essere invocato per aprire
direttamente un file senza l'interfaccia grafica, con il
comando:&prompt.user; xine -g -p mymovie.aviLe Utility transcodeIl software transcode non è un
riproduttore, piuttosto un insieme di strumenti per ricodificare file
.avi e .mpg. Con
transcode, si ha la possibilità di
unire file video, riparare file corrotti ed utilizzare strumenti
da riga di comando con interfaccie che utilizzano i flussi
stdin/stdout.Così come MPlayer, anche
transcode è un software in
fase sperimentale che deve essere compilato usando il port
multimedia/transcode. Sono
disponibili parecchie opzioni da passare a make.
- Io consiglio:
+ Si consiglia:
&prompt.root; make WITH_LIBMPEG2=yesSe hai intenzione di installare multimedia/avifile, allora aggiungi
l'opzione WITH_AVIFILE alla riga di comando di
make, così come di seguito:&prompt.root; make WITH_AVIFILE=yes WITH_LIBMPEG2=yesEcco due esempi di come usare transcode
per la conversione video che produce un output ridimensionato.
Il primo, codifica il risultato come un file openDIVX AVI,
mentre il secondo codifica nel formato MPEG, più
portabile.&prompt.user; transcode -i input.vob -x vob -V -Z 320x240 \
-y opendivx -N 0x55 -o output.avi&prompt.user; transcode -i input.vob -x vob -V -Z 320x240 \
-y mpeg -N 0x55 -o output.tmp
&prompt.user; tcmplex -o output.mpg -i output.tmp.m1v -p output.tmp.mpa -m 1Esiste una pagina man per transcode,
ma c'è poca documentazione sulle utility tc*
(come per esempio tcmplex) che vengono installate.
Tuttavia, l'opzione a riga di comando può
sempre essere usata per avere delle brevi istruzioni d'uso del
comando.In confronto, transcode gira molto
più lentamente rispetto a mencoder, ma
risulta essere un'ottima alternativa per produrre file in
formati più vari.
Si sa che gli MPEG creati con transcode funzionano
con &windows.media; Player ed Apple
&quicktime;, ad esempio.Ulteriori LettureI vari package di applicazioni video per FreeBSD si stanno
evolvendo rapidamente. È abbastanza possibile che in un futuro
vicino molti dei problemi discussi qui saranno risolti. Nel frattempo,
chiunque voglia ottenere il massimo dalle
capacità A/V di FreeBSD, dovrà unire alla meglio la
conoscenza che deriva dalle svariate FAQ e guide con l'uso di queste
poche applicazioni. Questa sezione esiste per fornire al lettore
indicazioni a queste informazioni aggiuntive.La Documentazione
di MPlayer è molto istruttiva sul piano tecnico.
Questa documentazione, probabilmente, dovrà essere consultata
da chiunque voglia ottenere un alto grado di conoscenza del video
sotto &unix;. La mailing list di MPlayer
risulta abbastanza ostile a chiunque non si sia preoccupato di
leggere la documentazione, se si ha intenzione di segnalar loro un
bug, RTFM.L'HOWTO
di xine contiene un capitolo su come aumentare le prestazioni
che è comune a tutti i riproduttori.In ultimo, ci sono alcuni applicativi promettenti che il
lettore può provare:Avifile che
è anche un port multimedia/avifile.Ogle
che è anche un port multimedia/ogle.Xtheatermultimedia/dvdauthor, un package open
source per la creazione di DVD.JosefEl-RayesContributo originale di MarcFonvieilleAmpliato e adattato da Configurazione delle Schede TVschede TVIntroduzioneLe schede TV permettono di visualizzare la TV via onde radio o via
cavo sul tuo computer. La maggior parte di queste accettano in input
video composito tramite connettori RCA o S-video e alcune di queste
schede hanno un sintonizzatore radio FM.&os; fornisce supporto per le schede TV su bus PCI che usano un
chip di acquisizione video Brooktree Bt848/849/878/879 o Conexant
CN-878/Fusion 878a tramite il driver &man.bktr.4;. Devi anche
assicurarti che la scheda abbia un sintonizzatore supportato, consulta
la pagina man di &man.bktr.4; per una lista dei sintonizzatori
supportati.Aggiunta del DriverPer usare la scheda, devi caricare il driver &man.bktr.4;, e questo
può essere fatto aggiungendo la seguente riga al file
/boot/loader.conf in questo modo:bktr_load="YES"Alternativamente, puoi compilare staticamente il supporto per la
scheda TV nel tuo kernel, in questo caso aggiungi le seguenti righe
alla configurazione del tuo kernel:device bktr
device iicbus
device iicbb
device smbusQuesti driver aggiuntivi sono necessari poiché le
componenti della scheda sono interconnesse tramite un bus I2C.
Quindi compila ed installa un nuovo kernel.Una volta che hai aggiunto il supporto al tuo sistema, devi
riavviare la macchina. Durante il processo di avvio, la tua scheda TV
dovrebbe apparire, come in questo esempio:bktr0: <BrookTree 848A> mem 0xd7000000-0xd7000fff irq 10 at device 10.0 on pci0
iicbb0: <I2C bit-banging driver> on bti2c0
iicbus0: <Philips I2C bus> on iicbb0 master-only
iicbus1: <Philips I2C bus> on iicbb0 master-only
smbus0: <System Management Bus> on bti2c0
bktr0: Pinnacle/Miro TV, Philips SECAM tuner.Ovviamente questi messaggi possono differire a seconda
dell'hardware. Tuttavia dovresti controllare se il sintonizzatore
viene rilevato correttamente; è sempre possibile modificare
alcuni dei parametri rilevati tramite le MIB di &man.sysctl.8; e le
opzioni nel file di configurazione del kernel. Ad esempio, se vuoi
imporre che il sintonizzatore sia un Philips SECAM, dovresti aggiungere
la riga seguente al file di configurazione del kernel:options OVERRIDE_TUNER=6o puoi usare direttamente &man.sysctl.8;:&prompt.root; sysctl hw.bt848.tuner=6Guarda la pagina man di &man.bktr.4; e il file
/usr/src/sys/conf/NOTES per maggiori dettagli
sulle opzioni disponibili. (Se sei sotto &os; 4.X, sostituisci
/usr/src/sys/conf/NOTES con
/usr/src/sys/i386/conf/LINT.)Applicazioni UtiliPer usare la tua scheda TV devi installare una delle seguenti
applicazioni:multimedia/fxtv
fornisce capacità di TV-in-una-finestra e acquisizione di
immagini/audio/video.multimedia/xawtv
è anch'esso un'applicazione TV, con le stesse caratteristiche
di fxtv.misc/alevt decodifica e
visualizza Videotext/Teletext.audio/xmradio,
un'applicazione per usare il sintonizzatore radio FM che hanno
alcune schede TV.audio/wmtune,
un'applicazione desktop maneggevole per i sintonizzatori
radio.Altre applicazioni sono disponibili nella &os; Ports
Collection.Risoluzione dei ProblemiSe incontri qualche problema con la tua scheda TV, dovresti
verificare dapprima se il chip di acquisizione video e il
sintonizzatore sono realmente supportati dal driver &man.bktr.4; e se
hai usato le corrette opzioni di configurazione. Per maggiore supporto
e varie domande sulla tua scheda video potresti voler leggere ed
usare gli archivi della mailing list &a.multimedia.name;.
+
+
+
+
+
+ Marc
+
+ Fonvieille
+
+ Scritto da
+
+
+
+
+ Scanner di immagini
+
+ scanner di immagini
+
+
+ Introduzione
+
+ &os;, come altri sistemi operativi moderni, permette di usare
+ scanner di immagini. Un accesso standardizzato agli scanner
+ è fornito dalle API di SANE
+ (Scanner Access Now Easy) disponibili nella collezione dei port di &os;.
+ SANE usa anche alcuni driver dei dispositivi
+ di &os; per accedere all'hardware dello scanner.
+
+ &os; supporta sia scanner SCSI che USB. Verifica che
+ il tuo scanner sia supportato da SANE
+ prima di effettuare ogni configurazione.
+ SANE ha una lista di dispositivi
+ supportati, che può fornire informazioni riguardo il
+ supporto per uno scanner ed il suo stato. La pagina man
+ &man.uscanner.4; fornisce una lista di scanner USB supportati.
+
+
+
+ Configurazione del Kernel
+
+ Come già menzionato, sono supportati sia scanner USB che
+ SCSI. A seconda dell'interfaccia del tuo scanner, sono richiesti
+ diversi driver dei dispositivi.
+
+
+ Interfaccia USB
+
+ Il kernel GENERIC di default include i
+ driver dei dispositivi necessari per il funzionamento degli scanner
+ USB. In caso tu voglia usare un kernel custom, accertati che le linee
+ seguenti siano presenti nel tuo file di configurazione del
+ kernel:
+
+ device usb
+device uhci
+device ohci
+device uscanner
+
+ A seconda del tipo di chipset USB sulla tua scheda madre,
+ hai bisogno solo di una fra le opzioni device uhci
+ e device ohci, comunque avere entrambe le linee nel
+ proprio file di configurazione del kernel non crea problemi.
+
+ Se non intendi ricompilare un kernel custom ed il tuo
+ kernel non è il GENERIC, puoi
+ direttamente caricare il modulo del driver del dispositivo di
+ &man.uscanner.4; con il comando &man.kldload.8;:
+
+ &prompt.root; kldload uscanner
+
+ Per caricare il modulo ad ogni avvio di sistema, aggiungi la
+ seguente linea al file /boot/loader.conf:
+
+ uscanner_load="YES"
+
+ Dopo aver riavviato con il kernel corretto, o dopo aver caricato
+ il modulo necessario, attacca il tuo scanner USB. Lo scanner dovrebbe
+ apparire nel buffer dei messaggi di sistema (&man.dmesg.8;) in modo
+ simile a quanto segue:
+
+ uscanner0: EPSON EPSON Scanner, rev 1.10/3.02, addr 2
+
+ Questo mostra che il nostro scanner usa il nodo del dispositivo
+ /dev/uscanner0.
+
+
+ Su &os; 4.X, il demone USB (&man.usbd.8;) deve
+ essere in esecuzione per poter vedere i dispositivi USB. Per
+ abilitarlo, aggiungi usbd_enable="YES" al tuo
+ file /etc/rc.conf e riavvia la macchina.
+
+
+
+
+ Interfaccia SCSI
+
+ Se il tuo scanner possiede un'interfaccia SCSI, è
+ importante sapere quale controller SCSI usi. A seconda del chipset
+ SCSI usato, dovrai modificare il tuo file di configurazione
+ del kernel. Il kernel GENERIC supporta
+ i più comuni controller SCSI. Accertati di leggere il file di
+ NOTES (LINT sotto
+ &os; 4.X) e aggiungi la linea corretta al tuo file di
+ configurazione del kernel. Oltre al driver dell'interfaccia SCSI,
+ devi avere le seguenti linee nel tuo file di configurazione
+ del kernel:
+
+ device scbus
+device pass
+
+ Una volta che il kernel è stato correttamente compilato,
+ dovresti vedere i dispositivi nel buffer dei messaggi di sistema,
+ al momento del boot:
+
+ pass2 at aic0 bus 0 target 2 lun 0
+pass2: <AGFA SNAPSCAN 600 1.10> Fixed Scanner SCSI-2 device
+pass2: 3.300MB/s transfers
+
+ Se il tuo scanner non era acceso al momento dell'avvio, è
+ ancora possibile forzare manualmente il riconoscimento attraverso uno
+ scan del bus SCSI con il comando &man.camcontrol.8;:
+
+ &prompt.root; camcontrol rescan all
+Re-scan of bus 0 was successful
+Re-scan of bus 1 was successful
+Re-scan of bus 2 was successful
+Re-scan of bus 3 was successful
+
+ A questo punto lo scanner apparirà nella lista
+ dei device SCSI:
+
+ &prompt.root; camcontrol devlist
+<IBM DDRS-34560 S97B> at scbus0 target 5 lun 0 (pass0,da0)
+<IBM DDRS-34560 S97B> at scbus0 target 6 lun 0 (pass1,da1)
+<AGFA SNAPSCAN 600 1.10> at scbus1 target 2 lun 0 (pass3)
+<PHILIPS CDD3610 CD-R/RW 1.00> at scbus2 target 0 lun 0 (pass2,cd0)
+
+ Ulteriori dettagli sui dispositivi SCSI sono
+ disponibili nelle pagine man &man.scsi.4; e &man.camcontrol.8;.
+
+
+
+
+ Configurazione di SANE
+
+ Il sistema SANE è
+ diviso in due parti: il backend (graphics/sane-backends) ed il frontend
+ (graphics/sane-frontends).
+ La parte backend fornisce accesso allo scanner. La lista dei
+ dispositivi
+ supportati da SANE specifica quale
+ backend supporta il tuo scanner di immagini. È necessario
+ determinare il corretto backend per il tuo scanner se intendi usare il
+ tuo dispositivo. La parte frontend fornisce l'interfaccia grafica
+ allo scanning (xscanimage).
+
+ La prima cosa da fare è installare il port o il pacchetto
+ graphics/sane-backends.
+ Quindi, usa il comando sane-find-scanner
+ per verificare il riconoscimento dello scanner da parte
+ del sistema SANE:
+
+ &prompt.root; sane-find-scanner -q
+found SCSI scanner "AGFA SNAPSCAN 600 1.10" at /dev/pass3
+
+ L'output mostrerà il tipo di interfaccia dello
+ scanner ed il nodo del dispositivo usato per connettere lo scanner
+ al sistema. La marca ed il nome del modello potrebbero
+ non comparire, non è importante.
+
+
+ Alcuni scanner USB richiedono il caricamento di un firmware,
+ ciò è spiegato nella pagina man del backend. È
+ utile anche leggere le pagine man di &man.sane-find-scanner.1; e di
+ &man.sane.7;.
+
+
+ Adesso dobbiamo verificare se lo scanner sarà identificato
+ da un frontend di scanning. Di default, il backend di
+ SANE fornisce un programma da linea di
+ comando chiamato &man.scanimage.1;. Questo comando ti permette di
+ elencare i dispositivi ed effettuare un'acquisizione di immagini da
+ linea di comando. L'opzione è usata per
+ ottenere una lista di scanner:
+
+ &prompt.root; scanimage -L
+device `snapscan:/dev/pass3' is a AGFA SNAPSCAN 600 flatbed scanner
+
+ Nessun output o un messaggio che dice che nessuno scanner
+ è stato identificato indica che &man.scanimage.1; non è
+ in grado di identificare lo scanner. Se ciò succede, dovrai
+ editare il file di configurazione del backend ed indicare il driver
+ del dispositivo usato dallo scanner. La directory /usr/local/etc/sane.d/ contiene tutti i
+ file di configurazione del backend. Questo problema di identificazione
+ avviene con alcuni scanner USB.
+
+ Ad esempio, usando ,
+ sane-find-scanner su uno scanner USB otteniamo
+ la seguente informazione:
+
+ &prompt.root; sane-find-scanner -q
+found USB scanner (UNKNOWN vendor and product) at device
+/dev/uscanner0
+
+ Lo scanner è stato riconosciuto correttamente, usa
+ l'interfaccia USB ed è attaccato al nodo del dispositivo
+ /dev/uscanner0. Ora possiamo testare
+ se lo scanner è correttamente identificato:
+
+ &prompt.root; scanimage -L
+
+Nessun scanner è stato identificato. Se ti aspettavi qualcosa di diverso,
+verifica che lo scanner sia collegato, accendilo e avvia il tool di
+riconoscimento degli scanner di sane (se adatto). Per cortesia leggi la
+documentazione fornita con questo software (README, FAQ, pagine man).
+
+ Dato che lo scanner non è stato identificato, dovremo editare
+ il file /usr/local/etc/sane.d/epson.conf.
+ Il modello di scanner usato è l'&epson.perfection; 1650,
+ così sappiamo che userà il backend
+ epson. Accertati di leggere i commenti di aiuto nei
+ file di configurazione del backend. Le modifiche alle linee sono
+ abbastanza semplici: commenta tutte le linee che hanno un'interfaccia
+ non adatta al tuo scanner (nel nostro caso, commenteremo tutte le linee
+ che iniziano con la parola scsi dato che il nostro
+ scanner usa l'interfaccia USB), quindi aggiungi alla fine del
+ file una linea che specifica l'interfaccia ed il nodo di dispositivo
+ usato. In questo caso, aggiungiamo la seguente linea:
+
+ usb /dev/uscanner0
+
+ Sei invitato a leggere i commenti presenti nel file di
+ configurazione del backend così come le pagine man del backend
+ per più dettagli e per la corretta sintassi da usare. Ora
+ possiamo verificare se lo scanner è identificato:
+
+ &prompt.root; scanimage -L
+device `epson:/dev/uscanner0' is a Epson GT-8200 flatbed scanner
+
+ Il nostro scanner USB è stato riconosciuto.
+ Non è importante se la marca ed il modello non coincidono.
+ Il punto principale a cui prestare attenzione è il campo
+ `epson:/dev/uscanner0', che ci dà il
+ corretto nome del backend ed il corretto nodo del dispositvo.
+
+ Una volta che il comando scanimage -L
+ è in grado di vedere lo scanner, la configurazione
+ è completa. Il dispositivo ora è in grado di
+ scannerizzare.
+
+ Mentre &man.scanimage.1; ci permette di effettuare
+ l'acquisizione di un'immagine dalla linea di comando, è
+ preferibile usare un'interfaccia grafica per effettuare
+ scansioni di immagini. SANE
+ offre una semplice ma efficace interfaccia grafica:
+ xscanimage (graphics/sane-frontends).
+
+ Xsane (graphics/xsane) è un altro comune
+ frontend grafico di scanning. Questo frontend offre caratteristiche
+ avanzate come varie tecniche di scanning (fotocopia, fax, etc.),
+ correzione del colore, scans multipli, etc. Entrambe queste
+ applicazioni sono fruibili come plugin di
+ GIMP.
+
+
+
+ Permettere Accesso allo Scanner ad Altri Utenti
+
+ Tutte le operazioni precedenti sono state compiute
+ con privilegi di root. Tuttavia potresti aver
+ bisogno che altri utenti abbiano accesso allo scanner. L'utente
+ necessiterà permessi di lettura e scrittura sul nodo di
+ dispositivo usato dallo scanner. Per esempio, il nostro scanner USB
+ usa il nodo di dispositivo /dev/uscanner0 che
+ appartiene al gruppo operator. Aggiungendo
+ l'utente joe al gruppo
+ operator gli permetterà di usare lo
+ scanner:
+
+ &prompt.root; pw groupmod operator -m joe
+
+ Per maggiori informazioni consulta la pagina man di &man.pw.8;.
+ Inoltre devi settare corretamente i permessi di scrittura (0660 o 0664)
+ per il nodo del dispositivo /dev/uscanner0; di
+ default il gruppo operator può solo
+ leggere questo nodo di dispositivo. Tale operazione può essere
+ realizzata aggiungendo la seguente riga al file
+ /etc/devfs.rules:
+
+ [system=5]
+add path uscanner0 mode 660
+
+ Quindi aggiungi la seguente riga al file
+ /etc/rc.conf e riavvia la macchina:
+
+ devfs_system_ruleset="system"
+
+ Ulteriori informazioni riguardo queste righe possono essere trovate
+ nella pagina man di &man.devfs.8;. Con &os; 4.X, il gruppo
+ operator ha, di default, i permessi di lettura
+ e di scrittura per il nodo di dispositivo
+ /dev/uscanner0.
+
+
+ Chiaramente, per ragioni di sicurezza, dovresti pensarci due
+ volte prima di aggiungere un utente a qualsiasi gruppo, specialmente
+ al gruppo operator.
+
+
+
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/network-servers/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/network-servers/chapter.sgml
index 05142e60a6..3b9e716406 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/network-servers/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/network-servers/chapter.sgml
@@ -1,81 +1,6119 @@
- Server di Rete
+
+
+
+ Murray
+
+ Stokely
+
+ Riorganizzato da
+
+
+
+
+ Server di reteSinossi
- Traduzione in corso
-
+ Questo capitolo coprirà alcuni dei servizi di rete usati
+ più di frequente sui sistemi &unix;. Fra gli argomenti
+ toccati, ci saranno l'installazione, la configurazione,
+ il test ed la manutenzione di molti tipi diversi di
+ servizi di rete. Per vostro beneficio
+ in tutto il capitolo saranno inclusi file di
+ configurazione di esempio.
+
+ Dopo aver letto questo capitolo, sarai in grado
+ di:
+
+
+
+ Gestire il demone inetd.
+
+
+
+ Installare un filesystem di rete.
+
+
+
+ Installare un server NIS per condividere
+ account utenti.
+
+
+
+ Installare impostazioni automatiche di rete usando DHCP.
+
+
+
+ Installare un server di risoluzione dei nomi.
+
+
+
+ Installare il server HTTP
+ Apache.
+
+
+
+ Installare un File Transfer Protocol (FTP) Server.
+
+
+
+ Installare un file server e server di stampa per client
+ &windows; usando Samba.
+
+
+
+ Sincronizzare la data e l'ora ed installare un
+ time server, col protocollo NTP.
+
+
+
+ Prima di leggere questo capitolo, dovresti:
+
+
+
+ Comprendere le basi dell'organizzazione degli scripts
+ /etc/rc.
+
+
+
+ Avere familiarità con la terminologia di rete di
+ base.
+
+
+
+ Sapere come installare software aggiuntivo di terze parti
+ ().
+
+
+
+
+
+
+
+
+ Chern
+
+ Lee
+
+ Grazie al contributo di
+
+
+
+
+ Il
+ Super-Serverinetd
+
+
+ Uno sguardo d'insieme
+
+ &man.inetd.8; viene definito l'Internet
+ Super-Server perchè gestisce le connessioni verso
+ molti servizi. Quando una connessione
+ viene ricevuta da inetd, questo
+ determina per quale programma la connessione sia
+ destinata, esegue quel particolare processo e affida a
+ lui la socket (il programma è invocato con la socket
+ del servizio come descrittore di standard input, output
+ ed error). Eseguire una sola istanza di
+ inetd riduce il carico
+ complessivo di sistema, rispetto all'esecuzione individuale
+ di ogni demone in modalità stand-alone.
+
+ Principalmente, inetd è
+ usato per lanciare altri demoni, ma molti protocolli
+ triviali sono gestiti direttamente, come ad esempio
+ i protocolli chargen,
+ auth, e
+ daytime.
+
+ Questa sezione coprirà le basi della configurazione
+ di inetd attraverso le
+ opzioni da linea di comando
+ ed il suo file di configurazione,
+ /etc/inetd.conf.
+
+
+
+ Impostazioni
+
+ inetd viene inizializzato
+ attraverso il sistema /etc/rc.conf.
+ L'opzione inetd_enable è
+ impostata a NO di default, ma viene
+ spesso attivata da sysinstall
+ con la politica di sicurezza media. Inserendo:
+ inetd_enable="YES" o
+ inetd_enable="NO" in
+ /etc/rc.conf si abilita o meno
+ la partenza di
+ inetd al boot.
+
+ Inoltre, diverse opzioni di linea di comando possono
+ essere passate a inetd attraverso
+ l'opzione inetd_flags.
+
+
+
+ Opzioni su linea di comando
+
+ inetd synopsis:
+
+
+
+
+
+ -d
+
+
+ Attiva il debugging.
+
+
+
+
+ -l
+
+
+ Attiva il tracciamento delle connessioni
+ avvenute con successo.
+
+
+
+
+ -w
+
+
+ Attiva il wrapping TCP per i servizi esterni (attivo
+ di default).
+
+
+
+
+ -W
+
+
+ Attiva il wrapping TCP per i servizi interni che sono
+ incorporati in inetd (attivo
+ di default).
+
+
+
+
+ -c maximum
+
+
+ Specifica il numero massimo di invocazioni simultanee
+ per ogni servizio; il default è illimitato.
+ Può essere sovrascritto per ogni servizio dal
+ parametro .
+
+
+
+
+ -C rate
+
+
+ Specifica un numero massimo di volte in cui
+ un servizio può essere invocato da un singolo
+ indirizzo IP in un
+ minuto; il default è illimitato. Può essere
+ sovrascritto per ogni servizio con il parametro
+ .
+
+
+
+
+ -R rate
+
+
+ Specifica il numero massimo di volte che un servizio
+ può essere invocato in un minuto; il default è
+ 256. L'impostazione 0 permette un numero illimitato di
+ invocazioni.
+
+
+
+
+ -a
+
+
+ Specifica un indirizzo IP al quale effettuare il
+ bind. In alternativa, può essere specificato un
+ hostname, nel qual caso l'indirizzo IPv4 o IPv6 che
+ corrisponde a quell'hostname è usata. Di solito
+ viene specificato un hostname
+ quando inetd è eseguito
+ all'interno di una &man.jail.8;, in questo caso
+ l'hostname corrisponde
+ all'ambiente &man.jail.8;.
+
+ Quando si specifica l'hostname e si opta per
+ entrambi i bindings
+ IPv4 ed IPv6, è richiesta una linea di configurazione
+ per ogni protocollo appropriato
+ per ogni servizio in
+ /etc/inetd.conf. Per esempio,
+ un servizio basata sul TCP necessita di due entry, una
+ che usa tcp4 come protocollo e l'altra
+ che usa tcp6.
+
+
+
+
+ -p
+
+
+ Specifica un altro file in cui salvare il
+ l'ID di processo.
+
+
+
+
+ Queste opzioni possono essere passate ad
+ inetd usando l'opzione
+ inetd_flags nel file
+ /etc/rc.conf. Di default,
+ inetd_flags è impostata a
+ -wW, il che attiva il TCP wrapping per
+ i servizi interni ed esterni di inetd.
+ Per i novizi, questi parametri di solito non necessitano
+ di essere modificati o inseriti in
+ /etc/rc.conf.
+
+
+ Un servizio esterno è un demone all'esterno di
+ inetd, che viene
+ invocato quando una
+ connessione è ricevuta per lui. D'altro canto, un servizio
+ interno è un servizio che
+ inetd ha l'opzione di
+ offrire lui stesso.
+
+
+
+
+ inetd.conf
+
+ La configurazione di inetd
+ è controllata attraverso il file
+ /etc/inetd.conf.
+
+ Quando viene apportata una modifica a
+ /etc/inetd.conf,
+ si può forzare inetd
+ a rileggere il suo file di configurazione
+ inviando un segnale HangUP al processo
+ inetd come
+ mostrato di seguito:
+
+
+ Inviare ad inetd
+ un segnale HangUP
+
+ &prompt.root; kill -HUP `cat
+/var/run/inetd.pid`
+
+
+ Ogni linea del file di configurazione specifica un
+ singolo demone. I commenti nel file sono preceduti da un
+ #. Il formato di
+ /etc/inetd.conf è il seguente:
+
+ nome del servizio
+tipo della socket
+protocollo
+{wait|nowait}[/max-child[/max-connections-per-ip-per-minute]]
+utente[:gruppo][/classe-di-login]
+programma-server
+argomenti-del-programma-server
+
+ Un esempio di linea per il
+ demone ftpd
+ usando l'IPv4:
+
+ ftp stream tcp nowait root
+/usr/libexec/ftpd ftpd -l
+
+
+
+ nome-del-servizio
+
+
+ È il nome del servizio per il demone.
+ Deve corrispondere ad un servizio elencato in
+ /etc/services. Questo
+ determina su quale porta
+ inetd deve restare
+ in ascolto. Se viene creato un nuovo servizio,
+ deve essere messo prima
+ in /etc/services.
+
+
+
+
+ tipo-di-socket
+
+
+ Una a scelta fra stream,
+ dgram, raw, o
+ seqpacket.
+ stream
+ deve essere usata per demoni basati sulla
+ connessione, tipo TCP, mentre
+ dgram è usato per demoni che usano
+ il protocollo di trasporto UDP.
+
+
+
+
+ protocollo
+
+
+ Uno dei seguenti:
+
+
+
+
+
+ Protocollo
+
+ Spiegazione
+
+
+
+
+
+ tcp, tcp4
+
+ TCP IPv4
+
+
+
+ udp, udp4
+
+ UDP IPv4
+
+
+
+ tcp6
+
+ TCP IPv6
+
+
+
+ udp6
+
+ UDP IPv6
+
+
+
+ tcp46
+
+ Entrambi TCP IPv4 e v6
+
+
+
+ udp46
+
+ Entrambi UDP IPv4 e v6
+
+
+
+
+
+
+
+
+ {wait|nowait}[/max-child[/max-connections-per-ip-per-minute]]
+
+
+ indica se il demone
+ invocato da inetd è
+ in grado di gestire la sua socket o meno.
+ Il tipo di socket deve usare
+ l'opzione , mentre i demoni
+ con socket stream,
+ che sono in genere multi-thread, devono usare
+ . in
+ genere fornisce socket multiple ad un singolo demone,
+ mentre lancia un demone figlio
+ per ogni nuova socket.
+
+ Il massimo numero di demoni figli che
+ inetd può lanciare si imposta
+ attraverso l'opzione .
+ Se è richiesto un limite di dieci istanze per un
+ particolare demone, un
+ /10 dovrebbe essere inserito
+ dopo l'opzione .
+
+ Oltre all'opzione ,
+ un'altra opzione che limita il massimo numero
+ di connessioni da un singolo ip verso un particolare
+ demone può essere attivata.
+ fa
+ esattamente questo. Un valore di dieci in questo caso
+ dovrebbe limitare ogni singolo indirizzo IP che
+ cerca di connettersi ad un particolare servizio
+ dieci volte al minuto.
+ Questo è utile per prevenire
+ consumo delle risorse intenzionale o non intenzionale
+ e attacchi Denial of Service (DoS) ad una macchina.
+
+ In questo campo, o
+ sono obbligatorie.
+ e
+ sono
+ opzionali.
+
+ Un demone tipo-stream multi-thread senza
+ i limiti o
+
+ dovrebbe essere semplicemente:
+ nowait.
+
+ Lo stesso demone con un limite massimo di
+ dieci demoni dovrebbe avere:
+ nowait/10.
+
+ In aggiunta, la stessa impostazione con
+ un limite di venti connessioni per IP al
+ minuto ed un limite massimo di
+ dieci demoni figli avrebbe:
+ nowait/10/20.
+
+ Queste opzioni sono tutte utilizzate
+ di default nelle impostazioni del demone
+ fingerd,
+ come si vede di seguito:
+
+ finger stream tcp nowait/3/10 nobody
+/usr/libexec/fingerd fingerd -s
+
+
+
+
+ user
+
+
+ Questo è lo username sotto il quale un
+ particolare demone dovrebbe girare. Di
+ frequente, i demoni girano
+ come utente root.
+ Per motivi di sicurezza, è normale
+ trovare alcuni server che girano con l'utente
+ daemon, o il meno privilegiato
+ utente nobody.
+
+
+
+
+ server-program
+
+
+ Il percorso assoluto del demone che deve essere
+ eseguito quando è ricevuta una connessione . Se
+ il demone è un servizio
+ offerto da inetd internamente,
+ bisogna usare .
+
+
+
+
+ server-program-arguments
+
+
+ Questa opzione funziona in congiunzione con
+ specificando gli
+ argomenti, cominciando con argv[0],
+ passati al demone al momento dell'invocazione.
+ Se mydaemon -d è la linea di comando,
+ mydaemon -d sarà il valore
+ dell'opzione .
+ Ancora, se un demone è un servizio interno,
+ usa .
+
+
+
+
+
+
+ Sicurezza
+
+ A seconda del profilo di sicurezza scelto
+ all'installazione, molti demoni di
+ inetd potrebbero essere
+ attivi di default. Se non c'è necessità
+ apparente per un particolare demone,
+ disabilitalo! Usa un # in cima alla
+ riga del demone
+ in questione in /etc/inetd.conf,
+ e invia un segnale hangup
+ ad inetd. Alcuni demoni, come
+ fingerd, potrebbero
+ non essere assolutamente desiderati,
+ poichè forniscono all'attaccante troppe informazioni.
+
+ Alcuni demoni non sono stati creati coll'obiettivo
+ della sicurezza ed hanno timeout lunghi, o non esistenti.
+ Questo permette ad un attaccante di inviare
+ lentamente connessioni
+ ad un particolare demone, saturando in questo modo
+ le risorse disponibile. Può essere una buona idea
+ impostare le limitazioni
+ e
+ su certi
+ demoni.
+
+ Di default, il TCP wrapping è attivo.
+ Consulta la pagina del manuale
+ di &man.hosts.access.5; per impostare
+ delle restrizioni TCP su certi demoni
+ invocati da inetd.
+
+
+
+ Miscellanei
+
+ daytime,
+ time,
+ echo,
+ discard,
+ chargen, e
+ auth sono tutti servizi interni
+ di inetd.
+
+ Il servizio auth
+ fornisce servizi di rete di identificazione
+ (ident,
+ identd) , ed è configurabile
+ fino ad un certo punto.
+
+ Consulta la paigna di manuale di &man.inetd.8;
+ per dettagli più approfonditi.
+
+
+
+
+
+
+
+ Tom
+
+ Rhodes
+
+ Riorganizzato e migliorato da
+
+
+
+
+
+ Bill
+
+ Swingle
+
+ Scritto da
+
+
+
+
+ Network File System (NFS)
+
+ NFS
+
+ Fra i molti differenti filesystem che
+ FreeBSD supporta c'è il Network File System,
+ conosciuto anche come NFS. NFS permette ad un sistema di
+ condividere directory
+ e file con altri sistemi in rete. Usando NFS,
+ utenti e programmi possono
+ accedere a file su sistemi remoti quasi
+ come se fossero files locali.
+
+ Alcuni dei più notevoli benefici che
+ NFS ci fornisce sono:
+
+
+
+ Workstation locali usano meno spazio su
+ disco perchè i dati usati in locale possono
+ essere conservati su una singola
+ macchina e restano accessibili agli altri sulla rete.
+
+
+
+ Non c'è bisogno per gli utenti di avere
+ home directory separate su ogni macchina in rete.
+ Le home directory possono essere poste sul
+ server NFS e
+ rese disponibili attraverso la rete.
+
+
+
+ Device di storage come floppy disk, drive
+ CDROM, e drive &iomegazip; possono essere usati
+ da altre macchine sulla rete.
+ Questo può ridurre il numero di device di
+ storage rimuovibili sulla rete.
+
+
+
+
+ Come Funziona NFS
+
+ NFS consiste di almeno due parti:
+ un server ed uno o più client. Il client
+ accede da remoto ai dati conservati sulla macchina
+ server. Affinchè questo funzioni, alcuni processi
+ devono essere configurati
+ e devono essere attivi.
+
+
+ Sotto &os; 4.X, la utility
+ portmap
+ è usata al posto della utility
+ rpcbind.
+ Così, in &os; 4.X
+ l'utente deve sostituire ogni istanza di
+ rpcbind con
+ portmap
+ nei seguenti esempi.
+
+
+ Il server deve avere attivi i seguenti demoni:
+
+
+ NFS
+
+ server
+
+
+
+ file server
+
+ UNIX clients
+
+
+
+ rpcbind
+
+
+
+ portmap
+
+
+
+ mountd
+
+
+
+ nfsd
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+ Demone
+
+ Descrizione
+
+
+
+
+
+ nfsd
+
+ Il demone NFS che serve
+ richieste da client NFS.
+
+
+
+ mountd
+
+ Il demone di mount NFS
+ che serve le richieste
+ che &man.nfsd.8; gli passa.
+
+
+
+ rpcbind
+
+ Questo demone permette ai client
+ NFS di scoprire quali porte il server
+ NFS sta usando.
+
+
+
+
+
+ Il client può anche eseguire un demone,
+ noto come nfsiod.
+ Il demone nfsiod
+ serve le richieste dal server
+ NFS. E' opzionale, aiuta a
+ migliorare le prestazioni ma non è indispensabile
+ per operazioni corrette. Consultare la pagina
+ di manuale di &man.nfsiod.8;
+ per più informazioni.
+
+
+
+
+ Configurare NFS
+
+
+ NFS
+
+ configurazione
+
+
+ La configurazione di NFS
+ è un processo relativamente semplice.
+ I processi che devono essere attivi
+ possono essere tutti avviati al boot della macchina
+ con poche modifiche al tuo file
+ /etc/rc.conf.
+
+ Sul server NFS assicurati
+ che le seguenti opzioni sono configurati nel file
+ /etc/rc.conf:
+
+ rpcbind_enable="YES"
+nfs_server_enable="YES"
+mountd_flags="-r"
+
+ mountd viene
+ eseguito automaticamente in caso il server
+ NFS sia abilitato.
+
+ Sul client, accertati che questa riga sia
+ attiva nel file
+ /etc/rc.conf:
+
+ nfs_client_enable="YES"
+
+ Il file /etc/exports
+ specifica quali filesystem NFS
+ dovrebbe esportare (talora
+ chiamate anche share). Ogni linea di
+ /etc/exports specifica un
+ filesystem che deve essere esportato e quali
+ macchine hanno accesso a quel filesystem.
+ Assieme alle macchine che hanno accesso a quel filesystem,
+ possono esserci specificate anche opzioni. Ci
+ sono molte opzioni di questo tipo che possono essere
+ usate in questo file ma solo poche saranno menzionate
+ qui. Puoi facilmente
+ scoprire le altre opzioni leggendo la pagina di manuale
+ di &man.exports.5;.
+
+ Queste sono alcune linee di esempio del file
+ /etc/exports:
+
+
+ NFS
+
+ esempi di export
+
+
+ I seguenti esempi danno un'idea di
+ come esportare filesystem, anche se le
+ impostazioni possono essere diverse
+ a seconda del tuo ambiente e della tua
+ configurazione di rete.
+ Ad esempio, per esportare la directory
+ /cdrom
+ a tre macchine di esempio che hanno lo
+ stesso nome di dominio del server (da qui
+ la mancanza di nome dominio per ognuno)
+ o hanno delle linee nel vostro file
+ /etc/hosts.
+ L'opzione rende il
+ filesystem esportato read-only. Con
+ questo flag, il sistema remoto non sarà in grado
+ di scrivere alcun cambiamento sul filesystem
+ esportato.
+
+ /cdrom -ro host1 host2 host3
+
+ La seguente linea esporta la directory
+ /home a tre host
+ identificati da indirizzo IP. E' una
+ impostazione utile in caso tu abbia
+ una rete privata senza un DNS server
+ configurato. Opzionalmente il file
+ /etc/hosts
+ può essere configurato per hostname interni.
+ Per favore rileggi
+ &man.hosts.5; per più informazioni. Il flag
+ permette alle sottodirectory
+ di fungere da mount point. In altre parole, non monterà
+ le sottodirectory ma permetterà ai client di montare
+ solo le directory che necessita o di cui ha bisogno.
+
+ /home -alldirs 10.0.0.2 10.0.0.3
+10.0.0.4
+
+ La linea seguente esporta /a
+ cosicchè due client da diversi domini possono accedere
+ al filesystem. L'opzione
+ permette all'utente root sul
+ sistema remoto di scrivere dati
+ sul filesystem esportato come utente root.
+ Se il flag -maproot=root non
+ è specificato, anche se l'utente ha accesso come
+ root sul filesystem remoto,
+ non sarà in grado di modificare files sul filesystem
+ esportato.
+
+ /a -maproot=root host.example.com
+box.example.org
+
+ Affinchè un client abbia accesso ad
+ un filesystem, questo deve avere permessi adeguati.
+ Assicurati che il client sia elencato nel
+ file /etc/exports.
+
+ In /etc/exports, ogni
+ linea rappresenta le informazioni per un
+ filesystem esportato ad un host. Un
+ host remoto può essere specificato solo
+ una volta per filesystem, e può
+ avere solo una entry di default. Ad esempio,
+ supponi che /usr sia
+ un singolo filesystem. Il seguente
+ /etc/exports sarebbe
+ invalido:
+
+ # Invalid when /usr is one file system
+/usr/src client
+/usr/ports client
+
+ Un filesystem, /usr,
+ ha due linee che specificano exports verso lo stesso
+ host, client.
+ Il formato corretto per questa situazione è:
+
+ /usr/src /usr/ports client
+
+ Le proprietà di un filesystem esportato
+ ad un dato host devono essere tutte su una
+ riga. Linee senza un cliente specificato
+ sono trattate come un singolo host. Questo
+ limita il modo di esportare filesystem, ma
+ per la maggior parte delle persone
+ non è un problema.
+
+ Il seguente è un esempio di valida
+ lista di esportazione, dove
+ /usr e /exports
+ /usr and /exports
+ sono filesystem locali:
+
+ # Export src and ports to client01 and client02, but
+only
+# client01 has root privileges on it
+/usr/src /usr/ports -maproot=root client01
+/usr/src /usr/ports client02
+# The client machines have root and can mount anywhere
+# on /exports. Anyone in the world can mount /exports/obj read-only
+/exports -alldirs -maproot=root client01 client02
+/exports/obj -ro
+
+ Ricordati di riavviare
+ mountd ogni volta che
+ modifichi /etc/exports
+ cosicchè il cambiamenti abbia effetto.
+ Per farlo, invia un segnale HUP
+ al processo mountd:
+
+ &prompt.root; kill -HUP `cat
+/var/run/mountd.pid`
+
+ Alternativamente, un reboot farà sì
+ che FreeBSD imposti tutto
+ correttamente. Non è necessario tuttavia effettuare
+ un reboot. L'esecuzione del seguente comando da
+ utente root
+ dovrebbe avviare tutto.
+
+ Sul server NFS:
+
+ &prompt.root; rpcbind
+&prompt.root; nfsd -u -t -n 4
+&prompt.root; mountd -r
+
+ Sul client NFS:
+
+ &prompt.root; nfsiod -n 4
+
+ Ora dovrebbe essere tutto pronto per montare
+ un filesystem remoto.
+ In questi esempi il nome del server
+ sarà server e quello del client
+ sarà client. Se vuoi solo
+ temporaneamente montare un filesystem remoto o
+ anche testare la configurazione, basta che
+ esegui un comando come questo
+ come utente root sul client:
+
+
+ NFS
+
+ mounting
+
+
+ &prompt.root; mount server:/home
+/mnt
+
+ Questo monterà la directory
+ /home del server
+ sopra /mnt sul client. Se
+ tutto è impostato correttamente dovresti
+ essere in grado di entrare nella directory
+ /mnt sul client e vedere
+ tutti i file che sono sul server.
+
+ Se vuoi montare automaticamente un
+ filesystem remoto ogni volta che il
+ computer fa boot, aggiungi il filesystem
+ al file /etc/fstab.
+ Questo è un esempio:
+
+ server:/home /mnt nfs rw 0 0
+
+ La pagina di manuale di &man.fstab.5;
+ elenca tutte le possibili opzioni.
+
+
+
+ Usi Pratici
+
+ NFS ha molti usi
+ pratici. Alcuni
+ dei più usati sono elencati di seguito:
+
+
+ NFS
+
+ usi
+
+
+
+
+ Fa sì che alcune macchine
+ condividano un CDROM o un altro media
+ fra di loro. Questo è un metodo
+ più economico e spesso più convieniente
+ di installare software su molte macchine.
+
+
+
+ Su grandi reti, potrebbe essere più
+ conveniente configurare un server
+ NFS centrale in cui
+ conservare tutte le home directory degi utenti.
+ Queste home directory
+ possono essere esportate sulla rete cosicchè
+ gli utenti abbiano sempre la stessa directory,
+ indipendentemente dalla workstation dalla quale
+ effettuino il login.
+
+
+
+ Molte macchine potrebbero avere una
+ directory comune
+ /usr/ports/distfiles.
+ In questo modo, quando hai bisogno di
+ installare un port su molte macchine,
+ puoi velocemente accedere al sorgente senza
+ scaricarlo su ogni macchina.
+
+
+
+
+
+
+
+
+ Wylie
+
+ Stilwell
+
+ Grazie al contributo di
+
+
+
+
+
+ Chern
+
+ Lee
+
+ Riscritto da
+
+
+
+
+ Mount automatici con amd
+
+ amd
+ demone di mount automatico
+
+ &man.amd.8; (il demone di mount automatico)
+ monta automaticamente un filesystem remoto
+ ogni volta che un file o una directory in quel
+ filesystem viene acceduto. I filesystem che sono
+ inattivi per un certo periodo di tempo possono
+ anche essere smontati automaticamente da
+ amd. L'uso di
+ amd fornisce una semplice
+ alternativa a mount permanenti, dato che i mount
+ permanenti sono di solito
+ elencati in /etc/fstab.
+
+ amd opera connettendosi
+ ad un server NFS sulle directory
+ /host e
+ /net. Quando si accede ad un file
+ all'interno di una di queste directory,
+ amd
+ fa una ricerca del mount remoto corrispondente e lo
+ monta automaticamente. /net
+ è usato per montare
+ un filesystem esportato da un indirizzo IP,
+ mentre /host
+ è usato per montare un export da un hostname remoto.
+
+ Un accesso ad un file in
+ /host/foobar/usr dovrebbe
+ comunicare a amd di
+ cercare di montare
+ l'export /usr sull'host
+ foobar.
+
+
+ Montare un export con
+ amd
+
+ Puoi osservare i mount disponibili di un
+ host remoto con il comando
+ showmount. Ad esempio, per
+ vedere i mounts di un host chiamato
+ foobar, puoi usare:
+
+ &prompt.user; showmount -e foobar
+Exports list on foobar:
+/usr 10.10.10.0
+/a 10.10.10.0
+&prompt.user; cd /host/foobar/usr
+
+
+ Come si vede nell'esempio,
+ il comando showmount mostra
+ /usr come un export.
+ Quando si cambia directory in
+ /host/foobar/usr,
+ amd
+ cerca di risolvere foobar e
+ automaticamente monta l'export desiderato.
+
+ amd può essere
+ avviato dagli scripts di startup inserendo le
+ seguenti linee in
+ /etc/rc.conf:
+
+ amd_enable="YES"
+
+ Inoltre, altri flags personalizzati possono essere
+ ad amd con le opzioni
+ amd_flags. Di default,
+ amd_flags è impostato a:
+
+ amd_flags="-a /.amd_mnt -l syslog /host /etc/amd.map
+/net /etc/amd.map"
+
+ Il file /etc/amd.map
+ definisce le opzioni di default con le quali
+ gli export sono montati. Il file
+ /etc/amd.conf definisce
+ alcune delle più avanzate caratteristiche di
+ amd.
+
+ Consulta le pagine di manuale di &man.amd.8;
+ e &man.amd.conf.5;
+ per maggiori informazioni.
+
+
+
+
+
+
+ John
+
+ Lind
+
+ Grazie al contributo di
+
+
+
+
+ Problemi nell'integrazione con altri sistemi
+
+ Alcuni adapter Ethernet per sistemi PC hanno
+ limitazioni che possono portare a seri
+ problemi seri di rete, in particolare con NFS.
+ Questa difficoltà non è specifica a FreeBSD,
+ ma i sistemi FreeBSD ne sono affetti.
+
+ I problemi avvengono quasi sempre
+ quando sistemi PC (FreeBSD) sono
+ connessi in rete con workstation ad alta
+ performance, tipo quelli di
+ Silicon Graphics, Inc., e Sun Microsystems, Inc.
+ Il mount NFS funziona, ed alcune operazioni possono
+ avere successo, ma d'improvviso sembra che il
+ server non dia più risposte al client,
+ anche se le richieste da e verso altri sistemi
+ continuano ad essere processate.
+ Questo avviene sul sistema client, sia che
+ il client sia il sistema
+ FreeBSD sia che sia la workstation. Su molti sistemi,
+ non c'è modo di effettuare lo shutdown del client
+ in modo pulito una volta che questo problema si
+ sia manifestato. L'unica soluzione
+ è spesso quella di resettare il client,
+ poichè la situazione NFS
+ non può essere risolta.
+
+ Anche se la soluzione corretta
+ è usare un adapter Ethernet dalle migliori
+ prestazioni e capacità , c'è un semplice
+ workaround che permetterà operazioni soddisfacenti.
+ Se il sistem FreeBSD è il server,
+ includi le opzioni al
+ mount dal client. Se il sistema FreeBSD
+ è il client, allora monta
+ il filesystem NFS con l'opzione .
+ Queste opzioni possono essere specificate usando
+ il quarto campo della linea di
+ fstab sul client per
+ mount automatici, o usa il parametro
+ del comando &man.mount.8; per mount manuali.
+
+ Bisognerebbe notare che c'è un problema diverso,
+ a volte confuso con questo, quando il server NFS ed
+ il client sono su reti diverse. Se è questo
+ il caso, accertatevi
+ che i vostri router indirizzino correttamente l'informazione
+ necessaria su UDP, o non andrai
+ da nessuna parte, indipendentemente da cosa tu
+ stia cercando di fare.
+
+ Nei seguenti esempi, fastws è
+ il nome host (interfaccia) di una workstation
+ ad alte prestazioni, e freebox
+ è il nome host (interfaccia) di un sistema FreeBSD con
+ un adapter Ethernet a basse prestazioni. Inoltre,
+ /sharedfs sarà il filesystem esportato
+ (vedi &man.exports.5;), e /project
+ sarà il mount point sul client per il filesystem
+ montato. In tutti i casi, nota che le opzioni
+ o e
+ possono essere utili
+ nella tua applicazione.
+
+ Esempi dal sistema FreeBSD (freebox)
+ come client da /etc/fstab su
+ freebox:
+
+ fastws:/sharedfs /project nfs rw,-r=1024 0
+0
+
+ Come comando manuale di mount da
+ freebox:
+
+ &prompt.root; mount -t nfs -o -r=1024
+fastws:/sharedfs /project
+
+ Esempi dal sistema FreeBSD come server in
+ /etc/fstab su
+ fastws:
+
+ freebox:/sharedfs /project nfs rw,-w=1024 0
+0
+
+ Come comando di mount manuale su
+ fastws:
+
+ &prompt.root; mount -t nfs -o -w=1024
+freebox:/sharedfs /project
+
+ Praticamente ogni Ethernet adapter a 16-bit permetterà
+ operazioni senza le succitate restrizioni sulla dimensione
+ di lettura e scrittura.
+
+ Per chiunque è interessato, ecco cosa succede quando
+ occorre il problema, il che spiega anche perchè sia
+ non riparabile. NFS tipicamente lavora con una dimensione
+ di block di 8 K (anche se può creare
+ frammenti di dimensione minore). Dal momento che la
+ massima dimensione dei pacchetti Ethernet è attorno
+ a 1500 bytes, il block NFS sarà
+ diviso in molti pacchetti Ethernet
+ anche se è pur sempre una singola unità per il codice
+ di più alto livello e deve essere ricevuto, assemblato
+ e riconosciuto come una unità .
+ La workstation ad alta performance può inviare
+ pacchetti che comprendono le unità NFS una dietro l'altra,
+ l'una vicino all'altra come permette lo standard.i
+ Sulla scheda a minore capacità , gli ultimi pacchetti
+ sovrascrivono i precedenti pacchetti della stessa
+ unità prima che possano essere trasferiti all'host
+ e l'unità nella
+ sua interezza non può essere ricostruita
+ o riconosciuta. Come risultato, la workstation andrà
+ in timeout e cercherà ancora di ripetere l'operazione,
+ ma cercherà con la stessa unità da 8 K, ed il
+ processo sarà ripetuto ancora, all'infinito.
+
+ Mantenendo la dimensione dell'unità al di sotto
+ della limitazione dei pacchetti Ethernet, ci assicuriamo che
+ ogni completo pacchetto Ethernet ricevuto possa essere
+ ricono sciuto individualmente, evitando così la
+ situazione deadlock.
+
+ Sovrascritture possono anche capitare quando una
+ workstation ad alte prestazioni riversi dati verso
+ un sistema PC, ma con la scheda di rete migliore,
+ sovrascritture di questo tipo non sono garantite su
+ unità NFS. Quando una sovrascrittura
+ avviene, le unità affette saranno ritrasmesse,
+ e c'è una buona probabilità che saranno
+ ricevute, assemblate, e riconosciute.
+
+
+
+
+
+
+
+ Bill
+
+ Swingle
+
+ Scritto da
+
+
+
+
+
+ Eric
+
+ Ogren
+
+ Migliorato da
+
+
+
+ Udo
+
+ Erdelhoff
+
+
+
+
+ Network Information System (NIS/YP)
+
+
+ Cos'è?
+
+ NIS
+ Solaris
+ HP-UX
+ AIX
+ Linux
+ NetBSD
+ OpenBSD
+
+ NIS,
+ che sta per Network Information Services, fu sviluppato
+ da Sun Microsystems per centralizzare l'amministrazione
+ di sistemi &unix; (in origine &sunos;). Ora in sostanza
+ è diventato uno standard di settore; tutti i sistemi
+ &unix; like (&solaris;, HP-UX, &aix;, Linux, NetBSD,
+ OpenBSD, FreeBSD, etc) supportano
+ NIS.
+
+ yellow pagesNIS
+
+ NIS
+ in precedenza era noto come Yellow Pages, ma per una questione
+ di marchi, Sun ha cambiato il nome. Il vecchio termine (e yp)
+ è ancora si incontra ancora spesso.
+
+
+ NIS
+ domini
+
+
+ E' un sistema client/server basato su RPC che
+ permette ad un gruppo di macchine in un dominio
+ NIS di condividere un insieme comune di file di
+ configurazione. Questo permette ad un amministratore
+ di sistema di installare sistemi client
+ NIS con il minimo di dati di configurazione e di aggiungere,
+ rimuovere o modificare dati di configurazione da una singola
+ macchina.
+
+ Windows NT
+
+ E' simile al sistema di domini di &windowsnt;; anche
+ se le implementazioni interne dei due sistemi sono del tutto
+ diverse, le funzionalità base possono essere
+ paragonate.
+
+
+
+ Termini/Processi che Dovresti Conoscere
+
+ Ci sono parecchi termini e molti importanti processi
+ utente che incontrerai quando cercherai di implementare
+ NIS su FreeBSD, sia che cerchi di creare un server NIS
+ sia che cerchi di installare un client NIS:
+
+
+ rpcbind
+
+
+
+ portmap
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+ Termine
+
+ Descrizione
+
+
+
+
+
+ Nome dominio NIS
+
+ Un server NIS master e tutti i suoi client
+ (inclusi i suoi server slave) hanno un nome
+ dominio NIS. Analogamente al nome dominio di
+ &windowsnt;, il nome dominio NIS non ha nulla
+ a che fare
+ con il DNS.
+
+
+
+ rpcbind
+
+ Deve essere in esecuzione al fine
+ di abilitare RPC (Remote
+ Procedure Call, un protocollo di rete usato da NIS).
+ Se rpcbind non è attivo,
+ sarà impossibile portare in esecuzione un server NIS
+ o fungere da client NIS (sotto &os; 4.X
+ portmap è usato al
+ posto di
+ rpcbind).
+
+
+
+ ypbind
+
+ Esegue il bind di un client NIS
+ al suo server. Prenderà il nome dominio NIS dal
+ sistema, e, usando RPC, si
+ connetterà al server.
+ ypbind
+ è il fulcro di una comunicazione client-server in
+ ambiente NIS; se ypbind
+ muore su un client, questo non sarà in grado di
+ accedere il server NIS.
+
+
+
+ ypserv
+
+ Dovrebbe essere in esecuzione solo sui
+ server NIS;è il processo NIS vero e
+ proprio. Se &man.ypserv.8;
+ muore, il server non sarà più in grado di
+ rispondere a richieste NIS (si spera ci sia
+ un server slave per sostituirlo). Ci sono
+ alcune implementazioni di NIS
+ (ma non quello di FreeBSD) che non cerca di
+ ricollegarsi ad un altro server se il server
+ che stava usando muore. Spesso, l'unica cosa
+ che aiuta in questo caso è riavviare il
+ processo server (o anche
+ l'intero server o il processo
+ ypbind sul client).
+
+
+
+ rpc.yppasswdd
+
+ Un altro processo che dovrebbe essere in
+ esecuzione solo sui server master NIS; è un demone
+ che permette a client NIS di cambiare le proprie
+ password NIS. Se questo demone non è attivo,
+ gli utenti dovranno loggarsi al server master NIS
+ e cambiare le proprie password da lì.
+
+
+
+
+
+
+
+ Come funziona?
+
+ Ci sono tre tipi di host in ambiente NIS:
+ master server, slave server e client. I server
+ fungono da magazzino centralizzato per le
+ informazioni sulla configurazione degli host. I
+ server master mantengono la copia "ufficiale"
+ di queste informazioni, mentre i server slave effettuano
+ il mirror di queste informazioni per ridondanza. I client
+ si affidano al server per ottenere queste informazioni.
+
+ Le informazioni in molti file possono essere
+ condivise in questo modo. I file
+ master.passwd
+ ,group e hosts sono
+ in genere condivisi in questo modo via NIS. Qualora un
+ processo su un client necessiti di informazioni che
+ normalmente sarebbero trovate in questi file in locale,
+ fa una query al server NIS a cui è legato.
+
+
+ Tipi di macchine
+
+
+
+ NIS
+
+ master server
+
+
+
+ Un server master NIS. Questo
+ server, analogamente a primary domain controller
+ &windowsnt; , mantiene i file usati da tutti i client
+ NIS. Il file passwd,
+ il file group, e vari altri
+ file usati da client NIS vivono sul
+ server master.
+
+
+ E' possibile per una macchina agire
+ da master server NIS per più di un dominio
+ NIS. Comunque, questo caso non sarà
+ coperto in questa introduzione,
+ che presuppone un ambiente NIS relativamente piccolo.
+
+
+
+
+ NIS
+
+ slave server
+
+
+
+ NIS slave server. Analogamente
+ a backup domain controller &windowsnt;, i server
+ slave NIS mantengono copie dei file di dati
+ del server master NIS. I server slave NIS garantiscono
+ la ridondanza che viene richiesta in ambienti
+ importanti. Inoltre aiutano a bilanciare il carico
+ del server master: i client NIS si legano sempre
+ al NIS server che risponde per primo alla loro richiesta,
+ compresi i server slave.
+
+
+
+ NIS
+
+ client
+
+
+
+ NIS client. I client NIS,
+ come la maggior parte delle workstation &windowsnt;
+ , si autenticano nei confronti del NIS server
+ (o del domain controller &windowsnt; nel caso di
+ workstation &windowsnt;) per effettuare il login.
+
+
+
+
+
+
+
+ Usare NIS/YP
+
+ Questa sezione riguarderà l'installazione
+ di un ambiente di esempio NIS.
+
+
+ Questa sezione presuppone che tu usi
+ FreeBSD 3.3 o versioni più recenti. Le istruzioni
+ date di seguito probabilmente
+ funzioneranno anche per versioni di FreeBSD maggiori
+ di 3.0, ma non c'è garanzia di questo.
+
+
+
+ Il Piano
+
+ Supponiamo che tu sia l'amministratore di un piccolo
+ laboratorio universitario. Questo laboratorio, che
+ consiste di 15 macchine FreeBSD, al momento non ha
+ un sistema centralizzato di amministrazione; ogni
+ macchina ha il suo /etc/passwd e
+ /etc/master.passwd. Questi file
+ sono tenuti sincronizzati fra di loro attraverso
+ intervento manuale; al momento, quando aggiungi un utente
+ al laboratorio, devi eseguire adduser
+ su tutte e 15 le macchine. Chiaramente, questa situazione
+ è provvisoria, così hai deciso di convertire il
+ laboratorio a NIS, usando due delle macchine
+ come server.
+
+ Così la configurazione del laboratorio adesso
+ sembra questa:
+
+
+
+
+
+ Nome della macchina
+
+ Indirizzo IP
+
+ Ruolo della macchina
+
+
+
+
+
+ ellington
+
+ 10.0.0.2
+
+ NIS master
+
+
+
+ coltrane
+
+ 10.0.0.3
+
+ NIS slave
+
+
+
+ basie
+
+ 10.0.0.4
+
+ Workstation della facoltà
+
+
+
+ bird
+
+ 10.0.0.5
+
+ Macchina client
+
+
+
+ cli[1-11]
+
+ 10.0.0.[6-17]
+
+ Altre macchine client
+
+
+
+
+
+ Se stai installando uno schema NIS per la
+ prima volta, è una buona idea riflettere
+ su come affrontarlo. Indipendemente dalla
+ dimensione della rete, ci sono alcune
+ decisioni che devono essere prese.
+
+
+ Scegliere un nome dominio NIS
+
+
+ NIS
+
+ Nome dominio
+
+
+ Questo può non essere il
+ nome dominio a
+ cui sei abituato. Per la precisione viene chiamato
+ nome dominio NIS. Quando un client
+ fa il broadcast della sua richiesta per informazioni,
+ include il nome del dominio NIS di cui fa parte.
+ In questo modo molti server su una rete possono distinguere
+ a quale server la richiesta è riferita. Considerate
+ il nome dominio NIS come il nome per un gruppo di host
+ che sono collegati per qualche motivo.
+
+ Alcune organizzazioni scelgono di usare il loro
+ nome dominio Internet come nome dominio NIS. Questo non
+ è raccomandabile in quanto può causare confusione
+ quando si cerchi di debuggare problemi di rete.
+ Il nome dominio NIS dovrebbe essere unico all'interno
+ della tua rete ed è utile che sia descrittivo
+ del gruppo di macchine che rappresenta. Per
+ esempio, il dipartimento di Arte della Acme Inc. può
+ essere nel dominio acme-art. Per questo
+ esempio, si presume tu abbia scelto il nome
+ test-domain.
+
+ SunOS
+
+ Comunque, alcuni sistemi operativi (principalmente
+ &sunos;) usano il loro nome dominio NIS come loro nome
+ dominio Internet. Se una o più macchine sulla tua rete
+ hanno questa restrizione, tu devi
+ usare il nome dominio Internet come il tuo
+ nome dominio NIS.
+
+
+
+ Requisiti fisici dei server
+
+ Ci sono molte cose da tener in mente quando si
+ sceglie quale macchina usare come server NIS. Una
+ delle caratteristiche più sfortunate di NIS
+ è il livello di dipendenza che i client hanno
+ verso il server. Se un client non riesce a
+ contattare il server per
+ il suo dominio NIS, molto spesso la macchina risulta
+ inutilizzabile. La mancanza di informazioni utente e
+ di gruppo fa sì che molti sistemi si blocchino. Tenendo
+ questo in mente dovresti accertati di scegliere una
+ macchina che non sia soggetta a reboot frequenti o
+ una che non sia usata per sviluppo. Il server
+ NIS dovrebbe essere in teoria una macchina
+ stand alone il cui unico
+ scopo di esistenza è essere un server NIS. Se hai una
+ rete non pesantemente trafficata,
+ è accettabile installare
+ il server NIS su una macchina che esegue altri servizi,
+ basta ricordarsi che se il server NIS diventa
+ irrangiungibile, tutti i tuoi
+ client NIS ne saranno affetti in modo negativo.
+
+
+
+
+ Server NIS
+
+ Le copie canoniche di tutte le informazioni NIS
+ sono conservate su una singola macchina chiamata
+ il server master NIS. I database usati per conservare
+ le informazioni sono chiamate mappe NIS. In FreeBSD,
+ queste mappe sono conservate in
+ /var/yp/[nome-dominio] dove
+ [nome-dominio] è il nome del dominio
+ NIS che si server. Un singolo server NIS può supportare
+ molti domini al tempo stesso, di conseguenza è
+ possibile avere molte directory di questo tipo,
+ una per ogni dominio supportato. Ogni dominio
+ avrà il suo insieme indipendente di mappe.
+
+ I server NIS master e slave gestiscono tutte le
+ richieste NIS col demone ypserv.
+ ypserv è responsabile per
+ la ricezione delle richieste in entrata dai client NIS,
+ traducendo il dominio richiesto e il nome mappa ad un
+ percorso verso il file di database e trasmettendo
+ i dati indietro al client.
+
+
+ Installare un server master NIS
+
+
+ NIS
+
+ configurazione del server
+
+
+ Installare un server master NIS può essere
+ relativamente semplice, a seconda delle tue
+ necessità . FreeBSD presenta un supporto nativo
+ per NIS. Tutto quello che devi fare è aggiungere
+ le seguenti linee a /etc/rc.conf,
+ e FreeBSD farà il resto.
+
+
+
+ nisdomainname="test-domain"
+ Questa linea imposterà il nome domino NIS a
+ test-domain
+ al momento della configurazione di rete
+ (ad esempio dopo il reboot).
+
+
+
+ nis_server_enable="YES"
+ Questa linea dirà a FreeBSD di avviare i processi
+ NIS server la prossima volta che la rete
+ è riavviata.
+
+
+
+ nis_yppasswdd_enable="YES"
+ Questo avvierà il demone
+ rpc.yppasswd che, come accennato
+ prima, permetterà agli utenti di cambiare la loro
+ password NIS dalle macchine client.
+
+
+
+
+ A seconda delle tue impostazioni NIS, potresti
+ aver bisogno di aggiungere altre linee. Leggi
+ la
+ sezione sui NIS server che sono anche NIS client
+ , di seguito, per dettagli.
+
+
+ Ora, tutto quello che devi fare è eseguire
+ il comando /etc/netstart
+ come super-utente. Questo imposterà
+ il sistema, usando i valori che hai specificato
+ in /etc/rc.conf.
+
+
+
+ Inizializzare le mappe NIS
+
+
+ NIS
+
+ mappe
+
+
+ Le mappe NIS sono file di
+ database, che sono conservati nella directory
+ /var/yp. Sono generati
+ da file di configurazione nella directory
+ /etc del NIS master, con
+ una eccezione: il file
+ /etc/master.passwd.
+ C'è un buon motivo per questo, infatti
+ normalmente non vuoi che siano
+ propagate le password a root
+ e ad altri account amministrativi a tutti gli
+ altri server nel dominio NIS. Così prima
+ di inizializzare le mappe
+ NIS, dovresti:
+
+ &prompt.root; cp /etc/master.passwd
+/var/yp/master.passwd
+&prompt.root; cd /var/yp
+&prompt.root; vi master.passwd
+
+ Dovresti rimuovere tutte le linee che riguardano
+ account di sistema (bin,
+ tty, kmem,
+ games, etc.), così come altri
+ account che non vuoi siano propagate ai client NIS
+ (per esempio root ed ogni altro
+ account con UID 0 (super-utente)).
+
+
+ Accertati che il file
+ /var/yp/master.passwd non
+ sia nè leggibile dal gruppo nè dal resto
+ del mondo (modo 600)!
+ Usa il comando chmod, se
+ appropriato.
+
+
+ Tru64 UNIX
+
+ Quando hai finito, è il momento di inizializzare
+ le mappe NIS! FreeBSD include uno script chiamato
+ ypinit che lo fa per te (leggi
+ la sua pagina di manuale per dettagli). Nota che
+ questo script è disponibile sulla maggior parte dei
+ sistemi operativi &unix; ma non su tutti. Su
+ Digital Unix/Compaq Tru64 UNIX è chiamato
+ ypsetup. Poichè stiamo generando
+ mappe per un NIS master, passeremo l'opzione
+ al comando ypinit.
+ Per generare le mappe NIS, supponendo che tu abbia già
+ eseguito i passi di cui sopra, esegui:
+
+ ellington&prompt.root; ypinit -m
+test-domain
+Server Type: MASTER Domain: test-domain
+Creating an YP server will require that you answer a few questions.
+Questions will all be asked at the beginning of the procedure.
+Do you want this procedure to quit on non-fatal errors? [y/n: n]
+n
+Ok, please remember to go back and redo manually whatever fails.
+If you don't, something might not work.
+At this point, we have to construct a list of this domains YP servers.
+rod.darktech.org is already known as master server.
+Please continue to add any slave servers, one per line. When you are
+done with the list, type a <control D>.
+master server : ellington
+next host to add: coltrane
+next host to add: ^D
+The current list of NIS servers looks like this:
+ellington
+coltrane
+Is this correct? [y/n: y] y
+
+[..output from map generation..]
+
+NIS Map update completed.
+ellington has been setup as an YP master server without any errors.
+
+ ypinit dovrebbe aver creato
+ /var/yp/Makefile da
+ /var/yp/Makefile.dist.
+ Quando creato, questo file assume che tu stia operando
+ su un ambiente NIS a server singolo con solo macchine
+ FreeBSD. Dal momento che test-domain
+ ha anche un server slave, devi editare
+ /var/yp/Makefile:
+
+ ellington&prompt.root; vi
+/var/yp/Makefile
+
+ Dovresti commentare la linea che dice
+
+ NOPUSH = "True"
+
+ (se non è già commentata).
+
+
+
+ Impostare un server slave NIS
+
+
+ NIS
+
+ slave server
+
+
+ Impostare un server NIS slave è anche
+ più semplice che impostare il master. Loggati
+ al server slave ed edita
+ il file /etc/rc.conf
+ esattamente come hai fatto col server master.
+ L'unica differenza è che
+ ora dobbiamo usare l'opzione quando
+ eseguiamo ypinit. L'opzione
+ richiede che il nome del
+ server NIS sia passato, così la nostra linea
+ di comando assomiglia
+ alla seguente:
+
+ coltrane&prompt.root; ypinit -s ellington
+test-domain
+
+Server Type: SLAVE Domain: test-domain Master: ellington
+
+Creating an YP server will require that you answer a few questions.
+Questions will all be asked at the beginning of the procedure.
+
+Do you want this procedure to quit on non-fatal errors? [y/n: n]
+n
+
+Ok, please remember to go back and redo manually whatever fails.
+If you don't, something might not work.
+There will be no further questions. The remainder of the procedure
+should take a few minutes, to copy the databases from ellington.
+Transferring netgroup...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+Transferring netgroup.byuser...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+Transferring netgroup.byhost...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+Transferring master.passwd.byuid...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+Transferring passwd.byuid...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+Transferring passwd.byname...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+Transferring group.bygid...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+Transferring group.byname...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+Transferring services.byname...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+Transferring rpc.bynumber...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+Transferring rpc.byname...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+Transferring protocols.byname...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+Transferring master.passwd.byname...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+Transferring networks.byname...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+Transferring networks.byaddr...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+Transferring netid.byname...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+Transferring hosts.byaddr...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+Transferring protocols.bynumber...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+Transferring ypservers...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+Transferring hosts.byname...
+ypxfr: Exiting: Map successfully transferred
+
+coltrane has been setup as an YP slave server without any errors.
+Don't forget to update map ypservers on ellington.
+
+ Ora dovresti avere una directory chiamata
+ /var/yp/test-domain. Copie
+ delle mappe NIS del master server dovrebbero risiedere
+ in questa directory. Dovresti accertarti che siano
+ aggiornate. La seguente linea di
+ /etc/crontab sul tuo server slave
+ dovrebbe far ciò:
+
+ 20 * * * * root
+/usr/libexec/ypxfr passwd.byname
+21 * * * * root /usr/libexec/ypxfr
+passwd.byuid
+
+ Queste due linee forzano lo slave a sincronizzare
+ le sue mappe con le mappe del server master.
+ Anche se queste entry non sono obbligatorie,
+ dal momento che il server
+ master cerca di assicurarsi che tutte le modifiche
+ alle sue mappe NIS siano comunicate ad i suoi slave
+ e perchè le informazioni sulle password sono vitali
+ per i sistemi che dipendono dal server, è una buona idea
+ forzare gli aggiornamenti. Questo è ancora più
+ importante su reti trafficate dove gli aggiornamenti
+ delle mappe potrebbero non essere completi.
+
+ Adesso, esegui il comando
+ /etc/netstart anche sullo slave,
+ per avviare il server NIS.
+
+
+
+
+ Client NIS
+
+ Un client NIS stabilisce quello che è
+ chiamato un binding ad un particolare NIS
+ server usando il demone
+ ypbind. ypbind
+ controlla il dominio di default del sistema
+ (impostato dal comando domainname),
+ ed inizia a fare broadcast di richieste RPC sulla rete
+ locale. Queste richieste specificano il nome del
+ dominio per il quale ypbind sta
+ cercando di stabilire un binding. Se un server è stato
+ configurato a servire il dominio richiesto, risponderà
+ a ypbind, che registrerà l'indirizzo
+ del server. Se ci sono molti server disponibili
+ (ad esempio un master e molti slave),
+ ypbind userà l'indirizzo del primo
+ che risponde. Da quel momento in poi, il sistema client
+ dirigerà tutte le sue richieste NIS a quel server.
+ ypbind occasionalmente farà un
+ ping del server per accertarsi che sia su
+ ed attivo. Se non riceve una risposta di uno dei suoi
+ ping in un tempo accettabile, ypbind
+ segnerà il dominio come non connesso e inizierà
+ di nuovo a fare broadcasting nella speranza di
+ localizzare un altro server.
+
+
+ Impostare un client NIS
+
+
+ NIS
+
+ configurazione del client
+
+
+ Impostare una macchina FreeBSD perchè sia un client
+ NIS è abbastanza semplice.
+
+
+
+ Edita il file /etc/rc.conf e
+ aggiungi le seguenti linee per impostare il nome
+ dominio NIS ed avviare ypbind
+ all'avvio della rete:
+
+ nisdomainname="test-domain"
+nis_client_enable="YES"
+
+
+
+ Per importare tutte le possibili linee di
+ password dal server NIS, rimuovi tutti gli account
+ utente dal tuo /etc/master.passwd
+ ed usa vipw per aggiungere
+ la seguente linea alla fine del file:
+
+ +:::::::::
+
+
+ Questa linea permetterà a chiunque con un
+ valido account nella mappa delle password
+ del server NIS di loggarsi sul client. Ci
+ sono molti modi per
+ configurare il tuo client NIS cambiando questa
+ linea. Leggi la
+ sezione
+ sui netgroups di seguito per maggiori
+ informazioni. Per letture più dettagliate vedere
+ il libro della O'Reilly
+ Managing NFS and NIS.
+
+
+
+ Dovresti tenere almeno un account locale (non
+ importato via NIS) nel tuo file
+ /etc/master.passwd e questo
+ account dovrebbe essere anche un membro del gruppo
+ wheel. Se c'è qualche
+ problema con NIS, questo account può essere usato
+ per loggarsi da remoto, diventare
+ root e riparare le cose.
+
+
+
+
+ Per impostare tutte le possibili linee dei gruppi
+ dal server NIS, aggiungi questa linea al tuo file
+ /etc/group:
+
+ +:*::
+
+
+
+ Dopo aver completato questi passi, dovresti
+ essere in grado di eseguire ypcat passwd
+ e vedere la mappa delle password del NIS server.
+
+
+
+
+
+ Sicurezza di NIS
+
+ In generale, ogni utente remoto può eseguire una RPC
+ a &man.ypserv.8; ed ottenere i contenuti delle tue mappe NIS,
+ ammesso che l'utente remoto conosca il tuo nome dominio.
+ Per prevenire tali transazioni non autorizzate,
+ &man.ypserv.8; supporta una caratteristica chiamata
+ securenets che può essere usata per
+ restringere l'accesso ad un dato insieme di host. All'avvio
+ &man.ypserv.8; cercherà di caricare le informazioni
+ delle securenets da un file chiamato
+ /var/yp/securenets.
+
+
+ Questo percorso varia a secondo del percorso
+ specificato con l'opzione . Questo
+ file contiene linee che consistono di una
+ specificazione della rete e di una maschera di
+ rete separate da spazi vuoti. Le linee che
+ cominciano con # sono
+ considerati commenti. Un esempio di file securenets può
+ assomigliare al seguente:
+
+
+ # allow connections from local host -- mandatory
+127.0.0.1 255.255.255.255
+# allow connections from any host
+# on the 192.168.128.0 network
+192.168.128.0 255.255.255.0
+# allow connections from any host
+# between 10.0.0.0 to 10.0.15.255
+# this includes the machines in the testlab
+10.0.0.0 255.255.240.0
+
+ Se &man.ypserv.8; riceve una richiesta da un indirizzo
+ che coincide con una di queste regole, processerà
+ la richiesta normalmente. Se l'indirizzo non coincide
+ la richiesta sarà ignorata ed un messaggio di warning
+ sarà loggato. Se il file
+ /var/yp/securenets non esiste,
+ ypserv permetterà connessioni
+ da ogni host.
+
+ Il programma ypserv ha
+ anche supporto per il pacchetto di Wietse Venema
+ TCP Wrapper. Questo
+ permette all'amministratore di usare i file
+ di configurazione di TCP Wrapper
+ per controlli sull'accesso al posto di
+ /var/yp/securenets.
+
+
+ Pur essendo entrambi questi meccanismi di accesso
+ di controllo abbastanza sicuri,
+ questi, come il test di porta privilegiata,
+ sono vulnerabili agli attacchi
+ IP spoofing. Tutto il traffico
+ relativo a NIS dovrebbe essere bloccato al firewall.
+
+ I server che usano
+ /var/yp/securenets
+ possono non riuscire a servire client NIS legittimi che
+ abbiano implementazioni TCP/IP obsolete. Alcune
+ di queste implementazioni impostano a zero tutti i
+ bit degli host quando fanno broadcast e/o non
+ riescono a osservare la maschera di sotto-rete
+ quando calcolano l'indirizzo
+ broadcast. Mentre alcuni di questi problemi possono
+ essere corretti cambiando la configurazione del client,
+ altri problemi possono causare il ritiro dei client
+ in questione o l'abbandono di
+ /var/yp/securenets.
+
+ Usando /var/yp/securenets su un
+ server con una tale obsoleta implementazione del TCP/IP
+ è sicuramente una cattiva idea e causerà alla
+ perdita della funzionalità NIS per gran parte della tua
+ rete.
+
+ TCP Wrappers
+
+ L'uso del pacchetto
+ TCP Wrapper
+ aumenta la latenza del tuo server NIS. Il ritardo
+ addizionale può essere lungo a sufficienza tanto
+ da causare dei timeout in programmi client, specialmente
+ su reti trafficate o con server NIS lenti. Se uno o
+ più client soffre di questi sintomi, dovresti convertire
+ il sistema dei client in questione a server NIS slave
+ e forzarli a non fare il binding a loro stessi.
+
+
+
+
+ Impedire ad Alcuni Utenti di Loggarsi
+
+ Nel nostro laboratorio c'è una macchina
+ basie che si suppone sia una workstation
+ solo della facoltà . Non vogliamo togliere questa
+ macchina dal dominio NIS, tuttavia il file
+ passwd sul server NIS master
+ contiene account che sono sia della
+ facoltà sia degli studenti. Cosa possiamo fare?
+
+ C'è un modo di impedire a specifici utenti di loggarsi
+ ad una macchina, anche se sono presenti nel database NIS.
+ Per farlo, tutto quello che devi fare è
+ aggiungere
+ -username
+ alla fine del file /etc/master.passwd
+ sulla macchina client, dove
+ username è lo username
+ dell'utente di cui vuoi impedire l'accesso.
+ E' meglio fare questo con
+ vipw dato che vipw
+ farà un controllo di correttezza dei tuoi cambiamenti a
+ /etc/master.passwd, e ricostruirà
+ automaticamente il database delle password quando hai finito
+ di editarlo. Ad esempio, se vogliamo impedire l'accesso
+ all'utente bill verso l'host
+ basie faremmo:
+
+ basie&prompt.root; vipw
+[aggiungi -bill alla fine del file, poi esci]
+vipw: rebuilding the database...
+vipw: done
+
+basie&prompt.root; cat /etc/master.passwd
+
+root:[password]:0:0::0:0:The super-user:/root:/bin/csh
+toor:[password]:0:0::0:0:The other super-user:/root:/bin/sh
+daemon:*:1:1::0:0:Owner of many system processes:/root:/sbin/nologin
+operator:*:2:5::0:0:System &:/:/sbin/nologin
+bin:*:3:7::0:0:Binaries Commands and Source,,,:/:/sbin/nologin
+tty:*:4:65533::0:0:Tty Sandbox:/:/sbin/nologin
+kmem:*:5:65533::0:0:KMem Sandbox:/:/sbin/nologin
+games:*:7:13::0:0:Games pseudo-user:/usr/games:/sbin/nologin
+news:*:8:8::0:0:News Subsystem:/:/sbin/nologin
+man:*:9:9::0:0:Mister Man Pages:/usr/share/man:/sbin/nologin
+bind:*:53:53::0:0:Bind Sandbox:/:/sbin/nologin
+uucp:*:66:66::0:0:UUCP
+pseudo-user:/var/spool/uucppublic:/usr/libexec/uucp/uucico
+xten:*:67:67::0:0:X-10 daemon:/usr/local/xten:/sbin/nologin
+pop:*:68:6::0:0:Post Office Owner:/nonexistent:/sbin/nologin
+nobody:*:65534:65534::0:0:Unprivileged user:/nonexistent:/sbin/nologin
++:::::::::
+-bill
+
+basie&prompt.root;
+
+
+
+
+
+
+ Udo
+
+ Erdelhoff
+
+ Grazie al contributo di
+
+
+
+
+ Usare i Netgroups
+
+ netgroups
+
+ Il metodo mostrato nella sezione precedente funziona
+ ragionevolmente bene se hai bisogno di regole speciali
+ per un numero molto piccolo di utenti e/o macchine. Su
+ reti più grandi, certamente ti
+ dimenticherai di impedire l'accesso di certi utenti
+ a macchine dal ruolo critico, oppure potresti perfino
+ finire a modificare ogni macchina separatamente, in questo
+ modo perdendo il beneficio centrale di NIS:
+ l'amministrazione centralizzata
+
+ La soluzione degli sviluppatori NIS a questo problema
+ è chiamata netgroups. Il
+ loro scopo e la loro semantica possono essere
+ paragonate ai normali gruppi utenti usati dal
+ filesystem &unix;. L'unica differenza
+ è la mancanza di un ID numerico e l'abilità di
+ definire un netgroup che includa sia gruppi utenti che altri
+ netgroup.
+
+ I netgroup furono sviluppati per gestire grandi reti
+ complesse con centinaia di utenti e macchine. Da un lato
+ questa è una Buona Cosa se sei obbligato a gestire una
+ simile situazione. Dall'altro, questa complessità rende
+ praticamente impossibile spiegare i netgroup con esempi
+ relativamente semplici. L'esempio usato nel resto di questa
+ sezione dimostra questo problema.
+
+ Assumiamo che la favorevole introduzione di NIS nei tuoi
+ laboratori catturi l'interesse dei tuoi superiori. Il tuo
+ prossimo compito è di estendere il tuo dominio NIS per
+ coprire alcune altre macchine del campo. Le due tabelle contengono
+ i nomi dei nuovi utenti e delle nuove macchine, con una breve
+ descrizione.
+
+
+
+
+
+ User Name(s)
+
+ Description
+
+
+
+
+
+ alpha,
+ beta
+
+ Impiegato normale del dipartimento IT
+
+
+
+ charlie,
+ delta
+
+ Il nuovo apprendista del dipartimento IT
+
+
+
+ echo,
+ foxtrott,
+ golf, ...
+
+ Impiegato ordinario
+
+
+
+ able, baker,
+ ...
+
+ Gli interni correnti
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+ Machine Name(s)
+
+ Description
+
+
+
+
+
+
+
+ war, death,
+ famine,
+ pollution
+
+ Il tuoi server più importanti. Solo
+ gli impiegati IT hanno il permesso di loggarsi
+ in queste macchine.
+
+
+
+
+
+ pride, greed,
+ envy, wrath,
+ lust, sloth
+
+ Server meno importanti. Tutti i membri
+ del dipartimento IT hanno il permesso di loggarsi
+ a queste macchine.
+
+
+
+ one, two,
+ three, four,
+ ...
+
+ Workstation normali. Solo
+ veri impiegati hanno permesso
+ di accedere a queste macchine.
+
+
+
+ trashcan
+
+ Una macchina molto vecchia senza alcun dato
+ critico. Anche gli interni hanno permesso di usare
+ questa macchina.
+
+
+
+
+
+ Se provi ad implementare queste restrizioni bloccando
+ separatamente ogni utente, dovresti aggiungere una linea
+ -user
+ ad ogni passwd per ogni utente che
+ non ha il permesso di loggarsi in quel sistema. Se ti
+ dimentichi anche solo di una linea, potresti essere nei
+ pasticci. Può essere ragionevole fare ciò
+ correttamente durante l'installazione iniziale, comunque
+ certamente ti dimenticherai alla fine
+ di aggiungere le linee per i nuovi utenti durante le
+ operazioni giornaliere. Dopo tutto, Murphy era un
+ ottimista.
+
+ Gestire questa situazione con i netgroup offre
+ molti vantaggi. Non c'è bisogno di gestire
+ separatamente ogni utente; basta assegnare un utente ad
+ uno o più netgroup e permettere o impedire il login
+ a tutti i membri del netgroup. Se aggiungi una
+ nuova macchina, dovrai solo definire restrizioni di
+ login per i netgroup. Se un nuovo utente viene
+ aggiunto, dovrai solo aggiungere l'utente
+ ad uno o più netgroup. Questi cambiamenti sono indipendenti
+ l'uno dall'altro: non più per ogni combinazione di
+ utenti e macchine fai ...Se la tua installazione
+ NIS è pianificata con attenzione, dovrai solo modificare
+ esattamente un file centrale di configurazione per garantire
+ o negare l'accesso alle macchine.
+
+ Il primo passo è l'inizializzazione della mappa NIS
+ netgroup. &man.ypinit.8; di FreeBSD non crea questa mappa
+ di default, ma la sua implementazione NIS la supporterà
+ una volta che è stata creata. Per aggiungere una linea alla
+ mappa, semplicemente usa il comando
+
+ ellington&prompt.root; vi
+/var/yp/netgroup
+
+ e poi inizia ad aggiungere contenuti. Per i nostri esempi
+ abbiamo bisogno di almeno quattro netgroup: impiegati IT,
+ apprendisti IT, impiegati normali ed interni.
+
+ IT_EMP (,alpha,test-domain) (,beta,test-domain)
+IT_APP (,charlie,test-domain) (,delta,test-domain)
+USERS (,echo,test-domain) (,foxtrott,test-domain) \
+ (,golf,test-domain)
+INTERNS (,able,test-domain) (,baker,test-domain)
+
+ IT_EMP, IT_APP etc.
+ sono i nomi dei netgroup. Ogni gruppo fra parentesi tonde
+ aggiunge uno o più account utente. I tre campi dentro il
+ gruppo sono:
+
+
+
+ Il nome degli host dove le seguenti caratteristiche
+ sono valide. Se non specifichi un nome host, la linea
+ è valida per tutti gli host. Se specifichi un nome host,
+ entrerai nel regno dell'oscurità , dell'orrore
+ e della confusione assoluta.
+
+
+
+ Il nome dell'account che appartiene a questo
+ netgroup.
+
+
+
+ Il dominio NIS per l'account. Puoi
+ importare account da altri domini NIS nel tuo netgroup
+ se sei uno di quei ragazzi sfortunati con più di
+ un dominio NIS.
+
+
+
+ Ognuno di questi campi può contenere
+ wildcards. Leggi &man.netgroup.5; per dettagli.
+
+
+ netgroups
+
+ Nomi netgroup più lunghi di 8 caratteri
+ non dovrebbero essere usati, specialmente se hai macchine
+ che eseguono altri sistemi operativi all'interno del
+ tuo dominio NIS. I nomi sono case sensitive; usare
+ le lettere maiuscole per il tuo netgroup è
+ un modo semplice per distinguere fra utenti,
+ macchine e nomi di netgroup.
+
+ Alcuni client NIS (non FreeBSD) non possono
+ gestire netgroup con un numero troppo grande di linee.
+ Ad esempio, alcune vecchie versioni di &sunos; iniziano
+ ad avere problemi se un netgroup contiene più di 15
+ linee. Puoi superare questo
+ limite creando molti sotto-netgroup con 15 o meno utenti
+ ed un vero netgroup che consiste dei sotto-netgroup:
+
+ BIGGRP1 (,joe1,domain) (,joe2,domain)
+(,joe3,domain) [...]
+BIGGRP2 (,joe16,domain) (,joe17,domain) [...]
+BIGGRP3 (,joe31,domain) (,joe32,domain)
+BIGGROUP BIGGRP1 BIGGRP2 BIGGRP3
+
+ Puoi ripetere questo processo se hai bisogno di più
+ di 225 utenti all'interno di un singolo netgroup.
+
+
+ Attivare e distribuire la tua nuova mappa NIS
+ è facile:
+
+ ellington&prompt.root; cd /var/yp
+ellington&prompt.root; make
+
+ Questo genererà le tre mappe NIS
+ netgroup,
+ netgroup.byhost e
+ netgroup.byuser. Usa
+ &man.ypcat.1; per controllare che le tue
+ nuove mappe NIS siano disponibili:
+
+ ellington&prompt.user; ypcat -k
+netgroup
+ellington&prompt.user; ypcat -k netgroup.byhost
+ellington&prompt.user; ypcat -k
+netgroup.byuser
+
+ L'output del tuo primo comando dovrebbe assomigliare
+ a /var/yp/netgroup. Il secondo
+ comando non produrrà output se non hai specificato
+ netgroup specifici agli host. Il terzo comando può
+ essere usato per ottenere una lista dei netgroup di un
+ utente.
+
+ L'installazione del client è abbastanza semplice.
+ Per configurare il server war, devi solo
+ eseguire &man.vipw.8; e sostituire la linea
+
+ +:::::::::
+
+ con
+
+ +@IT_EMP:::::::::
+
+ Ora, solo i dati per l'utente definito nel netgroup
+ IT_EMP sono importati nel
+ database delle password di war e solo
+ questi utenti hanno permesso di accesso.
+
+ Sfortunatamente, questa limitazione si applica anche
+ alla funzione della shell ~ ed a
+ tutte le routine che convertono fra nomi utenti e user ID
+ numerici. In altre parole,cd ~user
+ non funzionerà ,
+ ls -l mostrerà gli ID numerici
+ invece dello username e
+ find . -user joe -print
+ darà l'errore No such user. Per
+ riparare questo, dovrai importare tutte le linee dell'utente
+ senza permettere a loro di loggarsi sui tuoi
+ server.
+
+ Questo può essere ottenuto aggiungendo un'altra
+ linea a /etc/master.passwd. Questo
+ dovrebbe contenere:
+
+ +:::::::::/sbin/nologin, dal significato
+ Importa tutte le entry ma imposta la shell di
+ login a /sbin/nologin nelle linee
+ importate. Puoi sostituire ogni campo nella linea
+ passwd piazzando un valore di default
+ nel tuo /etc/master.passwd.
+
+
+
+ Accertati che la linea
+ +:::::::::/sbin/nologin sia piazzata
+ dopo +@IT_EMP:::::::::. Altrimenti
+ tutti gli account utente importati da NIS avranno
+ /sbin/nologin come loro shell
+ di login.
+
+
+ Dopo questo cambiamento, dovrai solo cambiare
+ una mappa NIS se un nuovo impiegato si unisce
+ al dipartimento IT. Puoi usare un simile
+ approccio per i server meno importanti
+ sostituendo +::::::::: nella tua versione
+ locale di /etc/master.passwd
+ con qualcosa del tipo:
+
+ +@IT_EMP:::::::::
++@IT_APP:::::::::
++:::::::::/sbin/nologin
+
+ Le linee corrispondenti per le workstation normali
+ potrebbero essere:
+
+ +@IT_EMP:::::::::
++@USERS:::::::::
++:::::::::/sbin/nologin
+
+ E tutto sarebbe a posto fino a che non c'è un
+ cambiamento di policy dopo poche settimane:
+ il dipartimento IT inizia ad assumere interni.
+ Gli interni IT hanno permesso di usare le normali
+ workstation ed i server meno importanti; e gli
+ apprendisti IT hanno permesso di loggarsi ai
+ server principali. Aggiungi un nuovo netgroup
+ IT_INTERN, aggiungi i nuovi interni IT
+ a questo nuovo netgroup IT_INTERN,
+ e inizia a cambiare la configurazione su ogni nuova macchina...
+ Come il vecchio adagio dice:Errori nella pianificazione
+ centralizzata porta a caos globale.
+
+ L'abilità NIS di creare netgroup da altri netgroup
+ può essere usata per prevenire situazioni come queste. Una
+ possibilità è la creazione di netgroup basati sul
+ ruolo. Per esempio, potresti creare un netgroup chiamato
+ BIGSRV per definire le restrizioni di login
+ per i server importanti, un altro netgroup chiamato
+ SMALLSRV per i server meno importanti
+ ed un terzo netgroup chiamato USERBOX
+ per le workstation normali. Ognuna di questi netgroup
+ contiene i netgroup che hanno permesso di accesso a
+ queste macchine. Le nuove linee della tua mappa NIS
+ dovrebbero assomigliare a questa:
+
+ BIGSRV IT_EMP IT_APP
+SMALLSRV IT_EMP IT_APP ITINTERN
+USERBOX IT_EMP ITINTERN USERS
+
+ Questo metodo di definire restrizioni di login
+ funziona ragionevolmente bene se puoi definire gruppi
+ di macchine con restrizioni identiche. Sfortunatamente
+ questa è l'eccezione, non la regola. La maggior parte del
+ tempo, avrai necessità di definire restrizioni di login
+ macchina per macchina.
+
+ Definizioni di netgroup specifiche per ogni
+ macchina sono l'altra possibilità per gestire
+ il cambiamento di policy delineato sopra.
+ In questo scenario il
+ /etc/master.passwd di ogni macchina
+ deve contenere due linee che iniziano con
+ +. La prima di queste aggiunge un netgroup
+ con l'account che ha il permesso di loggarsi alla macchina,
+ il secondo aggiunge tutti gli altri account con
+ /sbin/nologin come shell. E' buona
+ norma usare la versione MAIUSCOLA del nome
+ macchina come nome del netgroup. In altre parole, le linee
+ dovrebbero assomigliare a questa:
+
+ +@BOXNAME:::::::::
++:::::::::/sbin/nologin
+
+ Una volta che hai completato questo task per tutte
+ le macchine, non dovrai mai più modificare la versione locale
+ di /etc/master.passwd. Tutti
+ gli ulteriori cambiamenti possono essere
+ gestiti modificando la mappa NIS. Di
+ seguito un esempio di una possibile
+ mappa netgroup per questo scenario con altri vantaggi
+ addizionali:
+
+ # Define groups of users first
+IT_EMP (,alpha,test-domain) (,beta,test-domain)
+IT_APP (,charlie,test-domain) (,delta,test-domain)
+DEPT1 (,echo,test-domain) (,foxtrott,test-domain)
+DEPT2 (,golf,test-domain) (,hotel,test-domain)
+DEPT3 (,india,test-domain) (,juliet,test-domain)
+ITINTERN (,kilo,test-domain) (,lima,test-domain)
+D_INTERNS (,able,test-domain) (,baker,test-domain)
+#
+# Now, define some groups based on roles
+USERS DEPT1 DEPT2 DEPT3
+BIGSRV IT_EMP IT_APP
+SMALLSRV IT_EMP IT_APP ITINTERN
+USERBOX IT_EMP ITINTERN USERS
+#
+# And a groups for a special tasks
+# Allow echo and golf to access our anti-virus-machine
+SECURITY IT_EMP (,echo,test-domain) (,golf,test-domain)
+#
+# machine-based netgroups
+# Our main servers
+WAR BIGSRV
+FAMINE BIGSRV
+# User india needs access to this server
+POLLUTION BIGSRV (,india,test-domain)
+#
+# This one is really important and needs more access restrictions
+DEATH IT_EMP
+#
+# The anti-virus-machine mentioned above
+ONE SECURITY
+#
+# Restrict a machine to a single user
+TWO (,hotel,test-domain)
+# [...more groups to follow]
+
+ Se stai usando qualche tipo di database per
+ gestire i tuoi account utente, dovresti essere in
+ grado di creare la prima parte della mappa con i
+ tuoi tool di report del database. In
+ questo modo, i nuovi utenti avranno accesso automaticamente
+ alle macchine.
+
+ Un ultima nota di avvertimento: può non essere sempre
+ consigliabile usare netgroup basati sulle macchine. Se
+ stai per mettere in produzione qualche dozzina o perfino qualche
+ centinaia di macchine identiche per laboratori studente,
+ dovresti usare netgroup basati sul ruolo invece che netgroup
+ basati sulla macchina, per tenere la dimensione della mappa
+ NIS al di sotto di un limite ragionevole.
+
+
+
+ Cose Importanti da Ricordare
+
+ Ci sono ancora un paio di cose che dovrai cambiare
+ ora che operi in ambiente NIS.
+
+
+
+ Ogni volta che devi aggiungere un utente al
+ laboratorio devi aggiungerlo
+ solo al server
+ master NIS e devi ricordarti di ricostruire
+ le mappe NIS. Se ti dimentichi di farlo
+ il nuovo utente non sarà in grado di loggarsi in alcuna
+ macchina eccetto che sul server NIS master. Per esempio,
+ se abbiamo bisogno di aggiungere un nuovo utente
+ jsmith al laboratorio,
+ faremmo:
+
+ &prompt.root; pw useradd jsmith
+&prompt.root; cd /var/yp
+&prompt.root; make test-domain
+
+ Puoi anche eseguire adduser jsmith
+ invece di pw useradd jsmith.
+
+
+
+ Tieni gli account amministrativi fuori
+ dalle mappe NIS. Normalmente non vuoi che
+ gli account amministrativ e le password si propaghino
+ a macchine che avranno utenti che non dovrebbero avere
+ accesso a quegli account.
+
+
+
+ Tieni al sicuro il NIS master e slave,
+ e minimizza il tempo in cui sono giù. Se
+ qualcuno hackera o semplicemente spegne queste macchine
+ riesce a privare molte persone della possibilità di
+ loggarsi al laboratorio.
+
+ Questa è la principale debolezza di ogni
+ sistema centralizzato di amministrazione. Se non proteggi
+ il tuo server NIS, avrai un mucchio di utenti
+ arrabbiati!
+
+
+
+
+
+ Compatibilità con NIS v1
+
+ ypserv di FreeBSD supporta
+ fino ad un certo punto client NIS v1. L'implementazione
+ di NIS di FreeBSD usa solo il protocollo NIS v2, comunque
+ altre implementazioni includono supporto per il protocollo
+ v1 per compatibilità all'indietro coi vecchi sistemi. Il
+ demone ypbind fornito con questi
+ sistemi proverà a stabilire un binding con un server
+ NIS v1 anche se potrebbero non averne mai bisogno
+ (e possono continuare a fare broadcast in ricerca di
+ uno anche dopo che hanno ricevuto risposta da un
+ server v2). Nota che mentre il supporto per i
+ client normali viene garantito, questa versione
+ di ypserv non
+ gestisce richieste di trasferimento di mappe v1; di
+ conseguenza, non può essere usato come master o slave in
+ congiunzione con server NIS più vecchi che
+ supportano solo il protocollo v1. Fortunatamente,
+ probabilmente non ci sono
+ server del genere in uso oggi.
+
+
+
+ Server NIS che Sono Anche Client
+
+ Bisogna prestare molta attenzione quando
+ si esegue ypserv in
+ un dominio multi-server dove le macchine server
+ sono anche client NIS.
+ E' generalmente una buona idea forzare i server
+ ad effettuare il binding a sè stessi piuttosto
+ che permettere loro di effettuare il broadcast
+ delle richieste binding e
+ potenzialmente possono fare il bind una all'altra.
+ Possono risultare strani errori quando un
+ server va giù e gli altri sono dipendenti da
+ lui. Alla fine, tutti i client andranno in timeout
+ e cercheranno di effettuare il bind ad altri server,
+ ma il ritardo di questa operazione può essere
+ considerevole e l'uscita
+ di errore è ancora presente dato che i server possono
+ fare il binding fra di loro di nuovo.
+
+ Puoi forzare un host a fare il binding ad un server
+ in particolare usando ypbind con
+ l'opzione . Se non vuoi fare
+ questa azione a mano ogni volta che fai il reboot
+ del tuo server NIS, puoi aggiungere queste linee al tuo
+ /etc/rc.conf:
+
+ nis_client_enable="YES" # run client stuff as well
+nis_client_flags="-S NIS
+domain,server"
+
+ Consulta &man.ypbind.8; per ulteriori informazioni.
+
+
+
+ Formato delle Password
+
+
+ NIS
+
+ formato delle password
+
+
+ Uno dei problemi più comuni in cui la gente incappa
+ quando tenta di implementare NIS è la compatibilità
+ del formato delle password. Se il tuo server NIS usa password
+ criptate con DES, supporterà solo client che usano anche loro
+ DES. Ad esempio, se hai client NIS &solaris; nella rete,
+ dovrai quasi certamente usare password criptate
+ con DES.
+
+ Per controllare quale formato il tuo server
+ e client usano, dai un'occhiata a
+ /etc/login.conf. Se l'host
+ è configurato per usare password criptate
+ DES, la classe default conterrà
+ una linea simile a questa:
+
+ default:\
+:passwd_format=des:\
+:copyright=/etc/COPYRIGHT:\
+[Further entries elided]
+
+ Altri valori possibili per l'opzione
+ passwd_format includono
+ blf e md5
+ (per password criptate con Blowfish e con MD5,
+ rispettivamente).
+
+ Se hai fatto modifiche a
+ /etc/login.conf,
+ dovrai anche ricostruire il database
+ delle possibilità di login, il che si
+ ottiene eseguendo il seguente comando
+ come root:
+
+ &prompt.root; cap_mkdb
+/etc/login.conf
+
+
+ Il formato delle password che sono
+ già in /etc/master.passwd non
+ sarà aggiornato finchè un utente cambia la
+ sua password per la prima volta
+ dopo che il
+ database delle possibilità di login
+ è ricostruito.
+
+
+ Dopodichè per assicurarti che le password siano
+ criptate con il formato che hai scelto, dovresti
+ anche controllare che crypt_default
+ in /etc/auth.conf dia precedenza
+ al formato delle password scelto. Per farlo,
+ inserisci il formato che hai scelto per primo
+ nella lista. Ad esempio, quando usi password
+ criptate DES, la linea dovrebbe essere:
+
+ crypt_default = des blf md5
+
+ Seguendo i passi sopra citati su ognuno dei &os;
+ basati su NIS server e client, puoi star sicuro che tutti
+ siano d'accordo su quale formato delle password sia usato
+ all'interno della rete. Se hai problemi nell'identificazione
+ su un client NIS, questo è un buon punto di partenza per
+ cercare possibili problemi. Ricordati: se vuoi mettere
+ in produzione un server NIS per una rete eterogenea,
+ dovrai probabilmente usare DES su tutti i sistemi
+ poichè questo è il minimo standard comune.
+
+
+
+
+
+
+
+ Greg
+
+ Sutter
+
+ Scritto da
+
+
+
+
+ Configurazione Automatica della Rete (DHCP)
+
+
+ Cos'è il DHCP?
+
+
+ Dynamic Host Configuration Protocol
+
+ DHCP
+
+
+
+ Internet Software Consortium (ISC)
+
+
+ DHCP, il Protocollo di Configurazione Host Dinamico,
+ descrive i passi attraverso i quali un sistema
+ si può connettere ad una rete ed ottenere
+ l'informazione necessaria per comunicare attraverso
+ quella rete. Le versioni di FreeBSD prima della 6.0
+ usano l'implementazione DHCP client (&man.dhclient.8;)
+ dell'ISC (Internet Software Consortium). Le ultime versioni
+ usano il dhclient di OpenBSD preso
+ da OpenBSD 3.7.
+ Tutte le informazioni specifiche all'implementazione
+ di dhclient in questa sede
+ sono riferite all'uso dei client DHCP sia di ISC che di OpenBSD.
+ Il server DHCP è quello incluso nella
+ distribuzione ISC.
+
+
+
+ Cosa Copre Questa Sezione
+
+ Questa sezione descrive sia il lato client
+ del sistema DHCP di ISC e di OpenBSD che il lato server del
+ sistema DHCP ISC. Il
+ programma client, dhclient,
+ è già
+ integrato con FreeBSD, e la parte server è
+ disponibile nel port net/isc-dhcp3-server. Le
+ pagine di manuale &man.dhclient.8;, &man.dhcp-options.5;, e
+ &man.dhclient.conf.5, oltre ai riferimenti
+ elencati oltre, sono risorse utili.
+
+
+
+ Come Funziona
+
+ UDP
+
+ Quando dhclient, il client
+ DHCP, viene eseguito sulla macchina client, inizia
+ a fare broadcasting di richieste per informazioni
+ di configurazione. Di default
+ queste richieste sono sulla porta UDP 68. Il server
+ risponde sulla porta UDP 67, dando al client un
+ indirizzo IP ed altre informazioni rilevanti di rete
+ come la netmask, il router ed il DNS server. Tutte
+ queste informazioni
+ arrivano sotto forma di un rilascio DHCP
+ e sono valide sono per un certo periodo di tempo
+ (configurato dall'amministratore del server DHCP).
+ In questo modo, gli indirizzi IP bloccati da client
+ che non sono più connessi alla rete possono
+ essere riutilizzati automaticamente.
+
+ I client DHCP possono ottenere molti tipi
+ di informazione dal server. Una lista esauriente
+ può essere trovata in
+ &man.dhcp-options.5;.
+
+
+
+ L'Integrazione con FreeBSD
+
+ &os; integra completamente il client
+ DHCP ISC o OpenBSD, dhclient
+ (a seconda della versione di &os; utilizzata). Viene fornito
+ supporto al client DHCP sia con l'installazione
+ sia con il sistema base, rendendo inutile il bisogno
+ di una conoscenza dettagliata della configurazione
+ di rete su ogni rete che abbia un server DHCP.
+ dhclient è stato incluso
+ in tutte le distribuzioni FreeBSD a partire
+ dalla 3.2.
+
+
+ sysinstall
+
+
+ DHCP è supportato da
+ sysinstall. Quando
+ configuri una interfaccia di rete con
+ sysinstall, la seconda
+ domanda che ti pone è:
+ Vuoi provare a configurare
+ l'interfaccia via DHCP?. Una risposta
+ affermativa eseguirà dhclient,
+ e, se ha successo, riempirà le informazioni
+ di configurazione della rete in automatico.
+
+ Ci sono due cose che devi fare per far sì
+ che il tuo sistema usi il DHCP all'avvio:
+
+
+ DHCP
+
+ prerequisiti
+
+
+
+
+ Accertati che il device
+ bpf
+ sia compilato nel tuo kernel. Per fare
+ ciò, aggiungi device bpf
+ (pseudo-device
+ bpf sotto &os; 4.X) al tuo file di
+ configurazione del kernel, e ricompilalo.
+ Per maggiori informazioni su come ricompilare
+ i kernel, vedi .Il device
+ bpf è già
+ parte del kernel GENERIC
+ che è fornito con FreeBSD, così
+ se non hai un kernel custom, non dovresti
+ aver bisogno di crearne uno al fine di far funzionare
+ il DHCP.
+
+
+ Quelli di voi che sono particolarmente
+ attenti alla sicurezza, dovrebbero sapere che il
+ device bpf è
+ anche il device che permette agli sniffer di
+ pacchetti di
+ funzionare correttamente (anche se devono sempre
+ essere eseguiti come root).
+ bpf
+ è
+ richiesto per l'uso del DHCP, ma se siete molto
+ attenti alla sicurezza, non dovreste probabilmente
+ aggiungere bpf al
+ vostro kernel in previsione di un uso
+ futuro del DHCP.
+
+
+
+
+ Edita il tuo /etc/rc.conf
+ per includere la seguente linea:
+
+ ifconfig_fxp0="DHCP"
+
+
+ Accertati di sostituire
+ fxp0 con il
+ nome dell'interfaccia che intendi configurare
+ dinamicamente, come descritto in
+ .
+
+
+ Se stai usando una locazione diversa
+ per dhclient, o se desideri
+ passare flags addizionali a
+ dhclient
+ includi anche le linee seguenti (editandole
+ come necessario):
+
+ dhcp_program="/sbin/dhclient"
+dhcp_flags=""
+
+
+
+
+ DHCP
+
+ server
+
+
+ Il server DHCP, dhcpd,
+ è incluso come parte del port
+ net/isc-dhcp3-server
+ nella collezione dei ports. Questo port contiene il
+ server DHCP ISC e la documentazione.
+
+
+
+ Files
+
+
+ DHCP
+
+ file di configurazione
+
+
+
+ /etc/dhclient.conf
+ dhclient richiede
+ un file di configurazione,
+ /etc/dhclient.conf. Tipicamente
+ il file contiene solo commenti, essendo i default
+ ragionevolmente corretti. Questo file di
+ configurazione è descritto dalla
+ pagina di manuale &man.dhclient.conf.5;.
+
+
+
+ /sbin/dhclient
+
+ dhclient è
+ linkato staticamente e risiede in
+ /sbin.
+ Le pagine di manuale di &man.dhclient.8; danno
+ maggiori informazioni su dhclient.
+
+
+
+ /sbin/dhclient-script
+
+ dhclient-script è
+ lo script di configurazione del client DHCP
+ specifico di FreeBSD. Viene descritto in
+ &man.dhclient-script.8;
+ ma non dovrebbe aver bisogno di nessuna
+ modifica utente
+ per funzionare correttamente.
+
+
+
+ /var/db/dhclient.leases
+
+ Il client DHCP mantiene un database di
+ validi rilasci in questo file, che viene
+ scritto come un log.
+ &man.dhclient.leases.5; ne dàuna descrizione
+ leggermente più estesa.
+
+
+
+
+
+ Ulteriori Letture
+
+ Il protocollo DHCP è
+ descritto in maniera estesa in
+ RFC 2131.
+ Informazioni aggiuntive sono presenti a questo URL:
+ .
+
+
+
+ Installare e Configurare un Server DHCP
+
+
+ Cosa Copre Questa Sezione
+
+ Questa sezione fornisce informazioni su come
+ configurare un sistema FreeBSD che funzioni come
+ un server DHCP usando l'implementazione della suite
+ DHCP dell'ISC (Internet Software Consortium).
+
+ La parte server della suite non viene
+ fornita come parte di FreeBSD, così
+ dovrai installare il port
+ net/isc-dhcp3-server
+ per fornire questo servizio. Vedi
+ per
+ più informazioni su come usare la Collezione
+ dei Port.
+
+
+
+ Installazione del DHCP Server
+
+
+ DHCP
+
+ installazione
+
+
+ Per configurare il tuo sistema FreeBSD
+ come un server DHCP, assicurati che il
+ device &man.bpf.4; sia compilato nel
+ kernel. Per farlo, aggiungi
+ device bpf (pseudo-device
+ bpf sotto &os; 4.X) al file
+ di configurazione del kernel, e ricompilalo. Per
+ maggiori informazioni su come compilare un kernel,
+ vedi .
+
+ Il device bpf
+ è già
+ parte del kernel GENERIC
+ che viene fornito con FreeBSD, così
+ non hai bisogno di creare
+ un kernel custom per far funzionare il DHCP.
+
+
+ Quelli di voi che sono particolarmente
+ attenti alla sicurezza, dovrebbero notare che
+ bpf è anche il
+ device che permette agli sniffer di pacchetti
+ di funzionare correttamente (anche se tali
+ programmi hanno bisogno di accesso privilegiato).
+ bpfè
+ richiesto per il funzionamento del DHCP,
+ ma se siete molto attenti alla sicurezza,
+ probabilmente non dovreste includere
+ bpf
+ nel vostro kernel semplicemente perchè vi
+ aspettate di usare il DHCP in qualche momento
+
+
+ La prossima cosa che devi fare è
+ editare il file dhcpd.conf che
+ è stato installato dal port
+ net/isc-dhcp3-server.
+ Di default, questo sarà
+ /usr/local/etc/dhcpd.conf.sample
+ e dovresti copiare questo file in
+ /usr/local/etc/dhcpd.conf
+ prima di procedere con i cambiamenti.
+
+
+
+ Configurare il Server DHCP
+
+
+ DHCP
+
+ dhcpd.conf
+
+
+ dhcpd.conf è
+ composto di dichiarazioni riguardanti
+ sottoreti ed host, e forse lo si spiega
+ meglio con un esempio:
+
+ option domain-name "example.com";
+option domain-name-servers 192.168.4.100;
+option subnet-mask 255.255.255.0;
+
+default-lease-time 3600;
+max-lease-time 86400;
+ddns-update-style none;
+
+subnet 192.168.4.0 netmask 255.255.255.0 {
+ range 192.168.4.129 192.168.4.254;
+ option routers 192.168.4.1;
+}
+
+host mailhost {
+ hardware ethernet 02:03:04:05:06:07;
+ fixed-address mailhost.example.com;
+}
+
+
+
+ Questa opzione specifica il dominio che
+ verrà servito ai client come il dominio
+ di default di ricerca. Si veda
+ &man.resolv.conf.5; per più informazioni.
+
+
+
+ Questa opzione specifica una lista di server
+ DNS separata da virgole, che i client
+ dovrebbero usare.
+
+
+
+ La netmask che sarà fornita ai client.
+
+
+
+ Un client potrebbe richiedere una lunghezza di
+ tempo specifica per la quale il rilascio sarà
+ valido. Altrimenti il server assegnerà
+ un tempo di rilascio con questa durata (in secondi).
+
+
+
+ Questa è la lunghezza massima di
+ tempo per la quale un server effettuerà
+ un rilascio. Se un client dovesse richiedere
+ un rilascio più lungo, sarà effettuato
+ un rilascio, anche se sarà valido solo per
+ max-lease-time secondi.
+
+
+
+ Questa opzione specifica se il server DHCP
+ dovrà cercare di modificare il DNS
+ quando un rilascio è accettato o
+ liberato. Nella implementazione ISC
+ questa opzione è
+ richiesta.
+
+
+
+ Questo identifica quale indirizzo IP
+ dovrà essere usato nel pool riservato
+ per l'allocazione ad i client. Gli indirizzi
+ IP fra, ed inclusi, quelli dichiarati sono
+ assegnabili agli utenti.
+
+
+
+ Dichiara il default gateway che sarà
+ assegnato ad i client.
+
+
+
+ L'indirizzo hardware MAC di un host
+ (cosicchè il server DHCP
+ possa riconoscere un host quando
+ fa una richiesta).
+
+
+
+ Specifica che all'host dovrebbe sempre
+ essere fornito lo stesso indirizzo IP.
+ Nota che usare un hostname è
+ corretto in questo caso,
+ dato che il DHCP server risolverà
+ l'hostname stesso prima di restituire
+ l'informazione sul rilascio.
+
+
+
+ Una volta che hai finito di scrivere
+ il tuo dhcpd.conf,
+ puoi procedere ad avviare il server
+ dando il seguente comando:
+
+ &prompt.root; /usr/local/etc/rc.d/isc-dhcpd.sh
+start
+
+ Se hai bisogno di fare altri cambiamenti
+ alla configurazione del server in futuro,
+ è importante notare che l'invio di
+ un segnale SIGHUP
+ a dhcpd
+ non fa sì che il file
+ di configurazione sia ricaricato, come avviene
+ con la maggior parte dei demoni. Dovrai inviare
+ un segnale SIGTERM per fermare
+ il processo, e poi riavviarlo usando il comando
+ sopracitato.
+
+
+
+ Files
+
+
+ DHCP
+
+ file di configurazione
+
+
+
+
+ /usr/local/sbin/dhcpd
+
+ dhcpd è
+ linkato staticamente e risiede in
+ /usr/local/sbin
+ . La pagina di manuale di
+ &man.dhcpd.8; installata con il port
+ dà più informazioni
+ su dhcpd.
+
+
+
+ /usr/local/etc/dhcpd.conf
+
+ dhcpd richiede
+ un file di configurazione,
+ /usr/local/etc/dhcpd.conf
+ , prima che possa iniziare a
+ fornire il servizio ai client. Questo
+ file deve contenere tutte le informazioni
+ che devono essere fornite ai client che
+ sono serviti, oltre alle informazioni
+ riguardanti le operazioni del server. Questo
+ file di configurazione è descritto
+ dalla pagina di manuale &man.dhcpd.conf.5;
+ installata dal port.
+
+
+
+ /var/db/dhcpd.leases
+
+ Il server DHCP mantiene un database dei
+ rilasci che ha effettuato in questo file, che
+ viene scritto come un log. La pagina di manuale
+ &man.dhcpd.leases.5;, installata dal port
+ ne dà una descrizione leggermente pi`
+ lunga.
+
+
+
+ /usr/local/sbin/dhcrelay
+
+ dhcrelay è
+ usata in ambienti avanzati dove un server
+ DHCP reinvia le richieste da un client ad un
+ altro server DHCP su una rete separata. Se
+ hai bisogno di questa
+ funzionalità, installa il port
+ net/isc-dhcp3-relay.
+ La pagina di manuale &man.dhcrelay.8; fornita
+ col port contiene più dettagli.
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+ Chern
+
+ Lee
+
+ Grazie al contributo di
+
+
+
+
+ Domain Name System (DNS)
+
+
+ Uno sguardo d'insieme
+
+ BIND
+
+ FreeBSD utilizza, di default, una versione di
+ BIND (Berkeley Internet Name Domain), che è
+ la più completa implementazione del protocollo
+ DNS. DNS è il protocollo
+ attraverso il quale nomi sono mappati ad indirizzi IP,
+ e viceversa. Per esempio, una query per
+ www.FreeBSD.org
+ riceverà una replica con l'indirizzo
+ IP del web server del The FreeBSD Project, mentre una
+ query per ftp.FreeBSD.org
+ ritornerà l'indirizzo IP della corrispondente
+ macchina FTP. Allo stesso modo, può
+ avvenire l'opposto. Una
+ query per un indirizzo IP può risolvere il suo
+ nome host. Non è necessario avere in esecuzione
+ un name server per fare DNS lookups su un sistema.
+
+
+ DNS
+
+ DNS è coordinato su Internet attraverso
+ un sistema alquanto complesso di name server autoritativi,
+ ed altri name server di più piccola scala che
+ ospitano e gestiscono cache di informazioni individuali
+ sui domini.
+
+ Questo documento si riferisce a BIND 8.x, dato che
+ è la versione stabile usata in &os;. Le versioni
+ di &os; 5.3 e quelle più aggiornate includono
+ BIND 9 e le istruzioni di configurazione
+ possono essere trovate più avanti in questo
+ capitolo. Gli utenti di &os; 5.2 ed altre versioni
+ precedenti possono installare
+ BIND 9 dal port
+ net/bind9.
+
+ RFC1034 e RFC1035 specificano il protocollo DNS.
+
+ Al momento corrente, BIND è mantenuto
+ dall'Internet Software Consortium
+ .
+
+
+
+
+ Terminologia
+
+ Per comprendere questo documento, alcuni termini
+ relativi al DNS devono essere capiti.
+
+ risolutore
+
+ DNS inverso
+
+ zona root
+
+
+
+
+
+
+
+
+ Termine
+
+ Definizione
+
+
+
+
+
+ Forward DNS
+
+ La mappa da hostname ad indirizzi IP
+
+
+
+ Origine
+
+ Si riferisce al dominio coperto in
+ un particolare file di zona
+
+
+
+ named,
+ BIND, name server
+
+ Nomi comuni per il pacchetto name server BIND
+ all'interno di FreeBSD
+
+
+
+ Risolutore
+
+ Un processo di sistema attraverso il quale
+ una macchina fa query su un name server
+ per informazioni di zona
+
+
+
+ DNS inverso
+
+ L'opposto del forward DNS; mappare
+ indirizzi IP su nomi host
+
+
+
+ Zona root
+
+ L'inizio della gerarchia della zona
+ Internet. Tutte le zone cadono sotto la
+ zona root, analogamente
+ a come tutti i file nel filesystem cadono sotto
+ la directory root.
+
+
+
+ Zona
+
+ Un dominio individuale, sottodominio, o
+ porzione del DNS amministrato dalla stessa
+ autorità
+
+
+
+
+
+
+ zone
+
+ esempi
+
+
+ Esempi di zone:
+
+
+
+ . è la zona root
+
+
+
+ org. è una zona
+ sotto la zona root
+
+
+
+ example.org.
+ è una zona sotto la zona
+ org.
+
+
+
+ foo.example.org.
+ è un sottodominio, una zona sotto la zona
+ example.org.
+
+
+
+
+ 1.2.3.in-addr.arpa è una zona
+ che referenzia tutti gli indirizzi IP che cadono
+ sotto lo spazio IP 3.2.1.*.
+
+
+
+
+ Come si può vedere, la parte più
+ specifica di un nome host appare a sinistra. Per esempio
+ example.org. è
+ più specifico di org., come
+ org. è più specifico
+ della zona root. La disposizione di ogni parte di un nome
+ host è analoga ad un filesystem: la
+ directory /dev cade
+ all'interno della root, e così via.
+
+
+
+ Ragioni per Avere in Esecuzione un Name Server
+
+ Attualmente vengono usati due tipi di name server:
+ un name server autoritativo, ed un name server cache.
+
+ Un name server autoritativo è necessario
+ quando:
+
+
+
+ uno vuole servire informazioni DNS a tutto
+ il mondo, rispondendo in maniera autoritativa
+ alle query.
+
+
+
+ un dominio, tipo
+ example.org, è
+ registrato e gli indirizzi IP devono essere
+ assegnati ad hostname sotto questo.
+
+
+
+ un blocco di indirizzi IP richiede entry di
+ DNS inverso (da IP ad hostname).
+
+
+
+ un name server di backup, chiamato uno
+ slave, deve rispondere alle query
+ quando il primario è giù
+ o inaccessibile.
+
+
+
+ Un name server cache è necessario quando:
+
+
+
+ un server locale DNS può tenere in cache e
+ rispondere più velocemente rispetto ad effettuare
+ query ad un name server all'esterno.
+
+
+
+ una riduzione nel traffico complessivo di
+ rete è desiderato (è stato
+ calcolato che il traffico DNS
+ conta più del 5% sul traffico totale di
+ Internet).
+
+
+
+ Quando uno fa una query per risolvere
+ www.FreeBSD.org, il
+ risolutore di solito fa una query al name
+ server dell'ISP a cui si è connessi,
+ ed ottiene una risposta. Con un server DNS
+ locale, che fa cache,
+ la query deve essere effettuata una volta sola dal
+ server DNS che fa cache. Ogni query aggiuntiva
+ non dovrà cercare all'esterno della rete
+ locale, dato che l'informazione
+ è tenuta in cache localmente.
+
+
+
+ Come Funziona
+
+ In FreeBSd, il demone BIND è chiamato
+ named per ovvie ragioni.
+
+
+
+
+
+ File
+
+ Descrizione
+
+
+
+
+
+ named
+
+ il demone BIND
+
+
+
+ ndc
+
+ programma di controllo del name server
+
+
+
+ /etc/namedb
+
+ directory dove risiedono le
+ informazioni di zona
+
+
+
+ /etc/namedb/named.conf
+
+ file di configurazione del demone
+
+
+
+
+
+
+ I file di zona sono di solito contenuti all'interno
+ della directory /etc/namedb
+ e contengono le informazioni sulla zona DNS servita
+ dal name server.
+
+
+
+
+ Avviare BIND
+
+
+ BIND
+
+ avvio
+
+
+ Dato che BIND è installato di default,
+ configurarlo è relativamente semplice.
+
+ Per assicurarsi che il demone
+ named
+ sia avviato alla partenza, metti la seguente riga
+ in /etc/rc.conf:
+
+ named_enable="YES"
+
+ Per avviare un demone manualmente (dopo
+ averlo configurato):
+
+ &prompt.root; ndc start
+
+
+
+ File di Configurazione
+
+
+ BIND
+
+ file di configurazione
+
+
+
+ Usando make-localhost
+
+ Assicurati di:
+
+ &prompt.root; cd /etc/namedb
+&prompt.root; sh make-localhost
+
+ per creare il file di zona locale reverse DNS
+ /etc/namedb/master/localhost.rev.
+
+
+
+
+ /etc/namedb/named.conf
+
+ // $FreeBSD$
+//
+// Refer to the named(8) manual page for details. If you are ever going
+// to setup a primary server, make sure you've understood the hairy
+// details of how DNS is working. Even with simple mistakes, you can
+// break connectivity for affected parties, or cause huge amount of
+// useless Internet traffic.
+
+options {
+ directory "/etc/namedb";
+
+// In addition to the "forwarders" clause, you can force your name
+// server to never initiate queries of its own, but always ask its
+// forwarders only, by enabling the following line:
+//
+// forward only;
+
+// If you've got a DNS server around at your upstream provider, enter
+// its IP address here, and enable the line below. This will make you
+// benefit from its cache, thus reduce overall DNS traffic in the
+Internet.
+/*
+ forwarders {
+ 127.0.0.1;
+ };
+*/
+
+ Proprio come dicono i commenti, per beneficiare
+ di una cache di un server superiore, può
+ essere abilitato forwarders.
+ Sotto circostanze normali, un name
+ server farà query ricorsive attraverso Internet
+ cercando certi name server fino a chè non trova
+ la risposta che sta cercando. Averlo abilitato farà
+ sì che sarà fatta prima una query verso il
+ name server superiore (o il name server fornito),
+ avvantaggiandosi della sua cache. Se il name
+ server superiore è un name server molto
+ trafficato e veloce, può valere la pena di
+ abilitarlo.
+
+
+ 127.0.0.1
+ non funzionerà qui.
+ Cambia questo indirizzo IP in un name server
+ superiore.
+
+
+ /*
+ * If there is a firewall between you and name servers you want
+ * to talk to, you might need to uncomment the query-source
+ * directive below. Previous versions of BIND always asked
+ * questions using port 53, but BIND 8.1 uses an unprivileged
+ * port by default.
+ */
+ // query-source address * port 53;
+
+ /*
+ * If running in a sandbox, you may have to specify a different
+ * location for the dumpfile.
+ */
+ // dump-file "s/named_dump.db";
+};
+
+// Note: the following will be supported in a future release.
+/*
+host { any; } {
+ topology {
+ 127.0.0.0/8;
+ };
+};
+*/
+
+// Setting up secondaries is way easier and the rough picture for this
+// is explained below.
+//
+// If you enable a local name server, don't forget to enter 127.0.0.1
+// into your /etc/resolv.conf so this server will be queried first.
+// Also, make sure to enable it in /etc/rc.conf.
+
+zone "." {
+ type hint;
+ file "named.root";
+};
+
+zone "0.0.127.IN-ADDR.ARPA" {
+ type master;
+ file "localhost.rev";
+};
+
+zone
+"0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.IP6.INT" {
+ type master;
+ file "localhost.rev";
+};
+
+// NB: Do not use the IP addresses below, they are faked, and only
+// serve demonstration/documentation purposes!
+//
+// Example secondary config entries. It can be convenient to become
+// a secondary at least for the zone where your own domain is in. Ask
+// your network administrator for the IP address of the responsible
+// primary.
+//
+// Never forget to include the reverse lookup (IN-ADDR.ARPA) zone!
+// (This is the first bytes of the respective IP address, in reverse
+// order, with ".IN-ADDR.ARPA" appended.)
+//
+// Before starting to setup a primary zone, better make sure you fully
+// understand how DNS and BIND works, however. There are sometimes
+// unobvious pitfalls. Setting up a secondary is comparably simpler.
+//
+// NB: Don't blindly enable the examples below. :-) Use actual names
+// and addresses instead.
+//
+// NOTE!!! FreeBSD runs BIND in a sandbox (see named_flags in rc.conf).
+// The directory containing the secondary zones must be write accessible
+// to BIND. The following sequence is suggested:
+//
+// mkdir /etc/namedb/s
+// chown bind:bind /etc/namedb/s
+// chmod 750 /etc/namedb/s
+
+ Per ulteriori informazioni su come eseguire BIND
+ in una sandbox, vedi
+ Eseguire named in una sandbox.
+
+ /*
+zone "example.com" {
+ type slave;
+ file "s/example.com.bak";
+ masters {
+ 192.168.1.1;
+ };
+};
+
+zone "0.168.192.in-addr.arpa" {
+ type slave;
+ file "s/0.168.192.in-addr.arpa.bak";
+ masters {
+ 192.168.1.1;
+ };
+};
+*/
+
+ In named.conf, ci sono esempi
+ di linee slave per zone di forward ed inverse.
+
+ Per ogni nuova zona servita, una nuova linea di
+ zona deve essere aggiunta a
+ named.conf.
+
+ Per esempio, la più semplice entry per
+ example.org può
+ assomigliare a:
+
+ zone "example.org" {
+ type master;
+ file "example.org";
+};
+
+ La zona è una master, come indicato
+ dall'entry ,
+ e conserva le informazioni di zona su
+ /etc/namedb/example.org
+ indicata dalla entry
+ .
+
+ zone "example.org" {
+ type slave;
+ file "example.org";
+};
+
+ Nel caso slave, l'informazione di zona è
+ trasferita dal name server master per quella zona
+ particolare, e salvata nel file specificato. Se e
+ quando il master muore o è irraggiungibile,
+ il name server slave avrà le informazioni di
+ zona trasferite e sarà in grado di servirlo.
+
+
+
+ File di Zona
+
+ Un esempio di file di zona master per example.org (che esiste
+ all'interno di /etc/namedb/example.org
+ ) è la seguente:
+
+ $TTL 3600
+
+example.org. IN SOA ns1.example.org. admin.example.org. (
+ 5 ; Serial
+ 10800 ; Refresh
+ 3600 ; Retry
+ 604800 ; Expire
+ 86400 ) ; Minimum TTL
+
+; DNS Servers
+@ IN NS ns1.example.org.
+@ IN NS ns2.example.org.
+
+; Machine Names
+localhost IN A 127.0.0.1
+ns1 IN A 3.2.1.2
+ns2 IN A 3.2.1.3
+mail IN A 3.2.1.10
+@ IN A 3.2.1.30
+
+; Aliases
+www IN CNAME @
+
+; MX Record
+@ IN MX 10 mail.example.org.
+
+ Nota che ogni hostname che finisce in
+ un . è
+ un nome esatto, mentre ogni entità senza un
+ . è referenziato all'origine.
+ Per esempio www è trasformato
+ in www.origin.
+ Nel nostro file di zone fittizio, la nostra origine
+ è example.org, così
+ www si trasformerebbe in
+ www.example.org.
+
+ Il formato di un file di zona è
+ il seguente:
+
+ recordname IN recordtype
+value
+
+
+ DNS
+
+ records
+
+
+ I record DNS usati più di frequente:
+
+
+
+ SOA
+
+
+ inizio di una zona di
+ autorità
+
+
+
+
+ NS
+
+
+ un name server
+ autoritativo
+
+
+
+
+ A
+
+
+ un indirizzo host
+
+
+
+
+ CNAME
+
+
+ il nome canonico per un
+ alias
+
+
+
+
+ MX
+
+
+ mail exchanger
+
+
+
+
+ PTR
+
+
+ un puntatore a nome di dominio (usato nel
+ DNS inverso)
+
+
+
+
+
+example.org. IN SOA ns1.example.org. admin.example.org. (
+ 5 ; Serial
+ 10800 ; Refresh after 3 hours
+ 3600 ; Retry after 1 hour
+ 604800 ; Expire after 1 week
+ 86400 ) ; Minimum TTL of 1
+day
+
+
+
+
+
+ example.org.
+
+
+ il nome di dominio, inoltre è
+ l'origine per questo file di zona.
+
+
+
+
+ ns1.example.org.
+
+
+ il name server primario/autoritativo
+ per questa zona.
+
+
+
+
+ admin.example.org.
+
+
+ la persona responsabile per questa
+ zona, un indirizzo email con @
+ sostituito. (admin@example.org
+ diventa admin.example.org)
+
+
+
+
+ 5
+
+
+ il numero di serie del file. Questo
+ deve essere aumentato ogni volta che il file di
+ zona è modificato. Al giorno d'oggi
+ molti amministratori preferiscono un formato
+ yyyymmddrr per il numero
+ di serie.
+ 2001041002 significherebbe
+ modificato l'ultima volta il 04/10/2001, l'ultimo
+ 02 essendo la seconda volta che
+ il file di zona è stato modificato in
+ questo giorno. Il numero di serie è
+ importante dato che avverte
+ name server slave per una zona quando questa
+ ` modificata.
+
+
+
+
+
+@ IN NS ns1.example.org.
+
+ Questa è una linea NS. Ogni name server che
+ replicherà in maniera autoritativa la zona deve
+ avere una di queste linee. Il @ come
+ visto potrebbe essere stato
+ example.org.
+ Il @ si traduce nell'origine.
+
+
+localhost IN A 127.0.0.1
+ns1 IN A 3.2.1.2
+ns2 IN A 3.2.1.3
+mail IN A 3.2.1.10
+@ IN A 3.2.1.30
+
+ Il record A indica un nome macchina. Come visto
+ sopra, ns1.example.org
+ risolverebbe in 3.2.1.2.
+ Ancora, il simbolo origine, @,
+ è usato qui,
+ così significa che
+ example.org risolverebbe in
+ 3.2.1.30.
+
+
+www IN CNAME @
+
+ Il record nome canonico è usato per dare alias
+ ad una macchina. Nell'esempio, www
+ è tramutato in alias nella macchina indirizzata
+ all'origine, o example.org
+ (3.2.1.30).
+ CNAME possono essere usati per fornire alias
+ ad hostname o distribuire in round robin un
+ hostname fra molte macchine.
+
+
+ MX record
+
+
+
+@ IN MX 10 mail.example.org.
+
+ Il record MX ` usato per specificare quali
+ mail server sono responsabili per gestire mail
+ entranti per la zona.
+ mail.example.org
+ è l'hostname del mail
+ server, e 10 è la priorità di
+ quel mail server.
+
+ Uno può avere molti mail server, con
+ priorità di 3, 2, 1. Un mail server che
+ cerca di consegnare una mail a
+ example.org
+ proverà prima l'MX con la più alta
+ priorità poi il secondo, etc., fino a
+ chè la mail non sia
+ consegnata correttamente.
+
+ Per file di zona in-addr.arpa (DNS inverso), lo stesso
+ formato è usato, eccetto con linee PTR
+ al posto di A o CNAME.
+
+ $TTL 3600
+
+1.2.3.in-addr.arpa. IN SOA ns1.example.org. admin.example.org. (
+ 5 ; Serial
+ 10800 ; Refresh
+ 3600 ; Retry
+ 604800 ; Expire
+ 3600 ) ; Minimum
+
+@ IN NS ns1.example.org.
+@ IN NS ns2.example.org.
+
+2 IN PTR ns1.example.org.
+3 IN PTR ns2.example.org.
+10 IN PTR mail.example.org.
+30 IN PTR example.org.
+
+ Questo file da la corretta mappa da indirizzi
+ IP ad hostname per il nostro dominio fittizio.
+
+
+
+
+ Caching Name Server
+
+
+ BIND
+
+ caching name server
+
+
+ Un name server caching è un name server
+ che non è autoritativo per nessuna zona.
+ Fa semplicemente query, e ne memorizza le risposte
+ per uso successivo. Per impostarne uno, configura
+ il name server come al solito, omettendo ogni
+ inclusione di zona.
+
+
+
+ Eseguire named
+ in una Sandbox
+
+
+ BIND
+
+ eseguirlo in una sandbox
+
+
+
+ chroot
+
+
+ Per maggiore sicurezza puoi eseguire
+ &man.named.8; come fosse un utente non
+ privilegiato, e configurarlo per fargli
+ fare &man.chroot.8; in una directory sandbox.
+ Questo rende tutto ciò che è fuori
+ dalla sandbox non accessibile
+ al demone named.
+ In caso named
+ dovesse essere compromesso, questo
+ contribuirà a ridurre i danni
+ che possono essere causati. Di default,
+ FreeBSD ha un utente ed un gruppo chiamato
+ bind creati
+ per questo scopo.
+
+
+ Molte persone raccomandano che invece
+ di configurare named
+ affinchè questo faccia
+ chroot, si dovrebbe eseguire
+ named dentro una &man.jail.8;.
+ Questa sezione non copre questa situazione.
+
+
+ Dato che named
+ non saraà in grado di accedere a nulla
+ al di fuori della sandbox
+ (del tipo librerie condivise, socket di log, e così
+ via), ci sono un certo numero di passi che
+ devono essere compiuti per permettere a
+ named di
+ funzionare correttamente. Nella seguente lista
+ di passi, si assume che il percorso alla sandbox
+ sia /etc/namedb e che tu non
+ abbia fatto modifiche precedenti al contenuto di
+ questa directory. Esegui i seguenti passi come
+ root:
+
+
+
+ Crea tutte le directory che
+ named
+ si aspetta di vedere:
+
+ &prompt.root; cd /etc/namedb
+&prompt.root; mkdir -p bin dev etc var/tmp var/run master
+slave
+&prompt.root; chown bind:bind slave var/*
+
+
+
+ named ha
+ bisogno soltanto di permessi di scrittura
+ su queste directory, così è tutto
+ quello che gli diamo.
+
+
+
+
+
+ Riorganizza e crea i file di zona e di
+ configurazione base:
+
+ &prompt.root; cp /etc/localtime etc
+&prompt.root; mv named.conf etc && ln -sf
+etc/named.conf
+&prompt.root; mv named.root master
+
++&prompt.root; sh make-localhost
+&prompt.root; cat > master/named.localhost
+$ORIGIN localhost.
+$TTL 6h
+@ IN SOA localhost. postmaster.localhost. (
+ 1 ; serial
+ 3600 ; refresh
+ 1800 ; retry
+ 604800 ; expiration
+ 3600 ) ; minimum
+IN NS localhost.
+IN A 127.0.0.1
+^D
+
+
+
+ Questo permette a
+ named di loggare
+ il tempo corretto a &man.syslogd.8;.
+
+
+
+
+
+ syslog
+
+
+ log files
+
+ named
+
+
+ Se stai eseguendo una versione di &os;
+ precedente a 4.9-RELEASE, crea una copia linkata
+ staticamente di named-xfer
+ e copiala nella sandbox:
+
+ &prompt.root; cd /usr/src/lib/libisc
+&prompt.root; make cleandir && make cleandir && make depend &&
+make all
+&prompt.root; cd /usr/src/lib/libbind
+&prompt.root; make cleandir && make cleandir && make depend &&
+make all
+&prompt.root; cd /usr/src/libexec/named-xfer
+&prompt.root; make cleandir && make cleandir && make depend &&
+make NOSHARED=yes all
+&prompt.root; cp named-xfer /etc/namedb/bin && chmod 555
+/etc/namedb/bin/named-xfer
+
+ Dopo che il tuo
+ named-xfer linkato staticamente
+ è stato installato, un pò di pulizia
+ è richiesta, per evitare di lasciare
+ copie inutili di librerie o programmi
+ nel tuo albero di sorgenti:
+
+ &prompt.root; cd /usr/src/lib/libisc
+&prompt.root; make cleandir
+&prompt.root; cd /usr/src/lib/libbind
+&prompt.root; make cleandir
+&prompt.root; cd /usr/src/libexec/named-xfer
+&prompt.root; make cleandir
+
+
+
+ È stato rilevato come questo passo
+ vada in errore occasionalmente. In caso di
+ errore, dai il comando:
+
+ &prompt.root; cd /usr/src && make cleandir && make
+cleandir
+
+ e cancella il tuo albero
+ /usr/obj:
+
+ &prompt.root; rm -fr /usr/obj && mkdir
+/usr/obj
+
+ Questo pulirà ogni
+ residuo dal tuo
+ albero sorgente, e ritentare i passi sopra
+ dovrebbe funzionare.
+
+
+
+ Se stai eseguendo &os; versione 4.9-RELEASE
+ o successiva, allora la copia di
+ named-xfer
+ in /usr/libexec è linkata
+ staticamente di default, e puoi semplicemente
+ usare &man.cp.1; per copiarla nella tua sandbox.
+
+
+
+ Crea un dev/null che
+ named possa
+ vedere e in cui possa; scrivere a:
+
+ &prompt.root; cd /etc/namedb/dev && mknod null c 2
+2
+&prompt.root; chmod 666 null
+
+
+
+ Crea un link da /var/run/ndc a
+ /etc/namedb/var/run/ndc:
+
+ &prompt.root; ln -sf /etc/namedb/var/run/ndc
+/var/run/ndc
+
+
+ Questo semplicemente evita di specificare
+ l'opzione a &man.ndc.8;
+ ogni volta che lo esegui. Dato che il
+ contenuto di /var/run
+ è cancellato al boot, può essere
+ utile aggiungere questo comando al
+ &man.crontab.5; di root
+ usando l'opzione .
+
+
+
+
+ syslog
+
+ file di log
+
+ named
+
+ Configura &man.syslogd.8; affinchè crei
+ una extra socket log
+ su cui named possa
+ scrivere. Per farlo, aggiungi
+ -l /etc/namedb/dev/log
+ alla variabile syslogd_flags
+ nel file /etc/rc.conf.
+
+
+
+ chroot
+
+ Fai in modo che named
+ parta all'avvio e faccia chroot
+ nella nella sandbox aggiungendo le seguenti linee in
+ /etc/rc.conf:
+
+ named_enable="YES"
+named_flags="-u bind -g bind -t /etc/namedb
+/etc/named.conf"
+
+
+ Nota che il file di configurazione
+ /etc/named.conf
+ è caratterizzato da un pathname completo
+ relativamente alla sandbox,
+ ad esempio nella linea superiore, il file a cui
+ ci si riferisce è attualmente
+ /etc/namedb/etc/named.conf.
+
+
+
+
+ Il prossimo passo è editare
+ /etc/namedb/etc/named.conf
+ così che named
+ sappia quali zone caricare e dove trovarle
+ sul disco. Di seguito un esempio commentato
+ (tutto quello che non è specificamente
+ commentato qui non è differente
+ dall'installazione di un server DNS che
+ non gira in una sandbox):
+
+ options {
+ directory "/";
+ named-xfer "/bin/named-xfer";
+ version ""; // Don't reveal BIND version
+ query-source address * port 53;
+};
+// ndc control socket
+controls {
+ unix "/var/run/ndc" perm 0600 owner 0 group 0;
+};
+// Zones follow:
+zone "localhost" IN {
+ type master;
+ file "master/named.localhost";
+ allow-transfer { localhost; };
+ notify no;
+};
+zone "0.0.127.in-addr.arpa" IN {
+ type master;
+ file "master/localhost.rev";
+ allow-transfer { localhost; };
+ notify no;
+};
+zone "0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.0.ip6.int"
+{
+ type master;
+ file "master/localhost-v6.rev";
+ allow-transfer { localhost; };
+ notify no;
+};
+zone "." IN {
+ type hint;
+ file "master/named.root";
+};
+zone "private.example.net" in {
+ type master;
+ file "master/private.example.net.db";
+ allow-transfer { 192.168.10.0/24; };
+};
+zone "10.168.192.in-addr.arpa" in {
+ type slave;
+ masters { 192.168.10.2; };
+ file "slave/192.168.10.db";
+};
-
- The inetd
- Super-Server
+
+
+ La frase con
+ directory è specificata con
+ /, dato che tutti i file
+ di cui named ha bisogno
+ sono dentro questa directory (ricorda che questo
+ è equivalente all'
+ /etc/namedb di un
+ normale utente).
+
- Traduzione in corso
-
+
+ Specifica il percorso completo
+ del binario named-xfer
+ (dalla figura di riferimento di
+ named). Questo
+ è necessario dato che
+ named è compilato per cercare
+ named-xfer in
+ /usr/libexec di default.
+
-
- Network File System (NFS)
+
+ Specifica il
+ nome file (relativo alla entry
+ directory di cui sopra)
+ dove named può
+ trovare i file di zona per questa zona.
+
- Traduzione in corso
-
+
+ Specifica il nome file
+ (relativo all'entry directory
+ di cui sopra) dove named
+ dovrebbe scrivere una copia del file di zona per
+ questa zona dopo averlo trasferito con successo
+ dal server master. Questo è il motivo
+ per il quale dobbiamo cambiare il proprietario
+ della directory slave in
+ bind nei passi di installazione
+ di cui sopra.
+
+
-
- Network Information System (NIS/YP)
+ Dopo aver completato i passi di cui sopra,
+ o riavvi il tuo server o riavvi &man.syslogd.8;
+ e riavvi &man.named.8; accertandoti di usare
+ le nuove opzioni specificate in
+ syslogd_flags e
+ named_flags. Dovresti
+ adesso avere in esecuzione una copia in sandbox
+ di named!
+
- Traduzione in corso
-
+
+ Sicurezza
-
- Automatic Network Configuration (DHCP)
+ Anche se BIND è la più comune
+ implementazione del DNS, c'è sempre la questione
+ della sicurezza. Talvolta vengono trovati possibili
+ e sfruttabili buchi di sicurezza.
+
+ È una buona idea leggere
+ gli avvisi sulla sicurezza di CERT e
+ sottoscrivere le &a.security-notifications;
+ per stare aggiornato con le questioni
+ correnti di sicurezza di Internet e FreeBSD.
+
+
+ Se sorge un problema, tenere i
+ sorgenti aggiornati e fare una compilazione
+ al volo di named
+ non farebbe male.
+
+
+
+
+ Ulteriori letture
+
+ Pagine di manuale di
+ BIND/named:
+ &man.ndc.8; &man.named.8; &man.named.conf.5;
+
+
+
+ Official ISC BIND
+ Page
+
+
+
+
+ BIND FAQ
+
- Traduzione in corso
+
+ O'Reilly
+ DNS and BIND 4th Edition
+
+
+
+ RFC1034
+ - Domain Names - Concepts and Facilities
+
+
+
+ RFC1035
+ - Domain Names - Implementation and Specification
+
+
+
-
- Domain Name System (DNS)
+
+
+
+
+ Tom
+
+ Rhodes
+
+ Scritto da
+
+
+
+
+ BIND9 e &os;
+
+ bind9
+ installazione
+
+ La release di &os; 5.3 porta con sè
+ il software BIND9
+ DNS nella
+ distribuzione. Nuove caratteristiche di sicurezza,
+ una nuova disposizione del file system e la configurazione
+ automatica di &man.chroot.8; sono; arrivate con
+ questa versione. Questa sezione è stata scritta
+ in due parti, la prima discuterà le nuove
+ caratteristiche e le loro configurazioni; la
+ seconda coprirà i miglioramenti per
+ aiutare migrare verso &os; 5.3. Da questo punto
+ in poi, ci riferiremo al server semplicemente come
+ &man.named.8; al posto di BIND.
+ Questa sezione salta la descrizione della terminologia
+ delineata nella sezione precedente, come anche
+ le discussioni teoriche; così si
+ raccomanda di consultare la sezione precedente
+ prima di andare oltre.
+
+ I file di configurazione di
+ named
+ al momento stanno in
+ /var/named/etc/namedb/ e avranno bisogno
+ di modifiche prima dell'uso. Questo è
+ il luogo dove la maggior parte della
+ configurazione sarà eseguita.
+
+
+ Configurazione di una Zona Master
+
+ Per configurare una zona master
+ visita
+ /var/named/etc/namedb/ ed esegui i seguenti
+ comandi:
+
+ &prompt.root; sh
+make-localhost
+
+ Se tutto è andato bene, un nuovo file
+ dovrebbe essere stato creato nella directory
+ master.
+ I nomi file dovrebbero essere localhost.rev
+ per il dominio locale di nomi e
+ localhost-v6.rev per le
+ configurazioni di IPv6.
+ Come il file di configurazione di default,
+ la configurazione per il
+ suo uso sar` già presente nel file
+ named.conf.
+
+
+
+ Configurazione di una Zona Slave
+
+ La configurazione per i domini extra o i sottodomini
+ può essere fatta correttamente impostandoli come
+ zone slave. Nella maggior parte dei casi,
+ il file master/localhost.rev
+ può essere copiato nella directory
+ slave
+ e modificato. Una volta completato, i file
+ seguente configurazione per
+ example.com:
- Traduzione in corso
+ zone "example.com" {
+ type slave;
+ file "slave/example.com";
+ masters {
+ 10.0.0.1;
+ };
+};
+
+zone "0.168.192.in-addr.arpa" {
+ type slave;
+ file "slave/0.168.192.in-addr.arpa";
+ masters {
+ 10.0.0.1;
+ };
+};
+
+ Nota bene che in questo esempio, l'indirizzo
+ IP master è il server
+ di dominio primario per il quale le zone sono
+ trasferite; non necessariamente funge da server
+ DNS lui stesso.
+
+
+
+ Configurazione del Sistema di Inizializzazione
+
+ Affinchè il demone
+ named
+ parta quando il sistema effettua il boot, la
+ seguente opzione deve essere presente nel
+ file /etc/rc.conf:
+
+ named_enable="YES"
+
+ Anche se esistono altre opzioni, questo è il
+ minimo indispensabile. Consulta la pagina di manuale
+ di &man.rc.conf.5; per una lista delle altre opzioni.
+ Se nulla viene inserito nel file
+ rc.conf allora
+ named può essere
+ avviato dalla linea di comando invocando:
+
+ &prompt.root; /etc/rc.d/named
+start
+
+
+
+ La Sicurezza di BIND9
+
+ Mentre &os; automaticamente esegue
+ named in un ambiente
+ &man.chroot.8;; ci sono molti altri meccanismi
+ di sicurezza che potrebbero aiutare ad evitare
+ possibili attacchi al servizio
+ DNS.
+
+
+ Lista di Controllo degli Accessi alle Query
+
+ Una lista di controllo di accesso alle query
+ può essere usata per restringere accesso alle query
+ sulle zone. La configurazione funziona definendo
+ la rete all'interno del token acl
+ e poi elencando indirizzi IP
+ nella configurazione della zona. Per permettere
+ ai domini di effettuare query sull'host example,
+ definiscilo così:
+
+
+ acl "example.com" {
+ 192.168.0.0/24;
+};
+
+zone "example.com" {
+ type slave;
+ file "slave/example.com";
+ masters {
+ 10.0.0.1;
+ };
+ allow-query { example.com; };
+};
+
+zone "0.168.192.in-addr.arpa" {
+ type slave;
+ file "slave/0.168.192.in-addr.arpa";
+ masters {
+ 10.0.0.1;
+ };
+ allow-query { example.com; };
+};
+
+
+
+ Versione Ristretta
+
+ Permettere lookup di versioni sul server
+ DNS potrebbe equivalere ad aprire
+ la porta ad un attaccante. Un utente malizioso
+ potrebbe usare questa informazione per cercare
+ exploit o bachi noti per utilizzarli contro
+ l'host.
+
+
+ Impostare una falsa versione non
+ proteggerà il server dagli
+ exploit. Solo fare un upgrade
+ ad una versione non vulnerabile proteggerà
+ il tuo server.
+
+
+ Una falsa stringa di versione può
+ essere inserita nella sezione
+ options di
+ named.conf:
+
+ options {
+ directory "/etc/namedb";
+ pid-file "/var/run/named/pid";
+ dump-file "/var/dump/named_dump.db";
+ statistics-file "/var/stats/named.stats";
+ version "None of your business";
+};
+
+
+
+
+
+
+
+
+ Murray
+ Stokely
+ Grazie al contributo di
+
+
+
+
Apache HTTP Server
- Traduzione in corso
+
+ web server
+
+ installare
+
+
+ Apache
+
+
+ Uno sguardo d'insieme
+
+ &os; è usato per far girare
+ alcuni dei siti web più trafficati
+ al mondo. La maggioranza dei web server
+ su Internet usano attualmene
+ Apache HTTP Server.
+ Il pacchetto software di
+ Apache
+ dovrebbe essere incluso nel tuo media di
+ installazione di FreeBSD. Se non hai
+ installato Apache
+ quando hai installato FreeBSD per la prima volta,
+ lo puoi installare dal port
+ www/apache13
+ o www/apache2.
+
+ Una volta che Apache
+ è stato installato con successo, deve essere
+ configurato.
+
+
+ Questa sezione copre la versione 1.3.X
+ di Apache HTTP Server
+ dato che è la versione più usata per
+ &os;. Apache 2.X
+ introduce molte nuove tecnologie ma queste non
+ saranno discusse in questa sede. Per maggiori
+ informazioni su
+ Apache 2.X, per favore
+ consulta .
+
+
+
+
+ Configurazione
+
+
+ Apache
+
+ file di configurazione
+
+
+ Il principale file di configurazione
+ di Apache HTTP Server
+ è installato in
+ /usr/local/etc/apache/httpd.conf
+ su &os;. Questo file è un tipico file di testo
+ di configurazione di &unix; con linee di commento
+ che cominciano col carattere #.
+ Una descrizione comprensiva di tutte le possibili
+ opzioni di configurazione è al di fuori dello
+ scopo di questo libro, così solo le direttive
+ usate più di frequente saranno descritte
+ di seguito.
+
+
+
+ ServerRoot "/usr/local"
+
+
+ Questo specifica la gerachia di directory
+ di default per l'installazione di
+ Apache. I binari
+ sono conservati nelle sottodirectory
+ bin e
+ sbin
+ sotto la server root, ed i file di configurazione
+ sono conservati sotto
+ etc/apache.
+
+
+
+
+ ServerAdmin you@your.address
+
+
+ L'indirizzo email al quale i problemi
+ riguardanti il server dovrebbero essere
+ inviati. Questo indirizzo appare su alcune
+ pagine generate dal server,
+ come alcuni documenti di errore.
+
+
+
+
+ ServerName www.example.com
+
+
+ ServerName ti permette di
+ impostare un nome host che viene inviato
+ ai client per il tuo server, se questo
+ è differente da quello per il quale l'host
+ è configurato (ad esempio usi www
+ invece del vero nome host).
+
+
+
+
+ DocumentRoot "/usr/local/www/data"
+
+
+ DocumentRoot: La directory
+ dalla quale servirai documenti. Di default
+ tutte le richieste sono girate a questa
+ directory, ma link simbolici ed alias
+ possono essere usati per puntare ad altre
+ locazioni.
+
+
+
+
+ È sempre una buona idea fare copie di
+ backup del tuo file di configurazione di
+ Apache prima di
+ modificarlo. Una volta che sei soddisfatto dalla
+ tua configurazione iniziale sei pronto per
+ iniziare ad eseguire Apache.
+
+
+
+ Eseguire Apache
+
+
+ Apache
+
+ avviarlo o fermarlo
+
+
+ Apache non viene eseguito
+ dal super server inetd
+ a differenza di molti altri server di
+ rete. È configurato
+ per girare standalone per migliori performance
+ per gestire le richieste HTTP in entrata dai client
+ web browser. Un wrapper shell script è
+ incluso per rendere il più semplice
+ possibile lo start, lo stop ed il restart del
+ server. Per avviare Apache
+ per la prima volta, esegui:
+
+ &prompt.root; /usr/local/sbin/apachectl
+start
+
+ Puoi fermare il server in ogni istante
+ digitando:
+
+ &prompt.root; /usr/local/sbin/apachectl
+stop
+
+ Dopo aver fatto modifiche al file
+ di configurazione per una qualsiasi ragione,
+ avrai bisogno di riavviare
+ il server:
+
+ &prompt.root; /usr/local/sbin/apachectl
+restart
+
+ Per riavviare Apache
+ senza mandare in abort le connessioni correnti,
+ esegui.
+
+ &prompt.root; /usr/local/sbin/apachectl
+graceful
+
+ Informazioni addizionali sono
+ disponibili sulla pagina di manuale
+ di &man.apachectl.8;.
+
+ Per eseguire Apache
+ all'avvio del sistema, aggiungi la seguente
+ linea ad /etc/rc.conf:
+
+ apache_enable="YES"
+
+ Se volessi fornire opzioni addizionali
+ di linea di comando al programma
+ Apache
+ httpd
+ avviato al boot di sistema, puoi specificarle
+ con una linea addizionale in
+ rc.conf:
+
+ apache_flags=""
+
+ Ora che il web server è in esecuzione
+ puoi navigare il tuo sito web puntando
+ il tuo web browser ad
+ http://localhost/.
+ La pagina di default che viene mostrata
+ è
+ /usr/local/www/data/index.html.
+
+
+
+ Virtual Hosting
+
+ Apache supporta due
+ tipi diversi di Virtual Hosting. Il primo metodo
+ è Virtual Hosting basato sul nome. Il
+ Virtual Hosting basato sul nome usa gli header
+ HTTP/1.1 per scoprire l'hostname. Questo permette
+ a molti domini diversi di condividere lo stesso
+ indirizzo IP.
+
+ Per fare sì che
+ Apache
+ usi Virtual Hosting basato sui nomi aggiungi una
+ entry come la seguente al tuo file
+ httpd.conf:
+
+ NameVirtualHost *
+
+ Se il tuo webserver era nominato
+ www.domain.tld e
+ tu avessi voluto installare un dominio virtuale
+ per www.someotherdomain.tld
+ avresti dovuto aggiungere le seguenti entry
+ a httpd.conf:
+
+ <VirtualHost *>
+ServerName www.domain.tld
+DocumentRoot /www/domain.tld
+</VirtualHost>
+
+<VirtualHost *>
+ServerName www.someotherdomain.tld
+DocumentRoot /www/someotherdomain.tld
+</VirtualHost>
+
+ Sostituisci gli indirizzi con gli indirizzi
+ che vuoi usare ed i percorsi dei documenti con quelli
+ che usi.
+
+ Per maggiori informazioni sull'impostazione
+ dei virtual host, per favore consulta la
+ documentazione ufficiale a
+
+ .
+
+
+
+ Moduli Apache
+
+
+ Apache
+ moduli
+
+
+ Ci sono molti diversi moduli
+ Apache disponibili
+ per aggiungere funzionalità al server base.
+ La Collezione Port di FreeBSD fornisce un modo
+ semplice di installare Apache
+ assieme ad alcuni dei più popolari moduli
+ aggiuntivi.
+
+
+ mod_ssl
+
+
+ server web
+
+ sicuri
+
+
+ SSL
+
+ crittografia
+
+ Il modulo mod_ssl
+ usa la libreria OpenSSL per fornire una forte
+ crittografia attraverso i protocolli Secure
+ Sockets Layer (SSL v2/v3) e Transport Layer
+ Security (TLS v1). Questo modulo fornisce tutto
+ il necessario per richiedere
+ un certificato firmato da un'autorità fidata
+ che emette certificati, cosicchè puoi eseguire
+ un web server sicuro su &os;.
+
+ Se non hai ancora installato
+ Apache, una versione
+ di Apache 1.3.X
+ che includa mod_ssl
+ può essere installata con il port
+ www/apache13-modssl.
+ Il supporto ad SSL è anche disponibile per
+ Apache 2.X nel port
+ www/apache13-modssl,
+ dove viene abilitato di default.
+
+
+
+ mod_perl
+
+ Perl
+
+ Il progetto di integrazione
+ Apache/Perl
+ mette assieme la grande potenza del linguaggio
+ di programmazione Perl e
+ l'Apache HTTP Server.
+ Con il modulo mod_perl
+ è possibile scrivere moduli Apache
+ interamente in Perl. In aggiunta
+ l'interprete persistente integrato nel server
+ evita l'overhead di avviare un interprete esterno
+ e la penalizzazione del tempo di
+ caricamento Perl.
+
+ Se non hai ancora installato
+ Apache, allora una
+ versione di Apache
+ che includa mod_perl
+ può essere installato con il port
+ www/apache13-modperl.
+
+
+
+
+
+
+ Tom
+
+ Rhodes
+
+ Scritto da
+
+
+
+
+ PHP
+
+ PHP
+
+ Negli ultimi anni, molte aziende si sono rivolte a Internet
+ per migliorare i loro ricavi e aumentare la loro esposizione.
+ Questo ha anche aumentato il bisogno di contenuti interattivi
+ web. Mentre alcune società come µsoft; hanno introdotto
+ soluzioni nei loro prodotti proprietari, la comunità
+ open source ha risposto all'appello. Una risposta, largamente usata,
+ è nota come PHP.
+
+ PHP, anche noto come Hypertext Prepocessor
+ è un linguaggio di scripting di scopo generale che è
+ particolarmente adatto per lo sviluppo Web. Adatto ad essere
+ usato all'interno dell'HTML, la sua sintassi
+ deriva dal C, &java;, e Perl con l'intenzione di permettere agli
+ sviluppatori web di scrivere pagine web generate dinamicamente
+ in modo veloce.
+
+ Per integrare supporto a PHP5 per
+ il web server Apache, inizia
+ con l'installare il port
+ www/mod_php5.
+
+
+ Questo installerà e
+ configurerà i moduli richiesti
+ per supportare applicazioni web dinamiche. Controlla
+ che le seguenti linee siano state aggiunte al file
+ /usr/local/etc/apache/httpd.conf:
+
+ LoadModule php5_module libexec/apache/libphp5.so
+AddModule mod_php5.c
+ <IfModule mod_php5.c>
+ DirectoryIndex index.php index.html
+ </IfModule>
+
+ <IfModule mod_php5.c>
+ AddType application/x-httpd-php .php
+ AddType application/x-httpd-php-source .phps
+ </IfModule>
+
+ Una volta completato, una semplice chiamata
+ al comando apachectl per un tranquillo
+ restart:
+
+ &prompt.root; apachectl graceful
+
+ Il supporto a PHP in &os; è
+ estremamente modulare. Se viene richiesto un supporto per
+ qualsiasi estensione, un amministratore deve solo installare il port
+ adatto e riavviare Apache
+ come raccomandato sopra.
+
+ Ad esempio, per aggiungere supporto al database
+ MySQL a PHP5,
+ semplicemente installa
+ databases/php5-mysql
+ e dai il comando seguente:
+
+ &prompt.root; apachectl graceful
+
+ Che abiliterà il supporto MySQL
+ in PHP.
+
+
+
+
+
+ Murray
+
+ Stokely
+
+ Grazie al Contributo di
+
+
+
+
File Transfer Protocol (FTP)
- Traduzione in corso
+ Server FTP
+
+
+ Uno sguardo d'insieme
+
+ Il File Transfer Protocol (FTP) fornisce
+ agli utenti un semplice modo di trasferire
+ file da e verso un server
+ FTP.
+ &os; include software per server
+ FTP
+ nel sistema base. Questo rende l'installazione
+ e l'ammininistrazione di un server
+ FTP
+ molto semplice.
+
+
+
+ Configurazione
+
+ Il più importante passo di
+ configurazione è decidere a quali
+ account saraà permesso
+ accedere al server FTP. Un sistema normale
+ FreeBSD ha un certo numero di account di sistema
+ usati per vari demoni, ma agli utenti estranei
+ non dovrebbe essere permesso di loggarsi con questi
+ account. Il file
+ /etc/ftpusers è una lista
+ di utenti a cui è negato l'accesso FTP.
+ Di default include gli account di sistema sopra citati
+ ma è possibile aggiungere utenti specifici
+ che non dovrebbero avere accesso FTP.
+
+ Può essere che tu voglia restringere
+ l'accesso ad alcuni utenti senza impedir loro
+ di usare completamente FTP. Ciò
+ può essere ottenuto
+ con il file /etc/ftpchroot.
+ Questo file elenca utenti e gruppi soggetti a
+ restrizioni di accesso FTP. La pagina di manuale
+ &man.ftpchroot.5; ha tutti i dettagli così
+ non sarà descritta qui.
+
+
+ FTP
+ anonimo
+
+
+ Se tu volessi abilitare accesso anonimo
+ FTP al tuo server, devi creare un utente chiamato
+ ftp sul tuo sistema &os;.
+ Gli utenti allora potranno loggarsi al tuo server FTP
+ con uno username di ftp
+ o anonymous e con
+ una password qualsiasi
+ (di norma dovrebbe essere usato un indirizzo email
+ dell'utente come password). Il server FTP
+ chiamerà &man.chroot.2; quando un utente
+ anonimo si logga, per restringere l'accesso solo
+ alla home directory di ftp.
+
+ Ci sono due file di testo che specificano
+ messaggi di benvenuto per i client FTP. Il contenuto
+ del file /etc/ftpwelcome sarà
+ mostrato agli utenti prima che raggiungano il prompt
+ del login. Dopo un login di successo, il contenuto
+ del file /etc/ftpmotd sarà
+ mostrato. Nota che il percorso di questo file è
+ relativo all'ambiente di login, così
+ saraà mostrato il file
+ ~ftp/etc/ftpmotd
+
+ Una volta che il server FTP è
+ stato configurato
+ correttamente, deve essere abilitato in
+ /etc/inetd.conf. Tutto ciò
+ che viene richiesto è rimuovere il simbolo
+ di commento # dall'inizio della linea
+ relativa a ftpd:
+
+ ftp stream tcp nowait root /usr/libexec/ftpd
+ftpd -l
+
+ Come spiegato in ,
+ un Segnale HangUP deve essere inviato ad
+ inetd dopo che questo file
+ di configurazione è stato cambiato.
+
+ Ora puoi loggarti al tuo server FTP digitando:
+
+ &prompt.user; ftp localhost
+
+
+
+ Manutenzione
+
+ syslog
+
+
+ file di log
+ FTP
+
+
+ Il demone ftpd usa
+ &man.syslog.3; per loggare i mesaggi. Di default
+ il demone dei log di sistema girerà
+ i messaggi relativi a FTP nel file
+ /var/log/xferlog. La posizione
+ del log FTP può essere modificata cambiando
+ la seguente linea in
+ /etc/syslog.conf:
+
+ ftp.info /var/log/xferlog
+
+
+ FTP
+ anonimo
+
+
+ Presta attenzione ai problemi potenziali
+ correlati all'esecuzione di un server FTP anonimo.
+ In particolare, dovresti pensarci due volte prima di
+ permettere agli utenti anonimi di fare upload di file.
+ Potresti scoprire che il tuo sito FTP è
+ diventato un forum per il commercio di software
+ commerciale senza licenza o anche peggio.
+ Se hai veramente bisogno di permettere upload FTP
+ anonimi, allora dovresti impostare i permessi
+ in modo che questi file non possano essere letti
+ da altri utenti fino a che non siano
+ stati revisionati.
+
- File and Print Services for µsoft.windows; clients (Samba)
+
+
+
+ Murray
+
+ Stokely
+
+ Grazie al contributo di
+
+
+
+
+ Servizi di File e Stampa per client
+ µsoft.windows; (Samba)
+
+ Server Samba
+
+ Microsoft Windows
+
+
+ file server
+ Windows client
+
+
+
+ print server
+ Windows client
+
+
+
+ Uno sguardo d'insieme
+
+ Samba è un
+ popolare pacchetto software open source che
+ fornisce servizi di file e stampa per client
+ µsoft.windows;. Tali client possono connettersi
+ ed usare un filesystem FreeBSD
+ come se fosse un disco locale, o stampanti
+ FreeBSD come se fossero stampanti locali.
+
+ Il pacchetto software
+ Samba
+ dovrebbe essere incluso nel tuo media di
+ installazione FreeBSD. Se non hai
+ installato Samba
+ quando hai installato per la prima volta FreeBSD,
+ puoi sempre installarlo dal port o pacchetto
+ net/samba3.
+
+
+
+ Configurazione
+
+ Un file di configurazione di
+ Samba di default è
+ installato in
+ /usr/local/etc/smb.conf.default.
+ Questo file deve essere copiato in
+ /usr/local/etc/smb.conf
+ e personalizzato prima che
+ Samba possa essere usato.
+
+ Il file smb.conf contiene
+ informazione di configurazione runtime per
+ Samba, come le definizioni
+ delle stampanti e share di filesystem
+ che vorresti condividere con &windows; client.
+ Il pacchetto Samba include
+ un tool basato sul web chiamato
+ swat che fornisce
+ un modo semplice di configurare il file
+ smb.conf.
+
+
+ Usare il Samba Web Administration Tool (SWAT)
+
+ Il Samba Web Administration Tool (SWAT) viene
+ eseguito come demone da
+ inetd.
+ Quindi, dovresti togliere i commenti
+ alla seguente linea in
+ /etc/inetd.conf
+ prima che swat possa essere
+ usato per configurare
+ Samba:
+
+ swat stream tcp nowait/400 root
+/usr/local/sbin/swat
+
+ Come spiegato in
+ , un
+ Segnale HangUP deve essere inviato ad
+ inetd dopo che
+ questo file di configurazione è
+ stato cambiato.
+
+ Una volta che swat
+ è stato abilitato in
+ inetd.conf,
+ puoi usare un browser per connetterti a
+ .
+ Dovrai prima loggarti con l'account di sistema
+ root.
+
+
+
+ Una volta che ti sei loggato con successo
+ alla pagina principale di configurazione di
+ Samba, puoi navigare
+ la documentazione di sistema, o iniziare
+ cliccando sul tab
+ Globals. La sezione
+ Globals corrisponde alle variabili
+ che sono impostate nella sezione
+ [global] di
+ /usr/local/etc/smb.conf.
+
+
+
+ Impostazioni Globali
+
+ Sia che tu stia usando
+ swat
+ o che tu stia editando direttamente
+ /usr/local/etc/smb.conf,
+ le prime direttive che tu puoi incontrare quando
+ configuri Samba sono:
+
+
+
+ workgroup
+
+
+ Nome dominio NT o nome Workgroup
+ per i computer che accedono a questo server.
+
+
+
+
+ netbios name
+
+ NetBIOS
+
+
+ Questo imposta il nome NetBIOS attraverso
+ il quale un Samba
+ è conosciuto. Di default è
+ lo stesso della prima parte del nome host
+ DNS.
+
+
+
+
+ server string
+
+
+ Questo imposta la stringa che sarà
+ mostrata con il comando net view
+ e con alcuni altri strumenti di rete che cercano
+ di mostrare testo descrittivo sul
+ server.
+
+
+
+
+
+
+ Impostazioni di Sicurezza
+
+ Due delle più importanti impostazioni
+ in /usr/local/etc/smb.conf
+ sono i modelli di sicurezza usati, ed il formato
+ delle password di backend per utenti client.
+ Le seguenti direttive controllano queste
+ opzioni:
+
+
+
+ security
+
+
+ Le due più comuni opzioni in
+ questo caso sono
+ security = share
+ e security = user.
+ Se i tuoi client usano nomi utente che sono
+ gli stessi dei nomi utenti sulla tua macchina
+ &os;, allora vorrai sicurezza di tipo
+ user. Questa è la policy di sicurezza
+ di default e richiede ai client prima di
+ loggarsi prima che possano accedere a risorse
+ condivise.
+
+ Nel modello di sicurezza di tipo share,
+ i client non hanno bisogno di loggarsi al server
+ con una valida coppia username e password
+ prima che provino a connettersi a risorse
+ condivise. Questo è il modello di sicurezza
+ di default per versioni precedenti di
+ Samba.
+
+
+
+
+ passdb backend
- Traduzione in corso
+ NIS+
+
+ LDAP
+
+ SQL database
+
+
+ Samba ha molti
+ modelli diversi di backend di autenticazione.
+ Puoi autenticare i client con LDAP, NIS+, un
+ database SQL, o un file di password modificato.
+ Il metodo di autenticazione di default
+ è smbpasswd, e questo
+ sarà l'unico coperto qui.
+
+
+
+
+ Assumendo che il backend usato sia
+ quello di default, smbpasswd,
+ il file /usr/local/private/smbpasswd
+ deve essere creato per permettere a
+ Samba di autenticare i
+ client. Se tu volessi dare tutti a i tuoi account
+ &unix; accesso da &windows; client, usa il seguente
+ comando:
+
+ &prompt.root; grep -v "^#" /etc/passwd | make_smbpasswd
+> /usr/local/private/smbpasswd
+&prompt.root; chmod 600
+/usr/local/private/smbpasswd
+
+ Per favore consulta la documentazione
+ Samba per informazioni
+ addizionali sulle opzioni di configurazione.
+ Con le basi delineate qui, dovresti avere tutto
+ ciò di cui hai bisogno per avviare
+ Samba.
+
+
+
+
+ Avviare Samba
+
+ Per abilitare Samba
+ quando il tuo sistema fa il boot, aggiungi le seguenti
+ linee a /etc/rc.conf:
+
+ samba_enable="YES"
+
+ Puoi allora avviare Samba
+ in ogni momento digitando:
+
+ &prompt.root; /usr/local/etc/rc.d/samba.sh
+start
+Starting SAMBA: removing stale tdbs :
+Starting nmbd.
+Starting smbd.
+
+ Samba attualmente
+ consiste di tre demoni separati. Dovresti
+ osservare che entrambi nmbd
+ e smbd siano avviati
+ dallo script samba.sh. Se
+ hai abilitato servizi di risoluzione di nomi
+ winbind in smb.conf, allora
+ osserverai che anche il demone
+ winbindd è avviato.
+
+ Puoi anche fermare Samba
+ in ogni istante digitando:
+
+ &prompt.root; /usr/local/etc/rc.d/samba.sh
+stop
+
+ Samba è una suite
+ complessa di software con funzionalità che permette
+ una larga integrazione con reti µsoft.windows;.
+ Per maggiori informazioni sulle funzionalità
+ al di là dell'installazione di base descritta qui
+ per favore consulta
+ .
+
- Clock Synchronization with NTP
+
+
+
+ Tom
+
+ Hukins
+
+ Grazie al contributo di
+
+
+
+
+ Sincronizzazione del Clock con NTP
+
+ NTP
+
+
+ Uno sguardo d'insieme
+
+ Al passare del tempo, il clock di un computer tende
+ a perdere la sincronizzazione. Il Network Time Protocol
+ (NTP) fornisce un modo per assicurarti che il tuo
+ clock sia accurato.
+
+ Molti servizi Internet si basano sul fatto che
+ il clock del computer sia accurato, o comunque
+ traggono notevole beneficio
+ da questo fatto. Per esempio, un web server
+ può ricevere richieste di inviare un file se
+ questo è stato modificato da una certa
+ data. In un ambiente locale di rete, è
+ essenziale che i computer che condividono
+ i file dallo stesso file server abbiano clock
+ sincronizzati cosicchè i timestamp dei file
+ siano consistenti. Anche servizi come &man.cron.8;
+ si basano su un clock di sistema accurato per eseguire
+ comandi al momento specificato.
+
+
+ NTP
+
+ ntpd
+
+
+ FreeBSD è dotato del server &man.ntpd.8;
+ NTP
+ che può essere usato per interrogare altri
+ server NTP
+ per impostare il clock sulla tua macchina o fornire
+ servizi di time ad altri.
+
+
+
+ Scegliere Server NTP Appropriati
+
+
+ NTP
+ scegliere i server
+
+
+ Per sincronizzare il tuo
+ clock, avrai bisogno di scegliere uno o più
+ server NTP
+ da usare. Il tuo amministratore di rete o ISP
+ potrebbe aver impostato un server NTP, a questo scopo
+ — controlla la loro documentazione per vedere se
+ questo è il caso. C'è una
+
+ lista online di server NTP pubblicamente accessibili
+ che tu puoi usare per trovare un server NTP
+ vicino a te. Accertati di essere al corrente della
+ politica di ogni server che scegli, e chiedi il
+ permesso se necessario.
+
+ Scegliere molti server NTP non connessi
+ fra loro è una buona idea in caso uno
+ dei server che stai usando diventa irraggiungibile
+ o il suo clock è inaffidabile.
+ &man.ntpd.8; usa le risposte che riceve
+ da altri server in modo intelligente;
+ favorirà server inaffidabili meno di quelli
+ affidabili.
+
+
+
+ Configurare la tua Macchina
+
+
+ NTP
+ configurazione
+
+
+
+ Configurazione Base
+
+ ntpdate
+
+ Se desideri solo sincronizzare il tuo clock
+ al momento del boot della macchina, puoi usare
+ &man.ntpdate.8;. Questo può essere
+ appropriato per alcune macchine desktop che sono
+ rebootate di frequente e richiedono
+ sincronizzazione non frequente, ma le altre macchine
+ dovrebbero eseguire &man.ntpd.8;.
+
+ Usare &man.ntpdate.8; al momento del boot
+ è una buona idea per le macchine che eseguono
+ &man.ntpdate.8;. Il programma &man.ntpd.8; cambia il
+ clock gradualmente, mentre &man.ntpdate.8; imposta
+ il clock, indipentemente da quanto grande sia la
+ differenza fra l'impostazione di clock corrente di una
+ macchina e l'ora corretta.
+
+ Per abilitare &man.ntpdate.8; al momento del boot,
+ aggiungi ntpdate_enable="YES"
+ a /etc/rc.conf. Avrai anche
+ bisogno di specificare tutti i server
+ con i quali ti desideri
+ sincronizzare ed ogni flags passato a &man.ntpdate.8;
+ in ntpdate_flags.
+
+
+
+
+ NTP
+
+ ntp.conf
+
+
+ Configurazione Generale
+
+ NTP è configurato dal file
+ /etc/ntp.conf nel formato
+ descritto da &man.ntp.conf.5;. Questo è
+ un semplice esempio:
+
+ server ntplocal.example.com prefer
+server timeserver.example.org
+server ntp2a.example.net
+
+driftfile /var/db/ntp.drift
+
+ L'opzione server specifica
+ quali server siano da usare, con un server elencato
+ su ogni linea. Se un server è specificato con
+ l'argomento prefer, come con
+ ntplocal.example.com,
+ quel server saraà preferito rispetto ad
+ altri. Una risposta da un server preferito
+ sarà scartata se differisce
+ in modo significativo dalle risposte di altri server,
+ altrimenti sarà usata senza nessuna
+ considerazione delle altre risposte. L'argomento
+ prefer è normalmente usato
+ per server NTP che sono noti per
+ essere molto accurati, come quelli con hardware a
+ monitoraggio speciale del tempo.
+
+ L'opzione driftfile specifica
+ quale file sia usato per conservare la frequenza di
+ scostamento dal clock di sistema. Il programma
+ &man.ntpd.8; usa questo dato per compensare
+ automaticamente le imprecisioni naturali del clock,
+ permettendo di mantenere una impostazione ragionevolmente
+ corretta anche se gli è impedito di accedere
+ a tutte le sorgenti di sincronizzazione tempo esterne
+ per un certo periodo di tempo.
+
+ L'opzione driftfile specifica
+ quale file sia usato per conservare informazioni sulle
+ risposte precedenti dai server NTP che usi. Questo file
+ contiene informazioni interne per NTP. Non dovrebbe
+ essere modificato da altri processi.
+
+
+
+ Controllare l'Accesso ad i tuoi Server
+
+ Di default, il tuo server NTP sarà accessibile
+ a tutti gli host su Internet. L'opzione
+ restrict in
+ /etc/ntp.conf ti permette
+ di controllare quali macchine possano accedere al tuo
+ server.
+
+ Se vuoi negare a tutte le macchine accesso
+ al tuo server NTP, aggiungi la seguente linea a
+ /etc/ntp.conf:
+
+ restrict default ignore
+
+ Se vuoi permettere solo alle macchine della tua rete
+ di sincronizzare il loro clock con il tuo server,
+ ma assicurarti che non gli sia permesso configurare
+ il server o che non sianousate
+ come punto di riferimento per
+ sincronizzarsi, aggiungi
+
+ restrict 192.168.1.0 mask 255.255.255.0 nomodify
+notrap
+
+ invece, dove192.168.1.0
+ è un indirizzo IP sulla tua rete e
+ 255.255.255.0
+ è la netmask della tua rete.
+
+ /etc/ntp.conf può
+ contenere molte opzioni restrict.
+ Per maggiori dettagli, consulta la sezione
+ Access Control Support di
+ &man.ntp.conf.5;.
+
+
+
+
+ Eseguire il Server NTP
+
+ Per assicurarsi che il server NTP sia avviato
+ al momento del boot, aggiungi la linea
+ ntpd_enable="YES" a
+ /etc/rc.conf. Se desideri
+ passare flag addizionali a &man.ntpd.8;, edita
+ il parametro ntpd_flags
+ in /etc/rc.conf.
+
+ Per avviare il server senza riavviare la tua
+ macchina, esegui ntpd accertandoti
+ di specificare ogni parametro addizionale in
+ ntpd_flags presente in
+ /etc/rc.conf. Per esempio:
+
+ &prompt.root; ntpd -p
+/var/run/ntpd.pid
+
+
+ Sotto &os; 4.X,
+ devi sostituire ogni istanza di
+ ntpd con xntpd
+ nelle opzioni di cui sopra.
+
+
+
+
+ Usare ntpd con una Connessione Temporanea
+ ad Internet
+
+ Il programma &man.ntpd.8; non necessita di una
+ connessione permanente ad Internet per funzionnare
+ correttamente. Comunque, se hai una connessione
+ temporanea che è configurata per effettuare
+ una chiamata su richiesta, è una buona idea
+ evitare che il traffico NTP causi la chiamata
+ o mantenga la connessione attiva. Se stai usando
+ PPP utente, puoi usare le direttive
+ filter in
+ /etc/ppp/ppp.conf.
+ Per esempio:
+
+ set filter dial 0 deny udp src eq 123
+# Prevent NTP traffic from initiating dial out
+set filter dial 1 permit 0 0
+set filter alive 0 deny udp src eq 123
+# Prevent incoming NTP traffic from keeping the connection open
+set filter alive 1 deny udp dst eq 123
+# Prevent outgoing NTP traffic from keeping the connection open
+set filter alive 2 permit 0/0 0/0
+
+ Pre maggiori dettagli consulta la sezione
+ PACKET FILTERING in &man.ppp.8;
+ e gli esempi in
+ /usr/share/examples/ppp/.
+
+
+ Alcuni provider di accesso ad Internet bloccano
+ le porte dal numero basso, impedendo ad NTP di
+ funzionare dato che le repliche non raggiungono mai
+ la tua macchina.
+
+
+
+
+ Informazioni Ulteriori
- Traduzione in corso
+ La documentazione per il server NTP
+ può essere trovata in formato HTML in
+ /usr/share/doc/ntp/.
+
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/pgpkeys/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/pgpkeys/chapter.sgml
index c0b2369c5e..5c4c25b238 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/pgpkeys/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/pgpkeys/chapter.sgml
@@ -1,856 +1,996 @@
Chiavi PGPchiavi pgpNel caso tu debba verificare una firma o inviare un messaggio cifrato
a una delle cariche ufficiali o a uno degli sviluppatori, qui puoi trovare
per tua comodità una serie di chiavi. Un portachiavi completo degli
utenti FreeBSD.org è disponibile per il download da http://www.FreeBSD.org/doc/pgpkeyring.txt.Cariche Ufficiali&a.security-officer;
&pgpkey.security-officer;
&a.core-secretary;
&pgpkey.core-secretary;
Membri del Core Team&a.jhb;
&pgpkey.jhb;
&a.kuriyama;
&pgpkey.kuriyama;
&a.scottl;
&pgpkey.scottl;
&a.imp;
&pgpkey.imp;
&a.wes;
&pgpkey.wes;
&a.murray;
&pgpkey.murray;
&a.peter;
&pgpkey.peter;
Sviluppatori&a.will;
&pgpkey.will;
+
+ &a.anholt;
+ &pgpkey.anholt;
+
+
&a.mat;
&pgpkey.mat;
&a.asami;
&pgpkey.asami;
+
+ &a.barner;
+ &pgpkey.barner;
+
+
&a.dougb;
&pgpkey.dougb;
&a.tobez;
&pgpkey.tobez;
+
+ &a.damien;
+ &pgpkey.damien;
+
+
&a.mbr;
&pgpkey.mbr;
+
+ &a.novel;
+ &pgpkey.novel;
+
+
&a.harti;
&pgpkey.harti;
&a.obraun;
&pgpkey.obraun;
&a.jmb;
&pgpkey.jmb;
&a.brueffer;
&pgpkey.brueffer;
&a.markus;
&pgpkey.markus;
&a.wilko;
&pgpkey.wilko;
+
+ &a.jcamou;
+ &pgpkey.jcamou;
+
+
&a.perky;
&pgpkey.perky;
&a.jon;
&pgpkey.jon;
&a.luoqi;
&pgpkey.luoqi;
&a.ache;
&pgpkey.ache;
&a.seanc;
&pgpkey.seanc;
&a.cjh;
&pgpkey.cjh;
&a.cjc;
&pgpkey.cjc;
&a.marcus;
&pgpkey.marcus;
&a.nik;
&pgpkey.nik;
&a.ceri;
&pgpkey.ceri;
+
+ &a.brd;
+ &pgpkey.brd;
+
+
&a.brooks;
&pgpkey.brooks;
+
+ &a.gnn;
+ &pgpkey.gnn;
+
+
&a.pjd;
&pgpkey.pjd;
&a.bsd;
&pgpkey.bsd;
&a.danfe;
&pgpkey.danfe;
&a.dd;
&pgpkey.dd;
+
+ &a.bruno;
+ &pgpkey.bruno;
+
+
&a.ale;
&pgpkey.ale;
&a.peadar;
&pgpkey.peadar;
&a.josef;
&pgpkey.josef;
&a.ue;
&pgpkey.ue;
&a.ru;
&pgpkey.ru;
&a.le;
&pgpkey.le;
&a.stefanf;
&pgpkey.stefanf;
&a.jedgar;
&pgpkey.jedgar;
&a.green;
&pgpkey.green;
&a.lioux;
&pgpkey.lioux;
&a.fanf;
&pgpkey.fanf;
&a.blackend;
&pgpkey.blackend;
&a.petef;
&pgpkey.petef;
&a.billf;
&pgpkey.billf;
&a.patrick;
&pgpkey.patrick;
&a.gioria;
&pgpkey.gioria;
&a.jmg;
&pgpkey.jmg;
&a.dannyboy;
&pgpkey.dannyboy;
&a.dhartmei;
&pgpkey.dhartmei;
&a.jhay;
&pgpkey.jhay;
&a.sheldonh;
&pgpkey.sheldonh;
&a.mikeh;
&pgpkey.mikeh;
+
+ &a.mheinen;
+ &pgpkey.mheinen;
+
+
+
+ &a.niels;
+ &pgpkey.niels;
+
+
&a.ghelmer;
&pgpkey.ghelmer;
&a.mux;
&pgpkey.mux;
&a.mich;
&pgpkey.mich;
&a.foxfair;
&pgpkey.foxfair;
&a.jkh;
&pgpkey.jkh;
+
+ &a.ahze;
+ &pgpkey.ahze;
+
+
&a.trevor;
&pgpkey.trevor;
&a.phk;
&pgpkey.phk;
&a.joe;
&pgpkey.joe;
&a.vkashyap;
&pgpkey.vkashyap;
&a.kris;
&pgpkey.kris;
&a.keramida;
&pgpkey.keramida;
&a.fjoe;
&pgpkey.fjoe;
+
+ &a.jkim;
+ &pgpkey.jkim;
+
+
&a.andreas;
&pgpkey.andreas;
+
+ &a.jkois;
+ &pgpkey.jkois;
+
+
&a.sergei;
&pgpkey.sergei;
&a.maxim;
&pgpkey.maxim;
&a.jkoshy;
&pgpkey.jkoshy;
&a.rik;
&pgpkey.rik;
&a.rushani;
&pgpkey.rushani;
&a.clement;
&pgpkey.clement;
&a.mlaier;
&pgpkey.mlaier;
&a.alex;
&pgpkey.alex;
&a.erwin;
&pgpkey.erwin;
+
+ &a.lawrance;
+ &pgpkey.lawrance;
+
+
&a.leeym;
&pgpkey.leeym;
+
+ &a.sam;
+ &pgpkey.sam;
+
+
+
+ &a.jylefort;
+ &pgpkey.jylefort;
+
+
&a.netchild;
&pgpkey.netchild;
&a.glewis;
&pgpkey.glewis;
+
+ &a.delphij;
+ &pgpkey.delphij;
+
+
+
+ &a.avatar;
+ &pgpkey.avatar;
+
+
&a.lesi;
&pgpkey.lesi;
&a.ijliao;
&pgpkey.ijliao;
&a.clive;
&pgpkey.clive;
&a.clsung;
&pgpkey.clsung;
&a.arved;
&pgpkey.arved;
+
+ &a.remko;
+ &pgpkey.remko;
+
+
&a.pav;
&pgpkey.pav;
&a.bmah;
&pgpkey.bmah;
&a.mtm;
&pgpkey.mtm;
&a.dwmalone;
&pgpkey.dwmalone;
+
+ &a.kwm;
+ &pgpkey.kwm;
+
+
&a.matusita;
&pgpkey.matusita;
&a.ken;
&pgpkey.ken;
&a.dinoex;
&pgpkey.dinoex;
&a.sanpei;
&pgpkey.sanpei;
&a.jim;
&pgpkey.jim;
&a.marcel;
&pgpkey.marcel;
&a.marck;
&pgpkey.marck;
&a.tmm;
&pgpkey.tmm;
&a.rich;
&pgpkey.rich;
&a.knu;
&pgpkey.knu;
&a.max;
&pgpkey.max;
&a.yoichi;
&pgpkey.yoichi;
&a.bland;
&pgpkey.bland;
&a.simon;
&pgpkey.simon;
&a.anders;
&pgpkey.anders;
&a.obrien;
&pgpkey.obrien;
&a.philip;
&pgpkey.philip;
&a.hmp;
&pgpkey.hmp;
&a.mp;
&pgpkey.mp;
&a.roam;
&pgpkey.roam;
&a.den;
&pgpkey.den;
&a.pirzyk;
&pgpkey.pirzyk;
&a.jdp;
&pgpkey.jdp;
&a.krion;
&pgpkey.krion;
&a.markp;
&pgpkey.markp;
&a.thomas;
&pgpkey.thomas;
&a.hq;
&pgpkey.hq;
&a.dfr;
&pgpkey.dfr;
&a.trhodes;
&pgpkey.trhodes;
&a.benno;
&pgpkey.benno;
&a.paul;
&pgpkey.paul;
&a.roberto;
&pgpkey.roberto;
+
+ &a.rodrigc;
+ &pgpkey.rodrigc;
+
+
&a.guido;
&pgpkey.guido;
&a.niklas;
&pgpkey.niklas;
&a.marks;
&pgpkey.marks;
&a.hrs;
&pgpkey.hrs;
&a.wosch;
&pgpkey.wosch;
&a.das;
&pgpkey.das;
&a.schweikh;
&pgpkey.schweikh;
&a.gshapiro;
&pgpkey.gshapiro;
&a.arun;
&pgpkey.arun;
+
+ &a.nork;
+ &pgpkey.nork;
+
+
&a.vanilla;
&pgpkey.vanilla;
&a.cshumway;
&pgpkey.cshumway;
&a.demon;
&pgpkey.demon;
&a.jesper;
&pgpkey.jesper;
&a.scop;
&pgpkey.scop;
&a.glebius;
&pgpkey.glebius;
&a.kensmith;
&pgpkey.kensmith;
&a.ben;
&pgpkey.ben;
&a.des;
&pgpkey.des;
&a.sobomax;
&pgpkey.sobomax;
&a.dcs;
&pgpkey.dcs;
&a.brian;
&pgpkey.brian;
&a.nsouch;
&pgpkey.nsouch;
&a.ssouhlal;
&pgpkey.ssouhlal;
+
+ &a.vsevolod;
+ &pgpkey.vsevolod;
+
+
&a.vs;
&pgpkey.vs;
&a.gsutter;
&pgpkey.gsutter;
&a.metal;
&pgpkey.metal;
+
+ &a.garys;
+ &pgpkey.garys;
+
+
&a.nyan;
&pgpkey.nyan;
&a.mi;
&pgpkey.mi;
&a.gordon;
&pgpkey.gordon;
&a.lth;
&pgpkey.lth;
&a.thierry;
&pgpkey.thierry;
+
+ &a.thompsa;
+ &pgpkey.thompsa;
+
+
+
+ &a.flz;
+ &pgpkey.flz;
+
+
&a.viny;
&pgpkey.viny;
+
+ &a.ume;
+ &pgpkey.ume;
+
+
+
+ &a.ups;
+ &pgpkey.ups;
+
+
&a.nectar;
&pgpkey.nectar;
&a.adamw;
&pgpkey.adamw;
&a.nate;
&pgpkey.nate;
&a.wollman;
&pgpkey.wollman;
&a.joerg;
&pgpkey.joerg;
&a.bz;
&pgpkey.bz;
&a.phantom;
&pgpkey.phantom;
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/ports/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/ports/chapter.sgml
index 6674018f13..c57a49b9f1 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/ports/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/ports/chapter.sgml
@@ -1,1316 +1,1369 @@
Installazione delle Applicazioni: Port e PackageSinossiportpackageFreeBSD è distribuito con una ricca collezione di strumenti di
sistema come parte base del sistema. Comunque, c'è molto che si
può fare prima che sia necessario installare un'applicazione
aggiuntiva di terze parti. FreeBSD fornisce due tecnologie complementari
- per installare software di terze parti sul tuo sistema: la FreeBSD Port
- Collection, ed i packages contenenti i binari del software. Puoi usare
+ per installare software di terze parti sul tuo sistema: la FreeBSD Ports
+ Collection, ed i package contenenti i binari del software. Puoi usare
entrambi questi sistemi per installare l'ultima versione della tua
applicazione preferita dai dispositivi locali o direttamente dalla
rete.Dopo aver letto questo capitolo, saprai:Come installare i package contenenti i binari delle applicazioni
di terze parti.Come compilare le applicazioni di terze parti dalla collezione dei
port.Come rimuovere i package o i port installati in precedenza.Come modificare i valori di default utilizzati dalla collezione
dei port.Come trovare un package specifico.Come aggiornare i tuoi port.Uno Sguardo all'Installazione del SoftwareSe hai già usato un sistema &unix; prima d'ora saprai che la
procedura tipica per installare software di terze parti è simile a
questa:Scaricare il software, che potrebbe essere distribuito sotto forma
di codice sorgente, o come binario.Scompattare il software dal suo formato di distribuzione
(tipicamente un tarball compresso con &man.compress.1;, &man.gzip.1;,
o con &man.bzip2.1;).Individuare la documentazione (probabilmente un file
INSTALL o un file README,
o qualche file nella sottodirectory doc/) e
leggere come installare il software.Se il software è stato distribuito sotto forma di sorgente,
compilarlo. Questa fase può coinvolgere la modifica di un
Makefile, oppure l'esecuzione di uno script
configure, e qualche altro lavoro.Installare e testare il software.E questo se tutto va bene. Se stai installando del software di cui
non è stato deliberatamente effettuato il porting in FreeBSD
potresti perfino dover modificare il codice per farlo funzionare
correttamente.Se vuoi, puoi continuare ad installare il software su FreeBSD nel modo
tradizionale. Comunque, FreeBSD fornisce due tecnologie
che possono farti risparmiare molti sforzi: i package e i port. Nel
momento in cui scrivo, sono disponibili più di &os.numports;
applicazioni di terze parti tramite questi due metodi.Per ogni applicazione, il package di FreeBSD per quella applicazione
consiste in un singolo file che devi scaricare. Il package contiene una
copia pre-compilata di tutti i comandi dell'applicazione, così
come i file di configurazione e di documentazione. Una volta scaricato il
package, questo può essere manipolato con i comandi di gestione
dei package di FreeBSD, come &man.pkg.add.1;, &man.pkg.delete.1;,
&man.pkg.info.1;, e così via. L'installazione di una nuova
applicazione può essere fatta con un singolo comando.In FreeBSD un port di un'applicazione è un insieme di file
predisposti per automatizzare il processo di compilazione
dell'applicazione partendo dal codice sorgente.Ricorda che ci sono molte fasi che normalmente devi eseguire se vuoi
compilare un programma autonomamente (scaricare, scompattare, correggere,
compilare, installare). I file che costituiscono un port contengono tutte
le informazioni necessarie per permettere al sistema di fare questo lavoro
al posto tuo. Tu esegui una manciata di semplici comandi e il codice
sorgente dell'applicazione viene automaticamente scaricato, estratto,
corretto, compilato, ed installato.Di fatto, il sistema dei port può anche essere usato per
generare package che possono essere successivamente manipolati
con pkg_add ed altri comandi di gestione dei package
che saranno presentati tra poco.Sia i package che i port comprendono il meccanismo delle
dipendenze. Supponiamo che tu voglia installare
un'applicazione che dipende da un specifica libreria. Sia l'applicazione
che la libreria sono disponibili in FreeBSD come port o come package. Se
usi il comando pkg_add o il sistema dei port per
installare l'applicazione, entrambi noteranno che la libreria non è
installata, e automaticamente la installeranno per prima.Dato che le due tecnologie sono abbastanza simili, probabilmente
vorrai sapere perché FreeBSD le usa entrambe. I package e i port
hanno i loro punti forte, e l'utilizzo dell'uno o dell'altro dipende dalle
proprie preferenze personali.Benefici dei PackageIl tarball compresso di un package è tipicamente più
piccolo del tarball compresso contenente il codice sorgente
della stessa applicazione.I package non richiedono alcuna compilazione aggiuntiva. Per
grandi applicazioni, come Mozilla,
KDE, oppure
GNOME questo può essere importante,
sopra tutto se usi un sistema lento.I package non richiedono la conoscenza del processo di
compilazione del software su FreeBSD.Benefici dei PortI package sono normalmente compilati con opzioni conservative,
poiché devono poter funzionare su un parco macchine il
più ampio possibile. Con l'installazione dai port, puoi
aggiustare le opzioni di compilazione per produrre (per esempio) del
codice che sia specifico per un Pentium IV o un processore
Athlon.Alcune applicazioni hanno delle opzioni attivabili al tempo di
compilazione che permettono di modificare il comportamento delle
applicazioni stesse. Per esempio, Apache
può essere configurato con un'ampia varietà di
differenti opzioni built-in. Effettuando la compilazione dal port non
sei costretto ad accettare le opzioni di default, e puoi settarle tu
stesso.In alcuni casi, ci possono essere più package per la stessa
applicazione a seconda dei settaggi ivi contenuti. Per esempio,
Ghostscript è disponibile come
package ghostscript e come package
ghostscript-nox11, a seconda che tu abbia o meno
installato un server X11. Questa sorta di adattamento è
possibile con i package, ma diviene impossibile nel caso in cui
un'applicazione ha più di una o due diverse opzioni che si
possono dare al tempo di compilazione.Le condizioni di licenza di alcune distribuzioni di software
proibiscono la distribuzione dei binari. Tali software devono essere
distribuiti come codice sorgente.Alcune persone non si fidano della distribuzione dei binari.
Con il codice sorgente, puoi (in teoria) controllare il codice e
cercare i suoi potenziali problemi.Se hai delle patch, hai bisogno del sorgente per
applicarle.Ad alcune persone piace avere il codice sorgente, in modo tale da
poterlo leggerlo se sono annoiati, hackerarlo, prenderne in prestito
delle parti (licenza permettendo, naturalmente), e così
via.Per tenersi al corrente sugli aggiornamenti dei port, iscriviti alla
&a.ports; e alla &a.ports-bugs;.Prima di installare qualche applicazione, dovresti verificare per eventuali problemi di
sicurezza relativi alla tua applicazione.Inoltre puoi installare il port security/portaudit che verificherà
in modo automatico tutte le applicazioni installate a caccia di
- vulnerabilità note, e verrà fatta una verifica anche
+ vulnerabilità note; una verifica verrà fatta anche
prima della compilazione dei port. Puoi usare il comando
portaudit -F -a dopo che hai installato qualche
package.Il resto del capitolo spiegherà come usare i package ed i
port per installare e gestire il software di terze parti su
FreeBSD.Ricerca della Propria ApplicazionePrima di poter installare delle applicazioni devi sapere
quale applicazione ti serve, e come viene chiamata.La lista delle applicazioni disponibili su FreeBSD cresce
continuamente. Fortunatamente, ci sono diversi sistemi per trovare
quello che ti serve:Il sito web di FreeBSD mantiene all'indirizzo http://www.FreeBSD.org/ports/
una lista aggiornata in cui puoi cercare tutte le applicazioni
correntemente disponibili. I port sono divisi in categorie, e puoi
sia cercare un'applicazione in base al nome (se lo conosci), sia
visionare tutte le applicazioni disponibili in una data
categoria.FreshPortDan Langille mantiene FreshPort, all'indirizzo .
FreshPort segue in tempo reale i cambiamenti delle applicazioni
nell'albero dei port, permettendoti di controllare
uno o più port, e dandoti la possibilità di essere
avvisato tramite email quando questi vengono aggiornati.FreshMeatSe non conosci il nome dell'applicazione che desideri, prova ad
usare un sito come FreshMeat ()
per trovare l'applicazione, quindi controlla sul sito di FreeBSD
per vedere se è già stato effettuato il porting.Se sei a conoscenza del nome esatto del port, ma non sai in
quale categoria esso sia, puoi usare il comando &man.whereis.1;
Semplicemente digita whereis
file, dove
file è il programma che vuoi
installare. Se viene trovato sul tuo sistema, ti verrà
indicato dove si trova, in modo simile a quanto segue:&prompt.root; whereis lsof
lsof: /usr/ports/sysutils/lsofQuesto ci dice che lsof (un'utility di
sistema) si trova nella directory
/usr/ports/sysutils/lsof.Un altro modo per trovare un determinato port è quello
di usare il meccanismo di ricerca contenuto nella collezione dei port.
Per usare questo servizio di ricerca, devi posizionarti nella
directory /usr/ports. Una volta in quella
directory, lancia make search
name=nome-programma dove
nome-programma è il nome del
programma che vuoi cercare. Per esempio, se vuoi cercare
lsof:&prompt.root; cd /usr/ports
&prompt.root; make search name=lsof
Port: lsof-4.56.4
Path: /usr/ports/sysutils/lsof
Info: Elenca informazioni sui file aperti (simile a fstat(1))
Maint: obrien@FreeBSD.org
Index: sysutils
B-deps:
R-deps:La parte di output sulla quale devi porre particolare attenzione
è la riga Path:, che ti dice dove puoi trovare
il port. Le altre informazioni riportate non sono necessarie per
installare il port, e quindi non saranno trattate in questa
sede.Inoltre per una ricerca più complessa puoi usare
make search key=stringa
dove stringa fa parte del testo da cercare.
Questo ricerca nei nomi dei port, nei commenti, nelle descrizioni e
nelle dipendenze e può essere usato per cercare port che si
riferiscono ad un argomento particolare anche se non conosci il nome
del programma che stai cercando.In entrambi i casi, la stringa di ricerca è
case-insensitive. La ricerca per LSOF produrrà
gli stessi risultati della ricerca per lsof.ChernLeeContributo diUtilizzo del Sistema dei PackageInstallazione di un Packagepackageinstallazionepkg_addPuoi usare l'utility &man.pkg.add.1; per installare un package di
FreeBSD da un file locale o da un server sulla rete.Scaricare un Package Manualmente e Installarlo da Locale&prompt.root; ftp -a ftp2.FreeBSD.org
Connected to ftp2.FreeBSD.org.
220 ftp2.FreeBSD.org FTP server (Version 6.00LS) ready.
331 Guest login ok, send your email address as password.
230-
230- This machine is in Vienna, VA, USA, hosted by Verio.
230- Questions? E-mail freebsd@vienna.verio.net.
230-
230-
230 Guest login ok, access restrictions apply.
Remote system type is UNIX.
Using binary mode to transfer files.
ftp>cd /pub/FreeBSD/ports/packages/sysutils/
250 CWD command successful.
ftp>get lsof-4.56.4.tgz
local: lsof-4.56.4.tgz remote: lsof-4.56.4.tgz
200 PORT command successful.
150 Opening BINARY mode data connection for 'lsof-4.56.4.tgz' (92375 bytes).
100% |**************************************************| 92375 00:00 ETA
226 Transfer complete.
92375 bytes received in 5.60 seconds (16.11 KB/s)
ftp>exit
&prompt.root; pkg_add lsof-4.56.4.tgzSe non hai una raccolta di package locale (per esempio il
set dei CDROM di FreeBSD) allora probabilmente ti risulterà
più facile usare &man.pkg.add.1; con l'opzione
. In questo modo &man.pkg.add.1; determina
automaticamente la corretta release e il giusto formato dell'oggetto,
quindi scarica il package da un sito FTP e lo installa.pkg_add&prompt.root; pkg_add -r lsofL'esempio qui sopra scarica il giusto package e lo installa senza
nessun ulteriore intervento. Se vuoi specificare un sito mirror dei
package di &os; alternativo, invece del sito di distibuzione principale,
devi settare la variabile PACKAGESITE come desiderato,
in modo tale da sovrascrivere i settaggi di default. &man.pkg.add.1;
usa &man.fetch.3; per scaricare i file, il quale rispetta varie
variabili d'ambiente, incluse FTP_PASSIVE_MODE,
FTP_PROXY, e FTP_PASSWORD. Puoi aver
bisogno di settarne qualcuna se la tua macchina è dietro un
firewall, o se utilizzi un proxy FTP/HTTP. Leggi &man.fetch.3; per la
lista completa. Nell'esempio precedente si può anche notare che
viene usato lsof al posto di
lsof-4.56.4. Quando viene usata la modalità
di prelevamento da remoto, il numero di versione del package non deve
essere specificato. &man.pkg.add.1; prenderà automaticamente
l'ultima versione dell'applicazione.&man.pkg.add.1; scaricherà la versione più recente
della tua applicazione solo se stai usando &os.current; o &os.stable;.
Se stai utilizzando una versione -RELEASE, allora verrà
scaricata la versione del package che è stato costruito per
la tua release. Tuttavia è possibile cambiare questo
comportamento modificando la variabile di ambiente
- PACKAGESITE in modo opportuno.
+ PACKAGESITE in modo opportuno. Per esempio, se hai un
+ un sistema &os; 5.4-RELEASE, di default &man.pkg.add.1; tenterà
+ di scaricare i package da
+ ftp://ftp.freebsd.org/pub/FreeBSD/ports/i386/packages-5.4-release/Latest/.
+ Se vuoi forzare &man.pkg.add.1; a scaricare i package di
+ &os; 5-STABLE, setta PACKAGESITE a
+ ftp://ftp.freebsd.org/pub/FreeBSD/ports/i386/packages-5-stable/Latest/.
+
I file dei package sono distribuiti nel formato
.tgz. Puoi trovarli in ,
oppure sui CDROM della distribuzione di FreeBSD. Ogni CD contenuto
nel set dei quattro CD (e nel PowerPak, ecc.) contiene i package nella
directory /packages. La disposizione dei package
è simile a quella dell'albero /usr/ports.
Ogni categoria ha la propria directory, ed ogni package può
essere trovato dentro la directory All.La struttura delle directory del sistema dei package eguaglia
quella dei port; questi due sistemi lavorano l'uno con l'altro per
formare l'intero sistema dei package/port.Gestione dei PackagepackagegestioneL'utility &man.pkg.info.1; elenca e descrive i vari package
installati.pkg_info&prompt.root; pkg_info
cvsup-16.1 Un comune sistema di distribuzione dei file in rete ottimizzato per CVS
docbook-1.2 Meta-port delle varie versioni del DTD DocBook
...L'utility &man.pkg.version.1; riassume le versioni di tutti i
package installati. Paragona le versioni dei package con le versioni
correnti trovate nell'albero dei port.pkg_version&prompt.root; pkg_version
cvsup =
docbook =
...I simboli nella seconda colonna indicano il risultato del confronto
tra la versione installata e quella disponibile in locale nell'albero
dei port.
-
+ SimboloSignificato=Le versioni del package installato e di quello disponibile
in locale nell'albero dei port sono uguali.<La versione installata è precedente a quella
disponibile nell'albero dei port.>La versione installata è più aggiornata di
quella trovata in locale nell'albero dei port. (L'albero
dei port locale è probabilmente da aggiornare)?Il package installato non può essere trovato
nell'indice dei port. (Questo può succedere, per esempio,
se un port installato viene rimosso dalla collezione dei port
oppure viene rinominato.)*Ci sono più versioni del package.Cancellazione di un Packagepkg_deletepackagecancellarePer rimuovere un package installato in precedenza, usa l'utility
&man.pkg.delete.1;.&prompt.root; pkg_delete xchat-1.7.1MiscellaneaTutte le informazioni sui package sono memorizzate nella
directory /var/db/pkg. La lista dei file
installati e le descrizioni di ogni package possono essere trovate
all'interno dei file di questa directory.Utilizzo della Collezione dei PortLe sezioni seguenti forniscono le istruzioni basilari sull'uso della
collezione dei port per installare e rimuovere programmi dal tuo
sistema.Ottenimento della Collezione dei PortPrima che tu possa installare i port, devi procurarti la collezione
dei port—che essenzialmente è un set di
Makefiles, patch, e file di descrizione collocati
in /usr/ports.Durante l'installazione del tuo sistema FreeBSD,
sysinstall ti ha chiesto se volevi installare
la collezione dei port. Se hai rifiutato, puoi seguire queste
istruzioni per ottenerla:Il Metodo SysinstallQuesto metodo richiede ancora l'uso di
sysinstall per installare
manualmente la collezione dei port.Esegui da root
- /stand/sysinstall come mostrato qui sotto:
+ sysinstall
+ (/stand/sysinstall nelle versioni di &os;
+ precedenti alla 5.2) come mostrato qui sotto:
- &prompt.root; /stand/sysinstall
+ &prompt.root; sysinstallScorri verso il basso e seleziona
Configure, premi
Invio.Scorri verso il basso e seleziona
Distributions, premi
Invio.Scorri verso il basso fino a ports,
premi Spazio.Scorri verso l'alto fino a Exit,
premi Invio.Seleziona il modo di installazione desiderato, come CDROM,
FTP, e così via.Scorri verso l'alto fino a Exit e
premi Invio.Premi X per uscire da
sysinstall.Un altro metodo per ottenere la tua collezione dei port e per
mantenerla aggiornata consiste nell'utilizzo di
CVSup. Dai un'occhiata al file di
CVSup riguardante i port,
/usr/share/examples/cvsup/ports-supfile.
Guarda Usare CVSup () per maggiori informazioni sull'uso di
CVSup e del file menzionato.Il Metodo CVSupQuesto è un rapido metodo che utilizza
CVSup per ottenere la collezione dei
port. Se vuoi mantenere il tuo albero dei port aggiornato, o imparare
di più su CVSup, leggi la sezione
menzionata in precedenza.
- Installa il port net/cvsup.
- Guarda Installazione di CVSup
+ Installa il package net/cvsup-without-gui:
+
+ &prompt.root; pkg_add -r cvsup-without-gui
+
+ Guarda Installazione di CVSup
() per maggiori dettagli.
- Da root, copia il file
- /usr/share/examples/cvsup/ports-supfile
- in un nuovo posto, come in /root o nella tua
- directory home.
-
+ Esegui cvsup:
-
- Edita ports-supfile.
-
+ &prompt.root; cvsup -L 2 -h cvsup.FreeBSD.org /usr/share/examples/cvsup/ports-supfile
-
- Cambia CHANGE_THIS.FreeBSD.org in un
+ Cambia cvsup.FreeBSD.org in un
server CVSup vicino a te. Guarda Mirror CVSup () per una lista completa dei siti
mirror.
-
-
-
- Esegui cvsup:
- &prompt.root; cvsup -g -L 2 /root/ports-supfile
+
+ Qualcuno potrebbe voler usare il suo
+ ports-supfile, per esempio per evitare di
+ passare il server CVSup su linea di
+ comando.
+
+
+
+ In questo caso, da root, copia
+ /usr/share/examples/cvsup/ports-supfile
+ in una nuova locazione, come
+ /root o la tua directory home.
+
+
+
+ Modifica ports-supfile.
+
+
+
+ Cambia
+ CHANGE_THIS.FreeBSD.org
+ in un server CVSup vicino a
+ te. Guarda Mirror
+ CVSup () per una
+ lista completa di siti mirror.
+
+
+
+ E ora esegui cvsup, in questo
+ modo:
+
+ &prompt.root; cvsup -L 2 /root/ports-supfile
+
+
+
- Poco dopo aver eseguito questo comando verranno scaricate
- e applicate alla tua collezione dei port tutte le modifiche
- recenti, anche se di fatto i port già compilati sul tuo
- sistema non verranno aggiornati.
+ Poco dopo aver eseguito il comando &man.cvsup.1; verranno
+ scaricate e applicate alla tua collezione dei port tutte le
+ modifiche recenti, anche se di fatto i port già compilati
+ sul tuo sistema non verranno aggiornati.Installazione dei PortportinstallazioneLa prima cosa che dovrebbe essere chiara quando si ha a che fare con
la collezione dei port è l'effettivo significato di
scheletro di un port. Brevemente, lo scheletro di un
port è un insieme minimo di file che dice al tuo sistema FreeBSD
come compilare ed installare un programma in modo pulito. Ogni
scheletro di un port include:Un Makefile. Il
Makefile contiene varie espressioni che
specificano come l'applicazione deve essere compilata e dove
deve essere installata sul tuo sistema.Un file distinfo. Questo file contiene
informazioni sui file che devono essere scaricati per la
compilazione del port e sui loro checksum (somme di controllo),
utilizzati per verificare che quei file non siano stati corrotti
durante il download.Una directory files. Questa directory
contiene le patch utilizzate per la compilazione e per
l'installazione del programma sul tuo sistema FreeBSD. Le patch
sono sostanzialmente piccoli file che specificano come modificare
alcuni file. Sono in puro formato di testo, e in modo grossolano
dicono Rimuovi la riga 10 o
Cambia la riga 26 in .... Le patch sono anche
conosciute con il termine diff poichè sono
generate dal programma &man.diff.1;.Questa directory può anche contenere altri file
utilizzati per la costruzione del port.Un file pkg-descr. Questo file contiene
una descrizione del programma più dettagliata, spesso su
più righe di testo.Un file pkg-plist. Questo file contiene
l'elenco di tutti i file che saranno installati dal port.
Dice anche al sistema dei port quale file rimuovere durante la
disinstallazione.Alcuni port hanno altri file, come
pkg-message. Il sistema dei port li usa
per affrontare speciali situazioni. Se vuoi maggiori dettagli
su questi file, e sui port in generale, leggi attentamente il
Manuale del Porter
di FreeBSD.Il port include istruzioni su come compilare il codice sorgente,
ma non include il codice sorgente stesso. Devi prendere il codice
sorgente da un CDROM o da Internet. L'autore del codice sorgente
può distribuirlo come desidera. Quasi sempre è un file
di archivio tar compresso con gzip, ma potrebbe essere stato compresso
con un altro tool o perfino potrebbe essere non compresso. Il codice
sorgente del programma, in qualsiasi forma sia, è chiamato con
il termine distfile. I due metodi per installare un
port di &os; sono descritti qui sotto.Devi essere root per installare i
port.Prima di installare qualche port, dovresti assicurarti di avere
l'albero della collezione dei port aggiornato e dovresti verificare
per eventuali problemi di
sicurezza relativi alla tua applicazione.Una verifica delle vulnerabilità di sicurezza può
essere fatta in modo automatico con
portaudit prima dell'installazione di nuove
- aplicazioni. Questo strumento può essere trovato nella
+ applicazioni. Questo strumento può essere trovato nella
collezione dei port (security/portaudit). Esegui
portaudit -F prima di installare un nuovo port,
per aggiornare la base di dati delle vulnerabilità. Durante
la verifica giornaliera del sistema verrà fatto un controllo
di integrità e un aggiornamento della base di dati delle
vulnerabilità. Per maggiori informazioni leggi le pagine man
&man.portaudit.1; e &man.periodic.8;.Installazione dei Port dal CDROMportinstallazione da CDROMLe immagini ufficiali su CDROM del progetto FreeBSD non
includono più i distfile. Occupano molto spazio che è
meglio utilizzato per i package precompilati. I prodotti su CDROM
come il FreeBSD PowerPak includono i distfile, e puoi ordinare questi
set da un venditore come FreeBSD Mall.
Questa sezione presuppone che tu abbia un simile set di CDROM di
FreeBSD.Metti il tuo CDROM di FreeBSD nell'apposito lettore. Montalo
su /cdrom. (Se usi un punto di mount differente,
- l'installazione non funzionerà.) Per prima cosa, vai nella
- directory del port che vuoi installare:
+ setta la variabile make CD_MOUNTPTS.) Per prima cosa,
+ vai nella directory del port che vuoi installare:
&prompt.root; cd /usr/ports/sysutils/lsofUna volta dentro la directory lsof,
vedrai lo scheletro del port. Il prossimo passo riguarda la
compilazione, o costruzione, del port. Questo viene
fatto semplicemente digitando make al prompt. Una
volta che hai fatto questo, dovresti vedere qualcosa simile a quanto
segue:&prompt.root; make
>> lsof_4.57D.freebsd.tar.gz doesn't seem to exist in /usr/ports/distfiles/.
>> Attempting to fetch from file:/cdrom/ports/distfiles/.
===> Extracting for lsof-4.57
...
[l'output dell'estrazione è stato tagliato]
...
>> Checksum OK for lsof_4.57D.freebsd.tar.gz.
===> Patching for lsof-4.57
===> Applying FreeBSD patches for lsof-4.57
===> Configuring for lsof-4.57
...
[l'output della configurazione è stato tagliato]
...
===> Building for lsof-4.57
...
[l'output della compilazione è stato tagliato]
...
&prompt.root;Nota che una volta terminata la compilazione ritornerai al tuo
prompt. Il prossimo passo riguarda l'installazione del
port. Per installarlo, devi semplicemente affiancare una parola al
comando make, e questa parola è
install:&prompt.root; make install
===> Installing for lsof-4.57
...
[l'output dell'installazione è stato tagliato]
...
===> Generating temporary packing list
===> Compressing manual pages for lsof-4.57
===> Registering installation for lsof-4.57
===> SECURITY NOTE:
I binari di questo port richiedono l'esecuzione con alti privilegi.
&prompt.root;Quando ritornerai al tuo prompt, dovresti essere in grado di
eseguire l'applicazione che hai appena installato. Siccome
lsof è un programma che lavora con alti
privilegi, viene mostrato un avvertimento di sicurezza. Durante la
compilazione e l'installazione dei port, dovresti fare attenzione ad
ogni avvertimento che appare.Potresti anche evitare un passaggio lanciando solamente
make install invece dei due passi separati
make e make install.Alcune shell mantengono una cache dei comandi che sono
disponibili nelle directory elencate nella variabile d'ambiente
PATH, per velocizzare le operazioni di ricerca dei
file eseguibili di questi comandi. Se stai usando una di queste
shell, potresti dover usare il comando rehash
dopo l'installazione di un port, prima di poter usare il nuovo
- comando. Questo succede sia per le shell che fanno parte del
- sistema base (come tcsh) sia per le shell
- che sono disponibili dai port (per esempio,
- shells/zsh).
+ comando. Questo comando funzionerà per le shell come
+ tcsh. Usa il comando
+ hash -r per le shell come
+ sh o shells/bash. Per maggiori
+ informazioni guarda la documentazione della tua shell.
Per cortesia sii consapevole che le licenze di alcuni port non
permettono l'inclusione degli stessi sul CDROM. Questa limitazione
potrebbe essere dovuta dalla necessità di compilare un form
di registrazione prima di scaricare il software, o perché la
ridistribuzione non è permessa, o per altre ragioni. Se
desideri installare un port non incluso nel CDROM, dovrai essere
collegato ad Internet per farlo (vedi la prossima sezione).Installazione dei Port da InternetQuesta sezione presuppone che tu abbia una connessione ad Internet
funzionante. Se non ce l'hai, dovrai utilizzare l'installazione da CDROM, oppure dovrai
copiare manualmente il distfile in
/usr/ports/distfiles.L'installazione di un port da Internet viene fatta nello stesso
modo con cui viene fatta l'installazione da CDROM. L'unica differenza
tra i due modi è che il distfile del port viene preso da
Internet invece che dal CDROM.I passi richiesti sono gli stessi:&prompt.root; make install
>> lsof_4.57D.freebsd.tar.gz doesn't seem to exist in /usr/ports/distfiles/.
>> Attempting to fetch from ftp://ftp.FreeBSD.org/pub/FreeBSD/ports/distfiles/.
Receiving lsof_4.57D.freebsd.tar.gz (439860 bytes): 100%
439860 bytes transferred in 18.0 seconds (23.90 kBps)
===> Extracting for lsof-4.57
...
[l'output dell'estrazione è stato tagliato]
...
>> Checksum OK for lsof_4.57D.freebsd.tar.gz.
===> Patching for lsof-4.57
===> Applying FreeBSD patches for lsof-4.57
===> Configuring for lsof-4.57
...
[l'output della configurazione è stato tagliato]
...
===> Building for lsof-4.57
...
[l'output della compilazione è stato tagliato]
...
===> Installing for lsof-4.57
...
[l'output dell'installazione è stato tagliato]
...
===> Generating temporary packing list
===> Compressing manual pages for lsof-4.57
===> Registering installation for lsof-4.57
===> SECURITY NOTE:
I binari di questo port richiedono l'esecuzione con alti privilegi.
&prompt.root;Come puoi vedere, la sola differenza sta nella riga che dice
da dove il sistema sta ottenendo il distfile del port.Il sistema dei port usa &man.fetch.1; per scaricare i file,
il quale rispetta varie variabili d'ambiente, incluse
FTP_PASSIVE_MODE, FTP_PROXY,
e FTP_PASSWORD. Puoi aver bisogno di settarne
qualcuna se sei dietro a un firewall, o se usi un proxy FTP/HTTP.
Guarda &man.fetch.3; per la lista completa.Gli utenti che non possono essere sempre connessi ad Internet
possono usare l'opzione make
fetch. Esegui tale comando in
cima alla directory (/usr/ports) e i file
richiesti saranno scaricati. Questo comando funziona anche nelle
categorie di livello inferiore, per esempio:
/usr/ports/net. Nota che se un port dipende
da una libreria o da altri port, quel comando non
preleverà anche i distfile di questi port. Sostituisci
fetch con
fetch-recursive se vuoi prelevare anche
tutte le dipendenze di un port.Puoi compilare tutti i port di una categoria o perfino tutti
i port eseguendo make in cima alla directory,
in modo simile a quanto fatto per il suddetto metodo make
fetch. Comunque, questo è
rischioso poichè alcuni port non possono coesistere. Inoltre,
alcuni port potrebbero richiedere di installare due diversi file con
lo stesso nome.In alcuni casi rari, gli utenti potrebbero voler acquisire i
tarball da un sito diverso dal MASTER_SITES
(la locazione di default dove i file sono scaricati). Puoi
sovrascrivere l'opzione MASTER_SITES con il comando
seguente:&prompt.root; cd /usr/ports/directory
&prompt.root; make MASTER_SITE_OVERRIDE= \
ftp://ftp.FreeBSD.org/pub/FreeBSD/ports/distfiles/ fetchIn questo esempio abbiamo settato MASTER_SITES
a ftp.FreeBSD.org/pub/FreeBSD/ports/distfiles/.Alcuni port permettono (o perfino richiedono) l'impostazione
di alcune opzioni di compilazione che abilitano/disabilitano parti
dell'applicazione opzionali, settaggi di sicurezza, e altre
personalizzazioni. Alcune applicazioni che mi vengono in mente sono
www/mozilla, security/gpgme, e mail/sylpheed-claws. Quando sono
disponibili simili opzioni viene visualizzato un
messaggio.Cambiare le Directory dei Port di DefaultQualche volta è utile (o necessario) utilizzare
directory per i distfile e i port diverse da quelle di default. Le
variabili PORTSDIR e PREFIX
possono sovrascrivere le directory di default. Per esempio:&prompt.root; make PORTSDIR=/usr/home/example/ports installcompilerà il port in
/usr/home/example/ports e installerà ogni
cosa sotto /usr/local.&prompt.root; make PREFIX=/usr/home/example/local installcompilerà in /usr/ports ed
installerà in
/usr/home/example/local.E naturalmente,&prompt.root; make PORTSDIR=../ports PREFIX=../local installè una combinazione dei due (è troppo lungo da
scrivere per intero su questa pagina, ma dovrebbe darti lo stesso
un'idea generale).Alternativamente, queste variabili potrebbero essere settate nel
tuo ambiente. Leggi la pagina man della tua shell per sapere come
fare.Avere a che Fare con imakeAlcuni port che usano imake (una parte dell'X
Window System) non funzionano bene con
PREFIX, e si ostinano ad installarsi sotto
/usr/X11R6. In modo analogo, alcuni port di Perl
ignorano PREFIX e si installano nell'albero del
Perl. Far rispettare a questi port PREFIX è
spesso un lavoro difficile o persino impossibile.Rimozione dei Port InstallatiportrimozioneOra che sai come installare i port, probabilmente ti chiederai come
rimuoverli, caso mai ne installassi uno e successivamente ti accorgessi
che hai installato il port sbagliato. Rimuoveremo il port utilizzato
nel nostro esempio precedente (che era lsof se non
sei stato attento). Come con l'installazione dei port, la prima cosa
che devi fare è andare nella directory del port,
/usr/ports/sysutils/lsof. Dopo aver cambiato
directory, sei pronto per disinstallare lsof.
Questo viene fatto con il comando
make deinstall:&prompt.root; cd /usr/ports/sysutils/lsof
&prompt.root; make deinstall
===> Deinstalling for lsof-4.57È stato abbastanza facile. In questo modo hai rimosso
lsof dal tuo sistema. Se volessi reinstallarlo, puoi
farlo lanciando make reinstall dalla directory
/usr/ports/sysutils/lsof.Le sequenze make deinstall e make
reinstall non funzionano più una volta che hai dato
un make clean. Se vuoi disinstallare un port dopo un
make clean, usa &man.pkg.delete.1; come
discusso nella sezione del Manuale
riguardante i Package.Port e Spazio su Discoportspazio su disco
- Usando la collezione dei port puoi facilmente esaurire lo spazio del
- tuo disco. Per questa ragione dovresti sempre ricordarti di ripulire
- le directory di lavoro dei port usando l'opzione make
- clean. Questo rimuoverà la
- directory work usata per la compilazione ed
- l'installazione del port. Inoltre puoi rimuovere i file tar dalla
- directory distfiles, e rimuovere i port installati
- che non sono più utilizzati.
-
- Alcuni utenti limitano le categorie dei port mettendo un elemento
- nel file refuse. In questo modo, quando viene
- eseguita l'applicazione CVSup, questa non
+ Usando la collezione dei port con il passare del tempo puoi
+ facilmente esaurire lo spazio del tuo disco. Infatti compilando ed
+ installando software con i port, l'albero dei port tende ad aumentare in
+ dimensioni, quindi dovresti sempre ricordarti di ripulire le
+ directory temporanee work usando
+ il comando make clean. Questo
+ rimuoverà la directory work
+ dopo che un port è stato compilato ed installato. Inoltre puoi
+ rimuovere i file sorgenti della distribuzione dalla
+ directory distfiles, e rimuovere
+ i port installati che non sono più utilizzati.
+
+ Alcuni utenti limitano le categorie dei port disponibili mettendo un
+ elemento nel file refuse. In questo modo, quando
+ viene eseguita l'applicazione CVSup, questa non
scaricherà i file delle categorie specificate nel file
- refuse.
+ refuse. Maggiori informazioni riguardo il file
+ refuse possono essere trovate nella .Aggiornamento dei PortportupgradeportaggiornamentoDopo che hai aggiornato la tua collezione dei port, prima di
tentare di aggiornare un port, dovresti verificare il file
/usr/ports/UPDATING. Questo file riporta alcuni
problemi che gli utenti potrebbero incontrare durante l'aggiornamento
di un port con le relative soluzioni.Mantenere i tuoi port aggiornati può essere un lavoro noioso.
Per esempio, per aggiornare dovresti andare nella directory del port,
compilare il port, disinstallare il vecchio port, installare quello
nuovo, e quindi ripulire la directory di lavoro. Immagina di fare
tutto ciò per cinque port, noioso vero? Questo era uno dei
maggiori problemi per gli amministratori di sistema, e ora abbiamo
strumenti che fanno questo lavoro per noi. Per esempio l'utility
sysutils/portupgrade fa tutto
questo! Installalo come qualsiasi altro port, usando il comando
make install clean.Ora crea un database con il comando pkgdb -F.
Verrà letta la lista dei port installati e verrà creato
un file database nella directory /var/db/pkg.
D'ora in avanti, quando esegui portupgrade -a, questo
leggerà il database e il file dei port
INDEX. Infine,
portupgrade incomincerà a scaricare,
compilare, effettuare backup, installare, e ripulire i port che devono
essere aggiornati. portupgrade è
fornito di molte opzioni a seconda dei casi di utilizzo, tra i quali
uno è particolarmente importante.Se vuoi aggiornare solo una determinata applicazione, e non il
database completo, usa portupgrade
pkgname, con l'opzione
se portupgrade dovrebbe
agire anche su tutti i package che dipendono dal dato package, o con
l'opzione per agire su tutti i package richiesti
- dal dato package. Se vuoi usare i package invece dei port per
- l'installazione, usa l'opzione e se vuoi scaricare
- solo i distfile senza compilare o installare nulla, allora usa l'opzione
+ dal dato package.
+
+ Per usare i package invece dei port nell'installazione, usa l'opzione
+ . Con questa opzione
+ portupgrade cerca nelle directory locali
+ elencate in PKG_PATH, o, se non sono stati trovati
+ localmente, scarica i package da un sito. Se i package non sono stati
+ trovati localmente ne è stato possibile scaricarli in remoto,
+ portupgrade userà i port.
+ Per impedire l'uso dei port, usa l'opzione .
+
+ Per scaricare solo i distfile (o i package, se è stata specificata
+ l'opzione ) senza compilare o installare nulla, usa l'opzione
. Per maggiori informazioni guarda la pagina man di
&man.portupgrade.1;.È importante aggiornare in modo regolare il database dei
package usando il comando pkgdb -F per rattoppare
eventuali incoerenze, specialmente quando
portupgrade te lo chiede. Non interrompere
portupgrade mentre sta aggiornando il
database dei package, poichè ciò comporterà
un database inconsistente.Esistono altre utility che fanno simili lavori, controlla la
directory ports/sysutils e guarda se ti viene
qualche idea.Attività del Dopo InstallazioneDi solito dopo aver installato una nuova applicazione dovresti
leggere la documentazione che potrebbe essere stata inclusa, modificare
qualche file di configurazione, assicurarti che l'applicazione parta nella
fase di avvio (se è un demone), e così via;.I passi precisi che devi seguire per configurare un'applicazione
sono ovviamente diversi da applicazione a applicazione. Comunque, se hai
appena installato una nuova applicazione e ti stai chiedendo
Cosa faccio ora? questi consigli potrebbero
aiutarti:Usa &man.pkg.info.1; per scoprire quali file sono stati
installati, e dove sono stati installati. Per esempio, se hai appena
installato la versione 1.0.0 di FooPackage, allora questo
comando&prompt.root; pkg_info -L foopackage-1.0.0 | lessmostrerà tutti i file installati dal package. Fai molta
attenzione ai file nelle directory man/, che
sono le pagine man, a quelli nella directory
etc/, che sono i file di configurazione, e a
quelli in doc/, che forniscono una documentazione
più esauriente.Se non sei sicuro della versione dell'applicazione che hai appena
installato, questo comando&prompt.root; pkg_info | grep foopackagetroverà tutti i package installati che contengono nel nome
foopackage. Rimpiazza
foopackage nella tua riga di comando a
seconda delle tue necessità.Una volta che hai scoperto dove sono state posizionate le pagine
man dell'applicazione, esaminale usando &man.man.1;. Analogamente,
esamina i file di configurazione d'esempio, ed ogni ulteriore
documentazione che può essere stata fornita.Se l'applicazione ha un sito web, cerca della documentazione
aggiuntiva, le domande più frequenti (FAQ), ed altro ancora.
Se non sei sicuro dell'indirizzo del sito web questo potrebbe essere
presente nell'output di&prompt.root; pkg_info foopackage-1.0.0Una riga contenete WWW:, se presente, dovrebbe
fornire l'URL del sito dell'applicazione.I port che dovrebbero avviarsi in fase di avvio (come i server
Internet) di solito installano uno script di esempio in
/usr/local/etc/rc.d. Dovresti verificare questo
script ed eventualmente modificarlo o rinominarlo. Vedi la sezione
Avvio dei
Servizi per maggiori informazioni.Avere a che Fare con Port non FunzionantiSe ti dovessi imbattere in un port che per te non funziona, ci
sono alcune cose che puoi fare, tra le quali:Aggiustarlo! Il Manuale del
Porter contiene informazioni dettagliate
sull'infrastruttura dei Ports affinchè
tu possa aggiustare quel port che occasionalmente non funziona o
perfino proporne uno tutto tuo!Brontolare—solo attraverso email!
Prima manda una email a colui che mantiene il port.
Digita make maintainer o leggi il
Makefile per trovare il suo indirizzo email.
Ricorda di includere nel messaggio il nome e la versione del port
(manda la riga $FreeBSD: del
Makefile) e l'output che descrive
l'errore. Se non ottieni risposta dal maintainer, puoi usare
&man.send-pr.1; per inoltrare il report del bug.Prendi il package da un sito FTP vicino a te. La
principale collezione dei package è su ftp.FreeBSD.org nella directory
dei package, ma prima assicurati di
controllare il tuo mirror locale! È più probabile
che funzionino i package rispetto alla compilazione dal sorgente e
sono anche molto più sbrigativi. Usa il programma
&man.pkg.add.1; per installare i package sul tuo sistema.
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/preface/preface.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/preface/preface.sgml
index 71b4e66b9f..2077f70ef1 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/preface/preface.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/preface/preface.sgml
@@ -1,589 +1,594 @@
PrefazioneA chi si
rivolgeGli utenti alla prime armi con FreeBSD scopriranno che la prima sezione
di questo libro guida l'utente attraverso il processo di installazione di
FreeBSD e introduce delicatamente i concetti e le convenzioni su cui si basa
&unix;. Affrontare questa sezione richiede poco più che il desiderio
di esplorare, e l'abilità di far propri i nuovi concetti appena
vengono introdotti.Una volta superata questa distanza, la seconda sezione, ben più
grande, del Manuale è una guida di riferimento completa a tutti i
tipi di argomenti di interesse per l'amministratore di un sistema FreeBSD.
Alcuni di questi capitoli suggeriscono di effettuare prima la lettura di
qualche altro capitolo, e questo è evidenziato nel sommario
all'inizio di ogni capitolo.Per una lista di fonti di informazioni aggiuntive, guarda l'.Note alla Edizione
ItalianaLa traduzione di questo manuale sta vedendo impegnate numerose persone
facenti parte del FreeBSD Italian
Documentation Project. Il progetto è partito da una
iniziativa del Gruppo Utenti FreeBSD
Italia (GUFI) ed è coordinato da &a.it.alex;, con
l'ausilio della mailing list traduzioni@gufi.org.Come puoi vedere, il lavoro di traduzione è ancora in corso ed
è portato avanti esclusivamente da volontari. Le persone che hanno
contribuito (o stanno contribuendo) alla realizzazione del progetto sono,
in ordine sparso:&a.it.alex;
-
- &a.it.andrex;
-
-
&a.it.daniele;
-
- &a.it.ddan;
-
-
&a.it.eugenio;
- &a.it.ferruccio;
+ &a.it.fulvio;&a.it.gabriele;&a.it.gmarco;&a.it.inzet;&a.it.kaos;&a.it.lapo;&a.it.lcard;&a.it.mark;
- &a.it.matteo;
+ &a.it.rionda;&a.it.max;&a.it.nicola;&a.it.rodario;&a.it.rudy;&a.it.salvo;&a.it.surrender;&a.it.valerio;
+
+
+ &a.it.davide;
+ Organizzazione di Questo
LibroQuesto libro è diviso in cinque sezioni distinte logicamente. La
prima sezione, Per Cominciare, copre l'installazione
e l'uso basilare di FreeBSD. Ci si aspetta che il lettore segua questi
capitoli in sequenza, possibilmente saltando i capitoli che trattano
argomenti familiari. La seconda sezione, Compiti
Comuni copre alcune funzionalità di FreeBSD
frequentemente utilizzate. Questa sezione, e tutte le sezioni successive,
possono essere lette non in ordine. Ogni capitolo inizia con un succinto
sommario che descrive ciò che il capitolo copre e ciò che il
lettore dovrebbe aspettarsi di conoscere dopo la lettura dello stesso.
Questo ha l'intenzione di permettere al lettore di trovare velocemente i
capitoli di proprio interesse. La terza sezione, Amministrazione
del Sistema, copre argomentazioni di amministrazione. La
quarta sezione Comunicazione di Rete, copre argomenti
di rete e relativi servizi. La quinta sezione contiene appendici con
informazioni di riferimento.,
IntroduzioneIntroduce FreeBSD ai nuovi utenti. Descrive la storia del FreeBSD
Project, gli obbiettivi e il modello di sviluppo., InstallazioneSegue l'utente attraverso l'intera procedura di installazione.
Sono trattati alcuni argomenti avanzati di installazione, come
l'installazione attraverso la console seriale., Basi di &unix;Tratta i comandi e le funzionalità di base del sistema
operativo FreeBSD. Se hai familiarità con &linux; o con altri
tipi di &unix; allora puoi probabilmente saltare questo
capitolo., Installazione delle
ApplicazioniCopre l'installazione del software di terze parti sia con
l'innovativo Ports Collection di FreeBSD che con i
comuni pacchetti binari., L'X Window SystemDescrive X Window System in generale e l'uso di
- &xfree86; su FreeBSD in particolare.
+ X11 su FreeBSD in particolare.
Inoltre descrive i comuni ambienti desktop
KDE e
GNOME., Applicazioni
DesktopElenca le più comuni applicazioni desktop, come browser
web e suite di produttività, e descrive come installarle su
FreeBSD., MultimediaMostra come configurare il supporto audio/video per il sistema.
Inoltre descrive alcune applicazioni di esempio., Configurazione del Kernel
di FreeBSDSpiega perché potresti aver bisogno di configurare un nuovo
kernel e fornisce istruzioni dettagliate per la configurazione, la
creazione, e l'installazione di un kernel personalizzato., StampaSpiega come gestire le stampanti su FreeBSD, incluse informazioni
sulle pagine banner, sull'accounting di stampa, e sulla configurazione
iniziale., Compatibilità con i
Binari di &linux;Descrive le caratteristiche di compatibilità con &linux; di
FreeBSD. Inoltre fornisce dettagliate istruzioni sull'installazione
di molte comuni applicazioni &linux; come
&oracle;,
&sap.r3;,
e &mathematica;., Configurazione e Messa a
PuntoDescrive i parametri disponibili agli amministratori di sistema
per ottimizzare le performance di un sistema FreeBSD. Inoltre
descrive i vari file di configurazione usati in FreeBSD e dove
trovarli., La Procedura di
AvvioDescrive la procedura di avvio di FreeBSD e spiega come
controllare questo processo con le opzioni di configurazione., Gestione degli Utenti e degli
Account di BaseDescrive la creazione e la manipolazione degli account degli
utenti. Inoltre parla delle limitazioni delle risorse che possono
essere impostate sugli utenti e di altri compiti di gestione
degli account., SicurezzaElenca vari tool disponibili per aiutarti a mantenere il tuo
- sistema FreeBSD sicuro, inclusi Kerberos, IPsec, OpenSSH, e firewall
- di rete.
+ sistema FreeBSD sicuro, inclusi Kerberos, IPsec, OpenSSH.
, Controllo di Accesso
VincolatoDescrive il Controllo di Accesso Vincolato (MAC) e come questo
meccanismo può essere usato per fortificare un sistema
FreeBSD., Archiviazione dei
DatiDescrive come gestire i dispositivi di archiviazione e i
file system con FreeBSD. Questo include dischi fisici, array RAID,
dispositivi ottici e a nastro, dischi di memoria, e file system di
rete., Il Gestore di Volumi
VinumDescrive come usare Vinum, un gestore di volumi che permette di
creare dischi logici indipendenti dal dispositivo, con supporto
RAID-0, RAID-1 e RAID-5 via software., LocalizzazioneDescrive come usare FreeBSD in altre lingue oltre all'inglese.
Copre la localizzazione a livello sia del sistema che
applicativo., Lo Stato
dell'ArteSpiega le differenze tra FreeBSD-STABLE, FreeBSD-CURRENT, e le
release FreeBSD. Descrive quali utenti possano trarre beneficio
seguendo un sistema di sviluppo e spiega come effettuare questa
procedura., Comunicazioni
SerialiSpiega come connettere terminali e modem al tuo sistema FreeBSD
sia per connessioni in ingresso che in uscita., PPP e
SLIPDescrive come usare PPP, SLIP, o PPP over Ethernet per connettersi
a sistemi remoti con FreeBSD., Posta ElettronicaSpiega i differenti componenti di un mail server e introduce
semplici configurazioni per il mail server più comune:
sendmail., Servizi di
ReteFornisce istruzioni dettagliate e file di configurazione di
esempio per erigere la tua macchina FreeBSD come un server NFS
(Network File System), un server per la risoluzione dei nomi, un
server NIS (Network Information System), o un server per la
sincronizzazione dell'ora.
+
+ , Firewall
+
+
+ Illustra la filosofia dei firewall software e fornisce
+ informazioni dettagliate sulla configurazione dei diversi
+ firewall disponibili su FreeBSD.
+
+
+
, Networking
AvanzatoDescrive molti argomenti sul networking, incluso come condividere
una connessione a Internet con altri computer sulla stessa LAN,
argomenti di routing avanzati, rete wireless, bluetooth, ATM, IPv6, e
altro ancora., Ottenere
FreeBSDElenca varie fonti per ottenere FreeBSD su CD-ROM o DVD
così come vari siti su Internet che permettono di scaricare e
installare FreeBSD.,
BibliografiaQuesto libro tocca svariati argomenti che possono lasciarti
desideroso di spiegazioni più dettagliate. La bibliografia
elenca molti ottimi libri che sono referenziati nel testo., Risorse su
InternetElenca i numerosi forum disponibili per gli utenti FreeBSD dove
poter inviare domande e intraprendere conversazioni tecniche su
FreeBSD., Chiavi PGPElenca i fingerprint PGP di molti sviluppatori di FreeBSD.Convenzioni usate in questo
libroPer fornire un testo consistente e facile da leggere, sono state
seguite numerose convenzioni in tutto il libro.Convenzioni
TipograficheItalicoUn font italico è per i nomi dei
file, per gli URL, per il testo enfatizzato, e per il primo utilizzo
dei termini tecnici.
- Monospazio
+ Monospazio
- Un font monospazio è usato per i
+ Un font monospazio è usato per i
messaggi di errore, i comandi, le variabili di ambiente, i nomi dei
port, i nomi di host, i nomi degli utenti, i nomi dei gruppi, i nomi
dei device, le variabili, e i frammenti di codice.GrassettoUn font in grassetto è per le
applicazioni, i comandi, e i tasti.Input
dell'UtenteI tasti sono visualizzati in grassetto per
differenziarli dal testo normale. Le combinazioni di tasti che devono
essere digitate contemporaneamente sono visualizzate con un
`+' tra i tasti, come:CtrlAltDelSignifica che l'utente deve premete i tasti Ctrl,
Alt, e Del nello stesso momento.I tasti che devono essere digitati in sequenza saranno separati da
virgole, come per esempio:CtrlX, CtrlSVuol dire che l'utente deve digitare i tasti Ctrl e
X contemporaneamente e poi i tasti Ctrl e
S.EsempiGli esempi che iniziano con E:\> indicano
un comando &ms-dos;. A meno di note specifiche, questi comandi possono
essere eseguiti da una finestra Prompt dei comandi in un
moderno ambiente µsoft.windows;.E:\>tools\fdimage floppies\kern.flp A:Gli esempi che iniziano con &prompt.root; indicano un comando che deve
essere invocato dal superuser in FreeBSD. Puoi effettuare il login come
root per digitare il comando, o loggarti con il tuo
normale account e usare &man.su.1; per acquisire i privilegi da
superuser.&prompt.root; dd if=kern.flp of=/dev/fd0Gli esempi che iniziano con &prompt.user; indicano un comando che deve
essere eseguito da un normale utente. Dove non indicato, è usata
la sintassi C-shell per impostare variabili di ambiente e altri comandi di
shell.&prompt.user; topRiconoscimentiIl libro che stai leggendo rappresenta gli sforzi di molte centinaia di
persone in tutto il mondo. Sia che abbiano inviato correzioni per errori
di battitura, sia che abbiano inviato interi capitoli, tutti i contributi
sono stati utili.Molte società hanno supportato lo sviluppo di questo documento
pagando gli autori per lavorarci sopra a tempo pieno, pagando per la
pubblicazione, ecc. In particolare BSDi (successivamente acquisita da
Wind River Systems) ha pagato
i membri del FreeBSD Documentation Project per lavorare a tempo pieno sul
miglioramento di questo libro fino alla pubblicazione della prima edizione
inglese stampata nel Marzo 2000 (ISBN 1-57176-241-8). Wind River Systems
poi ha pagato numerosi autori aggiuntivi per fare una serie di miglioramenti
all'infrastruttura di stampa e per aggiungere altri capitoli al testo.
Questo lavoro è culminato nella pubblicazione della seconda edizione
inglese stampata nel Novembre 2001 (ISBN 1-57176-303-1). Nel 2003-2004,
FreeBSD Mall, Inc, ha pagato
diversi contributori per migliorare il Manuale in preparazione per la
terza edizione inglese cartacea.
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/security/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/security/chapter.sgml
index df5776bbd9..1c7797d7c6 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/security/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/security/chapter.sgml
@@ -1,323 +1,468 @@
+
+
+
+ Matthew
+
+ Dillon
+
+ La maggior parte di questo capitolo è stata presa
+ dalla manual page security(7) di
+
+
+
+
Sicurezza
+ security
-
+ Sinossi
- Questo capitolo dà una introduzione di base sui concetti dei
+ Questo capitolo dà un'introduzione di base sui concetti dei
sistemi di sicurezza, alcune buone regole di comportamento e alcuni
- argomenti avanzati per &os;. Molti degli argomenti qua tratati possono
+ argomenti avanzati per &os;. Molti degli argomenti qua trattati possono
essere applicati anche ai sistemi e alla sicurezza su Internet in
- generale. Internet non è più il luogo
- amichevole dove ognuno vuole essere il tuo amichevole
- vicino. Mettere in sicurezza il tuo ssitema è un imperativo per la
- protezione dei tuoi dati, della tua proprietà intelletuale, il tuo
- tempo e molto altro dalla mano di hackere simili.
+ generale. Internet non è più il luogo
+ amichevole dove ognuno vuole essere il tuo gentile vicino.
+ Mettere in sicurezza il tuo sistema è un imperativo per la
+ protezione dei tuoi dati, della tua proprietà intelletuale, del tuo
+ tempo e molto altro dalla mano di hacker e simili.&os; dà un insieme di utility e di meccanismi per assicurare
l'integrità e la sicurezza del tuo sistema e della tua rete.Dopo la lettura di questo capitolo, conoscerai:Concetti di base dei sistemi di sicurezza, rispetto a &os;.Vari meccanismi di crittografia disponibili in &os;,
come DES e MD5.Come configurare l'autenticazione OTP (password a singolo
uso).
- Come configurare KerberosIV su release
- &os; precedenti alla 5.0.
+ Come configurare i TCP Wrapper per l'uso con
+ inetd.
- Come configurare Kerberos5 su &os; 5.0
- o successive.
+ Come configurare KerberosIV su release
+ &os; precedenti alla 5.0.
- Come creare firewall usando IPFW.
+ Come configurare Kerberos5 su &os; 5.0
+ o successivi.Come configurare IPsec e creare una VPN tra
macchine &os;/&windows;.Come configurare e usare OpenSSH,
l'implementaizone SSH usata da &os;.
- Come configurare e caricare i moduli aggiuntivi per il controllo
- degli accessi usando il Framework MAC di
- TrustedBSD.
+ Cosa sono le ACL del file system e come
+ usarle.
- Cosa sono le ACL del file system e come
- usarle.
+ Come usare l'utility Portaudit per
+ monitorare i pacchetti software di terze parti installati dalla
+ Ports Collection.Come utilizzare le pubblicazioni sugli avvisi di sicurezza di
&os;.
+
+
+ Avere un'idea di cosa sia il Process Accounting e come abilitarlo
+ su &os;.
+ Prima di leggere questo capitolo dovresti:Capire concetti base di &os; e Internet.
+
+ Altri argomenti inerenti la sicurezza sono trattati in altre parti di
+ questo libro. Ad esempio i meccanismy di MAC sono discussi in e la gestione dei firewall in .
+
IntroduzioneLa sicurezza è una funzione che inizia e finisce con
l'amministratore di sistema. Nonostante ogni sistema multi-utente &unix;
BSD abbia della sicurezza insita, il lavoro di costruire e mantenere
meccanismi di sicurezza aggiuntivi in modo da mantenere
onesti gli utenti è probabilmente uno dei maggiori
lavori di un amministratore di sistema. La macchine sono sicure solo
quanto le si rende e le richieste di sicurezza si scontrano sempre con
l'umana necessità per la comodità. I sistemi &unix;, in
generale, sono capaci di eseguire un gran numero di processi contemporanei
e ognuno di questi processi opera come server — nel senso che
entità esterne possono connettersi e parlarci. Mentre i mini e i
mainframe di ieri diventano i desktop di oggi, mentre i computer diventano
- interconnessi e internet-connessim, la sicurezza diventa un problema
+ interconnessi e internet-connessi, la sicurezza diventa un problema
sempre maggiore.Il modo migliore per implementare la sicurezza è con un
approccio a cipolla. In pratica, quello che vuoi fare
è creare tanti livelli di sicurezza quanto è conveniente e
poi tenere sotto controllo il sistema per vedere eventuali intrusioni.
Non vuoi esagerare nella sicurezza o interferirai con l'individuazione e
quest'ultima è una delle parti più importanti di ogni
meccanismo di sicurezza. Per esempio, ha poco senso imopstare il flag
schg (vedi &man.chflags.1;) su ogni binario di sistema
dato che questo potrà sì proteggere temporaneamente i
binari, ma evita che l'attaccante faccia una modifica facilmente
individuabile e potrebbe far in modo che il tuo meccanismo di sicurezza
non individui l'attaccante del tutto.La sicurezza di un sistema riguarda anche il gestire varie forme di
attacco, compresi attacchi che tentano di bloccare, o comunque rendere
inusabile, il sistema, anche se non necessariamente cercano di
compromettere l'account di root root (rompere
root). I problemi di sicurezza possono essere suddivisi in
svariate categorie:Attacchi che limitano la disponibilità dei servizi
(Denial of service o, in breve, DoS).Compromissione degli account utente.Compromissione di root tramite server accessibili.Compromissione di root tramite gli account utente.Crazione di backdoor (letteralmente porte sul
retro, ovvero accessi secondari personalizzati).attacchi DoSDenial of Service (DoS)sicurezzaattacchi DoSDenial of Service (DoS)Denial of Service (DoS)Un attacco DoS è un'azione che priva la macchina di risorse.
Tipicamente un attacco DoS è un meccanismo a forza-bruta che tenta
di bloccare e comunque rendere inusabile una macchina travolgendo di
richieste i server che rende disponibili o direttamente lo stack di rete.
Alcuni attacchi DoS tentano di trarre vantaggio da bug nello stack di rete
per bloccare la macchina con un singolo pacchetto. Questo genere di
attacchi può evitato solo mettendo a posto il bug direttamente nel
kernel. Gli attacchi sui server possono spesso essere evitati
specificando con attenzione dei limiti sul carico che i server stessi
devono accettare in caso che il sistema lavori in condizioni avverse.
Gli attacchi a forza-bruta generati da un'intera rete di attaccanti sono
più difficili da gestire. Ad esempio un attacco con pacchetti
in spoof (ovvero con il campo mittente falsato) è praticamente
impossibile da fermare, a meno di staccare del tutto il sistema da
Internet. Potrà anche non fermare la tua macchina, ma sicuramente
può saturare la tua connessione Internet.sicurezzacompromissione degli account
- La compromissione di un account utente è ancora più comune di un
- attacco DoS. Molti sysadmin usano ancora i server standard telnetd, rlogind,
- rshd e ftpd sulle loro macchine. Questi programmi, normalmente, non usano connessioni crittate. Il risultato è che quando hai una base utenti di medie dimensioni, uno o più degli utenti connessi al tuo sistema da remoto (il modo più comune e conveniente per collegarsi a un sisetma) avrà una password compromessa da un'operaizone di sniffing. Gli amministratori di sistema attenti controllano i registri degli accessi remoto cercando indirizzi sospetti anche tra gli accessi permessi.
+ La compromissione di un account utente è ancora più
+ comune di un attacco DoS. Molti sysadmin usano ancora i server standard
+ telnetd, rlogind,
+ rshd e ftpd sulle
+ loro macchine. Questi programmi, normalmente, non usano connessioni
+ crittate. Il risultato è che quando hai una base utenti di medie
+ dimensioni, uno o più degli utenti connessi al tuo sistema da
+ remoto (il modo più comune e conveniente per collegarsi a un
+ sisetma) avrà una password compromessa da un'operaizone di
+ sniffing. Gli amministratori di sistema attenti controllano i registri
+ degli accessi remoto cercando indirizzi sospetti anche tra gli accessi
+ permessi.Bisogna sempre dare per scontato che una volta che un attaccante ha
- accesso ad un account utente, può rompere anche root.
- In realtà, comunque, in un sistema ben configurato e mantenuto, questo non è necessariamente vero. La distinzione è importante perché senza accesso a root l'attaccante ni genere non può nascondere le proprie tracce e può, alla peggio, rovinare i files dell'utente o mandaer la macchina in crash. La compromissione degli account utente è molto comune dato che gli utenti tendono a non prendere precauzioni tanto quanto i sysadmin.
+ accesso ad un account utente, può rompere anche
+ root.
+ In realtà, comunque, in un sistema ben configurato e mantenuto,
+ questo non è necessariamente vero. La distinzione è
+ importante perché senza accesso a root
+ l'attaccante in genere non può nascondere le proprie tracce e
+ può, alla peggio, rovinare i file dell'utente o mandare la
+ macchina in crash. La compromissione degli account utente è molto
+ comune dato che gli utenti tendono a non prendere precauzioni tanto
+ quanto gli amministratori di sistema.
sicurezzabackdoorGli amministratori di sistema devono ricordare che su una macchina ci
sono potenzialmente molti modi per rompere root.
- L'attaccante potrebbe conoscere la password di root, potrebbe trovare un bug in un programma server in esecuzione con diritti di root e sfruttarlo per entrare da remoto, oppure una volta ottenuto un account utente potrebbe fare lo stesso con un bug in un programma con suid root.
- If an attacker has found a way to break root
- on a machine, the attacker may not have a need
- to install a backdoor. Many of the root holes
- found and closed to date involve a considerable amount of work
- by the attacker to cleanup after himself, so most attackers install
- backdoors. A backdoor provides the attacker with a way to easily
- regain root access to the system, but it
- also gives the smart system administrator a convenient way
- to detect the intrusion.
- Making it impossible for an attacker to install a backdoor may
- actually be detrimental to your security, because it will not
- close off the hole the attacker found to break in the first
- place.
-
-
- Security remedies should always be implemented with a
- multi-layered onion peel approach and can be
- categorized as follows:
+ L'attaccante potrebbe conoscere la password di root,
+ potrebbe trovare un bug in un programma server in esecuzione con diritti
+ di root e sfruttarlo per entrare da remoto, oppure
+ una volta ottenuto un account utente potrebbe fare lo stesso con un bug in
+ un programma con suid root. Se un attaccante rompe
+ root su una macchina, potrebbe non aver bisogno di
+ installare una backdoor. Molti dei buchi per l'accesso come
+ root trovati (e chiusi) fino ad oggi richiedono un
+ considerevole lavoro da parte dell'attaccante per pulire le tracce
+ lasciate, quindi molti attaccanti installano delle backdoor. Una backdoor
+ dà all'attaccante un modo semplice per riottenere accesso
+ root al sistema, ma danno anche un modo semplice per
+ individuare l'intrusione, all'amministratore di sistema furbo. Rendere
+ impossibile installare backdoor all'attaccante potrebbe in realtà
+ diminuire la sicurezza del sistema, dato che comunque non chiuderà
+ il buco che l'attaccante ha trovato la prima volta.
+
+ Le soluzioni di sicurezza devono sempre essere implementate con un
+ approccio multi-strato a cipolla e possono essere
+ categorizzate come segue:
- Securing root and staff accounts.
+ Rendere sicuro root e gli account dello
+ staff.
- Securing root — root-run servers
- and suid/sgid binaries.
+ Rendere sicuri i server e i binari suid/sgid in esecuzione come
+ root.
- Securing user accounts.
+ Rendere sicuri gli account utente.
- Securing the password file.
+ Rendere sicuro il file delle password.
- Securing the kernel core, raw devices, and
- filesystems.
+ Rendere sicuro il nucleo del kernel, i device raw e il file
+ system.
- Quick detection of inappropriate changes made to the
- system.
+ Individuazione rapida delle modifiche non appropriate fatte al
+ sistema.Paranoia.
- The next section of this chapter will cover the above bullet
- items in greater depth.
+ La prossima sezione di questo capitolo coprirà questi punti in
+ maggior dettaglio.
+
- Securing &os;
+ Rendere sicuro &os;
+
+ sicurezza
+ rendere sicuro &os;
+ Traduzione in corso
+
+
+
DES, MD5, and CryptTraduzione in corso
-
- S/Key
+
+ One-time Passwords
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ TCP WrappersTraduzione in corso
-
- Kerberos
+
+ KerberosIVTraduzione in corso
-
- Firewalls
+
+ Kerberos5Traduzione in corsoOpenSSLTraduzione in corsoIPsecTraduzione in corsoOpenSSHSSH TunnelingTraduzione in corso
+
+
+ File System Access Control Lists
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ Monitoring Third Party Security Issues
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ &os; Security Advisories
+
+ Traduzione in corso
+
+
+
+ Process Accounting
+
+ Traduzione in corso
+
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/serialcomms/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/serialcomms/chapter.sgml
index 6008b0c133..072f29ce24 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/serialcomms/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/serialcomms/chapter.sgml
@@ -1,2912 +1,2915 @@
Comunicazioni SerialiSinossicomunicazioni seriali&unix; ha sempre avuto un supporto per le comunicazioni seriali.
In effetti, le prime vere macchine &unix; si appoggiavano a linee seriali
per l'input e l'output da e verso l'utente. Le cose sono cambiate molto
dai giorni in cui un terminale consisteva in una stampante
da 10 caratteri al secondo o in una tastiera.
Questo capitolo coprirà alcuni dei modi nei quali
FreeBSD usa le comunicazioni seriali.Dopo aver letto questo capitolo, saprai:Come connettere terminali al tuo sistema FreeBSD.Come usare un modem per collegarti telefonicamente
ad una macchina remota.Come permettere a utenti remoti di effettuare
login sul tuo sistema via modem.Come avviare il tuo sistema da una console seriale.Prima di leggere questo capitolo, dovresti:Sapere come configurare ed installare un nuovo kernel
().Comprendere i permessi ed i processi &unix;
().Avere accesso al manuale tecnico per l'hardware seriale
(modem o scheda multiporta) che vuoi usare con FreeBSD.IntroduzioneTerminologiabpsbit per secondoBits per Second (Bit per Secondo) — la frequenza alla
quale vengono trasmessi i datiDTEDTEData Terminal Equipment (Attrezzatura per il Terminale Dati)
— ad esempio, il tuo computerDCEDCEData Communications Equipment (Attrezzatura per le
Comunicazioni Dati) — il tuo modemRS-232cavi RS-232CStandard EIA per le comunicazioni tra hardware serialeNel parlare della velocità di comunicazione, questa
sezione non usa il termine baud. Il baud si riferisce
al numero di transizioni degli stati elettrici che possono essere
effettuati in un periodo di tempo, mentre i bps
(bit per secondo) sono il termine corretto da usare
(o almeno non sembra irritare troppo i perfezionisti).Cavi e PortePer collegare un modem o un terminale alla tua macchina FreeBSD,
avrai bisogno di una porta seriale sul tuo computer e del cavo
appropriato per il tuo dispositivo seriale. Se sei già pratico
con l'hardware ed i cavi necessari, puoi saltare tranquillamente questa
sezione.CaviCi sono parecchi tipi diversi di cavi seriali. I due
tipi più comuni per i nostri scopi sono i cavi null-modem
ed i cavi standard (dritti) RS-232.
La documentazione per il tuo hardware dovrebbe descrivere il tipo
di cavi necessari.Cavi null-modemcavo null-modemUn cavo null-modem lascia passare alcuni segnali, come
signal ground, direttamente, ma inverte altri
segnali. Ad esempio, il pin send data in un estremo
va sul pin receive data nell'altro.Se ti piace fare i cavi da solo, puoi costruire un cavo
null-modem da usare con i terminali. Questa tabella mostra i nomi
dei segnali RS-232C ed i numeri dei pin su un connettore
DB-25.
-
+ SegnalePin #Pin #SegnaleSG7si connette a7SGTD2si connette a3RDRD3si connette a2TDRTS4si connette a5CTSCTS5si connette a4RTSDTR20si connette a6DSRDCD86DSRDSR6si connette a20DTRCollega internamente al cappuccio del connettore Data
Set Ready (DSR) e Data Carrier Detect
(DCD), e quindi a Data Terminal Ready (DTR) in
quello remoto.Cavi Standard RS-232Ccavi RS-232CUn cavo seriale standard passa tutti i segnali RS-232C diretti.
Cioè, il pin send data su un estremo del cavo
va nel pin send data sull'altro estremo. Questo
è il tipo di cavo da usare per collegare un modem al tuo
sistema FreeBSD, ed è anche appropriato per alcuni
terminali.PorteLe porte seriali sono i dispositivi attraverso i quali vengono
trasferiti i dati tra il computer FreeBSD ed il terminale. Questa
sezione descrive il tipo di porte che esistono e come vengono indicate
in FreeBSD.Tipi di PorteEsistono parecchi tipi di porte seriali. Prima di comprare o
costruire un cavo, avrai bisogno di assicurarti che sia adatto alle
porte sul terminale e sul sistema FreeBSD.La maggior parte dei terminali avrà porte DB25.
I personal computer, compresi i PC con FreeBSD, avranno porte DB25 o
DB9. Se hai una scheda seriale multiporta nel tuo PC, potresti
avere porte RJ-12 o RJ-45.Guarda la documentazione fornita con l'hardware per
le specifiche del tipo di porta usata. Spesso basta anche
un'ispezione visiva della porta.Nomi delle PorteIn FreeBSD, si accede ad ogni porta seriale attraverso una voce
nella directory /dev. Ci sono due differenti
tipi di voci:Le porte di ingresso vengono dette
/dev/ttydN
dove N è il numero di porta,
cominciando da zero. Generalmente, puoi usare la porta di
ingresso per i terminali. Le porte di ingresso richiedono che
la linea fornisca un segnale detto data carrier detect (DCD) per
funzionare correttamente.Le porte di uscita vengono dette
/dev/cuaaN.
In genere non si usano porte di uscita per i terminali, ma solo
per i modem. Puoi usare la porta di uscita se il cavo seriale
o il terminale non supportano il segnale di carrier
detect.Se hai connesso un terminale sulla prima porta seriale
(COM1 in &ms-dos;), allora userai
/dev/ttyd0 per riferirti al terminale. Se il
terminale è sulla seconda porta seriale (anche nota come
COM2), usa
/dev/ttyd1, e così via.Configurazione del KernelFreeBSD supporta quattro porte seriali di default. Nel mondo
&ms-dos;, queste sono note come COM1,
COM2, COM3, e
COM4. FreeBSD attualmente supporta
schede d'interfaccia seriale multiporta stupide,
come le BocaBoard 1008 e 2016, così come le schede multiporta
intelligenti come quelle fatte dalla Digiboard
e dalla Stallion Technologies. Ad ogni modo, il kernel di default
usa solo le porte COM standard.Per vedere se il tuo kernel riconosce una delle tue porte seriali,
guarda i messaggi mentre il kernel viene avviato, o usa il comando
/sbin/dmesg per far scorrere di nuovo i
messaggi di avvio del kernel. In particolare, cerca dei messaggi
che inizino con i caratteri sio.Per vedere solo i messaggi che hanno la parola
sio, usa il comando:&prompt.root; /sbin/dmesg | grep 'sio'Ad esempio, su un sistema con quattro porte seriali, questi sono
i messaggi dati dall'avvio del kernel specifici delle porte
seriali:sio0 at 0x3f8-0x3ff irq 4 on isa
sio0: type 16550A
sio1 at 0x2f8-0x2ff irq 3 on isa
sio1: type 16550A
sio2 at 0x3e8-0x3ef irq 5 on isa
sio2: type 16550A
sio3 at 0x2e8-0x2ef irq 9 on isa
sio3: type 16550ASe il tuo kernel non riconosce tutte le tue porte seriali,
probabilmente avrai bisogno di configurare un kernel FreeBSD
adattato al tuo sistema. Per informazioni dettagliate sulla
configurazione del kernel, vedi più avanti .Le linee rilevanti per i dispositivi nella tua configurazione
del kernel dovrebbero apparire così, con FreeBSD 4.X:device sio0 at isa? port IO_COM1 irq 4
device sio1 at isa? port IO_COM2 irq 3
device sio2 at isa? port IO_COM3 irq 5
device sio3 at isa? port IO_COM4 irq 9e così, con FreeBSD 5.X:device sioPuoi commentare o rimuovere completamente le linee per i
dispositivi che non hai nel caso di FreeBSD 4.X; per
FreeBSD 5.X devi modificare il file
/boot/device.hints per configurare le porte
seriali. Guarda la pagina man di &man.sio.4;
per informazioni aggiuntive sulla configurazione delle porte seriali e
delle schede multiporta.
Stai attento se stai usando un file di configurazione
già usato per una versione differente di FreeBSD, poiché
i flag dei dispositivi e la sintassi sono cambiati tra una versione e
l'altra.port IO_COM1 è una sostituzione per
port 0x3f8, IO_COM2 è
0x2f8, IO_COM3 è
0x3e8, e IO_COM4 è
0x2e8, che sono indirizzi comuni per le rispettive
porte seriali; gli interrupt 4, 3, 5, e 9 sono linee di richiesta di
interrupt piuttosto comuni. Da notare anche che le normali porte
seriali non possono condividere degli interrupt
sui bus ISA dei PC (le schede multiporta hanno dell'elettronica
integrata che permette a tutte le 16550A sulla scheda di condividere
uno o due linee di richiesta dell'interrupt).File Speciali di DispositivoAlla maggior parte dei dispositivi nel kernel si accede attraverso
file speciali di dispositivo, che si trovano
nella directory /dev. Ai dispositivi
sio si accede attraverso i
/dev/ttydN
(ingresso) e /dev/cuaaN
(uscita). FreeBSD fornisce anche dei dispositivi di inizializzazione
(/dev/ttyidN e
/dev/cuaiaN) e dei
dispositivi di blocco
(/dev/ttyldN e
/dev/cualaN). I
dispositivi di inizializzazione vengono usati per inizializzare
i parametri delle porte di comunicazione ogni volta che una porta
viene aperta, come crtscts per i modem che usano
le segnalazioni RTS/CTS per il controllo di flusso.
I dispositivi di blocco vengono usati per fissare i flag sulle porte
ed evitare che altri utenti o programmi cambino certi parametri;
guarda le pagine man di &man.termios.4;, &man.sio.4;, e &man.stty.1;
per maggiori informazioni sulle impostazioni dei terminali, sui
dispositivi di blocco ed inizializzazione, e sull'impostazione delle
opzioni del terminale, rispettivamente.Creazione dei File Speciali di DispositivoFreeBSD 5.0 include il file system &man.devfs.5;
che crea automaticamente nodi per i dispositivi necessari.
Se stai usando una versione di FreeBSD con il
devfs abilitato puoi saltare tranquillamente
questa sezione.Uno script di shell di nome MAKEDEV nella
directory /dev gestisce i file di dispositivo.
Per usare MAKEDEV nella creazione del
file di dispositivo per COM1 (porta 0),
fai cd su /dev e dai il
comando MAKEDEV ttyd0. Allo stesso modo, per
creare il file di dispositivo per COM2
(porta 1), usa MAKEDEV ttyd1.MAKEDEV non crea solo i file speciali
/dev/ttydN,
ma anche i nodi
/dev/cuaaN,
/dev/cuaiaN,
/dev/cualaN,
/dev/ttyldN, e
/dev/ttyidN.Dopo aver creato i nuovi file di dispositivo, fa attenzione nel
controllare i permessi sui file (specialmente sui file
/dev/cua*) per assicurarti che solo gli
utenti che dovrebbero effettivamente avere accesso a questi
dispositivi possano leggerli e
scriverli — magari non vorrai permettere al tuo utente medio
di usare il tuo modem per chiamare verso l'esterno. I permessi
predefiniti su
/dev/cua* dovrebbero essere adatti:crw-rw---- 1 uucp dialer 28, 129 Feb 15 14:38 /dev/cuaa1
crw-rw---- 1 uucp dialer 28, 161 Feb 15 14:38 /dev/cuaia1
crw-rw---- 1 uucp dialer 28, 193 Feb 15 14:38 /dev/cuala1Questi permessi permettono all'utente uucp e
agli utenti nel gruppo dialer di usare i
dispositivi di uscita.Configurazione della Porta SerialettydcuaaIl dispositivo
ttydN (o
cuaaN) è il
normale dispositivo che si apre per le proprie applicazioni.
Quando un processo apre il dispositivo, avrà un insieme di
impostazioni di I/O predefinite per il terminale.
Puoi visualizzare queste impostazioni con il comando:&prompt.root; stty -a -f /dev/ttyd1Quando cambi le impostazioni per questo dispositivo, queste rimangono
efficaci finché il dispositivo non viene chiuso. Quando viene
riaperto, ritorna all'insieme di default. Per effettuare dei cambiamenti
all'insieme predefinito, modifica le impostazioni per il dispositivo di
stato iniziale. Ad esempio,
per attivare di default modalità ,
comunicazione a 8 bit, e controllo di flusso per
ttyd5, scrivi:&prompt.root; stty -f /dev/ttyid5 clocal cs8 ixon ixofffile rcrc.serialLe inizializzazioni di sistema per i dispositivi seriali sono
controllate in /etc/rc.serial. Questo file
influisce sui valori predefiniti dei dispositivi seriali.Per evitare cambiamenti da parte di qualche applicazione,
modifica il dispositivo di blocco dello stato.
Ad esempio, per bloccare la velocità di
ttyd5 a 57600 bps, scrivi:&prompt.root; stty -f /dev/ttyld5 57600Ora, un applicazione che apra ttyd5 e cerchi
di cambiare la velocità della porta resterà bloccata a
57600 bps.MAKEDEVNaturalmente, dovresti rendere i dispositivi di stato iniziale e stato
di blocco scrivibili solo da root.SeanKellyContributo di TerminaliterminaliI terminali forniscono un sistema di accesso conveniente ed a basso
costo al tuo sistema FreeBSD quando non sei davanti alla console del
computer o connesso ad una rete. Questa sezione descrive l'uso dei
terminali con FreeBSD.Uso e Tipi di TerminaliI sistemi &unix; originali non avevano console. Invece, la gente
effettuava il login ed avviava programmi attraverso terminali connessi
alle porte seriali del computer. Ciò era abbastanza simile
all'uso di modem e programmi terminale per collegarsi telefonicamente
ad un sistema remoto e lavorare da riga di comando.I PC di oggi hanno console capaci di grafica di alta qualità,
ma l'abilità di stabilire una sessione di login su una porta
seriale esiste ancora in quasi ogni sistema operativo in stile &unix; di
oggi; FreeBSD non fa eccezione.
Usando un terminale attaccato ad una porta seriale inutilizzata, puoi
effettuare il login ed eseguire qualsiasi programma testuale che
potresti lanciare normalmente dalla console o da una finestra
xterm in X Window.Un utente aziendale può connettere molti terminali ad un
sistema FreeBSD e porli sulle scrivanie dei propri impiegati. Un utente
casalingo può usare qualcosa come un vecchio PC IBM o un
&macintosh; come terminale connesso a un computer più potente che
faccia girare FreeBSD.
Puoi anche trasformare quello che sarebbe un computer singolo utente in
un potente sistema per utenti multipli.Per FreeBSD, esistono tre tipi di terminali:terminali stupidiPC che interpretano
terminaliterminali XLe sottosezioni rimanenti descrivono ognuno di questi tipi.Terminali StupidiQuesti terminali sono oggetti hardware specializzati che
permettono di connettere dei computer tramite linee seriali.
Essi vengono detti stupidi poiché hanno solo la
potenza di calcolo necessaria per mostrare, inviare, e ricevere testo.
Non potete eseguire nessun programma su di essi.
È il computer al quale vi collegate che ha la potenza
per eseguire editor di testo, compilatori, email, giochi, e
così via.Ci sono centinaia di tipi di terminali di questo tipo, venduti
da molti produttori, incluso il VT-100 della Digital Equipment
Corporation e il WY-75 della Wyse. Quasi tutti funzioneranno con
FreeBSD. Alcuni terminali di alto livello possono anche mostrare
della grafica, ma solo alcuni
pacchetti software possono avvalersi di queste caratteristiche.I terminali stupidi sono popolari negli ambienti di lavoro nei
quali i lavoratori non hanno bisogno di accedere ad applicazioni
grafiche come quelle fornite dal sistema X Window.PC che Emulano TerminaliSe un terminale stupido ha appena
le capacità per mostrare, inviare, e ricevere testo, allora di
certo un qualunque personal computer può funzionare come un
terminale stupido.
Tutto ciò di cui hai bisogno è il cavo appropriato ed un
qualche programma per l'emulazione di terminale
sul tuo computer.Una simile configurazione è comune in molte case. Ad
esempio, se il tuo
coniuge sta lavorando alla console del sistema FreeBSD, tu puoi fare
del lavoro testuale allo stesso momento da un PC meno potente
connesso come terminale al sistema FreeBSD.Terminali XI terminali X sono i terminali più sofisticati tra quelli
disponibili. Invece di collegarsi alla porta seriale, in genere
ci si collega ad essi tramite un rete come Ethernet. Invece di essere
relegati alle applicazioni testuali, essi possono mostrare
applicazioni X.Introduciamo i terminali X solo per una questione di completezza.
Ad ogni modo, questo capitolo non affronta in
modo completo l'installazione, la configurazione, o l'uso dei
terminali X.ConfigurazioneQuesta sezione descrive quello che hai bisogno di configurare sul
tuo sistema FreeBSD per abilitare una sessione di login via terminale.
Si assume che tu abbia già configurato il kernel con il supporto
per la porta seriale alla quale è connesso il terminale —
e che questo sia già connesso.Dovresti ricordare dal che il processo
init è responsabile del controllo di tutti i
processi e dell'inizializzazione del sistema all'avvio. Uno dei compiti
svolti da init è la lettura del file
/etc/ttys e l'avvio di un processo
getty sui terminali disponibili.
Il processo getty è responsabile della lettura
di un nome di login e dell'avvio del programma
login.Dunque, per configurare i terminali per il tuo sistema FreeBSD
devono essere effettuati come root i seguenti
passi:Aggiungi una linea a /etc/ttys relativa al
file in /dev per la porta seriale, se non
è già presente.Specifica che /usr/libexec/getty deve essere
eseguito sulla porta, e specifica il tipo appropriato di
getty dal file
/etc/gettytab.Specifica il tipo di terminale predefinito.Imposta la porta su on.Specifica se la porta deve essere
sicura.Forza init alla rilettura del file
/etc/ttys.Come passo opzionale, potresti desiderare di creare un tipo di
getty personale da usare nel secondo passo
aggiungendo una linea in /etc/gettytab. Questo
capitolo non spiega come fare ciò; sei incoraggiato a leggere le
pagine man di &man.gettytab.5; e &man.getty.8; per maggiori
informazioni.Aggiunta di un Elemento in /etc/ttysIl file /etc/ttys elenca tutte le porte
del tuo sistema FreeBSD dalle quali vuoi permettere un login.
Ad esempio, la prima console virtuale ttyv0
è elencata in questo file. Si può accedere al sistema
dalla console grazie a questa voce. Questo file contiene anche delle
voci per altre console virtuali, porte seriali, e pseudo-tty. Per un
terminale connesso fisicamente, basta copiare l'elenco delle porte
seriali in /dev
senza la parte /dev (ad esempio,
/dev/ttyv0 verrà scritta come
ttyv0).Un'installazione predefinita di FreeBSD include un file
/etc/ttys con supporto per le prime
quattro porte seriali: da ttyd0 a
ttyd3. Se vuoi collegare un terminale
a una di queste porte, non hai bisogno di aggiungere un'altra
voce.Aggiunta di Voci per Altri Terminali a
/etc/ttysSupponiamo che si vogliano collegare due terminali ad un
sistema: un Wyse-50 ed un vecchio PC IBM 286 con
Procomm come programma di emulazione di
terminale VT-100. Colleghiamo il Wyse alla seconda porta seriale
ed il 286 alla sesta (una porta su scheda seriale multiporta).
Le voci corrispondenti nel file /etc/ttys
apparirebbero così:ttyd1 "/usr/libexec/getty std.38400" wy50 on insecure
ttyd5 "/usr/libexec/getty std.19200" vt100 on insecureIl primo campo in genere specifica il nome del file
speciale per il terminale, come si trova in
/dev.Il secondo campo è il comando da eseguire per questa
linea, generalmente &man.getty.8;.
getty inizializza ed apre la linea,
imposta la velocità, richiede all'utente un nome di login
e poi esegue il programma &man.login.1;.Il programma getty accetta un parametro
(opzionale) da riga di comando, il tipo di
getty. Un tipo di
getty configura le caratteristiche
della linea del terminale, come la frequenza di bit per secondo
e la parità. Il programma getty legge
questa caratteristiche dal file
/etc/gettytab.Il file /etc/gettytab
contiene molte voci per le linee di terminale sia vecchie che
nuove. In quasi tutti i casi, le voci che cominciano per
std funzioneranno con i terminali connessi
fisicamente. Queste voci ignorano la parità.
C'è una voce std per ogni frequenza di
bps da 110 a 115200. Naturalmente, puoi aggiungere le tue
voci a questo file. La pagina man di &man.gettytab.5;
fornisce maggiori informazioni.Nell'impostare il tipo di getty
nel file /etc/ttys, assicurati
che le impostazioni di comunicazione sul terminale
corrispondano.Nel nostro esempio, il Wyse-50 non usa parità e si
connette a 38400 bps. Il PC 286 non usa parità
e si connette a 19200 bps.Il terzo campo è il tipo di terminale generalmente
collegato alla linea tty. Per le porte dial-up, viene usato
tipicamente unknown o
dialup poiché gli utenti possono
collegarsi con praticamente qualunque tipo di terminale o
programma.
Per i terminali connessi direttamente, il tipo di terminale
non cambia, quindi puoi mettere un vero tipo di terminale
preso dal file database di &man.termcap.5; in questo
campo.Per il nostro esempio, il Wyse-50 usa il tipo
per il vero terminale mentre il PC 286 con
Procomm in esecuzione
verrà impostato per emulare un VT-100.Il quarto campo specifica se la porta deve essere abilitata.
Scrivere on qui farà sì che il
processo init avvii il programma nel secondo
campo, getty. Se metti
off in questo campo, non ci sarà
nessun getty, e dunque nessun login sulla
porta.Il campo finale è usato per specificare se la porta
è sicura.
Segnare una porta come sicura significa
confidare nel fatto che non ci sia rischio nel permettere
all'account di root (o ad un altro con
user ID uguale a 0) di effettuare il login da quella porta.
Porte insicure non permettono il login a
root.
Su una porta insicura, gli utenti devono effettuare
un login con accesso non privilegiato, e poi usare &man.su.1; o
un meccanismo simile per ottenere privilegi superiori.È fortemente consigliato l'uso di
insecure anche per i terminali che si trovano
dietro porte chiuse a chiave.
È abbastanza semplice effettuare il login e usare
su se si ha bisogno di privilegi da
superutente.Come Forzare init a Rileggere
/etc/ttysDopo aver effettuato i cambiamenti necessari al file
/etc/ttys si deve mandare un segnale SIGHUP
(hangup) al processo init affinché sia
costretto a rileggere il suo file di configurazione.
Ad esempio:&prompt.root; kill -HUP 1init è sempre il primo processo
eseguito su un sistema dunque avrà sempre PID 1.Se tutto è stato impostato correttamente, tutti i cavi sono
collegati, ed i terminali sono accesi, allora un processo
getty dovrebbe essere in esecuzione su ogni
terminale e a questo punto dovresti vedere dei prompt per il login sui
tuoi terminali.Risoluzione dei Problemi di ConnessioneAnche con la più meticolosa attenzione ai dettagli, qualcosa
potrebbe comunque andare storto nell'impostazione di un terminale.
Questa è una lista dei sintomi e di alcuni suggerimenti per
risolverli.Non Appare Nessun Prompt per il LoginAssicurati che il terminale sia connesso e acceso.
Se è un personal computer che funziona da terminale,
assicurati che il programma di emulazione di terminale sia attivo
sulla porta seriale giusta.Assicurati che il cavo sia ben connesso sia al terminale che
al computer FreeBSD. Assicurati che sia il giusto tipo di
cavo.Assicurati che il terminale e FreeBSD siano concordi sul
valore di bps e sulle impostazioni di parità. Se hai un
terminale con un display video, assicurati
che il contrasto e la luminosità siano giusti. Se è
un terminale di stampa, assicurati che ci siano carta e inchiostro
sufficienti.Assicurati che il processo getty sia attivo
per quel terminale. Ad esempio, per avere una lista dei processi
getty con ps, scrivi:&prompt.root; ps -axww | grep gettydovresti vedere una voce per il terminale. Ad esempio,
la schermata seguente mostra che
getty è in esecuzione sulla seconda
porta seriale ttyd1 e sta usando la voce
std.38400 in
/etc/gettytab:22189 d1 Is+ 0:00.03 /usr/libexec/getty std.38400 ttyd1Se non c'è nessun processo getty in
esecuzione, assicurati di aver abilitato la porta in
/etc/ttys.
Ricordati anche di eseguire kill -HUP 1
dopo aver modificato il file ttys.Se il processo getty è attivo ma
il terminale non mostra ancora un prompt di login,
o se mostra un prompt ma non ti permette di digitare nulla,
il tuo terminale o il tuo cavo potrebbero non supportare la
transazione hardware. Prova a cambiare il valore in
/etc/ttys da std.38400 a
3wire.38400 (e ricordati di dare un
kill -HUP 1 dopo aver modificato
/etc/ttys).
La voce 3wire è simile a
std, ma ignora l'handshake hardware.
Potresti aver bisogno di ridurre i baud o
di abilitare un controllo di flusso software usando
3wire per evitare dei buffer
overflow.Compaiono Caratteri Strani Invece di un Prompt di LoginAssicurati che il terminale e FreeBSD siano concordi sui bps
e sulle impostazioni di parità. Verifica i processi
getty per assicurarti che sia in funzione il
tipo corretto di getty.
Se non è così,
modifica /etc/ttys ed esegui kill
-HUP 1.I Caratteri Appaiono Duplicati; la Password Viene Visualizzata
Quando la ScrivoCambia l'impostazione del terminale (o del programma di
emulazione) da half duplex o
local echo a full duplex.GuyHelmerContributo di SeanKellyAggiunte di Servizio di Ricezione Chiamateservizio di ricezione chiamateLa configurazione del sistema FreeBSD per il servizio di ricezione
chiamate è molto simile alla connessione di terminali tranne per il
fatto che si ha a che fare con dei modem invece che con dei
terminali.Modem Esterni contro Modem InterniI modem esterni sembrerebbero migliori per chiamare,
poiché i modem esterni spesso possono essere configurati in
maniera semipermanente tramite dei parametri immagazzinati in RAM non
volatile e generalmente forniscono degli indicatori luminosi che
mostrano lo stato degli importanti segnali RS-232. Le lucine
lampeggianti impressionano gli ospiti, ma sono anche molto
utili per vedere se un modem sta funzionando in maniera
appropriata.I modem interni in genere mancano della RAM non-volatile, quindi
la loro configurazione può essere limitata solo impostando i DIP
switch. Se il tuo modem interno ha delle luci indicatrici di
segnale, probabilmente è difficile vederle quando il case del
sistema è al suo posto.Modem e CavimodemSe stai usando un modem esterno, allora avrai bisogno
del cavo appropriato. Un cavo seriale standard RS-232C
dovrebbe essere sufficiente, posto che tutti i normali segnali siano
connessi:Sent Data (TD)Received Data (RD)Request to Send (RTS)Clear to Send (CTS)Data Set Ready (DSR)Data Terminal Ready (DTR)Carrier Detect (CD)Signal Ground (SG)FreeBSD necessita dei segnali RTS e
CTS per il controllo di flusso a velocità
superiori a 2400 bps, del segnale CD per
identificare quando c'è stata una risposta alla chiamata o
quando una linea è stata scollegata, e del
segnale DTR per dare il reset al modem dopo che una
sessione è terminata. Alcuni cavi sono connessi senza alcuni
dei segnali necessari, dunque se hai dei problemi, come una sessione
di login che non scompare quando la linea è sconnessa, potresti
avere un problema col cavo.Come altri sistemi operativi &unix;, FreeBSD usa i segnali
hardware per scoprire quando una chiamata è stata accettata
o quando una linea è stata scollegata e per scollegare e
resettare il modem dopo una chiamata.
FreeBSD evita di mandare comandi al modem
o di leggere i valori riportati dal modem. Se hai familiarità
con la connessione dei modem a BBS di PC, questo potrebbe sembrarti
scomodo.Considerazioni sull'Interfaccia SerialeFreeBSD supporta interfacce di comunicazione EIA RS-232C
(CCITT V.24) basate su NS8250, NS16450, NS16550, e NS16550A.
I dispositivi 8250 e 16450 hanno buffer di un singolo carattere.
Il dispositivo 16550 fornisce un buffer di 16 caratteri, che permette
prestazioni del sistema migliori. (Dei bug nel normale 16550
impediscono l'uso del buffer di 16 caratteri, quindi usate 16550A se
possibile).
A causa del buffer a singolo carattere questi dispositivi richiedono
un lavoro maggiore da parte del sistema operativo rispetto ai
dispositivi a 16 caratteri di buffer, le schede d'interfaccia seriale
basate su 16550A sono preferibili. Se il sistema ha molte porte
seriali attive o dovrà sopportare un grosso carico, le schede
basate su 16550A sono migliori per comunicazioni a basso tasso
d'errore.Breve PanoramicagettyCome con i terminali, init lancia un processo
getty per ogni porta seriale configurata
per connessioni in ingresso. Ad esempio, se un modem è connesso
a /dev/ttyd0, il comando
ps ax mostrerà questo: 4850 ?? I 0:00.09 /usr/libexec/getty V19200 ttyd0Quando un utente chiama la linea del modem e questo si collega, il
modem riporterà la linea CD (Carrier Detect).
Il kernel nota che la portante è stata rilevata e completa
l'apertura della porta con getty.
getty invia un prompt login: alla
velocità iniziale di linea specificata.
getty aspetta per verificare che vengano ricevuti
caratteri legittimi, e, in una tipica configurazione, se trova dei
caratteri strani (probabilmente perché la velocità del
modem è differente da quella di
getty), getty cerca
di calibrare la velocità di linea fino a ricevere dei caratteri
ragionevoli./usr/bin/loginDopo che l'utente ha inserito il suo nome di login,
getty esegue
/usr/bin/login, che completa il login
richiedendo la password per l'utente ed avviandone la shell.File di ConfigurazioneCi sono tre file di configurazione di sistema nella directory
/etc che avrai probabilmente bisogno di modificare
per permettere chiamate in ingresso sul tuo sistema FreeBSD. Il primo,
/etc/gettytab, contiene le informazioni di
configurazione per il demone /usr/libexec/getty.
Il secondo, /etc/ttys contiene le informazioni che
dicono a /sbin/init quali dispositivi
tty devono avere processi getty
in esecuzione.
Infine, si possono mettere comandi di inizializzazione nello script
/etc/rc.serial.Ci sono due scuole di pensiero riguardo i modem su &unix;.
Un gruppo preferisce configurare i propri modem in maniera che
qualunque sia la velocità con la quale un utente remoto si
collega, l'interfaccia locale RS-232 computer-modem funzioni ad una
velocità fissa.
Il beneficio di questa configurazione è che l'utente
remoto vede sempre un prompt di login immediato.
Il lato negativo è che il sistema non sa quale sia la vera
velocità di trasmissione
dati di un utente, quindi programmi a tutto schermo come Emacs
non modificheranno i loro metodi di rappresentazione dello schermo per
ottimizzare la risposta su connessioni lente.L'altra scuola di pensiero configura le proprie interfacce RS-232
verso il modem per variare la propria velocità rispetto a quella
di connessione dell'utente remoto.
Ad esempio, le connessioni V.32bis (14.4 Kbps) faranno sì
che il modem faccia funzionare la propria interfaccia RS-232 a
19.2 Kbps, mentre le connessioni a 2400 bps faranno sì
che funzioni a 2400 bps.
Poiché getty non comprende nessun valore
restituito dal modem riguardo la velocità di connessione,
getty darà un messaggio
login: ad una velocità iniziale fissata e
aspetterà i caratteri in risposta. Se l'utente vede caratteri
strani, si assume che sappia che dovrà premere
Invio finché non vedrà un prompt
riconoscibile. Se le frequenze di trasmissione non concordano,
getty vedrà tutto ciò che l'utente
preme come spazzatura, cercherà di passare alla
velocità seguente e invierà
il prompt login: di nuovo. Questa procedura
potrebbe continuare ad nauseam, ma normalmente ci vogliono solo una o
due pressioni sui tasti prima che l'utente veda un buon prompt.
Ovviamente, questa
sequenza di login non è pulita come la precedente a
velocità fissata, ma un utente su una
connessione a bassa velocità dovrebbe ricevere una risposta
interattiva migliore da programmi a tutto schermo.Questa sezione cercherà di fornire informazioni di
configurazione bilanciate, ma è indirizzata verso l'approccio di
avere la frequenza di trasmissione del modem
che segue la velocità della connessione./etc/gettytab/etc/gettytab/etc/gettytab è un file di
configurazione sul modello di &man.termcap.5; per &man.getty.8;.
Si prega di vedere la pagina man di &man.gettytab.5; per le
informazioni complete sul formato del file
e la lista delle sue possibilità.Configurazione a Velocità FissaSe stai fissando la frequenza di comunicazione del modem ad
una velocità particolare, probabilmente non avrai bisogno di
effettuare nessun cambiamento a
/etc/gettytab.Configurazione a Velocità ConcordataC'è bisogno di impostare una voce in
/etc/gettytab per dare a
getty le informazioni sulla velocità che
si vuole usare per il modem. Se si possiede un modem a
2400 bps, probabilmente è possibile usare
la voce D2400 già esistente.#
# Terminali chiamanti veloci, a rotazione 2400/1200/300
# (può impostarsi in tutti i modi)
#
D2400|d2400|Fast-Dial-2400:\
:nx=D1200:tc=2400-baud:
3|D1200|Fast-Dial-1200:\
:nx=D300:tc=1200-baud:
5|D300|Fast-Dial-300:\
:nx=D2400:tc=300-baud:Se si possiede un modem con velocità maggiore,
probabilmente sarà necessario
aggiungere una voce in /etc/gettytab; qui
c'è un esempio per modem a 14.4 Kbps modem con una
velocità massima d'interfaccia di 19.2 Kbps:#
# Aggiunte per un modem V.32bis
#
um|V300|High Speed Modem at 300,8-bit:\
:nx=V19200:tc=std.300:
un|V1200|High Speed Modem at 1200,8-bit:\
:nx=V300:tc=std.1200:
uo|V2400|High Speed Modem at 2400,8-bit:\
:nx=V1200:tc=std.2400:
up|V9600|High Speed Modem at 9600,8-bit:\
:nx=V2400:tc=std.9600:
uq|V19200|High Speed Modem at 19200,8-bit:\
:nx=V9600:tc=std.19200:Questo risulterà in una connessione a 8-bit, senza
parità.L'esempio precedente avvia la comunicazione a 19.2 Kbps
(per una connessione V.32bis), poi cicla tra 9600 bps (per
V.32), 2400 bps, 1200 bps, 300 bps, e poi ancora a
19.2 Kbps.
Il ciclo sulle frequenze di comunicazione è implementato con
nx= (next table).
Ogni linea usa una voce tc= (table
continuation) per continuare a leggere le impostazioni
standard per una frequenza particolare.Se hai un modem a 28.8 Kbps e/o vuoi avvantaggiarti della
compressione su un modem a 14.4 Kbps, hai bisogno di usare una
frequenza di comunicazione più alta di 19.2 Kbps. Qui
c'è un esempio di voce per gettytab che
imposta la velocità a 57.6 Kbps:#
# Aggiunte per modem V.32bis o V.34 Modem
# Impostazione a 57.6 Kbps
#
vm|VH300|Very High Speed Modem at 300,8-bit:\
:nx=VH57600:tc=std.300:
vn|VH1200|Very High Speed Modem at 1200,8-bit:\
:nx=VH300:tc=std.1200:
vo|VH2400|Very High Speed Modem at 2400,8-bit:\
:nx=VH1200:tc=std.2400:
vp|VH9600|Very High Speed Modem at 9600,8-bit:\
:nx=VH2400:tc=std.9600:
vq|VH57600|Very High Speed Modem at 57600,8-bit:\
:nx=VH9600:tc=std.57600:Se hai una CPU lenta o un carico di sistema pesante e non hai
porte seriale 16550A, potresti ricevere errori
siosilo a
57.6 Kbps./etc/ttys/etc/ttysLa configurazione del file /etc/ttys
è stata affrontata nella .
La configurazione dei modem è simile ma dobbiamo passare
un argomento differente a getty e specificare un
tipo di terminale differente. Il formato generale per la
configurazione sia a velocità fissata che per quella
concordata è:ttyd0 "/usr/libexec/getty xxx" dialup onIl primo elemento nella linea precedente è il file di
dispositivo per questa voce — ttyd0 significa
che /dev/ttyd0 è il file che verrà
tenuto d'occhio da getty. Il secondo elemento,
"/usr/libexec/getty xxx"
(xxx verrà rimpiazzato dalla
capacità iniziale di gettytab) è
il processo che init eseguirà sul
dispositivo. Il terzo elemento, dialup, è
il tipo predefinito di terminale. Il quarto parametro,
on, indica a init che quella
linea è operativa. Potrebbe esserci un quinto parametro,
secure, ma dovrebbe essere usato solo per i
terminali che siano fisicamente sicuri (come la console di
sistema).Il tipo di terminale predefinito (dialup
nell'esempio precedente) potrebbe dipendere dalle preferenze locali.
dialup è il terminale tradizionale
predefinito sulle linee di ingresso in maniera che gli utenti possano
personalizzare i loro script di login per notare quando il terminale
è dialup e modificare
automaticamente il loro tipo di terminale. Ad ogni modo, l'autore
ritiene più semplice specificare vt102 come
tipo di terminale predefinito, poiché l'utente può usare
semplicemente un'emulazione VT102 sul suo sistema remoto.Dopo aver effettuato i cambiamenti a
/etc/ttys, puoi inviare un segnale
HUP a init per fargli
rileggere il file. Puoi usare il comando
&prompt.root; kill -HUP 1
per inviare il segnale. Se questa è la prima volta che cambi
le impostazioni del sistema, puoi aspettare finché il modem non
sia configurato in maniera appropriata e connesso, prima di inviare il
segnale a init.Configurazione a Velocità FissaPer una configurazione a velocità fissa, la voce
in ttys ha bisogno di una voce che gestisca la
velocità fissa anche per getty.
Per un modem la cui velocità sulla porta
sia bloccata a 19.2 Kbps, la voce in ttys
potrebbe essere così:ttyd0 "/usr/libexec/getty std.19200" dialup onSe il tuo modem è bloccato su una frequenza di
trasmissione differente, sostituisci il valore appropriato per
std.velocità
al posto di std.19200. Assicurati di usare
un tipo valido elencato in
/etc/gettytab.Configurazione a Velocità ConcordataIn una configurazione a velocità concordata, la voce in
ttys deve fare riferimento alla voce
iniziale auto-baud (sic) in
/etc/gettytab. Ad esempio, se hai aggiunto la
riga suggerita precedentemente per un modem con velocità
variabile che inizi a 19.2 Kbps (la riga in
gettytab contenente
il punto d'avvio V19200), la riga in
ttys potrebbe essere questa:ttyd0 "/usr/libexec/getty V19200" dialup on/etc/rc.serialfile rcrc.serialI modem ad alta velocità, come i V.32, i V.32bis, e i V.34,
necessitano di un controllo di flusso hardware
(RTS/CTS).
Puoi aggiungere dei comandi stty al file
/etc/rc.serial per impostare i
flag di controllo di flusso nel kernel FreeBSD per le porte del
modem.Ad esempio per impostare il flag termioscrtscts sui dispositivi di inizializzazione
di ingresso e uscita della porta seriale numero 1
(COM2), si possono aggiungere le
seguenti linee a /etc/rc.serial:# Configurazione iniziale della porta seriale
stty -f /dev/ttyid1 crtscts
stty -f /dev/cuaia1 crtsctsImpostazioni del ModemSe hai uno di quei modem i cui parametri possono essere impostati in
maniera permanente in RAM non volatile, avrai bisogno di usare un
programma terminale (come Telix su &ms-dos; o tip
sotto FreeBSD) per impostare i parametri. Collegati al modem usando le
stesse velocità iniziali e di comunicazione
che userebbe getty e configura la RAM non volatile
secondo queste necessità:CD attivo per la connessioneDTR attivo per l'operazione; l'assenza del
DTR porta allo scollegamento della linea e al reset del modemCTS controllo di flusso dei dati
trasmessiDisabilita il controllo di flusso
XON/XOFFRTS controllo di flusso dei dati
ricevutiModalità silenziosa (nessun codice di risposta)Nessun echo dei comandiLeggi la documentazione del tuo modem per capire quali
comandi e/o impostazioni per i DIP switch sia necessario
fornirgli.Ad esempio, per impostare i parametri precedenti su un &usrobotics;
&sportster; 14.400 esterno, si potrebbero dare questi comandi
al modem:ATZ
AT&C1&D2&H1&I0&R2&WPotresti anche sfruttare questa opportunità per raffinare
le impostazioni del modem, ad esempio per decidere se dovrà usare
V.42bis e/o la compressione MNP5.Il modem esterno &usrobotics; &sportster; 14.400 ha anche dei DIP
switch che devono essere impostati; per altri modem, forse potrai usare
queste impostazioni come esempio:Switch 1: SU — DTR NormaleSwitch 2: N/D (Codici di Risposta Verbali/Codici di Risposta
NumericiSwitch 3: SU — Sopprime i Codici di RispostaSwitch 4: GIÙ — Nessun echo, comandi offline Switch 5: SU — Auto rispostaSwitch 6: SU — Carrier Detect NormaleSwitch 7: SU — Carica i valori predefiniti
dall'NVRAMSwitch 8: N/D (Modalità intelligente/modalità
stupida)I codici di risposta dovrebbero essere disabilitati/soppressi per i
modem chiamanti per evitare i problemi che possono capitare
se getty dà incidentalmente un prompt
login: ad un modem che si trova in modalità
di comando ed il modem restituisce l'eco del comando o un codice di
risposta. Questa sequenza può portare ad una lunga, stupida
conversazione tra getty ed il modem.Configurazione a Velocità FissaPer una configurazione a velocità fissa, avrai bisogno di
configurare il modem affinché mantenga una frequenza dati
da modem a computer indipendente dalla frequenza di comunicazione.
Su un modem esterno &usrobotics; &sportster; 14.400
questi comandi bloccheranno la velocità dati tra modem e
computer alla velocità con la quale i comandi sono stati
inviati:ATZ
AT&B1&WConfigurazione a Velocità ConcordataPer una configurazione a velocità concordata, sarà
necessario configurare il modem affinché modifichi la frequenza
dei dati della porta seriale relativamente alla velocità di
arrivo. Su un modem esterno &usrobotics; &sportster; 14.400, questi
comandi causeranno il blocco della frequenza di trasmissione dati con
correzione d'errore del modem sulla velocità con il quale
è stato inviato il comando, ma permetteranno variazioni della
velocità della porta seriale per le connessioni senza
correzione d'errore:ATZ
AT&B2&WVerifica della Configurazione del ModemLa maggior parte dei modem ad alta velocità fornisce
comandi per verificare i parametri funzionali usati dal modem in
maniera più o meno comprensibile.
Sui modem esterni &usrobotics; &sportster; 14.400, il comando
ATI5 mostra le impostazioni che sono immagazzinate
nella RAM non volatile. Per vedere i veri parametri operativi del
modem (così come vengono influenzati dai DIP switch del modem),
usa i comandi ATZ e ATI4.Se hai modem di marche differenti, verifica il manuale del tuo
modem per vedere come sia possibile un ulteriore controllo sui
parametri di configurazione del modem.Risoluzione dei ProblemiQuesti sono un po' di passi che è possibile seguire per
verificare il funzionamento del modem sul tuo sistema.Verifica del Sistema FreeBSDCollega il modem al sistema FreeBSD, avvia il sistema, e,
se il tuo modem ha luci di indicazione dello stato, guarda se la luce
DTR del modem si accende quando appare il prompt
login: sulla console del sistema
— se si accende, dovrebbe significare che FreeBSD ha avviato
un processo getty sulla porta di comunicazione
appropriata e sta aspettando una chiamata dal modem.Se l'indicatore DTR non lampeggia, effettua il
login sul sistema FreeBSD dalla console e dai il comando ps
ax per verificare se FreeBSD sta cercando di eseguire un
processo getty sulla porta corretta. Dovresti
vedere linee come queste tra i processi mostrati: 114 ?? I 0:00.10 /usr/libexec/getty V19200 ttyd0
115 ?? I 0:00.10 /usr/libexec/getty V19200 ttyd1Se vedi qualcosa di diverso, come questo: 114 d0 I 0:00.10 /usr/libexec/getty V19200 ttyd0ed il modem non ha ancora accettato chiamate, ciò
significa che getty ha completato l'apertura della
porta di comunicazione.
Questo potrebbe indicare un problema nei cavi o un modem
mal configurato, poiché getty non dovrebbe
completare l'apertura della porta fino al rilevamento del segnale
CD (carrier detect).Se non vedi nessun processo getty in attesa
sulla porta ttydN
scelta, ricontrolla le voci in /etc/ttys per
vedere se ci sono errori lì. Inoltre, controlla il file di log
/var/log/messages per vedere se ci sono messaggi
di init o getty
riguardo i loro problemi. Se ci sono messaggi, ri-ricontrolla i file
di configurazione /etc/ttys e
/etc/gettytab, ed anche i file speciali di
dispositivo /dev/ttydN, cercando ogni errore,
voce mancante, o file di dispositivo mancante.Tentativo di Connessione in IngressoCerca di collegarti dall'esterno al sistema; assicurati di usare 8
bit, nessuna parità, e 1 bit di stop sul sistema remoto. Se
non ottieni un prompt, o vengono visualizzati caratteri strani, prova
a premere Invio circa una volta per secondo.
Se dopo un po' ancora non vedi un prompt login:,
prova inviare un'INTERRUZIONE. Se stai usando un
modem ad alta velocità per effettuare la chiamata, prova a
richiamare dopo aver bloccato la velocità dell'interfaccia del
modem (tramite AT&B1 su un &usrobotics;
&sportster;, ad esempio).Se ancora non ottieni alcun prompt login:,
verifica /etc/gettytab ancora e ricontrolla
che:La capacità iniziale specificata in
/etc/ttys per quella linea corrisponda a
quella in /etc/gettytabOgni campo nx= corrisponda ad un
valore in gettytabOgni campo tc= corrisponda a un altro nome
di capacità in gettytabSe chiami ma il modem su FreeBSD non risponde,
assicurati che il modem sia configurato per rispondere alla chiamata
quando viene fornito un segnale DTR. Se il modem
sembra essere configurato correttamente, verifica che la linea
DTR sia attiva controllando
gli indicatori luminosi del modem (se ne ha).Se hai già controllato tutto quanto più volte ed
ancora non funziona, fai una pausa e riprova in seguito. Se ancora
non funziona puoi provare a inviare un messaggio di posta elettronica
alla &a.questions; descrivendo il tuo modem ed il tuo problema, e i
bravi ragazzi della lista cercheranno di darti una mano.Servizio di Effettuazione Chiamateservizio di effettuazione chiamateI seguenti sono consigli per far sì che la tua macchina sia in
grado di connettersi tramite modem ad un altro computer. Questo è
appropriato per stabilire una sessione terminale con un host
remoto.Questo è utile per collegarsi ad una BBS.Questo tipo di connessione può essere estremamente utile per
ottenere un file da Internet se hai problemi con il PPP. Se hai
bisogno di usare l'FTP ed il PPP non funziona, usa la sessione terminale
per eseguire l'FTP.
Poi usa zmodem per trasferire il file sulla tua macchina.Il Mio Modem Hayes Stock Non È Supportato, Cosa Posso
Fare?Effettivamente, la pagina man di tip
è un po' datata.
C'è un compositore Hayes generico già integrato. Usa
semplicemente at=hayes nel tuo
/etc/remote file.Il driver Hayes non è abbastanza intelligente da riconoscere
alcune delle caratteristiche avanzate dei nuovi modem—messaggi
come BUSY, NO DIALTONE, o
CONNECT 115200 lo confonderanno e basta. Dovrai
disattivare questi messaggi quando usate tip (usando
ATX0&W).Inoltre, il timeout di composizione per tip
è di 60 secondi.
Il tuo modem dovrebbe usare qualcosa di meno, altrimenti tip
penserà che ci sia un problema di comunicazione. Prova
ATS7=45&W.Come viene fornito, tip non supporta ancora
i modem Hayes completamente. La soluzione è modificare il file
tipconf.h nella directory
/usr/src/usr.bin/tip/tip. Ovviamente avrai
bisogno della distribuzione con i sorgenti per fare ciò.Modifica la linea #define HAYES 0 a
#define HAYES 1. Poi dai i comandi
make e make install.
Tutto funziona bene dopo aver fatto questo.Come Dovrei Inserire Questi Comandi AT?/etc/remoteInserisci quella che viene definita una voce diretta
nel file /etc/remote. Ad esempio, se il tuo modem
è collegato alla prima porta seriale,
/dev/cuaa0, allora inserisci la riga
seguente:cuaa0:dv=/dev/cuaa0:br#19200:pa=noneUsa la frequenza di bps più alta supportata dal tuo modem per
il valore di br. Poi, digita tip cuaa0 e verrai
connesso al tuo modem.Se non c'è nessuna /dev/cuaa0 sul tuo
sistema, fai questo:&prompt.root; cd /dev &prompt.root; sh MAKEDEV cuaa0O usa cu come root con il
seguente comando:&prompt.root; cu -llinea -s velocitàlinea è la porta seriale
(es. /dev/cuaa0) e
velocità è la velocità
(es. 57600). Quando hai finito di inserire i comandi
AT premi ~. per uscire.Il Simbolo @ per il Valore pn Non
Funziona!Il simbolo @ come valore del numero telefonico
dice a tip di andare a cercare un numero telefonico in
/etc/phones.
Ma il segno @ è anche un carattere speciale
nei file come /etc/remote. Devi farne l'escape con
un backslash:pn=\@Come Posso Chiamare Un Numero Telefonico Da Riga di
Comando?Metti una cosiddetta voce generica in
/etc/remote. Ad Esempio:tip115200|Chiama un qualunque numero a 115200 bps:\
:dv=/dev/cuaa0:br#115200:at=hayes:pa=none:du:
tip57600|Chiama un qualunque numero a 57600 bps:\
:dv=/dev/cuaa0:br#57600:at=hayes:pa=none:du:Poi puoi fare una cosa simile:&prompt.root; tip -115200 5551234Se preferisci cu a tip,
usa una voce generica per cu:cu115200|Usa cu per chiamare un numero qualsiasi a 115200bps:\
:dv=/dev/cuaa1:br#57600:at=hayes:pa=none:du:e digita:&prompt.root; cu 5551234 -s 115200Devo Digitare La Frequenza di bps Ogni Volta Che lo Faccio?Metti una voce per tip1200 o
cu1200, ma vai avanti e inserisci una qualunque
frequenza di bps appropriata per il valore di br.
tip pensa che un buon valore predefinito sia
1200 bps, motivo per cui cerca una voce per
tip1200.
Non sei obbligato a usare 1200 bps, comunque.Accedo ad un Grande Numero di Host attraverso un Server di
TerminaliInvece di aspettare fino ad essere connesso e poi digitare
CONNECT <host> ogni volta, usa la
funzionalità cm di tip. Ad esempio, queste
voci in /etc/remote:pain|pain.deep13.com|La macchina di Forrester:\
:cm=CONNECT pain\n:tc=deep13:
muffin|muffin.deep13.com|La macchina di Frank:\
:cm=CONNECT muffin\n:tc=deep13:
deep13:Server di terminali del Gizmonics Institute:\
:dv=/dev/cuaa2:br#38400:at=hayes:du:pa=none:pn=5551234:ti permetteranno di digitare tip pain o
tip muffin per collegarti agli host pain o muffin, e
tip deep13 per il server di terminali.Tip Può Provare Più di una Linea per ogni
Sito?Questo è spesso un problema quando una università ha
molte linee di modem e molte migliaia di studenti cercano di
usarle.Inserisci una voce per la tua università in
/etc/remote e usa @ per il
campo pn:big-university:\
:pn=\@:tc=dialout
dialout:\
:dv=/dev/cuaa3:br#9600:at=courier:du:pa=none:Poi, elenca i numeri di telefono dell'università in
/etc/phones:big-university 5551111
big-university 5551112
big-university 5551113
big-university 5551114tip proverà ognuno di questi secondo
l'ordine, poi smetterà. Se vuoi continuare a riprovare, esegui
tip in un ciclo while.Perché Devo Premere CtrlP Due Volte per Inviare Un Solo CtrlP?CtrlP è il carattere predefinito per
forzare, usato per dire a tip che il
prossimo carattere è un dato letterale. Puoi impostare il
carattere per forzare a qualsiasi altro carattere con il comando di
escape ~s, che significa imposta una
variabile.Digita
~sforce=singolo-carattere
seguito da un ritorno a capo.
singolo-carattere è un
qualsiasi carattere singolo. Se non date nessun
singolo-carattere, allora il carattere per
forzare sarà il carattere nullo, che è possibile ottenere
premendo Ctrl2 o CtrlSpazio.
Un valore abbastanza buono per il
singolo-carattere è
ShiftCtrl6, che è usato solo da alcuni server di
terminali.Potete far sì che il carattere per forzare sia un qualsiasi
carattere vogliate specificando la riga seguente nel file
$HOME/.tiprc:force=<singolo-carattere>Improvvisamente Tutto Quello che Digito È in
Maiuscolo??Devi aver premuto CtrlA, il raise character, di
tip progettato specificamente per le persone con il
tasto caps-lock rotto. Usa ~s come mostrato prima
per impostare la variabile raisechar a qualcosa di
ragionevole. In pratica, puoi impostarla allo stesso valore del
carattere per forzare, se pensi di non usare mai queste due
caratteristiche.Qui c'è un file .tiprc di esempio per gli utenti
Emacs che hanno bisogno di premere
Ctrl2 e CtrlA molto spesso:force=^^
raisechar=^^Il carattere ^^ è
ShiftCtrl6.Come Posso Trasferire File con tip?Se stai parlando ad altri sistemi &unix;, puoi mandare e ricevere
file con ~p (put) e
~t (take). Questi comandi eseguono
cat ed echo sul sistema remoto
per accettare e inviare file. La sintassi è:~pfile-localefile-remoto~tfile-remotofile-localenon c'è controllo d'errore, quindi probabilmente dovresti
usare un altro protocollo, come zmodem.Come Posso Eseguire zmodem con tip?Per ricevere file, avvia il programma di invio sul lato remoto.
Poi, digita ~C rz per iniziare a ricevere in
locale.Per inviare file, avvia il programma di ricezione sul lato remoto.
Poi, digita ~C sz files
per inviarli sul sistema remoto.KazutakaYOKOTAContributo di BillPaulBasato su un documento di Impostazione della Console Serialeconsole serialeIntroduzioneFreeBSD ha la capacità di avviare un sistema con soltanto un
terminale stupido su porta seriale come console. Una configurazione
simile dovrebbe essere utile per due tipi di persone: amministratori di
sistema che desiderano installare FreeBSD su macchine che non hanno
tastiera o monitor connesso, e sviluppatori che vogliono effettuare il
debug del kernel o dei driver.Come descritto nel , FreeBSD implementa un
avviamento composto da tre stadi. I primi due stadi sono
nel blocco di avvio che viene immagazzinato all'inizio
della slice di FreeBSD sul disco d'avvio. Il blocco di avvio
poi carica ed avvia il loader (/boot/loader)
come terzo stadio.Per poter impostare la console seriale devi configurare il codice
del blocco di avvio, il codice del loader ed il kernel.Configurazione della Console Seriale, Versione EssenzialeQuesta sezione presuppone che stai usando una configurazione
- di default, conosci come connettere le porte seriali e vuoi solamente
- una veloce panoramica su come abilitare una console seriale. Se
- incontri difficoltà in questa procedura, consulta una spiegazione
- più esaustiva di tutte le opzioni e delle configurazioni avanzate
- nella sezione .
+ di default e vuoi solamente una veloce panoramica su come abilitare
+ una console seriale.
- Connetti la porta seriale. La console seriale sarà sulla
- COM1.
+ Connetti il cavo seriale alla COM1 e al terminale.
- Esegui echo -h > /boot.config per
- abilitare la console seriale per il kernel e per il boot
- loader.
+ Per vedere tutti i messaggi di boot sulla console seriale,
+ dai il comando seguente mentre sei loggato come superuser:
+
+ &prompt.root; echo 'console="comconsole"' >> /boot/loader.confModifica il file /etc/ttys e cambia
- off in on per l'entry
- ttyd0. Questo abilita il prompt di login
- sulla console seriale, che rispecchia la tipica configurazione delle
- console video.
+ off in on e
+ dialup in vt100 per l'entry
+ ttyd0. Altrimenti non verrà chiesta la
+ password per connettersi via console seriale, con il risultato di
+ creare un potenziale buco di sicurezza.
- shutdown -r now riavvierà il sistema
- con la console seriale abilitata.
+ Riavvia il sistema per vedere se i cambiamenti
+ funzionano.
+
+ Se si necessita di una diversa configurazione, esiste una spiegazione
+ maggiormente dettagliata nella sezione .Configurazione della Console SerialePreparazione di un cavo seriale.cavo null-modemAvrai bisogno di un cavo null-modem o di un cavo seriale
standard ed un adattatore null-modem. Guarda
per una discussione
sui cavi seriali.Scollegamento della tastiera.La maggior parte dei sistemi PC verifica la presenza di una
tastiera durante il Power-On Self-Test (POST) e dà un errore
se la tastiera non viene rilevata. Alcune macchine si lamentano
parecchio per la mancanza della tastiera e non proseguono l'avvio
finché non viene collegata.Se il tuo computer si lamenta per questo errore,
ma si avvia lo stesso, allora non devi fare nulla di speciale.
(Alcune macchine con BIOS Phoenix semplicemente dicono
Keyboard failed e continuano ad avviarsi
normalmente).Se il tuo computer rifiuta di avviarsi senza la tastiera
allora dovrai configurare il BIOS affinché ignori questo
errore (se possibile). Consulta il manuale della tua scheda madre
per maggiori dettagli su come fare ciò.Impostare la tastiera su Non installata nel
setup del BIOS non significa che non
potrai usare la tastiera. Tutto quel che fa è dire al BIOS
di non verificare la presenza di una tastiera all'accensione, in
modo che non segnali che la tastiera non è collegata.
Puoi lasciare la tastiera collegata anche con questa opzione
impostata a Non installata e la tastiera
funzionerà lo stesso.Se il tuo sistema ha un mouse &ps2;, le possibilità di
dover scollegare il mouse allo stesso modo della tastiera
sono alte.
Questo perché i mouse &ps2; condividono dell'hardware
con la tastiera e lasciando il mouse collegato potresti
ingannare la verifica della tastiera facendogli credere
che sia ancora presente. Si dice che il sistema
Gateway 2000 Pentium 90 MHz con BIOS AMI funzioni
così.
In generale, questo non è un problema perché il
mouse non è comunque particolarmente utile senza la
tastiera.Collegamento di un terminale stupido alla
COM1
(sio0).Se non possiedi un terminale stupido, puoi usare un
vecchio PC/XT con un programma per modem, o la porta seriale di un
altra macchina &unix;. Se non hai una COM1
(sio0), trovane una.
Attualmente, non c'è altro modo di scegliere
una porta diversa dalla COM1
per i blocco di avvio senza doverlo ricompilare. Se stai
già usando la COM1 per un altro
dispositivo, dovrai rimuoverlo temporaneamente ed
installare un nuovo blocco di avvio ed un nuovo kernel
una volta che FreeBSD sia funzionante. (Si assume che la
COM1 sia sempre disponibile
su un server di file/calcolo/terminali; se davvero hai bisogno
della COM1 per qualcos'altro
(e non puoi passare quel qualcosa alla
COM2 (sio1)),
allora probabilmente non dovresti nemmeno avere a che fare con
tutto questo in primo luogo).Assicurati che il file di configurazione del tuo kernel abbia
i parametri appropriati impostati per la
COM1
(sio0).I parametri rilevanti sono:0x10Abilita il supporto alla console per questa unità.
Gli altri parametri di console sono ignorati se non è
fissato questo.
Attualmente, al massimo un'unità può avere il
supporto alla console; verrà preferita la prima
(secondo l'ordine nel file di configurazione) con questo
parametro.
Questa opzione non renderà la porta seriale la
console.
Imposta il parametro seguente o usa l'opzione
descritta più in basso, insieme a
questa impostazione.0x20Forza questa unità ad essere la console (a meno che
sia presente un'altra console con priorità più
alta), trascurando l'opzione discussa
precedentemente. Questo parametro
rimpiazza l'opzione COMCONSOLE in FreeBSD
versione 2.X. Il parametro
0x20 deve essere usato insieme al
.0x40Riserva questa unità (insieme a
0x10) e rende l'unità indisponibile
per l'accesso normale. Non dovresti impostare questo
parametro sull'unità della porta seriale che desideri
usare come console seriale. L'unico uso di questo parametro
è per designare l'unità per il debug remoto
del kernel. Guarda il Developer's
Handbook per maggiori informazioni sul
debugging remoto.In FreeBSD 4.0 o successivo, la semantica del
parametro 0x40 è leggermente
differente e c'è un altro parametro per specificare
una porta seriale per il debug remoto.Esempio:device sio0 at isa? port IO_COM1 flags 0x10 irq 4Guarda la pagina man &man.sio.4; per maggiori dettagli.Se i parametri non sono stati impostati, sarà necessario
eseguire UserConfig (su una console differente) o ricompilare il
kernel.Creazione di boot.config nella directory
radice della partizione a nel disco di
avvio.Questo file istruirà il codice del blocco di avvio su
come vuoi avviare il sistema. Per poter attivare la console
seriale, avrai bisogno di una o più delle seguenti
opzioni—se vuoi opzioni multiple, includile tutte sulla
stessa linea:Passa dalla console interna a quella seriale. Puoi usarla
per cambiare i dispositivi console. Ad esempio, se avvii
dalla console interna (video), puoi usare
per dirigere il loader ed il kernel
in modo che usino la porta seriale come dispositivo per la
console. Alternativamente, se avvii da porta seriale, puoi
usare l'opzione per dire al loader ed al
kernel di usare lo schermo come console.Passa da una configurazione singola a una duplice. Nella
configurazione singola la console sarà o quella interna
(il display video) o la porta seriale, a seconda dello
stato dell'opzione già descritta.
Nella configurazione duplice, sia il display video che la
porta seriale diventeranno la console allo stesso momento,
senza curarsi dello stato dell'opzione .
Ad ogni modo, nota che questa configurazione duplice ha
effetto solo durante l'esecuzione del blocco di avvio.
Una volta che il loader ha assunto il controllo, la console
specificata da diventa l'unica.Fa sì che il blocco di avvio verifichi la presenza
della tastiera. Se non ne viene rilevata nessuna, le opzioni
e
vengono impostate automaticamente.A causa delle costrizioni relative allo spazio
nelle versioni attuali del blocco di avvio, l'opzione
è in grado di riconoscere solo le
tastiere estese. Le tastiere con meno di 101 tasti (e senza
i tasti F11 e F12) potrebbero non essere rilevate.
Le tastiere su alcuni computer portatili potrebbero
non essere rilevate a causa di questa limitazione.
Se questo è il caso del tuo sistema,
devi abbandonare l'opzione .
Sfortunatamente non c'è nessun metodo per aggirare
questo problema.Usa l'opzione per selezionare
la console automaticamente, o l'opzione per
attivare la console seriale.Puoi includere altre opzioni come descritte in
&man.boot.8;.Le opzioni, eccetto , verranno passate al
loader (/boot/loader). Il loader
determinerà quale tra il video interno o la console seriale
debba diventare la console esaminando lo stato dell'opzione
. Ciò significa che se specifichi
l'opzione ma non la
in /boot.config, puoi usare la porta seriale
come console soltanto durante l'esecuzione del blocco di avvio; il
loader userà il video interno come console.Avviamento della macchina.Quando avvii la tua macchina FreeBSD, il blocco di avvio
scriverà il contenuto di /boot.config
sulla console. Ad esempio:/boot.config: -P
Keyboard: noLa seconda linea appare solo se metti l'opzione
in /boot.config ed indichi
la presenza/assenza della tastiera. Questo messaggio va alla
console seriale o a quella interna, o a entrambe, a seconda
dell'opzione in /boot.config.
-
+ OpzioniI messaggi vanno anessunaconsole internaconsole serialeconsole seriale ed internaconsole seriale ed interna, tastiera presenteconsole interna, tastiera assenteconsole serialeDopo i messaggi precedenti, ci sarà una piccola pausa
prima che il blocco di avvio continui nel caricamento del loader e
prima che ulteriori messaggi vengano scritti sulla console.
In circostanze normali, non hai necessità di interrompere il
blocco di avvio, ma potresti volerlo fare per verificare che tutto
sia impostato correttamente.Premi un tasto qualsiasi, differente da
Invio, alla console per interrompere il processo
di avvio. Il blocco di avvio aspetterà ulteriori azioni.
Dovresti vedere qualcosa del genere:>> FreeBSD/i386 BOOT
Default: 0:ad(0,a)/boot/loader
boot:Verifica se il messaggio precedente appare sulla console seriale
o su quella interna o su entrambe, secondo le opzioni poste in
/boot.config. Se il messaggio appare nella
console corretta, premi Invio per continuare il
processo di avvio.Se vuoi la console seriale ma non riesci a vedere il prompt sul
terminale seriale, qualcosa è sbagliato nelle tue
impostazioni. Nel frattempo, scrivi e premi
Invio (se possibile) per dire al blocco di avvio (e al loader e al
kernel) di scegliere la porta seriale per la console. Una volta
che il sistema è attivo, torna indietro e verifica cosa
è andato storto.Dopo che il loader è stato caricato e ti trovi nel terzo
stadio del processo di avvio puoi ancora passare dalla console interna
alla console seriale impostando le variabili d'ambiente appropriate nel
loader. Guarda la .SommarioQui c'è il sommario delle varie impostazioni discusse in
questa sezione e la console eventualmente selezionata.Caso 1: Imposti il Flag 0x10 per
sio0device sio0 at isa? port IO_COM1 flags 0x10 irq 4
-
+ Opzioni in /boot.configConsole durante i blocco di avvioConsole durante il loaderConsole nel kernelnienteinternainternainternaserialeserialeserialeseriale ed internainternainternaseriale ed internaserialeseriale, tastiera presenteinternainternainterna, tastiera assenteseriale ed internaserialeserialeCaso 2: Imposti il Flag 0x30 per sio0device sio0 at isa? port IO_COM1 flags 0x30 irq 4
-
+ Opzioni in /boot.configConsole durante i blocco di avvioConsole durante il loaderConsole nel kernelnienteinternainternaserialeserialeserialeserialeseriale ed internainternaserialeseriale ed internaserialeseriale, tastiera presenteinternainternaseriale, tastiera assenteseriale ed internaserialeserialeConsigli per una Console SerialeImpostazione di una Velocità Maggiore della Porta
SerialeDi default, le impostazioni della porta seriale sono: 9600 baud, 8
bit, nessuna parità, ed 1 bit di stop. Se desideri cambiare
la velocità, avrai bisogno di ricompilare almeno il blocco di
avvio. Aggiungi la linea seguente a
/etc/make.conf e compila il nuovo blocco di
avvio:BOOT_COMCONSOLE_SPEED=19200Guarda per istruzioni
dettagliate su come costruire e installare nuovi blocchi di
avvio.Se la console seriale è configurata in qualche altra
maniera invece di essere selezionata all'avvio con
, o se la console seriale usata dal kernel
è differente da quella usata dal blocco di avvio, allora
dovrai aggiungere anche le opzioni seguenti al file di
configurazione del kernel e compilare un nuovo kernel:options CONSPEED=19200Utilizzo di una Porta Seriale Differente da
sio0 per la ConsoleUsare una porta seriale differente da
sio0 come
console richiede un po' di ricompilazione. Se vuoi usare un'altra
porta seriale per qualche motivo, ricompila il blocco di avvio, il
loader ed il kernel come segue.Ottieni i sorgenti del kernel. (Guarda il )Modifica /etc/make.conf e imposta
BOOT_COMCONSOLE_PORT all'indirizzo della
porta che vuoi usare (0x3F8, 0x2F8, 0x3E8 o 0x2E8). Solo
i dispositivi da sio0 a
sio3 (COM1
a COM4) possono essere usati; le schede
seriali multiporta non funzioneranno. Non sono necessarie
impostazioni per gli interrupt.Crea un file di configurazione del kernel personalizzato e
aggiungi i flag appropriati per la porta seriale che intendi
usare.
Ad esempio, se vuoi fare di sio1
(COM2) la console:device sio1 at isa? port IO_COM2 flags 0x10 irq 3odevice sio1 at isa? port IO_COM2 flags 0x30 irq 3I flag di console per le altre porte seriali non dovrebbero
essere impostati.Ricompila ed installa il blocco di avvio ed il loader:&prompt.root; cd /sys/boot
+&prompt.root; make clean
&prompt.root; make
&prompt.root; make installRicompila ed installa il kernel.Scrivi il blocco di avvio sul disco di avvio con
&man.disklabel.8; ed avvia con il nuovo kernel.Accesso al Debugger DDB dalla Linea SerialeSe desideri entrare nel debugger del kernel dalla console seriale
(utile per diagnostiche remote, ma anche molto pericoloso se generi
un BREAK spurio sulla porta seriale!) allora dovrai compilare
il tuo kernel con le opzioni seguenti:options BREAK_TO_DEBUGGER
options DDBCome Ottenere un Prompt di Login sulla Console SerialeAnche se questo non è necessario, potresti desiderare un
prompt di login sulla linea seriale, ora
che puoi vedere i messaggi di avvio e puoi accedere a sessioni di
debug del kernel attraverso la console seriale.
Qui è spiegato come fare.Apri il file /etc/ttys con un editor
e trova queste linee:ttyd0 "/usr/libexec/getty std.9600" unknown off secure
ttyd1 "/usr/libexec/getty std.9600" unknown off secure
ttyd2 "/usr/libexec/getty std.9600" unknown off secure
ttyd3 "/usr/libexec/getty std.9600" unknown off secureI dispositivi da ttyd0 a
ttyd3
corrispondono a COM1 fino a
COM4. Cambia off a
on per la porta desiderata. Se hai cambiato la
velocità della porta seriale, dovrai cambiare
std.9600 affinché corrisponda
all'impostazione corrente, ad es. std.19200.Potresti anche desiderare cambiare il tipo di terminale da
unknown al tipo effettivo del tuo terminale
seriale.Dopo avere modificato il file, devi dare un kill -HUP
1 affinché i cambiamenti abbiano effetto.Cambiamento della Console dal LoaderLe sezioni precedenti hanno descritto come impostare la console
seriale lavorando sul blocco di avvio. Questa sezione mostra come
specificare a console inserendo alcuni comandi ed alcune variabili
di ambiente nel loader. Quando il loader verrà invocato al terzo
stadio del processo di avvio, dopo il blocco di avvio, le impostazioni
nel loader prenderanno il posto di quelle nel blocco di avvio.Impostazione della Console SerialePuoi facilmente specificare al loader ed al kernel di usare
la console seriale scrivendo una sola riga in
/boot/loader.rc:
- set console=comconsole
+ set console="comconsole"Ciò sarà efficace in ogni caso, qualunque siano le
impostazioni nel blocco di avvio discusse nella sezione
precedente.Sarebbe meglio mettere la linea precedente come prima linea
di /boot/loader.rc in modo da vedere
i messaggi sulla console seriale il prima possibile.Altrimenti, puoi specificare la console interna come:
- set console=vidconsole
+ set console="vidconsole"Se non imposti la variabile di ambiente
console del loader, quest'ultimo, e
conseguentemente anche il kernel, useranno
una console qualunque indicata dall'opzione
nel blocco di avvio.Nelle versioni 3.2 o successive, è possibile specificare
la console in
/boot/loader.conf.local o
/boot/loader.conf, piuttosto che in
/boot/loader.rc. Con questo metodo il tuo
/boot/loader.rc dovrebbe apparire
così:include /boot/loader.4th
startPoi, crea /boot/loader.conf.local ed
aggiungi lì la linea seguente.console=comconsoleoconsole=vidconsoleGuarda &man.loader.conf.5; per maggiori informazioni.Al momento il loader non ha un'opzione equivalente alla
del blocco di avvio, e non c'è
possibilità di scegliere automaticamente la console interna e
la console seriale basandosi sulla presenza di una tastiera.Utilizzo di una Porta Seriale Diversa da
sio0 per la ConsoleSarà necessario ricompilare il loader per usare una
porta seriale differente da sio0 per la
console seriale. Segui la procedura descritta nella .AvvertimentoL'idea di tutto questo è di permettere alla gente di mettere
su server dedicati che non abbiano bisogno di hardware grafico o di
tastiere. Sfortunatamente, mentre la maggior parte dei sistemi
ti permetteranno di avviare senza tastiera, ce ne sono alcuni che
non ti permetteranno di partire senza un adattatore grafico.
Le macchine con BIOS AMI possono essere configurate per partire senza
adattatori grafici cambiando semplicemente il valore di graphics
adapter nella configurazione CMOS a Not
installed.Ad ogni modo, molte macchine non supportano questa opzione e si
rifiuteranno di avviarsi se non si ha hardware grafico nel sistema.
Con queste macchine, avrai bisogno di lasciare un qualche tipo di scheda
grafica attaccata, (anche una scheda monocromatica di recupero) sebbene
non avrai necessità di collegare un monitor.
Potresti anche tentare di installare un BIOS AMI.
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/vinum/chapter.sgml b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/vinum/chapter.sgml
index 5b9f8a95fa..33b7abfe1b 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/vinum/chapter.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/vinum/chapter.sgml
@@ -1,1478 +1,1479 @@
GregLeheyOriginariamente scritto da Il Gestore di Volumi VinumSinossiQualunque siano i dischi che hai, ci sono sempre dei problemi
potenziali:Potrebbero essere troppo piccoli.Potrebbero essere troppo lenti.Potrebbero essere troppo inaffidabili.Un modo in cui alcuni utenti salvaguardano sè stessi contro
questi problemi è attraverso l'uso di dischi multipli, e
talvolta ridondanti.In aggiunta a supportare diverse schede e controller per sistemi RAID
hardware, il sistema FreeBSD base include il gestore di volumi Vinum, un
driver di dispositivo a blocchi che implementa dischi virtuali.Vinum fornisce più flessibilità, prestazioni, e
affidabilità rispetto all'archiviazione su disco tradizionale, e
implementa i modelli RAID-0, RAID-1, e RAID-5 sia singolarmente che in
combinazione.Questo capitolo fornisce una panoramica sui poteziali problemi
dell'archiviazione su disco tradizionale, e un'introduzione al gestore
di volumi Vinum.Dischi Troppo PiccoliVinumRAID
- Software
+ softwareVinum è un Volume
Manager, ovvero un driver virtuale di disco che si occupa dei
tre problemi indicati nella sinossi. Diamo un'occhiata in dettaglio a
questi problemi, per cui sono state proposte e implementate varie
soluzioni.I dischi stanno diventando sempre più grandi, ma questo
è vero anche le necessità di spazio per i dati. Spesso
sentirai il bisogno di avere un file system più grande dei dischi
che possiedi. Effettivamente questo problema non è così
grave come lo era dieci anni fa, ma è sempre presente. Alcuni
sistemi risolvono la questione creando un dispositivo astratto che
ripartisce i suoi dati su vari dischi.Colli di Bottiglia nell'AccessoI moderni sistemi hanno frequentemente la necessità di
accedere ai dati in modo concorrente. Ad esempio, un grande server FTP o
HTTP può avere migliaia di sessioni concorrenti e molteplici
connessioni da 100 Mbit/s verso il mondo esterno, ben oltre il
transfer rate (velocità di trasferimento) che la maggior parte dei
dischi può sostenere.I dischi odierni possono trasferire sequenzialmente dati fino a
70 MB/s, ma questo valore ha poca importanza in un ambiente dove
molti processi indipendenti accedono al disco, in quanto raggiungerebbero
solo una frazione di quella velocità. In questi casi è
più interessante vedere il problema dal punto di vista del
sottosistema dischi: il parametro importante è il carico che il
trasferimento pone sul sottosistema, in altre parole il tempo per cui il
trasferimento occupa i dischi necessari per lo stesso.In ogni trasferimento da disco il drive deve prima posizionare le
testine, poi aspettare che il primo settore passi sotto la testina di
lettura e solo dopo può effettuare il trasferimento. Queste azioni
possono essere considerate atomiche: non ha alcun senso
interromperle.Considera un tipico trasferimento di circa
10 kB: l'attuale generazione di dischi ad alte prestazioni può
posizionare le testine in circa 3,5 ms. I dischi più veloci
ruotano a 15.000 rpm, quindi la latenza media rotazionale (mezzo
giro) è di 2 ms. A 70 MB/s, il trasferimento in
sé occupa circa 150 μs, quasi nulla in confronto al tempo
di posizionamento. In questo caso il transfer rate effettivo può
scendere fino a poco oltre 1 MB/s e questo è charamente molto
dipendente dalla dimensione del trasferimento.La tradizionale e ovvia soluzione a questo collo di bottiglia è
più assi: invece di usare un grande disco si usano
molti piccoli dischi con la stessa dimensione totale. Ogni disco è
capace di posizionarsi e trasferire dati indipendentemente quindi la
velocità effettiva aumenta di un fattore vicino al numero di dischi
usati.L'esatto fattore di miglioramento è, ovviamente, più
piccolo del numero di dischi: benché ogni disco sia capace di
trasferire in parallelo non c'è modo di assicurare che le richieste
siano distribuite uniformemente tra tutti i dischi. Inevitabilmente il
carico su uno dei dischi è più alto che sugli altri.concatenazione dei dischiVinumconcatenazioneL'uniformità della distribuzione del carico sui dischi è
fortemente dipendente dal modo in cui i dati sono condivisi tra i dischi
stessi. Nella seguente discussione è conveniente pensare allo
spazio di immagazzinamento come se fosse diviso in un gran numero di
settori identificati da un indirizzo numerico, come pagine in un libro.
Il metodo più ovvio è di dividere il disco virtuale in
gruppi di settori consecutivi della dimensione dei dischi fisici e
immagazzinarli in questa maniera, come strappare un grosso libro in
piccole sezioni. Questo metodo è chiamato
concatenazione e ha il vantaggio di non avere
particolari richieste sulla dimensione degli specifici dischi.
Funziona bene quando l'accesso al
disco virtuale è ben ripartito tra tutto il suo spazio di
indirizzamento. Quando l'accesso è concentrato in una piccola area
il miglioramento è meno marcato. La
illustra la sequenza in cui le unità di immagazzinamento sono
allocate nell'organizzazione concatenata.striping dei dischiVinumstriping
+
+ RAID
+ RAIDlivello 0RAID-0Un metodo alternativo è dividere lo spazio in più
piccole componenti di egual dimensione e immagazzinarle sequenzialente su
differenti dispositivi. Per esempio i primi 256 settori potrebbero essere
immagazzinati sul primo disco, i seguenti 256 settori sul disco seguente e
così via. Dopo aver immagazzinato i dati sull'ultimo disco il
processo si ripete finché i dischi non sono pieni. Questo
mappamento è chiamato striping (letteralmente
"a bande") o RAID-0
- RAID
-
RAID significa Redundant Array of
Inexpensive Disks (insieme ridondante di dischi non
costosi) e offre varie forme di tolleranza ai problemi. Nel caso del
RAID-0 il termine è leggermente fuorviante:
in effetti non dà alcuna ridondanza..
Lo striping richiede qualche sforzo aggiuntivo per localizzare i dati e
può causare carico di I/O aggiuntivo quando il trasferimento
è distribuito tra vari dischi, ma aiuta il carico a essere ben
distribuito tra i vari dischi. La illustra
la sequenza in cui i blocchi di dati sono allocati nell'organizzazione in
striping.Integrità dei DatiL'ultimo problema dei dischi attuali è che sono inaffidabili.
Benché la loro affidabilità sia aumentata tremendamente
durante gli ultimi anni sono tuttora il componente di un server che ha
la maggior probabilità di rompersi. Quando succede i risultati
possono essere catastrofici: rimpiazzare un disco rotto e riempirlo dei
dati originari può richiedere giorni.mirroring dei dischiVinummirroringRAIDlivello 1RAID-1Il metodo tradizionale per affrontare questo problema si chiama
mirroring (letteralmente "specchiatura") e consiste
nel tenere due copie dei dati su hardware fisici differenti. Con
l'avvento dei livelli RAID questa tecnica è
stata chiamata RAID di livello 1 o
RAID-1. Ogni scrittura su disco scrive in entrambe le
locazioni; una lettura può essere soddisfatta da entrambi quindi se
un disco si rompe i dati sono sempre disponibili sull'altro disco.Il mirroring ha due problemi:Il prezzo. Richiede il doppio dello spazio di
immagazzinamento delle soluzioni non ridondanti.L'impatto sulle prestazioni. La scrittura deve essere
compiuta su entrambi i dischi quindi la banda occupata raddoppia.
Le letture non soffrono di problemi sulle prestazioni: possono
perfino essere più veloci.Vinumstriping con paritàRAIDlivello 5RAID-5Una soluzione alternativa è la
parità, implementata nel
RAID di livello 2, 3, 4 e 5. Di questi, il
RAID-5 è il più interessante. La sua
implementazione in Vinum è una variante dell'organizzazione in
striping che dedica un blocco di ogni banda alla parità degli
altri blocchi. Per come è implementato in Vinum, ogni blocco
RAID-5 è simile a un blocco in striping, con
la differenza che implementa il RAID-5 includendo un
blocco di parità per ogni banda. Come richiesto dal
RAID-5 la locazione di questi blocchi di parità
cambia da ogni banda alla successiva. I numeri nei blocchi dati indicano
il numero dei blocchi relativi.Comparandolo al mirroring, il RAID-5 ha il
vantaggio di richiedere molto meno spazio di immagazzinamento. La
velocità di lettura è simile all'organizzazione in
striping, ma in scrittura l'accesso è significativamente più
lento, circa il 25% della performance di lettura. Se uno dei dischi si
rompe l'aggregato continua a lavorare con performance peggiorate: la
lettura da uno dei dischi rimanenti continua normalmente, ma la lettura
dal disco rotto è ricalcolata dai corrispondenti blocchi dei
dischi rimanenti.Oggetti VinumPer risolvere questi problemi Vinum implementa una categoria di
oggetti a quattro livelli:L'oggetto più visibile è il disco virtuale,
chiamato volume. I volumi hanno essenzialmente
le stesse proprietà di un disco &unix;, benché ci
sia qualche differenza minore. Non hanno limiti di dimensione.I volumi sono composti da plex, ognuno dei
quali rappresenta il completo spazio di indirizzamento del volume.
È quindi questo il livello della gerarchia che gestisce la
ridondanza dei dati. Pensa ai plex come a singoli dischi collegati
tra loro in mirroring, ognuno contenete gli stessi dati.Dato che Vinum vive all'interno del framework &unix; di
immagazzinamento dei dati sarebbe possibile utilizzare le partizioni
&unix; come blocchi basilari per costruire i plex multidisco, ma
questo approccio sarebbe in effetti troppo poco flessibile: i dischi
&unix; possono avere solo un limitato numero di partizioni; al
contrario Vinum suddivide le singole partizioni &unix;
(drive, ovvero dischi) in aree contigue chiamate
subdisks (sottodischi), che solo a loro volta
utilizzati come elementi per costruire i plex.I sottodischi risiedono su drive Vinum, che
attualmente sono partizioni &unix;. I drive Vinum possono
contenere qualsiasi quantità di sottodischi. Con l'eccezione
di una piccola area all'inizio del drive, che è usata per
immagazzinare informazioni sulla configurazione e sullo stato,
l'intero drive è disponibile per l'ìimmagazzinamento
dei dati.La sezione seguente descrive come gli oggetti sopra discussi possano
dare le funzionalità richieste.Considerazioni sulle Dimensioni dei VolumiI plex possono contenere molteplici sottodischi distribuiti tra
tutti i drive presenti nella configurazione di Vinum, questo permette
alla dimensione dei plex, e quindi anche dei volumi, di non essere
limitata dalla dimensione dei singoli dischi.Immagazzinamento Ridondante dei DatiVinum implementa il mirroring collegando più plex allo stesso
volume, ogni plex contiene la rappresentazione di tutti i dati del
volume. Un volume può contenere da uno ad otto plex.Nonostante un plex rappresenti i dati di un volume per intero,
è possibile che parti di questa rappresentazione vengano a
mancare o per scelta (non definendo dei sottodischi per alcune parti del
plex) o per accidente (come risultato della rottura del disco che le
conteneva). Finché almeno un plex contiene i dati di tutto lo
spazio d'indirizzamento del volume, il volume stesso è
completamente funzionale.Considerazioni sulle PrestazioniVinum implementa sia la concatenazione che lo striping al livello di
plex:Un plex concatenato usea lo spazio di
indirizzamento di ogni sottodisco a turno.Un plex in striping suddivide i dati tra
ogni sottodisco. I sottodischi devono tutti avere la stessa
dimensione e devono essere presenti almeno due sottodischi
perché esista differenza da un plex concatenato.Quale Organizzazione per i Plex?La versione di Vinum distribuita con FreeBSD &rel.current;
implementa due tipi di plex:I plex concatenati, che sono i più flessibili: possono
contenere qualsiasi numero di sottodischi e questi possono avere
qualsiasi dimensione. Il plex può essere esteso aggiungendo
sottodischi. Richiede meno tempo di CPU di un
plex in striping, benché la differenza in carico di
CPU non sia misurabile. D'altro canto sono
più suscettibili agli hot spot (letteralmente zona
calda): casi in cui un disco è molto attivo mentre
gli altri sono fermi.Il più grande vantaggio dei plex in striping
(RAID-0) è la loro capacità di
ridurre gli hot spot: scegliendo una dimensione di striping ottimale
(circa 256 kB) si può ridistribuire il carico sui drive.
Gli svantaggi di questo approccio sono codice più complesso e
restrizioni sui sottodischi: devono essere tutti della stessa
dimensione, inoltre estendere il plex aggiungendo sottodischi
è così complicato che attualmente Vinum non lo
implementa. Vinum aggiunge anche un'ulteriore restrizione
elementare: un plex in striping deve contenere almeno due
sottodischi, dato che sarebbe altrimenti indistinguibile da un plex
concatenato.La riassume vantaggi e svantaggi
di ogni tipo di organizzazione dei plex.
Organizzazione dei Plex VinumTipo di plexSottodischi minimiSottodischi aggiungibiliDimensioni forzatamente ugualiApplicazioneconcatenato1sìnoImmagazzinamento di grandi moli di dati con la massima
flessibilità e prestazioni moderatestriping2nosìAlte prestazioni in casi di accessi altamente
concorrenti
Alcuni EsempiVinum mantiene un database della configurazione
che descrive gli oggetti del sistema conosciuti. Inizialmente l'utente
crea il database della configurazione da uno o più file di
configurazione, con l'aiuto del programma &man.vinum.8;. Vinum
immagazzina una copia del database di configurazione in ogni slice del
disco (che Vinum chiama device, ovvero
dispositivo) sotto il suo controllo.
Questo database è aggiornato a ogni cambi
di stato in modo che un riavvio possa recuperare accuratamente lo stato di
ogni oggetto Vinum.Il File di ConfigurazioneIl file di configurazione descrive singoli oggetti Vinum. La
definizione di un semplice volume potrebbe essere: drive a device /dev/da3h
volume myvol
plex org concat
sd length 512m drive aQuesto file descrive quattro oggetti Vinum:La linea drive descrive la partizione del
disco (drive) e la sua locazione relativa
all'hardware sottostante. Gli viene assegnato il nome simbolico
a. Questa separazione dei nomi simbolici dai
nomi di dispositivo permette di muovere i dischi da una locazione ad
un'altra senza confusione.La linea volume descrive un volume.
L'unico attributo richiesto è il nome, in questo caso
myvol.La linea plex definisce un plex.
L'unico parametro richiesto è il tipo di organizzazione, in
questo caso concat. Non è necessario
un nome: il sistema genera un nome automaticamente a partire dal
nome del volume, aggiungendo un suffisso
.px, dove
x indica il numero del plex nel volume. Il
plex verrà quindi chiamato
myvol.p0.La linea sd descrive un sottodisco.
Le spefiche minime sono il nome del drive su cui immagazzinarlo e
la lunghezza del sottodisco. Come per i plex non è
necessario un nome: il sistema assegna automaticamente nomi
derivati dal nome del plex, agigungendo il suffisso
.sx, dove
x indica il numero del sottdisco nel plex,
quindi Vinum darà a questo sottodisco il nome di
myvol.p0.s0.Dopo aver elaborato questo file, &man.vinum.8; produce il seguente
output: &prompt.root; vinum -> create config1
Configuration summary
Drives: 1 (4 configured)
Volumes: 1 (4 configured)
Plexes: 1 (8 configured)
Subdisks: 1 (16 configured)
D a State: up Device /dev/da3h Avail: 2061/2573 MB (80%)
V myvol State: up Plexes: 1 Size: 512 MB
P myvol.p0 C State: up Subdisks: 1 Size: 512 MB
S myvol.p0.s0 State: up PO: 0 B Size: 512 MBQuesto output mostra il formato di elenco breve di &man.vinum.8;,
che è rappresentato graficamente nella
.Questa figura e quelle che seguono rappresentano un volume
contenente dei plex che a loro volta contengono dei sottodischi.
In questo semplice esempio il volume contiene un plex e il plex
contiene un sottodisco.Questo particolare volume non ha specifici vantaggi su una
convenzionale partizione di disco. Contiene un singolo plex, quindi non
è ridondante. Il plex contiene un solo sottodisco, quindi non
c'è differenza nell'immagazzinamento dei dati. Le sezioni
seguenti mostrano vari metodi di configurazione più
interessanti.Aumentare la Resistenza alle Rotture: il MirroringIl mirroring può aumentare, in un volume, la resistenza alle
rotture. Quando si definisce un volume in mirroring è importante
assicurarsi che i sottodischi di ogni plex siano su dischi differenti,
in modo che la rottura di un drive non blocchi entrambi i plex. La
seguente configurazione mostra un volume in mirroring: drive b device /dev/da4h
volume mirror
plex org concat
sd length 512m drive a
plex org concat
sd length 512m drive bIn questo esempio non è necessario specificare nuovamente la
definizione del drivea, dato che Vinum mantiene
traccia di tutti gli oggetti nel suo database di configurazione. Dopo
aver elaborato questa definizione, la configurazione appare
così: Drives: 2 (4 configured)
Volumes: 2 (4 configured)
Plexes: 3 (8 configured)
Subdisks: 3 (16 configured)
D a State: up Device /dev/da3h Avail: 1549/2573 MB (60%)
D b State: up Device /dev/da4h Avail: 2061/2573 MB (80%)
V myvol State: up Plexes: 1 Size: 512 MB
V mirror State: up Plexes: 2 Size: 512 MB
P myvol.p0 C State: up Subdisks: 1 Size: 512 MB
P mirror.p0 C State: up Subdisks: 1 Size: 512 MB
P mirror.p1 C State: initializing Subdisks: 1 Size: 512 MB
S myvol.p0.s0 State: up PO: 0 B Size: 512 MB
S mirror.p0.s0 State: up PO: 0 B Size: 512 MB
S mirror.p1.s0 State: empty PO: 0 B Size: 512 MB mostra la struttura
graficamente.In questo esempio ogni plex contiene l'intero spazio di
indirizzamento di 512 MB. Come nel precedente esempio ogni plex
contiene un solo sottodisco.Ottimizzazione delle PrestazioniIl volume in mirroring dell'esempio precedente è più
resistente alle rotture di un volume non in mirroring, ma le sue
prestazioni sono inferiori: ogni scrittura sul volume richiede una
scrittura su ognuno dei drive, utilizzando quindi una maggior frazione
della banda passante totale dei dischi. Considerazioni sulle
prestazioni portano ad un differente approccio: al posto del mirroring,
i dati vengono posti su più dischi possibile utilizzando lo
striping. La seguente configruazione mostra un volume con un plex in
striping su quattro dischi: drive c device /dev/da5h
drive d device /dev/da6h
volume stripe
plex org striped 512k
sd length 128m drive a
sd length 128m drive b
sd length 128m drive c
sd length 128m drive dCome prima non è necessario definire i drive che Vinum
già conosce. Dopo aver elaborato queste definizioni la
configurazione appare così: Drives: 4 (4 configured)
Volumes: 3 (4 configured)
Plexes: 4 (8 configured)
Subdisks: 7 (16 configured)
D a State: up Device /dev/da3h Avail: 1421/2573 MB (55%)
D b State: up Device /dev/da4h Avail: 1933/2573 MB (75%)
D c State: up Device /dev/da5h Avail: 2445/2573 MB (95%)
D d State: up Device /dev/da6h Avail: 2445/2573 MB (95%)
V myvol State: up Plexes: 1 Size: 512 MB
V mirror State: up Plexes: 2 Size: 512 MB
V striped State: up Plexes: 1 Size: 512 MB
P myvol.p0 C State: up Subdisks: 1 Size: 512 MB
P mirror.p0 C State: up Subdisks: 1 Size: 512 MB
P mirror.p1 C State: initializing Subdisks: 1 Size: 512 MB
P striped.p1 State: up Subdisks: 1 Size: 512 MB
S myvol.p0.s0 State: up PO: 0 B Size: 512 MB
S mirror.p0.s0 State: up PO: 0 B Size: 512 MB
S mirror.p1.s0 State: empty PO: 0 B Size: 512 MB
S striped.p0.s0 State: up PO: 0 B Size: 128 MB
S striped.p0.s1 State: up PO: 512 kB Size: 128 MB
S striped.p0.s2 State: up PO: 1024 kB Size: 128 MB
S striped.p0.s3 State: up PO: 1536 kB Size: 128 MBQuesto volume è rappresentato nella
. L'intensità delle strisce
indica la posizione all'interno dello spazio di inidirizzamento del
plex: le più chiare all'inizio, le più scure alla
fine.Resistenza alle Rotture e PrestazioniCon hardware a sufficenza è
possibile creare volumi con miglioramenti sia nella resistenza alle
rotture che nelle prestazioni, comparati alle normali partizioni
&unix;. Una tipica configurazione potrebbe essere: volume raid10
plex org striped 512k
sd length 102480k drive a
sd length 102480k drive b
sd length 102480k drive c
sd length 102480k drive d
sd length 102480k drive e
plex org striped 512k
sd length 102480k drive c
sd length 102480k drive d
sd length 102480k drive e
sd length 102480k drive a
sd length 102480k drive bI sottodischi del secondo plex sono spostati di due posti rispetto a
quelli del primo plex: questo aumenta le probabilità che le
scritture non utilizzino lo stesso sottodisco anche in caso che un
trasferimento utilizzi entrambi i drive.La rappresenta la struttura di
questo volume.Nomenclatura degli OggettiCome descritto sopra, Vinum assegna nomi di default a plex e
sottodischi, benché questi possano essere cambiati. Cambiare il
nome di default non è raccomandato: l'esperienza con il VERITAS
volume manager, che permette la nomenclatura arbitraria degli oggetti, ha
mostrato che questa flessibilità non porta vantaggi significativi e
può causare confusione.I nomi possono contenere ogni carattere non blank (i caratteri di
spazio, tabulazione, cambio riga) ma è consigliato limitarsi a
lettere, cifre e il carattere di underscore (il carattere di
sottolineatura). I nomi di volumi, plex e sottodischi possono essere
lunghi fino a 64 caratteri, i nomi di drive invece hanno un massimo di 32
caratteri./dev/vinumI nomi assegnati agli oggetti Vinum sono nella gerarchia
/dev/vinum.
La configurazione di Vinum mostrata sopra creerebbe i seguenti
dispositivi:I dispositivi di controllo
/dev/vinum/control e
/dev/vinum/controld, utilizzati
rispettivamente da &man.vinum.8; e dal demone Vinum.Voci di dispositivi a blocchi e a caratteri per ogni volume.
Questi sono i principali dispositivi utilizzati da Vinum. I
dispositivi a blocchi hanno il nome dei relativi volumi, quelli a
caratteri, seguendo la tradizione BSD, hanno una lettera
r all'inizio del nome. Quindi la configurazione
vista sopra genererebbe i dispositivi a blocchi
/dev/vinum/myvol,
/dev/vinum/mirror,
/dev/vinum/striped,
/dev/vinum/raid5 e
/dev/vinum/raid10, e i dispositivi a
caratteri /dev/vinum/rmyvol,
/dev/vinum/rmirror,
/dev/vinum/rstriped,
/dev/vinum/rraid5 e
/dev/vinum/rraid10.
In questo c'è un ovvio problema: è possibile avere due
volumi chiamati r e rr che
avrebbero un conflitto nel creare il nodo
/dev/vinum/rr: sarebbe il dispositivo a
caratteri per il volume r o il dispositivo a
blocchi per il volume rr? Attualmente Vinum non
si interessa di questo conflitto: il volume definito per primo prende
il nome.Una directory /dev/vinum/drive con voci
per ogni disco. Queste voci sono in effetti dei collegamenti simbolici
ai rispettivi nodi di disco.Una directory /dev/vinum/volume con voci per
ogni volume. Contiene sottodirectory per ogni plex, che a loro volta
contengono sottodirectory per ogni sottodisco.Le directory /dev/vinum/plex,
/dev/vinum/sd e
/dev/vinum/rsd contengono i dispositivi a
blocchi per ogni plex, dispositivo a blocchi e dispositivo a caratteri
per ogni sottodisco rispettivamente.Ad esempio, considera il seguente file di configurazione: drive drive1 device /dev/sd1h
drive drive2 device /dev/sd2h
drive drive3 device /dev/sd3h
drive drive4 device /dev/sd4h
volume s64 setupstate
plex org striped 64k
sd length 100m drive drive1
sd length 100m drive drive2
sd length 100m drive drive3
sd length 100m drive drive4Dopo aver elaborato questo file, &man.vinum.8; crea la seguente
struttura in /dev/vinum: brwx------ 1 root wheel 25, 0x40000001 Apr 13 16:46 Control
brwx------ 1 root wheel 25, 0x40000002 Apr 13 16:46 control
brwx------ 1 root wheel 25, 0x40000000 Apr 13 16:46 controld
drwxr-xr-x 2 root wheel 512 Apr 13 16:46 drive
drwxr-xr-x 2 root wheel 512 Apr 13 16:46 plex
crwxr-xr-- 1 root wheel 91, 2 Apr 13 16:46 rs64
drwxr-xr-x 2 root wheel 512 Apr 13 16:46 rsd
drwxr-xr-x 2 root wheel 512 Apr 13 16:46 rvol
brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 2 Apr 13 16:46 s64
drwxr-xr-x 2 root wheel 512 Apr 13 16:46 sd
drwxr-xr-x 3 root wheel 512 Apr 13 16:46 vol
/dev/vinum/drive:
total 0
lrwxr-xr-x 1 root wheel 9 Apr 13 16:46 drive1 -> /dev/sd1h
lrwxr-xr-x 1 root wheel 9 Apr 13 16:46 drive2 -> /dev/sd2h
lrwxr-xr-x 1 root wheel 9 Apr 13 16:46 drive3 -> /dev/sd3h
lrwxr-xr-x 1 root wheel 9 Apr 13 16:46 drive4 -> /dev/sd4h
/dev/vinum/plex:
total 0
brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x10000002 Apr 13 16:46 s64.p0
/dev/vinum/rsd:
total 0
crwxr-xr-- 1 root wheel 91, 0x20000002 Apr 13 16:46 s64.p0.s0
crwxr-xr-- 1 root wheel 91, 0x20100002 Apr 13 16:46 s64.p0.s1
crwxr-xr-- 1 root wheel 91, 0x20200002 Apr 13 16:46 s64.p0.s2
crwxr-xr-- 1 root wheel 91, 0x20300002 Apr 13 16:46 s64.p0.s3
/dev/vinum/rvol:
total 0
crwxr-xr-- 1 root wheel 91, 2 Apr 13 16:46 s64
/dev/vinum/sd:
total 0
brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x20000002 Apr 13 16:46 s64.p0.s0
brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x20100002 Apr 13 16:46 s64.p0.s1
brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x20200002 Apr 13 16:46 s64.p0.s2
brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x20300002 Apr 13 16:46 s64.p0.s3
/dev/vinum/vol:
total 1
brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 2 Apr 13 16:46 s64
drwxr-xr-x 3 root wheel 512 Apr 13 16:46 s64.plex
/dev/vinum/vol/s64.plex:
total 1
brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x10000002 Apr 13 16:46 s64.p0
drwxr-xr-x 2 root wheel 512 Apr 13 16:46 s64.p0.sd
/dev/vinum/vol/s64.plex/s64.p0.sd:
total 0
brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x20000002 Apr 13 16:46 s64.p0.s0
brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x20100002 Apr 13 16:46 s64.p0.s1
brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x20200002 Apr 13 16:46 s64.p0.s2
brwxr-xr-- 1 root wheel 25, 0x20300002 Apr 13 16:46 s64.p0.s3Benché sia raccomandato non allocare nomi specifici a plex e
sottodischi, i drive di Vinum devono avere un nome. Questo permette di
spostare un disco in una differente locazione e continuare a riconoscerlo
automaticamente. I nomi di drive possono essere lunghi fino a 32
caratteri.Creare i File SystemI volumi appaiono al sistema identici ai dischi, con un'eccezione.
Differentemente dai dischi &unix;, Vinum non partiziona i volumi,
che quindi non contengono una tabella delle partizioni. Questo ha reso
necessario modificare alcuni programmi di utilità del disco, tra
cui &man.newfs.8;, che prcedentemente cercava di interpretare l'ultima
lettera di un volume Vinum come un identificatore di partizione.
Ad esempio un disco potrebbe avere un nome come
/dev/ad0a o /dev/da2h.
Questi nomi rappresentano la prima partizione
(a) del primo (0) disco IDE
(ad) e l'ottava partizione
(h) del terzo (2) disco SCSI
(da), rispettivamente. Al contrario un volume
Vinum potrebbe essere chiamato
/dev/vinum/concat, un nome che non ha alcuna
relazione con nomi di partizione.Normalmente &man.newfs.8; interpreta il nome del disco e si lamenta
se non riesce a comprenderlo. Per esempio:&prompt.root; newfs /dev/vinum/concat
newfs: /dev/vinum/concat: can't figure out file system partitionQueste informazioni sono valide solo per versioni di FreeBSD
precedenti alla 5.0:Per poter creare un file system su questo volume usa &man.newfs.8;
con l'opzione :&prompt.root; newfs -v /dev/vinum/concatConfigurare VinumIl kernel GENERIC non contiene Vinum.
È possibile creare un kernel speciale che lo contenga, ma questo
non è raccomandato: il metodo standard per lanciare Vinum è
come modulo del kernel (kld). Non è neanche
necessario usare &man.kldload.8; per Vinum: quando lanci &man.vinum.8; il
programma controlla se il modulo è stato caricato e, in caso non
sia caricato, lo carica automaticamente.AvvioVinum immagazzina le informazioni sulla configurazione dei dischi
essenzialmente nella stessa forma dei file di configurazione. Quando
legge il database di configurazione Vinum riconosce un numero di
parole chiave che non sono permesse nei file di configurazione, ad
esempio un file di configurazione del disco potrebbe contenere il
seguente testo:volume myvol state up
volume bigraid state down
plex name myvol.p0 state up org concat vol myvol
plex name myvol.p1 state up org concat vol myvol
plex name myvol.p2 state init org striped 512b vol myvol
plex name bigraid.p0 state initializing org raid5 512b vol bigraid
sd name myvol.p0.s0 drive a plex myvol.p0 state up len 1048576b driveoffset 265b plexoffset 0b
sd name myvol.p0.s1 drive b plex myvol.p0 state up len 1048576b driveoffset 265b plexoffset 1048576b
sd name myvol.p1.s0 drive c plex myvol.p1 state up len 1048576b driveoffset 265b plexoffset 0b
sd name myvol.p1.s1 drive d plex myvol.p1 state up len 1048576b driveoffset 265b plexoffset 1048576b
sd name myvol.p2.s0 drive a plex myvol.p2 state init len 524288b driveoffset 1048841b plexoffset 0b
sd name myvol.p2.s1 drive b plex myvol.p2 state init len 524288b driveoffset 1048841b plexoffset 524288b
sd name myvol.p2.s2 drive c plex myvol.p2 state init len 524288b driveoffset 1048841b plexoffset 1048576b
sd name myvol.p2.s3 drive d plex myvol.p2 state init len 524288b driveoffset 1048841b plexoffset 1572864b
sd name bigraid.p0.s0 drive a plex bigraid.p0 state initializing len 4194304b driveoff set 1573129b plexoffset 0b
sd name bigraid.p0.s1 drive b plex bigraid.p0 state initializing len 4194304b driveoff set 1573129b plexoffset 4194304b
sd name bigraid.p0.s2 drive c plex bigraid.p0 state initializing len 4194304b driveoff set 1573129b plexoffset 8388608b
sd name bigraid.p0.s3 drive d plex bigraid.p0 state initializing len 4194304b driveoff set 1573129b plexoffset 12582912b
sd name bigraid.p0.s4 drive e plex bigraid.p0 state initializing len 4194304b driveoff set 1573129b plexoffset 16777216bLe ovvie differenze sono qua la presenza di informazioni esplicite
sulle locazioni e sulla nomenclatura (entrambe permesse, ma scoraggiate,
all'utente) e le informazioni sugli stati (che non sono disponibili
all'utente). Vinum non immagazzina informazioni sui drive tra le
informazioni della configurazione: trova i drive scandendo le partizioni
dei dischi configurati alla ricerca di un'etichetta Vinum. Questo
permette a Vinum di identificare i drive correttamente anche se gli
è stato assegnato un differente codice identificativo di drive
&unix;.Avvio AutomaticoPer poter lanciare Vinum automaticamente all'avvio del sistema
assicuratevi che le seguenti linee siano nel vostro
/etc/rc.conf:start_vinum="YES" # set to YES to start vinumSe non hai un file /etc/rc.conf, creane uno
con questo contenuto. Questo ordinerà al sistema di caricare
il Vinum kld all'avvio, inizializzando ogni oggetto
menzionato nella configurazione. Questo viene fatto prima del mount
dei file system quindi è possibile fare automaticamente
&man.fsck.8; e mount dei file system su volumi Vinum.Quando esegui Vinum con il comando vinum start
Vinum legge il database di configurazione da uno dei drive Vinum. In
circostanze normali ogni drive contiene una copia identica del
database di configurazione quindi non conta da quale disco viene
letto. Dopo un crash, tuttavia, Vinum deve determinare quale drive
è stato aggiornato più recentemente e leggere la
configurazione da questo drive. Quindi aggiorna la configurazione, se
necessario, sui drive progressivamente più vecchi.Usare Vinum nel Filesystem RootPer una macchina con filesystem completamente in mirroring con Vinum
è desiderabile mettere in mirroring anche il filesystem di root;
fare questo è meno semplice che non per un filesystem arbitrario,
dato che:Il filesystem root deve essere disponibile nella parte iniziale
del processo di boot, quindi l'infrastruttura di Vinum deve essere
già disponibile in quel momento.Il volume contenete il filesystem root contiene anche il sistema
di avvio e il kernel, che devono essere letti usando le funzioni
native del sistema (ovvero il BIOS, sui PC) che spesso non conoscono i
dettagli di Vinum.Nelle sezioni seguenti, il termine volume root
è usato generalmente per descrivere il volume Vinum che contiene il
filesystem root. È probabilmente una buona idea usare il nome
"root" per questo volume, ma non è necessario.
Tutti gli esempi nelle prossime sezioni usano questo nome.Lanciare Vinum abbastanza presto per il Filesystem RootCi sono varie misure da prendere per fare in modo che questo
accada:Vinum deve essere disponibile nel kernel già all'avvio,
quindi il metodo per lanciare Vinum automaticamente descritto
in non può essere
utilizzato e il parametro start_vinum in
realtà non va impostato in questo tipo
di configurazione. La prima possibilità è di
compilare Vinum staticamente dentro al kernel, in modo che sia
sempre disponibile, ma questo non è normalmente desiderabile.
Un'altra opportunità à di fare in modo che
/boot/loader () carichi il modulo kernel di Vinum prima di
lanciare il kernel. Questo può essere fatto utilizzando la
riga:vinum_load="YES"nel file /boot/loader.conf.Vinum deve essere inizializzato subito in modo da poter fornire
il volume per il filesystem root. Per default la porzione kernel di
Vinum non cerca dischi che contengano informazioni sui volumi Vinum
fino a quando un amministratore (o uno degli script di partenza) non
esegue un comando di vinum start.I seguenti paragrafi spiegano i passi necessari per
- &os; 5.x e superiori. L'impostaizone richiesta da
- &os; 4.x è diversa ed è descritta dopo, in
+ &os; 5.X e superiori. L'impostaizone richiesta da
+ &os; 4.X è diversa ed è descritta dopo, in
.Inserendo la linea:vinum.autostart="YES"dentro a /boot/loader.conf, Vinum viene
istruito, alla partenza del kernel, di controllare automaticamente
tutti i dischi alla ricerca di informazioni sui volumi Vinum.Da notare il fatto che non è necessario istruire il
kernel sulla locazione del filesystem root.
/boot/loader cerca il nome del device di root
in /etc/fstab e passa l'informazione al kernel.
Quando è necessario montare il filesystem root, il kernel,
tramite il nome di device fornitogli, capisce a quale driver deve
chiedere la conversione di tale nome in ID interno di device (numero
maggiore/minore).Rendere un volume di root basato su Vinum accessibile
dall'avvioDato che il codice di avvio di FreeBSD è attualmente di soli
7.5 KB ed è già appesantito dalla lettura di file (come
/boot/loader) da un filesystem UFS, è
semplicementeimpossibile insegnargil anche a leggere le strutture
internet di Vinum in modo da fargil leggere i dati della configurazione
di Vinum in modo da ricavarne gli elementi del volume di boot stesso.
Sono quindi necessari alcuni trucchi per dare al codice di avvio
l'illusione di una partizione "a" standard contenente
il filesystem di root.Perché questo sia anche solo possibile, il volume di root
deve rispondere ai seguenti requisiti:Il volume di root non deve essere in striping o in RAID-5.Il volume di root non deve contenere la concatenazione di pi? di
un sottodisco per ogni plex.Da notare che è desiderabile e possibile aere plex multipli,
contenente ognuno una replica del filesystem root. Il processo di
avvio, però, usa solo una di queste repliche per trovare i file
necessario all'avvio, fino a quando il kernel monta il filesystem di
root stesso. Ogni singolo sottodisco in questi plex avrà quindi
bisogno di una propria partizione "a" illusoria,
affinché la periferica relativa possa essere avviabile. Non
è strettamente necessario che ognuna di queste finte partizioni
"a" sia locato con lo stesso spiazzamento all'interno
della propria periferica, rispetto alle periferiche contenenti gli altri
plex del volume. È comunque probabilmente una buona idea creare
i volumi Vinum in modo che le periferiche in mirror siano simmetriche,
per evitare confusione.Per poter configurare queste partizioni "a",
in ogni periferica contenente parte del volume di root, bisogna fare le
seguenti cose:La locazione (spiazzamento dall'inizio della periferica) e la
dimensione del sottodisco che è parte del volume di root deve
essere esaminato, usando il comando:&prompt.root; vinum l -rv rootDa notare che gli spiazzamenti e le dimensioni in Vinum sono
misurati in byte. Devono essere divisi per 512 per ottenere il
numero di blocchi necessari nel comando
disklabel.Esegui il comando:&prompt.root; disklabel -e devnameper ogni periferica che partecipa al volume di root.
devname deve essere o il nome della slice
(ad esempio ad0s1) o il nome del disco (ad
esempio da0) per dischi senza tabella delle
slice (ovvero i nomi che si usano anche con fdisk).Se c'è già una partizione "a"
sulla periferica (presumibilmente contenente un filesystem root
precedente all'uso di Vinum), dovrebbe essere rinominata in altro
modo, in modo da restare accessibile (nno si sa mai), ma non essere
usata più per default per avviare il sistema. Da notare che
le partizioni attive (ad esempio un filesystem root attualmente
montato) non possono essere rinominati, quindi questo deve essere
eseguito o avviando da un disco Fixit o (in caso di
mirror) in un processo a due passi dove il disco non di avvio viene
modificato per primo.Infine, lo spiazzamento della partizione Vinum sulla periferica
va aggiunto allo spiazzamento del rispettivo sottodisco di root
rispetto alla periferica stessa. Il risultato sarà il valore
di "offset" (spiazzamento) per la nuova
partizione "a". Il valore
"size" (dimensione) per questa partizione
può essere copiato pari pari dal calcolo fatto sopra.
Il valore "fstype" deve essere
4.2BSD. I valori "fsize",
"bsize" e "cpg" devono
preferibilmente essere scelti per corrispondere al vero e proprio
filesystem, anche se in questo contesto non sono molto
importanti.In questo modo una nuova partizione "a"
sarà creata ricoprendo le partizioni Vinum su questa
periferica. Da notare che disklabel
permetterà questa ricopertura solo se la partizione Vinum
è stata appropriatamente marcata usando un
"fstype" pari a "vinum"
fstype.È tutto! Ora una falsa partizione "a"
esiste su ogni periferica che abbia una replica del volume di root.
È altamente raccomandabile verificare nuovamente i risultati,
usando un comando come:&prompt.root; fsck -n /dev/devnameaBisogna ricordarsi che tutte le informazioni contenute nei file di
controllo devono essere relative al filesystem di root nel volume Vinum
che, quando si imposta un nuovo volume di root Vinum, potrebbe non
coincidere con quello del filesystem root attualmente attivo.
In particolare bisogna stare attenti ai file
/etc/fstab e
/boot/loader.conf.Al seguente riavvio il sistema dovrebbe ricavare le informazioni di
controllo appropriate dal filesystem di root Vinum e agire di
consequenza. Alla fine del processo di inizializzazione del kernel,
dopo che tutte le periferiche sono state annunciate, l'avvertimento
principale che conferma il successo dell'avvio è un messaggio
simile a questo:Mounting root from ufs:/dev/vinum/rootEsempi di configurazioni con root basata su VinumDopo aver creato il volume di root Vinum,
vinum l -rv root dovrebbe produrre qualcosa di simile
a:
...
Subdisk root.p0.s0:
Size: 125829120 bytes (120 MB)
State: up
Plex root.p0 at offset 0 (0 B)
Drive disk0 (/dev/da0h) at offset 135680 (132 kB)
Subdisk root.p1.s0:
Size: 125829120 bytes (120 MB)
State: up
Plex root.p1 at offset 0 (0 B)
Drive disk1 (/dev/da1h) at offset 135680 (132 kB)
I valori su cui fare caso sono il 135680 dello
spiazzamento (relativo alla partizione
/dev/da0h). Questo si traduce in 265 blocchi da
512 byte nei termini di disklabel.
/dev/da1h, contenente la seconda replica del
volume di root, ha una configurazione simmetrica.La disklabel per queste periferiche dovrebbe
essere simile a questa:
...
8 partitions:
# size offset fstype [fsize bsize bps/cpg]
a: 245760 281 4.2BSD 2048 16384 0 # (Cyl. 0*- 15*)
c: 71771688 0 unused 0 0 # (Cyl. 0 - 4467*)
h: 71771672 16 vinum # (Cyl. 0*- 4467*)
Si può notare che il parametro "size" per
la finta partizione "a" corrisponde al valore di cui
abbiamo parlato prima, mentre il parametro "offset"
è la somma dello spiazzamento all'interno della partizione Vinum
"h" e lo spiazzamento all'interno della periferica (o
slice). Questa è una tipica configurazione necessaria per
evitare il problema descritto in .
Si può anche notare che l'intera partizione
"a" è completamente contenuta dalla partizione
"h", che contiene tutti i dati Vinum per questa
periferica.Notate che in questo esempio l'intera perfierica è dedicata a
Vinum e nno c'è spazio per partizioni pre-Vinum, dato che questo
disco è stato configurato da nuovo per il solo scopo di far parte
di una configurazione Vinum.Risoluzione ProblemiSe qualcosa va storto, serve un modo per tornare in una situazione
di normalità. Segue una lista di alcuni tipici problemi,
completi di soluzione.Il Codice di Avvio si Carica, ma il Sistema non si AvviaSe per qualsiasi ragione in sistema non prosegue nell'avvio, si
può interrompere il processo di avvio premendo il tasto
spazio all'avviso dei 10 secondi. Le variabili di
avvio potranno quindi essere esaminate usando il comando
show e manipolate con set e
unset.Se l'unico problema è che il modulo kernel di Vinum non
è ancora presente nella lista dei moduli da caricare
automaticamente, un semplice load vinum
aiuterà.Quando pronti, il processo di avvio può continuare con un
boot -as. Le opzioni
comunicano al kernel di montare il filesysetm di root
() e di interrompere il processo di avvio in
modalità singolo utente (),
quando il filesystem di root è montato a sola lettura. In
questo modo benché uno solo dei plex do un volume multi-plex
sia stato montato, non si rischia inconsistenza dei dati tra i vari
plex.Alla richiesta di un filesystem di root da montare, ogni
periferica che contenga un filesystem di root valido può essere
usata. Se /etc/fstab è stato impostato
correttamente, il default dovrebbe essere
ufs:/dev/vinum/root o simile. Una tipica
alternativa potrebbe essere ufs:da0d, una
ipotetica partizione contenete un filesystem root pre-Vinum.
Bisogna fare attenzione quando si sceglie una delle partizioni
"a" alias di un sottodisco della periferica root di
Vinum, perché in una cifiguraizone in mirror questo monterebbe
solo un pezzo della root in mirror. Se questo filesystem deve poi
essere montato in lettura/scrittura è necessario rimuovere gli
altri plex del volume root di Vinum dato che conterrebbero comunque
dati non consistenti.Si Carica Solo l'Avvio PrimarioSe /boot/loader non si carica, ma l'avvio
primario si carica comunque (si capisce dal singolo trattino nella
colonna di sinistra dello schermo subito dopo l'inizio dell'avvio), si
può tentare di fermare l'avvio primario in questo punto,
premendo il tasto spazio. Questo fermerà
l'avvio nella seconda fase, vedi . Qua si
può fare un tentativo di caricare una differente partizione, ad
esempio la partizione contenente il precedente filesystem di root
"a", prima di sostituirlo come sopra
indicato.Non si Carica Niente, l'Avvio va in PanicoQuesta situazione accade quando l'installazione di Vinum ha
distrutto il codice di avvio. Sfortunatamente Vinum lascia solo 4 KB
liberi all'inizio della sua partizione prima di scrivere il proprio
header. Purtroppo le due fasi dell'avvio e la disklabel compresa tra
le due attualmente occupa 8 KB, quindi se la partiozne Vinum è
creata con spiazzamento 0 in una slice o disco che dovrebbe essere
avviabile, la configurazione di Vinum distruggerà il codice di
avvio.Similmente, se la situazione sopra descritta è stata
risolta avviando da un disco di Fixit, e il codice di
avvio re-installato usando disklabel -B come
descritto in , il codice di avvio
distruggerà l'header di Vinum, che non saprà più
trovare i propri dischi. Benché nessun dato, di configurazione
o contenuto, sia distrutto da questo processo, che risulta quindi
recuperabile reinserendo la stessa configurazione di Vinum, la
situazione è in realtà di difficile risoluzione: sarebbe
necessario spostare l'intera partizione Vinum di almeno 4 KB, in modo
da lasciare abbastanza spazio sia per il codice di avvio che per
l'header Vinum.Differenze per FreeBSD 4.XIn FreeBSD 4.X alcune funzioni interne necessarie a Vinum per poter
trovare automaticamente tutti i dischi non sono presenti e il codice che
ricava l'ID interno della periferica di root non è abbastanza
intelligente da gestire automaticamente nomi come
/dev/vinum/root, quindi le cose vengono fatte
in modo un po' diverso.Bisogna dire esplicitamente a Vinum quali dischi controllare, usando
una riga di /boot/loader.conf come la
seguente:vinum.drives="/dev/da0 /dev/da1"È importante indicare tutti i drive che possono contenere
dati Vinum. Non è un problema indicare drive di
troppo, non è neanche necessario aggiungere
esplicitamente ogni slice e/o partizione, dato che Vinum
cercherà header Vinum in tutte le slice e partizioni dei drive
nominati.Dato che le procedure utilizzate per interpretare il nome del
filesystem di root e derivarne l'ID di periferica (numeri
maggiore e minore) sono adatte per gestire solo nomi
classici di periferica come
/dev/ad0s1a, non riescono a capire nomi di
volumi root come /dev/vinum/root. Per questo
motivo Vinum ha bisogno di pre-impostare durante la propria
inzializzazione il parametro kernel interno che contiene l'ID della
periferica di root. Questo viene fatto indicando il nome della
volume di root nella variabile di avvio vinum.root.
La riga di /boot/loader.conf adatta per fare questo
è simile alla seguente:vinum.root="root"Quando l'inizializzaione del kernel cerca di trovare la periferica
root da montare controlla se qualche modulo del kernel ha già
pre-inizializzato il parametro kernel apposito; se questo è il
caso e la periferica che dice di essere la
periferica di root ha il numero maggiore e minore corrispondenti al
driver come trovato dal nome della periferica di root passata (ovvero
"vinum", nel nostro caso), userà l'ID di
periferica pre-allocato, anziché cercar di trovarne uno da solo.
In tal modo durante l'usuale avvio automatico può continuare a
montare il volume di root Vinum per il filesystem di root.Bisogna comunque notare che anche quando boot -a
richiede di inserire manualmente il nome della periferica di root tale
nome non può essere intepretato nel caso sia un nome rfierito a
un volume Vinum. Se è inserito un nome di periferica non
riferito a una periferica Vinum, la non corrispondenza col numero
maggiore pre-allocato del parametro di root e del driver ricavato dal
nome farà sì che la procedura utilizzi il normale
interprete, quindi una stringa come ufs:da0d
funzionerà come previsto. Da notare che se questo fallisce non
si può più provare una stringa come
ufs:vinum/root, dato che non verrebbe
interpretata; l'unica via di uscita è riavviare e ripartire da
zero. (Alla richiesta di askroot, la parte iniziale
/dev/ può sempre essere omessa.)
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/flyer/flyer.tex b/it_IT.ISO8859-15/flyer/flyer.tex
index 6ba9b3455d..c2dcf94483 100644
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@@ -1,180 +1,180 @@
% Copyright (c) 2004 Marc Fonvieille
% All rights reserved.
%
% Redistribution and use in source and binary forms, with or without
% modification, are permitted provided that the following conditions
% are met:
% 1. Redistributions of source code must retain the above copyright
% notice, this list of conditions and the following disclaimer.
% 2. Redistributions in binary form must reproduce the above copyright
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% documentation and/or other materials provided with the distribution.
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% IMPLIED WARRANTIES OF MERCHANTABILITY AND FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE
% ARE DISCLAIMED. IN NO EVENT SHALL THE AUTHOR OR CONTRIBUTORS BE LIABLE
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% DAMAGES (INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, PROCUREMENT OF SUBSTITUTE GOODS
% OR SERVICES; LOSS OF USE, DATA, OR PROFITS; OR BUSINESS INTERRUPTION)
% HOWEVER CAUSED AND ON ANY THEORY OF LIABILITY, WHETHER IN CONTRACT, STRICT
% LIABILITY, OR TORT (INCLUDING NEGLIGENCE OR OTHERWISE) ARISING IN ANY WAY
% OUT OF THE USE OF THIS SOFTWARE, EVEN IF ADVISED OF THE POSSIBILITY OF
% SUCH DAMAGE.
%
% $FreeBSD$
-% Original revision: 1.5
+% Original revision: 1.10
%
% Volantino di FreeBSD
% Usa make FORMAT (con FORMAT: pdf, ps o dvi) per creare il volantino.
%
\documentclass[11pt]{article}
\usepackage[T1]{fontenc}
\usepackage[latin1]{inputenc}
% Use the right language
\usepackage[italian]{babel}
\usepackage{pslatex}
\usepackage{graphicx}
\usepackage{fancybox}
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% Use the right papersize, do not forget to change also the Makefile
\usepackage[verbose,a4paper,noheadfoot,margin=1cm]{geometry}
% Colors settings
\usepackage{color}
\definecolor{bkgrdtitle}{rgb}{1,.84,.22}
%\definecolor{bkgrdtitle}{rgb}{1,.81,.3}
%\definecolor{bkgrdtitle}{rgb}{1,.87,.32}
%\definecolor{redtitle}{rgb}{.82,0,0}
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%\definecolor{redtitle}{rgb}{.4,0,0}
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% Some macros
\newcommand{\titledframe}[3]{%
\boxput*(0,1){\colorbox{bkgrdtitle}{\color{black} \large{\textbf{\textsf{#1}}}}} {\setlength {\fboxsep}{12pt} \color{ovalboxcolor}\Ovalbox {\color{black}\begin{minipage}{#3}#2\end{minipage}}}
}
\newcommand{\reg}{$^{\mbox{\tiny \textregistered}}$}
\newcommand{\tm}{$^{\mbox{\tiny TM}}$}
\newenvironment{itemizeflyer}%
{ \begin{list}%
{\textendash}%
{ \setlength{\leftmargin}{5pt}%
\setlength{\itemsep}{0pt}%
\setlength{\parskip}{0pt}%
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{ \end{list}}
\pagestyle{empty}
\begin{document}
\begin{center}
\fontsize{40}{36}\selectfont
{\color{redtitle} \textrm{\textbf{FreeBSD}}}
\end{center}
%\vspace{2mm}
% Main part
\begin{center}
\titledframe{Cos'è FreeBSD?}{
FreeBSD è un sistema operativo avanzato per architetture compatibili x86
-(Intel\reg\ e AMD\tm), AMD64 (AMD Opteron\tm\ e Athlon\tm\ 64), Alpha, IA-64
-(Intel\reg\ Itanium\reg\ Processor Family), PC-98 e UltraSPARC\reg.
-Attualmente sta per essere portato su architetture PowerPC\reg\ e MIPS.
+(come Pentium\reg e Athlon\tm), amd64 (come Opteron\tm, Athlon\tm 64,
+e EM64T), Alpha/AXP, IA-64 (Famiglia di Processori Intel\reg\ Itanium\reg\),
+PC-98 e architetture UltraSPARC\reg. Attualmente sta per essere
+portato su architetture PowerPC\reg\ e ARM\reg.
FreeBSD è derivato da BSD, la versione di UNIX\reg\ sviluppata all'Università
della California, Berkeley.
}{12.7cm}
\begin{minipage}{4cm}
\includegraphics[scale=0.3]{../../share/images/flyer/beastie.eps}
\end{minipage}
\vspace{1mm}
\titledframe{Funzionalità avanzate}{
FreeBSD offre funzionalità di networking avanzato, prestazioni, sicurezza e
compatibilità che ad oggi mancano ancora in altri sistemi operativi, anche in
alcuni di quelli commerciali.
}{4.8cm}
\titledframe{\textsf{\textbf{Soluzioni Internet potenti}}}{
FreeBSD include quella che molti considerano l'implementazione di
riferimento per il software TCP/IP, lo stack 4.4BSD del protocollo TCP/IP,
rendendolo così ideale per applicazioni di rete e Internet.
FreeBSD è ideale per un server Internet o Intranet. Fornisce servizi di rete
robusti sotto i carichi più pesanti e usa la memoria in maniera efficiente per
mantenere buoni tempi di risposta per migliaia di processi utente simultanei.
}{11.2cm}
\vspace{5mm}
\titledframe{Esegue un numero enorme di applicazioni}{
-FreeBSD è dotato di oltre 10000 pacchetti software di terze parti pronti per
+FreeBSD è dotato di oltre 13000 pacchetti software di terze parti pronti per
essere installati, tra cui: Apache, Samba, MySQL\reg, OpenOffice.org, KDE,
GNOME, MPlayer, ecc.\\
FreeBSD fornisce il sistema dei port che scarica i sorgenti da Internet o da un
CD-ROM e li compila in forma binaria, inclusa l'installazione di ogni
dipendenza. Tutte queste operazioni sono fatte in modo trasparente per
l'utente.\\
La maggior parte dei binari per GNU/Linux funzionano sotto FreeBSD senza alcuna
perdita visibile di velocità, ad esempio: Acrobat Reader\reg, Oracle\reg,
SAP/R3\reg, Mathematica\reg, Quake3, ecc.
}{17.3cm}
\vspace{5mm}
\titledframe{FreeBSD è facile da installare}{
FreeBSD può essere installato da una varietà di supporti, inclusi CD-ROM,
DVD-ROM, floppy disk, nastri magnetici, partizioni MS-DOS\reg, o, se hai una
connessione di rete, puoi installarlo direttamente tramite FTP anonimo o NFS.
}{17.3cm}
\vspace{5mm}
\titledframe{FreeBSD è libero}{
FreeBSD è disponibile gratuitamente e viene fornito con il codice sorgente
completo. La maggior parte del codice sorgente del sistema FreeBSD è
disponibile sotto la licenza standard BSD. A differenza della licenza GPL
usata dal kernel di Linux, la licenza BSD permette la distribuzione di
software derivato senza accompagnamento del codice sorgente. Questo permette
alle società di usare il codice di FreeBSD come base di un prodotto
proprietario, portando spesso come ritorno alla comunità il rilascio di alcune
parti di quello che fanno.
}{17.3cm}
\vspace{5mm}
\titledframe{Può eseguire quasi ogni operazione}{
FreeBSD è adatto per un gran numero di applicazioni desktop, server, embedded
o appliance. Oggi, FreeBSD non è più solo un sistema operativo server ma punta
anche agli utenti finali, specialmente agli utenti che arrivano da
Windows\reg\ e GNU/Linux.
}{17.3cm}
\vspace{5mm}
\titledframe{Contatti}{
\begin{itemizeflyer}
\item Sito Web: \url{http://www.FreeBSD.org/it/}
\item Manuale di FreeBSD: \url{http://www.freebsd.org/doc/it_IT.ISO8859-15/books/handbook/}
\end{itemizeflyer}
}{17.3cm}
\end{center}
%
% Copyrights
\begin{center}
-\tiny \copyright 2004 The FreeBSD Project\\
-FreeBSD è un marchio registrato di Wind River Systems, Inc.
-È previsto che cambi a breve.\\
+\tiny \copyright 2004-2005 The FreeBSD Project\\
+FreeBSD è un marchio registrato della FreeBSD Foundation.\\
Tutti gli altri nomi di società e prodotti possono essere marchi delle loro
rispettive società.\\
BSD Daemon, \copyright 1988 by Marshall Kirk McKusick.
Tutti i diritti riservati.
\end{center}
\end{document}
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+++ b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/articles.ent
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+
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+
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@@ -1,32 +1,32 @@
+
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+++ b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/glossary/freebsd-glossary.sgml
@@ -1,1744 +1,1764 @@
Glossario di &os;Questo glossario contiene i termini e gli acronimi usati nella
comunità e documentazione di &os;.AACLACPIAMDAMLAPICAPMAPOPASLATAATMACPI Machine Language
AML
-
+ Pseudocodice, interpretato da una macchina virtuale
+ all'interno di un sistema operativo con funzionalità
+ ACPI, che fornisce uno strato tra
+ l'hardware sottostante e l'interfaccia messa a disposizione
+ al OS.ACPI Source Language
ASL
-
+ Il linguaggio di programmazione con cui AML
+ è scritto.Access Control List
ACL
Advanced Configuration and Power Interface
ACPI
-
+ Una specifica che fornisce un'astrazione dell'interfaccia
+ hardware fornita al sistema operativo, in modo tale che il sistema
+ operativo possa gestire l'hardware sottostante senza conoscerne i
+ dettagli. ACPI gestisce e rimpiazza le
+ funzionalità fornite da APM,
+ PNPBIOS e altre tecnologie, e fornisce alcune
+ utilità per controllare il risparmio di energia, la sospensione
+ della macchina, l'abilitazione e disabilitazione dei dispositivi,
+ e altro ancora.Advanced Power Management
APM
Advanced Programmable Interrupt Controller
APIC
Advanced Technology Attachment
ATA
Asynchronous Transfer Mode
ATM
Authenticated Post Office Protocol
APOP
Automatic Mount Daemon
AMD
Un demone che monta automaticamente un filesystem quando si
cerca di accedere a un file o una directory all'interno di quel
filesystem.BBINDBIOSBSDBasic Input/Output System
BIOS
Berkeley Internet Name Domain
BIND
Berkeley Software Distribution
BSD
Questo è il nome che il Computer Systems Research Group
(CSRG) all'Università
della California a Berkeley diede ai loro miglioramenti e
alle loro modifiche al sistema &unix; AT&T's 32V.
&os; è un discendente del lavoro del CSRG.Bikeshed BuildingIl fenomeno per cui molte persone danno la loro opinione su un
argomento non complicato, mentre un argomento più complesso
riceve poca o nessuna considerazione. Guarda le FAQ
per l'origine del termine.CCDCHAPCLIPCOFFCPUCTSCVSCarrier Detect
CD
An RS232C signal indicating that a carrier has been
detected.Central Processing Unit
CPU
Challenge Handshake Authentication Protocol
CHAP
Classical IP over ATM
CLIP
Clear To Send
CTS
Un segnale RS232C che dà al sistema remoto il permesso di
inviare dati.Common Object File Format
COFF
Concurrent Versions System
CVS
DDACDDBDESDHCPDNSDSDTDSRDTRDVMRPDiscretionary Access Control
DAC
Data Encryption Standard
DES
Data Set Ready
DSR
Data Terminal Ready
DTR
Debugger
DDB
Differentiated System Description Table
DSDT
Distance-Vector Multicast Routing Protocol
DVMRP
Domain Name System
DNS
Dynamic Host Configuration Protocol
DHCP
EECOFFELFESPEncapsulated Security Payload
ESP
Executable and Linking Format
ELF
Extended COFF
ECOFF
FFADTFATFAT16FTPFile Allocation Table
FAT
File Allocation Table (16-bit)
FAT16
File Transfer Protocol
FTP
Fixed ACPI Description Table
FADT
G/title>
GUIGiantIl nome di un meccanismo di mutua esclusione (uno sleep
mutex) che protegge un grosso insieme di risorse del
kernel. Sebbene un semplice meccanismo di locking era adeguato nei
giorni in cui una macchina poteva avere solo qualche dozzina di
processi, una scheda di rete, e certamente un solo processore, nei
tempi attuali è un inaccettabile collo di bottiglia per le
prestazioni. Gli sviluppatori di &os; stanno lavorando attivamente
per sostituirlo con dei lock che proteggono le singole risorse, in
modo tale da permettere un grado molto piu' alto di parallelismo sia
per macchine a singolo processore che per quelle multi
processore.Graphical User Interface
GUI
Un sistema dove l'utente e il computer interagiscono con la
grafica.HHTMLHUPHangUp
HUP
HyperText Markup Language
HTML
Il linguaggio di marcazione usato per creare le pagine web.II/OIASLIMAPIPIPFWIPPIPv4IPv6ISPIP Firewall
IPFW
IP Version 4
IPv4
IP Version 6
IPv6
Input/Output
I/O
Intel’s ASL compiler
IASL
-
+ Compilarore Intel’s per convertire
+ ASL in AML.Internet Message Access Protocol
IMAP
Internet Printing Protocol
IPP
Internet Protocol
IP
Internet Service Provider
ISP
KKAMETartaruga in giapponese, il termine KAME è
usato nei circoli informatici per riferirsi al KAME Project, che lavora su
una implementazione di IPv6.KDCKLDKSEKVAKbpsKernel &man.ld.1;
KLD
Kernel Scheduler Entities
KSE
Un sistema di threading supportato dal kernel. Guarda l'home page del progetto per
ulteriori dettagli.Kernel Virtual Address
KVA
Key Distribution Center
KDC
Kilo Bits Per Second
Kbps
LLANLORLPDLine Printer Daemon
LPD
Local Area Network
LAN
Lock Order Reversal
LOR
Il kernel di &os; usa un certo numero di lock sulle risorse per
arbitrare la contesa di queste risorse. Un sistema di diagnostica
dei lock a run-time è presente nei kernel di &os.current;
(ma viene rimosso per le release), chiamato &man.witness.4;, e
rileva la possibilità di deadlock dovuti ad errori di locking.
(&man.witness.4; è in verità leggermente conservativo,
quindi è possibili ottenere falsi positivi.) Un report
veramente positivo indica che se tu fossi stato sfortunato, un
deadlock si sarebbe verificato qui.LOR veramente positivi tendono ad essere corretti velocemente,
quindi controlla &a.current.url; e la pagina sui LOR
Scoperti prima di inviare un messaggio sulle mailing
list.MMACMADTMFCMFSMITMLSMOTDMTAMUAMail Transfer Agent
MTA
Mail User Agent
MUA
Mandatory Access Control
MAC
Massachusetts Institute of Technology
MIT
Merge From Current
MFC
Fondere una funzionalità o una patch dal ramo -CURRENT
a un altro, quasi sempre -STABLE.Merge From Stable
MFS
Nel corso normale dello sviluppo di FreeBSD, una modifica
sarà inserita nel ramo -CURRENT per i test prima di essere
fusa nel ramo -STABLE. In rare occasioni, una modifica andrà
prima del ramo -STABLE e poi incorporata nel -CURRENT.Questo termine è anche usato quando una patch viene
portata dal ramo -STABLE a un ramo di sicurezza.Message Of The Day
MOTD
-
+ Un messaggio, usualmente mostrato dopo il login, e spesso
+ utilizzato per dare alcune informazioni agli utenti del sistema.Multi-Level Security
MLS
Multiple APIC Description Table
MADT
NNATNDISulatorNFSNTFSNTPNetwork Address Translation
NAT
Network File System
NFS
New Technology File System
NTFS
Un filesystem sviluppato dalla Microsoft e disponibile nei suoi
sistemi operativi a Nuova Tecnologia, come
&windows2k;, &windowsnt; e &windowsxp;.Network Time Protocol
NTP
OOBEODMROSOn-Demand Mail Relay
ODMR
Operating System
OS
Overtaken By Events
OBE
Indica una modifica consigliata (come un Report di Bug o una
richiesta di miglioramento) che non è più rilevante o
applicabile a causa di altre modifiche successive a &os;, modifiche
agli standard di rete, obsolescenza dell'hardware affetto, e
così via.PPAEPAMPAPPCPCNSFDPDFPIDPOLAPOPPOP3PPDPPPPPPoAPPPoEPPP over ATM
PPPoA
PPP over Ethernet
PPPoE
PRPXEPassword Authentication Protocol
PAP
Personal Computer
PC
Personal Computer Network File System Daemon
PCNFSD
Physical Address Extensions
PAE
-
+ Un metodo per abilitare l'accesso fino a 64 GB di
+ RAM sui sistemi che hanno fisicamente uno
+ spazio di indirizzamento a 32-bit (e quindi con un limite
+ di 4 GB senza PAE).Pluggable Authentication Modules
PAM
Point-to-Point Protocol
PPP
Pointy HatUn mitico esemplare di copricapo, molto simile alle
orecchie d'asino, assegnato a ogni committer di
&os; che rompe la compilazione, fa andare indietro i numeri di
versione, o crea qualsiasi altro tipo di strage nel codice sorgente.
Ogni committer degno del suo senno ne accumulerà presto una
grande collezione. L'utilizzo è (quasi sempre?)
umoristico.Portable Document Format
PDF
Post Office Protocol
POP
Post Office Protocol Version 3
POP3
PostScript Printer Description
PPD
Preboot eXecution Environment
PXE
Principle Of Least Astonishment
POLA
Sebbene &os; si evolva, le modifiche visibili all'utente
dovrebbero essere il meno sorprendenti possibile. Per esempio,
un'arbitraria riorganizzazione delle variabili di avvio del sistema in
/etc/defaults/rc.conf viola il
POLA. Gli sviluppatori considerano il
POLA quando si interessano di cambiamenti al
sistema visibili all'utente.Problem Report
PR
Process ID
PID
-
+ Un numero di un particolare processo sul sistema, che lo
+ identifica in modo univoco e permette di effettuare alcune azioni
+ sullo stesso.Project EvilIl nome di sviluppo per il NDISulator, scritto
da Bill Paul, che l'ha chiamato così riferendosi a quanto sia
terribile (da un punto di vista filosofico) avere bisogno di qualcosa
di questo tipo. Il NDISulator è uno
speciale modulo di compatibilità che permette di usare i
driver di rete NDIS miniport di Microsoft Windows™ con
&os;/i386. Questo è solitamente l'unico modo di usare schede
il cui driver e' closed source. Guarda
src/sys/compat/ndis/subr_ndis.c.RRARAIDRAMRDRFCRISCRPCRS232CRTSRandom Access Memory
RAM
Received Data
RD
Recommended Standard 232C
RS232C
Uno standard per le comunicazioni tra dispositivi seriali.Reduced Instruction Set Computer
RISC
Redundant Array of Inexpensive Disks
RAID
Remote Procedure Call
RPC
Request For Comments
RFC
Request To Send
RTS
Router Advertisement
RA
SSCISCSISGSMBSMPSMTPSMTP AUTHSSHSTRSMTP Authentication
SMTP AUTH
Server Message Block
SMB
Signal Ground
SG
Un pin o un cavo RS232 che è il segnale di
massa a terra.Simple Mail Transfer Protocol
SMTP
Secure Shell
SSH
Small Computer System Interface
SCSI
Suspend To RAM
STR
Symmetric MultiProcessor
SMP
System Control Interrupt
SCI
TTCPTDTFTPTGTTSCTicket-Granting Ticket
TGT
Time Stamp Counter
TSC
Un contatore interno ai moderni processori &pentium; che conta i
i battiti alla frequenza del clock.Transmission Control Protocol
TCP
Transmitted Data
TD
Trivial FTP
TFTP
UUDPUFS1UFS2UIDURLUSBUniform Resource Locator
URL
Unix File System Version 1
UFS1
Unix File System Version 2
UFS2
Universal Serial Bus
USB
User ID
UID
Un numero univoco assegnato ad ogni utente del computer,
con il quale possono essere identificate le risorse e i permessi
assegnati a quell'utente.User Datagram Protocol
UDP
VVPNVirtual Private Network
VPN
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/mailing-lists.ent b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/mailing-lists.ent
index 02875c6a10..1c763e83e3 100644
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+++ b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/mailing-lists.ent
@@ -1,393 +1,424 @@
server delle liste di FreeBSD">
&a.mailman.listinfo;">
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mailing list sull'avvocatura di FreeBSD">
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-mailing list sui tool di installazione e configurazione di FreeBSD">
-freebsd-config">
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lista dei commit sul ramo ports del CVS di FreeBSD">
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lista dei commit sul ramo projects del CVS di FreeBSD">
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mailing list su GNOME e sulle applicazioni GNOME con FreeBSD">
freebsd-gnome">
mailing list di discussioni tecniche su FreeBSD">
freebsd-hackers">
mailing list sull'hardware e le apparecchiature per FreeBSD">
freebsd-hardware">
mailing list sui siti mirror di FreeBSD">
freebsd-hubs">
mailing list sull'internazionalizzazione di FreeBSD">
freebsd-i18n">
mailing list sulle questioni specifiche all'architettura i386 di FreeBSD">
freebsd-i386">
mailing list sul porting di FreeBSD su IA32">
freebsd-ia32">
mailing list sul porting di FreeBSD su IA64">
freebsd-ia64">
mailing list sul codice IPFW di FreeBSD">
freebsd-ipfw">
mailing list sulle reti ISDN con FreeBSD">
freebsd-isdn">
mailing list degli Internet Service Provider che usano FreeBSD">
freebsd-isp">
mailing list sul linguaggio Java in FreeBSD">
freebsd-java">
mailing list sugli impieghi relativi a FreeBSD">
freebsd-jobs">
mailing list su KDE/Qt e le applicazioni KDE di FreeBSD">
freebsd-kde">
mailing list sul porting di LFS su FreeBSD">
freebsd-lfs">
mailing list sul sistema libh di FreeBSD di installazione e creazione dei package">
freebsd-libh">
mailing list sul porting di FreeBSD su MIPS">
freebsd-mips">
mailing list degli amministratori di un sito mirror di FreeBSD">
mirror-announce">
mailing list sui computer portatili con FreeBSD">
freebsd-mobile">
mailing list sul port per FreeBSD del browser Mozilla">
freebsd-mozilla">
mailing list sulle applicazioni multimediali con FreeBSD">
freebsd-multimedia">
mailing list sulle reti in FreeBSD">
freebsd-net">
mailing list per i nuovi utenti di FreeBSD">
freebsd-newbies">
mailing list sulla nuova architettura del bus di FreeBSD">
freebsd-new-bus">
mailing list su OpenOffice sotto FreeBSD">
freebsd-openoffice">
mailing list sulle prestazioni di FreeBSD">
freebsd-performance">
-FreeBSD perl mailing list su perl sotto FreeBSD">
+mailing list sul Perl sotto FreeBSD">
freebsd-perl">
+
+mailing list su packet filter in FreeBSD">
+freebsd-pf">
+
mailing list sul porting di FreeBSD su piattaforme non Intel">
freebsd-platforms">
mailing list sulle decisioni del core team sulle politiche di FreeBSD">
freebsd-policy">
mailing list sui port di FreeBSD">
freebsd-ports">
mailing list sui bug dei port di FreeBSD">
freebsd-ports-bugs">
mailing list sul porting di FreeBSD su PowerPC">
freebsd-ppc">
+
+Discussioni tecniche di FreeBSD su piattaforme server HP ProLiant">
+freebsd-proliant">
+
+
+mailing list su Python sotto FreeBSD">
+freebsd-python">
+
mailing list sulla Garanzia di Qualità di FreeBSD">
freebsd-qa">
mailing list per le domande generiche su FreeBSD">
freebsd-questions">
+
+mailing list sugli script di boot di FreeBSD">
+freebsd-rc">
+
mailing list sulle estensioni realtime di FreeBSD">
freebsd-realtime">
mailing list sul sottosistema SCSI di FreeBSD">
freebsd-scsi">
mailing list sulla sicurezza in FreeBSD">
freebsd-security">
mailing list sugli avvisi di sicurezza su FreeBSD">
freebsd-security-notifications">
mailing list su FreeBSD-small">
freebsd-small">
mailing list sul supporto multiprocessore di FreeBSD">
freebsd-smp">
mailing list sul porting di FreeBSD su SPARC">
freebsd-sparc64">
mailing list su &os.stable;">
freebsd-stable">
mailing list sulla conformità C99 e POSIX di FreeBSD">
freebsd-standards">
mailing list di prova di FreeBSD">
freebsd-test">
mailing list sui test di prestazioni e stabilità di FreeBSD">
freebsd-testing">
mailing list sui thread in FreeBSD">
freebsd-threads">
mailing list sulle reti tokenring in FreeBSD">
freebsd-tokenring">
+
+mailing list su USB in FreeBSD">
+freebsd-usb">
+
mailing list di coordinamento dei gruppi utente di FreeBSD">
freebsd-user-groups">
mailing list di coordinamento dei distributori delle release di FreeBSD">
freebsd-vendors">
mailing list di discussione sull'infrastruttura VuXML">
freebsd-vuxml">
mailing list del Webmaster di FreeBSD">
freebsd-www">
mailing list di X11 per FreeBSD">
freebsd-x11">
+bug-followup@FreeBSD.org">
+
+
majordomo@FreeBSD.org">
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.ent b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.ent
index a2f98f1d4f..cfc3b588d7 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.ent
+++ b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.ent
@@ -1,208 +1,208 @@
3Com e HomeConnect sono marchi registrati
della 3Com Corporation.">
3ware e Escalade sono marchi registrati della
3ware Inc.">
Adaptec è un marchio registrato della
Adaptec, Inc.">
Adobe, Acrobat, Acrobat Reader, e
PostScript sono marchi o marchi registrati della Adobe
Systems Incorporated negli Stati Uniti e/o in altri paesi.">
AMD, Am486, Am5X86, AMD Athlon, AMD
Duron, AMD Opteron, AMD-K6, Élan, e PCnet sono marchi
della Advanced Micro Devices, Inc.">
Apple, FireWire, Mac, Macintosh, Mac OS,
Quicktime, e TrueType sono marchi della Apple Computer, Inc.,
registrati negli Stati Uniti e in altri paesi.">
ARM è un marchio registrato della ARM
Limited.">
Il marchio Bluetooth è di
proprietà della Bluetooth SIG, Inc.">
Broadcom è un marchio registrato della
Broadcom Corporation e/o delle sue sussidiarie.">
Check Point, Firewall-1, e
VPN-1 sono marchi della Check Point Software Technologies Ltd..">
Cisco, Catalyst, e IOS sono marchi registrati
della Cisco Systems, Inc. e/o delle sue affiliate negli Stati Uniti e in
certi altri paesi.">
Corel and WordPerfect sono marchi o marchi
registrati della Corel Corporation e/o delle sue sussidiarie
in Canada, negli Stati Uniti e/o in altri paesi.">
Sound Blaster è un marchio della
Creative Technology Ltd. negli Stati Uniti e/o in altri paesi.">
CVSup è un marchio registrato di
John D. Polstra.">
Dell, Dell Precision, Latitude,
Optiplex, PowerEdge sono marchi o marchi registrati della Dell
Computer Corporation">
EPSON, EPSON Perfection sono marchi registrati
della Seiko Epson Corporation.">
FreeBSD è un marchio registrato della
- Wind River Systems, Inc. È previsto che cambi a breve.">
+ FreeBSD Foundation.">
Heidelberg, Helvetica,
Palatino, e Times Roman sono marchi o marchi registrati della
Heidelberger Druckmaschinen AG negli Stati Uniti e in altri paesi.">
IBM, AIX, EtherJet, Netfinity, OS/2, PowerPC,
PS/2, S/390, e ThinkPad sono marchi della International Business Machines
Corporation negli Stati Uniti, in altri paesi, o in entrambi.">
IEEE, POSIX, e 802 sono marchi registrati
dell'Institute of Electrical and Electronics Engineers,
Inc. negli Stati Uniti.">
Intel, Celeron, EtherExpress, i386,
i486, Itanium, Pentium, e Xeon sono marchi o marchi registrati della
Intel Corporation o delle sue sussidiarie negli Stati Uniti e in altri
paesi.">
Intuit e Quicken sono marchi registrati
e/o marchi di servizi registrati della Intuit Inc., o una delle sue
sussidiarie, negli Stati Uniti e in altri paesi.">
Iomega, Zip, e Jaz sono marchi o marchi
registrati della Iomega Corporation negli Stati Uniti e/o in altri
paesi.">
Lantronix e EasyIO sono marchi della
Lantronix Corporation.">
Linux è un marchio registrato di
Linus Torvalds.">
LSI Logic, AcceleRAID, eXtremeRAID,
MegaRAID e Mylex sono marchi o marchi registrati della LSI
Logic Corp.">
Macromedia, Flash, e Shockwave sono
marchi o marchi registrati della Macromedia, Inc. negli Stati Uniti e/o
in altri paesi.">
-Microsoft, FrontPage, IntelliMouse,
+Microsoft, IntelliMouse,
MS-DOS, Outlook, Windows, Windows Media e Windows NT sono marchi o marchi
registrati della Microsoft Corporation negli Stati Uniti e/o in altri
paesi.">
MIPS e R4000 sono marchi registrati della
MIPS Technologies, Inc. negli Stati Uniti e in altri paesi.">
MySQL è un marchio registrato della
MySQL AB negli Stati Uniti, nell'Unione Europea e in altri paesi.">
M-Systems e DiskOnChip sono marchi o
marchi registrati della M-Systems Flash Disk Pioneers, Ltd.">
Netscape e Netscape Navigator
sono marchi registrati della Netscape Communications Corporation negli
Stati Uniti e in altri paesi.">
GateD e NextHop sono marchi registrati e non
registrati della NextHop negli Stati Uniti e in altri paesi.">
NetWare, NetWare Loadable Module, e
NLM sono marchi o marchi registrati della Novell,
Inc. negli Stati Uniti e in altri paesi.">
Motif, OSF/1, e UNIX sono marchi
registrati e IT DialTone e The Open Group sono marchi del The Open Group
negli Stati Uniti e in altri paesi.">
Oracle è un marchio registrato della
Oracle Corporation.">
PowerQuest e PartitionMagic sono marchi
registrati della PowerQuest Corporation negli Stati Uniti e/o in altri
paesi.">
QUALCOMM e Eudora sono marchi registrati
della QUALCOMM Incorporated.">
RealNetworks, RealPlayer, e
RealAudio sono marchi registrati della RealNetworks, Inc.">
Red Hat e RPM sono marchi o marchi registrati
della Red Hat, Inc. negli Stati Uniti e in altri paesi.">
SAP, R/3, e mySAP sono marchi o marchi
registrati della SAP AG in Germania e in molti altri paesi in tutto il
mondo.">
Silicon Graphics, SGI, e OpenGL sono marchi
registrati della Silicon Graphics, Inc., negli Stati Uniti e/o in altri
paesi in tutto il mondo.">
Sparc, Sparc64, SPARCEngine, e
UltraSPARC sono marchi SPARC International, Inc negli Stati Uniti e in
altri paesi. I prodotti che portano il marchio SPARC sono basati su
architettura sviluppata dalla Sun Microsystems, Inc.">
Sun, Sun Microsystems, Java, Java Virtual Machine,
JavaServer Pages, JDK, JSP, JVM, Netra, Solaris, StarOffice,
Sun Blade, Sun Enterprise, Sun Fire, SunOS, e Ultra sono marchi o marchi
registrati della Sun Microsystems, Inc. negli Stati Uniti e in altri
paesi.">
Symantec e Ghost sono marchi registrati
della Symantec Corporation negli Stati Uniti e in altri paesi.">
MATLAB è un marchio registrato
della The MathWorks, Inc.">
SpeedTouch è un marchio di
Thomson">
Transmeta e Crusoe sono marchi o marchi
registrati della Transmeta Corporation negli Stati Uniti e/o in altri
paesi.">
U.S. Robotics e Sportster sono marchi
registrati della U.S. Robotics Corporation.">
Waterloo Maple e Maple sono marchi
o marchi registrati della Waterloo Maple Inc.">
Mathematica è un marchio
registrato della Wolfram Research, Inc.">
VMware è un marchio della VMware,
Inc.">
XFree86 è un marchio della The
XFree86 Project, Inc.">
Ogg Vorbis e Xiph.Org sono marchi di
Xiph.Org.">
Molti dei nomi identificativi usati dai
produttori e dai venditori per distinguere i loro prodotti sono anche dei
marchi. Quando questi nomi appaiono nel libro, e il FreeBSD Project
è al corrente del marchio, vengono fatti seguire dal simbolo
™ o ®.">
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.sgml b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.sgml
index 6797a02eea..8fd21935e9 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.sgml
+++ b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/trademarks.sgml
@@ -1,36 +1,35 @@
- FreeBSD è un marchio registrato della Wind River Systems,
- Inc. È previsto che cambi a breve.
+ FreeBSD è un marchio registrato della The FreeBSD Foundation.UNIX è un marchio registrato del The Open Group negli
Stati Uniti e in altri paesi.Sun, Sun Microsystems, SunOS, Solaris, e Java sono marchi o
marchi registrati della Sun Microsystems, Inc. negli Stati Uniti e in
altri paesi.Apple e QuickTime sono marchi della Apple Computer, Inc., registrati
negli Stati Uniti e in altri paesi.Macromedia e Flash sono marchi o marchi registrati della Macromedia,
Inc. negli Stati Uniti e in altri paesi.Microsoft, Windows, e Windows Media sono marchi o marchi resgistrati
della Microsoft Corporation negli Stati Uniti e in altri paesi.PartitionMagic è un marchio registrato della PowerQuest
Corporation negli Stati Uniti e in altri paesi.Molti dei nomi identificativi usati dai produttori e dai
venditori per distinguere i loro prodotti sono anche dei marchi.
Quando questi nomi appaiono nel libro, e il FreeBSD Project
è al corrente del marchio, vengono fatti seguire dal simbolo
'™'.
diff --git a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/translators.ent b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/translators.ent
index d86d099781..bc6fdc7abd 100644
--- a/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/translators.ent
+++ b/it_IT.ISO8859-15/share/sgml/translators.ent
@@ -1,101 +1,91 @@
ale@FreeBSD.org">
-andrea_bsd@virgilio.it">
daniele@cct.it">
-daniele@keybit.net">
ale@unixmania.net">
eugenio@openbeer.it">
-ferruccio.vitale@tin.it">
+freedom_3@virgilio.it">
gabrielef@zeropiu.it">
gmarco@scotty.masternet.it">
inzet@gufi.org">
kaosweb@yahoo.it">
lapo@lapo.it">
luca@xunil.it">
mark@remotelab.org">
-matteo.niccoli@softecspa.it">
+rionda@gufi.org">
max@gufi.org">
nivit@libero.it">
rodario@libero.it">
rudy@tzone.it">
bartequi@neomedia.it">
stefano@merlinobbs.net">
surrender_it@yahoo.it">
vdaelli@hotmail.com">
+ "Valerio Daelli valerio.daelli@gmail.com">
+daweonline@gmail.com">
Traduzione a cura di &a.it.alex;.">
-Traduzione a cura di &a.it.andrex;.">
Traduzione a cura di &a.it.daniele;.">
-Traduzione a cura di &a.it.ddan;.">
Traduzione a cura di &a.it.dema;.">
Traduzione a cura di &a.it.eugenio;.">
-Traduzione a cura di &a.it.ferruccio;.">
Traduzione a cura di &a.it.gabriele;.">
Traduzione a cura di &a.it.gmarco;.">
Traduzione a cura di &a.it.inzet;.">
Traduzione a cura di &a.it.kaos;.">
Traduzione a cura di &a.it.lapo;.">
Traduzione a cura di &a.it.lcard;.">
Traduzione a cura di &a.it.mark;.">
-Traduzione a cura di &a.it.matteo;.">
Traduzione a cura di &a.it.max;.">
Traduzione a cura di &a.it.nicola;.">
Traduzione a cura di &a.it.rodario;.">
Traduzione a cura di &a.it.rudy;.">
Traduzione a cura di &a.it.salvo;.">
Traduzione a cura di &a.it.stefano;.">
Traduzione a cura di &a.it.surrender;.">
Traduzione a cura di &a.it.valerio;.">
\ No newline at end of file
+ "Traduzione a cura di &a.it.valerio;.">